Indice
FibroWall System
1
Sistemi radianti per contropareti in fibrogesso
2 GypWall System
Sistemi radianti per contropareti in cartongesso
3
4
5
6
pag. 20 - 27
pag. 28 - 35
FireWall System
pag. 36 - 41
UniversalWall System
pag. 42 - 63
Istruzioni operative
pag. 64 - 70
Sistemi radianti per contropareti in cartongesso resistenti al fuoco
2 - 19
GrooveWall System
Sistemi radianti per contropareti in cartongesso con pannello scanalato
pag.
Sistemi radiante a parete sottointonaco: tutto il comfort in 3 cm di spessore
FWS
1. FibroWall System
Sistemi radianti per
contropareti in fibrogesso
Il sistema FIBRO WALL SYSTEM è stato creato per risolvere
il problema dell’inserimento dei sistemi radianti negli edifici
esistenti riducendo al minimo le opere murarie.
Il sistema in Fibrogesso è una tecnologia innovativa nel settore delle costruzioni a secco; raggruppa in se tutti i vantaggi dei sistemi edilizi modulari, come velocità di montaggio e
versatilità, ed anche tutte le qualità precedentemente esposte relativamente agli impianti radianti.
Rispetto ai sistemi intonacati presenta alcune differenze di
funzionamento poichè sopra i tubi c’è uno spessore di materiale molto ridotto. Risulta infatti vantaggioso soprattutto
in alcune tipologie edilizie: se, ad esempio, i sistemi intonacati possono essere influenzati dall’inerzia termica del supporto su cui sono applicati, nel caso del sistema FIBRO WALL
SYSTEM è possibile climatizzare efficacemente ambienti ad
uso saltuario oppure con grandi vetrate che subiscono molto le variazioni di temperatura generate dalla presenza del
sole durante le mezze stagioni.
In base ad alcuni test effettuati sui nostri impianti è stato
rilevato che si può ottenere una grande velocità di messa a
regime garantendo una grande omogeneità di temperatura
superficiale. La messa in opera dei pannelli in fibrogesso è
del tutto simile a quella di una normale parete in cartongesso, per cui anche la struttura di supporto in metallo o legno
rimane la stessa.
2
Il materiale utilizzato per il rivestimento superficiale è il
Fibrogesso che viene ottenuto
pressando un impasto composto da gesso, fibra di cellulosa
e acqua ed è certificato per la
Bioarchitettura presso l’istituto IBR Institut für Baubiologie
di Rosenheim in Germania.
La scelta è stata determinata dal percorso che la nostra
azienda ha intrapreso alcuni
anni fa nel proporre soluzioni ad alto contenuto Bioecologico.
Tra i vantaggi che si ottengono possiamo elencare:
• Eliminazione delle differenze di temperatura tra pareti
esterne e l’ambiente (asimmetria della temperatura radiante);
• Omogeneità di distribuzione delle temperature negli ambienti;
• Assenza di gradienti verticali (meno di 0,5°C);
• Stabilità dell’umidità relativa negli ambienti;
• Possibilità di funzionare fino a 45°C superficiali senza problemi;
• Eliminazione dei problemi di condensa superficiale invernale sulle pareti fredde;
• Isolamento di pareti esterne fredde;
• Risparmio energetico;
• Grande efficacia nel raffrescamento estivo;
• Velocità di messa a regime, bassa inerzia termica.
Il sistema è composto da pannelli radianti modulari costituiti
da una struttura a sandwich preisolata.
I pannelli possono essere installati a controsoffitto, come
controparete di rivestimento oppure come parete divisoria.
La soluzione costruttiva è la stessa utilizzata per i sistemi a
secco in cartongesso e può essere realizzata senza difficoltà
usando la stessa struttura metallica di supporto costituita da
profili a “c” di varie misure a seconda delle necessità.
I moduli sono disponibili in due misre, 100x120 e 50x120 cm.
- Dietro: il pannello isolante
E’ possibile applicare qualunque tipo di isolante a seconda
delle esigenze del cliente, in particolare sughero o fibra di
legno per ottenere un sistema completamente ecologico.
Il modulo standard viene fornito con la lastra di polistirene
espanso con densità 30 kg/m3 e spessore 27 mm.
- All’interno: i tubi
I tubi sono in PE con barriera all’ossigeno e sono riciclabili,
possono essere saldati e individuati con estrema facilità nel
caso sia necessario praticare fori sui moduli.
- Davanti: il pannello in Fibrogesso
Il Fibrogesso ha le seguenti caratteristiche:
• elevata resistenza all’umidità (stabilità dimensionale);
• alta capacità traspirante;
• buona insonorizzazione per le pareti degli ambienti (fino a 50
db per spessori maggiorati di Fibrogesso);
• resistenza al fuoco (fino a Rei 120 per spessori maggiorati di
Fibrogesso);
• materiale classe A2 (reazione al fuoco);
• certificazione IBR per la Bioarchitettura;
• elevata stabilità dimensionale;
• buona conducibilità termica (λ = 0,36 W/mK);
• bassissima inerzia termica (15 minuti per la messa a regime
della parete o soffitto);
• semplicità nell’installazione;
• solidità;
3
FWS
1.1 Descrizione del sistema
FWS
Il collegamento idraulico tra i moduli FIBRO SYSTEM viene realizzato come segue:
• il collegamento dei tubi di ogni singolo pannello che fa parte
di un circuito viene eseguito con il metodo del ritorno inverso;
• la superficie massima di parete realizzabile per singolo circuito è di 6/6,5 pannelli 100x120, pari a 7,8 metri quadri
radianti;
• le tubazioni di collegamento dei singoli moduli sono tonde,
in multistrato o preisolato, diametro 20x2 mm.;
• la portata d’acqua massima ammissibile per ogni circuito è
di 240 l/h al fine di avere una perdita di carico al collettore,
non superiore a 3 m.c.a;
• il tipo di collegamento consente di ottenere sempre salti
termici compresi tra 2 e 5 °C tra mandata e ritorno grazie
alle ridotte perdite di carico e al collegamento in parallelo
tra i moduli;
• isolamento e insonorizzazione delle tramezze divisorie interne e i soffitti;
• realizzazione di pareti in piano e a piombo nelle ristrutturazioni con muri vecchi in pietra senza foderare con i forati
da 8 cm;
• assenza di demolizioni e ripristini per realizzare le tracce
destinate a impianti elettrici e idraulici, non rendono quindi
necessario lo smaltimento in discarica del materiale di risulta;
• intonacatura delle superfici;
Il sistema FIBRO WALL SYSTEM sia nelle ristrutturazioni che nelle costruzioni nuove permette di ottimizzare le seguenti opere:
• isolamento termico dei muri e dei soffitti esterni;
1.1.2 Sezioni costruttive
4
1.1.1 Dati dimensionali
1. Lastra Vidiwall in Fibrogesso
2. Lastra in EPS 200, UNI EN 13163
Densità 3 Kg/Mc, Spessore cm 2.7
A richiesta si possono fornire materiali e spessori diversi
[spessore minimo necessario 77 mm]
1. Parete perimetrale esistente.
2. Spessore 35 mm - Intercapedine d’aria per il passaggio
delle tubazioni di allacciamento e degli impianti elettrici.
3. Profili guida a “U”, da 27x30 mm, fissati al pavimento e al
soffitto con tasselli.
4. PRIMA ORDITURA Spessore 27 mm - Profilo a C 27x50 mm,
verticale, per irrigidire la struttura. Interasse 1 m. Fissato
con i distanziatori universali ad una distanza di 35 mm dalla parete.
5. SECONDA ORDITURA Spessore 27 mm – profilo a C 27x50
mm, orizzontale, per il fissaggio dei moduli e delle lastre di
tamponamento. Interasse 50 cm.
6. Spessore 15 + 27 mm - Modulo FIBRO WALL SYSTEM
7. Fuga realizzata con stucco e nastro in carta microforata.
8. Tubazioni in multistrato preisolato, per il collegamento dei
moduli. Collegamento con sistema a ritorno inverso.
9. Spessore 15 mm - Tamponamento inferiore. (Se necessario
isolare con lana minerale o similari)
10. Rasatura e pittura finale.
FWS
A -Schema tipo per strutture a secco FIBRO WALL
SYSTEM a parete con moduli orizzontali
B -Schema tipo per strutture a secco
FIBRO WALL SYSTEM a parete con moduli verticali
[spessore minimo necessario 77 mm]
1. Parete perimetrale esistente.
2. Spessore 35 mm - Intercapedine d’aria per il passaggio
delle tubazioni di allacciamento e degli impianti elettrici.
3. Profili guida a “U”, da 27x30 mm, fissati al pavimento e al
soffitto con tasselli.
4. SECONDA ORDITURA Spessore 27 mm - Profilo a C 27x50
mm, verticale, per irrigidire la struttura Interasse 50 cm.
5. PRIMA ORDITURA Spessore 27 mm – profilo a C 27x50 mm,
orizzontale, per il fissaggio dei moduli e delle lastre di tamponamento. Fissato con i distanziatori universali ad una
distanza di 35 mm dalla parete. Interasse 1 m.
6. Spessore 15 + 27 mm - Modulo FIBRO WALL SYSTEM
7. Fuga realizzata con stucco e nastro in carta microforata.
8. Tubazioni in multistrato preisolato, per il collegamento dei
moduli. Collegamento con sistema a ritorno inverso.
9. Spessore 15 mm - Tamponamento inferiore. (Se necessario
isolare con lana minerale o similari)
10. Rasatura e pittura finale.
5
FWS
1.2 Il calcolo delle pareti e
dei soffitti radianti
Le parete e i soffitti radianti si caratterizzano per una elevatissima flessibilità che ne consente l’installazione su ogni
tipo di struttura e con ogni tipo di intonaco o finitura superficiale: ciò consente di realizzare una sorta di vestito su
misura.
Da parte nostra attribuiamo un’importanza particolare
all’impiego del riscaldamento a parete con i materiali preferiti dalla bioarchitettura (pareti in mattoni o in argilla, intonaci di calce, rivestimenti in legno, ecc.).
Durante la redazione del progetto si dovrà tener conto tanto dei presupposti edili quanto delle prestazioni del sistema
di riscaldamento. Particolare importanza riveste il grado di
isolamento termico della struttura che costituisce la parete
o il soffitto di supporto, in quanto esso consente di ridurre i
consumi di energia e migliorare le prestazioni dell’impianto.
La resa termica unitaria in tutti i sistemi radianti è determinata dal coefficiente di scambio superficiale.
Il coefficiente di scambio superficiale a tiene conto del fattore radiante e di quello convettivo.
Per i soffitti, in riscaldamento, le temperature limite di funzionamento sono le stesse indicate per i pavimenti radianti,
mentre il coefficiente di scambio superficiale è mediamente
6 W/m2K, in quanto il fenomeno convettivo è trascurabile se
non nullo.
Nel caso delle pareti radianti in riscaldamento, che possono funzionare con temperature superficiali ben superiori ai
30°C senza nessun problema, il coefficiente di scambio a
aumenta con l’aumentare della temperatura della parete
in quanto aumenta il fattore convettivo. Per le temperature
utilizzate nei nostri impianti a varia tra 11 e 15 W/m2K.
Per semplificare la trattazione, alla base del calcolo e dei
diagrammi di resa termica invernale ed estiva, si tiene conto
di un coefficiente di scambio superficiale medio, a, di 12 W/
m2K.
La resa termica unitaria q in W/m2 viene calcolata sempre
con la seguente formula:
q = a ( ts – ta )
[W/m2]
Dove ts è la temperatura superficiale della parete e ta è la
temperatura dell’aria ambiente.
6
sistemi a parete Fibro WALL System
Rese termiche in RISCALDAMENTO dei pannelli a parete
FIBRO WALL SYSTEM.
Rese termiche testate presso l’Istituto IGE di Stoccarda.
7
FWS
1.2.1 Diagrammi di resa termica dei
FWS
1.2.2 Tabelle delle perdite
di carico dei pannelli modulari
Fibro Wall System
DT 2 °C
DT 3 °C
DT 5 °C
DP tbo f 10
DP in mbar
DP in mbar
W/m2
W
W/m2
W
W/m2
W
l/h
mbar/m
120x100
120x50
13
23
19
35
32
58
10
0,7
13
7
26
47
39
70
65
116
20
1,7
31
16
39
70
58
105
97
174
30
3,3
59
30
52
93
78
140
129
233
40
5,3
95
48
65
116
97
174
162
291
50
8,0
144
73
78
140
116
209
194
349
60
11,0
198
100
90
163
136
244
226
407
70
14,0
252
230
1.2.3 Tabella delle perdite
di carico delle tubazioni
di allacciamento
8
Portata
e dei soffitti radianti
1.3.1 Scelta del coefficiente
di isolamento della parete
o del soffitto
Studi scientifici ed analisi di laboratorio, condotte su impianti
in opera, hanno confermato che ove le pareti esterne presentino un coefficiente di isolamento adeguato, l’installazione all’interno di uno strato isolante addizionale non determina, sotto il profilo economico, significativi vantaggi aggiuntivi
(analisi costi-benefici).
I pannelli FIBRO WALL SYSTEM sono dotati di uno strato isolante che isola verso l’esterno.
• Per zone molto fredde (zone climatiche classificate F) si
suggerisce, per le strutture esterne, una trasmittanza k =
0,3W/m2K;
• Per zone normalmente fredde (zone climatiche classificate
E) si suggerisce, per le strutture esterne, una trasmittanza
k = 0,5W/m2K;
(il coefficiente di isolamento si calcola comprendendo anche l’isolamento dei pannelli FIBRO SYSTEM)
1.3.2 Temperatura
di progetto
Ai fini della determinazione della temperatura di progetto invernale, si dovrà tenere conto tanto delle esigenze tecniche
poste dall’impianto di riscaldamento quanto delle generali
condizioni costruttive ed in modo particolare della struttura
muraria scelta.
Come indicazione generale sarà opportuno mantenere quanto più bassa possibile la temperatura di mandata, al fine di
garantire il massimo livello di risparmio sui costi energetici
grazie all’impiego di energie alternative, in modo particolare
dell’energia solare, ma anche di impianti a pompa di calore,
caldaie a condensazione, e dello sfruttamento del calore di
recupero. Ogni grado in meno sulla temperatura di mandata
rappresenta un importante contributo alla riduzione dei costi
energetici.
Di norma, se l’impianto viene dimensionato con una bassa
temperatura di mandata invernale, può funzionare efficacemente anche d’estate.
