Regione Liguria
Confederazione Italiana
Agricoltori
CE
”UTILIZZO DELLE SANSE DI OLIVA COMPOSTATA IN ORTICOLTURA E
FLORICOLTURA”
Rec. CE n. 1257/99 Misura C (3) Formazione professionale – sottomisura 3.3 “Progetti
Dimostrativi”
Scheda di processo
Scheda di processo
Primo anno
Obiettivi e descrizione del progetto
Si vuole sperimentare e valutare l’opportunità di recupero delle sanse umide, prodotto di
scarto della frangitura delle olive, attraverso la trasformazione biologica delle stesse in un
compost, quindi in un prodotto capace di migliorare la fertilità dei terreni coltivati. Si
persegue nel contempo l’obiettivo di riciclare in modo proficuo e a costi di trasformazione
competitivi un sottoprodotto semilavorato e facilmente reperibile ogni anno, in quantità
notevoli, nelle zone dove la coltivazione dell’olivo è predominante, per ottenere un prodotto
finale valido dal punto di vista agronomico ed economicamente vantaggioso per le aziende
agricole , in particolare quelle ortoflorovivaistiche, al punto di ritenerne conveniente la
parziale sostituzione nell’uso dei comuni terricci. Potremmo allora vedere la coltivazione
dell’olivo come un “sistema biologico chiuso” in cui la sansa perde il connotato di prodotto di
scarto della lavorazione delle olive, peraltro complicato e oneroso da smaltire, per assumere
quello di materia prima nella produzione di un fertilizzante agronomicamente ed
ecologicamente valido, capace di restituire al suolo sostanza organica, favorendo un ritorno,
nel medio e nel lungo periodo, in termini di fertilità.
Il progetto di durata biennale, è stato suddiviso in una prima annualità prettamente
propedeutica comprendente tre fasi: a) fase Iniziale (raccolta ed analisi chimica della
sansa), b) fase di Processo (compostaggio della sansa, analisi chimica della sansa
parzialmente compostata), c) fase Dimostarativa (distribuzione del prodotto finale in pieno
campo e in vaso misto a terriccio).
La seconda annualità, in cui sarà predominante la fase dimostrativa in campo, si concluderà
nel luglio 2006. Durante questa fase, frequenti monitoraggi sulle culture permetteranno di
valutare l’effetto positivo oppure nullo del prodotto usato.
Nella fase dimostrativa sono coinvolte tre aziende agricole: Bianchi Maria Luisa e Bianchini
Carmela, Loc. Senato, che mettono a disposizione del progetto circa 1000mq di terreno per
colture orticole in pieno campo e Lombardi Anna Maria, di Vezzano Ligure, che mette a
disposizione una superficie di 500 mq per colture floricole in vaso.
2
DIAGRAMMA DI PROCESSO
La fase sperimentale del progetto ha inizio nel novembre 2004 con la raccolta delle sanse per
concludersi nel luglio 2006 al termine di una lunga fase dimostrativa in campo.
Raccolta Delle
Sanse
Prelievo di un campione
per analisi chimiche
Trasporto delle
sanse al centro
di compostazione
frantoio
Lucchi - Guastalli
di S.Stefano Magra
CERMEC
di
Massa Carrara
permanenza nell’area di compostaggio
del Cermec per 100 giorni
analisi chimica
del compost a 60gg
analisi del materiale
al termine della compostazione
Distribuzione del
compost
nelle aziende pilota
Az. Ortofloricola
Bianchini Carmela
Az. ortofrutticola
Bianchi M. Luisa
Az. floricola
Lombardi
Annamaria
Analisi fisico-chimica del
Compost di 8 mesi
Inizio Fase Dimostrativa
3
Fase iniziale (raccolta ed analisi chimica della sansa)
1. descrizione del materiale da compostare e della sansa
semi compostata
Il materiale di partenza utilizzato nel progetto è costituito dalla sansa, residuo solido
(noccioli, pellicole di buccia, parti di polpa) della spremitura della pasta di olive. Rappresenta
il 30-50% delle olive lavorate. La sua composizione standard è:
5 -10%
olio
25 -30%
acqua
60 -65%
frazione solida di cui il 30% è nocciolo
In questo progetto, tuttavia, sono state utilizzate sanse umide provenienti dalla molitura
delle olive in frantoio a due fasi che produce un unico residuo di lavorazione, le sanse umide
appunto, ovvero la pasta di olive disoleata imbevuta della quantità di acqua costituzionale,
poco accettate dai santifici per il loro scarso contenuto in olio e l’elevato contenuto in acqua.
(55% - 65%).
A fine novembre 2004 sono state raccolte circa 50 ton di sansa umida, proveniente dal
frantoio Lucchi e Guastalli di Santo Stefano Magra, e trasportate presso lo stabilimento di
compostaggio CERMEC (Consorzio Ecologia e Risorse di Massa e Carrara) dove si è svolto
l’intero processo di decomposizione durato oltre 100 giorni.
