Indice 1. 2. 3. 4. 5. 6. Elenco elaborati Gli elementi conoscitivi e la Carta del paesaggio di Pontirolo Nuovo (tavole DP 1) I caratteri socio-economici La partecipazione Idea di Piano, contenuti e obiettivi I criteri di intervento 1 1. ELENCO ELABORATI - ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO, SISMICO - DP 1 - DP - 2 CARTA DEL PAESAGGIO DI PONTIROLO NUOVO DP 1a PONTIROLO NELLO SCENARIO DELL‟ADDA, QUADRI, ELEMENTI E CARATTERI DEL PAESAGGIO E DELL‟AMBIENTE - DP 1a.1 Rapporto tra orografia, dimensione e costruito - DP 1a.2 Morfologie, attività, suoli, infrastrutture, piani sovracomunali DP 1b PROCESSO DI EVOLUZIONE DEI PAESAGGI DI PONTIROLO RAPPORTO TRA NATURA, STORIA E CULTURA (dal 1800 al 2000) - DP 1b.1 Il contesto territoriale - DP 1b.2 Il territorio comunale 1/5.000 DP 1c RAPPORTO TRA MORFOLOGIA TERRITORIALE E TIPOLOGIA EDILIZIA, SPAZI APERTI, DESTINAZIONI D‟USO PREVALENTI, DOTAZIONE DI SERVIZI 1/12.500 – 1/5.000 DP 1d RETE ECOLOGICA COMUNALE E CARTA DELLE SENSIBILITA‟ PAESAGGISTICHE 1/10.000 ELEMENTI COMPARATIVI CON IL PTCP E CON IL PRG 1. 2. 3. 4. stato attuazione PRG classificazione delle superfici raffronto aree agricole raffronto con PTCP - DP 3 PREVISIONI DI PIANO - DP 4 RAPPORTO CON I CRITERI PER GLI INTERVENTI 1/10.000 2 2. GLI ELEMENTI CONOSCITIVI E LA CARTA DEL PAESAGGIO DI PONTIROLO NUOVO (tavole DP - 1) Il PGT non può essere ritenuto l‟unico strumento a disposizione dell‟Amministrazione e del cittadino per il corretto governo del territorio. Operare sul territorio significa attivare una concertazione di attività e di iniziative aventi anche caratteri e strutture giuridiche diverse: il PGT si configura come lo scenario complessivo nel quale promuovere le azioni, modificando e/o adeguando di volta in volta i mezzi e le strategie. All‟interno di questa filosofia, il quadro d‟insieme dei contenuti e degli obiettivi del Piano sono riconducibili in modo semplice alle seguenti tematiche. Risorse ambientali, paesaggistiche e storiche Indagine e lettura delle valenze ecologiche, ambientali, paesaggistiche e della storia della costruzione dei luoghi e della forma urbana e dei fenomeni di degrado al fine di attivare modalità di intervento sul territorio attente alla salvaguardia, alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio collettivo naturale e storico. Riconoscimento del ruolo strategico del verde privato, come elemento qualificante una nuova tipologia urbanistica, quasi a costituire dei veri e propri parchi privati di valenza territoriale e ambientale. Servizi pubblici e di uso pubblico Riconoscimento della centralità dei Servizi pubblici e di uso pubblico ed attivazione di interventi di miglioramento della qualità, di potenziamento e di messa in rete dei Servizi. Qualificazione del sistema della mobilità, non inteso riduttivamente solo come viabilità, ma inteso come sistema di ambienti di relazione percorribili in varie modalità, che stabiliscono corretti rapporti con il contesto ambientale del paesaggio urbano e di quello extraurbano. Interventi di facilitazione della mobilità „dolce‟ e della rete di percorsi pedonali e ciclabili. Interventi di mitigazione e di compensazione delle infrastrutture sovracomunali previste dal PTCP. Insediamenti Interventi di valorizzazione e di qualificazione dei territori edificati con particolare attenzione alla qualità. Uso corretto della risorsa territorio compatibile con lo sviluppo sostenibile e con le esigenze di equilibrio ambientale ed economico, al fine di conciliare concretamente risorse ambientali e fabbisogni sociali e economici. Interventi di rigenerazione ambientale. Gestione Quadro normativo improntato alla semplificazione delle procedure, alla chiarezza dei comportamenti e a principi perequativi. Modalità di attuazione fondate sulla concertazione tra il ruolo di indirizzo e di coordinamento dell‟Amministrazione pubblica e la responsabilità operativa del cittadino e dell‟operatore. 3 La Carta del Paesaggio di Pontirolo Nuovo (DP 1) è costituita da: DP 1a PONTIROLO NELLO SCENARIO DELL‟ADDA, QUADRI, ELEMENTI E CARATTERI DEL PAESAGGIO E DELL‟AMBIENTE - DP 1a.1 Rapporto tra orografia, dimensione e costruito - DP 1a.2 Morfologie, attività, suoli, infrastrutture, piani sovracomunali DP 1b PROCESSO DI EVOLUZIONE DEI PAESAGGI DI PONTIROLO RAPPORTO TRA NATURA, STORIA E CULTURA (dal 1800 al 2000) - DP 1b.1 Il contesto territoriale - DP 1b.2 Il territorio comunale DP 1c RAPPORTO TRA MORFOLOGIA TERRITORIALE E TIPOLOGIA EDILIZIA, SPAZI APERTI, DESTINAZIONI D‟USO PREVALENTI, DOTAZIONE DI SERVIZI DP 1d RETE ECOLOGICA COMUNALE E CARTA DELLE SENSIBILITA‟ PAESAGGISTICHE L‟itinerario progettuale prende spunto dall‟analisi dei caratteri oro-morfologici e vegetazionali del territorio e dai rapporti che nel tempo questi caratteri hanno stabilito con le azioni dell‟uomo. L‟uso dei suoli ed i manufatti esprimono una dialettica forte tra l‟uomo e gli elementi del territorio di Pontirolo Nuovo che si è andata configurando in forme diverse ma con continuità nel tempo. Lo studio e la ricerca degli elementi fondativi si basa innanzitutto sulla comparazione tra la situazione attuale e altre soglie storiche, in particolare la soglia storica della metà dell‟800, ritenuta significativa per la ricchezza degli elementi conoscitivi forniti dal catasto con il disegno e la descrizione del territorio comunale. I documenti ottocenteschi del censimento costituiscono i primi strumenti di portata eccezionale per lo studio del territorio di Pontirolo Nuovo, in quanto permettono di ricostruire, pezzo per pezzo, il volto naturale, agrario, edilizio, sociale ed umano di ogni porzione del territorio, di restituire anche graficamente e visivamente le strutture e le caratteristiche degli spazi antropizzati, di cogliere e meglio interpretare i paesaggi naturali ed antropici attuali. Il catasto geometrico particellare ottocentesco consente di cogliere le motivazioni dei primi insediamenti e di ricostruire le permanenze e le trasformazioni succedute ad oggi, quando sulla scorta del rilievo aerofotogrammetrico e di indagini dettagliate ed interdisciplinari sul campo è reso possibile una sorta di nuovo censimento. Le tavole raccontano, descrivono e interpretano i fenomeni naturali e antropici, comparandoli alle due soglie storiche. Cercano di cogliere le connessioni e le contraddizioni dello sviluppo, in modo che sia possibile fondare le scelte di Piano a partire dalle vicende storiche del territorio. 4 Mappa ottocentesca attribuita all‟ing. Brenna (fonte “Per la storia di Pontirolo. Appunti” a cura dell‟Amministrazione Comunale di Pontirolo Nuovo) La „Carta del paesaggio‟ è costituita da diversi elaborati redatti con i contenuti, gli obiettivi e le finalità stabilite dal Codice BB.CC. e del Paesaggio, dal PTR, dalla LR 12/2005 e dalle DGR in materia di paesaggio. Si evidenzia che il territorio di Pontirolo Nuovo è storicamente caratterizzato dal nucleo storico e da un sistema di „colonizzazione‟ del territorio agricolo composto di diverse cascine. - Centro storico. Nucleo compatto di probabile origine romana mantiene pressoché intatto l‟impianto fondativo caratterizzato dal “castrum”, con la piazza principale da cui dipartono le vie più importanti, e le case coloniche nella tipologia a corte che, aggregate tra loro secondo lo schema delle corti romane, hanno portoni e ingressi che concludono le vie del borgo. Gli edifici sono un tutt‟uno con la forma degli isolati stabilendo quella stretta connessione tra elemento tipologico e impianto morfologico, tipica dei nuclei antichi. Al suo interno sono avvenuti diversi interventi di sostituzione che non hanno però intaccato la morfologia del nucleo. Si possono riconoscere così edifici di diverse epoche, compresi interventi degli ultimi decenni. 5 Mappa del Catasto Lombardo-Veneto - anno 1856 (fonte: Archivio di Stato di Bergamo) 6 La posizione geografica del centro storico è molto particolare: tutto il lato occidentale e parte di quello meridionale sono a ridosso della balza che divide il terrazzo superiore della pianura da quello intermedio tra sé e l‟alveo dell‟Adda, dislivello sottolineato dal passaggio dei canali irrigui derivati dal Brembo (Roggia Moschetta). Questo fatto è paesisticamente molto significativo perché pone Pontirolo Nuovo come importante traguardo visivo a livello territoriale nell‟area della Gera d‟Adda. Il centro di Pontirolo Nuovo nel Catasto Lombardo-Veneto - anno 1856 (fonte: Archivio di Stato di Bergamo) L‟interessante percorso, ora pedonalizzato, a ridosso delle mura occidentali sottolinea il particolare rapporto tra Pontirolo, il terrazzo intermedio su cui insiste Fara e, oltre, il fiume Adda. - Il nucleo storico di Fornasotto e le cascine. L‟area agricola è attualmente caratterizzata dalla presenza delle varie cascine situate verso i bordi del territorio comunale. Il nucleo agricolo più significativo è quello di Fornasotto, verso la punta settentrionale che tocca il tracciato del fiume Brembo. 7 Gli altri manufatti sono di dimensione generalmente contenuta, alcuni con tipologia classica a corte, sempre localizzati in punti strategici: in prossimità di incroci di strade campestri, di canali irrigui. Concorrono, con un rapporto biunivoco, a contribuire alla forma del territorio: condizionati dalle tensioni presenti (la sovrapposizione, per esempio, delle trame della centuriazione romana dei campi -tendenzialmente orientata sull‟asse nord-sud- con il sistema irriguo derivante dai movimenti alluvionali del Brembo e dell‟Adda -che, in modi più irregolari, è più riferibile alla direzione nord-ovest/sud-est-) insieme a queste hanno determinato il sistema delle percorrenze tra i campi (non inusuali le pieghe, gli scarti, i cambi di direzione in corrispondenza delle cascine). Tracce della centuriazione romana - Rielaborazione dell‟arch. Barbara Oggionni (fonte: “Per la storia di Pontirolo. Appunti” a cura dell‟Amministrazione Comunale di Pontirolo Nuovo) I rilievi topografici redatti, a partire dalla carta IGM del 1889, restituiscono bene le peculiarità morfologiche del territorio comunale e le relazioni fondamentali che elementi naturali e antropici hanno, nel corso del tempo, instaurato e favorito tra Pontirolo Nuovo e l‟ambito circostante. 8 Carta dell‟Istituto Geografico Militare - anno 1889 La presenza di corsi d‟acqua: - l‟alveo del fiume Brembo, limite naturale nord-occidentale del comune prima di affluire nell‟Adda, pone Pontirolo Nuovo in rapporto con il territorio della pianura circostante, per il fabbisogno di acqua, e con i centri immediatamente a ovest (Canonica) e a sud-ovest (Cassano) forniti di ponti carrabili per il superamento del fiume Adda; - il sistema dei canali, derivati dal fiume Brembo, disegna il sistema irriguo dei campi coltivati ma è anche delimitazione amministrativa dei confini territoriali comunali o sottolineatura delle “fratture” morfologiche tra i diversi livelli della pianura. La roggia Vignola e la roggia Vecchia-roggia Moschetta poi divisa in roggia Visconti e roggia di Sopra, segnano significativamente da nord a sud i terrazzi geologici della pianura della Gera d‟Adda, rapportandosi in maniera precisa anche al nucleo storico di Pontirolo, lambendolo sul lato occidentale. Legati al mondo dell‟agricoltura i canali sono da intendersi come elementi declinabili anche negli aspetti, culturali, paesaggistici, ambientali, ecologici. - il fosso bergamasco, segno molto preciso determinato fin dal XIII secolo per marcare il limite tra diversi stati, ha ormai perso il suo ruolo irriguo ma, costituendo il margine nordorientale del territorio comunale, rimane uno dei tracciati più importanti alla scala sovracomunale a cui è obbligatorio fare riferimento se si vuole impostare una riqualificazione basata sulla storia dei luoghi, non astratta o avulsa dal contesto. 9 I caratteri morfologici ed orografici: - i livelli della pianura della Gera d‟Adda: oltre il livello del fiume si trova un primo terrazzo composto dei depositi alluvionali dell‟Adda che arriva fino ad un dislivello ulteriore che, composto di sedimenti dell‟Adda e del Brembo, costituisce il terrazzo della pianura. Il territorio di Pontirolo Nuovo è per la maggior parte compreso in quest‟ultimo. - il limite del terrazzo dell‟Adda è individuato, a est, dal rialzo che da Canonica va, lungo la roggia Vignola, a Geromina (a ovest di Treviglio) per poi proseguire fino a Casirate. I pendii che si formano tra un terrazzo e l‟altro sono importanti nei riferimenti visivi del paesaggio, “costruiscono” e strutturano il paesaggio con le fasce boscate, le sinuosità, le diversità di suolo che sono qui riconoscibili: dalle aree più umide perché prossime al livello del fiume (gestite dal Parco Regionale Adda Nord o inserite nel PLIS della Gera D‟Adda), a quelle di livello intermedio non fertili come quelle del terrazzo superiore della pianura; - le cave per l‟attività estrattiva e le discariche: gli ultimi decenni hanno visto il territorio comunale, nella sua metà settentrionale e a sud-est, interessato da profonde modificazioni a causa dell‟attività estrattiva di inerti data la caratteristica dei depositi alluvionali fluviali. Le attività estrattive hanno cambiato in maniera molto importante il paesaggio originale formando un nuovo paesaggio del tutto incompiuto, che deve ancora definirsi anche in termini di “qualità” nel rapporto tra paesaggio agrario e naturale e paesaggio degli insediamenti (residenziali, produttivi, della mobilità, ecc.). La grande estensione dei territori interessati dalle cave attive e dalle cave dismesse e diversamente riusate (discariche, parchi pubblici, attività sportive-ludiche private, ecc.) forniscono l‟opportunità per ripensare i paesaggi di Pontirolo Nuovo sia nelle relazioni tra le sue parti (cave, ambiti naturali e agrari, produttivo, centro storico, ecc.), sia nelle relazioni con il contesto ben più ampio facilitate dalla presenza di rilevanti vie di comunicazione sovracomunali esistenti e di progetto (ex SS 525 del Brembo, ex SS 11 Padana Superiore, SP 122 Francesca, IPB, Pedemontana, A4, BreBeMi, ferrovia BG-MI, linea ferroviaria ad alta capacità, ecc.) 10 Mappa delle qualità del territorio comunale 11 Le infrastrutture: - i tracciati storici riportati dai documenti catastali evidenziano la forte relazione tra strade, orografia, edificato. Ne sono la riprova la posizione delle cascine e dei manufatti sparsi nel territorio agricolo in corrispondenza degli incroci delle strade e dei percorsi in generale (Cascina Brembilla, Cascina Grina ora Confalonieri, Molino della Fontana a Fornasotto, il nucleo di Fornasotto stesso, Cascina Talgati, le Cascinette sul tracciato occidentale che diparte dal centro storico, Cascinetta Melzi, Cascina Brughiera ora Offredi, Cascina Nuova, Cascina Avanzata di Sopra, Cascina Villa, ecc.); l‟orientamento delle strade influenzate dal reticolo del castrum, di quelle disegnate sulla base dei dislivelli della pianura o affiancate al tracciato dei vari canali e dalla rete irrigua e del segno territoriale del Fosso Bergamasco. Il nucleo di Pontirolo Nuovo è interessato dalla rete pressoché ortogonale che, già nel catasto del 1856, vede una strada “detta di circonvallazione” che ne è il perimetro esatto: da questa si dipartono i tracciati nelle quattro direzioni cardinali che legano il comune al suo territorio e a quello delle amministrazioni confinanti per poi collegarsi alle due arterie importanti, in senso est-ovest, che sono, a sud, la Padana Superiore (ex SS 11), che a grande scala collega tutto il nord Italia da Torino a Venezia e poi Trieste e che qui vuol dire relazionarsi a Treviglio e a Cassano d‟Adda dove si passa il fiume, e, a nord, la ex SS 525 del Brembo che porta a Dalmine e poi a Bergamo (e di qui alle valli) e la Francesca (SP 122) di collegamento Milano-Brescia. Gli altri tracciati sono importanti per le relazioni a scala minore: la strada per Fara Gera d‟Adda che, da ovest del centro storico, si dirige verso sud-ovest attraversando i campi fortemente condizionata nel suo tracciato dal disegno dei lotti e dei dislivelli; le strade che collegano ai territori di Treviglio (SP 142), centro urbano principale della zona; - i percorsi moderni sono costituiti dal reticolo distributivo di servizi, residenza e produzione. Il Piano affronta l‟integrazione, la compensazione e la mitigazione con la IPB (Interconnessione Pedemontana - BreBeMi) di collegamento tra la Pedemontana (Varese-Bergamo), la BreBeMi (Brescia-Bergamo-Milano) e la linea ferroviaria ad alta capacità. La IPB in quanto connette anche la Padana superiore, la 525 del Brembo e la Francesca può configurare per Pontirolo nuovi scenari. In sintesi si può quindi affermare che la distribuzione degli insediamenti nel territorio comunale è indissolubilmente legata alla formazione del sistema di percorrimento ed il rapporto che i percorsi stabiliscono con la struttura oro–idrografica concorre a determinare la conformazione dei tipi edilizi ed insediativi. Lo studio dei percorsi, che tiene conto della loro evoluzione nel tempo, consente di valutare le tipologie degli insediamenti, di cogliere le relazioni che esistono tra percorsi e dati geomorfologici, tra interventi verso gli spazi aperti e quelli verso spazi pubblici (strada, piazza, corso d‟acqua, ecc.), che comportano modifiche della struttura fisica e l‟adeguamento del tipo edilizio. Le tavole catastali descrivono la relazione tra il territorio e i corsi d‟acqua, la tessitura dei campi, l‟edificato, le strade, le piazze e gli edifici pubblici e forniscono elementi importanti alle regole per la progettazione del piano. Il catasto consente di leggere il paesaggio ottocentesco del nucleo storico, il paesaggio arboreo, quello arbustivo e quello erbaceo, di cogliere gli elementi di permanenza e quelli di trasformazione rispetto alla situazione attuale e di assumere scelte storicamente fondate. La particolare situazione orografica, l‟orditura ed il modulo poderale sono i valori fondamentali che restano come termini dialettici del processo economico strutturale del territorio, quelli che fisicamente e funzionalmente incidono e persistono ad incidere sulla struttura fisica del suolo. 12 In quanto struttura intessuta nella compagine fisica e nella modulazione umana del suolo, il tessuto agrario e la parcellazione restano le basi dei processi trasformativi del territorio comunale, non solo di quelli agrari, ma anche di quelli diretti a fini diversi. Il regime produttivo ed economico instaura stretti rapporti di interdipendenza fra tipo, modulo e serialità dell‟orditura poderale e la conformazione degli insediamenti: il tipo di coltura determina la ripartizione modulare dei poderi e questi fattori insieme condizionano la distribuzione degli edifici –isolata o aggregata–, la scelta delle località insediative di Pontirolo Nuovo, la ripartizione delle singole parti costitutive (rustici, abitazioni, edifici religiosi, vie,..), la densità edilizia, ecc. e concorrono a definire l‟area di pertinenza minima dell‟insediamento e del singolo edificio. I processi sociali, economici e culturali hanno determinato le dinamiche urbane e hanno definito i suoi caratteri: gli ambienti naturalistici, il paesaggio agrario, i servizi, gli ambiti residenziali, gli insediamenti produttivi, a partire dal nucleo di Fornasotto. Dal punto di vista edilizio e delle attività il territorio di Pontirolo Nuovo presenta alcune caratteri tipologici che possono essere così descritti: - il centro storico, luogo articolato e complesso per eccellenza, con architetture significative per compattezza, corti interne, portoni e androni, corrispondenza tra trama stradale e manufatti edilizi in cortina. Dal punto di vista funzionale maggiormente interessato, rispetto alle altre parti del territorio, dalla compresenza funzionale di servizi, esercizi di vicinato, residenza, terziario, direzionale, attività varie tra cui ancora riscontrabili diversi manufatti legati alla produzione agricola dei campi; - la località Fornasotto, territorio comunale a nord della S.P. 122 Francesca, caratterizzata da alcuni preesistenze agricole, alcune parti residenziali e da un consistente sviluppo industriale sia storico (la industria Reich ora M.I.B. -Manifattura Italiana del Brembo-) sia contemporaneo, quindi ormai svincolato dalla presenza dell‟acqua come forza motrice. E‟ luogo di commistione funzionale da una parte e di decisa presenza del settore produttivo dall‟altra (sia per le cave, sia per la realizzazione dei recenti insediamenti industriali); - le cascine sparse, fulcri e avamposti edilizi sul territorio agricolo, organizzatrici del sistema economico agricolo e zootecnico, in alcuni casi sono state oggetto di interventi di riconversione verso una più decisa funzione residenziale. La loro collocazione spaziale è fortemente relazionata al sistema dei tracciati poderali e della rete irrigua ed al tessuto agrario; - gli ambiti residenziali che si configurano con diverse tipologie: aree di addizione con piani di lottizzazione composti di stecche alte 2-3 piani o case singole di 1-2 piani ma anche con complessi condominiali (via Matteotti); aree di aggiunta con tipologie miste, che presentano case di dimensioni contenute insieme con condomini di altezza 4-6 piani. Queste espansioni come spesso succede si organizzano attorno al nucleo storico e lungo le vie di penetrazione al centro, ma con alcune caratteristiche da evidenziare: data l‟orografia del sito il lato occidentale del nucleo è relativamente libero; in alcuni luoghi delle vie di penetrazione, soprattutto lungo la via che dal nucleo porta alla cascina Dazio ad Arcene, si notano diversi lotti liberi alternati a quelli costruiti; - gli ambiti produttivi comprensivi delle cave. Si è già detto della località Fornasotto che è quella più interessata dalla localizzazione di diverse fabbriche. La strada Francesca e la strada del Brembo (e le relative strade minori) sono le infrastrutture su cui la maggior parte delle attività si è strutturata magari in modo episodico. Nel lato meridionale della Francesca si evidenzia per consistenza il sito produttivo della Parà. La DGR VIII/619 del 2008 ha approvato quattro cave nel territorio di Pontirolo: l‟ATEg14, ATEg26 e l‟ATEg27 a nord del territorio e la ATEg18 a sud-est a cavallo del Fosso bergamasco. Le cave dismesse sono utilizzate per attività private di tipo ricreativo, ludico, sportivo, ecc. A sud-est le discariche cessate sono utilizzate come parco (Renova park) dal WWF o sono oggetto di progetti di convenzione per Parchi tematici di tipo ambientale e di energie alternative. 