Associazione Arma Aeronautica – Genova Gruppo Ricerche Storiche Strade e Aviatori: Via Gastone Pisoni Villa Pallavicini in un'immagine d'epoca La targa commemorativa I cavalcavia ferroviari che oltrepassano via Pisoni Planimetria con collocazione rispetto a Piazza Durazzo Pallavicini Foto aerea della zona intorno a Via Gastone Pisoni La strada, sullo sfondo Villa Pallavicini Cartografia e riprese aeree prodotte dalla Regione Liguria Autorizzazione n° 52 del 10/03/2011. S.Ten. Gastone Pisoni Medaglia d'Oro al Valor Militare Milano 29 agosto 1906. Deceduto presso Neghelli (A.O.I.) il 20 gennaio 1936 in azione di guerra MEDAGLIA D'ORO (alla memoria) R.D. 15 ottobre 1936 (B.U. 1936 suppl. 7 pag. 22 e B.U. 1937 disp. 9 pag. 182) in commutazione della Medaglia d'Argento di cui al R.D. 11 maggio 1936 (B.U. 1936 disp. 21 pag. 348) SOTTOTENENTE A.A.r.n. Pilota di Complemento Da “L’aeronautica italiana nelle guerre coloniali” Mentre Graziani percorreva i 250 km che lo separavano dalla meta, l’aviazione aveva proseguito a bombardare quanto rimaneva dell’organizzazione del nemico. Fra il 17 ed il 20 gennaio (1936), Neghelli e le varie posizioni difensive etiopiche nei dintorni, avevano ricevuto la visita di 50 caproni e 5 ro 37 bis, che le avevano martellate con 13,5 tonnellate di bombe dirompenti e spezzoni. Notevole la reazione della contraerea che, il 20 gennaio, era riuscita ad abbattere il RO 37 bis del sottotenente Gastone Pisoni. Ufficiale pilota, generoso ed ardimentoso, volontario per l'Africa Orientale, chiedeva insistentemente di partecipare a voli di guerra. Durante un bombardamento, ferito l'osservatore dal fuoco contraereo nemico portava a termine il compito affidatogli, mantenendo il posto in formazione. Quando il ferito si abbatteva svenuto sulla leva di comando provocando l'imbardata dell'apparecchio, rinunciava alla sicura salvezza offerta dal paracadute, cercando fino all'ultimo istante di salvare la vita ad compagno di volo e trovando splendida morte nell'eroico tentativo. Esempio fulgidissimo di cosciente coraggio e di alte virtù militari. Il RO 37 bis apparteneva alla 108° squadriglia Cielo di Neghelli, 20 gennaio 1936'. Africa Orientale Italiana, con province e capoluoghi, tra il 7 maggio 1936 (Annessione dell'Abissinia) ed agosto 1940 (invasione italiana della Somalia britannica) NOTE BIOGRAFICHE Gastone Pisoni nacque a Milano nel 1906, l'anno seguente la famiglia si trasferì a Genova. Si laureò in Ingegneria nel 1929. Di carattere sportivo, praticò sci e alpinismo, si appassionò al volo e, primeggiando fra gli allievi dell'Aeroclub, conseguì facilmente la licenza di volo. Entrò in Aeronautica e ottenne il Brevetto di pilota militare. Partì volontario per il fronte africano dove il 20 gennaio 1935 morì. Il 1 febbraio 1939 gli fu dedicato il campo di volo di Neghelli Notizie tratte da M. Lamponi “aviatori, Aerolani, Aeroporti di Liguria” - Nuova Editrice Genovese Il distintivo del 7° Stormo da bombardamento a cui apparteneva la 108° Squadriglia Il suo aeroplano: Imam Ro 37 bis Un episodio accaduto nella 108a.squadriglia ricognitori Imam Ro 37 bis Lunghezza Apertura alare Altezza Superficie alare Peso a vuoto Peso max Motore Potenza Velocità max Autonomia Tangenza Imam Ro 37 bis 8,56 m 11,08 m 3,15 m 31,35 m² 1.587 kg 2.420 kg Piaggio P.IX RC.40 560 CV 330 km/h a 5.000 m 1.120 km 7.200 m Imam Ro 37 bis Foto Wikipedia I nove Ro.37 bis furono sbarcati sbarcati a Mogadiscio ed operarono dall'aeroporto della stessa e da quello più all'interno di Lugh Ferrandi. Le azioni in cui furono impiegati i piloti della Regia Aeronautica erano costituite da estenuanti voli a lungo raggio su territorio nemico. L'autonomia era quindi la caratteristica più importante richiesta agli aeroplani Per il capo-motorista della 108a, conscio che ogni operazione era compiuta a limiti del raggio d'azione degli aeroplani, divenne addirittura un'ossessione. Si preoccupò a tal punto che ai piloti potesse capitare un atterraggio di fortuna in territorio ostile che prese in totale autonomia drastica iniziativa. Durante le normali operazione di manutenzione ridusse personalmente la portata degli spruzzatori nei carburatori martellandoli uno ad uno, con grande perizia ed infinita pazienza. I piloti durante i voli si accorsero di un'inspiegabile, lieve diminuzione della velocità massima ma apprezzarono notevolmente il fatto che l'autonomia saliva a quasi cinque ore, permettendo il ritorno dalle missioni in pieno margine di sicurezza. In seguito il sottufficiale, fu costretto a spiegare le cause del cambiamento delle caratteristiche di volo. L'iniziativa narrata onora le doti di capacità e di cuore che hanno sempre dimostrato gli specialisti dell'Aeronautica militare Dal Forum www.aereimilitari.org Ro 37 bis in Afghanistan Nel 1937 il Regno dell'Afghanistan acquistò 16 esemplari Ro.37bis per la propria aviazione che rimasero in servizio fino al 1941. Nel 2006 furono rinvenuti 6 relitti in stato di completo abbandono a nord est di Kabul da un team italo – americano. Sono stati riportati in Italia e attualmente si trovano presso il Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle (Roma) dove è cominciato il restauro di un esemplare Foto: Ufficio Storico AMI Foto: R Blanco