Il giorno stesso della raccolta della sansa umida è stato effettuato un campionamento della
stessa per sottoporlo ad analisi chimica. Le determinazioni analitiche
riguardano la
concentrazione di Macroelementi e Microelementi . Una successiva analisi, dello stesso tipo, è
stata effettuata sulla materia parzialmente compostata dopo due mesi di permanenza della
sansa nell’area di compostaggio. Una terza analisi, questa volta di carattere chimicofisico,svolta sul prodotto finito, il compost, è stata rivolta all’accertamento dei requisiti
previsti dalla normativa,
necessari alla certificazione del prodotto come fertilizzante
utilizzabile in agricoltura . Al termine del processo dalle 50 ton di sansa iniziale si sono
ottenuti 10 ton di compost maturo. Sul compost maturo, di 8 mesi, è stata fatta un’analisi al
fine di valutarne le caratteristiche fertilizzanti ed agronomiche.
La tabella n.1 mette in relazione il contenuto in micro e macro elementi della sansa tal quale
e della sansa semicompostata
Tabella n. 1
Macroelementi:
Azoto (N g/100gdi s.s.)
Fosforo (P g/100 di s.s.)
Potassio (K g/100 di s.s.)
Calcio (Ca g/100gdi s.s.)
Magnesio ( Mg g/100gdi s.s.)
Zolfo (S g/100g di s. s.)
Sodio (Na g/100gdi s.s.)
Microelementi:
Boro (B mg/Kg di s.s.)
Ferro (Fe mg/Kg di s.s.)
Manganese (Mn mg/Kgdi s.s.)
Rame (Cu mg/Kg di s.s.)
Zinco (Zn mg/Kgdi s.s.)
sansa
1.01
0.10
1.22
0.18
0.05
0.04
N.D.
Sansa
semicompostata
1.38
0.12
1.13
2.34
0.33
0.08
0.08
18.45
314,60
22.22
15.36
17.33
34.6
3524,5
138,2
39,7
59,6
Dati estrapolati da determinazioni analitiche effettuate presso il Laboratorio Regionale di analisi dei terreni e vegetali
– Regone Liguria – Loc. Pallodola - Sarzana
4
Si può osservare che a metà della fase di compostazione si riscontra un aumento delle concentrazione
di tutti gli elementi chimici che indicano la trasformazione in atto dalla massa iniziale, ad esclusione del
fosforo e del potassio che restano immutati perché elementi poco mobili e saranno inalterati anche alla
fine del processo.
Fase di compostaggio
La sansa arrivata allo stabilimento CERMEC di Avenza (Carrara), entra direttamente nel
tunnel di compostaggio, dotato di copertura in materiale plastico, dove la materia prima
sosta per 40 giorni, durante i quali, i continui insufflamenti di aria dal basso all’interno della
massa, le temperature elevate raggiunte, e i continui rivoltamenti innescano l’intero processo
di trasformazione microbiologica della materia di partenza. Successivamente la sansa
semicompostata viene raccolta in un cumulo all’esterno del tunnel e rivoltata
settimanalmente per altri 70 giorni, durante i quali avviene l’importante, ma talvolta
trascurato, processo di finissaggio, durante il quale si ottiene la maturazione del compost,
caratterizzato dalla tessitura di una buona trama, dalla neutralizzazione delle reazioni e
soprattutto dall’azzeramento della fitotossicità condizionata dalla presenza di tannini, acidi
grassi, fenoli, ecc.
Durante il processo sono stati controllati alcuni parametri che sono i cosiddetti regolatori del
compostaggio. I parametri principalmente coinvolti sono: umidità, pH, temperatura, consumo
di ossigeno e di anidride carbonica.
L’umidità, ovvero la presenza di acqua, rappresenta il veicolo attraverso cui avvengono le
reazioni chimiche, le migrazioni dei microrganismi e la diffusione dei fitonutritivi. Per questo
motivo è importante assicurarsene la presenza. L’iter ottimale, quando si parte da
composizioni molto umide, come nel caso delle sanse che contengono circa il 60% di acqua, è
raggiungere valori finali intorno al 35%, con intervalli medio lunghi di tempo verso la parte
centrale assestati intorno al 50%. In tali condizioni la massa non subisce fenomeni di anossia
o anaerobiosi causati dall’espulsione di ossigeno da parte dell’acqua,come si verifica in caso
di eccessiva umidità, le cui conseguenze sono putrefazioni ed esalazioni moleste. In situazioni
di eccessiva secchezza, di contro, si avrebbero blocchi delle attività microbiche.
Un buon andamento del pH è quello che prevede tenori bassi durante le prime
decomposizioni, per rilascio degli acidi organici, per poi risalire verso la neutralità durante la
decomposizione proteica ed il rilascio di anidride carbonica per aerazione, sino a raggiungere
un’alcalinità pronunciata per il rilascio di ammoniaca per nuovamente ritornare verso la
neutralità nella parte finale a causa dell’attacco dei batteri nitrificanti che decompongono
l’ammoniaca stessa in acido nitrico e nitroso.. Tuttavia il pH è il parametro meno
problematico e si riesce a bilanciare e tamponare con estrema facilità.
La temperatura ha un ruolo estremamente importante che è quello di distruggere i
patogeni umani ed animali, che tendenzialmente avviene intorno ai 55°C, mentre per avere
un abbattimento dei semi di infestanti occorre salire verso i 60°C. Questi valori di
temperatura sono stati raggiunti, 2-3 giorni dopo l’entrata della sansa nel tunnel, dove
permarrà per oltre 40 giorni. Tuttavia la temperatura non deve raggiungere valori troppo
elevati e per tempi troppo lunghi per non mettere a rischio la vitalità dei microrganismi utili al
processo, ecco perché si ricorre all’aerazione forzata (insufflamenti all’interno della massa)
che libera il calore intrappolato nella massa abbassandone la temperatura. L’aerazione
forzata e i continui rivoltamenti sono importanti anche nel mantenimento dell’equilibrio tra
tenore di ossigeno, intorno al 10-15%
e anidride carbonica intorno al 4-5%.
