CISMA Srl via Siemens 19, I-39100 Bolzano c/o TIS innovation park via Malpaga 8, I-38100 Trento Tel: 0471-068295/068281; 0461-222014 Fax: 0471-068197; 0461-522545 Web: http://www.cisma.bz.it Mail: [email protected] Valutazione dell'impatto sulla qualità dell'aria nella città di Bolzano Committente Descrizione Comune di Bolzano Qualità dell'aria Bolzano Documento n°: Data: Autori: 2010/BZ/01 27/01/2010 Ing. Ing. Ing. Ing. Ilaria Todeschini Gianluca Antonacci Andrea Cemin Laura Pretto Responsabile: Ing. Gianluca Antonacci Indice generale 1 Introduzione........................................................................................................ 3 1.1 Ossidi di azoto.............................................................................................. 4 1.2 Polveri.......................................................................................................... 4 2 Valutazione degli scenari emissivi.......................................................................8 2.1 Emissioni da traffico..................................................................................... 9 2.1.1 Stima delle variazioni di traffico e delle vendite di combustibili..........11 2.1.2 Evoluzione del parco circolante...........................................................11 2.1.3 Stima dei fattori di emissione..............................................................12 2.1.4 Calcolo delle emissioni totali da traffico..............................................12 2.1.4.1 Ossidi di azoto.............................................................................. 16 2.1.4.2 Polveri sottili................................................................................. 18 2.2 Emissioni diffuse......................................................................................... 21 2.3 Emissioni da sorgenti puntuali....................................................................22 2.4 Emissioni totali........................................................................................... 23 3 Modelli di dispersione........................................................................................ 36 3.1 Modello meteorologico CALMET.................................................................36 3.2 Modello di dispersione CALPUFF.................................................................37 3.3 Risultati ..................................................................................................... 39 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada........................................................45 4.1 Applicazione del modello di dispersione AUSTAL2000................................45 4.1.1 Domini di calcolo................................................................................. 47 4.1.2 Dati di input......................................................................................... 47 4.2 Risultati...................................................................................................... 50 4.3 Considerazioni conclusive..........................................................................52 1 1 Introduzione 1 Introduzione Si è effettuata una valutazione della qualità dell'aria nella città di Bolzano, con particolare riferimento all'inquinante NO2. La motivazione risiede nella necessità, da parte della Provincia di Bolzano e degli enti comunali per quanto di loro specifica competenza, di predisporre un “piano di rientro” con orizzonte temporale all'anno 2015 con riferimento, appunto, all'inquinante NO 2. L'obbligo è derivante da quanto contenuto nel D. Lgs. 155/2010, in recepimento della direttiva europea 2008/50/CE. Viene qui richiesto di valutare le condizioni di inquinamento attuale (compito assolto dall'APPA tramite la misurazione in continuo nei punti di misura di riferimento (centraline di qualità dell'aria), stimare i contributi delle sorgenti, nonché predisporre un piano di rientro entro l'anno 2015 che riporti, il valore medio annuo di NO2 sotto la soglia di 40 µg/m³, ove essa sia superata. I fenomeni atmosferici su scala locale (dell'ordine dei km) che interessano la zona oggetto dello studio sono da attribuire alla peculiare conformazione orografica e alla presenza di un sistema di brezze di valle. Tali condizioni meteorologiche locali sono dunque condizionanti sia per il manifestarsi degli episodi di inquinamento acuto, sia per la caratterizzazione a lungo termine della qualità dell’aria nella zona. Diversamente da quanto avviene nel caso più semplice di territorio pianeggiante, nel caso in esame è cruciale poter disporre di uno strumento matematico in grado di caratterizzare con sufficiente dettaglio un campo di moto spiccatamente tridimensionale che varia nello spazio con relativa rapidità. In fase di implementazione del modello è necessario precisare, insieme alle schematizzazioni fisiche e agli strumenti di calcolo, l'insieme delle informazioni necessarie (variabili di ingresso e dati al contorno): a tale proposito va sottolineato come la qualità dei risultati ottenuti sia strettamente connessa con la quantità e qualità delle informazioni a disposizione, per cui spesso non risulta praticabile la scelta di una modellazione numerica sofisticata perché i dati in ingresso a disposizione sono carenti. Per colmare tale lacuna nell’ambito dello studio. Nel caso specifico è stato possibile ottenere risultati accurati proprio grazie alla disponibilità di informazioni relative alle emissioni e alle condizioni meteorologiche. Il motivo per cui si è scelto di utilizzare modelli differenti a diverse scale spaziali è correlato al fatto che la scelta dell'algoritmo è imposta da diversi fattori, fra cui la risoluzione spazio-temporale della simulazione e il tipo di fenomeno che si vuole indagare. La scelta di operare con un modello fotochimico (CAMx) a scala regionale e con risoluzione orizzontale di 500 m è imposta dal fatto che da un lato è necessario valutare la chimica atmosferica, che riveste una certa importanza a scala regionale, e dall'altro la necessità di cogliere le peculiarità del territorio della Provincia di Bolzano. Infatti l'orografia complessa non solo ha una grande importanza sulla meteorologia e quindi sui fenomeni di trasporto, ma è anche la motivazione per spiega l'aggregazione delle emissioni lungo il fondo delle valli, ovvero le aree antropizzate. Quest'ultima considerazione 2 1 Introduzione porta a capire il motivo per cui uno strumento che tenda eccessivamente a “spalmare” il contaminante già nella fase di emissione, si rivelerebbe poco efficace per la previsione della qualità dell'aria in quest'area. Lo studio delle caratteristiche meteorologiche è essenziale ai fini della valutazione delle modalità di diluizione delle emissioni prodotte dall'insediamento urbano di Bolzano. Nel caso in esame i fenomeni di avvezione e diffusione degli inquinanti sono infatti prevalentemente determinati dalle condizioni meteorologiche locali, che comprendono sia il regime dei venti, sia le condizioni di stabilità atmosferica. 1.1 Ossidi di azoto Il presente lavoro si integra dal punto di vista metodologico con quanto svolto in parallelo a scala più ampia sul territorio provinciale. All'interno di quest'ultima analisi si è valutato di porre un focus particolare sulle aree particolarmente critiche, quali la città di Bolzano , quella di Bressanone e la fascia autostradale che attraversa la Provincia da Nord a Sud, con riferimento agli ossidi di azoto. La mappa relativa alla concentrazione media annua di NO 2 sull'intero territorio provinciale è riportata in Fig. 1. La criticità della zona della conca di Bolzano appare evidente dall'analisi della mappa ed è confermata anche dalle misurazioni di NO2 effettuate dall'APPA nel corso del 2009, che hanno individuato un superamento del valore di soglia per l'NO 2 sia per quanto riguarda la stazione di Piazza Adriano (41 µg/m3) che per quella di via Claudia Augusta (46 µg/m 3). Si è pertanto scelto di indagare in maniera più approfondita la qualità dell'aria nella comune di Bolzano tramite l'utilizzo di modelli matematici adeguati. In considerazione degli aspetti legislativi (requisiti D.Lgs. 155/2010) e del fatto che l'inquinante NO2 è attualmente l'unico che supera i limiti di legge su base annuale sul territorio di del Comune di Bolzano, il presente studio verte principalmente su questo inquinante. Dal punto di vista terminologico si utilizzeranno i seguenti termini con riferimento al suddetto inquinante: • NOx o ossidi di azoto: somma del biossido e monossido di azoto; il totale è soggetto a vari limiti di emissione (a seconda delle attività) secondo il D.Lgs. 152/2006; anche i fattori di emissione sono forniti sul valore totale • NO2 o biossido di azoto: inquinante soggetto a limite di legge sulla concentrazione in aria ambiente secondo il D.Lgs. 155/2010 • NO o monossido di azoto: inquinante non soggetto a limite di legge sulla concentrazione in aria ambiente; esso in atmosfera tende infatti a convertirsi a NO2 1.2 Polveri Con il termine di polveri atmosferiche si fa riferimento a una miscela di particelle solide e liquide (aerosol), sospese in aria, variabile per caratteristiche dimensionali, composizione e provenienza. In termini di dimensione si fa 3 1 Introduzione riferimento al D.M. 60/2002 e al più recente D. Lgs. 155/2010, indicando con PM10 la dimensione del diametro equivalente inferiore a 10 µm. Parte delle particelle che costituiscono le polveri atmosferiche sono emesse come tali da diverse sorgenti naturali ed antropiche ("polveri primarie"); parte invece derivano da una serie di reazioni chimiche e fisiche che avvengono nell’atmosfera ("polveri secondarie"). Va qui sottolineato, tuttavia, che la frazione di polveri secondarie è preponderante sul totale delle polveri presenti in atmosfera, con percentuali indicativamente tra il 60% e l'80% a seconda del contesto territoriale. Ne consegue che le misure di contenimento delle emissioni a scala locale possono agire, nel migliore dei casi solo sulla parte primaria, che è però solo il 20% - 40%. Si aggiunga a questo il fatto che i fenomeni di trasporto sulle polveri hanno un effetto molto maggiore che sugli ossidi di azoto, considerabili invece come “inquinante locale”. A seconda del processo di formazione, le particelle che compongono le polveri secondarie possono variare sia in termini dimensionali sia di composizione chimica. Con riferimento alle polveri una parte dell’inquinamento "di fondo" riscontrato in una determinata città può provenire da aree limitrofe. Per le PM10, al contrario di quanto succede con l'NO2 che è un inquinante locale, riveste un ruolo importante il trasporto regionale. Ne consegue, che ai fini della prevenzione per il primo inquinante le azioni locali, se non coordinate a scala regionale o superiore, avranno efficacia trascurabile. Questo spiega il motivo per cui non si ritiene proponibile effettuare simulazioni di inquinamento a scala locale come è stato fatto per l'NO2 sull'area di Bolzano. Quest'area è di fatto troppo piccola per poter vedere e ricostruire i fenomeni di trasporto e formazione di particolato in aria, che invece avvengono sulla distanza di centinaia di km. Si è quindi scelto di riportare la mappa di concentrazione di PM10 (Fig. 3) relativa all'area provinciale (studio svolto in collaborazione con l'Agenzia per l'Ambiente) ed il successivo dettaglio sull'area del Comune di Bolzano, mantenuto però alla scala spaziale del modello originale (si veda il Cap. 3.3 ). Una menzione particolare va fatta al fenomeno di trasporto delle polveri da aree esterne, che è stato ricostruito, a scala della Provincia di Bolzano, utilizzando le condizioni al contorno che consentono di ricavare, seppur in maniera