Regione Liguria Confederazione Italiana Agricoltori CE ”UTILIZZO DELLE SANSE DI OLIVA COMPOSTATA IN ORTICOLTURA E FLORICOLTURA” Rec. CE n. 1257/99 Misura C (3) Formazione professionale – sottomisura 3.3 “Progetti Dimostrativi” Scheda di processo Scheda di processo Primo anno Obiettivi e descrizione del progetto Si vuole sperimentare e valutare l’opportunità di recupero delle sanse umide, prodotto di scarto della frangitura delle olive, attraverso la trasformazione biologica delle stesse in un compost, quindi in un prodotto capace di migliorare la fertilità dei terreni coltivati. Si persegue nel contempo l’obiettivo di riciclare in modo proficuo e a costi di trasformazione competitivi un sottoprodotto semilavorato e facilmente reperibile ogni anno, in quantità notevoli, nelle zone dove la coltivazione dell’olivo è predominante, per ottenere un prodotto finale valido dal punto di vista agronomico ed economicamente vantaggioso per le aziende agricole , in particolare quelle ortoflorovivaistiche, al punto di ritenerne conveniente la parziale sostituzione nell’uso dei comuni terricci. Potremmo allora vedere la coltivazione dell’olivo come un “sistema biologico chiuso” in cui la sansa perde il connotato di prodotto di scarto della lavorazione delle olive, peraltro complicato e oneroso da smaltire, per assumere quello di materia prima nella produzione di un fertilizzante agronomicamente ed ecologicamente valido, capace di restituire al suolo sostanza organica, favorendo un ritorno, nel medio e nel lungo periodo, in termini di fertilità. Il progetto di durata biennale, è stato suddiviso in una prima annualità prettamente propedeutica comprendente tre fasi: a) fase Iniziale (raccolta ed analisi chimica della sansa), b) fase di Processo (compostaggio della sansa, analisi chimica della sansa parzialmente compostata), c) fase Dimostarativa (distribuzione del prodotto finale in pieno campo e in vaso misto a terriccio). La seconda annualità, in cui sarà predominante la fase dimostrativa in campo, si concluderà nel luglio 2006. Durante questa fase, frequenti monitoraggi sulle culture permetteranno di valutare l’effetto positivo oppure nullo del prodotto usato. Nella fase dimostrativa sono coinvolte tre aziende agricole: Bianchi Maria Luisa e Bianchini Carmela, Loc. Senato, che mettono a disposizione del progetto circa 1000mq di terreno per colture orticole in pieno campo e Lombardi Anna Maria, di Vezzano Ligure, che mette a disposizione una superficie di 500 mq per colture floricole in vaso. 2 DIAGRAMMA DI PROCESSO La fase sperimentale del progetto ha inizio nel novembre 2004 con la raccolta delle sanse per concludersi nel luglio 2006 al termine di una lunga fase dimostrativa in campo. Raccolta Delle Sanse Prelievo di un campione per analisi chimiche Trasporto delle sanse al centro di compostazione frantoio Lucchi - Guastalli di S.Stefano Magra CERMEC di Massa Carrara permanenza nell’area di compostaggio del Cermec per 100 giorni analisi chimica del compost a 60gg analisi del materiale al termine della compostazione Distribuzione del compost nelle aziende pilota Az. Ortofloricola Bianchini Carmela Az. ortofrutticola Bianchi M. Luisa Az. floricola Lombardi Annamaria Analisi fisico-chimica del Compost di 8 mesi Inizio Fase Dimostrativa 3 Fase iniziale (raccolta ed analisi chimica della sansa) 1. descrizione del materiale da compostare e della sansa semi compostata Il materiale di partenza utilizzato nel progetto è costituito dalla sansa, residuo solido (noccioli, pellicole di buccia, parti di polpa) della spremitura della pasta di olive. Rappresenta il 30-50% delle olive lavorate. La sua composizione standard è: 5 -10% olio 25 -30% acqua 60 -65% frazione solida di cui il 30% è nocciolo In questo progetto, tuttavia, sono state utilizzate sanse umide provenienti dalla molitura delle olive in frantoio a due fasi che produce un unico residuo di lavorazione, le sanse umide appunto, ovvero la pasta di olive disoleata imbevuta della quantità di acqua costituzionale, poco accettate dai santifici per il loro scarso contenuto in olio e l’elevato contenuto in acqua. (55% - 65%). A fine novembre 2004 sono state raccolte circa 50 ton di sansa umida, proveniente dal frantoio Lucchi e Guastalli di Santo Stefano Magra, e trasportate presso lo stabilimento di compostaggio CERMEC (Consorzio Ecologia e Risorse di Massa e Carrara) dove si è svolto l’intero processo di decomposizione durato oltre 100 giorni. Il giorno stesso della raccolta della sansa umida è stato effettuato un campionamento della stessa per sottoporlo ad analisi chimica. Le determinazioni analitiche riguardano la concentrazione di Macroelementi e Microelementi . Una successiva analisi, dello stesso tipo, è stata effettuata sulla materia parzialmente compostata dopo due