2010
52° esercizio
ISTITUTO PER IL CREDITO SPORTIVO
Iscritto all’Albo delle Banche
Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
Sede Legale
Via Giambattista Vico, 5
Capitale 9.554.452,00
Codice Fiscale 00644160582
Partita I.V.A. 00919631002
Internet: www.creditosportivo.it
2
INDICE
Relazione del Direttore Generale sulla gestione
6
Schemi del Bilancio dell’impresa
20
• Stato Patrimoniale
21
• Conto Economico
24
• Prospetto della redditività complessiva
26
• Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto
28
• Rendiconto Finanziario (metodo indiretto)
31
Nota Integrativa
33
• Parte A - Politiche contabili
34
o A.1 - Parte generale
35
▫ Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
35
▫ Sezione 2 - Principi generali di redazione
35
▫ Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio
36
▫ Sezione 4 - Altri aspetti
36
Istituzione di una voce aggiuntiva nel passivo dello stato patrimoniale (cfr. circ. n. 262, cap.1, par. 3)
36
Informativa sulle valutazioni in ordine al presupposto della continuità aziendale
37
Adozione dei nuovi Principi contabili ed interpretazioni emesse dallo IASB
37
Riclassifiche
40
o A.2 - Parte relativa alle principali voci del Bilancio
41
o A.3 - Informativa sul fair value
49
• Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale
51
o Attivo
52
▫ Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
52
▫ Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
53
▫ Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70
54
▫ Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80
55
▫ Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110
56
▫ Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120
58
▫ Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo
60
▫ Sezione 15 - Altre attività - Voce 150
62
o Passivo
63
▫ Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10
63
▫ Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20
64
3
▫ Sezione 6 – Derivati di copertura - Voce 60
65
▫ Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80
66
▫ Sezione 10 - Altre passività - Voce 100
67
▫ Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
68
▫ Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
69
▫ Sezione FA - Fondi Apportati - Voce 125
72
▫ Sezione 14 - Patrimonio dell’impresa - Voci 130, 160, 180 e 200
73
▫ Altre informazioni
74
• Parte C - Informazioni sul Conto Economico
78
o Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20
79
o Sezione 2 - Le commissioni - Voce 50
80
o Sezione 5- Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90
81
o Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
82
o Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150
83
o Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160
85
o Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170
86
o Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180
87
o Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190
88
o Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240
89
o Sezione 18 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260
90
• Parte D - Redditività complessiva
91
• Parte E - Informazioni sui Rischi e sulle relative Politiche di copertura
93
o SEZIONE 1 – Rischio di Credito
94
▫ 1. Aspetti generali
94
▫ 2. Politiche di gestione del rischio di credito
94
2.1 Aspetti organizzativi
94
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
94
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
95
2.4 Attività finanziarie deteriorate
96
▫ A. Qualità del Credito
97
A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica,
distribuzione economica e territoriale
97
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
102
A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia
103
▫ B. Distribuzione e concentrazione del Credito
104
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela
104
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e
“fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
105
4
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e
“fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)
106
B.4 Grandi rischi
107
▫ D - MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
108
SEZIONE 2 - Rischi di Mercato
108
▫ 2.2 Rischio di tasso di Interesse e di prezzo – Portafoglio Bancario
108
▫ 2.4 Gli strumenti derivati
110
SEZIONE 3 – Rischio di Liquidità
114
SEZIONE 4 - Rischio Operativo
116
• Parte F - Informazioni sul Patrimonio
117
o SEZIONE 1 – Il Patrimonio dell’Impresa
118
o SEZIONE 2 - Il Patrimonio e i Coefficienti di Vigilanza
119
• Parte H - Operazioni con Parti Correlate
122
o 1. Informazioni sui compensi dei Dirigenti con responsabilità strategica
123
• Parte L – Informativa di Settore
124
Allegati al Bilancio
126
Relazione della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A.
128
Relazione del Collegio Sindacale
131
5
Relazione del Direttore Generale sulla gestione
6
Dati di sintesi Dati economici
€/ML
Margine di intermediazione
Variazione
%
-2,6
31.12.2010
48,1
31.12.2009
49,4
(Rettifiche) riprese di valore nette su crediti e altre attività finanziarie
(1,6)
(1,3)
23,1
Risultato netto della gestione finanziaria
46,5
48,1
-3,3
(13,5)
(13,6)
(0,8)
Altre spese amministrative
(7,0)
(5,8)
20,7
Accantonamenti e rettifiche
(1,4)
(1,2)
16,7
1,1
1,0
10,0
(20,8)
(19,6)
6,1
Utile prima dei proventi (oneri) non ricorrenti
25,7
28,5
(9,8)
Oneri non ricorrenti
(0,3)
(1,9) (a)
N.S.
Utile al lordo da imposte
25,4
26,6
(4,5)
Imposte sul reddito
(9,3)
(9,3)
-0-
Utile d’esercizio
16,1
17,3
(7,0)
Spese per il personale
Altri proventi
Totale costi operativi
(a) Onere straordinario per l’incentivo all’esodo
Dati patrimoniali
€/ML
Crediti verso clientela
31.12.2010
1.830
1.791
Variazione
%
2,2
Totale attivo
1.925
1.863
3,3
Raccolta
1.034
997
3,7
772
769
0,4
Patrimonio netto
7
31.12.2009
Le aspettative di inflazione restano contenute, con il tasso
d’inflazione che dovrebbe stabilizzarsi all’1,5% nel
biennio 2010-2011 e un lieve incremento nel 2012.
Sintesi
L’utile netto pari a 16,1 ML presenta una riduzione 7,0%
(1,3 ML) rispetto al risultato netto del 2009 che
ammontava a 17,3 ML.
Nel 2010 il rapporto deficit-Pil si è attestato al 4,6%
(fonte Istat), dato rivisto al rialzo rispetto a quello del
2009, portando il deficit al 5,4%; sale al 119% il
rapporto debito-Pil.
Come più diffusamente illustrato nel corpo della
Relazione, la variazione negativa è sostanzialmente
attribuibile, oltre che ad una riduzione del margine di
intermediazione, a maggiori spese generali, comunque in
linea con il budget assegnato.
In questo scenario difficile, le banche restano solide
continuando a fornire credito a famiglie e imprese.
Gli effetti della crisi si riflettono sulle sofferenze: dopo
una crescita di oltre il 20% nel 2010, ne è previsto un
ulteriore incremento del 10% nel 2011 per poi
approdare a una sostanziale stabilizzazione nel 2012. In
rapporto agli impieghi, il peso delle sofferenze nette
passa dall'1,9% del 2009 al 2,5% del 2010.
Sotto il profilo operativo, l’esercizio è stato
caratterizzato dalla caduta delle concessioni e delle
stipule rispettivamente del 40% e 50% rispetto al 2009
dovuta alla pressoché totale assenza di operazioni di
importo rilevante ed alla polarizzazione per oltre tre
quarti delle concessioni nella classe di importo di minor
rilievo (0,5 ML per i Pubblici, 0,3 ML per i Privati). Le
erogazioni effettuate nell’anno risultano in linea con
quelle dell’anno precedente, lo stock dei mutui mostra un
incremento dell’1,9%.
Il credito al settore privato non finanziario ha
evidenziato un tasso annuo di crescita del 4,6% (ultimi
dato disponibili ad ottobre) mentre il credito a famiglie e
imprese si è incrementato ad un tasso annuo del 3,4%, in
forte accelerazione rispetto all'anno precedente.
Estendendo il raffronto al quadriennio 2007-2010, si
rileva:
• il continuo declino dell’operatività degli Enti Locali;
• il rafforzamento del trend con la clientela privata che,
a parte la punta del 2009, presenta risultati comunque
in sensibile crescita rispetto a quelli del biennio
2007-2008.
La politica monetaria rimane fortemente espansiva; la
BCE ha continuato a garantire il pieno soddisfacimento
della domanda di liquidità, prorogando le misure di
supporto (tasso al minimo storico dell’1%), reintrodotte
nella scorsa primavera per fronteggiare le tensioni nei
mercati interbancari e del debito sovrano.
La curva dei tassi di interesse nel corso del 2010 ha
registrato un leggero andamento flettente; in rialzo i
tassi interbancari, particolarmente bassi nel corso del
primo semestre.
L’Istituto ha proseguito la propria attività secondo gli
indirizzi istituzionali e quelli strategici fissati nel piano
industriale, anche se gli obiettivi quantitativi
originariamente stabiliti si sono dovuti rivedere per
tener conto del mutato contesto economico.
Nonostante il negativo contesto economico, per il
comparto mutui rimane elevata la qualità del credito.
Lo scenario
finanziari
economico
e
i
mercati
Lo scenario economico tracciato dal Rapporto di
Previsione Afo-Financial Outlook 2010-2012 dell’Abi
evidenza come l’Italia risenta ancora delle incertezze
congiunturali; la crescita economica del Paese nel 2010
si è attestata attorno all’1,3%, la previsione per il 2011 è
dello 0,9% e per il 2012 dell’1,3%.
Negativi i dati per il 2011 del mercato del lavoro, con un
tasso di disoccupazione all’8,5%, che potrebbe scendere
all’8% nel 2012.
8
Andamento operativo dell’Istituto
Pubblici (€/ML) 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 I risultati
Tutto il comparto dei crediti ha segnato un decremento
di volumi rispetto allo 2009 a fronte, invece, dell’
aumentato numero delle operazioni.
Nel 2010 il numero delle operazioni deliberate è stato di
548, contro le 530 dell’anno precedente, per un importo
complessivo di 218,2 ML (365,5 ML nel 2009).
Concessioni S8pule Erogazioni 2007 •
Le operazioni stipulate sono state 497, contro le 496
dell’esercizio 2009, per un importo di 181,2 ML, contro
360,5 ML.
Il grafico che segue evidenzia come l’esercizio 2010 sia
stato caratterizzato da una significativa riduzione
dell’importo medio (€/000) degli interventi creditizi
dovuto alla pressoché completa assenza di operazioni di
importo rilevante.
2008 2009 2010 la conferma del buon trend operativo con la
clientela privata che, a parte la punta del 2009,
presenta, anche nell’esercizio in esame, risultati
in crescita rispetto a quelli del biennio 20072008.
Priva1 (€/ML) 300 250 200 Concessioni 150 800 700 600 398 300 50 -­‐50% -­‐42% Erogazioni 0 500 400 S8pule 100 727 690 2007 2009 365 200 2008 2009 2010 Di seguito si dà conto in dettaglio degli andamenti
operativi riferiti ai comparti Enti Locali e soggetti
privati.
2010 100 0 Concessioni Enti Locali
S8pule Le ragioni della riduzione, seppure contenuta, sono
principalmente da ricercarsi nella contrazione della
spesa per investimenti da parte degli enti locali. Tale
riduzione, unitamente alle stringenti norme della finanza
pubblica, ha avuto ovvi riflessi anche sull’accensione dei
mutui per il relativo finanziamento. Un fenomeno questo
che ha riguardato anche il principale competitor
dell‘Istituto.
Le erogazioni sono state pari a 226,5 ML, a fronte di
239,2 ML dell’esercizio 2009.
Lo stipulato da erogare ammonta a 183,2 ML contro i
222 ML, della fine dello scorso esercizio.
Estendendo il raffronto all’ arco del quadriennio 20072010, si rileva:
• il continuo declino, per le ragioni che saranno
illustrate in seguito, dell’operatività con gli enti
pubblici;
Sempre in tema di finanziamenti agli EE.LL si
rappresenta che, il 22 gennaio 2010, il Ministero
dell’Economia e delle Finanze ha innovato e modificato il
parametro per la determinazione del costo globale
massimo per i mutui agli EE.LL.. Per le operazioni a
tasso fisso si è tornati a prendere come parametro di
riferimento l’IRS e non più il rendimento dei titoli di
stato. Per le operazioni a tasso variabile resta fermo il
riferimento all’Euribor. Il 15 luglio 2010 il Ministero ha
ritoccato, aumentandoli, gli spread sui parametri di
9
riferimento e quindi il costo globale massimo
applicabile alle operazioni in argomento.
nuove operazioni dato l’interesse che si è generato nel
settore di riferimento.
Nell’esercizio 2010 sono stati concessi a EE.LL 311
mutui per 84,7 ML, contro i 346 per 86,5 ML del
precedente esercizio.
Marginali le operazioni nell’ambito del settore “cultura”
(4 operazioni per 1,6ML). Tra queste si segnala il
coofinanziamento alla produzione di un cartoon diretto a
promuovere i valori dello sport presso i più giovani e il
finanziamento di un evento.
Nel corso dell’esercizio sono state stipulate 306
operazioni per 70,6 ML contro 341 per 79,1 ML del
2009.
Il numero dei finanziamenti concessi è passato da 184 a
237 (+29%), mentre l’importo complessivamente
deliberato è sceso da 279,0 ML a 133,5 ML (-52,2%).
Le erogazioni si sono significativamente ridotte rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente (68,8 ML contro
86,3 ML).
Il numero delle stipule è aumentato passando da 155 a
191 (+23,2%) mentre l’importo complessivo scende da
281,4 ML a 110,6 ML (-60,7%).
Soggetti Privati
Alla fine dell’esercizio 2010 i finanziamenti deliberati in
attesa di stipula assommano a 36,8 ML.
Andando ad esaminare i motivi della riduzione degli
importi complessivi in termini di concessioni e stipule
nel settore privato, si osserva che ciò appare attribuibile
all’eccezionalità di alcune operazioni che hanno
influenzato i risultati ottenuti nel 2009. Si ricorda,
infatti, che nel 2009, oltre al finanziamento del primo
stadio “privato” per € 50 MLN, sono stati effettuati anche
una serie di interventi (per complessivi 36,6 milioni) per
la realizzazione degli impianti natatori connessi allo
svolgimento dei Mondiali di nuoto Roma 2009. Inoltre,
sempre nello stesso, anno è stato finanziato l’acquisto di
un importante asset immobiliare da parte dell’organo di
governo dello sport italiano.
Le erogazioni totali nel 2010 sono state pari a 157,7 ML
(152,9 nel 2009) con un incremento del 3,1%.
Il grafico che segue dà conto dei mutui concessi per
classi di importo: evidenzia come oltre tre quarti delle
operazioni si concentri nella classe di importo fino a 0,3
ML per i prenditori Pubblici e fino a 0,5 ML per quelli
Privati.
Nel comparto dei finanziamenti a privati si è registrata
una sensibile crescita del numero delle operazioni,
peraltro, come già illustrato, di importo medio
significativamente più ridotto.
Numero di mutui concessi per classe di importo nel 2010
300 275 250 L’incremento registrato nel numero sia nelle concessioni
( +29%) che nelle stipule ( + 23%) sta a confermare la
capacità dell’Istituto di rispondere, anche con una
contrazione dei tempi di delibera e stipula, alla crescente
domanda di finanziamento nel tradizionale campo di
operatività dell’Istituto costituito dal sostegno
all’impiantistica sportiva di base. In tal senso è da vedere
anche l’aumento dei cd. “mutui light” che hanno
rappresentato nel 2010 circa il 40% del numero
complessivo delle operazioni deliberate. Segnale, questo,
della soddisfazione per linee di prodotto costruite sulle
esigenze di particolari tipi di clientela secondo la
disciplina sportiva di riferimento.
200 Pubblici 157 150 100 55 25 50 6 14 Priva8 5 11 0 Pubblici fino 0,5 ML Priva8 fino 0,3 ML Fino 1 ML Fino 2,5 ML Oltre 2,5 ML I grafici che seguono illustrano concessioni, stipule ed
erogazioni per le due categorie di mutuatari, Pubblici e
Privati.
L’Istituto, nel 2010, ha effettuato i primi finanziamenti
diretti ad anticipare i crediti vantati dalle società di
calcio professionistico nei confronti delle rispettive
leghe, a seguito delle campagne per il trasferimento dei
giocatori. Ciò ha consentito di sondare un ambito di
attività che per il futuro potrebbe rivelarsi foriero di
10
•
•
•
•
•
avviare un processo di comunicazione sulle
opportunità di finanziamento che ICS offre agli
operatori del settore;
costruire un network con alcuni dei principali
attori de “la filiera culturale italiana”;
approfondire i bisogni/esigenze finanziarie del
settore;
sondare la percezione dei diversi stakeholders nei
confronti del settore bancario ed in particolare la
percezione/aspettativa verso una banca di settore
come l’ICS;
verificare come il Know-how sviluppato a
supporto del finanziamento allo sport può essere
trasposto al settore cultura.
Sono quindi emersi i primi tre asset negli investimenti
nel settore culturale: Sicurezza, Nuove tecnologie,
Energie rinnovabili, indicazioni queste che sono state
recepite nel piano commerciale 2011. Attualmente sono
allo studio del Supporto Commerciale nuove linee di
finanziamento che possano rispondere alla domanda
profilata.
La sponsorizzazione e la partecipazione ad eventi di
settore è stata sostenuta anche attraverso un’intensa
attività di promozione sui media specializzati.
Il Supporto Commerciale ha poi preso parte a diversi
convegni tematici, il più significativo dei quali è stato la
partecipazione al Lubec (Fondazione Promo PA), che ha
costituito un’interessante occasione di dibattito intorno
alla filiera beni culturali – turismo – tecnologia teso
all’individuazione di modelli di business sulle
tecnologie ICT applicate ai beni culturali e all’analisi
fabbisogno nel settore beni culturali degli EELL.
Le azioni di comunicazione svolte nel 2010 hanno
prodotto, tra l’altro, la stipula nel febbraio 2011 di due
importanti convenzioni con:
• l’ENEA per consentire, in un ambito
regolamentato, la sinergia tra le attività svolte
dall’Istituto e le potenzialità di impiego delle
tecnologie e delle metodologie che l’ENEA applica
al contesto del patrimonio culturale e sportivo a
partire dai settori di ricerca sviluppati negli ambiti
istituzionali delle nuove tecnologie, dell’energia e
dello sviluppo economico sostenibile. Tale
sinergia è volta alla comune promozione delle
reciproche
attività
comprese
quelle
di
finanziamento svolte dall’Istituto. Nello specifico
delle Energie Rinnovabili l’Enea può effettuare per
conto dell’Istituto il ruolo di technical advisor
nelle “due diligence” per i progetti di fotovoltaico.
• il Consorzio Villa Reale Parco di Monza, Mibac,
ICS per sviluppare una collaborazione/consulenza
da parte dell’ICS nell’analisi economico/
finanziaria delle attività previste nel Piano
L’attività commerciale
Nel 2010 l’Istituto ha avviato l’analisi del mercato dei
beni e delle attività culturali.
A supporto dell’avvio dell’operatività l’Istituto è
intervenuto come sponsor del Padiglione Italiano Expo
Universale di Shanghai e del DNA ITALIA, Salone delle
Tecniche e Tecnologie per la Cultura; tali manifestazioni
hanno costituito importanti occasioni per poter
comunicare l’allargata mission ICS a favore del settore.
Entrambe i contenitori hanno infatti permesso di:
11
Strategico di Sviluppo del Consorzio 2011-2015
per la definizione di un business plan “bancabile” e
nelle definizione di possibili interventi finanziari
che l’istituto potrebbe operare per il restauro e il
recupero della Villa anche in vista dell’Expo
Universale 2015.
Nonostante il perdurare della crisi, l’Istituto ha
confermato il proprio posizionamento nel settore del
finanziamento
dell’impiantistica
sportiva:
con
riferimento ai pareri espressi dalla Commissione
Nazionale Impianti Sportivi del CONI, parere
obbligatorio per importi delle opere superiore a 1,032
ML, circa il 45,8% (contro il 45,2% del 2009) prevedeva
la richiesta di finanziamento all’Istituto per il Credito
Sportivo.
Nel settore dello sport è stata mantenuta l’impostazione
dell’attività commerciale per asset (settore e/o disciplina
sportiva), configurando strategie ed interventi di settore
mirati alle peculiari esigenze del mercato di riferimento.
Complessivamente, il Servizio Commerciale ha raccolto
domande definite “istruibili” da soggetti diversi dagli
Enti Locali per un importo di 391,7 ML, con un
incremento del 12,5% rispetto all’anno precedente, e per
95,9 ML da Enti locali, con un decremento del 26%
rispetto al 2009, confermando un rafforzamento della
domanda da parte della componente “privati” ed una
flessione da parte del “pubblico”, dovuta principalmente
alle note difficoltà del settore. Gli obiettivi di budget
sono stati raggiunti per il 97,8% nel settore “privato” e
per il 95,9% nel settore “pubblico”.
Nel corso dell’esercizio sono state stipulate 38
Convenzioni/Protocolli d’intesa, 26 sono state deliberate
e sono in attesa di stipula, 13 sono state prorogate e 37
sono in trattative; sono stati inoltri perfezionati 3
accordi di natura commerciale. La segmentazione
dell’attività per asset è stata coerentemente mantenuta sia
nella predisposizione di prodotti e campagne che nella
conseguente promozione. In particolare si è ritenuto di
non disperdere risorse con attività di sponsorizzazione e
pubblicità generaliste, ma si è optato per interventi
mirati nei diversi settori nei confronti della potenziale
clientela, privilegiando eventi di rilevanza internazionale
presenti in Italia, e in settori per i quali sono stati
realizzati nuovi prodotti/campagne.