approssimata, i fenomeni di trasporto di polveri da Sud. Il modello utilizzato per questa valutazione – il già citato CAMx opera a scala regionali può essere utilizzato come strumento di pianificazione e zonizzazione di massima ma non per verifiche puntuali relative ad aree ristrette, eventualità per la quale sono più adatte le misure dirette, a causa delle difficoltà sopra esposte con riferimento alla stima della frazione secondaria delle polveri. Considerando la frazione primaria, le particelle più grossolane derivano principalmente dal suolo e da altri materiali, le particelle più fini sono prodotte, in misura prevalente, dalla combustione di combustibili fossili utilizzati nei trasporti, nell’industria e nella produzione di energia. Le più rilevanti sorgenti antropiche sono: 4 1 Introduzione – emissioni prodotte dal traffico veicolare – processi di combustione di combustibili fossili per la produzione di calore ed energia – processi industriali La principale fonte urbana di emissione delle PM10 nell'area di studio è trasporto su gomma; seguono le emissioni da impianti di riscaldamento. Sono invece poco significativi in termini di impatto al suolo, all’interno delle area urbana di Bolzano, le fonti di inquinamento industriali. Si tenga conto inoltre che gli inquinanti emessi da camini di altezza più elevata rispetto al livello del piano stradale (quindi camini degli impianti industriali e di teleriscaldamento) possono tuttavia essere trasportati dagli agenti meteorologici anche su grandi distanze. Nel dettaglio delle maggiori fonti emissive locali si può inoltre affermare quanto segue: – Emissioni da traffico: Tutti i mezzi di trasporto emettono polveri fini. A parità di classe Euro i veicoli diesel, sia leggeri sia pesanti, emettono un quantitativo di polveri, per km percorso, maggiore rispetto ai veicoli a benzina. Le emissioni sono in parte attribuibili anche all’usura di freni e pneumatici e al risollevamento di polvere presente sulla carreggiata. – Emissioni da riscaldamento civile (sia domestico che centralizzato). Emettono polveri gli impianti alimentati a gasolio, olio combustibile e legna. Valori trascurabili di emissioni sono invece riconducibili agli impianti alimentati a metano. In considerazione di quanto detto il focus della seguente parte di relazione è quindi posto sugli ossidi di azoto, in quanto inquinante locale su cui i provvedimenti di competenza della Provincia e del Comune possono avere effetto positivo. Di seguito vengono quindi presentati i risultati degli approfondimenti in termini di qualità dell'aria (NO 2) sulla conca di Bolzano, successivi all'analisi eseguita a scala provinciale. Di seguito vengono quindi presentati i risultati degli approfondimenti in termini di qualità dell'aria sulla conca di Bolzano, successivi all'analisi eseguita a scala provinciale. 5 1 Introduzione Fig. 1 - Concentrazione media annua di NO2 sull'intero territorio provinciale, relativa all'anno 2009 e ottenuta attraverso il modello di dispersione CAMx. 6 1 Introduzione Fig. 2 - Concentrazione media annua di PM10 sull'intero territorio provinciale, relativa all'anno 2009 e ottenuta attraverso il modello di dispersione CAMx 7 2 Valutazione degli scenari emissivi 2 Valutazione degli scenari emissivi In considerazione delle premesse viste nel Cap. 1 , questo studio costituisce un approfondimento sul tema della qualità dell'aria e in particolare della concentrazione di biossido di azoto (NO2) nell'area del comune di Bolzano. Per poter efficacemente stimare le concentrazioni di questo inquinante sull'intero territorio comunale, è necessario effettuare delle valutazioni sulle emissioni in atmosfera dovute alle diverse sorgenti presenti sul territorio. Le sorgenti di inquinante sono state aggregate in tre settori principali, industriale, riscaldamento e traffico. Si è qui tenuto conto del fatto che le emissioni di ossidi di azoto sono ricavabili, e comunque regolamentate, in termini di NO x (ovvero ossidi totali), mentre l'immissione è regolamentata in termini di solo NO 2 (biossido di azoto). La conversione di NO (monossido) a NO 2 (biossido) è tenuta in conto in tutta la trattazione seguente. Le sorgenti industriali sono le attività produttive che scaricano in atmosfera attraverso camini; le caratteristiche principali di queste emissioni sono quelle di essere localizzate in un punto individuabile e di realizzarsi a un'altezza significativa dal suolo. Gli inquinanti emessi in questo modo vengono quindi dispersi negli strati elevati e ricadono al suolo solo dopo aver subito un processo di diluizione. Pertanto il loro impatto al suolo è mitigato dal processo di diffusione, anche in presenza di flussi emissivi considerevoli. Le sorgenti dovute al traffico sono state suddivise a loro volta in tre componenti. La prima raggruppa le emissioni provenienti dal traffico che percorre l'autostrada del Brennero, la seconda raggruppa le principali arterie stradali cittadine, lungo le quali si concentra la maggior parte del traffico. Entrambe queste sorgenti sono state schematizzate come sorgenti lineari, cioè ipotizzando che l'inquinante venga emesso lungo l'asse stradale. La terza componente raggruppa il traffico che si realizza lungo le strade minori, che collegano quelle principali alle abitazioni e agli edifici sedi di servizi di vario tipo. Questa parte del traffico, che è distribuita sul territorio lungo tutte le strade e i passaggi minori è stata schematizzata come sorgente diffusa. Le sorgenti stradali, localizzate a bassa quota, hanno un'area di impatto molto prossima alla sorgente medesima. Le sorgenti dovute al riscaldamento sono state schematizzate e distribuite sul territorio comunale considerando i dati relativi alla popolazione residente disponibile per tutte le sezioni di censimento del comune. In questo modo le emissioni del riscaldamento risultano essere maggiori laddove è maggiore la densità della popolazione residente. All'interno delle emissioni dovute al riscaldamento sono state conteggiate anche quelle imputabili al settore terziario (uffici, servizi). Per la stima delle emissioni provenienti dalle diverse sorgenti si è fatto riferimento all'Inventario delle Emissioni del 2007, in cui sono identificati i Macrosettori cui è imputabile la maggiore emissione di NO X. A livello europeo il modello di riferimento per la stima degli scenari emissivi futuri è il modello GAINS (Greenhouse Gas – Air Pollution Interactions and 8 2 Valutazione degli scenari emissivi Synergies), che si basa su una complessa serie di ipotesi sui trend energetici ed economici, sulle strategie politiche di controllo delle emissioni e sull'evoluzione delle normative europee e nazionali. Attualmente è possibile accedere solo ai risultati del progetto “GAINS Europe” che elabora scenari emissivi per ciascun Stato Europeo (http://gains.iiasa.ac.at/gains/docu.EUR/index.menu). Il progetto “GAINS Italy”, che prevede l'elaborazione di scenari emissivi dettagliati a livello di regione italiana, è ancora in fase di elaborazione da parte dell'ENEA. Limitarsi a un dettaglio a scala nazionale risulta poco rappresentativo per una realtà particolare come quella altoatesina; quindi si è proseguito il lavoro definendo delle ipotesi specifiche per il territorio in esame. Partendo dall'Inventario delle Emissioni del 2007, sono stati identificati i Macrosettori cui è imputabile la maggiore emissione di NO X; per ciascun settore e macrosettore interessato è stato stimato un trend di crescita fino al 2015, sulla base del quale è stata poi stimata l’evoluzione delle emissioni. I Macrosettori considerati sono: • traffico, a sua volta suddiviso in traffico sulle principali arterie stradali, traffico diffuso all'interno dell'intera città e traffico sull'autostrada A22 • riscaldamento • sorgenti puntuali. La valutazione degli scenari emissivi è stata fatta su base provinciale e poi contestualizzata al territorio comunale di Bolzano. Le emissioni di inquinanti presentate di seguito si riferiscono agli inquinanti ossidi di azoto totali, una famiglia di composti che comprende NO e NO 2, (oltre ad altri composti dell'azoto in percentuale trascurabile). Mentre le emissioni sono misurate e regolamentate in termini di ossidi totali, il limite di legge per la qualità dell'aria è invece riferito alla concentrazione in aria al livello del suolo del biossido di azoto (NO2), perché quest'ultimo è la specie più pericolosa per la salute umana. Gli ossidi di azoto (NO x) emessi in atmosfera si trasformano a causa di complesse reazioni foto-chimiche nelle quali partecipano anche altri inquinanti, come ad esempio l'ozono, formando biossido di azoto. Un generico provvedimento relativo al contenimento delle emissioni di ossidi di azoto (NO x) ha quindi effetto sia diretto che indiretto sulla concentrazione al suolo di biossido di azoto (NO2). I calcoli effettuati tramite modelli matematici tengono conto delle trasformazioni chimiche che avvengono in atmosfera. 2.1 Emissioni da traffico Nel calcolo delle emissioni da traffico, viene considerato separatamente il contributo dell'autostrada, delle principali arterie di traffico che vengono considerate come sorgenti lineari e la componente di traffico diffuso che tiene conto di tutte le altre emissioni dovute al traffico sulle strade di minore 9 2 Valutazione degli scenari emissivi importanza. Le emissioni legate al traffico veicolare circolante su strada sono state calcolate adottando il programma COPERT IV (Computer Programme to calculate Emissions from Road Transport). La stima delle emissioni future viene realizzata a partire dai valori calcolati per l’anno 2007; tali valori vengono aggiornati in tre fasi: • stima della variazione delle emissioni complessive proporzionale alla variazione dei flussi di traffico misurati per l’autostrada e alle vendite complessive di combustibile (stimate sommando le vendite delle diverse tipologie di combustibili espresse in GJ), per le altre strade. • applicazione alle emissioni stimate al punto uno di variazioni proporzionali alle variazioni ipotizzate della composizione del parco circolante Quindi le emissioni si calcolano come: EmissioniAnnoN= Emissioni2007·TrafficoAnnoN/Traffico2007 ·VeicoliAnnoN/Veicoli2007 Dove: TrafficoAnnoN/Traffico2007 Variazione del traffico espressa come rapporto della variazione delle vendite di combustibili o, per l’autostrada, dei flussi veicolari. VeicoliAnnoN/Veicoli2007 • Rapporto tra veicoli dello stesso settore (Auto, pesanti ecc.) e stessa classe di normativa per le categorie di veicoli nuove, per le quali al momento non sono state calcolate emissioni, si effettua una stima basata su un’ipotesi di variazione della percorrenza annua e di riduzione dei fattori di emissione in modo proporzionale a quanto previsto dalla normativa. Il fattore di emissione viene ricavato come media del fattore di emissione di ciascun tipo di veicolo pesata sulla base di: ◦ numero di veicoli immatricolati ◦ percorrenza media annua urbana per tipo di veicolo. Mentre la percorrenza è funzione dell'età del veicolo, la composizione del parco circolante varia con gli anni, man mano che questo si rinnova. Le proiezioni future sulla composizione del parco circolante sono state stimate considerando diverse tipologie di veicoli: ◦ Autovetture passeggeri ◦ Veicoli commerciali leggeri ◦ Veicoli commerciali pesanti / autobus ◦ Ciclomotori e motocicli. 10 2 Valutazione degli scenari emissivi Per ciascuna tipologia di veicoli, sono stati definiti dei trend di evoluzione riguardanti il numero di veicoli, la suddivisione per tipologia di combustibile, la suddivisione per classi di età. Il fattore di emissione dei veicoli dipende da diversi fattori: ◦ il tipo di motorizzazione (combustibile, cilindrata) ◦ l'anzianità del veicolo (Euro 0, Euro1 , Euro 2 etc.) ◦ le condizioni di guida (velocità) Tenendo conto di tutti questi fattori, per ciascuna categoria di veicoli è stato calcolato un fattore di emissione relativo per lo scenario relativo al 2015. 