2010 52° esercizio ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO Iscritto all’Albo delle Banche Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Sede Legale Via Giambattista Vico, 5 Capitale 9.554.452,00 Codice Fiscale 00644160582 Partita I.V.A. 00919631002 Internet: www.creditosportivo.it 2 INDICE Relazione del Direttore Generale sulla gestione 6 Schemi del Bilancio dell’impresa 20 • Stato Patrimoniale 21 • Conto Economico 24 • Prospetto della redditività complessiva 26 • Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 28 • Rendiconto Finanziario (metodo indiretto) 31 Nota Integrativa 33 • Parte A - Politiche contabili 34 o A.1 - Parte generale 35 ▫ Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali 35 ▫ Sezione 2 - Principi generali di redazione 35 ▫ Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio 36 ▫ Sezione 4 - Altri aspetti 36 Istituzione di una voce aggiuntiva nel passivo dello stato patrimoniale (cfr. circ. n. 262, cap.1, par. 3) 36 Informativa sulle valutazioni in ordine al presupposto della continuità aziendale 37 Adozione dei nuovi Principi contabili ed interpretazioni emesse dallo IASB 37 Riclassifiche 40 o A.2 - Parte relativa alle principali voci del Bilancio 41 o A.3 - Informativa sul fair value 49 • Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale 51 o Attivo 52 ▫ Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 52 ▫ Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 53 ▫ Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 54 ▫ Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80 55 ▫ Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110 56 ▫ Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 58 ▫ Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo 60 ▫ Sezione 15 - Altre attività - Voce 150 62 o Passivo 63 ▫ Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 63 ▫ Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 64 3 ▫ Sezione 6 – Derivati di copertura - Voce 60 65 ▫ Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 66 ▫ Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 67 ▫ Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 68 ▫ Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 69 ▫ Sezione FA - Fondi Apportati - Voce 125 72 ▫ Sezione 14 - Patrimonio dell’impresa - Voci 130, 160, 180 e 200 73 ▫ Altre informazioni 74 • Parte C - Informazioni sul Conto Economico 78 o Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 79 o Sezione 2 - Le commissioni - Voce 50 80 o Sezione 5- Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90 81 o Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 82 o Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150 83 o Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160 85 o Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 86 o Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 87 o Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 88 o Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 89 o Sezione 18 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260 90 • Parte D - Redditività complessiva 91 • Parte E - Informazioni sui Rischi e sulle relative Politiche di copertura 93 o SEZIONE 1 – Rischio di Credito 94 ▫ 1. Aspetti generali 94 ▫ 2. Politiche di gestione del rischio di credito 94 2.1 Aspetti organizzativi 94 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo 94 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito 95 2.4 Attività finanziarie deteriorate 96 ▫ A. Qualità del Credito 97 A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale 97 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni 102 A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia 103 ▫ B. Distribuzione e concentrazione del Credito 104 B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela 104 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) 105 4 B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio) 106 B.4 Grandi rischi 107 ▫ D - MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO 108 SEZIONE 2 - Rischi di Mercato 108 ▫ 2.2 Rischio di tasso di Interesse e di prezzo – Portafoglio Bancario 108 ▫ 2.4 Gli strumenti derivati 110 SEZIONE 3 – Rischio di Liquidità 114 SEZIONE 4 - Rischio Operativo 116 • Parte F - Informazioni sul Patrimonio 117 o SEZIONE 1 – Il Patrimonio dell’Impresa 118 o SEZIONE 2 - Il Patrimonio e i Coefficienti di Vigilanza 119 • Parte H - Operazioni con Parti Correlate 122 o 1. Informazioni sui compensi dei Dirigenti con responsabilità strategica 123 • Parte L – Informativa di Settore 124 Allegati al Bilancio 126 Relazione della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. 128 Relazione del Collegio Sindacale 131 5 Relazione del Direttore Generale sulla gestione 6 Dati di sintesi Dati economici €/ML Margine di intermediazione Variazione % -2,6 31.12.2010 48,1 31.12.2009 49,4 (Rettifiche) riprese di valore nette su crediti e altre attività finanziarie (1,6) (1,3) 23,1 Risultato netto della gestione finanziaria 46,5 48,1 -3,3 (13,5) (13,6) (0,8) Altre spese amministrative (7,0) (5,8) 20,7 Accantonamenti e rettifiche (1,4) (1,2) 16,7 1,1 1,0 10,0 (20,8) (19,6) 6,1 Utile prima dei proventi (oneri) non ricorrenti 25,7 28,5 (9,8) Oneri non ricorrenti (0,3) (1,9) (a) N.S. Utile al lordo da imposte 25,4 26,6 (4,5) Imposte sul reddito (9,3) (9,3) -0- Utile d’esercizio 16,1 17,3 (7,0) Spese per il personale Altri proventi Totale costi operativi (a) Onere straordinario per l’incentivo all’esodo Dati patrimoniali €/ML Crediti verso clientela 31.12.2010 1.830 1.791 Variazione % 2,2 Totale attivo 1.925 1.863 3,3 Raccolta 1.034 997 3,7 772 769 0,4 Patrimonio netto 7 31.12.2009 Le aspettative di inflazione restano contenute, con il tasso d’inflazione che dovrebbe stabilizzarsi all’1,5% nel biennio 2010-2011 e un lieve incremento nel 2012. Sintesi L’utile netto pari a 16,1 ML presenta una riduzione 7,0% (1,3 ML) rispetto al risultato netto del 2009 che ammontava a 17,3 ML. Nel 2010 il rapporto deficit-Pil si è attestato al 4,6% (fonte Istat), dato rivisto al rialzo rispetto a quello del 2009, portando il deficit al 5,4%; sale al 119% il rapporto debito-Pil. Come più diffusamente illustrato nel corpo della Relazione, la variazione negativa è sostanzialmente attribuibile, oltre che ad una riduzione del margine di intermediazione, a maggiori spese generali, comunque in linea con il budget assegnato. In questo scenario difficile, le banche restano solide continuando a fornire credito a famiglie e imprese. Gli effetti della crisi si riflettono sulle sofferenze: dopo una crescita di oltre il 20% nel 2010, ne è previsto un ulteriore incremento del 10% nel 2011 per poi approdare a una sostanziale stabilizzazione nel 2012. In rapporto agli impieghi, il peso delle sofferenze nette passa dall'1,9% del 2009 al 2,5% del 2010. Sotto il profilo operativo, l’esercizio è stato caratterizzato dalla caduta delle concessioni e delle stipule rispettivamente del 40% e 50% rispetto al 2009 dovuta alla pressoché totale assenza di operazioni di importo rilevante ed alla polarizzazione per oltre tre quarti delle concessioni nella classe di importo di minor rilievo (0,5 ML per i Pubblici, 0,3 ML per i Privati). Le erogazioni effettuate nell’anno risultano in linea con quelle dell’anno precedente, lo stock dei mutui mostra un incremento dell’1,9%. Il credito al settore privato non finanziario ha evidenziato un tasso annuo di crescita del 4,6% (ultimi dato disponibili ad ottobre) mentre il credito a famiglie e imprese si è incrementato ad un tasso annuo del 3,4%, in forte accelerazione rispetto all'anno precedente. Estendendo il raffronto al quadriennio 2007-2010, si rileva: • il continuo declino dell’operatività degli Enti Locali; • il rafforzamento del trend con la clientela privata che, a parte la punta del 2009, presenta risultati comunque in sensibile crescita rispetto a quelli del biennio 2007-2008. La politica monetaria rimane fortemente espansiva; la BCE ha continuato a garantire il pieno soddisfacimento della domanda di liquidità, prorogando le misure di supporto (tasso al minimo storico dell’1%), reintrodotte nella scorsa primavera per fronteggiare le tensioni nei mercati interbancari e del debito sovrano. La curva dei tassi di interesse nel corso del 2010 ha registrato un leggero andamento flettente; in rialzo i tassi interbancari, particolarmente bassi nel corso del primo semestre. L’Istituto ha proseguito la propria attività secondo gli indirizzi istituzionali e quelli strategici fissati nel piano industriale, anche se gli obiettivi quantitativi originariamente stabiliti si sono dovuti rivedere per tener conto del mutato contesto economico. Nonostante il negativo contesto economico, per il comparto mutui rimane elevata la qualità del credito. Lo scenario finanziari economico e i mercati Lo scenario economico tracciato dal Rapporto di Previsione Afo-Financial Outlook 2010-2012 dell’Abi evidenza come l’Italia risenta ancora delle incertezze congiunturali; la crescita economica del Paese nel 2010 si è attestata attorno all’1,3%, la previsione per il 2011 è dello 0,9% e per il 2012 dell’1,3%. Negativi i dati per il 2011 del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione all’8,5%, che potrebbe scendere all’8% nel 2012. 8 Andamento operativo dell’Istituto Pubblici (€/ML) 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 I risultati Tutto il comparto dei crediti ha segnato un decremento di volumi rispetto allo 2009 a fronte, invece, dell’ aumentato numero delle operazioni. Nel 2010 il numero delle operazioni deliberate è stato di 548, contro le 530 dell’anno precedente, per un importo complessivo di 218,2 ML (365,5 ML nel 2009). Concessioni S8pule Erogazioni 2007 • Le operazioni stipulate sono state 497, contro le 496 dell’esercizio 2009, per un importo di 181,2 ML, contro 360,5 ML. Il grafico che segue evidenzia come l’esercizio 2010 sia stato caratterizzato da una significativa riduzione dell’importo medio (€/000) degli interventi creditizi dovuto alla pressoché completa assenza di operazioni di importo rilevante. 2008 2009 2010 la conferma del buon trend operativo con la clientela privata che, a parte la punta del 2009, presenta, anche nell’esercizio in esame, risultati in crescita rispetto a quelli del biennio 20072008. Priva1 (€/ML) 300 250 200 Concessioni 150 800 700 600 398 300 50 -‐50% -‐42% Erogazioni 0 500 400 S8pule 100 727 690 2007 2009 365 200 2008 2009 2010 Di seguito si dà conto in dettaglio degli andamenti operativi riferiti ai comparti Enti Locali e soggetti privati. 2010 100 0 Concessioni Enti Locali S8pule Le ragioni della riduzione, seppure contenuta, sono principalmente da ricercarsi nella contrazione della spesa per investimenti da parte degli enti locali. Tale riduzione, unitamente alle stringenti norme della finanza pubblica, ha avuto ovvi riflessi anche sull’accensione dei mutui per il relativo finanziamento. Un fenomeno questo che ha riguardato anche il principale competitor dell‘Istituto. Le erogazioni sono state pari a 226,5 ML, a fronte di 239,2 ML dell’esercizio 2009. Lo stipulato da erogare ammonta a 183,2 ML contro i 222 ML, della fine dello scorso esercizio. Estendendo il raffronto all’ arco del quadriennio 20072010, si rileva: • il continuo declino, per le ragioni che saranno illustrate in seguito, dell’operatività con gli enti pubblici; Sempre in tema di finanziamenti agli EE.LL si rappresenta che, il 22 gennaio 2010, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha innovato e modificato il parametro per la determinazione del costo globale massimo per i mutui agli EE.LL.. Per le operazioni a tasso fisso si è tornati a prendere come parametro di riferimento l’IRS e non più il rendimento dei titoli di stato. Per le operazioni a tasso variabile resta fermo il riferimento all’Euribor. Il 15 luglio 2010 il Ministero ha ritoccato, aumentandoli, gli spread sui parametri di 9 riferimento e quindi il costo globale massimo applicabile alle operazioni in argomento. nuove operazioni dato l’interesse che si è generato nel settore di riferimento. Nell’esercizio 2010 sono stati concessi a EE.LL 311 mutui per 84,7 ML, contro i 346 per 86,5 ML del precedente esercizio. Marginali le operazioni nell’ambito del settore “cultura” (4 operazioni per 1,6ML). Tra queste si segnala il coofinanziamento alla produzione di un cartoon diretto a promuovere i valori dello sport presso i più giovani e il finanziamento di un evento. Nel corso dell’esercizio sono state stipulate 306 operazioni per 70,6 ML contro 341 per 79,1 ML del 2009. Il numero dei finanziamenti concessi è passato da 184 a 237 (+29%), mentre l’importo complessivamente deliberato è sceso da 279,0 ML a 133,5 ML (-52,2%). Le erogazioni si sono significativamente ridotte rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (68,8 ML contro 86,3 ML). Il numero delle stipule è aumentato passando da 155 a 191 (+23,2%) mentre l’importo complessivo scende da 281,4 ML a 110,6 ML (-60,7%). Soggetti Privati Alla fine dell’esercizio 2010 i finanziamenti deliberati in attesa di stipula assommano a 36,8 ML. Andando ad esaminare i motivi della riduzione degli importi complessivi in termini di concessioni e stipule nel settore privato, si osserva che ciò appare attribuibile all’eccezionalità di alcune operazioni che hanno influenzato i risultati ottenuti nel 2009. Si ricorda, infatti, che nel 2009, oltre al finanziamento del primo stadio “privato” per € 50 MLN, sono stati effettuati anche una serie di interventi (per complessivi 36,6 milioni) per la realizzazione degli impianti natatori connessi allo svolgimento dei Mondiali di nuoto Roma 2009. Inoltre, sempre nello stesso, anno è stato finanziato l’acquisto di un importante asset immobiliare da parte dell’organo di governo dello sport italiano. Le erogazioni totali nel 2010 sono state pari a 157,7 ML (152,9 nel 2009) con un incremento del 3,1%. Il grafico che segue dà conto dei mutui concessi per classi di importo: evidenzia come oltre tre quarti delle operazioni si concentri nella classe di importo fino a 0,3 ML per i prenditori Pubblici e fino a 0,5 ML per quelli Privati. Nel comparto dei finanziamenti a privati si è registrata una sensibile crescita del numero delle operazioni, peraltro, come già illustrato, di importo medio significativamente più ridotto. Numero di mutui concessi per classe di importo nel 2010 300 275 250 L’incremento registrato nel numero sia nelle concessioni ( +29%) che nelle stipule ( + 23%) sta a confermare la capacità dell’Istituto di rispondere, anche con una contrazione dei tempi di delibera e stipula, alla crescente domanda di finanziamento nel tradizionale campo di operatività dell’Istituto costituito dal sostegno all’impiantistica sportiva di base. In tal senso è da vedere anche l’aumento dei cd. “mutui light” che hanno rappresentato nel 2010 circa il 40% del numero complessivo delle operazioni deliberate. Segnale, questo, della soddisfazione per linee di prodotto costruite sulle esigenze di particolari tipi di clientela secondo la disciplina sportiva di riferimento. 200 Pubblici 157 150 100 55 25 50 6 14 Priva8 5 11 0 Pubblici fino 0,5 ML Priva8 fino 0,3 ML Fino 1 ML Fino 2,5 ML Oltre 2,5 ML I grafici che seguono illustrano concessioni, stipule ed erogazioni per le due categorie di mutuatari, Pubblici e Privati. L’Istituto, nel 2010, ha effettuato i primi finanziamenti diretti ad anticipare i crediti vantati dalle società di calcio professionistico nei confronti delle rispettive leghe, a seguito delle campagne per il trasferimento dei giocatori. Ciò ha consentito di sondare un ambito di attività che per il futuro potrebbe rivelarsi foriero di 10 • • • • • avviare un processo di comunicazione sulle opportunità di finanziamento che ICS offre agli operatori del settore; costruire un network con alcuni dei principali attori de “la filiera culturale italiana”; approfondire i bisogni/esigenze finanziarie del settore; sondare la percezione dei diversi stakeholders nei confronti del settore bancario ed in particolare la percezione/aspettativa verso una banca di settore come l’ICS; verificare come il Know-how sviluppato a supporto del finanziamento allo sport può essere trasposto al settore cultura. Sono quindi emersi i primi tre asset negli investimenti nel settore culturale: Sicurezza, Nuove tecnologie, Energie rinnovabili, indicazioni queste che sono state recepite nel piano commerciale 2011. Attualmente sono allo studio del Supporto Commerciale nuove linee di finanziamento che possano rispondere alla domanda profilata. La sponsorizzazione e la partecipazione ad eventi di settore è stata sostenuta anche attraverso un’intensa attività di promozione sui media specializzati. Il Supporto Commerciale ha poi preso parte a diversi convegni tematici, il più significativo dei quali è stato la partecipazione al Lubec (Fondazione Promo PA), che ha costituito un’interessante occasione di dibattito intorno alla filiera beni culturali – turismo – tecnologia teso all’individuazione di modelli di business sulle tecnologie ICT applicate ai beni culturali e all’analisi fabbisogno nel settore beni culturali degli EELL. Le azioni di comunicazione svolte nel 2010 hanno prodotto, tra l’altro, la stipula nel febbraio 2011 di due importanti convenzioni con: • l’ENEA per consentire, in un ambito regolamentato, la sinergia tra le attività svolte dall’Istituto e le potenzialità di impiego delle tecnologie e delle metodologie che l’ENEA applica al contesto del patrimonio culturale e sportivo a partire dai settori di ricerca sviluppati negli ambiti istituzionali delle nuove tecnologie, dell’energia e dello sviluppo economico sostenibile. Tale sinergia è volta alla comune promozione delle reciproche attività comprese quelle di finanziamento svolte dall’Istituto. Nello specifico delle Energie Rinnovabili l’Enea può effettuare per conto dell’Istituto il ruolo di technical advisor nelle “due diligence” per i progetti di fotovoltaico. • il Consorzio Villa Reale Parco di Monza, Mibac, ICS per sviluppare una collaborazione/consulenza da parte dell’ICS nell’analisi economico/ finanziaria delle attività previste nel Piano L’attività commerciale Nel 2010 l’Istituto ha avviato l’analisi del mercato dei beni e delle attività culturali. A supporto dell’avvio dell’operatività l’Istituto è intervenuto come sponsor del Padiglione Italiano Expo Universale di Shanghai e del DNA ITALIA, Salone delle Tecniche e Tecnologie per la Cultura; tali manifestazioni hanno costituito importanti occasioni per poter comunicare l’allargata mission ICS a favore del settore. Entrambe i contenitori hanno infatti permesso di: 11 Strategico di Sviluppo del Consorzio 2011-2015 per la definizione di un business plan “bancabile” e nelle definizione di possibili interventi finanziari che l’istituto potrebbe operare per il restauro e il recupero della Villa anche in vista dell’Expo Universale 2015. Nonostante il perdurare della crisi, l’Istituto ha confermato il proprio posizionamento nel settore del finanziamento dell’impiantistica sportiva: con riferimento ai pareri espressi dalla Commissione Nazionale Impianti Sportivi del CONI, parere obbligatorio per importi delle opere superiore a 1,032 ML, circa il 45,8% (contro il 45,2% del 2009) prevedeva la richiesta di finanziamento all’Istituto per il Credito Sportivo. Nel settore dello sport è stata mantenuta l’impostazione dell’attività commerciale per asset (settore e/o disciplina sportiva), configurando strategie ed interventi di settore mirati alle peculiari esigenze del mercato di riferimento. Complessivamente, il Servizio Commerciale ha raccolto domande definite “istruibili” da soggetti diversi dagli Enti Locali per un importo di 391,7 ML, con un incremento del 12,5% rispetto all’anno precedente, e per 95,9 ML da Enti locali, con un decremento del 26% rispetto al 2009, confermando un rafforzamento della domanda da parte della componente “privati” ed una flessione da parte del “pubblico”, dovuta principalmente alle note difficoltà del settore. Gli obiettivi di budget sono stati raggiunti per il 97,8% nel settore “privato” e per il 95,9% nel settore “pubblico”. Nel corso dell’esercizio sono state stipulate 38 Convenzioni/Protocolli d’intesa, 26 sono state deliberate e sono in attesa di stipula, 13 sono state prorogate e 37 sono in trattative; sono stati inoltri perfezionati 3 accordi di natura commerciale. La segmentazione dell’attività per asset è stata coerentemente mantenuta sia nella predisposizione di prodotti e campagne che nella conseguente promozione. In particolare si è ritenuto di non disperdere risorse con attività di sponsorizzazione e pubblicità generaliste, ma