La gestione finanziaria
In analogia con le altre banche italiane ed estere, nel
corso dell’esercizio l’Istituto ha fatto significativo
ricorso al rifinanziamento del portafoglio eleggibile
(mutui pubblici) presso la Banca Centrale Europea.
L’esposizione a fine esercizio è pari a 208 ML, con
scadenze, prevalentemente, nel primo semestre 2011.
Si è intervenuti con prodotti e campagne innovative in
particolare nel volley, nel canottaggio, nell’atletica
leggera, nel tennis, nel golf, proseguendo con le
campagne in essere per gli altri settori. Tra gli eventi a
rilevanza nazionale ed internazionale si segnalano il
Concorso Internazionale di Piazza di Siena, il BMW
Italian Open di Golf, le Final Eight di Coppa Italia di
Basket, i Campionati Mondiali di Volley, mentre tra gli
eventi fieristici il Made Expo, Forum Piscine, Fiera
Cavalli, Rimini Wellness, e il Solar Expo per il settore
delle energie rinnovabili. Le campagne e gli eventi sono
stati, come di consueto, accompagnati da pubblicità e
redazionali su testate settoriali. Per il golf è stata
organizzata la terza edizione del Credito Sportivo Golf
Tour presso alcuni dei campi da golf finanziati, ed è stata
mantenuta la tradizionale presenza all’Assemblea
Nazionale dell’ANCI e all’Assemblea dei Piccoli
Comuni sempre dell’ANCI per il settore dei
finanziamenti agli enti locali.
A fine anno è stato inoltre stipulato un finanziamento
passivo a 10 anni con la Cassa Depositi e Prestiti di
100 ML.
La gestione dei rischi
I rischi aziendali sono oggetto di costante monitoraggio
da parte delle strutture preposte, cui si affiancano
comitati interni. L’insieme di queste strutture, che
rientrano nel sistema di controllo interno aziendale,
garantisce una supervisione periodica di tutti gli eventi
che impattano o possono generare impatti sulla
determinazione del capitale interno in coerenza con le
nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le
banche (circolare 263 del 27 dicembre 2006 emanata
dalla Banca d’Italia).
L’attività sul territorio si è avvalsa dell’apporto dei
Referenti Commerciali di Zona che nel corso
dell’esercizio hanno raggiunto le 15 unità; dal mese di
ottobre una risorsa è stata specificamente destinata a
curare i rapporti con le Diocesi, nell’ambito dell’attività
con le Parrocchie, Istituti Religiosi ed Enti Ecclesiastici
che, per le peculiarità del settore, richiedono attenzioni
dedicate.
Tali disposizioni, così come emendate e integrate nel
corso del tempo, rappresentano la disciplina prudenziale
per le banche e si basano su tre pilastri.
Coerentemente a quanto definito dal primo pilastro in
relazione alla metodologia di calcolo dei requisiti per
fronteggiare i rischi tipici dell’attività sono utilizzati:
• per il rischio di credito, il metodo standardizzato;
• per il rischio operativo, il metodo base.
12
L’istituto non possiede un portafoglio di negoziazione e
pertanto non è sottoposto a rischi di mercato.
Il controllo del rischio di credito
Il 2010 ha visto proseguire lo sviluppo e l’adeguamento
delle metodologie di monitoraggio del rischio di
credito.
Ai fini della determinazione dei requisiti patrimoniali
derivanti dal rischio di credito assunto dalla banca, la
clientela è classificata secondo i portafogli regolamentari
previsti dalla normativa.
L’adozione di nuovi applicativi dedicati, disponibili
attraverso la suite informativa Cedacri, sta consentendo
il progressivo affinamento degli strumenti di controllo.
È stata inoltre sviluppata l’attività di adeguamento
operativo per assicurare la conformità dell’operatività
aziendale con i requisititi di secondo pilastro dettati
dall’accordo di Basilea. La banca attua un processo di
autovalutazione del capitale individuando gli specifici
compiti e attribuzioni degli organi di governo societario
e delle strutture aziendali coinvolte.
Nell’ambito del secondo pilastro vengono individuati e
gestiti i seguenti rischi:
• rischio di concentrazione;
• rischio di tasso di interesse su portafoglio bancario;
• rischio di liquidità;
• rischio strategico;
• rischio reputazionale.
Si è proceduto all’adattamento delle nuovi basi
informative
ed
al
necessario
allineamento
dell’operatività alle nuove metodologie di elaborazione.
In tal senso l’obiettivo di rafforzamento dei meccanismi
di early warning - in particolare sul profilo andamentale
delle controparti - sta compiendo un ulteriore passo
evolutivo verso una gestione dinamica della rischiosità,
anche al fine della maggiore integrazione tra rating dei
segmenti coperti e i meccanismi sopra descritti.
Nel 2011 proseguiranno le attività già intraprese, con
l’intento di calibrare le politiche/processi del credito in
funzione di un efficace indirizzo sia delle attività di
concessione, sia di controllo, consentendo - a tendere un’appropriata Capital Allocation.
In ottica di secondo pilastro, il presidio sul rischio di
liquidità è stato interessato, a partire dalla fine del
corrente esercizio, da alcune implementazioni che ne
consentono un monitoraggio puntuale e completo di
tutte le dinamiche di rilievo relative alla posizione
operativa e strutturale. Tali implementazioni sono
proseguite nei primi mesi del 2011.
La revisione dei processi
Nel corso dell’esercizio le attività sono state finalizzate a
supportare i sistemi Informativi nell’impianto del nuovo
sistema informativo aziendale e nel pianificare e
coordinare gli interventi formativi relativi alle nuove
procedure. Inoltre è proseguita la rivisitazione dei
processi al fine dell’ottimizzazione degli stessi in
termini di efficacia dei controlli e del presidio dei rischi
aziendali.
L’istituto pone particolare attenzione nella gestione del
rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario
puntando ad un generale equilibrio nell’esposizione al
rischio di tasso tra le poste dell’attivo e del passivo, al
fine di preservare il valore economico del portafoglio
anche in conseguenza di inattese variazioni del tasso di
interesse.
Si è proceduto al trasferimento dei servizi
amministrativi e di parte dell’organizzazione e sistemi
negli uffici in locazione di Via Romagnosi, contigui alla
sede di proprietà in Via G. Vico. Contestualmente è
cessata la locazione dei locali di Via Gianturco. Infine è
stato locato a terzi, con decorrenza del canone dal 1°
luglio, l’immobile di proprietà di Via Farnese ed è stata
trasferita la sede sociale presso gli uffici di Via Vico.
Sempre nell’ambito della misurazione dei rischi di
natura creditizia, in ottica di secondo pilastro, è stato
implementato il sistema di rilevazione e gestione del
rischio di concentrazione sia a livello “single name” che
a livello “geo-settoriale”.
Il Terzo Pilastro introduce gli obblighi di informativa al
pubblico riguardanti l’adeguatezza patrimoniale,
l’esposizione ai rischi delle banche e dei gruppi bancari e
le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione
e controllo. L’istituto, nel rispetto della normativa
vigente, adempie agli obblighi di trasparenza
informativa mediante la pubblicazione di uno specifico
documento, nel quale sono illustrate le strategie
connesse alla gestione dei rischi e sono fornite
informazioni di natura qualitativa e quantitativa
richieste dalla normativa in materia.
Le risorse umane
Nel corso dell’esercizio sono uscite per dimissioni 5
risorse, di cui 3 in adesione all’accordo sugli esodi a
valere sul Fondo di Solidarietà previsto per il settore
creditizio, ed una sulla base di accordo incentivante di
tipo individuale.
13
L’assunzione di 5 risorse è stata effettuata in stretta
correlazione quantitativa con le uscite e sono state
destinate, dopo un adeguato percorso formativo, al
potenziamento delle unità di front-office e dell’area
Finanza.
L’organico al 31 dicembre si compone di 163 risorse.
La tavola che segue dà conto della movimentazione nel
corso dell’esercizio.
01.01.2010
Dimissioni/esodi
Assunzioni
Passaggi
categoria
31.12.2010
2AP
3AP
QD
DIR.
Totale
11
0
89
0
4
58
-4
1
5
-1
163
-5
5
-1
92
2
57
0
4
-1
10
La voce “altro” è costituita da passaggi a sofferenze per
18 ML e da estinzioni per 6 ML.
0
163
La qualità del credito
Sono state erogate complessivamente circa 8.000 ore di
formazione che hanno coinvolto la quasi totalità del
personale: in media ogni dipendente ha usufruito di
circa 49 ore nel corso dell’anno.
Al 31 dicembre 2010 il totale dei crediti deteriorati
netti si attesta sui 70,2 ML., in flessione del 24,8 %
rispetto ai 99,4 ML del 31 dicembre 2009. Tale
riduzione è da attribuire ad una contrazione sia del
comparto incagli che di quello delle esposizioni
scadute regolamentari (past due).
Nel corrente esercizio si è avuta una sensibile riduzione
delle assenze per malattia (-10% circa) mentre è
notevolmente aumentato il ricorso al lavoro
straordinario (+55% circa), sostanzialmente a motivo
delle attività connesse al nuovo sistema informativo.
L’età media dei dipendenti è di circa 45 anni con una
componente femminile pari a poco più di un terzo.
A fine esercizio non sono presenti dipendenti con
contratti a tempo determinato, di inserimento e di
apprendistato.
Le grandezze patrimoniali
I crediti
I crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di
valore, si attestano su 1.830 ML, in crescita dell’2,2%
rispetto al 31 dicembre 2009.
Le sofferenze nette registrano, a differenza dei
comparti citati, un incremento di 17,2 ML.
raggiungendo il valore di 33,2 ML. per l’ingresso di
n. 3 nuove posizioni del settore privati,
precedentemente classificate ad incaglio, la maggiore
delle quali rappresenta l’84% circa dell’aumento; tale
esposizione risulta comunque adeguatamente
assistita da fideiussione comunale e da fideiussione
bancaria a prima richiesta.
I mutui, che costituiscono il 95% del portafoglio,
assommano a 1.739 ML, in crescita dell’ 1,9% rispetto a
fine 2009. Le componenti della variazione sono riportate
qui di seguito
Gli incagli, parallelamente, hanno subito un
decremento in termini di importo con un valore
netto finale di 21,5 ML (- € 5,1 ML), pur registrando
un incremento del numero delle posizioni (+ 52%).
14
I ristrutturati netti passano da 1,5 ML. a € 2 ML, per
quanto riguarda gli importi, e da n.1 a n.2 posizioni,
in termini numerici. La loro incidenza rimane
contenuta considerando che rappresentano il 2,8%
del totale dei deteriorati.
Il Patrimonio di Vigilanza
Il patrimonio di base (Tier1) è di 731,9 ML cui si
aggiunge il patrimonio supplementare (Tier2) di 89,5
ML, per un totale patrimonio di Vigilanza di 821,4 ML.
Per quanto riguarda le esposizioni scadute, il valore
netto a fine esercizio 2010 ammonta a 13,5 ML. In
particolare, la significativa riduzione in termini di
valore (- 41,8 ML. in termini assoluti e – 75% in
termini percentuali), rispetto all’esercizio precedente,
appare determinata dall’uscita di alcune posizioni
rilevanti.
Il conto economico
Il margine di interesse si è attestato su 47,9 ML, dato da:
• interessi attivi per 79,7 ML (-2,8%)
• interessi passivi per 31,8 ML (-2,2%),
con una riduzione del 3,2% rispetto all’esercizio 2009.
Al 31 dicembre le sofferenze dell’Istituto, in percentuale
dei crediti in essere verso la clientela, si situano su valori
inferiori a quelli di Sistema. Relativamente alla
percentuale delle sofferenze nette rispetto al Patrimonio
di Vigilanza, l’Istituto si colloca a meno della metà del
dato di Sistema (fonte: ABI Mounthly Outlook):
La flessione degli interessi attivi è essenzialmente
riconducibile alla:
• riduzione del tasso medio di impiego, a fronte
della sostanziale stabilità dell’attivo fruttifero, a
motivo di rientri contrattuali di operazioni
stipulate nel passato a tassi elevati, sostituite da
mutui che scontano gli attuali, più ridotti, tassi
di mercato;
• maggiore componente di mutui regolati, in via
definitiva
o
transitoria
(periodo
di
preammortamento di mutui a favore di
clientela privata) a tasso variabile, i cui livelli
di mercato sono attualmente assai contenuti.
La flessione degli interessi passivi deriva dalla maggiore
esposizione media di 230 ML nei confronti della BCE,
regolata all’1%.
La provvista
Ammonta a 1.034 ML con un aumento del 3,7% rispetto
a fine 2009. La variazione è illustrata dal grafico che
segue:
Le rettifiche nette per 1,6 ML sono la risultante delle
svalutazioni nette analitiche e collettive sui crediti
deteriorati e in bonis. In aumento di 0,3 ML rispetto al
precedente esercizio.
Le spese per il personale ammontano a 13,6 ML, contro
15,5 ML del 2009 che includevano l’accantonamento di
1,9 ML per l’incentivo all’esodo. Al netto di tale
stanziamento straordinario le spese per il Personale
sono sostanzialmente invariate.
La voce “nuova provvista” è relativa al contratto di
finanziamento di 100 ML stipulato con la Cassa Depositi
e Prestiti.
15
(novembre 2010) e il cronoprogramma delle attività
funzionali alla rimozione delle criticità poi (gennaio
2011), hanno portato a delineare con puntualità il
percorso per il definitivo superamento delle aree
critiche.
Le altre spese amministrative si attestano su 7,0 ML,
contro 5,8 ML del precedente esercizio. L’incremento di
1,2 ML è dovuto principalmente a:
• duplicazione di costi dovuta al temporaneo
trascinamento, nell’esercizio, di oneri afferenti
al vecchio sistema informativo;
• canoni di affitto dei nuovi uffici di Via
Romagnosi, nonché di spese di trasloco e
allestimento dei locali. A tale onere si è
contrapposto il canone attivo della locazione,
con decorrenza 1° luglio, dell’immobile di
proprietà di Via Farnese.
Il livello di priorità assegnato al progetto ha consentito
all’Istituto di terminare la fase di passaggio al nuovo
sistema informativo (oggi in regime di full outsourcing)
e di individuare ulteriori aree di miglioramento
dell’assetto organizzativo che rappresenteranno i
prossimi obiettivi di gestione. Questi si coniugheranno
con quelli già fissati all’interno Piano Industriale 20102012.
Le rettifiche nette di valore su attività materiali e
immateriali nonché gli accantonamenti netti a fondi
rischi ed oneri, assommano, nel complesso, a 1,3. ML,
con un incremento di 0,1 ML rispetto al precedente
esercizio
Gli altri proventi di gestione per 1,1 ML, comprendono,
principalmente, la rivalsa dell’imposta sostitutiva, i fitti
attivi e le sopravvenienze attive.
L’utile netto si attesta su 16,1 ML, contro 17,3 ML del
dell’esercizio 2009, con un decremento del 7,0 %, a
motivo della variazioni evidenziate nel grafico seguente:
Evoluzione prevedibile della
gestione
Nel
corso
dell’esercizio
il
Consiglio
di
Amministrazione ha fornito un ulteriore impulso alle
attività per il definitivo superamento dei rilievi ispettivi
della Banca d’Italia.
L’intero management si è fortemente impegnato in una
attività di self assessment volta alla rilevazione
dell’assetto organizzativo e gestionale della banca
attraverso il quale sono state individuate le aree di
miglioramento. Il lavoro di self assessment prima
16
Altre informazioni
L’istituto non ha effettuato attività di ricerca e sviluppo
durante il 2010. Non avendo alcuna impresa controllata,
collegata, controllante o sottoposta al controllo di
quest’ultima, non esiste alcuna forma di rapporto con le
succitate categorie e pertanto non esiste alcuna
informazione sul numero ed il valore delle azioni di
queste da fornire.
Per quanto riguarda i fatti di rilievo avvenuti dopo la
chiusura dell’esercizio si fa presente che non sono emersi
eventi successivi:
•
tali da fornire evidenze circa situazioni esistenti
alla data di riferimento del Bilancio qui presentato,
che comportino rettifiche significative allo stesso;
•
che siano indicativi di situazioni significative sorte
dopo tale data che, pur non richiedendo rettifiche,
necessitino di una informativa specifica.
17
IL RATING
Il rating assegnato dall’agenzia Standard & Poor’s è il seguente:
Lungo Termine (Long Term)
Breve Termine (Short Term)
Prospettive (Outlook)
A
A-1
Stabili
18
RIPARTIZIONE DELL’UTILE
al Fondo ex lege 50/83
ai Partecipanti per dividendo
al CONI per commissione sul Fondo di Garanzia
alla Riserva Ordinaria
Al Fondo per Finalità culturali e sociali
Al Fondo per Prestiti al personale
Al Fondo Riserva Straordinaria ex art.31 comma 3 lettera a
Utile dell'esercizio
19
2,26%
67,74%
0,24%
20,00%
3,74%
3,11%
2,91%
363.318,75
10.889.877,76
38.734,27
3.215.210,20
601.300,00
500.000,00
467.610,01
100,00%
16.076.050,99
Schemi del Bilancio dell’impresa
20
Stato Patrimoniale
21
STATO PATRIMONIALE ATTIVO
Voci dell’attivo
10.
Cassa e disponibilità liquide
60.
Crediti verso banche
70.
Crediti verso clientela
80.
Derivati di copertura
110.
Attività materiali
120.
Attività immateriali
130.
150.
31/12/2010
Differenza %
con
31/12/2009
31/12/2009
2.514
5.634
(55,38%)
51.279.065
27.766.088
84,68%
1.830.000.976
1.791.046.648
2,17%
-
56.130
(100%)
34.193.205
34.889.139
(1,99%)
239.119
162.353
47,28%
di cui:
- avviamento
-
-
-
Attività fiscali
1.991.534
1.718.297
15,90%
a) correnti
b) anticipate
1.133.950
857.584
789.896
928.401
43,56%
(7,63%)
Altre attività
6.985.154
6.959.157
0,37%
1.924.691.567
1.862.603.446
3,33%
Totale dell’attivo
22
STATO PATRIMONIALE PASSIVO
Voci del passivo e del patrimonio netto
31/12/2010
differenza %
con
31/12/2009
31/12/2009
10.
Debiti verso banche
433.297.036
475.370.451
(8,85%)
20.
Debiti verso clientela
600.754.960
521.487.673
15.20%
60.
Derivati di copertura
1.055.689
-
100,00%
80.
Passività fiscali
24.190.851
24.389.753
(0,82%)
a) correnti
-
198.756
(100,00%)
b) differite
24.190.851
24.190.997
(0,00%)
100.
Altre passività
27.345.699
6.018.506
354,36%
110.
Trattamento di fine rapporto del personale
3.510.529
3.911.161
(10,24%)
120.
Fondi per rischi e oneri
1.614.186
2.019.609
(20,07%)
-
-
-
1.614.186
2.019.609
(20,07%)
a) quiescenza e obblighi simili
b) altri fondi
125.
Fondi apportati
61.094.242
60.702.291
0,65%
130.
Riserve da valutazione
28.382.275
28.382.275
0,00%
160.
Riserve
717.815.597
713.424.287
0,62%
180.
Capitale
9.554.452
9.554.452
0,00%
200.
Utile (Perdita) d’esercizio (+/-)
16.076.051
17.342.988
(7,31%)
1.924.691.567
1.862.603.446
3,33%
Totale del passivo e del patrimonio netto
23
Conto Economico
24
CONTO ECONOMICO
Voci del conto economico
10.
20.
30.
40.
50.
60.
90.
120.
130.
140.
150.
160.
170.
180.
190.
200.
240.
250.
260.
270.
290.
