36 LEGATORI Una plaquette applicata cultura grafica Un tessuto ad alta cangianza pa la stam a illumin Cartonature elaborate, per una finitura luminosa Penso sia sufficiente visitare l’annuale mostra del libro antico o una delle stupende librerie antiquarie delle nostre città d’arte, per rendersi conto che la nobilitazione della copertina come forma di espressione estetica non è certo novità dei giorni nostri. Oggi, che l’oggetto libro è diventato mezzo di comunicazione di massa, tale attenzione non è inferiore al passato. E se un tempo il rendere la copertina preziosa ed esteticamente gradevole era un atto dovuto al blasone dell’unico o dei pochi compratori dell’opera, oggi di Emanuele Posenato giornalista esperto di stampa [email protected] PB15 la motivazione è strettamente legata a logiche di marketing e di merchandising. Apparire è necessario, emergere significa distinguersi e distinguersi significa spesso vendere. La ricerca quasi esasperata verso nuove forme di nobilitazione spinta non si limita all’editoria libraria di pregio, ma anche al settore commerciale del catalogo di lusso sul quale vogliamo soffermarci in questo numero. Quando i materiali comunicano Sfogliando Print Buyer è facile imbattersi in pagine pubblicitarie di aziende leader nella ricerca e sviluppo di soluzioni personalizzate ad alto valore aggiunto. Vi sarà capitato di vedere citati i materiali più disparati. Plastica, tessuti, pelle e finta pelle, gomma, magneti, legni, alluminio e molti altri, spesso impiegati proprio per realizzare le copertine di cataloghi, altrimenti tecnicamente anonimi, che affidano la loro capacità comunicativa quasi esclusivamente alla copertina. In qualche caso basta davvero poco: un accoppiamento fra una lamina di legno (oggi sono disponibili fogli inferiori al millimetro di spessore, lavorabili con colle a freddo di natura vinilica) ed un cartoncino, successivamente serigrafato o una trancia a caldo oppure un’incisione al pantografo, per ottenere effetti strepitosi. E’ così per esempio che al recente Salone del Mobile di Milano abbiamo potuto vedere le ante di un esotico armadio da camera impiallacciato di preziosissimo Tek sul quale erano riprodotti, mediante una stampante flatbed a getto di inchiostro, dei motivi etnici; lo stesso materiale col medesimo soggetto era stampato sulla copertina del catalogo della La labbratura argento sul taglio collezione. A questo proposito non si può dimenticare una brochure del noto marchio Ferrari realizzata da Golinelli Industrie Grafiche e presentata due anni fa alla London Book Fair. La copertina riproduceva un particolare della carrozzeria di uno dei modelli più recenti della Rossa di Maranello, completo di bocchette di arieggiamento, ovviamente in plastica rossa termoformata. Una serigrafia del logo in giallo completava un’opera di grande impatto non solo per gli appassionati. Se la brochure è fashion “Il mio modo di essere e il nostro stile deve essere comunicato già dalla copertina del catalogo” ci racconta Stefania Volpi, giovane titolare nonché art stylist di Altamoda Chic (insieme al fratello Riccardo, contitolare e designer della linea), la collezione moda 37 recentemente lanciata, una vera e propria linea di style life, dall’arredamento all’abbigliamento, all’oggettistica per la persona e per la casa, il cui catalogo principale impiega per il rivestimento della copertina lo stesso materiale, nuovissimo e costosissimo, impiegato per il confezionamento dei suoi prodotti. Un tessuto tecnico ad alto grado di cangianza, con caratteristiche tecniche molto particolari. Tutto del catalogo comunica sfarzosità: dal rivestimento di copertina alla plaquette applicata, al ricorso alla labbratura argento metallizzato sul taglio del catalogo. Tagli fotografici, cromie, scelta dei colori e delle vernici sono accuratamente studiati. Marco Terreni, dello studio Kinetiks, che segue Altamoda fin dal suo nascere, conferma l’importanza della ricerca e di poter contare su partner efficienti: “Per realizzare l’ultimo catalogo sono state necessarie diverse campionature in bianco del prodotto ed un paio di prove di stampa. Far combaciare le esigenze del cliente, la creatività e le necessità di realizzazione richiede grande affiatamento e lavoro di squadra”. La forza della matericità è notevole, in particolare quando la materia è direttamente coniugabile all’essenza del servizio o del prodotto offerto. L’importanza del particolare Altre volte sono i particolari che contribuiscono a differenziare un prodotto. Pur nel contesto di scelte grafiche ed estetiche accurate, l’aggiunta di un particolare, anche quando questo richiede delle lavorazioni manuali per realizzarlo, può conferire al prodotto un carattere di esclusività. E’ il caso di una stupenda brochure vista al Pitti Uomo lo scorso gennaio a Firenze, rea- lizzata in confezione cartonata rivestita in Fedrigoni Savile Row Pinstripe, con vernice serigrafica lucida a rilievo, impuntura bianca realizzata mediante cucitura Singer lungo il lato di contro dorso, a simulare l’impostazione provvisoria della confezione sartoriale. Quattro bottoni disposti in linea come sulle maniche delle giacche, ovviamente fissati a mano mediante filo passante, completavano la finitura. E’ invece del catalogo principale di AmeliHome, realizzato da Grafiche Siz di Verona (foto sopra), la scelta di incastonare uno Swarowsky di 1x1 cm, davvero “luccicoso” e prezioso, con un taglio molto nuovo per impreziosire ulteriormente la copertina realizzata con una carta perlescente e stampata con inchiostri ossidativi ad alta densità. L’effetto cromatico è di grande profondità senza precludere il contrasto abbi- cultura grafica Uno Swarowsky 1x1 cm per dare luce alla copertina nato ad un bagliore e ad una cangianza di fondo propri del supporto base che colpiscono chi lo sfoglia. Limiti e condizionamenti Le precauzioni da prendere quando ci si trova di fronte a soluzioni aperte come quelle presentate non sono mai troppe. Dalla lavorabilità dei materiali (manualmente quasi sempre possibile, meccanicamente un po’ meno) alla compatibilità con le colle, gli inchiostri e le vernici sempre da verificare; il ricorso alla campionatura è quindi d’obbligo. Infine, attenzione a non cadere negli eccessi che Gillo Dorfles uno fra i massimi critici d’arte e filosofi dell’estetica viventi - ha definito i “modi, maniere, gesti e comunicazioni aberranti della distorsione del gusto” nel suo recente saggio Horror Pleni. PB15