Percorso 17 La consecutio temporum R I P A S S I A M O ■ ■ 1 Le subordinate di I grado 2 Le subordinate di grado superiore al I I N S I E M E 3 ore LEZIONE 1 Le subordinate di I grado Prima del latino… l’italiano 1.1 Proposizioni principali e proposizioni subordinate Prima di introdurre il discorso sulla consecutio temporum, riprendiamo alcune informazioni relative all’analisi del periodo e, in particolare, alle caratteristiche e alle funzioni delle proposizioni principali e secondarie: ■ si definisce principale (o indipendente) la proposizione espressa in un modo finito (indicativo, imperativo, condizionale, congiuntivo), dotata di autonomia di significato e quindi in grado di reggersi grammaticalmente e logicamente da sola; ■ si definisce subordinata (o dipendente) una proposizione logicamente e grammaticalmente dipendente da un’altra, solitamente introdotta da congiunzioni o altri elementi subordinanti, ed espressa al modo indicativo, congiuntivo o infinito. La sua funzione consiste essenzialmente nell’espandere e completare il significato della frase principale. Le proposizioni subordinate, a loro volta, si distinguono sulla base di tre parametri: il grado di subordinazione all’interno del periodo (struttura sintattica); ■ il modo verbale, finito o infinito (morfologia del verbo); ■ la funzione logica svolta all’interno del periodo (funzione logica). ■ Le proposizioni subordinate (1): il grado di subordinazione Le proposizioni subordinate differiscono tra loro in base al grado di dipendenza dalla principale: ■ sono subordinate di I grado le proposizioni direttamente dipendenti dalla principale; ■ sono subordinate di II, III, IV grado tutte le proposizioni dipendenti non direttamente dalla principale, bensì rette da un’altra subordinata. Per esempio, nel periodo Ho discusso a lungo con il direttore per ottenere tre giorni di ferie dal momento che in questo periodo il personale è ridotto a poche unità. ■ ■ ■ 266 «Ho discusso a lungo con il direttore» è la proposizione principale «per ottenere tre giorni di ferie» è la subordinata di I grado con valore finale «dal momento che in questo periodo il personale è ridotto a poche unità» è la subordinata di II grado con valore causale, dipendente dalla subordinata di I grado. La consecutio temporum Le proposizioni subordinate (2): la forma Le proposizioni subordinate possono assumere una diversa forma: ■ esplicita quando il verbo è di modo finito; ■ implicita quando il verbo è di modo infinito (infinito, participio, gerundio, ecc.). Le proposizioni subordinate (3): funzione e tipologia Si è soliti suddividere le subordinate in tre categorie, sulla base della funzione svolta all’interno del periodo: ■ completive (o sostantive): fungono da soggetto o da complemento oggetto del verbo della reggente; ■ relative (o attributive): fungono da attributo o apposizione di un elemento della principale; ■ circostanziali (o avverbiali): ricoprono all’interno del periodo le stesse funzioni che complementi indiretti e avverbi svolgono nella frase semplice, ovvero definiscono le circostanze accessorie in cui si realizza l’azione espressa nella principale. Il latino in pillole 1.2 Le proposizioni subordinate: tipologie e caratteristiche Analogamente all’italiano, le proposizioni latine si suddividono in principali e subordinate, queste ultime distinte in base al grado (ovvero alla dipendenza diretta o indiretta dalla principale), al modo verbale (finito o infinito) e alla funzione (completiva, attributiva, circostanziale). Le proposizioni subordinate (1): funzione e tipologia Per quanto concerne funzione logica e tipologia, le subordinate latine possono essere raggruppate in base alla stessa classificazione proposta per le proposizioni italiane: ■ completive (o sostantive): fungono da soggetto o complemento oggetto