si è optato per interventi mirati nei diversi settori nei confronti della potenziale clientela, privilegiando eventi di rilevanza internazionale presenti in Italia, e in settori per i quali sono stati realizzati nuovi prodotti/campagne. La gestione finanziaria In analogia con le altre banche italiane ed estere, nel corso dell’esercizio l’Istituto ha fatto significativo ricorso al rifinanziamento del portafoglio eleggibile (mutui pubblici) presso la Banca Centrale Europea. L’esposizione a fine esercizio è pari a 208 ML, con scadenze, prevalentemente, nel primo semestre 2011. Si è intervenuti con prodotti e campagne innovative in particolare nel volley, nel canottaggio, nell’atletica leggera, nel tennis, nel golf, proseguendo con le campagne in essere per gli altri settori. Tra gli eventi a rilevanza nazionale ed internazionale si segnalano il Concorso Internazionale di Piazza di Siena, il BMW Italian Open di Golf, le Final Eight di Coppa Italia di Basket, i Campionati Mondiali di Volley, mentre tra gli eventi fieristici il Made Expo, Forum Piscine, Fiera Cavalli, Rimini Wellness, e il Solar Expo per il settore delle energie rinnovabili. Le campagne e gli eventi sono stati, come di consueto, accompagnati da pubblicità e redazionali su testate settoriali. Per il golf è stata organizzata la terza edizione del Credito Sportivo Golf Tour presso alcuni dei campi da golf finanziati, ed è stata mantenuta la tradizionale presenza all’Assemblea Nazionale dell’ANCI e all’Assemblea dei Piccoli Comuni sempre dell’ANCI per il settore dei finanziamenti agli enti locali. A fine anno è stato inoltre stipulato un finanziamento passivo a 10 anni con la Cassa Depositi e Prestiti di 100 ML. La gestione dei rischi I rischi aziendali sono oggetto di costante monitoraggio da parte delle strutture preposte, cui si affiancano comitati interni. L’insieme di queste strutture, che rientrano nel sistema di controllo interno aziendale, garantisce una supervisione periodica di tutti gli eventi che impattano o possono generare impatti sulla determinazione del capitale interno in coerenza con le nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (circolare 263 del 27 dicembre 2006 emanata dalla Banca d’Italia). L’attività sul territorio si è avvalsa dell’apporto dei Referenti Commerciali di Zona che nel corso dell’esercizio hanno raggiunto le 15 unità; dal mese di ottobre una risorsa è stata specificamente destinata a curare i rapporti con le Diocesi, nell’ambito dell’attività con le Parrocchie, Istituti Religiosi ed Enti Ecclesiastici che, per le peculiarità del settore, richiedono attenzioni dedicate. Tali disposizioni, così come emendate e integrate nel corso del tempo, rappresentano la disciplina prudenziale per le banche e si basano su tre pilastri. Coerentemente a quanto definito dal primo pilastro in relazione alla metodologia di calcolo dei requisiti per fronteggiare i rischi tipici dell’attività sono utilizzati: • per il rischio di credito, il metodo standardizzato; • per il rischio operativo, il metodo base. 12 L’istituto non possiede un portafoglio di negoziazione e pertanto non è sottoposto a rischi di mercato. Il controllo del rischio di credito Il 2010 ha visto proseguire lo sviluppo e l’adeguamento delle metodologie di monitoraggio del rischio di credito. Ai fini della determinazione dei requisiti patrimoniali derivanti dal rischio di credito assunto dalla banca, la clientela è classificata secondo i portafogli regolamentari previsti dalla normativa. L’adozione di nuovi applicativi dedicati, disponibili attraverso la suite informativa Cedacri, sta consentendo il progressivo affinamento degli strumenti di controllo. È stata inoltre sviluppata l’attività di adeguamento operativo per assicurare la conformità dell’operatività aziendale con i requisititi di secondo pilastro dettati dall’accordo di Basilea. La banca attua un processo di autovalutazione del capitale individuando gli specifici compiti e attribuzioni degli organi di governo societario e delle strutture aziendali coinvolte. Nell’ambito del secondo pilastro vengono individuati e gestiti i seguenti rischi: • rischio di concentrazione; • rischio di tasso di interesse su portafoglio bancario; • rischio di liquidità; • rischio strategico; • rischio reputazionale. Si è proceduto all’adattamento delle nuovi basi informative ed al necessario allineamento dell’operatività alle nuove metodologie di elaborazione. In tal senso l’obiettivo di rafforzamento dei meccanismi di early warning - in particolare sul profilo andamentale delle controparti - sta compiendo un ulteriore passo evolutivo verso una gestione dinamica della rischiosità, anche al fine della maggiore integrazione tra rating dei segmenti coperti e i meccanismi sopra descritti. Nel 2011 proseguiranno le attività già intraprese, con l’intento di calibrare le politiche/processi del credito in funzione di un efficace indirizzo sia delle attività di concessione, sia di controllo, consentendo - a tendere un’appropriata Capital Allocation. In ottica di secondo pilastro, il presidio sul rischio di liquidità è stato interessato, a partire dalla fine del corrente esercizio, da alcune implementazioni che ne consentono un monitoraggio puntuale e completo di tutte le dinamiche di rilievo relative alla posizione operativa e strutturale. Tali implementazioni sono proseguite nei primi mesi del 2011. La revisione dei processi Nel corso dell’esercizio le attività sono state finalizzate a supportare i sistemi Informativi nell’impianto del nuovo sistema informativo aziendale e nel pianificare e coordinare gli interventi formativi relativi alle nuove procedure. Inoltre è proseguita la rivisitazione dei processi al fine dell’ottimizzazione degli stessi in termini di efficacia dei controlli e del presidio dei rischi aziendali. L’istituto pone particolare attenzione nella gestione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario puntando ad un generale equilibrio nell’esposizione al rischio di tasso tra le poste dell’attivo e del passivo, al fine di preservare il valore economico del portafoglio anche in conseguenza di inattese variazioni del tasso di interesse. Si è proceduto al trasferimento dei servizi amministrativi e di parte dell’organizzazione e sistemi negli uffici in locazione di Via Romagnosi, contigui alla sede di proprietà in Via G. Vico. Contestualmente è cessata la locazione dei locali di Via Gianturco. Infine è stato locato a terzi, con decorrenza del canone dal 1° luglio, l’immobile di proprietà di Via Farnese ed è stata trasferita la sede sociale presso gli uffici di Via Vico. Sempre nell’ambito della misurazione dei rischi di natura creditizia, in ottica di secondo pilastro, è stato implementato il sistema di rilevazione e gestione del rischio di concentrazione sia a livello “single name” che a livello “geo-settoriale”. Il Terzo Pilastro introduce gli obblighi di informativa al pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi delle banche e dei gruppi bancari e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. L’istituto, nel rispetto della normativa vigente, adempie agli obblighi di trasparenza informativa mediante la pubblicazione di uno specifico documento, nel quale sono illustrate le strategie connesse alla gestione dei rischi e sono fornite informazioni di natura qualitativa e quantitativa richieste dalla normativa in materia. Le risorse umane Nel corso dell’esercizio sono uscite per dimissioni 5 risorse, di cui 3 in adesione all’accordo sugli esodi a valere sul Fondo di Solidarietà previsto per il settore creditizio, ed una sulla base di accordo incentivante di tipo individuale. 13 L’assunzione di 5 risorse è stata effettuata in stretta correlazione quantitativa con le uscite e sono state destinate, dopo un adeguato percorso formativo, al potenziamento delle unità di front-office e dell’area Finanza. L’organico al 31 dicembre si compone di 163 risorse. La tavola che segue dà conto della movimentazione nel corso dell’esercizio. 01.01.2010 Dimissioni/esodi Assunzioni Passaggi categoria 31.12.2010 2AP 3AP QD DIR. Totale 11 0 89 0 4 58 -4 1 5 -1 163 -5 5 -1 92 2 57 0 4 -1 10 La voce “altro” è costituita da passaggi a sofferenze per 18 ML e da estinzioni per 6 ML. 0 163 La qualità del credito Sono state erogate complessivamente circa 8.000 ore di formazione che hanno coinvolto la quasi totalità del personale: in media ogni dipendente ha usufruito di circa 49 ore nel corso dell’anno. Al 31 dicembre 2010 il totale dei crediti deteriorati netti si attesta sui 70,2 ML., in flessione del 24,8 % rispetto ai 99,4 ML del 31 dicembre 2009. Tale riduzione è da attribuire ad una contrazione sia del comparto incagli che di quello delle esposizioni scadute regolamentari (past due). Nel corrente esercizio si è avuta una sensibile riduzione delle assenze per malattia (-10% circa) mentre è notevolmente aumentato il ricorso al lavoro straordinario (+55% circa), sostanzialmente a motivo delle attività connesse al nuovo sistema informativo. L’età media dei dipendenti è di circa 45 anni con una componente femminile pari a poco più di un terzo. A fine esercizio non sono presenti dipendenti con contratti a tempo determinato, di inserimento e di apprendistato. Le grandezze patrimoniali I crediti I crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, si attestano su 1.830 ML, in crescita dell’2,2% rispetto al 31 dicembre 2009. Le sofferenze nette registrano, a differenza dei comparti citati, un incremento di 17,2 ML. raggiungendo il valore di 33,2 ML. per l’ingresso di n. 3 nuove posizioni del settore privati, precedentemente classificate ad incaglio, la maggiore delle quali rappresenta l’84% circa dell’aumento; tale esposizione risulta comunque adeguatamente assistita da fideiussione comunale e da fideiussione bancaria a prima richiesta. I mutui, che costituiscono il 95% del portafoglio, assommano a 1.739 ML, in crescita dell’ 1,9% rispetto a fine 2009. Le componenti della variazione sono riportate qui di seguito Gli incagli, parallelamente, hanno subito un decremento in termini di importo con un valore netto finale di 21,5 ML (- € 5,1 ML), pur registrando un incremento del numero delle posizioni (+ 52%). 14 I ristrutturati netti passano da 1,5 ML. a € 2 ML, per quanto riguarda gli importi, e da n.1 a n.2 posizioni, in termini numerici. La loro incidenza rimane contenuta considerando che rappresentano il 2,8% del totale dei deteriorati. Il Patrimonio di Vigilanza Il patrimonio di base (Tier1) è di 731,9 ML cui si aggiunge il patrimonio supplementare (Tier2) di 89,5 ML, per un totale patrimonio di Vigilanza di 821,4 ML. Per quanto riguarda le esposizioni scadute, il valore netto a fine esercizio 2010 ammonta a 13,5 ML. In particolare, la significativa riduzione in termini di valore (- 41,8 ML. in termini assoluti e – 75% in termini percentuali), rispetto all’esercizio precedente, appare determinata dall’uscita di alcune posizioni rilevanti. Il conto economico Il margine di interesse si è attestato su 47,9 ML, dato da: • interessi attivi per 79,7 ML (-2,8%) • interessi passivi per 31,8 ML (-2,2%), con una riduzione del 3,2% rispetto all’esercizio 2009. Al 31 dicembre le sofferenze dell’Istituto, in percentuale dei crediti in essere verso la clientela, si situano su valori inferiori a quelli di Sistema. Relativamente alla percentuale delle sofferenze nette rispetto al Patrimonio di Vigilanza, l’Istituto si colloca a meno della metà del dato di Sistema (fonte: ABI Mounthly Outlook): La flessione degli interessi attivi è essenzialmente riconducibile alla: • riduzione del tasso medio di impiego, a fronte della sostanziale stabilità dell’attivo fruttifero, a motivo di rientri contrattuali di operazioni stipulate nel passato a tassi elevati, sostituite da mutui che scontano gli attuali, più ridotti, tassi di mercato; • maggiore componente di mutui regolati, in via definitiva o transitoria (periodo di preammortamento di mutui a favore di clientela privata) a tasso variabile, i cui livelli di mercato sono attualmente assai contenuti. La flessione degli interessi passivi deriva dalla maggiore esposizione media di 230 ML nei confronti della BCE, regolata all’1%. La provvista Ammonta a 1.034 ML con un aumento del 3,7% rispetto a fine 2009. La variazione è illustrata dal grafico che segue: Le rettifiche nette per 1,6 ML sono la risultante delle svalutazioni nette analitiche e collettive sui crediti deteriorati e in bonis. In aumento di 0,3 ML rispetto al precedente esercizio. Le spese per il personale ammontano a 13,6 ML, contro 15,5 ML del 2009 che includevano l’accantonamento di 1,9 ML per l’incentivo all’esodo. Al netto di tale stanziamento straordinario le spese per il Personale sono sostanzialmente invariate. La voce “nuova provvista” è relativa al contratto di finanziamento di 100 ML stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti. 15 (novembre 2010) e il cronoprogramma delle attività funzionali alla rimozione delle criticità poi (gennaio 2011), hanno portato a delineare con puntualità il percorso per il definitivo superamento delle aree critiche. Le altre spese amministrative si attestano su 7,0 ML, contro 5,8 ML del precedente esercizio. L’incremento di 1,2 ML è dovuto principalmente a: • duplicazione di costi dovuta al temporaneo trascinamento, nell’esercizio, di oneri afferenti al vecchio sistema informativo; • canoni di affitto dei nuovi uffici di Via Romagnosi, nonché di spese di trasloco e allestimento dei locali. A tale onere si è contrapposto il canone attivo della locazione, con decorrenza 1° luglio, dell’immobile di proprietà di Via Farnese. Il livello di priorità assegnato al progetto ha consentito all’Istituto di terminare la fase di passaggio al nuovo sistema informativo (oggi in regime di full outsourcing) e di individuare ulteriori aree di miglioramento dell’assetto organizzativo che rappresenteranno i prossimi obiettivi di gestione. Questi si coniugheranno con quelli già fissati all’interno Piano Industriale 20102012. Le rettifiche nette di valore su attività materiali e immateriali nonché gli accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri, assommano, nel complesso, a 1,3. ML, con un incremento di 0,1 ML rispetto al precedente esercizio Gli altri proventi di gestione per 1,1 ML, comprendono, principalmente, la rivalsa dell’imposta sostitutiva, i fitti attivi e le sopravvenienze attive. L’utile netto si attesta su 16,1 ML, contro 17,3 ML del dell’esercizio 2009, con un decremento del 7,0 %, a motivo della variazioni evidenziate nel grafico seguente: Evoluzione prevedibile della gestione Nel corso dell’esercizio il Consiglio di Amministrazione ha fornito un ulteriore impulso alle attività per il definitivo superamento dei rilievi ispettivi della Banca d’Italia. L’intero management si è fortemente impegnato in una attività di self assessment volta alla rilevazione dell’assetto organizzativo e gestionale della banca attraverso il quale sono state individuate le aree di miglioramento. Il lavoro di self assessment prima 16 Altre informazioni L’istituto non ha effettuato attività di ricerca e sviluppo durante il 2010. Non avendo alcuna impresa controllata, collegata, controllante o sottoposta al controllo di quest’ultima, non esiste alcuna forma di rapporto con le succitate categorie e pertanto non esiste alcuna informazione sul numero ed il valore delle azioni di queste da fornire. Per quanto riguarda i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio si fa presente che non sono emersi eventi successivi: • tali da fornire evidenze circa situazioni esistenti alla data di riferimento del Bilancio qui presentato, che comportino rettifiche significative allo stesso; • che siano indicativi di situazioni significative sorte dopo tale data che, pur non richiedendo rettifiche, necessitino di una informativa specifica. 17 IL RATING Il rating assegnato dall’agenzia Standard & Poor’s è il seguente: Lungo Termine (Long Term) Breve Termine (Short Term) Prospettive (Outlook) A A-1 Stabili 18 RIPARTIZIONE DELL’UTILE al Fondo ex lege 50/83 ai Partecipanti per dividendo al CONI per commissione sul Fondo di Garanzia alla Riserva Ordinaria Al Fondo per Finalità culturali e sociali Al Fondo per Prestiti al personale Al Fondo Riserva Straordinaria ex art.31 comma 3 lettera a Utile dell'esercizio 19 2,26% 67,74% 0,24% 20,00% 3,74% 3,11% 2,91% 363.318,75 10.889.877,76 38.734,27 3.215.210,20 601.300,00 500.000,00 467.610,01 100,00% 16.076.050,99 Schemi del Bilancio dell’impresa 20 Stato Patrimoniale 21 STATO PATRIMONIALE ATTIVO Voci dell’attivo 10. Cassa e disponibilità liquide 60. Crediti verso banche 70. Crediti verso clientela 80. Derivati di copertura 110. Attività materiali 120. Attività immateriali 130. 150. 31/12/2010 Differenza % con 31/12/2009 31/12/2009 2.514 5.634 (55,38%) 51.279.065 27.766.088 84,68% 1.830.000.976 1.791.046.648 2,17% - 56.130 (100%) 34.193.205 34.889.139 (1,99%) 239.119 162.353 47,28% di cui: - avviamento - - - Attività fiscali 1.991.534 1.718.297 15,90% a) correnti b) anticipate 1.133.950 857.584 789.896 928.401 43,56% (7,63%) Altre attività 6.985.154 6.959.157 0,37% 1.924.691.567 1.862.603.446 3,33% Totale dell’attivo 22 STATO PATRIMONIALE PASSIVO Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2010 differenza % con 31/12/2009 31/12/2009 10. Debiti verso banche 433.297.036 475.370.451 (8,85%) 20. Debiti verso clientela 600.754.960 521.487.673 15.20% 60. Derivati di copertura 1.055.689 - 100,00% 80. Passività fiscali 24.190.851 24.389.753 (0,82%) a) correnti - 198.756 (100,00%) b) differite 24.190.851 24.190.997 (0,00%) 100. Altre passività 27.345.699 6.018.506 354,36% 110. Trattamento di fine rapporto del personale 3.510.529 3.911.161 (10,24%) 120. Fondi per rischi e oneri 1.614.186 2.019.609 (20,07%) - - - 1.614.186 2.019.609 (20,07%) a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi 125. Fondi apportati 61.094.242 60.702.291 0,65% 130. Riserve da valutazione 28.382.275 28.382.275 0,00% 160. Riserve 717.815.597 713.424.287 0,62% 180. Capitale 9.554.452 9.554.452 0,00% 200. Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 16.076.051 17.342.988 (7,31%) 1.924.691.567 1.862.603.446 3,33% Totale del passivo e del patrimonio netto 23 Conto Economico 24 CONTO ECONOMICO Voci del conto economico 10. 20. 30. 40. 50. 60. 90. 120. 130. 140. 150. 160. 170. 180. 190. 200. 240. 250. 260. 270. 290. 31/12/2010 Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati Margine di interesse Commissioni attive Commissioni passive Commissioni nette Risultato netto dell’attività di copertura Margine di intermediazione Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza d) altre operazioni finanziarie Risultato netto della gestione finanziaria Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Costi operativi Utili (Perdite) da cessione di investimenti Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito del esercizio dell’operatività corrente Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte Utile (Perdita) d’esercizio 25 31/12/2009 differenza % con 31/12/2009 79.669.404 (31.743.333) 47.926.071 46.684 (10.189) 36.495 132.031 48.094.597 (1.605.224) 81.952.006 (32.456.669) 49.495.337 118.700 (15.764) 102.936 (217.220) 49.381.053 (1.268.306) (2,79%) (2,20%) (3,17%) (60,67%) (35,37%) (64,55%) (160,78%) (2,61%) 26,56% (1.605.224) 46.489.373 (20.828.174) (13.825.353) (7.002.821) (173.489) (1.067.315) (1.268.306) 48.112.747 (21.291.365) (15.468.165) (5.823.200) 39.245 (981.984) 26,56% (3,37%) (2,18%) (10,62%) 20,26% (542,07%) 8,69% (163.477) (189.081) (13,54%) 1.084.236 (21.148.219) (18.516) 25.322.638 951.152 (21.472.033) (7.651) 26.633.063 13,99% (1,51%) 142,01% (4,92%) (9.246.587) (9.290.075) (0,47%) 16.076.051 17.342.988 (7,31%) 16.076.051 17.342.988 (7,31%) Prospetto della redditività complessiva 26 Prospetto della redditività complessiva Voci 31/12/2010 10. Utile (Perdita) d’esercizio Altre componenti reddituali al netto delle imposte 110. Totale componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 27 31/12/2009 differenza % con 31/12/2009 16.076.051 17.342.988 (7,31%) 16.076.051 17.342.988 (7,31%) Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 28 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto anno 2010 Esistenze al 31/12/2009 Capitale: a) Azioni Ordinarie b) Altre Azioni Sovrapprezzi di Emissione Riserve: a) di Utili Riserva Ordinaria Riserva straordinaria Riserva Prestiti e Contri. Ass. Dipendenti Riserva per Finalità Culturali e Sociali Riserva per FTA b) altre Riserve da Valutazione Strumenti di Capitale Azioni Proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio Netto Modifica dei saldi di apertura Esistenze al 01.01.2010 Variazioni dell’esercizio Allocazione risultato esercizio precedente Riserve Dividendi ed altre destinazioni Variazioni di Riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Operazioni sul patrimonio Distribuzione Variazione straordinaria strumenti di dividendi capitale Derivati su proprie azioni Stock Options Redditività complessiva esercizio 2010 Patrimonio netto al 31/12/2010 9.554.452 9.554.452 - - - 9.554.452 713.424.287 626.935.904 14.819.960 713.424.287 626.935.904 14.819.960 5.164.149 3.468.598 682.523 - (772.839) - 717.815.597 630.404.502 15.502.483 10.873.427 10.873.427 500.000 - - 11.373.427 674.311 674.311 513.028 - (772.839) 414.500 60.120.685 60.120.685 - - - 60.120.685 28.382.275 28.382.275 - - - 28.382.275 17.342.988 17.342.988 (5.164.149) (12.178.839) - 16.076.051 16.076.051 768.704.002 768.704.002 - (12.178.839) (772.839) 16.076.051 771.828.375 Essendo il capitale dell’Impresa costituito da quote di partecipazione si è ritenuto dover allocare queste ultime tra le “Altre azioni”. 