mesi di permanenza della sansa nell’area di compostaggio. Una terza analisi, questa volta di carattere chimicofisico,svolta sul prodotto finito, il compost, è stata rivolta all’accertamento dei requisiti previsti dalla normativa, necessari alla certificazione del prodotto come fertilizzante utilizzabile in agricoltura . Al termine del processo dalle 50 ton di sansa iniziale si sono ottenuti 10 ton di compost maturo. Sul compost maturo, di 8 mesi, è stata fatta un’analisi al fine di valutarne le caratteristiche fertilizzanti ed agronomiche. La tabella n.1 mette in relazione il contenuto in micro e macro elementi della sansa tal quale e della sansa semicompostata Tabella n. 1 Macroelementi: Azoto (N g/100gdi s.s.) Fosforo (P g/100 di s.s.) Potassio (K g/100 di s.s.) Calcio (Ca g/100gdi s.s.) Magnesio ( Mg g/100gdi s.s.) Zolfo (S g/100g di s. s.) Sodio (Na g/100gdi s.s.) Microelementi: Boro (B mg/Kg di s.s.) Ferro (Fe mg/Kg di s.s.) Manganese (Mn mg/Kgdi s.s.) Rame (Cu mg/Kg di s.s.) Zinco (Zn mg/Kgdi s.s.) sansa 1.01 0.10 1.22 0.18 0.05 0.04 N.D. Sansa semicompostata 1.38 0.12 1.13 2.34 0.33 0.08 0.08 18.45 314,60 22.22 15.36 17.33 34.6 3524,5 138,2 39,7 59,6 Dati estrapolati da determinazioni analitiche effettuate presso il Laboratorio Regionale di analisi dei terreni e vegetali – Regone Liguria – Loc. Pallodola - Sarzana 4 Si può osservare che a metà della fase di compostazione si riscontra un aumento delle concentrazione di tutti gli elementi chimici che indicano la trasformazione in atto dalla massa iniziale, ad esclusione del fosforo e del potassio che restano immutati perché elementi poco mobili e saranno inalterati anche alla fine del processo. Fase di compostaggio La sansa arrivata allo stabilimento CERMEC di Avenza (Carrara), entra direttamente nel tunnel di compostaggio, dotato di copertura in materiale plastico, dove la materia prima sosta per 40 giorni, durante i quali, i continui insufflamenti di aria dal basso all’interno della massa, le temperature elevate raggiunte, e i continui rivoltamenti innescano l’intero processo di trasformazione microbiologica della materia di partenza. Successivamente la sansa semicompostata viene raccolta in un cumulo all’esterno del tunnel e rivoltata settimanalmente per altri 70 giorni, durante i quali avviene l’importante, ma talvolta trascurato, processo di finissaggio, durante il quale si ottiene la maturazione del compost, caratterizzato dalla tessitura di una buona trama, dalla neutralizzazione delle reazioni e soprattutto dall’azzeramento della fitotossicità condizionata dalla presenza di tannini, acidi grassi, fenoli, ecc. Durante il processo sono stati controllati alcuni parametri che sono i cosiddetti regolatori del compostaggio. I parametri principalmente coinvolti sono: umidità, pH, temperatura, consumo di ossigeno e di anidride carbonica. L’umidità, ovvero la presenza di acqua, rappresenta il veicolo attraverso cui avvengono le reazioni chimiche, le migrazioni dei microrganismi e la diffusione dei fitonutritivi. Per questo motivo è importante assicurarsene la presenza. L’iter ottimale, quando si parte da composizioni molto umide, come nel caso delle sanse che contengono circa il 60% di acqua, è raggiungere valori finali intorno al 35%, con intervalli medio lunghi di tempo verso la parte centrale assestati intorno al 50%. In tali condizioni la massa non subisce fenomeni di anossia o anaerobiosi causati dall’espulsione di ossigeno da parte dell’acqua,come si verifica in caso di eccessiva umidità, le cui conseguenze sono putrefazioni ed esalazioni moleste. In situazioni di eccessiva secchezza, di contro, si avrebbero blocchi delle attività microbiche. Un buon andamento del pH è quello che prevede tenori bassi durante le prime decomposizioni, per rilascio degli acidi organici, per poi risalire verso la neutralità durante la decomposizione proteica ed il rilascio di anidride carbonica per aerazione, sino a raggiungere un’alcalinità pronunciata per il rilascio di ammoniaca per nuovamente ritornare verso la neutralità nella parte finale a causa dell’attacco dei batteri nitrificanti che decompongono l’ammoniaca stessa in acido nitrico e nitroso.. Tuttavia il pH è il parametro meno problematico e si riesce a bilanciare e tamponare con estrema facilità. La temperatura ha un ruolo estremamente importante che è quello di distruggere i patogeni umani ed animali, che tendenzialmente avviene intorno ai 55°C, mentre per avere un abbattimento dei semi di infestanti occorre salire verso i 60°C. Questi valori di temperatura sono stati raggiunti, 2-3 giorni dopo l’entrata della sansa nel tunnel, dove permarrà per oltre 40 giorni. Tuttavia la temperatura non deve raggiungere valori troppo elevati e per tempi troppo lunghi per non mettere a rischio la vitalità dei