Percorso di ricerca-azione “Manuale della Qualità” UNI EN ISO 9004:2009 Cap. 8 “MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME” "Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso… lavorare insieme un successo.” Henry Ford Il testo della ISO 9004:2009 è stato approvato dal CEN come EN ISO 9004:2009 senza alcuna modifica Cap. 1 Cap. 2 Cap. 3 Cap. 4 Cap. 5 Cap. 6 Cap. 7 Cap. 8 Cap. 9 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI NORMATIVI TERMINI E DEFINIZIONI GESTIRE UN’ ORGANIZZAZIONE PER IL SUCCESSO DUREVOLE STRATEGIA E POLITICA GESTIONE DELLE RISORSE GESTIONE DEI PROCESSI MONITORAGGIO, MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME MIGLIORAMENTO, INNOVAZIONE ED APPRENDIMENTO Analisi del servizio Comunicazione dei risultati Agli organi decisionali per le politiche di miglioramento Individuazione principali problemi Identificazione delle cause Qualità dei processi Individuazione Nodi Problematici Analisi macro del servizio Risultati efficacia/ efficienza Analisi micro (dei problemi) Soddisfaz. dei Clienti e delle parti interessate Agli organi decisionali per le politiche di miglioramento ANALISI DELLE CAUSE COMUNICAZIONE Il sistema di valutazione interna Analisi macro Analisi micro Qualità dei processi Risultati (efficacia/ efficienza) Individuazione Nodi Problematici Soddisfazione dei clienti e delle parti interessate Comunicazione dei risultati Agli organi decisionali per le politiche di miglioramento Classificazione dei problemi in ordine di priorità Identificazione delle cause Analisi delle cause CAPITOLO 8 MONITORAGGIO,MISURAZIONE, ANALISI E RIESAME 8.1 Generalità 8.2 Monitoraggio 8.3 Misurazione 8.4 Analisi 8.5 Riesame delle informazioni provenienti da monitoraggio, misurazione ed analisi 8.1 Generalità Per conseguire il successo durevole, in un contesto incerto e in continuo mutamento, è necessario che l'organizzazione monitori, misuri, analizzi e riesamini, con regolarità, le proprie prestazioni. 8.2 Monitoraggio L'alta direzione dovrebbe stabilire e mantenere attivi processi per monitorare il contesto dell'organizzazione, e per raccogliere e gestire le informazioni che sono necessarie al fine di: -identificare e interpretare le esigenze e le aspettative presenti e future di tutte le pertinenti parti interessate; -valutare le forze, le debolezze, le opportunità e le minacce; -determinare l'esigenza di offerte alternative, competitive o di nuovi prodotti; -valutare sia i mercati e le tecnologie attuali sia quelli emergenti; -anticipare le modifiche, attuali e previste, nei requisiti cogenti; -comprendere il mercato del lavoro e i suoi effetti sulla fedeltà delle persone all'organizzazione; -comprendere le tendenze sociali, economiche, ecologiche e gli aspetti culturali locali pertinenti alle attività dell'organizzazione; -determinare le necessità connesse alle risorse naturali e alla loro salvaguardia nel lungo periodo; -valutare le attuali capacità organizzative e quelle di processo. 8.3 Misurazione 8.3.1 Generalità L'alta direzione dovrebbe valutare i progressi verso il raggiungimento dei risultati pianificati, a fronte della mission, della vision, delle politiche, delle strategie e degli obiettivi, a tutti i livelli e nell'ambito di tutti i pertinenti processi e funzioni dell'organizzazione. Dovrebbe essere applicato un processo di misurazione e di analisi per monitorare tali progressi, allo scopo di raccogliere e fornire le informazioni necessarie per le valutazioni delle prestazioni e per l'efficacia del processo decisionale. La scelta di appropriati indicatori chiave di prestazione e di una metodologia di monitoraggio è essenziale per il buon esito del processo di misurazione e di analisi. I metodi utilizzati per raccogliere informazioni riguardo agli indicatori chiave di prestazione dovrebbero essere praticabili ed adatti all'organizzazione. Esempi tipici di tali metodi sono: -valutazioni del rischio e controlli del rischio; -interviste, questionari ed inchieste sulla soddisfazione del cliente e delle altre parti interessate; -benchmarking; -riesami delle prestazioni, comprese quelle di fornitori e partner; -monitoraggio e registrazione delle variabili di processo e delle caratteristiche di prodotto. 8.3.2 Indicatori chiave di prestazione I fattori che rientrano nell'ambito del controllo dell'organizzazione e che sono critici ai fini del suo successo durevole dovrebbero essere sottoposti a misurazione di prestazione ed identificati come indicatori chiave di prestazione (KPI - Key Performance lndicators). I KPI dovrebbero essere quantificabili e dovrebbero permettere all'organizzazione di stabilire obiettivi misurabili, identificare, monitorare e prevedere tendenze ed intraprendere, quando necessario, azioni correttive, preventive e di miglioramento. L'alta direzione dovrebbe scegliere KPI come base per assumere decisioni strategiche e tattiche. I KPI, a loro volta, dovrebbero essere opportunamente fatti ricadere "a cascata" quali indicatori di prestazione relativi alle funzioni ed ai pertinenti livelli dell'organizzazione, in modo da sostenere il conseguimento degli obiettivi di livello più elevato. I KPI dovrebbero essere appropriati alla natura e dimensione dell'organizzazione e ai suoi prodotti, processi ed attività. È necessario che essi siano coerenti con gli obiettivi dell'organizzazione, che dovrebbero, a loro volta, essere coerenti con la sua strategia e con le sue politiche (vedere il punto 5.2). Quando si scelgono i KPI si dovrebbero tenere in considerazione le specifiche informazioni che riguardano i rischi e le opportunità. Nella scelta dei KPI, l'organizzazione dovrebbe assicurare che essi forniscano informazioni misurabili, accurate ed affidabili, ed utilizzabili per attuare azioni correttive quando le prestazioni non siano in conformità con gli obiettivi, o per migliorare l'efficienza e l'efficacia del processo. Tali informazioni dovrebbero tener conto di aspetti quali: - le esigenze e le aspettative dei clienti e delle altre parti interessate; - l'importanza, per l'organizzazione, dei singoli prodotti, sia nel presente sia nel futuro; - l'efficacia ed efficienza dei processi; - l'utilizzo efficace ed efficiente delle risorse; - la redditività e le prestazioni finanziarie; - i requisiti cogenti, ove applicabili. 