29 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Anno 2009 Esistenze al 31.12.2008 Capitale: a) Azioni Ordinarie b) Altre Azioni Sovrapprezzi di Emissione Riserve: a) di Utili Riserva Ordinaria Riserva straordinaria Riserva Prestiti e Contri. Ass. Dipendenti Riserva per Finalità Culturali e Sociali Riserva per FTA b) altre Riserve da Valutazione Strumenti di Capitale Azioni Proprie Utile (Perdita) di esercizio Patrimonio Netto Modifica dei saldi di apertura Variazioni dell’esercizio Allocazione risultato esercizio precedente Esistenze al 01.01.2009 Variazioni di Riserve Dividendi ed altre destinazioni Riserve Operazioni sul patrimonio Emissione Acquisto Distribuzione Variazione nuove azioni straordinaria strumenti azioni proprie dividendi di capitale Derivati su proprie azioni Stock Options Redditività complessiva esercizio 2009 Patrimonio netto al 31/12/2009 9.554.452 9.554.452 - - - 9.554.452 709.069.269 623.523.470 14.784.688 709.069.269 623.523.470 14.784.688 5.079.906 3.412.434 35.272 - (724.888) - 713.424.287 626.935.904 14.819.960 9.873.427 9.873.427 1.000.000 - - 10.873.427 766.999 766.999 632.200 - (724.888) 674.311 60.120.685 60.120.685 - - - 60.120.685 28.382.275 28.382.275 - - - 28.382.275 17.062.171 17.062.171 (5.079.906) (11.982.265) - 17.342.988 17.342.988 764.068.167 764.068.167 - (11.982.265) (724.888) 17.342.988 768.704.002 30 Rendiconto Finanziario (metodo indiretto) 31 Rendiconto Finanziario (metodo indiretto) A. ATTIVITÀ OPERATIVA 31/12/2010 1. Gestione (+/-) - risultato d’esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) - imposte e tasse non liquidate (+) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-) - crediti verso banche: a vista - Crediti verso banche: altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-): - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa A (+/-) B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da (+): - vendite di attività materiali 2. Liquidità assorbita da (-): - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento B (+/-) C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista C (+/-) LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO D = A +/- B +/- C LEGENDA: (+) generata (–) assorbita 31/12/2009 5.582.843 16.076.051 1.111.819 1.605.224 1.239.039 5.961.419 17.342.988 (56.130) 1.268.306 1.186.187 (632.527) (8.870.699) (4.946.064) (65.614.432) (23.941.255) 428.279 (41.868.297) (233.159) 72.435.230 (37.117.392) 79.669.527 29.883.095 12.403.641 (1.875.007) (8.052.913) (3.852.012) (47.115.017) (23.588.537) 136.648 (24.580.862) 917.734 53.012.629 9.637 180.359.044 (136.095.687) 8.739.635 11.859.031 21.516 21.516 (641.388) (401.144) (240.244) (619.872) 14 14 (261.135) (132.265) (128.870) (261.121) (11.786.889) (11.786.889) (3.120) (11.596.659) (11.596.659) 1.251 31/12/2010 5.634 (3.120) 2.514 31/12/2009 4.383 1.251 5.634 RICONCILIAZIONE Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 32 E D F G=E+/-D+/-F Nota Integrativa 33 Parte A - Politiche contabili 34 A.1 - Parte generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il Bilancio è stato redatto in conformità agli International Financial Reporting Standars- IFRS 1 (nel seguito anche IAS/IFRS), principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB), e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), nella misura e nel testo omologato dalla Commissione Europea2. Il bilancio è stato predisposto, inoltre, in base alle disposizioni contenute nella circolare della Banca d’Italia n.262 del 22 dicembre 2005 nella sua versione aggiornata del 18 novembre 2009 pubblicata sulla G.U. nr.231 del 21 dicembre 2009 – Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione. Le seguenti fonti interpretative hanno costituito riferimento nell’applicazione delle sopra menzionate normative: - Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo IASB3; - documenti interpretativi emanati dallo IASB o dall’IFRIC; - documenti interpretativi predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Sezione 2 - Principi generali di redazione Il Bilancio dell’Istituto per il Credito Sportivo al 31 dicembre 2010 è costituito da: - lo stato patrimoniale; - il conto economico; - il prospetto della redditività complessiva; - il prospetto delle variazioni del patrimonio netto; - il rendiconto finanziario; - la nota integrativa. Il Bilancio è corredato dalla relazione sull’andamento della gestione che, così come previsto dallo Statuto (articolo 29), viene redatta dal Direttore Generale. Il Bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria ed il risultato economico dell’esercizio. Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i “di cui” delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del Bilancio. Per ogni conto degli schemi di stato patrimoniale e del conto economico è indicato anche l’importo dell’esercizio precedente. Qualora i conti non siano comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono stati adattati; la non comparabilità e l’adattamento o l’impossibilità eventuali di questo sono stati segnalati e commentati nella nota integrativa. I dati presenti negli schemi del Bilancio al 31 dicembre 2010 sono confrontati con la situazione al 31 dicembre 2009. 1 In precedenza International Accounting Standards – IAS. L’omologazione è avvenuta, secondo la procedura prevista dal regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, tramite il Regolamento della Commissione Europea: n.1725/2003 del 29/9/2003 successivamente integrato e modificato dagli ulteriori regolamenti della Commissione Europea. 3 L’omologazione è avvenuta, secondo la procedura prevista dal regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, tramite il Regolamento della Commissione Europea: n.1725/2003 del 29/9/2003 successivamente integrato e modificato dagli ulteriori regolamenti della Commissione Europea. 2 35 Gli schemi del Bilancio sono redatti in unità di euro, mentre le informazioni contenute nella nota integrativa sono esposte in migliaia di euro. Il Bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità dell’attività aziendale e nel rispetto del principio della contabilizzazione per competenza economica. Non sono state effettuate compensazioni di partite sia a livello di stato patrimoniale che di conto economico, se non quando specificatamente richiesto da un principio contabile di riferimento. Inoltre, è stato rispettato il principio della continuità dei criteri contabili adottati e della confrontabilità nel tempo dei dati presentati. Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio. In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10, nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2010 (data di riferimento del Bilancio) e la data di approvazione non sono emersi eventi successivi: • tali da fornire evidenze circa situazioni esistenti alla data di riferimento del Bilancio qui presentato, che comportino rettifiche significative allo stesso; • che siano indicativi di situazioni significative sorte dopo tale data che, pur non richiedendo rettifiche, necessitino di una informativa specifica. Sezione 4 - Altri aspetti Istituzione di una voce aggiuntiva nel passivo dello stato patrimoniale (cfr. circ. n. 262, cap.1, par. 3) Gli schemi adottati per la redazione delle diverse componenti del Bilancio sono quelli indicati dalla menzionata circolare della Banca d’Italia n. 262/2005 e successive modifiche, integrati, per quanto attiene il passivo dello stato patrimoniale, di una voce denominata: “125 - Fondi Apportati” destinata a recepire i fondi apportati dallo Stato (Fondo ex Lege 50/83) e dal CONI (Fondo di garanzia CONI) previsti dall’articolo 3 dello Statuto. La costituzione di questa voce, sottoposta al preventivo esame della Banca d’Italia, è stata ritenuta necessaria in quanto la natura di detti fondi, descritta nei seguenti paragrafi, non risulta riconducibile ad alcuna delle voci già previste negli schemi standard. I predetti Fondi Apportati, a norma del 6o comma dell’art. 3 dello Statuto, presentano le seguenti caratteristiche: • sono subordinati a tutte le altre passività dell’Istituto (art. 3 comma 6); • salvo espresso nulla osta della Banca d’Italia, possono essere rimborsati solo in caso di liquidazione dell’Istituto, e dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non egualmente subordinati (art. 3 comma 6); • possono essere utilizzati dall’Istituto in caso di perdite di Bilancio che determinano una diminuzione del capitale e delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione all’attività bancaria (art. 3 comma 6); • a norma dell’art. 4 comma 2 e 3 su richiesta degli apportanti, il Consiglio di Amministrazione può imputare a “Capitale”, in tutto o in parte, i “Fondi Apportati” con l’attribuzione della partecipazione al rispettivo apportante; il valore è determinato secondo i principi previsti per la liquidazione delle quote di partecipazione (art. 34 comma 2); • la remunerazione avviene attraverso utili di bilancio (art. 31 comma 2 e 3). 36 Informativa sulle valutazioni in ordine al presupposto della continuità aziendale In conformità a quanto proposto dai documenti nr.2 e 4, rispettivamente del 6/02/2009 e del 4/03/2010, emanati congiuntamente dalle Authorities Banca d’Italia, Consob ed Isvap all’interno del tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS si attesta, al fine di migliorare la chiarezza delle relazioni finanziarie, relative alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, che l’Istituto ha la ragionevole aspettativa di proseguire la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile. Lo stesso Bilancio è preparato con il presupposto della continuità aziendale e non vi sono eventuali incertezze o dubbi rilevati sulla stessa. Adozione dei nuovi Principi contabili ed interpretazioni emesse dallo IASB In ottemperanza al disposto dello IAS 8 “Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori”, vengono elencate le principali modifiche che nel corso dell’esercizio sono entrati in vigore, facendo presente inoltre che i seguenti principi sono risultati non applicabili per l’Istituto: Modifiche all’IFRS 1 – Prima adozione degli International Financial Reporting Standard - IFRS In data 28 gennaio 2010 lo IASB ha pubblicato l'Amendment to IFRS 1: Limited Exemption from Comparative IFRS 7 Disclosures for First-time Adopters, al fine di esentare coloro che adottano per la prima volta i principi contabili internazionali dal fornire l’informativa addizionale richiesta dall’Amendment all’IFRS 7 (gerarchia del fair value) emesso il 5 marzo 2009. La modifica è applicabile dal 1° luglio 2010. In data 24 giugno 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 550/2010 del 23/06/2010 che adotta alcune modifiche all'IFRS 1 - Prima adozione degli International Financial Standard. Il documento introduce limitate modifiche in sede di prima applicazione degli IFRS, consistenti principalmente nell’esenzione dall’applicazione retrospettiva per le attività estrattive e, a determinate condizioni, per l’IFRIC 4 “Determinare se un accordo contiene un leasing”. Le modifiche si applicano ai bilanci degli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2010. In data 1° luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 574/2010 che adotta alcune ulteriori modifiche all’IFRS 1. Il documento consente ai neo-utilizzatori di evitare la predisposizione dell’informativa comparativa sulla gerarchia del fair value. Le modifiche si applicano ai bilanci degli esercizi aventi inizio dal 30 luglio 2010. Modifiche all’IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni (Stock Option) In data 24 marzo 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (CE) n. 244/2010 del 23 marzo 2010 che modifica l'IFRS 2, fornendo chiarimenti sulla contabilizzazione delle operazioni con pagamento basato su azioni regolate per cassa all'interno di un gruppo, ed abroga gli IFRIC 8 e 11 le cui indicazioni vengono acquisite direttamente nel principio contabile. Le modifiche si applicano ai bilanci degli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2010. Modifiche a diversi principi contabili (Improvements 2009) In data 24 marzo 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (CE) n. 243/2010 del 23 marzo 2010 che adotta "Miglioramenti agli IFRS", pubblicato dallo IASB ad aprile 2009; ciò ha comportato la modifica di alcuni principi contabili internazionali. Le modifiche più rilevanti riguardano: IFRS 8 – Settori operativi: questa modifica richiede di riportare nell’informativa per settori il valore del totale delle attività per ciascun settore oggetto di informativa solo quando tale valore è fornito periodicamente al più alto livello decisionale operativo. Tale informazione era invece in precedenza richiesta anche in mancanza di tale condizione. IAS 36 – Riduzione di valore delle attività: l’emendamento richiede che ogni unità operativa o gruppo di unità operative sulle quali il goodwill è allocato ai fini del test di impairment non abbia dimensioni maggiori di un segmento operativo così come definito dal paragrafo 5 dell’IFRS 8, prima dell’aggregazione, consentita dal paragrafo 12 del medesimo IFRS, sulla base di caratteristiche economiche similari o di altri elementi di similitudine IAS 38 – Attività immateriali: l’emendamento in oggetto ha chiarito le tecniche di valutazione da utilizzarsi comunemente per valutare il fair value delle attività immateriali per le quali non esiste un mercato attivo di riferimento; in particolare, tali tecniche includono, alternativamente, la stima dei flussi di cassa netti attualizzati originati dalle attività, la stima dei 37 costi che l’impresa ha evitato di sostenere possedendo l’attività e non dovendo utilizzarla sotto un contratto di licenza con un terzo, o dei costi necessari a ricrearla o rimpiazzarla (come nel c.d. metodo del costo). IAS 39 – Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione: l’emendamento restringe l’esclusione di applicabilità contenuta nel paragrafo 2g dello IAS 39 ai contratti forward tra un acquirente e un azionista venditore ai fini della vendita di un’impresa ceduta in un’aggregazione aziendale a una data futura di acquisizione, qualora il completamento dell’aggregazione aziendale non dipenda da ulteriori azioni di una delle due parti, ma solo dal trascorrere di un congruo periodo di tempo. Inoltre, si chiarisce che ricadono nell’ambito di applicabilità dello IAS 39 i contratti di opzione (siano o meno essi attualmente esercitabili) che consentono a una delle due parti di avere il controllo sul realizzarsi o meno di eventi futuri e il cui esercizio comporterebbe il controllo di un’impresa. La modifica chiarisce infine che le penali implicite per l’estinzione anticipata di prestiti - il prezzo delle quali compensa il soggetto prestatore della perdita degli ulteriori interessi - devono essere considerate strettamente correlate al contratto di finanziamento che le prevede e, pertanto, non devono essere contabilizzate separatamente IAS 17 classificazione dei terreni detenuti sulla base dei contratti di locazione: prima delle modifiche, il principio contabile prevedeva che qualora il titolo di proprietà del terreno oggetto di locazione non fosse stato trasferito al termine del contratto di locazione, lo stesso venisse classificato in locazione operativa in quanto avente vita utile indeterminata. A seguito delle modifiche apportate al principio, si applicheranno anche ai terreni in locazione le condizioni generali previste dallo IAS 17 ai fini della classificazione del contratto come leasing finanziario o leasing operativo indipendentemente dall’ottenimento del titolo di proprietà al termine del contratto IAS 1 classificazione corrente/non corrente delle passività che possono essere estinte mediante l’emissione di strumenti di patrimonio netto: è modificata la definizione di passività corrente contenuta nello IAS 1. La precedente definizione richiedeva la classificazione come corrente delle passività che potessero venire estinte in qualsiasi momento mediante l’emissione di strumenti di patrimonio netto. Ciò comportava l’iscrizione tra le passività correnti delle passività relative a prestiti obbligazionari convertibili che potessero essere convertite in qualsiasi momento in azioni dell’emittente. A seguito della modifica, ai fini della classificazione come corrente/non corrente di una passività la presenza di un’opzione di conversione in strumenti di patrimonio netto correntemente esercitabile diviene irrilevante. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2010; è comunque consentita un'applicazione anticipata IFRIC 19 – Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale In data 24 luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 662/2010 che ha introdotto l’interpretazione IFRIC 19 – Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale. La finalità del documento è di fornire orientamenti sulla contabilizzazione, da parte del debitore, degli strumenti rappresentativi di capitale emessi per estinguere interamente o parzialmente una passività finanziaria a seguito della rinegoziazione delle relative condizioni. L’interpretazione è applicabile prospetticamente a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° luglio 2010. Nel corso dei precedenti esercizi la Commissione Europea ha omologato, i principi e le interpretazioni, di seguito indicati, per i quali so ribadisce la non applicabilità per l’Istituto: Il 10 gennaio 2008 lo IASB ha pubblicato le modifiche all’IFRS 3 – Aggregazioni aziendali, che definisce principi e disposizioni sul modo in cui l’acquirente valuta nel proprio bilancio i diversi elementi relativi al trattamento contabile dell’operazione di acquisizione. La Commissione Europea ha adottato la versione aggiornata dell’IFRS 3 con Regolamento (CE) n. 495/2009 del 3 giugno 2009, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 30 giugno 2009. Il 10 gennaio 2008 lo IASB ha pubblicato le modifiche allo IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato della controllante, che chiarisce in quali circostanze un’entità deve redigere il bilancio consolidato, in che modo la capogruppo deve contabilizzare le variazioni delle interessenze partecipative detenute in controllate e come le perdite di una controllata devono essere ripartite tra partecipazioni di maggioranza e minoranza. La Commissione Europea ha adottato la versione aggiornata dello IAS 27 con Regolamento (CE) n. 494/2009 del 3 giugno 2009, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 30 giugno 2009. Il 31 luglio 2008 lo IASB ha pubblicato una modifica allo IAS 39 – Strumenti Finanziari: Rilevazione e valutazione 38 intitolata Elementi qualificabili per la copertura. Tali modifiche chiariscono l’applicazione della contabilizzazione come operazioni di copertura alla componente di inflazione degli strumenti finanziari e ai contratti di opzione quando sono utilizzati come strumento di copertura. La Commissione Europea ha adottato la modifica allo IAS 39 con Regolamento (CE) n. 839/2009 del 15 settembre, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 30 giugno 2009. Il 27 novembre 2008 l’IFRIC ha pubblicato l’interpretazione IFRIC 17 – Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide; fornisce chiarimenti ed orientamenti in merito al trattamento contabile delle distribuzioni di attività non rappresentate da disponibilità liquide ai soci di un’entità. La Commissione Europea ha adottato l’IFRIC 17 con Regolamento (CE) n. 1142/2009 del 26 novembre 2009, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 31 ottobre 2009. Il 29 gennaio 2009 l’IFRIC ha pubblicato l’interpretazione IFRIC 18 – Cessione di attività da parte della clientela, che fornisce chiarimenti ed orientamenti sulla contabilizzazione delle immobilizzazione materiali ricevute da clienti o di disponibilità liquide ricevute da clienti per la costruzione delle immobilizzazioni stesse. La Commissione Europea ha adottato l’IFRIC 18 con Regolamento (CE) n. 1164/2009 del 27 novembre 2009, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 31 ottobre 2009 In data 30 novembre 2006 l’IFRIC ha pubblicato l’interpretazione IFRIC 12 – Accordi per servizi in concessione, che definisce come gli operatori di servizi in concessione debbano contabilizzare i diritti e gli obblighi derivanti dall’accordo di concessione. La Commissione Europea ha adottato l’IFRIC 12 con Regolamento (CE) n. 254/2009 del 25 marzo 2009, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo la data di pubblicazione del principio. In data 19 febbraio 2011 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (CE) n. 149/2011 del 18 febbraio 2011 che adotta "Miglioramenti agli IFRS". Per alcuni di questi (IFRS 3, IAS 21, IAS 28, IAS 31 ) le modifiche si applicano a far data dagli esercizi finanziari che cominciano dopo il 30 giugno 2010. Nel corso dell’esercizio sono state apportate modifiche a principi già in essere, sono stati introdotti nuovi principi ed interpretazioni, la cui applicabilità è ritenuta prospettica rispetto alla redazione del presente bilancio Modifiche a diversi principi contabili (Improvements 2010) In data 6 maggio 2010 lo IASB ha emesso l’ultima serie dei documenti Improvements to IFRS relativamente al periodo 2008 – 2010, destinati ad effettuare modifiche minori ai principi contabili in vigore. Il documento contiene una serie di modifiche a sette principi contabili internazionali (IFRS 1, IFRS 3, IFRS 7, IAS 1, IAS 27, IAS 34 e IFRIC 13). L’entrata in vigore delle modifiche è prevista per gli esercizi che iniziano dal 1° gennaio 2011. È consentita l’applicazione anticipata. Modifiche all’IFRIC 14 – Pagamenti anticipati relativi a una previsione di contribuzione minima In data 20 luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n.633/2010 che adotta alcune modifiche all’IFRIC 14 – Pagamenti anticipati relativi a una previsione di contribuzione minima. La modifica, che ha una portata limitata, consente di iscrivere tra le attività le contribuzioni minime obbligatorie a piani pensionistici quando un’impresa anticipa i pagamenti per soddisfare tali contribuzioni. Le modifiche si applicano retrospetticamente ai bilanci degli esercizi che iniziano dal 1° gennaio 2011. IAS 24 rivisto – Informativa di bilancio sulle operazioni con Parti correlate In data 20 luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n.632/2010 che introduce una versione rivista dello IAS 24 – Informativa di bilancio sulle operazioni con Parti correlate. Le modifiche si applicano retrospetticamente ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2011. Tali principi ed interpretazioni non sono stati applicati anticipatamente nella predisposizione del presente Bilancio. 39 Modifiche all’IFRS 7: “Disclosures – Transfers of financial assets” Il 7 ottobre 2010 lo IASB ha pubblicato la modifica all’IFRS 7 “Disclosures – Transfers of financial assets (amendments to IFRS 7 financial instruments: disclosures)”, che richiede ulteriore informativa relativa ai trasferimenti di attività finanziarie. Le modifiche apportate all’IFRS 7 hanno lo scopo di favorire maggiore trasparenza in relazione ai rischi correlati a transazioni nelle quali, a fronte di trasferimenti di attività finanziarie, il cedente conserva, entro certi limiti, un’esposizione ai rischi associati alle attività finanziarie cedute (situazione generalmente definita con il nome di “continuing involvment” tradotta con il termine “coinvolgimento residuo” nella versione italiana dei regolamenti di omologazione dei principi contabili internazionali). Viene inoltre richiesta maggiore informativa in caso di trasferimenti di attività finanziarie avvenuti in momenti particolari (ad esempio a ridosso della fine dell’esercizio); ciò al fine di garantire maggiore trasparenza con riferimento ad operazioni che potrebbero essere state motivate da finalità di window dressing. Le modifiche all’IFRS 7 dovranno essere applicate dai bilanci che iniziano il 1° luglio 2011 o successivamente. Riclassifiche AI fine di una migliore rappresentazione delle spese amministrative ed in ragione dello IAS 19 “Employee Benefits”, sono state riclassificate dalle altre spese amministrative a favore delle spese per il personale i costi relativi alle polizze assicurative stipulate a favore dei dipendenti, i costi per i corsi di aggiornamento professionale e di vitto e alloggio per trasferte del personale. Ai fini comparativi, lasciando inalterata la metodologia utilizzata nel 2009 il valore delle Spese per il personale correnti al 31/12/10 sarebbe stato pari a 13.215 migliaia di euro mentre al 31/12/09 pari a 15.027 migliaia di euro. Conseguentemente il valore delle Altre Spese Amministrative correnti al 31/12/10 sarebbe stato pari a 7.614 migliaia di euro mentre al 31/12/09 pari a 6.265 migliaia di euro. 40 A.2 - Parte relativa alle principali voci del Bilancio Nel seguito sono esposti i criteri adottati per i principali aggregati presenti nello stato patrimoniale e (in quanto compatibili) nel conto economico dell’Istituto. Non vengono, quindi illustrati criteri riguardanti circostanze assenti o di natura irrilevante. 1 - Crediti Criteri di classificazione I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche erogati direttamente o acquistati da terzi che prevedono pagamenti fissi o determinabili. Nella voce crediti verso banche rientrano anche le operazioni pronti conto termine. Criteri di iscrizione L’iscrizione in bilancio avviene per un credito alla data di erogazione, quando l’Istituto acquisisce un diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite, mentre per un titolo di debito alla data di regolamento. L’importo rilevato corrisponde al fair value, che normalmente coincide con l’ammontare corrisposto, integrato algebricamente dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili e più in generale di tutti i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti, attribuibili specificamente all’operazione. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale i crediti sono valutati secondo il criterio del “costo ammortizzato”, utilizzando il metodo dell’interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo, è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri, stimati sulla base delle sole clausole contrattuali, per la durata attesa del finanziamento in modo da ottenere il valore contabile netto corrente. Tale criterio consente di distribuire, secondo una logica finanziaria, i costi e i proventi attinenti alle operazioni di credito lungo la loro vita attesa. Il criterio del “costo ammortizzato” non é utilizzato nel caso di crediti con scadenza a breve termine (entro i 18 mesi), in quanto non fornirebbe scostamenti significativi rispetto alla rilevazione al “costo storico”. Il portafoglio crediti è sottoposto, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, a ricognizione al fine di individuare eventuali situazioni di deterioramento e determinare le conseguenti rettifiche di valore. Rientrano fra i crediti che mostrano oggettive evidenze di possibile deterioramento, quelli classificati fra le sofferenze, gli incagli, i ristrutturati e i crediti scaduti. I criteri di classificazione nelle diverse categorie di merito creditizio rispondono alla normativa prevista dalla Banca d’Italia e sono descritti, unitamente alle procedure e alle metodologie utilizzate, nella Parte E, sezione 1 della nota integrativa a cui si fa rimando. I suesposti crediti deteriorati (non performing) sono oggetto di un processo di valutazione analitica, l’ammontare della eventuale rettifica di valore di ciascun credito scaturisce dal confronto tra il valore di libro al momento della valutazione e il valore attuale dei flussi di cassa futuri. I flussi di cassa futuri, calcolati applicando il tasso di interesse effettivo originario, tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo, delle eventuali garanzie, nonché degli oneri futuri necessari per il recupero dell’esposizione creditizia. I flussi di cassa relativi a piani di recupero inferiori ai 18 mesi non sono stati attualizzati essendo trascurabile l’effetto tempo. I crediti in bonis e i crediti non performing, che non hanno subito previsioni di perdita nel processo di impairment analitico, sono assoggettati ad una valutazione di perdita collettiva. 41 Il processo di valutazione collettiva prevede: − la segmentazione del portafoglio crediti per classi di rischio omogeneo, i cui criteri di segmentazione sono costituiti dal SAE e dall’area geografica; − la determinazione, per ciascuna classe omogenea, del flusso annuo dei nuovi passaggi a default (tasso di decadimento annuo P.D.) in base alla serie storica di default; − l’applicazione, al valore dei crediti di ciascuna classe, di un tasso di svalutazione pari al prodotto tra il corrispondente tasso di decadimento (P.D.) e un tasso di perdita (L.G.D. utilizzato dal sistema pari al 45%). La somma delle svalutazioni delle varie classi fornisce la rettifica collettiva al portafoglio crediti. Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o si è determinato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e i benefici connessi a detti crediti. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi attivi vengono rilevati al conto economico in funzione del tempo trascorso sulla base del sopra ricordato metodo dell’interesse effettivo. Le rettifiche di valore analitiche sono addebitate al conto economico a seguito della loro prima determinazione o in conseguenza di un ulteriore deterioramento del credito. Negli esercizi successivi, nel caso vengano meno i motivi che hanno determinato la rettifica di valore, il credito viene ripristinato nei limiti del costo ammortizzato originario. La conseguente ripresa di valore viene rilevata al conto economico. Sono, inoltre, accreditati al conto economico (fra le riprese di valore) gli interessi attivi maturati sul valore del credito attualizzato e calcolati utilizzando il tasso effettivo originario. Le variazioni alle rettifiche di valore collettive (rettifiche aggiuntive o riprese di valore) sono determinate con riferimento all’intero cumulo dei crediti pertinenti. 2 – Operazioni di Copertura Criteri di classificazione Gli strumenti di copertura sono utilizzati per neutralizzare potenziali perdite, rilevabili su un determinato elemento, attribuibili ad una o più tipologie di rischio (rischio di tasso d’interesse, rischio di cambio, rischio di prezzo, rischio di credito, etc.). La tipologia di copertura utilizzate dall’ICS è la seguente: copertura di fair value per il rischio di tasso (fair value hedge), effettuata con l’obiettivo di stabilizzare il margine d’interesse e coprire l’esposizione a variazioni di fair value di attività/passività. Lo strumento finanziario è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata di relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che includa gli obiettivi di gestione del rischio la strategia per effettuare la copertura ed i metodi che saranno utilizzati per verificare l’efficacia della copertura stessa. Criteri di iscrizione L’Istituto verifica all’inizio e periodicamente, mediante l’attuazione di test prospettici e retrospettivi, che la copertura sia altamente efficace nel compensare le variazioni del fair value o dei flussi di cassa dello strumento coperto. I test di efficacia si considerano superati se il rapporto tra le variazioni di fair value degli strumenti di copertura e quelle degli elementi coperti rientrano nell’intervallo dell’80-125%. Le voci “Derivati di copertura” dell’attivo (voce 80) e del passivo (voce 60) della stato patrimoniale comprendono il valore positivo e negativo dei derivati che sono parte di efficaci relazioni di copertura. Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i contratti derivati, sono inizialmente scritti in bilancio alla data in cui sorge l’impegno (trade date). 42 Criteri di valutazione Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i contratti derivati, sono misurati al fair value. Criteri di cancellazione I legami di copertura cessano se: (i) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace; (ii) il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; (iii) l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; (iv) non è più altamente probabile che l’operazione futura coperta venga effettuata. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali In caso di copertura di fair value, le variazioni di valore degli strumenti di copertura e degli strumenti coperti (per la parte attribuibile al rischio coperto ed in caso di efficacia della copertura), sono registrati nel conto economico. Le differenze tra le variazioni di valore costituiscono la parziale inefficacia della copertura e determinano l’impatto netto di conto economico, iscritto alla voce 90. In caso di cessazione della copertura per ragioni diverse dal realizzo dell’elemento coperto, le variazioni di valore di quest’ultima, iscritte in bilancio fino al momento del mantenimento della copertura efficace, vengono rilevate a conto economico in base alla tecnica del costo ammortizzato, nel caso di strumenti finanziari fruttiferi di interessi, o in unica soluzione, negli altri casi. 3 - Attività materiali Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono, gli immobili strumentali ed i relativi terreni di pertinenza, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Sono anche compresi in questa voce i beni disponibili in relazione a contratti di leasing finanziario, indipendentemente dalla loro titolarità giuridica. Criteri di iscrizione La prima iscrizione, avviene al costo, al momento in cui sussiste una sufficiente garanzia che l’azienda riceverà i benefici economici riferibili al bene ed il costo può essere misurato in maniera attendibile. Il costo comprende, oltre al prezzo di acquisto, anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Coerentemente con quanto stabilito dai principi contabili, qualora il prezzo di acquisto di un terreno sia incorporato nel costo di un edificio, la separazione contabile della quota attribuibile al terreno viene effettuata solo nel caso di un fabbricato posseduto “cielo-terra”, e viene determinata tramite perizie indipendenti. I terreni di norma hanno una vita illimitata e perciò non sono soggetti ad ammortamento. Le spese di manutenzione, riparazione e ammodernamento e trasformazione di carattere straordinario sono imputate a incremento del costo di acquisto dei beni cui si riferiscono. Criteri di valutazione Successivamente alla prima iscrizione, le immobilizzazioni (avendo durata limitata) sono sistematicamente ammortizzate, a quote costanti, lungo il corso della presumibile vita utile. Alle date di redazione dei bilanci viene valutato se esistano indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore. Nel qual caso si procede al confronto fra il valore di carico e la stima al valore di recupero nonché alla contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in cui vengano a cadere i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore determinato secondo i presenti principi contabili in assenza di rettifiche di valore. In sede di prima adozione degli IAS/IFRS è stato deciso di utilizzare, per quanto riguarda gli immobili, il valore corrente alla data di transizione come sostitutivo del costo (c.d. “deemed cost”) determinato sulla base di perizie indipendenti. Detto 43 importo costituisce il valore da ammortizzare negli esercizi successivi in quote costanti determinate in relazione alla residua possibilità di utilizzazione degli immobili stessi. La contropartita alle rivalutazioni degli immobili, conseguenti all’applicazione del “deemed cost”, è attribuita, al netto del relativo effetto fiscale, ad una specifica riserva da valutazione (Patrimonio netto). Criteri di cancellazione Le immobilizzazioni materiali vengono eliminate contabilmente al momento della dismissione o quando vengono ritirate in maniera permanente dall’uso e non si attende nessun beneficio futuro dalla loro dismissione. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le eventuali rettifiche (e riprese) di valore per deterioramento sono rilevate al conto economico nella voce “170 - Rettifiche di valore nette su attività materiali”. 4 - Attività immateriali Criteri di classificazione Le attività immateriali sono attività non monetarie prive di consistenza fisica, identificabili e in grado di generare benefici futuri controllabili. Allo stato esse sono costituite da oneri relativi a procedure informatiche. Criteri di iscrizione La prima iscrizione avviene al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla predisposizione dell’utilizzo dell’attività. Criteri di valutazione Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti lungo il corso della presumibile vita utile. Ad ogni data di riferimento e solo in presenza di indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore della attività immateriale, si procede al confronto fra il valore di carico e la stima del valore di recupero e alla rilevazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non sono mantenute nel caso in cui non persistano i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore, al netto degli ammortamenti, che il bene avrebbe avuto secondo i principi adottati ed in assenza di rettifiche di valore. Criteri di cancellazione Le immobilizzazioni immateriali vengono cancellate al momento della dismissione oppure quando non si attende nessun beneficio economico futuro. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche e riprese di valore per deterioramento vengono rilevate al conto economico nella “180. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali”. 5 - Fiscalità corrente e differita Criteri di classificazione Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono, in ottemperanza ai dettami indicati dallo IAS 12, il saldo netto delle posizioni fiscali della Banca nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria. In particolare, le Passività Fiscali correnti del periodo, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell’onere tributario dovuto per lo stesso periodo, determinato in 44 base alle norme tributarie in vigore, sono rettificate dalle attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti d’imposta versati dalla Banca fino a concorrenza della passività. L’eventuale eccedenza figura tra le attività Fiscali. Le Attività Fiscali correnti accolgono altresì i crediti d’imposta per i quali la Banca ha richiesto il rimborso alle autorità fiscali competenti. La fiscalità differita viene determinata sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito in bilancio ad un’attività o ad una passività secondo gli IAS/IFRS ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. In particolare: ▫ le attività per imposte anticipate accolgono imposte sul reddito che saranno recuperabili in esercizi futuri, quando matureranno i requisiti di deducibilità temporaneamente sospesi o saranno utilizzabili eventuali perdite fiscali a nuovo; ▫ le passività per imposte differite si riferiscono ad imposte sul reddito che saranno pagabili in esercizi futuri a seguito della cessata sospensione del temporaneo differimento di elementi imponibili. Criteri di iscrizione e di valutazione delle imposte sul reddito Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono determinati applicando le aliquote di imposta e le norme fiscali vigenti. Di conseguenza le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle aliquote o nelle altre disposizioni fiscali. Le attività per imposte anticipate sono iscritte in Bilancio nei limiti in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base delle capacità di generare con continuità redditi imponibili positivi. Le passività per imposte differite sono iscritte in Bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell’attivo rappresentati nelle riserve in sospensione d’imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d’iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, le quali sono contabilizzate tenendo conto del relativo effetto fiscale. Gli effetti del cambiamento delle aliquote o delle imposte applicabili sono contabilizzate con contropartita al conto economico nel periodo nel quale è intervenuto il mutamento normativo. 