microrganismi utili al processo, ecco perché si ricorre all’aerazione forzata (insufflamenti all’interno della massa) che libera il calore intrappolato nella massa abbassandone la temperatura. L’aerazione forzata e i continui rivoltamenti sono importanti anche nel mantenimento dell’equilibrio tra tenore di ossigeno, intorno al 10-15% e anidride carbonica intorno al 4-5%. Sbilanciamenti di questi valori a favore di un aumento in anidride carbonica converte il processo in un ciclo anaerobico innescando un andamento anomalo e indesiderato dell’intero processo di trasformazione. Tuttavia è necessaria una condizione affinché il processo di maturazione del compost avvenga nelle modalità descritte e quindi garantendo i risultati desiderati, ovvero che la durata dell’intero processo sia tale da consentire la completa conclusione del processo di maturazione. Tale durata, secondo la normativa in vigore nel nostro Paese viene indicata in almeno 90 giorni che devono trascorrere tra l’entrata della materia prima e la raffinazione finale.. Naturalmente maggiore è il tempo di finissaggio maggiori sono le probabilità di ottenere un compost ben maturo e con caratteristiche fisico chimiche stabili nel tempo. Nel nostro caso l’intero processo è durato di 113 giorni: entrata della sansa nel tunnel il primo 5 dicembre, uscita dal tunnel il 17 gennaio, fine della fase di finissaggio il 23 marzo, data di prelievo del campione per analisi chimico fisiche. Il compost Al termine della fase di finissaggio, ad una prima osservazione del tutto sensoriale , il compost, di colore scuro, soffice al tatto, che emana un buon profumo di humus, rivela caratteristiche proprie di un ammendante di buona qualità, comprovate peraltro dai successivi risultati analitici, effettuate presso la ECOL studio di Lucca, e in base ai quali la stessa ha conferito la certificazione del compost come prodotto idoneo all’impiego in agricoltura. Tabella n. 2 Determinazione sul tal quale Concentrazione ione idrogeno Umidità Carbonio organico totale (TOC) Azoto (N) totale Cromo (Cr) VI Azoto organico (%sul totale) Rapporto C/N Salinità Piombo Cadmio Mercurio Nichel Rame Zinco Semi infestanti U.M. Risultato limite pH 6.1 6-8.5 % % s.s. 37.4 30 50 >/= 30 %s.s. mg/Kg s.s. % s.s. 1.1 <0.3 86.2 0.5 >/= 80 calcolo uS/cm 27.3 1480 50 mg/Kg/s.s. mg/Kg/s.s. mg/Kg/s.s. mg/Kg/s.s. mg/Kg/s.s. mg/Kg/s.s. 16 n.v. <1 0.3 11.3 25 80 assenti 140 1.5 1.5 50 150 500 Dati estrapolati da determinazioni effettuate dal laboratorio di analisi Ecol Studio di Lucca Analizziamo i risultati più significativi: la prima determinazione del pH effettuata direttamente dai tecnici del Cermec sulla prodotto finale dava un valore di 7,50; valori finali di pH prossimi alla neutralità , indicano che il processo di decomposizione è avvenuto secondo le regole. Tuttavia una successiva determinazione di pH avvenuto il 10 maggio dopo circa 20 giorni dal termine del periodo di finissaggio rivela valori di pH = 6.1, come si poteva prevedere dall’acidità del materiale di partenza per la presenza di residui acidi ; il rapporto carbonio azoto C/N relativo alla sostanza organica è un fattore caratterizzante della qualità di un ammendante, è determinato dal rapporto fra contenuto in carbonio totale, derivante principalmente dalle sostanze vegetali e l’azoto totale di cui sono più ricche le sostanze animali e comunque le sostanze contenenti proteine e polisaccaridi. Il rapporto ideale alla fine del processo di compostazione si considera tra 10 e 30. Si parla di rapporto ideale ma ciò non significa che non siano utilizzabili compost con rapporti inferiori o superiori a quello indicato. Un rapporto più alto, a vantaggio del carbonio, significa che vi è una prevalenza di sostanze vegetali, meno energetiche, più lente nei processi di compostaggio, più strutturanti del suolo, ovvero con caratteristiche prevalentemente ammendanti. Un rapporto più basso, a vantaggio della parte azotata, significa che il compost è più energetico, più attivo a livello dei processi microbiologici di trasformazione, più disponibile alla mineralizzazione, meno efficace sulla struttura del terreno ma migliore come potere concimante. Nel caso del nostro compost C/N = 27,3 rivela il carattere di buon ammendante; umidità pari a 37,4 %, indica che siamo in presenza di un prodotto relativamente leggero, per cui più facili ed economici 6 risulteranno il trasporto e la distribuzione in campo. Significativa inoltre la bassa concentrazione di metalli pesanti, che risulta essere molto inferiore al limite massimo consentito. Nella tabella 3, sono riportati alcuni dei parametri relativi all’analisi di laboratorio effettuate sulla sansa biologicamente trasformata(vedi tab. 2), messi a confronto con quelli generali di un letame bovino maturo. Tabella 3 