8.3.3 Audit interno Gli audit interni sono uno strumento efficace per determinare i livelli di conformità del sistema di gestione dell'organizzazione, rispetto a criteri stabiliti, e forniscono preziose informazioni per interpretare, analizzare e migliorare in continuo le prestazioni dell'organizzazione. Gli audit dovrebbero essere condotti da persone non coinvolte nell'attività che viene esaminata, allo scopo di ottenere un'opinione indipendente su ciò che è in atto. Per essere efficaci, gli audit interni dovrebbero essere condotti in modo coerente, da parte di personale competente, in accordo con un piano di audit. L'attività di audit interno è uno strumento efficace per identificare problemi, rischi e non conformità, così come per monitorare lo stato di avanzamento della chiusura di non conformità identificate in precedenza (che dovrebbero essere state affrontate attraverso l'analisi della causa originaria e l'elaborazione ed attuazione di piani di azioni correttive e preventive). La verifica che le azioni intraprese siano state efficaci può consistere in una valutazione del miglioramento della capacità dell'organizzazione di conseguire i propri obiettivi. L'attività di audit interno può inoltre essere finalizzata all'identificazione di buone prassi (di cui potrebbe essere considerato l'utilizzo in altre aree dell'organizzazione) così come ad opportunità di miglioramento. Gli elementi in uscita degli audit interni costituiscono un'utile fonte di informazioni per: -affrontare problemi e non conformità; -effettuare benchmarking; -promuovere buone prassi all'interno dell'organizzazione; -migliorare la comprensione delle interazioni tra i processi. I risultati degli audit interni sono solitamente presentati sotto forma di rapporti contenenti informazioni relative alla conformità rispetto ai criteri stabiliti, alle non conformità ed alle opportunità di miglioramento. I rapporti di audit costituiscono inoltre un elemento in ingresso essenziale per i riesami di direzione. L'alta direzione dovrebbe stabilire un processo per riesaminare tutti i rapporti di audit interno, allo scopo di identificare tendenze che possono richiedere azioni correttive o preventive tali da riguardare l'intera organizzazione. L'organizzazione dovrebbe inoltre assumere i risultati di altri audit, quali gli audit di seconda e terza parte, come informazioni di ritorno per le azioni correttive e preventive. 8.3.4 Autovalutazione L'autovalutazione è un riesame completo e sistematico delle attività dell'organizzazione e delle sue prestazioni in relazione al suo grado dí maturità. L'autovalutazione dovrebbe essere utilizzata per determinare le forze e le debolezze dell'organizzazione per quanto attiene alle sue prestazioni ed alle sue migliori prassi, sia complessivamente sia al livello dei suoi singoli processi. L'autovalutazione può aiutare l'organizzazione a stabilire priorità, a pianificare e ad attuare miglioramenti e/o innovazioni, ove necessario. I risultati delle autovalutazioni favoriscono: il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dell'organizzazione; - l'avanzamento verso il conseguimento ed il mantenimento del successo durevole per l'organizzazione; - l'innovazione nei processi, nei prodotti e nella struttura dell'organizzazione, quando appropriato; - il riconoscimento delle migliori prassi; - l'identificazione di ulteriori opportunità di miglioramento I risultati delle autovalutazioni dovrebbero essere comunicati alle pertinenti persone dell'organizzazione. Essi dovrebbero essere utilizzati per condividere la comprensione dell'organizzazione e del suo orientamento futuro. I risultati dovrebbero rappresentare elementi in ingresso al riesame di direzione. PERCHÉ L’AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO PERCHÉ L’AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO 1. È FUNZIONALE ALL’ORGANIZZAZIONE DELLE SINGOLE SCUOLE IN QUANTO ORGANIZZAZIONI COMPLESSE 2. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) 3. L’ITALIA SI STA ALLINEANDO AI PAESI EUROPEI (REGOLAMENTO DI AUTOVALUTAZIONE 8 marzo 2013 e DM 11/2014) È FUNZIONALE ALL’ ORGANIZZAZIONE DELLE SINGOLE SCUOLE IN QUANTO ORGANIZZAZIONI COMPLESSE L’autovalutazione è uno strumento fondamentale per confrontare gli obiettivi di servizio di un’Istituzione Scolastica con i risultati della stessa ed è funzionale al miglioramento della qualità del servizio LE ORGANIZZAZIONI SCOLASTICHE SONO COMPLESSE POSSONO ESSERE MIGLIORATE CONTINUAMENTE SONO VALUTATE E MISURATE CON INDICATORI QUALITATIVI E QUANTITATIVI SONO COSTITUITE DA UN SISTEMA DI PROCESSI AUTOVALUTAZIONE PERCHE’? HANNO PUNTI FORTI E PUNTI DEBOLI E CICLI ATTUANO POLITICHE UTILIZZANO RISORSE, FUNZIONI, DOCUMENTI È FUNZIONALE ALL’ ORGANIZZAZIONE DELLE SINGOLE SCUOLE IN QUANTO ORGANIZZAZIONI COMPLESSE Già da più di un decennio il Polo Qualità di Napoli è impegnato nella diffusione dello strumento di autovalutazione «Cometa». Un adeguato sistema di autovalutazione è funzionale al miglioramento e allo sviluppo delle scuole, aiutandole ad uscire dall’autoreferenzialità e mettendole in condizioni di confrontarsi con modelli di riferimento validi e già sperimentati sul campo. È FUNZIONALE ALL’ ORGANIZZAZIONE DELLE SINGOLE SCUOLE IN QUANTO ORGANIZZAZIONI COMPLESSE L’autovalutazione, oltre a rispondere a un’esigenza di rendicontazione e di responsabilizzazione, risponde anche a un’istanza di professionalizzazione, attraverso l’apprendimento organizzativo. Infatti proprio con il processo di autovalutazione, la comunità professionale si dota di modalità per controllare il proprio operato e i relativi risultati nella prospettiva dello sviluppo individuale e della scuola nel suo complesso. LO CHIEDE L’EUROPA IL MODELLO EUROPEO DI ASSICURAZIONE QUALITÀ Definizione degli obiettivi e Progettazione Revisione (feedback M Meettooddoollooggiiaa e procedure per il cambiamento) Valutazione Sviluppo LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) l’European Quality Assurance Reference Framework enfatizza la necessità che il processo di valutazione sia organicamente inserito all’interno del processo decisionale, altrimenti rimarrà un’analisi dei risultati fine a sé stessa, forse utile per il controllo ma non per lo sviluppo del sistema. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) La Raccomandazione europea pone un forte accento sul monitoraggio e sulla valutazione interna ad esterna, a rimarcare che l’attenzione al rispetto degli standard di qualità deve essere accompagnata da meccanismi di valutazione che entrino nel merito dei risultati raggiunti. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) Il modello europeo deve ispirare sia le strategie di governo del sistema a livello nazionale o regionale, sia le strategie di chi gestisce a livello locale l’attività formativa. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) la Raccomandazione chiede di definire in ciascuno Stato membro, entro il 18 giugno 2011, un approccio volto a migliorare, se del caso, i sistemi di garanzia della qualità a livello nazionale e ad utilizzare nel modo migliore il quadro di riferimento, coinvolgendo le parti sociali, le autorità regionali e locali e tutti i soggetti interessati, conformemente alla legislazione e alla prassi nazionali. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) La Raccomandazione europea chiede agli Stati Membri di impostare una strategia nazionale che si raccordi con il Quadro europeo di riferimento e superi l’approccio tradizionale che identifica la qualità con l’accreditamento e la certificazione delle procedure. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) Il Quadro di riferimento europeo per l’assicurazione di qualità è rivolto a chi gestisce il sistema a livello centrale oppure locale e si basa su un modello circolare di gestione dell’attività formativa articolato in quattro fasi (Progettazione, Sviluppo, Valutazione e Revisione); per ciascuna delle quattro fasi vengono definiti i criteri per l’assicurazione ed il miglioramento continuo della qualità, attraverso un elenco di descrittori di qualità, che esemplificano le azioni da compiere, a livello di sistema e a livello di soggetto erogatore della formazione. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) La valutazione è uno strumento centrale del processo di assicurazione della qualità, ma la Raccomandazione ricorda che per essere realmente efficace e portare al miglioramento essa deve inserirsi organicamente all’interno di una strategia complessiva di governance. LO CHIEDE L’EUROPA (RACCOMANDAZIONE EQARF 2009) Con la raccomandazione sulla qualità, l’Europa sta lanciando probabilmente la sua sfida più complessa, in quanto pone una questione di approccio strategico agli obiettivi e al governo del sistema formativo. L’ITALIA SI STA ALLINEANDO AI PAESI EUROPEI (REGOLAMENTO DI AUTOVALUTAZIONE 8 MARZO 2013 E DM 11/2014) SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE Su proposta Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il regolamento relativo all’istituzione e la disciplina del Sistema Nazionale di Valutazione (S.N.V.) in materia di istruzione e formazione, per le scuole del sistema pubblico nazionale di istruzione e le istituzioni formative accreditate dalle Regioni. SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE Il sistema elaborato dall'attuale Governo prevede un'azione a tre punte • Invalsi che ne assume il coordinamento funzionale; • Indire che può aiutare le scuole nei piani di miglioramento; • Ispettori con il compito di guidare i nuclei di valutazione esterna. SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE Ogni singola scuola costruirà il proprio rapporto di autovalutazione secondo un quadro di riferimento comune e con i dati messi a disposizione dal sistema informativo del MIUR (Scuola in chiaro), dall'INVALSI e dalle stesse istituzioni scolastiche. Il percorso si concluderà con la predisposizione di un piano di miglioramento e la rendicontazione pubblica dei risultati. Previste anche le visite dei nuclei esterni di valutazione. L’AUTOVALUTAZIONE SECONDO IL REGOLAMENTO DI AUTOVALUTAZIONE INVALSI 1. LA SCUOLA ANALIZZA E VERIFICA IL PROPRIO SERVIZIO SULLA BASE DI: • DATI RESI DISPONIBILI DAL SISTEMA INFORMATIVI DEL MIUR; • RILEVAZIONI SUGLI APPRENDIMENTI ED ELABORAZIONI SUL VALORE AGGIUNTO DELL’INVALSI; • ULTERIORI ELEMENTI SIGNIFICATIVI INTEGRATI DALLA SCUOLA L’AUTOVALUTAZIONE SECONDO IL REGOLAMENTO DI AUTOVALUTAZIONE INVALSI 2. ELABORAZIONE DI UN RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE 3. FORMULAZIONE DI UN PIANO DI MIGLIORAMENTO L’UTILITÀ FUNZIONALE DI «COMETAPLUS» «COMETAplus» mette in relazione l’analisi dei processi, l’analisi dei risultati, e i risultati della rilevazione della customer satisfaction: «COMETAplus» FA EMERGERE QUINDI PROPRIO QUEGLI ELEMENTI SIGNIFICATIVI INTEGRATI DALLA SCUOLA CHE IL REGOLAMENTO RICHIEDE L’UTILITÀ FUNZIONALE DI «COMETAplus» «COMETAplus» FORNISCE IN TEMPO REALE I RISULTATI DELL’AUTOVALUTAZIONE consentendo così UN’IMMEDIATA INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI DI FORZA E DELLE CRITICITÀ, UTILI ALLA STESURA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO. EFFICACIA - EFFICIENZA L’efficacia: Il rapporto tra output (prodotti/esiti) e finalità (obiettivi) dell’organizzazione; misura se e in quale misura le finalità (obiettivi) sono stati raggiunti. L’efficienza: il rapporto tra output e input; misura come un obiettivo è stato raggiunto, con quale rapporto costi/benefici L’analisi dei processi, dei risultati, della soddisfazione • L’analisi dei processi che consente di valutare come la scuola progetta, eroga e controlla il servizio formativo e gli altri