a cura di Stefano Lugli
NOVITÀ POMOLOGICHE
Nuove pesche a polpa bianca
dalla ricerca genetica pubblica
Alessandro Liverani (1) - Daniela Giovannini (1) - Federica Brandi (1) - Merli Matteo (1) - Silvio Pellegrino (2)
Lorenzo Berra (2)
(1) CRA - Istituto Sperimentale per la Frutticoltura - Sezione di Forlì
(2) CReSO - Cuneo
L
a produzione italiana di pesche a polpa bianca,
in passato nettamente dominante rispetto alla tipologia gialla, a partire dagli anni ’50 è andata
rapidamente ridimensionandosi, scalzata dalle nuove cultivar a polpa gialla “made in Usa”, accolte
con entusiasmo dai peschicoltori perché meno sensibili alle manipolazioni (Sansavini, 1984). In Emilia-Romagna, regione in cui la coltivazione di pesche a polpa bianca vantava tradizione storica, il fenomeno è stato particolarmente marcato, tanto che
agli inizi degli anni ’80 meno del 5% della produzione regionale di pesche era costituito da questa tipologia di frutti (Bassi e Liverani, 1982), a fronte del
15% su scala nazionale.
Nonostante la “disaffezione” da parte dei produttori, la domanda di pesche a polpa bianca non si
è mai esaurita e le pregevoli caratteristiche organolettiche – aroma, profumo, fragranza, succosità, finezza della polpa – delle “vecchie varietà locali”
sono tuttora molto apprezzate e ricercate da un discreto numero di consumatori. Nel Nord Italia, ad
esempio, esistono mercati di nicchia particolarmente organizzati per la piena valorizzazione della pesca bianca dal sapore tradizionale, quali gli areali
cuneese, veronese e riminese per citarne alcuni.
Il permanere di una domanda di pesche a polpa
bianca a fronte di una carenza di cultivar di questo
Epoca fioritura
Produzione
(stima)
Calibro
dominante
Peso medio
(g)
Consistenza della
polpa (stima da 1 a
5)
Aspetto
(stima da 1 a 5)
Sapore
(stima da 1 a 5)
RSR (%)
Acidità
(meq/l)
TAB. 1 - CARATTERISTICHE AGRONOMICHE E POMOLOGICHE DI ALIROSADA,
ALIBLANCA, ALIPERSIÉ A CONFRONTO CON QUELLE DI ALTRE CULTIVAR DI PESCO A
POLPA BIANCA GIÀ DIFFUSE IN ITALIA (DATI MEDI DEL PERIODO 2000-05).
Alipersié
I
B
AA-A
160
3,0
4,0
3,0
11,0
138,0
Alirosada
MT
B
AAA-AA
235
3,0
4,0
3,5
13,0
104,0
Greta*
I
M
AAA-AA
232
2,0
3,0
3,5
12,9
125,6
Maria Bianca
T
MS
AA-A
200
2,0
3,0
3,0
12,6
84,2
Rosa del West
T
MB
AAA
215
2,0
3,0
3,0
12,9
118,2
Benedicte *
I
M
AA-A
185
2,5
3,5
3,0
12,2
142,0
Aliblanca
I
B
AA-AAA
220
2,5
3,5
3,5
12,6
100,0
MT
B
AA
210
2,0
3,0
2,5
12,2
96,4
Cultivar
®
Maria Delizia
I= Intermedia; MT= Medio-tardiva; T= Tardiva; MB= Medio-buona; B= Buona; M= Media; MS= Medio-scarsa.
Calibro dominante: AAA (diametro frutto ≥ 80-<90 mm), AA (≥73<80 mm); A(≥67<73 mm);
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FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2006
tipo rispondenti alle mutate esigenze produttive e
commerciali del nostro Paese, ha indotto già negli
anni ’70 diverse istituzioni sperimentali ad attuare
specifici programmi di “breeding” (Bassi et al.,
1980; Bellini, 1980; Fideghelli et al., 1980).
Negli anni ’80, anche la sezione di Forlì del Cea
– Istituto Sperimentale per la Frutticoltura (ISFR-FO)
ha avviato un programma finalizzato a migliorare i
difetti tipici delle “bianche tradizionali” (facilità di
ammaccature e di imbrunimento, elevata tomentosità, eterogeneità di maturazione sull’albero; Sansavini, 1984) preservandone l’unicità gustativa. Fin
dall’inizio questa attività è stata sostenuta dalla Regione Emilia Romagna, in collaborazione col Crpv;
col Progetto finalizzato “Frutticoltura” (1994-2004),
anche il MiPaf ha fornito un sostanziale contributo
alla prosecuzione ed al potenziamento delle ricerche.