2.1.1 Stima delle variazioni di traffico e delle vendite di combustibili Le emissioni derivanti da traffico autostradale sono state calcolate sulla base della stima dei volumi di traffico. Per i veicoli leggeri si è ipotizzato un tasso di crescita annuo pari al 2%, pari approssimativamente alla crescita media del periodo 2002-2007. Per i veicoli pesanti si è supposto un tasso di crescita annua dell’1,5% fino al 2012 (ipotizzando uno strascico della crisi); successivamente si è riportato il tasso al 3%, valore prossimo al trend medio dal 2003 al 2009. Il calcolo delle emissioni per tutte le altre tipologie di strade è stato effettuato sulla base dei dati delle vendite di combustibili disponibili dall’anno 2003. A differenza dell’analisi dei flussi autostradali, effettuata sulle tratte altoatesine dell’A22, l’analisi è stata effettuata a livello regionale coerentemente con la metodologia di stima dell’inventario delle emissioni implementata nel sistema INEMAR. Sulla base dei trend degli anni passati si è ipotizzato un tasso di crescita annuo del gasolio del 3,5% ed un trend di decrescita della benzina del -3,5%. I combustibili gassosi hanno subito negli anni scorsi un forte incremento (quasi il 18% tra il 2003 e il 2009, con una punta del 43% il 2008) dovuto alle agevolazioni fiscali erogate; per il futuro si è ipotizzato un incremento annuo del 10% fino al 2012 e del 2% per gli anni successivi. 2.1.2 Evoluzione del parco circolante Le proiezioni future sulla composizione del parco circolante sono state stimate considerando diverse tipologie di veicoli: ◦ Autovetture passeggeri ◦ Veicoli commerciali leggeri ◦ Veicoli commerciali pesanti / autobus ◦ Ciclomotori e motocicli. Per ciascuna tipologia di veicoli, sono stati definiti dei trend di evoluzione riguardanti il numero di veicoli, la suddivisione per tipologia di combustibile, la suddivisione per classi di età. 11 2 Valutazione degli scenari emissivi Autovetture passeggeri Si è ipotizzato un incremento annuo del numero di autoveicoli circolanti del 1,2% (pari alla media degli incrementi dall’anno 2005 al 2008). Per quel che riguarda le tipologie motoristiche si è considerato un decremento annuo dei veicoli a benzina del -2% e un incremento dei veicoli diesel decrescente dal 5% (2009-2011) al 3% (2015). I restanti veicoli sono stati attribuiti a metano e GPL considerando costante il rapporto tra le due tecnologie. Veicoli commerciali leggeri Per quel che riguarda i veicoli leggeri si è ipotizzato costante nel tempo il numero dei veicoli a benzina mentre si è supposto un incremento annuo del 3% per i veicoli a gasolio. Veicoli commerciali pesanti / autobus L’andamento delle immatricolazioni di questi veicoli negli anni scorsi è apparso molto discontinuo, probabilmente influenzato dalle politiche di compravendita delle grandi flotte presenti in regione. Per lo scenario di calcolo si è ipotizzato un decremento annuo pari allo -0,5%. Va segnalato che sussistono delle incertezze sull’anno di introduzione dei veicoli EURO6: nel caso in esame si è ipotizzato che i primi veicoli di questa categoria inizino a circolare nel 2013. Per quanto riguarda l’autostrada si è tenuto conto di alcuni studi che hanno rilevato come i veicoli lì circolanti siano in realtà mediamente di fabbricazione più recente rispetto a quelli circolanti sul resto del territorio. Per tener conto di ciò si è ipotizzato in autostrada un parco più “giovane” di un anno, ovverosia si è considerata per il 2010 la composizione relativa al 2011 e per il 2015 la composizione relativa al 2016. Ciclomotori e motocicli I dati relativi ai ciclomotori presentano generalmente una grande incertezza, non questi veicoli registrati in maniera analoga agli altri; in considerazione di questa incertezza si è ipotizzato che il parco resti nel complesso costante con tassi di rinnovamento analoghi a quelli stimati per i motocicli, ipotizzati pari al 5%. Non avendo previsto l’introduzione di nuove normative, il parco tenda in futuro ad essere composto prevalentemente da veicoli EURO3. 2.1.3 Stima dei fattori di emissione Per il calcolo dei fattori di emissione, si è utilizzato il programma COPERT IV (Computer Programme to calculate Emissions from Road Transport). Il fattore di emissione per ciascuna classe di veicolo viene ricavato sulla base di: ◦ numero di veicoli immatricolati ◦ percorrenza media annua urbana per tipo di veicolo. Mentre la percorrenza è funzione dell'età del veicolo, la composizione del parco circolante varia con gli anni, man mano che questo si rinnova. Il fattore di emissione dei veicoli dipende da diversi fattori: ◦ il tipo di motorizzazione (combustibile, cilindrata) 12 2 Valutazione degli scenari emissivi ◦ l'anzianità del veicolo (Euro 0, Euro1 , Euro 2 etc.) ◦ le condizioni di guida (velocità) Tenendo conto di tutti questi fattori, per ciascuna categoria di veicoli è stato calcolato un fattore di emissione per lo scenario relativo al 2015. 2.1.4 Calcolo delle emissioni totali da traffico • Emissioni autostradali Il totale delle emissioni autostradali è calcolato a partire dal parco macchine autostradale sulla base dei flussi di traffico presentati nel paragrafo 2.1.1 . Si è ipotizzata una velocità pari a 110 km/h per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri (corrispondente al limite di velocità nel tratto di autostrada considerato) e 85 km per i veicoli pesanti. • Emissioni da traffico diffuso Il totale da traffico diffuso è calcolato a partire dal parco macchine precedentemente descritto ipotizzando una velocità media dei veicoli pari a 30 km/h. Le emissioni sono redistribuite sull'intero territorio comunale in base alla densità di popolazione, riportata in Fig. 3. La mappa è stata ricavata a sua volta dalla mappa delle sezioni di censimento della Provincia di Bolzano relativa all'anno 2005. In questo modo le emissioni da traffico diffuso risultano essere maggiori laddove è maggiore la densità della popolazione residente. • Emissioni strade principali Il totale delle emissioni provenienti dalle strade principali è calcolato a partire dal parco macchine autostradale sulla base dei flussi di traffico illustrati nel paragrafo 2.1.1 . Si è ipotizzata una velocità pari a 30 km/h. Per quanto riguarda le emissioni di inquinanti dovute al traffico veicolare è necessario possedere un grafo stradale in grado di rappresentare, seppure in modo semplificato, il tracciato delle diverse strade a cui associare un diverso dato di intensità di traffico. Per il dominio all'interno del comune di Bolzano si è costruito un grafo stradale in cui si è tenuto conto solamente gli archi corrispondenti alle arterie di traffico principali, di cui sia nota l'intensità di traffico. In particolare, sono stati utilizzati i dati provenienti dalle spire del Comune di Bolzano e quelli misurati nelle campagne effettuate a maggio 2006 e ottobre 2007 in settimane ritenute rappresentative del traffico medio per l'intero anno. Inoltre per la strada di S. Genesio e la S.S. 12 a Pineta e Cardano sono stati utilizzati anche i dati delle spire provinciali pubblicati da ASTAT. Il grafo stradale con i dati di traffico relativi all'anno 2007 è riportato in Fig. 4. I dati di traffico per gli anni 2005 e 2009 sono stati ottenuti a partire dai dati misurati del 2007 tenendo conto dell'evoluzione del traffico medio valutata sulla base dei dati di traffico provinciale. Si tenga conto comunque che negli ultimi anni l'intensità del traffico è risultata essere piuttosto stabile mentre il ricambio all'interno del parco macchine influenza in modo molto più significativo lo scenario emissivo. 13 2 Valutazione degli scenari emissivi Fig. 3 - Densità abitativa del comune di Bolzano nell'anno 2005 14 2 Valutazione degli scenari emissivi Fig. 4 - Traffico giornaliero medio (TGM) relativo allo scenario 2007 15 2 Valutazione degli scenari emissivi Sulla base dei flussi di traffico e del grafo stradale e partendo dalle emissioni relative agli inventari del 2005 e del 2007, sono stati valutati gli scenari emissivi fino al 2015, distinguendo le emissioni autostradali da quelle derivanti dal complesso degli altri archi viari (traffico diffuso e archi principali). Sono stati considerati sia gli ossidi di azoto (NOx) che le polveri sottili (PM10). 2.1.4.1 Ossidi di azoto La stima delle emissioni di ossidi di azoto mostra una riduzione, rispetto alle emissioni valutate per il 2005, che si assesterà al 2015 attorno al 30% (Fig. 5). Come si può osservare la riduzione attesa sarà tanto maggiore in autostrada, dove si osservano gli effetti del più rapido rinnovo del parco dei mezzi pesanti. In Fig. 6 e Fig. 7 sono è riportata l’evoluzione delle emissioni su strade normali ed autostrada suddivise per classi di veicoli. Le emissioni totali, per ciascuna categoria di veicoli, relative all'intero comune di Bolzano dovute al traffico delle principali arterie stradali e al traffico diffuso sono riportate in Fig. 11. NOX Variazione rispetto al 2005 2007 2010 2015 0% -5% -10% -11% -10% -11% -13% -15% -20% Autostrada -20% ALTRE STRADE -21% -25% TOTALE -30% -29% -30% -35% -40% -41% -45% Fig. 5 – Variazione delle emissioni di ossidi di azoto da traffico rispetto all’anno 2005 16 2 Valutazione degli scenari emissivi 100,0% 80,0% NOx [%] 60,0% Motocicli Veicoli pesanti e autobus Veicoli commerciali leggeri Automobili 40,0% 20,0% 0,0% 2005 2007 2010 2015 Anno Fig. 6 - Evoluzione delle emissioni di ossidi di azoto da traffico suddivise per tipologia di veicolo 100,0% 80,0% NOx [%] 60,0% Motocicli Veicoli pesanti e autobus Veicoli commerciali leggeri Automobili 40,0% 20,0% 0,0% 2005 2007 2010 2015 Anno Fig. 7 - Evoluzione delle emissioni di ossidi di azoto da traffico autostradale suddivise per tipologia di veicolo 17 2 Valutazione degli scenari emissivi 2.1.4.2 Polveri sottili Anche per le polveri sottili ci si attende una riduzione delle emissioni; tale riduzione appare meno marcata rispetto a quella attesa per gli ossidi di azoto (Fig. 9 e Fig. 12), attestandosi complessivamente sul 15% al 2015, con una riduzione del 30% in ambito autostradale. PM10 Variazione rispetto al 2005 2007 2010 2015 0% -5% -6% -10% -15% -8% -9% -9% -9% -11% Autostrada -15% ALTRE STRADE -20% TOTALE -21% -25% -30% -30% -35% Fig. 8 – Variazione delle emissioni di polveri sottili da traffico rispetto all’anno 2005 18 2 Valutazione degli scenari emissivi 100,0% PM10 [%] 80,0% 60,0% Motocicli Veicoli pesanti e autobus Veicoli commerciali leggeri Automobili 40,0% 20,0% 0,0% 2005 2007 2010 2015 Anno Fig. 9 - Evoluzione delle emissioni di polveri sottili da traffico suddivise per tipologia di veicolo 100,0% PM10 [%] 80,0% 60,0% Motocicli Veicoli pesanti e autobus Veicoli commerciali leggeri Automobili 40,0% 20,0% 0,0% 2005 2007 2010 2015 Anno Fig. 10 - Evoluzione delle emissioni di polveri sottili da traffico autostradale suddivise per tipologia di veicolo 19 Classe autoveicolo Fig. 11 - Emissioni da traffico Comune di Bolzano (esclusa A22) Moto 4T Euro 3 Moto 4T Euro 2 Moto 4T Euro 1 Moto 4T Euro 0 Moto 2T Bus Euro 6 Bus Euro 5 Bus Euro 4 Bus Euro 3 Bus Euro 2 Bus Euro 1 Bus Euro 0 HDV Euro 6 HDV Euro 5 HDV Euro 4 HDV Euro 3 HDV Euro 2 HDV Euro 1 HDV Euro 0 LDV Euro 6 LDV Euro 5 LDV Euro 4 LDV Euro 3 LDV Euro 2 LDV Euro 1 LDV Euro 0 Auto Euro 6 Auto Euro 5 Auto Euro 4 Auto Euro 3 Auto Euro 2 Auto Euro 1 Auto Euro 0 Emissione NOx [t/a] 2009 2015 60 50 40 30 20 10 0 2 Valutazione degli scenari emissivi 2.2 Emissioni diffuse Il riscaldamento è considerato come una sorgente emissiva