del verbo della reggente. In latino corrispondono a proposizioni infinitive, completive introdotte da ut (ut non o ne nella forma negativa), quin, quomïnus + congiuntivo; completive introdotte da quod dichiarativo; interrogative indirette: ESEMPIO ■ È opinione antica che tutta l’isola di Sicilia fosse consacrata a Cerere. relative (o attributive): fungono da attributo o apposizione di un elemento della principale. In latino corrispondono a proposizioni relative proprie o anche a participi usati in funzione attributiva: ESEMPIO ■ Vetus est opinio insulam Siciliam totam esse Cereri consecratam (Cicerone). Fortitudo est virtus pugnans pro aequitate (Cicerone). La fortezza è la virtù che combatte per la giustizia. circostanziali (o avverbiali): ricoprono all’interno del periodo le stesse funzioni che complementi indiretti e avverbi svolgono nella frase semplice. In latino corrispondono a: proposizioni temporali, causali, condizionali, consecutive, finali, concessive, comparative, avversative: ESEMPIO Tantus in curia clamor factus est, ut populus concurreret (Cicerone). Nella curia si fece tanto clamore, che il popolo accorse. Le proposizioni subordinate (2): il modo A seconda della funzione e della sfumatura di significato di cui ciascuna subordinata è espressione, in latino avremo proposizioni dipendenti costruite con infinito, indicativo o congiuntivo: 267 PERCORSO 17 ■ ■ ■ l’infinito contraddistingue le completive di natura soggettiva e oggettiva; l’indicativo caratterizza la constatazione oggettiva di un fatto, un evento, un concetto, e pertanto è d’uso nelle proposizioni temporali, nelle causali oggettive ecc.; il congiuntivo, in quanto modo della soggettività, esprime il punto di vista di chi parla o scrive oppure esplicita desideri, ipotesi, dubbi, propositi, intenzioni, e pertanto ricorre nelle subordinate di natura consecutiva o finale, nelle causali soggettive o nelle completive introdotte da verba timendi, impediendi ecc. Le proposizioni subordinate (3): il tempo In latino è invalso l’uso di attribuire valore relativo al tempo della subordinata: esso non ‘comunica’ un tempo proprio, autonomo, assoluto, bensì definisce il rapporto cronologico che lega la proposizione dipendente alla sovraordinata (o reggente). In altri termini, il tempo verbale della subordinata è regolato su quello della sovraordinata e ha lo scopo di determinare il rapporto di anteriorità, contemporaneità o posteriorità tra l’azione espressa nella subordinata e quella espressa nella reggente. Le norme che disciplinano l’uso dei tempi nelle subordinate sono confluite nella consecutio temporum, uno dei prodotti più raffinati nell’elaborazione del pensiero e della scrittura latina. 1.3 La consecutio temporum nelle subordinate di I grado MEMO Con l’espressione, di origine medievale, consecutio temporum si è soliti indicare l’insieme delle norme che regolano la ‘correlazione dei tempi’ latini, ovvero i diversi rapporti cronologici che possono intercorrere tra la proposizione sovraordinata (o reggente) e la subordinata (o dipendente). Cominciamo a esaminare il rapporto fra le subordinate di I grado e la reggente, che quindi è una proposizione principale con il verbo all’indicativo, all’imperativo o al congiuntivo. I tempi si distinguono in principali, che descrivono un’azione presente o futura, e storici, che descrivono un’azione passata. Fra i tempi principali sono da annoverare anche: – l’imperativo presente e futuro; – i perfetti logici con significato di presente (come memïni, odi, novi ecc.); – il presente storico (utilizzabile anche come tempo storico, con valore di perfetto); – i congiuntivi indipendenti al tempo presente, perfetto potenziale, perfetto esortativo. 