Parametri pH Umidità Carbonio org tot Azoto (n) tot. Rapporto C/N Fosforo Potassio Compost di sansa 6.1 37.4% 30 1.1 27.3 0.12 1.1 Letame maturo 7.5-8 65-80% 13 0.6 20 0.2 0.5 A parte il valore del pH , che dipende in parte dal materiale di partenza, il nostro compost, a parità di quantitativi di letame, apporta il doppio di Azoto, Fosforo e sostanza organica attestandosi in pareggio per il Potassio; tutto questo è dovuto alla differenza in acqua che negli ammendanti non supera di norma il 30-32% rendendo il prodotto finale più economico in termini di trasporto e distribuzione. Il compost dopo 120 giorni dalla fase di finissaggio Un’analisi chimico-fisica sul compost ben maturo, dopo 120 giorni dalla fase di finissaggio, terminata il 23 marzo 2005, rivelano le seguenti caratteristiche: tab. 4Tabella da sostituire Determinazione Compost di Sansa dopo 120 chimico-Meccanica gg dall’arrivo in azienda Reazione pH 7,9 alcalino Conducibilità uS/cm 2150,0 molto alta Calcare tot. 7.4 relativ.nte calcareo Calcare attivo 0,2 insignificante C.S.C. meq/100 gr 35,2 moderat.nte elevato Determinazione chimica Potassio sc. ppm K Magnesio sc.ppm Mg Calcio sc.ppm Ca Fosforo ass.ppm P Sostanza organica % Azoto tot. 0/00 C/N 8026,0 868,0 5043.02 103,01 40,4 20.0 11.8 abbondante abbondante abbondante abbondante abbondante su abbondante molto buono 7 PARTE SECONDA La fase dimostrativa in pieno campo Questa fase della durata di diversi mesi inizia con la distribuzione del materiale compostato in pieno campo, ed in vaso miscelato, in percentuale diversa, ai terricci. Le aziende di riferimento sono tre, denominate: Bianchini Carmela in località Senato di Lerici, con ordinamento orticolo e floricolo in pieno campo e in serra. Bianchi Maria Luisa, in località Senato di Lerici ad ordinamento orticolo e frutticolo in pieno campo e in serra. Lombardi Annamaria azienda produttrice di fiori in vaso sotto forzatura. Nei terreni delle prime due aziende, prima di procedere alla distribuzione del compost sono state eseguite analisi chimico-fisiche. Non sono stati, invece, analizzati i terricci impiegati abitualmente dalla azienda Lombardi, perché la determinazione degli elementi è presente sulla confezione. Prima di procedere alla descrizione del procedimento di distribuzione del compost nelle aziende pilota prendiamo in esame i risultati delle analisi chimico fisiche dei terreni delle prima due aziende, che peraltro sono logisticamente molto vicine, riportati nella tabella sottostante. tab.4 Determinazione chimico-Meccanica Reazione pH Conducibilità uS/cm sabbia limo argilla Calcare tot. Granulometria C.S.C. meq/100 gr Determinazione chimica Potassio sc. ppm K Magnesio sc.ppm Mg Calcio sc.ppm Ca Fosforo ass.ppm P Sostanza organica % Azoto totale % Rapporto C/N Bianchi Maria Luisa Bianchini Carmela 8.5 58 64.0 30.6 5.4 3.2 7.9 sub alcalino 82 molto bassa 36.4 52.9 10.7 3.8 scarsamente calcareo franco limoso 15.2 media 14.7 alcalino molto bassa scarsamente calcareo franco sabbioso media 184.7 scarso 122.6 abbondante 2240.0 buono 7.5 scarso 1.6 appena sufficiente 1.6 abbondante 5.8 basso 232.0 160.1 2361,0 21.2 1.5 1.5 6 appena buono buono buono abbondante sufficiente abbondante basso Dati estrapolati da determinazioni analitiche effettuate presso il Laboratorio Regionale di analisi dei terreni e vegetali – Regone Liguria – Loc. Pallodola - Sarzana Esaminiamo alcuni valori della tabella n.4: • capacità di scambio cationico C.S.C.<20. Questo parametro esprime la quantità massima di cationi che il terreno può trattenere, evitando le perdite per lisciviazione, e scambiare con la soluzione circostante; valori inferiori a venti portano alla perdita di elementi nutritivi. • rapporto C/N <10. Indica una situazione squilibrata a favore dell’azoto, i terreni si dice hanno “fame di azoto”, nel nostro caso non tanto per la carenza di questo elemento, infatti ne sono bene dotati, ma perché viene velocemente mineralizzato e scarsamente trattenuto dalle particelle del terreno, risultando alla fine non a disposizione delle piante. • conducibilità <150 indica che si tratta di terreni molto permeabili, che trasmettendo con molta difficoltà l’umidità quando questa si abbassa; hanno scarso potere di trattenere l’acqua capillare, che rappresenta la principale riserva idrica per le piante, e consentono un elevato grado di lisciviazione degli elementi nutritivi. 