31/12/2010
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
Margine di interesse
Commissioni attive
Commissioni passive
Commissioni nette
Risultato netto dell’attività di copertura
Margine di intermediazione
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento
di:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie
Risultato netto della gestione finanziaria
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore nette su attività
immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Costi operativi
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
Imposte sul reddito del esercizio dell’operatività
corrente
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
delle imposte
Utile (Perdita) d’esercizio
25
31/12/2009
differenza %
con 31/12/2009
79.669.404
(31.743.333)
47.926.071
46.684
(10.189)
36.495
132.031
48.094.597
(1.605.224)
81.952.006
(32.456.669)
49.495.337
118.700
(15.764)
102.936
(217.220)
49.381.053
(1.268.306)
(2,79%)
(2,20%)
(3,17%)
(60,67%)
(35,37%)
(64,55%)
(160,78%)
(2,61%)
26,56%
(1.605.224)
46.489.373
(20.828.174)
(13.825.353)
(7.002.821)
(173.489)
(1.067.315)
(1.268.306)
48.112.747
(21.291.365)
(15.468.165)
(5.823.200)
39.245
(981.984)
26,56%
(3,37%)
(2,18%)
(10,62%)
20,26%
(542,07%)
8,69%
(163.477)
(189.081)
(13,54%)
1.084.236
(21.148.219)
(18.516)
25.322.638
951.152
(21.472.033)
(7.651)
26.633.063
13,99%
(1,51%)
142,01%
(4,92%)
(9.246.587)
(9.290.075)
(0,47%)
16.076.051
17.342.988
(7,31%)
16.076.051
17.342.988
(7,31%)
Prospetto della redditività complessiva
26
Prospetto della redditività complessiva
Voci
31/12/2010
10. Utile (Perdita) d’esercizio
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
110. Totale componenti reddituali al netto delle imposte
120. Redditività complessiva (Voce 10+110)
27
31/12/2009
differenza %
con 31/12/2009
16.076.051
17.342.988
(7,31%)
16.076.051
17.342.988
(7,31%)
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto
28
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto anno 2010
Esistenze al
31/12/2009
Capitale:
a) Azioni Ordinarie
b) Altre Azioni
Sovrapprezzi di
Emissione
Riserve:
a) di Utili
Riserva Ordinaria
Riserva straordinaria
Riserva Prestiti e
Contri. Ass. Dipendenti
Riserva per Finalità
Culturali e Sociali
Riserva per FTA
b) altre
Riserve da
Valutazione
Strumenti di Capitale
Azioni Proprie
Utile (Perdita) di
esercizio
Patrimonio Netto
Modifica
dei saldi di
apertura
Esistenze al
01.01.2010
Variazioni dell’esercizio
Allocazione risultato
esercizio precedente
Riserve
Dividendi ed
altre
destinazioni
Variazioni di
Riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Operazioni sul patrimonio
Distribuzione Variazione
straordinaria strumenti di
dividendi
capitale
Derivati su
proprie
azioni
Stock
Options
Redditività
complessiva
esercizio
2010
Patrimonio
netto al
31/12/2010
9.554.452
9.554.452
-
-
-
9.554.452
713.424.287
626.935.904
14.819.960
713.424.287
626.935.904
14.819.960
5.164.149
3.468.598
682.523
-
(772.839)
-
717.815.597
630.404.502
15.502.483
10.873.427
10.873.427
500.000
-
-
11.373.427
674.311
674.311
513.028
-
(772.839)
414.500
60.120.685
60.120.685
-
-
-
60.120.685
28.382.275
28.382.275
-
-
-
28.382.275
17.342.988
17.342.988
(5.164.149)
(12.178.839)
-
16.076.051
16.076.051
768.704.002
768.704.002
-
(12.178.839)
(772.839)
16.076.051
771.828.375
Essendo il capitale dell’Impresa costituito da quote di partecipazione si è ritenuto dover allocare queste ultime tra le “Altre azioni”.
29
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Anno 2009
Esistenze al
31.12.2008
Capitale:
a) Azioni Ordinarie
b) Altre Azioni
Sovrapprezzi di
Emissione
Riserve:
a) di Utili
Riserva Ordinaria
Riserva straordinaria
Riserva Prestiti e
Contri. Ass. Dipendenti
Riserva per Finalità
Culturali e Sociali
Riserva per FTA
b) altre
Riserve da
Valutazione
Strumenti di Capitale
Azioni Proprie
Utile (Perdita) di
esercizio
Patrimonio Netto
Modifica
dei saldi
di
apertura
Variazioni dell’esercizio
Allocazione risultato esercizio
precedente
Esistenze al
01.01.2009
Variazioni
di Riserve
Dividendi ed
altre
destinazioni
Riserve
Operazioni sul patrimonio
Emissione Acquisto Distribuzione Variazione
nuove
azioni straordinaria strumenti
azioni
proprie
dividendi
di capitale
Derivati
su
proprie
azioni
Stock
Options
Redditività
complessiva esercizio
2009
Patrimonio
netto al
31/12/2009
9.554.452
9.554.452
-
-
-
9.554.452
709.069.269
623.523.470
14.784.688
709.069.269
623.523.470
14.784.688
5.079.906
3.412.434
35.272
-
(724.888)
-
713.424.287
626.935.904
14.819.960
9.873.427
9.873.427
1.000.000
-
-
10.873.427
766.999
766.999
632.200
-
(724.888)
674.311
60.120.685
60.120.685
-
-
-
60.120.685
28.382.275
28.382.275
-
-
-
28.382.275
17.062.171
17.062.171
(5.079.906)
(11.982.265)
-
17.342.988
17.342.988
764.068.167
764.068.167
-
(11.982.265)
(724.888)
17.342.988
768.704.002
30
Rendiconto Finanziario (metodo indiretto)
31
Rendiconto Finanziario
(metodo indiretto)
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
31/12/2010
1. Gestione (+/-)
- risultato d’esercizio (+/-)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-)
rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali
(+/-)
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
- imposte e tasse non liquidate (+)
- altri aggiustamenti (+/-)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (+/-)
- crediti verso banche: a vista
- Crediti verso banche: altri crediti
- crediti verso clientela
- altre attività
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (+/-):
- debiti verso banche: a vista
- debiti verso banche: altri debiti
- debiti verso clientela
- altre passività
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa
A (+/-)
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da (+):
- vendite di attività materiali
2. Liquidità assorbita da (-):
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento
B (+/-)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- distribuzione dividendi e altre finalità
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista
C (+/-)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO
D = A +/- B +/- C
LEGENDA:
(+) generata
(–) assorbita
31/12/2009
5.582.843
16.076.051
1.111.819
1.605.224
1.239.039
5.961.419
17.342.988
(56.130)
1.268.306
1.186.187
(632.527)
(8.870.699)
(4.946.064)
(65.614.432)
(23.941.255)
428.279
(41.868.297)
(233.159)
72.435.230
(37.117.392)
79.669.527
29.883.095
12.403.641
(1.875.007)
(8.052.913)
(3.852.012)
(47.115.017)
(23.588.537)
136.648
(24.580.862)
917.734
53.012.629
9.637
180.359.044
(136.095.687)
8.739.635
11.859.031
21.516
21.516
(641.388)
(401.144)
(240.244)
(619.872)
14
14
(261.135)
(132.265)
(128.870)
(261.121)
(11.786.889)
(11.786.889)
(3.120)
(11.596.659)
(11.596.659)
1.251
31/12/2010
5.634
(3.120)
2.514
31/12/2009
4.383
1.251
5.634
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio
32
E
D
F
G=E+/-D+/-F
Nota Integrativa
33
Parte A - Politiche contabili
34
A.1 - Parte generale
Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali
Il Bilancio è stato redatto in conformità agli International Financial Reporting Standars- IFRS 1 (nel seguito anche
IAS/IFRS), principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB), e alle relative
interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), nella misura e nel testo
omologato dalla Commissione Europea2.
Il bilancio è stato predisposto, inoltre, in base alle disposizioni contenute nella circolare della Banca d’Italia n.262 del 22
dicembre 2005 nella sua versione aggiornata del 18 novembre 2009 pubblicata sulla G.U. nr.231 del 21 dicembre 2009 – Il
Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione.
Le seguenti fonti interpretative hanno costituito riferimento nell’applicazione delle sopra menzionate normative:
- Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements emanato dallo IASB3;
- documenti interpretativi emanati dallo IASB o dall’IFRIC;
- documenti interpretativi predisposti dall’Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall’Associazione Bancaria Italiana
(ABI).
Sezione 2 - Principi generali di redazione
Il Bilancio dell’Istituto per il Credito Sportivo al 31 dicembre 2010 è costituito da:
- lo stato patrimoniale;
- il conto economico;
- il prospetto della redditività complessiva;
- il prospetto delle variazioni del patrimonio netto;
- il rendiconto finanziario;
- la nota integrativa.
Il Bilancio è corredato dalla relazione sull’andamento della gestione che, così come previsto dallo Statuto (articolo 29),
viene redatta dal Direttore Generale.
Il Bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione
finanziaria ed il risultato economico dell’esercizio.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri), da sottovoci
(contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i “di cui” delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i
relativi dettagli informativi costituiscono i conti del Bilancio.
Per ogni conto degli schemi di stato patrimoniale e del conto economico è indicato anche l’importo dell’esercizio
precedente. Qualora i conti non siano comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono stati adattati; la non
comparabilità e l’adattamento o l’impossibilità eventuali di questo sono stati segnalati e commentati nella nota integrativa.
I dati presenti negli schemi del Bilancio al 31 dicembre 2010 sono confrontati con la situazione al 31 dicembre 2009.
1
In precedenza International Accounting Standards – IAS. L’omologazione è avvenuta, secondo la procedura prevista dal regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, tramite il Regolamento della Commissione Europea: n.1725/2003 del 29/9/2003 successivamente integrato e modificato dagli ulteriori regolamenti della Commissione Europea. 3
L’omologazione è avvenuta, secondo la procedura prevista dal regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, tramite il Regolamento della Commissione Europea: n.1725/2003 del 29/9/2003 successivamente integrato e modificato dagli ulteriori regolamenti della Commissione Europea. 2
35
Gli schemi del Bilancio sono redatti in unità di euro, mentre le informazioni contenute nella nota integrativa sono esposte
in migliaia di euro.
Il Bilancio è stato redatto nel presupposto della continuità dell’attività aziendale e nel rispetto del principio della
contabilizzazione per competenza economica. Non sono state effettuate compensazioni di partite sia a livello di stato
patrimoniale che di conto economico, se non quando specificatamente richiesto da un principio contabile di riferimento.
Inoltre, è stato rispettato il principio della continuità dei criteri contabili adottati e della confrontabilità nel tempo dei dati
presentati.
Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del Bilancio.
In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10, nel periodo compreso fra il 31 dicembre 2010 (data di riferimento del
Bilancio) e la data di approvazione non sono emersi eventi successivi:
•
tali da fornire evidenze circa situazioni esistenti alla data di riferimento del Bilancio qui presentato, che
comportino rettifiche significative allo stesso;
•
che siano indicativi di situazioni significative sorte dopo tale data che, pur non richiedendo rettifiche, necessitino
di una informativa specifica.
Sezione 4 - Altri aspetti
Istituzione di una voce aggiuntiva nel passivo dello stato patrimoniale (cfr. circ. n. 262, cap.1, par. 3)
Gli schemi adottati per la redazione delle diverse componenti del Bilancio sono quelli indicati dalla menzionata circolare
della Banca d’Italia n. 262/2005 e successive modifiche, integrati, per quanto attiene il passivo dello stato patrimoniale, di
una voce denominata: “125 - Fondi Apportati” destinata a recepire i fondi apportati dallo Stato (Fondo ex Lege 50/83) e dal
CONI (Fondo di garanzia CONI) previsti dall’articolo 3 dello Statuto.
La costituzione di questa voce, sottoposta al preventivo esame della Banca d’Italia, è stata ritenuta necessaria in quanto la
natura di detti fondi, descritta nei seguenti paragrafi, non risulta riconducibile ad alcuna delle voci già previste negli
schemi standard.
I predetti Fondi Apportati, a norma del 6o comma dell’art. 3 dello Statuto, presentano le seguenti caratteristiche:
• sono subordinati a tutte le altre passività dell’Istituto (art. 3 comma 6);
• salvo espresso nulla osta della Banca d’Italia, possono essere rimborsati solo in caso di liquidazione
dell’Istituto, e dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non egualmente subordinati (art. 3
comma 6);
• possono essere utilizzati dall’Istituto in caso di perdite di Bilancio che determinano una diminuzione del
capitale e delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione all’attività
bancaria (art. 3 comma 6);
• a norma dell’art. 4 comma 2 e 3 su richiesta degli apportanti, il Consiglio di Amministrazione può imputare
a “Capitale”, in tutto o in parte, i “Fondi Apportati” con l’attribuzione della partecipazione al rispettivo
apportante; il valore è determinato secondo i principi previsti per la liquidazione delle quote di
partecipazione (art. 34 comma 2);
• la remunerazione avviene attraverso utili di bilancio (art. 31 comma 2 e 3).
36
Informativa sulle valutazioni in ordine al presupposto della continuità aziendale
In conformità a quanto proposto dai documenti nr.2 e 4, rispettivamente del 6/02/2009 e del 4/03/2010, emanati
congiuntamente dalle Authorities Banca d’Italia, Consob ed Isvap all’interno del tavolo di coordinamento in materia di
applicazione degli IAS/IFRS si attesta, al fine di migliorare la chiarezza delle relazioni finanziarie, relative alla sussistenza
del presupposto della continuità aziendale, che l’Istituto ha la ragionevole aspettativa di proseguire la sua esistenza
operativa in un futuro prevedibile. Lo stesso Bilancio è preparato con il presupposto della continuità aziendale e non vi
sono eventuali incertezze o dubbi rilevati sulla stessa.
Adozione dei nuovi Principi contabili ed interpretazioni emesse dallo IASB
In ottemperanza al disposto dello IAS 8 “Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori”, vengono
elencate le principali modifiche che nel corso dell’esercizio sono entrati in vigore, facendo presente inoltre che i seguenti
principi sono risultati non applicabili per l’Istituto:
Modifiche all’IFRS 1 – Prima adozione degli International Financial Reporting Standard - IFRS
In data 28 gennaio 2010 lo IASB ha pubblicato l'Amendment to IFRS 1: Limited Exemption from Comparative IFRS 7
Disclosures for First-time Adopters, al fine di esentare coloro che adottano per la prima volta i principi contabili
internazionali dal fornire l’informativa addizionale richiesta dall’Amendment all’IFRS 7 (gerarchia del fair value) emesso
il 5 marzo 2009.
La modifica è applicabile dal 1° luglio 2010.
In data 24 giugno 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 550/2010 del
23/06/2010 che adotta alcune modifiche all'IFRS 1 - Prima adozione degli International Financial Standard. Il documento
introduce limitate modifiche in sede di prima applicazione degli IFRS, consistenti principalmente nell’esenzione
dall’applicazione retrospettiva per le attività estrattive e, a determinate condizioni, per l’IFRIC 4 “Determinare se un
accordo contiene un leasing”. Le modifiche si applicano ai bilanci degli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2010.
In data 1° luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 574/2010 che
adotta alcune ulteriori modifiche all’IFRS 1. Il documento consente ai neo-utilizzatori di evitare la predisposizione
dell’informativa comparativa sulla gerarchia del fair value. Le modifiche si applicano ai bilanci degli esercizi aventi inizio
dal 30 luglio 2010.
Modifiche all’IFRS 2 – Pagamenti basati su azioni (Stock Option)
In data 24 marzo 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (CE) n. 244/2010 del
23 marzo 2010 che modifica l'IFRS 2, fornendo chiarimenti sulla contabilizzazione delle operazioni con pagamento basato
su azioni regolate per cassa all'interno di un gruppo, ed abroga gli IFRIC 8 e 11 le cui indicazioni vengono acquisite
direttamente nel principio contabile. Le modifiche si applicano ai bilanci degli esercizi aventi inizio dal 1° gennaio 2010.
Modifiche a diversi principi contabili (Improvements 2009)
In data 24 marzo 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (CE) n. 243/2010 del
23 marzo 2010 che adotta "Miglioramenti agli IFRS", pubblicato dallo IASB ad aprile 2009; ciò ha comportato la modifica
di alcuni principi contabili internazionali. Le modifiche più rilevanti riguardano:
IFRS 8 – Settori operativi: questa modifica richiede di riportare nell’informativa per settori il valore del totale delle
attività per ciascun settore oggetto di informativa solo quando tale valore è fornito periodicamente al più alto livello
decisionale operativo. Tale informazione era invece in precedenza richiesta anche in mancanza di tale condizione.
IAS 36 – Riduzione di valore delle attività: l’emendamento richiede che ogni unità operativa o gruppo di unità operative
sulle quali il goodwill è allocato ai fini del test di impairment non abbia dimensioni maggiori di un segmento operativo
così come definito dal paragrafo 5 dell’IFRS 8, prima dell’aggregazione, consentita dal paragrafo 12 del medesimo IFRS,
sulla base di caratteristiche economiche similari o di altri elementi di similitudine
IAS 38 – Attività immateriali: l’emendamento in oggetto ha chiarito le tecniche di valutazione da utilizzarsi comunemente
per valutare il fair value delle attività immateriali per le quali non esiste un mercato attivo di riferimento; in particolare,
tali tecniche includono, alternativamente, la stima dei flussi di cassa netti attualizzati originati dalle attività, la stima dei
37
costi che l’impresa ha evitato di sostenere possedendo l’attività e non dovendo utilizzarla sotto un contratto di licenza con
un terzo, o dei costi necessari a ricrearla o rimpiazzarla (come nel c.d. metodo del costo).
IAS 39 – Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione: l’emendamento restringe l’esclusione di applicabilità contenuta
nel paragrafo 2g dello IAS 39 ai contratti forward tra un acquirente e un azionista venditore ai fini della vendita di
un’impresa ceduta in un’aggregazione aziendale a una data futura di acquisizione, qualora il completamento
dell’aggregazione aziendale non dipenda da ulteriori azioni di una delle due parti, ma solo dal trascorrere di un congruo
periodo di tempo. Inoltre, si chiarisce che ricadono nell’ambito di applicabilità dello IAS 39 i contratti di opzione (siano o
meno essi attualmente esercitabili) che consentono a una delle due parti di avere il controllo sul realizzarsi o meno di
eventi futuri e il cui esercizio comporterebbe il controllo di un’impresa. La modifica chiarisce infine che le penali
implicite per l’estinzione anticipata di prestiti - il prezzo delle quali compensa il soggetto prestatore della perdita degli
ulteriori interessi - devono essere considerate strettamente correlate al contratto di finanziamento che le prevede e,
pertanto, non devono essere contabilizzate separatamente
IAS 17 classificazione dei terreni detenuti sulla base dei contratti di locazione: prima delle modifiche, il principio
contabile prevedeva che qualora il titolo di proprietà del terreno oggetto di locazione non fosse stato trasferito al termine
del contratto di locazione, lo stesso venisse classificato in locazione operativa in quanto avente vita utile indeterminata. A
seguito delle modifiche apportate al principio, si applicheranno anche ai terreni in locazione le condizioni generali
previste dallo IAS 17 ai fini della classificazione del contratto come leasing finanziario o leasing operativo
indipendentemente dall’ottenimento del titolo di proprietà al termine del contratto
IAS 1 classificazione corrente/non corrente delle passività che possono essere estinte mediante l’emissione di strumenti di
patrimonio netto: è modificata la definizione di passività corrente contenuta nello IAS 1. La precedente definizione
richiedeva la classificazione come corrente delle passività che potessero venire estinte in qualsiasi momento mediante
l’emissione di strumenti di patrimonio netto. Ciò comportava l’iscrizione tra le passività correnti delle passività relative a
prestiti obbligazionari convertibili che potessero essere convertite in qualsiasi momento in azioni dell’emittente. A
seguito della modifica, ai fini della classificazione come corrente/non corrente di una passività la presenza di un’opzione di
conversione in strumenti di patrimonio netto correntemente esercitabile diviene irrilevante.
Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2010; è comunque consentita un'applicazione anticipata
IFRIC 19 – Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale
In data 24 luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n. 662/2010 che
ha introdotto l’interpretazione IFRIC 19 – Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale. La
finalità del documento è di fornire orientamenti sulla contabilizzazione, da parte del debitore, degli strumenti
rappresentativi di capitale emessi per estinguere interamente o parzialmente una passività finanziaria a seguito della
rinegoziazione delle relative condizioni. L’interpretazione è applicabile prospetticamente a partire dai bilanci degli
esercizi che hanno inizio dal 1° luglio 2010.
Nel corso dei precedenti esercizi la Commissione Europea ha omologato, i principi e le interpretazioni, di seguito
indicati, per i quali so ribadisce la non applicabilità per l’Istituto:
Il 10 gennaio 2008 lo IASB ha pubblicato le modifiche all’IFRS 3 – Aggregazioni aziendali, che definisce principi e
disposizioni sul modo in cui l’acquirente valuta nel proprio bilancio i diversi elementi relativi al trattamento contabile
dell’operazione di acquisizione. La Commissione Europea ha adottato la versione aggiornata dell’IFRS 3 con Regolamento
(CE) n. 495/2009 del 3 giugno 2009, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 30
giugno 2009.
Il 10 gennaio 2008 lo IASB ha pubblicato le modifiche allo IAS 27 – Bilancio Consolidato e Separato della controllante,
che chiarisce in quali circostanze un’entità deve redigere il bilancio consolidato, in che modo la capogruppo deve
contabilizzare le variazioni delle interessenze partecipative detenute in controllate e come le perdite di una controllata
devono essere ripartite tra partecipazioni di maggioranza e minoranza.
La Commissione Europea ha adottato la versione aggiornata dello IAS 27 con Regolamento (CE) n. 494/2009 del 3 giugno
2009, fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 30 giugno 2009.
Il 31 luglio 2008 lo IASB ha pubblicato una modifica allo IAS 39 – Strumenti Finanziari: Rilevazione e valutazione
38
intitolata Elementi qualificabili per la copertura. Tali modifiche chiariscono l’applicazione della contabilizzazione come
operazioni di copertura alla componente di inflazione degli strumenti finanziari e ai contratti di opzione quando sono
utilizzati come strumento di copertura.
La Commissione Europea ha adottato la modifica allo IAS 39 con Regolamento (CE) n. 839/2009 del 15 settembre,
fissandone l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 30 giugno 2009.
Il 27 novembre 2008 l’IFRIC ha pubblicato l’interpretazione IFRIC 17 – Distribuzione ai soci di attività non rappresentate
da disponibilità liquide; fornisce chiarimenti ed orientamenti in merito al trattamento contabile delle distribuzioni di
attività non rappresentate da disponibilità liquide ai soci di un’entità.
La Commissione Europea ha adottato l’IFRIC 17 con Regolamento (CE) n. 1142/2009 del 26 novembre 2009, fissandone
l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 31 ottobre 2009.
