Casistica clinica Vol. 99, N. 2, Febbraio 2008 Pagg. 93-96 Uno strano caso di perdita transitoria di coscienza: la sindrome di Fahr Olivia Simone, Cosimo Tortorella, Giovanni Antonaci, Salvatore Antonaci Riassunto. Un paziente di 69 anni di sesso maschile giungeva alla nostra osservazione per episodi recidivanti di perdita transitoria di coscienza associati a disturbi del comportamento e dell’umore. La TC cranio mostrava calcificazioni cerebrali bilaterali da riferire a sindrome di Fahr. La successiva indagine laboratoristica metteva in evidenza un’alterazione del metabolismo fosfo-calcico compatibile con una diagnosi di pseudoipoparatiroidismo, la cui correzione determinava un miglioramento della sintomatologia clinica. Questo caso rappresenta la prima evidenza di sindrome di Fahr associata a episodi similsincopali, e suggerisce la necessità di eseguire una TC cranio e di ricercare eventuali segni di disparatiroidismo in tutti i soggetti che lamentino episodi recidivanti di perdita di coscienza non riconducibili a cause note. Parole chiave. Perdita transitoria di coscienza, pseudoipoparatiroidismo, sindrome di Fahr. Summary. An unusual case of transient loss of consciousness: the Fahr’s syndrome. A 69-year-old male was admitted to our Division because of repeated episodes of transient loss of consciousness and minimal cognitive and behavioural disturbances. Brain CT showed Fahr-type bilateral calcifications. Laboratory findings showed a phospho-calcium metabolism disorder consistent with the diagnosis of pseudohypoparathyroidism, whose correction led to a significant clinical improvement. This is the first case of Fahr’s syndrome associated with syncope-type episodes. This observation suggests that a brain CT, as well as the search for a dysparathyroidism condition, should always carried out in all patients with unexplained recurrent episodes of loss of consciousness. Key words. Fahr’s syndrome, pseudohypoparathyroidism, transient loss of consciousness. Introduzione minante (un locus è stato identificato sul braccio lungo del cromosoma 14), sebbene non manchino La malattia di Fahr, conosciuta anche come “Bicasi sporadici1. Il decorso della malattia è spesso lateral Striatopallidodentate Calcinosis” (BSPDC) asintomatico o oligosintomatico, prevalendo in tal primitiva1, è una rara afcaso le alterazioni delle fezione neurologica caratfunzioni motorie1,2,4 (55% terizzata dalla presenza dei casi) con rigidità, ipoDescriviamo un caso di sindrome di Fahr ad di calcificazioni idiopaticinesia, tremori, distonia, esordio alquanto singolare, caratterizzato che, bilaterali e simmetricorea e atassia, associate da episodi recidivanti di perdita di coscienche, a livello dei nuclei a turbe neuropsichiatriza. Il corretto inquadramento clinico e la della base, dei nuclei denche e demenza5,6,7. conseguente correzione delle alterazioni tati del cervelletto, dei nuPuò di rado manifedel metabolismo fosfo-calcico, correlate alclei del talamo e del censtarsi perdita di coscienla sottostante condizione di pseudoipopatro semiovale. Si tratta di za, conseguente in genere ratiroidismo, hanno determinato un prouna malattia familiaa crisi convulsive generagressivo miglioramento delle condizioni clire1,2,3, in cui a volte è poslizzate o parziali1, assoniche del paziente. sibile riconoscere una traciate a stato confusionale smissione autosomica dopost-critico. Dipartimento di Clinica Medica, Immunologia e Malattie Infettive, Sezione di Medicina Interna, Università, Policlinico, Bari. Pervenuto il 12 giugno 2007. 