6 - Fondi per rischi ed oneri Criteri di classificazione e iscrizione I fondi per rischi ed oneri sono iscritti in relazione ad un’obbligazione effettiva (legale od implicita) originata da un evento, accaduto prima della data di riferimento del Bilancio, per estinguere la quale sarà probabilmente necessario impiegare risorse atte a produrre benefici economici ed il cui ammontare possa essere stimato con sufficiente attendibilità. Qualora la previsione di esborso sia superiore ai 18 mesi si provvede a calcolare il valore attuale delle passività. Criteri di valutazione e cancellazione I fondi accantonati vengono riesaminati ad ogni data di riferimento del Bilancio e, nel caso, rettificati per esprimere la migliore stima corrente per adempiere all’obbligazione alla data di scadenza. In presenza di un orizzonte temporale oltre il breve termine (18 mesi), l’importo stimato è contabilizzato al suo valore attualizzato, determinato utilizzando tassi di interesse di mercato (curva tassi IRS) in relazione alle scadenze previste. 45 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali La voce del conto economico 160 - “Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri” accoglie anche gli oneri finanziari conseguenti alla variazione del valore attuale dei fondi stessi dovuta al passaggio del tempo. 7 - Debiti e titoli in circolazione Criteri di classificazione I Debiti verso banche (voce 10 del passivo), Debiti verso clientela (voce 20 del passivo) e Titoli in circolazione (voce 30 del passivo) accolgono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela. Esse comprendono anche le passività verso i locatori di attività concesse in leasing finanziario4.. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene generalmente all’atto della ricezione delle somme raccolte e viene effettuata al fair value, che coincide con l’ammontare incassato, inclusivo dei costi/proventi di transazione specificamente attribuibili all’operazione. Criteri di valutazione Successivamente le passività vengono valutate al costo ammortizzato con il metodo del tasso effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene adottato per le passività a breve termine (18 mesi) per le quali l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile. Criteri di cancellazione Le passività qui classificate sono cancellate dal Bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi passivi sono contabilizzati per competenza al conto economico nella voce 20 - Interessi passivi e oneri assimilati. 8 - Altre informazioni 8.1 - Benefici ai dipendenti Criteri di classificazione Sono presenti le seguenti tipologie di benefici ai dipendenti classificate secondo le categorie previste dallo IAS 19: - i benefici per i dipendenti a breve termine (Short term employee benefits), i quali danno luogo, per la parte ancora non erogata alla fine del 1° semestre, alla contabilizzazione di poste classificate fra le altre passività. - il Trattamento di fine rapporto, che a sua volta è definibile come un beneficio erogato successivamente al termine del rapporto di lavoro (Post employment benefits) secondo uno schema a benefici definiti (defined benefit ), viene classificato a voce propria (voce 110 - Trattamento di fine rapporto del personale). - i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri e classificabili come “altri benefici a lungo termine” (Other employee long term benefits), come ad esempio i premi di anzianità, sono inclusi nella voce del passivo 120 - Fondi per rischi ed oneri. 4 Cfr. il seguente paragrafo 8.2 – Locazione finanziaria per i relativi criteri. 46 Criteri di iscrizione I benefici ai dipendenti a breve termine sono iscritti al costo mentre i benefici definiti e gli altri a lungo termine sono iscritti sulla base del loro valore attuariale. Criteri di valutazione La passività per remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR) e quelle relative agli altri benefici a lungo termine sono esposte in Bilancio in base al loro valore attuariale determinato con il metodo della “Proiezione unitaria del credito” (Projected Unit Credit Method) con la collaborazione di un attuario indipendente. Secondo tale metodo si procede, fra l’altro, alla proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi statistiche/attuariali e alla attualizzazione di tali flussi sulla base di tassi di mercato. Criteri di rilevazione delle componenti economiche Per quanto attiene le remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR) e gli altri benefici a lungo termine, le variazioni del valore delle passività determinate con il metodo attuariale attribuibili al conto economico sono distinguibili fra: - costo per servizi correnti (current service cost): ammontare dei diritti maturati dal personale nel corso del periodo di riferimento che a seguito della riforma sopra citata è nullo; - interessi passivi (interest cost): “interessi” maturati sul valore attuale degli impegni del piano, che corrispondono alla rivalutazione della passività attribuibile al passaggio del tempo; - perdite e profitti attuariali (actuarial gains and losses): derivanti da variazioni di basi tecniche (riflettono gli effetti di cambiamenti nelle assunzioni attuariali e finanziarie precedentemente stimate). Tali variazioni sono classificate fra i costi del personale. In particolare per il TFR le perdite e profitti attuariali sono rilevati, secondo il “metodo del corridoio”, ossia solo quando i profitti/perdite attuariali, cumulati alla chiusura del 1° semestre precedente e rapportati alla vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano, risultano eccedenti il 10% del valore attuale dei benefici generati dal piano stesso. La regola del corridoio trae la sua motivazione dalla osservazione che nel lungo termine, gli utili e le perdite attuariali possono compensarsi tra loro. È quindi opportuno considerare le stime relative alle obbligazioni a benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come un intervallo (o corridoio) intorno alla stima più corretta. Tutti gli altri benefici ai dipendenti vengono iscritti al conto economico secondo la competenza temporale delle prestazioni erogate. 8.2 - Locazione finanziaria Le operazioni di locazione finanziaria sono contabilizzate applicando la metodologia finanziaria, secondo la quale: − il valore del bene locato viene iscritto in Bilancio fra le immobilizzazioni materiali e sistematicamente ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzazione; − il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base a un piano di ammortamento definito in relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing e la quota dei canoni maturati nel periodo, non attribuibile all’ammortamento del debito in linea capitale, è contabilizzata per competenza fra gli interessi passivi. 8.3 - Definizione del fair value di crediti e debiti Le informazioni contenute nella nota integrativa circa il fair value di crediti e debiti valutati con il metodo del costo ammortizzato sono determinate mediante tecniche di valutazione basate sulla attualizzazione dei flussi finanziari attesi utilizzando tassi di interessi (curve di tassi) correnti sul mercato alla data del Bilancio. Inoltre, si è considerato che per le poste a vista o a breve termine il valore nominale coincidesse con il fair value. 47 Si ricorda come secondo gli IAS/IFRS il fair value è il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti 5. 8.4 - Fondi Apportati La voce viene iscritta in Bilancio al valore nominale. 5 Cfr. ad esempio lo IAS 39 paragrafo 9. 48 A.3 - Informativa sul fair value A.3.2 Gerarchia del fair value La Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (1° aggiornamento del 18 novembre 2009) prescrive che le valutazioni al fair value siano classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflettano la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. In particolare si distinguono i tre seguenti livelli: - quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo - secondo la definizione data dallo IAS 39 – per le attività o passività oggetto di valutazione (livello 1); - input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2); - input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3). La gerarchia dei modelli valutativi, cioè degli approcci adottati per la determinazione del fair value, attribuisce assoluta priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi per le attività e passività da valutare (effective market quotes) e, in mancanza, alla valutazione di attività e passività basata su quotazioni indicative ovvero facendo riferimento ad attività e passività similari (comparable approach). Infine, in via residuale, possono essere utilizzate tecniche valutative basate su input non osservabili e, quindi, maggiormente discrezionali (Mark-to-Model Approach). Le suddette metodologie devono essere applicate in ordine gerarchico: e come già espresso se, in particolare, è disponibile un prezzo espresso da un mercato attivo non si può ricorrere ad altri approcci valutativi. In sintesi l’Istituto, dopo aver valutato che i suoi strumenti finanziari non avevano alcuna possibile valutazione sulla base del cosiddetto "livello 1" (effective market quotes), è ricorso ad una valutazione sulla base del "livello 2" (comparable approach) e non è arrivato ad utilizzare il "livello 3" (Mark to Model Approach). Per quanto sin qui esposto si riporta un dettaglio delle attività svolte all’interno del “livello 2”: ▫ Tecniche di Valutazione (comparable approach) - Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni significative dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su valutazioni indicative reperibili da infoproviders affidabili ovvero su prezzi determinati utilizzando un’opportuna metodologia di calcolo (modello di pricing) e parametri di mercato osservabili, ivi inclusi spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio. Qualora si utilizzino metodologie di calcolo (modelli di pricing) nel comparable approach, queste consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali - cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi - tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale. 49 A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value 31/12/2010 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale L1 31/12/2009 L2 L3 L1 L2 L3 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 56 56 - - - - - - - - 1.056 1.056 - - - - Legenda: L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 50 Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale 51 Attivo Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione Voci a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale 52 Totale al 31/12/2010 3 3 Totale al 31/12/2009 6 6 Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori Totale al 31/12/2010 A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine attivi 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti: 3.1 Pronti contro termine attivi 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri 4. Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) 8 8 51.271 50.308 963 51.279 51.279 Totale al 31/12/2009 2 2 27.764 26.367 1.397 27.766 27.766 Tra i crediti verso banche figura anche la Riserva Obbligatoria versata tramite ICCREA Banca, che assolve per conto dell’Istituto gli obblighi di riserva con la Banca d’Italia. 53 Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Totale al 31/12/2010 Tipologia operazioni/Valori Bonis Deteriorate 1. Conti correnti 30 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 1.729.327 70.271 4. Carte di credito, prestiti personali e 1.669 cessioni del quinto 5. Locazione finanziaria 6. Factoring 7. Altre operazioni 28.704 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) 1.759.730 1.944.252 70.271 72.454 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Totale al 31/12/2010 Tipologia operazioni/Valori Bonis Deteriorate 1. Titoli di debito: a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 1.759.730 70.271 2. Finanziamenti verso: 24.339 a) Governi 1.104.801 451 b) Altri Enti pubblici 630.590 69.820 c) Altri soggetti 482.609 64.625 - imprese non finanziarie 30 - imprese finanziarie - assicurazioni 147.951 5.195 - altri 1.759.730 70.271 Totale Totale al 31/12/2009 Bonis Deteriorate 30 1.662.629 99.434 1.496 27.458 - - 1.691.613 1.792.425 99.434 105.090 Totale al 31/12/2009 Bonis Deteriorate 1.691.613 99.434 27.456 1.175.195 692 488.962 98.742 356.839 96.587 30 132.093 2.155 1.691.613 99.434 7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica L’Istituto ha parzialmente coperto il rischio di tasso di interesse con un fair value hedge su due finanziamenti il cui valore nozionale è pari a 24.997 migliaia di euro. Inoltre la stessa operazione è stata effettuata su un impegno certo per un valore complessivo pari a 10.800 migliaia di euro. 54 Sezione 8 – Derivati di copertura - Voce 80 8.1 Derivati di copertura per tipologia: composizione per tipologia di copertura e per livelli FV (T) VN FV (T–1) L1 L2 L3 (T) L1 L2 A. Derivati finanziari 56 1) Fair value 56 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi 1) Fair value 2) Flussi finanziari 56 Totale Legenda VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 Nell’esercizio il valore dei derivati è negativo e pertanto viene trattato nella tabella 6.1 del passivo. 55 L3 - VN (T–1) 36.700 36.700 36.700 Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Totale al 31/12/2010 Attività/Valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 1.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale al 31/12/2009 Totale A 34.193 20.044 13.104 344 325 376 34.193 34.889 20.044 13.779 284 764 18 34.889 Totale B Totale (A+B) 34.193 34.889 B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati 56 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue 20.044 20.044 - 15.939 2.160 13.779 - 674 390 284 165 165 Impianti elettronici 554 339 215 230 230 - - - - - - Terreni A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2Esistenze iniziali nette B. Aumenti: B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni: C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo Fabbricati Mobili Altre Totale 999 432 567 6 6 38.210 3.321 34.889 401 401 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 675 675 104 104 120 120 198 22 176 1.097 22 1.075 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 20.044 - 13.104 2.835 345 392 325 211 375 293 34.193 3.731 20.044 15.939 737 536 668 37.924 - - - - - - Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo. 57 Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Totale al 31/12/2010 Durata Durata definita indefinita Attività/Valori A.1 Avviamento A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività 239 239 239 239 Totale - Totale al 31/12/2009 Durata Durata definita indefinita 162 162 162 162 - 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Avviamento A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value: - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni - C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni: + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value: - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo - Altre attività immateriali: generate internamente DEF INDEF - - Leggenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita 58 Altre attività immateriali: altre - - - - - DEF 358 196 162 240 240 - Totale INDEF - 358 196 162 240 240 - 163 163 163 - - 163 163 163 - - - - 239 - 239 130 369 - 130 369 - - - Le attività immateriali sono valutate al costo. 59 Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione Voci/Valori Totale al 31/12/2010 Crediti (incluse cartolarizzazioni) Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni immateriali Spese di rappresentanza Oneri relativi al personale Emolumenti Consiglieri e Sindaci Altre 401 4 418 16 19 858 Totale Totale al 31/12/2009 364 12 516 10 26 928 13.2 Passività per imposte differite: composizione Voci/Valori Totale al 31/12/2010 Fondo rischi su crediti Immobilizzazioni materiali Oneri relativi al personale 24.022 169 24.191 Totale Totale al 31/12/2009 24.022 169 24.191 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) Totale al 31/12/2010 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 928 43 43 113 113 113 858 60 Totale al 31/12/2009 944 41 41 57 57 57 928 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) Totale al 31/12/2010 1. Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 24.191 24.191 61 Totale al 31/12/2009 24.202 11 11 11 24.191 Sezione 15 - Altre attività - Voce 150 15.1 Altre attività: composizione Altre attività: composizione Totale al 31/12/2010 Quota TFR versata su polizza INA Ratei e Risconti Attivi Crediti verso Istituti Previdenziali ed Assistenziali Crediti verso Clienti e Fornitori Crediti verso l’Erario Debitori Diversi Totale 62 4.095 190 33 168 1.863 636 6.985 Totale al 31/12/2009 4.523 112 21 275 1.953 75 6.959 Passivo Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori Totale al 31/12/2010 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti Totale Fair value 208.046 225.251 225.251 225.251 433.297 444.517 Totale al 31/12/2009 230.175 245.195 245.195 245.195 475.370 483.373 La consistenza dei debiti è costituita da 225.251 migliaia di euro verso DEXIA Crediop S.p.A. e da 208.046 migliaia di euro verso la Banca Centrale Europea. 63 Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale Fair value Totale al 31/12/2010 24.895 574.930 574.930 930 600.755 637.352 Totale al 31/12/2009 27.215 493.098 493.098 1.175 521.488 543.844 L’ammontare dei finanziamenti passivi è totalmente costituito da prestiti accesi con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. . 64 Sezione 6 – Derivati di copertura - Voce 60 6.1 Derivati di copertura per tipologia: composizione per tipologia di copertura e per livelli FV (T) VN FV (T–1) L1 L2 L3 (T) L1 L2 A. Derivati finanziari 1.056 35.797 1) Fair value 1.056 35.797 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi 1) Fair value 2) Flussi finanziari Totale 1.056 35.797 - VN (T–1) L3 - - Legenda VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 Nell’esercizio precedente il valore dei derivati è stato positivo e pertanto viene trattato nella tabella 8.1 dell’attivo. 6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Fair Value Operazioni/Tipo di copertura 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Crediti 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Portafoglio 5. Altre operazioni Totale attività 1. Passività finanziarie 2. Portafoglio Totale passività 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie Flussi finanziari Specifica rischio rischio rischio rischio di di di di tasso cambio credito prezzo - Generica Specifica Generica più rischi - - - - Investim. Esteri 1.056 - - - 1.056 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 65 Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 Per i dettagli delle passività fiscali si rinvia alla sezione 13 dell’attivo. 66 Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 10.1 Altre passività: composizione Totale al 31/12/2010 Altre passività: composizione Debiti verso l’Erario Debiti verso enti di assistenza e previdenza obbligatoria e complementare Fornitori Competenze al personale Debiti Verso Mutuatari Partite da sistemare Altri Totale 523 588 2.254 1.394 9.787 12.798 2 27.346 Totale al 31/12/2009 379 485 1.099 1.956 708 1.391 1 6.019 Tra le partite da sistemare figurano essenzialmente accrediti di rate, pervenute alla data di bilancio e da imputare a voce propria all’ottenimento di ulteriori informazioni. Tra Le competenze al Personale figurano le partite inerenti all’incentivazione all’esodo. 67 Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue Totale al Totale al 31/12/2009 31/12/2010 3.911 4.283 52 70 52 70 452 442 452 442 3.511 3.911 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni D. Rimanenze finali 11.2 Altre informazioni Si riepilogano di seguito le principali ipotesi valutativo-demografiche: • • • • • • • probabilità annue per morte del personale in servizio sono state utilizzate le tavole SIM e SIF 2000; ipotesi di rotazione del personale pari a 2,5% annuo costante; anticipazione del TFR 2% annuo costante; l’età massima per il collocamento a riposo tiene opportunamente in considerazione le ultime disposizioni legislative; tasso di attualizzazione determinato sulla base della curva dei tassi Euro Swap al 31/12/2010; tasso inflattivo 2% annuo costante; percentuale del TFR maturato richiesto in anticipazione: 70% (misura massima consentita). 