Il 29 gennaio 2009 l’IFRIC ha pubblicato l’interpretazione IFRIC 18 – Cessione di attività da parte della clientela, che
fornisce chiarimenti ed orientamenti sulla contabilizzazione delle immobilizzazione materiali ricevute da clienti o di
disponibilità liquide ricevute da clienti per la costruzione delle immobilizzazioni stesse.
La Commissione Europea ha adottato l’IFRIC 18 con Regolamento (CE) n. 1164/2009 del 27 novembre 2009, fissandone
l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo il 31 ottobre 2009
In data 30 novembre 2006 l’IFRIC ha pubblicato l’interpretazione IFRIC 12 – Accordi per servizi in concessione, che
definisce come gli operatori di servizi in concessione debbano contabilizzare i diritti e gli obblighi derivanti dall’accordo
di concessione.
La Commissione Europea ha adottato l’IFRIC 12 con Regolamento (CE) n. 254/2009 del 25 marzo 2009, fissandone
l’applicazione a decorrere dal primo esercizio che cominci dopo la data di pubblicazione del principio.
In data 19 febbraio 2011 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (CE) n. 149/2011 del
18 febbraio 2011 che adotta "Miglioramenti agli IFRS". Per alcuni di questi (IFRS 3, IAS 21, IAS 28, IAS 31 ) le modifiche
si applicano a far data dagli esercizi finanziari che cominciano dopo il 30 giugno 2010.
Nel corso dell’esercizio sono state apportate modifiche a principi già in essere, sono stati introdotti nuovi principi ed
interpretazioni, la cui applicabilità è ritenuta prospettica rispetto alla redazione del presente bilancio
Modifiche a diversi principi contabili (Improvements 2010)
In data 6 maggio 2010 lo IASB ha emesso l’ultima serie dei documenti Improvements to IFRS relativamente al periodo
2008 – 2010, destinati ad effettuare modifiche minori ai principi contabili in vigore. Il documento contiene una serie di
modifiche a sette principi contabili internazionali (IFRS 1, IFRS 3, IFRS 7, IAS 1, IAS 27, IAS 34 e IFRIC 13).
L’entrata in vigore delle modifiche è prevista per gli esercizi che iniziano dal 1° gennaio 2011. È consentita l’applicazione
anticipata.
Modifiche all’IFRIC 14 – Pagamenti anticipati relativi a una previsione di contribuzione minima
In data 20 luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n.633/2010 che
adotta alcune modifiche all’IFRIC 14 – Pagamenti anticipati relativi a una previsione di contribuzione minima. La
modifica, che ha una portata limitata, consente di iscrivere tra le attività le contribuzioni minime obbligatorie a piani
pensionistici quando un’impresa anticipa i pagamenti per soddisfare tali contribuzioni. Le modifiche si applicano
retrospetticamente ai bilanci degli esercizi che iniziano dal 1° gennaio 2011.
IAS 24 rivisto – Informativa di bilancio sulle operazioni con Parti correlate
In data 20 luglio 2010 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea il Regolamento (UE) n.632/2010 che
introduce una versione rivista dello IAS 24 – Informativa di bilancio sulle operazioni con Parti correlate. Le modifiche si
applicano retrospetticamente ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2011. Tali principi ed interpretazioni non
sono stati applicati anticipatamente nella predisposizione del presente Bilancio.
39
Modifiche all’IFRS 7: “Disclosures – Transfers of financial assets”
Il 7 ottobre 2010 lo IASB ha pubblicato la modifica all’IFRS 7 “Disclosures – Transfers of financial assets (amendments to
IFRS 7 financial instruments: disclosures)”, che richiede ulteriore informativa relativa ai trasferimenti di attività
finanziarie.
Le modifiche apportate all’IFRS 7 hanno lo scopo di favorire maggiore trasparenza in relazione ai rischi correlati a
transazioni nelle quali, a fronte di trasferimenti di attività finanziarie, il cedente conserva, entro certi limiti,
un’esposizione ai rischi associati alle attività finanziarie cedute (situazione generalmente definita con il nome di
“continuing involvment” tradotta con il termine “coinvolgimento residuo” nella versione italiana dei regolamenti di
omologazione dei principi contabili internazionali). Viene inoltre richiesta maggiore informativa in caso di trasferimenti
di attività finanziarie avvenuti in momenti particolari (ad esempio a ridosso della fine dell’esercizio); ciò al fine di
garantire maggiore trasparenza con riferimento ad operazioni che potrebbero essere state motivate da finalità di window
dressing.
Le modifiche all’IFRS 7 dovranno essere applicate dai bilanci che iniziano il 1° luglio 2011 o successivamente.
Riclassifiche
AI fine di una migliore rappresentazione delle spese amministrative ed in ragione dello IAS 19 “Employee Benefits”, sono
state riclassificate dalle altre spese amministrative a favore delle spese per il personale i costi relativi alle polizze
assicurative stipulate a favore dei dipendenti, i costi per i corsi di aggiornamento professionale e di vitto e alloggio per
trasferte del personale. Ai fini comparativi, lasciando inalterata la metodologia utilizzata nel 2009 il valore delle Spese per
il personale correnti al 31/12/10 sarebbe stato pari a 13.215 migliaia di euro mentre al 31/12/09 pari a 15.027 migliaia di
euro. Conseguentemente il valore delle Altre Spese Amministrative correnti al 31/12/10 sarebbe stato pari a 7.614
migliaia di euro mentre al 31/12/09 pari a 6.265 migliaia di euro.
40
A.2 - Parte relativa alle principali voci del Bilancio
Nel seguito sono esposti i criteri adottati per i principali aggregati presenti nello stato patrimoniale e (in quanto
compatibili) nel conto economico dell’Istituto. Non vengono, quindi illustrati criteri riguardanti circostanze assenti o di
natura irrilevante.
1 - Crediti
Criteri di classificazione
I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche erogati direttamente o acquistati da terzi che prevedono
pagamenti fissi o determinabili. Nella voce crediti verso banche rientrano anche le operazioni pronti conto termine.
Criteri di iscrizione
L’iscrizione in bilancio avviene per un credito alla data di erogazione, quando l’Istituto acquisisce un diritto al pagamento
delle somme contrattualmente pattuite, mentre per un titolo di debito alla data di regolamento. L’importo rilevato
corrisponde al fair value, che normalmente coincide con l’ammontare corrisposto, integrato algebricamente dei costi di
transazione e delle commissioni direttamente imputabili e più in generale di tutti i compensi pagati o ricevuti tra i
contraenti, attribuibili specificamente all’operazione.
Criteri di valutazione
Dopo la rilevazione iniziale i crediti sono valutati secondo il criterio del “costo ammortizzato”, utilizzando il metodo
dell’interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo, è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri, stimati sulla base
delle sole clausole contrattuali, per la durata attesa del finanziamento in modo da ottenere il valore contabile netto corrente.
Tale criterio consente di distribuire, secondo una logica finanziaria, i costi e i proventi attinenti alle operazioni di credito
lungo la loro vita attesa.
Il criterio del “costo ammortizzato” non é utilizzato nel caso di crediti con scadenza a breve termine (entro i 18 mesi), in
quanto non fornirebbe scostamenti significativi rispetto alla rilevazione al “costo storico”.
Il portafoglio crediti è sottoposto, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, a ricognizione al fine di
individuare eventuali situazioni di deterioramento e determinare le conseguenti rettifiche di valore.
Rientrano fra i crediti che mostrano oggettive evidenze di possibile deterioramento, quelli classificati fra le sofferenze, gli
incagli, i ristrutturati e i crediti scaduti. I criteri di classificazione nelle diverse categorie di merito creditizio rispondono
alla normativa prevista dalla Banca d’Italia e sono descritti, unitamente alle procedure e alle metodologie utilizzate, nella
Parte E, sezione 1 della nota integrativa a cui si fa rimando.
I suesposti crediti deteriorati (non performing) sono oggetto di un processo di valutazione analitica, l’ammontare della
eventuale rettifica di valore di ciascun credito scaturisce dal confronto tra il valore di libro al momento della valutazione e
il valore attuale dei flussi di cassa futuri.
I flussi di cassa futuri, calcolati applicando il tasso di interesse effettivo originario, tengono conto dei tempi di recupero
attesi, del presumibile valore di realizzo, delle eventuali garanzie, nonché degli oneri futuri necessari per il recupero
dell’esposizione creditizia.
I flussi di cassa relativi a piani di recupero inferiori ai 18 mesi non sono stati attualizzati essendo trascurabile l’effetto
tempo.
I crediti in bonis e i crediti non performing, che non hanno subito previsioni di perdita nel processo di impairment
analitico, sono assoggettati ad una valutazione di perdita collettiva.
41
Il processo di valutazione collettiva prevede:
− la segmentazione del portafoglio crediti per classi di rischio omogeneo, i cui criteri di segmentazione sono
costituiti dal SAE e dall’area geografica;
− la determinazione, per ciascuna classe omogenea, del flusso annuo dei nuovi passaggi a default (tasso di
decadimento annuo P.D.) in base alla serie storica di default;
− l’applicazione, al valore dei crediti di ciascuna classe, di un tasso di svalutazione pari al prodotto tra il
corrispondente tasso di decadimento (P.D.) e un tasso di perdita (L.G.D. utilizzato dal sistema pari al 45%).
La somma delle svalutazioni delle varie classi fornisce la rettifica collettiva al portafoglio crediti.
Criteri di cancellazione
I crediti vengono cancellati in tutto o in parte quando i diritti contrattuali sui flussi di cassa futuri sono venuti a cessare o si
è determinato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e i benefici connessi a detti crediti.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi attivi vengono rilevati al conto economico in funzione del tempo trascorso sulla base del sopra ricordato
metodo dell’interesse effettivo.
Le rettifiche di valore analitiche sono addebitate al conto economico a seguito della loro prima determinazione o in
conseguenza di un ulteriore deterioramento del credito. Negli esercizi successivi, nel caso vengano meno i motivi che
hanno determinato la rettifica di valore, il credito viene ripristinato nei limiti del costo ammortizzato originario. La
conseguente ripresa di valore viene rilevata al conto economico.
Sono, inoltre, accreditati al conto economico (fra le riprese di valore) gli interessi attivi maturati sul valore del credito
attualizzato e calcolati utilizzando il tasso effettivo originario.
Le variazioni alle rettifiche di valore collettive (rettifiche aggiuntive o riprese di valore) sono determinate con riferimento
all’intero cumulo dei crediti pertinenti.
2 – Operazioni di Copertura
Criteri di classificazione
Gli strumenti di copertura sono utilizzati per neutralizzare potenziali perdite, rilevabili su un determinato elemento,
attribuibili ad una o più tipologie di rischio (rischio di tasso d’interesse, rischio di cambio, rischio di prezzo, rischio di
credito, etc.). La tipologia di copertura utilizzate dall’ICS è la seguente: copertura di fair value per il rischio di tasso (fair
value hedge), effettuata con l’obiettivo di stabilizzare il margine d’interesse e coprire l’esposizione a variazioni di fair value
di attività/passività. Lo strumento finanziario è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata di
relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che includa gli obiettivi di gestione del rischio la strategia
per effettuare la copertura ed i metodi che saranno utilizzati per verificare l’efficacia della copertura stessa.
Criteri di iscrizione
L’Istituto verifica all’inizio e periodicamente, mediante l’attuazione di test prospettici e retrospettivi, che la copertura sia
altamente efficace nel compensare le variazioni del fair value o dei flussi di cassa dello strumento coperto. I test di efficacia
si considerano superati se il rapporto tra le variazioni di fair value degli strumenti di copertura e quelle degli elementi
coperti rientrano nell’intervallo dell’80-125%.
Le voci “Derivati di copertura” dell’attivo (voce 80) e del passivo (voce 60) della stato patrimoniale comprendono il valore
positivo e negativo dei derivati che sono parte di efficaci relazioni di copertura. Gli strumenti derivati di copertura, al pari
di tutti i contratti derivati, sono inizialmente scritti in bilancio alla data in cui sorge l’impegno (trade date).
42
Criteri di valutazione
Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i contratti derivati, sono misurati al fair value.
Criteri di cancellazione
I legami di copertura cessano se: (i) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace; (ii) il
derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; (iii) l’elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; (iv) non è più
altamente probabile che l’operazione futura coperta venga effettuata.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
In caso di copertura di fair value, le variazioni di valore degli strumenti di copertura e degli strumenti coperti (per la parte
attribuibile al rischio coperto ed in caso di efficacia della copertura), sono registrati nel conto economico. Le differenze tra
le variazioni di valore costituiscono la parziale inefficacia della copertura e determinano l’impatto netto di conto
economico, iscritto alla voce 90. In caso di cessazione della copertura per ragioni diverse dal realizzo dell’elemento
coperto, le variazioni di valore di quest’ultima, iscritte in bilancio fino al momento del mantenimento della copertura
efficace, vengono rilevate a conto economico in base alla tecnica del costo ammortizzato, nel caso di strumenti finanziari
fruttiferi di interessi, o in unica soluzione, negli altri casi.
3 - Attività materiali
Criteri di classificazione
Le attività materiali comprendono, gli immobili strumentali ed i relativi terreni di pertinenza, gli impianti tecnici, i
mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Sono anche compresi in questa voce i beni disponibili in relazione a
contratti di leasing finanziario, indipendentemente dalla loro titolarità giuridica.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione, avviene al costo, al momento in cui sussiste una sufficiente garanzia che l’azienda riceverà i benefici
economici riferibili al bene ed il costo può essere misurato in maniera attendibile. Il costo comprende, oltre al prezzo di
acquisto, anche gli oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Coerentemente con quanto stabilito dai principi contabili, qualora il prezzo di acquisto di un terreno sia incorporato nel
costo di un edificio, la separazione contabile della quota attribuibile al terreno viene effettuata solo nel caso di un fabbricato
posseduto “cielo-terra”, e viene determinata tramite perizie indipendenti. I terreni di norma hanno una vita illimitata e
perciò non sono soggetti ad ammortamento.
Le spese di manutenzione, riparazione e ammodernamento e trasformazione di carattere straordinario sono imputate a
incremento del costo di acquisto dei beni cui si riferiscono.
Criteri di valutazione
Successivamente alla prima iscrizione, le immobilizzazioni (avendo durata limitata) sono sistematicamente ammortizzate,
a quote costanti, lungo il corso della presumibile vita utile.
Alle date di redazione dei bilanci viene valutato se esistano indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di
valore. Nel qual caso si procede al confronto fra il valore di carico e la stima al valore di recupero nonché alla
contabilizzazione della eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non vengono mantenute nel caso in
cui vengano a cadere i motivi che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore
determinato secondo i presenti principi contabili in assenza di rettifiche di valore.
In sede di prima adozione degli IAS/IFRS è stato deciso di utilizzare, per quanto riguarda gli immobili, il valore corrente
alla data di transizione come sostitutivo del costo (c.d. “deemed cost”) determinato sulla base di perizie indipendenti. Detto
43
importo costituisce il valore da ammortizzare negli esercizi successivi in quote costanti determinate in relazione alla
residua possibilità di utilizzazione degli immobili stessi.
La contropartita alle rivalutazioni degli immobili, conseguenti all’applicazione del “deemed cost”, è attribuita, al netto del
relativo effetto fiscale, ad una specifica riserva da valutazione (Patrimonio netto).
Criteri di cancellazione
Le immobilizzazioni materiali vengono eliminate contabilmente al momento della dismissione o quando vengono ritirate
in maniera permanente dall’uso e non si attende nessun beneficio futuro dalla loro dismissione.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le eventuali rettifiche (e riprese) di valore per
deterioramento sono rilevate al conto economico nella voce “170 - Rettifiche di valore nette su attività materiali”.
4 - Attività immateriali
Criteri di classificazione
Le attività immateriali sono attività non monetarie prive di consistenza fisica, identificabili e in grado di generare benefici
futuri controllabili. Allo stato esse sono costituite da oneri relativi a procedure informatiche.
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione avviene al costo, che comprende, oltre al prezzo di acquisto, anche gli oneri accessori direttamente
imputabili all’acquisto e alla predisposizione dell’utilizzo dell’attività.
Criteri di valutazione
Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti lungo il corso della presumibile vita utile.
Ad ogni data di riferimento e solo in presenza di indicazioni che segnalino una possibile perdita permanente di valore della
attività immateriale, si procede al confronto fra il valore di carico e la stima del valore di recupero e alla rilevazione della
eventuale conseguente rettifica di valore. Le rettifiche di valore non sono mantenute nel caso in cui non persistano i motivi
che le hanno generate. Le corrispondenti riprese di valore non possono eccedere il valore, al netto degli ammortamenti, che
il bene avrebbe avuto secondo i principi adottati ed in assenza di rettifiche di valore.
Criteri di cancellazione
Le immobilizzazioni immateriali vengono cancellate al momento della dismissione oppure quando non si attende nessun
beneficio economico futuro.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli ammortamenti calcolati in funzione del trascorrere del tempo e le rettifiche e riprese di valore per deterioramento
vengono rilevate al conto economico nella “180. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali”.
5 - Fiscalità corrente e differita
Criteri di classificazione
Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono, in ottemperanza ai dettami indicati dallo IAS 12, il saldo netto delle
posizioni fiscali della Banca nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria. In particolare, le Passività Fiscali correnti del
periodo, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell’onere tributario dovuto per lo stesso periodo, determinato in
44
base alle norme tributarie in vigore, sono rettificate dalle attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti d’imposta
versati dalla Banca fino a concorrenza della passività. L’eventuale eccedenza figura tra le attività Fiscali.
Le Attività Fiscali correnti accolgono altresì i crediti d’imposta per i quali la Banca ha richiesto il rimborso alle autorità
fiscali competenti.
La fiscalità differita viene determinata sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito in bilancio ad
un’attività o ad una passività secondo gli IAS/IFRS ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. In particolare:
▫ le attività per imposte anticipate accolgono imposte sul reddito che saranno recuperabili in esercizi futuri, quando
matureranno i requisiti di deducibilità temporaneamente sospesi o saranno utilizzabili eventuali perdite fiscali a
nuovo;
▫ le passività per imposte differite si riferiscono ad imposte sul reddito che saranno pagabili in esercizi futuri a seguito
della cessata sospensione del temporaneo differimento di elementi imponibili.
Criteri di iscrizione e di valutazione delle imposte sul reddito
Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono determinati applicando le aliquote di imposta e le norme fiscali
vigenti. Di conseguenza le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente
valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle aliquote o nelle altre disposizioni fiscali.
Le attività per imposte anticipate sono iscritte in Bilancio nei limiti in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata
sulla base delle capacità di generare con continuità redditi imponibili positivi.
Le passività per imposte differite sono iscritte in Bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell’attivo
rappresentati nelle riserve in sospensione d’imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a
tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d’iniziativa operazioni che ne comportino la
tassazione.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate o accreditate
direttamente a patrimonio netto, le quali sono contabilizzate tenendo conto del relativo effetto fiscale.
Gli effetti del cambiamento delle aliquote o delle imposte applicabili sono contabilizzate con contropartita al conto
economico nel periodo nel quale è intervenuto il mutamento normativo.
6 - Fondi per rischi ed oneri
Criteri di classificazione e iscrizione
I fondi per rischi ed oneri sono iscritti in relazione ad un’obbligazione effettiva (legale od implicita) originata da un evento,
accaduto prima della data di riferimento del Bilancio, per estinguere la quale sarà probabilmente necessario impiegare
risorse atte a produrre benefici economici ed il cui ammontare possa essere stimato con sufficiente attendibilità.
Qualora la previsione di esborso sia superiore ai 18 mesi si provvede a calcolare il valore attuale delle passività.
Criteri di valutazione e cancellazione
I fondi accantonati vengono riesaminati ad ogni data di riferimento del Bilancio e, nel caso, rettificati per esprimere la
migliore stima corrente per adempiere all’obbligazione alla data di scadenza.
In presenza di un orizzonte temporale oltre il breve termine (18 mesi), l’importo stimato è contabilizzato al suo valore
attualizzato, determinato utilizzando tassi di interesse di mercato (curva tassi IRS) in relazione alle scadenze previste.
45
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
La voce del conto economico 160 - “Accantonamenti netti al fondo rischi ed oneri” accoglie anche gli oneri finanziari
conseguenti alla variazione del valore attuale dei fondi stessi dovuta al passaggio del tempo.
7 - Debiti e titoli in circolazione
Criteri di classificazione
I Debiti verso banche (voce 10 del passivo), Debiti verso clientela (voce 20 del passivo) e Titoli in circolazione (voce 30 del
passivo) accolgono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela. Esse comprendono anche le passività verso i
locatori di attività concesse in leasing finanziario4..
Criteri di iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene generalmente all’atto della ricezione delle somme raccolte e viene
effettuata al fair value, che coincide con l’ammontare incassato, inclusivo dei costi/proventi di transazione specificamente
attribuibili all’operazione.
Criteri di valutazione
Successivamente le passività vengono valutate al costo ammortizzato con il metodo del tasso effettivo. Il metodo del costo
ammortizzato non viene adottato per le passività a breve termine (18 mesi) per le quali l’effetto dell’applicazione della
logica di attualizzazione risulta trascurabile.
Criteri di cancellazione
Le passività qui classificate sono cancellate dal Bilancio a seguito della loro scadenza od estinzione.