8 Si tratta quindi di terreni che si avvantaggiano sicuramente di apporti di sostanze fertilizzanti come gli ammendanti, oltre che di letamazioni e lavorazioni, per favorire la penetrazione dell’acqua nella zona interessata dalle radici. Il nostro compost con C/N 27,5 risulta quindi essere un buon ammendante per questa tipologia di terreni a basso rapporto carbonio azoto. I dati riguardanti il terreno dell’azienda Bianchini Carmela risultano relativamente più rassicuranti, per il fatto che questi si avvantaggiano dell’alternanza di pascolamento degli animali di bassa corte. Metodologia di distribuzione del compost nelle aziende pilota Nelle due aziende che producono in pieno campo la distribuzione del compost e la messa a dimora delle piantine sono avvenute secondo modalità e tempi diversi. Le tab. x e y sono descritti i calendari di coltivazione nelle due aziende Azienda Identi Messa a coltivazione Com- dimora Distribuzione f. mq post parcel compost piantine ql la Bianchi n.1 400 Maggio 2005 14 Maggio 2005 zucchini Bianchi 8 Maggio 2005 Fagiolini n.2 200 Maggio 2005 Bianchi bianchi Bianchi n.3 200 Agosto 2005 n.4 200 Gennaio 2006 n.1 400 Bianchini Bianchini Bianchini Bianchini Bianchini Bianchini Maggio 2005 sotto serra A 200 B 100 C D 100 100 gennaio 2006 sotto serra Sett.bre 2006 Sett.bre 2006 A 100 sotto serra A 50 Sotto serra 6 4 Maggio 2006 Maggio 2006 Insalate, cipollotti Fagiolini verdi Giugno 2006 Zucchini, cavoli fagiolini Porri, finocchi, zucchini,peperoncini fragole, lattuga, radicchio Statice 2 Maggio 2005 2 Maggio 2006 3 2 aprile 2006 maggio 2006 febbraio 2006 patate ceci Fragole lattuga Piante porri madri di Risultati Attraverso monitoraggi effettuati ad intervalli di 7-10 giorni nelle aziende pilota, si è costatato che il compost di sansa, come gli ammendanti in genere, agisce principalmente migliorando la struttura del terreno, e i vantaggi di tale miglioramento non sono riscontrabili nell’immediato ma a distanza di mesi dalla distribuzione. Nel nostro caso, come si deduce dall’osservazione della tabella, sono state realizzate due diverse sperimentazioni, ovvero 1 distribuzione del compost e contemporanea messa a dimora delle piantine 2 distribuzione del compost – spazio di tempo (7-8 mesi)- messa a dimora delle piantine Nel caso 1. osservazione su: andamento di crescita delle piante, entrata in produzione, quantità di frutti prodotti, stato sanitario delle piante, non rivela differenze apprezzabili se confrontate con le stesse colture in terreno privo di compost. 9 Ne caso 2, si osservano invece differenze, talvolta anche apprezzabili, soprattutto sulla crescita vegetativa e sulla produzione di frutti, niente da segnalare riguardo lo stato sanitario, che risulta comunque soddisfacente. Prima di procedere ad una analisi più dettagliata dei risultati raggiunti sulle coltivazioni, procediamo analizzando i dati dell’indagine chimico fisica, in data 27 marzo 2006, sui terreni che l’anno precedente hanno visto la distribuzione del compost. Tab. z Tab. z Determinazione chimico-Meccanica Reazione pH Conducibilità uS/cm sabbia limo argilla Calcare tot. Granulometria C.S.C. meq/100 gr Determinazione chimica Potassio sc. ppm K Magnesio sc.ppm Mg Calcio sc.ppm Ca Fosforo ass.ppm P Sostanza organica % Azoto totale % Rapporto C/N Bianchi Maria Luisa Bianchini Carmela 8.2 99 29.3 55.9 14.8 2.4 scarsamente calcareo franco limoso media 8. alcalino 87 molto bassa 22.9 43.2 33.9 2.8 scarsamente calcareo franco 25 media buono buono buono buono scarsa appena sufficiente basso 505.2 abbondante 171.6 buono 2284,0 buono 43.7 abbondante 1.9 appena sufficiente 1.5 buono 7.4 scarso 12.0 339.0 114.8 1923.0 21.9 1.2 1,0 7.1 alcalino molto bassa Dati estrapolati da determinazioni analitiche effettuate presso il Laboratorio Regionale di analisi dei terreni e vegetali – Regone Liguria – Loc. Pallodola - Sarzana Confrontando le determinazioni analitiche della ab. y con quelle della tab. 4, si nota che, anche se di poco, la struttura dei terreni ha subito una variazione a favore della diminuzione del contenuto in sabbia, quindi aumenta la permeabilità del terreno, la C.S.C. si assesta su valori medi, si nota un aumento del rapporto C/N. , nonché degli elementi nutritivi. Possiamo concludere che l’apporto del compost ha migliorato le capacità nutritive dei terreni. Naturalmente non basta un tentativo isolato di ripristino della fertilità del suolo, l’apporto di sostanza organica al terreno, anche attraverso l’uso di ammendanti, dovrebbe rientrare di prassi, tra le tecniche agronomiche usuali. I buoni risultati in termini di andamento di crescita delle piante e in termini di produttività, sono in conformità ad uno dei principi fondamentali della concimazione organica che insiste sulla priorità delle esigenze del terreno rispetto a quelle immediate delle piante coltivate: la teoria della restituzione che si basa sulla restituzione al terreno degli elementi chimici asportati con la coltivazione, rendendo il terreno ben bilanciato e vitale. Questo si traduce in piante più robuste e produzioni più uniformi negli anni. L’opportunità di sostituire la concimazione abitualmente utilizzata in azienda con il compost, sarà una pratica applicabile solo quando se entrà nell’uso comune della conpotrà Non dobbiamo infatti dimenticare che un ammendante è da considerarsi un fertilizzante e non un concime e a differenza di questo non dà una risposta istantanea alle esigenze nutritive, ma, se i della pianta ma rende nel tempo, il terreno nisce nel tempo la buona capacità del terreno di cedere le sostanze nutritive in modo equilibrato e costante cos la pianta coltivata. 