Per gli impianti radianti misti, consistenti di un riscaldamento parete / pavimento, si suggeriscono due temperature di
mandata differenti; in questo modo è possibile sfruttare al
meglio, grazie alla regolazione più opportuna, i diversi tempi
di reazione dei due sistemi, nonché, nelle mezze stagioni, la
copertura del fabbisogno termico per esempio con dei collettori solari.
Quando due sistemi diversi, vengono allacciati allo stesso
collettore di distribuzione, la temperatura di progetto dovrà
essere la tessa, tenendo conto delle diverse caratteristiche di
inerzia termica.
La Massima temperatura di progetto è 50 °C per evitare il rischi di fessurazione del controsoffitto o della controparete:
La differenza di temperatura tra la mandata e il ritorno varia
tra il calcolo invernale e quello estivo.
• DT invernale 5 [°K]
• DT estivo 3-4 [°K]
1.3.3 Determinazione
delle portate per gli impianti
a bassa temperatura
per il raffrescamento
e il riscaldamento radiante
Il calcolo delle portate e dei circolatori in questi sistemi presenta alcuni aspetti che devono essere approfonditi:
Il DT estivo deve essere più contenuto possibile (3 [°K] massimo) per ottenere una elevata uniformità di resa termica su
tutta la superficie radiante.
Il salto termico invernale diventa anch’esso ridotto (5 [°K]) e
le portate divengono elevate.
Normalmente la perdita di carico nell’impianto non supera
mai i 3 m.c.a. al collettore di distribuzione.
In questi impianti, quindi, ci troviamo ad avere grandi portate
d’acqua con salti termici ridotti.
Gli scambiatori delle caldaie murali sono dimensionati per
portate ridotte e salti termici piuttosto elevati, di conseguenza, nel caso di portate elevate, la perdita di carico nello
scambiatore penalizza le prestazioni del circolatore. In questi
casi è consigliabile realizzare un circuito primario ed uno secondario.
Riportiamo di seguito un Esempio:
Caldaia a condensazione murale da 20’000 Kcal/h - Superficie da riscaldare 200 mq con 100 mq di pannelli a parete
Potenza richiesta dall’edificio 18’000 Kcal/h - Portata necessaria con DT 5 °K 3600 l/h - Perdita di carico 2,5 m.c.a.
Per edifici residenziali ben isolati, è consigliata una temperatura di progetto del fluido vettore di 45°C.
Dati circuito primario:
Dati circuito secondario:
Potenza caldaia 20’000 [l/h]
DT risultante = 10 °[K]
Portata disponibile Gc = 2’000 [l/h]
Prevalenza massima disponibile
DP 2,5 [m.c.a.]
DT = 5 [°K]
Portata necessaria Ga = 3600 [l/h]
Perdita di carico DP 2,5 [m.c.a.]
9
FWS
1.3 Dimensionamento delle pareti
FWS
1.4 Istruzioni per la messa
in servizio e il collaudo
dei sistemi a secco Fibro Wall
System a parete
1.4.1 Preparazione del sito
di installazione e conservazione
del prodotto
• L’installatore deve concordare con l’elettricista e con il posatore della struttura le fasi del montaggio dei moduli a parete o a soffitto.
• Gli schemi costruttivi dell’impianto sono forniti dalla System
Service su supporto informatico. In questo modo è possibile
prevenire rotture dell’impianto da parte degli altri operatori
che lavorano in cantiere (verifica del posizionamento delle
parti attive).
• Come tutti i componenti in materiale plastico, anche i componenti dell’impianto a parete e a soffitto andranno maneggiati con la dovuta attenzione.
• In particolare, per temperature al di sotto di +5°C, la resilienza dei materiali plastici si riduce ed aumenta il rischio di danneggiamenti quando gli elementi subiscono colpi. Anche se
sono imballati in confezioni protettive, si dovrà evitare di far
cadere con violenza i componenti e i tubi sul pavimento; raccomandazione riferita ovviamente anche ai pannelli radianti.
• I pannelli vengono forniti su palette. Dato che gli spigoli dei
pannelli sono fragili, è necessario fare attenzione durante lo
scarico e movimentazione in cantiere, per non rovinare le
lastre di Fibrogesso.
• Il prodotto deve essere protetto da pioggia, umidità e raggi
solari. Inoltre, sia i moduli FIBRO SYSTEM che le lastre di tamponamento, al momento dell’installazione devono essere
asciutti. La non osservanza di tale prescrizione può generare
deformazioni delle lastre nel periodo successivo al fissaggio.
• Prima del ritiro del materiale, è necessario controfirmare
le istruzioni operative di stoccaggio e movimentazione dei
prodotti, emesse da System Service. La non osservanza di
tali prescrizioni farà decadere automaticamente le garanzie
sui prodotti.
1.4.2 Attrezzatura e accessori
per i collegamenti idraulici
Fibro Wall System
Vedasi istruzioni operative cap.6 pag. 66
10
1.4.3 Attrezzatura e accessori per
Avvitatore
Sega elettrica
Coltello
Svasatore per tubazioni plastiche
Martello
Bulino
Pialla
Tracciatore a filo
Spatola rigida “americana”
Cazzuola
FWS
il montaggio dei moduli
Fibro Wall System
Spatola
Spatola per adesivo
Livella
Graffatrice
1.4.4 Quadro dei principali
elementi
1. VA00709 - Tappo tondo per raccordo rapido DN 20 mm
2.VA00409 - Raccordo a T 20/10/20 ad innesto rapido
3.VA00409 - Tubo tondo diametro 20x2 mm multistrato
preisolato 6mm
4.VA00409 - Tubo diametro 10x1,5 mm con barriera ossigeno
5.VI01107 - Manicotti isolanti in polietilene estruso, 6x23
6.VI00907 - Manicotti isolanti in polietilene estruso, 6x10
N.B.:
1. tubi e i raccordi devono essere sempre opportunamente
isolati al fine di evitare eventuali fenomeni di condensa superficiale sulle tubazioni.
2. Richiedere istruzione operativa di montaggio (Innesto/Saldare)
Per maggiori informazioni sui collegamenti si rimanda al capitolo 6: istruzioni operative.
11
FWS
1.5 Messa in pressione,
riempimento e sfiato dell’impianto
Una volta ultimata l’installazione delle superfici radianti a parete o a soffitto e delle tubazioni di allacciamento, occorre effettuare una prova a pressione dei circuiti.
La prova a pressione può essere effettuata con acqua oppure
con aria compressa, preferibile quest’ultima qualora sussista
rischio di gelo oppure quando non sia ancora stata stabilita la
messa in esercizio dell’impianto.
Ognuno dei circuiti radianti va riempito separatamente dagli
altri. Andrà impiegata acqua priva di impurità.
IMPORTANTE: Riempire esclusivamente dalla mandata
Effettuando il riempimento dalle valvole del ritorno c'è il rischio di causare disfunzioni nei misuratori di portata.
Si dovrà far scorrere acqua nei circuiti, uno alla volta, fino alla
completa scomparsa delle bolle d’aria dal ritorno; dopo di che
il circuito andrà chiuso, per passare quindi al riempimento del
circuito seguente, da effettuarsi con le stesse modalità.
Tale procedura è adatta anche allo sfiato dell’impianto nel
caso di circuiti con presenza di aria.
La prova a pressione andrà eseguita come descritto nella
scheda allegata alla garanzia. La centrale termica andrà preliminarmente separata dalla parte da provare a pressione.
Nell’esecuzione della prova a pressione si dovrà considerare
che gli sbalzi di temperatura comportano automaticamente
cambiamenti di pressione (valore indicativo: una variazione
termica pari a 10°C comporta una modifica della pressione di
0,5 bar).
Durante la prova principale la pressione dovrà essere di 6 bar
e non dovrà diminuire di più di 0,5 bar al giorno.
La pompa per la messa in pressione dovrà essere posta in
opera nel punto più basso della zona dell’impianto a parete
assoggettata alla prova.
Sensibilità consigliata per il manometro: 0,1 bar
1.5.1 Misure preventive
per l’inverno
In presenza di temperature inferiori ai +5° andranno adottate
specifiche misure precauzionali, per via della ridotta elasticità
di pannelli radianti, tubi e raccordi.
Si dovrà pertanto aver cura che tubi ed estremità dei tubi non
vengano sbattuti contro il suolo.
AVVERTENZA IMPORTANTE: Lo stoccaggio di componenti del
sistema non imballati in ambienti riscaldati con bruciatori a
nafta non è consentito (rischio di imbrattamento con fuliggine). I pannelli radianti già installati invece non corrono rischi.
Se sussiste il rischio di gelo e i tubi sono stati provati a pressione con acqua, l’impianto a parete dovrà essere mantenuto
ad una temperatura di ca. 15 - 20°C facendo circolare acqua a
circa 20-25°C, oppure dovrà essere svuotato. Si dovrà tenere
conto del fatto che i pannelli a parete presentano internamente canali di flusso paralleli.
• Lo svuotamento ad aria compressa va effettuato contrariamente al riempimento ovvero dal ritorno.
• La soffiatura andrà ripetuta sino a quanto si abbia la certezza
che nell’impianto non si trova più acqua, svuotando un circuito alla volta.
12
Percentuale in peso di glicole etilenico [%]
10
20
30
40
50
Temperatura di congelamento
della miscela [°C]
-4
-10
-17
-25
-37
Fattore di correzione per la portata
1,05
1,1
1,18
1,23
1,3
Fattore di correzione delle perdite di carico
1,27
1,35
1,6
1,88
2,2
L’additivo antigelo dovrà in ogni caso essere compatibile con
i materiali plastici utilizzati nei nostri impianti (per es. glicole
etilenico).
1.5.2 Messa in funzione
L’impianto potrà essere messo in funzione solo dopo l’opportuno indurimento ed essicazione dello stucco di rasatura
delle fughe.
Per la messa in funzione si dovrà procedere analogamente
al riscaldamento dei massetti in cui sia installato un sistema
termico per favorirne l’essiccazione; partendo dalla tempe-
ratura ambiente, si dovrà aumentare la temperatura di mandata di ca. 5°K alla volta, fino a raggiungere la temperatura di
progetto.
Se le pareti vengono piastrellate, la prova di riscaldamento
andrà effettuata prima della piastrellatura, durante la quale il
circuito di riscaldamento dovrà essere chiuso oppure azionato ad una temperatura di mandata tra i 15 e i 20°C.
1.5.3 Prevenzione dei danni
Durante le operazioni di installazione, i sistemi di riscaldamento a parete sono esposti al rischio di danneggiamenti
causati da altri operai oppure, a lavori terminati, da forature
a trapano ad opera di chi abita gli ambienti oppure dell’arredatore.
Sarà pertanto opportuno informare la direzione dei lavori
(architetto e/o committente, eventualmente il capo cantiere), preferibilmente per iscritto, in merito all'installazione del
riscaldamento a parete e fare in modo che tutti gli artigiani
incaricati dei lavori attendano di consultarsi con la ditta produttrice del riscaldamento prima di effettuare operazioni di
foratura o scalpellatura.
Vi raccomandiamo inoltre di non dimenticare di comunicare
direttamente a voce queste informazioni agli operai presenti
in cantiere.
Le operazioni a maggior rischio per il sistema di riscaldamento
sono le seguenti:
• fissaggio di panche con tasselli nei bovindi
• fissaggio di zoccoli o battiscopa con tasselli
• spostamento successivo di prese di corrente
Un’ulteriore misura utile può essere rappresentata da tabelle
di avvertimento nei locali interessati (vedere il modello allegato DA FOTOCOPIARE E APPENDERE).
System Service srl
Via dell’Industria, 12
33030 COSEANO (Ud) Italy
tel. +39 0432 948630
fax +39 0432 958933
[email protected]
www.system-service.com
ATTENZIONE!
Qui è stato installato un riscaldamento
con pannelli a parete!
NON FORARE SULLE PARETI PRIMA
DI AVER CONSULTATO L’INSTALLATORE
13
FWS
In linea di massima è possibile aggiungere dell’antigelo; tuttavia se ne sconsiglia l’uso, poiché nella pratica risulta particolarmente difficile espellerlo completamente dalle tubature
quando si passa al normale regime di riscaldamento: residui
di antigelo nell’impianto ne compromettono la sicurezza e la
durata delle guarnizioni, ecc.
Inoltre, un’effettiva azione antigelo è garantita soltanto se la
dosatura è sufficiente e con la pompa di circolazione inserita;
in presenza di antigelo deve essere verificata la prevalenza
della pompa di circolazione prevista a progetto.
Se comunque si deve ricorrere all’aggiunta di antigelo, fare
riferimento alla seguente tabella
FWS
1.5.4 Operazioni di foratura
e scalpellatura successive
alla fase di costruzione entro
la zona di riscaldamento
a parete
Si può prevenire agevolmente il danneggiamento dei pannelli
radianti e di altre parti del sistema utilizzando un foglio termosensibile.
Grazie a questo strumento di prova è possibile rendere visibile il calore, evidenziato dal mutamento cromatico del foglio.
L’apparecchio lavora sulla base di cristalli liquidi che assumono colorazioni diverse a seconda della temperatura.
La gamma delle temperature misurate dalla pellicola va dai
22 ai 28°C.
Se la temperatura della parete è inferiore ai 22°C non sarà
possibile effettuare controlli. Se la temperatura della parete
supera i 28°C, sarà possibile solamente distinguere tra superfici riscaldate e superfici non riscaldate, il che talvolta è sufficiente per chiarire dove appendere un quadro, ecc.
Quando però si intendano eseguire delle forature entro la
superficie riscaldata, tra i tubi scaldanti paralleli, sarà possibile identificare con certezza la posizione dei tubi solamente
adottando il procedimento seguente:
1. chiudere completamente il circuito interessato il giorno prima o comunque diverse ore prima della misurazione
2. immediatamente prima della misurazione aprire il circuito,
regolando la temperatura di mandata per quanto possibile
oltre i 35°C (temperatura ideale ca. 50°C)
3. dopo 5 - 10 minuti sarà possibile individuare i singoli tubi,
corrispondenti alle strisce dove la colorazione muta.
Sarà poi possibile contrassegnare le zone occupate dai tubi e
praticare la foratura esattamente a metà tra due tubi.
1.5.5 Separazione o inibizione del
sistema a protezione dell’impianto
dalla corrosione
Il problema della corrosione è presente in tutti gli impianti di
riscaldamento, per cui le vigenti norme e in particolare la UNI
8065 sul “Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad
uso civile” indicano i provvedimenti necessari da adottare.