Sbilanciamenti di questi valori a favore di un aumento in anidride carbonica converte il
processo in un ciclo anaerobico innescando un andamento anomalo e indesiderato dell’intero
processo di trasformazione.
Tuttavia è necessaria una condizione affinché il processo di maturazione del compost
avvenga nelle modalità descritte e quindi garantendo i risultati desiderati, ovvero che la
durata dell’intero processo sia tale da consentire la completa conclusione del processo di
maturazione. Tale durata, secondo la normativa in vigore nel nostro Paese viene indicata in
almeno 90 giorni che devono trascorrere tra l’entrata della materia prima e la raffinazione
finale.. Naturalmente maggiore è il tempo di finissaggio maggiori sono le probabilità di
ottenere un compost ben maturo e con caratteristiche fisico chimiche stabili nel tempo. Nel
nostro caso l’intero processo è durato di 113 giorni: entrata della sansa nel tunnel il primo
5
dicembre, uscita dal tunnel il 17 gennaio, fine della fase di finissaggio il 23 marzo, data di
prelievo del campione per analisi chimico fisiche.
Il compost
Al termine della fase di finissaggio, ad una prima osservazione del tutto sensoriale , il
compost, di colore scuro, soffice al tatto, che emana un buon profumo di humus, rivela
caratteristiche proprie di un
ammendante di buona qualità, comprovate peraltro dai
successivi risultati analitici, effettuate presso la ECOL studio di Lucca, e in base ai quali la
stessa ha conferito la certificazione del compost come prodotto idoneo all’impiego in
agricoltura.
Tabella n. 2
Determinazione sul
tal quale
Concentrazione ione
idrogeno
Umidità
Carbonio organico
totale (TOC)
Azoto (N) totale
Cromo (Cr) VI
Azoto organico (%sul
totale)
Rapporto C/N
Salinità
Piombo
Cadmio
Mercurio
Nichel
Rame
Zinco
Semi infestanti
U.M.
Risultato
limite
pH
6.1
6-8.5
%
% s.s.
37.4
30
50
>/= 30
%s.s.
mg/Kg s.s.
% s.s.
1.1
<0.3
86.2
0.5
>/= 80
calcolo
uS/cm
27.3
1480
50
mg/Kg/s.s.
mg/Kg/s.s.
mg/Kg/s.s.
mg/Kg/s.s.
mg/Kg/s.s.
mg/Kg/s.s.
16
n.v. <1
0.3
11.3
25
80
assenti
140
1.5
1.5
50
150
500
Dati estrapolati da determinazioni effettuate dal laboratorio di analisi Ecol Studio di Lucca
Analizziamo i risultati più significativi: la prima determinazione del pH effettuata direttamente dai
tecnici del Cermec sulla prodotto finale dava un valore di 7,50; valori finali di pH prossimi alla
neutralità , indicano che il processo di decomposizione è avvenuto secondo le regole. Tuttavia una
successiva determinazione di pH avvenuto il 10 maggio dopo circa 20 giorni dal termine del periodo di
finissaggio rivela valori di pH = 6.1, come si poteva prevedere dall’acidità del materiale di partenza per
la presenza di residui acidi ; il rapporto carbonio azoto C/N relativo alla sostanza organica è un
fattore caratterizzante della qualità di un ammendante, è determinato dal rapporto fra contenuto in
carbonio totale, derivante principalmente dalle sostanze vegetali e l’azoto totale di cui sono più ricche le
sostanze animali e comunque le sostanze contenenti proteine e polisaccaridi. Il rapporto ideale alla fine
del processo di compostazione si considera tra 10 e 30. Si parla di rapporto ideale ma ciò non significa
che non siano utilizzabili compost con rapporti inferiori o superiori a quello indicato. Un rapporto più alto,
a vantaggio del carbonio, significa che vi è una prevalenza di sostanze vegetali, meno energetiche, più
lente nei processi di compostaggio, più strutturanti del suolo, ovvero con caratteristiche
prevalentemente ammendanti. Un rapporto più basso, a vantaggio della parte azotata, significa che il
compost è più energetico, più attivo a livello dei processi microbiologici di trasformazione, più disponibile
alla mineralizzazione, meno efficace sulla struttura del terreno ma migliore come potere concimante. Nel
caso del nostro compost C/N = 27,3 rivela il carattere di buon ammendante; umidità pari a 37,4 %,
indica che siamo in presenza di un prodotto relativamente leggero, per cui più facili ed economici
6
risulteranno il trasporto e la distribuzione in campo. Significativa inoltre la bassa concentrazione di
metalli pesanti, che risulta essere molto inferiore al limite massimo consentito.
Nella tabella 3, sono riportati alcuni dei parametri relativi all’analisi di laboratorio effettuate
sulla sansa biologicamente trasformata(vedi tab. 2), messi a confronto con quelli generali di
un letame bovino maturo.
Tabella 3
Parametri
pH
Umidità
Carbonio org tot
Azoto (n) tot.