Criteri di rilevazione delle componenti reddituali
Gli interessi passivi sono contabilizzati per competenza al conto economico nella voce 20 - Interessi passivi e oneri
assimilati.
8 - Altre informazioni
8.1 - Benefici ai dipendenti
Criteri di classificazione
Sono presenti le seguenti tipologie di benefici ai dipendenti classificate secondo le categorie previste dallo IAS 19:
- i benefici per i dipendenti a breve termine (Short term employee benefits), i quali danno luogo, per la parte ancora
non erogata alla fine del 1° semestre, alla contabilizzazione di poste classificate fra le altre passività.
- il Trattamento di fine rapporto, che a sua volta è definibile come un beneficio erogato successivamente al termine
del rapporto di lavoro (Post employment benefits) secondo uno schema a benefici definiti (defined benefit ), viene
classificato a voce propria (voce 110 - Trattamento di fine rapporto del personale).
- i benefici per i dipendenti connessi al raggiungimento di alcuni eventi futuri e classificabili come “altri benefici a
lungo termine” (Other employee long term benefits), come ad esempio i premi di anzianità, sono inclusi nella
voce del passivo 120 - Fondi per rischi ed oneri.
4
Cfr. il seguente paragrafo 8.2 – Locazione finanziaria per i relativi criteri. 46
Criteri di iscrizione
I benefici ai dipendenti a breve termine sono iscritti al costo mentre i benefici definiti e gli altri a lungo termine sono
iscritti sulla base del loro valore attuariale.
Criteri di valutazione
La passività per remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR) e quelle relative agli altri benefici a lungo
termine sono esposte in Bilancio in base al loro valore attuariale determinato con il metodo della “Proiezione unitaria del
credito” (Projected Unit Credit Method) con la collaborazione di un attuario indipendente. Secondo tale metodo si procede,
fra l’altro, alla proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi statistiche/attuariali e alla attualizzazione di tali flussi
sulla base di tassi di mercato.
Criteri di rilevazione delle componenti economiche
Per quanto attiene le remunerazioni erogate in base a piani a benefici definiti (il TFR) e gli altri benefici a lungo termine, le
variazioni del valore delle passività determinate con il metodo attuariale attribuibili al conto economico sono distinguibili
fra:
- costo per servizi correnti (current service cost): ammontare dei diritti maturati dal personale nel corso del
periodo di riferimento che a seguito della riforma sopra citata è nullo;
- interessi passivi (interest cost): “interessi” maturati sul valore attuale degli impegni del piano, che corrispondono
alla rivalutazione della passività attribuibile al passaggio del tempo;
- perdite e profitti attuariali (actuarial gains and losses): derivanti da variazioni di basi tecniche (riflettono gli
effetti di cambiamenti nelle assunzioni attuariali e finanziarie precedentemente stimate).
Tali variazioni sono classificate fra i costi del personale. In particolare per il TFR le perdite e profitti attuariali sono
rilevati, secondo il “metodo del corridoio”, ossia solo quando i profitti/perdite attuariali, cumulati alla chiusura del 1°
semestre precedente e rapportati alla vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano, risultano eccedenti il 10% del
valore attuale dei benefici generati dal piano stesso. La regola del corridoio trae la sua motivazione dalla osservazione che
nel lungo termine, gli utili e le perdite attuariali possono compensarsi tra loro. È quindi opportuno considerare le stime
relative alle obbligazioni a benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come un intervallo (o corridoio) intorno alla
stima più corretta.
Tutti gli altri benefici ai dipendenti vengono iscritti al conto economico secondo la competenza temporale delle prestazioni
erogate.
8.2 - Locazione finanziaria
Le operazioni di locazione finanziaria sono contabilizzate applicando la metodologia finanziaria, secondo la quale:
− il valore del bene locato viene iscritto in Bilancio fra le immobilizzazioni materiali e sistematicamente
ammortizzato in relazione alla sua residua possibilità di utilizzazione;
− il corrispondente debito di finanziamento viene ridotto in base a un piano di ammortamento definito in
relazione al tasso implicito nel relativo contratto di leasing e la quota dei canoni maturati nel periodo, non
attribuibile all’ammortamento del debito in linea capitale, è contabilizzata per competenza fra gli interessi
passivi.
8.3 - Definizione del fair value di crediti e debiti
Le informazioni contenute nella nota integrativa circa il fair value di crediti e debiti valutati con il metodo del costo
ammortizzato sono determinate mediante tecniche di valutazione basate sulla attualizzazione dei flussi finanziari attesi
utilizzando tassi di interessi (curve di tassi) correnti sul mercato alla data del Bilancio. Inoltre, si è considerato che per le
poste a vista o a breve termine il valore nominale coincidesse con il fair value.
47
Si ricorda come secondo gli IAS/IFRS il fair value è il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una
passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti 5.
8.4 - Fondi Apportati
La voce viene iscritta in Bilancio al valore nominale.
5
Cfr. ad esempio lo IAS 39 paragrafo 9. 48
A.3 - Informativa sul fair value
A.3.2 Gerarchia del fair value
La Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 (1° aggiornamento del 18 novembre 2009) prescrive che le
valutazioni al fair value siano classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflettano la significatività degli input
utilizzati nelle valutazioni.
In particolare si distinguono i tre seguenti livelli:
- quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo - secondo la definizione data dallo IAS 39 – per le
attività o passività oggetto di valutazione (livello 1);
- input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente, che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente
(derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2);
- input che non sono basati su dati di mercato osservabili (livello 3).
La gerarchia dei modelli valutativi, cioè degli approcci adottati per la determinazione del fair value, attribuisce assoluta
priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi per le attività e passività da valutare (effective market quotes) e, in
mancanza, alla valutazione di attività e passività basata su quotazioni indicative ovvero facendo riferimento ad attività e
passività similari (comparable approach). Infine, in via residuale, possono essere utilizzate tecniche valutative basate su
input non osservabili e, quindi, maggiormente discrezionali (Mark-to-Model Approach).
Le suddette metodologie devono essere applicate in ordine gerarchico: e come già espresso se, in particolare, è disponibile
un prezzo espresso da un mercato attivo non si può ricorrere ad altri approcci valutativi.
In sintesi l’Istituto, dopo aver valutato che i suoi strumenti finanziari non avevano alcuna possibile valutazione sulla base
del cosiddetto "livello 1" (effective market quotes), è ricorso ad una valutazione sulla base del "livello 2" (comparable
approach) e non è arrivato ad utilizzare il "livello 3" (Mark to Model Approach).
Per quanto sin qui esposto si riporta un dettaglio delle attività svolte all’interno del “livello 2”:
▫ Tecniche di Valutazione (comparable approach) - Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni
significative dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su valutazioni indicative reperibili da
infoproviders affidabili ovvero su prezzi determinati utilizzando un’opportuna metodologia di calcolo (modello di
pricing) e parametri di mercato osservabili, ivi inclusi spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti
sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio. Qualora si utilizzino metodologie di calcolo (modelli di
pricing) nel comparable approach, queste consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati
attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali - cioè parametri il cui valore non può essere
desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da
replicare quotazioni presenti su mercati attivi - tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione
finale.
49
A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value
31/12/2010
Attività/Passività finanziarie misurate al fair
value
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
4. Derivati di copertura
Totale
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Passività finanziarie valutate al fair value
3. Derivati di copertura
Totale
L1
31/12/2009
L2
L3
L1
L2
L3
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
56
56
-
-
-
-
-
-
-
-
1.056
1.056
-
-
-
-
Legenda:
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3
50
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale
51
Attivo
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
Voci
a) Cassa
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
52
Totale al 31/12/2010
3
3
Totale al 31/12/2009
6
6
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
Totale al 31/12/2010
A. Crediti verso Banche Centrali
1. Depositi vincolati
2. Riserva obbligatoria
3. Pronti contro termine attivi
4. Altri
B. Crediti verso banche
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Altri finanziamenti:
3.1 Pronti contro termine attivi
3.2 Leasing finanziario
3.3 Altri
4. Titoli di debito
4.1 Titoli strutturati
4.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
8
8
51.271
50.308
963
51.279
51.279
Totale al 31/12/2009
2
2
27.764
26.367
1.397
27.766
27.766
Tra i crediti verso banche figura anche la Riserva Obbligatoria versata tramite ICCREA Banca, che assolve per conto
dell’Istituto gli obblighi di riserva con la Banca d’Italia.
53
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Totale al 31/12/2010
Tipologia operazioni/Valori
Bonis
Deteriorate
1. Conti correnti
30
2. Pronti contro termine attivi
3. Mutui
1.729.327
70.271
4. Carte di credito, prestiti personali e
1.669
cessioni del quinto
5. Locazione finanziaria
6. Factoring
7. Altre operazioni
28.704
8. Titoli di debito
8.1 Titoli strutturati
8.2 Altri titoli di debito
Totale (valore di bilancio)
Totale (fair value)
1.759.730
1.944.252
70.271
72.454
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Totale al 31/12/2010
Tipologia operazioni/Valori
Bonis
Deteriorate
1. Titoli di debito:
a) Governi
b) Altri Enti pubblici
c) Altri emittenti
- imprese non finanziarie
- imprese finanziarie
- assicurazioni
- altri
1.759.730
70.271
2. Finanziamenti verso:
24.339
a) Governi
1.104.801
451
b) Altri Enti pubblici
630.590
69.820
c) Altri soggetti
482.609
64.625
- imprese non finanziarie
30
- imprese finanziarie
- assicurazioni
147.951
5.195
- altri
1.759.730
70.271
Totale
Totale al 31/12/2009
Bonis
Deteriorate
30
1.662.629
99.434
1.496
27.458
-
-
1.691.613
1.792.425
99.434
105.090
Totale al 31/12/2009
Bonis
Deteriorate
1.691.613
99.434
27.456
1.175.195
692
488.962
98.742
356.839
96.587
30
132.093
2.155
1.691.613
99.434
7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica
L’Istituto ha parzialmente coperto il rischio di tasso di interesse con un fair value hedge su due finanziamenti il cui valore
nozionale è pari a 24.997 migliaia di euro. Inoltre la stessa operazione è stata effettuata su un impegno certo per un valore
complessivo pari a 10.800 migliaia di euro.
54
Sezione 8 – Derivati di copertura - Voce 80
8.1 Derivati di copertura per tipologia: composizione per tipologia di copertura e per livelli
FV (T)
VN
FV (T–1)
L1
L2
L3
(T)
L1
L2
A. Derivati finanziari
56
1) Fair value
56
2) Flussi finanziari
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
1) Fair value
2) Flussi finanziari
56
Totale
Legenda
VN = valore nozionale
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
Nell’esercizio il valore dei derivati è negativo e pertanto viene trattato nella tabella 6.1 del passivo.
55
L3
-
VN
(T–1)
36.700
36.700
36.700
Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110
11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo
Totale al
31/12/2010
Attività/Valori
A. Attività ad uso funzionale
1.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
1.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale al 31/12/2009
Totale A
34.193
20.044
13.104
344
325
376
34.193
34.889
20.044
13.779
284
764
18
34.889
Totale B
Totale (A+B)
34.193
34.889
B. Attività detenute a scopo di investimento
2.1 di proprietà
a) terreni
b) fabbricati
2.2 acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
56
11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
20.044
20.044
-
15.939
2.160
13.779
-
674
390
284
165
165
Impianti
elettronici
554
339
215
230
230
-
-
-
-
-
-
Terreni
A. Esistenze iniziali lorde
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2Esistenze iniziali nette
B. Aumenti:
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie
capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
a) patrimonio netto
b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili
detenuti a scopo di
investimento
B.7 Altre variazioni
C. Diminuzioni:
C.1 Vendite
C.2 Ammortamenti
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair
value imputate a
a) patrimonio netto
b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento
b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Riduzioni di valore totali nette
D.2
Rimanenze
finali lorde
E. Valutazione al costo
Fabbricati
Mobili
Altre
Totale
999
432
567
6
6
38.210
3.321
34.889
401
401
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
675
675
104
104
120
120
198
22
176
1.097
22
1.075
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
20.044
-
13.104
2.835
345
392
325
211
375
293
34.193
3.731
20.044
15.939
737
536
668
37.924
-
-
-
-
-
-
Le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo.
57
Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120
12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Totale al 31/12/2010
Durata
Durata
definita
indefinita
Attività/Valori
A.1 Avviamento
A.2 Altre attività immateriali
A.2.1 Attività valutate al costo:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a) Attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
239
239
239
239
Totale
-
Totale al 31/12/2009
Durata
Durata
definita
indefinita
162
162
162
162
-
12.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
A. Esistenze iniziali
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
B.1 Acquisti
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value:
- a patrimonio netto
- a conto economico
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
-
C. Diminuzioni
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti
- Svalutazioni:
+ patrimonio netto
+ conto economico
C.3 Variazioni negative di fair value:
- a patrimonio netto
- a conto economico
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali nette
D.1 Rettifiche di valore totali nette
E. Rimanenze finali lorde
F. Valutazione al costo
-
Altre attività
immateriali:
generate internamente
DEF
INDEF
-
-
Leggenda
DEF: a durata definita
INDEF: a durata indefinita
58
Altre attività immateriali:
altre
-
-
-
-
-
DEF
358
196
162
240
240
-
Totale
INDEF
-
358
196
162
240
240
-
163
163
163
-
-
163
163
163
-
-
-
-
239
-
239
130
369
-
130
369
-
-
-
Le attività immateriali sono valutate al costo.
59
Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo
13.1 Attività per imposte anticipate: composizione
Voci/Valori
Totale al 31/12/2010
Crediti (incluse cartolarizzazioni)
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni immateriali
Spese di rappresentanza
Oneri relativi al personale
Emolumenti Consiglieri e Sindaci
Altre
401
4
418
16
19
858
Totale
Totale al 31/12/2009
364
12
516
10
26
928
13.2 Passività per imposte differite: composizione
Voci/Valori
Totale al 31/12/2010
Fondo rischi su crediti
Immobilizzazioni materiali
Oneri relativi al personale
24.022
169
24.191
Totale
Totale al 31/12/2009
24.022
169
24.191
13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)
Totale al 31/12/2010
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1Imposte anticipate annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
928
43
43
113
113
113
858
60
Totale al 31/12/2009
944
41
41
57
57
57
928
13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
Totale al 31/12/2010
1. Importo iniziale
2. Aumenti
2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni
3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio
a) rigiri
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale
24.191
24.191
61
Totale al 31/12/2009
24.202
11
11
11
24.191
Sezione 15 - Altre attività - Voce 150
15.1 Altre attività: composizione
Altre attività: composizione
Totale al 31/12/2010
Quota TFR versata su polizza INA
Ratei e Risconti Attivi
Crediti verso Istituti Previdenziali ed Assistenziali
Crediti verso Clienti e Fornitori
Crediti verso l’Erario
Debitori Diversi
Totale
62
4.095
190
33
168
1.863
636
6.985
Totale al 31/12/2009
4.523
112
21
275
1.953
75
6.959
Passivo
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10
1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
Totale al 31/12/2010
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
2.1 Conti correnti e depositi liberi
2.2 Depositi vincolati
2.3 Finanziamenti
2.3.1 Pronti contro termine passivi
2.3.2 Altri
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti
Totale
Fair value
208.046
225.251
225.251
225.251
433.297
444.517
Totale al
31/12/2009
230.175
245.195
245.195
245.195
475.370
483.373
La consistenza dei debiti è costituita da 225.251 migliaia di euro verso DEXIA Crediop S.p.A. e da 208.046 migliaia di
euro verso la Banca Centrale Europea.
63
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20
2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
1. Conti correnti e depositi liberi
2. Depositi vincolati
3. Finanziamenti
3.1Pronti contro termine passivi
3.2 Altri
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti
Totale
Fair value
Totale al
31/12/2010
24.895
574.930
574.930
930
600.755
637.352
Totale al
31/12/2009
27.215
493.098
493.098
1.175
521.488
543.844
L’ammontare dei finanziamenti passivi è totalmente costituito da prestiti accesi con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. .
64
Sezione 6 – Derivati di copertura - Voce 60
6.1 Derivati di copertura per tipologia: composizione per tipologia di copertura e per livelli
FV (T)
VN
FV (T–1)
L1
L2
L3
(T)
L1
L2
A. Derivati finanziari
1.056
35.797
1) Fair value
1.056
35.797
2) Flussi finanziari
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale
1.056
35.797
-
VN
(T–1)
L3
-
-
Legenda
VN = valore nozionale
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3
Nell’esercizio precedente il valore dei derivati è stato positivo e pertanto viene trattato nella tabella 8.1 dell’attivo.
6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
Fair Value
Operazioni/Tipo di
copertura
1. Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
2. Crediti
3. Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
4. Portafoglio
5. Altre operazioni
Totale attività
1. Passività finanziarie
2. Portafoglio
Totale passività
1. Transazioni attese
2. Portafoglio di
attività e passività
finanziarie
Flussi finanziari
Specifica
rischio rischio rischio
rischio di
di
di
di
tasso
cambio credito prezzo
-
Generica Specifica Generica
più
rischi
-
-
-
-
Investim.
Esteri
1.056
-
-
-
1.056
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
65
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80
Per i dettagli delle passività fiscali si rinvia alla sezione 13 dell’attivo.
66
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100
10.1 Altre passività: composizione
Totale al
31/12/2010
Altre passività: composizione
Debiti verso l’Erario
Debiti verso enti di assistenza e previdenza obbligatoria e complementare
Fornitori
Competenze al personale
Debiti Verso Mutuatari
Partite da sistemare
Altri
Totale
523
588
2.254
1.394
9.787
12.798
2
27.346
Totale al 31/12/2009
379
485
1.099
1.956
708
1.391
1
6.019
Tra le partite da sistemare figurano essenzialmente accrediti di rate, pervenute alla data di bilancio e da imputare a voce
propria all’ottenimento di ulteriori informazioni. Tra Le competenze al Personale figurano le partite inerenti
all’incentivazione all’esodo.
67
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
Totale al
Totale al 31/12/2009
31/12/2010
3.911
4.283
52
70
52
70
452
442
452
442
3.511
3.911
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti
B.1 Accantonamento dell’esercizio
B.2 Altre variazioni
C. Diminuzioni
C.1 Liquidazioni effettuate
C.2 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
11.2 Altre informazioni
Si riepilogano di seguito le principali ipotesi valutativo-demografiche:
•
•
•
•
•
•
•
probabilità annue per morte del personale in servizio sono state utilizzate le tavole SIM e SIF 2000;
ipotesi di rotazione del personale pari a 2,5% annuo costante;
anticipazione del TFR 2% annuo costante;
l’età massima per il collocamento a riposo tiene opportunamente in considerazione le ultime disposizioni
legislative;
tasso di attualizzazione determinato sulla base della curva dei tassi Euro Swap al 31/12/2010;
tasso inflattivo 2% annuo costante;
percentuale del TFR maturato richiesto in anticipazione: 70% (misura massima consentita).
68
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120
12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione
Totale al
31/12/2010
Voci/Valori
1. Fondi di quiescenza aziendali
2. Altri fondi per rischi ed oneri:
2.1 controversie legali
2.2 oneri per il personale
2.3 altri
Totale
69
1.614
560
954
100
1.614
Totale al 31/12/2009
2.020
636
1.284
100
2.020
12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue
Fondi di quiescenza
A. Esistenze iniziali
B. Aumenti:
B.1 Accantonamento dell’esercizio
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni:
C.1 Utilizzo nell’esercizio
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
-
Fondi rischi ed
oneri per
contenziosi in
essere
636
258
250
8
333
328
5
561
70
Fondo oneri per il
personale
1.284
502
441
7
54
833
833
953
Fondo per rischi ed
oneri diversi
100
100
Totale
2.020
760
691
15
54
1.166
1.161
5
1.614
12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi
Le controversie legali sono state oggetto di stima analitica e ne è scaturito un piano di esborso in un orizzonte temporale
principalmente a medio-lungo termine e per tanto attualizzate.
In merito agli oneri per il personale riguardanti principalmente il premio fedeltà si fa rimando alle tesi demografiche
utilizzate per il TFR, con l’ulteriore ipotesi di incremento reale delle retribuzioni diversificato per categoria (1 punto per
impiegati e quadri, 2 punti per dirigenti). Nella stessa voce sono inclusi gli oneri spettanti per i Consiglieri di
Amministrazione relativamente ad esercizi scorsi riferiti ad una quota marginale di remunerazione.
Il Fondo per rischi ed oneri diversi è costituito dall’accantonamento prudenziale di 100 migliaia di euro per fronteggiare
eventuali oneri con l’Amministrazione Finanziaria.
71
Sezione FA - Fondi Apportati - Voce 125
Come esposto nella Parte Generale Sezione 4 della Nota Integrativa, nel presente Bilancio è stata riportata, come per il
precedente esercizio, la voce denominata Fondi Apportati (Voce 125), destinata a recepire i fondi apportati dallo Stato e dal
CONI.
I Fondi i cui valori sono riportati nella tabella sottostante hanno subito una variazione assoluta incrementale di 385
migliaia di euro dovuta alla distribuzione degli utili del precedente bilancio a favore degli stessi. Tali Fondi sono stati
impegnati in crediti verso clientela per 8.437 migliaia di euro ed hanno prodotto nel corso dell’esercizio interessi lordi
pari a 389 migliaia di euro. La quota disponibile risulta essere pari a 51.366 migliaia di euro.