94 Recenti Progressi in Medicina, 99, 2, 2008 A differenza della malattia di Fahr, nella sindrome di Fahr1,2 (BSPDC secondaria), le calcificazioni dei nuclei grigi centrali costituiscono l’epifenomeno di una patologia primitiva. La tabella 1 presenta la più recente classificazione eziologica, proposta da Manyam1, delle calcificazioni coinvolgenti i nuclei striato, pallido e dentato, dassificazione basata sulla sede anatomica in cui si depositano il calcio e altri minerali. Al di là del lungo elenco di patologie potenzialmente coinvolte, la sindrome di Fahr si associa, nella maggioranza dei casi, ad alterazioni del metabolismo fosfo-calcico conseguenti a disfunzione delle paratiroidi2,8,9,10. Tali alterazioni sarebbero solo in parte da addebitare all’errore metabolico, essendo probabilmente coinvolti anche fattori genetici1 (è ipotizzato nello pseudoipoparatiroidismo il coinvolgimento di un locus sul 20q). Tabella 1. Classificazione delle calcificazioni bilaterali coinvolgenti i nuclei striato, pallido e dentato. ■ Calcinosi dello striatopallidodentato Primitiva Autosomica dominante Familiare Sporadica Secondaria Sistema endocrino Ipoparatiroidismo Pseudoipoparatiroidismo Iperparatiroidismo Alterazioni dello sviluppo Sindrome di Cockayne Sindrome microcefalia, demielinizzazione e calcificazione dello striatopallidodentato Connettiviti LES Tossici Piombo ■ Calcinosi bilaterale dello striatopallido Fisiologica Invecchiamento Alterazioni dello sviluppo Sindrome di Down Sindrome di Kearns-Sayre Degenerativa Sindrome di Aicardi-Goutieres Malattia di Coat Microangiopatia diffusa cerebrale Mutismo ipercinetico Genetica Deficit biotinidasi(AR) Deficit anidrasi carbonica II (AR) Sindrome COFS con traslocazione familiare 1;16 (AR) Agenti infettivi AIDS Meningoencefalite Encefalite da morbillo Metabolica Deficit di diidropteridina reduttasi Sindrome MELAS Neoplastica LLA Agenti fisici Terapia radiante Tossici Avvelenamento da CO ■ Calcificazione cerebellare bilaterale Primitiva Idiopatica Secondaria Agenti infettivi Sifilide Patologia vascolare Ematoma Descrizione del caso Un paziente di 69 anni, di sesso maschile, affetto da ipertensione arteriosa e ateromasia carotidea, in trattamento con sartanico e antiaggregante, giungeva alla nostra osservazione per la ricorrenza di episodi simil-sincopali, associati, a detta dei familiari, a turbe della memoria e della personalità e ad umore depresso, manifestatisi negli ultimi 6 mesi. Al momento del ricovero, l’esame clinico generale e quello neurologico risultavano nella norma. Gli esami ematochimici routinari rientravano nei range di normalità, ad eccezione della glicemia (120mg/dL, con OGTT negativa) e della colesterolemia (207 mg/dL) che risultavano lievemente aumentate. Le indagini volte ad escludere cause cardiache di sincope, come ECG sec Holter, tilt up test, ecocardiogramma, erano negative; l’ecodoppler TSA mostrava ateromasia carotidea di grado moderato a sinistra, l’ecografia addome e tiroide e la Rx torace erano nella norma. L’EEG mostrava rare anomalie puntute lente sulle regioni temporo-frontali di sinistra, mentre una TC cranio metteva in evidenza “…grossolani depositi calcifici in corrispondenza degli emisferi cerebellari, dei nuclei della base, dei centri semiovali ed in regione periventricolare bilateralmente da riferire a sindrome di Fahr” (figura 1 alla pagina seguente). Il Mini Mental State Examination risultava appena nei limiti della norma (25,7; valore normale >24) con una valutazione neuropsicologica globale che deponeva per “Single Non Memory Cognitive Decline”. La nota associazione della sindrome di Fahr con disturbi del metabolismo calcio-fosforo ci ha indotto ad indagare in tal senso. O. Simone et al.: Uno strano caso di perdita transitoria di coscienza: la sindrome di Fahr a b 95 c Figura 1. TC Cranio con evidenza di calcificazioni a livello degli emisferi cerebellari (a); dei gangli della base (b); e dei centri semiovali (c). Gli esami mettevano in evidenza una lieve ipocalcemia (7.2 mg/dL), con fosforemia aumentata (5.2 mg/dL) e magnesemia nella norma (1.8mg/dL). Il pannello nefrologico evidenziava ipocalciuria (20 mg/24h), mentre i tassi sierici di PTH circolante risultavano superiori ai limiti della norma (78ng/L, con valore normale fino a 50). Il dosaggio di vitamina D3 era invece ai limiti bassi (39 pmol/mL, con valori normali da 40 a 1000 pmol/ml). Infine, una mineralometria ossea metteva in evidenza una condizione di osteopenia (T-Score -1.50). Nel loro insieme, tali dati ci hanno permesso di diagnosticare una condizione di pseudoipoparatiroidismo. È stata pertanto impostata una terapia sostitutiva a base di calcio e vitamina D3 ed il paziente è stato posto sotto rigoroso controllo. Nei sei mesi successivi l’inizio della terapia non si sono registrati nuovi episodi di perdita di coscienza e si è assistito ad un netto miglioramento del tono dell’umore, insieme ad una normalizzazione del metabolismo fosfo-calcico del paziente. Discussione Il caso riportato rappresenta la prima segnalazione di sindrome di Fahr ad esordio caratterizzato da ripetuti episodi di perdita di coscienza, in assenza di rilevanti disturbi motori piramidali o extrapiramidali ma con iniziali segni di deterioramento intellettivo ed alterazioni comportamentali. Insieme ai disturbi citati, il paziente presentava un’alterazione del metabolismo fosfo-calcico compatibile con un quadro clinico di pseudoipoparatiroidismo. Questo dato è particolarmente interessante, non solo perché una condizione di iper, ipo o pseudoipoparatiroidismo si ritrova spesso associato alla sindrome di Fahr2,8,9,10, ma anche perché la correzione dei disordini metabolici correlati alla disfunzione delle paratiroidi è frequentemente in grado di determinare un miglioramento dei segni e dei sintomi della malattia. È questo il caso del nostro paziente, in cui la somministrazione di calcio e vitamina D3 ha determinato la scomparsa degli episodi simil-sincopali e, contemporaneamente, un significativo recupero di equilibrio cognitivo e comportamentale. Mentre tali dati sono altamente suggestivi di una relazione causale tra perdita transitoria di coscienza da una parte e pseudoipoparatiroidismo/cal- cificazioni cerebrali multifocali dall’altra, i meccanismi fisiopatologici che sottendono tale relazione rimangono sostanzialmente inspiegati e possono essere soltanto oggetto di speculazione. Una possibile interpretazione patogenetica è che gli episodi di transitoria perdita di coscienza riferiti dal nostro paziente siano in realtà crisi comiziali, già descritte in corso di sindrome di Fahr come risultato dei depositi calcifici a livello cerebrale. Tale ipotesi, tuttavia, è poco sostenibile in quanto dall’anamnesi non risulta la presenza di auree premonitrici, di crisi tonico-cloniche, di confusione post-critica e/o di rilasciamento sfinteriale. D’altra parte, sebbene la lieve ipocalcemia, unitamente alla scomparsa di tali episodi dopo terapia ricalcificante, possa fare altresì pensare all’insorgenza di crisi ipocalcemiche, va considerato che il paziente non ha mai manifestato altri sintomi suggestivi di tale evenienza. L’ipotesi più probabile è invece che gli episodi in questione siano da riferire a vere e proprie sincopi neuromediate11, imputabili al coinvolgimento dei centri di controllo del sistema nervoso vegetativo sul tono vascolare da parte delle calcificazioni a sede talamica, dei nuclei della base e dei nuclei dentati del cervelletto. Chevalier et al.2 hanno suggerito che una condizione di disparatiroidismo andrebbe sempre ricercata in presenza di calcificazioni cerebrali Fahr-type e, viceversa, un esame neurologico sistematico e, quando necessario, una TC cranio, dovrebbero essere sempre inclusi nella valutazione diagnostica di pazienti con alterazioni del metabolismo fosfo-calcico. Il caso sopra descritto ci consente di ampliare tali raccomandazioni, suggerendo che la ricerca di una condizione di disparatiroidismo e una TC cranio dovrebbero essere sempre effettuate in quei pazienti che lamentino episodi recidivanti di perdita di coscienza non riconducibili a cause note. 96 Recenti Progressi in Medicina, 99, 2, 2008 Bibliografia 1. Manyam BV. What is and what is not “Fahr’s disease”. Parkinsonism Relat Disord 2005; 11: 73-80. 2. Chevalier D, Marie I, Tillon J, Lévesque H. A cause of cerebral calcification not to be ignored: Fahr syndrome. Rev Med Interne 2005; 26: 668-70. 3. 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