10 specie Resa in frutti Zucchini Fagiolini Patate 20 20 Ceci Fragole Porri Insalate Cipollotti Cavoli statice Apparato fogliare Media ramificazioni Media 7 Dimensione dello stelo 6 20% Nulla segnalare da Azienda Bianchi Maria Luisa: superficie interessata circa 500 mq coltivata a zucchini. Il piano di correzione elaborato dal Laboratorio di analisi regionale della Liguria, in relazione alla coltivazione di 1000 mq di zucchini prevedeva: 50-60 gr/mq di zolfo, per acidificare il terreno; Azoto kg 20, Fosforo kg 10, Potassio kg 25, sostanza organica letame 20-30 ql o altro in proporzione. 30 maggio 2005: il terreno viene suddiviso in 4 porzioni di circa 120 mq ciascuna, in cui viene distribuito il compost in questi quantitativi: 1° porzione: 8 ql che apportano 5,6 kg di Azoto tot. 2° porzione: 4 ql ………………… 2,8 kg di Azoto tot. 3° porzione: 2 ql ……………….. 1,4 kg di Azoto tot. 4° porzione: prova in bianco 10 giugno 2005: trapianto delle piantine di zucchini su ogni porzione; ogni porzione comprende una fila di 50 piantine di zucchini. 29 luglio 2005: si riscontra che le piante di zucchini hanno complessivamente sia una discreta crescita che una discreta produzione, ma non soddisfano appieno le esigenze produttive della conduttrice. Infatti il terreno interessato alla coltivazione, come risulta dalle analisi, necessita di un piano di correzione, pertanto viene abbandonata l’idea originale di effettuare la prova senza apporto di concime e si procede alla distribuzione di un concime fogliare ad alto contenuto di potassio: 200 g di NK 3. 30. (CIFO). I monitoraggi effettuati a scadenza di 7-10 giorni rivelano che non ci sono differenze apprezzabili tra le prove a diverso dosaggio di compost e la prova in bianco. In tutti i casi si riscontra: - un andamento costante ed equilibrato della crescita delle piantine; - analoghe dimensioni e peso del frutto - assenza di malattie fungine - assenza di attacco da insetti - annaffiature 30 maggio 2005 : seconda parcella di terreno di 400 mq, sotto serra, viene divisa in due porzioni, in cui il compost viene così distribuito 1° porzione : 4 ql che apportano 2,8 kg di Azoto tot. 2° porzione : prova in bianco Azienda Bianchini Carmela: superficie messa a disposizione per l’intera sperimentazione circa 500 mq, sotto tunnel. Nella prima annualità del progetto sono stati impegnati circa 200 mq, sempre sotto tunnel. Preparazione del terreno utilizzato nella sperimentazione Anche per questa azienda si è scelto di iniziare la sperimentazione già nella prima annualità del progetto. Secondo la tradizione aziendale i terreni che sono stati produttivi durante l’anno vengono lasciati a riposo per qualche mese e vengono utilizzati come area di pascolamento 11 degli avicoli aziendali. Alla fine di giugno il terreno viene preparato ad accogliere le nuove coltivazioni ovvero vangato fresato e concimato. Abitualmente viene utilizzato per la concimazione Umuscam, un concime organico. La parcella di terreno sotto tunnel è stata suddivisa in due porzioni, distribuendo quantità di concime e di ammendante secondo questo schema: 1° porzione : 100 mq, 800 kg di ammendante, 50 Kg di Umuscam (concime organico) 2° porzione : 100 mq, 200 Kg di Umuscam, zero ammendante. Colture messe a dimora: 30 giugno: zucchini, peperoncino piccante 28 luglio : finocchi e porri 13 agosto: fragole 28 agosto: lattuga 31 agosto: radicchio Fase dimostrativa sulle coltivazioni in vaso sotto serra Azienda Lombardi Annamaria Questa è un’azienda florovivaista con produzione di fiori in vaso sotto copertura. La sperimentazione è stata condotta su piante in vaso di Crisantemi, Ciclamini, Stelle di Natale, Gerani, Verbene, Surfinie, fioriture varie annuali. CRISANTEMI n: 30 vasi diam. 18 cm, data trapianto: 15 giugno 2005 E’ una pianta che si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche se preferisce terreni argillosocalcarei, leggermente acidi o alcalini, ben drenati. Il terriccio utilizzato in azienda per la coltivazione del crisantemo è definito in etichetta come: Substrato specifico a base di torba bionda da “soden”, fibre di torba nera verbalizzata e argilla granulare. La fibra di torba garantisce un’ottima porosità e favorisce il drenaggio, l’argilla granulare aumenta il potere tampone nei riguardi delle variazioni nutrizionale durante il ciclo coltura. Ammendante organico naturale – Torba neutra da torbe neutre e brune di sfango. In percentuale in peso sulla sostanza secca. Carbonio organico di origine biologica 40%; Azoto 1%:sostanza organica 80% pH(CaCl2) 5,0-6,0; volume di svuotamento(Norme EN 12580) lt.70. Prodotto da Klasmann-Deilmann GmbH –D-49744 GEESTE Distribuzione del compost: 10 vasi al 100% di compost 10 vasi al 50% di compost 10 vasi al 20% di compost La letteratura riguardante l’aggiunta di compost al comune terriccio nelle coltivazioni in vaso di fiori, consiglia di non superare la quantità del 20%. La scelta di impiegare quantità del 100 e del 50% di ammendante nasce da esigenze di sperimentazione. 