servizi; •L’analisi dei risultati che evidenzia il grado di efficacia e di efficienza con i quali l’organizzazione scolastica persegue i propri obiettivi; • l’analisi della soddisfazione dei portatori di interesse Le informazioni reperite in ciascuna area costituiscono un riferimento importante per lo sviluppo delle altre. Ogni area offre una lettura da un punto di vista diverso del Servizio formativo erogato, e fornisce informazioni essenziali per la valutazione ed il miglioramento di aspetti importanti del servizio stesso. Il sistema permette di: a) rilevare gli aspetti più significativi del processo di erogazione del servizio scolastico; b) integrare le informazioni del questionario con una raccolta di dati (contesto socio economico,caratteristiche degli studenti , risorse umane, strutturali ed economico finanziarie); c) misurare i risultati di efficacia relativi alla didattica e ai servizi; b) valutare il rapporto tra le risorse impegnate e i risultati raggiunti ( efficienza); elaborare informazioni per consentire decisioni a vari livelli. STRUMENTI Analisi dei processi : questionario di 50 domande Analisi di efficacia e di efficienza : schede di rilevazione dati da valutare con un sistema di indicatori Rilevazione della soddisfazione degli utenti e degli operatori : questionari rivolti a diverse categorie 42 COMETAplus riesce a bilanciare le analisi descrittive e di percezione con analisi quantitative basate su indicatori di prestazione. . Il ciclo del servizio scolastico è la struttura di riferimento che consente una lettura integrata delle tre aree, garantisce un quadro completo dei fenomeni sottoposti ad esame e permette la individuazione dei problemi. L’attività complessiva di una scuola si realizza in un percorso che ripropone ciclicamente una sequenza di cinque fasi, il cui contenuto non dovrebbe rimanere costante nel tempo ma evolversi verso una crescente capacità di soddisfare le esigenze della propria utenza. ANALISI DEI PROCESSI : IL CICLO DEL SERVIZIO FORMATIVO valutazione e riprogettazione (esiti formativi, risultati servizi) controllo dell’erogazione (didattica e servizi) pianificazione dell’organizzazione (didattica, servizi, risorse) definizione dell’offerta (contesto, risorse, profilo formativo) progettazione dell’offerta (attività didattica, servizi) 45 La definizione dell’offerta formativa che caratterizza l’istituto: la conoscenza del contesto nel quale la scuola opera; la definizione delle finalità della scuola; la scelta dei bisogni di formazione che si intende soddisfare in base alle proprie risorse; la pubblicizzazione e diffusione dell’offerta formativa elaborata; La progettazione dell’offerta: l’identificazione e progettazione dei percorsi formativi e delle attività ed esperienze che si ritengono più efficaci per far acquisire le competenze previste dal profilo di uscita, l’identificazione e la progettazione dei servizi necessari per garantire il successo formativo a tutti gli alunni; la progettazione dei criteri di valutazione La progettazione dell’organizzazione per realizzare l’offerta: la progettazione dell’organizzazione complessiva del servizio scolastico per utilizzare le risorse personali e strumentali nel modo più efficace ed efficiente per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti; Il controllo dell’erogazione del servizio: la programmazione di dettaglio dell’erogazione del servizio; l’attuazione delle attività programmate; il controllo delle stesse e l’attuazione degli interventi necessari ad eliminare le non conformità e i difetti riscontrati; La valutazione dei risultati prodotti e la riprogettazione dell’offerta:l’analisi dei risultati prodotti, la rilevazione degli scostamenti dai risultati previsti; l’analisi delle cause dei problemi riscontrati; la progettazione dei miglioramenti e la riprogettazione dell’offerta. DEFINIZIONE DELL’ OFFERTA FASI Rilevazione dati del contesto territoriale Rilevazione dati bisogni di formazione studenti , famiglie e territorio Rilevazione dati di risorse umane, strutture e servizi interni ed esterni Coinvolgimento e integrazione delle parti interessate nella definizione della politica formativa Presentazione dell’offerta formativa 47 PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA FASI Progettazione condivisa dell’offerta formativa Progettazione condivisa dei servizi Progettazione comune dei criteri per la valutazione dei risultati Documentazione della progettazione 48 PIANIFICAZIONE DELL’ ORGANIZZAZIONE FASI Pianificazione della didattica e dei servizi Pianificazione e sviluppo delle risorse interne ed esterne Pianificazione delle risorse strutturali Pianificazione delle risorse finanziarie e amministrative Predisposizione delle condizioni organizzative per la partecipazione delle parti interessate Documentazione della pianificazione 49 CONTROLLO DELL’EROGAZIONE FASI Monitoraggio delle delibere degli OO.CC. in merito alla didattica e ai servizi Monitoraggio dell’applicazione dei criteri di valutazione degli apprendimenti Controllo di conformità dell’erogazione dell’attività didattica e dei servizi Documentazione delle attività e procedure 50 VALUTAZIONE e RIPROGETTAZIONE FASI La valutazione dei risultati Analisi di efficacia ed efficienza del servizio scolastico Rilevazione della soddisfazione degli utenti e del personale Piano di priorità di interventi di miglioramento Riesame e riprogettazione del POF Documentazione della valutazione 51 COMETAplus è strutturato in modo da condurre l’analisi ripercorrendo le attività che una scuola compie per realizzare il servizio scolastico. Si procede per livelli successivi di approfondimento: dalle fasi del servizio (offerta, progettazione, ecc) alle attività che individuano gli aspetti più operativi Per rispondere ad ogni domanda è necessario riscontrare la presenza di alcuni elementi di riferimento che dimostrano la realizzazione dell’attività. Gli elementi di riferimento possono essere costituiti da: •evidenze, cioè il riscontro di un fatto, la