Sarà pertanto necessario adottare misure efficaci per prevenire la corrosione e le eventuali disfunzioni ad essa collegate
così come indicato nelle norma UNI EN 1264-4 Appendice A,
la quale specifica che “potrebbe essere opportuno adottare
tubi con barriera all’ossigeno per ridurre (quindi non eliminare) i problemi di corrosione”, indicando quindi che anche
se i tubi hanno la barriera all’ossigeno si può verificare il fenomeno.
14
System Service consiglia di evitare nell’impianto la presenza contemporanea di materiali metallici diversi, ad esempio
rame, ferro e alluminio. Quindi è meglio usare tubazioni di
adduzione e collettori di distribuzione in materiale plastico ed
avere solamente la caldaia in materiale metallico.
L’esperienza ha dimostrato che la corrosione si può verificare
anche negli impianti con tubazioni dotate di barriera all’ossigeno, per cui alcune misure efficaci possono essere:
• separazione del sistema a mezzo scambiatori di calore (soluzione più sicura)
• eliminazione dell’aria dal sistema a mezzo separatori d’aria
• inibizione (aggiunta di anti corrosivi) e controllo periodico
sulle condizioni dell’acqua
• tecniche basate sulla filtrazione
In tutti gli impianti è opportuno inserire un filtro a Y prima
della caldaia e del refrigeratore d’acqua.
1. Separazione del sistema a mezzo scambiatori di calore:
L’installazione di uno scambiatore di calore rappresenta
una protezione universalmente sicura per tutti gli impianti
di riscaldamento. In modo particolare negli impianti meno
recenti, nei quali la corrosione ha causato già da decenni la
formazione di ruggine e di depositi di fango, p.es. nei corpi scaldanti, nelle tubature in acciaio e nella caldaia, l’unica
protezione di assoluta sicurezza contro le disfunzioni è ottenibile esclusivamente con la separazione attraverso scambiatore tra caldaia e resto dell’impianto radiante.
2. Separazione dell’aria dal sistema a mezzo separatori d’aria:
L’installazione del separatore d’aria è probabilmente la soluzione più semplice e la meno onerosa. Molte aziende che
producono caldaie offrono indicazioni dettagliate in merito. Il
separatore dovrebbe essere installato tra il generatore e l’impianto in modo che lo scambiatore della caldaia non venga
mai attraversato da particelle di ossigeno.
3. Inibizione:
Per una protezione efficiente di impianti nuovi si potrà, aggiungere un prodotto anti corrosivo. Osservare rigorosamente norme e indicazioni tecniche del produttore.
Andrà inoltre tenuto conto del fatto che la concentrazione
dell’inibitore dovrà essere controllata ad intervalli regolari,
almeno una volta all’anno. Si raccomanda pertanto di stipulare per gli impianti di riscaldamento assoggettati ad inibizione un contratto di manutenzione.
4. Tecnica basata sulla filtrazione:
Per un funzionamento più sicuro nella diffusione del calore
in impianti di riscaldamento che presentino già tracce della
formazione di fango si potrà ricorrere anche all’installazione
di un filtro per il trattenimento del fango (p.es. grandi filtri
granulari a rete)
Adottando tale misura, tuttavia, verranno solamente sospesi
gli effetti del processo di corrosione, non si avrà però un’efficace protezione preventiva.
1.6 Sequenza di montaggio
FWS
dei moduli FIBRO WALL SYSTEM a
parete con moduli orizzontali
Preparazione della struttura di supporto dei moduli
La struttura di supporto è la stessa che si usa per il cartongesso, quindi può essere di legno o di metallo (profili in legno
o lamiera zincata).
Per questo motivo, chiunque conosce le tecniche di montaggio del cartongesso è in grado di posare anche questo sistema.
Realizzazione dell’orditura primaria
L’orditura viene realizzata con profili a C 50x27 mm
La distanza del profilo dal muro (1) deve essere almeno 35 mm
per il passaggio dei tubi e impianti elettrici (2)
Interasse dell’orditura primaria 100 cm
(4) L’orditura viene realizzata con profili a C 50x27 mm
Accessori utilizzabili per fissare i profili al muro
Distanziatore universale
Gancio semplice
Realizzazione dell’orditura secondaria
L’orditura viene realizzata con profili a C 50x27 mm (5)
Fissaggio perimetrale della
struttura (3)
L’orditura viene fissata a terra,
a soffitto e sulle pareti con una
Guida a U 30x27 mm
Accessori utilizzabili per fissare
i profili dell’orditura primaria e
secondaria
Gancio di unione ortogonale
15
FWS
IMPORTANTE: Il posizionamento del telaio metallico, deve garantire un interasse pari a quello delle lastre che misurano 50
cm. Si consiglia di bloccare i montanti man mano che si fissano le lastre.
Fissaggio della struttura metallica a parete
1. Distanziatore universale
2. Profilo a C 50x27 mm (orditura primaria)
3. Parete esistente
4. Modulo FIBRO WALL SYSTEM
5. Intercapedine spessore 35 mm (quando necessario isolare con lana minerale)
6. Profilo a C 50x27 mm (orditura secondaria)
7. Lastra di tamponamento
8. Vite autoperforante
9. Profilo guida a U 30x27 mm
10. Isolamento acustico con guarnizione adesiva
in elastomero
11. Giunto elastico
12.Solaio
Fissaggio della struttura metallica al soffitto e al pavimento
1. Profilo a C 50x27 mm (orditura secondaria)
2. Vite autoperforante
3. Giunto stuccato
4. Gancio di unione ortogonale
5. Profilo a C 50x27 mm (orditura primaria)
6. Modulo FIBRO WALL SYSTEM
7.
Intercapedine spessore 35 mm (quando necessario
isolare con lana minerale)
8. Distanziatore universale
9. Profilo guida a U 30x27 mm
10.
Isolamento acustico con guarnizione adesiva in
elastomero
11. Giunto elastico
16
Il fissaggio dei moduli alla struttura portante in alluminio viene garantito con viti di fissaggio speciali che vengono poste a
non meno di 13 mm dal bordo del pannello per non rischiare di
rompere il bordo della lastra. Le viti da porre in opera devono
essere distanti non oltre 20 cm.
N.B. Nella parte centrale del pannello sono stati preparati i
fori da utilizzare per le viti per evitare di prendere il tubo che
unisce i due sottomoduli.
Lasciare 30 cm da terra per il passaggio delle tubazioni ed
eventuali impianti elettrici.
Realizzazione dei giunti tra i moduli e stuccatura delle fughe
Su questo argomento si rimanda all’allegato “04_Stuccatura” contenente le istruzioni di posa Knauf edizione 01/04 “La
Stuccatura” che è presente nel CD o scaricabile dal sito internet www.system-service.com previo l’inserimento di una
password.
1. Fissaggio dei moduli a partire da un
lato della parete
2. Inserimento delle tubazioni isolate
di alimentazione e collegamenti con i
moduli.
3. Esecuzione del tamponamento con
lastre normali tagliate a misura.
4. Inserire un pezzo di profilo di circa
30-35 cm per fissare la testa del modulo con il tamponamento.
5. Eseguire la stuccatura con nastro microforato facendo attenzione che il nastro resti in superficie e non annegato.
6. Rasare tutta la superficie con lo stucco.
17
FWS
Montaggio dei moduli FIBRO WALL SYSTEM ai supporti
FWS
1.7 Accorgimenti per le
applicazioni in ambienti umidi
come bagni e cucine
In ambienti quali bagni e cucine, è consigliabile un fondo impregnante acrilico che, penetrando in profondità nella lastra
fino a 3 mm, consolida l’ancoraggio della fibra di gesso e cellulosa in presenza di forte umidità, permettendo la traspirabilità (es. Knauf Tiefengrund).
Superfici soggette a contatto con acqua (es. angoli doccia),
prima di essere rivestiti con le piastrelle necessitano uno
specifico trattamento impermeabilizzante a base di bitume
e caucciù in emulsione acquosa (es. Knauf Flaechendicht),
e della relativa banda per gli angoli (Flaechendicht band).
La banda deve essere posizionata sugli angoli dopo la prima
mano e attaccata con la seconda mano.
Una volta effettuati i trattamenti, si applicano le ceramiche
con collanti in pasta a base di resine a dispersione acquosa oppure a base di cemento con additivi elasticizzati. Sono
sconsigliati collanti a dispersione.
1.8 Regole di base
per i collegamenti idraulici dei
sistemi a secco Fibro Wall System
Collegamento con il metodo del
ritorno inverso
IMPORTANTE
La soluzione a ritorno inverso risulta particolarmente efficace quando la linea tra collettore di distribuzione e i pannelli
è lunga, oppure quando i pannelli non sono raggruppati e ci
sono spazi tra un modulo e l’altro (ad esempio una finestra).
Isolare sempre tutte le tubazioni per evitare la condensa
nell’intercapedine (Vedi quadro dei principali elementi).
18
1.9 Regole di base per
FWS
i collegamenti idraulici
dei sistemi a secco
Fibro Wall System Collegamento
con il metodo del ritorno inverso
IMPORTANTE
La soluzione a ritorno inverso risulta particolarmente efficace quando la linea tra collettore di distribuzione e i pannelli
è lunga, oppure quando i pannelli non sono raggruppati e ci
sono spazi tra un modulo e l’altro (ad esempio una finestra).
Isolare sempre tutte le tubazioni per evitare la condensa
nell’intercapedine (Vedi quadro dei principali elementi).
19
GWS
2. GYPWall System
Sistemi radianti per
contropareti in cartongesso
; Eliminazione dei problemi di condensa superficiale invernale sulle pareti fredde;
; Isolamento di pareti esterne fredde;
; Risparmio energetico;
; Grande efficacia nel raffrescamento estivo;
; Velocità di messa a regime, bassa inerzia termica.
Il sistema GYP WALL SYSTEM è stato creato per risolvere il
problema dell’inserimento dei sistemi radianti negli edifici
Descrizione del sistema
esistenti riducendo al minimo le opere murarie.
2.tecnologia
Ecoklima_CG
Il sistema in Cartongesso è una
ormai consolidata Il sistema è composto da pannelli radianti modulari costituiti
nel settore delle costruzioni aSistema
secco raggruppa
in se tutti
da una struttura
sandwich:
2.1aDescrizione
del sistema
sandwich
peri pareti
vantaggi dei sistemi edilizi modulari, per cui velocità di mon- • Cartongesso ignifugo, certificato classe 1 spessore 15 mm
Il sistema
composto(a
daseconda
pannelli radianti
costituitidel
in leCartongesso
e Polistirene
taggio e versatilità nonché tutte
qualità precedentemente
• Pannelli a uno
o piùè circuiti
dellamodulari
dimensione
da una struttura a sandwich:
esposte relativamente agli impianti
radianti.
pannello)
sviluppati
a
chiocciola
per
la
miglior
distribuzione
•Cartongessoignifugo,certificatoclasse1spessore15mm
espanso, per applicazionidel calore sulla
Rispetto ai sistemi intonacati presenta alcune differenze di
superficie, realizzati con tubo con barriera
•Pannelliaunoopiùcircuiti(asecondadelladimensionedel
a secco
funzionamento, dato che sopra
i tubi c’è uno spessore di
ad ossigeno pannello)
Dn 8 X 1sviluppati a chiocciola per la miglior distribuzione
del calore sulla superficie, realizzati con tubo con barriera ad
materiale molto ridotto. Infatti
risulta
vantaggioso
• Strato
posteriore
diDnpolistirene
espanso UNI EN 13163 denl sistema
ECOKLIMA_CG
è stato sopratcreato per risolvere
il probleossigeno
8X1
ma dell’inserimento
dei sistemi
radianti negli edifici
•StratoposterioredipolistireneespansoUNIEN13163densità
tutto in alcune tipologie edilizie.
Ad esempio
se i sistemi
sitàesistenti
30 Kg/m3
spessore 27 mm
riducendo al minimo
le opere murarie.
30 Kg/m3 spessore 27 mm
intonacati possono essere influenzati
dall’inerzia
termica
Il sistema in Cartongesso è una tecnologia ormai consolidata
del supporto su cui sono applicati,
nel
caso
del
sistema
GYP
La
struttura
di
dei pannelli
è la
delle
nel settore delle costruzioni a secco raggruppa in se tutti i La posizionamento
struttura di posizionamento
dei pannelli
è lastessa
stessa delle
vantaggi dei sistemi
edilizi modulari,amper cui velocità
di monnormali
pareti in cartongesso.
WALL SYSTEM, è possibile climatizzare
efficacemente
normali
pareti
in cartongesso.
taggio
e versatilità
tutte
le qualità
bienti ad uso saltuario oppure
con
grandi nonché
vetrate
che
su- precedentemente I moduli disponibili sono :
esposte relativamente agli impianti radianti.
biscono molto le variazioni di
temperatura
generate
dalla
sono:
Rispetto ai sistemi intonacati presenta alcuneI moduli
differenzedisponibili
di
50 x 120
cm
100 x 120 cmm
100 x 200 cm
funzionamento,
dato che
i tubi c’èin
uno spessore
presenza del sole durante le mezze
stagioni.
Ad sopra
esempio,
50dixma120 cm
100 x 120 cm
100 x 200 cm
teriale molto ridotto. Infatti risulta vantaggioso soprattutto
base ad alcuni test effettuati sui
nostri impianti, si può ottein alcune tipologie edilizie. Ad esempio se i sistemi intonacati
nere una grande velocità di messa
regime
garantendo
una
figura
pannello 100 x 120
possonoa essere
influenzati
dall’inerzia
termicaIndel
supporto
su cui sono
applicati, nel caso del sistema ECokLImA_CG, è
grande omogeneità di temperatura
superficiale.
climatizzare efficacemente ambienti ad uso saltuaDietro
il pannello
isolante
La messa in opera dei pannellipossibile
cartongesso
è del tutto
si- molto
rioinoppure
con grandi vetrate
che subiscono
le variaIn figura
pannello 100 x 120
A sole
seconda
mile a quella di una normale zioni
parete
in cartongesso,
perpresenza
cui del
di temperatura
generate dalla
durante delle esigenze è posle mezze
stagioni.oAd
esempio,
in basela
ad alcuni
test applicare
effet- Dietroqualsiasi
il pannello isolante
anche la struttura di supporto
in metallo
legno
rimane
sibile
tipo di
tuati sui nostri impianti, si può ottenere una grande veloci- A seconda delle esigenze è
stessa.
in particolare
EPSqualsiasi
sutà di messa a regime garantendo una grande isolante,
omogeneità di
possibile applicare
temperatura superficiale.
tipolegno
di isolante,
in particolaghero, fibra di
o altro
isoLa messa
in opera dei pannelli
cartongessolante
è del tutto
si- re EPS
fibra di legno
richiesto
dalsughero,
cliente.
