Indice
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Elenco elaborati
Gli elementi conoscitivi e la Carta del paesaggio di Pontirolo Nuovo (tavole DP 1)
I caratteri socio-economici
La partecipazione
Idea di Piano, contenuti e obiettivi
I criteri di intervento
1
1.
ELENCO ELABORATI
- ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO, SISMICO
- DP 1
- DP - 2
CARTA DEL PAESAGGIO DI PONTIROLO NUOVO
DP 1a
PONTIROLO NELLO SCENARIO DELL‟ADDA, QUADRI, ELEMENTI E CARATTERI
DEL PAESAGGIO E DELL‟AMBIENTE
- DP 1a.1
Rapporto tra orografia, dimensione e costruito
- DP 1a.2
Morfologie, attività, suoli, infrastrutture, piani sovracomunali
DP 1b
PROCESSO DI EVOLUZIONE DEI PAESAGGI DI PONTIROLO
RAPPORTO TRA NATURA, STORIA E CULTURA (dal 1800 al 2000)
- DP 1b.1
Il contesto territoriale
- DP 1b.2
Il territorio comunale
1/5.000
DP 1c
RAPPORTO TRA MORFOLOGIA TERRITORIALE E TIPOLOGIA EDILIZIA,
SPAZI APERTI, DESTINAZIONI D‟USO PREVALENTI,
DOTAZIONE DI SERVIZI
1/12.500 – 1/5.000
DP 1d
RETE ECOLOGICA COMUNALE E
CARTA DELLE SENSIBILITA‟ PAESAGGISTICHE
1/10.000
ELEMENTI COMPARATIVI CON IL PTCP E CON IL PRG
1.
2.
3.
4.
stato attuazione PRG
classificazione delle superfici
raffronto aree agricole
raffronto con PTCP
- DP 3
PREVISIONI DI PIANO
- DP 4
RAPPORTO CON I CRITERI PER GLI INTERVENTI
1/10.000
2
2.
GLI ELEMENTI CONOSCITIVI E
LA CARTA DEL PAESAGGIO
DI PONTIROLO NUOVO (tavole DP - 1)
Il PGT non può essere ritenuto l‟unico strumento a disposizione
dell‟Amministrazione e del cittadino per il corretto governo del territorio. Operare sul territorio
significa attivare una concertazione di attività e di iniziative aventi anche caratteri e strutture
giuridiche diverse: il PGT si configura come lo scenario complessivo nel quale promuovere le
azioni, modificando e/o adeguando di volta in volta i mezzi e le strategie.
All‟interno di questa filosofia, il quadro d‟insieme dei contenuti e degli obiettivi del
Piano sono riconducibili in modo semplice alle seguenti tematiche.
Risorse ambientali, paesaggistiche e storiche


Indagine e lettura delle valenze ecologiche, ambientali, paesaggistiche e della storia della
costruzione dei luoghi e della forma urbana e dei fenomeni di degrado al fine di attivare
modalità di intervento sul territorio attente alla salvaguardia, alla tutela ed alla
valorizzazione del patrimonio collettivo naturale e storico.
Riconoscimento del ruolo strategico del verde privato, come elemento qualificante una
nuova tipologia urbanistica, quasi a costituire dei veri e propri parchi privati di valenza
territoriale e ambientale.
Servizi pubblici e di uso pubblico




Riconoscimento della centralità dei Servizi pubblici e di uso pubblico ed attivazione di
interventi di miglioramento della qualità, di potenziamento e di messa in rete dei Servizi.
Qualificazione del sistema della mobilità, non inteso riduttivamente solo come viabilità, ma
inteso come sistema di ambienti di relazione percorribili in varie modalità, che stabiliscono
corretti rapporti con il contesto ambientale del paesaggio urbano e di quello extraurbano.
Interventi di facilitazione della mobilità „dolce‟ e della rete di percorsi pedonali e ciclabili.
Interventi di mitigazione e di compensazione delle infrastrutture sovracomunali previste dal
PTCP.
Insediamenti


Interventi di valorizzazione e di qualificazione dei territori edificati con particolare
attenzione alla qualità.
Uso corretto della risorsa territorio compatibile con lo sviluppo sostenibile e con le esigenze
di equilibrio ambientale ed economico, al fine di conciliare concretamente risorse ambientali
e fabbisogni sociali e economici. Interventi di rigenerazione ambientale.
Gestione


Quadro normativo improntato alla semplificazione delle procedure, alla chiarezza dei
comportamenti e a principi perequativi.
Modalità di attuazione fondate sulla concertazione tra il ruolo di indirizzo e di
coordinamento dell‟Amministrazione pubblica e la responsabilità operativa del cittadino e
dell‟operatore.
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La Carta del Paesaggio di Pontirolo Nuovo (DP 1) è costituita da:
DP 1a
PONTIROLO NELLO SCENARIO DELL‟ADDA, QUADRI, ELEMENTI E CARATTERI DEL
PAESAGGIO E DELL‟AMBIENTE
- DP 1a.1
Rapporto tra orografia, dimensione e costruito
- DP 1a.2
Morfologie, attività, suoli, infrastrutture, piani sovracomunali
DP 1b
PROCESSO DI EVOLUZIONE DEI PAESAGGI DI PONTIROLO
RAPPORTO TRA NATURA, STORIA E CULTURA (dal 1800 al 2000)
- DP 1b.1
Il contesto territoriale
- DP 1b.2
Il territorio comunale
DP 1c
RAPPORTO TRA MORFOLOGIA TERRITORIALE E TIPOLOGIA EDILIZIA,
SPAZI APERTI, DESTINAZIONI D‟USO PREVALENTI,
DOTAZIONE DI SERVIZI
DP 1d
RETE ECOLOGICA COMUNALE E CARTA DELLE SENSIBILITA‟ PAESAGGISTICHE
L‟itinerario progettuale prende spunto dall‟analisi dei caratteri oro-morfologici e
vegetazionali del territorio e dai rapporti che nel tempo questi caratteri hanno stabilito con le azioni
dell‟uomo.
L‟uso dei suoli ed i manufatti esprimono una dialettica forte tra l‟uomo e gli elementi
del territorio di Pontirolo Nuovo che si è andata configurando in forme diverse ma con continuità
nel tempo.
Lo studio e la ricerca degli elementi fondativi si basa innanzitutto sulla
comparazione tra la situazione attuale e altre soglie storiche, in particolare la soglia storica della
metà dell‟800, ritenuta significativa per la ricchezza degli elementi conoscitivi forniti dal catasto
con il disegno e la descrizione del territorio comunale.
I documenti ottocenteschi del censimento costituiscono i primi strumenti di portata
eccezionale per lo studio del territorio di Pontirolo Nuovo, in quanto permettono di ricostruire,
pezzo per pezzo, il volto naturale, agrario, edilizio, sociale ed umano di ogni porzione del territorio,
di restituire anche graficamente e visivamente le strutture e le caratteristiche degli spazi
antropizzati, di cogliere e meglio interpretare i paesaggi naturali ed antropici attuali.
Il catasto geometrico particellare ottocentesco consente di cogliere le motivazioni dei
primi insediamenti e di ricostruire le permanenze e le trasformazioni succedute ad oggi, quando
sulla scorta del rilievo aerofotogrammetrico e di indagini dettagliate ed interdisciplinari sul campo è
reso possibile una sorta di nuovo censimento.
Le tavole raccontano, descrivono e interpretano i fenomeni naturali e antropici,
comparandoli alle due soglie storiche. Cercano di cogliere le connessioni e le contraddizioni dello
sviluppo, in modo che sia possibile fondare le scelte di Piano a partire dalle vicende storiche del
territorio.
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Mappa ottocentesca attribuita all‟ing. Brenna
(fonte “Per la storia di Pontirolo. Appunti” a cura dell‟Amministrazione Comunale di Pontirolo Nuovo)
La „Carta del paesaggio‟ è costituita da diversi elaborati redatti con i contenuti, gli
obiettivi e le finalità stabilite dal Codice BB.CC. e del Paesaggio, dal PTR, dalla LR 12/2005 e
dalle DGR in materia di paesaggio.
Si evidenzia che il territorio di Pontirolo Nuovo è storicamente caratterizzato dal
nucleo storico e da un sistema di „colonizzazione‟ del territorio agricolo composto di diverse
cascine.
- Centro storico. Nucleo compatto di probabile origine romana mantiene pressoché intatto
l‟impianto fondativo caratterizzato dal “castrum”, con la piazza principale da cui dipartono le vie
più importanti, e le case coloniche nella tipologia a corte che, aggregate tra loro secondo lo schema
delle corti romane, hanno portoni e ingressi che concludono le vie del borgo.
Gli edifici sono un tutt‟uno con la forma degli isolati stabilendo quella stretta
connessione tra elemento tipologico e impianto morfologico, tipica dei nuclei antichi.
Al suo interno sono avvenuti diversi interventi di sostituzione che non hanno però
intaccato la morfologia del nucleo. Si possono riconoscere così edifici di diverse epoche, compresi
interventi degli ultimi decenni.
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Mappa del Catasto Lombardo-Veneto - anno 1856
(fonte: Archivio di Stato di Bergamo)
6
La posizione geografica del centro storico è molto particolare: tutto il lato
occidentale e parte di quello meridionale sono a ridosso della balza che divide il terrazzo superiore
della pianura da quello intermedio tra sé e l‟alveo dell‟Adda, dislivello sottolineato dal passaggio
dei canali irrigui derivati dal Brembo (Roggia Moschetta). Questo fatto è paesisticamente molto
significativo perché pone Pontirolo Nuovo come importante traguardo visivo a livello territoriale
nell‟area della Gera d‟Adda.
Il centro di Pontirolo Nuovo nel Catasto Lombardo-Veneto - anno 1856
(fonte: Archivio di Stato di Bergamo)
L‟interessante percorso, ora pedonalizzato, a ridosso delle mura occidentali
sottolinea il particolare rapporto tra Pontirolo, il terrazzo intermedio su cui insiste Fara e, oltre, il
fiume Adda.
- Il nucleo storico di Fornasotto e le cascine. L‟area agricola è attualmente caratterizzata dalla
presenza delle varie cascine situate verso i bordi del territorio comunale. Il nucleo agricolo più
significativo è quello di Fornasotto, verso la punta settentrionale che tocca il tracciato del fiume
Brembo.
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Gli altri manufatti sono di dimensione generalmente contenuta, alcuni con tipologia
classica a corte, sempre localizzati in punti strategici: in prossimità di incroci di strade campestri, di
canali irrigui. Concorrono, con un rapporto biunivoco, a contribuire alla forma del territorio:
condizionati dalle tensioni presenti (la sovrapposizione, per esempio, delle trame della
centuriazione romana dei campi -tendenzialmente orientata sull‟asse nord-sud- con il sistema
irriguo derivante dai movimenti alluvionali del Brembo e dell‟Adda -che, in modi più irregolari, è
più riferibile alla direzione nord-ovest/sud-est-) insieme a queste hanno determinato il sistema delle
percorrenze tra i campi (non inusuali le pieghe, gli scarti, i cambi di direzione in corrispondenza
delle cascine).
Tracce della centuriazione romana - Rielaborazione dell‟arch. Barbara Oggionni
(fonte: “Per la storia di Pontirolo. Appunti” a cura dell‟Amministrazione Comunale di Pontirolo Nuovo)
I rilievi topografici redatti, a partire dalla carta IGM del 1889, restituiscono bene le
peculiarità morfologiche del territorio comunale e le relazioni fondamentali che elementi naturali e
antropici hanno, nel corso del tempo, instaurato e favorito tra Pontirolo Nuovo e l‟ambito
circostante.
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Carta dell‟Istituto Geografico Militare - anno 1889
La presenza di corsi d‟acqua:
- l‟alveo del fiume Brembo, limite naturale nord-occidentale del comune prima di affluire
nell‟Adda, pone Pontirolo Nuovo in rapporto con il territorio della pianura circostante, per il
fabbisogno di acqua, e con i centri immediatamente a ovest (Canonica) e a sud-ovest (Cassano)
forniti di ponti carrabili per il superamento del fiume Adda;
- il sistema dei canali, derivati dal fiume Brembo, disegna il sistema irriguo dei campi coltivati ma è
anche delimitazione amministrativa dei confini territoriali comunali o sottolineatura delle “fratture”
morfologiche tra i diversi livelli della pianura. La roggia Vignola e la roggia Vecchia-roggia
Moschetta poi divisa in roggia Visconti e roggia di Sopra, segnano significativamente da nord a sud
i terrazzi geologici della pianura della Gera d‟Adda, rapportandosi in maniera precisa anche al
nucleo storico di Pontirolo, lambendolo sul lato occidentale. Legati al mondo dell‟agricoltura i
canali sono da intendersi come elementi declinabili anche negli aspetti, culturali, paesaggistici,
ambientali, ecologici.
- il fosso bergamasco, segno molto preciso determinato fin dal XIII secolo per marcare il limite tra
diversi stati, ha ormai perso il suo ruolo irriguo ma, costituendo il margine nordorientale del
territorio comunale, rimane uno dei tracciati più importanti alla scala sovracomunale a cui è
obbligatorio fare riferimento se si vuole impostare una riqualificazione basata sulla storia dei
luoghi, non astratta o avulsa dal contesto.
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I caratteri morfologici ed orografici:
- i livelli della pianura della Gera d‟Adda: oltre il livello del fiume si trova un primo terrazzo
composto dei depositi alluvionali dell‟Adda che arriva fino ad un dislivello ulteriore che, composto
di sedimenti dell‟Adda e del Brembo, costituisce il terrazzo della pianura. Il territorio di Pontirolo
Nuovo è per la maggior parte compreso in quest‟ultimo.
- il limite del terrazzo dell‟Adda è individuato, a est, dal rialzo che da Canonica va, lungo la roggia
Vignola, a Geromina (a ovest di Treviglio) per poi proseguire fino a Casirate. I pendii che si
formano tra un terrazzo e l‟altro sono importanti nei riferimenti visivi del paesaggio, “costruiscono”
e strutturano il paesaggio con le fasce boscate, le sinuosità, le diversità di suolo che sono qui
riconoscibili: dalle aree più umide perché prossime al livello del fiume (gestite dal Parco Regionale
Adda Nord o inserite nel PLIS della Gera D‟Adda), a quelle di livello intermedio non fertili come
quelle del terrazzo superiore della pianura;
- le cave per l‟attività estrattiva e le discariche: gli ultimi decenni hanno visto il territorio comunale,
nella sua metà settentrionale e a sud-est, interessato da profonde modificazioni a causa dell‟attività
estrattiva di inerti data la caratteristica dei depositi alluvionali fluviali. Le attività estrattive hanno
cambiato in maniera molto importante il paesaggio originale formando un nuovo paesaggio del tutto
incompiuto, che deve ancora definirsi anche in termini di “qualità” nel rapporto tra paesaggio
agrario e naturale e paesaggio degli insediamenti (residenziali, produttivi, della mobilità, ecc.). La
grande estensione dei territori interessati dalle cave attive e dalle cave dismesse e diversamente
riusate (discariche, parchi pubblici, attività sportive-ludiche private, ecc.) forniscono l‟opportunità
per ripensare i paesaggi di Pontirolo Nuovo sia nelle relazioni tra le sue parti (cave, ambiti naturali
e agrari, produttivo, centro storico, ecc.), sia nelle relazioni con il contesto ben più ampio facilitate
dalla presenza di rilevanti vie di comunicazione sovracomunali esistenti e di progetto (ex SS 525
del Brembo, ex SS 11 Padana Superiore, SP 122 Francesca, IPB, Pedemontana, A4, BreBeMi,
ferrovia BG-MI, linea ferroviaria ad alta capacità, ecc.)
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Mappa delle qualità del territorio comunale
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Le infrastrutture:
- i tracciati storici riportati dai documenti catastali evidenziano la forte relazione tra strade,
orografia, edificato. Ne sono la riprova la posizione delle cascine e dei manufatti sparsi nel
territorio agricolo in corrispondenza degli incroci delle strade e dei percorsi in generale (Cascina
Brembilla, Cascina Grina ora Confalonieri, Molino della Fontana a Fornasotto, il nucleo di
Fornasotto stesso, Cascina Talgati, le Cascinette sul tracciato occidentale che diparte dal centro
storico, Cascinetta Melzi, Cascina Brughiera ora Offredi, Cascina Nuova, Cascina Avanzata di
Sopra, Cascina Villa, ecc.); l‟orientamento delle strade influenzate dal reticolo del castrum, di
quelle disegnate sulla base dei dislivelli della pianura o affiancate al tracciato dei vari canali e dalla
rete irrigua e del segno territoriale del Fosso Bergamasco. Il nucleo di Pontirolo Nuovo è
interessato dalla rete pressoché ortogonale che, già nel catasto del 1856, vede una strada “detta di
circonvallazione” che ne è il perimetro esatto: da questa si dipartono i tracciati nelle quattro
direzioni cardinali che legano il comune al suo territorio e a quello delle amministrazioni confinanti
per poi collegarsi alle due arterie importanti, in senso est-ovest, che sono, a sud, la Padana
Superiore (ex SS 11), che a grande scala collega tutto il nord Italia da Torino a Venezia e poi
Trieste e che qui vuol dire relazionarsi a Treviglio e a Cassano d‟Adda dove si passa il fiume, e, a
nord, la ex SS 525 del Brembo che porta a Dalmine e poi a Bergamo (e di qui alle valli) e la
Francesca (SP 122) di collegamento Milano-Brescia. Gli altri tracciati sono importanti per le
relazioni a scala minore: la strada per Fara Gera d‟Adda che, da ovest del centro storico, si dirige
verso sud-ovest attraversando i campi fortemente condizionata nel suo tracciato dal disegno dei lotti
e dei dislivelli; le strade che collegano ai territori di Treviglio (SP 142), centro urbano principale
della zona;
- i percorsi moderni sono costituiti dal reticolo distributivo di servizi, residenza e produzione. Il
Piano affronta l‟integrazione, la compensazione e la mitigazione con la IPB (Interconnessione
Pedemontana - BreBeMi) di collegamento tra la Pedemontana (Varese-Bergamo), la BreBeMi
(Brescia-Bergamo-Milano) e la linea ferroviaria ad alta capacità. La IPB in quanto connette anche
la Padana superiore, la 525 del Brembo e la Francesca può configurare per Pontirolo nuovi scenari.
In sintesi si può quindi affermare che la distribuzione degli insediamenti nel
territorio comunale è indissolubilmente legata alla formazione del sistema di percorrimento ed il
rapporto che i percorsi stabiliscono con la struttura oro–idrografica concorre a determinare la
conformazione dei tipi edilizi ed insediativi.
Lo studio dei percorsi, che tiene conto della loro evoluzione nel tempo, consente di
valutare le tipologie degli insediamenti, di cogliere le relazioni che esistono tra percorsi e dati
geomorfologici, tra interventi verso gli spazi aperti e quelli verso spazi pubblici (strada, piazza,
corso d‟acqua, ecc.), che comportano modifiche della struttura fisica e l‟adeguamento del tipo
edilizio.
Le tavole catastali descrivono la relazione tra il territorio e i corsi d‟acqua, la
tessitura dei campi, l‟edificato, le strade, le piazze e gli edifici pubblici e forniscono elementi
importanti alle regole per la progettazione del piano.
Il catasto consente di leggere il paesaggio ottocentesco del nucleo storico, il
paesaggio arboreo, quello arbustivo e quello erbaceo, di cogliere gli elementi di permanenza e
quelli di trasformazione rispetto alla situazione attuale e di assumere scelte storicamente fondate.
La particolare situazione orografica, l‟orditura ed il modulo poderale sono i valori
fondamentali che restano come termini dialettici del processo economico strutturale del territorio,
quelli che fisicamente e funzionalmente incidono e persistono ad incidere sulla struttura fisica del
suolo.
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In quanto struttura intessuta nella compagine fisica e nella modulazione umana del
suolo, il tessuto agrario e la parcellazione restano le basi dei processi trasformativi del territorio
comunale, non solo di quelli agrari, ma anche di quelli diretti a fini diversi.
Il regime produttivo ed economico instaura stretti rapporti di interdipendenza fra
tipo, modulo e serialità dell‟orditura poderale e la conformazione degli insediamenti: il tipo di
coltura determina la ripartizione modulare dei poderi e questi fattori insieme condizionano la
distribuzione degli edifici –isolata o aggregata–, la scelta delle località insediative di Pontirolo
Nuovo, la ripartizione delle singole parti costitutive (rustici, abitazioni, edifici religiosi, vie,..), la
densità edilizia, ecc. e concorrono a definire l‟area di pertinenza minima dell‟insediamento e del
singolo edificio.
I processi sociali, economici e culturali hanno determinato le dinamiche urbane e
hanno definito i suoi caratteri: gli ambienti naturalistici, il paesaggio agrario, i servizi, gli ambiti
residenziali, gli insediamenti produttivi, a partire dal nucleo di Fornasotto.
Dal punto di vista edilizio e delle attività il territorio di Pontirolo Nuovo presenta
alcune caratteri tipologici che possono essere così descritti:
- il centro storico, luogo articolato e complesso per eccellenza, con architetture significative per
compattezza, corti interne, portoni e androni, corrispondenza tra trama stradale e manufatti edilizi
in cortina. Dal punto di vista funzionale maggiormente interessato, rispetto alle altre parti del
territorio, dalla compresenza funzionale di servizi, esercizi di vicinato, residenza, terziario,
direzionale, attività varie tra cui ancora riscontrabili diversi manufatti legati alla produzione
agricola dei campi;
- la località Fornasotto, territorio comunale a nord della S.P. 122 Francesca, caratterizzata da alcuni
preesistenze agricole, alcune parti residenziali e da un consistente sviluppo industriale sia storico (la
industria Reich ora M.I.B. -Manifattura Italiana del Brembo-) sia contemporaneo, quindi ormai
svincolato dalla presenza dell‟acqua come forza motrice. E‟ luogo di commistione funzionale da
una parte e di decisa presenza del settore produttivo dall‟altra (sia per le cave, sia per la
realizzazione dei recenti insediamenti industriali);
- le cascine sparse, fulcri e avamposti edilizi sul territorio agricolo, organizzatrici del sistema
economico agricolo e zootecnico, in alcuni casi sono state oggetto di interventi di riconversione
verso una più decisa funzione residenziale. La loro collocazione spaziale è fortemente relazionata al
sistema dei tracciati poderali e della rete irrigua ed al tessuto agrario;
- gli ambiti residenziali che si configurano con diverse tipologie: aree di addizione con piani di
lottizzazione composti di stecche alte 2-3 piani o case singole di 1-2 piani ma anche con complessi
condominiali (via Matteotti); aree di aggiunta con tipologie miste, che presentano case di
dimensioni contenute insieme con condomini di altezza 4-6 piani. Queste espansioni come spesso
succede si organizzano attorno al nucleo storico e lungo le vie di penetrazione al centro, ma con
alcune caratteristiche da evidenziare: data l‟orografia del sito il lato occidentale del nucleo è
relativamente libero; in alcuni luoghi delle vie di penetrazione, soprattutto lungo la via che dal
nucleo porta alla cascina Dazio ad Arcene, si notano diversi lotti liberi alternati a quelli costruiti;
- gli ambiti produttivi comprensivi delle cave. Si è già detto della località Fornasotto che è quella
più interessata dalla localizzazione di diverse fabbriche. La strada Francesca e la strada del Brembo
(e le relative strade minori) sono le infrastrutture su cui la maggior parte delle attività si è strutturata
magari in modo episodico. Nel lato meridionale della Francesca si evidenzia per consistenza il sito
produttivo della Parà.
La DGR VIII/619 del 2008 ha approvato quattro cave nel territorio di Pontirolo: l‟ATEg14,
ATEg26 e l‟ATEg27 a nord del territorio e la ATEg18 a sud-est a cavallo del Fosso bergamasco.
Le cave dismesse sono utilizzate per attività private di tipo ricreativo, ludico, sportivo, ecc.
A sud-est le discariche cessate sono utilizzate come parco (Renova park) dal WWF o sono oggetto
di progetti di convenzione per Parchi tematici di tipo ambientale e di energie alternative.
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Tramite l‟analisi dei Servizi pubblici e dei Servizi di uso pubblico e una ricognizione
puntuale e ordinata del tipo e del livello di Servizi, le indagini, gli studi e le elaborazioni effettuate
hanno consentito di conoscere lo stato dei Servizi, la tipologia, il grado di fruibilità e di
accessibilità.