presenza di un documento, la realizzazione di un evento o altro fatto significativo; •dati e informazioni presenti e utilizzati dalla scuola per valutare, prendere decisioni, comunicare i risultati ottenuti; •statistiche, cioè la presenza di informazioni strutturate utilizzate nel processo decisionale della scuola. COMETAplus elabora automaticamente i dati raccolti e restituisce informazioni su: le singole attività (ovvero ciò che viene realizzato dalla scuola); le fasi del servizio scolastico (ovvero i punti di forza e di debolezza della scuola). Inoltre i dati possono essere elaborati secondo diverse prospettive in modo da fornire informazioni in relazione a diverse esigenze. IL PERCORSO DI COMETAplus DATI GENERALI • I DATI ANAGRAFICI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA • NOME E COGNOME DEL DIRIGENTE SCLASTICO • NOME E COGNOME DEL REFERENTE ANALISI DEI PROCESSI Questa sezione consente di realizzare la diagnosi dell’Istituzione Scolastica e di ottenere informazioni necessarie per: • definire i punti di forza e di debolezza della scuola; • individuare, nei processi chiave del servizio scolastico, gli ambiti dove apportare miglioramenti; • scegliere gli obiettivi più appropriati in funzione delle caratteristiche della scuola, per pianificare e programmare azioni e progetti. ANALISI DEI PROCESSI L’ANALISI DEI PROCESSI è BASATA SUL CICLO DEL SERVIZIO FORMATIVO visto come un percorso che ripropone ciclicamente una sequenza di cinque fasi. Esse sono: 1. la definizione dell’offerta formativa che caratterizza l’istituto: la conoscenza del contesto nel quale la scuola opera; la definizione delle finalità della scuola; la scelta dei bisogni di formazione che si intende soddisfare in base alle proprie risorse; la pubblicizzazione e diffusione dell’offerta formativa elaborata; ANALISI DEI PROCESSI 2. la progettazione dell’offerta: l’identificazione e progettazione dei percorsi formativi e delle attività ed esperienze che si ritengono più efficaci per far acquisire le competenze previste dal profilo di uscita, l’identificazione e la progettazione dei servizi necessari per garantire il successo formativo a tutti gli alunni; la progettazione dei criteri di valutazione; 3. la progettazione dell’organizzazione per realizzare l’offerta: la progettazione dell’organizzazione complessiva del servizio scolastico per utilizzare le risorse personali e strumentali nel modo più efficace ed efficiente per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti; ANALISI DEI PROCESSI 4. il controllo dell’erogazione del servizio: la programmazione di dettaglio dell’erogazione del servizio; l’attuazione delle attività programmate; il controllo delle stesse e l’attuazione degli interventi necessari ad eliminare le non conformità e i difetti riscontrati; 5. la valutazione dei risultati prodotti e la riprogettazione dell’offerta: l’analisi dei risultati prodotti, la rilevazione degli scostamenti dai risultati previsti; l’analisi delle cause dei problemi riscontrati; la progettazione dei miglioramenti e la riprogettazione dell’offerta. COMETAplus : L’ANALISI DEI PROCESSI La metodologia prevede l’uso di un approfondito esame di come la scuola opera per realizzare i processi chiave usando come riferimento un idealtipo basato sul ciclo del servizio formativo caratterizzato da cinque fasi (o processi): definizione dell’offerta formativa, progettazione dell’offerta formativa, progettazione dell’organizzazione, erogazione e controllo, valutazione e riprogettazione. Compiuta l’autodiagnosi la scuola può visualizzarne l’esito e individuare le criticità delle varie fasi del servizio oltre ad avere informazioni significative su alcune funzioni trasversali (apprendimenti, sistema delle responsabilità, informazione, ecc.). COMETAplus : L’ANALISI DEI RISULTATI E DELLA SODDISFAZIONE Analisi risultati CONTESTO RISORSE IN INGRESSO RISULTATI PRODOTTI TERRITORIO COMETAplus estende l’analisi anche ai risultati ottenuti dalla scuola mediante un approccio del tipo Contesto-Input-Processi-Prodotti, prendendo in considerazione l’efficacia e l’efficienza mediante un set di indicatori che evidenziano i risultati prodotti in relazione al contesto nel quale la scuola opera. L’analisi viene realizzata attraverso una raccolta puntuale di dati per calcolare un insieme coerente di indicatori e relativi parametri di benchmark. Analisi soddisfazione COMETAplus consente anche di realizzare in Studenti Genitori Docenti ATA Ex studenti Imprese Territorio modo semplice e veloce la rilevazione e l’analisi della soddisfazione dei vari portatori di interesse. L’elemento di base della rilevazione consiste nella definizione di una batteria di questionari fra loro coerenti per consentire la comparazione dei punti di vista dei vari stakeholder. L’ANALISI DEI RISULTATIIl sistema di indicatori di COMETAplus si basa su 5 grandi categorie (denominate FATTORI) che fanno riferimento al modello CIPP: •CONTESTO, set di degli indicatori, che descrive le caratteristiche demografiche, socioeconomiche, familiari e degli studenti e del loro contesto familiare: •RISORSE IN INGRESSO, set di indicatori che descrivono le dotazioni strutturali, finanziarie, tecnologiche e umane della scuola; •PROCESSI, set di indicatori che descrivono la CONTESTO qualità dei processi chiave erogati dalla scuola: SCUOLA definizione, progettazione, organizzazione erogazione, valutazione e riprogettazione dell’offerta formativa Risultati •RISULTATI PRODOTTI, set di indicatori che PROCESSI prodotti descrive la qualità dei risultati raggiunti dalla (OUTPUT)scuola in termini di esiti di apprendimento, SERVIZI risultati in uscita ciclo di studi, successo scolastico nella scuola di destinazione, inserimento lavorativo, livello di soddisfazione degli stakeholder (OUTPUT) • L’APERTURA AL TERRITORIO, set di indicatori che descrive il livello di partecipazione della scuola a progetti extraterritoriali, a reti locali e nella fornitura di servizi alla comunità (APERTURA AL TERRITORIO). IL