; Eliminazione delle differenze
di temperatura
train pareti
mile a quella di una normale parete in cartongesso, per cui o altro isolante richiesto dal
Tubirimane
inseriti
all’interno della laesterne e l’ambiente (asimmetria
della temperatura
ra- o legno
anche la struttura
di supporto in metallo
la cliente.
stessa.
diante);
stra di cartongesso.
Tubistandard
inseriti all’interno
della
; Omogeneità di distribuzione; Eliminazione
delle temperature
negli am- La produzione
prevede
delle differenze di temperatura tra pareti ester- lastra di cartongesso.
bienti;
lastra
in cartongesso da 15 mm
ne e l’ambiente (asimmetria della temperatura
radiante);
omogeneità
di distribuzione
delle temperature
negli am- con
La produzione
standard
preaccoppiata
una lastra
in po; Assenza di gradienti verticali; (meno
di 0,5
°C);
bienti;
vede lastra in cartongesso da
listirene
espanso
a
30
Kg
di
den; Stabilità dell’umidità relativa; Assenza
negli
ambienti;
di gradienti verticali (meno di 0,5 °C);
15 mm accoppiata con una
; Possibilità di funzionare fino ;aStabilità
45 °Cdell’umidità
superficiali
senza
27 mmespanso
relativa
negli proambienti; sità dello spessore
lastra indi
polistirene
; Possibilità di funzionare fino a 45 °C superficiali senza pro- a 30 Kg di densità dello spesblemi;
2.1
20
blemi;
; Eliminazione dei problemi di condensa superficiale invernale
sulle pareti fredde;
; Isolamento di pareti esterne fredde;
; Risparmio energetico;
; Grande efficacia nel raffrescamento estivo;
; Velocità di messa a regime, bassa inerzia termica.
sore di 27 mm.
GWS
2.2 Quadro dei principali elementi
1. VA00709 Tappo tondo per raccordo rapido DN 20 mm
2. EK95010 Raccordo tondo a T in PP-R 20/8/20
3. UK02009 Tubo tondo diametro 20x2 mm multistrato
4. Tubo plastico Pe-x con barriera anti ossigeno
Dn 8x1,2
5. VI00907 Manicotti isolanti in polietilene estruso, 10x6
N.B. I tubi e i raccordi devono essere sempre opportunamente isolati al fine di evitare eventuali fenomeni di condensa superficiale sulle tubazioni.
EK94810 Raccordo a croce utilizzabile per il collegamento
delle mandate o dei ritorni di due pannelli posizionati frontalmente 20 / 8 / 8 / 20
Per maggiori informazioni sui collegamenti si rimanda al capitolo 6 istruzioni operative.
21
GWS
2.3 Dati descrittivi dei circuiti
interni ai vari pannelli
200 cm
Pannello 100 x 120
22
Pannello 50 x 120
GWS
NB: la configurazione dei circuiti all'interno dei pannelli può
variare in relazione alla tipologia di tubazione e alla dimensione dei pannelli stessi.
Il collegamento idraulico tra i moduli GYP WALL SYSTEM viene
realizzato come segue:
• il collegamento dei tubi di ogni singolo pannello che fa parte di
un circuito, viene eseguito con il metodo del ritorno inverso;
• la superficie massima di parete realizzabile per singolo circuito
è di 3 pannelli 200x120, pari a 7,2 metri quadri radianti;
• le tubazioni di collegamento dei singoli moduli sono tonde in
multistrato da 20x2 preisolato 6 mm.;
• la portata d’acqua massima ammissibile per ogni circuito è di
300 l/h al fine di avere una perdita di carico al collettore, non
superiore a 3 m.c.a;
• il tipo di collegamento consente di ottenere sempre salti termici
compresi tra 2 e 5 °C tra mandata e ritorno grazie alle ridotte
perdite di carico e al collegamento in parallelo tra i moduli;
Il sistema GYP WALL SYSTEM, nelle ristrutturazioni o nelle
costruzioni nuove permette di ottimizzare le seguenti opere:
• isolare le tramezze divisorie interne e i soffitti;
• realizzare pareti in piano e a piombo nelle ristrutturazioni con
muri vecchi in pietra senza foderare con i forati da 8 cm;
• evitare demolizioni e ripristini per realizzare le tracce destinate
a impianti elettrici e idraulici, quindi nessuno smaltimento in
discarica del materiale di risulta;
• riducendo gli spessori delle fodere isolanti dei muri esterni, si
guadagnano metri quadri calpestabili;
La peculiarità del sistema GYP WALL SYSTEM sta nel fatto
che l'isolante posteriore non presenta scanalature e quindi è
perfettamente piano. In questo modo è possibile svincolare
la dislocazione dei pannelli rispetto all'andamento dell'orditura primaria.
È importante sottolineare che anche le lastre di tamponamento presentano il medesimo spessore di isolante. In questo modo non esistono problemi di spessore fra pannelli attivi e passivi.
23
test report no. DF10 H26.2856
Typ: Pannello
PannelloRadiante
RadianteininCartongesso
Cartongesso
Typ:
parete PRCPRC
5.05.0
soffitto/parete
150
140
total ceiling area
7,20 m2
active area
7,20 m2
130
120
110
100
heating capacity in W/m2
GWS
2.4 Rese
dei sistemi
2.4invernali
Rese estive
dei sistemi
radianti
a parete
WALL SYSTEM
radianti
a GYP
soffitto
90
80
nominal capacity 72 W/m2
y=3,5611x1,1105
70
60
50
40
30
20
heating ceiling, gypsum panel (15 mm),
plastic tubes (PEx, 8x1), fixed
connection, with insulation.
10
0
0
24
30
5
10
15
lin. temperature difference in K
20
25
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
70
nominal mass flow rate
y=4,6815x1,0781
60
50
P(100%): 44 W/m2
half mass flow rate
y=4,5253x1,0946
40
30
41,6 kg/m2 act. area
20,8 kg/m2 act. area
nominal temperature difference
20
nominal cooling capacity
Potenziell (41,6 kg/m2 act. area)
Potenziell (20,8 kg/m2 act. area)
10
cooling ceiling, gypsum panel (15 mm), plastic
tubes (PEx, 8x1), fixed connection, with insulation.
0
3
4
5
6
7
8
9
10
11
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
12
13
14
15
31
25
GWS
2.52.5
Rese
invernali
deisistemi
sistemi
Rese
estive dei
radianti
radianti
a soffitto
a parete
GYP WALL SYSTEM
100000
100000
Perdite
Perdite
di carico
di carico
[Pa/m]
[Pa/m]
(10Pa=1daPa=1,02mmH)
(10Pa=1daPa=1,02mmH)
GWS
2.6 Tabelle delle perdite
2.6carico
Tabelledei
delle
perdite
di carico dei
Tabelle
delle
perdite
di
pannelli
modulari
pannelli
GYP WALL
SYSTEM
di
caricomodulari
dei pannelli
modulari
Ecoklima_CG
Ecoklima_CG
8x1.0
12x2.0
12x2.0
8x1.0 12x1.1
10x1.2
12x1.1
10x1.214x2.0
10000
14x2.0
16x2.0
10000
20x2.0
De/S
Di
Kvs
20x2.0
mm
mm
m3/hw
mm
mm
m3/hw
20x1.9
20x1.9
18x2.0
18x2.0
25x2.3
16x2.0
16x1.5 25x2.3
17x2.0
16x1.5
17x2.0
1000
De/S
1000
Velocità dell’acqua
con T = 20°C
Velocità dell’acqua
m/s
con T = 20°C
m/s
3,00
2,50
3,00
2,50
2,00
Sanitario
1,50
2,00
Sanitario
1,25
1,50
1,25
1,00
0,75
1,00
100
100
0,75
0,50
0,50
10
10
0,25
10
10
Portata [l/h]
Portata [l/h]
100
1000
0,25
10000
100
1000
10000
8x1
10x1,2
8x1
12x1,1
10x1,2
14x2
12x1,1
16x2
14x2
16x1,5
16x2
17x2
16x1,5
18x2
17x2
20x2
18x2
20x1,9
20x2
25x2,3
20x1,9
25x2,3
Di
6,00
7,60
6,00
9,80
7,60
10,00
9,80
12,00
10,00
13,00
12,00
13,00
13,00
14,00
13,00
16,00
14,00
16,20
16,00
20,40
16,20
20,40
Distribuzione ai corpi
scaldati nel sistema bitubo
Distribuzione ai corpi
scaldati nel sistema bitubo
Anelli di distribuzione
riscaldamento raffrescamento
Anelli di distribuzione
a pannelli radianti
riscaldamento raffrescamento
a pannelli radianti
Per quanto non indicato
Per quanto
non
indicato
fare
Per
quanto
non
indicato
fare
riferimento
al sistema
riferimento
al sistema
FIBRO WALL
fare
riferimento
al sistema
Ecoklima_FG
SYSTEM Cap. 1
Ecoklima_FG
26
32
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
32
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
Kvs
1,00
1,67
1,00
2,70
1,67
1,80
2,70
4,40
1,80
5,10
4,40
5,10
5,10
6,16
5,10
8,90
6,16
9,10
8,90
22,00
9,10
22,00
27
GWS
GRWS
3. GROOVEWall System
Sistemi radianti per
contropareti in cartongesso
con pannello scanalato
; Possibilità di funzionare fino a 45 °C superficiali senza problemi;
; Eliminazione dei problemi di condensa superficiale invernale sulle pareti fredde;
; Isolamento di pareti esterne fredde;
; Risparmio energetico;
; Grande efficacia nel raffrescamento estivo;
; Velocità di messa a regime, bassa inerzia termica.
3.1
Il sistema GROOVE WALL SYSTEM è stato creato per risolvere
Descrizione del sistema
2. sistemi
Ecoklima_CG
il problema dell’inserimento dei
radianti negli edifici
esistenti riducendo al minimoSistema
le opere murarie.
Il sistema è composto
da pannelli radianti
modulari costituiti
2.1 Descrizione
del sistema
sandwich per pareti
Il sistema in Cartongesso è una tecnologia ormai consolidata da una struttura a sandwich:
è composto
da pannelli
radianti
modulari costituiti
Cartongesso
e Polistirene
nel settore delle costruzioni ainsecco
raggruppa in se
tutti i • CartongessoIl sistema
ignifugo,
certificato
classe
1 spessore
15 mm
da una struttura a sandwich:
vantaggi dei sistemi edilizi modulari,
per
cui
velocità
di
mon•
P
annelli
a
uno
o
più
circuiti
(a
seconda
della
dimensione del
•Cartongessoignifugo,certificatoclasse1spessore15mm
espanso,
per
applicazioni
taggio e versatilità nonché tutte le qualità precedentemente
pannello) sviluppati
a chiocciola per la miglior distribuzione
•Pannelliaunoopiùcircuiti(asecondadelladimensionedel
pannello)
sviluppati realizzati
a chiocciola per
la miglior
distribuzione
a secco
esposte relativamente agli impianti
radianti.
del calore sulla
superficie,
con
tubo con
barriera
del calore sulla superficie, realizzati con tubo con barriera ad
Rispetto ai sistemi intonacatil sistema
presenta
alcune
differenze
di
ad
ossigeno
Dn
8
X
1
ECOKLIMA_CG è stato creato per risolvere il probleossigeno Dn 8 X 1
ma dell’inserimento
dei sistemi
radiantidi
negli edifici
esistenti
•StratoposterioredipolistireneespansoUNIEN13163densità
funzionamento, dato che sopra
i tubi c’è uno
spessore
• Strato
posteriore
di polistirene espanso UNI EN 13163 denriducendo
al minimo
le opere murarie.
30 Kg/m3
spessore
mm
materiale molto ridotto. Infatti
risulta
vantaggioso
sopratsità
30
Kg/m3
spessore
27 27
mm
Il sistema in Cartongesso è una tecnologia ormai consolidata
tutto in alcune tipologie edilizie.
Ad
esempio
se
i
sistemi
innel settore delle costruzioni a secco raggruppa in se tutti i La struttura di posizionamento dei pannelli è la stessa delle
vantaggi dei
sistemi edilizitermica
modulari, per
di mon- di
normali
pareti in cartongesso.
tonacati possono essere influenzati
dall’inerzia
delcui velocità
La struttura
posizionamento
dei pannelli è la stessa delle
taggio
ecaso
versatilità
nonché tutte
le qualità precedentemente
supporto su cui sono applicati,
nel
del
sistema
GROOVE
normali
pareti
in
cartongesso.
esposte relativamente agli impianti radianti.
I moduli disponibili sono :
WALL SYSTEM, è possibile climatizzare
efficacemente
am-alcune differenze di
Rispetto ai sistemi
intonacati presenta
50 x 120 cm
100 x 120 cmm
100 x 200 cm
funzionamento,
datovetrate
che soprache
i tubi suc’è uno spessore
di mabienti ad uso saltuario oppure
con grandi
I moduli
disponibili sono:
teriale molto ridotto. Infatti risulta vantaggioso soprattutto
biscono molto le variazioni di
temperatura generate dalla
50 x 120 cm
100 x 120 cm
100 x 200 cm
in alcune tipologie edilizie. Ad esempio se i sistemi intonacati
presenza del sole durante le mezze
Ad esempio,
possono stagioni.
essere influenzati
dall’inerzia in
termica del supporto
su cui
sono applicati,
nelsi
caso
delottesistema ECokLImA_CG,
è
base ad alcuni test effettuati sui
nostri
impianti,
può
In figura pannello
100 x 120
possibile climatizzare efficacemente ambienti ad uso saltuanere una grande velocità di messa
a regime
garantendo
una molto le varia- In figura pannello 100 x 120
rio oppure
con grandi
vetrate che subiscono
Dietro
il pannello isolante
grande omogeneità di temperatura
superficiale.
zioni di temperatura
generate dalla presenza del
sole durante
mezze
stagioni. Ad esempio,
in base
test effet- delle
Dietroesigenze
il pannello isolante
La messa in opera dei pannellile in
cartongesso
è del tutto
si-ad alcuni
A seconda
è postuati sui nostri impianti, si può ottenere una grande veloci- A seconda delle esigenze è
mile a quella di una normale tà
parete
inacartongesso,
per
applicare
qualsiasi
di
di messa
regime garantendo
unacui
grande sibile
omogeneità
di possibile
applicaretipo
qualsiasi
temperatura
superficiale.
tipo di isolante, EPS
in particolaanche la struttura di supporto
in metallo
o legno rimane la isolante, in particolare
suLa messa in opera dei pannelli in cartongessoghero,
è del tutto
si- di
re EPS
sughero,
fibra di
legno
fibra
legno
o altro
isostessa.
mile a quella di una normale parete in cartongesso, per cui o altro isolante richiesto dal
lante
richiesto
dal cliente.
anche la struttura di supporto in metallo o legno
rimane
la cliente.
stessa.