diffusa, fatta eccezione per il riscaldamento degli ospedali provinciali e per le attività degli stabilimenti Franz Schullian di Bolzano che vengono trattati come sorgenti puntuali. I combustibili attualmente utilizzati per il riscaldamento sono metano, gasolio, GPL e legna. La previsione sulle emissioni da riscaldamento è stata effettuata ipotizzando che il consumo totale di combustibili aumenti proporzionalmente con l'incremento della popolazione. Per le stima dell'evoluzione demografica è stato utilizzato il dato ASTAT. Metano La stima futura è stata calcolata sulla base dell’aumento della popolazione, per cui si aumentano i consumi proporzionalmente all’aumento degli abitanti (dati ASTAT); il consumo di metano è stato inoltre maggiorato dell’1% annuo fino a fine 2013 per tenere in considerazione ulteriori interventi di metanizzazione. Dal 2013 in poi si è ipotizzato che gli interventi infrastrutturali siano pressoché conclusi e quindi che si realizzi un aumento dei consumi legato solamente al crescere della popolazione. Gasolio Si sono ricavati i consumi di gasolio come differenza tra i consumi complessivi a livello provinciale, supposti crescenti proporzionalmente con la popolazione, e i consumi degli altri combustibili (metano, legna e GPL). Al valore così ottenuto va fatta però un'ulteriore correzione, dovuta alla quota di riscaldamento residenziale che verrà coperta dal considerevole numero di impianti di teleriscaldamento della provincia di Bolzano la cui entrata in funzione è prevista entro il 2015. E’ quindi necessario tenere conto che il fabbisogno di riscaldamento domestico soddisfatto da questi impianti era prima soddisfatto da altri combustibili; in prima approssimazione appare lecito ipotizzare che si vada a sostituire sempre il combustibile gasolio, mentre il consumo di metano o di legna non venga influenzato da queste nuove installazioni. GPL In generale, il consumo di GPL ai fini del riscaldamento residenziale è minimo rispetto a quello degli altri combustibili ed influisce poco anche sulle emissioni in atmosfera. Secondo i dati del Bollettino Petrolifero (anni 2004-2009), si osserva un evidente calo dei consumo che arriva al 37% tra il 2004 e il 2009. Per gli anni futuri, si ipotizza un trend in diminuzione anche se meno marcato: si stima un calo annuo del 14% fino al 2015 e poi un calo più ridotto, pari al 5% annuo. Legna Non esistono dati storici sul consumo di legna per riscaldamento domestico; i dati utilizzati nell'Inventario sono stati ricavati da uno studio apposito e specifico per il territorio altoatesino effettuato nel 2009. L'ipotesi fatta è quindi quella di un consumo crescente nel tempo in modo proporzionale all'aumento della 21 2 Valutazione degli scenari emissivi popolazione. Pur ipotizzando un consumo di legna complessivo in aumento, la stima delle emissioni è funzione delle diverse tecnologie di combustione disponibili in commercio per ciascuna delle quali vanno quindi dettagliati i trend di utilizzo Nell'Inventario INEMAR vengono individuate 5 tecnologie, che corrispondono ad altrettante attività Corinair: • 2-2-6: Camino aperto. Si ipotizza una graduale dismissione di tali sistemi, stimando un calo dell'1% annuo dell'utilizzo e, quindi, un analogo calo del consumo di combustibile; • 2-2-7: Stufa tradizionale, camino chiuso o inserto. Si considera improbabile l'acquisto di nuove stufe di questo tipo, piuttosto obsoleto, che si immaginano invece sostituite da sistemi più efficienti. Si ipotizza quindi un calo di utilizzo e parallelamente di consumo di biomassa pari all’1% annuo; • 2-2-8: Stufa o caldaia innovativa. Si ipotizza solo un leggero aumento dell'utilizzo di tale tecnologia, pari all’1% annuo, in quanto le tendenze attuali spingono più verso l'acquisto di sistemi pellets; • 2-2-9: Sistema BAT a legna o stufa pellets; • 2-2-10: Sistema BAT pellets. Il consumo di biomassa proprio delle ultime due tecnologie è ricavato come differenza tra il consumo totale e il consumo degli altri tre sistemi. Tale valore viene poi ripartito tra i due sistemi tenendo costante il rapporto calcolato nel 2007, secondo cui si hanno “Sistemi BAT pellets” per il 66% dei casi e “Sistemi BAT a legna o stufa pellets” per il rimanente 34%. Per ciascuna tipologia di combustibile le variazioni percentuali tra i consumi nello scenario di riferimento (2007) e quelli degli scenari futuri (2015) sono riassunte in Tab. 1. Tab. 1 - Variazione prevista dei consumi di combustibili per riscaldamento domestico tra l'anno 2007 e il 2015. Combustibile Variazione consumi 2007-2015 Metano 20,8% Gasolio -90,7% GPL -70,8% Legna 4,6% Moltiplicando i valori delle emissioni totali comunali, ricavati dall'inventario delle Emissioni 2007 per ciascuna tipologia di combustibile, per le variazioni dei consumi, si può ottenere una stima delle emissioni al 2015. Le emissioni totali comunali sono quindi state redistribuite sul territorio sulla base della densità di popolazione (Fig. 3). In questo modo le emissioni da riscaldamento risultano 22 2 Valutazione degli scenari emissivi essere maggiori laddove è maggiore la densità della popolazione residente. All'interno delle emissioni dovute al riscaldamento sono state conteggiate anche quelle imputabili al settore terziario (uffici, servizi). 2.3 Emissioni da sorgenti puntuali Gli stabilimenti di dimensioni ed impatto rilevante vengono catalogati, nell'Inventario delle Emissioni, come sorgenti puntuali, ovverosia sorgenti localizzate tramite coordinate geografiche e le cui emissioni in atmosfera vengono assegnate puntualmente. Per stimare le emissioni nello scenario futuro al 2015 sono state raccolte informazioni su tali stabilimenti, per valutare se ci sono state o sono previste variazioni rilevanti (ad esempio, cambi del combustibile utilizzato o variazioni significative del processo produttivo) o se lo stabilimento è stato chiuso. Per quanto riguarda le puntuali che non evidenziano variazioni significative si ipotizzano emissioni costanti tra il 2007 e il 2015. Tale ipotesi è giustificata dal fatto che stimare nel dettaglio i trend produttivi di ciascuna attività richiederebbe approfondite analisi economiche e di mercato che esulano dalle finalità del presente studio. Le sorgenti industriali contemplati nel presente studio sono: • Impianto di incenerimento RSU Bolzano • Acciaierie di Bolzano-sede • SEL AG/SPA - teleriscaldamento Bolzano sud • Iveco s.p.a. divisione veicoli difesa • Milkon sudtirol Alto Adige • Ospedale di Bolzano-USL centro sud • Athesia Druck s.r.l. • Speedline s.r.l. • Rotolongo - Longo print s.p.a. • Franz Schullian • Bitumisarco srl • Fotolito Longo ag • Sapa profili srl • Discarica di Castel Firmiano / Mülldeponie Kaiserberg • Stahlbau Pichler gmbh / srl La stima delle emissioni di NO X per ciascun impianto è effettuata moltiplicando il Fattore di Emissione specifico per ciascuna attività produttiva al consumo annuo di combustibile espresso in GJ. Attualmente nella città di Bolzano il teleriscaldamento non è così diffuso nelle aree residenziali e l'impianto di teleriscaldamento esistente, la SEL AG/Spa, 23 2 Valutazione degli scenari emissivi serve quasi interamente l'area industriale della città. L'ampliamento dell'impianto di incenerimento, previsto per il 2013, prevede 108 GWh annuali destinati al teleriscaldamento. Si ipotizza che un terzo di tale potenza sia destinata al teleriscaldamento di aree residenziali, mentre i restanti due terzi ad aree industriali limitrofe al sito dell'inceneritore. 2.4 Emissioni totali Le emissioni totali di ossidi di azoto derivanti dal traffico, dalle sorgenti diffuse e dagli impianti industriali sono state quindi calcolate a partire dai dati relativi all'inventario 2007 e riportati in Tab. 2. Tab. 2 - Emissioni suddivise per macrosettori relative alla provincia di Bolzano, anno 2007 Classificazione Emissione [t/a] NOx % sul totale Puntuali (industria) 152 16% Traffico lineare (inclusa A22) 406 42% Traffico diffuso 163 17% Riscaldamento e terziario 242 25% Totale 963 100% L'evoluzione delle emissioni a partire dal 2007 fino al 2015 è stata calcolata sulla base di alcuni indicatori economici e territoriali in accordo con il catasto provinciale delle emissioni in atmosfera; i valori relativi agli anni successivi sono stati proiettati ipotizzando uno scenario, denominato Business as usual, secondo il quale la riduzione delle emissioni è dovuta al naturale sviluppo tecnico e socioeconomico che si realizza. Ad esempio le emissioni provenienti dal traffico si riducono grazie al rinnovo del parco macchine con nuovi veicoli Euro V ed Euro VI, mentre le emissioni dovute al riscaldamento si riducono grazie ad interventi di edilizia a basso consumo energetico. Il risultato di questa elaborazione è riportato in Tab. 3. Tab. 3 - Stima delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) in tonnellate/anno, nel comune di Bolzano dal 2009 al 2015 – scenario “Business as usual” Tipologia 2007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Puntuali - Industriali 152 152 152 152 152 150 147 145 Traffico (totale) 569 519 502 480 469 452 435 418 Traffico (solo A22) 241 218 212 205 201 191 180 170 Traffico (Comune senza A22) 328 301 290 275 268 261 255 248 Riscaldamento e terziario 242 220 216 211 209 205 202 198 TOTALE 963 891 870 843 830 807 784 761 24 2 Valutazione degli scenari emissivi Al fine di ridurre le emissioni di ossidi di azoto, il comune di Bolzano ha proposto l'attuazione di una serie di provvedimenti riguardanti il settore della mobilità e del risparmio energetico. I provvedimenti analizzati sono i seguenti: • P01 - Limitazione alla circolazione per determinate categorie di veicoli su tutto il territorio comunale (Euro 0, Euro 1, moto 2 tempi) • P02 - Limitazione alla circolazione per determinate categorie di veicoli su tutto il territorio comunale (+ Euro 2 diesel commerciali) • P03 - Restrizione alla circolazione per determinate categorie di veicoli su tutto il territorio comunale (+ Euro 2 diesel) • P04 - Sfruttamento energetico del nuovo termovalorizzatore costruzione attraverso una rete di teleriscaldamento • P05 - Risanamento energetico degli edifici esistenti • P06 - Realizzazione di ulteriori 4 km di tratti ciclabili, messa in sicurezza di numerose intersezioni, potenziamento delle aree di sosta, realizzazione di aree di ricarica per le bici elettriche. • P07 - Realizzazione di ulteriori 3,8 km di corsie preferenziali autobus, priorità ai semafori, nuove pensiline, informazioni alle fermate, nuovi tracciati delle linee, maggiore frequenza • P08 - Rinnovo del parco veicolo per il trasporto pubblico – circolazione di soli mezzi Euro 5 o a metano • P09 - Ottimizzazione della distribuzione delle merci in città • P10 - Ottimizzazione del traffico pensante generato dai cantieri • P11 - Realizzazione di una tramvia Caldaro-Bolzano con un tratto urbano di collegamento con la stazione ferroviaria di Bolzano • P12- - Costruzione variante SS12 S. Giacomo - Oltrisarco ovvero prolungamento in galleria della variante di S. Giacomo (3,9 km di lunghezza) • P13 - Costruzione variante est di collegamento in galleria tra la zona Piani con la SS 504 di Sarentino (2,5 km di lunghezza) • P14 - Estensione della obbligatorietà alla classe energetica Casaclima A, equivalente ad un consumo di energia termica di 30 kWh/mq anno. in Una descrizione dei provvedimenti, delle modalità e dei tempi di attuazione e una valutazione circa la loro efficacia in termini di risparmio emissivo è riportata in Tab. 4. 