13 Tramite l‟analisi dei Servizi pubblici e dei Servizi di uso pubblico e una ricognizione puntuale e ordinata del tipo e del livello di Servizi, le indagini, gli studi e le elaborazioni effettuate hanno consentito di conoscere lo stato dei Servizi, la tipologia, il grado di fruibilità e di accessibilità. Il territorio è sufficientemente attrezzato di Servizi Primari. Le strade di accesso agli isolati e ai quartieri sono di sezione adeguata, dotate di parcheggi e attrezzate di impianti e reti tecnologiche. Si riscontra qualche caso di disomogeneità ma nel complesso la situazione è soddisfacente. Le attività produttive sono attrezzate di parcheggi. La piazzola ecologica è situata sulla via per Arcene, che conduce alla cascina Dazio. I Servizi Secondari sono organizzati per tipologie: attrezzature scolastiche, attrezzature di interesse comune, verde pubblico, cimitero e edifici di culto e per servizi religiosi. Le attrezzature scolastiche sono concentrate essenzialmente nel campus di via Verdi, via Isonzo e via Adige e comprendono edifici per l‟istruzione primaria (scuola elementare) e la secondaria inferiore (scuola media), la palestra insieme con gli spazi annessi all‟esterno per l‟attività fisica e ricreativa. La scuola dell‟infanzia paritaria della Fondazione Calepio Carbonoli occupa un edificio pensato per lo scopo situato al margine sudorientale del nucleo storico, contiguo all‟oratorio. Le attrezzature di interesse comune sono costituite da: il Municipio, al bordo orientale del centro storico con la sede della Polizia Locale; l‟edificio della ex-scuola, prossima al Municipio, struttura ora utilizzata per mostre ecc. ma in attesa di una definizione funzionale più precisa; il cimitero, situato in una zona di frangia urbana soggetta a recenti significative espansioni; il Centro Polivalente Sandro Pertini (sale giochi, bar, cinema, spazi all‟aperto, incontro tra generazioni, sede degli spazi della Croce Rossa e del Centro Diurno per anziani, ecc.) inserito in un interessante edificio a corte, posto sul lato meridionale della circonvallazione del centro storico; la biblioteca, collocata nell‟edificio storico di via Merini e il centro di aggregazione giovanile; il magazzino comunale di via Donizetti; le strutture della Protezione Civile, contigue alla stazione ecologica. Gli impianti sportivi comunali sono localizzati principalmente in aree a ovest e a nord-ovest del nucleo antico: il complesso del centro sportivo, con l‟area attrezzata a feste, è impostato alla quota inferiore dell‟importante dislivello che permette la vista dello skyline del retro della parrocchia, mentre il campo sportivo comunale è lambito dalla via Diaz che connette alla località Fornasotto, dove è presente qualche attrezzatura di minore importanza, di proprietà della parrocchia. 14 La dotazione esistente di servizi a Pontirolo Nuovo Aree verdi a parco e a giardini sono localizzate nei pressi del campus scolastico con accesso da via Verdi e da via Fermi (e quindi connessa con la via Mazzini di penetrazione verso il centro storico); nell‟area dove insiste il Municipio; in diverse parti del territorio interessate da insediamenti residenziali; nel “Renova Park”, parco didattico gestito dal WWF. Gli edifici di culto e per servizi religiosi sono la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo situata nel centro del nucleo antico e l‟annesso ex oratorio; la chiesa settecentesca di San Giuseppe posta all‟incrocio tra Piazza Marconi, via Rovelli e via papa Giovanni XXIII; l‟oratorio 15 confinante con la scuola dell‟infanzia in via San Michele; la chiesa moderna di Fornasotto. I Servizi di edilizia residenziale pubblica (ERP) consistono in otto alloggi di proprietà comunale situati nel centro storico in via papa Giovanni XXIII, un alloggio da utilizzare in caso di emergenze abitative localizzato all‟interno del centro polifunzionale Sandro Pertini, tre palazzine costruite da cooperative con convenzione della durata di 99 anni, realizzate in via Verdi e cinque alloggi di proprietà comunale situati in quattro palazzine di un intervento ex PEEP in via Mazzini, tutte convenzionate con diritto di superficie. Nella Cascina Nuova posta a sud del territorio comunale, verso Treviglio, ha sede una comunità per il recupero di persone con problemi di tossicodipendenza. Tutte le attrezzature sono facilmente accessibili. Per quanto riguarda la dotazione di linee per il trasporto pubblico la Bergamo Trasporti Sud gestisce tre linee di bus che collegano a Treviglio, Castel Rozzone, Ciserano e Verdellino, a Bergamo, Verdellino e Treviglio e a Treviglio e Trezzo. E‟ un insieme articolato di Servizi che tende a circondare il centro storico (impianti sportivi, municipio, polizia urbana, biblioteca, centro polifunzionale, aree a parcheggio, ecc.), altri invece sono localizzati nell‟area del campus scolastico o sulle vie di penetrazione verso il nucleo. Il grado di fruibilità e di accessibilità dei servizi secondari può ritenersi adeguato ma sicuramente migliorabile in relazione al fatto di divenire una rete organica. La dotazione di Servizi risulta sufficientemente articolata. I quartieri risultano dotati di urbanizzazioni primarie (rete fognaria, di distribuzione dell‟acqua, dell‟energia elettrica, del gas e del telefono, ecc.). Il reticolo ciclopedonale è stato negli ultimi anni implementato. Accanto alle piste della zona di Fornasotto (S.S. 525 del Brembo, S.P. 122 Francesca verso Canonica d‟Adda, via Fornasotto) ci sono tracciati che introducono all‟area centrale del paese: la via Redaelli-via Italia a nord, la via Mazzini-via Arcene da ovest e la via Treviglio da sud-ovest. Ampie porzioni del territorio comunale sono parte integrante del PLIS della Gera d‟Adda, strumento gestionale caratterizzato da un interesse paesaggistico e ambientale intercomunale. L‟idea di Piano si basa sulla valorizzazione e sulla qualificazione del paesaggio di Pontirolo Nuovo e di tutti gli ambienti che lo determinano e che costituiscono il suo patrimonio, la sua risorsa ed i motivi della sua antropizzazione, che deve rafforzare la sua identità con processi di qualificazione. Il mantenimento e la valorizzazione degli elementi caratterizzanti e delle differenze individuate sia dal punto di vista più “naturale” oro-morfologico (il fiume Brembo e tutti i corsi d‟acqua artificiali derivati; la pianura alluvionale a nord e il terrazzo fluviale su cui insiste gran parte del territorio comunale e per buona parte ancora percepibile come paesaggio agrario; i pendii che raccordano i dislivelli orografici, le cave), sia da quello prettamente antropizzato (nuclei di antica fondazione, tessuto residenziale, sistema delle cascine, reticolo infrastrutturale, aree produttive), sono obiettivi che il PGT pensa di perseguire all‟interno del quadro sovracomunale, il quale struttura le linee strategiche e gli obiettivi in un contesto più ampio e individua alcune questioni strategicamente rivelanti come, per esempio, la realizzazione della IPB che potrà produrre ricadute significative. 16 Distribuzione commerciale (comma 2c art. 6 LR 12/2005) Nel capitolo 3 del Rapporto è affrontato il tema della distribuzione commerciale dal punto di vista analitico. Gli elaborati mettono in relazione le attività commerciali esistenti e il territorio urbanizzato o urbanizzabile tramite le previsioni di piano e il Piano dei Servizi (i servizi primari e i servizi secondari) al fine di valutare i livelli di accessibilità (strade, infrastrutture e parcheggi) alle attività commerciali presenti e il livello di integrazione con i servizi pubblici e di uso pubblico, in quanto l‟obiettivo del Piano è quello di migliorare il livello di accessibilità e di potenziare l‟integrazione tra attività commerciali e servizi pubblici e di uso pubblico. La presenza di attività commerciale è caratterizzata esclusivamente da esercizi di vicinato, tutti insediati nel centro storico e nelle immediate vicinanze; si è notata una certa cura per la qualità dei locali. L‟accessibilità (dotazione parcheggi, viabilità e servizi) alle attività commerciali risulta adeguata. Gli indirizzi per la distribuzione commerciale, adattati alla realtà di Pontirolo Nuovo, che la Regione indica sono: valorizzazione dell‟attrattività consolidata degli spazi urbani in relazione all‟esistenza del patrimonio storico e architettonico e integrazione della funzione commerciale con le altre funzioni di attrattività urbana (attività paracommerciali, artigianali, pubbliche); qualificazione degli esercizi di vicinato nei centri commerciali “naturali” (centro storico); controllo degli insediamenti periurbani in rapporto alle condizioni di accessibilità; disincentivo al consumo di aree libere e indirizzo prioritario per la qualificazione di aree produttive dimesse e urbane da riqualificare con particolare riferimento alla media distribuzione. Si sono quindi individuate alcune linee di intervento tese a creare migliori condizioni operative alle attività. Obiettivo è quello di potenziare l‟attrattività del centro storico dando seguito ad interventi di riqualificazione urbana. Il cuore dell‟intervento, costituito da piazza s. Rocco e piazza Marconi, integrato dal rifacimento dell‟arredo degli assi di penetrazione, da interventi di recupero sugli edifici del nucleo originario del comune, il tutto attuato con particolare attenzione agli aspetti relativi all‟accessibilità pedonale e veicolare, dovrebbe favorire lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle attività commerciali. Le azioni strategiche per le attività commerciali nel tessuto urbano di Pontirolo Nuovo possono essere così schematizzate: migliorare la capacità competitiva di marketing del commercio urbano, anche tramite forme di associazione degli imprenditori; migliorare le funzione urbane (parcheggi, pedonalità, viabilità, trasporti, ecc.), qualità dei Servizi (illuminazione, arredo, ecc.) e integrazione con i Servizi secondari; sostegno alle iniziative delle imprese commerciali finalizzate a migliorare l‟attrattività e l‟accoglienza (facciate, insegne, vetrine, tende, dehors, ecc.), anche con premialità; strategie integrate e sinergiche di valorizzazione e promozione (pubblicità, promozione, fidelizzazione dei clienti, servizi ai consumatori, ecc.). L‟idea di progetto che sottende il Piano per quanto concerne le attività commerciali si basa sulla qualificazione, sul potenziamento e sulla valorizzazione degli esercizi di vicinato (superficie di vendita fino a 150 mq.) in quanto ritenuta la tipologia distributiva adeguata ai caratteri sociali, economici e territoriali di Pontirolo Nuovo. L‟idea di progetto per le attività commerciali si struttura sul Piano dei Servizi, in quanto il sistema diffuso di servizi primari e di servizi per l‟istruzione, di interesse comune, per i servizi religiosi, di parcheggi, di aree verdi imperniato sulla rete dei percorsi (pedonali, ciclabili, su gomma e su ferro) assume un ruolo strategico importante per la qualificazione, il potenziamento e 17 la valorizzazione delle attività commerciali e per il miglioramento dell‟offerta e per il rilancio dell‟attrattività. I principi ordinatori morfo-tipologici a Pontirolo Nuovo Il rapporto tra morfologia urbana e tipologia edilizia, la trama del tessuto urbano e le forme organizzate del costruito sono analizzati nella tavola DP 1c con alcune planimetrie giustapposte in modo da produrre classificazione, comparazione, corrispondenze e eventi dinamici. Si legge Pontirolo Nuovo come manufatto, come opera di architettura e di ingegneria che cresce nel tempo insieme allo studio dei fattori geografici, fisici, umani che concorrono alla costruzione del paesaggio e allo studio delle forme di Pontirolo Nuovo nel passato e nel presente viste nelle loro 18 influenze con i fattori geografici e storici. Pontirolo Nuovo forma con il suo territorio un corpo inseparabile. Pontirolo Nuovo permane sui suoi assi di sviluppo, mantiene la posizione dei suoi tracciati, cresce secondo la direzione e con il significato di fatti più antichi, spesso remoti, di quelli attuali; la forma dei lotti, la loro formazione, la loro evoluzione, rappresenta la sua lunga storia. Emerge una struttura complessa dove si ritrovano di fatto pezzi di urbano, come grande opera deducibile nella forma e nello spazio attraverso i suoi brani, i suoi momenti diversi in cui la persistenza è rilevabile attraverso il centro storico, i segni fisici del passato, la persistenza dei tracciati. I quartieri di Pontirolo Nuovo non sono tanto subordinati uno all‟altro ma sono delle parti relativamente autonome, i loro rapporti non sono spiegabili con una semplice funzione di dipendenza ma devono essere riportati all‟intera struttura urbana; il quartiere diventa un momento, un settore, della forma di Pontirolo Nuovo, intimamente legato alla sua evoluzione e alla sua natura, costituente per parti e a sua immagine; l‟area come parte dell‟urbano è una superficie relativa a una certa massa e densità ed è anche il momento di una tensione interna alla vita di Pontirolo Nuovo stessa. La forma in cui si realizzano i tipi edilizi (residenziali, produttivi, ecc.), l‟aspetto tipologico che li caratterizza, è strettamente legato alla forma urbana di Pontirolo Nuovo; la localizzazione delle attività dipende da molti fattori, geografici, morfologici, storici, economici. Pontirolo Nuovo è costruita da parti; ognuna di queste parti è caratterizzata; essa possiede inoltre degli elementi primari intorno a cui si aggregano degli edifici, case unifamiliari, bifamiliari, a schiera, plurifamiliari, ecc. Intere parti di Pontirolo Nuovo presentano dei segni concreti del loro modo di vivere, una loro forma e una loro memoria; il territorio si mostra come la memoria collettiva dei popoli, memoria legata a dei fatti e a dei luoghi, è il locus della memoria collettiva di Pontirolo Nuovo. La configurazione attuale risulta come sovrapposizione dell‟opera degli uomini, l‟evoluzione come un fatto complesso anche di ordine sociale. La sua crescita urbana non è spontanea, ma è per le tendenze naturali dei gruppi dispersi nelle diverse parti di Pontirolo Nuovo che si spiegano le modificazione di struttura e il senso della propria individualità. Rapporto tra morfologia e tipologia edilizia nelle aree centrali a Pontirolo Nuovo 19 Caratteri degli spazi aperti a Pontirolo Nuovo La lettura comparata di tutte le planimetrie della tavola DP 1c fornisce un quadro dinamico e integrato delle situazioni e costituisce ipotesi del Piano. 20 Destinazioni d‟uso prevalenti a Pontirolo Nuovo 21 Carta delle sensibilità paesaggistiche a Pontirolo Nuovo (tavola DP 1 d) La compilazione della Carta del paesaggio di Pontirolo Nuovo, che è costituita dagli studi effettuati e dagli elaborati redatti, ha consentito di articolare il territorio in cinque classi di sensibilità paesistica. Ad ogni classe di sensibilità paesistica si applica la Disciplina paesistica della Normativa del PdR formulata sulla scorta del Codice dei beni culturali e del paesaggio, del PTR e del PTCP. La Carta riporta anche i Beni culturali e del paesaggio derivanti dalla legislazione nazionale e dalla legislazione regionale. I Beni Culturali del Paesaggio a Pontirolo Nuovo 22 Le sensibilità paesaggistiche a Pontirolo Nuovo 23 3. I CARATTERI SOCIO-ECONOMICI A cura dell’Ufficio Studi, Territorio, Urbanistica Confindustria Bergamo 24 Guida alla lettura Le brevi note che seguono rappresentano una lettura del sistema socio-economico del comune di Pontirolo Nuovo a supporto del Piano di Governo del Territorio. Il comune risulta inserito in un ambito territoriale per il quale si paleseranno importanti occasioni di sviluppo anche per l’ormai imminente realizzazione di importanti infrastrutture di comunicazione. Pertanto nel corso dell’analisi si farà riferimento a più livelli di quel territorio in cui Pontirolo Nuovo risulta inserito: l’ambito di Treviglio, la pianura orientale, la pianura occidentale e la pianura nel suo complesso. Territorio Ambito di Treviglio Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia Superficie 143,14 Ambiti PTCP 21 Comuni 13 281,37 217,04 498,41 2.722,86 19, 20, 21 22, 23, 24 19 – 24 31 20 51 244 Pontirolo Nuovo Pianura est Pianura ovest Ambito di Treviglio Abbreviazioni utilizzate nel testo CA: Censimento Agricoltura CPA: Censimento Popolazione e Abitazioni CIS: Censimento Industria e Servizi ASIA: Archivio Statistico delle Imprese Attive MISURC: Mosaico Informatizzato degli Strumenti Urbanistici Comunali Lo scritto è articolato in cinque parti: Risultati in sintesi Popolazione Occupazione Pendolarismo Economia Territorio 25 Risultati in sintesi Il comune di Pontirolo Nuovo appartiene ad un ambito territoriale, quello della pianura bergamasca, per il quale si prospetta per l’immediato futuro una fase di sviluppo determinata dal concretizzarsi di importanti investimenti infrastrutturali. Lo sviluppo della pianura bergamasca ha già preso l’avvio, visto che la popolazione ha già preso a crescere di più della media provinciale. Pontirolo ha raggiunto i 5.000 abitanti grazie ad una crescita che nell’ultimo decennio è stata più intensa di quella registrata per Treviglio, l’ambito territoriale a cui appartiene, dove le dinamiche vedono crescere i comuni di cintura a discapito di quello centrale. La crescita è stata determinata dall’immigrazione sia dall’estero che da altri comuni italiani di popolazione prevalentemente straniera, la quale risulta oggi più rappresentata rispetto alla media provinciale di tre punti percentuali. Inoltre anche il tasso di crescita naturale risulta essere superiore alla media. Tutti questi fattori contribuiscono a rendere Pontirolo Nuovo più giovane dell’ambito territoriale di riferimento e della provincia, soprattutto per la forte incidenza della popolazione appartenente alle classi demografiche intermedie. Pontirolo Nuovo attira popolazione giovane in quanto presenta un sistema economico forte e in crescita, in cui il rapporto tra pendolari in ingresso e in uscita è positivo per l’esistenza di posti di lavoro in eccesso rispetto agli occupati residenti. Il sistema economico si fonda su un secondario preponderante, forte ed in crescita ancorché basato su due settori prevalenti, un’agricoltura che perde in termini di superficie utilizzata e aziende coinvolte ma sta andando verso una maggiore strutturazione e su un terziario poco sviluppato e centrato sul commercio di vicinato ed i servizi pubblici. La situazione oggi stagnante per le ripercussioni prodotte dalla crisi internazionale scatenatasi a partire dalla fine del 2008, superato il momento difficile produrrà probabilmente tensioni alla crescita, sia per gli interventi infrastrutturali ormai in corso sia perché altri ambiti provinciali risultano ormai saturi. Pontirolo Nuovo sarà pertanto soggetto ad una forte domanda insediativa che dovrà essere sapientemente governata affinché le pressioni alla crescita diventino occasioni di sviluppo. Sarà assolutamente da evitare un modello di crescita diffusiva, fatto di tante piccole iniziative autonome e scoordinate, in favore di uno sviluppo pianificato, frutto della partecipazione degli interessi in gioco e di un dialogo almeno di scala sovracomunale, tutte azioni che il PGT può promuovere e guidare. Sarà necessario creare le condizioni affinché l’agricoltura continui a rafforzarsi, le attività manifatturiere possano permanere e crescere e il terziario sviluppi servizi alla popolazione e alle imprese la cui domanda è già oggi presente. Se si vogliono attirare attività ad elevato valore aggiunto ed alta occupazione è necessario agire sulle condizioni di contesto, strutturando pochi ambiti bene infrastrutturati e con buona accessibilità e investire sulla qualificazione del capitale umano, il cui livello di istruzione continua ad essere inferiore alla media provinciale. 26 Popolazione Il comune di Pontirolo Nuovo ospita al primo gennaio 2009 circa 5.000 residenti. La popolazione risulta in espansione demografica, con una crescita di lungo periodo che si attesta all’1,2% annuo e sale nel breve periodo al 2,3%. Nel confronto Pontirolo Nuovo risulta allineato con gli ambiti sovralocali di pianura, mentre presenta una crescita più intensa della media provinciale che si attesta allo 0,9% nel lungo periodo e raggiunge l’1,5% nel breve. Popolazione residente - serie storica e andamento recente 1971 3.406 4.410 67.106 141.612 58.719 200.331 807.914 Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA 1981 3.635 4.914 71.786 158.049 66.218 224.267 874.035 1991 3.862 5.516 74.211 167.273 71.282 238.555 909.692 2001 4.241 6.748 79.720 182.861 76.579 259.440 973.129 2009* 4.910 7.846 90.237 207.834 89.586 297.420 1.075.592 Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO (*1 gennaio) Popolazione residente - trend di lungo e breve periodo Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA ∆ 2009-1971 (lungo periodo) v.ass. v.% tot med.anno 1.504 44,2% 1,2% 3.436 77,9% 2,1% 23.131 34,5% 0,9% 66.222 46,8% 1,3% 30.867 52,6% 1,4% 97.089 48,5% 1,3% 267.678 33,1% 0,9% ∆ 2009-2001 (breve periodo) v.ass. v.