1.4 Quando la subordinata di I grado ha il verbo all’indicativo Segnaliamo le diverse relazioni cronologiche verificabili tra la principale e la subordinata di I grado con il verbo al modo indicativo. Anteriorità ■ ■ Definizione: l’azione della subordinata precede temporalmente quella espressa nella reggente. In latino: il rapporto di anteriorità è reso al tempo: – perfetto se nella reggente c’è un tempo presente: ESEMPIO Quae multo ante provisa sunt, languidius incurrunt (Seneca). Gli eventi che sono stati previsti molto tempo prima, ci colpiscono più blandamente. – piuccheperfetto se nella reggente c’è un tempo passato: ESEMPIO 268 Pausanias eodem loco sepultus est, ubi vitam posuerat (Cornelio Nepote). Pausania fu sepolto nello stesso luogo in cui era morto (lett.: aveva lasciato la vita). La consecutio temporum – futuro anteriore: se nella reggente c’è un tempo futuro semplice. ESEMPIO ■ Cenabis bene apud me si tecum attuleris bonam atque magnam cenam (Catullo). Cenerai bene da me se ti porterai (lett.: se avrai portato) una cena gustosa e abbondante. In italiano: in genere c’è corrispondenza con i tempi espressi in latino; tuttavia, laddove il latino si serve del futuro anteriore, l’italiano preferisce l’uso del futuro semplice. Per esempio, la frase italiana «Domani l’insegnante interrogherà gli alunni sul capitolo che spiegherà durante la lezione odierna» in latino obbligatoriamente resa nella forma: «Domani l’insegnate interrogherà gli alunni sul capitolo che avrà spiegato durante la lezione odierna». Contemporaneità ■ ■ Definizione: l’azione della subordinata è contemporanea a quella espressa nella reggente. In latino: le due proposizioni, subordinata e sovraordinata, risultano espresse nello stesso tempo; pertanto il rapporto di contemporaneità è reso con il: – presente se nella reggente c’è un tempo presente: ESEMPIO Clarius, cum audiuntur, gemunt (Seneca). Emettono lamenti più forti, quando qualcuno li ascolta. – imperfetto o altro tempo passato se nella reggente c’è un tempo passato (imperfetto, perfetto, piuccheperfetto): ESEMPIO Unus ille vir rem publicam sustinuit, quam exercitus odio consulis prodebat (Livio). Quell’uomo da solo preservò lo Stato che l’esercito tradiva per odio del console. – futuro se nella reggente c’è un tempo futuro semplice: ESEMPIO ■ Iam faciam quodcumque voles (Tibullo). Ormai farò tutto quello che vorrai. In italiano: c’è perfetta corrispondenza con i tempi adoperati nella lingua latina Posteriorità ■ ■ Definizione: l’azione della subordinata è successiva a quella espressa nella reggente. In latino: il rapporto di posteriorità è reso attraverso la coniugazione perifrastica attiva, ovvero con il participio futuro del verbo + le varie forme del verbo sum, secondo il seguente prospetto: – participio futuro + sum se nella reggente c’è un tempo presente: ESEMPIO Omnia quae ventura sunt, in incerto iacent (Seneca). Tutto ciò che accadrà (= il futuro) resta nell’incertezza. – participio futuro + eram se nella reggente c’è un tempo passato: ESEMPIO Conclave illud, ubi erat mansurus Deiotarus, proxima nocte corruit (Cicerone). La stanza dove avrebbe alloggiato Deiotaro crollò la notte seguente. – participio futuro + ero se nella reggente c’è un tempo futuro: ESEMPIO ■ Si sapientem non erit admissura res publica, non accedet (Seneca). Se la politica non ammetterà il saggio, egli non vi si accosterà. In italiano: in genere, c’è corrispondenza con i tempi espressi in latino; tuttavia, il rapporto di posteriorità in dipendenza da un tempo storico viene reso con il modo condizionale. 