25 Tab. 4 - Descrizione dei provvedimenti proposti dal comune di Bolzano al fine di ridurre le emissioni di ossidi di azoto Misure con efficacia nel breve periodo MOBILITA’ STRADALE Nell’ambito del Programma Pluriennale per la qualità dell’aria (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.5 del 30.01.2007 e varato dalla Provincia di Bolzano e 16 comuni della provincia, tra i quali Bolzano) vi sono delle limitazioni al traffico di natura preventiva e in vigore da novembre a marzo. In particolare, a Bolzano vige il divieto di circolazione per: 1) tutti i veicolo Euro 0 e Euro 1 2) tutti i motoveicoli e ciclomotori a due tempi (anche se catalizzati) nelle seguenti fasce orarie: • dalle ore 7.00 alle 10.00 e dalle 16.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì (festivi esclusi) • dalle ore 0.00 alle 24.00 nella zona a traffico limitato (tutti i giorni, domenica e festivi compresi) PROVVEDIMENTO TEMPISTICA RISULTATI ATTESI P01 - Limitazione alla circolazione per determinate categorie di veicoli su tutto il territorio comunale (euro 0, euro 1, moto 2 tempi) A partire dal novembre 2011 – in vigore poi tutto l’anno dalle ore 7.00 alle ore 10.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (stessi orari previsti dagli attuali provvedimenti) Sostituzione dei veicoli vietati con veicoli euro 5 P02 - Limitazione alla circolazione per determinate categorie di veicoli su tutto il territorio comunale (+ euro 2 diesel commerciali) A partire dal novembre 2012 – in vigore poi tutto l’anno dalle ore 7.00 alle ore 10.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (stessi orari previsti dagli attuali provvedimenti) Sostituzione dei veicoli vietati con veicoli euro 5 COSTI PREVISTI FONTE DEL PROVVEDIMENTO QUANTIFICAZIONE RIDUZIONE Campagna informativa, controlli Nuovo Programma pluriennale per la qualità dell’aria (in approvazione) Campagna informativa, controlli Nuovo programma pluriennale per la qualità dell’aria (in approvazione) Il contributo in termini di riduzione di NOx sarà pari a 14,3 t nel 2012 rispetto alla configurazione senza alcun intervento (5,3% rispetto al contributo da traffico di Bolzano A22 esclusa) Il contributo in termini di riduzione di NOx sarà pari a 27,0 t nel 2013 rispetto alla configurazione senza alcun intervento. (10,3% rispetto al contributo da traffico di Bolzano A22 esclusa) P03 - Restrizione alla circolazione per determinate categorie di veicoli su tutto il territorio comunale (+ euro 2 diesel) A partire dal novembre 2013 – in vigore poi tutto l’anno dalle ore 7.00 alle ore 10.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (stessi orari previsti dagli attuali provvedimenti) Sostituzione dei veicoli vietati con veicoli euro 5 Campagna informativa, controlli Nuovo programma pluriennale per la qualità dell’aria (in approvazione) Il contributo in termini di riduzione di NOx sarà pari a 23,7 t nel 2014 rispetto alla configurazione senza intervento (-9,3% rispetto al contributo da traffico di Bolzano A22 esclusa) TELERISCALDAMENTO Il Masterplan della Città di Bolzano che rappresenta le linee guida del futuro Piano Urbanistico Comunale, come pure il Piano CO2, finalizzato al conseguimento della neutralità climatica del capoluogo altoatesino, pongono l’accento sulla necessità di pianificare le produzione e la distribuzione dell’energia termica per la riduzione delle emissioni di gas serra. In questo contesto assume un ruolo fondamentale il nuovo termovalorizzatore in corso di realizzazione ed il suo sfruttamento energetico attraverso una rete di teleriscaldamento. PROVVEDIMENTO TEMPISTICA RISULTATI ATTESI P04 - Sfruttamento energetico del nuovo termovalorizzatore in costruzione attraverso una rete di teleriscaldamento L’entrata in esercizio dell’impianto è prevista per maggio 2013 Il termovalorizzatore smaltirà annualmente 130.000 t di rifiuti rendendo disponibili circa 108 GWh/anno di energia termica da distribuire attraverso la rete (a fronte di 26.3 GWh/anno attualmente immessi in rete). COSTI PREVISTI Costruzione della rete di teleriscaldamento FONTE DEL PROVVEDIMENTO Masterplan (Delibera CC. 1/21.10.2010) Piano CO2 (Del CC. 22/04.03.2010) QUANTIFICAZIONE RIDUZIONE Il contributo in termini di riduzione di NOx sarà pari a 29,2 t/a a partire dal 2013 (di cui 7,1 t/a di minori emissioni dell'inceneritore e 22,1 di mancate emissioni da riscaldamento) Misure con efficacia nel breve periodo RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI Il Regolamento Edilizio del Comune di Bolzano (aggiornato con delibera di Consiglio Comunale n.93 bis del 17.12.2009) all’art. 51 ter istituisce tra le altre cose l’obbligatorietà del certificato energetico Casaclima B per gli edifici di nuova costruzione, demoricostruzioni totali e per le ristrutturazioni di almeno il 50% dell’intero fabbricato. Si ricorda che gli standard energetici previsti dai protocolli Casaclima prevedono un consumo per la classe B pari 50 KWh/mq anno. PROVVEDIMENTO TEMPISTICA RISULTATI ATTESI COSTI PREVISTI FONTE DEL PROVVEDIMENTO QUANTIFICAZIONE RIDUZIONE P05 - Risanamento energetico degli edifici esistenti La predisposizione degli atti amministrativi per incentivare questi interventi è prevista entro il 2011 Entro il 2014 è ipotizzabile che saranno risanati energeticamente i primi 50 edifici (composti ciascuno in media di 20 appartamenti di 80 m²) una superficie totale quindi di circa 80.000 m² con una riduzione del fabbisogno termico da 200 kWh/m² a 50 kWh/m² anno). Si realizza in questo modo una risparmio energetico di 12.000 MWh termici. Gli investimenti dovranno autofinanziarsi attraverso i risparmi energetici conseguiti. Piano CO2 (Delibera CC. 22/04.03.2010) La riduzione delle emissioni di NOx è pari a 2,2 t/a partire dal 2011 (-1,0% rispetto alle emissioni da riscaldamento) Misure di lungo periodo MOBILITA’ CICLABILE La rete ciclabile del Comune di Bolzano si estende in modo capillare sul 75% del territorio e ha raggiunto attualmente i 50 Km di lunghezza. Grazie ad una politica integrata di interventi (limitazione della velocità delle auto, ciclopiste, segnaletica, campagne pubblicitarie, informative e per la sicurezza) la ripartizione modale dei 3.5 spostamenti quotidiani degli abitanti (misurati nell’autunno 2009) è la seguente: il 29.5% va a piedi, il 29% in bici, il 27.2% in auto, il 7.6% in bus e treno, il 6.7% in moto. PROVVEDIMENTO P06 - Realizzazione di ulteriori 4 Km di tratti ciclabili, messa in sicurezza di numerose intersezioni, potenziamento delle aree di sosta, realizzazione di aree di ricarica per le bici elettriche. TEMPISTICA L’innalzamento di 3 punti % degli spostamenti in bici è prevista entro il dicembre 2014 RISULTATI ATTESI COSTI PREVISTI FONTE DEL PROVVEDIMENTO QUANTIFICAZIONE RIDUZIONE Raggiungere il 32% di spostamenti in bici. Ipotizzando che tale incremento di 3 punti % vada a scapito degli spostamenti in auto (-1 punto) e di quelli in moto (-1 punto) e -1 punto pedoni, Costo degli investimenti fino al 2014 € 2.200.000,00 Piano Urbano della Mobilità (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.2 del 27.01.2010) Si stima che tale risultato si traduca in una riduzione delle emissioni di NOx pari a 0,8 t/a a partire dal 2010 (-0,3% rispetto al contributo da traffico di Bolzano A22 esclusa) MOBILITA’ TRASPORTO PUBBLICO La rete di trasporto pubblico del Comune di Bolzano attualmente può usufruire di 5,7 Km di percorsi protetti (tra ZTL e corsie bus). La ripartizione modale dei 3.5 spostamenti quotidiani degli abitanti (misurati nell’autunno 2009) per i bus urbani è del 7.6%. PROVVEDIMENTO TEMPISTICA P07 - Realizzazione di ulteriori 3,8 Km di corsie preferenziali autobus, priorità ai semafori, nuove pensiline, informazioni alle fermate, nuovi tracciati delle linee, maggiore frequenza L’innalzamento di 1,4 punti % degli spostamenti con il mezzo pubblico è prevista entro il dicembre 2014 RISULTATI ATTESI Raggiungere il 9% di spostamenti con il mezzo pubblico. Ipotizzando che tale incremento di 1,4 punti % vada a scapito degli spostamenti in auto (-1,4 punto) COSTI PREVISTI FONTE DEL PROVVEDIMENTO QUANTIFICAZIONE RIDUZIONE Costo degli investimenti fino al 2014 € 1.500.000,00 (gran parte via Castel Firmiano) Piano Urbano della Mobilità (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.2 del 27.01.2010) Si stima che tale risultato si traduca in una riduzione delle emissioni di NOx pari a 0,9 t/a a partire dal 2012 (-0,3% rispetto al contributo da traffico di Bolzano A22 esclusa) Misure di lungo periodo MOBILITA’ TRASPORTO PESANTE PROVVEDIMENTO TEMPISTICA RISULTATI ATTESI Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni COSTI PREVISTI FONTE DEL PROVVEDIMENTO QUANTIFICAZIONE RIDUZIONE A Carico della Provincia Autonoma di Bolzano Da concordare con l’assessorato provinciale per il trasporto locale Piano Urbano della Mobilità (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.2 del 27.01.2010) Piano Urbano della Mobilità (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.2 del 27.01.2010) Riduzione di NOx pari a 5,1 t/a a partire dal 2011 (-1,8% rispetto al contributo da traffico di Bolzano A22 esclusa) Riduzione NOx non valutabile P08 - Rinnovo del parco veicolo per il trasporto pubblico – circolazione di soli mezzi Euro 5 o a metano P09 - Ottimizzazione della distribuzione delle merci in città Obiettivo da raggiungere gradualmente entro l’anno 2014 La nuova organizzazione distributiva inizierà nel corso del 2012 A carico degli operatori economici interessati P10 - Ottimizzazione del traffico pensante generato dai cantieri A partire dal 2011 A carico dei committenti dei cantieri Riduzione valutabile NOx non MOBILITA’ TRASPORTO PUBBLICO PROVVEDIMENTO P11 - Realizzazione di una tramvia CaldaroBolzano con un tratto urbano di collegamento con la stazione ferroviaria di Bolzano P12- - Costruzione variante SS12 S. Giacomo - Oltrisarco ovvero prolungamento in galleria della variante di S. Giacomo (3,9 Km di lunghezza) TEMPISTICA RISULTATI ATTESI COSTI PREVISTI FONTE DEL PROVVEDIMENTO QUANTIFICAZIONE RIDUZIONE L’ipotesi è prevista all’interno del PUM (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.2 del 27.01.2010) Riduzione NOx non valutabile in assenza di uno studio del traffico L’ipotesi è prevista all’interno del PUM (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.2 del 27.01.2010) Riduzione NOx non valutabile in assenza di uno studio del traffico P13 - Costruzione variante est di collegamento in galleria tra la zona Piani con la SS 504 di Sarentino (2,5 Km di lunghezza) L’ipotesi è prevista all’interno del PUM (approvato con delibera di Consiglio Comunale n.2 del 27.01.2010) Riduzione NOx non valutabile in assenza di uno studio del traffico Misure di lungo periodo RISPARMIO ENERGETICO NEGLI EDIFICI PROVVEDIMENTO TEMPISTICA RISULTATI ATTESI P14 Estensione della obbligatorietà alla classe energetica Casaclima A, equivalente ad un consumo di energia termica di 30 kWh/mq anno La revisione del Regolamento Edilizio è programmata per giugno 2011 La variazione dello standard costruttivo, insieme con il teleriscaldamento, tende alla neutralità CO2 degli edifici. Sulla base della stima della superficie abitabile media annua per nuovi edifici (15.800 mq/anno), si stima possa portare ad un minor consumo energetico di circa 300 MWh/anno COSTI PREVISTI Nessuno FONTE DEL PROVVEDIMENTO Nuovo aggiornamento Regolamento Edilizio del La riduzione di consumo energetico è equivalente ad una riduzione delle emissioni di NOx pari a 0,05 t/a a partire dal 2011 (-0,02% rispetto alle emissioni da riscaldamento) 2 Valutazione degli scenari emissivi Sulla base dei risultati riportati in Tab. 4, è stata calcolata l'evoluzione delle emissioni per ciascuno macrosettore ipotizzando l'attuazione di questi provvedimenti. Questo scenario è migliorativo rispetto a quello denominato “Business as usual” perché prevede un'azione diretta nel taglio delle emissioni, mentre nello scenario “Business as usual” la riduzione è dovuta solamente al miglioramento