% tot med.anno 669 15,8% 2,3% 1.098 16,3% 2,3% 10.517 13,2% 1,9% 24.973 13,7% 2,0% 13.007 17,0% 2,4% 37.980 14,6% 2,1% 102.463 10,5% 1,5% Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO Il trend demografico dell’ultimo decennio risulta determinato da valori positivi di tutte e tre le componenti, naturale, migratoria interna e migratoria dall’estero. Tassi di crescita della popolazione residente - media annua 1998-2008 Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA naturale 3,5 3,4 1,5 3,0 4,0 3,2 2,2 migratorio interno 7,3 12,5 6,9 6,3 4,6 5,8 3,7 migratorio estero 7,1 5,2 6,6 6,6 9,8 7,6 6,3 Fonte: ISTAT DEMO 27 I fattori di migrazione interna e dall’estero presentano lo stesso peso nella determinazione dell’andamento demografico, mentre valgono il doppio rispetto alla crescita naturale che comunque risulta più significativa della media provinciale. L’esplicitazione di tutte le variabili coinvolte rivela – ma questo vale un po’ per tutti gli ambiti territoriali considerati – valori costantemente elevati di immigrati ed emigranti da e per altri comuni italiani il che determina un elevato ricambio della popolazione residente. Il fenomeno, probabilmente legato a fattori di metropolizzazione e quindi di scambio con l’ambito di Treviglio, presenta soprattutto per quanto riguarda i flussi in entrata un andamento ciclico presumibilmente legato all’andamento dell’offerta immobiliare. Gli stranieri residenti a Pontirolo Nuovo sono passati dai 197 registrati a inizio 2002 ai 636 censiti alla fine del 2008 facendo registrare una crescita percentuale del 223%1. L’incidenza sul totale della popolazione residente è aumentata dal 4,6% al 13%, valore superiore alla media provinciale che al rilevamento più recente si attesta al 9,9%. Nel periodo considerato la popolazione straniera ha contribuito alla crescita complessiva per il 67% del totale, valore superiore alla media dell’ambito di riferimento (64%) ma inferiore alla media provinciale (73%). Un tale contributo della popolazione straniera al recente sviluppo demografico, è determinato da fenomeni di crescita naturale e di trasferimento di residenza da altri comuni italiani di popolazione precedentemente immigrata nel nostro paese, visto che nelle registrazioni anagrafiche il saldo attivo dell’immigrazione dall’estero pesa solo circa il 40% sul totale delle variabili. 1 Tra gli stranieri sono stati anche ricompresi quelli che tra il 2002 e il 2008 hanno perso tale caratteristica per effetto dell’acquisizione della cittadinanza italiana. Essi sono 33 pari al 5% per Pontirolo Nuovo, 338 e 4.279 pari al 4% rispettivamente per l’ambito territoriale di riferimento e la provincia. 28 Popolazione residente - incidenza stranieri 1 gennaio 2002 residenti stranieri q% Pontirolo N. 4.255 197 4,6% Fara G.d'Adda 6.756 192 2,8% Ambito 79.788 2.474 3,1% Pianura ovest 183.009 6.209 3,4% Pianura est 76.670 3.470 4,5% Pianura 259.679 9.679 3,7% PROVINCIA 973.559 32.287 3,3% 31 dicembre 2008 residenti stranieri q% 4.910 636 13,0% 7.846 701 8,9% 90.237 9.180 10,2% 207.834 22.487 10,8% 89.586 13.602 15,2% 297.420 36.089 12,1% 1.075.592 106.396 9,9% ∆ 2008 - 2002 residenti stranieri 655 15% 439 223% 1.090 16% 509 265% 10.449 13% 6.706 271% 24.825 14% 16.278 262% 12.916 17% 10.132 292% 37.741 15% 26.410 273% 102.033 10% 74.109 230% Fonte: ISTAT DEMO Al fine di valutare questi recenti cambiamenti demografici si propone la classica piramide della popolazione residente integrata con la rappresentazione della componente straniera. Popolazione residente per sesso e classe d’età – popolazione totale e stranieri – 2009 > 79 75-79 70-74 65-69 60-64 55-59 50-54 45-49 40-44 35-39 30-34 25-29 20-24 15-19 10-14 5-9 <5 È evidente l’apporto degli stranieri per il ringiovanimento della popolazione e il rafforzamento delle classi lavorative, con un peso del 20% per la fascia 0-15 anni e del 13% per la fascia 15-64 anni a sua volta caratterizzata da un 20% per la prima metà (15-39 anni) ridotto all’8% per la seconda (40-64 anni). 29 Gli indici di struttura della popolazione residente2 rivelano un progressivo invecchiamento demografico anche se il fenomeno risulta meno marcato sia rispetto alla media provinciale che dell’ambito di riferimento. Indici di struttura della popolazione residente Indice di vecchiaia 2008 2001 1991 Pontirolo N. Fara G.d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA 104 100 123 106 92 102 115 92 100 118 100 91 98 108 80 83 90 71 57 67 79 Carico sociale 2008 2001 1991 45 44 48 46 44 45 48 43 41 43 41 41 41 44 38 43 40 38 40 39 40 Incidenza anziani 2008 2001 1991 16 15 18 16 15 16 17 14 14 16 15 14 14 16 Incidenza giovani 2008 2001 1991 12 14 13 11 10 11 13 15 15 14 15 16 16 15 16 14 14 15 15 15 15 15 16 15 16 18 17 16 Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO Le famiglie – per le quali continua il processo di riduzione del numero medio dei componenti – sono cresciute tra il 2001 ed il 2009 di 336 unità con un incremento medio annuo del 3%, mentre la popolazione è cresciuta con un tasso del 2,3%. Tali valori sono tendenzialmente simili a quelli registrati a livello di ambito territoriale e provinciale anche se Pontirolo ha manifestato una maggiore crescita e la tendenza ad una più forte strutturazione dei nuclei famigliari. Popolazione residente - famiglie 2009 Famiglie 2001 1991 Pontirolo N. 1.961 1.625 1.363 Fara G.d'Adda 3.154 2.572 2.012 Ambito 37.079 31.119 26.631 Pianura ovest 83.202 69.353 58.121 Pianura est 33.716 27.772 23.670 Pianura 116.918 97.125 81.791 Provincia 439.744 375.779 321.763 Componenti (media) 2009 2001 1991 2,50 2,49 2,43 2,50 2,66 2,54 2,45 2,61 2,62 2,56 2,64 2,76 2,67 2,59 2,83 2,74 2,79 2,88 3,01 2,92 2,83 ∆ 2009 - 2001 ass. % tot % anno 336 582 5.960 13.849 5.944 19.793 63.965 20,7% 22,6% 19,2% 20,0% 21,4% 20,4% 17,0% 2,95% 3,23% 2,74% 2,85% 3,06% 2,91% 2,43% Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO Le famiglie che al 2009 contemplano tra i membri almeno uno straniero sono 223 (sono invece 192 quelle in cui esso è il capofamiglia) pari all’11,4% di quelle complessive, mentre il numero medio di componenti è pari a 2,7. In tema di istruzione i dati disponibili rivelano un miglioramento degli indici nel decennio intercensuario anche se il divario con l’ambito di riferimento e con la media provinciale rimane troppo marcato, ovvero risulta pari a 3,4 punti percentuali nel migliore dei casi per quanto riguarda l’incidenza dei diplomati e circa a 3 punti percentuali per quanto concerne l’incidenza dei laureati. 2 Indice di vecchiaia (pop.>64 anni/pop.<15 anni*100), di carico sociale (pop.<15 anni+pop.>64 anni/pop.15-64 anni*100), di incidenza anziani (pop.>64 anni/tot.pop.*100), di incidenza giovani (pop.<15 anni/tot.pop.*100) 30 Popolazione residente per titolo di studio - incidenza percentuale 2001 1991 licenza media diploma laurea licenza media diploma Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA 37,8% 34,2% 32,7% 35,1% 37,5% 35,8% 34,8% 20,0% 25,7% 25,6% 23,9% 18,6% 22,3% 23,4% 2,6% 4,4% 5,5% 4,4% 3,0% 4,0% 5,6% 36,1% 33,3% 32,5% 35,2% 37,3% 35,8% 35,5% 11,6% 15,2% 17,8% 15,7% 9,0% 13,7% 15,8% laurea 1,0% 1,9% 2,7% 1,9% 0,8% 1,6% 2,7% Fonte: ISTAT CPA Al fine di definire uno scenario tendenziale di sviluppo si è provveduto a proiettare l’andamento recente della popolazione. L’ambito territoriale di Treviglio, secondo tale scenario indicativo, vede crescere i suoi residenti che passano dagli 88.000 registrati nel 2008 a 104.000 nel 2020 con un incremento medio annuo pari all’1,4%. Il comune di Pontirolo Nuovo invece con uno sviluppo medio annuo dell’1,9% vede crescere i suoi residenti di 1.100 unità per arrivare entro il 2020 a quota 6.000 circa. L’andamento è un po’ più basso del trend interno di lungo periodo e in linea con quello fatto segnare dall’ambito territoriale di riferimento. Deve tuttavia essere chiaro che tale sviluppo, come evidenziato nella precedente analisi, presenta una matrice prevalentemente esogena in quanto risulta legato all’andamento dell’ambito territoriale e dell’area metropolitana allargata di Treviglio e mostra una forte componente di popolazione immigrata. In altri termini l’offerta di spazi residenziali sembra trovare buona risposta in una domanda territoriale che determina un forte ricambio della popolazione e la crescita dell’incidenza della popolazione straniera già oggi sopra la media provinciale. 31 Si riporta infine la proiezione della popolazione per classe d’età, quale utile supporto per la programmazione nel campo dei servizi. Proiezione della popolazione residente per classe d'età classe età 0- 2 3- 5 6 - 10 11 - 13 14 - 18 19 - 64 > 64 TOTALE 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 168 172 178 184 187 188 191 195 200 207 212 215 218 153 173 180 186 193 200 208 212 215 220 226 234 242 245 236 239 244 249 254 257 261 265 268 271 274 278 135 136 138 137 135 134 134 135 138 141 141 140 140 229 237 244 251 260 265 268 270 272 277 283 288 294 3.153 3.175 3.233 3.288 3.339 3.388 3.438 3.484 3.523 3.567 3.619 3.671 3.718 769 789 817 844 871 899 923 944 964 987 1.011 1.036 1.063 4.852 4.919 5.028 5.135 5.233 5.326 5.418 5.501 5.577 5.667 5.763 5.860 5.953 Fonte: ISTAT DEMO 32 Occupazione A Pontirolo Nuovo al 2001 risultano 1.977 occupati pari al 55,2% della popolazione di età uguale o superire a 14 anni (tasso di occupazione), mentre il livello di disoccupazione è sostanzialmente frizionale in quanto vicino al 2%. Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA Popolazione residente - forze lavoro 2001 Totale Maschi attivi occupati pop.(>14) attivi occupati 2.023 1.977 3.583 1.214 1.195 3.184 3.050 5.771 1.878 1.827 36.712 35.275 68.718 22.173 21.587 85.488 82.339 156.079 52.237 50.931 35.394 33.908 65.008 22.801 22.108 120.882 116.247 221.087 75.038 73.039 442.727 426.628 830.037 270.231 263.213 Femmine attivi occupati 809 782 1.306 1.223 14.539 13.688 33.251 31.408 12.593 11.800 45.844 43.208 172.496 163.415 Fonte: ISTAT CPA I valori nei tre indicatori classici utilizzati rivelano un posizionamento migliore del comune in oggetto rispetto agli ambiti territoriali di riferimento e alla media provinciale, questo per i migliori risultati conseguiti dalla componente femminile, tuttavia anche qui il tasso di attività femminile risulta ben lontano dagli standard Europei. Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA Popolazione residente - forze lavoro 2001 Tasso di attività Tasso di occupazione TOT M F TOT M F 56,5% 69,3% 44,2% 55,2% 68,2% 42,7% 55,2% 66,4% 44,4% 52,9% 64,6% 41,6% 53,4% 66,4% 41,1% 51,3% 64,7% 38,7% 54,8% 67,9% 42,0% 52,8% 66,2% 39,7% 54,4% 70,4% 38,6% 52,2% 68,3% 36,2% 54,7% 68,7% 41,0% 52,6% 66,8% 38,6% 53,3% 66,8% 40,6% 51,4% 65,0% 38,4% Tasso di disoccupazione TOT M F 2,3% 1,6% 3,3% 4,2% 2,7% 6,4% 3,9% 2,6% 5,9% 3,7% 2,5% 5,5% 4,2% 3,0% 6,3% 3,8% 2,7% 5,7% 3,6% 2,6% 5,3% Fonte: ISTAT CPA Per un aggiornamento sul tema dell’occupazione sono disponibili i dati ISTAT relativi all’indagine permanente sulle forze lavoro3 che però sono riferiti ai Sistemi Locali del Lavoro (SLL). 3 I dati più recenti riferiti all’anno 2008 sono stati rilasciati il 24 giugno 2009 33 Anno 2004 2005 2006 2007 2008 Occupati residenti nei Sistemi Locali del Lavoro Tasso di attività Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione SLL Bergamo SLL Provincia SLL Bergamo SLL Provincia SLL Bergamo SLL Provincia 54,6 54,2 52,6 52,3 3,7 3,6 55,2 54,7 53,5 53,0 3,0 3,2 55,5 54,9 53,8 53,2 2,9 3,0 54,5 53,9 53,1 52,5 2,6 2,6 54,6 54,1 53,0 52,4 3,0 3,0 Fonte: ISTAT indagine sulle forze di lavoro Il comune di Pontirolo Nuovo e l’ambito territoriale di riferimento sono inseriti nella macroarea di Bergamo che comprende oltre al capoluogo tutta la pianura, alcuni comuni della provincia di Milano ed esclude alcuni comuni che si attestano lungo il fiume Oglio. Il SSL di Bergamo e l’aggregazione di tutti gli altri SLL provinciali, anche per il peso del primo rispetto alla somma di tutti gli altri, presentano un andamento e valori molto simili. In particolare a partire dal 2004 i tassi di attività e di occupazione sono dapprima cresciuti per poi ridursi nel 2008 al valore di partenza, mentre il tasso di disoccupazione dal valore massimo di inizio periodo si è ridotto sino al 2007 per poi crescere con più vigore l’anno successivo come conseguenza dell’attuale crisi internazionale. Un altro aspetto rilevante del sistema occupazionale è dato dalla mobilità territoriale della forza lavoro. I residenti di Pontirolo Nuovo che ogni giorno si spostano per raggiungere l’abituale luogo di lavoro sono 1.638, mentre sono quasi altrettanti (1.425) i lavoratori che per lo stesso motivo entrano nel comune provenendo da altri territori. Pendolarismo per motivi di LAVORO - 2001 TOTALE Km (media) Destinazione dei Flussi generati da Pontirolo Nuovo Interni Ambito Bergamo Dalmine Altri BG MI (Prov) 622 328 43 215 154 263 13,5 35,5 12,2 30,4 37,7 Altre RL 13 78,1 Flussi in INGRESSO 1425 18,9 AUTO Km (media) 235 243 14,1 30 35,5 166 12,2 132 30,0 182 33,7 11 73,2 1160 19,7 q% auto 38% 74% 70% 77% 86% 69% 85% 81% Fonte: ISTAT CPA Dei lavoratori residenti a Pontirolo più di un terzo compie uno spostamento interno al comune mentre dei restanti 1.016 che si dirigono al di fuori dei sui confini, 328 si fermano nell’ambito territoriale di appartenenza, 215 raggiungono l’ambito di Dalmine e 263 la provincia di Milano. Il mezzo preferito per gli spostamenti è sempre l’automobile, scelto tra il 70 e l’80% dei lavoratori, tranne nei percorsi urbani dove il suo utilizzo scende al 38%. 34 Economia Al rilevamento più recente in Pontirolo Nuovo si contano 2.545 addetti, che rapportati agli occupati determinano la disponibilità potenziale di 1,14 posti di lavoro per lavoratore residente. Nel complesso la provincia di Bergamo esprime meno posti di lavoro che occupati (0,98) così come l’ambito territoriale di appartenenza che si ferma a 0,90. Domanda e offerta di lavoro - 2006 Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia Unità Locali* 427 523 7.860 16.992 7.977 24.969 99.506 Addetti* Residenti >14 anni 2.545 1.827 34.806 82.131 36.379 118.511 445.493 4.040 6.397 74.981 170.279 71.647 241.926 886.781 Occupati** Addetti/ Occupati Addetti/ res.>14 anni 2.229 3.381 38.490 89.830 37.371 127.204 455.794 1,14 0,54 0,90 0,91 0,97 0,93 0,98 0,63 0,29 0,46 0,48 0,51 0,49 0,50 Fonte: ISTAT ASIA 2006, CIS 2001 solo istituzioni, CPA 2001 (*universo solo imprese 2006 integrato con universo solo istituzioni 2001.** teorici calcolati applicando il tasso di occupazione del 2001 ai residenti del 2006) Gli addetti risultano in crescita sia nel lungo periodo, con un valore molto superiore a quello dell’ambito di riferimento ed alla media provinciale (5-7% l’anno), che nel breve periodo anche se in questo caso lo sviluppo medio annuo di Pontirolo si ferma all’1% perdendo nel confronto un punto percentuale. Addetti alle Unità Locali Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 1971 1981 1991 2001 2006* 986 1.152 18.976 42.381 12.462 54.843 212.777 1.877 1.879 28.308 62.791 20.471 83.262 317.893 2.077 1.707 28.676 65.349 24.473 89.822 360.146 2.421 1.868 31.672 74.940 30.463 105.403 410.929 2.545 1.827 34.806 82.131 36.379 118.511 445.493 Fonte: ISTAT CIS - ISTAT ASIA 2006 (*universo solo imprese 2006 integrato con universo solo istituzioni 2001) Addetti - trend di lungo e breve periodo ∆ 2006-1971 lungo periodo v.ass. v.% tot med.anno Pontirolo Nuovo Fara Gera d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura PROVINCIA 1.559 675 15.830 39.750 23.917 63.668 232.716 158,1% 58,6% 83,4% 93,8% 191,9% 116,1% 109,4% 15,81% 5,86% 8,34% 9,38% 19,19% 11,61% 10,94% ∆ 2006-2001 breve periodo v.ass. v.% tot med.anno 124 -41 3.134 7.191 5.916 13.108 34.564 5,1% -2,2% 9,9% 9,6% 19,4% 12,4% 8,4% 1,02% -0,44% 1,98% 1,92% 3,88% 2,49% 1,68% Fonte: ISTAT CIS - ISTAT ASIA 35 Per una valutazione degli andamenti più recenti è disponibile il dato CCIAA infocamere relativo alle imprese attive, considerato per il periodo 2001 – 2008. Le imprese attive sono passate nel periodo di riferimento da 364 a 417 con una crescita media annua del 2,1%, con un andamento appena superiore all’ambito (1,9%) ed alla provincia considerata nel complesso (1,6%). L’andamento risulta tendenzialmente omogeneo per l’ambito di riferimento e la provincia, mentre Pontirolo associa ad una fase espansiva, +2,7% annuo tra il 2001 ed il 2006, una fase di stabilizzazione nel biennio successivo dove la crescita si ferma allo 0,5%. Infine è doveroso un accenno al tema della crisi economica internazionale ed agli effetti che sta generando sulla nostra provincia, compito da affrontare senza l’ausilio della statistica in quanto i dati strutturali a disposizione non risultano sufficientemente aggiornati. La situazione oggi è tutt’altro che positiva dal punto di vista della produzione, mentre grazie allo strumento della cassa integrazione non ci sono state grosse ripercussioni a livello sociale. Ovviamente ci sono delle categorie che più di altre sono state colpite dalla crisi, il riferimento va in particolare ai lavoratori precari che non godono delle protezioni sociali, comunque nel complesso la situazione per il momento ha retto. Per quanto riguarda specificamente il sistema produttivo occorre considerare che la nostra provincia ha sempre espresso la capacità di superare momenti difficili restando fedele alle proprie radici, quindi conservando un’elevata capacità di produrre beni manufatti. Quindi riteniamo che il sistema produttivo provinciale nel suo complesso possa reggere l’urto della crisi, tuttavia è molto probabile che si determinino squilibri a livello sub-provinciale. Non tutti gli ambiti territoriali supereranno questo periodo allo stesso modo, alcuni subiranno ridimensionamenti occupazionali mentre altri saranno presumibilmente sottoposti a pressioni di sviluppo. Probabilmente verrà accentuato il fenomeno già da tempo in atto della pianurizzazione del sistema produttivo, ovvero il progressivo spostamento delle attività delle valli, alla fascia pedecollinare, alla pianura. Passata la crisi quindi l’ambito territoriale in cui si trova Pontirolo sarà probabilmente soggetto ad una forte domanda insediativa, che dovrà essere sapientemente governata affinché le pressioni di crescita si trasformino in occasioni di sviluppo. Sarà assolutamente da evitare un modello di crescita diffusiva, fatto di tante piccole iniziative autonome e scoordinate, in favore di uno sviluppo pianificato, frutto della partecipazione degli interessi in gioco e di un dialogo almeno di scala sovracomunale, tutte azioni che il PGT può promuovere e guidare. 36 Agricoltura L’agricoltura con l’1,7% degli occupati produce circa l’1% del reddito provinciale4, tuttavia è un settore strategico ai fini della gestione del territorio. L’attività agricola comporta il presidio e la cura del territorio, inoltre riduce le tendenze all’urbanizzazione diffusiva determinando un utilizzo più morigerato della risorsa suolo. L’attività agricola in provincia di Bergamo risulta differenziata rispetto ai tre ambiti geo-ambientali della pianura, del pedemonte e della montagna: in pianura l’agricoltura è una presenza importante con aziende strutturate e discreta redditività; nella fascia pedemontana il settore primario presenta un ruolo più marginale e superfici aziendali inferiori ma anche specializzazioni produttive come l’orticoltura, il florovivaismo e la viticoltura; in montagna le limitazioni naturali riducono la redditività dell’attività agricola, una buona percentuale dello spazio è occupata dal bosco, i pascoli resistono a fatica e la produzione è quella tipica della zootecnia montana, mentre sono agli albori le attività agrituristiche. Pontirolo Nuovo appartiene all’unità geo-ambientale della pianura e più precisamente secondo la definizione del Piano Agricolo Provinciale ad un ambito territoriale costituito da 20 comuni definito della bassa pianura centrale5. L’agricoltura, secondo i dati dell’ultimo censimento (2000), coinvolge circa la metà dell’intera superficie comunale, occupata a sua volta per il 69% da seminativi e per il 30% da prati e pascoli. Le aziende agricole sono 45 con una superficie media aziendale pari a 11,7 ettari quindi superiore alla media provinciale e a quella della bassa pianura centrale pari rispettivamente a 9,4 e 9,9 ha. Nello specifico la distribuzione delle aziende per superficie agricola vede prevalere la classe 2 – 5 ha (31% contro 21% dell’ambito della media pianura), seguono le aziende con più di 10 ha (29% a fronte di un 25% dell’ambito), la classe intermedia, 5 – 10 ha coinvolge il 24% delle attività (contro il 16%), mentre è la classe fino a 2 ha che distingue nettamente Pontirolo che fa segnare il 16% dall’ambito di riferimento che tocca il 38%. Aziende agricole per superficie aziendale (ha) 0 <1 1- 2 2- 5 Pontirolo Nuovo 0 0,0% 2 4,4% 5 11,1% 14 31,1% Bassa Pianura Provincia 0,4% 4,8% 22,4% 28,6% 15,7% 17,4% 21,2% 21,1% Pontirolo Nuovo 0 0,0% 93 45,6% Bassa Pianura Provincia 0,8% 6,7% 26,4% 39,2% 5 - 10 2000 11 24,4% 10 - 20 20 - 50 50 - 100 > 100 tot 5 11,1% 6 13,3% 2 4,4% 0 0,0% 45 100% 11,6% 8,1% 8,7% 5,6% 2,8% 1,7% 0,8% 1,1% 100% 100% 49 24,0% 16,4% 11,6% 1990 35 14 17,2% 6,9% 6 2,9% 5 2,5% 2 1,0% 0 0,0% 204 100% 17,6% 18,4% 20,2% 18,6% 11,2% 5,1% 6,0% 2,6% 1,2% 0,3% 0,2% 0,3% 100% 100% 16,5% 8,8% Fonte: ISTAT CA 2000, 1990 Le aziende con allevamenti sono 30, prevalentemente impegnate (70%) nel settore bovino con una media di 59 capi per azienda. Gli allevamenti di suini sono 4 ma risultano molto strutturati, ammontano infatti a circa 1.200 i capi per azienda. 