68 Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione Totale al 31/12/2010 Voci/Valori 1. Fondi di quiescenza aziendali 2. Altri fondi per rischi ed oneri: 2.1 controversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri Totale 69 1.614 560 954 100 1.614 Totale al 31/12/2009 2.020 636 1.284 100 2.020 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza A. Esistenze iniziali B. Aumenti: B.1 Accantonamento dell’esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni: C.1 Utilizzo nell’esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali - Fondi rischi ed oneri per contenziosi in essere 636 258 250 8 333 328 5 561 70 Fondo oneri per il personale 1.284 502 441 7 54 833 833 953 Fondo per rischi ed oneri diversi 100 100 Totale 2.020 760 691 15 54 1.166 1.161 5 1.614 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi Le controversie legali sono state oggetto di stima analitica e ne è scaturito un piano di esborso in un orizzonte temporale principalmente a medio-lungo termine e per tanto attualizzate. In merito agli oneri per il personale riguardanti principalmente il premio fedeltà si fa rimando alle tesi demografiche utilizzate per il TFR, con l’ulteriore ipotesi di incremento reale delle retribuzioni diversificato per categoria (1 punto per impiegati e quadri, 2 punti per dirigenti). Nella stessa voce sono inclusi gli oneri spettanti per i Consiglieri di Amministrazione relativamente ad esercizi scorsi riferiti ad una quota marginale di remunerazione. Il Fondo per rischi ed oneri diversi è costituito dall’accantonamento prudenziale di 100 migliaia di euro per fronteggiare eventuali oneri con l’Amministrazione Finanziaria. 71 Sezione FA - Fondi Apportati - Voce 125 Come esposto nella Parte Generale Sezione 4 della Nota Integrativa, nel presente Bilancio è stata riportata, come per il precedente esercizio, la voce denominata Fondi Apportati (Voce 125), destinata a recepire i fondi apportati dallo Stato e dal CONI. I Fondi i cui valori sono riportati nella tabella sottostante hanno subito una variazione assoluta incrementale di 385 migliaia di euro dovuta alla distribuzione degli utili del precedente bilancio a favore degli stessi. Tali Fondi sono stati impegnati in crediti verso clientela per 8.437 migliaia di euro ed hanno prodotto nel corso dell’esercizio interessi lordi pari a 389 migliaia di euro. La quota disponibile risulta essere pari a 51.366 migliaia di euro. La suddetta voce è così composta: Totale al 31/12/2010 Voci Fondi Apportati: - Fondo ex lege 50/83 - Fondo di Garanzia CONI Totale 59.803 1.291 61.094 Totale al 31/12/2009 59.411 1.291 60.702 I predetti Fondi Apportati a norma dello Statuto presentano le seguenti caratteristiche: • sono subordinati a tutte le altre passività dell’Istituto (art.3 comma 6); • salvo espresso nulla osta della Banca d’Italia, possono essere rimborsati solo in caso di liquidazione dell’Istituto, e dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non egualmente subordinati (art.3 comma 6); • i Fondi Apportati possono essere utilizzati dall’Istituto in caso di perdite di Bilancio che determinano una diminuzione del capitale e delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione all’attività bancaria (art.3 comma 6); • a norma dell’art.4 comma 2 e 3 su richiesta degli apportanti, il Consiglio di Amministrazione può imputare a “Capitale”, in tutto o in parte, i “Fondi Apportati” con l’attribuzione della partecipazione al rispettivo apportante; il valore è determinato secondo i principi previsti per la liquidazione delle quote di partecipazione (art.34 comma 2); • la remunerazione avviene attraverso utili di Bilancio (art.31 comma 2 e 3). 72 Sezione 14 - Patrimonio dell’impresa - Voci 130, 160, 180 e 200 14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione Il “Capitale” dell’Istituto ammonta a 9.554.452,00 euro ed è suddiviso in quote di partecipazione del valore unitario pari ad 1 euro. Le quote non hanno subito alcuna variazione rispetto all’esercizio precedente. 14.4 Riserve di utili: altre informazioni Totale al Totale al 31/12/2009 31/12/2010 630.406 626.936 15.502 14.820 414 674 11.373 10.873 60.121 60.121 717.816 713.424 Voci Riserva legale Riserva straordinaria Riserva per Finalità Culturali e Sociali Riserva Prestiti e Contributi Assistenziali al Personale Riserva costituita con il passaggio agli IAS Totali 14.6 Altre informazioni: Patrimonio dell'impresa Voci/Valori 1. Capitale (Voce 180) 2. Sovrapprezzi di emissione (Voce 170) 3. Riserve (Voce 160) 4. (Azioni proprie) (Voce 190) 5. Riserve da valutazione (Voce 130) 6. Strumenti di capitale (Voce 150) 7. Utile (Perdita) d'esercizio (Voce 200) Totale 73 Totale al Totale al 31/12/2009 31/12/2010 9.554 9.554 717.816 713.424 28.382 28.382 16.076 17.343 771.828 768.703 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi 6) Altri impegni Totale 183.188 183.188 183.188 183.188 296.515 296.515 222.064 74.451 296.515 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni importo al 31/12/2010 Portafogli Importo 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5. Crediti verso banche 6. Crediti verso clientela 7. Attività materiali 411.878 - 74 importo al 31/12/2009 428.205 - 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1.regolate 2. non regolate 2. Gestioni patrimoniali a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni 75 - - - - 225.102 239.348 Fondo Speciale per la concessione di Contributi negli Interessi Il Fondo, ha raggiunto la consistenza di 225.102 migliaia di euro (239.348 migliaia di euro al 31.12.2009 con una variazione percentuale pari a -5,95%) derivante dalla seguente movimentazione: Fondo Speciale per la concessione di Contributi negli Interessi a. Esistenze iniziali b. Aumenti: b.1 Introiti derivanti dai concorsi pronostici - Totocalcio esercizio 2010 - Totogol esercizio 2010 - Concorso il 9 esercizio 2010 b.2 Elementi reddituali e di pertinenza del Fondo di Garanzia ex lege 289/02 b.3 Recupero contributi b.4 b.5 c. c.1 d. 239.348 4.312 2.290 1.653 119 518 35 181 Somme da riconoscere a ICS Proventi netti Diminuzioni: Contributi erogati nell’esercizio su crediti verso la clientela dell’Istituto Rimanenze finali 6 1.800 18.558 18.558 225.102 Le attività e le passività del Fondo speciale per la concessione di contributi negli interessi, sono dettagliate nello schema sottostante. Stato Patrimoniale del Fondo speciale per la concessione di contributi negli interessi Totale al 31/12/2010 Attivo Depositi e conti correnti Crediti verso AAMS Operazioni T.D. Totale Attivo Passivo Quota disponibile per nuove concessioni Quota impegnata Quota da riconoscere al Fondo di Garanzia Contributi recuperati cautelativamente Quote maturate da versare Altre passivita’ Risultato economico netto Totale Passivo Totale al 31/12/2009 174.915 150 50.037 225.102 102.213 229 136.906 239.348 62.697 147.222 12.551 816 3 13 1.800 225.102 70.209 153.963 12.517 816 3 1.840 239.348 Il Fondo di Garanzia ex lege 289/02 è tutt’oggi in attesa del Regolamento prescritto dalla stessa normativa che lo ha istituito. 76 A fronte degli impieghi delle disponibilità dello stesso Fondo, si sono registrate nell’esercizio le seguenti componenti reddituali: Componenti reddituali del Fondo speciale per la concessione di contributi negli interessi Totale al 31/12/2010 Interessi da banche per depositi e conti correnti 2.325 Interessi e proventi assimilati da PCT su titoli 121 Altre spese (1) Altri proventi Imposte e tasse (645) Totale proventi netti 1.800 Totale al 31/12/2009 1.103 1.199 (1) (461) 1.840 Il suddetto provento netto è stato portato ad incremento della consistenza del Fondo ai sensi dell’art. 9 ultimo comma dello Statuto. 77 Parte C - Informazioni sul Conto Economico 78 Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti - - Altre operazioni - - - - 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Derivati di copertura 8. Altre attività Totale Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 - - - - - - - - - - 99 79.561 - 100 79.560 - - - 809 81.162 - - 79.660 9 9 9 79.669 (19) 81.952 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 3. Debiti verso clientela 4. Titoli in circolazione 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value 7. Altre passività e fondi 8. Derivati di copertura Totale 2.327 9.499 - - Totale al 31/12/2010 2.327 9.499 19.421 - - 19.421 20.648 - - - - - - - - - - - - - - - 496 31.743 - - 496 31.743 8 32.457 Debiti Altre operazioni Titoli Totale al 31/12/2009 1.478 10.323 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: C. Saldo (A-B) Totale al 31/12/2010 (496) (496) 79 Totale al 31/12/2009 - (8) (8) Sezione 2 - Le commissioni - Voce 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Totale al 31/12/2010 Tipologia servizi/Valori a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 8. attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni di portafogli 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multiratelati di scambio i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale al 31/12/2009 119 119 47 47 Totale 2.3 Commissioni passive: composizione Totale al 31/12/2010 Tipologia servizi/Valori a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni patrimoniali: 3.1 portafoglio proprio 3.2 portafoglio di terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi Totale 80 Totale al 31/12/2009 2 8 10 16 16 Sezione 5- Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione Totale 31/12/2010 Componenti reddituali/Valori Totale A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari A.5 Attività e passività in valuta Totale proventi dell’attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari B.5 Attività e passività in valuta Totale oneri dell’attività di copertura (B) C. Risultato netto dell’attività di copertura (A – B) 81 Totale 31/12/2009 1.252 1.252 64 64 1.120 1.120 132 281 281 (217) Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di valore (1) Operazioni/ Componenti Specifiche Di reddituali portafoglio Cancellazioni Altre A. Crediti verso banche - Finanziamenti - Titoli di debito B. Crediti verso clientela (15) (916) (815) - Finanziamenti (15) (916) (815) - Titoli di debito C. Totale (15) (916) (815) Specifiche A 101 101 101 Legenda A = Da interessi B = Altre riprese 82 Riprese di valore (2) Di portafoglio B A B 26 26 26 Totale al 31/12/2010 14 14 14 (1.605) (1.605) (1.605) Totale al 31/12/2009 (1.268) (1.268) (1.268) Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso società Totale al 31/12/2010 13.265 9.526 104 2.169 65 Totale al 31/12/2009 14.852 10.761 99 2.659 82 - - 477 477 - 474 474 - - - 924 63 497 13.825 777 139 477 15.468 Nella voce indennità di fine rapporto figura essenzialmente la quota di TFR maturata dall’1/1/2009 e versata al Fondo di Tesoreria Inps. 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Totale al 31/12/2010 Personale dipendente: a) dirigenti b) totale quadri direttivi c) restante personale dipendente Altro personale Totale al 31/12/2009 162 4 57 101 3 83 165 4 59 102 1 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti Totale al 31/12/2010 Altri benefici a favore dei dipendenti Contributo aziendale integrativo sul TFR Accantonamento netto Premio Fedeltà Altri benefici Totale al 31/12/2009 313 (15) 626 924 Totale 308 9 460 777 Tra gli altri benefici a favore dei dipendenti figurano essenzialmente i costi relativi ai corsi di aggiornamento professionale ed ai costi di vitto e alloggio per trasferte del personale. 9.5 Altre spese amministrative: composizione Totale al 31/12/2010 Spese telefoniche, postali, per trasmissione dati Spese di manutenzione Spese di vigilanza Compensi a professionisti e società Spese per la fornitura di materiale vario uso ufficio Spese per energia elettrica, riscaldamento e acqua Spese di pubblicità e rappresentanza Spese per pulizia e igiene Premi assicurativi Prestazioni di servizi Locazioni varie Fitti passivi Costi per outsourcing Manutenzioni e costi d'utilizzo dei beni Contributi associativi Licenze di software Imposte indirette e tasse dell'esercizio Altre spese Totale Totale al 31/12/2009 754 444 242 1.169 65 119 1.328 221 108 103 336 529 269 275 51 107 617 266 7.003 668 585 236 831 67 125 1.511 243 122 44 261 156 75 46 625 228 5.823 In applicazione di quanto disposto dall’art. 2427 comma 16 bis del Codice Civile, di seguito vengono fornite le informazioni sui corrispettivi di revisione legale e dei servizi diversi dalla revisione prestati da Deloitte & Touche S.p.A. o entità appartenenti alla sua rete e nel corso del 2010. I corrispettivi di seguito indicati si riferiscono esclusivamente a servizi prestati dalla società Deloitte & Touche S.p.A. . Tipologia di servizi Onorari Servizi di Revisione contabile - Revisione contabile del bilancio d’esercizio - Maggiori attività di revisione per la migrazione al nuovo sistema informativo - Maggiori attività di revisione per l'inventariazione delle attività materiali - Verifica della regolare tenuta della contabilità - Revisione contabile limitata della relazione semestrale Servizi di attestazione Servizi di consulenza fiscale Altri servizi - Attività per la sottoscrizione delle dichiarazioni fiscali dell’Istituto Totale 75.500,00 41.000,00 7.000,00 10.500,00 6.000,00 11.000,00 2.000,00 2.000,00 77.500,00 84 Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Accantonamenti al Fondo contenziosi in essere Accantonamenti per Rischi ed Oneri Totale 85 Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 254 (81) 173 (39) (39) Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componente reddituale A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in locazione finanziaria - Ad uso funzionale - Per investimento Totale al 31/12/2010 Ammortamento (a) 1.067 1.067 1.067 86 Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) - Risultato netto (a + b – c) - 1.067 1.067 1.067 Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Attività/Componente reddituale A. Attività immateriali A.1 di proprietà - Generate internamente dall’azienda - Altre A.2 acquisite in leasing finanziario Totale al 31/12/2010 Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a + b – c) 163 - - - 163 - 163 163 - - 163 163 87 Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 13.1 Altri oneri di gestione: composizione Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 Altri Oneri Totale 82 82 - 13.2 Altri proventi di gestione: composizione Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 Proventi forfettari per istruttorie su Mutui Rivalsa Imposta sostitutiva Indennizzi contrattuali Fitti e canoni attivi Recupero di spesa per la formazione Altri proventi Totale 375 53 287 206 245 1.166 31 386 186 67 48 234 952 Gli indennizzi contrattuali sono commissioni percepite a fronte dell’anticipata risoluzione di contratti di finanziamento. Il recupero di spesa sulla formazione è inerente alla restituzione dei relativi oneri a valere sul Fondo Banche e Assicurazioni (FBA). 88 Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Totale al 31/12/2010 Componente reddituale/Valori A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività - Utili da cessione - Perdite da cessione Risultato netto 89 (19) (19) (19) Totale al 31/12/2009 (8) (8) (8) Sezione 18 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260 18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione Componenti reddituali/Valori 31/12/2010 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (8.975) (201) (71) (9.247) 31/12/2009 (9.659) (1) 375 (16) 11 (9.290) 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Voci 31/12/2010 (A)Utile (Perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte (B) Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al lordo delle imposte (A+B) Utile (Perdita) al lordo delle imposte Aliquota fiscale corrente IRES (%) Onere fiscale teorico Differenze temporanee Differenze permanenti Altro IRAP Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Imposte sul reddito dell’esercizio dei gruppi di attività in via di dismissione Imposte sul reddito dell’esercizio 90 25.323 25.323 27,50% 6.964 71 276 1.936 9.247 9.247 Parte D – Redditività complessiva 91 Prospetto Analitico della Redditività Complessiva Voci 10. Importo lordo imposta sul reddito Importo netto 25.323 (9.247) 16.076 Altre componenti reddituali al netto delle imposte - - - Attività finanziarie disponibili per la vendita: - - - a) variazioni di fair value - - - b) rigiro a conto economico - - - - rettifiche da deterioramento - - - - utile/perdite da realizzo - - - c) altre variazioni - - - 30. Attività materiali - - - 40. Attività immateriali - - - 50. Copertura di investimenti esteri: - - - a) variazioni di fair value - - - b) rigiro a conto economico - - - c) altre variazioni - - - Copertura dei flussi finanziari: - - - a) variazioni di fair value - - - b) rigiro a conto economico - - - c) altre variazioni - - - Differenze di cambio: - - - a) variazioni di valore - - - b) rigiro a conto economico - - - c) altre variazioni - - - Attività non correnti in via di dismissione: - - - a) variazioni di fair value - - - b) rigiro a conto economico - - - c) altre variazioni - - - Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti - - - - - - a) variazioni di fair value - - - b) rigiro a conto economico - - - - rettifiche da deterioramento - - - - utile/perdite da realizzo - - - c) altre variazioni - - - - - - 25.323 (9.247) 16.076 20. 60. 70. 80. 90. Utile (Perdita) d’esercizio Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni 100. valutate a patrimonio netto 110. Totale componenti reddituali 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 92 Parte E - Informazioni sui Rischi e sulle relative Politiche di copertura 93 Aspetti generali Nella presente parte della Nota integrativa vengono fornite le informazioni di natura qualitative e quantitativa sui rischi. Le ulteriori informazioni, derivanti dalla vigente normativa, ed in particolare quelle concernenti la composizione del patrimonio di vigilanza e l’adeguatezza patrimoniale, ai sensi del Titolo IV – Capitolo I della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, sono consultabili attraverso il sito internet della banca: http://www.creditosportivo.it. SEZIONE 1 – Rischio di Credito INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali Il rischio di credito a cui è esposto l’Istituto continua a derivare, essenzialmente, dall’attività di concessione di finanziamenti a medio e lungo termine, I finanziamenti, assistiti da idonee garanzie, sono destinati a Enti pubblici, Federazioni sportive nazionali, società, associazioni sportive ed Enti di promozione sportiva riconosciute dal C.O.N.I, associazioni culturali, nonché ogni altro soggetto pubblico o privato che persegua anche indirettamente finalità sportive e/o culturali. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi Il processo di assunzione e controllo del rischio di credito è presidiato dal Servizio Finanziamenti che sovrintende alla concessione, erogazione, gestione e monitoraggio del credito. In tale contesto il processo di istruttoria e di erogazione dei mutui è ripartito in due distinti settori del Servizio Finanziamenti: il settore pubblico ed il settore privato. All’interno di questi due comparti operano le funzioni di Istruttoria e Perfezionamento; la funzione di riscontro tecnico all’interno del Servizio cura entrambe i settori. Inoltre è attiva la funzione Gestione Crediti, con compiti di monitoraggio e gestione delle controparti che presentano anomalie (c.d. sottocontrollo) e di monitoraggio del portafoglio crediti. Le anomalie andamentali sono rilevate con sistemi dedicati in ambiente web; le variazioni di status di rischio della controparte sono rilevabili trasversalmente grazie all’adozione di un sistema informatico gestionale integrato. La normativa interna individua le attività ritenute necessarie per garantire un adeguato controllo del rischio nelle varie fasi del ciclo di vita del credito. Le pratiche di affidamento sono oggetto di un’adeguata valutazione da parte degli Organi deliberanti, che intervengono in base ai criteri e livelli di delibera stabiliti. Infatti il processo decisionale del credito è supportato da una procedura informatica interna (Pratica Elettronica di Fido) che gestisce tutte le fasi del processo del credito, da quella di contatto con il cliente ed istruttoria, a quella di erogazione e gestione, sino alla fase di chiusura del credito, individuando i livelli autorizzativi previsti, sulla base dei limiti definiti nel “Prospetto dei Poteri Delegati”. Le operazioni di maggiore rilevanza, in base al sistema interno di deleghe, e le altre di particolare evidenza per le problematiche creditizie che implicano, sono sistematicamente rimesse al Consiglio di Amministrazione ed obbligatoriamente controllate dalla Direzione Generale e sottoposte ad un Comitato Crediti. Infine, le attività operative legate alla gestione dei crediti incagliati, ristrutturati e in sofferenza, è affidata alla Funzione Legale, anch’essa all’interno del Servizio. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo L’analisi del merito creditizio, propedeutica alla concessione del finanziamento, viene effettuata, innanzitutto, in considerazione della tipologia di controparte. In particolare viene a rilievo la distinzione dell’approccio verso i soggetti pubblici e quelli di natura privata. 94 Per il settore pubblico, oltre alle consuete verifiche di carattere formale sull’affidabilità degli enti, essenzialmente basate sulla certificazione attestante la capacità di indebitamento in ottemperanza alle norme previste dal Testo unico delle leggi sull’andamento degli Enti Locali (TUEL), si effettua un analisi focalizzata sia sul profilo finanziario degli stessi avvalendosi, ove presente, del supporto decisionale “rating” sia sull’andamentale attraverso verifiche sulla centrale dei rischi. Per i soggetti privati, la valutazione del rischio di credito viene attuata con modalità differenti a seconda della tipologia dell’operazione e della controparte. Tendenzialmente vengono considerati i tradizionali quantitativi (componenti di reddito, analisi del bilancio e dati andamentali interni) e qualitativi relativi al cliente ed al contesto in cui opera. Viene curata l’acquisizione di adeguati business plan previsionali che contribuiscono sostanzialmente alle valutazioni sulle start up e sulle operazioni di investimento. L’insieme degli elementi di giudizio, inoltre, è arricchito da informazioni strutturate rivenienti dalle centrali rischi che assistono l’operatore crediti. Normalmente, oltre alla richiesta di business plan previsionali, si effettua quanto segue: • un’analisi storica dei bilanci o dei rendiconti a seconda della natura giuridica del soggetto; • un’analisi dell’impatto del finanziamento sulla situazione economico-finanziaria del soggetto richiedente il mutuo; • un’analisi di sensitività (stress test) ipotizzando diversi scenari, ove opportuno. Il processo del credito ha fatto registrare nel 2010 sostanziali passi in avanti nel suo percorso di evoluzione metodologica ed operativa, ed è tuttora oggetto di particolare attenzione. In particolare, con l’adozione del nuovo sistema informativo aziendale, sono stati adottati strumenti di monitoraggio andamentale e di early warning. A questa si affianca una sistematica attività di monitoraggio delle esposizioni a rischio più rilevanti in termini di importo, anche con verifiche ed analisi specifiche sulle controparti stesse considerando anche gli aspetti relativi ad eventuali rischi di concentrazione. Per il rating interno, correntemente utilizzato in un’ottica di supporto alla valutazione sia in fase di affidamento che di revisione per i segmenti coperti (enti territoriali, società sportive e di intrattenimento sportivo) è prevista l’attuazione di un fase di ottimizzazione sotto il profilo dell’applicativo dedicato. Inoltre, nel corso del 2011, si intende avviare concretamente il progetto per estendere la copertura rating, ai segmenti di clientela non ancora coperti (Associazioni, Enti morali). 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Nell’attività creditizia svolta dall’Istituto i rischi di credito sono attenuati dall’appartenenza al settore pubblico di una parte significativa della clientela. Tutte le operazioni di finanziamento che costituiscono il portafoglio crediti dell’Istituto, sono attualmente assistite da adeguate garanzie che riducono di conseguenza l’impatto del rischio di credito. Le garanzie che assistono i finanziamenti nei confronti del settore pubblico sono rappresentate principalmente dalla delegazione di pagamento che, ai sensi delle disposizioni contenute negli artt. 206 e ss. del D.lgs. 267/00, gli Enti Locali possono rilasciare, a valere sulle entrate afferenti i primi tre titoli di bilancio, quale copertura del pagamento delle rate di ammortamento. Per il settore privato, l’Istituto acquisisce, prevalentemente, come garanzia, la fideiussione comunale, l’ipoteca sull’impianto finanziato o su altri immobili (per un valore cauzionale, stabilito caso per caso, da un tecnico dell’Istituto o di sua fiducia) o altre garanzie reali. Le operazioni con un rischio complessivo tendenzialmente maggiore sono spesso assistite da covenants. 95 2.4 Attività finanziarie deteriorate L’Istituto ha adottato, nel corso del 2010, il Regolamento del Credito Problematico in cui vengono fissate sia le linee guida relative alla classificazione e gestione delle attività deteriorate ed, in un’ottica più allargata, di quelle afferenti alla c.d. area del credito problematico. In tal senso, pur facendo riferimento ai criteri minimali dettati dalla Banca d’Italia, è stata adottata una classificazione interna della clientela più articolata in funzione del processo di controllo del credito posto a salvaguardia della qualità complessiva del portafoglio crediti. L’Istituto attualmente suddivide la clientela in diverse “classi” in funzione dei sintomi più o meno gravi di difficoltà con possibile deterioramento della qualità del credito dovuto a intrinseche caratteristiche o eventi rilevabili dall’esterno. In particolare il credito problematico include il Credito sotto controllo relativo a posizioni che presentano anomalie, anche significative, che necessitano di un’analisi approfondita e di un’attenta gestione. Possono rientrare in tale categoria esposizioni scadute e/o sconfinanti, deteriorate in base alla normativa regolamentare, e crediti che presentano, per intrinseca caratteristica o per eventi rilevabili dall’esterno, sintomi più o meno gravi di difficoltà, con il possibile deterioramento futuro della qualità del credito. All’interno di tale impostazione la classificazione di Credito deteriorato intende richiamare specificatamente le categorie regolamentari delle sofferenze, delle partite incagliate, dei crediti ristrutturati, dei crediti scaduti e/o sconfinanti. Riguardo a questi ultimi la classificazione di deterioramento, in base a quanto disciplinato dalla normativa regolamentare e con le dovute eccezioni previste, riguarda le esposizioni scadute da oltre 180 gg. . Le posizioni che presentano qualche grado di anomalia vengono inizialmente monitorate da Gestione Crediti che intraprende, insieme al Legale, le azioni opportune per gestire il rapporto al fine di pervenire al riassorbimento del fenomeno. In caso di particolare deterioramento del rapporto (incagli e sofferenze) la posizione viene trasferita al Legale che provvede a gestire l’eventuale fase di rientro, anche mediante l’avvio di procedure esecutive laddove necessario. Per quanto attiene i criteri di valutazione si fa riferimento a quanto esposto nella precedente Parte A.1 della Nota Integrativa. 96 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. Qualità del Credito A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/qualità Sofferenze 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 33.182 33.182 16.021 97 Incagli 21.564 21.564 26.596 Esposizioni ristrutturate 1.996 1.996 1.544 Esposizioni scadute 13.529 13.529 55.273 Altre attività 51.279 1.759.730 1.811.009 1.719.379 Totale 51.279 1.830.001 1.881.280 1.818.813 A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate Portafogli/qualità 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 Esposizione lorda Rettifiche specifiche In bonis Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di portafoglio Esposizione netta Totale (esposizione netta) - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 84.090 - (13.819) - 70.271 - 51.279 1.762.314 - (2.583) - 51.279 1.759.730 - 51.279 1.830.001 - - - - - - - - 84.090 111.990 (13.819) (12.556) 70.271 99.434 1.813.593 1.721.198 (2.583) (1.763) 1.811.010 1.719.435 1.881.280 1.818.869 98 Un ulteriore dettaglio sui crediti in bonis è offerto dalla seguente tabella che distingue le esposizioni oggetto di accordi collettivi dalle altre analizzandone la durata dello scaduto. Si fa presente che l’unico portafoglio rappresentato è quello dei crediti verso clientela, essendo quello dei crediti verso banche per l’Istituto non assoggettato a tali caratteristiche. In bonis Portafogli/qualità Esposizione lorda Crediti verso clientela: di cui: - Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi: senza scaduto sino a 3 mesi da oltre 3 mesi e sino a 6 mesi oltre 6 mesi - Altre esposizioni: sino a 3 mesi da oltre 3 mesi e sino a 6 mesi oltre 6 mesi Totale al 31/12/2010 Rettifiche di portafoglio Esposizione netta 1.762.314 (2.583) 1.759.730 31.922 29.815 2.107 83.156 1.581 28.053 53.522 115.078 (394) (381) (13) (362) (9) (158) (195) (756) 31.528 29.435 2.093 82.794 1.572 27.895 53.327 114.322 A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Rettifiche di Esposizione Rettifiche di valore Tipologie esposizioni/valori valore Esposizione netta lorda di portafoglio specifiche A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Altre attività 51.279 51.279 Totale A 51.279 51.279 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre Totale B Totale A + B 51.279 51.279 99 A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Esposizione Rettifiche di valore Rettifiche di valore Tipologie esposizioni/valori Esposizione netta lorda specifiche di portafoglio A. ESPOSIZIONI PER CASSA 45.454 (12.272) 33.182 a) Sofferenze 22.855 (1.291) 21.564 b) Incagli 2.156 (160) 1.996 c) Esposizioni ristrutturate 13.625 (96) 13.529 d) Esposizioni scadute 1.762.314 (2.584) 1.759.730 e) Altre attività 1.846.404 (13.819) (2.584) 1.830.001 Totale A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO 170.493 170.493 a) Deteriorate 12.695 12.695 b) Altre Totale B 183.188 183.188 A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Esposizioni Esposizioni Causali/Categorie Sofferenze Incagli ristrutturate scadute A. Esposizione lorda iniziale 26.929 27.860 1.552 55.649 - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento 18.525 11.907 2.198 7.665 B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 9.725 2.156 7.610 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni 18.493 2.013 deteriorate B.3 altre variazioni in aumento 32 169 42 55 C. Variazioni in diminuzione 16.911 1.594 49.689 C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis 15.384 30.700 C.2 cancellazioni C.3 incassi 193 C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni 1.527 1.594 17.385 deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione 1.411 D. Esposizione lorda finale 45.454 22.856 2.156 13.625 - di cui: esposizioni cedute non cancellate - 100 A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Esposizioni Esposizioni Causali/Categorie Sofferenze Incagli ristrutturate scadute A. Rettifiche complessive iniziali 10.908 1.264 9 376 - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento 1.395 635 160 54 B.1 rettifiche di valore 1.058 623 160 54 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni 337 12 deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione 31 608 9 332 C.1 riprese di valore da valutazione 31 397 203 C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni 211 9 129 deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali 12.272 1.291 160 98 - di cui: esposizioni cedute non cancellate - 101 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni Esposizioni A. Esposizioni creditizie per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi Totale classe 1 75.802 75.802 classe 2 1.435.510 1.435.510 Classi di rating esterni classe classe 3 4 211.445 211.445 classe 5 - La tabella che segue riporta il raccordo (mapping) tra le classi di rischio ed i rating dell’.agenzia utilizzate dall’Istituto. Mapping dei rating a lungo termine rilasciati dall’agenzia di rating esterna Rating a lungo termine per esposizioni verso: amministrazioni centrali e banche centrali, intermediari vigilati, enti del settore pubblico, enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo; imprese e altri soggetti Classe di merito di credito Standard & Poor's Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6 da AAA a AA da A+ a A BBB+ a BBB BB+ a BB B+ a B CCC+ e inferiori 102 Senza rating classe 6 - - 222.157 222.157 Totale 1.944.914 1.944.914 A.3 Distribuzione delle Esposizioni garantite per tipologia di garanzia A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 1.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite: 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Garanzie personali (2) Crediti di firma Altri soggetti Banche Altri enti pubblici CLN Governi e banche centrali Derivati su crediti Altri derivati Altre garanzie reali Titoli Immobili Valore esposizione netta Garanzie reali (1) Totale (1)+(2) 1.733.349 141.685 562 560 24.369 1.351.423 129.236 55.389 1.703.224 54.055 4.611 - 150 - 21.032 25.629 2.632 54.054 87.144 39.698 34.123 1.902 243 75.966 16.819 2.978 12.898 20 15.896 - 109.051 41.223 - - 1.733.349 141.685 562 560 - - - - - - - - 103 - - - - - - - 67.828 - - 109.051 24.369 1.351.423 129.236 55.389 1.703.224 - - - - - B. Distribuzione e concentrazione del Credito B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela (valore di bilancio) Governi Esposizioni/Contropart i A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute Espos. netta Altri enti pubblici Rettifiche val. di portafogli o Rettifiche val. specifiche Espos. netta Società finanziarie Rettifiche val. specifiche Rettifiche val. di portafoglio Espos. netta Società di assicurazione Rettifiche val. specifiche Rettifiche val. di portafoglio Espos. netta Imprese non finanziarie Rettifiche val. specifich e Rettifiche val. di portafogli o Espos. netta Rettifiche val. specifiche Altri soggetti Rettifiche val. di portafoglio Rettifiche val. specifiche Espos. netta Rettifiche val. di portafoglio - - - 88 (183) - - - - - - - 32.926 (11.536) - 168 (553) - - - - - - - - - - - - - 20.674 (1.094) - 890 (197) - - - - - - - - - - - - - 1.718 (144) - 277 (16) - - - - 363 (3) - - - - - - - 9.306 (69) - 3.860 (24) - A.5 Altre esposizioni 24.339 - - 1.104.801 - (94) 30 - - - - - 482.609 - (1.121) 147.951 - (397) Totale A 24.33 9 - - 1.105.252 (186) (94) 30 - - - - - 547.233 (12.843) (1.121) 153.146 (790) (397) - - - - - - - - - - - - 205 - - - - - - - - - - - - - - - - - 11.631 - - - - - - - - - - - - - - - - - 860 - - - - - - - - 40.267 - - - - - - - - 106.966 - - 23.259 - - - - - 40.267 - - - - - - - - 119.662 - - 23.259 - - 24.33 9 27.45 6 - - 1.145.519 (186) (94) 30 - - - - - 666.895 (12.843) (1.121) 176.405 (790) (397) - - 1.216.215 (173) (73) - - - - - - 615.859 (11.768) (1.322) 153.580 (614) (368) B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale B Totale (A+B) al 31/12/2010 Totale (A+B) al 31/12/2009 104 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) Nord-Ovest Nord-Est Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale 31/12/2010 Totale 31/12/2009 Esposizione Netta Rettifiche valore complessive Esposizione Netta Rettifiche valore complessive Centro Esposizione Netta Sud e Isole Rettifiche valore complessive Esposizione Netta Rettifiche valore complessive 355 277 943 472.149 473.724 (25) (16) (6) (711) (758) 856 1.788 1.857 293.543 298.044 (183) (59) (14) (423) (679) 25.992 15.451 8.129 493.279 542.851 (1.157) (868) (59) 22 (2.062) 6.335 3.970 1.718 2.600 500.760 515.383 (10.932) (339) (144) (17) (501) (11.933) 81.334 81.334 555.058 (758) 21.008 21.008 319.052 (679) 205 11.631 860 54.426 67.122 609.973 (2.062) 13.724 13.724 529.107 (11.933) 511.441 (612) 345.207 (621) 701.281 (3.713) 455.183 (9.373) 105 B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio) Nord-Ovest Nord-Est Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale 31/12/2010 Totale 31/12/2009 Esposizione Netta Rettifiche valore complessive Rettifiche valore complessive Esposizione Netta Centro Esposizione Netta Sud e Isole Rettifiche valore complessive Rettifiche valore complessive Esposizione Netta 110 110 - - - 51.169 51.169 - - - 110 158 - - - 51.169 27.608 - - - 106 B.4 Grandi rischi Alla data di redazione del Bilancio non risultano essere presenti grandi rischi. 107 D - MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO SEZIONE 2 - Rischi di Mercato Allo stato attuale l’Istituto non possiede un portafoglio di negoziazione, di conseguenza le informazioni in materia di rischio di tasso sono fornite esclusivamente per il portafoglio bancario. 2.2 Rischio di tasso di Interesse e di prezzo – Portafoglio Bancario INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo. Il portafoglio crediti dell’Istituto è costituito per l’84% circa da mutui a tasso fisso. La raccolta, pari al 56% circa degli impieghi, è composta per circa Il 73% a tasso fisso e il restante a tasso variabile. Di conseguenza il banking book è esposto principalmente al rischio di tasso di interesse da “fair value”. La sensitivity del margine d’interesse al 31/12/2010 evidenzia: un impatto positivo in caso di diminuzione dei tassi di 100 p.b. stimato in circa 0,14 milioni di euro; un impatto negativo in caso di aumento dei tassi di 100 p.b. stimato in circa 0,14 milioni di euro. Inoltre, come previsto dalla circolare della Banca d’Italia n.263/2006, l’Istituto utilizza la metodologia semplificata per il calcolo del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario. Tale procedura, applicata sulle attività e sulle passività, ipotizza uno shock di tasso pari a 200 punti base e calcola la variazione del valore economico che raffrontata al patrimonio di vigilanza rappresenta l’indice di rischiosità. L’Istituto al 31/12/2010 ha un indice di rischiosità di tasso di interesse pari a circa l’8,82%, quindi molto al di sotto della soglia di attenzione del 20% stabilita dalla Banca d’Italia. B. Attività di copertura del fair value L’Istituto ha effettuato operazioni di copertura specifica del fair value stipulando contratti non quotati di derivati finanziari (Interest Rate Swap) solo a fronte del rischio di tasso. 108 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Tipologia/ Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela: - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi da oltre 6 mesi fino a 1 anno da oltre 1 anno fino a 5 anni 102.193 - 198.552 - 92.899 - 111.191 - 608.048 - 494.446 - 272.982 - 971 - 50.316 - - - - 963 - - 51.877 198.552 92.899 111.191 608.048 493.483 272.982 971 30 51.847 49.031 198.552 198.505 92.899 91.182 111.191 85.300 608.048 584.649 493.483 489.831 272.982 272.982 971 - 2.816 25.316 25.270 24.895 375 - 47 208.000 - 1.717 21.676 14.072 14.072 - 25.891 21.850 14.160 14.160 - 23.399 381.225 316.393 316.393 - 3.652 208.490 136.098 136.098 - 167.493 94.761 94.761 - 971 - 375 46 46 - 208.000 208.000 - 14.072 7.604 7.604 - 14.160 7.690 7.690 - 316.393 64.832 64.832 - 136.098 72.392 72.392 - 94.761 72.732 72.732 - - - - - - - - - - a vista da oltre 5 anni fino a 10 anni oltre 10 anni Durata indeterminata - - - - - - - - 590 590 10.800 10.800 24.408 24.408 848 848 7.687 7.687 12.307 12.307 14.130 14.130 - 590 590 - 10.800 10.800 - 24.408 24.408 825 848 848 7.687 7.687 12.307 12.307 14.130 14.130 - 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Si rimanda a quanto descritto nelle informazioni di natura qualitativa sul rischio di tasso di interesse da portafoglio bancario. 109 2.4 Gli strumenti derivati A. Derivati Finanzari A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura Attività sottostanti/Tipologie derivati 1. Titoli di debito e tassi d’interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale Valori medi Totale (T) Over the Controparti counter Centrali 35.797 35.797 35.797 35.797 - Totale (T − 1) Over the Controparti counter Centrali - Nell’esercizio precedente il valore dei derivati è stato positivo e pertanto viene trattato nella tabella a seguire. 110 A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Fair value positivo Totale (T) Totale (T − 1) Portafogli/Tipologie derivati Over the Controparti Over the Controparti counter Centrali counter Centrali A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario – di copertura 56 a) Opzioni b) Interest rate swap 56 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario – altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 56 Nell’esercizio il valore dei derivati è negativo e pertanto viene trattato nella precedente. 