; Eliminazione delle differenze
di temperatura tra pareti Tubi inseriti all’interno della laTubi inseriti all’interno della
esterne e l’ambiente (asimmetria
della temperatura ra- stra di cartongesso.
; Eliminazione delle differenze di temperatura tra pareti ester- lastra di cartongesso.
diante);
Laradiante);
produzione standard prevede
ne e l’ambiente (asimmetria della temperatura
di distribuzione
delleamtemperature
negliinamLa produzioneda
standard
prelastra
cartongesso
15 mm
; Omogeneità di distribuzione; omogeneità
delle temperature
negli
bienti;
vede lastra in cartongesso da
accoppiata
con
una
lastra
in
pobienti;
; Assenza di gradienti verticali (meno di 0,5 °C);
15 mm accoppiata con una
; Assenza di gradienti verticali; (meno
di 0,5 °C);
Kg di denStabilità dell’umidità
relativa negli ambienti; listirene espanso
lastra a
in 30
polistirene
espanso
di funzionare fino a 45 °C superficiali
proa 30 Kg di
dello spes; Stabilità dell’umidità relativa; Possibilità
negli ambienti;
sitàsenza
dello
spessore
didensità
27 mm
28
blemi;
; Eliminazione dei problemi di condensa superficiale invernale
sulle pareti fredde;
; Isolamento di pareti esterne fredde;
; Risparmio energetico;
; Grande efficacia nel raffrescamento estivo;
; Velocità di messa a regime, bassa inerzia termica.
sore di 27 mm.
GRWS
3.2 Quadro dei principali elementi
1. VA00709 Tappo tondo per raccordo rapido DN 20 mm
2. EK95010 Raccordo tondo a T in PP-R 20/8/20
3. UK02009 Tubo tondo diametro 20x2 mm multistrato
4. Tubo plastico Pe-x con barriera anti ossigeno
Dn 8x1,2
5. VI00907 Manicotti isolanti in polietilene estruso, 10x6
N.B. I tubi e i raccordi devono essere sempre opportunamente isolati al fine di evitare eventuali fenomeni di condensa superficiale sulle tubazioni.
EK94810 Raccordo a croce utilizzabile per il collegamento
delle mandate o dei ritorni di due pannelli posizionati frontalmente 20 / 8 / 8 / 20
Per maggiori informazioni sui collegamenti si rimanda al capitolo 6 istruzioni operative.
29
GRWS
3.3 Dati descrittivi dei circuiti
interni ai vari pannelli
Isolante
Cartongesso
120 cm
50 cm
3,5
43 cm
100 cm
7 cm
43 cm
7 cm
43 cm
7 cm
43 cm
3,5
1,5 4,2
120 cm
113 cm
43 cm
200 cm
30
GRWS
cm 200
1
Lastra in cartongesso
2
Tubo 8 x1,2 mm con
barriera all’ossigeno
3
Isolamento disponibile in
EPS, Sughero e Fibra di
Legno
NB: la configurazione dei circuiti all'interno dei pannelli può
variare in relazione alla tipologia di tubazione e alla dimensione dei pannelli stessi.
Il collegamento idraulico tra i moduli GROOVE WALL SYSTEM
viene realizzato come segue:
• il collegamento dei tubi di ogni singolo pannello che fa parte di
un circuito, viene eseguito con il metodo del ritorno inverso;
• la superficie massima di parete realizzabile per singolo circuito
è di 3 pannelli 200x120, pari a 7,2 metri quadri radianti;
• le tubazioni di collegamento dei singoli moduli sono tonde in
multistrato da 20x2 preisolato 6 mm.;
• la portata d’acqua massima ammissibile per ogni circuito è di
300 l/h al fine di avere una perdita di carico al collettore, non
superiore a 3 m.c.a;
• il tipo di collegamento consente di ottenere sempre salti termici
compresi tra 2 e 5 °C tra mandata e ritorno grazie alle ridotte
perdite di carico e al collegamento in parallelo tra i moduli;
Il sistema GROOVE WALL SYSTEM, nelle ristrutturazioni o nelle
costruzioni nuove permette di ottimizzare le seguenti opere:
• isolare le tramezze divisorie interne e i soffitti;
• realizzare pareti in piano e a piombo nelle ristrutturazioni con
muri vecchi in pietra senza foderare con i forati da 8 cm;
• evitare demolizioni e ripristini per realizzare le tracce destinate
a impianti elettrici e idraulici, quindi nessuno smaltimento in
discarica del materiale di risulta;
• riducendo gli spessori delle fodere isolanti dei muri esterni, si
guadagnano metri quadri calpestabili;
La particolarità del sistema GROOVE SYSTEM sta nella scanalatura realizzata nello strato isolante che permette l'inserimento della prima orditura!
In questo modo si risparmiano 2,7 cm nello spessore complessivo del pacchetto a parete.
31
test report no. DF10 H26.2856
Typ: Pannello
PannelloRadiante
RadianteininCartongesso
Cartongesso
Typ:
parete PRCPRC
5.05.0
soffitto/parete
150
140
total ceiling area
7,20 m2
active area
7,20 m2
130
120
110
100
heating capacity in W/m2
GRWS
3.4 Rese
dei sistemi
radianti a parete
2.4invernali
Rese estive
dei sistemi
GROOVE
WALL SYSTEM
radianti
a soffitto
90
80
nominal capacity 72 W/m2
y=3,5611x1,1105
70
60
50
40
30
20
heating ceiling, gypsum panel (15 mm),
plastic tubes (PEx, 8x1), fixed
connection, with insulation.
10
0
0
32
30
5
10
15
lin. temperature difference in K
20
25
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
70
nominal mass flow rate
y=4,6815x1,0781
60
50
P(100%): 44 W/m2
half mass flow rate
y=4,5253x1,0946
40
30
41,6 kg/m2 act. area
20,8 kg/m2 act. area
nominal temperature difference
20
nominal cooling capacity
Potenziell (41,6 kg/m2 act. area)
Potenziell (20,8 kg/m2 act. area)
10
cooling ceiling, gypsum panel (15 mm), plastic
tubes (PEx, 8x1), fixed connection, with insulation.
0
3
4
5
6
7
8
9
10
11
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
12
13
14
15
31
33
GRWS
2.53.5
Rese
invernali
deisistemi
sistemi
Rese
estive dei
radianti
radianti
a soffitto
a parete
GROOVE WALL SYSTEM
100000
8x1.0
12x2.0
20x2.0
12x1.1
Perdite di carico [Pa/m] (10Pa=1daPa=1,02mmH)
GRWS
2.6 Tabelle delle perdite
3.6carico
Tabelle
delle
perditemodulari
di carico dei
di
dei
pannelli
pannelli modulari GROOVE WALL SYSTEM
Ecoklima_CG
10x1.2
14x2.0
10000
16x2.0
20x1.9
18x2.0
25x2.3
16x1.5
17x2.0
1000
Velocità dell’acqua
con T = 20°C
m/s
3,00
2,50
2,00
Sanitario
De/S
Di
Kvs
mm
mm
m3/hw
8x1
10x1,2
12x1,1
14x2
16x2
16x1,5
17x2
18x2
20x2
20x1,9
25x2,3
6,00
7,60
9,80
10,00
12,00
13,00
13,00
14,00
16,00
16,20
20,40
1,00
1,67
2,70
1,80
4,40
5,10
5,10
6,16
8,90
9,10
22,00
1,50
1,25
1,00
0,75
100
0,50
10
Distribuzione ai corpi
scaldati nel sistema bitubo
Anelli di distribuzione
riscaldamento raffrescamento
a pannelli radianti
0,25
10
Portata [l/h]
100
1000
10000
Per quanto non indicato
Per quanto
non indicato
fare
fare
riferimento
al sistema
riferimento al sistema FIBRO WALL
Ecoklima_FG
SYSTEM Cap. 1
32
34
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
35
GRWS
FIWS
4. FIREWall System
Sistemi radianti per
contropareti in cartongesso
resistenti al fuoco
Il sistema FIRE WALL SYSTEM nasce dall’esigenza di garantire una classe ignifuga massima nelle situazioni in cui tale
caratteristica sia espressamente richiesta (vedasi scuole,
ecc.).
Il pannello radiante è ottenuto partendo da una lastra isolante in EPS200 scanalata in cui vengono inserite delle alette
in alluminio con funzione di miglioramento della distribuzione della trasmissione del calore. All’interno delle stesse
vene inserita una tubazione da 10 mm. Il tutto incollato su
di UNA LASTRA IN CARTONGESSO CERTIFICATA IN CLASSE A1 DI
REAZIONE AL FUOCO. In questo modo, la lastra di cartongesso è ASSOLUTAMENTE INTEGRA, non presentando alcun tipo
di lavorazione.
Rimangono inalterate anche le considerazioni effettuate per
i precedenti sistemi.
; Eliminazione delle differenze di temperatura tra pareti
esterne e l’ambiente (asimmetria della temperatura radiante);
; Omogeneità di distribuzione delle temperature negli ambienti;
; Assenza di gradienti verticali (meno di 0,5 °C);
; Stabilità dell’umidità relativa negli ambienti;
; Possibilità di funzionare fino a 45 °C superficiali senza problemi;
; Eliminazione dei problemi di condensa superficiale invernale sulle pareti fredde;
; Isolamento di pareti esterne fredde;
; Risparmio energetico;
; Grande efficacia nel raffrescamento estivo;
; Velocità di messa a regime, bassa inerzia termica;
; Certificazione del controsoffitto in classe A1.
36
4.1 Descrizione del sistema
Il sistema è composto da pannelli radianti modulari costituiti
da una struttura a sandwich:
• Cartongesso ignifugo, certificato classe 1 spessore 15 mm
• Pannelli a uno o più circuiti (a seconda della dimensione del
pannello) sviluppati a chiocciola per la miglior distribuzione
del calore sulla superficie, realizzati con tubo con barriera ad ossigeno Dn 10 X 1. Con tubazione inserita all'interno
dello strato isolante alloggiata in una lamina di alluminio
per miglioramento della distribuzione del calore.
• Strato posteriore di polistirene espanso UNI EN 13163 densità 30 Kg/m3 spessore 27 mm
La struttura di posizionamento dei pannelli è la stessa delle
normali pareti in cartongesso.
I moduli disponibili sono:
50 x 120 cm
100 x 120 cm
100 x 200 cm
In figura pannello 100 x 120
Tubi inseriti all’interno della lastra di isolante
.
La produzione standard prevede lastra in cartongesso da 15
mm accoppiata con una lastra in polistirene espanso a 30 Kg
di densità dello spessore di 27 mm
FIWS
4.2 Quadro dei principali elementi
1. VA00709 Tappo tondo per raccordo rapido DN 20 mm
2. VA00409 Raccordo tondo a T in PP-R 20/10/20
3. UK02009 Tubo tondo diametro 20x2 mm multistrato
4. Tubo plastico Pe-xc con barriera anti ossigeno
Dn 10x1,5
5. VI00907 Manicotti isolanti in polietilene estruso, 10x6
N.B. I tubi e i raccordi devono essere sempre opportunamente isolati al fine di evitare eventuali fenomeni di condensa superficiale sulle tubazioni.
Raccordo a croce o a T utilizzabile per il collegamento delle mandate o dei ritorni di due pannelli posizionati frontalmente 20 / 10 / 10 / 20 o 20 / 10 / 20
Per maggiori informazioni si rimanda al capitolo 6 istruzioni
operative.
37
FIWS
4.3 Dati descrittivi dei circuiti
interni ai vari pannelli
200 cm
Pannello 100 x 120
38
Pannello 50 x 120
FIWS
NB: la configurazione dei circuiti all'interno dei pannelli può
variare in relazione alla tipologia di tubazione e alla dimensione dei pannelli stessi.
Il collegamento idraulico tra i moduli FIRE WALL SYSTEM viene
realizzato come segue:
• il collegamento dei tubi di ogni singolo pannello che fa parte di
un circuito, viene eseguito con il metodo del ritorno inverso;
• la superficie massima di parete realizzabile per singolo circuito
è di 3 pannelli 200x120, pari a 7,2 metri quadri radianti;
• le tubazioni di collegamento dei singoli moduli sono tonde in
multistrato da 20x2 preisolato 6 mm.;
• la portata d’acqua massima ammissibile per ogni circuito è di
300 l/h al fine di avere una perdita di carico al collettore, non
superiore a 3 m.c.a;
• il tipo di collegamento consente di ottenere sempre salti termici
compresi tra 2 e 5 °C tra mandata e ritorno grazie alle ridotte
perdite di carico e al collegamento in parallelo tra i moduli;
Il sistema FIRE WALL SYSTEM, nelle ristrutturazioni o nelle
costruzioni nuove permette di ottimizzare le seguenti opere:
• isolare le tramezze divisorie interne e i soffitti;
• realizzare pareti in piano e a piombo nelle ristrutturazioni con
muri vecchi in pietra senza foderare con i forati da 8 cm;
• evitare demolizioni e ripristini per realizzare le tracce destinate
a impianti elettrici e idraulici, quindi nessuno smaltimento in
discarica del materiale di risulta;
• riducendo gli spessori delle fodere isolanti dei muri esterni, si
guadagnano metri quadri calpestabili;
39
FIWS
4.4 Rese invernali dei sistemi
radianti a parete
FIRE WALL SYSTEM


4.5 Rese estive dei sistemi radianti
a parete FIRE WALL SYSTEM


4
40
3.6 Tabelle delle perdite di carico
2.6 Tabelle delle perdite
di carico dei pannelli modulari
Ecoklima_CG
FIWS
dei pannelli modulari
FIRE WALL SYSTEM
100000
8x1.0
12x2.0
20x2.0
Perdite di carico [Pa/m] (10Pa=1daPa=1,02mmH)
12x1.1
10x1.2
14x2.0
10000
16x2.0
16x1.5
17x2.0
1000
20x1.9
18x2.0
25x2.3
Velocità dell’acqua
con T = 20°C
m/s
3,00
2,50
2,00
Sanitario
De/S
Di
Kvs
mm
mm
m3/hw
8x1
10x1,2
12x1,1
14x2
16x2
16x1,5
17x2
18x2
20x2
20x1,9
25x2,3
6,00
7,60
9,80
10,00
12,00
13,00
13,00
14,00
16,00
16,20
20,40
1,00
1,67
2,70
1,80
4,40
5,10
5,10
6,16
8,90
9,10
22,00
1,50
1,25
1,00
0,75
100
0,50
10
Distribuzione ai corpi
scaldati nel sistema bitubo
Anelli di distribuzione
riscaldamento raffrescamento
a pannelli radianti
0,25
10
Portata [l/h]
100
1000
Per quanto non indicato
fare riferimento al sistema
Ecoklima_FG
10000
Per quanto non indicato fare
riferimento al sistema
FIBRO WALL SYSTEM cap. 1
41
UWS
5. UniversalWall System
Sistemi radianti a parete
sottointonaco: tutto il com
fort in 3 cm di spessore
Sistema modulare a parete per applicazioni sotto intonaco o
all’interno di intercapedini vuote.