4 Dati riferiti al 2005 Secondo il Piano Agricolo Provinciale 2007/2009, Pontirolo Nuovo risulta inserito nella regione agraria della “bassa pianura centrale”, la quale comprende 20 comuni ovvero: Antegnate, Brignano Gera d'Adda, Calcio, Canonica d'Adda, Castel Rozzone, Cividate al Piano, Cologno al Serio, Cortenova, Covo, Fara Gera d'Adda, Fara Olivana con Sola, Ghisalba, Martinengo, Morengo, Mornico al Serio, Pagazzano, Palosco, Pontirolo Nuovo, Romano di Lombardia e Treviglio 5 37 La forma di gestione prevalente è la conduzione diretta, rinvenibile in 43 aziende su 45, mentre nei due casi restanti tale attività è opera di salariati. La conduzione diretta avvicina Pontirolo alla media provinciale dove tale forma di gestione riguarda il 92% delle aziende, mentre nell’ambito territoriale di riferimento si ferma all’81%. Forza lavoro e giornate di lavoro agricolo - 2000 conduttore numero giorni media Pontirolo Nuovo Bassa Pianura Provincia 44 10.291 1.623 227.173 10.151 1.461.102 234 140 144 familiari numero giorni media 114 6.430 3.323 190.493 19.055 1.039.071 56 57 55 salariati numero giorni media 7 1.834 231 45.989 1.548 245.729 262 199 159 Fonte: ISTAT CA La forza lavoro è quasi esclusivamente familiare infatti su un totale di 165 addetti, 44 sono conduttori, 114 familiari, mentre solo 7 sono salariati. La media della manodopera salariata è pari al 4% per Pontirolo e per l’ambito della bassa pianura centrale, mentre sale al 5% nel caso dell’intera provincia. Per la manodopera familiare il lavoro agricolo rappresenta la principale occupazione solo per il conduttore, il quale totalizza in media 234 giornate di lavoro l’anno, mentre per gli altri componenti le giornate di lavoro sono mediamente 56. Confrontando i dati degli ultimi due censimenti si scopre che tra il 1990 ed il 2000 l’agricoltura bergamasca ha subito profonde trasformazioni. A Pontirolo Nuovo la Superficie Agricola Utilizzata ha subito una riduzione di 141 ettari pari al 21%, mentre tale tendenza si è attestata sull’11% in provincia e sull’1,8% nell’ambito della bassa pianura centrale. La superficie destinata ai seminativi è rimasta costante mentre ha subito una contrazione del 5 e del 9% rispettivamente nell’ambito di riferimento ed in provincia. Le aziende agricole a Pontirolo nello stesso periodo sono passate da 205 a 45, con un decremento percentuale del 78%, la perdita è stata invece pari al 30% nella bassa pianura centrale e al 54% nell’intera provincia. La superficie aziendale è di conseguenza aumentata da 3,3 ha a 11,7 superando la media della bassa pianura centrale dove il valore è passato da 7,1 a 9,9 ha/azienda. Anche le aziende con allevamenti hanno subito una riduzione ma più in linea con gli andamenti dell’ambito di riferimento e provinciale, che hanno totalizzato rispettivamente un -41 e -55% in luogo del -43% di Pontirolo Nuovo. Il ridimensionamento ha coinvolto in particolare il settore bovino (-55% per gli allevamenti e – 18% per i capi) determinando comunque una maggiore strutturazione delle aziende esistenti che hanno visto crescere il numero medio di bestiame da 32 a 59 unità. Gli allevamenti suini hanno subito un notevole ridimensionamento controbilanciato dalla crescita del numero dei capi che in media sono passati da 375 a quasi 1.200 per azienda. In merito agli andamenti più recenti sono disponibili i dati al 2006 per l’ambito della bassa pianura centrale e della provincia tratti dal Piano Agricolo Provinciale 2007/2009. La tendenza che si evince da tale documento comporta un ulteriore ridimensionamento del comparto agricolo determinato dalla contrazione della Superficie Agricola Utilizzata (-8,5% nell’ambito e -22% in provincia), della superficie destinata a seminativi (-8%; -3%), delle aziende (-34%; -50%) e dell’allevamento dove continua il processo di ristrutturazione del settore determinato dalla crescita media delle aziende. 38 Il sistema agricolo Variabile Ambito Pontirolo Bassa Pianura Provincia Sup.seminativi Pontirolo Bassa Pianura Provincia Aziende Pontirolo Bassa Pianura Provincia Sup. media Pontirolo aziendale Bassa Pianura Provincia Aziende con Pontirolo allevamenti Bassa Pianura Provincia Allevamenti Pontirolo bovini Bassa Pianura Provincia Capi bovini Pontirolo Bassa Pianura Provincia Allevamenti Pontirolo suini Bassa Pianura Provincia Capi suini Pontirolo Bassa Pianura Provincia Allevamenti Pontirolo ovocaprini Bassa Pianura Provincia Capi Pontirolo ovocaprini Bassa Pianura Provincia 2006 SAU 14.832 72.401 13.277 37.683 1.093 5.174 13,6 15,3 415 2.141 29.437 149.001 62 181 150.422 279.922 390 53.767 2000 1990 529 16.205 92.949 367 14.482 38.948 45 1.651 10.349 11,7 9,9 9,4 30 860 5.929 21 479 3.291 1.246 54.212 156.705 4 232 1.341 4.733 156.645 260.125 3 80 1.346 11 724 36.158 670 16.498 104.848 365 15.225 42.617 205 2.334 22.324 3,3 7,1 4,7 53 1.458 13.205 47 822 5.776 1.519 57.322 176.932 10 422 2.913 3.753 115.947 191.244 1 61 1.410 2 254 30.518 2006-2000 -1.373 -8,5% -20.548 -22,1% -1.205 -1.265 -8,3% -3,2% -558 -33,8% -5.175 -50,0% -64 -13,4% -1.150 -34,9% -24.775 -45,7% -7.704 -4,9% -170 -73,3% -1.160 -86,5% -6.223 19.797 -4,0% 7,6% -956 -71,0% 17.609 48,7% 2000-1990 -141 -293 -11.899 3 -744 -3.669 -160 -683 -11.975 -21,1% -1,8% -11,3% 0,7% -4,9% -8,6% -78,0% -29,3% -53,6% -23 -598 -7.276 -26 -343 -2.485 -273 -3.110 -20.227 -6 -190 -1.572 980 40.698 68.881 2 19 -64 9 470 5.640 -43,4% -41,0% -55,1% -55,3% -41,7% -43,0% -18,0% -5,4% -11,4% -60,0% -45,0% -54,0% 26,1% 35,1% 36,0% 200,0% 31,1% -4,5% 450,0% 185,0% 18,5% Fonte: ISTAT CA 2000 - 1990, Provincia di Bergamo Piano Agricolo Provinciale 2007/2009 39 Industria e artigianato di produzione Pontirolo Nuovo con il 75% dei posti di lavoro nel secondario consolida la sua fortissima vocazione produttiva nell’industrializzata provincia di Bergamo, la quale mantiene circa la metà dell’occupazione nel settore. Addetti alle Unità Locali impiegati nel settore secondario 2006 2001 75% 77% 47% 50% 48% 51% Pontirolo Nuovo Ambito Provincia 1991 77% 57% 55% Il trend complessivo del secondario vede il comune in oggetto crescere molto intensamente nel lungo periodo, con un valore più che doppio rispetto al già buono risultato provinciale (+7,9%), mentre i valori si appiattiscono in entrambi i casi intorno al 2,5% nell’ultimo quinquennio considerato. L’ambito territoriale di riferimento invece mostra stabilità nel medio periodo ed una crescita del 4,4% nel breve, dove quindi recupera interamente le perdite conseguite tra il 91 ed il 2001. L’industria in senso stretto – riguarda il 91% degli addetti al secondario di Pontirolo, il 78% dell’ambito ed il 73% della provincia – ha seguito l’andamento generale nel comune in analisi, ha tenuto tra il 91 ed il 2001 per poi cedere un 3% nell’ultimo quinquennio in provincia, mentre ha perso il 10% nel medio periodo per poi tenere nel breve nell’ambito territoriale di riferimento. Le costruzioni sono cresciute moltissimo nel medio e nel breve periodo in provincia (+58%, +23%) e nell’ambito (+65%, +32%), mentre l’andamento è risultato solo più accentuato nel breve periodo rispetto alla tendenza generale del secondario per quanto riguarda Pontirolo. Addetti alle Unità Locali del secondario - trend di breve e medio periodo Industria in senso stretto 2006 ∆ 06-01 ∆ 06-91 Fara G.d'Adda Pontirolo N. Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 756 1.736 12.776 32.750 12.907 45.656 157.268 -19,1% 1,8% -1,5% -1,8% -1,3% -1,7% -3,3% -31,4% 18,7% -10,3% -3,9% 5,7% -1,4% -3,3% Costruzioni 2006 ∆ 06-01 ∆ 06-91 167 171 3.660 10.162 9.296 19.458 57.658 13,0% 6,6% 31,8% 22,3% 50,7% 34,4% 22,7% 65,6% 16,1% 64,6% 58,5% 136,4% 88,1% 57,5% 2006 Totale ∆ 06-01 ∆ 06-91 923 1.907 16.436 42.912 22.203 65.115 214.926 -14,7% 2,2% 4,4% 3,0% 15,4% 6,9% 2,5% -23,3% 18,5% -0,2% 6,0% 37,5% 15,0% 7,9% Fonte: ISTAT ASIA 2006, ISTAT CIS universo solo imprese 2001 - 1991 Nel 2001 il comparto manifatturiero di Pontirolo Nuovo contava 1.680 addetti quale frutto di una crescita del decennio precedente attestata al 17,5%, consolidata poi nel periodo 2001-2006 con un ulteriore sviluppo del 2,2%. Nello stesso periodo l’ambito territoriale di riferimento subiva invece un notevole decremento, - 8% nel primo decennio e -2% nel successivo quinquennio, mentre la provincia teneva bene nella prima fase per lasciare qualcosa (3%) tra il 2001 ed il 2006. Al di là degli andamenti complessivi si sono tuttavia registrate notevoli differenze tra singoli settori. Pontirolo Nuovo presenta un’elevata concentrazione produttiva in due settori, il tessile con il 30% degli addetti al 2001 e il settore del metallo e prodotti in metallo che riguarda ben il 52% della forza lavoro. Il 40 tessile è un settore di specializzazione6 della nostra provincia che ha subito già a partire dagli anni ’80 un notevole ridimensionamento sul territorio di Bergamo e che continua a essere in grave affanno anche nell’ambito territoriale di appartenenza, mentre a Pontirolo è cresciuto del 6% nel decennio intercensuario 91-2001 per poi lasciare un 4% da lì al 2006. L’altro settore preponderante (metallo) è cresciuto molto nella prima fase ed ha sostanzialmente tenuto negli ultimi cinque anni a Pontirolo come nell’ambito territoriale, mentre in provincia è cresciuto un po’ meno nel decennio mantenendo poi un trend più positivo. Addetti manifatturieri per sottosettore Sottosettore alimentari tessile e abbigliamento cuoio, pelle e similari legno carta combustibili chimica gomma e plastica minerali non metalliferi metallo apparecchi meccanici elettronica, elettrotcnica mezzi di trasporto altre TOTALE Pontirolo Nuovo 2001 quota ∆% 06-01 ∆% 01-91 23 1,4% 496 29,5% 0,0% -4,1% 0,0% 5,8% 3 0,2% 8 0,5% 0,0% 8,4% -57,1% -81,4% 6,8% 2,6% 2,5% 51,5% 0,6% 4,5% -84,2% 147,9% 18,9% -1,8% 863,3% 8,5% 78,1% -20,4% 55,6% 29,5% -71,4% 130,3% 1.680 100% 2,2% 17,5% 114 43 42 865 10 76 Provincia I.SP.* ∆% 06-01 ∆% 01-91 0,45 1,40 0,14 0,84 0,95 0,12 1,19 1,79 0,76 1,28 1,13 1,00 0,50 0,76 1,00 12,6% -25,2% -9,9% -4,1% -4,5% 54,6% 7,1% 2,9% -2,9% 2,4% -1,8% -4,8% 34,4% -4,2% -3,2% 3,1% -28,2% -49,5% -4,5% -1,7% 123,8% 15,5% 20,4% -14,2% 8,3% 15,8% 12,4% 75,4% 12,6% 0,2% Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 Universo solo imprese (*Indice di Specializzazione Italia=1) La chimica, settore di specializzazione e in sviluppo in provincia, cominciava ad avere dimensioni interessanti al 2001 grazie alla forte crescita registrata nel precedente decennio, nel quinquennio successivo ha subito un ridimensionamento che l’ha portata ai livelli precedenti. Il settore dell’elettronica ed elettrotecnica, presentava al 2001 una qualche rilevanza (4,5% degli addetti), è cresciuto ulteriormente nel successivo quinquennio, mentre in provincia dove non è ugualmente rappresentato rispetto all’Italia risultava in leggera contrazione. Infine il comparto gomma e plastica pur essendo un settore giovane a Pontirolo è cresciuto molto tra il 2001 ed il 2006 e presenta interessanti prospettive in quanto è un settore di specializzazione della nostra provincia per il quale si prospettano ulteriori possibili sviluppi. 6 L’indice di specializzazione riportato nelle due tabelle relative agli addetti manifatturieri, misura la concentrazione del dato settore manifatturiero nella provincia di Bergamo rispetto all’Italia. Posta l’Italia uguale a 1, valori superiori indicano una maggiore concentrazione di quel settore, viceversa valori inferiori rivelano una minore presenza. 41 Addetti manifatturieri per sottosettore Ambito 2001 quota ∆% 06-01 ∆% 01-91 Sottosettore alimentari tessile e abbigliamento cuoio, pelle e similari legno carta combustibili chimica gomma e plastica minerali non metalliferi metallo apparecchi meccanici elettronica, elettrotcnica mezzi di trasporto altre TOTALE 930 1.125 14 339 374 2 735 596 820 3.759 2.566 804 230 561 12.855 7,2% 8,8% 0,1% 2,6% 2,9% 0,0% 5,7% 4,6% 6,4% 29,2% 20,0% 6,3% 1,8% 4,4% 100% -3,7% -17,8% 128,6% -1,6% 56,6% 8,8% 12,5% -15,7% -3,9% 2,9% 0,0% -31,0% -9,5% -1,6% -12,4% -30,3% -88,2% -14,4% -8,1% -33,3% -20,8% -12,4% -24,6% 19,7% 1,7% 10,6% -37,7% -40,0% -8,1% Provincia I.SP. ∆% 06-01 ∆% 01-91 0,45 1,40 0,14 0,84 0,95 0,12 1,19 1,79 0,76 1,28 1,13 1,00 0,50 0,76 1,00 12,6% -25,2% -9,9% -4,1% -4,5% 54,6% 7,1% 2,9% -2,9% 2,4% -1,8% -4,8% 34,4% -4,2% -3,2% 3,1% -28,2% -49,5% -4,5% -1,7% 123,8% 15,5% 20,4% -14,2% 8,3% 15,8% 12,4% 75,4% 12,6% 0,2% Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 Universo solo imprese In merito agli andamenti più recenti Pontirolo Nuovo tra il 2001 ed il 2008 ha presentato un trend crescente delle imprese attive sia nell’industria in senso stretto che nelle costruzioni manifestando una leggera flessione, poi recuperata l’anno successivo, nel 2006. L’ambito territoriale di riferimento con un andamento complessivo positivo, più cospicuo nella fase 2001 – 2006, vede l’industria perdere qualcosa sempre nella prima fase a favore del settore delle costruzioni che invece si rafforza. 42 I servizi Al 2001 a Pontirolo si contano 555 addetti impiegati nel settore dei servizi, in crescita sia nel decennio intercensuario 91 - 2001 (+19%) che nel successivo quinquennio 2001 – 2006 (15%). Il commercio, settore di gran lunga più rappresentato con il 53% degli addetti, risulta anch’esso in progressione maggiormente accentuata nella fase più recente dove la crescita, quasi doppia rispetto al periodo precedente, si attesta al 19%. Gli altri comparti sono poco rappresentati tranne il settore degli alberghi e ristoranti (10%), che però perde molto nel quinquennio e i cosiddetti servizi avanzati (7,4%) che risultano in forte progressione, con gli addetti quasi triplicati tra il 2001 ed il 2006. Addetti al terziario per settore Settori Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Intermediazione Servizi avanzati* Pubblica amministrazione Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici TOTALE Pontirolo Nuovo 2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91 299 54 12 22 41 18 44 29 36 555 53,9% 9,7% 2,2% 4,0% 7,4% 3,2% 7,9% 5,2% 6,5% 100% 19,3% -63,7% 38,8% -6,8% 137,7% 0,0% 2,3% 25,3% -22,5% 15,0% 10,7% 22,7% -33,3% 69,2% 105,0% 20,0% -17,0% 383,3% 24,1% 18,6% Ambito 2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91 4204 894 1505 846 3370 453 2009 1765 779 15.825 26,6% 5,6% 9,5% 5,3% 21,3% 2,9% 12,7% 11,2% 4,9% 100% 3,7% 0,4% 13,7% 18,7% 18,1% 56,4% -6,8% 23,9% 46,5% 159,6% 0,0% 24,8% 2,5% 10,4% 13,9% 30,2% 22,5% 0,9% 16,0% 29,8% Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 (valore 2006 integrato con universo solo istituzioni 2001) *Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca Il confronto vede per gli ambiti di riferimento una minore dipendenza dal commercio, che si attesta al 27% e presenta una buona progressione solo nel quinquennio più recente soprattutto in provincia e una maggiore presenza di addetti nei servizi avanzati (intorno al 20%) comunque in forte espansione. Degli altri settori sono più presenti quelli pubblici di livello sovralocale che evidentemente Pontirolo Nuovo non ospita. Addetti al terziario per settore Settori Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Intermediazione Servizi avanzati* Pubblica amministrazione Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici TOTALE Ambito 2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91 4.204 894 1.505 846 3.370 453 2.009 1.765 779 15.825 26,6% 5,6% 9,5% 5,3% 21,3% 2,9% 12,7% 11,2% 4,9% 100% 3,7% 0,4% 13,7% 18,7% 18,1% 56,4% -6,8% 23,9% 46,5% 159,6% 0,0% 24,8% 2,5% 10,4% 13,9% 30,2% 22,5% 0,9% 16,0% 29,8% Provincia 2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91 55.037 13.080 18.354 10.971 39.733 7.497 21.084 23.925 10.773 200.454 27,46% 6,53% 9,16% 5,47% 19,82% 3,74% 10,52% 11,94% 5,37% 100% 10,4% 23,5% 10,8% 2,1% 30,0% 0,0% 1,8% 21,9% 12,5% 14,9% 2,5% 21,8% 36,1% 15,9% 86,8% 8,7% 7,9% 46,6% 17,0% 24,8% Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 (valore 2006 integrato con universo solo istituzioni 2001) 43 La dinamica delle imprese attive nel comparto dei servizi, passate dalle 167 registrate al 2001 alle 193 del 2008, risulta positiva ma accompagnata da una leggera flessione nell’ultimo anno considerato. L’andamento per sottoclassi rispecchia la tendenza generale tranne nel caso dei servizi avanzati i quali tengono anche al 2008. L’ambito di riferimento presenta una crescita più consistente e costatante con le imprese attive passate da 3.180 a 3.666 e variazioni simili per sottoclassi tranne per i servizi avanzati che crescono più della media. Rispetto al tema del commercio sono inoltre disponibili i dati dell’osservatorio Regionale della Lombardia, il quale a partire dal 2003 opera un censimento con cadenza annuale7 degli esercizi di vicinato, delle medie strutture di vendita e delle grandi strutture di vendita8. Pontirolo Nuovo ospita esclusivamente esercizi di vicinato, mentre strutture della media e della grande distribuzione sono presenti nell’ambito territoriale di riferimento. Tra i 41 esercizi di vicinato presenti dominano quelli specializzati non alimentari con 28 punti vendita, quelli misti sono 8 mentre gli alimentari sono 5. L’offerta commerciale complessiva pari ad una superficie di vendita di 1.775 mq al 2008 9 determina un indice di saturazione di 360 mq per 1.000 abitanti, valore molto inferiore alla media dell’ambito (1.191 mq/ab) e provinciale (1.631 mq/ab). 7 8 Il dato è riferito al 30 giugno di ogni anno. Comuni con abitanti < 10.000 > 10.000 Superficie di vendita delle strutture commerciali (mq) Esercizi di vicinato Medie strutture di vendita Grandi strutture di vendita <= 150 150 – 1.500 > 1.500 <= 250 250 – 2.500 > 2.500 9 L’indice di saturazione è pari al rapporto tra la superficie di vendita degli esercizi commerciali e la popolazione residente moltiplicata per 1.000. 44 Esercizi di vicinato - numero e superficie (mq) - giugno 2008 Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia In complesso n° sup(mq) Alimentari n° sup(mq) Non alimentari n° sup(mq) 50 2.967 41 1.755 931 59.996 1.704 107.741 826 48.131 2.530 155.872 12.737 828.618 8 339 5 230 144 6.163 290 12.326 172 7.705 462 20.031 2.321 109.316 31 2.010 28 1.050 692 47.606 1.220 82.324 559 34.007 1.779 116.331 9.080 630.782 Misti n° sup(mq) 11 8 95 194 95 289 1.336 618 475 6.227 13.091 6.419 19.510 88.520 Fonte: Osservatorio regionale sul commercio Esercizi di vicinato - superficie media per esercizio (mq) - giugno 2008 In complesso n° sup(mq) Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia Alimentari n° sup(mq) 59,3 42,8 64,4 63,2 58,3 61,6 65,1 42,4 46,0 42,8 42,5 44,8 43,4 47,1 Non alimentari n° sup(mq) Misti n° sup(mq) 64,8 37,5 68,8 67,5 60,8 65,4 69,5 56,2 59,4 65,5 67,5 67,6 67,5 66,3 Fonte: Osservatorio regionale sul commercio L’indice di saturazione risulta superiore negli altri ambiti di riferimento sia considerando l’intera offerta commerciale, che considerando la sola tipologia distributiva presente a Pontirolo Nuovo ovvero i soli esercizi di vicinato. L’indice di saturazione commerciale per i soli esercizi di vicinato è pari a 360 mq/ab per Pontirolo, a 671 per l’ambito e a 776 per l’intera provincia. Indici di saturazione commerciale - (mq sup. vendita / residenti *1.000) 2008 ESV Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 382 360 671 523 544 530 776 MSV 56 0 402 448 533 473 526 2003 GSV 0 0 118 111 758 305 328 TOT 438 360 1.191 1.082 1.836 1.308 1.631 ESV 424 407 644 539 635 567 821 MSV 62 0 409 428 476 442 472 GSV 0 0 131 129 473 231 294 TOT 486 407 1.184 1.096 1.584 1.241 1.587 Fonte: Regione Lombardia, Osservatorio regionale del commercio 45 Pontirolo nuovo nel quinquennio considerato ha mantenuto sostanzialmente la propria offerta commerciale, perdendo un solo esercizio non alimentare. L’ambito territoriale di riferimento ha incrementato i propri esercizi di vicinato di 59 unità (6,8%), mentre in provincia il saldo è a + 945 unità (8%). Esercizi di vicinato - numero e superficie (mq) - ∆ 2008 - 2003 In complesso n° sup(mq) Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 2 -1 59 99 -11 88 945 -27 -50 7.088 6.228 -1.986 4.242 10.958 Alimentari n° sup(mq) 2 0 23 17 10 27 185 49 0 1.043 175 912 1.087 10.381 Non alimentari n° sup(mq) -2 -1 25 80 -5 75 703 -101 -50 5.453 5.887 -1.703 4.184 -2.252 Misti n° sup(mq) 2 0 11 2 -16 -14 57 25 0 592 166 -1.195 -1.029 2.829 Fonte: Osservatorio regionale sul commercio Esercizi di vicinato - numero e superficie (mq) - ∆% 2008 - 2003 Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia In complesso n° sup(mq) Alimentari n° sup(mq) 4,2% -2,4% 6,8% 6,2% -1,3% 3,6% 8,0% 33,3% 0,0% 19,0% 6,2% 6,2% 6,2% 8,7% -0,9% -2,8% 13,4% 6,1% -4,0% 2,8% 1,3% 16,9% 0,0% 20,4% 1,4% 13,4% 5,7% 10,5% Non alimentari n° sup(mq) -6,1% -3,4% 3,7% 7,0% -0,9% 4,4% 8,4% -4,8% -4,5% 12,9% 7,7% -4,8% 3,7% -0,4% Misti n° sup(mq) 22,2% 0,0% 13,1% 1,0% -14,4% -4,6% 4,5% 4,2% 0,0% 10,5% 1,3% -15,7% -5,0% 3,3% Fonte: Osservatorio regionale sul commercio Per completezza nelle pagine successive si riporta l’offerta della media e grande distribuzione per gli ambiti di riferimento considerati. 46 Medie Strutture di vendita - consistenza e variazione numero totale totale superficie totale alimentare non alim. numero sup. Fara G.d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 1 67 165 94 259 1.077 437 35.948 92.246 47.106 139.352 561.918 328 8.718 21.196 13.940 35.136 133.813 109 27.230 71.050 33.166 104.216 428.105 Fara G.d'Adda Pontirolo N. Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 1 437 328 109 68 160 86 246 994 33.623 80.642 37.597 118.239 470.213 8.475 19.222 11.643 30.865 108.948 Fara G.d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 0 -1 5 8 13 83 0 2.325 11.604 9.509 21.113 91.705 Fara G.d'Adda Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 0,0% -1,5% 3,1% 9,3% 5,3% 8,4% 0,0% 6,9% 14,4% 25,3% 17,9% 19,5% 48 121 65 186 795 22.712 62.624 29.160 91.784 380.195 25.148 61.420 25.954 87.374 361.265 0 0 50 114 57 171 730 0 0 20.648 52.722 23.100 75.822 319.052 0 243 1.974 2.297 4.271 24.865 0 2.082 9.630 7.212 16.842 66.840 0 -2 7 8 15 65 0 2.064 9.902 6.060 15.962 61.143 0,0% 2,9% 10,3% 19,7% 13,8% 22,8% 0,0% 8,3% 15,7% 27,8% 19,3% 18,5% 0,0% -4,0% 6,1% 14,0% 8,8% 8,9% 0,0% 10,0% 18,8% 26,2% 21,1% 19,2% specializzato alimentari numero sup. 2008 non alimentari numero sup. 0 0 1 160 4 1.636 5 1.796 35 13.050 2003 0 0 0 0 4 1.636 4 1.636 27 11.660 ∆ 2008 - 2003 0 0 0 0 1 160 0 0 1 160 8 1.390 ∆% 2008 - 2003 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 25,0% 9,8% 29,6% 11,9% 48 120 61 181 760 22.712 62.464 27.524 89.988 367.145 numero totale misto superficie alimentare non alim. 1 19 44 29 73 282 437 13.236 29.622 17.946 47.568 181.723 328 8.718 21.036 12.304 33.340 120.763 109 4.518 8.586 5.642 14.228 60.960 1 437 328 109 50 114 53 167 703 20.648 52.722 21.464 74.186 307.392 18 46 29 75 264 12.975 27.920 14.497 42.417 151.161 8.475 19.222 10.007 29.229 97.288 4.500 8.698 4.490 13.188 53.873 0 -2 6 8 14 57 0 2.064 9.742 6.060 15.802 59.753 0 1 -2 0 -2 18 0 261 1.702 3.449 5.151 30.562 0 243 1.814 2.297 4.111 23.475 0 18 -112 1.152 1.040 7.087 0,0% -4,0% 5,3% 15,1% 8,4% 8,1% 0,0% 10,0% 18,5% 28,2% 21,3% 19,4% 0,0% 5,6% -4,3% 0,0% -2,7% 6,8% 0,0% 2,0% 6,1% 23,8% 12,1% 20,2% 0,0% 2,9% 9,4% 23,0% 14,1% 24,1% 0,0% 0,4% -1,3% 25,7% 7,9% 13,2% Fonte: Osservatorio regionale sul commercio 47 Grandi Strutture di Vendita - Consistenza e variazione 2008 Totale superficie totale alimentare numero Specializzato (non alim.) numero superficie numero non alim. Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 2 5 3 8 40 10.597 22.859 67.026 89.885 350.670 3.601 4.634 18.835 23.469 89.938 6.996 18.225 48.191 66.416 260.732 Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 2 6 2 8 42 10.783 24.265 37.388 61.653 292.225 3.051 4.564 10.351 14.915 71.467 7.732 19.701 27.037 46.738 220.758 Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 0 -1 1 0 -2 -186 -1.406 29.638 28.232 58.445 550 70 8.484 8.554 18.471 -736 -1.476 21.154 19.678 39.974 Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 0,0% -16,7% 50,0% 0,0% -4,8% -1,7% -5,8% 79,3% 45,8% 20,0% 18,0% 1,5% 82,0% 57,4% 25,8% -9,5% -7,5% 78,2% 42,1% 18,1% 2008 0 0 2 3.600 0 0 2 3.600 12 57.427 2003 0 0 3 5.500 0 0 3 5.500 17 76.367 ∆ 2008-2003 0 0 -1 -1.900 0 0 -1 -1.900 -5 -18.940 ∆% 2008-2003 0,0% 0,0% -33,3% -34,5% 0,0% 0,0% -33,3% -34,5% -29,4% -24,8% Misto superficie totale alimentare non alim. 2 3 3 6 28 10.597 19.259 67.026 86.285 293.243 3.601 4.634 18.835 23.469 89.938 6.996 14.625 48.191 62.816 203.305 2 3 2 5 25 10.783 18.765 37.388 56.153 215.858 3.051 4.564 10.351 14.915 71.467 7.732 14.201 27.037 41.238 144.391 0 0 1 1 3 -186 494 29.638 30.132 77.385 550 70 8.484 8.554 18.471 -736 424 21.154 21.578 58.914 0,0% 0,0% 50,0% 20,0% 12,0% -1,7% 2,6% 79,3% 53,7% 35,8% 18,0% 1,5% 82,0% 57,4% 25,8% -9,5% 3,0% 78,2% 52,3% 40,8% Fonte: Osservatorio regionale sul commercio 48 Territorio Pontirolo Nuovo con una superficie territoriale di 10,83 Kmq presenta una densità, in linea con la media provinciale, di 453 abitanti per Kmq, mentre la superficie urbanizzata si avvicina al 15% del territorio comunale, valore inferiore alla media dell’ambito di riferimento e non troppo distante dal valore provinciale. Sistema territoriale e insediativo Ambito Superficie territoriale (Kmq) Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia Superficie urbanizzata (ha) 10,62 10,83 143,14 281,37 217,04 498,41 2.722,86 Densità (ab./Kmq) 219,9 160,6 2.373,4 5.850,6 2.955,5 8.806,0 29.611,7 Quota urbanizzato 739 453 630 739 413 597 395 20,7% 14,8% 16,6% 20,8% 13,6% 17,7% 10,9% Fonte: ISTAT CPA 2001, DEMO 2009 - RL MISURC 2007 Il patrimonio edilizio abitativo ammonta al 2001 a 1.744 abitazioni e 6.951 stanze, non risulta coinvolto da fenomeni di sottoccupazione o di utilizzo non residenziale visto che la quota non occupata è su livelli frizionali. Patrimonio edilizio abitativo - 2001 Ambito Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia Abitazioni totale occupate non occupate 2.610 1.744 33.101 73.652 29.838 103.490 465.144 2.538 1.635 31.206 69.464 27.757 97.221 377.251 72 2,8% 109 6,3% 1.895 5,7% 4.188 5,7% 2.081 7,0% 6.269 6,1% 87.893 18,9% totale Stanze occupate 10.348 10.137 6.951 6.529 130.364 123.488 294.701 279.154 122.129 114.178 416.830 393.332 1.840.317 1.545.633 non occupate 211 2,0% 422 6,1% 6.876 5,3% 15.547 5,3% 7.951 6,5% 23.498 5,6% 294.684 16,0% Fonte: ISTAT CPA Si rileva una tendenza generale alla riduzione della consistenza del patrimonio edilizio abitativo. A Pontirolo le abitazioni non occupate al 91 erano più grandi di quelle occupate, al 2001 viceversa risultano più piccole. Patrimonio edilizio abitativo - stanze per abitazione (media) Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia totale 2001 occupate non occ. totale 1991 occupate non occ. 4,0 4,0 3,9 4,0 4,1 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,0 4,1 4,0 4,1 2,9 3,9 3,6 3,7 3,8 3,7 3,4 4,2 4,2 4,1 4,2 4,3 4,2 4,2 4,3 4,2 4,1 4,2 4,3 4,2 4,3 3,7 4,5 3,8 4,0 4,0 4,0 3,6 Fonte: ISTAT CPA 49 Nel decennio intercensuario 91 – 2001 le abitazioni sono cresciute di 327 unità pari al 23%, mentre nell’ambito territoriale di riferimento ed in provincia la crescita è stata un po’ più contenuta anche se tale tendenza rispecchia il differente andamento della popolazione residente. A Pontirolo Nuovo al contrario di quanto è avvenuto nell’ambito di riferimento e in provincia, le abitazioni occupate sono cresciute meno delle abitazioni considerate nel complesso determinando di conseguenza un maggiore sottoutilizzo rispetto al recente passato. Occorre tuttavia considerare che Pontirolo comunque mantiene un patrimonio non utilizzato inferiore ai valori medi e pertanto tale fenomeno può essere ricondotto alle esigenze frizionali del mercato abitativo locale. Patrimonio edilizio abitativo - variazione 2001 - 1991 abitazioni - totale 2001 ∆ 2001-1991 Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia 2.610 1.744 33.101 73.652 29.838 103.490 465.144 491 327 4.971 12.271 4.883 17.154 63.060 abitazioni- occupate 2001 ∆ 2001-1991 23,2% 23,1% 17,7% 20,0% 19,6% 19,9% 15,7% 2.538 1.635 31.206 69.464 27.757 97.221 377.251 590 283 4.787 11.820 4.256 16.076 58.186 30,3% 20,9% 18,1% 20,5% 18,1% 19,8% 18,2% Fonte: ISTAT CPA L’analisi del fabbisogno pregresso, definito rispetto al nuovo standard regionale di 1,5 stanze per abitante determina una necessità teorica di 318 stanze per 138 abitazioni. Patrimonio edilizio residenziale - stima del fabbisogno pregresso variabile abitazioni famiglie occupanti fabbisogno ST fabbisogno AB 1 2 28 28 32 20 20 153 153 290 129 65 abitazioni per numero di stanze 3 4 5 291 291 673 137 46 721 721 1.944 32 8 289 289 848 6 e più Totale 138 142 448 1.620 1.624 4.235 318 138 Fonte: ISTAT, CPA 2001 Le attività manifatturiere disponevano al 2001 di circa 136.000 mq si superficie lorda di pavimento, quasi per il 90% relativa ad attività industriali. Superficie Immobili produttivi (mq slp) - 2001 Ambito Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia totale 74.462 135.896 1.266.922 3.133.567 1.427.168 4.560.735 15.849.781 non artigianale 51.204 119.869 922.348 2.425.587 1.038.340 3.463.927 12.305.463 69% 88% 73% 77% 73% 76% 78% artigianale 23.258 16.027 344.574 707.980 388.828 1.096.808 3.544.318 31% 12% 27% 23% 27% 24% 22% Fonte: ISTAT CPA 2001 La consistenza delle attività manifatturiere determina un utilizzo di spazio pari a circa 3.800 mq per unità locale e 81 mq per addetto nel caso di attività industriali e rispettivamente 373 e 80 mq nel caso di attività artigianali. Tali valori rivelano in generale un utilizzo efficiente dello spazio per addetto, anche se alcune differenze 50 rispetto alla media provinciale potrebbero essere determinate da una diversa composizione settoriale delle attività presenti, e per quanto riguarda le attività industriali una maggiore strutturazione delle unità locali che risultano essere più grandi e avere più addetti rispetto alla media della provincia di Bergamo. Superficie media degli immobili produttivi - 2001 Fara Gera d'Adda Pontirolo Nuovo Ambito Pianura ovest Pianura est Pianura Provincia U.L. tot. Addetti tot. SLP per Unità Locale tot. artigianali non art. 88 75 1.233 2.695 1.129 3.824 13.606 933 1.680 12.855 32.955 12.808 45.763 160.248 846 1.812 1.028 1.163 1.264 1.193 1.165 408 373 397 389 493 420 378 SLP per Addetto totale artigianali non art. 1.652 3.746 2.527 2.778 3.054 2.856 2.917 80 81 99 95 111 100 99 95 80 87 84 89 86 82 75 81 104 99 123 105 105 Fonte: ISTAT CPA Pontirolo Nuovo è sostanzialmente in linea con Fara Gera d’Adda per quanto riguarda il valore degli immobili residenziali, presentano invece un differenziale positivo i capannoni e negativo i negozi e gli uffici. Treviglio quale comune di riferimento dell’ambito e luogo centrale per la presenza di servizi e di attività economiche presenta invece valori nettamente superiori. Valore immobili 2009 (€/mq) appartamenti Pontirolo 1.675 83% Fara G.d'Adda 1.875 102% Caravaggio 2.000 84% Treviglio 2.600 108% uffici 1.525 64% 1.900 104% 2.000 84% 2.600 90% Variazione valore immobili 1999-2009 negozi capannoni 1.600 63% 800 77% 1.950 101% 700 69% 2.200 83% 900 74% 3.250 119% 950 130% Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali La variazione del valore registrato nel decennio e pari all’83% per gli appartamenti, al 64% circa per uffici e negozi e al 77% per capannoni è inferiore di un 20-30% rispetto a quello fatto segnare dai comuni considerati tranne nel caso degli immobili produttivi la cui crescita è risultata superiore solo nel caso di Treviglio. 51 4. LA PARTECIPAZIONE La procedura di formazione del PGT e della VAS sono precedute dall‟avviso pubblico per raccogliere le istanze ed i suggerimenti dei vari attori e dei cittadini. Il Piano tiene conto delle istanze dei cittadini (v. planimetria) rendendole coerenti con le strategie e gli obiettivi del PGT. Il Rapporto ambientale della Conferenza di valutazione si forma con modalità partecipata. La partecipazione è estesa ai vari gruppi sociali, economici e culturali locali tramite consultazioni e con la raccolta di contributi diversi. I cittadini, gli enti e le associazioni contribuiscono ulteriormente alla formazione dei contenuti e degli obiettivi del PGT tramite le Osservazioni al PGT adottato. Planimetria istanze dei cittadini (fonte: Ufficio Tecnico di Pontirolo Nuovo) 52 5. IDEA DI PIANO, CONTENUTI E OBIETTIVI LINEE GUIDA PER IL DIMENSIONAMENTO E L’INDIVIDUAZIONE DEGLI SVILUPPI INSEDIATIVI, PER LA VERIFICA DELL’IMPATTO AMBIENTALE E DELLA QUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA ED URBANISTICA DEGLI INTERVENTI DI TRASFORMAZIONE TERRITORIALE ED EDILIZIA Il PGT viene redatto come completamento e migliore specificazione del Piano Territoriale Regionale PTR e del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia PTCP. La scelta di progetto è una proposta che incrocia le attese del mercato con un programma di risanamento ecologico, nel tentativo, visto lo stadio di espansione insediativa raggiunto, di far sì che le modifiche strutturali ed i processi di crescita non siano basati su un progressivo consumo delle risorse ambientali. Si cerca di proporre una visione di Pontirolo Nuovo che garantisca unitamente al soddisfacimento di una serie di requisiti sociali ed economici, la crescita di qualità della vita e il migliore livello di compatibilità ambientale nella crescita economica. Gli aspetti dell‟organizzazione fisica dell‟urbano, la problematica morfologica, i contenuti funzionali, sociali ed economici, si intrecciano con i problemi dell‟uso degli spazi aperti, con le problematiche ambientali, paesaggistiche ed ecologiche. Gli elaborati di studio e di analisi, le linee strategiche e gli obiettivi enunciati svolgeranno quantomeno queste funzioni: fornire il programma e le idee per la definizione del PGT, delle Normative e per la gestione „attiva‟ del Piano; fornire elementi e orientamenti per le più diverse attività della Pubblica Amministrazione (bilancio, investimenti, partecipazione, contratti, lavori pubblici, manutenzione, istruzione, ambiente, viabilità, salute, ......), poiché il PGT è concepito come lo „scenario generale‟ per le azioni complesse che la Pubblica Amministrazione svolge secondo programmi a breve, medio e lungo periodo; fornire elementi e orientamenti per i privati, ritenuti importanti attori del Piano; suggerire l‟attivazione di strumenti attuativi innovativi e semplificati per la gestione partecipata delle complessità del territorio come: – l‟Agenzia per il governo del territorio; – la manutenzione programmata; – il project financing; – gli incentivi per determinate tipologie di intervento in sintonia con gli obiettivi del piano; – la perequazione e la compensazione. Lo sviluppo sostenibile a Pontirolo Nuovo Per sviluppo sostenibile consideriamo il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni presenti, senza che sia compromessa la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri bisogni, nella consapevolezza che la terra è un sistema chiuso e che i problemi ambientali possono pesantemente condizionare il futuro della collettività. Tale concezione significa che la crescita di Pontirolo Nuovo non può essere solo quantitativa, ma anche qualitativa con una concezione dello sviluppo come processo culturale in cui la crescita economica e la valorizzazione dell‟ambiente non sono poste in opposizione. Piuttosto lo sviluppo sostenibile significa l‟idea di armonizzare o simultaneamente realizzare la crescita economica e gli obiettivi ecologici; coscienti del problema della capacità degli ecosistemi naturali di sostenere l‟economia e che l‟economia riconosce l‟impossibilità di aumentare indefinitamente la sua scala. 53 L‟impossibilità di considerare le preferenze delle generazioni future, l‟incertezza sulla evoluzione delle relazioni tra sistema economico e sistema ambientale, il problema dell‟irreversibilità delle trasformazioni ambientali, chiedono che la pianificazione del territorio di Pontirolo Nuovo provveda a realizzare una „sostenibilità forte‟, tale cioè da assicurare la conservazione ed il miglioramento delle risorse ambientali contraddistinte dalla non sostituibilità. Pontirolo Nuovo, città sostenibile delle bambine e dei bambine (L. 285/1997) Il Piano promuove azioni per un ambiente comunitario rassicurante ricco di luoghi accessibili, sicuri e conviviali al fine di superare il concetto di Pontirolo città degli adulti, di chi produce e di chi consuma, di chi si muove con l‟auto, di chi è forte, di un luogo ostile a tutte le fasce cosiddette deboli di cittadini, come i bambini. Pertanto il Piano vuole strutturarsi anche con il contributo della „progettazione partecipata‟ delle bambine e dei bambini tramite la scuola e forme di partecipazione (consiglio comunale dei ragazzi, progetti operativi, rapporto con l‟ufficio tecnico comunale,...) nella attuazione del piano. Alcune attenzioni alle istanze delle persone deboli (campus scolastico, il verde pubblico come sistema territoriale diffuso, la mitigazione del traffico, percorsi pedonali protetti, ecc.) sono presenti nel Piano. PARTI DEL TERRITORIO: STRATEGIE E OBIETTIVI Gli elaborati analitici pluridisciplinari, che sono alla base delle proposte di Piano, costituiscono anche una sorta di monitoraggio, continuamente aggiornabile, delle caratteristiche del territorio di Pontirolo Nuovo. Gli studi e le indagini sulla tipologia edilizia e sulla morfologia urbana in varie epoche storiche puntano ad individuare interventi volti alla riconoscibilità ed alla qualificazione delle identità dei luoghi urbani ed extraurbani, al fine di contrastare fenomeni di omologazione indifferenziata. Gli studi analitici e interpretativi consentono di cogliere le caratterizzazioni socio– demografiche del territorio e di incrociarle con le valenze fisiche (idrogeologia, ambiente, agricoltura, paesaggio,...) al fine di individuare le idee che sottendono la stesura del Piano. Comunque, in un momento delicato di transizione, apice di periodi di espansione edilizia, si pone la necessità di una pausa, che consenta le verifiche e gli approfondimenti necessari alle esigenze reali, in relazione al corretto utilizzo delle risorse di Pontirolo Nuovo. L‟idea di Piano si basa sulla valorizzazione e sulla qualificazione del paesaggio di Pontirolo Nuovo e di tutti gli ambienti che lo determinano e che costituiscono il suo patrimonio, la sua risorsa ed i motivi della sua antropizzazione, che deve trovare nuova identità con processi di qualificazione. Quindi il PGT sviluppa temi programmatici che, sottintendendo la concertazione di diversi attori e l‟uso di strumenti programmatori e attuativi articolati, portano ad incidere sulle diverse parti del territorio, concepito come insieme di elementi areali, elementi puntuali e elementi lineari quali: 1. gli ambiti della naturalità e agricoli 2. i Servizi 3. gli insediamenti. Di ogni parte di territorio vengono espresse ambito per ambito le principali linee strategiche e gli obiettivi che il Piano sottende e attiva. 54 1. Gli ambiti della naturalità e agricoli Gli spazi aperti verdi che sono caratteristica dei luoghi naturali, delle aree boscate dei rilievi che separano i diversi livelli della pianura, della piana agricola della Gera d‟Adda, disegnati dai tracciati dei canali artificiali (roggia Moschetta) realizzati per irrorare i campi coltivati insieme con quelli più organizzati del verde pubblico urbano e sportivo in genere, sono un patrimonio da tutelare e valorizzare sia per una fruizione pubblica (aree giochi, campi sportivi, percorsi nella natura con piste ciclopedonali, aree di ristoro e ricreazione, ecc.), sia per quanto riguarda il patrimonio di valori simbolici, culturali, produttivi, economici, paesaggistici, ambientali ed ecologici che queste aree continuano a tramandare (canali, boschi, organizzazione poderale, cascine, coltivazioni, rogge, fossi irrigui e strade poderali con piantumazioni, panorami, qualità dell‟aria, presenza e qualità dell‟acqua, varietà delle specie arboree, ecc.). In queste aree si gioca più che altrove la possibilità di instaurare relazioni positive a diverse scale: internamente al territorio comunale, tra le singole frazioni o tra parti distinte e distinguibili, ma anche alla scala sovracomunale con i comuni del Brembo e dell‟Adda e con i rispettivi Parchi. L‟idea di Piano per la promozione degli interventi di salvaguardia e di valorizzazione degli spazi aperti naturalistici e agrari si fonda sulla partnership con il privato –non solo con l‟imprenditore agricolo–, che tramite incentivi viene ritenuto „attore di presidio e gestore delle risorse ambientale e agrarie‟. L‟Ente Parco deve operare come agenzia per la promozione delle attività agrarie e per la valorizzazione del paesaggio. Le modalità di gestione dei territori è affidata all‟ente gestore del PLIS della Gera d‟Adda. Negli ambienti del PLIS della Gera d‟Adda e negli ambienti delle reti irrigue (canali, rogge, scoline, ecc.) si deve dare attuazione ai contenuti e agli obiettivi del Piano del parco e dei Piani di settore e si devono facilitare le iniziative dell‟Ente di gestione. 2. Pontirolo nuovo: città pubblica Servizi pubblici e Servizi di uso pubblico L‟idea di Piano dei Servizi si fonda sul principio di Pontirolo Nuovo: città pubblica, quindi sul concetto di estendere i diritti di cittadinanza tramite il potenziamento e la messa in rete dei Servizi pubblici e dei Servizi di uso pubblico. Comprendendo nei Servizi non solo quelli fisici (fra i quali anche la residenza sociale) ma anche quelli aspaziali come i Servizi sociali, culturali, assistenziali, ecc. Le strategie e gli obiettivi previsti per le azioni sono: la qualificazione e il potenziamento dei Servizi sia quelli pubblici che quelli di uso pubblico; la trasformazione del carattere episodico delle attrezzature in carattere strutturale e organico alla complessità del territorio; la semplificazione delle procedure di erogazione di Servizi estendendo il principio di diritto di cittadinanza; la attivazione di tavolo di concertazione al fine di favorire l‟attuazione dei contenuti e degli obiettivi del Piano dei Servizi e consentire processi continui di monitoraggio, valutazione e di riprogrammazione dei Servizi; la realizzazione di Pontirolo Nuovo delle bambine e dei bambini come territorio sostenibile in base alla L. 285/1997; per i territori interessati dalle discariche cessate il Piano prevede la prosecuzione degli 55 interventi per la fruizione pubblica finalizzati a Parchi tematici e didattici (ambiente, natura, fotovoltaico, ecc.) gestiti anche tramite convenzione da associazioni, onlus, ecc.; la destinazione a Polo culturale dell‟area presso il Centro sportivo di via Leonardo da Vinci; la destinazione a Centro socio-culturale (nido, laboratori per svantaggiati, di musica e arte, ecc.) della ex scuola elementare di viale Italia; l‟individuazione lungo la Francesca di un‟area attrezzata per feste e manifestazioni facilmente accessibile (viabilità e parcheggi). Per le infrastrutture per la mobilità il piano prevede: la compensazione e la mitigazione ambientale degli impatti negli ambiti extraurbani e urbani attraversati il recupero ambientale e il ripristino delle aree degradate l‟adeguamento della dotazione di parcheggi pubblici e di uso pubblico e l‟individuazione di modalità differenziate di sosta la tutela degli utenti deboli (pedoni, ciclisti, anziani, bambini, svantaggiati,...) la qualificazione della sede dei percorsi, dei materiali, degli arredi, del corredo vegetale l‟implementazione della rete intercomunale di percorsi pedonali e ciclabili il potenziamento e la qualificazione delle reti e dei servizi tecnologici (illuminazione,......) la qualificazione del sistema di relazione con la rete dei percorsi minori il recupero dei percorsi di antica fondazione la qualificazione dell‟ambiente urbanistico ed architettonico attraversato, in particolare la 525 e la 122 (fronti degli edifici, spazi aperti, recinzioni, accessi, illuminazione, cartellonistica, ecc.) la connessione qualitativa con i Servizi, la residenza, le attività commerciali e le attività produttive gli interventi di facilitazione della mobilità „dolce‟ (zone 30, ecc.) la regolamentazione del traffico. Le reti che concorrono a caratterizzare le infrastrutture per la mobilità di Pontirolo Nuovo sono i percorsi storici e la rete sovralocale. Le linee strategiche e gli obiettivi relativi ai percorsi di antica fondazione (rilevati nella Carta del paesaggio) sono