SISTEMA DI DI IL SISTEMA INDICATORI INDICATORI Risorse in ingresso (INPUT) Il sistema di indicatori Il sistema di indicatori di COMETAplus è organizzato secondo una struttura ad albero cosi articolata: Fattore Macroindicatore Indicatori •FATTORI (rami principali) che fanno riferimento alle categorie citate (contesto, input, processi, output e territorio), in totale 5; •MACROINDICATORI che costituiscono i fattori (circa 4-6 per fattore per un totale 23). •INDICATORI, che costituiscono i macrofattori (circa 3-5 per ogni macroindicatore), in totale 76. •DATI ELEMENTARI per il calcolo degli indicatori (circa 100) DATI ELEMENTARI FATTTORE A. CARATTERISTICHE DEL CONTESTO FATTTORE A. CARATTERISTICHE DEL CONTESTO 100 MACRO INDICATORI CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE INDICATORI Concentrazione bacino utenza Percentuale di iscritti stranieri Andamento iscrizioni (classi 1^) CARATTERISTICHE CONTESTO SOCIO-ECONOMICO INDICATORI Tasso di disoccupazione Tasso di popolazione straniera Tasso di criminalità peso valore peso valore 0,33 100 0,25 100 033 100 0,33 100 0,33 100 peso valore 033 100 0,33 100 0,25 100 peso valore 0,25 100 peso valore 0,25 100 CARATTERISTICHE DELLE FAMIGLIE INDICATORI 0,33 Tasso di famiglie con genitore diplomato Tasso di partecipazione alle elezioni 033 Tasso di partecipazione genitori attività collegiali 0,33 CARATTERISTICHE STUDENTI IN INGRESSO INDICATORI 0,25 Tasso di studenti con valutazione >= 8 Tasso di regolarità ciclo precedente 025 Tasso allievi stranieri 0,25 Tasso allievi disabili 0,25 100 100 100 100 100 100 100 FATTTORE B. RISORSE IN INGRESSO 100 FATTTORE B. RISORSE IN INGRESSO MACRO INDICATORI DOTAZIONE STRUTTRUALE peso INDICATORI 0,25 Disponibilità spazio aule 0,25 Disponibilità spazio biblioteca Disponibilità spazio laboratori e aule speciali0,25 Disponibilità spazio attrezzature sportive 0,25 DOTAZIONE FINANZIARIA 0,33 INDICATORI 0,33 Tasso entrate extra fondo d'istituto 0,33 Tasso entrate finanziati enti (extra fondo istituto) Tasso di entrate da fondi privati DOTAZIONE TECNOLOGICA INDICATORI Tasso di aule con PC o LIM Tipologia laboratori valore peso valore 100 0,25 100 peso valore 0,25 100 peso valore 0,25 100 peso valore 0,25 100 100 100 100 100 100 100 0,33 100 033 100 RISORSE UMANE INTERNE ED ESTERNE 0,25 INDICATORI Tasso di rotazione personale 0,25 Tasso di permanenza nella scuola 0,25 Tasso di aggiornamento docenti 0,25 Tasso esperti esterni che operano nella scuola 100 100 100 100 FATTTORE C. ANALISI DEI PROCESSI FATTTORE C. PROCESSI 100 MACRO INDICATORI DEFINIZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA INDICATORI (VEDI ANALISI PROCESSI) PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA INDICATORI (VEDI ANALISI PROCESSI) PROGETTAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE INDICATORI (VEDI ANALISI PROCESSI) EROGAZIONE E CONTROLLO INDICATORI (VEDI ANALISI PROCESSI) VALUTAZIONE E RIPROGETTAZIONE INDICATORI (VEDI ANALISI PROCESSI) peso valore 0,20 100 peso valore 0,20 100 peso valore 0,20 100 peso valore 0,20 100 peso valore 0,20 100 FATTTORE D. RISULTATI PRODOTTI 100 FATTTORE D. RISULTATI PRODOTTI MACRO INDICATORI ESITI DI APPRENDIMENTO SCOLASTICI peso INDICATORI 0,33 Tasso di promozione 0,33 Tasso di prove superiore media prove INVALSI Tasso drop out 0,33 RISULTATI IN USCITA CILCO DI STUDI INDICATORI Voto fine ciclo Tasso di regolarità nella scuola Tasso di promozione studenti stranieri peso valore 100 0,25 100 peso valore 0,25 100 peso valore 0,25 100 peso valore 0,25 100 100 100 0,33 100 0,33 100 0,33 100 SUCCESSO SCOLASTICO SUCCESSIVO 0,50 INDICATORI Tasso di successo nella formazione successiva 0,50 Tasso di studente che scelgono studi coerenti EFFICIENZA INDICATORI Tasso di utilizzo aula informatica Tasso di utilizzo laboratori Tasso di utilizzo palestre Tasso realizzazione dei progetti valore 100 100 0,25 100 0,25 100 0,25 100 0,25 100 FATTTORE E. APERTURA AL TERRITORIO FATTTORE E. APERTURA AL TERRITORIO 100 MACRO INDICATORI PARTECIPAZIONE A PROGETTI NAZIONALI EDpeso EUROPEI valore INDICATORI 100 % docenti coinvolti in progetti europei,0,50 naz., reg. 0,50 100 % studenti coinvolti in progetti europei, naz., reg. PARTECIPAZIONE A RETI LOCALI INDICATORI % docenti coinvolti % studenti coinvolti peso valore 0,25 100 peso valore 0,25 100 peso valore 0,25 100 100 peso valore 100 0,25 100 0,50 100 0,51 100 FORNITURA DI SERVIZI ALLA COMUNITA' INDICATORI % coinvolg. docenti attività form. per0,50 stranieri100 % coinvolg. docenti attività form. per0,50 adulti 100 PROGETTAZIONE INTEGRATA INDICATORI 0,20 Utilizzo quota autonomia 020 Utilizzo quota flessibilità 0,20 Esistenza del CTS Composizione CTS rappresentativa 0,20 Analisi bisogni sistema produttivo 0,20 100 100 100 La soddisfazione dei portatori di interesse La soddisfazione dei portatori di interesse viene rilevata anch’essa con un sistema di indicatori omogeneo e coerente cosi articolato: •SOGGETTO, i portatori di interesse della scuola (studenti, genitori, docenti, ATA, ex studenti, imprese, territorio); Soggetto •MACROINDICATORI, elementi sui quali viene basata l’indagine sulla soddisfazione (Percorso formativo, Insegnamento, Organizzazione dei servizi, infrastrutture, clima relazionale, comunicazione) Macroindicatore •INDICATORI, set di domante atte a rilevare la soddisfazione degli stakeholder •(3 domande per ogni macroindicatore). Indicatori (domande questionario) Portatori di interesse La soddisfazione dei portatori di interesse (esempio) 100 SODDISFAZIONE STUDENTI MACRO INDICATORI % di risposte positive SODDISFAZIONE PER IL PERCORSO FORMATIVO A1. Possibilità per il futuro fornite dalla scuola A2. Benessere in classe A3. Soddifazione risultati ottenuti SODDISFAZIONE PER L’ INSEGNAMENTO B1. Rispondenza ai bisogni dello studente B2. Coinvolgimento dello studente B3. Preparazione dei docenti SODDISFAZIONE L’ORGANIZZAZIONE 100 100 100 D1. Sicurezza dei laboratori D2. Utilizzo dei laboratori D3 . Adeguatezza delle apparecchiature SODDISFAZIONE