delle tecnologie di abbattimento di inquinanti, al ricambio naturale del parco macchine e al miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici. Tab. 5 - Stima delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) in tonnellate/anno, nel comune di Bolzano dal 2009 al 2015 – scenario “Plan 2015” Classificazione 2007 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Puntuali (industria) - 152,0 152,0 152,0 152,0 142,9 139,9 137,9 Traffico lineare (inclusa A22) - 519,0 501,2 479,2 453,4 423,7 410,0 393,0 Traffico diffuso - 218,0 212,0 205,0 201,0 191,0 180,0 170,0 Riscaldamento e terziario - 301,0 289,2 274,2 252,4 232,7 230,0 223,0 Totale - 220,0 216,0 208,8 206,8 180,7 177,7 173,7 - 891,0 869,2 840,0 812,2 747,3 727,6 704,6 Va infine ricordato che in alcuni casi i provvedimenti elencati ed analizzati, in parte si sovrappongono concettualmente. Pertanto la riduzione in termini di ossidi di azoto emessi non è da considerarsi necessariamente come somma dei singoli. Questa osservazione è relativa al caso in cui un provvedimento sia implicitamente compreso in un altro dal punto di vista del calcolo della riduzione. Ad esempio l'incentivazione dello spostamento con mezzi alternativi al mezzo privato può essere intrapreso singolarmente o considerato come effetto indotto dalla chiusura al traffico dell'area del Comune di Bolzano a determinate classi di veicoli inquinanti. Le riduzioni sono state calcolate quindi nell'ipotesi che i provvedimenti entrino in vigore tutti con le scadenze previste e non singolarmente, infatti alcuni di essi si sovrappongono e, per quanto amministrativamente distinti, hanno effetti concorrenti. In particolare, con riferimento ai provvedimenti numerati come nell'elenco sopra riportato (P01 .. P14) sono state effettuate le seguenti ipotesi: • P08 è incluso in P03 • P14 è incluso in P05 • P03 va scorporato in minori emissioni industriali (emissioni dirette inceneritore) e minori emissioni da riscaldamento (teleriscaldamento inceneritore) • P07 va ridotto in quanto si sovrappone in parte a P06 • P09, P10 non sono valutabili dal punto di vista quantitativo perché non 32 2 Valutazione degli scenari emissivi prevedibili dal punto di vista della logistica e dislocazione • P11, P12, P13 non sono quantificabili attualmente in assenza di uno studio del traffico relativo ai progetti Nelle illustrazioni seguenti è raffigurato l'andamento dello scenario “B.A.U.” in confronto a quello in cui vengano adottati i provvedimenti esaminati. I dati sono relativi a quanto contenuto in Tab. 3 e Tab. 5. Industria 160,0 140,0 NOx [t/a] 120,0 100,0 Industria B.A.U. Industria Plan 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fig. 12 - Confronto fra scenario “Business as usual” e “Plan 2015” per le emissioni del settore industriale sul Comune di Bolzano Traffico (Bolzano senza A22) 350,0 300,0 NOx [t/a] 250,0 Traffico B.A.U. (Bolzano senza A22) Traffico Plan (Bolzano senza A22) 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fig. 13 - Confronto fra scenario “Business as usual” e “Plan 2015” per le emissioni da traffico (con esclusione A22) sul Comune di Bolzano 33 2 Valutazione degli scenari emissivi Traffico (Bolzano inclusa A22) 600,0 500,0 NOx [t/a] 400,0 Traffico B.A.U. (Totale) Traffico Plan (Totale) 300,0 200,0 100,0 0,0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fig. 14 - Confronto fra scenario “Business as usual” e “Plan 2015” per le emissioni da traffico sul Comune di Bolzano Riscaldamento 250,0 NOx [t/a] 200,0 Riscaldamento B.A.U. Traffico Plan (Totale) 150,0 100,0 50,0 0,0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fig. 15 - Confronto fra scenario “Business as usual” e “Plan 2015” per le emissioni da riscaldamento sul Comune di Bolzano 34 2 Valutazione degli scenari emissivi Totale 1000,0 900,0 800,0 NOx [t/a] 700,0 Totale emissioni B.A.U. Totale emissioni Plan 600,0 500,0 400,0 300,0 200,0 100,0 0,0 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fig. 16 - Confronto fra scenario “Business as usual” e “Plan 2015” per le emissioni totali sul Comune di Bolzano 3 Modelli di dispersione Lo studio delle caratteristiche meteorologiche è essenziale ai fini della valutazione delle modalità di diluizione delle emissioni prodotte dall'insediamento urbano di Bolzano. Nel caso in esame i fenomeni di avvezione e diffusione degli inquinanti sono infatti prevalentemente determinati dalle condizioni meteorologiche locali, che comprendono sia il regime dei venti, sia le condizioni di stabilità atmosferica. I fenomeni atmosferici su scala locale (dell'ordine dei km) che interessano la zona oggetto dello studio sono da attribuire alla peculiare conformazione orografica e alla presenza di un sistema di brezze di valle. Tali condizioni meteorologiche locali sono dunque condizionanti sia per il manifestarsi degli episodi di inquinamento acuto, sia per la caratterizzazione a lungo termine della qualità dell’aria nella zona. Alla base della valutazione della qualità dell'aria determinato dalla presenza di inquinanti in atmosfera vi è la valutazione quantitativa delle concentrazioni degli stessi. Particolare importanza riveste la stima della presenza di contaminanti nella massa d'aria che si trova a contatto diretto con la popolazione (strati bassi dell'atmosfera). Il destino delle sostanze inquinanti emesse in un determinato punto è governato da molteplici fattori, tra cui le caratteristiche fisiche degli strati d'aria sovrastanti che ne determinano la diffusione, i processi di rimozione che ne influenzano il tempo di permanenza in atmosfera, le trasformazioni chimiche che creano, a loro volta, altre sostanze. La qualità del risultato delle simulazioni dipende sia dalla bontà dell'analisi della situazione meteorologica e quindi dalla qualità dei dati meteo, sia dal tipo di modello utilizzato ossia dalla sua capacità di contemplare fenomeni atmosferici, termodinamici e chimici che coinvolgono 35 3 Modelli di dispersione l'inquinante. L’accresciuta disponibilità di risorse e strumenti di calcolo automatico consente oggi di caratterizzare il processo di dispersione e ricaduta al suolo di contaminanti attraverso modelli numerici complessi: il loro utilizzo ha progressivamente portato all’abbandono dei tradizionali e consolidati modelli analitici semplificati, che risultano per lo più utili per analisi preliminari puramente indicative. L’adozione di un modello numerico complesso nel caso in esame è resa tanto più necessaria dalla peculiare configurazione orografica del territorio interessato e dal conseguente complesso sistema di brezze che ivi si realizza. Diversamente da quanto avviene nel caso più semplice di territorio pianeggiante, nel caso in esame è cruciale poter disporre di uno strumento matematico in grado di caratterizzare con sufficiente dettaglio un campo di moto spiccatamente tridimensionale che varia nello spazio con relativa rapidità. In fase di implementazione del modello è necessario precisare, insieme alle schematizzazioni fisiche e agli strumenti di calcolo, l'insieme delle informazioni necessarie (variabili di ingresso e dati al contorno): a tale proposito va sottolineato come la qualità dei risultati ottenuti sia strettamente connessa con la quantità e qualità delle informazioni a disposizione, per cui spesso non risulta praticabile la scelta di una modellazione numerica sofisticata perché i dati in ingresso a disposizione sono carenti. Per colmare tale lacuna nell’ambito dello studio. Nel caso specifico è stato possibile ottenere risultati accurati proprio grazie alla disponibilità di informazioni relative alle emissioni e alle condizioni meteorologiche. 3.1 Modello meteorologico CALMET Per la simulazione dei campi di vento si utilizza il modello matematico CALMET (rilasciato da Earth Tech Inc.). CALMET è un pre-processore meteorologico tridimensionale non stazionario che ricostruisce il campo di vento nelle tre componenti (u, v, w) su un dominio spaziale definito, a partire dalle misure effettuate nelle stazioni meteorologiche presenti nell’area e dalla conoscenza dei valori di parametri quali la quota d’inversione, la stabilità atmosferica, la temperatura e l’irraggiamento. Le stazioni meteorologiche utilizzate per i dati in ingresso possono essere convenzionali (e quindi fornire velocità e direzione del vento, temperatura pressione e umidità in prossimità del suolo) o anche, ove disponibili, stazioni più avanzate che dispongono di strumentazione idonea per la misura del profilo verticale di vento fino a quote elevate. La parte termodinamica del modello simula l’evoluzione della struttura verticale di temperatura dello strato limite atmosferico durante la rimozione dell’inversione termica. Il flusso di calore sensibile è ottenuto dal calcolo della radiazione solare, tenendo conto delle ombre dovute alle montagne ai lati della valle, in funzione delle diverse variabili (data, coordinate geografiche, azimut e zenit del sole, esposizione dei versanti). Il modello consente la determinazione dello spessore dello strato limite convettivo e, di conseguenza, delle condizioni di stabilità atmosferica che si verificano per la valutazione dei coefficienti di diffusione turbolenta. Il risultato conseguibile con il modello CALMET è la simulazione su base 36 3 Modelli di dispersione oraria del campo tridimensionale di tutte le variabili di interesse, con riferimento ad un reticolo di celle utilizzato per la suddivisione dell’area in esame. Il modello CALMET è inoltre in grado di calcolare quantità quali la stabilità atmosferica, la velocità di attrito, la quota di inversione termica e l’altezza di mescolamento convettivo. La dimensione delle celle utilizzate è di 100x100 m sull’orizzontale; nella direzione verticale la dimensione delle celle è variabile in quanto il modello utilizza un sistema di coordinate adattato alla morfologia del terreno. Una particolare tecnica di sovracampionamento ha consentito di ottenere un output a risoluzione maggiore (50x50 m) utile per l'input al modello di dispersione CALPUFF per raggiungere un maggior dettaglio spaziale. Per le simulazioni numeriche si è utilizzato un dominio di calcolo rettangolare di dimensioni 10 km in direzione Sud-Nord e 12.5 km in direzione Est-Ovest, centrato approssimativamente sull'area industriale della città; le coordinate in formato UTM della cella in basso a sinistra (Sud-Ovest) sono: 674400 m Est e 5145800 m Nord. I dati meteorologici, relativi a valori mediati su un intervallo temporale di un'ora, da utilizzare nelle simulazioni, contengono le seguenti informazioni: • ora, giorno, mese; • direzione di provenienza del vento alla quota di misura [°] (lo 0 è in corrispondenza del Nord, gli angoli sono misurati in senso orario); • intensità del vento alla quota di misura [m/s]; • temperatura dell'aria [K]; • precipitazione [mm/h] • classe di stabilità (parametro derivato) Il periodo di tempo scelto per le simulazioni è l'anno 2005, in conformità a quanto fatto per tutto il territorio provinciale. 