Rapporto C/N
Fosforo
Potassio
Compost di
sansa
6.1
37.4%
30
1.1
27.3
0.12
1.1
Letame maturo
7.5-8
65-80%
13
0.6
20
0.2
0.5
A parte il valore del pH , che dipende in parte dal materiale di partenza, il nostro compost,
a parità di quantitativi di letame, apporta il doppio di Azoto, Fosforo e sostanza organica
attestandosi in pareggio per il Potassio; tutto questo è dovuto alla differenza in acqua che
negli ammendanti non supera di norma il 30-32% rendendo il prodotto finale più economico
in termini di trasporto e distribuzione.
Il compost dopo 120 giorni dalla fase di finissaggio
Un’analisi chimico-fisica sul compost ben maturo, dopo 120 giorni dalla fase di finissaggio,
terminata il 23 marzo 2005, rivelano le seguenti caratteristiche:
tab. 4Tabella da sostituire
Determinazione
Compost di Sansa dopo 120
chimico-Meccanica
gg dall’arrivo in azienda
Reazione pH
7,9
alcalino
Conducibilità uS/cm
2150,0
molto alta
Calcare tot.
7.4
relativ.nte calcareo
Calcare attivo
0,2 insignificante
C.S.C. meq/100 gr
35,2 moderat.nte elevato
Determinazione
chimica
Potassio sc. ppm K
Magnesio sc.ppm Mg
Calcio
sc.ppm Ca
Fosforo ass.ppm P
Sostanza organica %
Azoto tot. 0/00
C/N
8026,0
868,0
5043.02
103,01
40,4
20.0
11.8
abbondante
abbondante
abbondante
abbondante
abbondante su
abbondante
molto buono
7
PARTE SECONDA
La fase dimostrativa in pieno campo
Questa fase della durata di diversi mesi inizia con la distribuzione del materiale compostato in
pieno campo, ed in vaso miscelato, in percentuale diversa, ai terricci. Le aziende di
riferimento sono tre, denominate: Bianchini Carmela in località Senato di Lerici, con
ordinamento orticolo e floricolo in pieno campo e in serra. Bianchi Maria Luisa, in località
Senato di Lerici ad ordinamento orticolo e frutticolo in pieno campo e in serra. Lombardi
Annamaria azienda produttrice di fiori in vaso sotto forzatura.
Nei terreni delle prime due aziende, prima di procedere alla distribuzione del compost sono
state eseguite analisi chimico-fisiche. Non sono stati, invece, analizzati i terricci impiegati
abitualmente dalla azienda Lombardi, perché la determinazione degli elementi è presente
sulla confezione.
Prima di procedere alla descrizione del procedimento di distribuzione del compost nelle
aziende pilota prendiamo in esame i risultati delle analisi chimico fisiche dei terreni delle
prima due aziende, che peraltro sono logisticamente molto vicine, riportati nella tabella
sottostante.
tab.4
Determinazione
chimico-Meccanica
Reazione pH
Conducibilità uS/cm
sabbia
limo
argilla
Calcare tot.
Granulometria
C.S.C. meq/100 gr
Determinazione
chimica
Potassio sc. ppm K
Magnesio sc.ppm Mg
Calcio
sc.ppm Ca
Fosforo ass.ppm P
Sostanza organica %
Azoto totale %
Rapporto C/N
Bianchi Maria Luisa
Bianchini Carmela
8.5
58
64.0
30.6
5.4
3.2
7.9
sub alcalino
82
molto bassa
36.4
52.9
10.7
3.8 scarsamente calcareo
franco limoso
15.2
media
14.7
alcalino
molto bassa
scarsamente calcareo
franco sabbioso
media
184.7
scarso
122.6
abbondante
2240.0
buono
7.5
scarso
1.6
appena
sufficiente
1.6
abbondante
5.8
basso
232.0
160.1
2361,0
21.2
1.5
1.5
6
appena buono
buono
buono
abbondante
sufficiente
abbondante
basso
Dati estrapolati da determinazioni analitiche effettuate presso il Laboratorio Regionale di analisi dei terreni e vegetali
– Regone Liguria – Loc. Pallodola - Sarzana
Esaminiamo alcuni valori della tabella n.4:
• capacità di scambio cationico C.S.C.<20. Questo parametro esprime la quantità
massima di cationi che il terreno può trattenere, evitando le perdite per lisciviazione, e
scambiare con la soluzione circostante; valori inferiori a venti portano alla perdita di
elementi nutritivi.
• rapporto C/N <10. Indica una situazione squilibrata a favore dell’azoto, i terreni si
dice hanno “fame di azoto”, nel nostro caso non tanto per la carenza di questo
elemento, infatti ne sono bene dotati, ma perché viene velocemente mineralizzato e
scarsamente trattenuto dalle particelle del terreno, risultando alla fine non a
disposizione delle piante.
• conducibilità <150 indica che si tratta di terreni molto permeabili, che trasmettendo
con molta difficoltà l’umidità quando questa si abbassa; hanno scarso potere di
trattenere l’acqua capillare, che rappresenta la principale riserva idrica per le piante, e
consentono un elevato grado di lisciviazione degli elementi nutritivi.
8
Si tratta quindi di terreni che si avvantaggiano sicuramente di apporti di sostanze fertilizzanti
come gli ammendanti, oltre che di letamazioni e lavorazioni, per favorire la penetrazione
dell’acqua nella zona interessata dalle radici.
Il nostro compost con C/N 27,5 risulta quindi essere un buon ammendante per questa
tipologia di terreni a basso rapporto carbonio azoto.