A distanza di un quarto di secolo gli obiettivi di
questo programma sono quanto mai attuali: consultando le più recenti “Liste di orientamento varietale” (Ondradu et al., 2005), infatti, le cultivar di pesche a polpa bianca consigliate per l’Italia sono solo 27 (con una contrazione del 20% rispetto al
2004), di cui solo 13 giudicate valide per gli ambienti del Nord.
Tra i difetti contestati a questa categoria di prodotto, la Lista del 2005 riporta “l’evidente inferiorità
a livello agronomico e pomologico rispetto alle
gialle, la maggiore sensibilità ai patogeni e, in gran
parte, la scarsa resistenza alle manipolazioni ed ai
trasporti”.
Data la natura poligenica di molti dei caratteri
qualitativi da preservare (aroma, serbevolezza) o da
migliorare nelle pesche bianche tradizionali (consistenza della polpa, estensione della sovraccolorazione rossa dell’epidermide, scalarità di maturazione), sono stati utilizzati negli incroci genotipi nei
quali i suddetti caratteri fossero espressi al meglio.
Tra i parentali a polpa bianca, ad esempio, sono
stati inseriti Grezzano e Belfiore per aspetto e consistenza; Iris Rosso per la precocità; Supergem per
aspetto e sapore; Michelini, K2, e Cesarini per la
tardività.
Tutte le varietà tradizionali impiegate nel programma sono risultate eterozigoti per il carattere
polpa bianca, monogenico dominante (Y/y; Connors, 1920).
Per migliorare la consistenza della polpa e/o ridurre la scalarità di maturazione sono state impiegate come parentali cultivar a polpa gialla originate
dai programmi americani di “breeding”, tra le quali
Fayette, Redtop, Springcrest, Suncrest.
Alipersié
una cultivar destinata preferibilmente agli ambienti
di coltivazione del
Nord e per produzioni legate al territorio.
Nella zona di Cuneo
riesce a estrinsecare
al meglio le proprie
caratteristiche pomologiche (pezzatura, forma e colore) e
organolettiche (sapore e aroma).
Origine: ottenuta da A. Liverani del CRA, ISFR-FO dall’incrocio Flamecrest x Iris Rosso, effettuato nel 1988; selezionata nel 1992 a Magliano (FC); valutata negli ambienti romagnolo e piemontese come IFF 362.
Albero: standard, a portamento aperto, vigoria medio-elevata, regolarmente produttivo.
Glandole: reniformi.
Fiore: rosaceo.
Fioritura: intermedia, di buona entità.
Frutto: di grossa pezzatura, nel cuneese raggiunge costantemente
calibri AA-A; forma longitudinale e trasversale rotonda, valve simmetriche, apice incavato e sutura ventrale superficiale; tomentosità medio-elevata. Colore di fondo biancastro, sovraccolore rosso intenso con distribuzione uniforme e sfumata per il 70-80% della superficie del frutto. La
polpa è bianca con una lieve colorazione rossa sotto l’epidermide, venature di rosso più intenso nella polpa e al nocciolo; ha ottime caratteristi-
È
che organolettiche, dolcezza e aroma medio-elevati, acidità equilibrata,
che si concretizzano in un sapore decisamente apprezzabile.
Resistenza alle manipolazioni: dotata di consistenza della polpa
medio-elevata, è migliorativa per questo aspetto rispetto alle varietà della stessa tipologia.
Epoca di maturazione: nel cuneese matura fra luglio ed agosto (+5
Redhaven); nell’ambiente romagnolo circa 3 giorni dopo Redhaven (Fig.
1).
Giudizio d’insieme: albero discretamente rustico e produttivo su tutti i tipi di rami, di vigore medio e portamento aperto, di produttività buona
e regolare.
La dimensione dei frutti è interessante per l’epoca di maturazione; i
frutti sono di bella forma (rotonda e simmetrica) e aspetto molto attraente, uniformi sia
nella pezzatura
che nella maturazione, di pregevoli caratteristiche pomologiche, con buona
tenuta in pianta.
La polpa, di consistenza medioelevata, ha una
buona qualità
organolettica,
aroma spiccato
e sapore leggermente acido.
Alirosada
ultivar dalle ottime
caratteristiche
organolettiche
dei frutti; migliorativa per il
sovraccolore e
la maggiore tenuta alla maturazione rispetto alla contemporanea Rosa
del West negli
ambienti colturali del Nord
C
Italia.
Origine: ottenuta da A. Liverani del CRA, ISFR-FO dall’incrocio
Supergem x Glohaven, eseguito nel 1982; selezionata nel 1987 a
Magliano (FC) e valutata come IFF 136.
Albero: standard, a portamento aperto, di facile gestione, vigoria medio-elevata, regolarmente produttivo.