La suddetta voce è così composta:
Totale al
31/12/2010
Voci
Fondi Apportati:
- Fondo ex lege 50/83
- Fondo di Garanzia CONI
Totale
59.803
1.291
61.094
Totale al 31/12/2009
59.411
1.291
60.702
I predetti Fondi Apportati a norma dello Statuto presentano le seguenti caratteristiche:
• sono subordinati a tutte le altre passività dell’Istituto (art.3 comma 6);
• salvo espresso nulla osta della Banca d’Italia, possono essere rimborsati solo in caso di liquidazione dell’Istituto, e
dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non egualmente subordinati (art.3 comma 6);
• i Fondi Apportati possono essere utilizzati dall’Istituto in caso di perdite di Bilancio che determinano una
diminuzione del capitale e delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione
all’attività bancaria (art.3 comma 6);
• a norma dell’art.4 comma 2 e 3 su richiesta degli apportanti, il Consiglio di Amministrazione può imputare a
“Capitale”, in tutto o in parte, i “Fondi Apportati” con l’attribuzione della partecipazione al rispettivo apportante; il
valore è determinato secondo i principi previsti per la liquidazione delle quote di partecipazione (art.34 comma 2);
• la remunerazione avviene attraverso utili di Bilancio (art.31 comma 2 e 3).
72
Sezione 14 - Patrimonio dell’impresa - Voci 130, 160, 180 e 200
14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione
Il “Capitale” dell’Istituto ammonta a 9.554.452,00 euro ed è suddiviso in quote di partecipazione del valore unitario pari ad
1 euro. Le quote non hanno subito alcuna variazione rispetto all’esercizio precedente.
14.4 Riserve di utili: altre informazioni
Totale al
Totale al 31/12/2009
31/12/2010
630.406
626.936
15.502
14.820
414
674
11.373
10.873
60.121
60.121
717.816
713.424
Voci
Riserva legale
Riserva straordinaria
Riserva per Finalità Culturali e Sociali
Riserva Prestiti e Contributi Assistenziali al Personale
Riserva costituita con il passaggio agli IAS
Totali
14.6 Altre informazioni: Patrimonio dell'impresa
Voci/Valori
1. Capitale (Voce 180)
2. Sovrapprezzi di emissione (Voce 170)
3. Riserve (Voce 160)
4. (Azioni proprie) (Voce 190)
5. Riserve da valutazione (Voce 130)
6. Strumenti di capitale (Voce 150)
7. Utile (Perdita) d'esercizio (Voce 200)
Totale
73
Totale al
Totale al 31/12/2009
31/12/2010
9.554
9.554
717.816
713.424
28.382
28.382
16.076
17.343
771.828
768.703
Altre informazioni
1. Garanzie rilasciate e impegni
Operazioni
Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria
a) Banche
b) Clientela
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale
a) Banche
b) Clientela
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi
a) Banche
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
b) Clientela
i) a utilizzo certo
ii) a utilizzo incerto
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi
6) Altri impegni
Totale
183.188
183.188
183.188
183.188
296.515
296.515
222.064
74.451
296.515
2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni
importo al
31/12/2010
Portafogli Importo
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche
6. Crediti verso clientela
7. Attività materiali
411.878
-
74
importo al
31/12/2009
428.205
-
4. Gestione e intermediazione per conto terzi
Tipologia servizi
Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009
1. Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi
a) Acquisti
1. regolati
2. non regolati
b) Vendite
1.regolate
2. non regolate
2. Gestioni patrimoniali
a) individuali
b) collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca
depositaria (escluse le gestioni patrimoniali)
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
c) titoli di terzi depositati presso terzi
d) titoli di proprietà depositati presso terzi
4. Altre operazioni
75
-
-
-
-
225.102
239.348
Fondo Speciale per la concessione di Contributi negli Interessi
Il Fondo, ha raggiunto la consistenza di 225.102 migliaia di euro (239.348 migliaia di euro al 31.12.2009 con una
variazione percentuale pari a -5,95%) derivante dalla seguente movimentazione:
Fondo Speciale per la concessione di Contributi negli Interessi
a.
Esistenze iniziali
b.
Aumenti:
b.1
Introiti derivanti dai concorsi pronostici
- Totocalcio esercizio 2010
- Totogol esercizio 2010
- Concorso il 9 esercizio 2010
b.2
Elementi reddituali e di pertinenza del Fondo di Garanzia
ex lege 289/02
b.3
Recupero contributi
b.4
b.5
c.
c.1
d.
239.348
4.312
2.290
1.653
119
518
35
181
Somme da riconoscere a ICS
Proventi netti
Diminuzioni:
Contributi erogati nell’esercizio su crediti verso la
clientela dell’Istituto
Rimanenze finali
6
1.800
18.558
18.558
225.102
Le attività e le passività del Fondo speciale per la concessione di contributi negli interessi, sono dettagliate nello schema
sottostante.
Stato Patrimoniale del Fondo speciale per la concessione di contributi negli interessi
Totale al
31/12/2010
Attivo
Depositi e conti correnti
Crediti verso AAMS
Operazioni T.D.
Totale Attivo
Passivo
Quota disponibile per nuove concessioni
Quota impegnata
Quota da riconoscere al Fondo di Garanzia
Contributi recuperati cautelativamente
Quote maturate da versare
Altre passivita’
Risultato economico netto
Totale Passivo
Totale al
31/12/2009
174.915
150
50.037
225.102
102.213
229
136.906
239.348
62.697
147.222
12.551
816
3
13
1.800
225.102
70.209
153.963
12.517
816
3
1.840
239.348
Il Fondo di Garanzia ex lege 289/02 è tutt’oggi in attesa del Regolamento prescritto dalla stessa normativa che lo ha
istituito.
76
A fronte degli impieghi delle disponibilità dello stesso Fondo, si sono registrate nell’esercizio le seguenti componenti
reddituali:
Componenti reddituali del Fondo speciale per la concessione di contributi negli interessi
Totale al
31/12/2010
Interessi da banche per depositi e conti correnti
2.325
Interessi e proventi assimilati da PCT su titoli
121
Altre spese
(1)
Altri proventi
Imposte e tasse
(645)
Totale proventi netti
1.800
Totale al
31/12/2009
1.103
1.199
(1)
(461)
1.840
Il suddetto provento netto è stato portato ad incremento della consistenza del Fondo ai sensi dell’art. 9 ultimo comma dello
Statuto.
77
Parte C - Informazioni sul Conto Economico
78
Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20
1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Titoli di debito
Finanziamenti
-
-
Altre
operazioni
-
-
-
-
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per
la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair
value
7. Derivati di copertura
8. Altre attività
Totale
Totale al
31/12/2010
Totale al
31/12/2009
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
99
79.561
-
100
79.560
-
-
-
809
81.162
-
-
79.660
9
9
9
79.669
(19)
81.952
1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
1. Debiti verso banche centrali
2. Debiti verso banche
3. Debiti verso clientela
4. Titoli in circolazione
5. Passività finanziarie di
negoziazione
6. Passività finanziarie valutate al
fair value
7. Altre passività e fondi
8. Derivati di copertura
Totale
2.327
9.499
-
-
Totale al
31/12/2010
2.327
9.499
19.421
-
-
19.421
20.648
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
496
31.743
-
-
496
31.743
8
32.457
Debiti
Altre
operazioni
Titoli
Totale al
31/12/2009
1.478
10.323
1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura:
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura:
C. Saldo (A-B)
Totale al 31/12/2010
(496)
(496)
79
Totale al 31/12/2009
-
(8)
(8)
Sezione 2 - Le commissioni - Voce 40 e 50
2.1 Commissioni attive: composizione
Totale al
31/12/2010
Tipologia servizi/Valori
a) garanzie rilasciate
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini
8. attività di consulenza
8.1 in materia di investimenti
8.2 in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.1. gestioni di portafogli
9.1.1. individuali
9.1.2. collettive
9.2. prodotti assicurativi
9.3. altri prodotti
d) servizi di incasso e pagamento
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multiratelati di scambio
i) tenuta e gestione dei conti correnti
j) altri servizi
Totale al
31/12/2009
119
119
47
47
Totale
2.3 Commissioni passive: composizione
Totale al
31/12/2010
Tipologia servizi/Valori
a) garanzie ricevute
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
3. gestioni patrimoniali:
3.1 portafoglio proprio
3.2 portafoglio di terzi
4. custodia e amministrazione di titoli
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
d) servizi di incasso e pagamento
e) altri servizi
Totale
80
Totale al
31/12/2009
2
8
10
16
16
Sezione 5- Il risultato netto dell’attività di copertura – Voce 90
5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Totale
31/12/2010
Componenti reddituali/Valori Totale
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
A.5 Attività e passività in valuta
Totale proventi dell’attività di copertura (A)
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
B.5 Attività e passività in valuta
Totale oneri dell’attività di copertura (B)
C. Risultato netto dell’attività di copertura (A – B)
81
Totale
31/12/2009
1.252
1.252
64
64
1.120
1.120
132
281
281
(217)
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130
8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Rettifiche di valore (1)
Operazioni/ Componenti
Specifiche
Di
reddituali
portafoglio
Cancellazioni
Altre
A. Crediti verso banche
- Finanziamenti
- Titoli di debito
B. Crediti verso clientela
(15)
(916)
(815)
- Finanziamenti
(15)
(916)
(815)
- Titoli di debito
C. Totale
(15)
(916)
(815)
Specifiche
A
101
101
101
Legenda
A = Da interessi
B = Altre riprese
82
Riprese di valore (2)
Di portafoglio
B
A
B
26
26
26
Totale al
31/12/2010
14
14
14
(1.605)
(1.605)
(1.605)
Totale al
31/12/2009
(1.268)
(1.268)
(1.268)
Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150
9.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spese/Valori
1) Personale dipendente
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) indennità di fine rapporto
d) spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi
simili:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita
- a benefici definiti
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali
i) altri benefici a favore dei dipendenti
2) Altro personale in attività
3) Amministratori e sindaci
4) Personale collocato a riposo
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso società
Totale al
31/12/2010
13.265
9.526
104
2.169
65
Totale al
31/12/2009
14.852
10.761
99
2.659
82
-
-
477
477
-
474
474
-
-
-
924
63
497
13.825
777
139
477
15.468
Nella voce indennità di fine rapporto figura essenzialmente la quota di TFR maturata dall’1/1/2009 e versata al Fondo di
Tesoreria Inps.
9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria
Totale al
31/12/2010
Personale dipendente:
a) dirigenti
b) totale quadri direttivi
c) restante personale dipendente
Altro personale
Totale al
31/12/2009
162
4
57
101
3
83
165
4
59
102
1
9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
Totale al
31/12/2010
Altri benefici a favore dei dipendenti
Contributo aziendale integrativo sul TFR
Accantonamento netto Premio Fedeltà
Altri benefici
Totale al
31/12/2009
313
(15)
626
924
Totale
308
9
460
777
Tra gli altri benefici a favore dei dipendenti figurano essenzialmente i costi relativi ai corsi di aggiornamento
professionale ed ai costi di vitto e alloggio per trasferte del personale.
9.5 Altre spese amministrative: composizione
Totale al
31/12/2010
Spese telefoniche, postali, per trasmissione dati
Spese di manutenzione
Spese di vigilanza
Compensi a professionisti e società
Spese per la fornitura di materiale vario uso ufficio
Spese per energia elettrica, riscaldamento e acqua
Spese di pubblicità e rappresentanza
Spese per pulizia e igiene
Premi assicurativi
Prestazioni di servizi
Locazioni varie
Fitti passivi
Costi per outsourcing
Manutenzioni e costi d'utilizzo dei beni
Contributi associativi
Licenze di software
Imposte indirette e tasse dell'esercizio
Altre spese
Totale
Totale al
31/12/2009
754
444
242
1.169
65
119
1.328
221
108
103
336
529
269
275
51
107
617
266
7.003
668
585
236
831
67
125
1.511
243
122
44
261
156
75
46
625
228
5.823
In applicazione di quanto disposto dall’art. 2427 comma 16 bis del Codice Civile, di seguito vengono fornite le
informazioni sui corrispettivi di revisione legale e dei servizi diversi dalla revisione prestati da Deloitte & Touche
S.p.A. o entità appartenenti alla sua rete e nel corso del 2010. I corrispettivi di seguito indicati si riferiscono
esclusivamente a servizi prestati dalla società Deloitte & Touche S.p.A. .
Tipologia di servizi
Onorari
Servizi di Revisione contabile
- Revisione contabile del bilancio d’esercizio
- Maggiori attività di revisione per la migrazione al nuovo sistema informativo
- Maggiori attività di revisione per l'inventariazione delle attività materiali
- Verifica della regolare tenuta della contabilità
- Revisione contabile limitata della relazione semestrale
Servizi di attestazione
Servizi di consulenza fiscale
Altri servizi
- Attività per la sottoscrizione delle dichiarazioni fiscali dell’Istituto
Totale
75.500,00
41.000,00
7.000,00
10.500,00
6.000,00
11.000,00
2.000,00
2.000,00
77.500,00
84
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160
10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
Accantonamenti al Fondo contenziosi in essere
Accantonamenti per Rischi ed Oneri
Totale
85
Totale al
31/12/2010
Totale al
31/12/2009
254
(81)
173
(39)
(39)
Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170
11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componente reddituale
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà
- Ad uso funzionale
- Per investimento
A.2 Acquisite in locazione finanziaria
- Ad uso funzionale
- Per investimento
Totale al 31/12/2010
Ammortamento
(a)
1.067
1.067
1.067
86
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
-
Risultato netto
(a + b – c)
-
1.067
1.067
1.067
Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180
12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/Componente reddituale
A. Attività immateriali
A.1 di proprietà
- Generate internamente
dall’azienda
- Altre
A.2 acquisite in leasing finanziario
Totale al 31/12/2010
Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b – c)
163
-
-
-
163
-
163
163
-
-
163
163
87
Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190
13.1 Altri oneri di gestione: composizione
Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009
Altri Oneri
Totale
82
82
-
13.2 Altri proventi di gestione: composizione
Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009
Proventi forfettari per istruttorie su Mutui
Rivalsa Imposta sostitutiva
Indennizzi contrattuali
Fitti e canoni attivi
Recupero di spesa per la formazione
Altri proventi
Totale
375
53
287
206
245
1.166
31
386
186
67
48
234
952
Gli indennizzi contrattuali sono commissioni percepite a fronte dell’anticipata risoluzione di contratti di
finanziamento.
Il recupero di spesa sulla formazione è inerente alla restituzione dei relativi oneri a valere sul Fondo Banche e
Assicurazioni (FBA).
88
Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240
17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Totale al
31/12/2010
Componente reddituale/Valori
A. Immobili
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
B. Altre attività
- Utili da cessione
- Perdite da cessione
Risultato netto
89
(19)
(19)
(19)
Totale al
31/12/2009
(8)
(8)
(8)
Sezione 18 - Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260
18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componenti reddituali/Valori
31/12/2010
1. Imposte correnti (-)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-)
5. Variazione delle imposte differite (+/-)
6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5)
(8.975)
(201)
(71)
(9.247)
31/12/2009
(9.659)
(1)
375
(16)
11
(9.290)
18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Voci
31/12/2010
(A)Utile (Perdita) dell’operatività corrente al lordo delle imposte
(B) Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al lordo delle imposte
(A+B) Utile (Perdita) al lordo delle imposte
Aliquota fiscale corrente IRES (%)
Onere fiscale teorico
Differenze temporanee
Differenze permanenti
Altro
IRAP
Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente
Imposte sul reddito dell’esercizio dei gruppi di attività in via di dismissione
Imposte sul reddito dell’esercizio
90
25.323
25.323
27,50%
6.964
71
276
1.936
9.247
9.247
Parte D – Redditività complessiva
91
Prospetto Analitico della Redditività Complessiva
Voci
10.
Importo lordo
imposta sul reddito
Importo netto
25.323
(9.247)
16.076
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
-
-
-
Attività finanziarie disponibili per la vendita:
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
- rettifiche da deterioramento
-
-
-
- utile/perdite da realizzo
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
30.
Attività materiali
-
-
-
40.
Attività immateriali
-
-
-
50.
Copertura di investimenti esteri:
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
Copertura dei flussi finanziari:
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
Differenze di cambio:
-
-
-
a) variazioni di valore
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
Attività non correnti in via di dismissione:
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti
-
-
-
-
-
-
a) variazioni di fair value
-
-
-
b) rigiro a conto economico
-
-
-
- rettifiche da deterioramento
-
-
-
- utile/perdite da realizzo
-
-
-
c) altre variazioni
-
-
-
-
-
-
25.323
(9.247)
16.076
20.
60.
70.
80.
90.
Utile (Perdita) d’esercizio
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
100.
valutate a patrimonio netto
110. Totale componenti reddituali
120. Redditività complessiva (Voce 10+110)
92
Parte E - Informazioni sui Rischi e sulle relative Politiche di copertura
93
Aspetti generali
Nella presente parte della Nota integrativa vengono fornite le informazioni di natura qualitative e quantitativa sui
rischi. Le ulteriori informazioni, derivanti dalla vigente normativa, ed in particolare quelle concernenti la
composizione del patrimonio di vigilanza e l’adeguatezza patrimoniale, ai sensi del Titolo IV – Capitolo I della
Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006, sono consultabili attraverso il sito internet della banca:
http://www.creditosportivo.it.
SEZIONE 1 – Rischio di Credito
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
1. Aspetti generali
Il rischio di credito a cui è esposto l’Istituto continua a derivare, essenzialmente, dall’attività di concessione di
finanziamenti a medio e lungo termine, I finanziamenti, assistiti da idonee garanzie, sono destinati a Enti pubblici,
Federazioni sportive nazionali, società, associazioni sportive ed Enti di promozione sportiva riconosciute dal C.O.N.I,
associazioni culturali, nonché ogni altro soggetto pubblico o privato che persegua anche indirettamente finalità
sportive e/o culturali.
2. Politiche di gestione del rischio di credito
2.1 Aspetti organizzativi
Il processo di assunzione e controllo del rischio di credito è presidiato dal Servizio Finanziamenti che sovrintende alla
concessione, erogazione, gestione e monitoraggio del credito.
In tale contesto il processo di istruttoria e di erogazione dei mutui è ripartito in due distinti settori del Servizio
Finanziamenti: il settore pubblico ed il settore privato. All’interno di questi due comparti operano le funzioni di
Istruttoria e Perfezionamento; la funzione di riscontro tecnico all’interno del Servizio cura entrambe i settori. Inoltre è
attiva la funzione Gestione Crediti, con compiti di monitoraggio e gestione delle controparti che presentano anomalie
(c.d. sottocontrollo) e di monitoraggio del portafoglio crediti. Le anomalie andamentali sono rilevate con sistemi
dedicati in ambiente web; le variazioni di status di rischio della controparte sono rilevabili trasversalmente grazie
all’adozione di un sistema informatico gestionale integrato.
La normativa interna individua le attività ritenute necessarie per garantire un adeguato controllo del rischio nelle varie
fasi del ciclo di vita del credito.
Le pratiche di affidamento sono oggetto di un’adeguata valutazione da parte degli Organi deliberanti, che intervengono
in base ai criteri e livelli di delibera stabiliti. Infatti il processo decisionale del credito è supportato da una procedura
informatica interna (Pratica Elettronica di Fido) che gestisce tutte le fasi del processo del credito, da quella di contatto
con il cliente ed istruttoria, a quella di erogazione e gestione, sino alla fase di chiusura del credito, individuando i livelli
autorizzativi previsti, sulla base dei limiti definiti nel “Prospetto dei Poteri Delegati”.
Le operazioni di maggiore rilevanza, in base al sistema interno di deleghe, e le altre di particolare evidenza per le
problematiche creditizie che implicano, sono sistematicamente rimesse al Consiglio di Amministrazione ed
obbligatoriamente controllate dalla Direzione Generale e sottoposte ad un Comitato Crediti.
Infine, le attività operative legate alla gestione dei crediti incagliati, ristrutturati e in sofferenza, è affidata alla Funzione
Legale, anch’essa all’interno del Servizio.
2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo
L’analisi del merito creditizio, propedeutica alla concessione del finanziamento, viene effettuata, innanzitutto, in
considerazione della tipologia di controparte. In particolare viene a rilievo la distinzione dell’approccio verso i soggetti
pubblici e quelli di natura privata.
94
Per il settore pubblico, oltre alle consuete verifiche di carattere formale sull’affidabilità degli enti, essenzialmente
basate sulla certificazione attestante la capacità di indebitamento in ottemperanza alle norme previste dal Testo unico
delle leggi sull’andamento degli Enti Locali (TUEL), si effettua un analisi focalizzata sia sul profilo finanziario degli
stessi avvalendosi, ove presente, del supporto decisionale “rating” sia sull’andamentale attraverso verifiche sulla
centrale dei rischi.
Per i soggetti privati, la valutazione del rischio di credito viene attuata con modalità differenti a seconda della tipologia
dell’operazione e della controparte. Tendenzialmente vengono considerati i tradizionali quantitativi (componenti di
reddito, analisi del bilancio e dati andamentali interni) e qualitativi relativi al cliente ed al contesto in cui opera. Viene
curata l’acquisizione di adeguati business plan previsionali che contribuiscono sostanzialmente alle valutazioni sulle
start up e sulle operazioni di investimento.