111 - A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Fair value positivo Totale (T) Totale (T − 1) Portafogli/Tipologie derivati Over the Controparti Over the Controparti counter Centrali counter Centrali A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario – di copertura 1.056 a) Opzioni b) Interest rate swap 1.056 c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario – altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale 1.056 - 112 - 1) Titoli di debito e tassi d’interesse − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 2) Titoli di capitale e indici azionari − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 3) Valute e oro − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura 4) Altri valori − valore nozionale − fair value positivo − fair value negativo − esposizione futura Altri soggetti Imprese non finanziarie Società di assicurazione Società finanziarie Banche Governi e Banche Centrali Contratti non rientranti in accordi di compensazione Altri enti pubblici A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione - - 35.797 1.056 435 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale (T) Totale (T-1) 113 Totale Sottostanti/Vita residua Oltre 5 anni Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali - - - - - - - - 1.673 1.673 7.687 7.687 26.437 26.437 35.797 35.797 - - - - 1.673 903 7.687 7.278 26.437 28.519 35.797 36.700 SEZIONE 3 – Rischio di Liquidità INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Il rischio di liquidità consiste nella potenziale incapacità di far fronte tempestivamente ed economicamente alle uscite di cassa. La funzione Finanza monitora giornalmente le esigenze di liquidità, elaborando reports sia a breve che a medio lungo termine, concernente i flussi in entrata ed in uscita. Pertanto, sono in tal modo definite le esigenze di liquidità a breve e medio/lungo termine nonché gli strumenti finanziari atti a reperirli. Qualora ci sia un fabbisogno di liquidità a breve l’Istituto può approvvigionarsi in maniera significativa sul mercato interbancario dei depositi, nonché utilizzando linee di credito. Inoltre, dall’analisi dei flussi delle posizioni a scadenza non sono rilevabili rischi di liquidità. 114 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: Euro Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - Banche - Clientela 96.175 - da oltre 7 giorni a 15 giorni - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 96.175 - - 2.452 5.471 77.826 115.291 626.880 957.925 - 50.316 45.859 - - 2.452 5.471 77.826 115.291 626.880 963 956.962 - Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - Banche - Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni “fuori bilancio” C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 24.895 - - - 208.000 21.595 21.768 380.759 376.046 - 24.895 - - - 208.000 - - - - - 24.895 - - - - 208.000 - - - - - - - - - - - 21.595 21.768 380.759 376.046 - - - - - - 400 411 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 400,00 411,00 - - - - - - - - - - - - - - - - - - 400 - 411 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Voci/Scaglioni temporali da oltre 1 giorno a 7 giorni a vista Da oltre 15 giorni a 1 mese da oltre 1 mese fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 2.452 5.471 77.826 115.291 626.880 957.925 - 115 da oltre 6 mesi fino a 1 anno da oltre 1 anno fino a 5 anni Durata indeterminata Oltre 5 anni SEZIONE 4 - Rischio Operativo INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo La gestione dei rischi operativi è attuata in conformità alle disposizioni contenute nella circolare 263 del 27 dicembre 2006 in tema di “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”. La quantificazione dei rischi operativi viene effettuata secondo il metodo Base (BIA: Basic Indicator Approach) che prevede un requisito patrimoniale pari al 15% della media delle ultime tre osservazioni su base annuale dell’indicatore rilevante (margine di intermediazione). INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Tale requisito patrimoniale al 31/12/2010 è risultato pari a 7.132 migliaia di euro, così come riportato nel prospetto che segue: requisito patrimoniale ICS a fronte dei rischi operativi indicatore rilevante Margine di intermediazione = MI 31/12/2010 48.095 31/12/2009 49.381 31/12/2008 45.168 α: coefficiente regolamentare 0,15 0,15 0,15 media delle ultime tre osservazioni ∑ MI (t) (t-1) (t-2) / 3 valore assoluto Δ Δ% 47.548 46.953 47.691 7.132 7.043 7.154 89 (111) 1 -2 Il prospetto indica anche le variazioni in termini percentuali ed assoluti rispetto allo stesso dato dell’esercizio precedente. In linea con le previsioni del sistema di controllo interno dell’Istituto, vengono svolte dalla funzioni di revisione interna (internal audit) e da quella di conformità alle norme (compliance), sistematiche attività di analisi e verifica dei processi interni; l’insieme di tali attività tendono, nel loro insieme, a fornire una valutazione e un monitoraggio di natura qualitativa dei rischi operativi. Il rischio operativo è “il rischio di perdite conseguenti a inadeguati processi interni, errori umani, carenze nei sistemi operativi o a causa di eventi esterni”. 116 Parte F - Informazioni sul Patrimonio 117 SEZIONE 1 – Il Patrimonio dell’Impresa INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Il patrimonio dell’Istituto, che include il capitale, le riserve da utili e le riserve da valutazione, è prevalentemente investito in mutui a medio e lungo termine a tasso fisso verso enti pubblici, aventi un basso profilo di rischio. Il patrimonio di vigilanza risulta essere notevolmente superiore rispetto ai requisiti minimi richiesti dalla Banca d’Italia e viene calcolato con periodicità trimestrale. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione Totale al 31/12/2010 Voci/Valori 1. Capitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve - di utili a) legale b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 4. Strumenti di capitale 5. (Azioni proprie) 6. Riserve da valutazione: - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività materiali - Attività immateriali - Copertura di investimenti esteri - Copertura dei flussi finanziari - Differenze di cambio - Attività non correnti in via di dismissione - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - Leggi speciali di rivalutazione 7. Utile (Perdita) d’esercizio Totale 118 9.554 717.816 717.816 630.405 15.502 71.909 28.382 28.382 16.076 771.828 Totale al 31/12/2009 9.554 713.424 713.424 626.936 14.820 71.668 28.382 28.382 17.343 768.703 SEZIONE 2 - Il Patrimonio e i Coefficienti di Vigilanza 2.1 Patrimonio di vigilanza INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA L’Istituto, visto l’alto grado di patrimonializzazione rispetto all’attività esercitata, si limita alla verifica del rispetto dei requisiti minimi indicati dall’Organo di Vigilanza. Va considerato che, attualmente, non sono presenti né operazioni rientranti nella categoria dei grandi rischi, né operazioni rientranti in quella dei rischi di mercato. Il Patrimonio di Vigilanza è stato determinato al 31/12/2010 applicando le disposizioni vigenti. 1. Patrimonio di base Il Patrimonio di base (731.915 migliaia di euro) è composto dal capitale sociale (9.554 migliaia di euro) dalle Riserve di Patrimonio netto (717.816 migliaia di euro) e dall’utile del l’esercizio destinato ad incrementare lo stesso patrimonio (4.784 migliaia di euro) al netto delle immobilizzazioni immateriali (239 migliaia di euro). 2. Patrimonio supplementare Il Patrimonio supplementare (89.477 migliaia di euro) è composto dalle riserve da valutazione (28.382 migliaia di euro) e dagli strumenti ibridi di patrimonializzazione (61.094 migliaia di euro) per il cui dettaglio si rimanda a quanto esposto a commento della sezione FA della nota integrativa. 119 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA B. Informazioni di natura quantitativa Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 731.915 727.981 A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali - B. Filtri prudenziali del patrimonio di base: - B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - B.2 Filtri prudenziali IIAS/IFRS negativi (-) 731.915 C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare filtri 727.981 - - 731.915 727.981 89.477 - 89.085 - G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - G.2 Filtri prudenziali IIAS/IFRS negativi (-) - H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3(N+O) 120 89.477 89.477 821.392 821.392 89.085 89.085 817.065 817.065 2.2 Adeguatezza patrimoniale INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Come si evince dalla successiva tabella, il requisito patrimoniale dell’Istituto risulta essere notevolmente superiore al minimo stabilito dalla Banca d’Italia (8%). INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA B. Informazioni di natura quantitativa Importi non ponderati Categorie/Valori Totale al 31/12/2010 A. ATTIVITÀ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia Standardizzata 2. Metodologia basata sui rating interni 2.1. Base 2.2. Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 Rischio di mercato 1. Metodologia Standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 Rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri Requisiti prudenziali B.5 Altri elementi di calcolo B.6 Totale Requisiti prudenziali C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 1.944.914 1.944.914 - 121 Totale al 31/12/2009 2.197.153 2.197.153 - Importi ponderati/requisiti Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009 1.102.448 1.102.448 - 1.208.489 1.208.489 - 88.196 7.132 7.132 95.328 96.679 7.043 7.043 103.722 1.191.601 61% 1.296.527 56% 69% 63% Parte H - Operazioni con Parti Correlate 122 1. Informazioni sui compensi dei Dirigenti con responsabilità strategica Benefici a breve termine Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro Altri benefici a lungo termine Totale 123 Totale al 31/12/2010 771 37 808 Totale al 31/12/2009 740 35 775 Parte L – Informativa di Settore 124 La presente parte, seppur non obbligatoria per l’Istituto, è stata trattata all’interno della Relazione sulla Gestione e nella nota integrativa a cui si fa rimando. È opportuno precisare che l’Istituto, come da Statuto, ha avuto operatività nei confronti di soggetti di natura privatistica e pubblica a cui sono stati erogati finanziamenti nel settore dello sport e della cultura. 125 Allegati al Bilancio 126 PROSPETTO DEI BENI ANCORA IN PATRIMONIO AI SENSI DELLA LEGGE N.72/1983, ART. 10, SUI QUALI SONO EFFETTUATE RIVALUTAZIONI A NORMA DI SPECIFICHE LEGGI. (Euro) Immobili VIA FARNESE Legge n.823 del Legge n.413 del Legge n.266 del Legge n.72 del Costo 19 Dicembre 30 Dicembre 23 Dicembre 19 Marzo 1983 (1) 1973 1991 2005 (3) (2) (4) (5/6) 1.832.109,38 424.054,43 1.846.333,41 2.411.116,18 8.086.556,49 VIA VICO 10.077.345,94 TOTALE 11.909.455,32 424.054,43 1.846.333,41 TOTALE (6) 14.600.169,89 6.262.035,39 15.678.397,74 32.017.779,07 8.673.151,57 23.764.954,23 46.617.948,96 (1) Compresi costi incrementativi (€ 1.633.441,22 per l’immobile di via Farnese, € 3.922.212,64 per l’immobile di via Vico). (2) Consistenza originaria della relativa riserva tassata completamente azzerata al 31/12/2010 per effetto dei graduali giri a riserva straordinaria, in relazione alla progressiva concretizzazione di tale maggior valore mediante il processo annuale di ammortamento del costo rivalutato. (3) La relativa riserva è al netto dell’imposta sostitutiva di cui all’art. 1 comma 473 Legge n. 311 del 30/12/2004 pari a € 184.633,00. (4) La relativa riserva è al netto dell’imposta sostitutiva ex art. 25 L.413/91 pari a € 1.387.704,25 e dell’imposta sostitutiva di cui all’art. 1 comma 474 della Legge n. 311 del 30/12/2004 pari a € 291.418,00. (5) La relativa riserva è al netto dell’imposta sostitutiva ex art. 1 comma 471 L.266/05 pari a € 2.851.794,51. (6) Si segnala che la rivalutazione effettuata fiscalmente ai sensi della L. 266/05 in data 31 dicembre 2005 non è utilizzabile in bilancio in base ai principi contabili IAS/IFRS. 127 Relazione della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. 128 Relazione del Collegio Sindacale 131 “Relazione del Collegio dei Sindaci dell’Istituto per il Credito Sportivo (I.C.S.) sul Bilancio d’esercizio chiuso al 31.12.2010 (ai sensi dell’ articolo 2429 comma 2 del Codice Civile) Signori Componenti del Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, nominato con Decreto Interministeriale in data 3.05.2007, ha espletato il proprio mandato nell’esercizio 2010, vigilando sull’osservanza della legge e dello Statuto secondo le vigenti disposizioni normative e regolamentari, tenendo conto anche dei Principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, nonché delle raccomandazioni di Consob e delle disposizioni recate dalla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 nella versione aggiornata del 18 novembre 2009 e dei documenti del 6.02.2009 e del 4.03.2010 emanati di concerto da Banca d’Italia, Consob e Isvap, in materia di applicazione degli IAS/IFRS. Il Collegio ha con regolarità partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato di Gestione dei Fondi Apportati e dei Fondi Speciali, vigilando sul rispetto delle norme statutarie, legislative e regolamentari, che disciplinano il funzionamento degli Organi, nonché sul rispetto delle direttive emanate dai Ministeri Vigilanti. Nel corso delle predette riunioni sono state fornite dal Collegio le indicazioni richieste e rilasciati , quando richiesti, i pareri di competenza. Con gli Amministratori sono stati intrattenuti rapporti di proficua collaborazione, ottenendo dai medesimi direttamente, o tramite la Funzione delegata nel corso delle riunioni collegiali periodiche, nel rispetto dell’art. 150 del D.L.vo 58/1998, informazioni sull’attività complessiva svolta dall’Istituto. Il management aziendale, sollecitato dal Consiglio di Amministrazione, si è fortemente impegnato in una attività di self assessment dell’assetto organizzativo e gestionale della banca per individuare le aree di miglioramento sulle quali operare in tempi brevi per la rimozione delle carenze ancora presenti. La predetta attività di autovalutazione prima (novembre 2010) e la definizione del cronoprogramma delle attività funzionali alla rimozione dei rilievi ispettivi poi (gennaio 2011), dovrebbero consentire all'Istituto alla fine del percorso delineato di ritenere rimosse le carenze rilevate in sede ispettiva. Il valore strategico assegnato al progetto è risultato fondamentale anche per la conclusione della fase di passaggio al nuovo sistema informativo (oggi in regime di full outsourcing). Si dà atto che il Consiglio di Amministrazione ha proceduto, tra l’altro, ad approvare: ▫ il Piano Industriale 2010-2012; ▫ la relazione contenente la rilevazione interna avente ad oggetto l’attuale stato dell’assetto organizzativo e gestionale dell’Istituto e l’effettivo superamento delle criticità evidenziate nel verbale ispettivo della Banca d’Italia, riscontrata dalle strutture di Compliance e Internal Audit; ▫ il Regolamento di Gestione del Credito problematico; ▫ l’aggiornamento del Regolamento del “Fondo da destinare a Finalità Culturali e Sociali”; ▫ l’aggiornamento della Regolamentazione in tema di sistema delle Deleghe e dei Poteri; ▫ la modifica al Regolamento “Sistema di Controllo Interno, Governo Societario, Processo ICAAP ed informativa al pubblico”; ▫ l’aggiornamento del conferimento di poteri al Direttore Generale in tema di spesa; ▫ l’ammissione dei finanziamenti assistiti dal contributo negli interessi previsti dalla L. 1295/1978 ed art. 8 dello Statuto ai benefici della sospensione di cui all’Avviso comune per la sospensione dei debiti delle PMI verso il sistema creditizio; ▫ l’approvazione delle relazioni e dei relativi piani delle funzioni di controllo interno (Compliance e Internal Audit); ▫ il Bilancio Sociale dell’Istituto relativo all’esercizio 2009; ▫ la presa d’atto dell’informativa in materia di aggiornamento dei regolamenti interni in tema di acquisti di beni e servizi. Per quanto riguarda in particolare l’attività generale di vigilanza il Collegio: ▫ ha vigilato, per quanto di competenza, sull’adeguatezza della struttura organizzativa dell’Istituto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, attraverso osservazioni dirette, raccolta di informazioni dai Responsabili delle diverse funzioni dell’Azienda, incontri con la Società di Revisione e con i Vertici aziendali, programmati ai fini del reciproco scambio di dati e di informazioni di maggior rilievo; ▫ ha valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni, del sistema amministrativo-contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare i fatti di gestione, mediante le informazioni ottenute dai 132 Responsabili delle rispettive funzioni, l’analisi dei risultati del lavoro svolto dalla Società di Revisione, incaricata altresì del Controllo Contabile, e l’esame dei documenti aziendali nell’ambito delle specifiche voci di costo. Nel corso dell’attività di vigilanza e dei predetti incontri con la Società di revisione, non sono emersi dati ed informazioni rilevanti o criticità che debbano essere riferiti nella presente Relazione. L’analisi delle periodiche relazioni di revisione contabile conferma l’adeguatezza del relativo sistema e la regolarità delle scritture e dei saldi confluiti nei valori di bilancio. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza sul bilancio di esercizio, premesso che: ▫ il controllo analitico e di merito sul suo contenuto è stato attribuito alla Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A; ▫ il Bilancio d’esercizio al 31.12.2010, a Voi sottoposto per l’approvazione, è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto, dal Rendiconto Finanziario, dalla Nota Integrativa nonché dalla Relazione sulla Gestione del Direttore Generale; ▫ il bilancio di esercizio è stato redatto in conformità agli I.F.R.S. – International Financial Reporting Standards (I.A.S. – I.F.R.S.), principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Boards (I.A.S.B.), e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting International Comitee (I.F.R.I.C.) nella misura e nel testo omologato dall’Unione Europea; ▫ il bilancio di esercizio è stato redatto tenendo conto delle istruzioni della richiamata circolare n. 262; ▫ il bilancio di esercizio è stato sottoposto a revisione da parte della Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A., che con Relazione del 12 aprile 2011 ha espresso il proprio giudizio favorevole sul Progetto di Bilancio 2010; ▫ il bilancio di esercizio è stato redatto in conformità alle norme di legge inerenti la formazione e l’impostazione di bilancio e della Relazione sulla Gestione; ▫ il Collegio dei Sindaci, verificata la rispondenza del Bilancio ai fatti e alle informazioni delle quali è venuto a conoscenza nell’espletamento del proprio incarico, è del parere che il Bilancio possa essere approvato dal Consiglio di Amministrazione. Circa la proposta di ripartizione dell’utile d’esercizio, pari a 16.076.051 euro, il Collegio rileva che risultano riproposte anche per l’esercizio 2010 le problematiche poste dai criteri adottati dal Consiglio di amministrazione e oggetto di osservazione da parte del Collegio in sede di relazione ai bilanci degli esercizi 2007, 2008 e 2009. Nella Relazione per l’anno 2008 il Collegio , dopo un’ampia disamina delle questioni poste dalla lettura del combinato disposto degli articoli 31 , comma 2 e 36 , comma 3 dello Statuto - condotta alla luce anche del parere reso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – Direzione Generale del Tesoro , appositamente interessato dall’Istituto – aveva ritenuto che “… a normativa statutaria vigente …la quota di utili da portare ad incremento del… “…Fondo….” di cui alla legge 50/83 dovesse essere “… pari a quella prevista dall’articolo 31 , comma 2 dello Statuto …”(20%) e non la diversa quota del 2,26% attribuita dal Consiglio di Amministrazione. Atteso che fino alla corrente data non risultano emersi nuovi elementi idonei a superare i predetti rilievi critici, il Collegio conferma anche per l’esercizio 2010 quanto rilevato per l’anno 2009 con riferimento alla quota di utili spettante al ripetuto Fondo. Il Collegio ha apprezzato l’impegno per la fattiva collaborazione e disponibilità del Personale per l’ausilio fornito alla propria attività di controllo. Il Collegio Sindacale. 133 www.creditosportivo.it