3.2 Modello di dispersione CALPUFF Il modello di dispersione degli inquinanti in atmosfera consente di rappresentare con il grado di dettaglio richiesto i meccanismi di trasporto e diluizione degli inquinanti da quando questi vengono emessi in atmosfera fino al contatto con la popolazione insediata e/o con l'ecosistema insediato nella zona studiata (ricettore). Durante il percorso dalla sorgente al ricettore gli inquinanti vengono trasportati, diffusi e possono essere interessati da reazioni chimiche che ne cambiano le caratteristiche e le proprietà. Il modello di dispersione dovrà essere in grado di cogliere i seguenti fenomeni: • le caratteristiche locali e la variabilità del campo di vento e delle grandezze meteorologiche che influenzano la dispersione degli inquinanti; • le caratteristiche delle sorgenti di inquinante e l'eventuale variabilità delle emissioni ad esempio legata ai cicli produttivi o di traffico; • le principali reazioni chimiche che concorrono alla formazione di inquinanti secondari. La scelta del modello di dispersione da utilizzare per la stima delle concentrazioni di polveri sottili sulla zona della città di Bolzano è ricaduta su un 37 3 Modelli di dispersione modello eulero-lagrangiano a puff, perché questa tipologia è adatta alla morfologia e alle caratteristiche meteorologiche complesse dell'area in esame. Il modello scelto CALPUFF, rilasciato da da Earth Tech Inc., è predisposto per l'utilizzo delle variabili meteorologiche elaborate con il preprocessore CALMET. Il modello CALPUFF si appoggia al preprocessore meteorologico sopra descritto ed utilizza tutte le variabili calcolate nel dominio spaziale considerato. Il processo di trasporto dei contaminanti è descritto secondo uno schema eulerolagrangiano a “puff” per la dispersione da sorgenti puntuali, lineari o estese. Il modello include inoltre un modulo chimico semplificato per la stima della formazione di particolato secondario. Nel caso in esame le sorgenti di polveri sottili sono rappresentate secondo la loro tipologia e suddivise in puntuali, areali e lineari. In particolare sono state considerate le seguenti sorgenti, i dati delle quali sono stati estratti dal catasto delle emissioni nella Provincia Autonoma di Bolzano. Per quanto riguarda le sorgenti diffuse (traffico secondario e riscaldamento domestico) le sorgenti sono considerate come areali, con intensità proporzionale alla densità abitativa. Infine, sono trattate esplicitamente come sorgenti lineari le strade principali e l'Autostrada del Brennero. La modellazione della dispersione viene effettuata simulando la dinamica del complesso sistema caratterizzato dalla meteorologia, dalla morfologia, dall'uso del suolo e dalle sorgenti di inquinanti della zona. Le simulazioni vengono eseguite per passi temporali in corrispondenza di ognuno dei quali viene simulato il rilascio di un puff di inquinante da ciascuna delle sorgenti considerate; il baricentro di ciascun puff è sottoposto al campo di moto e viene trasportato più o meno lontano seguendo le linee di corrente. È possibile specificare inoltre la variabilità temporale dell'emissione di inquinante, come ad esempio nel caso delle strade, per le quali l'emissione è variabile e dipende dalle condizioni del traffico. Contemporaneamente viene modellato l’allargamento della nuvola intorno al baricentro e la ricaduta al suolo dell'inquinante. Per le polveri sottili la velocità di ricaduta al suolo, responsabile dell’effetto di adsorbimento dell'inquinante, è di tipo gravimetrico e dipende principalmente dalla granulometria delle polveri considerate. La concentrazione di inquinante in un generico punto, denominato recettore, è quindi la somma dei contributi di tutti i puff provenienti da tutte le sorgenti considerate. Il modello è in grado di considerare i principali meccanismi che intervengono nei meccanismi di dispersione, fra i quali, per quanto riguarda le sorgenti puntuali altezza della sorgente, temperatura di rilascio e risalita del pennacchio e per le sorgenti lineari l'effetto di diluizione che si realizza sul piano stradale ad opera della turbolenza indotta dai veicoli. 3.3 Risultati I risultati dell'applicazione dei modelli di dispersione alle emissioni individuate in precedenza hanno permesso di ottenere delle mappe di concentrazione di NO2 relativamente a ciascuna tipologia di sorgenti: sorgenti puntuali, riscaldamento, traffico delle principali arterie, traffico diffuso, autostrada e traffico totale. Al contributo di ciascuna sorgente è stato quindi sommato il valore di concentrazione di NO 2 di fondo per ottenere le mappe di 38 3 Modelli di dispersione concentrazione dovute alla totalità delle sorgenti riportate in Fig. 17, Fig. 18 e Fig. 19. In allegato sono inoltre riportate tutte le mappe dei singoli contributi, separati per tipologia di fonte, per ognuno degli scenari temporali considerati, secondo quanto riportato in Tab. 6. Tab. 6 - Descrizione delle mappe di concentrazione (mappe in allegato) Nome tavola Descrizione BZ01 Contributo A22, anno di riferimento 2009 BZ02 Contributo A22, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ03 Contributo A22, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ04 Contributo sorgenti lineari, anno di riferimento 2009 BZ05 Contributo sorgenti lineari, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ06 Contributo sorgenti lineari, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ07 Contributo traffico totale, anno di riferimento 2009 BZ08 Contributo traffico totale, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ09 Contributo traffico totale, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ10 Contributo riscaldamento domestico, anno di riferimento 2009 BZ11 Contributo riscaldamento domestico, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ12 Contributo riscaldamento domestico, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ13 Contributo sorgenti diffuse, anno di riferimento 2009 BZ14 Contributo sorgenti diffuse, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ15 Contributo sorgenti diffuse, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ16 Contributo sorgenti industriali, anno di riferimento 2009 BZ17 Contributo sorgenti provvedimenti BZ18 Contributo sorgenti industriali, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ19 Contributo concentrazione di fondo, anno di riferimento 2009 BZ20 Contributo concentrazione di fondo, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ21 Contributo concentrazione di fondo, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ22 Totale sorgenti, anno di riferimento 2009 BZ23 Totale sorgenti, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ24 Totale sorgenti, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ25 Contributo percentuale A22, anno di riferimento 2009 BZ26 Contributo percentuale A22, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti industriali, 39 anno di riferimento 2015 senza 3 Modelli di dispersione Nome tavola Descrizione BZ27 Contributo percentuale A22, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ28 Contributo percentuale sorgenti lineari, anno di riferimento 2009 BZ29 Contributo percentuale sorgenti lineari, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ30 Contributo percentuale sorgenti lineari, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ31 Contributo percentuale traffico totale, anno di riferimento 2009 BZ32 Contributo percentuale traffico totale, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ33 Contributo percentuale traffico totale, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ34 Contributo percentuale riscaldamento domestico, anno di riferimento 2009 BZ35 Contributo percentuale riscaldamento domestico, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ36 Contributo percentuale riscaldamento domestico, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ37 Contributo percentuale sorgenti diffuse, anno di riferimento 2009 BZ38 Contributo percentuale sorgenti diffuse, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ39 Contributo percentuale sorgenti diffuse, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ40 Contributo percentuale sorgenti industriali, anno di riferimento 2009 BZ41 Contributo percentuale sorgenti industriali, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ42 Contributo percentuale sorgenti industriali, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ43 Contributo percentuale concentrazione di fondo, anno di riferimento 2009 BZ44 Contributo percentuale concentrazione di fondo, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ45 Contributo percentuale concentrazione di fondo, anno di riferimento 2015 con provvedimenti BZ46 Sorgente dominante, anno di riferimento 2009 BZ47 Sorgente dominante, anno di riferimento 2015 senza provvedimenti BZ48 Sorgente dominante, anno di riferimento 2015 con provvedimenti 40 Fig. 17 - Mappa di concentrazione di NO2 dovuta alla totalità delle sorgenti e relativa allo scenario 2009 Fig. 18 - Mappa di concentrazione di NO2 dovuta alla totalità delle sorgenti e relativa allo scenario 2015 “Business as usual”, senza l'adozione di provvedimenti Fig. 19 - Mappa di concentrazione di NO2 dovuta alla totalità delle sorgenti e relativa allo scenario 2015 “Plan”, con l'adozione di provvedimenti Fig. 20 - Mappa di concentrazione di PM10 dovuta alla totalità delle sorgenti, comprensive del trasporto da fuori regione e della frazione secondaria, relativa allo scenario 2009 3 Modelli di dispersione In Fig. 20 è riportato lo zoom sulla città di Bolzano relativo alla mappa delle PM10 come derivato dal modello a grande scala sulla Provincia di Bolzano riportato in Fig. 2. Ciò che si può notare è che i valori relativi al 2009 sono ovunque piuttosto bassi. D'altra parte è noto che i modelli euleriani, anche quelli capaci di gestire la chimica atmosferica come l'adottato software CAMx, tendono a sottostimare i valori di concentrazione di polveri al suolo per la difficoltà di cogliere le dinamiche di formazione del particolato secondario, che, come sopra accennato, costituisce la maggior parte della polvere fine sospesa. Nè risulta di alcuna utilità la proiezione al 2015 della medesima mappa. Le proiezioni di emissioni contenute nel Cap. 2.1 , riportate alla sola frazione di particolato primario, danno infatti un risparmio in termini di concentrazione complessiva dell'ordine dell'1% al 2015, di fatto non visibile sulla mappa. Per ottenere una riduzione più consistente delle PM10 è infatti necessario incidere sugli inquinanti primari che sono precursori delle polveri, quindi gli ossidi di azoto (che sono peraltro da abbattere anche come inquinante primario, l'ammoniaca e il carbonio organico volatile). Sono da escludere da questa considerazione ovviamente quelle situazioni locali – come per es. l'emissione di polveri da un impianto a biomassa non dotato di filtro o il risollevamento delle polveri depositate che possono dare un impatto significativo nei pressi della sorgente – che naturalmente vanno gestite secondo il contesto con una valutazione ad hoc sul problema specifico. 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Dall'analisi dell'evoluzione dello scenario emissivo emerge come il traffico costituisca una componente molto importante della totalità delle emissioni di ossidi di azoto. All'interno del macrosettore del traffico, si è visto come l'autostrada sia la sorgente più significativa (si vedano le Tab. 2, Tab. 3 e Tab. 5). Si è quindi deciso di approfondire lo studio del ruolo dell'autostrada sull'inquinamento da ossidi di azoto. 