Il territorio è sufficientemente attrezzato di Servizi Primari. Le strade di accesso agli isolati
e ai quartieri sono di sezione adeguata, dotate di parcheggi e attrezzate di impianti e reti
tecnologiche. Si riscontra qualche caso di disomogeneità ma nel complesso la situazione è
soddisfacente. Le attività produttive sono attrezzate di parcheggi. La piazzola ecologica è
situata sulla via per Arcene, che conduce alla cascina Dazio.
I Servizi Secondari sono organizzati per tipologie: attrezzature scolastiche,
attrezzature di interesse comune, verde pubblico, cimitero e edifici di culto e per servizi religiosi.
Le attrezzature scolastiche sono concentrate essenzialmente nel campus di via Verdi,
via Isonzo e via Adige e comprendono edifici per l‟istruzione primaria (scuola elementare) e la
secondaria inferiore (scuola media), la palestra insieme con gli spazi annessi all‟esterno per
l‟attività fisica e ricreativa.
La scuola dell‟infanzia paritaria della Fondazione Calepio Carbonoli occupa un
edificio pensato per lo scopo situato al margine sudorientale del nucleo storico, contiguo
all‟oratorio.
Le attrezzature di interesse comune sono costituite da:

il Municipio, al bordo orientale del centro storico con la sede della Polizia Locale;

l‟edificio della ex-scuola, prossima al Municipio, struttura ora utilizzata per mostre ecc. ma
in attesa di una definizione funzionale più precisa;

il cimitero, situato in una zona di frangia urbana soggetta a recenti significative espansioni;

il Centro Polivalente Sandro Pertini (sale giochi, bar, cinema, spazi all‟aperto, incontro tra
generazioni, sede degli spazi della Croce Rossa e del Centro Diurno per anziani, ecc.)
inserito in un interessante edificio a corte, posto sul lato meridionale della circonvallazione
del centro storico;

la biblioteca, collocata nell‟edificio storico di via Merini e il centro di aggregazione
giovanile;

il magazzino comunale di via Donizetti;

le strutture della Protezione Civile, contigue alla stazione ecologica.
Gli impianti sportivi comunali sono localizzati principalmente in aree a ovest e a
nord-ovest del nucleo antico: il complesso del centro sportivo, con l‟area attrezzata a feste, è
impostato alla quota inferiore dell‟importante dislivello che permette la vista dello skyline del retro
della parrocchia, mentre il campo sportivo comunale è lambito dalla via Diaz che connette alla
località Fornasotto, dove è presente qualche attrezzatura di minore importanza, di proprietà della
parrocchia.
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La dotazione esistente di servizi a Pontirolo Nuovo
Aree verdi a parco e a giardini sono localizzate nei pressi del campus scolastico con
accesso da via Verdi e da via Fermi (e quindi connessa con la via Mazzini di penetrazione verso il
centro storico); nell‟area dove insiste il Municipio; in diverse parti del territorio interessate da
insediamenti residenziali; nel “Renova Park”, parco didattico gestito dal WWF.
Gli edifici di culto e per servizi religiosi sono la chiesa parrocchiale di San Michele
Arcangelo situata nel centro del nucleo antico e l‟annesso ex oratorio; la chiesa settecentesca di San
Giuseppe posta all‟incrocio tra Piazza Marconi, via Rovelli e via papa Giovanni XXIII; l‟oratorio
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confinante con la scuola dell‟infanzia in via San Michele; la chiesa moderna di Fornasotto.
I Servizi di edilizia residenziale pubblica (ERP) consistono in otto alloggi di
proprietà comunale situati nel centro storico in via papa Giovanni XXIII, un alloggio da utilizzare
in caso di emergenze abitative localizzato all‟interno del centro polifunzionale Sandro Pertini, tre
palazzine costruite da cooperative con convenzione della durata di 99 anni, realizzate in via Verdi e
cinque alloggi di proprietà comunale situati in quattro palazzine di un intervento ex PEEP in via
Mazzini, tutte convenzionate con diritto di superficie.
Nella Cascina Nuova posta a sud del territorio comunale, verso Treviglio, ha sede
una comunità per il recupero di persone con problemi di tossicodipendenza.
Tutte le attrezzature sono facilmente accessibili.
Per quanto riguarda la dotazione di linee per il trasporto pubblico la Bergamo
Trasporti Sud gestisce tre linee di bus che collegano a Treviglio, Castel Rozzone, Ciserano e
Verdellino, a Bergamo, Verdellino e Treviglio e a Treviglio e Trezzo.
E‟ un insieme articolato di Servizi che tende a circondare il centro storico (impianti
sportivi, municipio, polizia urbana, biblioteca, centro polifunzionale, aree a parcheggio, ecc.), altri
invece sono localizzati nell‟area del campus scolastico o sulle vie di penetrazione verso il nucleo.
Il grado di fruibilità e di accessibilità dei servizi secondari può ritenersi adeguato ma
sicuramente migliorabile in relazione al fatto di divenire una rete organica.
La dotazione di Servizi risulta sufficientemente articolata. I quartieri risultano dotati
di urbanizzazioni primarie (rete fognaria, di distribuzione dell‟acqua, dell‟energia elettrica, del gas
e del telefono, ecc.).
Il reticolo ciclopedonale è stato negli ultimi anni implementato. Accanto alle piste
della zona di Fornasotto (S.S. 525 del Brembo, S.P. 122 Francesca verso Canonica d‟Adda, via
Fornasotto) ci sono tracciati che introducono all‟area centrale del paese: la via Redaelli-via Italia a
nord, la via Mazzini-via Arcene da ovest e la via Treviglio da sud-ovest.
Ampie porzioni del territorio comunale sono parte integrante del PLIS della Gera
d‟Adda, strumento gestionale caratterizzato da un interesse paesaggistico e ambientale
intercomunale.
L‟idea di Piano si basa sulla valorizzazione e sulla qualificazione del paesaggio di
Pontirolo Nuovo e di tutti gli ambienti che lo determinano e che costituiscono il suo patrimonio, la
sua risorsa ed i motivi della sua antropizzazione, che deve rafforzare la sua identità con processi di
qualificazione.
Il mantenimento e la valorizzazione degli elementi caratterizzanti e delle differenze
individuate sia dal punto di vista più “naturale” oro-morfologico (il fiume Brembo e tutti i corsi
d‟acqua artificiali derivati; la pianura alluvionale a nord e il terrazzo fluviale su cui insiste gran
parte del territorio comunale e per buona parte ancora percepibile come paesaggio agrario; i pendii
che raccordano i dislivelli orografici, le cave), sia da quello prettamente antropizzato (nuclei di
antica fondazione, tessuto residenziale, sistema delle cascine, reticolo infrastrutturale, aree
produttive), sono obiettivi che il PGT pensa di perseguire all‟interno del quadro sovracomunale, il
quale struttura le linee strategiche e gli obiettivi in un contesto più ampio e individua alcune
questioni strategicamente rivelanti come, per esempio, la realizzazione della IPB che potrà produrre
ricadute significative.
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Distribuzione commerciale (comma 2c art. 6 LR 12/2005)
Nel capitolo 3 del Rapporto è affrontato il tema della distribuzione commerciale dal
punto di vista analitico.
Gli elaborati mettono in relazione le attività commerciali esistenti e il territorio
urbanizzato o urbanizzabile tramite le previsioni di piano e il Piano dei Servizi (i servizi primari e i
servizi secondari) al fine di valutare i livelli di accessibilità (strade, infrastrutture e parcheggi) alle
attività commerciali presenti e il livello di integrazione con i servizi pubblici e di uso pubblico, in
quanto l‟obiettivo del Piano è quello di migliorare il livello di accessibilità e di potenziare
l‟integrazione tra attività commerciali e servizi pubblici e di uso pubblico.
La presenza di attività commerciale è caratterizzata esclusivamente da esercizi di
vicinato, tutti insediati nel centro storico e nelle immediate vicinanze; si è notata una certa cura
per la qualità dei locali.
L‟accessibilità (dotazione parcheggi, viabilità e servizi) alle attività commerciali
risulta adeguata.
Gli indirizzi per la distribuzione commerciale, adattati alla realtà di Pontirolo Nuovo, che la
Regione indica sono:
 valorizzazione dell‟attrattività consolidata degli spazi urbani in relazione all‟esistenza del
patrimonio storico e architettonico e integrazione della funzione commerciale con le altre
funzioni di attrattività urbana (attività paracommerciali, artigianali, pubbliche);
 qualificazione degli esercizi di vicinato nei centri commerciali “naturali” (centro storico);
 controllo degli insediamenti periurbani in rapporto alle condizioni di accessibilità;
 disincentivo al consumo di aree libere e indirizzo prioritario per la qualificazione di aree
produttive dimesse e urbane da riqualificare con particolare riferimento alla media
distribuzione.
Si sono quindi individuate alcune linee di intervento tese a creare migliori condizioni
operative alle attività. Obiettivo è quello di potenziare l‟attrattività del centro storico dando
seguito ad interventi di riqualificazione urbana. Il cuore dell‟intervento, costituito da piazza s.
Rocco e piazza Marconi, integrato dal rifacimento dell‟arredo degli assi di penetrazione, da
interventi di recupero sugli edifici del nucleo originario del comune, il tutto attuato con
particolare attenzione agli aspetti relativi all‟accessibilità pedonale e veicolare, dovrebbe
favorire lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle attività commerciali.
Le azioni strategiche per le attività commerciali nel tessuto urbano di Pontirolo
Nuovo possono essere così schematizzate:
 migliorare la capacità competitiva di marketing del commercio urbano, anche tramite forme di
associazione degli imprenditori;
 migliorare le funzione urbane (parcheggi, pedonalità, viabilità, trasporti, ecc.), qualità dei
Servizi (illuminazione, arredo, ecc.) e integrazione con i Servizi secondari;
 sostegno alle iniziative delle imprese commerciali finalizzate a migliorare l‟attrattività e
l‟accoglienza (facciate, insegne, vetrine, tende, dehors, ecc.), anche con premialità;
 strategie integrate e sinergiche di valorizzazione e promozione (pubblicità, promozione,
fidelizzazione dei clienti, servizi ai consumatori, ecc.).
L‟idea di progetto che sottende il Piano per quanto concerne le attività commerciali
si basa sulla qualificazione, sul potenziamento e sulla valorizzazione degli esercizi di vicinato
(superficie di vendita fino a 150 mq.) in quanto ritenuta la tipologia distributiva adeguata ai
caratteri sociali, economici e territoriali di Pontirolo Nuovo.
L‟idea di progetto per le attività commerciali si struttura sul Piano dei Servizi, in
quanto il sistema diffuso di servizi primari e di servizi per l‟istruzione, di interesse comune, per i
servizi religiosi, di parcheggi, di aree verdi imperniato sulla rete dei percorsi (pedonali, ciclabili, su
gomma e su ferro) assume un ruolo strategico importante per la qualificazione, il potenziamento e
17
la valorizzazione delle attività commerciali e per il miglioramento dell‟offerta e per il rilancio
dell‟attrattività.
I principi ordinatori morfo-tipologici a Pontirolo Nuovo
Il rapporto tra morfologia urbana e tipologia edilizia, la trama del tessuto urbano e le
forme organizzate del costruito sono analizzati nella tavola DP 1c con alcune planimetrie
giustapposte in modo da produrre classificazione, comparazione, corrispondenze e eventi dinamici.
Si legge Pontirolo Nuovo come manufatto, come opera di architettura e di ingegneria che cresce nel
tempo insieme allo studio dei fattori geografici, fisici, umani che concorrono alla costruzione del
paesaggio e allo studio delle forme di Pontirolo Nuovo nel passato e nel presente viste nelle loro
18
influenze con i fattori geografici e storici. Pontirolo Nuovo forma con il suo territorio un corpo
inseparabile. Pontirolo Nuovo permane sui suoi assi di sviluppo, mantiene la posizione dei suoi
tracciati, cresce secondo la direzione e con il significato di fatti più antichi, spesso remoti, di quelli
attuali; la forma dei lotti, la loro formazione, la loro evoluzione, rappresenta la sua lunga storia.
Emerge una struttura complessa dove si ritrovano di fatto pezzi di urbano, come grande opera
deducibile nella forma e nello spazio attraverso i suoi brani, i suoi momenti diversi in cui la
persistenza è rilevabile attraverso il centro storico, i segni fisici del passato, la persistenza dei
tracciati. I quartieri di Pontirolo Nuovo non sono tanto subordinati uno all‟altro ma sono delle parti
relativamente autonome, i loro rapporti non sono spiegabili con una semplice funzione di
dipendenza ma devono essere riportati all‟intera struttura urbana; il quartiere diventa un momento,
un settore, della forma di Pontirolo Nuovo, intimamente legato alla sua evoluzione e alla sua natura,
costituente per parti e a sua immagine; l‟area come parte dell‟urbano è una superficie relativa a una
certa massa e densità ed è anche il momento di una tensione interna alla vita di Pontirolo Nuovo
stessa. La forma in cui si realizzano i tipi edilizi (residenziali, produttivi, ecc.), l‟aspetto tipologico
che li caratterizza, è strettamente legato alla forma urbana di Pontirolo Nuovo; la localizzazione
delle attività dipende da molti fattori, geografici, morfologici, storici, economici. Pontirolo Nuovo è
costruita da parti; ognuna di queste parti è caratterizzata; essa possiede inoltre degli elementi
primari intorno a cui si aggregano degli edifici, case unifamiliari, bifamiliari, a schiera,
plurifamiliari, ecc. Intere parti di Pontirolo Nuovo presentano dei segni concreti del loro modo di
vivere, una loro forma e una loro memoria; il territorio si mostra come la memoria collettiva dei
popoli, memoria legata a dei fatti e a dei luoghi, è il locus della memoria collettiva di Pontirolo
Nuovo. La configurazione attuale risulta come sovrapposizione dell‟opera degli uomini,
l‟evoluzione come un fatto complesso anche di ordine sociale. La sua crescita urbana non è
spontanea, ma è per le tendenze naturali dei gruppi dispersi nelle diverse parti di Pontirolo Nuovo
che si spiegano le modificazione di struttura e il senso della propria individualità.
Rapporto tra morfologia e tipologia edilizia nelle aree centrali a Pontirolo Nuovo
19
Caratteri degli spazi aperti a Pontirolo Nuovo
La lettura comparata di tutte le planimetrie della tavola DP 1c fornisce un quadro
dinamico e integrato delle situazioni e costituisce ipotesi del Piano.
20
Destinazioni d‟uso prevalenti a Pontirolo Nuovo
21
Carta delle sensibilità paesaggistiche a Pontirolo Nuovo (tavola DP 1 d)
La compilazione della Carta del paesaggio di Pontirolo Nuovo, che è costituita dagli
studi effettuati e dagli elaborati redatti, ha consentito di articolare il territorio in cinque classi di
sensibilità paesistica.
Ad ogni classe di sensibilità paesistica si applica la Disciplina paesistica della
Normativa del PdR formulata sulla scorta del Codice dei beni culturali e del paesaggio, del PTR e
del PTCP.
La Carta riporta anche i Beni culturali e del paesaggio derivanti dalla legislazione
nazionale e dalla legislazione regionale.
I Beni Culturali del Paesaggio a Pontirolo Nuovo
22
Le sensibilità paesaggistiche a Pontirolo Nuovo
23
3.
I CARATTERI SOCIO-ECONOMICI
A cura dell’Ufficio Studi, Territorio, Urbanistica
Confindustria Bergamo
24
Guida alla lettura
Le brevi note che seguono rappresentano una lettura del sistema socio-economico del comune di Pontirolo
Nuovo a supporto del Piano di Governo del Territorio. Il comune risulta inserito in un ambito territoriale per
il quale si paleseranno importanti occasioni di sviluppo anche per l’ormai imminente realizzazione di
importanti infrastrutture di comunicazione. Pertanto nel corso dell’analisi si farà riferimento a più livelli di
quel territorio in cui Pontirolo Nuovo risulta inserito: l’ambito di Treviglio, la pianura orientale, la pianura
occidentale e la pianura nel suo complesso.
Territorio
Ambito
di
Treviglio
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
Superficie
143,14
Ambiti PTCP
21
Comuni
13
281,37
217,04
498,41
2.722,86
19, 20, 21
22, 23, 24
19 – 24
31
20
51
244
Pontirolo
Nuovo
Pianura est
Pianura ovest
Ambito di Treviglio
Abbreviazioni utilizzate nel testo
CA: Censimento Agricoltura
CPA: Censimento Popolazione e Abitazioni
CIS: Censimento Industria e Servizi
ASIA: Archivio Statistico delle Imprese Attive
MISURC: Mosaico Informatizzato degli Strumenti Urbanistici Comunali
Lo scritto è articolato in cinque parti:






Risultati in sintesi
Popolazione
Occupazione
Pendolarismo
Economia
Territorio
25
Risultati in sintesi
Il comune di Pontirolo Nuovo appartiene ad un ambito territoriale, quello della pianura bergamasca, per il
quale si prospetta per l’immediato futuro una fase di sviluppo determinata dal concretizzarsi di importanti
investimenti infrastrutturali. Lo sviluppo della pianura bergamasca ha già preso l’avvio, visto che la
popolazione ha già preso a crescere di più della media provinciale. Pontirolo ha raggiunto i 5.000 abitanti
grazie ad una crescita che nell’ultimo decennio è stata più intensa di quella registrata per Treviglio, l’ambito
territoriale a cui appartiene, dove le dinamiche vedono crescere i comuni di cintura a discapito di quello
centrale. La crescita è stata determinata dall’immigrazione sia dall’estero che da altri comuni italiani di
popolazione prevalentemente straniera, la quale risulta oggi più rappresentata rispetto alla media
provinciale di tre punti percentuali. Inoltre anche il tasso di crescita naturale risulta essere superiore alla
media. Tutti questi fattori contribuiscono a rendere Pontirolo Nuovo più giovane dell’ambito territoriale di
riferimento e della provincia, soprattutto per la forte incidenza della popolazione appartenente alle classi
demografiche intermedie.
Pontirolo Nuovo attira popolazione giovane in quanto presenta un sistema economico forte e in crescita, in
cui il rapporto tra pendolari in ingresso e in uscita è positivo per l’esistenza di posti di lavoro in eccesso
rispetto agli occupati residenti. Il sistema economico si fonda su un secondario preponderante, forte ed in
crescita ancorché basato su due settori prevalenti, un’agricoltura che perde in termini di superficie utilizzata
e aziende coinvolte ma sta andando verso una maggiore strutturazione e su un terziario poco sviluppato e
centrato sul commercio di vicinato ed i servizi pubblici.
La situazione oggi stagnante per le ripercussioni prodotte dalla crisi internazionale scatenatasi a partire
dalla fine del 2008, superato il momento difficile produrrà probabilmente tensioni alla crescita, sia per gli
interventi infrastrutturali ormai in corso sia perché altri ambiti provinciali risultano ormai saturi. Pontirolo
Nuovo sarà pertanto soggetto ad una forte domanda insediativa che dovrà essere sapientemente governata
affinché le pressioni alla crescita diventino occasioni di sviluppo. Sarà assolutamente da evitare un modello
di crescita diffusiva, fatto di tante piccole iniziative autonome e scoordinate, in favore di uno sviluppo
pianificato, frutto della partecipazione degli interessi in gioco e di un dialogo almeno di scala
sovracomunale, tutte azioni che il PGT può promuovere e guidare. Sarà necessario creare le condizioni
affinché l’agricoltura continui a rafforzarsi, le attività manifatturiere possano permanere e crescere e il
terziario sviluppi servizi alla popolazione e alle imprese la cui domanda è già oggi presente. Se si vogliono
attirare attività ad elevato valore aggiunto ed alta occupazione è necessario agire sulle condizioni di
contesto, strutturando pochi ambiti bene infrastrutturati e con buona accessibilità e investire sulla
qualificazione del capitale umano, il cui livello di istruzione continua ad essere inferiore alla media
provinciale.
26
Popolazione
Il comune di Pontirolo Nuovo ospita al primo gennaio 2009 circa 5.000 residenti. La popolazione risulta in
espansione demografica, con una crescita di lungo periodo che si attesta all’1,2% annuo e sale nel breve
periodo al 2,3%. Nel confronto Pontirolo Nuovo risulta allineato con gli ambiti sovralocali di pianura,
mentre presenta una crescita più intensa della media provinciale che si attesta allo 0,9% nel lungo periodo e
raggiunge l’1,5% nel breve.
Popolazione residente - serie storica e andamento recente
1971
3.406
4.410
67.106
141.612
58.719
200.331
807.914
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
1981
3.635
4.914
71.786
158.049
66.218
224.267
874.035
1991
3.862
5.516
74.211
167.273
71.282
238.555
909.692
2001
4.241
6.748
79.720
182.861
76.579
259.440
973.129
2009*
4.910
7.846
90.237
207.834
89.586
297.420
1.075.592
Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO (*1 gennaio)
Popolazione residente - trend di lungo e breve periodo
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
∆ 2009-1971 (lungo periodo)
v.ass.
v.% tot med.anno
1.504
44,2%
1,2%
3.436
77,9%
2,1%
23.131
34,5%
0,9%
66.222
46,8%
1,3%
30.867
52,6%
1,4%
97.089
48,5%
1,3%
267.678
33,1%
0,9%
∆ 2009-2001 (breve periodo)
v.ass.
v.% tot med.anno
669
15,8%
2,3%
1.098
16,3%
2,3%
10.517
13,2%
1,9%
24.973
13,7%
2,0%
13.007
17,0%
2,4%
37.980
14,6%
2,1%
102.463
10,5%
1,5%
Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO
Il trend demografico dell’ultimo decennio risulta determinato da valori positivi di tutte e tre le componenti,
naturale, migratoria interna e migratoria dall’estero.
Tassi di crescita della popolazione residente - media annua 1998-2008
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
naturale
3,5
3,4
1,5
3,0
4,0
3,2
2,2
migratorio interno
7,3
12,5
6,9
6,3
4,6
5,8
3,7
migratorio estero
7,1
5,2
6,6
6,6
9,8
7,6
6,3
Fonte: ISTAT DEMO
27
I fattori di migrazione interna e dall’estero presentano lo stesso peso nella determinazione dell’andamento
demografico, mentre valgono il doppio rispetto alla crescita naturale che comunque risulta più significativa
della media provinciale.
L’esplicitazione di tutte le variabili coinvolte rivela – ma questo vale un po’ per tutti gli ambiti territoriali
considerati – valori costantemente elevati di immigrati ed emigranti da e per altri comuni italiani il che
determina un elevato ricambio della popolazione residente. Il fenomeno, probabilmente legato a fattori di
metropolizzazione e quindi di scambio con l’ambito di Treviglio, presenta soprattutto per quanto riguarda i
flussi in entrata un andamento ciclico presumibilmente legato all’andamento dell’offerta immobiliare.
Gli stranieri residenti a Pontirolo Nuovo sono passati dai 197 registrati a inizio 2002 ai 636 censiti alla fine
del 2008 facendo registrare una crescita percentuale del 223%1. L’incidenza sul totale della popolazione
residente è aumentata dal 4,6% al 13%, valore superiore alla media provinciale che al rilevamento più
recente si attesta al 9,9%. Nel periodo considerato la popolazione straniera ha contribuito alla crescita
complessiva per il 67% del totale, valore superiore alla media dell’ambito di riferimento (64%) ma inferiore
alla media provinciale (73%). Un tale contributo della popolazione straniera al recente sviluppo
demografico, è determinato da fenomeni di crescita naturale e di trasferimento di residenza da altri comuni
italiani di popolazione precedentemente immigrata nel nostro paese, visto che nelle registrazioni
anagrafiche il saldo attivo dell’immigrazione dall’estero pesa solo circa il 40% sul totale delle variabili.
1
Tra gli stranieri sono stati anche ricompresi quelli che tra il 2002 e il 2008 hanno perso tale caratteristica per effetto
dell’acquisizione della cittadinanza italiana. Essi sono 33 pari al 5% per Pontirolo Nuovo, 338 e 4.279 pari al 4%
rispettivamente per l’ambito territoriale di riferimento e la provincia.
28
Popolazione residente - incidenza stranieri
1 gennaio 2002
residenti stranieri q%
Pontirolo N.
4.255
197 4,6%
Fara G.d'Adda
6.756
192 2,8%
Ambito
79.788
2.474 3,1%
Pianura ovest
183.009
6.209 3,4%
Pianura est
76.670
3.470 4,5%
Pianura
259.679
9.679 3,7%
PROVINCIA
973.559 32.287 3,3%
31 dicembre 2008
residenti stranieri
q%
4.910
636 13,0%
7.846
701 8,9%
90.237
9.180 10,2%
207.834 22.487 10,8%
89.586 13.602 15,2%
297.420 36.089 12,1%
1.075.592 106.396 9,9%
∆ 2008 - 2002
residenti
stranieri
655 15%
439 223%
1.090 16%
509 265%
10.449 13% 6.706 271%
24.825 14% 16.278 262%
12.916 17% 10.132 292%
37.741 15% 26.410 273%
102.033 10% 74.109 230%
Fonte: ISTAT DEMO
Al fine di valutare questi recenti cambiamenti demografici si propone la classica piramide della popolazione
residente integrata con la rappresentazione della componente straniera.
Popolazione residente per sesso e classe d’età – popolazione totale e stranieri – 2009
> 79
75-79
70-74
65-69
60-64
55-59
50-54
45-49
40-44
35-39
30-34
25-29
20-24
15-19
10-14
5-9
<5
È evidente l’apporto degli stranieri per il ringiovanimento della popolazione e il rafforzamento delle classi
lavorative, con un peso del 20% per la fascia 0-15 anni e del 13% per la fascia 15-64 anni a sua volta
caratterizzata da un 20% per la prima metà (15-39 anni) ridotto all’8% per la seconda (40-64 anni).
29
Gli indici di struttura della popolazione residente2 rivelano un progressivo invecchiamento demografico
anche se il fenomeno risulta meno marcato sia rispetto alla media provinciale che dell’ambito di
riferimento.
Indici di struttura della popolazione residente
Indice di vecchiaia
2008 2001 1991
Pontirolo N.
Fara G.d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
104
100
123
106
92
102
115
92
100
118
100
91
98
108
80
83
90
71
57
67
79
Carico sociale
2008 2001 1991
45
44
48
46
44
45
48
43
41
43
41
41
41
44
38
43
40
38
40
39
40
Incidenza anziani
2008 2001 1991
16
15
18
16
15
16
17
14
14
16
15
14
14
16
Incidenza giovani
2008 2001 1991
12
14
13
11
10
11
13
15
15
14
15
16
16
15
16
14
14
15
15
15
15
15
16
15
16
18
17
16
Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO
Le famiglie – per le quali continua il processo di riduzione del numero medio dei componenti – sono
cresciute tra il 2001 ed il 2009 di 336 unità con un incremento medio annuo del 3%, mentre la popolazione
è cresciuta con un tasso del 2,3%. Tali valori sono tendenzialmente simili a quelli registrati a livello di
ambito territoriale e provinciale anche se Pontirolo ha manifestato una maggiore crescita e la tendenza ad
una più forte strutturazione dei nuclei famigliari.
Popolazione residente - famiglie
2009
Famiglie
2001
1991
Pontirolo N.
1.961
1.625
1.363
Fara G.d'Adda
3.154
2.572
2.012
Ambito
37.079 31.119 26.631
Pianura ovest 83.202 69.353 58.121
Pianura est
33.716 27.772 23.670
Pianura
116.918 97.125 81.791
Provincia
439.744 375.779 321.763
Componenti (media)
2009
2001
1991
2,50
2,49
2,43
2,50
2,66
2,54
2,45
2,61
2,62
2,56
2,64
2,76
2,67
2,59
2,83
2,74
2,79
2,88
3,01
2,92
2,83
∆ 2009 - 2001
ass.
% tot % anno
336
582
5.960
13.849
5.944
19.793
63.965
20,7%
22,6%
19,2%
20,0%
21,4%
20,4%
17,0%
2,95%
3,23%
2,74%
2,85%
3,06%
2,91%
2,43%
Fonte: ISTAT CPA - ISTAT DEMO
Le famiglie che al 2009 contemplano tra i membri almeno uno straniero sono 223 (sono invece 192 quelle in
cui esso è il capofamiglia) pari all’11,4% di quelle complessive, mentre il numero medio di componenti è
pari a 2,7.
In tema di istruzione i dati disponibili rivelano un miglioramento degli indici nel decennio intercensuario
anche se il divario con l’ambito di riferimento e con la media provinciale rimane troppo marcato, ovvero
risulta pari a 3,4 punti percentuali nel migliore dei casi per quanto riguarda l’incidenza dei diplomati e circa
a 3 punti percentuali per quanto concerne l’incidenza dei laureati.
2
Indice di vecchiaia (pop.>64 anni/pop.<15 anni*100), di carico sociale (pop.<15 anni+pop.>64 anni/pop.15-64
anni*100), di incidenza anziani (pop.>64 anni/tot.pop.*100), di incidenza giovani (pop.<15 anni/tot.pop.*100)
30
Popolazione residente per titolo di studio - incidenza percentuale
2001
1991
licenza media
diploma
laurea
licenza media
diploma
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
37,8%
34,2%
32,7%
35,1%
37,5%
35,8%
34,8%
20,0%
25,7%
25,6%
23,9%
18,6%
22,3%
23,4%
2,6%
4,4%
5,5%
4,4%
3,0%
4,0%
5,6%
36,1%
33,3%
32,5%
35,2%
37,3%
35,8%
35,5%
11,6%
15,2%
17,8%
15,7%
9,0%
13,7%
15,8%
laurea
1,0%
1,9%
2,7%
1,9%
0,8%
1,6%
2,7%
Fonte: ISTAT CPA
Al fine di definire uno scenario tendenziale di sviluppo si è provveduto a proiettare l’andamento recente
della popolazione. L’ambito territoriale di Treviglio, secondo tale scenario indicativo, vede crescere i suoi
residenti che passano dagli 88.000 registrati nel 2008 a 104.000 nel 2020 con un incremento medio annuo
pari all’1,4%.
Il comune di Pontirolo Nuovo invece con uno sviluppo medio annuo dell’1,9% vede crescere i suoi residenti
di 1.100 unità per arrivare entro il 2020 a quota 6.000 circa. L’andamento è un po’ più basso del trend
interno di lungo periodo e in linea con quello fatto segnare dall’ambito territoriale di riferimento. Deve
tuttavia essere chiaro che tale sviluppo, come evidenziato nella precedente analisi, presenta una matrice
prevalentemente esogena in quanto risulta legato all’andamento dell’ambito territoriale e dell’area
metropolitana allargata di Treviglio e mostra una forte componente di popolazione immigrata. In altri
termini l’offerta di spazi residenziali sembra trovare buona risposta in una domanda territoriale che
determina un forte ricambio della popolazione e la crescita dell’incidenza della popolazione straniera già
oggi sopra la media provinciale.
31
Si riporta infine la proiezione della popolazione per classe d’età, quale utile supporto per la
programmazione nel campo dei servizi.
Proiezione della popolazione residente per classe d'età
classe età
0- 2
3- 5
6 - 10
11 - 13
14 - 18
19 - 64
> 64
TOTALE
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
168 172 178 184 187 188 191 195 200 207 212 215 218
153 173 180 186 193 200 208 212 215 220 226 234 242
245 236 239 244 249 254 257 261 265 268 271 274 278
135 136 138 137 135 134 134 135 138 141 141 140 140
229 237 244 251 260 265 268 270 272 277 283 288 294
3.153 3.175 3.233 3.288 3.339 3.388 3.438 3.484 3.523 3.567 3.619 3.671 3.718
769 789 817 844 871 899 923 944 964 987 1.011 1.036 1.063
4.852 4.919 5.028 5.135 5.233 5.326 5.418 5.501 5.577 5.667 5.763 5.860 5.953
Fonte: ISTAT DEMO
32
Occupazione
A Pontirolo Nuovo al 2001 risultano 1.977 occupati pari al 55,2% della popolazione di età uguale o superire
a 14 anni (tasso di occupazione), mentre il livello di disoccupazione è sostanzialmente frizionale in quanto
vicino al 2%.
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
Popolazione residente - forze lavoro 2001
Totale
Maschi
attivi occupati pop.(>14)
attivi occupati
2.023
1.977
3.583
1.214
1.195
3.184
3.050
5.771
1.878
1.827
36.712
35.275
68.718
22.173
21.587
85.488
82.339
156.079
52.237
50.931
35.394
33.908
65.008
22.801
22.108
120.882
116.247
221.087
75.038
73.039
442.727
426.628
830.037
270.231
263.213
Femmine
attivi occupati
809
782
1.306
1.223
14.539
13.688
33.251
31.408
12.593
11.800
45.844
43.208
172.496
163.415
Fonte: ISTAT CPA
I valori nei tre indicatori classici utilizzati rivelano un posizionamento migliore del comune in oggetto
rispetto agli ambiti territoriali di riferimento e alla media provinciale, questo per i migliori risultati
conseguiti dalla componente femminile, tuttavia anche qui il tasso di attività femminile risulta ben lontano
dagli standard Europei.
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
Popolazione residente - forze lavoro 2001
Tasso di attività
Tasso di occupazione
TOT
M
F
TOT
M
F
56,5% 69,3% 44,2%
55,2% 68,2% 42,7%
55,2% 66,4% 44,4%
52,9% 64,6% 41,6%
53,4% 66,4% 41,1%
51,3% 64,7% 38,7%
54,8% 67,9% 42,0%
52,8% 66,2% 39,7%
54,4% 70,4% 38,6%
52,2% 68,3% 36,2%
54,7% 68,7% 41,0%
52,6% 66,8% 38,6%
53,3% 66,8% 40,6%
51,4% 65,0% 38,4%
Tasso di disoccupazione
TOT
M
F
2,3%
1,6%
3,3%
4,2%
2,7%
6,4%
3,9%
2,6%
5,9%
3,7%
2,5%
5,5%
4,2%
3,0%
6,3%
3,8%
2,7%
5,7%
3,6%
2,6%
5,3%
Fonte: ISTAT CPA
Per un aggiornamento sul tema dell’occupazione sono disponibili i dati ISTAT relativi all’indagine
permanente sulle forze lavoro3 che però sono riferiti ai Sistemi Locali del Lavoro (SLL).
3
I dati più recenti riferiti all’anno 2008 sono stati rilasciati il 24 giugno 2009
33
Anno
2004
2005
2006
2007
2008
Occupati residenti nei Sistemi Locali del Lavoro
Tasso di attività
Tasso di occupazione
Tasso di disoccupazione
SLL Bergamo SLL Provincia SLL Bergamo SLL Provincia SLL Bergamo SLL Provincia
54,6
54,2
52,6
52,3
3,7
3,6
55,2
54,7
53,5
53,0
3,0
3,2
55,5
54,9
53,8
53,2
2,9
3,0
54,5
53,9
53,1
52,5
2,6
2,6
54,6
54,1
53,0
52,4
3,0
3,0
Fonte: ISTAT indagine sulle forze di lavoro
Il comune di Pontirolo Nuovo e l’ambito territoriale di riferimento sono inseriti nella macroarea di Bergamo
che comprende oltre al capoluogo tutta la pianura, alcuni comuni della provincia di Milano ed esclude
alcuni comuni che si attestano lungo il fiume Oglio. Il SSL di Bergamo e l’aggregazione di tutti gli altri SLL
provinciali, anche per il peso del primo rispetto alla somma di tutti gli altri, presentano un andamento e
valori molto simili. In particolare a partire dal 2004 i tassi di attività e di occupazione sono dapprima
cresciuti per poi ridursi nel 2008 al valore di partenza, mentre il tasso di disoccupazione dal valore massimo
di inizio periodo si è ridotto sino al 2007 per poi crescere con più vigore l’anno successivo come
conseguenza dell’attuale crisi internazionale.
Un altro aspetto rilevante del sistema occupazionale è dato dalla mobilità territoriale della forza lavoro. I
residenti di Pontirolo Nuovo che ogni giorno si spostano per raggiungere l’abituale luogo di lavoro sono
1.638, mentre sono quasi altrettanti (1.425) i lavoratori che per lo stesso motivo entrano nel comune
provenendo da altri territori.
Pendolarismo per motivi di LAVORO - 2001
TOTALE
Km (media)
Destinazione dei Flussi generati da Pontirolo Nuovo
Interni
Ambito Bergamo Dalmine
Altri BG MI (Prov)
622
328
43
215
154
263
13,5
35,5
12,2
30,4
37,7
Altre RL
13
78,1
Flussi in
INGRESSO
1425
18,9
AUTO
Km (media)
235
243
14,1
30
35,5
166
12,2
132
30,0
182
33,7
11
73,2
1160
19,7
q% auto
38%
74%
70%
77%
86%
69%
85%
81%
Fonte: ISTAT CPA
Dei lavoratori residenti a Pontirolo più di un terzo compie uno spostamento interno al comune mentre dei
restanti 1.016 che si dirigono al di fuori dei sui confini, 328 si fermano nell’ambito territoriale di
appartenenza, 215 raggiungono l’ambito di Dalmine e 263 la provincia di Milano. Il mezzo preferito per gli
spostamenti è sempre l’automobile, scelto tra il 70 e l’80% dei lavoratori, tranne nei percorsi urbani dove il
suo utilizzo scende al 38%.
34
Economia
Al rilevamento più recente in Pontirolo Nuovo si contano 2.545 addetti, che rapportati agli occupati
determinano la disponibilità potenziale di 1,14 posti di lavoro per lavoratore residente. Nel complesso la
provincia di Bergamo esprime meno posti di lavoro che occupati (0,98) così come l’ambito territoriale di
appartenenza che si ferma a 0,90.
Domanda e offerta di lavoro - 2006
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
Unità
Locali*
427
523
7.860
16.992
7.977
24.969
99.506
Addetti*
Residenti
>14 anni
2.545
1.827
34.806
82.131
36.379
118.511
445.493
4.040
6.397
74.981
170.279
71.647
241.926
886.781
Occupati**
Addetti/
Occupati
Addetti/
res.>14 anni
2.229
3.381
38.490
89.830
37.371
127.204
455.794
1,14
0,54
0,90
0,91
0,97
0,93
0,98
0,63
0,29
0,46
0,48
0,51
0,49
0,50
Fonte: ISTAT ASIA 2006, CIS 2001 solo istituzioni, CPA 2001 (*universo solo imprese 2006 integrato con universo
solo istituzioni 2001.** teorici calcolati applicando il tasso di occupazione del 2001 ai residenti del 2006)
Gli addetti risultano in crescita sia nel lungo periodo, con un valore molto superiore a quello dell’ambito di
riferimento ed alla media provinciale (5-7% l’anno), che nel breve periodo anche se in questo caso lo
sviluppo medio annuo di Pontirolo si ferma all’1% perdendo nel confronto un punto percentuale.
Addetti alle Unità Locali
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
1971
1981
1991
2001
2006*
986
1.152
18.976
42.381
12.462
54.843
212.777
1.877
1.879
28.308
62.791
20.471
83.262
317.893
2.077
1.707
28.676
65.349
24.473
89.822
360.146
2.421
1.868
31.672
74.940
30.463
105.403
410.929
2.545
1.827
34.806
82.131
36.379
118.511
445.493
Fonte: ISTAT CIS - ISTAT ASIA 2006 (*universo solo imprese 2006 integrato con universo solo istituzioni 2001)
Addetti - trend di lungo e breve periodo
∆ 2006-1971 lungo periodo
v.ass.
v.% tot
med.anno
Pontirolo Nuovo
Fara Gera d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
PROVINCIA
1.559
675
15.830
39.750
23.917
63.668
232.716
158,1%
58,6%
83,4%
93,8%
191,9%
116,1%
109,4%
15,81%
5,86%
8,34%
9,38%
19,19%
11,61%
10,94%
∆ 2006-2001 breve periodo
v.ass.
v.% tot
med.anno
124
-41
3.134
7.191
5.916
13.108
34.564
5,1%
-2,2%
9,9%
9,6%
19,4%
12,4%
8,4%
1,02%
-0,44%
1,98%
1,92%
3,88%
2,49%
1,68%
Fonte: ISTAT CIS - ISTAT ASIA
35
Per una valutazione degli andamenti più recenti è disponibile il dato CCIAA infocamere relativo alle imprese
attive, considerato per il periodo 2001 – 2008.
Le imprese attive sono passate nel periodo di riferimento da 364 a 417 con una crescita media annua del
2,1%, con un andamento appena superiore all’ambito (1,9%) ed alla provincia considerata nel complesso
(1,6%). L’andamento risulta tendenzialmente omogeneo per l’ambito di riferimento e la provincia, mentre
Pontirolo associa ad una fase espansiva, +2,7% annuo tra il 2001 ed il 2006, una fase di stabilizzazione nel
biennio successivo dove la crescita si ferma allo 0,5%.
Infine è doveroso un accenno al tema della crisi economica internazionale ed agli effetti che sta generando
sulla nostra provincia, compito da affrontare senza l’ausilio della statistica in quanto i dati strutturali a
disposizione non risultano sufficientemente aggiornati.
La situazione oggi è tutt’altro che positiva dal punto di vista della produzione, mentre grazie allo strumento
della cassa integrazione non ci sono state grosse ripercussioni a livello sociale. Ovviamente ci sono delle
categorie che più di altre sono state colpite dalla crisi, il riferimento va in particolare ai lavoratori precari
che non godono delle protezioni sociali, comunque nel complesso la situazione per il momento ha retto.
Per quanto riguarda specificamente il sistema produttivo occorre considerare che la nostra provincia ha
sempre espresso la capacità di superare momenti difficili restando fedele alle proprie radici, quindi
conservando un’elevata capacità di produrre beni manufatti. Quindi riteniamo che il sistema produttivo
provinciale nel suo complesso possa reggere l’urto della crisi, tuttavia è molto probabile che si determinino
squilibri a livello sub-provinciale. Non tutti gli ambiti territoriali supereranno questo periodo allo stesso
modo, alcuni subiranno ridimensionamenti occupazionali mentre altri saranno presumibilmente sottoposti
a pressioni di sviluppo. Probabilmente verrà accentuato il fenomeno già da tempo in atto della
pianurizzazione del sistema produttivo, ovvero il progressivo spostamento delle attività delle valli, alla
fascia pedecollinare, alla pianura. Passata la crisi quindi l’ambito territoriale in cui si trova Pontirolo sarà
probabilmente soggetto ad una forte domanda insediativa, che dovrà essere sapientemente governata
affinché le pressioni di crescita si trasformino in occasioni di sviluppo. Sarà assolutamente da evitare un
modello di crescita diffusiva, fatto di tante piccole iniziative autonome e scoordinate, in favore di uno
sviluppo pianificato, frutto della partecipazione degli interessi in gioco e di un dialogo almeno di scala
sovracomunale, tutte azioni che il PGT può promuovere e guidare.
36
Agricoltura
L’agricoltura con l’1,7% degli occupati produce circa l’1% del reddito provinciale4, tuttavia è un settore
strategico ai fini della gestione del territorio. L’attività agricola comporta il presidio e la cura del territorio,
inoltre riduce le tendenze all’urbanizzazione diffusiva determinando un utilizzo più morigerato della risorsa
suolo.
L’attività agricola in provincia di Bergamo risulta differenziata rispetto ai tre ambiti geo-ambientali della
pianura, del pedemonte e della montagna: in pianura l’agricoltura è una presenza importante con aziende
strutturate e discreta redditività; nella fascia pedemontana il settore primario presenta un ruolo più
marginale e superfici aziendali inferiori ma anche specializzazioni produttive come l’orticoltura, il
florovivaismo e la viticoltura; in montagna le limitazioni naturali riducono la redditività dell’attività agricola,
una buona percentuale dello spazio è occupata dal bosco, i pascoli resistono a fatica e la produzione è
quella tipica della zootecnia montana, mentre sono agli albori le attività agrituristiche.
Pontirolo Nuovo appartiene all’unità geo-ambientale della pianura e più precisamente secondo la
definizione del Piano Agricolo Provinciale ad un ambito territoriale costituito da 20 comuni definito della
bassa pianura centrale5. L’agricoltura, secondo i dati dell’ultimo censimento (2000), coinvolge circa la metà
dell’intera superficie comunale, occupata a sua volta per il 69% da seminativi e per il 30% da prati e pascoli.
Le aziende agricole sono 45 con una superficie media aziendale pari a 11,7 ettari quindi superiore alla
media provinciale e a quella della bassa pianura centrale pari rispettivamente a 9,4 e 9,9 ha. Nello specifico
la distribuzione delle aziende per superficie agricola vede prevalere la classe 2 – 5 ha (31% contro 21%
dell’ambito della media pianura), seguono le aziende con più di 10 ha (29% a fronte di un 25% dell’ambito),
la classe intermedia, 5 – 10 ha coinvolge il 24% delle attività (contro il 16%), mentre è la classe fino a 2 ha
che distingue nettamente Pontirolo che fa segnare il 16% dall’ambito di riferimento che tocca il 38%.
Aziende agricole per superficie aziendale (ha)
0
<1
1- 2
2- 5
Pontirolo
Nuovo
0
0,0%
2
4,4%
5
11,1%
14
31,1%
Bassa Pianura
Provincia
0,4%
4,8%
22,4%
28,6%
15,7%
17,4%
21,2%
21,1%
Pontirolo
Nuovo
0
0,0%
93
45,6%
Bassa Pianura
Provincia
0,8%
6,7%
26,4%
39,2%
5 - 10
2000
11
24,4%
10 - 20 20 - 50 50 - 100 > 100
tot
5
11,1%
6
13,3%
2
4,4%
0
0,0%
45
100%
11,6%
8,1%
8,7%
5,6%
2,8%
1,7%
0,8%
1,1%
100%
100%
49
24,0%
16,4%
11,6%
1990
35
14
17,2% 6,9%
6
2,9%
5
2,5%
2
1,0%
0
0,0%
204
100%
17,6%
18,4%
20,2%
18,6%
11,2%
5,1%
6,0%
2,6%
1,2%
0,3%
0,2%
0,3%
100%
100%
16,5%
8,8%
Fonte: ISTAT CA 2000, 1990
Le aziende con allevamenti sono 30, prevalentemente impegnate (70%) nel settore bovino con una media
di 59 capi per azienda. Gli allevamenti di suini sono 4 ma risultano molto strutturati, ammontano infatti a
circa 1.200 i capi per azienda.
4
Dati riferiti al 2005
Secondo il Piano Agricolo Provinciale 2007/2009, Pontirolo Nuovo risulta inserito nella regione agraria della “bassa
pianura centrale”, la quale comprende 20 comuni ovvero: Antegnate, Brignano Gera d'Adda, Calcio, Canonica d'Adda,
Castel Rozzone, Cividate al Piano, Cologno al Serio, Cortenova, Covo, Fara Gera d'Adda, Fara Olivana con Sola,
Ghisalba, Martinengo, Morengo, Mornico al Serio, Pagazzano, Palosco, Pontirolo Nuovo, Romano di Lombardia e
Treviglio
5
37
La forma di gestione prevalente è la conduzione diretta, rinvenibile in 43 aziende su 45, mentre nei due casi
restanti tale attività è opera di salariati. La conduzione diretta avvicina Pontirolo alla media provinciale dove
tale forma di gestione riguarda il 92% delle aziende, mentre nell’ambito territoriale di riferimento si ferma
all’81%.
Forza lavoro e giornate di lavoro agricolo - 2000
conduttore
numero
giorni media
Pontirolo Nuovo
Bassa Pianura
Provincia
44
10.291
1.623
227.173
10.151 1.461.102
234
140
144
familiari
numero
giorni media
114
6.430
3.323
190.493
19.055 1.039.071
56
57
55
salariati
numero
giorni media
7
1.834
231 45.989
1.548 245.729
262
199
159
Fonte: ISTAT CA
La forza lavoro è quasi esclusivamente familiare infatti su un totale di 165 addetti, 44 sono conduttori, 114
familiari, mentre solo 7 sono salariati. La media della manodopera salariata è pari al 4% per Pontirolo e per
l’ambito della bassa pianura centrale, mentre sale al 5% nel caso dell’intera provincia. Per la manodopera
familiare il lavoro agricolo rappresenta la principale occupazione solo per il conduttore, il quale totalizza in
media 234 giornate di lavoro l’anno, mentre per gli altri componenti le giornate di lavoro sono mediamente
56.
Confrontando i dati degli ultimi due censimenti si scopre che tra il 1990 ed il 2000 l’agricoltura bergamasca
ha subito profonde trasformazioni. A Pontirolo Nuovo la Superficie Agricola Utilizzata ha subito una
riduzione di 141 ettari pari al 21%, mentre tale tendenza si è attestata sull’11% in provincia e sull’1,8%
nell’ambito della bassa pianura centrale. La superficie destinata ai seminativi è rimasta costante mentre ha
subito una contrazione del 5 e del 9% rispettivamente nell’ambito di riferimento ed in provincia. Le aziende
agricole a Pontirolo nello stesso periodo sono passate da 205 a 45, con un decremento percentuale del
78%, la perdita è stata invece pari al 30% nella bassa pianura centrale e al 54% nell’intera provincia. La
superficie aziendale è di conseguenza aumentata da 3,3 ha a 11,7 superando la media della bassa pianura
centrale dove il valore è passato da 7,1 a 9,9 ha/azienda. Anche le aziende con allevamenti hanno subito
una riduzione ma più in linea con gli andamenti dell’ambito di riferimento e provinciale, che hanno
totalizzato rispettivamente un -41 e -55% in luogo del -43% di Pontirolo Nuovo. Il ridimensionamento ha
coinvolto in particolare il settore bovino (-55% per gli allevamenti e – 18% per i capi) determinando
comunque una maggiore strutturazione delle aziende esistenti che hanno visto crescere il numero medio di
bestiame da 32 a 59 unità. Gli allevamenti suini hanno subito un notevole ridimensionamento
controbilanciato dalla crescita del numero dei capi che in media sono passati da 375 a quasi 1.200 per
azienda.
In merito agli andamenti più recenti sono disponibili i dati al 2006 per l’ambito della bassa pianura centrale
e della provincia tratti dal Piano Agricolo Provinciale 2007/2009. La tendenza che si evince da tale
documento comporta un ulteriore ridimensionamento del comparto agricolo determinato dalla contrazione
della Superficie Agricola Utilizzata (-8,5% nell’ambito e -22% in provincia), della superficie destinata a
seminativi (-8%; -3%), delle aziende (-34%; -50%) e dell’allevamento dove continua il processo di
