Dispersione scolastica e dintorni
Corso di formazione “Prevenire e
affrontare il disagio”
Docente : Prof.ssa Lucia Portolano
Corso di formazione per neoassunti
Anno scolastico 2014-2015
a cura della prof.ssa L.
Portolano
a cura della prof.ssa L.
Portolano
Dispersione scolastica
• E' un fenomeno che riassume l'insieme della
bocciature, delle ripetente e degli abbandoni e
che, pertanto, descrive la discontinutià dei
percorsi rispetto alla regolarità prevista dagli
ordinamenti e dai curricoli.
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Insuccesso scolastico
• La dispersione scolastica mette pertanto in luce
l'insuccesso scolastico.
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Dibattito
• Sulla definizione di dispersione scolastica esiste un
dibattito tra coloro che la considerano termine
onnicomprensivo di tutto ciò che rappresenta una
qualche forma di irregolarità o deviazione rispetto alla
linearità e continuità del percorsi (l'insieme delle
bocciature, delle ripetenze e degli abbandoni) e coloro
che invece la ritengono termine da riferire in modo
specifico solo all'uscita (abbandono) dal sistema della
formazione (quindi scolastico e della formazione
professionale).
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Nella scuola secondaria di primo
grado
Sono 8.500 - di cui 3.000 nel primo anno di corso - i ragazzi
che hanno abbandonato gli studi.
Una parte (oltre 5.000) si ritira dandone avviso formale alla
scuola, mentre un’altra (3.480) sparisce senza spiegazioni.
Se i numeri sono piccoli in termini percentuali (si tratta dello
0,5%) degli iscritti, restano invece consistenti in termini
assoluti.
Particolarmente preoccupante, in questo quadro, che ben
3000 ragazzi abbandonino gli studi già nella prima classe.
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Nella scuola secondaria di secondo
grado
Gli studenti che interrompono la frequenza sono il 3,7%,
93.747 in numeri assoluti. Anche qui è alta la percentuale
delle interruzioni fin dal primo anno di corso (40,8%).
Non tutti quelli che interrompono abbandonano
definitivamente: una parte passa ad altri indirizzi o,
prima o poi, rientra in formazione nel canale della
formazione professionale o nei corsi serali per lavoratoristudenti attivati, in numero ancora assai modesto, nella
scuola secondaria superiore. Per altri, invece,
l’abbandono
è
definitivo.
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Nella scuola secondaria di secondo
grado
Su 100 ragazzi che dopo la scuola media si iscrivono alla
prima classe della scuola superiore, 17 non concludono
positivamente l’anno scolastico.
Le conclusioni positive sono il 48%, mentre nel 35% dei
casi i ragazzi, pur promossi, hanno 1 o più debiti
formativi da recuperare.
Il risultato finale, tra bocciature/ripetenze,
ritardi, abbandoni , è che quasi un terzo dei
ragazzi italiani non consegue un diploma.
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Nella scuola secondaria di secondo
grado
La maggiore probabilità di conseguire il diploma
riguarda i liceali (85%), seguono gli studenti dei tecnici
(79%), dell’istruzione artistica (62,9%), degli istituti
professionali (47,8%).
Mentre per i liceali non ci sono differenze territoriali, per
gli altri i valori del Sud e delle isole sono
significativamente
più
bassi.
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Nella scuola secondaria di secondo
grado
In tutte le tipologie di scuola, le ragazze hanno
risultati nettamente superiori a quelli dei
maschi. Nei tecnici, scuole tradizionalmente più
maschili che femminili, la probabilità delle
ragazze di conseguire un diploma è pari a 87,6%,
a fronte di una probabilità dei ragazzi pari a
74,5%.
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Gli studenti a rischio
rischiano di non ottenere successo nella
scuola e nella vita e di non raggiungere il
diploma.
Paradossalmente
si
può
affermare che ogni studente è a rischio,
tranne quelle poche eccezioni di studenti
fortunati dotati di ottime capacità e di un
ambiente ideale di supporto.
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Quattro gruppi
• studenti con tendenza alla fuga dal
contesto scolastico;
• studenti con difficoltà di apprendimento;
• studenti pseudo-insufficienti: risultati
inferiori alle capacità;
• studenti superdotati
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Commissione Giovanni Castellani 1998
 “nonostante
l’impetuosa
crescita
della
scolarizzazione nella società italiana nel secondo
dopoguerra e la forte riduzione che si è
parallelamente verificata nel grado di selettività
della stessa scuola, permane una ragguardevole
distanza tra il grado di scolarizzazione espresso
dalle classi più giovani di età in Italia e quello
espresso dalle classi analoghe nei più avanzati
Paesi occidentali.”
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Anello debole
aree del Meridione
Campania, Calabria, Basilicata, Puglia,
Sicilia e Sardegna, alcune zone del Nord
Est e dell’area Sud Est della provincia di
Milano.
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Scelte
Sulla scorta di tale indagine, il Ministero
decise di finanziare i mezzi e le tecnologie
per veicolare e moltiplicare le forme di
coinvolgimento
degli
alunni,
per
diversificare
le
metodologie
dell’apprendimento e renderle più coerenti
con le personalità e gli interessi dei singoli.