I dati riguardanti il terreno dell’azienda Bianchini Carmela risultano relativamente più
rassicuranti, per il fatto che questi si avvantaggiano dell’alternanza di pascolamento degli
animali di bassa corte.
Metodologia di distribuzione del compost nelle aziende pilota
Nelle due aziende che producono in pieno campo la distribuzione del compost e la messa a
dimora delle piantine sono avvenute secondo modalità e tempi diversi. Le tab. x e y sono
descritti i calendari di coltivazione nelle due aziende
Azienda
Identi
Messa a
coltivazione
Com- dimora
Distribuzione
f.
mq
post
parcel
compost
piantine
ql
la
Bianchi
n.1
400
Maggio 2005
14
Maggio 2005
zucchini
Bianchi
8
Maggio 2005
Fagiolini
n.2
200
Maggio 2005
Bianchi
bianchi
Bianchi
n.3
200
Agosto 2005
n.4
200
Gennaio 2006
n.1
400
Bianchini
Bianchini
Bianchini
Bianchini
Bianchini
Bianchini
Maggio 2005
sotto serra
A
200
B
100
C
D
100
100
gennaio 2006
sotto serra
Sett.bre 2006
Sett.bre 2006
A
100
sotto serra
A
50
Sotto serra
6
4
Maggio 2006
Maggio 2006
Insalate, cipollotti
Fagiolini verdi
Giugno 2006
Zucchini, cavoli
fagiolini
Porri, finocchi,
zucchini,peperoncini
fragole, lattuga,
radicchio
Statice
2
Maggio 2005
2
Maggio 2006
3
2
aprile 2006
maggio 2006
febbraio 2006
patate
ceci
Fragole
lattuga
Piante
porri
madri
di
Risultati
Attraverso monitoraggi effettuati ad intervalli di 7-10 giorni nelle aziende pilota, si è
costatato che il compost di sansa, come gli ammendanti in genere, agisce principalmente
migliorando la struttura del terreno, e i vantaggi di tale miglioramento non sono riscontrabili
nell’immediato ma a distanza di mesi dalla distribuzione. Nel nostro caso, come si deduce
dall’osservazione della tabella, sono state realizzate due diverse sperimentazioni, ovvero
1
distribuzione del compost e contemporanea messa a dimora delle piantine
2
distribuzione del compost – spazio di tempo (7-8 mesi)- messa a dimora delle piantine
Nel caso 1. osservazione su: andamento di crescita delle piante, entrata in produzione,
quantità di frutti prodotti, stato sanitario delle piante, non rivela differenze apprezzabili se
confrontate con le stesse colture in terreno privo di compost.
9
Ne caso 2, si osservano invece differenze, talvolta anche apprezzabili, soprattutto sulla
crescita vegetativa e sulla produzione di frutti, niente da segnalare riguardo lo stato sanitario,
che risulta comunque soddisfacente.
Prima di procedere ad una analisi più dettagliata dei risultati raggiunti sulle coltivazioni,
procediamo analizzando i dati dell’indagine chimico fisica, in data 27 marzo 2006, sui terreni
che l’anno precedente hanno visto la distribuzione del compost. Tab. z
Tab. z
Determinazione
chimico-Meccanica
Reazione pH
Conducibilità uS/cm
sabbia
limo
argilla
Calcare tot.
Granulometria
C.S.C. meq/100 gr
Determinazione
chimica
Potassio sc. ppm K
Magnesio sc.ppm Mg
Calcio
sc.ppm Ca
Fosforo ass.ppm P
Sostanza organica %
Azoto totale %
Rapporto C/N
Bianchi Maria Luisa
Bianchini Carmela
8.2
99
29.3
55.9
14.8
2.4
scarsamente calcareo
franco limoso
media
8.
alcalino
87
molto bassa
22.9
43.2
33.9
2.8 scarsamente calcareo
franco
25
media
buono
buono
buono
buono
scarsa
appena sufficiente
basso
505.2
abbondante
171.6
buono
2284,0
buono
43.7
abbondante
1.9
appena sufficiente
1.5
buono
7.4
scarso
12.0
339.0
114.8
1923.0
21.9
1.2
1,0
7.1
alcalino
molto bassa
Dati estrapolati da determinazioni analitiche effettuate presso il Laboratorio Regionale di analisi dei terreni e vegetali
– Regone Liguria – Loc. Pallodola - Sarzana
Confrontando le determinazioni analitiche della ab. y con quelle della tab. 4, si nota che,
anche se di poco, la struttura dei terreni ha subito una variazione a favore della diminuzione
del contenuto in sabbia, quindi aumenta la permeabilità del terreno, la C.S.C. si assesta su
valori medi, si nota un aumento del rapporto C/N. , nonché degli elementi nutritivi. Possiamo
concludere che l’apporto del compost ha migliorato le
capacità nutritive dei terreni.
Naturalmente non basta un tentativo isolato di ripristino della fertilità del suolo, l’apporto di
sostanza organica al terreno, anche attraverso l’uso di ammendanti, dovrebbe rientrare di
prassi, tra le tecniche agronomiche usuali.
I buoni risultati in termini di andamento di crescita delle piante e in termini di produttività,
sono in conformità ad uno dei principi fondamentali della concimazione organica che insiste
sulla priorità delle esigenze del terreno rispetto a quelle immediate delle piante coltivate: la
teoria della restituzione che si basa sulla restituzione al terreno degli elementi chimici
asportati con la coltivazione, rendendo il terreno ben bilanciato e vitale. Questo si traduce in
piante più robuste e produzioni più uniformi negli anni.