ristrutturazione del settore determinato dalla crescita media delle aziende.
38
Il sistema agricolo
Variabile
Ambito
Pontirolo
Bassa Pianura
Provincia
Sup.seminativi Pontirolo
Bassa Pianura
Provincia
Aziende
Pontirolo
Bassa Pianura
Provincia
Sup. media
Pontirolo
aziendale
Bassa Pianura
Provincia
Aziende con
Pontirolo
allevamenti
Bassa Pianura
Provincia
Allevamenti
Pontirolo
bovini
Bassa Pianura
Provincia
Capi bovini
Pontirolo
Bassa Pianura
Provincia
Allevamenti
Pontirolo
suini
Bassa Pianura
Provincia
Capi suini
Pontirolo
Bassa Pianura
Provincia
Allevamenti
Pontirolo
ovocaprini
Bassa Pianura
Provincia
Capi
Pontirolo
ovocaprini
Bassa Pianura
Provincia
2006
SAU
14.832
72.401
13.277
37.683
1.093
5.174
13,6
15,3
415
2.141
29.437
149.001
62
181
150.422
279.922
390
53.767
2000
1990
529
16.205
92.949
367
14.482
38.948
45
1.651
10.349
11,7
9,9
9,4
30
860
5.929
21
479
3.291
1.246
54.212
156.705
4
232
1.341
4.733
156.645
260.125
3
80
1.346
11
724
36.158
670
16.498
104.848
365
15.225
42.617
205
2.334
22.324
3,3
7,1
4,7
53
1.458
13.205
47
822
5.776
1.519
57.322
176.932
10
422
2.913
3.753
115.947
191.244
1
61
1.410
2
254
30.518
2006-2000
-1.373 -8,5%
-20.548 -22,1%
-1.205
-1.265
-8,3%
-3,2%
-558 -33,8%
-5.175 -50,0%
-64 -13,4%
-1.150 -34,9%
-24.775 -45,7%
-7.704 -4,9%
-170 -73,3%
-1.160 -86,5%
-6.223
19.797
-4,0%
7,6%
-956 -71,0%
17.609
48,7%
2000-1990
-141
-293
-11.899
3
-744
-3.669
-160
-683
-11.975
-21,1%
-1,8%
-11,3%
0,7%
-4,9%
-8,6%
-78,0%
-29,3%
-53,6%
-23
-598
-7.276
-26
-343
-2.485
-273
-3.110
-20.227
-6
-190
-1.572
980
40.698
68.881
2
19
-64
9
470
5.640
-43,4%
-41,0%
-55,1%
-55,3%
-41,7%
-43,0%
-18,0%
-5,4%
-11,4%
-60,0%
-45,0%
-54,0%
26,1%
35,1%
36,0%
200,0%
31,1%
-4,5%
450,0%
185,0%
18,5%
Fonte: ISTAT CA 2000 - 1990, Provincia di Bergamo Piano Agricolo Provinciale 2007/2009
39
Industria e artigianato di produzione
Pontirolo Nuovo con il 75% dei posti di lavoro nel secondario consolida la sua fortissima vocazione
produttiva nell’industrializzata provincia di Bergamo, la quale mantiene circa la metà dell’occupazione nel
settore.
Addetti alle Unità Locali impiegati nel settore secondario
2006
2001
75%
77%
47%
50%
48%
51%
Pontirolo Nuovo
Ambito
Provincia
1991
77%
57%
55%
Il trend complessivo del secondario vede il comune in oggetto crescere molto intensamente nel lungo
periodo, con un valore più che doppio rispetto al già buono risultato provinciale (+7,9%), mentre i valori si
appiattiscono in entrambi i casi intorno al 2,5% nell’ultimo quinquennio considerato. L’ambito territoriale di
riferimento invece mostra stabilità nel medio periodo ed una crescita del 4,4% nel breve, dove quindi
recupera interamente le perdite conseguite tra il 91 ed il 2001.
L’industria in senso stretto – riguarda il 91% degli addetti al secondario di Pontirolo, il 78% dell’ambito ed il
73% della provincia – ha seguito l’andamento generale nel comune in analisi, ha tenuto tra il 91 ed il 2001
per poi cedere un 3% nell’ultimo quinquennio in provincia, mentre ha perso il 10% nel medio periodo per
poi tenere nel breve nell’ambito territoriale di riferimento.
Le costruzioni sono cresciute moltissimo nel medio e nel breve periodo in provincia (+58%, +23%) e
nell’ambito (+65%, +32%), mentre l’andamento è risultato solo più accentuato nel breve periodo rispetto
alla tendenza generale del secondario per quanto riguarda Pontirolo.
Addetti alle Unità Locali del secondario - trend di breve e medio periodo
Industria in senso stretto
2006 ∆ 06-01 ∆ 06-91
Fara G.d'Adda
Pontirolo N.
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
756
1.736
12.776
32.750
12.907
45.656
157.268
-19,1%
1,8%
-1,5%
-1,8%
-1,3%
-1,7%
-3,3%
-31,4%
18,7%
-10,3%
-3,9%
5,7%
-1,4%
-3,3%
Costruzioni
2006 ∆ 06-01 ∆ 06-91
167
171
3.660
10.162
9.296
19.458
57.658
13,0%
6,6%
31,8%
22,3%
50,7%
34,4%
22,7%
65,6%
16,1%
64,6%
58,5%
136,4%
88,1%
57,5%
2006
Totale
∆ 06-01
∆ 06-91
923
1.907
16.436
42.912
22.203
65.115
214.926
-14,7%
2,2%
4,4%
3,0%
15,4%
6,9%
2,5%
-23,3%
18,5%
-0,2%
6,0%
37,5%
15,0%
7,9%
Fonte: ISTAT ASIA 2006, ISTAT CIS universo solo imprese 2001 - 1991
Nel 2001 il comparto manifatturiero di Pontirolo Nuovo contava 1.680 addetti quale frutto di una crescita
del decennio precedente attestata al 17,5%, consolidata poi nel periodo 2001-2006 con un ulteriore
sviluppo del 2,2%. Nello stesso periodo l’ambito territoriale di riferimento subiva invece un notevole
decremento, - 8% nel primo decennio e -2% nel successivo quinquennio, mentre la provincia teneva bene
nella prima fase per lasciare qualcosa (3%) tra il 2001 ed il 2006. Al di là degli andamenti complessivi si sono
tuttavia registrate notevoli differenze tra singoli settori.
Pontirolo Nuovo presenta un’elevata concentrazione produttiva in due settori, il tessile con il 30% degli
addetti al 2001 e il settore del metallo e prodotti in metallo che riguarda ben il 52% della forza lavoro. Il
40
tessile è un settore di specializzazione6 della nostra provincia che ha subito già a partire dagli anni ’80 un
notevole ridimensionamento sul territorio di Bergamo e che continua a essere in grave affanno anche
nell’ambito territoriale di appartenenza, mentre a Pontirolo è cresciuto del 6% nel decennio intercensuario
91-2001 per poi lasciare un 4% da lì al 2006. L’altro settore preponderante (metallo) è cresciuto molto nella
prima fase ed ha sostanzialmente tenuto negli ultimi cinque anni a Pontirolo come nell’ambito territoriale,
mentre in provincia è cresciuto un po’ meno nel decennio mantenendo poi un trend più positivo.
Addetti manifatturieri per sottosettore
Sottosettore
alimentari
tessile e abbigliamento
cuoio, pelle e similari
legno
carta
combustibili
chimica
gomma e plastica
minerali non metalliferi
metallo
apparecchi meccanici
elettronica, elettrotcnica
mezzi di trasporto
altre
TOTALE
Pontirolo Nuovo
2001 quota
∆% 06-01 ∆% 01-91
23 1,4%
496 29,5%
0,0%
-4,1%
0,0%
5,8%
3 0,2%
8 0,5%
0,0%
8,4%
-57,1%
-81,4%
6,8%
2,6%
2,5%
51,5%
0,6%
4,5%
-84,2%
147,9%
18,9%
-1,8%
863,3%
8,5%
78,1%
-20,4%
55,6%
29,5%
-71,4%
130,3%
1.680 100%
2,2%
17,5%
114
43
42
865
10
76
Provincia
I.SP.* ∆% 06-01 ∆% 01-91
0,45
1,40
0,14
0,84
0,95
0,12
1,19
1,79
0,76
1,28
1,13
1,00
0,50
0,76
1,00
12,6%
-25,2%
-9,9%
-4,1%
-4,5%
54,6%
7,1%
2,9%
-2,9%
2,4%
-1,8%
-4,8%
34,4%
-4,2%
-3,2%
3,1%
-28,2%
-49,5%
-4,5%
-1,7%
123,8%
15,5%
20,4%
-14,2%
8,3%
15,8%
12,4%
75,4%
12,6%
0,2%
Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 Universo solo imprese (*Indice di Specializzazione Italia=1)
La chimica, settore di specializzazione e in sviluppo in provincia, cominciava ad avere dimensioni
interessanti al 2001 grazie alla forte crescita registrata nel precedente decennio, nel quinquennio
successivo ha subito un ridimensionamento che l’ha portata ai livelli precedenti. Il settore dell’elettronica
ed elettrotecnica, presentava al 2001 una qualche rilevanza (4,5% degli addetti), è cresciuto ulteriormente
nel successivo quinquennio, mentre in provincia dove non è ugualmente rappresentato rispetto all’Italia
risultava in leggera contrazione. Infine il comparto gomma e plastica pur essendo un settore giovane a
Pontirolo è cresciuto molto tra il 2001 ed il 2006 e presenta interessanti prospettive in quanto è un settore
di specializzazione della nostra provincia per il quale si prospettano ulteriori possibili sviluppi.
6
L’indice di specializzazione riportato nelle due tabelle relative agli addetti manifatturieri, misura la concentrazione
del dato settore manifatturiero nella provincia di Bergamo rispetto all’Italia. Posta l’Italia uguale a 1, valori superiori
indicano una maggiore concentrazione di quel settore, viceversa valori inferiori rivelano una minore presenza.
41
Addetti manifatturieri per sottosettore
Ambito
2001 quota
∆% 06-01 ∆% 01-91
Sottosettore
alimentari
tessile e abbigliamento
cuoio, pelle e similari
legno
carta
combustibili
chimica
gomma e plastica
minerali non metalliferi
metallo
apparecchi meccanici
elettronica, elettrotcnica
mezzi di trasporto
altre
TOTALE
930
1.125
14
339
374
2
735
596
820
3.759
2.566
804
230
561
12.855
7,2%
8,8%
0,1%
2,6%
2,9%
0,0%
5,7%
4,6%
6,4%
29,2%
20,0%
6,3%
1,8%
4,4%
100%
-3,7%
-17,8%
128,6%
-1,6%
56,6%
8,8%
12,5%
-15,7%
-3,9%
2,9%
0,0%
-31,0%
-9,5%
-1,6%
-12,4%
-30,3%
-88,2%
-14,4%
-8,1%
-33,3%
-20,8%
-12,4%
-24,6%
19,7%
1,7%
10,6%
-37,7%
-40,0%
-8,1%
Provincia
I.SP. ∆% 06-01 ∆% 01-91
0,45
1,40
0,14
0,84
0,95
0,12
1,19
1,79
0,76
1,28
1,13
1,00
0,50
0,76
1,00
12,6%
-25,2%
-9,9%
-4,1%
-4,5%
54,6%
7,1%
2,9%
-2,9%
2,4%
-1,8%
-4,8%
34,4%
-4,2%
-3,2%
3,1%
-28,2%
-49,5%
-4,5%
-1,7%
123,8%
15,5%
20,4%
-14,2%
8,3%
15,8%
12,4%
75,4%
12,6%
0,2%
Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 Universo solo imprese
In merito agli andamenti più recenti Pontirolo Nuovo tra il 2001 ed il 2008 ha presentato un trend crescente
delle imprese attive sia nell’industria in senso stretto che nelle costruzioni manifestando una leggera
flessione, poi recuperata l’anno successivo, nel 2006. L’ambito territoriale di riferimento con un andamento
complessivo positivo, più cospicuo nella fase 2001 – 2006, vede l’industria perdere qualcosa sempre nella
prima fase a favore del settore delle costruzioni che invece si rafforza.
42
I servizi
Al 2001 a Pontirolo si contano 555 addetti impiegati nel settore dei servizi, in crescita sia nel decennio
intercensuario 91 - 2001 (+19%) che nel successivo quinquennio 2001 – 2006 (15%).
Il commercio, settore di gran lunga più rappresentato con il 53% degli addetti, risulta anch’esso in
progressione maggiormente accentuata nella fase più recente dove la crescita, quasi doppia rispetto al
periodo precedente, si attesta al 19%. Gli altri comparti sono poco rappresentati tranne il settore degli
alberghi e ristoranti (10%), che però perde molto nel quinquennio e i cosiddetti servizi avanzati (7,4%) che
risultano in forte progressione, con gli addetti quasi triplicati tra il 2001 ed il 2006.
Addetti al terziario per settore
Settori
Commercio
Alberghi e ristoranti
Trasporti e comunicazioni
Intermediazione
Servizi avanzati*
Pubblica amministrazione
Istruzione
Sanità e altri servizi sociali
Altri servizi pubblici
TOTALE
Pontirolo Nuovo
2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91
299
54
12
22
41
18
44
29
36
555
53,9%
9,7%
2,2%
4,0%
7,4%
3,2%
7,9%
5,2%
6,5%
100%
19,3%
-63,7%
38,8%
-6,8%
137,7%
0,0%
2,3%
25,3%
-22,5%
15,0%
10,7%
22,7%
-33,3%
69,2%
105,0%
20,0%
-17,0%
383,3%
24,1%
18,6%
Ambito
2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91
4204
894
1505
846
3370
453
2009
1765
779
15.825
26,6%
5,6%
9,5%
5,3%
21,3%
2,9%
12,7%
11,2%
4,9%
100%
3,7%
0,4%
13,7% 18,7%
18,1% 56,4%
-6,8% 23,9%
46,5% 159,6%
0,0% 24,8%
2,5% 10,4%
13,9% 30,2%
22,5%
0,9%
16,0% 29,8%
Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 (valore 2006 integrato con universo solo istituzioni 2001)
*Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca
Il confronto vede per gli ambiti di riferimento una minore dipendenza dal commercio, che si attesta al 27%
e presenta una buona progressione solo nel quinquennio più recente soprattutto in provincia e una
maggiore presenza di addetti nei servizi avanzati (intorno al 20%) comunque in forte espansione. Degli altri
settori sono più presenti quelli pubblici di livello sovralocale che evidentemente Pontirolo Nuovo non
ospita.
Addetti al terziario per settore
Settori
Commercio
Alberghi e ristoranti
Trasporti e comunicazioni
Intermediazione
Servizi avanzati*
Pubblica amministrazione
Istruzione
Sanità e altri servizi sociali
Altri servizi pubblici
TOTALE
Ambito
2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91
4.204
894
1.505
846
3.370
453
2.009
1.765
779
15.825
26,6%
5,6%
9,5%
5,3%
21,3%
2,9%
12,7%
11,2%
4,9%
100%
3,7%
0,4%
13,7% 18,7%
18,1% 56,4%
-6,8% 23,9%
46,5% 159,6%
0,0% 24,8%
2,5% 10,4%
13,9% 30,2%
22,5%
0,9%
16,0% 29,8%
Provincia
2001 quota ∆ 06-01 ∆ 01-91
55.037
13.080
18.354
10.971
39.733
7.497
21.084
23.925
10.773
200.454
27,46%
6,53%
9,16%
5,47%
19,82%
3,74%
10,52%
11,94%
5,37%
100%
10,4%
23,5%
10,8%
2,1%
30,0%
0,0%
1,8%
21,9%
12,5%
14,9%
2,5%
21,8%
36,1%
15,9%
86,8%
8,7%
7,9%
46,6%
17,0%
24,8%
Fonte: ISTAT ASIA 2006 - ISTAT CIS 2001, 1991 (valore 2006 integrato con universo solo istituzioni 2001)
43
La dinamica delle imprese attive nel comparto dei servizi, passate dalle 167 registrate al 2001 alle 193 del
2008, risulta positiva ma accompagnata da una leggera flessione nell’ultimo anno considerato.
L’andamento per sottoclassi rispecchia la tendenza generale tranne nel caso dei servizi avanzati i quali
tengono anche al 2008. L’ambito di riferimento presenta una crescita più consistente e costatante con le
imprese attive passate da 3.180 a 3.666 e variazioni simili per sottoclassi tranne per i servizi avanzati che
crescono più della media.
Rispetto al tema del commercio sono inoltre disponibili i dati dell’osservatorio Regionale della Lombardia, il
quale a partire dal 2003 opera un censimento con cadenza annuale7 degli esercizi di vicinato, delle medie
strutture di vendita e delle grandi strutture di vendita8.
Pontirolo Nuovo ospita esclusivamente esercizi di vicinato, mentre strutture della media e della grande
distribuzione sono presenti nell’ambito territoriale di riferimento. Tra i 41 esercizi di vicinato presenti
dominano quelli specializzati non alimentari con 28 punti vendita, quelli misti sono 8 mentre gli alimentari
sono 5. L’offerta commerciale complessiva pari ad una superficie di vendita di
1.775 mq al 2008
9
determina un indice di saturazione di 360 mq per 1.000 abitanti, valore molto inferiore alla media
dell’ambito (1.191 mq/ab) e provinciale (1.631 mq/ab).
7
8
Il dato è riferito al 30 giugno di ogni anno.
Comuni con abitanti
< 10.000
> 10.000
Superficie di vendita delle strutture commerciali (mq)
Esercizi di vicinato
Medie strutture di vendita
Grandi strutture di vendita
<= 150
150 – 1.500
> 1.500
<= 250
250 – 2.500
> 2.500
9
L’indice di saturazione è pari al rapporto tra la superficie di vendita degli esercizi commerciali e la popolazione
residente moltiplicata per 1.000.
44
Esercizi di vicinato - numero e superficie (mq) - giugno 2008
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
In complesso
n°
sup(mq)
Alimentari
n°
sup(mq)
Non alimentari
n°
sup(mq)
50
2.967
41
1.755
931
59.996
1.704 107.741
826
48.131
2.530 155.872
12.737 828.618
8
339
5
230
144
6.163
290
12.326
172
7.705
462
20.031
2.321 109.316
31
2.010
28
1.050
692
47.606
1.220
82.324
559
34.007
1.779 116.331
9.080 630.782
Misti
n°
sup(mq)
11
8
95
194
95
289
1.336
618
475
6.227
13.091
6.419
19.510
88.520
Fonte: Osservatorio regionale sul commercio
Esercizi di vicinato - superficie media per esercizio (mq) - giugno 2008
In complesso
n°
sup(mq)
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
Alimentari
n°
sup(mq)
59,3
42,8
64,4
63,2
58,3
61,6
65,1
42,4
46,0
42,8
42,5
44,8
43,4
47,1
Non alimentari
n°
sup(mq)
Misti
n°
sup(mq)
64,8
37,5
68,8
67,5
60,8
65,4
69,5
56,2
59,4
65,5
67,5
67,6
67,5
66,3
Fonte: Osservatorio regionale sul commercio
L’indice di saturazione risulta superiore negli altri ambiti di riferimento sia considerando l’intera offerta
commerciale, che considerando la sola tipologia distributiva presente a Pontirolo Nuovo ovvero i soli
esercizi di vicinato. L’indice di saturazione commerciale per i soli esercizi di vicinato è pari a 360 mq/ab per
Pontirolo, a 671 per l’ambito e a 776 per l’intera provincia.
Indici di saturazione commerciale - (mq sup. vendita / residenti *1.000)
2008
ESV
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
382
360
671
523
544
530
776
MSV
56
0
402
448
533
473
526
2003
GSV
0
0
118
111
758
305
328
TOT
438
360
1.191
1.082
1.836
1.308
1.631
ESV
424
407
644
539
635
567
821
MSV
62
0
409
428
476
442
472
GSV
0
0
131
129
473
231
294
TOT
486
407
1.184
1.096
1.584
1.241
1.587
Fonte: Regione Lombardia, Osservatorio regionale del commercio
45
Pontirolo nuovo nel quinquennio considerato ha mantenuto sostanzialmente la propria offerta
commerciale, perdendo un solo esercizio non alimentare. L’ambito territoriale di riferimento ha
incrementato i propri esercizi di vicinato di 59 unità (6,8%), mentre in provincia il saldo è a + 945 unità (8%).
Esercizi di vicinato - numero e superficie (mq) - ∆ 2008 - 2003
In complesso
n°
sup(mq)
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
2
-1
59
99
-11
88
945
-27
-50
7.088
6.228
-1.986
4.242
10.958
Alimentari
n°
sup(mq)
2
0
23
17
10
27
185
49
0
1.043
175
912
1.087
10.381
Non alimentari
n°
sup(mq)
-2
-1
25
80
-5
75
703
-101
-50
5.453
5.887
-1.703
4.184
-2.252
Misti
n°
sup(mq)
2
0
11
2
-16
-14
57
25
0
592
166
-1.195
-1.029
2.829
Fonte: Osservatorio regionale sul commercio
Esercizi di vicinato - numero e superficie (mq) - ∆% 2008 - 2003
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
In complesso
n°
sup(mq)
Alimentari
n°
sup(mq)
4,2%
-2,4%
6,8%
6,2%
-1,3%
3,6%
8,0%
33,3%
0,0%
19,0%
6,2%
6,2%
6,2%
8,7%
-0,9%
-2,8%
13,4%
6,1%
-4,0%
2,8%
1,3%
16,9%
0,0%
20,4%
1,4%
13,4%
5,7%
10,5%
Non alimentari
n°
sup(mq)
-6,1%
-3,4%
3,7%
7,0%
-0,9%
4,4%
8,4%
-4,8%
-4,5%
12,9%
7,7%
-4,8%
3,7%
-0,4%
Misti
n°
sup(mq)
22,2%
0,0%
13,1%
1,0%
-14,4%
-4,6%
4,5%
4,2%
0,0%
10,5%
1,3%
-15,7%
-5,0%
3,3%
Fonte: Osservatorio regionale sul commercio
Per completezza nelle pagine successive si riporta l’offerta della media e grande distribuzione per gli ambiti
di riferimento considerati.
46
Medie Strutture di vendita - consistenza e variazione
numero
totale
totale
superficie
totale
alimentare non alim. numero sup.
Fara G.d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
1
67
165
94
259
1.077
437
35.948
92.246
47.106
139.352
561.918
328
8.718
21.196
13.940
35.136
133.813
109
27.230
71.050
33.166
104.216
428.105
Fara G.d'Adda
Pontirolo N.
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
1
437
328
109
68
160
86
246
994
33.623
80.642
37.597
118.239
470.213
8.475
19.222
11.643
30.865
108.948
Fara G.d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
0
-1
5
8
13
83
0
2.325
11.604
9.509
21.113
91.705
Fara G.d'Adda
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
0,0%
-1,5%
3,1%
9,3%
5,3%
8,4%
0,0%
6,9%
14,4%
25,3%
17,9%
19,5%
48
121
65
186
795
22.712
62.624
29.160
91.784
380.195
25.148
61.420
25.954
87.374
361.265
0
0
50
114
57
171
730
0
0
20.648
52.722
23.100
75.822
319.052
0
243
1.974
2.297
4.271
24.865
0
2.082
9.630
7.212
16.842
66.840
0
-2
7
8
15
65
0
2.064
9.902
6.060
15.962
61.143
0,0%
2,9%
10,3%
19,7%
13,8%
22,8%
0,0%
8,3%
15,7%
27,8%
19,3%
18,5%
0,0%
-4,0%
6,1%
14,0%
8,8%
8,9%
0,0%
10,0%
18,8%
26,2%
21,1%
19,2%
specializzato
alimentari
numero sup.
2008
non alimentari
numero sup.
0
0
1
160
4
1.636
5
1.796
35 13.050
2003
0
0
0
0
4
1.636
4
1.636
27 11.660
∆ 2008 - 2003
0
0
0
0
1
160
0
0
1
160
8
1.390
∆% 2008 - 2003
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
0,0%
25,0%
9,8%
29,6% 11,9%
48
120
61
181
760
22.712
62.464
27.524
89.988
367.145
numero
totale
misto
superficie
alimentare non alim.
1
19
44
29
73
282
437
13.236
29.622
17.946
47.568
181.723
328
8.718
21.036
12.304
33.340
120.763
109
4.518
8.586
5.642
14.228
60.960
1
437
328
109
50
114
53
167
703
20.648
52.722
21.464
74.186
307.392
18
46
29
75
264
12.975
27.920
14.497
42.417
151.161
8.475
19.222
10.007
29.229
97.288
4.500
8.698
4.490
13.188
53.873
0
-2
6
8
14
57
0
2.064
9.742
6.060
15.802
59.753
0
1
-2
0
-2
18
0
261
1.702
3.449
5.151
30.562
0
243
1.814
2.297
4.111
23.475
0
18
-112
1.152
1.040
7.087
0,0%
-4,0%
5,3%
15,1%
8,4%
8,1%
0,0%
10,0%
18,5%
28,2%
21,3%
19,4%
0,0%
5,6%
-4,3%
0,0%
-2,7%
6,8%
0,0%
2,0%
6,1%
23,8%
12,1%
20,2%
0,0%
2,9%
9,4%
23,0%
14,1%
24,1%
0,0%
0,4%
-1,3%
25,7%
7,9%
13,2%
Fonte: Osservatorio regionale sul commercio
47
Grandi Strutture di Vendita - Consistenza e variazione
2008
Totale
superficie
totale alimentare
numero
Specializzato (non alim.)
numero superficie
numero
non alim.
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
2
5
3
8
40
10.597
22.859
67.026
89.885
350.670
3.601
4.634
18.835
23.469
89.938
6.996
18.225
48.191
66.416
260.732
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
2
6
2
8
42
10.783
24.265
37.388
61.653
292.225
3.051
4.564
10.351
14.915
71.467
7.732
19.701
27.037
46.738
220.758
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
0
-1
1
0
-2
-186
-1.406
29.638
28.232
58.445
550
70
8.484
8.554
18.471
-736
-1.476
21.154
19.678
39.974
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
0,0%
-16,7%
50,0%
0,0%
-4,8%
-1,7%
-5,8%
79,3%
45,8%
20,0%
18,0%
1,5%
82,0%
57,4%
25,8%
-9,5%
-7,5%
78,2%
42,1%
18,1%
2008
0
0
2
3.600
0
0
2
3.600
12
57.427
2003
0
0
3
5.500
0
0
3
5.500
17
76.367
∆ 2008-2003
0
0
-1
-1.900
0
0
-1
-1.900
-5
-18.940
∆% 2008-2003
0,0%
0,0%
-33,3%
-34,5%
0,0%
0,0%
-33,3%
-34,5%
-29,4%
-24,8%
Misto
superficie
totale alimentare
non alim.
2
3
3
6
28
10.597
19.259
67.026
86.285
293.243
3.601
4.634
18.835
23.469
89.938
6.996
14.625
48.191
62.816
203.305
2
3
2
5
25
10.783
18.765
37.388
56.153
215.858
3.051
4.564
10.351
14.915
71.467
7.732
14.201
27.037
41.238
144.391
0
0
1
1
3
-186
494
29.638
30.132
77.385
550
70
8.484
8.554
18.471
-736
424
21.154
21.578
58.914
0,0%
0,0%
50,0%
20,0%
12,0%
-1,7%
2,6%
79,3%
53,7%
35,8%
18,0%
1,5%
82,0%
57,4%
25,8%
-9,5%
3,0%
78,2%
52,3%
40,8%
Fonte: Osservatorio regionale sul commercio
48
Territorio
Pontirolo Nuovo con una superficie territoriale di 10,83 Kmq presenta una densità, in linea con la media
provinciale, di 453 abitanti per Kmq, mentre la superficie urbanizzata si avvicina al 15% del territorio comunale,
valore inferiore alla media dell’ambito di riferimento e non troppo distante dal valore
provinciale.
Sistema territoriale e insediativo
Ambito
Superficie
territoriale (Kmq)
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
Superficie
urbanizzata (ha)
10,62
10,83
143,14
281,37
217,04
498,41
2.722,86
Densità
(ab./Kmq)
219,9
160,6
2.373,4
5.850,6
2.955,5
8.806,0
29.611,7
Quota
urbanizzato
739
453
630
739
413
597
395
20,7%
14,8%
16,6%
20,8%
13,6%
17,7%
10,9%
Fonte: ISTAT CPA 2001, DEMO 2009 - RL MISURC 2007
Il
patrimonio edilizio abitativo ammonta al 2001 a 1.744 abitazioni e 6.951 stanze, non risulta coinvolto da
fenomeni di sottoccupazione o di utilizzo non residenziale visto che la quota non occupata è su livelli
frizionali.
Patrimonio edilizio abitativo - 2001
Ambito
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
Abitazioni
totale occupate
non occupate
2.610
1.744
33.101
73.652
29.838
103.490
465.144
2.538
1.635
31.206
69.464
27.757
97.221
377.251
72 2,8%
109 6,3%
1.895 5,7%
4.188 5,7%
2.081 7,0%
6.269 6,1%
87.893 18,9%
totale
Stanze
occupate
10.348
10.137
6.951
6.529
130.364
123.488
294.701
279.154
122.129
114.178
416.830
393.332
1.840.317 1.545.633
non occupate
211 2,0%
422 6,1%
6.876 5,3%
15.547 5,3%
7.951 6,5%
23.498 5,6%
294.684 16,0%
Fonte: ISTAT CPA
Si
rileva una tendenza generale alla riduzione della consistenza del patrimonio edilizio abitativo. A Pontirolo le
abitazioni non occupate al 91 erano più grandi di quelle occupate, al 2001 viceversa risultano più piccole.
Patrimonio edilizio abitativo - stanze per abitazione (media)
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
totale
2001
occupate
non occ.
totale
1991
occupate
non occ.
4,0
4,0
3,9
4,0
4,1
4,0
4,0
4,0
4,0
4,0
4,0
4,1
4,0
4,1
2,9
3,9
3,6
3,7
3,8
3,7
3,4
4,2
4,2
4,1
4,2
4,3
4,2
4,2
4,3
4,2
4,1
4,2
4,3
4,2
4,3
3,7
4,5
3,8
4,0
4,0
4,0
3,6
Fonte: ISTAT CPA
49
Nel decennio intercensuario 91 – 2001 le abitazioni sono cresciute di 327 unità pari al 23%, mentre nell’ambito
territoriale di riferimento ed in provincia la crescita è stata un po’ più contenuta anche se tale tendenza
rispecchia il differente andamento della popolazione residente. A Pontirolo Nuovo al contrario di quanto è
avvenuto nell’ambito di riferimento e in provincia, le abitazioni occupate sono cresciute meno delle abitazioni
considerate nel complesso determinando di conseguenza un maggiore sottoutilizzo rispetto al recente passato.
Occorre tuttavia considerare che Pontirolo comunque mantiene un patrimonio non utilizzato inferiore ai valori
medi e pertanto tale fenomeno può essere ricondotto alle esigenze frizionali del mercato abitativo locale.
Patrimonio edilizio abitativo - variazione 2001 - 1991
abitazioni - totale
2001
∆ 2001-1991
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
2.610
1.744
33.101
73.652
29.838
103.490
465.144
491
327
4.971
12.271
4.883
17.154
63.060
abitazioni- occupate
2001
∆ 2001-1991
23,2%
23,1%
17,7%
20,0%
19,6%
19,9%
15,7%
2.538
1.635
31.206
69.464
27.757
97.221
377.251
590
283
4.787
11.820
4.256
16.076
58.186
30,3%
20,9%
18,1%
20,5%
18,1%
19,8%
18,2%
Fonte: ISTAT CPA
L’analisi del fabbisogno pregresso, definito rispetto al nuovo standard regionale di 1,5 stanze per abitante
determina una necessità teorica di 318 stanze per 138 abitazioni.
Patrimonio edilizio residenziale - stima del fabbisogno pregresso
variabile
abitazioni
famiglie
occupanti
fabbisogno ST
fabbisogno AB
1
2
28
28
32
20
20
153
153
290
129
65
abitazioni per numero di stanze
3
4
5
291
291
673
137
46
721
721
1.944
32
8
289
289
848
6 e più
Totale
138
142
448
1.620
1.624
4.235
318
138
Fonte: ISTAT, CPA 2001
Le attività manifatturiere disponevano al 2001 di circa 136.000 mq si superficie lorda di pavimento, quasi per il
90% relativa ad attività industriali.
Superficie Immobili produttivi (mq slp) - 2001
Ambito
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
totale
74.462
135.896
1.266.922
3.133.567
1.427.168
4.560.735
15.849.781
non artigianale
51.204
119.869
922.348
2.425.587
1.038.340
3.463.927
12.305.463
69%
88%
73%
77%
73%
76%
78%
artigianale
23.258
16.027
344.574
707.980
388.828
1.096.808
3.544.318
31%
12%
27%
23%
27%
24%
22%
Fonte: ISTAT CPA 2001
La consistenza delle attività manifatturiere determina un utilizzo di spazio pari a circa 3.800 mq per unità locale
e 81 mq per addetto nel caso di attività industriali e rispettivamente 373 e 80 mq nel caso di attività artigianali.
Tali valori rivelano in generale un utilizzo efficiente dello spazio per addetto, anche se alcune differenze
50
rispetto alla media provinciale potrebbero essere determinate da una diversa composizione settoriale delle
attività presenti, e per quanto riguarda le attività industriali una maggiore strutturazione delle unità locali che
risultano essere più grandi e avere più addetti rispetto alla media della provincia di Bergamo.
Superficie media degli immobili produttivi - 2001
Fara Gera d'Adda
Pontirolo Nuovo
Ambito
Pianura ovest
Pianura est
Pianura
Provincia
U.L.
tot.
Addetti
tot.
SLP per Unità Locale
tot. artigianali non art.
88
75
1.233
2.695
1.129
3.824
13.606
933
1.680
12.855
32.955
12.808
45.763
160.248
846
1.812
1.028
1.163
1.264
1.193
1.165
408
373
397
389
493
420
378
SLP per Addetto
totale artigianali non art.
1.652
3.746
2.527
2.778
3.054
2.856
2.917
80
81
99
95
111
100
99
95
80
87
84
89
86
82
75
81
104
99
123
105
105
Fonte: ISTAT CPA
Pontirolo Nuovo è sostanzialmente in linea con Fara Gera d’Adda per quanto riguarda il valore degli immobili
residenziali, presentano invece un differenziale positivo i capannoni e negativo i negozi e gli uffici. Treviglio
quale comune di riferimento dell’ambito e luogo centrale per la presenza di servizi e di attività economiche
presenta invece valori nettamente superiori.
Valore immobili 2009 (€/mq)
appartamenti
Pontirolo
1.675 83%
Fara G.d'Adda
1.875 102%
Caravaggio
2.000 84%
Treviglio
2.600 108%
uffici
1.525 64%
1.900 104%
2.000 84%
2.600 90%
Variazione valore immobili 1999-2009
negozi
capannoni
1.600 63%
800 77%
1.950 101%
700 69%
2.200 83%
900 74%
3.250 119%
950 130%
Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali
La variazione del valore registrato nel decennio e pari all’83% per gli appartamenti, al 64% circa per uffici e
negozi e al 77% per capannoni è inferiore di un 20-30% rispetto a quello fatto segnare dai comuni considerati
tranne nel caso degli immobili produttivi la cui crescita è risultata superiore solo nel caso di Treviglio.
51
4.
LA PARTECIPAZIONE
La procedura di formazione del PGT e della VAS sono precedute dall‟avviso
pubblico per raccogliere le istanze ed i suggerimenti dei vari attori e dei cittadini. Il Piano tiene
conto delle istanze dei cittadini (v. planimetria) rendendole coerenti con le strategie e gli obiettivi
del PGT.
Il Rapporto ambientale della Conferenza di valutazione si forma con modalità
partecipata.
La partecipazione è estesa ai vari gruppi sociali, economici e culturali locali tramite
consultazioni e con la raccolta di contributi diversi.
I cittadini, gli enti e le associazioni contribuiscono ulteriormente alla formazione dei
contenuti e degli obiettivi del PGT tramite le Osservazioni al PGT adottato.
Planimetria istanze dei cittadini
(fonte: Ufficio Tecnico di Pontirolo Nuovo)
52
5.
IDEA DI PIANO, CONTENUTI E OBIETTIVI
LINEE GUIDA PER IL DIMENSIONAMENTO E L’INDIVIDUAZIONE DEGLI SVILUPPI
INSEDIATIVI, PER LA VERIFICA DELL’IMPATTO AMBIENTALE E DELLA
QUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA ED URBANISTICA DEGLI INTERVENTI DI
TRASFORMAZIONE TERRITORIALE ED EDILIZIA
Il PGT viene redatto come completamento e migliore specificazione del Piano
Territoriale Regionale PTR e del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia PTCP.
La scelta di progetto è una proposta che incrocia le attese del mercato con un
programma di risanamento ecologico, nel tentativo, visto lo stadio di espansione insediativa
raggiunto, di far sì che le modifiche strutturali ed i processi di crescita non siano basati su un
progressivo consumo delle risorse ambientali.
Si cerca di proporre una visione di Pontirolo Nuovo che garantisca unitamente al
soddisfacimento di una serie di requisiti sociali ed economici, la crescita di qualità della vita e il
migliore livello di compatibilità ambientale nella crescita economica.
Gli aspetti dell‟organizzazione fisica dell‟urbano, la problematica morfologica, i
contenuti funzionali, sociali ed economici, si intrecciano con i problemi dell‟uso degli spazi aperti,
con le problematiche ambientali, paesaggistiche ed ecologiche.
Gli elaborati di studio e di analisi, le linee strategiche e gli obiettivi enunciati
svolgeranno quantomeno queste funzioni:

fornire il programma e le idee per la definizione del PGT, delle Normative e per la gestione
„attiva‟ del Piano;

fornire elementi e orientamenti per le più diverse attività della Pubblica Amministrazione
(bilancio, investimenti, partecipazione, contratti, lavori pubblici, manutenzione, istruzione,
ambiente, viabilità, salute, ......), poiché il PGT è concepito come lo „scenario generale‟ per le
azioni complesse che la Pubblica Amministrazione svolge secondo programmi a breve, medio
e lungo periodo;

fornire elementi e orientamenti per i privati, ritenuti importanti attori del Piano;

suggerire l‟attivazione di strumenti attuativi innovativi e semplificati per la gestione
partecipata delle complessità del territorio come:
–
l‟Agenzia per il governo del territorio;
–
la manutenzione programmata;
–
il project financing;
–
gli incentivi per determinate tipologie di intervento in sintonia con gli obiettivi del
piano;
–
la perequazione e la compensazione.
Lo sviluppo sostenibile a Pontirolo Nuovo
Per sviluppo sostenibile consideriamo il soddisfacimento dei bisogni delle
generazioni presenti, senza che sia compromessa la possibilità delle generazioni future di realizzare
i propri bisogni, nella consapevolezza che la terra è un sistema chiuso e che i problemi ambientali
possono pesantemente condizionare il futuro della collettività.
Tale concezione significa che la crescita di Pontirolo Nuovo non può essere solo
quantitativa, ma anche qualitativa con una concezione dello sviluppo come processo culturale in cui
la crescita economica e la valorizzazione dell‟ambiente non sono poste in opposizione. Piuttosto lo
sviluppo sostenibile significa l‟idea di armonizzare o simultaneamente realizzare la crescita
economica e gli obiettivi ecologici; coscienti del problema della capacità degli ecosistemi naturali
di sostenere l‟economia e che l‟economia riconosce l‟impossibilità di aumentare indefinitamente la
sua scala.
53
L‟impossibilità di considerare le preferenze delle generazioni future, l‟incertezza
sulla evoluzione delle relazioni tra sistema economico e sistema ambientale, il problema
dell‟irreversibilità delle trasformazioni ambientali, chiedono che la pianificazione del territorio di
Pontirolo Nuovo provveda a realizzare una „sostenibilità forte‟, tale cioè da assicurare la
conservazione ed il miglioramento delle risorse ambientali contraddistinte dalla non sostituibilità.
Pontirolo Nuovo, città sostenibile delle bambine e dei bambine (L. 285/1997)
Il Piano promuove azioni per un ambiente comunitario rassicurante ricco di luoghi
accessibili, sicuri e conviviali al fine di superare il concetto di Pontirolo città degli adulti, di chi
produce e di chi consuma, di chi si muove con l‟auto, di chi è forte, di un luogo ostile a tutte le
fasce cosiddette deboli di cittadini, come i bambini.
Pertanto il Piano vuole strutturarsi anche con il contributo della „progettazione
partecipata‟ delle bambine e dei bambini tramite la scuola e forme di partecipazione (consiglio
comunale dei ragazzi, progetti operativi, rapporto con l‟ufficio tecnico comunale,...) nella
attuazione del piano.
Alcune attenzioni alle istanze delle persone deboli (campus scolastico, il verde
pubblico come sistema territoriale diffuso, la mitigazione del traffico, percorsi pedonali protetti,
ecc.) sono presenti nel Piano.
PARTI DEL TERRITORIO:
STRATEGIE E OBIETTIVI
Gli elaborati analitici pluridisciplinari, che sono alla base delle proposte di Piano,
costituiscono anche una sorta di monitoraggio, continuamente aggiornabile, delle caratteristiche del
territorio di Pontirolo Nuovo.
Gli studi e le indagini sulla tipologia edilizia e sulla morfologia urbana in varie
epoche storiche puntano ad individuare interventi volti alla riconoscibilità ed alla qualificazione
delle identità dei luoghi urbani ed extraurbani, al fine di contrastare fenomeni di omologazione
indifferenziata.
Gli studi analitici e interpretativi consentono di cogliere le caratterizzazioni socio–
demografiche del territorio e di incrociarle con le valenze fisiche (idrogeologia, ambiente,
agricoltura, paesaggio,...) al fine di individuare le idee che sottendono la stesura del Piano.
Comunque, in un momento delicato di transizione, apice di periodi di espansione
edilizia, si pone la necessità di una pausa, che consenta le verifiche e gli approfondimenti necessari
alle esigenze reali, in relazione al corretto utilizzo delle risorse di Pontirolo Nuovo.
L‟idea di Piano si basa sulla valorizzazione e sulla qualificazione del paesaggio di
Pontirolo Nuovo e di tutti gli ambienti che lo determinano e che costituiscono il suo patrimonio, la
sua risorsa ed i motivi della sua antropizzazione, che deve trovare nuova identità con processi di
qualificazione.
Quindi il PGT sviluppa temi programmatici che, sottintendendo la concertazione di
diversi attori e l‟uso di strumenti programmatori e attuativi articolati, portano ad incidere sulle
diverse parti del territorio, concepito come insieme di elementi areali, elementi puntuali e elementi
lineari quali:
1. gli ambiti della naturalità e agricoli
2. i Servizi
3. gli insediamenti.
Di ogni parte di territorio vengono espresse ambito per ambito le principali linee
strategiche e gli obiettivi che il Piano sottende e attiva.
54
1.
Gli ambiti della naturalità e agricoli
Gli spazi aperti verdi che sono caratteristica dei luoghi naturali, delle aree boscate
dei rilievi che separano i diversi livelli della pianura, della piana agricola della Gera d‟Adda,
disegnati dai tracciati dei canali artificiali (roggia Moschetta) realizzati per irrorare i campi coltivati
insieme con quelli più organizzati del verde pubblico urbano e sportivo in genere, sono un
patrimonio da tutelare e valorizzare sia per una fruizione pubblica (aree giochi, campi sportivi,
percorsi nella natura con piste ciclopedonali, aree di ristoro e ricreazione, ecc.), sia per quanto
riguarda il patrimonio di valori simbolici, culturali, produttivi, economici, paesaggistici, ambientali
ed ecologici che queste aree continuano a tramandare (canali, boschi, organizzazione poderale,
cascine, coltivazioni, rogge, fossi irrigui e strade poderali con piantumazioni, panorami, qualità
dell‟aria, presenza e qualità dell‟acqua, varietà delle specie arboree, ecc.).
In queste aree si gioca più che altrove la possibilità di instaurare relazioni positive a
diverse scale: internamente al territorio comunale, tra le singole frazioni o tra parti distinte e
distinguibili, ma anche alla scala sovracomunale con i comuni del Brembo e dell‟Adda e con i
rispettivi Parchi.
L‟idea di Piano per la promozione degli interventi di salvaguardia e di valorizzazione
degli spazi aperti naturalistici e agrari si fonda sulla partnership con il privato –non solo con
l‟imprenditore agricolo–, che tramite incentivi viene ritenuto „attore di presidio e gestore delle
risorse ambientale e agrarie‟. L‟Ente Parco deve operare come agenzia per la promozione delle
attività agrarie e per la valorizzazione del paesaggio.
Le modalità di gestione dei territori è affidata all‟ente gestore del PLIS della Gera
d‟Adda. Negli ambienti del PLIS della Gera d‟Adda e negli ambienti delle reti irrigue (canali,
rogge, scoline, ecc.) si deve dare attuazione ai contenuti e agli obiettivi del Piano del parco e dei
Piani di settore e si devono facilitare le iniziative dell‟Ente di gestione.
2.
Pontirolo nuovo: città pubblica
Servizi pubblici e Servizi di uso pubblico
L‟idea di Piano dei Servizi si fonda sul principio di Pontirolo Nuovo: città pubblica,
quindi sul concetto di estendere i diritti di cittadinanza tramite il potenziamento e la messa in rete
dei Servizi pubblici e dei Servizi di uso pubblico. Comprendendo nei Servizi non solo quelli fisici
(fra i quali anche la residenza sociale) ma anche quelli aspaziali come i Servizi sociali, culturali,
assistenziali, ecc.
Le strategie e gli obiettivi previsti per le azioni sono:

la qualificazione e il potenziamento dei Servizi sia quelli pubblici che quelli di uso
pubblico;

la trasformazione del carattere episodico delle attrezzature in carattere strutturale e organico
alla complessità del territorio;

la semplificazione delle procedure di erogazione di Servizi estendendo il principio di diritto
di cittadinanza;

la attivazione di tavolo di concertazione al fine di favorire l‟attuazione dei contenuti e degli
obiettivi del Piano dei Servizi e consentire processi continui di monitoraggio, valutazione e
di riprogrammazione dei Servizi;

la realizzazione di Pontirolo Nuovo delle bambine e dei bambini come territorio sostenibile
in base alla L. 285/1997;

per i territori interessati dalle discariche cessate il Piano prevede la prosecuzione degli
55
















interventi per la fruizione pubblica finalizzati a Parchi tematici e didattici (ambiente, natura,
fotovoltaico, ecc.) gestiti anche tramite convenzione da associazioni, onlus, ecc.;
la destinazione a Polo culturale dell‟area presso il Centro sportivo di via Leonardo da Vinci;
la destinazione a Centro socio-culturale (nido, laboratori per svantaggiati, di musica e arte,
ecc.) della ex scuola elementare di viale Italia;
l‟individuazione lungo la Francesca di un‟area attrezzata per feste e manifestazioni
facilmente accessibile (viabilità e parcheggi).
Per le infrastrutture per la mobilità il piano prevede:
la compensazione e la mitigazione ambientale degli impatti negli ambiti extraurbani e urbani
attraversati
il recupero ambientale e il ripristino delle aree degradate
l‟adeguamento della dotazione di parcheggi pubblici e di uso pubblico e l‟individuazione di
modalità differenziate di sosta
la tutela degli utenti deboli (pedoni, ciclisti, anziani, bambini, svantaggiati,...)
la qualificazione della sede dei percorsi, dei materiali, degli arredi, del corredo vegetale
l‟implementazione della rete intercomunale di percorsi pedonali e ciclabili
il potenziamento e la qualificazione delle reti e dei servizi tecnologici (illuminazione,......)
la qualificazione del sistema di relazione con la rete dei percorsi minori
il recupero dei percorsi di antica fondazione
la qualificazione dell‟ambiente urbanistico ed architettonico attraversato, in particolare la 525 e
la 122 (fronti degli edifici, spazi aperti, recinzioni, accessi, illuminazione, cartellonistica, ecc.)
la connessione qualitativa con i Servizi, la residenza, le attività commerciali e le attività
produttive
gli interventi di facilitazione della mobilità „dolce‟ (zone 30, ecc.)
la regolamentazione del traffico.
Le reti che concorrono a caratterizzare le infrastrutture per la mobilità di Pontirolo
Nuovo sono i percorsi storici e la rete sovralocale.
Le linee strategiche e gli obiettivi relativi ai percorsi di antica fondazione (rilevati
nella Carta del paesaggio) sono il recupero, la valorizzazione ed il corretto riuso sia nel centro
storico che negli spazi aperti, in questi ultimi da effettuare di concerto con l‟Ente Parco Gera
d‟Adda.
A protezione e valorizzazione del centro storico e al fine di favorire interventi di
mobilità „dolce‟ nel centro storico, si prevede il completamento della circonvallazione urbana tra la
SP 142 e la SP 143. L‟anello stradale svolge la funzione anche di margine sud del costruito rispetto
alla campagna: il percorso pertanto deve possedere forti caratteri paesistici di corridoio di relazione
tra i paesaggi urbani e i paesaggi della campagna.
Il territorio comunale a nord è attraversato da strade di rilevanza sovracomunale: la
Francesca (SP 122) e la strada del Brembo (ex SS 525). Il territorio verrà inoltre attraversato dalla
IPB, che collegando la Pedemontana e la BreBeMi metterà in relazione con la A4, la Padana
Superiore (ex SS 11) e la linea ferroviaria ad Alta Capacità.
La formazione della IPB deve diventare una occasione importante perché di concerto
con gli enti preposti si promuovano azioni per :
 qualificare la strada del Brembo (ex SS 525) e la Francesca (SP 122) con interventi per la
messa in sicurezza delle diverse categorie di utenza (automobilisti, pedoni, ciclisti, ecc.) e con
interventi per qualificare gli elementi e gli scenari urbanistici, paesaggistici e architettonici;
 riordinare il sistema dei trasporti e della viabilità;
56

facilitare l‟accessibilità al Parco Adda Nord, al PLIS della Gera d‟Adda, al nucleo storico e al
Parco scientifico tecnologico delle cave.
La sostenibilità delle operazioni di piano è derivata da una complessità di risorse e
iniziative collegate: dalle operazioni previste negli strumenti urbanistici vigenti e in itinere, dalle
operazioni degli ambiti di trasformazione ATp previsti dal PRG e confermati, dalle operazioni degli
ambiti di trasformazione AT, da urbanizzazioni, da diritti edificatori paracadutati nelle zone
ammissibili, da finanziamenti, ecc.
Il Piano prevede una dotazione di Servizi prevista dal Piano di diversa derivazione:
a) Servizi (in aggiunta ai Servizi primari) derivati dagli Strumenti urbanistici in itinere
La tavola sulla dotazione attuale dei Servizi (tav. DP 1c) illustra i Servizi realizzati.
b) Servizi derivati dagli Ambiti di Trasformazione
 ATp1 e ATp2: la dotazione dei Servizi Primari, la monetizzazione dei Servizi Secondari
 AT1: la dotazione dei Servizi Primari, la rotatoria tra via Radaelli e la SP 122, la
monetizzazione dei Servizi Secondari
 AT2: la dotazione dei Servizi Primari, l‟area per l‟ampliamento del campus scolastico, la
monetizzazione dei Servizi Secondari
 AT3: la dotazione dei Servizi Primari, la rotatoria tra via Mazzini e via de Gasperi e la
riqualificazione di via Mazzini dalla rotatoria alla via Treviglio, la monetizzazione dei Servizi
Secondari
 AT4: la dotazione dei Servizi Primari, l‟area per la formazione del Polo culturale, la
monetizzazione dei Servizi Secondari
 AT5: la dotazione dei Servizi Primari, la porzione della bretella di collegamento tra viale
Piemonte e la SP 143, la monetizzazione dei Servizi Secondari
 AT6: la dotazione dei Servizi Primari, la porzione della bretella di collegamento tra viale
Piemonte e la SP 143, la monetizzazione dei Servizi Secondari
 AT7: la dotazione dei Servizi Primari, la porzione della bretella di collegamento tra viale
Piemonte e la SP 143, la monetizzazione dei Servizi Secondari
c) Servizi da acquisire oppure da compensare con capacità edificatoria da paracadutare dove
previsto dal PdR oppure previsti come urbanizzazione del comparto oppure da finanziare
 la costruzione del Polo culturale dell‟area presso il Centro sportivo di via Leonardo da Vinci;
 la ristrutturazione a Centro socio-culturale (nido, laboratori per svantaggiati, di musica e arte,
ecc.) della ex scuola elementare di viale Italia;
 l‟attrezzatura per feste e manifestazioni dell‟area all‟incrocio tra la Francesca e via Fornasotto.
Il Programma triennale delle opere pubbliche 2010-2012 prevede la ristrutturazione
parziale della ex scuola elementare, la costruzione di tombe al cimitero, la formazione di bosco
multifunzionale, la formazione di pista ciclopedonale in via Manzoni.
3.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Gli insediamenti
Il Piano individua come territori che compongono gli insediamenti:
il centro storico
il tessuto urbano
gli insediamenti produttivi
Fornasotto
Parco scientifico tecnologico delle cave
gli ambiti e i corridoi di relazione.
57












Per questi territori il Piano prevede:
la promozione di incentivi all‟uso di tecniche di bioarchitettura e bioingegneria per favorire
azioni di risparmio energetico
la permeabilizzazione degli spazi aperti
la qualificazione delle relazioni tra i Servizi e la residenza
lo sviluppo e la qualificazione delle attività commerciali locali (esercizi di vicinato)
l‟applicazione del Piano di risanamento dal rumore
interventi di compensazione e mitigazione ambientale di eventuali impatti
il riconoscimento del ruolo strategico e di pubblico interesse del „verde privato‟ sia dal punto
di vista del decoro urbano sia dal punto di vista dell‟ambiente negli insediamenti residenziali
e negli insediamenti produttivi (Guida del verde)
l‟utilizzazione delle forme innovative della legislazione per la attuazione degli interventi
(Accordi di Programma, Programmi Integrati di Intervento, Contratti di Quartiere, Programmi
di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio,....)
il riuso e l‟ottimizzazione del patrimonio edilizio esistente
incentivi per l‟edilizia convenzionata
la promozione di attori (Società mista pubblica e privata, Consorzio di operatori, ecc.) per
l‟attivazione e il sostegno degli interventi, in particolare nel recupero
l‟attivazione di partnership pubblico–privato per gli interventi.
Le linee strategiche e obiettivi che indirizzano i tre atti (DP, PdS e PdR) del Piano
sono articolate per territorio. Si possono così riassumere:
a)
Il centro storico, luogo della memoria e sito della identità

recupero, valorizzazione e riuso del centro storico, come luogo della memoria e sito di
identità

recupero delle valenze dei luoghi aperti al pubblico (strade, piazze, slarghi, ecc.)

recupero e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e paesaggistico

individuazione delle regole per il recupero e la riqualificazione

individuazione di incentivi (fiscali, economici, volumetrici, ecc.) per gli interventi

individuazione di metodi per snellimento e facilitazione delle procedure per gli interventi

individuazione di strumenti per favorire l‟inserimento di funzioni commerciali e di
socializzazione (esercizi di vicinato, ristoranti, ecc.) per l‟incremento e il mantenimento della
complessità e della vitalità dei nuclei

mantenimento e cura delle aree libere private organizzate a parco, giardino, orti

consolidamento della rete di parcheggi di attestamento e di servizio

mitigazione del traffico, mobilità „dolce‟.
b)
Il tessuto urbano

individuazione di criteri per la riqualificazione urbanistica delle aree dimesse o in degrado

qualificazione degli isolati e dei quartieri, operazioni di riuso e di riconversione compatibili

qualificazione degli spazi aperti che strutturano il tessuto urbano dei quartieri

valorizzazione e potenziamento delle trame del verde pubblico e del verde privato

recupero e valorizzazione dei percorsi di collegamento tra le parti edificate e gli ambiti
territoriali di contesto

valutazione della sostenibilità di processi di edificazione residenziale e indicazione di principi
insediativi

sostegno alle attività commerciali locali (esercizi di vicinato) e messa in sistema

individuazione di incentivi (procedurali, fiscali, economici,...) per gli interventi di
riqualificazione del patrimonio edilizio.
58
c)













d)







e)





Gli insediamenti produttivi
qualificazione dei siti, operazioni di riuso e di riconversione compatibili
potenziamento e qualificazione delle reti tecnologiche
qualificazione degli spazi aperti e qualificazione morfologica degli interventi
controllo dei processi di espansione
potenziamento e valorizzazione del verde privato di pertinenza
potenziamento e miglioramento delle forme di accesso e implementazione della dotazione di
Servizi a parcheggio pubblici o di uso pubblico e di parcheggi pertinenziali (logistica, addetti,
ospiti, ecc.)
compensazione e mitigazione degli impatti sull‟ambiente
promozione di attività di tipo innovativo, di tipo sperimentale, legate alla ricerca, con
tecnologie ambientalmente sostenibili, che interessano lo sviluppo integrato del territorio,
dotate di certificazioni
divieto di attività produttive a rischio rilevante di incidente ambientale
contrasto alle attività di deposito, logistica, magazzino, prefabbricazione, e a quelle attività
che comportano grande spreco di spazio, scarsa ricerca e innovazione, basso numero di
addetti, ricadute negative sul territorio
una volta portato a termine il Piano cave provinciale, valorizzazione dei bacini estrattivi
secondo il „Piano strategico‟ già adottato dall‟Amministrazione
sviluppo delle attività terziarie (ricreative, sportive, di svago, ecc.) di riuso delle cave cessate
utilizzazione e produzione di energie alternative ed ecosostenibili in grado di garantire la
copertura delle attività produttive nonché di cedere energia alla rete urbana come condizione
necessaria e obbligatoria per gli interventi.
Fornasotto (opificio, residenze, manufatti, ecc.)
recupero e valorizzazione dei manufatti anche con operazioni di riuso e di riconversione
compatibili
individuazione di incentivi (procedurali, fiscali, economici,...) per gli interventi di recupero
del patrimonio edilizio
manutenzione e qualificazione degli spazi aperti che strutturano il tessuto urbano
valorizzazione e potenziamento delle trame del verde pubblico e del verde privato
recupero e valorizzazione dei percorsi di collegamento tra le parti edificate e gli ambiti
territoriali di contesto
manutenzione degli elementi propri del sistema dei canali
rafforzamento dei segni del sito intesi come valori identitari nella memoria di cittadinanza.
Il Parco scientifico tecnologico delle cave
iniziative di integrazione fra le diverse attività (attività estrattiva, ambienti naturali,
attrezzature ricreative, servizi, attività produttive, percorsi di rilevanza sovracomunale, ecc.)
al fine di formare un paesaggio poliedrico, multiforme e integrato;
predisposizione di un Programma integrato delle varie tipologie di interventi e di azioni con
l‟individuazione di meccanismi per incentivi alle azioni che raggiungono gli obiettivi del
Piano
valorizzazione dei bacini estrattivi e del paesaggio delle cave -a Piano cave cessato- con
interventi di valorizzazione del paesaggio aspro delle cave capaci di raccontare le vicende
trasformative anche se violente e non solo con interventi di mitigazione e mascheramento
ambientale;
attuazione del „Piano strategico per la riqualificazione paesistico-ambientale‟ del territorio
delle cave, già adottato dall‟Amministrazione
formazione di un museo- centro studi sulle attività estrattive
59









f)