il recupero, la valorizzazione ed il corretto riuso sia nel centro storico che negli spazi aperti, in questi ultimi da effettuare di concerto con l‟Ente Parco Gera d‟Adda. A protezione e valorizzazione del centro storico e al fine di favorire interventi di mobilità „dolce‟ nel centro storico, si prevede il completamento della circonvallazione urbana tra la SP 142 e la SP 143. L‟anello stradale svolge la funzione anche di margine sud del costruito rispetto alla campagna: il percorso pertanto deve possedere forti caratteri paesistici di corridoio di relazione tra i paesaggi urbani e i paesaggi della campagna. Il territorio comunale a nord è attraversato da strade di rilevanza sovracomunale: la Francesca (SP 122) e la strada del Brembo (ex SS 525). Il territorio verrà inoltre attraversato dalla IPB, che collegando la Pedemontana e la BreBeMi metterà in relazione con la A4, la Padana Superiore (ex SS 11) e la linea ferroviaria ad Alta Capacità. La formazione della IPB deve diventare una occasione importante perché di concerto con gli enti preposti si promuovano azioni per : qualificare la strada del Brembo (ex SS 525) e la Francesca (SP 122) con interventi per la messa in sicurezza delle diverse categorie di utenza (automobilisti, pedoni, ciclisti, ecc.) e con interventi per qualificare gli elementi e gli scenari urbanistici, paesaggistici e architettonici; riordinare il sistema dei trasporti e della viabilità; 56 facilitare l‟accessibilità al Parco Adda Nord, al PLIS della Gera d‟Adda, al nucleo storico e al Parco scientifico tecnologico delle cave. La sostenibilità delle operazioni di piano è derivata da una complessità di risorse e iniziative collegate: dalle operazioni previste negli strumenti urbanistici vigenti e in itinere, dalle operazioni degli ambiti di trasformazione ATp previsti dal PRG e confermati, dalle operazioni degli ambiti di trasformazione AT, da urbanizzazioni, da diritti edificatori paracadutati nelle zone ammissibili, da finanziamenti, ecc. Il Piano prevede una dotazione di Servizi prevista dal Piano di diversa derivazione: a) Servizi (in aggiunta ai Servizi primari) derivati dagli Strumenti urbanistici in itinere La tavola sulla dotazione attuale dei Servizi (tav. DP 1c) illustra i Servizi realizzati. b) Servizi derivati dagli Ambiti di Trasformazione ATp1 e ATp2: la dotazione dei Servizi Primari, la monetizzazione dei Servizi Secondari AT1: la dotazione dei Servizi Primari, la rotatoria tra via Radaelli e la SP 122, la monetizzazione dei Servizi Secondari AT2: la dotazione dei Servizi Primari, l‟area per l‟ampliamento del campus scolastico, la monetizzazione dei Servizi Secondari AT3: la dotazione dei Servizi Primari, la rotatoria tra via Mazzini e via de Gasperi e la riqualificazione di via Mazzini dalla rotatoria alla via Treviglio, la monetizzazione dei Servizi Secondari AT4: la dotazione dei Servizi Primari, l‟area per la formazione del Polo culturale, la monetizzazione dei Servizi Secondari AT5: la dotazione dei Servizi Primari, la porzione della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143, la monetizzazione dei Servizi Secondari AT6: la dotazione dei Servizi Primari, la porzione della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143, la monetizzazione dei Servizi Secondari AT7: la dotazione dei Servizi Primari, la porzione della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143, la monetizzazione dei Servizi Secondari c) Servizi da acquisire oppure da compensare con capacità edificatoria da paracadutare dove previsto dal PdR oppure previsti come urbanizzazione del comparto oppure da finanziare la costruzione del Polo culturale dell‟area presso il Centro sportivo di via Leonardo da Vinci; la ristrutturazione a Centro socio-culturale (nido, laboratori per svantaggiati, di musica e arte, ecc.) della ex scuola elementare di viale Italia; l‟attrezzatura per feste e manifestazioni dell‟area all‟incrocio tra la Francesca e via Fornasotto. Il Programma triennale delle opere pubbliche 2010-2012 prevede la ristrutturazione parziale della ex scuola elementare, la costruzione di tombe al cimitero, la formazione di bosco multifunzionale, la formazione di pista ciclopedonale in via Manzoni. 3. a) b) c) d) e) f) Gli insediamenti Il Piano individua come territori che compongono gli insediamenti: il centro storico il tessuto urbano gli insediamenti produttivi Fornasotto Parco scientifico tecnologico delle cave gli ambiti e i corridoi di relazione. 57 Per questi territori il Piano prevede: la promozione di incentivi all‟uso di tecniche di bioarchitettura e bioingegneria per favorire azioni di risparmio energetico la permeabilizzazione degli spazi aperti la qualificazione delle relazioni tra i Servizi e la residenza lo sviluppo e la qualificazione delle attività commerciali locali (esercizi di vicinato) l‟applicazione del Piano di risanamento dal rumore interventi di compensazione e mitigazione ambientale di eventuali impatti il riconoscimento del ruolo strategico e di pubblico interesse del „verde privato‟ sia dal punto di vista del decoro urbano sia dal punto di vista dell‟ambiente negli insediamenti residenziali e negli insediamenti produttivi (Guida del verde) l‟utilizzazione delle forme innovative della legislazione per la attuazione degli interventi (Accordi di Programma, Programmi Integrati di Intervento, Contratti di Quartiere, Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio,....) il riuso e l‟ottimizzazione del patrimonio edilizio esistente incentivi per l‟edilizia convenzionata la promozione di attori (Società mista pubblica e privata, Consorzio di operatori, ecc.) per l‟attivazione e il sostegno degli interventi, in particolare nel recupero l‟attivazione di partnership pubblico–privato per gli interventi. Le linee strategiche e obiettivi che indirizzano i tre atti (DP, PdS e PdR) del Piano sono articolate per territorio. Si possono così riassumere: a) Il centro storico, luogo della memoria e sito della identità recupero, valorizzazione e riuso del centro storico, come luogo della memoria e sito di identità recupero delle valenze dei luoghi aperti al pubblico (strade, piazze, slarghi, ecc.) recupero e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico individuazione delle regole per il recupero e la riqualificazione individuazione di incentivi (fiscali, economici, volumetrici, ecc.) per gli interventi individuazione di metodi per snellimento e facilitazione delle procedure per gli interventi individuazione di strumenti per favorire l‟inserimento di funzioni commerciali e di socializzazione (esercizi di vicinato, ristoranti, ecc.) per l‟incremento e il mantenimento della complessità e della vitalità dei nuclei mantenimento e cura delle aree libere private organizzate a parco, giardino, orti consolidamento della rete di parcheggi di attestamento e di servizio mitigazione del traffico, mobilità „dolce‟. b) Il tessuto urbano individuazione di criteri per la riqualificazione urbanistica delle aree dimesse o in degrado qualificazione degli isolati e dei quartieri, operazioni di riuso e di riconversione compatibili qualificazione degli spazi aperti che strutturano il tessuto urbano dei quartieri valorizzazione e potenziamento delle trame del verde pubblico e del verde privato recupero e valorizzazione dei percorsi di collegamento tra le parti edificate e gli ambiti territoriali di contesto valutazione della sostenibilità di processi di edificazione residenziale e indicazione di principi insediativi sostegno alle attività commerciali locali (esercizi di vicinato) e messa in sistema individuazione di incentivi (procedurali, fiscali, economici,...) per gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio. 58 c) d) e) Gli insediamenti produttivi qualificazione dei siti, operazioni di riuso e di riconversione compatibili potenziamento e qualificazione delle reti tecnologiche qualificazione degli spazi aperti e qualificazione morfologica degli interventi controllo dei processi di espansione potenziamento e valorizzazione del verde privato di pertinenza potenziamento e miglioramento delle forme di accesso e implementazione della dotazione di Servizi a parcheggio pubblici o di uso pubblico e di parcheggi pertinenziali (logistica, addetti, ospiti, ecc.) compensazione e mitigazione degli impatti sull‟ambiente promozione di attività di tipo innovativo, di tipo sperimentale, legate alla ricerca, con tecnologie ambientalmente sostenibili, che interessano lo sviluppo integrato del territorio, dotate di certificazioni divieto di attività produttive a rischio rilevante di incidente ambientale contrasto alle attività di deposito, logistica, magazzino, prefabbricazione, e a quelle attività che comportano grande spreco di spazio, scarsa ricerca e innovazione, basso numero di addetti, ricadute negative sul territorio una volta portato a termine il Piano cave provinciale, valorizzazione dei bacini estrattivi secondo il „Piano strategico‟ già adottato dall‟Amministrazione sviluppo delle attività terziarie (ricreative, sportive, di svago, ecc.) di riuso delle cave cessate utilizzazione e produzione di energie alternative ed ecosostenibili in grado di garantire la copertura delle attività produttive nonché di cedere energia alla rete urbana come condizione necessaria e obbligatoria per gli interventi. Fornasotto (opificio, residenze, manufatti, ecc.) recupero e valorizzazione dei manufatti anche con operazioni di riuso e di riconversione compatibili individuazione di incentivi (procedurali, fiscali, economici,...) per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio manutenzione e qualificazione degli spazi aperti che strutturano il tessuto urbano valorizzazione e potenziamento delle trame del verde pubblico e del verde privato recupero e valorizzazione dei percorsi di collegamento tra le parti edificate e gli ambiti territoriali di contesto manutenzione degli elementi propri del sistema dei canali rafforzamento dei segni del sito intesi come valori identitari nella memoria di cittadinanza. Il Parco scientifico tecnologico delle cave iniziative di integrazione fra le diverse attività (attività estrattiva, ambienti naturali, attrezzature ricreative, servizi, attività produttive, percorsi di rilevanza sovracomunale, ecc.) al fine di formare un paesaggio poliedrico, multiforme e integrato; predisposizione di un Programma integrato delle varie tipologie di interventi e di azioni con l‟individuazione di meccanismi per incentivi alle azioni che raggiungono gli obiettivi del Piano valorizzazione dei bacini estrattivi e del paesaggio delle cave -a Piano cave cessato- con interventi di valorizzazione del paesaggio aspro delle cave capaci di raccontare le vicende trasformative anche se violente e non solo con interventi di mitigazione e mascheramento ambientale; attuazione del „Piano strategico per la riqualificazione paesistico-ambientale‟ del territorio delle cave, già adottato dall‟Amministrazione formazione di un museo- centro studi sulle attività estrattive 59 f) Parco di arte contemporanea, iniziative-istallazioni di land-art collegate alle Gallerie di arte contemporanea (Gamec, Alt, ecc.) qualificazione e potenziamento delle iniziative di uso ricreativo, ludico, sportivo, ecc. qualificazione della strada del Brembo (ex SS 525) e della Francesca (SP 122) con interventi per la messa in sicurezza delle diverse categorie di utenza (automobilisti, pedoni, ciclisti, ecc.), per favorire l‟accessibilità (parcheggi, ecc.); creazione di strada di elevata qualità urbanistica e architettonica, formazione di un paesaggio stradale di pregio qualificazione urbanistica e architettonica dei comparti produttivi e formazione di paesaggio industriale di eccellenza potenziamento e miglioramento delle forme di accesso e implementazione della dotazione di Servizi a parcheggio pubblici o di uso pubblico e di parcheggi pertinenziali (logistica, addetti, ospiti, visitatori, ecc.) promozione di attività di tipo innovativo, di tipo sperimentale, legate alla ricerca, con tecnologie ambientalmente sostenibili, che interessano lo sviluppo integrato del territorio, dotate di certificazioni utilizzazione e produzione di energie alternative ed ecosostenibili in grado di garantire la copertura delle attività produttive nonché di cedere energia alla rete urbana come condizione necessaria e obbligatoria per gli interventi azioni di integrazione tra il Parco delle cave, il Plis della Gera d‟Adda, il Parco Adda residenzialità nel centro storico: promozione anche con incentivi e premialità di residenzialità (turismo, albergo diffuso, ecc.) nel centro storico collegate alle attività del Parco scientifico. Gli ambiti e i corridoi di relazione, siti di pausa nel tessuto urbano, di attenzione agli aspetti percettivi ed alle relazioni paesaggistiche, ambienti di margine all’edificato mantenimento dello spazio aperto e delle soluzioni di continuità tra lo spazio urbano e lo spazio aperto a funzione paesaggistica ed ecologica contenimento dell‟espansione dell‟area urbana finalizzato al mantenimento di spazi aperti di distacco riqualificazione e progettazione ambientale dei siti degradati attenzione al delicato rapporto tra edificato urbano e campagna con particolare rilievo al tema del disegno dei bordi con individuazione di principi insediativi delle aree di margine, capaci di mettere in relazione il disegno anche storico degli spazi aperti, con gli spazi pubblici e le infrastrutture e con gli insediamenti. 60 LE TRASFORMAZIONI Il tessuto consolidato Il tessuto consolidato comprende oltre i nuclei di antica fondazione, i quartieri moderni e contemporanei. Il tessuto consolidato comprende anche le aree interessate da strumento urbanistico attuativo (atti, convenzioni, accordi di programma, concordati, schemi preliminari di fattibilità, strumenti urbanistici attuativi, vas, …) vigente, in itinere e derivante da processi di concertazione in corso, normate dal PdR e dal PdS. Qualora lo strumento urbanistico attuativo non avesse conclusione, il Documento di Piano dovrà procedere a stabilire i contenuti e gli obiettivi d‟intervento sull‟area. Gli sviluppi residenziali Il Piano conferma alcuni Ambiti di trasformazione previsti dal PRG; tali aree vengono denominate Ambiti di trasformazione previsti (ATp). La valutazione ed il dimensionamento dei nuovi sviluppi residenziali previsti dal Pgt sono basati sulle Linee Guida della Provincia (DGP 372/2008). In base alle analisi socio-economiche sviluppate e sulla scorta degli studi effettuati si è fatto riferimento al numero di famiglie e alla necessità di alloggi. Valutato che il numero delle unità abitative vuote non è rilevante al soddisfacimento dei bisogni (vuoto fisiologico) si è proceduto alla stima del fabbisogno di alloggi, attribuendo agli alloggi la dimensione media riscontrata. Al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi del Piano e al fine di facilitare le operazioni a fronte anche della frantumazione delle proprietà il Documento stabilisce che gli Ambiti di trasformazione significativi dal punto di vista paesaggistico, ambientale, urbano e dei servizi sono sottoposti a Schema urbanistico strategico promosso dall‟Amministrazione comunale di concerto con le proprietà, le cui spese di redazione sono in modo perequato a carico delle proprietà. Gli ambiti destinati alla residenza costituiscono il completamento del tessuto urbano consolidato. Sviluppi produttivi La valutazione ed il dimensionamento degli sviluppi insediativi del settore produttivo sono basati sulle Linee Guida della Provincia (DGP 372/2008). Lo sviluppo insediativo necessario alle attività economiche ha elementi di riferimento connessi non solo alla presenza di fabbisogni ma anche a scelte di ordine strategico. In prima istanza si tiene conto dell‟esigenza di creare posti di lavoro per il soddisfacimento della domanda interna e in seconda istanza dell‟esigenza di razionalizzare dal punto di vista urbanistico e funzionale i comparti produttivi esistenti troppo densi dal punto di vista del costruito, irrazionali nell‟organizzazione urbana, poveri di attrezzature basilari (spazi per la movimentazione, parcheggi privati, verde, ecc.) e carenti di Servizi. L‟obiettivo e anche quello di promuovere attività ecocompatibili di eccellenza e innovative. Gli Ambiti di Trasformazione AT destinati alle attività produttive previsti dal Piano sono il completamento degli ambienti produttivi esistenti. 61 LA PROPOSTA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DI PONTIROLO NUOVO Dimensionamento teorico di piano L‟idea di Piano può essere riassunta in modo schematico per strategie e articolata per azioni: 1. Pontirolo Nuovo riconosce e valorizza le sue risorse - tutela e valorizzazione degli ambienti naturali - salvaguardia e valorizzazione degli spazi aperti - potenziamento della rete ecologica e delle biodiversità - incentivi per il risparmio energetico - tessuto continuo di verde (naturale, pubblico e privato) 2. Pontirolo Nuovo rafforza i diritti di cittadinanza e la città pubblica - Piano dei Servizi - rete di percorsi pedonali e ciclabili - miglioramento della mobilità, misure di mitigazione e di compensazione 3. Pontirolo Nuovo valorizza la sua identità e la sua memoria - incentivi per il recupero del nuclei di antica fondazione 4. Pontirolo Nuovo non si amplia, si trasforma, si qualifica e si ammoderna - limiti alla espansione e alla dispersione - incentivi per interventi di qualificazione - incentivi per le attività produttive innovative e ecosostenibili - incentivi per gli interventi di attuazione del Parco scientifico tecnologico delle cave / Parco di arte contemporanea - messa in rete e qualificazione delle attività commerciali locali (esercizi di vicinato) 5. Agenzia per il governo del territorio di Pontirolo Nuovo - concertazione pubblico-privato - governo delle azioni previste dal Piano. Nel gennaio 2010 i residenti sono 5000. Il Piano di Governo del Territorio prevede un incremento degli abitanti „teorici‟ di circa 900 unità derivati dagli Ambiti di Trasformazione. Pertanto il Piano di Governo del Territorio prevede complessivamente circa 5900 abitanti „teorici‟ (5.000 residenti al 2010 + 900 nuovi abitanti teorici), a fronte dei 10.960 abitanti previsti dal PRG. E‟ necessario comunque tenere presente che i numeri non sono in grado di rappresentare le complessità della realtà socio-economica in quanto “La scienza delle previsioni sociali è poco attrezzata a venire a patti con l‟irregolarità, la fluttuabilità delle cose” (Massimo Livi Bacci, demografo). 62 . Idee di piano, indirizzi, obiettivi 63 elementi dimensionali di riferimento COMPONENTI DEL PAESAGGIO NATURALE E AGRARIO SERVIZI viabilità TESSUTO URBANO centro storico ambiti residenziali ambiti produttivi cave attività ludico-ricreativo-sportiva di iniziativa privata (ex cava) AMBITI DI TRASFORMAZIONE servizi ambiti paesaggio naturale agrario ambiti residenziali ambiti produttivi mq mq mq 6.963.000 6.963.000 mq 990.100 mq 2.877.000 mq 267.500 575.900 414.200 mq mq mq mq 68.100 585.200 738.600 1.210.900 mq 274.200 mq mq mq mq mq 50.600 900 146.000 70.000 TOTALE mq 11.097.600 Dati con riferimento alla “Scheda informativa e di certificazione perla valutazione di compatibilità con il PTCP degli strumenti urbanistici comunali”, allegato 2.1 alla DGP n. 52 del 21 febbraio 2008 Aree urbanizzate (Tessuto urbano + AT residenziali e produttive) Servizi (Aree urbanizzate + AT) Aree agricole (Paesaggio naturale e agrario) Totale mq mq mq mq 3.093.000 1.040.700 6.963.900 11.097.600 64 TABELLA SLP DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE Superficie totale Ambiti di Trasformazione (AT + Atp) AT1 AT2 AT3 AT4 AT5 AT6 m2 m2 m2 m2 m2 m2 superficie AT IF/IT 75.100 IF 44.200 IT 29.800 IF 8.500 IT 37.800 IT 58.300 IT indice m2/m2 0,55 0,25 0,20 0,25 0,25 0,25 totali slp AT ATp1 m2 ATp2 m2 9.100 4.700 IF IF TOTALI slp AT+Atp TOTALE GENERALE AT + Atp a) b) c) d) e) f) 0,30 0,30 m2 267500,00 slp - m2 produttivo 40.000 - slp - m2 residenziale 11.000 3.700 1.700 9.500 14.600 40.000 40.500 - 2.200 1.100 40.000 43.800 destinazione produttivo residenziale residenziale residenziale residenziale residenziale residenziale residenziale 83.800 La previsione del PGT è sostenibile in quanto si fonda su: la tutela e la valorizzazione ambientale di grandi territori di carattere naturalistico: gli ambiti del Plis Geradadda (oltre 6.300.000 mq); un livello elevato e qualitativo di Servizi Secondari (dotazione „teorica‟ di circa 90 mq/ab); la incentivazione del recupero dei manufatti di antica fondazione; la riqualificazione del tessuto urbano (bioarchitettura, risparmio energetico, ecc.); nella produzione la incentivazione di processi ecosostenibili e di innovazione tecnologica. la promozione di interventi di valorizzazione dei territori interessati da cave e discariche e la formazione di Parco scientifico tecnologico e di Parco di arte contemporanea. Le aree degli Ambiti di Trasformazione (AT + ATp) incidono percentualmente sulla totalità del territorio comunale nella misura di circa il 2,5% Le stesse aree, relativamente al tessuto urbano consolidato, risultano essere inferiori al 10% (circa 9,3%) 65 6. I CRITERI DI INTERVENTO indice 6.A) IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT): FINALITÀ 6.B) AGENZIA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO 6.C) RINVIO AD ALTRE DISPOSIZIONI DIFFORMITÀ E CONTRASTI TRA DISPOSIZIONI 6.D) CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO 6.E) COMPENSAZIONE, PEREQUAZIONE, INCENTIVAZIONE 6.F) DIRETTIVE PER IL PIANO DEI SERVIZI (PdS) 6.G) DIRETTIVE PER IL PIANO DELLE REGOLE (PdR) 6.H) INDIVIDUAZIONE DI AMBITI ASSOGGETTATI A PIANO ATTUATIVO 6.I) MODALITÀ E STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO E PRESCRIZIONI PER IL PIANO ATTUATIVO 6.L) PIANI DI SETTORE 6.M) GLI INTERVENTI NEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE 6.M.1 6.M.2 Ambiti di Trasformazione previsti (ATp) Ambiti di Trasformazione (AT) 66 Ogni comportamento e azione operante sul territorio o avente riflessi sul territorio deve concorrere al raggiungimento degli obiettivi del Documento di Piano. I criteri di intervento hanno carattere di orientamento e carattere puntuale in rapporto alle azioni di riferimento. 