Il sistema modulare in PE-RT, nella versione a parete, nasce
alla fine degli anni ottanta, in seguito alla necessità di trovare
un sistema molto semplice per costruire le pareti radianti. Se
torniamo indietro nel tempo scopriremo che questa soluzione di riscaldamento esiste fin dal tempo dei Romani ed è stata
usata nei secoli in vari modi. La grande novità è stata quella
di realizzare un prodotto che sia alla portata di tutti sia per i
costi che per la semplicità di progettazione e di esecuzione.
Il dimensionamento prevede di collocare i moduli sulle pareti
esterne dell’edificio oppure, se ci troviamo in un sottotetto,
sul soffitto, trasformando le superfici che normalmente lasciano entrare il freddo d’inverno e il caldo d’estate, nell’impianto di climatizzazione. Il grande vantaggio del sistema è di
funzionare come barriera termica verso l’esterno; di conseguenza tale soluzione permette di risolvere moltissimi problemi, soprattutto nelle ristrutturazioni.
42
Tra i vantaggi che si ottengono possiamo elencare:
• Eliminazione delle differenze di temperatura tra pareti esterne e l’ambiente (asimmetria della temperatura radiante);
• Omogeneità di distribuzione delle temperature negli ambienti;
• Assenza di gradienti verticali (meno di 0,5°C);
• Stabilità dell’umidità relativa negli ambienti;
• Possibilità di funzionare fino a 45°C superficiali senza problemi;
• Eliminazione dei problemi di condensa superficiale invernale sulle pareti fredde;
• Risoluzione dei problemi di umidità nelle murature;
• Risparmio energetico;
• Grande efficacia nel raffrescamento estivo;
• Velocità di messa a regime, bassa inerzia termica.
5.1 Descrizione del sistema
Il sistema è composto da pannelli modulari le cui misure
variano da un minimo di 35 x 50 cm fino ad un massimo
di 112 cm x 300 cm.
I moduli UNIVERSAL KLIMA possono essere tagliati per
poter riscaldare anche piccole superfici e per garantire la massima versatilità. I singoli moduli sono realizzati
con due collettori a sezione esterna quadrata ed interna
circolare da 16 mm, che collegano tubi da 10 x 1.5 mm
con passo 7 cm. Il sistema di collegamento prevede di
installare gruppi fino a 119 cm di larghezza di moduli in
parallelo, quindi è possibile collegare i gruppi di pannelli
in serie tra loro. I pannelli possono essere installati fino
ad un massimo di 9-10 m2 per circuito.
I tubi da 10 mm sono stati realizzati con uno speciale procedimento che consente di avere 5 strati, di cui
quello centrale è la barriera all’ossigeno, come indicato
dalla norma EN 1264.
Come per i materiali che compongono l’impianto a pavimento è stata prestata particolare attenzione al procedimento produttivo di estrusione, stampaggio e assemblaggio dei moduli.
La Materia prima è il PE-RT con resistenza termica migliorata, che deriva dal polimero Etilene Octeno conosciuto anche come Dowlex® 2344. Il materiale risulta
essere molto flessibile.
Le caratteristiche più importanti sono la durata nel
tempo (garanzia senza limitazione di tempo), la riciclabilità (rispetto dell’ambiente), la possibilità di saldatura
(versatilità) e la barriera all’ossigeno.
La saldatura per polifusione garantisce una maggiore
versatilità e sicurezza agli impianti.
Le saldature in polifusione possono essere annegate
nelle strutture senza bisogno di creare scatole d’ispezione, come accade per i giunti metallici del polietilene
reticolato, e permettono di eseguire modifiche al sistema anche dopo molti anni.
Il sistema di montaggio è molto semplice perché tutti i
componenti sono saldati tra loro per polifusione.
43
UWS
Nei giudizi dati ai diversi sistemi di riscaldamento, il sistema
a parete è stato giudicato come il migliore in assoluto, al pari
delle stufe in maiolica. Tale riconoscimento è stato dato principalmente perché l’impianto radiante a parete è il sistema
che garantisce il microclima ottimale negli ambienti abitativi
e di lavoro, rispettando i rigidissimi criteri di giudizio dell’Architettura Bioecologica, perché il ciclo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito, imballato e trasportato, produce
un impatto ridotto sull’ambiente. Il materiale utilizzato, infine,
è perfettamente riciclabile anche dopo molti anni.
UWS
5.1.1 Dimensioni e caratteristiche
pannelli a parete
Moduli per applicazioni a parete con passo 7 cm.
Larghezza variabile da 35 a 119 cm.
Altezza da 60 a 300 cm.
Contenuto d’acqua
Larghezza [cm]
35
35
35
35
35
35
63
63
63
63
63
63
Altezza [cm]
60
80
120
180
240
300
60
80
120
180
240
300
Superficie radiante [m2]
0,21
0,28
0,42
0,63
0,84
1,05
0,38
0,5
0,76
1,13
1,51
1,89
Contentuto H2O [lt] 0,29
0,35
0,48
0,66
0,85
1,03
0,47
0,56
0,75
1,02
1,30
1,58
Larghezza [cm]
91
91
91
91
91
91
119
119
119
119
119
119
Altezza [cm]
60
80
120
180
240
300
60
80
120
180
240
300
0,55
0,73
1,09
1,64
2,18
2,73
0,71
0,95
1,43
2,14
2,86
3,57
Contentuto H2O [lt] 0,65
0,77
1,02
1,39
1,76
2,13
0,83
0,98
1,29
1,75
2,21
2,67
Superficie radiante [m2]
44
A Sezione tipo per intonaci premiscelati su struttura in lateri- C Sezione tipo per intonaci premiscelati e rivestimenti in piazio (SPESSORE D’INTONACO TOTALE 3,5 cm)
strelle o marmo (SPESSORE D’INTONACO TOTALE 2 cm)
WALL SYSTEM
WALL SYSTEM
B Sezione tipo per intonaci a civile con calce e cemento su D-Sezione tipo per intonaci premiscelati su struttura isolata
struttura in laterizio (SPESSORE D’INTONACO TOTALE 3,5 cm) con Eraclit o Sughero (SPESSORE D’INTONACO TOTALE 3,5 cm)
WALL SYSTEM
WALL SYSTEM
Nei casi in cui sia previsto un rivestimento in piastrelle, marmo o altro, non è necessario applicare la rete porta intonaco e
realizzare il secondo strato di intonaco.
È sufficiente applicare il rivestimento dopo che il primo strato
di intonaco si è asciugato.
Il primo strato viene rasato a filo dei tubi (spessore circa 2
cm).
45
UWS
5.1.2 Sezioni costruttive
UWS
E-Sezione tipo per Muri o Setti in Calcestruzzo e pannelli radianti annegati.
WALL SYSTEM
5.2 Il calcolo delle pareti e
dei soffitti radianti
5.2.1 Diagrammi di resa
in riscaldamento dei sistemi
UNIVERSAL WALL SYSTEM - EN 1264
wall klima
437
Rese a parete e soffitto in riscaldamento (Heating)
"!#"%!"#.$/
T ambiente 20°C UNIVERSAL WALL SYSTEM
#421(!"
422
39;
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grafico 1 pag 28 RISCALDAMENTO
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72
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52
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46
57
%
62
67
72
0!#'! '1]
(
in raffrescamento dei sistemi
UNIVERSAL WALL SYSTEM - EN 1264
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Rese a parete e soffitto in raffrescamento (Cooling)
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T ambiente 26°C UNIVERSAL WALL SYSTEM
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47
UWS
5.2.2 Diagrammi di resa
UWS
5.2.3 Tabelle delle perdite di
carico dei pannelli modulari
per intonaco per applicazioni
a PARETE
48
49
UWS
50
UWS
5.2.4 Tabella delle perdite
UWS
di carico delle tubazioni
di allacciamento
Contenuto d’acqua Tubi 20 x 16 mm 0,2 lt.
Contenuto d’acqua Tubi 16 x 12 mm 0,113 lt.
Contenuto d’acqua Tubi 10 x 7 mm 0,038 lt.
51
UWS
5.3 Dimensionamento
5.3.2 Temperatura
delle pareti
di progetto
Le pareti radianti si caratterizzano per una elevatissima flessibilità che ne consente l’installazione su ogni tipo di struttura
e con ogni tipo di intonaco o finitura superficiale.
Noi attribuiamo un’importanza particolare all’impiego del riscaldamento a parete con i materiali preferiti dalla bioarchitettura (pareti in mattoni o in argilla, intonaci di calce, rivestimenti in legno, ecc.).
Durante la redazione del progetto si dovrà tener conto tanto dei presupposti edili quanto delle prestazioni del sistema
di riscaldamento. Particolare importanza riveste il grado di
isolamento termico della struttura che costituisce la parete
o il soffitto di supporto, in quanto esso consente di ridurre i
consumi di energia e migliorare le prestazioni dell’impianto.
La resa termica unitaria in tutti i sistemi radianti è determinata dal coefficiente di scambio superficiale "a", che tiene conto
del fattore radiante e di quello convettivo.
Per i soffitti, in riscaldamento, le temperature limite di funzionamento sono le stesse indicate per i pavimenti radianti,
mentre il coefficiente di scambio superficiale è mediamente
7 W/m2K in quanto il fenomeno convettivo è trascurabile se
non nullo.
Nel caso delle pareti radianti in riscaldamento, che possono
funzionare con temperature superficiali ben superiori ai 30°C
(fino a 40°C) senza nessun problema, il coefficiente di scambio
"a" aumenta con l’aumentare della temperatura della parete
in quanto aumenta il fattore convettivo. Per le temperature
utilizzate nei nostri impianti "a" varia tra 8 e 15 W/m2K
La resa termica unitaria q in W/m2 viene calcolata sempre con
la seguente formula:
Ai fini della determinazione della temperatura di progetto invernale, si dovrà tenere conto tanto delle esigenze tecniche
poste dall’impianto di riscaldamento quanto delle generali
condizioni costruttive, ed in modo particolare della struttura
muraria scelta. Come indicazione generale, sarà opportuno
mantenere quanto più bassa possibile la temperatura di mandata, onde garantire il massimo livello di risparmio sui costi
energetici grazie all’impiego di energie alternative, in modo
particolare dell’energia solare, ma anche di impianti a pompa
di calore, caldaie a condensazione, e dello sfruttamento del
calore di recupero. Ogni grado in meno sulla temperatura di
mandata rappresenta un importante contributo alla riduzione
dei costi energetici.
Di norma, se l’impianto viene dimensionato con una bassa
temperatura di mandata invernale, può funzionare efficacemente anche d’estate.
Per edifici residenziali ben isolati, è consigliata una temperatura di progetto del fluido vettore tra i 40 ed i 45°C (per tutti i
tipi di intonaco).
IMPORTANTE:
per intonaci a base di gesso o calce-gesso, non sono ammesse temperature medie dell’acqua superiori ai 45°C.
In riferimento alle strutture a secco con intercapedine vuota,
si dovrà considerare una minore resa termica (mediamente
inferiore del 30 %). Si renderà pertanto necessario aumentare la superficie radiante a parete oppure optare per una temperatura di progetto maggiore (p.es. tra i 45 ed i 50 °C).
Per gli impianti radianti misti, consistenti di un riscaldamento
q = a ( ts – ta ) [W/m2]
a parete / soffitto o di un riscaldamento parete / pavimento, si suggeriscono due temperature di mandata differenti; in
Dove ts è la temperatura superficiale della parete e ta è la questo modo è possibile sfruttare al meglio, grazie alla retemperatura dell’aria ambiente.
golazione più opportuna, i diversi tempi di reazione dei due
sistemi, nonché , nelle mezze stagioni, ottenere la copertura
del fabbisogno termico, per esempio con dei collettori solari.
Scelta del coefficiente di
Quando due sistemi diversi, vengono allacciati allo stesso
collettore di distribuzione, la temperatura di progetto dovrà
isolamento della parete
essere la tessa, tenendo conto delle diverse caratteristiche di
inerzia termica.
5.3.1
o del soffitto
Studi scientifici ed analisi di laboratorio, condotte su impianti
in opera, hanno confermato che ove le pareti esterne presentino un coefficiente di isolamento adeguato, l’installazione
all’interno di uno strato isolante addizionale non determina,
sotto il profilo economico, significativi vantaggi aggiuntivi
(analisi costi-benefici).
- Per zone molto fredde (zone climatiche classificate F) si
suggerisce, per le strutture esterne, una trasmittanza minima di k=0,4W/m2K;
- Per zone normalmente fredde (zone climatiche classificate
E) si suggerisce, per le strutture esterne, una trasmittanza
minima di k=0,7W/m2K;
Massime temperature di progetto:
• per intonaci a premiscelati contenenti gesso:................ 45 [°C]
• per intonaci a premiscelati a base di calce-cemento:..... 50 [°C]
• per intonaci a mano:...................................................... 50 [°C]
• per strutture a secco o prefabbricate:............................60 [°C]
La differenza di temperatura tra la mandata e il ritorno varia
tra il calcolo invernale e quello estivo.
• ∆T invernale 5 [°K]
• ∆T estivo 3-4 [°K]
5.3.3 Determinazione
Si considera opportuno installare uno strato isolante addizio- delle portate per gli impianti
nale interno nei seguenti campi di impiego:
• per l’applicazione dei moduli su strutture in calcestruzzo a bassa temperatura
pieno non isolato, p.es. nelle cantine;
• per l’applicazione dei moduli su strutture poco isolate. In tali per il raffrescamento
casi è opportuno verificare se non risulti di maggior vantaggio installare il sistema sulle pareti interne;
e il riscaldamento radiante
• quando al riscaldamento e raffrescamento radiante viene richiesto un tempo di messa a regime particolarmente breve e Il calcolo delle portate e dei circolatori in questi sistemi
la parete presenta un’elevata capacità di accumulo termico. presenta alcuni aspetti che devono essere approfonditi:
52
Perdita di carico 2,5 m.c.a.