L’insieme degli elementi di giudizio, inoltre, è arricchito da informazioni strutturate rivenienti dalle centrali rischi che
assistono l’operatore crediti.
Normalmente, oltre alla richiesta di business plan previsionali, si effettua quanto segue:
• un’analisi storica dei bilanci o dei rendiconti a seconda della natura giuridica del soggetto;
• un’analisi dell’impatto del finanziamento sulla situazione economico-finanziaria del soggetto richiedente il
mutuo;
• un’analisi di sensitività (stress test) ipotizzando diversi scenari, ove opportuno.
Il processo del credito ha fatto registrare nel 2010 sostanziali passi in avanti nel suo percorso di evoluzione
metodologica ed operativa, ed è tuttora oggetto di particolare attenzione. In particolare, con l’adozione del nuovo
sistema informativo aziendale, sono stati adottati strumenti di monitoraggio andamentale e di early warning. A questa
si affianca una sistematica attività di monitoraggio delle esposizioni a rischio più rilevanti in termini di importo, anche
con verifiche ed analisi specifiche sulle controparti stesse considerando anche gli aspetti relativi ad eventuali rischi di
concentrazione.
Per il rating interno, correntemente utilizzato in un’ottica di supporto alla valutazione sia in fase di affidamento che di
revisione per i segmenti coperti (enti territoriali, società sportive e di intrattenimento sportivo) è prevista l’attuazione
di un fase di ottimizzazione sotto il profilo dell’applicativo dedicato. Inoltre, nel corso del 2011, si intende avviare
concretamente il progetto per estendere la copertura rating, ai segmenti di clientela non ancora coperti (Associazioni,
Enti morali).
2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Nell’attività creditizia svolta dall’Istituto i rischi di credito sono attenuati dall’appartenenza al settore pubblico di una
parte significativa della clientela.
Tutte le operazioni di finanziamento che costituiscono il portafoglio crediti dell’Istituto, sono attualmente assistite da
adeguate garanzie che riducono di conseguenza l’impatto del rischio di credito.
Le garanzie che assistono i finanziamenti nei confronti del settore pubblico sono rappresentate principalmente dalla
delegazione di pagamento che, ai sensi delle disposizioni contenute negli artt. 206 e ss. del D.lgs. 267/00, gli Enti Locali
possono rilasciare, a valere sulle entrate afferenti i primi tre titoli di bilancio, quale copertura del pagamento delle rate
di ammortamento.
Per il settore privato, l’Istituto acquisisce, prevalentemente, come garanzia, la fideiussione comunale, l’ipoteca
sull’impianto finanziato o su altri immobili (per un valore cauzionale, stabilito caso per caso, da un tecnico dell’Istituto
o di sua fiducia) o altre garanzie reali. Le operazioni con un rischio complessivo tendenzialmente maggiore sono spesso
assistite da covenants.
95
2.4 Attività finanziarie deteriorate
L’Istituto ha adottato, nel corso del 2010, il Regolamento del Credito Problematico in cui vengono fissate sia le linee
guida relative alla classificazione e gestione delle attività deteriorate ed, in un’ottica più allargata, di quelle afferenti alla
c.d. area del credito problematico. In tal senso, pur facendo riferimento ai criteri minimali dettati dalla Banca d’Italia, è
stata adottata una classificazione interna della clientela più articolata in funzione del processo di controllo del credito
posto a salvaguardia della qualità complessiva del portafoglio crediti.
L’Istituto attualmente suddivide la clientela in diverse “classi” in funzione dei sintomi più o meno gravi di difficoltà
con possibile deterioramento della qualità del credito dovuto a intrinseche caratteristiche o eventi rilevabili
dall’esterno. In particolare il credito problematico include il Credito sotto controllo relativo a posizioni che presentano
anomalie, anche significative, che necessitano di un’analisi approfondita e di un’attenta gestione. Possono rientrare in
tale categoria esposizioni scadute e/o sconfinanti, deteriorate in base alla normativa regolamentare, e crediti che
presentano, per intrinseca caratteristica o per eventi rilevabili dall’esterno, sintomi più o meno gravi di difficoltà, con il
possibile deterioramento futuro della qualità del credito. All’interno di tale impostazione la classificazione di Credito
deteriorato intende richiamare specificatamente le categorie regolamentari delle sofferenze, delle partite incagliate, dei
crediti ristrutturati, dei crediti scaduti e/o sconfinanti. Riguardo a questi ultimi la classificazione di deterioramento, in
base a quanto disciplinato dalla normativa regolamentare e con le dovute eccezioni previste, riguarda le esposizioni
scadute da oltre 180 gg. .
Le posizioni che presentano qualche grado di anomalia vengono inizialmente monitorate da Gestione Crediti che
intraprende, insieme al Legale, le azioni opportune per gestire il rapporto al fine di pervenire al riassorbimento del
fenomeno.
In caso di particolare deterioramento del rapporto (incagli e sofferenze) la posizione viene trasferita al Legale che
provvede a gestire l’eventuale fase di rientro, anche mediante l’avvio di procedure esecutive laddove necessario.
Per quanto attiene i criteri di valutazione si fa riferimento a quanto esposto nella precedente Parte A.1 della Nota
Integrativa.
96
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
A. Qualità del Credito
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale
A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/qualità
Sofferenze
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair value
7. Attività finanziarie in corso di dismissione
8. Derivati di copertura
Totale al 31/12/2010
Totale al 31/12/2009
33.182
33.182
16.021
97
Incagli
21.564
21.564
26.596
Esposizioni
ristrutturate
1.996
1.996
1.544
Esposizioni
scadute
13.529
13.529
55.273
Altre attività
51.279
1.759.730
1.811.009
1.719.379
Totale
51.279
1.830.001
1.881.280
1.818.813
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Attività deteriorate
Portafogli/qualità
1. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
2. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
3. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
4. Crediti verso banche
5. Crediti verso clientela
6. Attività finanziarie valutate al fair
value
7. Attività finanziarie in corso di
dismissione
8. Derivati di copertura
Totale al 31/12/2010
Totale al 31/12/2009
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
In bonis
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
Totale
(esposizione netta)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
84.090
-
(13.819)
-
70.271
-
51.279
1.762.314
-
(2.583)
-
51.279
1.759.730
-
51.279
1.830.001
-
-
-
-
-
-
-
-
84.090
111.990
(13.819)
(12.556)
70.271
99.434
1.813.593
1.721.198
(2.583)
(1.763)
1.811.010
1.719.435
1.881.280
1.818.869
98
Un ulteriore dettaglio sui crediti in bonis è offerto dalla seguente tabella che distingue le esposizioni oggetto di accordi
collettivi dalle altre analizzandone la durata dello scaduto. Si fa presente che l’unico portafoglio rappresentato è quello
dei crediti verso clientela, essendo quello dei crediti verso banche per l’Istituto non assoggettato a tali caratteristiche.
In bonis
Portafogli/qualità
Esposizione
lorda
Crediti verso clientela:
di cui:
- Esposizioni oggetto di rinegoziazione
nell'ambito di accordi collettivi:
senza scaduto
sino a 3 mesi
da oltre 3 mesi e sino a 6 mesi
oltre 6 mesi
- Altre esposizioni:
sino a 3 mesi
da oltre 3 mesi e sino a 6 mesi
oltre 6 mesi
Totale al 31/12/2010
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
1.762.314
(2.583)
1.759.730
31.922
29.815
2.107
83.156
1.581
28.053
53.522
115.078
(394)
(381)
(13)
(362)
(9)
(158)
(195)
(756)
31.528
29.435
2.093
82.794
1.572
27.895
53.327
114.322
A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Rettifiche di
Esposizione
Rettifiche di valore
Tipologie esposizioni/valori
valore
Esposizione netta
lorda
di portafoglio
specifiche
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze
b) Incagli
c) Esposizioni ristrutturate
d) Esposizioni scadute
e) Altre attività
51.279
51.279
Totale A
51.279
51.279
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate
b) Altre
Totale B
Totale A + B
51.279
51.279
99
A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Esposizione
Rettifiche di valore Rettifiche di valore
Tipologie esposizioni/valori
Esposizione netta
lorda
specifiche
di portafoglio
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
45.454
(12.272)
33.182
a) Sofferenze
22.855
(1.291)
21.564
b) Incagli
2.156
(160)
1.996
c) Esposizioni ristrutturate
13.625
(96)
13.529
d) Esposizioni scadute
1.762.314
(2.584)
1.759.730
e) Altre attività
1.846.404
(13.819)
(2.584)
1.830.001
Totale A
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
170.493
170.493
a) Deteriorate
12.695
12.695
b) Altre
Totale B
183.188
183.188
A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Esposizioni
Esposizioni
Causali/Categorie
Sofferenze
Incagli
ristrutturate
scadute
A. Esposizione lorda iniziale
26.929
27.860
1.552
55.649
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
18.525
11.907
2.198
7.665
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis
9.725
2.156
7.610
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
18.493
2.013
deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
32
169
42
55
C. Variazioni in diminuzione
16.911
1.594
49.689
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis
15.384
30.700
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
193
C.4 realizzi per cessioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
1.527
1.594
17.385
deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
1.411
D. Esposizione lorda finale
45.454
22.856
2.156
13.625
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
-
100
A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive
Esposizioni Esposizioni
Causali/Categorie
Sofferenze
Incagli
ristrutturate
scadute
A. Rettifiche complessive iniziali
10.908
1.264
9
376
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
1.395
635
160
54
B.1 rettifiche di valore
1.058
623
160
54
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
337
12
deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
31
608
9
332
C.1 riprese di valore da valutazione
31
397
203
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 cancellazioni
C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
211
9
129
deteriorate
C.5 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali
12.272
1.291
160
98
- di cui: esposizioni cedute non cancellate
-
101
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni
Esposizioni
A. Esposizioni creditizie per cassa
B. Derivati
B.1 Derivati finanziari
B.2 Derivati creditizi
C. Garanzie rilasciate
D. Impegni a erogare fondi
Totale
classe
1
75.802
75.802
classe
2
1.435.510
1.435.510
Classi di rating esterni
classe
classe
3
4
211.445
211.445
classe
5
-
La tabella che segue riporta il raccordo (mapping) tra le classi di rischio ed i rating dell’.agenzia utilizzate dall’Istituto.
Mapping dei rating a lungo termine rilasciati dall’agenzia di rating esterna Rating a lungo
termine per esposizioni verso: amministrazioni centrali e banche centrali, intermediari
vigilati, enti del settore pubblico, enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo; imprese
e altri soggetti
Classe di merito di credito
Standard & Poor's
Classe 1
Classe 2
Classe 3
Classe 4
Classe 5
Classe 6
da AAA a AA
da A+ a A
BBB+ a BBB
BB+ a BB
B+ a B
CCC+ e inferiori
102
Senza rating
classe
6
-
-
222.157
222.157
Totale
1.944.914
1.944.914
A.3 Distribuzione delle Esposizioni garantite per tipologia di garanzia
A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
1.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
1.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
2. Esposizioni creditizie “fuori
bilancio” garantite:
2.1 totalmente garantite
- di cui deteriorate
2.2 parzialmente garantite
- di cui deteriorate
Altri soggetti
Banche
Altri enti pubblici
Governi e banche centrali
Garanzie personali (2)
Crediti di firma
Altri soggetti
Banche
Altri enti pubblici
CLN
Governi e banche centrali
Derivati su crediti
Altri derivati
Altre garanzie reali
Titoli
Immobili
Valore esposizione netta
Garanzie reali (1)
Totale
(1)+(2)
1.733.349
141.685
562
560
24.369
1.351.423
129.236
55.389
1.703.224
54.055
4.611
-
150
-
21.032
25.629
2.632
54.054
87.144
39.698
34.123
1.902
243
75.966
16.819
2.978
12.898
20
15.896
-
109.051
41.223
-
-
1.733.349
141.685
562
560
-
-
-
-
-
-
-
-
103
-
-
-
-
-
-
-
67.828
-
-
109.051
24.369
1.351.423
129.236
55.389
1.703.224
-
-
-
-
-
B. Distribuzione e concentrazione del Credito
B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela (valore di bilancio)
Governi
Esposizioni/Contropart
i
A. Esposizioni per
cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni
ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
Espos.
netta
Altri enti pubblici
Rettifiche
val. di
portafogli
o
Rettifiche
val.
specifiche
Espos.
netta
Società finanziarie
Rettifiche
val.
specifiche
Rettifiche
val. di
portafoglio
Espos.
netta
Società di assicurazione
Rettifiche
val.
specifiche
Rettifiche
val. di
portafoglio
Espos.
netta
Imprese non finanziarie
Rettifiche
val.
specifich
e
Rettifiche
val. di
portafogli
o
Espos.
netta
Rettifiche
val.
specifiche
Altri soggetti
Rettifiche
val. di
portafoglio
Rettifiche
val.
specifiche
Espos.
netta
Rettifiche
val. di
portafoglio
-
-
-
88
(183)
-
-
-
-
-
-
-
32.926
(11.536)
-
168
(553)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
20.674
(1.094)
-
890
(197)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.718
(144)
-
277
(16)
-
-
-
-
363
(3)
-
-
-
-
-
-
-
9.306
(69)
-
3.860
(24)
-
A.5 Altre esposizioni
24.339
-
-
1.104.801
-
(94)
30
-
-
-
-
-
482.609
-
(1.121)
147.951
-
(397)
Totale A
24.33
9
-
-
1.105.252
(186)
(94)
30
-
-
-
-
-
547.233
(12.843)
(1.121)
153.146
(790)
(397)
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
205
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
11.631
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
860
-
-
-
-
-
-
-
-
40.267
-
-
-
-
-
-
-
-
106.966
-
-
23.259
-
-
-
-
-
40.267
-
-
-
-
-
-
-
-
119.662
-
-
23.259
-
-
24.33
9
27.45
6
-
-
1.145.519
(186)
(94)
30
-
-
-
-
-
666.895
(12.843)
(1.121)
176.405
(790)
(397)
-
-
1.216.215
(173)
(73)
-
-
-
-
-
-
615.859
(11.768)
(1.322)
153.580
(614)
(368)
B. Esposizioni “fuori
bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività
deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale B
Totale (A+B) al
31/12/2010
Totale (A+B) al
31/12/2009
104
B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)
Nord-Ovest
Nord-Est
Esposizioni/Aree geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni “fuori
bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale 31/12/2010
Totale 31/12/2009
Esposizione Netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione Netta
Rettifiche
valore
complessive
Centro
Esposizione Netta
Sud e Isole
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione Netta
Rettifiche
valore
complessive
355
277
943
472.149
473.724
(25)
(16)
(6)
(711)
(758)
856
1.788
1.857
293.543
298.044
(183)
(59)
(14)
(423)
(679)
25.992
15.451
8.129
493.279
542.851
(1.157)
(868)
(59)
22
(2.062)
6.335
3.970
1.718
2.600
500.760
515.383
(10.932)
(339)
(144)
(17)
(501)
(11.933)
81.334
81.334
555.058
(758)
21.008
21.008
319.052
(679)
205
11.631
860
54.426
67.122
609.973
(2.062)
13.724
13.724
529.107
(11.933)
511.441
(612)
345.207
(621)
701.281
(3.713)
455.183
(9.373)
105
B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)
Nord-Ovest
Nord-Est
Esposizioni/Aree geografiche
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Incagli
A.3 Esposizioni ristrutturate
A.4 Esposizioni scadute
A.5 Altre esposizioni
Totale
B. Esposizioni “fuori
bilancio”
B.1 Sofferenze
B.2 Incagli
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Altre esposizioni
Totale
Totale 31/12/2010
Totale 31/12/2009
Esposizione Netta
Rettifiche
valore
complessive
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione Netta
Centro
Esposizione Netta
Sud e Isole
Rettifiche
valore
complessive
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione Netta
110
110
-
-
-
51.169
51.169
-
-
-
110
158
-
-
-
51.169
27.608
-
-
-
106
B.4 Grandi rischi
Alla data di redazione del Bilancio non risultano essere presenti grandi rischi.
107
D - MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO
SEZIONE 2 - Rischi di Mercato
Allo stato attuale l’Istituto non possiede un portafoglio di negoziazione, di conseguenza le informazioni in materia di
rischio di tasso sono fornite esclusivamente per il portafoglio bancario.
2.2 Rischio di tasso di Interesse e di prezzo – Portafoglio Bancario
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di
prezzo.
Il portafoglio crediti dell’Istituto è costituito per l’84% circa da mutui a tasso fisso. La raccolta, pari al 56% circa degli
impieghi, è composta per circa Il 73% a tasso fisso e il restante a tasso variabile.
Di conseguenza il banking book è esposto principalmente al rischio di tasso di interesse da “fair value”.
La sensitivity del margine d’interesse al 31/12/2010 evidenzia:
 un impatto positivo in caso di diminuzione dei tassi di 100 p.b. stimato in circa 0,14 milioni di euro;
 un impatto negativo in caso di aumento dei tassi di 100 p.b. stimato in circa 0,14 milioni di euro.
Inoltre, come previsto dalla circolare della Banca d’Italia n.263/2006, l’Istituto utilizza la metodologia semplificata per
il calcolo del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario.
Tale procedura, applicata sulle attività e sulle passività, ipotizza uno shock di tasso pari a 200 punti base e calcola la
variazione del valore economico che raffrontata al patrimonio di vigilanza rappresenta l’indice di rischiosità.
L’Istituto al 31/12/2010 ha un indice di rischiosità di tasso di interesse pari a circa l’8,82%, quindi molto al di sotto
della soglia di attenzione del 20% stabilita dalla Banca d’Italia.
B. Attività di copertura del fair value
L’Istituto ha effettuato operazioni di copertura specifica del fair value stipulando contratti non quotati di derivati
finanziari (Interest Rate Swap) solo a fronte del rischio di tasso.
108
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Tipologia/
Durata residua
1. Attività per cassa
1.1
Titoli di debito
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
1.2
Finanziamenti
a banche
1.3 Finanziamenti a
clientela:
- c/c
- altri finanziamenti
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2. Passività per cassa
2.1 Debiti verso clientela
- c/c
- altri debiti
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.2 Debiti verso banche
- c/c
- altri debiti
2.3 Titoli di debito
- con opzione di
rimborso anticipato
- altri
2.4 Altre passività
- con opzione di
rimborso anticipato
- altre
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
3.2 Senza titolo
sottostante
- Opzioni
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
- Altri derivati
+ posizioni lunghe
+ posizioni corte
fino a 3 mesi
da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
da oltre 6
mesi fino a 1
anno
da oltre 1
anno fino a 5
anni
102.193
-
198.552
-
92.899
-
111.191
-
608.048
-
494.446
-
272.982
-
971
-
50.316
-
-
-
-
963
-
-
51.877
198.552
92.899
111.191
608.048
493.483
272.982
971
30
51.847
49.031
198.552
198.505
92.899
91.182
111.191
85.300
608.048
584.649
493.483
489.831
272.982
272.982
971
-
2.816
25.316
25.270
24.895
375
-
47
208.000
-
1.717
21.676
14.072
14.072
-
25.891
21.850
14.160
14.160
-
23.399
381.225
316.393
316.393
-
3.652
208.490
136.098
136.098
-
167.493
94.761
94.761
-
971
-
375
46
46
-
208.000
208.000
-
14.072
7.604
7.604
-
14.160
7.690
7.690
-
316.393
64.832
64.832
-
136.098
72.392
72.392
-
94.761
72.732
72.732
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
a vista
da oltre 5
anni fino a
10 anni
oltre 10 anni
Durata
indeterminata
-
-
-
-
-
-
-
-
590
590
10.800
10.800
24.408
24.408
848
848
7.687
7.687
12.307
12.307
14.130
14.130
-
590
590
-
10.800
10.800
-
24.408
24.408
825
848
848
7.687
7.687
12.307
12.307
14.130
14.130
-
2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività
Si rimanda a quanto descritto nelle informazioni di natura qualitativa sul rischio di tasso di interesse da portafoglio
bancario.
109
2.4 Gli strumenti derivati
A. Derivati Finanzari
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi
A.2.1 Di copertura
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1. Titoli di debito e tassi d’interesse
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale
Valori medi
Totale (T)
Over the
Controparti
counter
Centrali
35.797
35.797
35.797
35.797
-
Totale (T − 1)
Over the
Controparti
counter
Centrali
-
Nell’esercizio precedente il valore dei derivati è stato positivo e pertanto viene trattato nella tabella a seguire.
110
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti
Fair value positivo
Totale (T)
Totale (T − 1)
Portafogli/Tipologie derivati
Over the
Controparti
Over the
Controparti
counter
Centrali
counter
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura
56
a) Opzioni
b) Interest rate swap
56
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
56
Nell’esercizio il valore dei derivati è negativo e pertanto viene trattato nella precedente.