PER CLIMA RELAZIONALE E1. Rapporti con gli studenti E2. Rapporti con i docenti E3. Rapporti con il personale ATA E4. Rapporti con i genitori E5. Rapporto con il dirigente scolastico E6. rapporto con le aziende SODDISFAZIONE PER LA COMUNICAZIONE F1. Chiarezza e trasparenza F2. Tempestività F3. Accesso alle informazioni valore 0,17 100 peso valore 0,17 100 peso valore 0,17 100 peso valore 0,17 100 peso valore 0,17 100 peso valore 0,17 100 100 100 100 C1. Adeguatezza degli orari e del calendario 100 C2. Adeguatezza servizi amministrativi e di segreteria 100 C3. Pulizia e sorveglianza della sede SODDISFAZIONE PER LE INFRASTRUTTURE peso 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 ESITI Lo strumento proposto elabora automaticamente i dati raccolti e restituisce informazioni su: • le singole attività (ovvero ciò che viene realizzato dalla scuola); • le fasi del servizio scolastico (ovvero i punti di forza e di debolezza della scuola). Inoltre i dati possono essere elaborati secondo diverse prospettive in modo da fornire informazioni in relazione a diverse esigenze e punti di vista del valutatore. E’ infatti possibile realizzare, attraverso l’incrocio delle informazioni rilevate, una serie di analisi su aspetti trasversali del servizio scolastico, particolarmente significativi; tra queste: • l’apprendimento, cioè le modalità attraverso le quali si realizzano i processi per garantire il successo formativo; • lo sviluppo delle risorse umane, cioè la modalità con cui viene gestito il capitale umano, l’attribuzione di incarichi, lo sviluppo di competenze, la formazione e la valorizzazione delle risorse; • la gestione delle relazioni, cioè la gestione del personale, la comunicazione interna ed esterna; • la gestione del sistema delle responsabilità, ovvero come vengono gestite le deleghe, la leadership, il coordinamento . In questo modo è possibile rilevare il punto critico del processo di erogazione del servizio scolastico mettendo in relazione le attività realizzate, con i risultati raggiunti e con le percezioni dei vari stakeholder. 8.3.5 Benchmarking II benchmarking è una metodologia di misurazione e di analisi che un’ organizzazione può utilizzare per ricercare le migliori prassi all'interno ed all'esterno dell'organizzazione stessa, con lo scopo di migliorare le proprie prestazioni. Il benchmarking può essere applicato a strategie e politiche, attività, processi, prodotti e strutture organizzative. a)Esistono vari tipi di benchmarking, quali: -il benchmarking interno, relativo ad attività nell'ambito dell'organizzazione; -il benchmarking competitivo, relativo a prestazioni o processi, nei confronti di concorrenti; -il benchmarking generico per confrontare strategie, attività o processi rispetto ad organizzazioni con le quali non esistono legami. b) Il successo del benchmarking dipende da fattori quali: -il sostegno da parte dell'alta direzione (in quanto ciò implica il mutuo scambio di conoscenze tra l'organizzazione ed i suoi partner di benchmarking); -la metodologia utilizzata per applicare il benchmarking; -la stima dei benefici rispetto ai costi; -la comprensione delle caratteristiche dell'oggetto che viene investigato, per permettere un corretto confronto rispetto alla situazione attuale nell'organizzazione. c) L'organizzazione dovrebbe stabilire e mantenere una metodologia per il benchmarking che definisca regole per aspetti quali: - la definizione del campo di applicazione dell'oggetto del benchmarking; - il processo per scegliere il(i) partner di benchmarking, così come le eventuali comunicazioni necessarie e le politiche di riservatezza; - la determinazione di indicatori per le caratteristiche da confrontare e la metodologia di raccolta dati da utilizzare; - la raccolta e l'analisi dei dati; - l‘ identificazione dei divari di prestazioni e l'indicazione delle potenziali aree di miglioramento; - la predisposizione ed il monitoraggio dei corrispondenti piani di miglioramento; - l'inclusione dell'esperienza acquisita nel patrimonio di conoscenza e nei processi di apprendimento dell'organizzazione (vedere il punto 6.7). 8.4 Analisi L'alta direzione dovrebbe analizzare le informazioni raccolte dal monitoraggio del contesto dell'organizzazione, identificare rischi ed opportunità, e stabilire piani per la loro gestione. L'organizzazione dovrebbe monitorare e mantenere le informazioni pertinenti, ed analizzare i potenziali impatti sulla propria strategia e sulle proprie politiche. L'analisi delle informazioni raccolte dovrebbe permettere di assumere decisioni basate su dati di fatto, relativamente ad aspetti di strategia e di politica quali: le modifiche potenziali nelle esigenze e nelle aspettative delle parti interessate, nel lungo periodo; i prodotti e le attività esistenti che al momento forniscono il massimo valore per le sue parti interessate i nuovi prodotti e processi necessari a soddisfare le mutevoli esigenze ed aspettative delle sue parti interessate; l'evoluzione della domanda per i prodotti dell'organizzazione, nel lungo periodo; l'influenza delle tecnologie emergenti sull'organizzazione; le nuove competenze che potrebbero essere necessarie; le modifiche che si possono prevedere nei requisiti cogenti, o nei mercati del lavoro e nelle altre risorse, che potrebbero influire sull'organizzazione. 