Glandole: globose.
Fiore: campanulaceo.
Fioritura: medio-tardiva, di medio-elevata intensità.
Frutto: di grossa pezzatura, nel cuneese raggiunge calibri AAAAA; forma longitudinale rotondo-oblata, trasversale rotonda, valve leggermente asimmetriche, apice incavato e sutura ventrale arrotondata; tomentosità medio-elevata. Colore di fondo biancastro,
sovraccolore rosso intenso con distribuzione marezzata per il 6070% della superficie del frutto. La polpa è bianca con una lieve colorazione rossa, più intensa in prossimità del nocciolo; ha ottime
caratteristiche organolettiche, dolcezza e aroma medio-elevati,
acidità equilibrata, che si concretizzano in un sapore decisamente
apprezzabile.
Resistenza alle manipolazioni: dotata di consistenza della
polpa medio-elevata, è migliorativa per questo aspetto rispetto alle varietà di uguale tipologia.
Epoca di maturazione: nel cuneese matura nella seconda decade di agosto (+12 Redhaven); nell’ambiente romagnolo 8 giorni
dopo Redhaven (Fig. 1).
Giudizio d’insieme: albero di facile gestione della chioma, discretamente produttivo su tutti i tipi di rami.
Frutti di forma regolare, aspetto molto attraente, uniformi nella
pezzatura e di
pregevoli caratter istiche
pomologiche
con buona tenuta in pianta.
La polpa, di
buona consistenza,
ha
tessitura
e
qualità organolettiche tradizionali, con
sapore tendenzialmente
equilibrato ed
aroma pronunciato.
FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2006
61
Aliblanca
ultivar di interesse
al Nord in quanto
migliorativa rispetto a
Michelini sotto il profilo del colore, della
consistenza e della tenuta di maturazione.
Origine: ottenuta
da A. Liverani presso il
CRAISFR-Fo dall’incrocio Cesarini x Maycrest, eseguito nel
1985; selezionata a
Magliano (FO) nel
1990 e valutata come
IFF 338.
Albero: standard,
a portamento semi-eretto, vigoria medio-elevata, regolarmente produttivo.
Glandole: reniformi.
Fiore: rosaceo.
Fioritura: intermedia, di elevata intensità.
Frutto: di grossa pezzatura, calibro prevalente AA-AAA; forma longitudinale e trasversale rotonda, valve simmetriche, apice incavato e sutura ventrale superficiale;
media la tomentosità.
Colore di fondo verde chiaro, sovraccolore rosso intenso con distribuzione marezzata per il 60% della superficie del frutto.
La polpa è bianca con un leggero colore rosso nella polpa più intenso al nocciolo; tessitura fine; nocciolo spicco, medio subgloboso, marrone molto scuro.
C
Ha ottime caratteristiche organolettiche, dolcezza e aroma, medio-elevati,
acidità equilibrata, che si concretizzano in un sapore decisamente apprezzabile.
Resistenza alle manipolazioni: la consistenza della polpa medio-elevata.
Epoca di maturazione: nel cuneese matura nella prima decade di settembre (+37 Redhaven); nell’ambiente
romagnolo circa
40 giorni dopo
Redhaven (Fig. 1).
Giudizio d’insieme: albero rustico, vigoroso, dotato di buona e costante produttività
unita ad alcune interessanti caratteristiche pomologiche: forma dei frutti regolare, rotonda
e tendenzialmente
simmetrica; elevata pezzatura nei diversi stacchi; buona estensione del sovraccolore rosso, la cui entità è tuttavia influenzata dalle
condizioni colturali, in particolare dagli interventi di potatura verde. La polpa, di
buona consistenza, ha sapore equilibrato e aroma tipico di pesca bianca.
Proposta come alternativa a Michelini.
In 25 anni di attività sono state effettuate circa
250 combinazioni d’incrocio partendo da una base
genetica di 40 parentali; 6.000 semenzali sottoposti
ad una prima selezione agro-pomologica; 62 semenzali giudicati meritevoli di passare ad una fase di valutazione avanzata su parcelle di 3 piante (selezioni
di II livello); 12 semenzali promossi al III livello per
valutarne il comportamento su parcelle più ampie
(8/10 alberi) ed ambienti colturali diversi, scelti sulla
base dell’esistenza nel territorio di un reale interesse
verso questo tipo di prodotto.
Più in particolare, le selezioni di III livello sono
state distribuite nel Nord (Piemonte), nel Centro (Emilia Romagna e Lazio) e nel Sud (Caserta) del nostro
Paese.