269 MEMO PERCORSO 17 rispetto a un tempo: contemporaneità anteriorità posteriorità presente presente perfetto perifrastica attiva + sum passato imperfetto piuccheperfetto perifrastica attiva + eram futuro futuro semplice futuro anteriore perifrastica attiva + ero 1.5 Quando la subordinata di I grado ha il verbo al congiuntivo Passiamo ora in rassegna le diverse relazioni cronologiche verificabili tra la principale e la subordinata di I grado con il verbo al modo congiuntivo. Anteriorità ■ ■ Definizione: l’azione della subordinata precede quella espressa nella reggente. In latino si incontra: – il congiuntivo perfetto se nella reggente c’è un tempo principale (indicativo presente, futuro semplice, futuro anteriore e perfetto logico; imperativo): ESEMPIO Tibi dico quid egerim. Ti dico che cosa ho fatto. – il congiuntivo piuccheperfetto se nella reggente c’è un tempo storico (indicativo imperfetto, perfetto, piuccheperfetto): ESEMPIO Tibi dixi quid egissem. Ti dissi che cosa avevo fatto. Contemporaneità ■ ■ Definizione: l’azione della subordinata è contemporanea a quella espressa nella reggente. In latino si incontra: – il congiuntivo presente se nella reggente c’è un tempo principale: ESEMPIO Tibi dico quid agam Ti dico che cosa faccio. – il congiuntivo imperfetto se nella reggente c’è un tempo storico: ESEMPIO Tibi dixi quid agerem. Ti dissi che cosa facevo. Posteriorità ■ ■ Definizione: l’azione della subordinata è successiva a quella espressa nella reggente. In latino si incontra: – la coniugazione perifrastica attiva con sim (sis, sit ecc.) se nella reggente c’è un tempo principale: ESEMPIO Tibi dico quid acturus sim. Ti dico che cosa farò. – la coniugazione perifrastica attiva con essem (esses, esset ecc.) se nella reggente c’è un tempo storico: MEMO ESEMPIO 270 Tibi dixi quid acturus essem contemporaneità anteriorità posteriorità tempo principale congiuntivo presente congiuntivo perfetto perifrastica attiva + sim Ti dissi che cosa avrei fatto. tempo storico congiuntivo imperfetto congiuntivo piuccheperfetto perifrastica attiva + essem La consecutio temporum Laboratorio di latino 1 Leggi attentamente le seguenti frasi, quindi: a) sottolinea con colori diversi le proposizioni principali e le dipendenti; b) inserisci nella tabella le subordinate in base alla loro tipologia; c) specifica se il rapporto temporale che intercorre fra la subordinata e la sovraordinata è di anteriorità (A), contemporaneità (C), posteriorità (P). 1 La guerra si concluse dopo che furono restituiti ai Romani tutti gli ostaggi. A C P 2 Dopo aver letto questo libro, sarai più informato sulle origini di Roma. A C P 3 L’anfiteatro Flavio era utilizzato per allestire giochi circensi e combattimenti gladiatori a cui accorreva un gran numero di spettatori. A C P 4 Quando il giudice pronunciò la sentenza, l’imputato disperò della salvezza. A C P 5 I senatori non sapevano cosa sarebbe accaduto dopo l’elezione del nuovo console. A C P 6 La maestra chiese agli alunni perché non avessero studiato. A C P 7 Tramontando il sole, i contadini faranno ritorno all’umile capanna. A C P A C P A C P 10 Mentre l’esercito allestiva l’accampamento, giunsero gli ambasciatori ad annunciare la pace. A C P 11 Gli ostaggi ignoravano quale sorte sarebbe toccata loro. A C P 12 Mi chiedo perché non si penta della sua empietà. A C P 8 I filosofi ritengono che il pensare sia proprio dell’uomo. 9 La flotta avrà preso di nuovo il largo, quando i rifornimenti giungeranno in città. completive relative circostanziali .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... .................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ..................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ................................................... ................................................... 2 Leggi attentamente le seguenti frasi, quindi: a) sottolinea con colori diversi le proposizioni principali e le dipendenti; b) specifica se il rapporto temporale che intercorre fra la subordinata e la sovraordinata è di anteriorità (A), contemporaneità (C), posteriorità (P). 