6.A) IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT): FINALITÀ II Piano di Governo del Territorio (PGT) costituisce un progetto urbanistico unitario per il territorio comunale con le seguenti finalità: mantenere e valorizzare i caratteri paesistico-ambientali e di abitabilità del territorio; consolidare e potenziare il ruolo economico, sociale e culturale di Pontirolo Nuovo nei confronti del contesto territoriale; migliorare i Servizi a carattere locale e urbano e l'offerta intercomunale; qualificare le opportunità degli abitanti. Le finalità del PGT sono perseguite aderendo ai principi di partecipazione, attenzione alla pluralità delle esigenze sociali e culturali, alla composizione della popolazione, alla sostenibilità dello sviluppo, alla valorizzazione delle risorse economiche locali e al risparmio del suolo. I contenuti del Piano di Governo del Territorio sono ispirati a criteri di imparzialità, economicità, efficacia dell'azione amministrativa, semplificazione delle procedure e comprensibilità da parte dei cittadini, facile attuabilità delle scelte gestionali in rapporto alle potenzialità dell'apparato comunale, a necessità di risparmio delle risorse pubbliche, ottimizzazione delle risorse naturali, miglioramento dei servizi pubblici. Il Piano di Governo del Territorio si attua col concorso delle differenti destinazioni di suolo urbano ai benefici economici derivanti dalla sua attuazione, applicando in modo circostanziato i principi di perequazione, traslazione e flessibilità, tra le diverse destinazioni del suolo, qualora non ci siano contrasti con gli interessi pubblici generali. La stesura del PGT mira alla massima semplificazione, comprensibilità (anche da parte del cittadino non esperto) delle scelte compiute e del conseguente apparato descrittivo ed esplicativo del PGT e delle indicazioni normative formulate al fine della migliore attuabilità. II Piano di Governo del Territorio ai sensi della LR 12/2005 è costituito dal Documento di Piano, dal Piano dei Servizi e dal Piano delle Regole. II Piano di Governo del Territorio: è strumento a specifica valenza paesaggistica di maggiore definizione e dettaglio in ottemperanza agli articoli 6 e 34 della Normativa (DGR 6447 del 16/1/2008) del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTR), alle Linee guida per l‟esame dei progetti (DGR 7/11045 del 2002) ed al PTCP in base delle tavole DP1 “Carta del paesaggio” e della Disciplina paesistica del PdR; risulta compatibile con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, rispetto al quale propone alcune integrazioni per quanto concerne la migliore definizione del paesaggio fisico e naturale derivata dalle analisi settoriali, il miglioramento dell‟insediamento residenziale e la qualificazione ed il potenziamento degli sviluppi insediativi del settore produttivo; è redatto con riferimento alle risultanze del Rapporto ambientale per la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS); esplica la propria efficacia disciplinando, anche tramite Piani Attuativi, interventi di completamento, trasformazione urbanistica ed edilizia e vincoli sia di natura strategica, a carattere paesistico, sia operativa a breve e medio termine; attraverso il Documento di Piano (DP) definisce il quadro ricognitivo e gli obiettivi di sviluppo, di miglioramento e di qualificazione; attraverso il Piano dei Servizi (PdS) individua e norma le destinazioni pubbliche per programmare la dotazione di aree e opere di varia tipologia per servizi pubblici e di interesse pubblico; 67 attraverso il Piano delle Regole (PdR) individua e norma le destinazioni private del suolo e degli edifici, le modalità di intervento sulle parti edificate non assoggettate a pianificazione attuativa e le aree a destinazione agricola. Il PGT individua come obiettivi strategici del governo del territorio alcuni tematismi sui quali far convergere la progettualità pubblica e l'iniziativa privata: a) Pontirolo Nuovo, territorio verde Le iniziative private e le iniziative pubbliche vengono finalizzate alla formazione di una organico tessuto di diversi tipi e trame di verde, tra di loro strutturati e connessi, e costituiti da insiemi: il verde naturalistico e ambientale: i territori del PLIS della Gera d‟Adda; il verde urbano: gli ambienti aperti pubblici, gli ambienti aperti privati, il verde ornamentale, la campagna urbana, ecc. b) Il paesaggio della memoria di Pontirolo Nuovo Le iniziative private e le iniziative pubbliche vengono finalizzate al recupero e valorizzazione degli elementi e dei luoghi della memoria come: incentivi per il recupero e la valorizzazione dei centri storici di Pontirolo Nuovo e dei manufatti di antica fondazione; recupero e valorizzazione della rete dei percorsi di antica fondazione. formazione di Parco scientifico tecnologico delle cave – Parco di arte contemporanea. c) Pontirolo Nuovo, città pubblica Le azioni private e le azioni pubbliche vengono finalizzate ad elevare la quantità e la qualità dei Servizi primari, secondari, di interesse generale e dei Servizi aspaziali al fine di estendere i diritti di cittadinanza e di implementare la “città pubblica”. I Servizi (pubblici e di uso pubblico) devono diventare la struttura portante del territorio e della vita della comunità. 6.B) AGENZIA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO L'Amministrazione Comunale al fine di favorire l'attuazione del PGT e la partnerschip pubblicoprivata può costituire l'Agenzia per il governo del territorio. L'Agenzia per il governo del territorio ha il compito di: formulare una agenda strategica per promuovere l'attuazione del PGT, attivando processi di copianificazione e di concertazione tra soggetti e attori diversi; attivare forum di concertazione; semplificare le procedure attuative degli interventi; effettuare periodiche verifiche sull'attuazione e sulla qualità degli interventi di PGT; promuovere lo Sportello unico per la semplificazione delle procedure attuative del PGT; promuovere incentivi che favoriscano gli interventi di qualificazione ambientale; attivare Conferenze di Servizi al fine di semplificare le procedure; operare come centro informativo; promuovere e costituire Società miste pubblico-privato (consorzio, Stu, ecc.) per gli interventi previsti dal piano; fornire servizi; fornire supporto all'UTC. L'Agenzia relaziona al Consiglio Comunale nelle occasioni stabilite dal regolamento. Al fine di razionalizzare i propri compiti e renderli più efficaci l'Agenzia si organizza tramite Responsabili operativi in tre settori. 68 1) I Servizi, con il compito di: ottenere la semplificazione delle procedure di erogazione di Servizi; rendere efficaci le prestazioni quale unico referente operativo tra i vari Assessorati interessati (servizi sociali, istruzione, territorio, lavori pubblici) ed il volontariato; attivare un "tavolo di concertazione" costituito quantomeno dai rappresentanti dell'Agenzia e dai rappresentanti di Enti, Associazioni e Volontariato, della Consulta giovani e del Consiglio comunale delle bambine e dei bambini, al fine di favorire l'attuazione dei contenuti e degli obiettivi del Piano dei Servizi e consentire processi continui di monitoraggio, valutazione e riprogrammazione dei Servizi; costituire, in base alla L. 285/1997 per la città sostenibile delle bambine e dei bambini, il Laboratorio "Pontirolo Nuovo dei bambini" formato da una equipe di educatori, esperti in comunicazione e tecnici, che lavorando in relazione con il Consiglio comunale delle bambine e dei bambini possano far emergere e cogliere le idee e i suggerimenti per la progettazione, la realizzazione e la gestione dei Servizi. 2) La riabilitazione e lo sviluppo del Centro storico con il compito di: formulare una agenda strategica per promuovere l'attuazione delle previsioni del Piano; promuovere forme di divulgazione dei contenuti e degli obiettivi del Piano; attivare processi di copianificazione e di concertazione tra soggetti e attori diversi, pubblici e privati; contribuire alla formulazione di una agenda strategica per la promozione del Centro Storico in sinergia con altri enti del territorio; promuovere e sostenere le attività economiche; migliorare e qualificare le reti tecnologiche; attivare forum di concertazione; promuovere la ricettività turistica anche in forme innovative (turismo in appartamento, borgo albergo, bed & breakfast, rete di ristorazione, di servizi e di attrezzature, ecc.); attivare di concerto con l'ASL forme di deroga al R.L.I. e di semplificazione delle procedure, in considerazione delle valenze architettoniche del Centro storico; promuovere riduzioni delle tassazioni per i residenti, per i commercianti, ecc.; facilitare e rendere meno onerosi gli interventi di recupero nel Centro storico; incentivare iniziative culturali, promuovere studi e ricerche; promuovere convenzioni con gli artigiani (muratore, falegname, fabbro, imbianchino, idraulico, ecc.) per facilitare gli interventi previsti nel Centro storico e per far crescere una cultura materiale (scuola artigianale) del costruire a regola d‟arte; effettuare periodiche verifiche sull'attuazione e sulla qualità degli interventi; promuovere incentivi, che favoriscano gli interventi di riabilitazione; promuovere e favorire la costituzione di consorzi tra operatori diversi pubblici e privati (residenti, commercianti, operatori economici, ecc.) per la formazione di autorimesse e di depositi ai piani terra degli edifici e per la formazione di autorimesse e di depositi ipogei, collocati in ambiti limitrofi al Centro storico. 3) La tutela e la valorizzazione dell'ambiente, con il compito di: attivare il percorso di certificazione EMAS (Eco Management and Audit Scheme) disciplinato dal Regolamento comunitario secondo i Programmi di Miglioramento Ambientale approvati dall'Amministrazione; contribuire alla formulazione di programmi e di iniziative per incoraggiare e controllare lo sviluppo sostenibile tramite Agenda 21 Locale; costituire società, come l‟ESCO (Energy Service Companies), per progetti di efficientamento energetico e di riduzione di inefficienze, sprechi e usi impropri; 69 formulare una agenda strategica per promuovere l'attuazione delle previsioni ecologicoambientali-paesaggistiche previste nel PGT anche con il meccanismo degli incentivi; promuovere forme di divulgazione dei contenuti e degli obiettivi ecologico-ambientalipaesaggistici del PGT; incentivare e promuovere iniziative culturali, studi e ricerche in tema ecologico, ambientale e paesaggistico; promuovere, sostenere e semplificare le procedure attuative degli interventi (sportello unico, conferenze di servizio,....) che hanno come obiettivo il miglioramento ambientale; formazione di Parco scientifico tecnologico delle cave – Parco di arte contemporanea promuovere e sostenere gli interventi "a basso consumo" in conformità alla legislazione nazionale e regionale, promuovere la Guida per la promozione, gli incentivi e i contributi agli edifici a basso consumo. 6.C) RINVIO AD ALTRE DISPOSIZIONI DIFFORMITÀ E CONTRASTI TRA DISPOSIZIONI Per quanto non indicato dal Documento di Piano si applicano i disposti della legislazione sovraordinata e in particolare i disposti del PTR, del PTCP e del PTC del Parco dei Colli, nonché le disposizioni dei regolamenti vigenti per quanto non in contrasto con la Normativa Piano dei Servizi e del Piano delle Regole. In caso di contrasto tra la Normativa e le planimetrie, prevale la Normativa; in caso di contrasto tra le planimetrie a scala diversa, prevalgono quelle a scala di maggior dettaglio. Per quanto non esplicitamente previsto, si rinvia, in ragione di principi della semplificazione e della economicità dell'attività amministrativa, alle disposizioni statali e regionali e, in quanto compatibili, alla regolamentazione comunale in materia edilizia, dei lavori pubblici ed ambientale. In caso di difformità tra previsioni aventi diversa cogenza, prevale quella avente valore cogente maggiore. In caso di difformità tra previsioni di eguale cogenza contenute in elaborati appartenenti a documenti diversi del PGT prevale sempre la previsione contenuta nel Piano dei Servizi, stante il carattere di pubblica utilità delle previsioni contenute nel PdS; prevale la previsione del Piano delle Regole in caso di contrasto tra questo ed il Documento di Piano, stante il valore conformativo delle previsioni contenute nel PdR. In caso di difformità tra previsioni del PGT e quelle di eguale cogenza contenute in Piani di Settore, per determinarne la prevalenza deve applicarsi il principio di specialità. 6.D) CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO In base all‟art. 8 della LR 12/2005 il Documento di Piano definisce: il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di programmazione regionale e provinciale, proponendo alcune integrazioni del PTCP che si ravvisano necessarie in base alle analisi effettuate; il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute, individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili, gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del paesaggio agrario e l'assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo; la maggiore precisazione del Quadro paesaggistico comunale in ottemperanza all'art. 6 della Normativa (DGR 6447 del 16/1/2008) del PTR; l'assetto geologico, idrogeologico e sismico. 70 Sulla base degli elementi del precedente comma, il Documento di Piano: individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale, indicandone i limiti e le condizioni di sostenibilità ambientale e di coerenza con le previsioni di livello sovracomunale; sulla base del PTCP determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il Documento di Piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l'utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, della definizione dell'assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale; determina, in coerenza con i precedenti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di intervento per la residenza, comprese le eventuali politiche per l'edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, comprese quelle della distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale; dimostra la compatibilità delle politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul territorio contiguo; individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di trasformazione, definendo i relativi criteri di intervento tramite Piani attuativi, preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storico-monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, laddove necessario; determina le modalità di recepimento delle previsioni contenute nei piani di livello sovracomunale e l'eventuale conseguente proposizione di obiettivi di interesse comunale; definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione. In base all'art. 8 della LR 12/2005 il Documento di Piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli; il Documento ha validità quinquennale ed è sempre modificabile. In base all'art. 12 della LR 12/2005 l'attuazione degli interventi di trasformazione e sviluppo avviene attraverso Piani attuativi; le previsioni contenute nei Piani attuativi hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. 6.E) COMPENSAZIONE, PEREQUAZIONE, INCENTIVAZIONE In ottemperanza a quanto previsto dall'art. 11 della LR 12/2005 il piano definisce criteri per la compensazione, la perequazione e la incentivazione. Compensazione Alle aree destinate alla realizzazione di Servizi possono essere attribuiti, a compensazione della loro cessione gratuita al Comune, aree in permuta o diritti edificatori trasferibili sulle aree stabilite dal PGT. Il diritto edificatorio attribuito alle aree destinate a Servizi Secondari è If = 0,30 mq/mq, alle aree destinate a Servizi Primari è If = 0,15 mq/mq; il diritto edificatorio viene paracadutato nelle zone dove è ammesso dal Piano delle Regole. Perequazione La perequazione si applica sia per ambito che tra ambiti. Negli interventi deve essere garantita per mezzo di Convenzione la perequazione delle condizioni tra i singoli proprietari in modo proporzionale alla superficie reale di proprietà, salvo condizioni particolari stabilite nella normativa dello specifico Ambito di trasformazione. La perequazione è ottenuta applicando lo stesso indice edificatorio a tutte le aree incluse nella perimetrazione che lo definisce fisicamente, indipendentemente dalla destinazione d'uso da realizzarsi effettivamente all'interno dello strumento attuativo. Salvo che non sia diversamente previsto dal PGT o dal PA, non partecipano alla perequazione le proprietà pubbliche attinenti Servizi primari compresi nella perimetrazione. 71 Incentivazione A fronte di rilevanti benefici pubblici che si intende raggiungere il Documento di Piano stabilisce in ottemperanza all'art. 11 della LR 12/2005 incentivi agli interventi che concorrono all'ottenimento degli obiettivi di Piano. Gli incentivi consistono nell'incremento fino al massimo del 15% della Slp o del volume ammessi. I meccanismi di applicazione dei vari tipi di incentivi, le modalità di calcolo, le possibilità di sommatoria tra vari incentivi, ecc. devono essere disciplinati da un Regolamento. La Normativa del PdS e la Normativa del PdR meglio definiscono il rapporto tra incentivi ed obiettivi di Piano; gli incentivi possono derivare dagli interventi di: a. recupero degli immobili nel Centro storico; b. riqualificazione urbana; c. Servizi di edilizia residenziale pubblica, alloggi a destinazione sociale, alloggi con patto di solidarietà, alloggi per persone anziane; d. edilizia bioclimatica e del risparmio energetico; e. recupero delle aree degradate o dismesse. Registro delle cessioni dei diritti edificatori I diritti edificatori derivati dalle compensazioni, dalle perequazioni, dall‟incentivazione e dal Piano sono commerciabili e sono utilizzabili in tutti gli ambiti a destinazione residenziale secondo la Normativa del PdR anche in incremento della Slp o del volume ammessi. In conformità al comma 4 dell‟art. 11 della LR 12/2005 l'Amministrazione istituisce il registro delle cessioni dei diritti edificatori derivati dalla compensazione, dalla perequazione e dall‟incentivazione, aggiornato e reso pubblico secondo le modalità stabilite dal Regolamento. L‟Amministrazione stabilisce in base a necessità urbanistiche e di Servizi eventuali priorità nella cessione dei diritti. 6.F) DIRETTIVE PER IL PIANO DEI SERVIZI (PdS) Le finalità strategiche del Piano dei Servizi (PdS) sono: difesa delle potenzialità di uso dei Servizi esistenti; consolidamento dei livelli di Servizio qualitativo e quantitativo raggiunti; qualificazione dei Servizi di comparto nell'ambito delle aree di trasformazione urbanistica; dislocazione equilibrata dei Servizi fra centro storico, località di antica fondazione e insediamenti moderni e contemporanei; valorizzazione dei Servizi di carattere sovralocale (Plis della Gera d‟Adda); favorire la possibilità per ciascuno di trovare nel territorio risposte alle proprie esigenze di qualità di vita; perseguire la sostenibilità ambientale e la funzionalità urbanistica; creare luoghi con forti centralità di Servizi nel centro storico e nei quartieri integrati con le attività commerciali; operare per la realizzazione di un sistema integrato di aree verdi, connessione alla rete pedonale e ciclabile e agli altri Servizi, sviluppare la cura del verde; sviluppo di reti pedonali e ciclabili locali in collegamento con la rete provinciale; dotazione capillare di Servizi a parcheggio; operazioni che facilitino l'accesso alle realtà urbane e territoriali (eliminazione barriere, ecc.); realizzazione di punti di centralità in ogni quartiere; integrazione tra Servizi pubblici e Servizi privati di uso pubblico; migliore dotazione di Servizi (sosta, tempo libero, offerta culturale, animazione, promozione, ecc.); formazione di Parco scientifico tecnologico delle cave – Parco di arte contemporanea in sinergia con i privati, con enti, associazioni, istituzioni, ecc. 72 attenzione alle esigenze sia degli operatori sia dei cittadini, potenziamento e miglioramento della qualità di vita e della coesione culturale, sociale, economica e territoriale con i Servizi “aspaziali” che non necessariamente bisognano di attrezzature materiali (Servizi sociali e alla famiglia, per la disabilità, per i minori, per le persone anziane, per la solidarietà, per il diritto allo studio, ecc.); realizzazione di un sistema continuo di aree verdi: salvaguardia varchi non edificati per la realizzazione di corridoi ecologici, creazione di connessioni tra le aree verdi interne all'abitato e le aree agricole esterne, introduzione di passaggi ecologici nelle infrastrutture esistenti, creazione di un sistema continuo di connessioni tra le aree ancora non edificate, recupero di equipaggiamento a verde delle aree agricole (siepi, filari, macchie boscate, ecc.); valorizzazione degli ambiti dei corsi d'acqua come corridoi naturalistici: introduzione e consolidamento delle fasce verdi lungo i corsi d'acqua, curare la connessione tra vegetazione riparia e aree boscate esistenti, privilegiare la reintroduzione delle specie vegetali autoctone e tutelare le piantumazioni storiche esistenti. Il Piano dei Servizi valuta l'insieme delle attrezzature di Servizio delle funzioni insediate nel territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità, individua le modalità di intervento e quantifica i costi per il loro adeguamento. Analogamente il PdS indica, con riferimento agli obiettivi di sviluppo individuati nel Documento di Piano, le modalità di sviluppo e integrazione dei Servizi esistenti e la sostenibilità economica. Fermo restando il valore degli obiettivi strategici, il Piano dei Servizi ha piena autonomia di previsione, dovendosi attenere alle indicazioni normative del PGT in fase attuativa per quanto riguarda gli aspetti morfologici degli interventi. 