Dati circuito primario:
Potenza caldaia 20’000 [l/h]
DT risultante = 10°[K]
Portata disponibile Gc = 2’000 [l/h]
Prevalenza massima disponibile DP 2,5 [m.c.a.]
UWS
Il ∆T estivo deve essere più contenuto possibile (2-3 [°K] massimo) per ottenere una elevata uniformità di resa termica tra
la parte iniziale e quella finale della superficie radiante. Il salto termico invernale diventa anch’esso ridotto (5-6 [°K]) e le
portate divengono elevate.
Normalmente la perdita di carico nell’impianto non supera
mai i 2-2,5 m.c.a. al collettore di distribuzione.
In questi impianti, quindi, ci troviamo ad avere grandi portate
d’acqua con salti termici ridotti.
Gli scambiatori delle caldaie murali sono dimensionati per
portate ridotte e salti termici piuttosto elevati, di conseguenza, nel caso di portate elevate, la perdita di carico nello scambiatore penalizza le prestazioni del circolatore. In questi casi
è consigliabile realizzare un circuito primario ed uno secondario.
Riportiamo di seguito un Esempio:
Caldaia a condensazione murale da 20’000 Kcal/h
Superficie da riscaldare 200 mq con 100 mq di pannelli a parete
Potenza richiesta dall’edificio 18’000 Kcal/h
Portata necessaria con ∆T 5°K 3600 l/h
Dati circuito secondario:
DT = 5 [°K]
Portata necessaria Ga = 3600 [l/h]
Perdita di carico DP 2,5 [m.c.a.]
5.3.4 Esempio
di dimensionamento
Calcoliamo l’impianto per una stanza di dimensioni 3m x 4m,
ovvero 12 mq come da figura seguente.
53
UWS
Fabbisogno termico come da UNI 7357 e 10344
fino a 10349................................................................730 [W]
K pareti.............................................................. 0,5 [W/m2 K]
Temperatura ambiente richiesta................................. 20 [°C]
Temperatura media acqua nei pannelli con ∆T 5 [°K]..... 40 [°C]
Temperatura esterna di progetto.................................-5 [°C]
Intonaco premiscelato a calce cemento
adottare tubi con barriera all’ossigeno per ridurre (quindi non
eliminare) i problemi di corrosione”, ammettendo quindi che,
anche se i tubi hanno la barriera all’ossigeno, si può verificare
il fenomeno.
System Service consiglia di evitare nell’impianto la presenza contemporanea di materiali metallici diversi, ad esempio
rame ferro e alluminio. È quindi meglio usare tubazioni di
IMPORTANTE:
adduzione e collettori di distribuzione in materiale plastico
• La resa termica indicata nella presente documentazione ri- ed avere solamente la caldaia in materiale metallico.
guarda il calore ceduto solamente verso l’ambiente.
• È necessario aggiungere il calore disperso verso l’esterno di- L’esperienza ha dimostrato che la corrosione si può verificare
rettamente attraverso il muro.
anche negli impianti con tubazioni dotate di barriera all’ossi• Inoltre bisognerebbe considerare la temperatura degli og- geno, per cui alcune misure efficaci possono essere:
getti che si trovano di fronte alla parete, i quali, se più freddi, • separazione del sistema a mezzo scambiatori di calore (soassorbono energia (valutazione che normalmente non viene luzione più sicura)
fatta).
• eliminazione dell’aria dal sistema a mezzo separatori d’aria
La resa termica totale è la somma di queste componenti
• inibizione (aggiunta di anti corrosivi) e controllo periodico
sulle condizioni dell’acqua
Esempio:
• tecniche basate sulla filtrazione
In tutti gli impianti è opportuno inserire un filtro a Y prima
della caldaia e del refrigeratore d’acqua.
Sulla base di questi dati, consultando i diagrammi di resa termica per moduli con interasse 7 per strutture intonacate e
le tabelle per le perdite di carico, si determina quanto segue:
Resa termica moduli........................................ 162,5 [W/mq]
Metri quadri necessari..............................................4,5 [mq]
Portata acqua nei moduli con DT 5 [°K]..................... 126 [l/h]
N.B. Il calcolo delle pareti radianti per l’utilizzo in raffrescamento estivo, è uguale. Ad esempio per quanto riguarda il
caso sopra, con la portata calcolata per l’inverno è possibile
ottenere una resa termica estiva di circa 80 w/m2 con DT 2,5
[°K].
5.3.5 Separazione o inibizione del
sistema a protezione dell’impianto
dalla corrosione
Il problema della corrosione è presente in tutti gli impianti di
riscaldamento, per cui le vigenti norme e in particolare la UNI
8065 sul “Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad
uso civile” indicano i provvedimenti necessari da adottare.
Sarà pertanto necessario adottare misure efficaci onde prevenire la corrosione e le eventuali disfunzioni ad essa collegate così come indicato nelle norma UNI EN 1264-4 Appendice A, la quale specifica che “potrebbe essere opportuno
54
1. Separazione del sistema a mezzo scambiatori di calore:
L’installazione di uno scambiatore di calore rappresenta una
protezione universalmente sicura per tutti gli impianti di riscaldamento.
In modo particolare negli impianti meno recenti, nei quali la
corrosione ha causato già da decenni la formazione di ruggine e di depositi di fango, p.es. nei corpi scaldanti, nelle tubature in acciaio e nella caldaia, l’unica protezione di assoluta
sicurezza contro le disfunzioni è ottenibile esclusivamente
con la separazione attraverso scambiatore tra caldaia e resto
dell’impianto radiante.
2. Separazione dell’aria dal sistema a mezzo separatori d’aria:
L’installazione del separatore d’aria è probabilmente la soluzione più semplice e la meno onerosa. Molte aziende che
producono caldaie offrono indicazioni dettagliate in merito. Il separatore dovrebbe essere installato tra il generatore
e l’impianto in modo che lo scambiatore della caldaia non
venga mai attraversato da particelle di ossigeno.
3. Inibizione:
Per una protezione efficace di impianti nuovi si potrà, aggiungere un prodotto anti corrosivo, osservano rigorosamente norme e indicazioni tecniche del produttore.
Andrà inoltre tenuto conto del fatto che la concentrazione
dell’inibitore dovrà essere controllata ad intervalli regolari,
almeno una volta all’anno. Si raccomanda pertanto di stipulare per gli impianti di riscaldamento assoggettati ad inibizione un contratto di manutenzione.
4. Tecnica basata sulla filtrazione:
Per un funzionamento più sicuro nella diffusione del calore
in impianti di riscaldamento che presentino già tracce della
formazione di fango si potrà ricorrere anche all’installazione
di un filtro per il trattenimento del fango (p.es. grandi filtri
granulari a rete).
Adottando tale misura, tuttavia, verranno solamente sospesi
gli effetti del processo di corrosione, non si avrà però un’efficace protezione preventiva.
5.4 Istruzioni per la messa
UWS
in servizio e il collaudo
degli impianti a parete
e a soffitto intonacati
5.4.1 Preparazione del sito
di installazione
Per ottimizzare il cantiere durante il montaggio dell’impianto a parete è importante osservare le seguenti avvertenze:
• L’installatore deve informare il committente e la direzione
dei lavori dell’installazione e della posizione dei pannelli a parete o a soffitto. Gli schemi costruttivi dell’impianto
sono forniti dalla System Service su supporto cartaceo. In
questo modo è possibile prevenire rotture dell’impianto da
parte degli altri operatori che lavorano in cantiere.
• In particolare modo, tali informazioni servono per considerare la posizione delle scatole dell’impianto elettrico,
delle cassematte di porte e finestre e degli attacchi idrici,
in funzione di uno strato di intonaco di 3,5 cm.
• Le pareti devono essere piane e devono garantire una ruvidità sufficiente per l’esecuzione dell’intonaco.
• La System Service consiglia di seguire le indicazioni dei
produttori di malte per intonaco, al fine di eseguire il lavoro
a regola d’arte.
• Qualora i pannelli radianti non vengano montati direttamente sulla muratura ma su uno strato isolante, il fondo
deve essere sufficientemente ruvido per l’aggrappaggio
dell’intonaco. Tra i materiali più adatti si possono usare
pannelli tipo “Eraclit”.
• Nel caso vengano adottati pannelli stratificati leggeri tipo
“Eraclit”, il fissaggio deve essere eseguito in conformità
alle istruzioni del fabbricante, (normalmente le lastre sono
incollate e consigliamo il fissaggio con almeno 8 tasselli per
mq). I pannelli vanno disposti coricati e in legatura (a giunti
di testa alternati come in figura), garantendo una profondità minima di avvitamento dei tasselli nella muratura portante di 60mm.
• Nel caso in cui il fondo presenti delle irregolarità, queste
dovranno essere eliminate mediante rasatura con il collante dei pannelli isolanti, onde prevenire la formazione
di vuoti. Anche i ritagli dei pannelli andranno fissati con il
collante.
• Il sito di installazione dovrà essere sufficientemente protetto dall’azione degli agenti atmosferici: se i serramenti
non sono ancora stati montati, o la temperatura esterna è
inferiore a 5 °C, le aperture devono essere chiuse con fogli
protettivi.
• Le operazioni di installazione dei pannelli radianti dovranno
svolgersi, per quanto possibile, subito prima della stesura dell’intonaco, onde evitare eventuali danneggiamenti a
componenti del sistema da parte di altri operatori.
• Come tutti i componenti in materiale plastico, anche i
componenti dell’impianto a parete andranno maneggiati
con la dovuta attenzione.
• In particolare per temperature al di sotto di +5°C, la resilienza dei materiali plastici si riduce ed aumenta il rischio
di danneggiamenti quando gli elementi subiscono colpi.
Anche se sono imballati in confezioni protettive, si dovrà
evitare di far cadere con violenza i componenti e i tubi sul
pavimento; raccomandazione riferita ovviamente anche ai
pannelli radianti.
55
UWS
5.4.2 Attrezzatura e accessori
Per l’installazione dei sistemi di riscaldamento a parete occorre:
• Saldatore per polifusione (saldatori per PE-RT) tarato ad una
temperatura di 235°C. Le tubazioni di allacciamento richiedono una matrice Ø 16 mm. La verifica della temperatura di
saldatura è molto importante per cui la corretta regolazione
della temperatura del saldatore a polifusione va controllata
almeno tre volte l’anno.
• Un piano di lavoro ampio e pulito per effettuare le saldature
di collegamento tra i singoli pannelli radianti.
• Trapano a percussione e punta da roccia Ø 8 mm per il montaggio dei ganci a tassello e punta Ø 6 mm per i tasselli.
• Martello e chiodi di acciaio inossidabile 4 x 60 mm infilati nei
giunti di malta, oppure tasselli Ø 6mm del tipo a fissaggio
rapido (e’ importante usare tasselli o chiodi inossidabili per
evitare l’ossidazione generata dal cemento).
• Pinza tagliatubi
• Metro flessibile
• Pennarello indelebile
• Livella per installare i pannelli a parete con una lieve pendenza. (Vedi paragrafo 1.3.3)
• Per la pulizia dei pezzi da saldare è opportuno usare panni
puliti che non rilascino fibre e alcool.
5.4.3 Regole di base per
il collegamento dei pannelli
a parete
• La superficie massima che si può realizzare dipende dalla
potenza emessa dal singolo circuito. Considerando che le
tubazioni di alimentazione hanno un diametro 16x2 mm, la
portata d’acqua non dovrebbe superare i 400 l/h per circa
10 m2 di superficie radiante.
56
5.4.4 Raccordi principali
del sistema UNIVERSAL SYSTEM
57
UWS
• La mandata ai pannelli deve sempre rispettare lo schema.
• La correttezza dell’allacciamento riveste un’estrema importanza ai fini dello sfiato dell’aria:
• l’allacciamento della mandata andrà effettuato soltanto dal
basso,
• l’uscita dell’acqua dal gruppo di moduli, ovvero il tubo di
collegamento con il gruppo di pannelli successivo, si trova
nell’angolo opposto in alto rispetto all’ingresso.
• I moduli per le applicazioni a parete vengono forniti completi
di tubo di ritorno da 16 mm in modo da agevolare la connessione con il gruppo successivo.
• In caso di necessità è possibile tagliare il modulo esattamente a metà tra due tubi verticali di diametro 10 mm, in
modo tale che la porzione di tubo restante possa essere
sfruttata per saldare altri raccordi.
• Lo spessore minimo dell’intonaco sopra ai pannelli deve essere > 1,5 cm.
UWS
UU51109
Tubo PE-RT 5 strati con barriera ossigeno (DIN 4726)
16x2 mm in barre da 3 metri.
UU50209
Curva a 90° diametro 16 F/F
5.4.5 Collegamenti a saldatura
dei pannelli radianti
Il collegamento diretto di pannelli radianti viene realizzato
tramite saldatura a polifusione.
I seguenti requisiti dovranno essere assolutamente rispettati:
• Le matrici utilizzate per le saldature a polifusione devono
essere esenti da impurità, sgrassate, prive di graffi, ammaccature e altri difetti superficiali.
• Eventuali impurità andranno rimosse servendosi di carta che
non lasci residui; in caso di necessità utilizzare dell’alcool
per uso domestico (solo sulla matrice fredda).
• Sono da ritenersi usurate matrici che all’atto della saldatura,
in corrispondenza del distacco dei raccordi/tubi dalle stesse,
provochino la formazione di filamenti di materiale plastico
o presentino difficoltà di distacco dello stesso dalle matrici.
• In caso di dubbi sull’efficienza delle matrici consultare sempre i tecnici System Service.
• Fissare le matrici al piano di saldatura con una vite. Serrare
la vite solo a mano.
• Non serrare mai i le matrici con pinze per tubi o attrezzi simili
nella zona della superficie di saldatura (strato di teflon).
• Posizionare le parti da saldare rapidamente ed in posizione
assiale sulla matrice.
• I pezzi del sistema devono essere puliti prima di essere saldati: eventuali impurità, dovute per esempio allo stoccaggio
in cantiere, andranno rimosse prima del processo di saldatura con carta che non perda fibre (eventualmente con
dell’alcool per uso domestico); quanto detto vale in modo
particolare per le tracce di olio e di grasso.
• Disporre i pannelli radianti da saldare su un piano di lavoro
pulito e orizzontale (p.es. tavole per armatura).