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Dispersione per
• Lo scarso impegno con cui gli studenti
affrontano lo studio
• la crescente difficoltà che incontrano i docenti a
motivare gli alunni
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Capovolgimento
Scarso impegno nello studio
Categorie cognitive
• E’ dovuto ad un
capovolgimento delle categorie
cognitive a cui i giovani
attingono per acquisire un
bagaglio culturale di base
• Sistematicità sostituita da
occasionalità
• Razionalità sostituita
dall’emotività
• Senso critico sostituito dal
consenso di gruppo
• Tradizione sostituita dalla
moda
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Impegno educativo difficile
• Trasmettere valori autentici cui fare riferimento
nell’arco di tutta la vita
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Compito arduo per i genitori
• In un momento che vive la crisi dei veri valori ed
esalta miti falsi, ma molto accattivanti
specialmente agli occhi inesperti dei giovani,
catturati
dalle
immagini
ossessivamente
ricorrenti della ricchezza, della giovinezza, della
felicità
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E’ difficile per i genitori
• Insegnare ai figli a distinguere i valori che
connotano la dignità dell’uomo, quali il rispetto
per sé stessi e per gli altri o la solidarietà verso i
più deboli da quelli che vengono inseguiti dai più
perché
allettanti,
quali
l’arrivismo,
l’inseguimento del benessere a tutti i costi, l’
appparire sull’essere.
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Educare è difficile anche perché
• Spesso persino i genitori si lasciano irretire dai
miti dominanti, anche se l’oscura
consapevolezza della futilità di questi ultimi li
conduce a ripensamenti e ad assumere a volte
comportamenti educativi incoerenti che
sortiscono l’unico scopo di disorientare i ragazzi.
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I genitori non sono esempi di coerenza
• Gli adulti non sono un esempio di coerenza e un
modello per i giovani.
• La complessità dei rapporti sociali e i ritmi
frenetici di vita non lasciano molto spazio alla
riflessione e alla comunicazione tra genitori e
figli
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La comunicazione:emergenza
educativa
• Attualmente, il tema della comunicazione familiare si impone
come un’emergenza educativa e culturale di fronte alla quale si
dispongono le possibilità di genitori e figli di costruire,
congiuntamente, un percorso di formazione reciproca.
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Variabili sfavorevoli
Le condizioni, il contesto esterno, vanno
visti come variabili sfavorevoli con cui
confrontarsi; non
come alibi o
giustificazione
di
alti
tassi
di
dispersione…
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La scuola deve:
rivedere i suoi curricula di studio
 mantenere nei percorsi formativi quegli
alunni che manifestano la tendenza a
uscirne in vario modo anzitempo
attivare una didattica capace di offrire una
pluralità di approcci, di occasioni, di stimoli
intellettuali e disciplinari, una didattica non
uniforme, non pensata solo con la cultura del
ceto medio
partire dal presupposto della differente
qualità e natura delle intelligenze, delle
vocazioni e dei talenti degli alunni
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Necessità
Per combattere la dispersione occorre
che la scuola predisponga strumenti e
occasioni regolari di riflessione,
valutazione e riprogettazione della
propria attività….
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Necessità
I fenomeni di abbandono, di insuccesso,
di dispersione, possono essere combattuti
dentro e attraverso la scuola; non vi è
alcun rapporto di necessità, nessun nesso
rigidamente meccanico tra il disagio e
l’emarginazione sociale e l’insuccesso.
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Dieci regole
1.Migliorare la banca dati sui dropout (ossia sulla
dispersione scolastica)
2. Predisporre un sistema d’allarme precoce che
permetta di identificare il più presto possibile gli
studenti in difficoltà per aiutarli e per prevenire
l’insuccesso scolastico
3. Prevedere tutori e mediatori adulti per sostenere
gli allievi in difficoltà
4. Sostenere i genitori nell’educazione dei figli,
favorire la loro partecipazione alla vita della scuola
ed individualizzare con piani personalizzati su
misura la carriera scolastica fino al diploma
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Dieci regole
5. Riformare la formazione secondaria superiore
(l’istruzione secondaria di secondo grado), con
programmi propedeutici rigorosi di preparazione
sistematica all’ amminissione agli studi universitari
oppure all’entrata nel mondo del lavoro, che tengano
conto delle aspettative delle aziende
6. Approntare un largo ventaglio di opzioni per
sostenere gli allievi in difficoltà allo scopo di
permettere a tutti di terminare l’istruzione
secondaria di secondo grado con la preparazione
necessaria per entrare all’università o nel mondo del
lavoro
7. Prolungare l’obbligo scolastico fino ai 18 anni
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Dieci regole
 8. Estendere il ventaglio di opzioni d’apprendimento
offerte nell’ambito dell’insegnamento secondario di
secondo grado per consentire di guadagnare crediti per
l’accesso agli studi superiori
 9. Stimolare la ricerca e la diffusione di buone pratiche
creando centri d’informazione documentati su esperienze
ben valutate di cui si può dire, prove alla mano, che
funzionano
 10. La riduzione del numero dei drop out, il
miglioramento dell’istruzione secondaria di secondo
grado, l’aumento della percentuale dei diplomati e dei
laureati, nonché la preparazione di una manodopera
competente devono diventare una priorità nazionale.
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Quando la scuola dà saturazione
• Istruzione troppo ripetitiva
• L’alunno resta a lungo in uno stesso spazio o in
compagnia delle stesse persone
• L’alunno si sente obbligato a rimanere in
determinate situazioni
• L’alunno si sente costretto a seguire una lezione
troppo pesante, mentre vorrebbe passare ad
altro
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VARIETA’ RISPETTO
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ai luoghi
alle attività da svolgere
alle modalità di esecuzione
alle persone con cui si sta in contatto
alle tipologie di rapporto
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AMBIENTE ARCHITETTONICO
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Dimensioni delle aule
Laboratori (di scienze, attività teatrali, lettura)
Aule di informatica
Spazi aperti e spazi chiusi
Aula base e aula attrezzata
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Segnali di saturazione
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Facile distraibilità
Tendenza a cambiare la posizione del corpo
Tendenza a chiacchierare con i compagni
Tendenza a guardarsi intorno
Tendenza a giocherellare con le mani
Tendenza a trastullarsi con un oggetto
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