111
-
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti
Fair value positivo
Totale (T)
Totale (T − 1)
Portafogli/Tipologie derivati
Over the
Controparti
Over the
Controparti
counter
Centrali
counter
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura
1.056
a) Opzioni
b) Interest rate swap
1.056
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati
a) Opzioni
b) Interest rate swap
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale
1.056
-
112
-
1) Titoli di debito e tassi d’interesse
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
2) Titoli di capitale e indici azionari
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
3) Valute e oro
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
4) Altri valori
− valore nozionale
− fair value positivo
− fair value negativo
− esposizione futura
Altri soggetti
Imprese non
finanziarie
Società di
assicurazione
Società finanziarie
Banche
Governi e Banche
Centrali
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Altri enti pubblici
A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per
controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione
-
-
35.797
1.056
435
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi
d’interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici
azionari
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
A.4 Derivati finanziari su altri valori
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi
d’interesse
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici
azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale (T)
Totale (T-1)
113
Totale
Sottostanti/Vita residua
Oltre 5 anni
Fino a 1 anno
Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali
-
-
-
-
-
-
-
-
1.673
1.673
7.687
7.687
26.437
26.437
35.797
35.797
-
-
-
-
1.673
903
7.687
7.278
26.437
28.519
35.797
36.700
SEZIONE 3 – Rischio di Liquidità
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Il rischio di liquidità consiste nella potenziale incapacità di far fronte tempestivamente ed economicamente alle uscite
di cassa.
La funzione Finanza monitora giornalmente le esigenze di liquidità, elaborando reports sia a breve che a medio lungo
termine, concernente i flussi in entrata ed in uscita. Pertanto, sono in tal modo definite le esigenze di liquidità a breve e
medio/lungo termine nonché gli strumenti finanziari atti a reperirli.
Qualora ci sia un fabbisogno di liquidità a breve l’Istituto può approvvigionarsi in maniera significativa sul mercato
interbancario dei depositi, nonché utilizzando linee di credito.
Inoltre, dall’analisi dei flussi delle posizioni a scadenza non sono rilevabili rischi di liquidità.
114
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie – Valuta di denominazione: Euro
Attività per
cassa
A.1 Titoli di
Stato
A.2 Altri titoli di
debito
A.3 Quote
O.I.C.R.
A.4 Finanziamenti
- Banche
- Clientela
96.175
-
da oltre
7 giorni
a 15
giorni
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
96.175
-
-
2.452
5.471
77.826
115.291
626.880
957.925
-
50.316
45.859
-
-
2.452
5.471
77.826
115.291
626.880
963
956.962
-
Passività per
cassa
B.1 Depositi e
conti correnti
- Banche
- Clientela
B.2 Titoli di
debito
B.3 Altre
passività
Operazioni
“fuori bilancio”
C.1 Derivati
finanziari con
scambio di
capitale
- Posizioni
lunghe
- Posizioni corte
C.2 Derivati
finanziari senza
scambio di
capitale
- Posizioni
lunghe
- Posizioni corte
C.3 Depositi e
finanziamenti
da ricevere
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.4 Impegni
irrevocabili a
erogare fondi
- posizioni
lunghe
- posizioni corte
C.5 Garanzie
finanziarie
rilasciate
24.895
-
-
-
208.000
21.595
21.768
380.759
376.046
-
24.895
-
-
-
208.000
-
-
-
-
-
24.895
-
-
-
-
208.000
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
21.595
21.768
380.759
376.046
-
-
-
-
-
-
400
411
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
400,00
411,00
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
400
-
411
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Voci/Scaglioni
temporali
da oltre 1
giorno a 7
giorni
a vista
Da oltre 15
giorni a 1
mese
da oltre 1
mese fino a
3 mesi
da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
2.452
5.471
77.826
115.291
626.880
957.925
-
115
da oltre 6
mesi fino a
1 anno
da oltre 1
anno fino a
5 anni
Durata
indeterminata
Oltre 5
anni
SEZIONE 4 - Rischio Operativo
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
La gestione dei rischi operativi è attuata in conformità alle disposizioni contenute nella circolare 263 del 27 dicembre
2006 in tema di “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”.
La quantificazione dei rischi operativi viene effettuata secondo il metodo Base (BIA: Basic Indicator Approach) che
prevede un requisito patrimoniale pari al 15% della media delle ultime tre osservazioni su base annuale dell’indicatore
rilevante (margine di intermediazione).
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
Tale requisito patrimoniale al 31/12/2010 è risultato pari a 7.132 migliaia di euro, così come riportato nel prospetto
che segue:
requisito patrimoniale ICS a fronte dei rischi
operativi
indicatore rilevante
Margine di intermediazione =
MI
31/12/2010
48.095
31/12/2009
49.381
31/12/2008
45.168
α: coefficiente
regolamentare
0,15
0,15
0,15
media delle ultime
tre osservazioni
∑ MI (t) (t-1) (t-2) / 3
valore assoluto
Δ
Δ%
47.548
46.953
47.691
7.132
7.043
7.154
89
(111)
1
-2
Il prospetto indica anche le variazioni in termini percentuali ed assoluti rispetto allo stesso dato dell’esercizio
precedente.
In linea con le previsioni del sistema di controllo interno dell’Istituto, vengono svolte dalla funzioni di revisione
interna (internal audit) e da quella di conformità alle norme (compliance), sistematiche attività di analisi e verifica dei
processi interni; l’insieme di tali attività tendono, nel loro insieme, a fornire una valutazione e un monitoraggio di
natura qualitativa dei rischi operativi.
Il rischio operativo è “il rischio di perdite conseguenti a inadeguati processi interni, errori umani, carenze nei sistemi
operativi o a causa di eventi esterni”.
116
Parte F - Informazioni sul Patrimonio
117
SEZIONE 1 – Il Patrimonio dell’Impresa
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Il patrimonio dell’Istituto, che include il capitale, le riserve da utili e le riserve da valutazione, è prevalentemente
investito in mutui a medio e lungo termine a tasso fisso verso enti pubblici, aventi un basso profilo di rischio.
Il patrimonio di vigilanza risulta essere notevolmente superiore rispetto ai requisiti minimi richiesti dalla Banca
d’Italia e viene calcolato con periodicità trimestrale.
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione
Totale al
31/12/2010
Voci/Valori
1. Capitale
2. Sovrapprezzi di emissione
3. Riserve
- di utili
a) legale
b) statutaria
c) azioni proprie
d) altre
- altre
4. Strumenti di capitale
5. (Azioni proprie)
6. Riserve da valutazione:
- Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Attività materiali
- Attività immateriali
- Copertura di investimenti esteri
- Copertura dei flussi finanziari
- Differenze di cambio
- Attività non correnti in via di dismissione
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al
patrimonio netto
- Leggi speciali di rivalutazione
7. Utile (Perdita) d’esercizio
Totale
118
9.554
717.816
717.816
630.405
15.502
71.909
28.382
28.382
16.076
771.828
Totale al
31/12/2009
9.554
713.424
713.424
626.936
14.820
71.668
28.382
28.382
17.343
768.703
SEZIONE 2 - Il Patrimonio e i Coefficienti di Vigilanza
2.1 Patrimonio di vigilanza
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
L’Istituto, visto l’alto grado di patrimonializzazione rispetto all’attività esercitata, si limita alla verifica del rispetto dei
requisiti minimi indicati dall’Organo di Vigilanza.
Va considerato che, attualmente, non sono presenti né operazioni rientranti nella categoria dei grandi rischi, né
operazioni rientranti in quella dei rischi di mercato.
Il Patrimonio di Vigilanza è stato determinato al 31/12/2010 applicando le disposizioni vigenti.
1. Patrimonio di base
Il Patrimonio di base (731.915 migliaia di euro) è composto dal capitale sociale (9.554 migliaia di euro) dalle Riserve
di Patrimonio netto (717.816 migliaia di euro) e dall’utile del l’esercizio destinato ad incrementare lo stesso
patrimonio (4.784 migliaia di euro) al netto delle immobilizzazioni immateriali (239 migliaia di euro).
2. Patrimonio supplementare
Il Patrimonio supplementare (89.477 migliaia di euro) è composto dalle riserve da valutazione (28.382 migliaia di
euro) e dagli strumenti ibridi di patrimonializzazione (61.094 migliaia di euro) per il cui dettaglio si rimanda a quanto
esposto a commento della sezione FA della nota integrativa.
119
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
B. Informazioni di natura quantitativa
Totale al 31/12/2010 Totale al 31/12/2009
731.915
727.981
A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali
-
B. Filtri prudenziali del patrimonio di base:
-
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
-
B.2 Filtri prudenziali IIAS/IFRS negativi (-)
731.915
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B)
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D)
F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei
prudenziali
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare
filtri
727.981
-
-
731.915
727.981
89.477
-
89.085
-
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+)
-
G.2 Filtri prudenziali IIAS/IFRS negativi (-)
-
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G)
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I)
M. elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M)
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3(N+O)
120
89.477
89.477
821.392
821.392
89.085
89.085
817.065
817.065
2.2 Adeguatezza patrimoniale
INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA
Come si evince dalla successiva tabella, il requisito patrimoniale dell’Istituto risulta essere notevolmente superiore al
minimo stabilito dalla Banca d’Italia (8%).
INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA
B. Informazioni di natura quantitativa
Importi non ponderati
Categorie/Valori
Totale al
31/12/2010
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte
1. Metodologia Standardizzata
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1. Base
2.2. Avanzata
3. Cartolarizzazioni
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte
B.2 Rischio di mercato
1. Metodologia Standard
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.3 Rischio operativo
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
B.4 Altri Requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi di calcolo
B.6 Totale Requisiti prudenziali
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI
VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
(Tier 1 capital ratio)
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di
rischio ponderate (Total capital ratio)
1.944.914
1.944.914
-
121
Totale al
31/12/2009
2.197.153
2.197.153
-
Importi
ponderati/requisiti
Totale al
31/12/2010
Totale al
31/12/2009
1.102.448
1.102.448
-
1.208.489
1.208.489
-
88.196
7.132
7.132
95.328
96.679
7.043
7.043
103.722
1.191.601
61%
1.296.527
56%
69%
63%
Parte H - Operazioni con Parti Correlate
122
1. Informazioni sui compensi dei Dirigenti con responsabilità strategica
Benefici a breve termine
Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro
Altri benefici a lungo termine
Totale
123
Totale al
31/12/2010
771
37
808
Totale al
31/12/2009
740
35
775
Parte L – Informativa di Settore
124
La presente parte, seppur non obbligatoria per l’Istituto, è stata trattata all’interno della Relazione sulla Gestione e nella
nota integrativa a cui si fa rimando.
È opportuno precisare che l’Istituto, come da Statuto, ha avuto operatività nei confronti di soggetti di natura
privatistica e pubblica a cui sono stati erogati finanziamenti nel settore dello sport e della cultura.
125
Allegati al Bilancio
126
PROSPETTO DEI BENI ANCORA IN PATRIMONIO AI SENSI DELLA LEGGE N.72/1983, ART. 10, SUI QUALI SONO
EFFETTUATE RIVALUTAZIONI A NORMA DI SPECIFICHE LEGGI.
(Euro)
Immobili
VIA FARNESE
Legge n.823 del
Legge n.413 del Legge n.266 del
Legge n.72 del
Costo
19 Dicembre
30 Dicembre
23 Dicembre
19 Marzo 1983
(1)
1973
1991
2005
(3)
(2)
(4)
(5/6)
1.832.109,38
424.054,43
1.846.333,41
2.411.116,18
8.086.556,49
VIA VICO
10.077.345,94
TOTALE
11.909.455,32
424.054,43
1.846.333,41
TOTALE
(6)
14.600.169,89
6.262.035,39
15.678.397,74
32.017.779,07
8.673.151,57
23.764.954,23
46.617.948,96
(1) Compresi costi incrementativi (€ 1.633.441,22 per l’immobile di via Farnese, € 3.922.212,64 per l’immobile di via
Vico).
(2) Consistenza originaria della relativa riserva tassata completamente azzerata al 31/12/2010 per effetto dei graduali
giri a riserva straordinaria, in relazione alla progressiva concretizzazione di tale maggior valore mediante il
processo annuale di ammortamento del costo rivalutato.
(3) La relativa riserva è al netto dell’imposta sostitutiva di cui all’art. 1 comma 473 Legge n. 311 del 30/12/2004 pari a
€ 184.633,00.
(4) La relativa riserva è al netto dell’imposta sostitutiva ex art. 25 L.413/91 pari a € 1.387.704,25 e dell’imposta
sostitutiva di cui all’art. 1 comma 474 della Legge n. 311 del 30/12/2004 pari a € 291.418,00.
(5) La relativa riserva è al netto dell’imposta sostitutiva ex art. 1 comma 471 L.266/05 pari a € 2.851.794,51.
(6) Si segnala che la rivalutazione effettuata fiscalmente ai sensi della L. 266/05 in data 31 dicembre 2005 non è
utilizzabile in bilancio in base ai principi contabili IAS/IFRS.
127
Relazione della società di revisione Deloitte & Touche S.p.A.
128
Relazione del Collegio Sindacale
131
“Relazione del Collegio dei Sindaci dell’Istituto per il Credito Sportivo (I.C.S.)
sul Bilancio d’esercizio chiuso al 31.12.2010 (ai sensi dell’ articolo 2429 comma 2 del Codice Civile)
Signori Componenti del Consiglio di Amministrazione,
il Collegio Sindacale, nominato con Decreto Interministeriale in data 3.05.2007, ha espletato il proprio mandato
nell’esercizio 2010, vigilando sull’osservanza della legge e dello Statuto secondo le vigenti disposizioni normative e
regolamentari, tenendo conto anche dei Principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dai Consigli
Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri, nonché delle raccomandazioni di Consob e delle disposizioni
recate dalla circolare della Banca d’Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 nella versione aggiornata del 18 novembre 2009 e
dei documenti del 6.02.2009 e del 4.03.2010 emanati di concerto da Banca d’Italia, Consob e Isvap, in materia di
applicazione degli IAS/IFRS.
Il Collegio ha con regolarità partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato di Gestione dei
Fondi Apportati e dei Fondi Speciali, vigilando sul rispetto delle norme statutarie, legislative e regolamentari, che
disciplinano il funzionamento degli Organi, nonché sul rispetto delle direttive emanate dai Ministeri Vigilanti. Nel
corso delle predette riunioni sono state fornite dal Collegio le indicazioni richieste e rilasciati , quando richiesti, i
pareri di competenza. Con gli Amministratori sono stati intrattenuti rapporti di proficua collaborazione, ottenendo dai
medesimi direttamente, o tramite la Funzione delegata nel corso delle riunioni collegiali periodiche, nel rispetto
dell’art. 150 del D.L.vo 58/1998, informazioni sull’attività complessiva svolta dall’Istituto.
Il management aziendale, sollecitato dal Consiglio di Amministrazione, si è fortemente impegnato in una attività di self
assessment dell’assetto organizzativo e gestionale della banca per individuare le aree di miglioramento sulle quali
operare in tempi brevi per la rimozione delle carenze ancora presenti. La predetta attività di autovalutazione prima
(novembre 2010) e la definizione del cronoprogramma delle attività funzionali alla rimozione dei rilievi ispettivi poi
(gennaio 2011), dovrebbero consentire all'Istituto alla fine del percorso delineato di ritenere rimosse le carenze rilevate
in sede ispettiva.
Il valore strategico assegnato al progetto è risultato fondamentale anche per la conclusione della fase di passaggio al
nuovo sistema informativo (oggi in regime di full outsourcing).
Si dà atto che il Consiglio di Amministrazione ha proceduto, tra l’altro, ad approvare:
▫ il Piano Industriale 2010-2012;
▫ la relazione contenente la rilevazione interna avente ad oggetto l’attuale stato dell’assetto organizzativo e gestionale
dell’Istituto e l’effettivo superamento delle criticità evidenziate nel verbale ispettivo della Banca d’Italia, riscontrata
dalle strutture di Compliance e Internal Audit;
▫ il Regolamento di Gestione del Credito problematico;
▫ l’aggiornamento del Regolamento del “Fondo da destinare a Finalità Culturali e Sociali”;
▫ l’aggiornamento della Regolamentazione in tema di sistema delle Deleghe e dei Poteri;
▫ la modifica al Regolamento “Sistema di Controllo Interno, Governo Societario, Processo ICAAP ed informativa al
pubblico”;
▫ l’aggiornamento del conferimento di poteri al Direttore Generale in tema di spesa;
▫ l’ammissione dei finanziamenti assistiti dal contributo negli interessi previsti dalla L. 1295/1978 ed art. 8 dello
Statuto ai benefici della sospensione di cui all’Avviso comune per la sospensione dei debiti delle PMI verso il
sistema creditizio;
▫ l’approvazione delle relazioni e dei relativi piani delle funzioni di controllo interno (Compliance e Internal Audit);
▫ il Bilancio Sociale dell’Istituto relativo all’esercizio 2009;
▫ la presa d’atto dell’informativa in materia di aggiornamento dei regolamenti interni in tema di acquisti di beni e
servizi.
Per quanto riguarda in particolare l’attività generale di vigilanza il Collegio:
▫ ha vigilato, per quanto di competenza, sull’adeguatezza della struttura organizzativa dell’Istituto e sul rispetto dei
principi di corretta amministrazione, attraverso osservazioni dirette, raccolta di informazioni dai Responsabili
delle diverse funzioni dell’Azienda, incontri con la Società di Revisione e con i Vertici aziendali, programmati ai
fini del reciproco scambio di dati e di informazioni di maggior rilievo;
▫ ha valutato e vigilato sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni, del sistema amministrativo-contabile,
nonché sull’affidabilità di quest’ultimo a rappresentare i fatti di gestione, mediante le informazioni ottenute dai
132
Responsabili delle rispettive funzioni, l’analisi dei risultati del lavoro svolto dalla Società di Revisione, incaricata
altresì del Controllo Contabile, e l’esame dei documenti aziendali nell’ambito delle specifiche voci di costo.
Nel corso dell’attività di vigilanza e dei predetti incontri con la Società di revisione, non sono emersi dati ed
informazioni rilevanti o criticità che debbano essere riferiti nella presente Relazione. L’analisi delle periodiche
relazioni di revisione contabile conferma l’adeguatezza del relativo sistema e la regolarità delle scritture e dei saldi
confluiti nei valori di bilancio.
Per quanto riguarda l’attività di vigilanza sul bilancio di esercizio, premesso che:
▫ il controllo analitico e di merito sul suo contenuto è stato attribuito alla Società di Revisione Deloitte & Touche
S.p.A;
▫ il Bilancio d’esercizio al 31.12.2010, a Voi sottoposto per l’approvazione, è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal
Conto Economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto,
dal Rendiconto Finanziario, dalla Nota Integrativa nonché dalla Relazione sulla Gestione del Direttore Generale;
▫ il bilancio di esercizio è stato redatto in conformità agli I.F.R.S. – International Financial Reporting Standards
(I.A.S. – I.F.R.S.), principi contabili internazionali emanati dall’International Accounting Standards Boards
(I.A.S.B.), e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting International Comitee (I.F.R.I.C.)
nella misura e nel testo omologato dall’Unione Europea;
▫ il bilancio di esercizio è stato redatto tenendo conto delle istruzioni della richiamata circolare n. 262;
▫ il bilancio di esercizio è stato sottoposto a revisione da parte della Società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A.,
che con Relazione del 12 aprile 2011 ha espresso il proprio giudizio favorevole sul Progetto di Bilancio 2010;
▫ il bilancio di esercizio è stato redatto in conformità alle norme di legge inerenti la formazione e l’impostazione di
bilancio e della Relazione sulla Gestione;
▫ il Collegio dei Sindaci, verificata la rispondenza del Bilancio ai fatti e alle informazioni delle quali è venuto a
conoscenza nell’espletamento del proprio incarico, è del parere che il Bilancio possa essere approvato dal
Consiglio di Amministrazione.
Circa la proposta di ripartizione dell’utile d’esercizio, pari a 16.076.051 euro, il Collegio rileva che risultano
riproposte anche per l’esercizio 2010 le problematiche poste dai criteri adottati dal Consiglio di amministrazione e
oggetto di osservazione da parte del Collegio in sede di relazione ai bilanci degli esercizi 2007, 2008 e 2009. Nella
Relazione per l’anno 2008 il Collegio , dopo un’ampia disamina delle questioni poste dalla lettura del combinato
disposto degli articoli 31 , comma 2 e 36 , comma 3 dello Statuto - condotta alla luce anche del parere reso dal
Ministero dell’Economia e delle Finanze – Direzione Generale del Tesoro , appositamente interessato dall’Istituto –
aveva ritenuto che “… a normativa statutaria vigente …la quota di utili da portare ad incremento del… “…Fondo….”
di cui alla legge 50/83 dovesse essere “… pari a quella prevista dall’articolo 31 , comma 2 dello Statuto …”(20%) e non
la diversa quota del 2,26% attribuita dal Consiglio di Amministrazione.
Atteso che fino alla corrente data non risultano emersi nuovi elementi idonei a superare i predetti rilievi critici, il
Collegio conferma anche per l’esercizio 2010 quanto rilevato per l’anno 2009 con riferimento alla quota di utili
spettante al ripetuto Fondo.
Il Collegio ha apprezzato l’impegno per la fattiva collaborazione e disponibilità del Personale per l’ausilio fornito alla
propria attività di controllo.
Il Collegio Sindacale.
133
www.creditosportivo.it
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Bilancio di Esercizio 2010 - Istituto per il Credito Sportivo