L’opportunità di sostituire la concimazione abitualmente utilizzata in azienda con il compost,
sarà una pratica applicabile solo quando se entrà nell’uso comune della conpotrà
Non dobbiamo infatti dimenticare che un ammendante è da considerarsi un fertilizzante e non
un concime e a differenza di questo non dà una risposta istantanea alle esigenze nutritive,
ma, se i della pianta ma rende nel tempo, il terreno nisce nel tempo la buona capacità del
terreno di cedere le sostanze nutritive in modo equilibrato e costante cos la pianta coltivata.
10
specie
Resa in frutti
Zucchini
Fagiolini
Patate
20
20
Ceci
Fragole
Porri
Insalate
Cipollotti
Cavoli
statice
Apparato
fogliare
Media
ramificazioni
Media 7
Dimensione
dello stelo
6
20%
Nulla
segnalare
da
Azienda Bianchi Maria Luisa: superficie interessata circa 500 mq coltivata a zucchini.
Il piano di correzione elaborato dal Laboratorio di analisi regionale della Liguria, in relazione
alla coltivazione di 1000 mq di zucchini prevedeva: 50-60 gr/mq di zolfo, per acidificare il
terreno; Azoto kg 20, Fosforo kg 10, Potassio kg 25, sostanza organica letame 20-30 ql o
altro in proporzione.
30 maggio 2005: il terreno viene suddiviso in 4 porzioni di circa 120 mq ciascuna, in cui
viene distribuito il compost in questi quantitativi:
1° porzione: 8 ql che apportano
5,6 kg di Azoto tot.
2° porzione: 4 ql
…………………
2,8 kg di Azoto tot.
3° porzione: 2 ql
………………..
1,4 kg di Azoto tot.
4° porzione: prova in bianco
10 giugno 2005: trapianto delle piantine di zucchini su ogni porzione; ogni porzione
comprende una fila di 50 piantine di zucchini.
29 luglio 2005: si riscontra che le piante di zucchini hanno complessivamente sia una
discreta crescita che una discreta produzione, ma non soddisfano appieno le esigenze
produttive della conduttrice. Infatti il terreno interessato alla coltivazione, come risulta dalle
analisi, necessita di un piano di correzione, pertanto viene abbandonata l’idea originale di
effettuare la prova senza apporto di concime e si procede alla distribuzione di un concime
fogliare ad alto contenuto di potassio: 200 g di NK 3. 30. (CIFO).
I monitoraggi effettuati a scadenza di 7-10 giorni rivelano che non ci sono differenze
apprezzabili tra le prove a diverso dosaggio di compost e la prova in bianco. In tutti i casi si
riscontra:
- un andamento costante ed equilibrato della crescita delle piantine;
- analoghe dimensioni e peso del frutto
- assenza di malattie fungine
- assenza di attacco da insetti
- annaffiature
30 maggio 2005 : seconda parcella di terreno di 400 mq, sotto serra, viene divisa in due
porzioni, in cui il compost viene così distribuito
1° porzione : 4 ql che apportano 2,8 kg di Azoto tot.
2° porzione : prova in bianco
Azienda Bianchini Carmela: superficie messa a disposizione per l’intera sperimentazione
circa 500 mq, sotto tunnel. Nella prima annualità del progetto sono stati impegnati circa 200
mq, sempre sotto tunnel.
Preparazione del terreno utilizzato nella sperimentazione
Anche per questa azienda si è scelto di iniziare la sperimentazione già nella prima annualità
del progetto. Secondo la tradizione aziendale i terreni che sono stati produttivi durante l’anno
vengono lasciati a riposo per qualche mese e vengono utilizzati come area di pascolamento
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degli avicoli aziendali. Alla fine di giugno il terreno viene preparato ad accogliere le nuove
coltivazioni ovvero vangato fresato e concimato. Abitualmente viene utilizzato per la
concimazione Umuscam, un concime organico.
La parcella di terreno sotto tunnel è stata suddivisa in due porzioni, distribuendo quantità di
concime e di ammendante secondo questo schema:
1° porzione : 100 mq, 800 kg di ammendante, 50 Kg di Umuscam (concime organico)
2° porzione : 100 mq, 200 Kg di Umuscam, zero ammendante.
Colture messe a dimora:
30 giugno: zucchini, peperoncino piccante
28 luglio : finocchi e porri
13 agosto: fragole
28 agosto: lattuga
31 agosto: radicchio
Fase dimostrativa sulle coltivazioni in vaso sotto serra
Azienda Lombardi Annamaria
Questa è un’azienda florovivaista con produzione di fiori in vaso sotto copertura.
La sperimentazione è stata condotta su piante in vaso di Crisantemi, Ciclamini, Stelle di
Natale, Gerani, Verbene, Surfinie, fioriture varie annuali.
CRISANTEMI n: 30 vasi diam. 18 cm, data trapianto: 15 giugno 2005
E’ una pianta che si adatta a qualsiasi tipo di terreno, anche se preferisce terreni argillosocalcarei, leggermente acidi o alcalini, ben drenati.