25 giugno 2005 Nei vasi al 100% di ammendante la radicazione è partita molto più lentamente. La crescita delle piantine risulta stentata Nei vasi al 50% di ammendante e soprattutto in quelli al 20% si è avuta una buona radicazione. La crescita delle piantine, soprattutto quella con compost al 20% risulta molto simile a quella delle piante cresciute su terriccio specifico. Nei vasi con il terriccio specifico la radicazione è avvenuta nei modi e nei tempi previsti. 29 luglio 2005 vasi al 100% di compost: la radicazione si presenta ancora molto ridotta. La crescita è ancora stentata Vasi al 50% di compost: la radicazione è aumentata. 12 Vasi al 20% di compost: si osserva aumento di radicazione e crescita buona. 10 agosto 2005 Le piante al 20% di compost mostrano un buon andamento nello sviluppo. Quelle al 100% e al 50% sono praticamente ferme. 5 ottobre 2005 Siamo in fase di fioritura. Le piante al 20% di compost raggiungono la fase di fioritura in ritardo e la concentrazione di fiori è ridotta del 20% rispetto alla prova in bianco. Le piante al 50 e al 100% di compost sono praticamente improduttive. CICLAMINI n. 9 vasi diametro 16 cm, data di trapianto: 27 giugno 2005 Il terriccio utilizzato in azienda per questo tipo di fiore è definito in etichetta come: Ammendante organico naturale - Torba neutra di sfagno. Titoli in percentuale di peso sulla sostanza secca: Carbonio org. di origine biologica 23%; Azoto organico 0,4%; Sostanza org. 40%; pH 5.6 -6.7. Prodotto da Gebr. Brill substrate GmbH& CoKG 49828(RFG) 4 vasi al 50% di compost 5 vasi al 20% di compost 29 luglio 2005 : prima osservazione A circa un mese dal trapianto , osservando lo sviluppo radicale, si nota che le piante con terriccio mescolato al 50% non mostrano segni di accrescimento, mentre in quelle al 20% mostrano un lieve sviluppo dell’apparato radicale; le piante di riferimento, hanno già l’apparato radicale ben evidente, le radici, ancora ridotte, sono diffuse sul fondo del vaso. 10 agosto 2005 Estraendo le piante dal vaso si osserva come prima cosa che la zona basale si presenta imbibita di acqua evidenziando uno stato di ristagno idrico provocato, evidentemente, dal adsorbente dell’ammendante. Questa condizione si traduce in uno stato di sofferenza dell’apparato radicale e di conseguenza vengono a mancare le condizioni ideali alo sviluppo delle radici. La radicazione procede quindi a ritmi molto lenti. Anche la crescita dell’apparato fogliare è ridotta e stentata. Prendendo come parametro di crescita il numero delle foglie emesse, considerando che i ciclamini al 20% di compost hanno prodotto in media 8 foglie , quelli al 50% 6 foglie , le piante di riferimento 12, risulta che la crescita della pianta è ridotta nel primo caso del 66% e nel secondo caso del 50% rispetto al ciclamino di riferimento. 10 ottobre : fase di fioritura Ciclamino al 20% e ciclamino al 50% di compost non raggiungono la piena fioritura. Dobbiamo tuttavia tenere presente che la coltivazione del ciclamino è strettamente legata a specifiche condizioni podologiche e nutritive. La presenza del compost STELLE DI NATALE n° 20 vasi, diametro 18 cm; data di trapianto 29 luglio 2005 Il terriccio utilizzato in azienda per questo tipo di fiore è definito in etichetta come: 13 Ammendante organico naturale - Torba neutra di sfagno. Titoli in percentuale di peso sulla sostanza secca: Carbonio org. di origine biologica 23%; Azoto organico 0,4%; Sostanza org. 40%; pH 5.6 -6.7 n. 6 vasi al 50% di compost n. 6 vasi al 20% di compost n° 8 vasi al 10% di compost 10 agosto 2005 : prima osservazione Nei vasi con compost, nelle diverse concentrazioni, il ritmo di crescita sembra uniforme, le radichette sono presenti lungo tutto il pane di terra, fino al bordo superiore, anche se meno numerose rispetto alla prova in bianco. Anche per l’apparato vegetativo, valgono le stesse considerazioni, ovvero una crescita uniforme per le prove con compost, anche se in concentrazioni diverse, ma inferiore alle piante di riferimento. A questo stadio le stelle di natale con compost hanno prodotto in media 6 foglie , contro le 9 foglie prodotte dalle piante di riferimento(scarto del 30%). 