1 Quod agimus breve est, quod acturi sumus dubium, quod egimus certum (Seneca). A C P 2 Alexandrum filium Philippus accusat, quod largitione benevolentiam Macedonum consectetur (Cicerone). A C P Cum scripsi haec, senex eram (Augusto). A C P 4 Legati nuntiaverunt quid Campani respondissent (Livio). A C P 5 Disputarem etiam quantae delectationi in rebus adversis litterae esse deberent (Cicerone). A C P 3 271 PERCORSO 17 6 7 Aeschines in Demosthenem invehitur, quod is septimo die post filiae mortem hostias immolavisset (Cicerone). A C P Hamilcar, cum obsideret Syracusas, inter somnum credidit vocem audivisse nuntiantem ipsum proximo die Syracusis cenaturum esse (Valerio Massimo). A C P A C P A C P A C P 8 Confecto proelio, tum vero cerneres quanta audacia fuisset in exercitu Catilinae (Sallustio). 9 Dum haec Romae geruntur, qui in Numidia exercitui praeerant, secuti morem imperatoris, plurima et flagitiosissima facinora fecére (Sallustio). 10 Litterae tuae non solum quid fieret verum etiam quid futurum esset indicabant (Cicerone). 3 Traduci le frasi dell’esercizio precedente, quindi trasforma il verbo della reggente da principale a storico (o viceversa) e regola di conseguenza il tempo della dipendente, secondo le norme della consecutio temporum. 4 Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte: presta attenzione al rapporto temporale determinato dalla consecutio temporum, quindi traduci. 1 Caesar, cum suos ex omnibus partibus vulnerari videret / viderit, recipere se iussit (Cesare). 2 Tantus subito timor omnem exercitum occupavit, ut non mediocriter omnium mentes animosqueperturbavisset / perturbaret (Cesare). 3 Pyrrhus, cum Argos oppidum oppugnaret / oppugnet, lapide ictus interiit (Cornelio Nepote). 4 Quis vestrum crederet quantum pecuniae opus fuisset / fuerit? 5 Facile omnes, cum valemus, recta consilia aegrotis damus / dedimus (Cicerone). 6 Quis ignorat tum quoque, cum honores populi Romani suffragiis mandabantur, multos fuisse / esse candidatorum labores? 7 Neque quid agam, neque quid acturus essem / sim scio (Cicerone). 8 Cum haec agerem, repente ad me venit / venerat Heraclius (Cicerone). 9 Cum milites pugnavissent / pugnaverint animose, a duce laudati sunt. 10 Illa, quamvis ridicula sint / essent, mihi tamen risum non moverunt (Cicerone). 11 Orator noverit quot modis quidque dicitur / dicatur (Cicerone). 12 Frustra vos rogavi quid gestum est / esset (Cicerone). 5 Leggi con attenzione le seguenti frasi, quindi coniuga il congiuntivo della subordinata in modo da adattarlo alla variazione del tempo della sovraordinata nel rispetto della consecutio temporum. Infine traduci. 1a Scio quid facturi sint. 1b Sciebam ................................................................................................................................................ 2a Dubito an Venusiam tendam (Cicerone). 2b Dubitavi an .......................................................................................................................................... 3a Nesciebam ubi consisterem. 3b Nescio ................................................................................................................................................... 4a Dux legatis imperavit ut in castra repente redirent. 4b Dux legatis imperat ut .......................................................................................................................... 5a Consul milites certiores fecit quid acturi essent. 5b Consul milites certiores faciet .............................................................................................................. 