Il terriccio utilizzato in azienda per la coltivazione del crisantemo è definito in etichetta come:
Substrato specifico a base di torba bionda da “soden”, fibre di torba nera verbalizzata e
argilla granulare. La fibra di torba garantisce un’ottima porosità e favorisce il drenaggio,
l’argilla granulare aumenta il potere tampone nei riguardi delle variazioni nutrizionale durante
il ciclo coltura. Ammendante organico naturale – Torba neutra da torbe neutre e brune di
sfango. In percentuale in peso sulla sostanza secca. Carbonio organico di origine biologica
40%; Azoto 1%:sostanza organica 80% pH(CaCl2) 5,0-6,0; volume di svuotamento(Norme
EN 12580) lt.70. Prodotto da Klasmann-Deilmann GmbH –D-49744 GEESTE
Distribuzione del compost:
10 vasi al 100% di compost
10 vasi al 50% di compost
10 vasi al 20% di compost
La letteratura riguardante l’aggiunta di compost al comune terriccio nelle coltivazioni in vaso
di fiori, consiglia di non superare la quantità del 20%. La scelta di impiegare quantità del 100
e del 50% di ammendante nasce da esigenze di sperimentazione.
25 giugno 2005
Nei vasi al 100% di ammendante la radicazione è partita molto più lentamente. La crescita
delle piantine risulta stentata
Nei vasi al 50% di ammendante e soprattutto in quelli al 20% si è avuta una buona
radicazione. La crescita delle piantine, soprattutto quella con compost al 20% risulta molto
simile a quella delle piante cresciute su terriccio specifico.
Nei vasi con il terriccio specifico la radicazione è avvenuta nei modi e nei tempi previsti.
29 luglio 2005
vasi al 100% di compost: la radicazione si presenta ancora molto ridotta. La crescita è ancora
stentata
Vasi al 50% di compost: la radicazione è aumentata.
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Vasi al 20% di compost: si osserva aumento di radicazione e crescita buona.
10 agosto 2005
Le piante al 20% di compost mostrano un buon andamento nello sviluppo. Quelle al 100% e
al 50% sono praticamente ferme.
5 ottobre 2005
Siamo in fase di fioritura. Le piante al 20% di compost raggiungono la fase di fioritura in
ritardo e la concentrazione di fiori è ridotta del 20% rispetto alla prova in bianco. Le piante al
50 e al 100% di compost sono praticamente improduttive.
CICLAMINI n. 9 vasi diametro 16 cm, data di trapianto: 27 giugno 2005
Il terriccio utilizzato in azienda per questo tipo di fiore è definito in etichetta come:
Ammendante organico naturale - Torba neutra di sfagno. Titoli in percentuale di peso sulla
sostanza secca: Carbonio org. di origine biologica 23%; Azoto organico 0,4%; Sostanza org.
40%; pH 5.6 -6.7. Prodotto da Gebr. Brill substrate GmbH& CoKG 49828(RFG)
4 vasi al 50% di compost
5 vasi al 20% di compost
29 luglio 2005 : prima osservazione
A circa un mese dal trapianto , osservando lo sviluppo radicale, si nota che le piante con
terriccio mescolato al 50% non mostrano segni di accrescimento, mentre in quelle al 20%
mostrano un lieve sviluppo dell’apparato radicale; le piante di riferimento, hanno già
l’apparato radicale ben evidente, le radici, ancora ridotte, sono diffuse sul fondo del vaso.
10 agosto 2005
Estraendo le piante dal vaso si osserva come prima cosa che la zona basale si presenta
imbibita di acqua evidenziando uno stato di ristagno idrico provocato, evidentemente, dal
adsorbente dell’ammendante. Questa condizione si traduce in uno stato di sofferenza
dell’apparato radicale e di conseguenza vengono a mancare le condizioni ideali alo sviluppo
delle radici. La radicazione procede quindi a ritmi molto lenti. Anche la crescita dell’apparato
fogliare è ridotta e stentata. Prendendo come parametro di crescita il numero delle foglie
emesse, considerando che i ciclamini al 20% di compost hanno prodotto in media 8 foglie ,
quelli al 50% 6 foglie , le piante di riferimento 12, risulta che la crescita della pianta è ridotta
nel primo caso del 66% e nel secondo caso del 50% rispetto al ciclamino di riferimento.
10 ottobre : fase di fioritura
Ciclamino al 20% e ciclamino al 50% di compost non raggiungono la piena fioritura.
Dobbiamo tuttavia tenere presente che la coltivazione del ciclamino è strettamente legata a
specifiche condizioni podologiche e nutritive. La presenza del compost
STELLE DI NATALE n° 20 vasi, diametro 18 cm; data di trapianto 29 luglio 2005
Il terriccio utilizzato in azienda per questo tipo di fiore è definito in etichetta come:
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Ammendante organico naturale - Torba neutra di sfagno. Titoli in percentuale di peso sulla
sostanza secca: Carbonio org. di origine biologica 23%; Azoto organico 0,4%; Sostanza org.
40%; pH 5.6 -6.7
n. 6 vasi al 50% di compost
n. 6 vasi al 20% di compost
n° 8 vasi al 10% di compost
10 agosto 2005 : prima osservazione
Nei vasi con compost, nelle diverse concentrazioni, il ritmo di crescita sembra uniforme, le
radichette sono presenti lungo tutto il pane di terra, fino al bordo superiore, anche se meno
numerose rispetto alla prova in bianco.