Parco di arte contemporanea, iniziative-istallazioni di land-art collegate alle Gallerie di arte
contemporanea (Gamec, Alt, ecc.)
qualificazione e potenziamento delle iniziative di uso ricreativo, ludico, sportivo, ecc.
qualificazione della strada del Brembo (ex SS 525) e della Francesca (SP 122) con interventi
per la messa in sicurezza delle diverse categorie di utenza (automobilisti, pedoni, ciclisti,
ecc.), per favorire l‟accessibilità (parcheggi, ecc.); creazione di strada di elevata qualità
urbanistica e architettonica, formazione di un paesaggio stradale di pregio
qualificazione urbanistica e architettonica dei comparti produttivi e formazione di paesaggio
industriale di eccellenza
potenziamento e miglioramento delle forme di accesso e implementazione della dotazione di
Servizi a parcheggio pubblici o di uso pubblico e di parcheggi pertinenziali (logistica, addetti,
ospiti, visitatori, ecc.)
promozione di attività di tipo innovativo, di tipo sperimentale, legate alla ricerca, con
tecnologie ambientalmente sostenibili, che interessano lo sviluppo integrato del territorio,
dotate di certificazioni
utilizzazione e produzione di energie alternative ed ecosostenibili in grado di garantire la
copertura delle attività produttive nonché di cedere energia alla rete urbana come condizione
necessaria e obbligatoria per gli interventi
azioni di integrazione tra il Parco delle cave, il Plis della Gera d‟Adda, il Parco Adda
residenzialità nel centro storico: promozione anche con incentivi e premialità di residenzialità
(turismo, albergo diffuso, ecc.) nel centro storico collegate alle attività del Parco scientifico.
Gli ambiti e i corridoi di relazione, siti di pausa nel tessuto urbano, di attenzione
agli aspetti percettivi ed alle relazioni paesaggistiche, ambienti di margine
all’edificato
mantenimento dello spazio aperto e delle soluzioni di continuità tra lo spazio urbano e lo
spazio aperto a funzione paesaggistica ed ecologica
contenimento dell‟espansione dell‟area urbana finalizzato al mantenimento di spazi aperti di
distacco
riqualificazione e progettazione ambientale dei siti degradati
attenzione al delicato rapporto tra edificato urbano e campagna con particolare rilievo al tema
del disegno dei bordi con individuazione di principi insediativi delle aree di margine, capaci
di mettere in relazione il disegno anche storico degli spazi aperti, con gli spazi pubblici e le
infrastrutture e con gli insediamenti.
60
LE TRASFORMAZIONI
Il tessuto consolidato
Il tessuto consolidato comprende oltre i nuclei di antica fondazione, i quartieri
moderni e contemporanei.
Il tessuto consolidato comprende anche le aree interessate da strumento urbanistico
attuativo (atti, convenzioni, accordi di programma, concordati, schemi preliminari di fattibilità,
strumenti urbanistici attuativi, vas, …) vigente, in itinere e derivante da processi di concertazione in
corso, normate dal PdR e dal PdS. Qualora lo strumento urbanistico attuativo non avesse
conclusione, il Documento di Piano dovrà procedere a stabilire i contenuti e gli obiettivi
d‟intervento sull‟area.
Gli sviluppi residenziali
Il Piano conferma alcuni Ambiti di trasformazione previsti dal PRG; tali aree
vengono denominate Ambiti di trasformazione previsti (ATp).
La valutazione ed il dimensionamento dei nuovi sviluppi residenziali previsti dal Pgt
sono basati sulle Linee Guida della Provincia (DGP 372/2008).
In base alle analisi socio-economiche sviluppate e sulla scorta degli studi effettuati si
è fatto riferimento al numero di famiglie e alla necessità di alloggi. Valutato che il numero delle
unità abitative vuote non è rilevante al soddisfacimento dei bisogni (vuoto fisiologico) si è
proceduto alla stima del fabbisogno di alloggi, attribuendo agli alloggi la dimensione media
riscontrata.
Al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi del Piano e al fine di facilitare le
operazioni a fronte anche della frantumazione delle proprietà il Documento stabilisce che gli
Ambiti di trasformazione significativi dal punto di vista paesaggistico, ambientale, urbano e dei
servizi sono sottoposti a Schema urbanistico strategico promosso dall‟Amministrazione comunale
di concerto con le proprietà, le cui spese di redazione sono in modo perequato a carico delle
proprietà.
Gli ambiti destinati alla residenza costituiscono il completamento del tessuto urbano
consolidato.
Sviluppi produttivi
La valutazione ed il dimensionamento degli sviluppi insediativi del settore
produttivo sono basati sulle Linee Guida della Provincia (DGP 372/2008).
Lo sviluppo insediativo necessario alle attività economiche ha elementi di
riferimento connessi non solo alla presenza di fabbisogni ma anche a scelte di ordine strategico.
In prima istanza si tiene conto dell‟esigenza di creare posti di lavoro per il
soddisfacimento della domanda interna e in seconda istanza dell‟esigenza di razionalizzare dal
punto di vista urbanistico e funzionale i comparti produttivi esistenti troppo densi dal punto di vista
del costruito, irrazionali nell‟organizzazione urbana, poveri di attrezzature basilari (spazi per la
movimentazione, parcheggi privati, verde, ecc.) e carenti di Servizi. L‟obiettivo e anche quello di
promuovere attività ecocompatibili di eccellenza e innovative.
Gli Ambiti di Trasformazione AT destinati alle attività produttive previsti dal Piano sono il
completamento degli ambienti produttivi esistenti.
61
LA PROPOSTA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DI PONTIROLO NUOVO
Dimensionamento teorico di piano
L‟idea di Piano può essere riassunta in modo schematico per strategie e articolata per
azioni:
1. Pontirolo Nuovo riconosce e valorizza le sue risorse
- tutela e valorizzazione degli ambienti naturali
- salvaguardia e valorizzazione degli spazi aperti
- potenziamento della rete ecologica e delle biodiversità
- incentivi per il risparmio energetico
- tessuto continuo di verde (naturale, pubblico e privato)
2. Pontirolo Nuovo rafforza i diritti di cittadinanza e la città pubblica
- Piano dei Servizi
- rete di percorsi pedonali e ciclabili
- miglioramento della mobilità, misure di mitigazione e di compensazione
3. Pontirolo Nuovo valorizza la sua identità e la sua memoria
- incentivi per il recupero del nuclei di antica fondazione
4. Pontirolo Nuovo non si amplia, si trasforma, si qualifica e si ammoderna
- limiti alla espansione e alla dispersione
- incentivi per interventi di qualificazione
- incentivi per le attività produttive innovative e ecosostenibili
- incentivi per gli interventi di attuazione del Parco scientifico tecnologico delle cave / Parco di
arte contemporanea
- messa in rete e qualificazione delle attività commerciali locali (esercizi di vicinato)
5. Agenzia per il governo del territorio di Pontirolo Nuovo
- concertazione pubblico-privato
- governo delle azioni previste dal Piano.
Nel gennaio 2010 i residenti sono 5000. Il Piano di Governo del Territorio prevede un incremento
degli abitanti „teorici‟ di circa 900 unità derivati dagli Ambiti di Trasformazione.
Pertanto il Piano di Governo del Territorio prevede complessivamente circa 5900
abitanti „teorici‟ (5.000 residenti al 2010 + 900 nuovi abitanti teorici), a fronte dei 10.960 abitanti
previsti dal PRG. E‟ necessario comunque tenere presente che i numeri non sono in grado di
rappresentare le complessità della realtà socio-economica in quanto “La scienza delle previsioni
sociali è poco attrezzata a venire a patti con l‟irregolarità, la fluttuabilità delle cose” (Massimo Livi
Bacci, demografo).
62
.
Idee di piano, indirizzi, obiettivi
63
elementi dimensionali di riferimento
COMPONENTI DEL PAESAGGIO
NATURALE E AGRARIO
SERVIZI
viabilità
TESSUTO URBANO
centro storico
ambiti residenziali
ambiti produttivi
cave
attività ludico-ricreativo-sportiva
di iniziativa privata (ex cava)
AMBITI DI TRASFORMAZIONE
servizi
ambiti paesaggio naturale agrario
ambiti residenziali
ambiti produttivi
mq
mq
mq
6.963.000
6.963.000
mq
990.100
mq
2.877.000
mq
267.500
575.900
414.200
mq
mq
mq
mq
68.100
585.200
738.600
1.210.900
mq
274.200
mq
mq
mq
mq
mq
50.600
900
146.000
70.000
TOTALE
mq 11.097.600
Dati con riferimento alla “Scheda informativa e di certificazione perla valutazione di compatibilità
con il PTCP degli strumenti urbanistici comunali”, allegato 2.1 alla DGP n. 52 del 21 febbraio 2008
Aree urbanizzate (Tessuto urbano + AT residenziali e produttive)
Servizi (Aree urbanizzate + AT)
Aree agricole (Paesaggio naturale e agrario)
Totale
mq
mq
mq
mq
3.093.000
1.040.700
6.963.900
11.097.600
64
TABELLA SLP DEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE
Superficie totale Ambiti di Trasformazione (AT + Atp)
AT1
AT2
AT3
AT4
AT5
AT6
m2
m2
m2
m2
m2
m2
superficie
AT
IF/IT
75.100 IF
44.200 IT
29.800 IF
8.500 IT
37.800 IT
58.300 IT
indice m2/m2
0,55
0,25
0,20
0,25
0,25
0,25
totali slp AT
ATp1 m2
ATp2 m2
9.100
4.700
IF
IF
TOTALI slp AT+Atp
TOTALE GENERALE AT + Atp
a)
b)
c)
d)
e)
f)
0,30
0,30
m2
267500,00
slp - m2
produttivo
40.000
-
slp - m2
residenziale
11.000
3.700
1.700
9.500
14.600
40.000
40.500
-
2.200
1.100
40.000
43.800
destinazione
produttivo
residenziale
residenziale
residenziale
residenziale
residenziale
residenziale
residenziale
83.800
La previsione del PGT è sostenibile in quanto si fonda su:
la tutela e la valorizzazione ambientale di grandi territori di carattere naturalistico: gli ambiti
del Plis Geradadda (oltre 6.300.000 mq);
un livello elevato e qualitativo di Servizi Secondari (dotazione „teorica‟ di circa 90 mq/ab);
la incentivazione del recupero dei manufatti di antica fondazione;
la riqualificazione del tessuto urbano (bioarchitettura, risparmio energetico, ecc.);
nella produzione la incentivazione di processi ecosostenibili e di innovazione tecnologica.
la promozione di interventi di valorizzazione dei territori interessati da cave e discariche e la
formazione di Parco scientifico tecnologico e di Parco di arte contemporanea.
Le aree degli Ambiti di Trasformazione (AT + ATp) incidono percentualmente sulla totalità del
territorio comunale nella misura di circa il 2,5%
Le stesse aree, relativamente al tessuto urbano consolidato, risultano essere inferiori al 10% (circa
9,3%)
65
6.
I CRITERI DI INTERVENTO
indice
6.A) IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT): FINALITÀ
6.B) AGENZIA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO
6.C) RINVIO AD ALTRE DISPOSIZIONI DIFFORMITÀ E CONTRASTI
TRA DISPOSIZIONI
6.D) CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO
6.E) COMPENSAZIONE, PEREQUAZIONE, INCENTIVAZIONE
6.F) DIRETTIVE PER IL PIANO DEI SERVIZI (PdS)
6.G) DIRETTIVE PER IL PIANO DELLE REGOLE (PdR)
6.H) INDIVIDUAZIONE DI AMBITI ASSOGGETTATI A PIANO ATTUATIVO
6.I) MODALITÀ E STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO
DI PIANO E PRESCRIZIONI PER IL PIANO ATTUATIVO
6.L) PIANI DI SETTORE
6.M) GLI INTERVENTI NEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE
6.M.1
6.M.2
Ambiti di Trasformazione previsti (ATp)
Ambiti di Trasformazione (AT)
66
Ogni comportamento e azione operante sul territorio o avente riflessi sul territorio deve concorrere al
raggiungimento degli obiettivi del Documento di Piano. I criteri di intervento hanno carattere di
orientamento e carattere puntuale in rapporto alle azioni di riferimento.
6.A) IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT): FINALITÀ
II Piano di Governo del Territorio (PGT) costituisce un progetto urbanistico unitario per il territorio
comunale con le seguenti finalità:
 mantenere e valorizzare i caratteri paesistico-ambientali e di abitabilità del territorio;
 consolidare e potenziare il ruolo economico, sociale e culturale di Pontirolo Nuovo nei confronti
del contesto territoriale;
 migliorare i Servizi a carattere locale e urbano e l'offerta intercomunale;
 qualificare le opportunità degli abitanti.
Le finalità del PGT sono perseguite aderendo ai principi di partecipazione, attenzione alla pluralità
delle esigenze sociali e culturali, alla composizione della popolazione, alla sostenibilità dello sviluppo,
alla valorizzazione delle risorse economiche locali e al risparmio del suolo.
I contenuti del Piano di Governo del Territorio sono ispirati a criteri di imparzialità, economicità,
efficacia dell'azione amministrativa, semplificazione delle procedure e comprensibilità da parte dei
cittadini, facile attuabilità delle scelte gestionali in rapporto alle potenzialità dell'apparato comunale, a
necessità di risparmio delle risorse pubbliche, ottimizzazione delle risorse naturali, miglioramento dei
servizi pubblici. Il Piano di Governo del Territorio si attua col concorso delle differenti destinazioni di
suolo urbano ai benefici economici derivanti dalla sua attuazione, applicando in modo circostanziato i
principi di perequazione, traslazione e flessibilità, tra le diverse destinazioni del suolo, qualora non ci
siano contrasti con gli interessi pubblici generali. La stesura del PGT mira alla massima
semplificazione, comprensibilità (anche da parte del cittadino non esperto) delle scelte compiute e del
conseguente apparato descrittivo ed esplicativo del PGT e delle indicazioni normative formulate al
fine della migliore attuabilità.
II Piano di Governo del Territorio ai sensi della LR 12/2005 è costituito dal Documento di Piano, dal
Piano dei Servizi e dal Piano delle Regole.
II Piano di Governo del Territorio:
 è strumento a specifica valenza paesaggistica di maggiore definizione e dettaglio in ottemperanza
agli articoli 6 e 34 della Normativa (DGR 6447 del 16/1/2008) del Piano Territoriale Paesistico
Regionale (PTR), alle Linee guida per l‟esame dei progetti (DGR 7/11045 del 2002) ed al PTCP
in base delle tavole DP1 “Carta del paesaggio” e della Disciplina paesistica del PdR;
 risulta compatibile con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia, rispetto al quale
propone alcune integrazioni per quanto concerne la migliore definizione del paesaggio fisico e
naturale derivata dalle analisi settoriali, il miglioramento dell‟insediamento residenziale e la
qualificazione ed il potenziamento degli sviluppi insediativi del settore produttivo;
 è redatto con riferimento alle risultanze del Rapporto ambientale per la procedura di Valutazione
Ambientale Strategica (VAS);
 esplica la propria efficacia disciplinando, anche tramite Piani Attuativi, interventi di
completamento, trasformazione urbanistica ed edilizia e vincoli sia di natura strategica, a carattere
paesistico, sia operativa a breve e medio termine;
 attraverso il Documento di Piano (DP) definisce il quadro ricognitivo e gli obiettivi di sviluppo, di
miglioramento e di qualificazione;
 attraverso il Piano dei Servizi (PdS) individua e norma le destinazioni pubbliche per programmare
la dotazione di aree e opere di varia tipologia per servizi pubblici e di interesse pubblico;
67

attraverso il Piano delle Regole (PdR) individua e norma le destinazioni private del suolo e degli
edifici, le modalità di intervento sulle parti edificate non assoggettate a pianificazione attuativa e
le aree a destinazione agricola.
Il PGT individua come obiettivi strategici del governo del territorio alcuni tematismi sui quali far
convergere la progettualità pubblica e l'iniziativa privata:
a) Pontirolo Nuovo, territorio verde
Le iniziative private e le iniziative pubbliche vengono finalizzate alla formazione di una organico
tessuto di diversi tipi e trame di verde, tra di loro strutturati e connessi, e costituiti da insiemi:
 il verde naturalistico e ambientale: i territori del PLIS della Gera d‟Adda;
 il verde urbano: gli ambienti aperti pubblici, gli ambienti aperti privati, il verde ornamentale, la
campagna urbana, ecc.
b) Il paesaggio della memoria di Pontirolo Nuovo
Le iniziative private e le iniziative pubbliche vengono finalizzate al recupero e valorizzazione degli
elementi e dei luoghi della memoria come:
 incentivi per il recupero e la valorizzazione dei centri storici di Pontirolo Nuovo e dei manufatti di
antica fondazione;
 recupero e valorizzazione della rete dei percorsi di antica fondazione.
 formazione di Parco scientifico tecnologico delle cave – Parco di arte contemporanea.
c)
Pontirolo Nuovo, città pubblica
Le azioni private e le azioni pubbliche vengono finalizzate ad elevare la quantità e la qualità dei
Servizi primari, secondari, di interesse generale e dei Servizi aspaziali al fine di estendere i diritti di
cittadinanza e di implementare la “città pubblica”. I Servizi (pubblici e di uso pubblico) devono
diventare la struttura portante del territorio e della vita della comunità.
6.B) AGENZIA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO
L'Amministrazione Comunale al fine di favorire l'attuazione del PGT e la partnerschip pubblicoprivata può costituire l'Agenzia per il governo del territorio.
L'Agenzia per il governo del territorio ha il compito di:
 formulare una agenda strategica per promuovere l'attuazione del PGT, attivando processi di
copianificazione e di concertazione tra soggetti e attori diversi;
 attivare forum di concertazione;
 semplificare le procedure attuative degli interventi;
 effettuare periodiche verifiche sull'attuazione e sulla qualità degli interventi di PGT;
 promuovere lo Sportello unico per la semplificazione delle procedure attuative del PGT;
 promuovere incentivi che favoriscano gli interventi di qualificazione ambientale;
 attivare Conferenze di Servizi al fine di semplificare le procedure;
 operare come centro informativo;
 promuovere e costituire Società miste pubblico-privato (consorzio, Stu, ecc.) per gli interventi
previsti dal piano;
 fornire servizi;
 fornire supporto all'UTC.
L'Agenzia relaziona al Consiglio Comunale nelle occasioni stabilite dal regolamento.
Al fine di razionalizzare i propri compiti e renderli più efficaci l'Agenzia si organizza tramite
Responsabili operativi in tre settori.
68
1) I Servizi, con il compito di:
 ottenere la semplificazione delle procedure di erogazione di Servizi;
 rendere efficaci le prestazioni quale unico referente operativo tra i vari Assessorati interessati
(servizi sociali, istruzione, territorio, lavori pubblici) ed il volontariato;
 attivare un "tavolo di concertazione" costituito quantomeno dai rappresentanti dell'Agenzia e
dai rappresentanti di Enti, Associazioni e Volontariato, della Consulta giovani e del Consiglio
comunale delle bambine e dei bambini, al fine di favorire l'attuazione dei contenuti e degli
obiettivi del Piano dei Servizi e consentire processi continui di monitoraggio, valutazione e
riprogrammazione dei Servizi;
 costituire, in base alla L. 285/1997 per la città sostenibile delle bambine e dei bambini, il
Laboratorio "Pontirolo Nuovo dei bambini" formato da una equipe di educatori, esperti in
comunicazione e tecnici, che lavorando in relazione con il Consiglio comunale delle bambine
e dei bambini possano far emergere e cogliere le idee e i suggerimenti per la progettazione, la
realizzazione e la gestione dei Servizi.
2) La riabilitazione e lo sviluppo del Centro storico con il compito di:
 formulare una agenda strategica per promuovere l'attuazione delle previsioni del Piano;
 promuovere forme di divulgazione dei contenuti e degli obiettivi del Piano;
 attivare processi di copianificazione e di concertazione tra soggetti e attori diversi, pubblici e
privati;
 contribuire alla formulazione di una agenda strategica per la promozione del Centro Storico in
sinergia con altri enti del territorio;
 promuovere e sostenere le attività economiche;
 migliorare e qualificare le reti tecnologiche;
 attivare forum di concertazione;
 promuovere la ricettività turistica anche in forme innovative (turismo in appartamento, borgo
albergo, bed & breakfast, rete di ristorazione, di servizi e di attrezzature, ecc.);
 attivare di concerto con l'ASL forme di deroga al R.L.I. e di semplificazione delle procedure, in
considerazione delle valenze architettoniche del Centro storico;
 promuovere riduzioni delle tassazioni per i residenti, per i commercianti, ecc.;
 facilitare e rendere meno onerosi gli interventi di recupero nel Centro storico;
 incentivare iniziative culturali, promuovere studi e ricerche;
 promuovere convenzioni con gli artigiani (muratore, falegname, fabbro, imbianchino,
idraulico, ecc.) per facilitare gli interventi previsti nel Centro storico e per far crescere una
cultura materiale (scuola artigianale) del costruire a regola d‟arte;
 effettuare periodiche verifiche sull'attuazione e sulla qualità degli interventi;
 promuovere incentivi, che favoriscano gli interventi di riabilitazione;
 promuovere e favorire la costituzione di consorzi tra operatori diversi pubblici e privati
(residenti, commercianti, operatori economici, ecc.) per la formazione di autorimesse e di
depositi ai piani terra degli edifici e per la formazione di autorimesse e di depositi ipogei,
collocati in ambiti limitrofi al Centro storico.
3)
La tutela e la valorizzazione dell'ambiente, con il compito di:
 attivare il percorso di certificazione EMAS (Eco Management and Audit Scheme) disciplinato
dal Regolamento comunitario secondo i Programmi di Miglioramento Ambientale approvati
dall'Amministrazione;
 contribuire alla formulazione di programmi e di iniziative per incoraggiare e controllare lo
sviluppo sostenibile tramite Agenda 21 Locale;
 costituire società, come l‟ESCO (Energy Service Companies), per progetti di efficientamento
energetico e di riduzione di inefficienze, sprechi e usi impropri;
69
 formulare una agenda strategica per promuovere l'attuazione delle previsioni ecologicoambientali-paesaggistiche previste nel PGT anche con il meccanismo degli incentivi;
 promuovere forme di divulgazione dei contenuti e degli obiettivi ecologico-ambientalipaesaggistici del PGT;
 incentivare e promuovere iniziative culturali, studi e ricerche in tema ecologico, ambientale e
paesaggistico;
 promuovere, sostenere e semplificare le procedure attuative degli interventi (sportello unico,
conferenze di servizio,....) che hanno come obiettivo il miglioramento ambientale;
 formazione di Parco scientifico tecnologico delle cave – Parco di arte contemporanea
 promuovere e sostenere gli interventi "a basso consumo" in conformità alla legislazione
nazionale e regionale, promuovere la Guida per la promozione, gli incentivi e i contributi agli
edifici a basso consumo.
6.C) RINVIO AD ALTRE DISPOSIZIONI
DIFFORMITÀ E CONTRASTI TRA DISPOSIZIONI
Per quanto non indicato dal Documento di Piano si applicano i disposti della legislazione
sovraordinata e in particolare i disposti del PTR, del PTCP e del PTC del Parco dei Colli, nonché le
disposizioni dei regolamenti vigenti per quanto non in contrasto con la Normativa Piano dei Servizi e
del Piano delle Regole.
In caso di contrasto tra la Normativa e le planimetrie, prevale la Normativa; in caso di contrasto tra le
planimetrie a scala diversa, prevalgono quelle a scala di maggior dettaglio.
Per quanto non esplicitamente previsto, si rinvia, in ragione di principi della semplificazione e della
economicità dell'attività amministrativa, alle disposizioni statali e regionali e, in quanto compatibili,
alla regolamentazione comunale in materia edilizia, dei lavori pubblici ed ambientale.
In caso di difformità tra previsioni aventi diversa cogenza, prevale quella avente valore cogente
maggiore.
In caso di difformità tra previsioni di eguale cogenza contenute in elaborati appartenenti a documenti
diversi del PGT prevale sempre la previsione contenuta nel Piano dei Servizi, stante il carattere di
pubblica utilità delle previsioni contenute nel PdS; prevale la previsione del Piano delle Regole in caso
di contrasto tra questo ed il Documento di Piano, stante il valore conformativo delle previsioni
contenute nel PdR.
In caso di difformità tra previsioni del PGT e quelle di eguale cogenza contenute in Piani di Settore,
per determinarne la prevalenza deve applicarsi il principio di specialità.
6.D) CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO
In base all‟art. 8 della LR 12/2005 il Documento di Piano definisce:
 il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del
comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di
programmazione regionale e provinciale, proponendo alcune integrazioni del PTCP che si
ravvisano necessarie in base alle analisi effettuate;
 il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute,
individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili,
gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del paesaggio agrario e
l'assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la
trasformabilità del suolo e del sottosuolo;
 la maggiore precisazione del Quadro paesaggistico comunale in ottemperanza all'art. 6 della
Normativa (DGR 6447 del 16/1/2008) del PTR;
 l'assetto geologico, idrogeologico e sismico.
70
Sulla base degli elementi del precedente comma, il Documento di Piano:
 individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico
per la politica territoriale, indicandone i limiti e le condizioni di sostenibilità ambientale e di
coerenza con le previsioni di livello sovracomunale;
 sulla base del PTCP determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella
definizione di tali obiettivi il Documento di Piano tiene conto della riqualificazione del territorio,
della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l'utilizzazione ottimale delle risorse
territoriali, della definizione dell'assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di
utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale;
 determina, in coerenza con i precedenti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di
intervento per la residenza, comprese le eventuali politiche per l'edilizia residenziale pubblica, le
attività produttive primarie, secondarie e terziarie, comprese quelle della distribuzione
commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale;
 dimostra la compatibilità delle politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche
attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul territorio
contiguo;
 individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di trasformazione,
definendo i relativi criteri di intervento tramite Piani attuativi, preordinati alla tutela ambientale,
paesaggistica e storico-monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, laddove
necessario;
 determina le modalità di recepimento delle previsioni contenute nei piani di livello sovracomunale
e l'eventuale conseguente proposizione di obiettivi di interesse comunale;
 definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione.
In base all'art. 8 della LR 12/2005 il Documento di Piano non contiene previsioni che producano effetti
diretti sul regime giuridico dei suoli; il Documento ha validità quinquennale ed è sempre modificabile.
In base all'art. 12 della LR 12/2005 l'attuazione degli interventi di trasformazione e sviluppo avviene
attraverso Piani attuativi; le previsioni contenute nei Piani attuativi hanno carattere vincolante e
producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli.
6.E) COMPENSAZIONE, PEREQUAZIONE, INCENTIVAZIONE
In ottemperanza a quanto previsto dall'art. 11 della LR 12/2005 il piano definisce criteri per la
compensazione, la perequazione e la incentivazione.
 Compensazione
Alle aree destinate alla realizzazione di Servizi possono essere attribuiti, a compensazione della loro
cessione gratuita al Comune, aree in permuta o diritti edificatori trasferibili sulle aree stabilite dal
PGT.
Il diritto edificatorio attribuito alle aree destinate a Servizi Secondari è If = 0,30 mq/mq, alle aree
destinate a Servizi Primari è If = 0,15 mq/mq; il diritto edificatorio viene paracadutato nelle zone dove
è ammesso dal Piano delle Regole.
 Perequazione
La perequazione si applica sia per ambito che tra ambiti. Negli interventi deve essere garantita per
mezzo di Convenzione la perequazione delle condizioni tra i singoli proprietari in modo proporzionale
alla superficie reale di proprietà, salvo condizioni particolari stabilite nella normativa dello specifico
Ambito di trasformazione.
La perequazione è ottenuta applicando lo stesso indice edificatorio a tutte le aree incluse nella
perimetrazione che lo definisce fisicamente, indipendentemente dalla destinazione d'uso da realizzarsi
effettivamente all'interno dello strumento attuativo.
Salvo che non sia diversamente previsto dal PGT o dal PA, non partecipano alla perequazione le
proprietà pubbliche attinenti Servizi primari compresi nella perimetrazione.
71
 Incentivazione
A fronte di rilevanti benefici pubblici che si intende raggiungere il Documento di Piano stabilisce in
ottemperanza all'art. 11 della LR 12/2005 incentivi agli interventi che concorrono all'ottenimento degli
obiettivi di Piano. Gli incentivi consistono nell'incremento fino al massimo del 15% della Slp o del
volume ammessi. I meccanismi di applicazione dei vari tipi di incentivi, le modalità di calcolo, le
possibilità di sommatoria tra vari incentivi, ecc. devono essere disciplinati da un Regolamento.
La Normativa del PdS e la Normativa del PdR meglio definiscono il rapporto tra incentivi ed obiettivi
di Piano; gli incentivi possono derivare dagli interventi di:
a.
recupero degli immobili nel Centro storico;
b.
riqualificazione urbana;
c.
Servizi di edilizia residenziale pubblica, alloggi a destinazione sociale, alloggi con patto di
solidarietà, alloggi per persone anziane;
d.
edilizia bioclimatica e del risparmio energetico;
e.
recupero delle aree degradate o dismesse.