272 La consecutio temporum LEZIONE 2 Le subordinate di grado superiore al I Il latino in pillole 2.1 La consecutio temporum nelle subordinate di grado superiore al I Sono di grado superiore al I le subordinate che non dipendono direttamente dalla principale, ma hanno come reggente: ■ un’altra dipendente con il verbo all’indicativo o al congiuntivo; ■ una proposizione infinitiva o un infinito semplice; ■ una forma nominale del verbo (participio, supino, gerundio), un aggettivo o un sostantivo in cui sia implicita l’idea del verbo. L’uso dei tempi In latino, le subordinate di grado superiore al I (II, III e IV grado) regolano il proprio tempo su quello della proposizione: ■ principale se dipendono da una sovraordinata con verbo espresso al participio, al gerundio o gerundivo, al supino, all’infinito presente o futuro: ESEMPIO ■ Etiam oblivisci [sovraordinata all’infinito] Talvolta giova anche dimenticare chi sei. quid sis interdum expedit (Publilio Siro). Consul metuens [sovraordinata Il console, temendo che si rinnovasse al participio] ne renovaret certamen il combattimento, fece suonare la ritirata. signum receptui dedit (Livio). sovraordinata se questa è resa con un verbo all’indicativo, al congiuntivo o all’infinito perfetto: ESEMPIO Tu, quaeso, quid agas, ubi futurus sis, quales res nostras Romae reliqueris, cura ut sciamus [sovraordinata con verbo al congiuntivo] Tu, per favore, provvedi a farci sapere che cosa fai, dove andrai, come hai lasciato i nostri affari a Roma (Cicerone). Satis docuisse [sovraordinata con verbo all’infinito perfetto] videor hominis natura quanto omnes anteiret animantes (Cicerone). Mi sembra di aver spiegato abbastanza quanto la natura dell’uomo superi tutti gli animali. 2.2 Particolarità nell’uso della consecutio temporum La lingua latina è più attenta dell’italiano nell’applicare la consecutio temporum, tuttavia alcune subordinate non ne rispettano i principi. Si tratta di proposizioni che, in relazione alla sovraordinata, non esprimono un rapporto temporale, ma di altra natura. Fra queste ricordiamo le proposizioni: ■ consecutive, che esprimono l’effetto di quanto enunciato nella reggente; ■ parentetiche di tipo restrittivo (com quod senserim, «per quanto mi sia accorto»; quod sciam, «per quanto sappia») o finale (come ut ita dicam, «per così dire»); ■ ipotetiche di III tipo (o dell’irrealtà); ■ subordinate espresse al congiuntivo imperfetto con valore potenziale o dubitativo del passato. 273 PERCORSO 17 Laboratorio di latino 6 Leggi attentamente le seguenti frasi, quindi: a) sottolinea con colori diversi le proposizioni principali e le dipendenti; b) inserisci nella tabella le subordinate in base alla loro tipologia; c) specifica il grado di subordinazione di ciascuna subordinata (I, II, III…); d) specifica se il rapporto temporale che intercorre fra la subordinata e la sovraordinata è di anteriorità (A), contemporaneità (C), posteriorità (P). 1 Dopo aver parcheggiato l’automobile, si recò alla biglietteria per chiedere informazioni sull’orario dello spettacolo serale. 2 Mentre raggiungeva la cucina, parlò a bassa voce con l’amico per non svegliare i nonni. 3 Ricevette gli elogi dei superiori poiché aveva svolto il lavoro in breve tempo e senza trascurare le responsabilità connesse alla sua mansione. 4 Essendo stata rimproverata dal professore, l’alunna arrossì e chinò il capo scusandosi. 5 Esercitandoti con impegno riuscirai a vincere anche le prossime gare eliminatorie. 6 Il padre di Roberta annunciò che avrebbe venduto la vecchia barca a vela per acquistarne una nuova, più spaziosa. 7 Decidemmo di andare a sciare sebbene le piste fossero ghiacciate. 8 Spero che tu riesca a partire con noi, nonostante abbia avuto una terribile influenza che ti ha costretto a letto per due settimane. 9 L’allenatore disse che l’incontro di calcio sarebbe stato rinviato a causa della pioggia che impediva al pallone anche solo di rimbalzare. 10 L’avvocato chiese al cancelliere a chi consegnare gli incartamenti raccolti durante le indagini preliminari. 