6.G) DIRETTIVE PER IL PIANO DELLE REGOLE (PdR) Il Piano delle Regole (PdR) definisce gli ambiti del tessuto urbano consolidato, quali insieme delle parti di territorio su cui è già avvenuta l'edificazione o la trasformazione dei suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento; indica gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa statale e regionale; individua le aree destinate all'agricoltura, le aree di valore paesaggisticoambientale ed ecologiche e le aree non soggette a trasformazione urbanistica. Il Piano delle Regole individua all'interno del tessuto consolidato quelle aree libere che per impegni precostituiti, per particolare collocazione all'interno del tessuto consolidato, per integrazione coi servizi o per altre ragioni possono essere assoggettate direttamente ad uno strumento attuativo e ne determina la conformazione fissandone i parametri e gli indici. Il Piano delle Regole fissa criteri di progettazione architettonica e urbanistica tesi al risparmio e alla produzione energetica, al miglioramento della qualità ambientale ed ecologia, alla promozione della integrazione funzionale, alla transizione tra territorio agricolo ed urbano. Il Piano delle Regole per la definizione dei caratteri architettonici degli interventi, di funzionalità edilizia, di qualità e salubrità dei materiali edili, di compatibilità ambientale e paesistica, di promozione di energie alternative, si avvale del Regolamento edilizio. Il Piano delle Regole in ottemperanza all'art. 6 della Normativa (DGR 6447 del 16/1/2008) del PTR definisce maggiormente il Quadro paesaggistico comunale. Le finalità generali del Piano delle Regole sono: sostenibilità ambientale e funzionalità urbanistica; adeguato livello qualitativo dell'offerta; creazione di luoghi con forti centralità; processi di riqualificazione urbana; attenzione alle esigenze sia degli operatori che dei cittadini; inserimento paesistico degli interventi; tutela e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e paesistico; contenimento del rischio idro-geologico e sismico; 73 realizzazione di un sistema continuo di aree verdi; valorizzazione ambiti dei corsi d'acqua come corridoi naturalistici; riqualificazione e riuso delle aree industriali dimesse e/o in degrado. 6.H) INDIVIDUAZIONE DI AMBITI ASSOGGETTATI A PIANO ATTUATIVO Ai fini degli interventi sono individuate sul territorio comunale mediante un perimetro grafico le aree di trasformazione definite per comparti unitari all'interno dei quali gli interventi edilizi ed urbanistici sono subordinati all'approvazione di PA. L'avente titolo ai sensi dell‟art. 12 della LR 12/2005 presenta istanza per la attivazione del PA indicando in via sommaria ciò che intende realizzare in termini di perimetrazione, di destinazioni e tipologie edilizie. Il Comune su tali aree valuta la richiesta del privato per l'attivazione di un Piano Attuativo e, qualora non ritenga di procedere a Piano Attuativo di iniziativa pubblica, accoglie la richiesta e indica le caratteristiche dell'intervento, precisa i contenuti previsti dalle specifiche norme, il coordinamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e la dotazione di Servizi. 6.I) MODALITÀ E STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO E PRESCRIZIONI PER IL PIANO ATTUATIVO In base all'art. 12 della LR 12/2005 l'attuazione degli interventi di trasformazione e sviluppo indicati nel Documento di piano (At, Atp) avviene attraverso i Piani attuativi (PA) previsti dalla legislazione statale e regionale; in assenza di PA sono ammesse solo le opere espressamente indicate nella normativa dello specifico Ambito di trasformazione. Nel PA vengono fissati in via definitiva, in coerenza con le indicazioni contenute nel Documento di piano, gli indici urbanistici-edilizi necessari alla attuazione delle previsioni. Le previsioni contenute nel PA hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Per la presentazione del PA è sufficiente il concorso dei proprietari degli immobili interessati nelle modalità stabilite al comma 4 dell'art. 12 della LR 12/2005. Il Sindaco ha facoltà di invitare nelle forme di legge i proprietari delle aree comprese nelle aree soggette a PA a presentare entro congruo termine il PA. Se i proprietari non aderiscono, il Sindaco può provvedere secondo legge alla compilazione d'ufficio del PA; gli oneri e le spese della compilazione d'ufficio sono a carico delle proprietà in modo perequato. Quando previsto dalla legislazione vigente e dal PGT gli interventi pubblici e privati contenuti nel PA devono essere preceduti, nei modi e nelle forme previste dalla legislazione vigente e dalla Disciplina paesistica delle NTA del PdR, dall'esame di impatto paesistico del progetto ai fini della determinazione della sensibilità paesistica del sito e dell'incidenza paesistica del progetto. Il PA deve comprendere gli elaborati previsti dalla legislazione vigente e come individuati dal Regolamento edilizio. Gli elaborati devono documentare: la contestualizzazione con le preesistenze ai fini della compatibilità e la qualità urbana e architettonica dell'intervento; la sistemazione delle superfici scoperte di pertinenza; l'accessibilità pedonale, ciclabile e veicolare; la dotazione dei servizi di parcheggio e di urbanizzazione primaria e secondaria in conformità al PdS e alla Normativa; le modalità per l'eliminazione delle barriere architettoniche (viabilità, percorsi, ecc.); la compatibilità con le disposizioni di legge vigenti; la fattibilità geologica e sismica, ai sensi di legge e delle norme di PGT; le soluzioni adottate per rispondere alle Disciplina paesistica del PTR e del PGT. 74 Gli obiettivi che il PA deve raggiungere sono: sostenibilità ambientale; sostenibilità paesistica in conformità al PTR, al PTCP ed alla Disciplina paesistica della Normativa del PdR; funzionalità urbanistica; adeguato livello qualitativo di alloggi in risposta ai fabbisogni e alla domanda differenziata evitando condizioni di marginalizzazione fisica e sociale; formazione di luoghi con forte centralità di quartiere; cura dell'inserimento nel contesto urbano (altezza edifici, morfologia, ecc.); recupero e integrazione con gli elementi e con il paesaggio agricolo e naturalistico nelle frange perimetriche; realizzazione di edifici ricchi di relazioni con il contesto urbano; qualità architettonica elevata; divieto di usi impropri (depositi, discariche, ecc.); cura dell'inserimento paesistico delle infrastrutture; realizzazione e potenziamento della dotazione di parcheggi quantomeno nella misura prevista nel PdS e nella Normativa; formazione di percorsi pedonali e ciclabili; formazione di una trama continua di aree verdi, cura degli spazi aperti e della dotazione qualitativa di aree a verde; integrazione tra le diverse tipologie di Servizi in conformità al PdS; rinnovo e rilancio del sistema commerciale urbano, sostegno agli esercizi di vicinato e dell'attrattività e presenza di un adeguato mix merceologico; creazione di luoghi polifunzionali (residenza, terziario, servizi, commercio, artigianato di servizio, ecc.) riduzione delle emissioni di gas climalteranti; utilizzo di tecnologie innovative; contenimento dell'esposizione a fattori inquinanti (atmosferico, acustico, campi elettromagnetici, ecc.); tutela della qualità dei terreni e della falda, mantenimento di superfici di drenaggio in accordo con le indicazioni degli enti e delle aziende competenti in materia; promozione di tecnologie a basso consumo energetico e a basso impatto; sostegno alle pratiche di risparmio ed uso efficiente dell'energia; promozione di fonti rinnovabili e valorizzazione degli autoproduttori; interramento elettrodotti in situazioni di interazione con gli ambiti urbani e paesaggistici. Al fine di dare attuazione alle previsioni del PGT e al fine della fattibilità degli interventi spesso condizionata dalla frammentazione delle proprietà, dallo spezzettamento degli investimenti, dalla mancanza di accordo tra gli operatori, ecc., il PA può trovare attuazione tramite Unità Minime di Intervento (UMI). La individuazione delle Unità Minime di Intervento avviene a condizione che: venga definito un programma complessivo di realizzazione delle opere previste tramite studi di fattibilità estesi a tutto il comparto con piani finanziari complessivi relativi a tutte le opere da svolgere e per tutte le UMI ipotizzate; ad ogni UMI siano assegnate le opere spettanti rispetto al quadro complessivo in proporzione alla Slp o al volume da realizzare; la realizzazione per parti degli interventi previsti di servizi primari e secondari rappresentino lotti funzionali e funzionanti ad ogni singolo stadio di realizzazione; 75 vengano individuate tutte le condizioni amministrative e finanziarie perché sia equa la ripartizione degli impegni tra tutti gli operatori del comparto e perché le opere previste siano completate in tutte le loro parti per essere funzionanti. Le UMI si configurano come PA autonomi e devono essere costituite dagli elaborati previsti per i PA. Per quanto non contemplato si fa riferimento alla normativa sovraordinata ed a quella comunale. 6.L) PIANI DI SETTORE Per l'attuazione degli interventi pubblici e privati, il PGT si avvale dei Piani di Settore che il comune ha attivato o intende attivare, tra i quali: il Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS), il Piano Urbano del Traffico e della Mobilità, la Zonizzazione Acustica, i criteri per le autorizzazione delle attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, altri piani, studi, regolamenti e criteri previsti dalle normative vigenti. 6.M) AMBITI DI TRASFORMAZIONE Gli Ambiti di Trasformazione sono individuati e contrassegnati con numero nella tavola delle Previsioni di Piano. In conformità all‟art. 8 della LR 12/2005 le previsioni non producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. In ottemperanza all‟art. 12 della LR 12/2005 l‟attuazione degli interventi di trasformazione avviene attraverso Piani attuativi, che devono fissare in via definitiva, in coerenza con le indicazioni contenute nel Documento di Piano, gli indici urbanistico-edilizi necessari alla attuazione delle previsioni. È esclusa l‟applicazione dei disposti del Capo I del Titolo IV della LR 12/2005 per il recupero abitativo dei sottotetti. Al fine di realizzare gli obiettivi del Piano e per favorire la fattibilità degli interventi spesso condizionata dalla frammentazione delle proprietà, dalla frantumazione degli investimenti, dalle difficoltà di accordo tra gli operatori, ecc., il Documento prevede che l‟Amministrazione possa promuovere lo Schema urbanistico strategico degli interventi dell‟ambito. Lo Schema urbanistico strategico consultando i proprietari definisce i principi insediativi, lo schema planivolumetrico dell‟ambito, il programma degli interventi, le Unità Minime di Intervento UMI, i Servizi pubblici e di uso pubblico, i parametri, i criteri di perequazione e compensazione tra gli operatori, gli eventuali incentivi. Le modalità di adozione e approvazione dello Schema urbanistico strategico sono quelle stabilite dall‟art. 14 della LR 12/2005. I proprietari rimborsano, in modo perequato tra di loro, gli oneri sostenuti dall‟Amministrazione comunale per la redazione dello Schema urbanistico strategico. Al fine di dare attuazione alle previsioni del PGT e al fine della fattibilità degli interventi spesso condizionata dalla frammentazione delle proprietà, dallo spezzettamento degli investimenti, dalla mancanza di accordo tra gli operatori, ecc., il PA può trovare attuazione tramite Unità Minime di Intervento (UMI). La individuazione delle Unità Minime di Intervento avviene a condizione che: venga definito un programma complessivo di realizzazione delle opere previste tramite studi di fattibilità estesi a tutto il comparto con piani finanziari complessivi relativi a tutte le opere da svolgere e per tutte le UMI ipotizzate; ad ogni UMI siano assegnate le opere spettanti rispetto al quadro complessivo in proporzione alla Slp o al volume da realizzare; la realizzazione per parti degli interventi previsti di servizi primari e secondari rappresentino lotti funzionali e funzionanti ad ogni singolo stadio di realizzazione; vengano individuate tutte le condizioni amministrative e finanziarie perché sia equa la ripartizione degli impegni tra tutti gli operatori del comparto e perché le opere previste siano completate in tutte le loro parti per essere funzionanti. Le UMI si configurano come PA autonomi e devono essere costituite dagli elaborati previsti per i PA. 76 6.M.1 Ambiti di Trasformazione previsti (ATp) Gli Ambiti di Trasformazione previsti (ATp) sono quelli previsti dal PRG e che il PGT conferma. In ogni ATp sono confermati nella sostanza gli interventi, i parametri e i Servizi previsti dal PRG. ATp 1 , ATp 2 Attività previste: le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali If 0,30 mq/mq H 7,50 m Sp 60% Gli Ambiti devono essere dotati di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi, i servizi a parcheggio devono essere non inferiori al 30% della superficie territoriale; i Servizi Secondari vengono monetizzati al fine di finanziare le opere previste nel piano. 6.M.2 Ambiti di Trasformazione (AT) I contenuti degli Ambiti di Trasformazione (AT) di nuovo impianto sono costituiti dalle prestazioni pubbliche attese, dai principi insediativi, dagli indici urbanistici-edilizi di massima e dalle attività previste. Gli interventi devono essere di edilizia sostenibile secondo i disposti di legge. In ogni AT è stabilita la quota di Slp che eventualmente deve essere paracadutata nelle zone stabilite dal PdR. AT 1 Quadro strategico, interventi, obiettivi L‟obiettivo strategico degli interventi nell‟AT1 è il completamento del comparto produttivo in località Parà connesso alla formazione della rotatoria viaria sulla strada Francesca e alla obbligatoria formazione di verde boscato lungo via Radaelli e la SP 122. E‟ un ambito di completamento di frange urbane, posto lungo la Francesca, perimetrale al costruito e intercluso fra attività produttive esistenti. In base all‟ultimo comma dell‟art. 4.3 delle Nta del PTCP il discostarsi dalle direttive provinciali è motivato dal fatto, che l‟area AT01 è parte perimetrale del costruito e area di completamento di frange urbane, in coerenza ai criteri di istruttoria dell‟art. 65 contenuti nell‟Allegato 4 della DGP 52/2008. Gli interventi devono essere di qualità urbanistica e architettonica. Al fine di favorire gli interventi l‟AT 1 è articolata in Unità minime di intervento (UMI). Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico Il piano richiede: la dotazione dell‟Ambito di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi; la formazione della rotatoria tra via Radaelli e la SP 122; al fine di finanziare le previsioni di Pgt la monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari previsti dal Piano dei Servizi. Indici di massima Attività previste: le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti produttivi. If 0,55 mq/mq H 9,00 m Sp 30 % Rc 40% (comprensivo del verde boscato). 77 AT 2 Quadro strategico, interventi, obiettivi L‟obiettivo strategico degli interventi nell‟AT2 è la cessione dell‟area per l‟ampliamento del campus scolastico e il completamento degli insediamenti lungo via Verdi. Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi e garantire l‟accessibilità a tutte le aree e al fine di finanziare le opere previste da piano deve prevedere la monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari stabilita dal Piano dei Servizi. A compensazione gli interventi devono comprendere anche la cessione dell‟area individuata per l‟ampliamento del campus scolastico. Indici di massima Attività previste: le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali. It 0,25 mq/mq H 7,50 m Sp 60%. AT 3 Quadro strategico, interventi, obiettivi L‟obiettivo strategico degli interventi nell‟AT3 è la formazione di verde privato alberato lungo tutti i lati del comparto, il completamento della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143 e il completamento degli insediamenti lungo via Mazzini. Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari stabiliti dal Piano dei Servizi comprendendo la formazione della rotatoria tra via Mazzini e via de Gasperi e la riqualificazione di via Mazzini dalla via Treviglio all‟incrocio con via de Gasperi (marciapiedi, percorsi ciclabili, intersezioni, accessi, corredi stradali, ecc.) e al fine di finanziare le opere previste dal piano prevedere la monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari stabilita dal Piano dei Servizi. A compensazione gli interventi devono comprendere anche la formazione del lotto ovest della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143 (è cura dell‟Amministrazione Comunale mettere a disposizione degli operatori il sedime per la bretella stradale). In considerazione della forte sensibilità naturalistica e della biodiversità del contesto e come misura compensativa attorno alla bretella deve essere costituita una frangia boscata. Indici di massima Attività previste: le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali. If 0,20 mq/mq H 7,50 m Sp 60% (comprensivo del verde alberato). 78 AT 4 Quadro strategico, interventi, obiettivi L‟obiettivo strategico degli interventi è la cessione dell‟area necessaria alla formazione del centro culturale in via Monti e il completamento degli insediamenti del comparto di via Galilei. Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi. Al fine di finanziare le opere previste dal Piano è stabilita la monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari stabilita dal Piano dei Servizi; a compensazione gli interventi devono anche comprendere la cessione dell‟area necessaria alla formazione del centro culturale. Indici di massima Attività previste: le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali. It 0,25 mq/mq H 7,50 m Sp 60%. AT 5 Quadro strategico, interventi, obiettivi L‟obiettivo strategico degli interventi è il compimento dell‟anello stradale a sud dell‟abitato tra viale Piemonte e la SP 143 e il completamento degli insediamenti. E‟ un ambito di completamento di frange urbane, perimetrale al costruito e intercluso fra comparti residenziali. In base all‟ultimo comma dell‟art. 4.3 delle Nta del PTCP il discostarsi dalle direttive provinciali è motivato dal fatto, che l‟area AT05 è parte perimetrale del costruito e area di completamento di frange urbane, in coerenza ai criteri di istruttoria dell‟art. 65 contenuti nell‟Allegato 4 della DGP 52/2008. Per motivi paesaggistici e di valorizzazione ambientale l‟area contrassegnata con (a) posta a sud della bretella stradale si configura come cortina boscata. Gli interventi devono formare e manutenere per la profondità di almeno 20 m una fascia privata a verde piantumata in modo omogeneo e non trasformabile. Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari stabiliti dal Piano dei Servizi. Al fine di finanziare le opere previste dal Piano è stabilita la monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari stabilita dal Piano dei Servizi; a compensazione gli interventi devono comprendere anche la formazione della strada di accesso ai lotti di intervento nonché lotto est della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143. Indici di massima Attività previste: le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali. It 0,25 mq/mq (comprensiva dei manufatti esistenti) Area (a) - della Slp ammessa nell‟Ambito possono essere insediati nell‟area (a) non più di 2.100 mq; - i fabbricati devono essere di tipo uni-bifamiliare ad un piano (H = 4,50 m) - gli appezzamenti devono configurare una maglia di lotti minuti, tenendo come riferimento la superficie di 1.000 mq. H 7,50 m Sp 60% (comprensiva della frangia verde). 79 AT 6 Quadro strategico, interventi, obiettivi L‟obiettivo strategico degli interventi è il completamento dell‟anello stradale a sud dell‟abitato tra viale Piemonte e la SP 143 e il completamento degli insediamenti. E‟ un ambito di completamento di frange urbane, perimetrale al costruito e intercluso fra comparti residenziali. In base all‟ultimo comma dell‟art. 4.3 delle Nta del PTCP il discostarsi dalle direttive provinciali è motivato dal fatto, che l‟area AT06 è parte perimetrale del costruito e area di completamento di frange urbane, in coerenza ai criteri di istruttoria dell‟art. 65 contenuti nell‟Allegato 4 della DGP 52/2008. Per motivi paesaggistici e di valorizzazione ambientale l‟area contrassegnata con (a) posta a sud della bretella stradale si configura come cortina boscata. Gli interventi devono formare e manutenere per la profondità di almeno 20 m una fascia privata a verde piantumata in modo omogeneo e non trasformabile. Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi. Al fine di finanziare le opere previste dal Piano è stabilita la monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari stabilita dal Piano dei Servizi; a compensazione gli interventi devono comprendere anche la formazione della strada di accesso ai lotti di intervento nonché lotto centrale della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143 e la cessione dell‟area per l‟ampliamento del cimitero. Indici di massima Attività previste: le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali. It 0,25 mq/mq (comprensiva dei manufatti esistenti) Area (a) - della Slp ammessa nell‟Ambito possono essere insediati nell‟area (a) non più di 2.100 mq; - i fabbricati devono essere di tipo uni-bifamiliare ad un piano (H = 4,50 m) - gli appezzamenti devono configurare una maglia di lotti minuti, tenendo come riferimento la superficie di 1.000 mq. H 9,50 m Sp 60% (comprensiva della frangia verde). 80 81 82 83 84