4.1 Applicazione del modello di dispersione AUSTAL2000 Per la valutazione degli impatti, si è fatto ricorso a un modello non stazionario tridimensionale applicato a scala locale con risoluzione temporale oraria; quest'ultima è legata alla frequenza con cui sono stati campionati i parametri meteorologici. Le simulazioni sono state condotte con il modello AUSTAL2000, sviluppato e implementato dall'Umweltbundesamt tedesco. AUSTAL2000 è un modello lagrangiano tridimensionale non-stazionario che fornisce i valori di concentrazione media annua, media oraria e media giornaliera dovuti alle emissione da sorgenti lineari di inquinanti. Il modello utilizza dati meteorologici provenienti da campagne di misura o serie storiche e i dati relativi alle emissioni della sorgente e risolve il campo di concentrazione con un approccio non stazionario lagrangiano. Secondo questo approccio le sorgenti di inquinante vengono simulate mediante il rilascio di particelle che sono trasportate del campo di vento e vengono disperse dalle azioni turbolente. In questo modo è possibile calcolare e rappresentare il campo di concentrazione per i diversi inquinanti considerati con un elevato grado di dettaglio spaziale, 45 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada tenendo in conto dell'orografia complessa della zona in esame. Il modello AUSTAL2000 è dotato di un preprocessore meteorologico che consente di ricostruire il campo di vento e degli altri parametri meteo tenendo in considerazione gli effetti orografici, che tipicamente danno origine a venti di pendio e al complesso fenomeno delle brezze di monte e di valle. La ricostruzione del campo meteorologico su tutto il dominio di calcolo viene effettuata a partire dai dati registrati in un solo punto, che in questo caso è rappresentato dall'output su griglia del modello CALMET estratto nel nodo più vicino al dominio utilizzato. La fenomenologia dei processi di diluizione degli inquinanti emessi in atmosfera è relativamente complessa; ad esempio i valori di concentrazione dipendono dalla classe di stabilità atmosferica, una diminuzione della stabilità (cioè condizioni di elevata turbolenza) comporta elevata capacità dispersiva e quindi la massa di contaminante verrà diluita su un'area più vasta a parità di tempo e quindi con valori di concentrazione più bassi. Un'elevata velocità del vento comporta invece il trasporto dell'inquinante a distanze maggiori. Il modello di dispersione considera diverse condizioni di intensità e direzione del vento e di stabilità atmosferica. In particolare, si definiscono diversi scenari meteorologici caratterizzati da una tripletta di valori di intensità del vento, di direzione del vento e di turbolenza atmosferica. Gli scenari sono dati, secondo la classificazione proposta dall'EPA (Environmental Protection Agency) come combinazione di 4 classi di intensità del vento, 16 di direzione e 6 classi di stabilità atmosferica (secondo lo schema di Klug/Manier). Le classi di vento sono relative alle seguenti intensità del vento [m/s]: 0.5, 1, 2, 3, 5 e >5. Analogamente le classi di stabilità sono denominate: I, II, III/1, III/2, IV e V (V la più instabile, 1 la più stabile). Le 16 classi di direzione corrispondono ai settori di provenienza del vento, sono di ampiezza 22°30' e sono centrate sui punti cardinali. L'applicazione del modello di dispersione richiede la conoscenza delle emissioni, della geometrica della strada, che costituisce il luogo dell'emissione, e delle caratteristiche meteorologiche. I dati geometrici richiesti dal modello AUSTAL2000 sono le coordinate degli estremi di ciascun "link" (tratto rettilineo caratterizzato dalla stessa larghezza, volume di traffico e fattore di emissione/veicolo) di strada rispetto ad un sistema di coordinate piane georeferenziate, la larghezza di ciascun tratto e la quota media di rilascio. La geometria del territorio è stata ricavata dal modello digitale del terreno con risoluzione a 2.5 m e ricavato con tecnologia Laser Scanner. Il preprocessore meteorologico TALDIA richiede che le pendenze del terreno siano inferiori al 20%, condizione che rende difficile l'applicazione del modello in terreni ad orografia complessa. Infatti in alcuni punti del dominio la pendenza risulta essere maggiore, ma la divergenza del campo di vento calcolata dal preprocessore risulta essere ovunque sotto il valore massimo di 0.05, soglia indicata come valore da non superare per ottenere risultati di buona qualità. I dati di emissione sono stati ricavati dall'inventario provinciale delle emissioni, INEMAR: sono stati estratti i valori di emissioni annuali di NOx relativamente alle tratte autostradali in esame, considerando separatamente il contributo di ciascuna carreggiata. Le emissioni di ossidi di azoto (NO X) 46 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada avvengono principalmente sotto forma di monossido di azoto (NO), il quale reagisce successivamente con l’ossigeno dell'atmosfera, dando origine al biossido di azoto (NO2). La concentrazione di NO 2 in aria dipende però anche da altri processi ossidativi, tra i quali è particolarmente rilevante la reazione dell’NO con l’ozono (O3) prodotto nelle ore di maggiore irraggiamento solare. L’ NO 2 è dunque da considerare un inquinante secondario, anche se piccole quantità di questo gas si formano durante il processo di combustione stesso. Per stabilire quale sia la percentuale più verosimile di NO 2 emesso sul totale degli ossidi di azoto emessi, da utilizzare nello studio modellistico, sono stati analizzati i valori medi annui registrati nella centralina fissa di qualità dell'aria posta lungo l'autostrada del Brennero a Ora, in quanto ritenuta rappresentativa. Sulla base dei valori medi annui misurati in queste centraline, si è stabilito di utilizzare nello studio modellistico che il 32% degli ossidi di azoto emessi sia costituito da biossido (NO2) e il restante 68% da monossido (NO). Inoltre come input si è utilizzata anche la geometria degli edifici (posizione, dimensione orizzontale e altezza), in modo da poter valutare la dispersione all'interno di un dominio tridimensionale a geometria complessa. 4.1.1 Domini di calcolo La simulazione è stata condotta su un dominio composto da quattro griglie innestate una dentro l'altra, con risoluzione crescente dall'esterno verso l'interno: • griglia esterna: dimensioni pari a 1920 m x 1560 m, risoluzione pari a 40 mgriglia intermedia: dimensioni pari a 1720 m x 1040 m, risoluzione pari a 20 m • griglia intermedia: dimensioni pari a 1620 m x 840 m, risoluzione 10 m • griglia fine: dimensioni pari a 1500 m x 680 m, risoluzione 5 m. I domini di calcolo innestati sono riportati in .Fig. 21. 47 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Fig. 21 - Domini di calcolo innestati utilizzati nelle simulazioni con AUSTAL2000 4.1.2 Dati di input Il campo di vento utilizzato è quello corrispondente all'output su griglia del modello CALMET con risoluzione 500 m nel nodo più rappresentativo per il dominio in esame. La corrispondente rosa dei venti è raffigurata in Fig. 22. 48 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Fig. 22 - Rosa dei venti utilizzata per il dominio di Bolzano Analizzando attentamente il modello digitale del terreno all'interno del dominio considerato, si può osservare come in alcuni tratti esistano delle discontinuità nelle quote del terreno dovute alla vicinanza di autostrada, strada arginale e argine dell'Isarco caratterizzati da livelli differenti. Il DEM è stato quindi corretto in modo da rispettare la pendenza reale del tratto di autostrada considerato. 49 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Fig. 23 - Modello digitale del terremo utilizzato Nel dominio in esame è presente il portale della galleria del Virgolo, in corrispondenza del quale si è ipotizzato fuoriescano gli inquinanti provenienti dalla carreggiata Sud. La quantità di inquinante che esce dal portale è stata riportata su un'area di influenza localizzata in prossimità del portale stesso, schematizzandola come una sorgente volumetrica che a mano a mano che ci si allontana dalla bocca si allarga e si abbassa. Questa metodologia è utilizzata per il calcolo dell'influenza delle emissioni all'imbocco di gallerie stradali, così come derivato dalle linee guida contenute nel rapporto finale del progetto europeo ALPNAP (2007). Si è inoltre tenuto conto della presenza delle barriere anti-rumore presenti lungo alcuni tratti del tracciato autostradale. 50 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Fig. 24 - Tracciato dell'autostrada A22 nel dominio di Bolzano e localizzazione delle barriere esistenti 4.2 Risultati I risultati delle simulazioni effettuate con il modello AUSTAL2000 sono riportati di seguito. Scenario 2009 Lo scenario relativo all'anno 2009 è stato elaborato utilizzando il dato di traffico medio giornaliero fornito da A22. • 51 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Fig. 25 - Mappa della concentrazione media annua di biossido di azoto dovuta alla sorgente autostradale relativa all'anno 2009 Dall'analisi della mappa si può osservare come le concentrazioni maggiori si realizzino in corrispondenza della sede stradale, dove è localizzata l'emissione degli inquinanti. In particolare il massimo di concentrazione si verifica in corrispondenza del portale della galleria del Virgolo. Scenario 2015 Le simulazioni relative all'anno 2015 sono state elaborate tenendo conto dell'evoluzione del parco macchine e del traffico medio giornaliero, stimate secondo quanto riportato in precedenza. • Rispetto al 2009 si nota una diminuzione delle essenzialmente dovuta al rinnovamento del parco macchine. 52 concentrazioni, 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Fig. 26 - Mappa della concentrazione media annua di biossido di azoto dovuta alla sorgente autostradale relativa all'anno 2015 4.3 Considerazioni conclusive Dall'analisi delle mappe di concentrazione di NO 2 ottenute attraverso l'utilizzo dei modelli di dispersione CALPUFF e AUSTAL2000 emerge come i valori maggiori di concentrazione si realizzino lungo l'asse autostradale, dove sono localizzate le emissioni di inquinante. Analizzando i risultati si può concludere che in termini di concentrazione al suolo di NO2 conta, per l'area della città di Bolzano, molto il contributo del traffico e non è trascurabile quello derivante dal riscaldamento domestico, mentre è trascurabile quello riferibile al comparto industriale. I risultati delle simulazione forniscono i valori medi annui di concentrazione per l'NO2, per gli anni di riferimento 2009 e 2015, oltre a valutazioni per il periodo intermedio. Quello che si deduce dai risultati e dalle mappe è che la concentrazione di questo inquinante, come peraltro già verificato tramite le misurazioni effettuate dall'Agenzia per l'Ambiente, risulta particolarmente elevata nella conca della città di Bolzano, così come anche lungo tutto il tracciato dell'Autostrada del Brennero. Lo sforzo teso a quantificare i contributi emissivi delle varie fonti e il potenziale di riduzione assegnabile ai provvedimenti previsti è servito a valutare la possibilità di miglioramento della qualità dell'aria nel 53 4 Approfondimento sul ruolo dell'autostrada Comune di Bolzano di competenza dell'amministrazione medesima e di quella provinciale, e di scorporare quello imputabile all'arteria autostradale che è invece di competenza statale. migliora, per quanto solo localmente la situazione di qualità dell'aria. I provvedimenti di restrizione al traffico, già in essere e introdotti per il piano di riduzione delle polveri e ribaditi per il futuro, hanno anche e soprattutto sull'NO2 un effetto visibile sul territorio di Bolzano. Anche per quanto riguarda il riscaldamento domestico, altra fonte significativa di ossidi di azoto, si prevede che gli interventi previsti possano portare benefici in termini di riduzione di NO 2 al suolo. Le concentrazioni di NO2 risultano elevate anche lungo la parte urbana e abitata del tracciato dell'Autostrada del Brennero nel territorio comunale; nella fascia di circa 200 m per parte essa si conferma quindi come fonte principale di inquinamento da ossidi d azoto nell'area. Si ritiene pertanto che la soluzione o la mitigazione del problema limitatamente a quella zona debba necessariamente passare anche per accordi con il gestore autostradale e con l'amministrazione provinciale. Infine, con riferimento alle polveri, si ribadisce che un miglioramento consistente - fatto salvo il mantenimento di quanto già introdotto precedentemente - può essere atteso solamente attraverso un Piano di scala sovracomunale (e anzi sovraregionale). 54