Anche per l’apparato vegetativo, valgono le stesse considerazioni, ovvero una crescita
uniforme per le prove con compost, anche se in concentrazioni diverse, ma inferiore alle
piante di riferimento. A questo stadio le stelle di natale con compost hanno prodotto in media
6 foglie , contro le 9 foglie prodotte dalle piante di riferimento(scarto del 30%).
5 ottobre
L’andamento di crescita delle piante con compost si mantiene costantemente inferiore a
quello delle piante di riferimento.
Dicembre: fase di fioritura
Le piante con terriccio mescolato a compost, non hanno raggiunto le dimensioni ideali, le
brattee fiorali poco sviluppate e di colore rosso pallido. Complessivamente hanno raggiunto
uno sviluppo inferiore del 20-30%.
Coltivazioni primaverili -estive
Gerani, verbene, surfinie, fioriture varie ( Vinca, Petunia): vasi , diametro 16 cm
la sperimentazione è stata fatta su 30 campioni
terriccio e ammendante:
per ogni specie utilizzando
miscugli di
15 vasi al 40% di compost
15 vasi al 10% di compost
Il terriccio utilizzato in azienda per questa tipologia di coltivazione è definito in etichetta
come: Ammendante organico naturale - Torba neutra di sfagno. Titoli in percentuale di peso
sulla sostanza secca: Carbonio org. di origine biologica 23%; Azoto organico 0,4%; Sostanza
org. 40%-60%; pH 6.
GERANI : trapianto 4 marzo. prima osservazione: 23 marzo 2006
Dopo i primi 20 giorni dal trapianto, si osserva che l’apparato radicale della prova in bianco
risulta più sviluppato con radici più lunghe e sottili che raggiungono il fondo del vaso, quelle
della prova al 10% lo raggiungono a stento ma le radici hanno diametro maggiore, mentre
quelle della prova al 40% non lo raggiungono affatto.
lo sviluppo dell’apparato radicale procede quindi più lentamente nei campioni con compost
rispetto alle prove in bianco, mentre non si notano differenze apprezzabili sull’andamento di
crescita della parte vegetativa.
I rilevamenti successivi indicano che nell’arco di 30 giorni lo scarto di crescita dell’apparato
radicale viene colmato, il pane di terra è completamente avvolto dalle radici. Lo sviluppo
radicale, la crescita vegetativa e l’andata a fiore, per entrambe le concentrazioni,
raggiungono quello della prova in bianco.
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I successivi monitoraggi confermano quanto detto rivelando quindi una certa capacità di
adattamento della coltura all’impiego di terriccio mescolato a compost
VERBENE: trapianto 4 marzo. prima osservazione: 23 marzo 2006
Dopo 20 giorni dalla messa a dimora, l’apparato radicale della prova in bianco, anche in
questo caso, risulta più sviluppato con radici più lunghe e sottili, quelle della prova al 10%
sono meno numerose ma di diametro maggiore, nella prova al 40% l’apparato radicale è
ridotto ma , in ogni caso , viene raggiunto il fondo del vaso.
Successivi monitoraggi confermano un buon andamento di crescita e di fioritura, in
particolare per le concentrazioni di compost al 10%.
SURFINIA (petunia pendula): trapianto 4 marzo. prima osservazione: 23 marzo 2006
Nelle prove al 40% e in quelle al 10 % lo sviluppo radicale risulta più elevato rispetto a
quello dell’apparato vegetale. Questo aspetto non risulta un fattore negativo per questa
specie, in quanto il ritardo dell’attività vegetativa produce piante più robuste, con
ramificazioni fogliari più corte, più abbondanti e più numerose con il risultato di ottenere un
ombrello fiorale più compatto.
I successivi monitoraggi rivelano un buon andamento di crescita e di fioritura, in particolare
per le concentrazioni di compost al 10%.
FIORITURE VARIE ( Vinca, Petunia, Begonia)vasi: trapianto 15 maggio2006
prima osservazione: 31 maggio 2006
vaso: diametro 14 cm
Le fioriture varie, sopportano abbastanza bene il miscuglio terriccio-compost, soprattutto
quando il compost è nella concentrazione del 10%, ad eccezione delle Begonie le cui piantine
hanno crescita stentata e quindi risultano più piccole delle piante su terriccio standard.
Questo a causa del potere adsorbente che l’ammendante esercita sull’acqua, rendendo il
terriccio più pesante e inadatto alle colture che risentono del ristagno idrico.
Considerazioni finali
In conclusione della prima annualità di lavoro, possiamo affermare che i risultati ottenuti
dallo studio fin qui fatto (analisi chimiche e sensoriali) sembrano confermare i presupposti
iniziali secondo cui sarebbe possibile ottenere un buon fertilizzante dalla decomposizione
della sansa.
Le prove in campo , risultano ad oggi abbastanza eterogenee. Tuttavia dobbiamo tener conto
del fatto che le prove in pieno campo necessitano di tempi più lunghi per la loro verifica.
Consideriamo infatti che gli effetti positivi di un ammendante sulla struttura e sulla presenza
degli elementi nutritivi di un terreno non sono immediati ma distribuiti nel tempo. Non
dobbiamo comunque dimenticare, per quanto concerne le produzioni invaso, che sarebbe
impensabile la sostituzione dei terricci oggi in commercio, data l’elevata specificità di questi.
Tuttavia resta di grande interesse l’esame della possibile parziale sostituzione di quelli, con
ammendanti di tipo diverso ed economicamente vantaggiosi.
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Scheda di processo