5 ottobre L’andamento di crescita delle piante con compost si mantiene costantemente inferiore a quello delle piante di riferimento. Dicembre: fase di fioritura Le piante con terriccio mescolato a compost, non hanno raggiunto le dimensioni ideali, le brattee fiorali poco sviluppate e di colore rosso pallido. Complessivamente hanno raggiunto uno sviluppo inferiore del 20-30%. Coltivazioni primaverili -estive Gerani, verbene, surfinie, fioriture varie ( Vinca, Petunia): vasi , diametro 16 cm la sperimentazione è stata fatta su 30 campioni terriccio e ammendante: per ogni specie utilizzando miscugli di 15 vasi al 40% di compost 15 vasi al 10% di compost Il terriccio utilizzato in azienda per questa tipologia di coltivazione è definito in etichetta come: Ammendante organico naturale - Torba neutra di sfagno. Titoli in percentuale di peso sulla sostanza secca: Carbonio org. di origine biologica 23%; Azoto organico 0,4%; Sostanza org. 40%-60%; pH 6. GERANI : trapianto 4 marzo. prima osservazione: 23 marzo 2006 Dopo i primi 20 giorni dal trapianto, si osserva che l’apparato radicale della prova in bianco risulta più sviluppato con radici più lunghe e sottili che raggiungono il fondo del vaso, quelle della prova al 10% lo raggiungono a stento ma le radici hanno diametro maggiore, mentre quelle della prova al 40% non lo raggiungono affatto. lo sviluppo dell’apparato radicale procede quindi più lentamente nei campioni con compost rispetto alle prove in bianco, mentre non si notano differenze apprezzabili sull’andamento di crescita della parte vegetativa. I rilevamenti successivi indicano che nell’arco di 30 giorni lo scarto di crescita dell’apparato radicale viene colmato, il pane di terra è completamente avvolto dalle radici. Lo sviluppo radicale, la crescita vegetativa e l’andata a fiore, per entrambe le concentrazioni, raggiungono quello della prova in bianco. 14 I successivi monitoraggi confermano quanto detto rivelando quindi una certa capacità di adattamento della coltura all’impiego di terriccio mescolato a compost VERBENE: trapianto 4 marzo. prima osservazione: 23 marzo 2006 Dopo 20 giorni dalla messa a dimora, l’apparato radicale della prova in bianco, anche in questo caso, risulta più sviluppato con radici più lunghe e sottili, quelle della prova al 10% sono meno numerose ma di diametro maggiore, nella prova al 40% l’apparato radicale è ridotto ma , in ogni caso , viene raggiunto il fondo del vaso. Successivi monitoraggi confermano un buon andamento di crescita e di fioritura, in particolare per le concentrazioni di compost al 10%. SURFINIA (petunia pendula): trapianto 4 marzo. prima osservazione: 23 marzo 2006 Nelle prove al 40% e in quelle al 10 % lo sviluppo radicale risulta più elevato rispetto a quello dell’apparato vegetale. Questo aspetto non risulta un fattore negativo per questa specie, in quanto il ritardo dell’attività vegetativa produce piante più robuste, con ramificazioni fogliari più corte, più abbondanti e più numerose con il risultato di ottenere un ombrello fiorale più compatto. I successivi monitoraggi rivelano un buon andamento di crescita e di fioritura, in particolare per le concentrazioni di compost al 10%. FIORITURE VARIE ( Vinca, Petunia, Begonia)vasi: trapianto 15 maggio2006 prima osservazione: 31 maggio 2006 vaso: diametro 14 cm Le fioriture varie, sopportano abbastanza bene il miscuglio terriccio-compost, soprattutto quando il compost è nella concentrazione del 10%, ad eccezione delle Begonie le cui piantine hanno crescita stentata e quindi risultano più piccole delle piante su terriccio standard. Questo a causa del potere adsorbente che l’ammendante esercita sull’acqua, rendendo il terriccio più pesante e inadatto alle colture che risentono del ristagno idrico. Considerazioni finali In conclusione della prima annualità di lavoro, possiamo affermare che i risultati ottenuti dallo studio fin qui fatto (analisi chimiche e sensoriali) sembrano confermare i presupposti iniziali secondo cui sarebbe possibile ottenere un buon fertilizzante dalla decomposizione della sansa. Le prove in campo , risultano ad oggi abbastanza eterogenee. Tuttavia dobbiamo tener conto del fatto che le prove in pieno campo necessitano di tempi più lunghi per la loro verifica. Consideriamo infatti che gli effetti positivi di un ammendante sulla struttura e sulla presenza degli elementi nutritivi di un terreno non sono immediati ma distribuiti nel tempo. Non dobbiamo comunque dimenticare, per quanto concerne le produzioni invaso, che sarebbe impensabile la sostituzione dei terricci oggi in commercio, data l’elevata specificità di questi. Tuttavia resta di grande interesse l’esame della possibile parziale sostituzione di quelli, con ammendanti di tipo diverso ed economicamente vantaggiosi. 15