8.5 Riesame delle informazioni provenienti da monitoraggio, misurazione ed analisi L’ alta direzione dovrebbe utilizzare un approccio sistematico per riesaminare le informazioni disponibili e per assicurare che le informazioni siano utilizzate per il processo decisionale (vedere il punto 4.2). Possono essere raccolti dati da varie fonti, quali: il monitoraggio del contesto dell'organizzazione; le misurazioni delle prestazioni dell'organizzazione, compresi gli indicatori chiave di prestazione; le valutazioni dell'integrità e della validità dei processi di misurazione; i risultati degli audit interni, delle attività di autovalutazione e di benchmarking; la valutazione del rischio; le informazioni di ritorno da clienti e da altre parti interessate. I riesami dovrebbero essere utilizzati per valutare i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi applicabili. I riesami dovrebbero essere eseguiti ad intervalli pianificati e periodici, per permettere di determinare le tendenze, e di valutare il progresso dell'organizzazione verso il conseguimento dei propri obiettivi. Essi dovrebbero inoltre essere utilizzati per identificare opportunità per il miglioramento, l'innovazione e l'apprendimento. I riesami dovrebbero affrontare la valutazione e l'esame delle attività di miglioramento eseguite precedentemente, compresi gli aspetti di adattabilità, flessibilità e reattività, in riferimento alla vision ed agli obiettivi dell'organizzazione. Riesami efficaci dei dati possono aiutare nel conseguimento dei risultati pianificati. Gli elementi in uscita dai riesami possono essere utilizzati per il benchmarking interno, tra attività e processi, e per evidenziare tendenze nel tempo; essi possono essere inoltre utilizzati esternamente, a fronte dei risultati conseguiti da altre organizzazioni, nello stesso o in altri settori. Gli elementi in uscita dai riesami possono indicare l'adeguatezza delle risorse messe a disposizione, e quanto efficacemente le risorse siano state utilizzate per il conseguimento degli obiettivi dell'organizzazione. Gli elementi in uscita dai riesami dovrebbero essere presentati in una forma tale da facilitare l'effettuazione delle attività di miglioramento del processo. COME SI ACQUISISCONO QUESTE INFORMAZIONI? Attraverso LE CHECK LIST 75 CHE COS’È UNA CHECK LIST? E’ uno strumento di controllo dei processi, sia formalizzati in una procedura che non proceduralizzati. 76 COM’È FATTA UNA CHECK LIST? E’ una lista di domande a cui rispondere SI o NO per acquisire dati sull’andamento di un processo o sui risultati di una attività. 77 COME COSTRUIRE UNA CHECK LIST? Quali punti della procedura sono da considerare per la check list? 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. INDICE DI UN DOCUMENTO DI PROCEDURA SCOPO CAMPO DI APPLICAZIONE RESPONSABILITA’ DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ INDICATORI DI PROCESSO RIFERIMENTI ARCHIVIAZIONI TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI DOCUMENTI DI RIFERIMENTO 78 COME COSTRUIRE UNA CHECK LIST? Quelli evidenziati in rosso sono i punti su cui concentrarsi; le domande relative possono essere comuni a tutte le check list relative a procedure. Il punto 4 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ varia invece da procedura a procedura, perché entra nello specifico delle attività. 79 Esempi di domande su…. 1.SCOPO - Gli operatori conoscono i contenuti della procedura? - Gli operatori sono consapevoli dello scopo della procedura? 80 Esempi di domande su…. 3. RESPONSABILITÀ - Esiste un responsabile per ogni attività prevista? - Gli incarichi dei responsabili sono stati formalizzati? - Gli incarichi conferiti sono stati descritti in modo preciso ed articolato? 81 Esempi di domande su…. 5. INDICATORI DI PROCESSO - Gli operatori conoscono gli indicatori di processo ed i parametri in cui si deve mantenere l’attività? - Gli indicatori di processo sono tutti rispettati? 82 Esempi di domande su…. 7. ARCHIVIAZIONE - La documentazione è completa per quanto riguarda i moduli previsti dalla procedura? - Le modalità dichiarate di accesso alla documentazione sono rispettate? - I responsabili conoscono le modalità di accesso e l’allocazione della documentazione? 83 Check list di controllo relativa alla procedura di sistema Sviluppo e gestione del POF intervistatore:____________ ________________________ 84 Oggetto Sì No Osservazioni Tutti i docenti sono a conoscenza di questa procedura? Il personale ATA è a conoscenza di questa procedura? Gli operatori sono consapevoli dello scopo della procedura? Esiste un responsabile per ogni attività prevista? Gli incarichi dei responsabili sono stati formalizzati? Gli incarichi conferiti sono stati descritti in modo preciso ed articolato? E’ stato definito l’obiettivo generale del POF? E’ stata effettuata e aggiornata la pianificazione della attività finalizzate alla stesura del testo? Si è proceduto all’analisi e alla valutazione delle attività svolte nel precedente anno scolastico? I docenti responsabili di un progetto lo hanno definito pianificando tutte le fasi di sviluppo previste? Il Gruppo di lavoro ha esamito i singoli progetti prima di inserirli nel POF presentato al Collegio dei docenti? Nel curare la stesura del POF il gruppo di lavoro ha verificato che esso sia completo in tutte le sue parti? La bozza del testo è stata messa a disposizione di tutti i docenti per eventuali suggerimenti e/o modifiche? E’ stato convocato entro il termine stabilito il Collegio dei docenti per l’approvazione del POF? Sono state effettuate valutazione e monitoraggio delle attività e dei progetti inseriti nel POF? Gli operatori conoscono gli indicatori di processo ed i parametri in cui si deve mantenere l’attività? Gli indicatori di processo sono tutti rispettati? La documentazione è completa? Le modalità di accesso alla documentazione sono rispettate? I responsabili conoscono le modalità di accesso e l’allocazione della documentazione? 85 Chi scrive le check list e formula le domande agli operatori? Il Responsabile Qualità Scuola ed i componenti del Gruppo di Miglioramento 86 A chi vanno poste domande delle check list? le Alle persone e alle figure che svolgono un ruolo nel processo, sia come attori che come fruitori, p.e. Responsabili di progetto, funzioni strumentali, collaboratori, personale ATA , docenti, genitori. 87 Allegati al capitolo VIII DOCUMENTI DI PROCEDURA : 1. «GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE/AUDIT INTERNI» 2. «TENUTA SOTTO CONTROLLO DELLE NON CONFORMITÀ 3. «AZIONI CORRETTIVE E PREVENTIVE» “L'uomo è fatto in modo tale che, se qualcosa accende la sua anima, l'impossibile svanisce” Jean De La Fontaine 89