Avviato il progetto BRITA
per il recupero energetico
di edifici pubblici
MARCO CITTERIO
ENEA, UTS Fonti Rinnovabili
e Cicli Energetici Innovativi
L
≤ a maggior parte dei consumi
energetici per riscaldamento,
acqua calda per usi domestici,
condizionamento, illuminazione
e ventilazione degli edifici europei è imputabile per il 95% agli
edifici costruiti prima del 1980.
Per contribuire al raggiungimento
degli obiettivi del Protocollo di
Kyoto, è necessario migliorare le
prestazioni energetiche di questi
edifici.
L’ENEA, il Politecnico di Milano e
l’Università di Palermo, con altri
20 partners europei rappresentanti pubbliche amministrazioni,
enti di ricerca ed università,
società di consulenza e progettisti, hanno presentato la proposta di progetto “Bringing Retrofit
Innovation to Application in Public
Buildings – BRITA in PuBs” nell’ambito del 6° Programma
Quadro della Unione Europea.
La proposta è stata accolta a metà
dell’anno scorso, essendo risultata tra i pochi progetti integrati
approvati nel bando sugli Ecobuildings. Dopo la negoziazione,
il progetto è potuto partire il 1°
maggio 2004. La durata prevista
è di 4 anni.
Il progetto BRITA in PuBs ambisce a migliorare la penetrazione
sul mercato di soluzioni efficaci
ed innovative per il retrofit degli
edifici, con l’intento di migliorare l’efficienza energetica e incentivare l’impiego di energie rinnovabili, a costi addizionali contenuti.
L’obiettivo verrà realizzato attraverso il retrofit esemplare di 9
edifici pubblici dimostrativi localizzati nelle quattro regioni europee che partecipano al progetto (Nord, Sud, Centro ed Est).
Gli edifici pubblici su cui sperimentare le soluzioni di retrofit
sono di diverso tipo (college, centri culturali, centri di assistenza,
case per studenti, chiese ecc.),
per sensibilizzare sulla conservazione dell’energia gruppi di
persone di diverse età ed estrazione sociale. Le misure di retrofit energetico sono state finanziate al 35% dalla UE. Il Progetto
è strutturato in otto work packages di ricerca che comprendono
ricerche di carattere socioeconomico, come l’identificazione
delle reali necessità di pianificazione, progettazione e di strategie di finanziamento, la valutazione delle linee guida per la
progettazione, lo sviluppo di uno
strumento per la valutazione delle misure di retrofit, uno strumento per il controllo della qualità per assicurare buone prestazioni a lungo termine sia dell’edificio che dei sistemi.
Altro punto importante del progetto BRITA in PuBs è la diffusione dell’informazione, da un lato
attraverso presentazioni della
ricerca e dei risultati ottenuti con
gli interventi a diversi gruppi di
interesse e, dall’altro con l’addestramento degli utenti e del personale addetto alla manutenzione del sistema edilizio. È prevista una campagna mirata di PR e
l’utilizzo di networks locali, nazionali e internazionali, quali EnergieCitès, Internet e altri media, nonché l’organizzazione e la partecipazione a seminari e conferenze.
Il Progetto, coordinato dal Fraunhofer Institute of Building Physics
in Germania, coinvolge dunque
i proprietari degli edifici pubblici, i team di ricercatori, architetti e ingegneri e i networks per la
diffusione. La figura 1 mostra la
struttura del progetto e le attività
previste.
Le applicazioni tecnologiche
includono sia misure a livello di
involucro edilizio, come il miglioramento dell’isolamento termico
e l’impiego di finestre ad alta efficienza, sia interventi impiantistici quali principi avanzati di ventilazione, come i sistemi ibridi,
tecnologie di integrazione della
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note tecniche
NOTE TECNICHE
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NOTE TECNICHE
L’ENEA partecipa a BRITA come
subcoordinatore del progetto
avendo assunto la responsabilità
del WP5 sui Demonstration
Buildings ed è anche inserito nel
WP3 (Quality Control Tool Box)
all’interno del quale verranno sviluppate delle metodologie avanzate di controllo del funzionamento degli edifici. Queste metodologie verranno applicate nell’ambito del WP5 e quindi anche
sull’edificio dimostrativo italiano.
L’edificio dimostrativo italiano è un
albergo per studenti del Politecnico di Milano.
Il progetto di riqualificazione
energetica contempla diverse
azioni di retrofit con utilizzo di
tecnologie efficienti e strategie
di controllo e di gestione energetica avanzate. Gli interventi sul-
Figura 1
Struttura del progetto BRITA in Pubs
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fornitura energetica, come i sistemi di cogenerazione, sistemi di
illuminazione energeticamente
efficiente e applicazioni solari.
L’obiettivo generale del retrofit
sui 9 edifici dimostrativi è la diminuzione della richiesta di energia
primaria per riscaldamento, condizionamento, ventilazione, acqua
calda e illuminazione per almeno il 50%. In alcuni casi sono previste riduzioni anche maggiori.
Inoltre è previsto che siano
migliorate le condizioni di comfort negli edifici, cosicché la percentuale degli utenti insoddisfatti (rilevata attraverso questionari
ad hoc sottoposti prima e dopo
il retrofit) venga dimezzata.
Le soluzioni di retrofit di tutti gli
edifici verranno valutate mediante un monitoraggio di almeno un
anno a partire dal completamento
dell’intervento.
l’edificio prevedono l’isolamento
dell’involucro opaco e l’adozione
di finestre equipaggiate con
vetrate bassoemissive.
Dal punto di vista impiantistico un
sistema di tri-generazione consentirà di produrre elettricità e di
fornire calore e freddo, con gruppi ad assorbimento, all’utenza.
Sono previste strategie di controllo della radiazione solare e di
attivazione della luce artificiale
tramite sensori di daylighting;
sensori di presenza garantiranno
la gestione delle condizioni di
comfort termico con la rapida
attivazione dei sistemi radianti a
soffitto.
Il sistema BEMS gestirà il cogeneratore anche in ragione delle
diverse esigenze di interconnessione con la rete elettrica.
Figura 2
Paesi partecipanti al progetto BRITA in PuBs
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