Aliperisié
Greta*
Maria Bianca
Alirosarda
Rosa del West
Benedicte®*
Le cultivar ottenute
Aliblanca
Michelini
Maria Delizia
Giorni
dopo Redhaven
5
10
15
20
25
30
35
40
45
Fig. 1. Fenogramma di maturazione di Alipersié, Alirosada e Aliblanca a confronto con
cultivar a polpa bianca in giorni rispetto a Redhaven, che in Emilia-Romagna si raccoglie
tra il 15 e il 20 luglio e nel Piemonte tra il 23 e il 28 luglio (dati medi dei due ambienti:
=Emilia-Romagna,
= Piemonte).
62
FRUTTICOLTURA - n. 9 - 2006
Il programma ha già portato all’introduzione di
Alba, Bea (Bassi et al., 1994), Crizia e Neve (Liverani e Montanari 2000). In occasione del 25° Convegno Peschicolo di Faenza sono state presentate altre
due varietà, Alirosada e Aliblanca (Liverani et al.,
2004).
È importante precisare che l’obiettivo nel programma non è stato pienamente centrato: se in molti dei semenzali valutati e nelle migliori selezioni
ottenute si è registrato un netto miglioramento della
consistenza della polpa rispetto alle tradizionali
cultivar a polpa bianca, non si è mai riusciti ad associare questo traguardo alla fedele riproduzione
del sapore antico tanto apprezzato. La ragione di
questo “insuccesso” va probabilmente ricercata nella iniziale
contraddizione tra gli obiettivi perseguiti (polpa soda e sapore
tradizionale), dal momento che tessitura e consistenza della
polpa interagiscono con le caratteristiche organolettiche (contenuto di zuccheri e acidi, aroma) nella determinazione del
gusto del frutto (Sistrunk, 1985). Modificando le caratteristiche
fisiche della polpa per ridurre la sensibilità del frutto a trasporti e manipolazioni si è, probabilmente, agito indirettamente sul gusto del frutto, rendendolo diverso da quello originale.
Alcune delle selezioni di III livello hanno fornito risultati
molto interessanti nella zona di Cuneo, nella quale sono state
ulteriormente moltiplicate e distribuite a coltivatori locali per
la costituzione di campi pre-commerciali (fase di sperimentazione avanzata).
tre selezioni, in particolare, – IFF 136 (Alirosada), IFF 338
(Aliblanca) e IFF 362 – il Consorzio di Ricerca Sperimentazione e Divulgazione per l’Ortofrutticoltura Piemontese (CReSO)
ha seguito per anni il comportamento agronomico e constatato l’interesse dei coltivatori.
La selezione IFF 362 è stata nominata Alipersié, nome scelto per evidenziare il significativo contributo dato dai tecnici
del CReSO nella valutazione di tutto il materiale. Infatti, nel
dialetto piemontese la parola persié indica l’albero di pesco.
Di queste tre varietà si riportano in questa nota le schede
descrittive; nella tabella 1 vengono inoltre riassunte le principali caratteristiche agronomiche e pomologiche a confronto
con le principali cultivar di pesco a polpa bianca dello stesso
periodo di raccolta.
■
BIBLIOGRAFIA
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miglioramento genetico del pesco e delle nettarine. Atti XVI
Convegno Peschicolo, Cesena 12 giugno 1982: 91-111.
Bassi D., Liverani A., Rizzo M. 1994 – Il miglioramento genetico
del pesco in Emilia Romagna: risultati e prospettive. Frutticoltura 1: 11-21.
Bassi D., Sansavini S., Marangoni B., Bordini R. 1980 – Recupero
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Bellini E. 1980 – Primi risultati sul miglioramento genetico del pesco. L’informatore agrario, Verona , 27.
Connors C.H. 1920 – Some notes on the inheritance of unit characters in the peach. Proc. Am. Soc. Hort. Sci. 16: 24-36.
Fideghelli C., Della Strada G., Quarta R. 1980 – Programma di miglioramento genetico del pesco da consumo fresco. Frutticoltura, 2.
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Liverani A., Brandi F., Giovannini D., Merli M. 2004 – Due nuove
cultivar di pesco a polpa bianca dall’attività di miglioramento
genetico dell’ISF-FO. Atti XXV Convegno Peschicolo, Faenza
23-24 settembre, 99-101.
Ondradu G., Bellini E., Nencetti V., Pazzari L., Liverani A., Insero
O., Conte L. 2005– Liste varietali pesco 2005. Supplemento a
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ansavini S.1984 – La peschicoltura italiana oggi: panorama tecnico. Atti del Convegno Internazionale del Pesco, Verona-Ravenna-Campania, 9-14 luglio 1984, 31-54.
Sistrunk W.A., 1985 – Peach Quality assessment: Fresh and Processed. In: Evaluation of quality of fruit and vegetables. Avi Publishing Co., Westport, Connecticut, 1-46.
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