11 «Quando esci, ricorda di chiudere le imposte e fai attenzione a non prendere freddo!». 12 È noto a tutti che la classe non è acqua. 13 Una volta viste le conseguenze dei tuoi errori, cambierai atteggiamento. 14 Ho tardato a causa dei lavori in corso in prossimità dello svincolo autostradale che impediscono la regolare circolazione dei veicoli. a) completive grado .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P b) relative grado .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P c) circostanziali grado .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P .......................................................................................................................... ............... A C P 7 Leggi attentamente le seguenti frasi, quindi: a) sottolinea con colori diversi le proposizioni principali e le dipendenti; 274 rapporto rapporto rapporto La consecutio temporum b) specifica il grado di subordinazione di ciascuna subordinata (I, II, III…); c) specifica se il rapporto temporale che intercorre fra la subordinata e la sovraordinata è di anteriorità (A), contemporaneità (C), posteriorità (P). Hic quae agantur quaeque acta sint te cognovisse arbitror (Cicerone). 1 grado: ........... A C P grado: ........... A C P Quaero cur Antonius tam subito mansuetus in senatus fuerit, cum in edictis tam fuisset ferus (Cicerone). 2 grado: ........... A C P grado: ........... A C P Novi consules, cum misissent qui indicerent Samnitibus bellum, maiore conatu cuncta parabant (Livio). 3 grado: ........... A C P grado: ........... A C P 4 Cupido incessit animos iuvenum sciscitandi, ad quem eorum regnum esset venturum (Livio). grado: ........... A C P grado: ........... A C P 5 Satis docuisse videor hominis natura quanto omnes anteiret animantes (Cicerone). grado: ........... A C P grado: ........... A C P A C P A C P A C P Etiam oblivisci quid sis interdum expedit (Publilio Siro). 6 grado: ........... A C P grado: ........... Exegisti a me ut scriberem quemadmodum posset ira leniri (Seneca). 7 grado: ........... A C P grado: ........... 8 Quaesivi quae causa fuisset cur bona non venissent (Cicerone). grado: ........... A C P grado: ........... Constitit rex incertus quantum esset hostium (Livio). 9 grado: ........... A C P 10 Senatus nobis negotium dederat ut curaremus, ne quid res publica detrimenti caperet (Cicerone). grado: ........... A C P grado: ........... A C P 8 Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta fra quelle proposte: presta attenzione 1 2 3 4 5 6 7 8 al rapporto temporale determinato dalla consecutio temporum, quindi traduci. Aristides quaesisse ab eo dicitur quare id faceret / faciat (Cornelio Nepote). Canes aluntur in Capitolio, ut significent / significant si fures venerint (Cicerone). Dux suis imperavit ne proficiscerentur, cum omnes aditus hostes obsiderent / obsideant. Difficile est dictu, quanto in odio simus / essem apud exteras gentes (Cicerone). Discipulus studiosus erat audiendi quid actum esset / actum fuerit. Diem quo Roma exeas / sis exiturus cura ut sciam (Cicerone). Audiebam vos profecturos esse, cum pugna victa esset / victa sit. Tu quid agas, quid cum Sicyoniis egeris ut scirem / sciam cura. 9 Analizza e traduci le seguenti frasi, esercitandoti sulle particolarità nell’uso della consecutio temporum. 1 Temporis tanta fuit exiguitas ut galeas induendi scutisque tegimenta detrahendi tempus defuerit (Cesare). 2 Epicurus se unus, quod sciam, sapientem profiteri est ausus (Cicerone). 3 Licet videre, qualescumque summi civitatis viri fuerint, talem civitatem fuisse (Cicerone). 4 Eo facto sic doluit, ut nihil tulerit gravius in vita (Cicerone). 5 Habes epistulam verbosiorem fortasse quam vellem (Cicerone). 6 Servius Tullius curavit quod semper in re publica tenendum est, ne plurimum valeant plurimi (Cicerone). 275