Registro delle cessioni dei diritti edificatori
I diritti edificatori derivati dalle compensazioni, dalle perequazioni, dall‟incentivazione e dal Piano
sono commerciabili e sono utilizzabili in tutti gli ambiti a destinazione residenziale secondo la
Normativa del PdR anche in incremento della Slp o del volume ammessi.
In conformità al comma 4 dell‟art. 11 della LR 12/2005 l'Amministrazione istituisce il registro delle
cessioni dei diritti edificatori derivati dalla compensazione, dalla perequazione e dall‟incentivazione,
aggiornato e reso pubblico secondo le modalità stabilite dal Regolamento.
L‟Amministrazione stabilisce in base a necessità urbanistiche e di Servizi eventuali priorità nella
cessione dei diritti.
6.F) DIRETTIVE PER IL PIANO DEI SERVIZI (PdS)
Le finalità strategiche del Piano dei Servizi (PdS) sono:
 difesa delle potenzialità di uso dei Servizi esistenti;
 consolidamento dei livelli di Servizio qualitativo e quantitativo raggiunti;
 qualificazione dei Servizi di comparto nell'ambito delle aree di trasformazione urbanistica;
 dislocazione equilibrata dei Servizi fra centro storico, località di antica fondazione e insediamenti
moderni e contemporanei;
 valorizzazione dei Servizi di carattere sovralocale (Plis della Gera d‟Adda);
 favorire la possibilità per ciascuno di trovare nel territorio risposte alle proprie esigenze di qualità
di vita;
 perseguire la sostenibilità ambientale e la funzionalità urbanistica;
 creare luoghi con forti centralità di Servizi nel centro storico e nei quartieri integrati con le attività
commerciali;
 operare per la realizzazione di un sistema integrato di aree verdi, connessione alla rete pedonale e
ciclabile e agli altri Servizi, sviluppare la cura del verde;
 sviluppo di reti pedonali e ciclabili locali in collegamento con la rete provinciale;
 dotazione capillare di Servizi a parcheggio;
 operazioni che facilitino l'accesso alle realtà urbane e territoriali (eliminazione barriere, ecc.);
 realizzazione di punti di centralità in ogni quartiere;
 integrazione tra Servizi pubblici e Servizi privati di uso pubblico;
 migliore dotazione di Servizi (sosta, tempo libero, offerta culturale, animazione, promozione,
ecc.);
 formazione di Parco scientifico tecnologico delle cave – Parco di arte contemporanea in sinergia
con i privati, con enti, associazioni, istituzioni, ecc.
72

attenzione alle esigenze sia degli operatori sia dei cittadini, potenziamento e miglioramento della
qualità di vita e della coesione culturale, sociale, economica e territoriale con i Servizi “aspaziali”
che non necessariamente bisognano di attrezzature materiali (Servizi sociali e alla famiglia, per la
disabilità, per i minori, per le persone anziane, per la solidarietà, per il diritto allo studio, ecc.);
 realizzazione di un sistema continuo di aree verdi: salvaguardia varchi non edificati per la
realizzazione di corridoi ecologici, creazione di connessioni tra le aree verdi interne all'abitato e le
aree agricole esterne, introduzione di passaggi ecologici nelle infrastrutture esistenti, creazione di
un sistema continuo di connessioni tra le aree ancora non edificate, recupero di equipaggiamento a
verde delle aree agricole (siepi, filari, macchie boscate, ecc.);
 valorizzazione degli ambiti dei corsi d'acqua come corridoi naturalistici: introduzione e
consolidamento delle fasce verdi lungo i corsi d'acqua, curare la connessione tra vegetazione
riparia e aree boscate esistenti, privilegiare la reintroduzione delle specie vegetali autoctone e
tutelare le piantumazioni storiche esistenti.
Il Piano dei Servizi valuta l'insieme delle attrezzature di Servizio delle funzioni insediate nel territorio
comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità, individua le modalità di
intervento e quantifica i costi per il loro adeguamento. Analogamente il PdS indica, con riferimento
agli obiettivi di sviluppo individuati nel Documento di Piano, le modalità di sviluppo e integrazione
dei Servizi esistenti e la sostenibilità economica.
Fermo restando il valore degli obiettivi strategici, il Piano dei Servizi ha piena autonomia di
previsione, dovendosi attenere alle indicazioni normative del PGT in fase attuativa per quanto riguarda
gli aspetti morfologici degli interventi.
6.G) DIRETTIVE PER IL PIANO DELLE REGOLE (PdR)
Il Piano delle Regole (PdR) definisce gli ambiti del tessuto urbano consolidato, quali insieme delle
parti di territorio su cui è già avvenuta l'edificazione o la trasformazione dei suoli, comprendendo in
essi le aree libere intercluse o di completamento; indica gli immobili assoggettati a tutela in base alla
normativa statale e regionale; individua le aree destinate all'agricoltura, le aree di valore paesaggisticoambientale ed ecologiche e le aree non soggette a trasformazione urbanistica.
Il Piano delle Regole individua all'interno del tessuto consolidato quelle aree libere che per impegni
precostituiti, per particolare collocazione all'interno del tessuto consolidato, per integrazione coi
servizi o per altre ragioni possono essere assoggettate direttamente ad uno strumento attuativo e ne
determina la conformazione fissandone i parametri e gli indici.
Il Piano delle Regole fissa criteri di progettazione architettonica e urbanistica tesi al risparmio e alla
produzione energetica, al miglioramento della qualità ambientale ed ecologia, alla promozione della
integrazione funzionale, alla transizione tra territorio agricolo ed urbano.
Il Piano delle Regole per la definizione dei caratteri architettonici degli interventi, di funzionalità
edilizia, di qualità e salubrità dei materiali edili, di compatibilità ambientale e paesistica, di
promozione di energie alternative, si avvale del Regolamento edilizio.
Il Piano delle Regole in ottemperanza all'art. 6 della Normativa (DGR 6447 del 16/1/2008) del PTR
definisce maggiormente il Quadro paesaggistico comunale.
Le finalità generali del Piano delle Regole sono:
 sostenibilità ambientale e funzionalità urbanistica;
 adeguato livello qualitativo dell'offerta;
 creazione di luoghi con forti centralità;
 processi di riqualificazione urbana;
 attenzione alle esigenze sia degli operatori che dei cittadini;
 inserimento paesistico degli interventi;
 tutela e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e paesistico;
 contenimento del rischio idro-geologico e sismico;
73



realizzazione di un sistema continuo di aree verdi;
valorizzazione ambiti dei corsi d'acqua come corridoi naturalistici;
riqualificazione e riuso delle aree industriali dimesse e/o in degrado.
6.H) INDIVIDUAZIONE DI AMBITI ASSOGGETTATI A PIANO ATTUATIVO
Ai fini degli interventi sono individuate sul territorio comunale mediante un perimetro grafico le aree
di trasformazione definite per comparti unitari all'interno dei quali gli interventi edilizi ed urbanistici
sono subordinati all'approvazione di PA.
L'avente titolo ai sensi dell‟art. 12 della LR 12/2005 presenta istanza per la attivazione del PA
indicando in via sommaria ciò che intende realizzare in termini di perimetrazione, di destinazioni e
tipologie edilizie. Il Comune su tali aree valuta la richiesta del privato per l'attivazione di un Piano
Attuativo e, qualora non ritenga di procedere a Piano Attuativo di iniziativa pubblica, accoglie la
richiesta e indica le caratteristiche dell'intervento, precisa i contenuti previsti dalle specifiche norme, il
coordinamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e la dotazione di Servizi.
6.I) MODALITÀ E STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO E
PRESCRIZIONI PER IL PIANO ATTUATIVO
In base all'art. 12 della LR 12/2005 l'attuazione degli interventi di trasformazione e sviluppo indicati
nel Documento di piano (At, Atp) avviene attraverso i Piani attuativi (PA) previsti dalla legislazione
statale e regionale; in assenza di PA sono ammesse solo le opere espressamente indicate nella
normativa dello specifico Ambito di trasformazione. Nel PA vengono fissati in via definitiva, in
coerenza con le indicazioni contenute nel Documento di piano, gli indici urbanistici-edilizi necessari
alla attuazione delle previsioni.
Le previsioni contenute nel PA hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime
giuridico dei suoli.
Per la presentazione del PA è sufficiente il concorso dei proprietari degli immobili interessati nelle
modalità stabilite al comma 4 dell'art. 12 della LR 12/2005.
Il Sindaco ha facoltà di invitare nelle forme di legge i proprietari delle aree comprese nelle aree
soggette a PA a presentare entro congruo termine il PA. Se i proprietari non aderiscono, il Sindaco può
provvedere secondo legge alla compilazione d'ufficio del PA; gli oneri e le spese della compilazione
d'ufficio sono a carico delle proprietà in modo perequato.
Quando previsto dalla legislazione vigente e dal PGT gli interventi pubblici e privati contenuti nel PA
devono essere preceduti, nei modi e nelle forme previste dalla legislazione vigente e dalla Disciplina
paesistica delle NTA del PdR, dall'esame di impatto paesistico del progetto ai fini della
determinazione della sensibilità paesistica del sito e dell'incidenza paesistica del progetto.
Il PA deve comprendere gli elaborati previsti dalla legislazione vigente e come individuati dal
Regolamento edilizio. Gli elaborati devono documentare:
 la contestualizzazione con le preesistenze ai fini della compatibilità e la qualità urbana e
architettonica dell'intervento;
 la sistemazione delle superfici scoperte di pertinenza;
 l'accessibilità pedonale, ciclabile e veicolare;
 la dotazione dei servizi di parcheggio e di urbanizzazione primaria e secondaria in conformità al
PdS e alla Normativa;
 le modalità per l'eliminazione delle barriere architettoniche (viabilità, percorsi, ecc.);
 la compatibilità con le disposizioni di legge vigenti;
 la fattibilità geologica e sismica, ai sensi di legge e delle norme di PGT;
 le soluzioni adottate per rispondere alle Disciplina paesistica del PTR e del PGT.
74
Gli obiettivi che il PA deve raggiungere sono:
 sostenibilità ambientale;
 sostenibilità paesistica in conformità al PTR, al PTCP ed alla Disciplina paesistica della
Normativa del PdR;
 funzionalità urbanistica;
 adeguato livello qualitativo di alloggi in risposta ai fabbisogni e alla domanda differenziata
evitando condizioni di marginalizzazione fisica e sociale;
 formazione di luoghi con forte centralità di quartiere;
 cura dell'inserimento nel contesto urbano (altezza edifici, morfologia, ecc.);
 recupero e integrazione con gli elementi e con il paesaggio agricolo e naturalistico nelle frange
perimetriche;
 realizzazione di edifici ricchi di relazioni con il contesto urbano;
 qualità architettonica elevata;
 divieto di usi impropri (depositi, discariche, ecc.);
 cura dell'inserimento paesistico delle infrastrutture;
 realizzazione e potenziamento della dotazione di parcheggi quantomeno nella misura prevista nel
PdS e nella Normativa;
 formazione di percorsi pedonali e ciclabili;
 formazione di una trama continua di aree verdi, cura degli spazi aperti e della dotazione
qualitativa di aree a verde;
 integrazione tra le diverse tipologie di Servizi in conformità al PdS;
 rinnovo e rilancio del sistema commerciale urbano, sostegno agli esercizi di vicinato e
dell'attrattività e presenza di un adeguato mix merceologico;
 creazione di luoghi polifunzionali (residenza, terziario, servizi, commercio, artigianato di servizio,
ecc.)
 riduzione delle emissioni di gas climalteranti;
 utilizzo di tecnologie innovative;
 contenimento dell'esposizione a fattori inquinanti (atmosferico, acustico, campi elettromagnetici,
ecc.);
 tutela della qualità dei terreni e della falda, mantenimento di superfici di drenaggio in accordo con
le indicazioni degli enti e delle aziende competenti in materia;
 promozione di tecnologie a basso consumo energetico e a basso impatto;
 sostegno alle pratiche di risparmio ed uso efficiente dell'energia;
 promozione di fonti rinnovabili e valorizzazione degli autoproduttori;
 interramento elettrodotti in situazioni di interazione con gli ambiti urbani e paesaggistici.
Al fine di dare attuazione alle previsioni del PGT e al fine della fattibilità degli interventi spesso
condizionata dalla frammentazione delle proprietà, dallo spezzettamento degli investimenti, dalla
mancanza di accordo tra gli operatori, ecc., il PA può trovare attuazione tramite Unità Minime di
Intervento (UMI).
La individuazione delle Unità Minime di Intervento avviene a condizione che:
 venga definito un programma complessivo di realizzazione delle opere previste tramite studi di
fattibilità estesi a tutto il comparto con piani finanziari complessivi relativi a tutte le opere da
svolgere e per tutte le UMI ipotizzate;
 ad ogni UMI siano assegnate le opere spettanti rispetto al quadro complessivo in proporzione alla
Slp o al volume da realizzare;
 la realizzazione per parti degli interventi previsti di servizi primari e secondari rappresentino lotti
funzionali e funzionanti ad ogni singolo stadio di realizzazione;
75

vengano individuate tutte le condizioni amministrative e finanziarie perché sia equa la ripartizione
degli impegni tra tutti gli operatori del comparto e perché le opere previste siano completate in
tutte le loro parti per essere funzionanti.
Le UMI si configurano come PA autonomi e devono essere costituite dagli elaborati previsti per i PA.
Per quanto non contemplato si fa riferimento alla normativa sovraordinata ed a quella comunale.
6.L) PIANI DI SETTORE
Per l'attuazione degli interventi pubblici e privati, il PGT si avvale dei Piani di Settore che il comune
ha attivato o intende attivare, tra i quali: il Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS),
il Piano Urbano del Traffico e della Mobilità, la Zonizzazione Acustica, i criteri per le autorizzazione
delle attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande, altri piani, studi, regolamenti e
criteri previsti dalle normative vigenti.
6.M) AMBITI DI TRASFORMAZIONE
Gli Ambiti di Trasformazione sono individuati e contrassegnati con numero nella tavola delle
Previsioni di Piano.
In conformità all‟art. 8 della LR 12/2005 le previsioni non producono effetti diretti sul regime
giuridico dei suoli.
In ottemperanza all‟art. 12 della LR 12/2005 l‟attuazione degli interventi di trasformazione avviene
attraverso Piani attuativi, che devono fissare in via definitiva, in coerenza con le indicazioni contenute
nel Documento di Piano, gli indici urbanistico-edilizi necessari alla attuazione delle previsioni.
È esclusa l‟applicazione dei disposti del Capo I del Titolo IV della LR 12/2005 per il recupero
abitativo dei sottotetti.
Al fine di realizzare gli obiettivi del Piano e per favorire la fattibilità degli interventi spesso
condizionata dalla frammentazione delle proprietà, dalla frantumazione degli investimenti, dalle
difficoltà di accordo tra gli operatori, ecc., il Documento prevede che l‟Amministrazione possa
promuovere lo Schema urbanistico strategico degli interventi dell‟ambito. Lo Schema urbanistico
strategico consultando i proprietari definisce i principi insediativi, lo schema planivolumetrico
dell‟ambito, il programma degli interventi, le Unità Minime di Intervento UMI, i Servizi pubblici e di
uso pubblico, i parametri, i criteri di perequazione e compensazione tra gli operatori, gli eventuali
incentivi. Le modalità di adozione e approvazione dello Schema urbanistico strategico sono quelle
stabilite dall‟art. 14 della LR 12/2005. I proprietari rimborsano, in modo perequato tra di loro, gli oneri
sostenuti dall‟Amministrazione comunale per la redazione dello Schema urbanistico strategico.
Al fine di dare attuazione alle previsioni del PGT e al fine della fattibilità degli interventi spesso
condizionata dalla frammentazione delle proprietà, dallo spezzettamento degli investimenti, dalla
mancanza di accordo tra gli operatori, ecc., il PA può trovare attuazione tramite Unità Minime di
Intervento (UMI).
La individuazione delle Unità Minime di Intervento avviene a condizione che:
 venga definito un programma complessivo di realizzazione delle opere previste tramite studi di
fattibilità estesi a tutto il comparto con piani finanziari complessivi relativi a tutte le opere da
svolgere e per tutte le UMI ipotizzate;
 ad ogni UMI siano assegnate le opere spettanti rispetto al quadro complessivo in proporzione alla
Slp o al volume da realizzare;
 la realizzazione per parti degli interventi previsti di servizi primari e secondari rappresentino lotti
funzionali e funzionanti ad ogni singolo stadio di realizzazione;
 vengano individuate tutte le condizioni amministrative e finanziarie perché sia equa la ripartizione
degli impegni tra tutti gli operatori del comparto e perché le opere previste siano completate in
tutte le loro parti per essere funzionanti.
Le UMI si configurano come PA autonomi e devono essere costituite dagli elaborati previsti per i PA.
76
6.M.1 Ambiti di Trasformazione previsti (ATp)
Gli Ambiti di Trasformazione previsti (ATp) sono quelli previsti dal PRG e che il PGT conferma.
In ogni ATp sono confermati nella sostanza gli interventi, i parametri e i Servizi previsti dal PRG.
 ATp 1 , ATp 2
Attività previste:
le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali
If
0,30 mq/mq
H
7,50 m
Sp
60%
Gli Ambiti devono essere dotati di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi, i servizi a
parcheggio devono essere non inferiori al 30% della superficie territoriale; i Servizi Secondari
vengono monetizzati al fine di finanziare le opere previste nel piano.
6.M.2
Ambiti di Trasformazione (AT)
I contenuti degli Ambiti di Trasformazione (AT) di nuovo impianto sono costituiti dalle prestazioni
pubbliche attese, dai principi insediativi, dagli indici urbanistici-edilizi di massima e dalle attività
previste.
Gli interventi devono essere di edilizia sostenibile secondo i disposti di legge.
In ogni AT è stabilita la quota di Slp che eventualmente deve essere paracadutata nelle zone stabilite
dal PdR.
 AT 1
Quadro strategico, interventi, obiettivi
L‟obiettivo strategico degli interventi nell‟AT1 è il completamento del comparto produttivo in località
Parà connesso alla formazione della rotatoria viaria sulla strada Francesca e alla obbligatoria
formazione di verde boscato lungo via Radaelli e la SP 122.
E‟ un ambito di completamento di frange urbane, posto lungo la Francesca, perimetrale al costruito e
intercluso fra attività produttive esistenti. In base all‟ultimo comma dell‟art. 4.3 delle Nta del PTCP il
discostarsi dalle direttive provinciali è motivato dal fatto, che l‟area AT01 è parte perimetrale del
costruito e area di completamento di frange urbane, in coerenza ai criteri di istruttoria dell‟art. 65
contenuti nell‟Allegato 4 della DGP 52/2008.
Gli interventi devono essere di qualità urbanistica e architettonica.
Al fine di favorire gli interventi l‟AT 1 è articolata in Unità minime di intervento (UMI).
Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico
Il piano richiede:
 la dotazione dell‟Ambito di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi;
 la formazione della rotatoria tra via Radaelli e la SP 122;
 al fine di finanziare le previsioni di Pgt la monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari
previsti dal Piano dei Servizi.
Indici di massima
Attività previste:
le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti produttivi.
If
0,55 mq/mq
H
9,00 m
Sp
30 %
Rc
40% (comprensivo del verde boscato).
77
 AT 2
Quadro strategico, interventi, obiettivi
L‟obiettivo strategico degli interventi nell‟AT2 è la cessione dell‟area per l‟ampliamento del campus
scolastico e il completamento degli insediamenti lungo via Verdi.
Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico
L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi e garantire
l‟accessibilità a tutte le aree e al fine di finanziare le opere previste da piano deve prevedere la
monetizzazione della dotazione di Servizi Secondari stabilita dal Piano dei Servizi. A compensazione
gli interventi devono comprendere anche la cessione dell‟area individuata per l‟ampliamento del
campus scolastico.
Indici di massima
Attività previste:
le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali.
It
0,25 mq/mq
H
7,50 m
Sp
60%.
 AT 3
Quadro strategico, interventi, obiettivi
L‟obiettivo strategico degli interventi nell‟AT3 è la formazione di verde privato alberato lungo tutti i
lati del comparto, il completamento della bretella di collegamento tra viale Piemonte e la SP 143 e il
completamento degli insediamenti lungo via Mazzini.
Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico
L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari stabiliti dal Piano dei Servizi comprendendo la
formazione della rotatoria tra via Mazzini e via de Gasperi e la riqualificazione di via Mazzini dalla
via Treviglio all‟incrocio con via de Gasperi (marciapiedi, percorsi ciclabili, intersezioni, accessi,
corredi stradali, ecc.) e al fine di finanziare le opere previste dal piano prevedere la monetizzazione
della dotazione di Servizi Secondari stabilita dal Piano dei Servizi. A compensazione gli interventi
devono comprendere anche la formazione del lotto ovest della bretella di collegamento tra viale
Piemonte e la SP 143 (è cura dell‟Amministrazione Comunale mettere a disposizione degli operatori il
sedime per la bretella stradale). In considerazione della forte sensibilità naturalistica e della
biodiversità del contesto e come misura compensativa attorno alla bretella deve essere costituita una
frangia boscata.
Indici di massima
Attività previste:
le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali.
If
0,20 mq/mq
H
7,50 m
Sp
60% (comprensivo del verde alberato).
78
 AT 4
Quadro strategico, interventi, obiettivi
L‟obiettivo strategico degli interventi è la cessione dell‟area necessaria alla formazione del centro
culturale in via Monti e il completamento degli insediamenti del comparto di via Galilei.
Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico
L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi.
Al fine di finanziare le opere previste dal Piano è stabilita la monetizzazione della dotazione di Servizi
Secondari stabilita dal Piano dei Servizi; a compensazione gli interventi devono anche comprendere la
cessione dell‟area necessaria alla formazione del centro culturale.
Indici di massima
Attività previste:
le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali.
It
0,25 mq/mq
H
7,50 m
Sp
60%.
 AT 5
Quadro strategico, interventi, obiettivi
L‟obiettivo strategico degli interventi è il compimento dell‟anello stradale a sud dell‟abitato tra viale
Piemonte e la SP 143 e il completamento degli insediamenti.
E‟ un ambito di completamento di frange urbane, perimetrale al costruito e intercluso fra comparti
residenziali. In base all‟ultimo comma dell‟art. 4.3 delle Nta del PTCP il discostarsi dalle direttive
provinciali è motivato dal fatto, che l‟area AT05 è parte perimetrale del costruito e area di
completamento di frange urbane, in coerenza ai criteri di istruttoria dell‟art. 65 contenuti nell‟Allegato
4 della DGP 52/2008.
Per motivi paesaggistici e di valorizzazione ambientale l‟area contrassegnata con (a) posta a sud della
bretella stradale si configura come cortina boscata. Gli interventi devono formare e manutenere per la
profondità di almeno 20 m una fascia privata a verde piantumata in modo omogeneo e non
trasformabile.
Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico
L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari stabiliti dal Piano dei Servizi.
Al fine di finanziare le opere previste dal Piano è stabilita la monetizzazione della dotazione di Servizi
Secondari stabilita dal Piano dei Servizi; a compensazione gli interventi devono comprendere anche la
formazione della strada di accesso ai lotti di intervento nonché lotto est della bretella di collegamento
tra viale Piemonte e la SP 143.
Indici di massima
Attività previste:
le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali.
It
0,25 mq/mq (comprensiva dei manufatti esistenti)
Area (a)
- della Slp ammessa nell‟Ambito possono essere insediati nell‟area (a) non più
di 2.100 mq;
- i fabbricati devono essere di tipo uni-bifamiliare ad un piano (H = 4,50 m)
- gli appezzamenti devono configurare una maglia di lotti minuti, tenendo
come riferimento la superficie di 1.000 mq.
H
7,50 m
Sp
60% (comprensiva della frangia verde).
79
 AT 6
Quadro strategico, interventi, obiettivi
L‟obiettivo strategico degli interventi è il completamento dell‟anello stradale a sud dell‟abitato tra
viale Piemonte e la SP 143 e il completamento degli insediamenti.
E‟ un ambito di completamento di frange urbane, perimetrale al costruito e intercluso fra comparti
residenziali. In base all‟ultimo comma dell‟art. 4.3 delle Nta del PTCP il discostarsi dalle direttive
provinciali è motivato dal fatto, che l‟area AT06 è parte perimetrale del costruito e area di
completamento di frange urbane, in coerenza ai criteri di istruttoria dell‟art. 65 contenuti nell‟Allegato
4 della DGP 52/2008.
Per motivi paesaggistici e di valorizzazione ambientale l‟area contrassegnata con (a) posta a sud della
bretella stradale si configura come cortina boscata. Gli interventi devono formare e manutenere per la
profondità di almeno 20 m una fascia privata a verde piantumata in modo omogeneo e non
trasformabile.
Prestazioni pubbliche e/o di uso pubblico
L‟Ambito deve essere dotato di tutti i Servizi Primari previsti dal Piano dei Servizi.
Al fine di finanziare le opere previste dal Piano è stabilita la monetizzazione della dotazione di Servizi
Secondari stabilita dal Piano dei Servizi; a compensazione gli interventi devono comprendere anche la
formazione della strada di accesso ai lotti di intervento nonché lotto centrale della bretella di
collegamento tra viale Piemonte e la SP 143 e la cessione dell‟area per l‟ampliamento del cimitero.
Indici di massima
Attività previste:
le attività ammesse dal Piano delle Regole negli ambiti residenziali.
It
0,25 mq/mq (comprensiva dei manufatti esistenti)
Area (a)
- della Slp ammessa nell‟Ambito possono essere insediati nell‟area (a) non più
di 2.100 mq;
- i fabbricati devono essere di tipo uni-bifamiliare ad un piano (H = 4,50 m)
- gli appezzamenti devono configurare una maglia di lotti minuti, tenendo
come riferimento la superficie di 1.000 mq.
H
9,50 m
Sp
60% (comprensiva della frangia verde).
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81
82
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Documento di Piano - Comune di Pontirolo Nuovo