• I tubi sono prodotti con una tolleranza positiva rispetto alla
misura nominale, ne consegue che risulta leggermente più
difficoltoso infilarli nella matrice femmina di quanto non lo
sia posizionare il raccordo sulla matrice maschio; si consiglia pertanto di infilare prima il tubo nella matrice femmina,
per qualche millimetro, prima di riscaldare anche il raccordo
nella matrice maschio.
• Col variare della temperatura, la lunghezza dei pannelli
radianti si modifica. I pannelli esposti a temperature molto diverse (p.es. pannelli conservati in un locale a 20°C e
pannelli scaricati da un camion a -10°C) presentano un
interasse diverso (di vari mm). è importante che la temperatura dei componenti sia uniforme prima di procedere
all’installazione.
58
• Rispettare i seguenti parametri per il processo di saldatura:
Temperatura di polifusione
Tempo di riscaldamento nel polifusore
con tubi inseriti nelle matrici:
235 °C ± 10 °C
5.4.7 Messa in pressione,
riempimento e sfiato dell’impianto
4 secondi
Una volta ultimata l’installazione delle superfici radianti a parete e delle tubazioni di allacciamento, occorre effettuare una
Tempo per estrazione dalle matrici e
prova a pressione dei circuiti di riscaldamento. Se le tubaziomax 3 secondi
ni di allacciamento vengono posate nel massetto, vale a dire
unione del maschio e femmina:
solo dopo l’intonacatura, tutte le superfici radianti a parete
andranno sottoposte alla prova a pressione separatamente.
Tempo di raffreddamento prima
min. 2 minuti
La prova a pressione può essere effettuata con acqua oppure
di muovere la saldatura:
con aria compressa, preferibile quest’ultima qualora sussista
• Correzioni di posizione delle parti da saldare sono ammesse rischio di gelo oppure quando non sia ancora stata stabilita la
solo entro un lasso di tempo di 2-3 secondi dopo il congiun- messa in esercizio dell’impianto.
gimento.
Riempimento dell’impianto
• Le parti saldate non devono essere ruotate una volta unite. Ognuno dei pannelli radianti va riempito separatamente dagli
• A saldatura ultimata, durante la fase di raffreddamento (alme- altri. Andrà impiegata acqua priva di impurità.
no 2 minuti) il raccordo saldato non dovrà essere sollecitato.
IMPORTANTE: Riempire esclusivamente dalla mandata.
5.4.6 Indicazioni e prescrizioni
per il fissaggio a parete
dei pannelli radianti
Una volta completata la saldatura dei gruppi di pannelli e la
saldatura dei tappi di chiusura sulle estremità inutilizzate del
collettore, i pannelli radianti possono essere fissati sulla parete.
Si suggerisce, tuttavia, di saldare le tubazioni verticali di collegamento tra i gruppi di pannelli già sul tavolo di lavoro, in
modo tale che sulla parete rimanga da eseguire solamente
una “saldatura di montaggio” o il collegamento con il pannello successivo o con il tubo tondo di mandata/ritorno dal/
al collettore.
Distanze da finestre, porte, pavimenti, ecc. da intradossi di:
finestre e porte............................................................. 10 cm
da davanzali di finestre................................................. 10 cm
dal pavimento finito..................................................... 10 cm
dalle installazioni tecniche (elettriche e sanitarie)........ 10 cm
dagli angoli interni..........................................................5 cm
dagli angoli interni sporgenti..........................................5 cm
Effettuando il riempimento dalle valvole del ritorno sussiste il
rischio di causare disfunzioni nei misuratori di portata.
Si dovrà far scorrere acqua nei circuiti, uno alla volta fino alla
completa scomparsa delle bolle d’aria dal ritorno, dopo di che
il circuito va chiuso, per passare quindi al riempimento del
circuito seguente, da effettuarsi con le stesse modalità.
Esecuzione della messa in pressione
La prova a pressione andrà eseguita come descritto nella scheda allegata alla garanzia. La centrale termica andrà preliminarmente separata dalla parte da provare a pressione. Nell’esecuzione della prova a pressione si dovrà considerare che gli sbalzi
di temperatura comportano automaticamente cambiamenti di
pressione (valore indicativo: una variazione termica pari a 10°C
comporta una modifica della pressione di 0,5 bar).
Durante la prova principale la pressione dovrà essere almeno
5 bar e non dovrà diminuire di più di 0,5 bar al giorno.
La pompa per la messa in pressione dovrà essere posta in
opera nel punto più basso della zona dell’impianto a parete
assoggettata alla prova.
Sensibilità consigliata per il manometro: 0,1 bar
Una volta ultimata la prova a pressione, andrà impostata, fino
alla fine dell’intonacatura, una pressione di sicurezza minima
di 3 bar; terminata l’intonacatura si dovrà poi verificare nuovamente la tenuta.
59
UWS
• La profondità di inserimento del pezzo maschio nella fem- Le misure indicate sono riferite all’ingombro del pannello
mina deve essere di 13mm. I pannelli e i raccordi sono con- completo di raccordi e tubazioni di allacciamento.
trassegnati da un segno che indica esattamente la misura
di 13 mm.
• Quando si saldano tubi o pannelli radianti nei quali sia stata
ridotta la lunghezza dei collettori, è opportuno segnare la
profondità di inserimento, sul tubo, con una matita.
UWS
5.4.8 Indicazioni per la stesura
dell’intonaco
Per l’intonacatura si dovranno osservare le indicazioni fornite
dal produttore dell’intonaco.
Le indicazioni fornite in riferimento all’intonacatura di sistemi di riscaldamento a parete sono state elaborate di concerto
con i produttori di intonaci e la loro validità viene confermata
dai risultati di molte migliaia di metri quadrati già in opera.
Indicazioni per la lavorazione degli intonaci a macchina destinati a sistemi di riscaldamento e raffrescamento a parete.
Le indicazioni presentate quindi seguito sono valide per la realizzazione di intonaci da interni quando si utilizzano malte da
intonaco pronte. Le malte pronte da intonaco sono miscele
preparate negli stabilimenti produttivi, che vanno lavorate in
ottemperanza alle indicazioni fornite dal produttore.
Gli intonaci impiegati in abbinamento con i sistemi di riscaldamento a parete si distinguono dai consueti intonaci da
interni per il maggior spessore (ca. 35 mm) oltre che per la
sollecitazione termica cui vengono esposti (con temperature
del fluido vettore di ca. 30-40° C), che è dunque di molto superiore ai valori usuali, seppur inferiore alla sollecitazione, a
titolo di esempio, cui sono esposti gli intonaci da esterni.
Dato il maggior spessore dell’intonaco, bisognerà tener conto
del fatto che sarà necessaria una diversa stesura.
In seguito a consultazione dei più noti produttori di intonaci
pronti all’uso, per la stesura dell’intonaco si consiglia di procedere come descritto nel seguito.
Intonaci a calce-gesso e a gesso-calce (premiscelati)
• Stendere inizialmente, uno o più strati di intonaco sui pannelli, che si trovano in pressione, in modo da coprirli completamente (spessore di ca. 20 mm).
• Imprimere subito dopo uno strato di rete portaintonaco in
fibra di vetro nell’intonaco ancora liquido servendosi del
frattazzo. La rete portaintonaco dovrà essere applicata almeno per 25 cm oltre il limite della zona riscaldata (e preferibilmente sull’intera superficie della parete).
• Completare la stesura dell’intonaco “fresco su fresco” raggiungendo lo spessore complessivo (per ulteriori 15mm ca.).
Il secondo strato di intonaco andrà steso entro 15 min. dalla
stesura del primo. Qualora si tratti di superfici di elevate dimensioni, in un solo ciclo lavorativo si potrà intonacare una
superficie massima di 20 mq, suddividendo superfici maggiori in modo tale da consentire una stesura fresco su fresco.
Intonaci a calce-cemento
Gli intonaci a calce-cemento presentano (a seconda della
percentuale di cemento) un ritiro maggiore rispetto agli intonaci a calce-gesso; essi vantano d’altro canto una maggiore
solidità.
Per gli intonaci destinati alla posa di tubature annegate si
suggerisce di seguire le stesse modalità di stesura indicate
per gli intonaci a calce-gesso.
Stendere l’intonaco fino alla completa copertura dei pannelli
radianti, imprimere nell’intonaco la rete in fibra di vetro ed
applicare un secondo strato di intonaco umido su umido (fresco su fresco) fino a raggiungere lo spessore complessivo richiesto.
Ci preme sottolineare il fatto che per diversi materiali è possibile stendere l’intonaco in un unico ciclo di lavoro, con un
posizionamento della rete in fibra di vetro vicino alla superficie dell’intonaco.
Per la stesura degli intonaci a più strati, dunque rinzaffi con
arricciatura, è particolarmente indicata la procedura seguente:
60
• Stendere il rinzaffo per l’intero spessore (in uno o in due cicli
di lavoro, a seconda del tipo di prodotto), lasciarlo indurire
completamente (ca. 4-8 settimane); durante questa fase si
potrà avere la formazione di crepe da ritiro.
• Prima di procedere alla stesura dello strato di finitura, applicare la rete in fibra di vetro con lo stucco (analogamente
all’applicazione di sistemi di isolamento termico a cappotto
sulle pareti esterne): la rete dovrà essere interamente coperta dallo stucco.
AVVERTENZA IMPORTANTE:
In riferimento all’idoneità della struttura di fondo ed all’eventuale necessità di misure di pretrattamento (come per
esempio l’applicazione preliminare di sostanze a spruzzo ovvero di aggrappanti, oppure di una mano di fondo), andranno
seguite le indicazioni per la lavorazione delle malte da intonaco pronte fornite dal produttore.
5.4.9 Misure preventive
per l’inverno
In presenza di temperature inferiori ai +5° andranno adottate
specifiche misure precauzionali, per via della ridotta elasticità di pannelli radianti, tubi e raccordi quali:
• i tubi non vengano lasciati cadere al suolo;
• durante il montaggio a parete i pannelli non vengano danneggiati;
• fare attenzione al fissaggio dei ganci a tassello;
• rimuovere residui di mattoni o di malta sporgenti prima di
montare i pannelli radianti.
In presenza di temperature molto basse nel cantiere, non è
ragionevole il montaggio dei pannelli, poiché l’intonacatura
può essere effettuata solo a temperature superiori ai +5°C.
Siccome nei riscaldamenti a parete l’intonaco è esposto a
sollecitazioni termiche addizionali, l’intonacatura andrebbe
effettuata a una temperatura ambiente superiore ai +10°C.
AVVERTENZA IMPORTANTE:
Lo stoccaggio di componenti del sistema non imballati in
ambienti riscaldati con bruciatori a nafta non è consentito
(rischio di imbrattamento con fuliggine). I pannelli radianti
già installati invece non corrono rischi.
Se sussiste il rischio di gelo, il riscaldamento a parete dovrà
essere mantenuto ad una temperatura di ca. 15-20 °C facendo circolare acqua a circa 20-25° C, oppure dovrà essere
svuotato. Si dovrà tenere conto del fatto che i pannelli a parete presentano, internamente, canali di flusso paralleli.
• Lo svuotamento ad aria compressa va effettuato contrariamente al riempimento ovvero dal ritorno.
• La soffiatura andrà ripetuta sino a quando si abbia la certezza che nell’impianto non si trova più acqua, svuotando
un circuito alla volta.
In linea di massima è possibile aggiungere dell’antigelo; tuttavia se ne sconsiglia l’uso, poiché nella pratica risulta particolarmente difficile espellerlo completamente dalle tubature
quando si passa al normale regime di riscaldamento: residui
di antigelo nell’impianto ne compromettono la sicurezza e la
durata delle guarnizioni, ecc.
Inoltre, un’effettiva azione antigelo è garantita soltanto se la
dosatura è sufficiente e con la pompa di circolazione inserita.
In presenza di antigelo deve essere verificata la prevalenza
della pompa di circolazione prevista a progetto.
Percentuale in peso di glicole etilenico [%]
0
20
30
40
50
Temperatura di congelamento della miscela [°C]
-4
-10
-17
-25
-37
Fattore di correzione per la portata
1,05
1,1
1,18
1,23
1,3
Fattore di correzione delle perdite di carico
1,27
1,35
1,6
1,88
2,2
UWS
Se comunque si deve ricorrere all’aggiunta di antigelo, fare
riferimento alla seguente tabella:
L’additivo antigelo dovrà in ogni caso essere compatibile con il
PE-RT tipo 3 per es. glicole etilenico.
5.4.10 Messa in funzione
L’impianto potrà essere messo in funzione solo dopo l’opportuno indurimento ed essicazione dell’intonaco.
Dato lo spessore dell’intonaco, nei sistemi di riscaldamento a
parete saranno necessarie, se l’intonacatura viene effettuata
tra aprile ed ottobre, ca. 6 settimane per gli intonaci a gesso e
ca. 8 settimane per gli intonaci a calce.
Gli intonaci preparati in inverno si asciugano più lentamente e
presentano un tempo di indurimento notevolmente maggiore.
L’impianto non potrà essere messo in funzione prima di 8-12
settimane.
Per la messa in funzione si dovrà procedere analogamente
al riscaldamento dei massetti in cui sia installato un sistema
termico per favorirne l’essiccazione; partendo dalla temperatura ambiente, si dovrà aumentare la temperatura di mandata di ca. 5°C alla volta, fino a raggiungere la temperatura di
progetto; il successivo mantenimento di tale temperatura per
più giorni non sarà tuttavia necessario, poiché un eventuale
residuo umido nell’intonaco non provoca conseguenze (a differenza dei massetti su cui si deve incollare il legno).
Se le pareti vengono piastrellate, la prova di riscaldamento
andrà effettuata prima della piastrellatura, durante la quale il
circuito di riscaldamento dovrà essere chiuso oppure azionato ad una temperatura di mandata tra i 15 e i 20° C.
61
UWS
5.4.11 Prevenzione dei danni
Durante le operazioni di installazione, i sistemi a parete sono
esposti al rischio di danneggiamenti causati da altri operai
oppure, a lavori terminati, da forature a trapano ad opera di
chi abita gli ambienti oppure dell’arredatore.
Sarà pertanto opportuno informare la direzione dei lavori
(architetto e/o committente, eventualmente il capo cantiere), preferibilmente per iscritto, in merito all'installazione del
riscaldamento a parete e fare in modo che tutti gli artigiani
incaricati dei lavori attendano di consultarsi con la ditta produttrice del riscaldamento prima di effettuare operazioni di
foratura o scalpellatura.
Vi raccomandiamo inoltre di non dimenticare di comunicare
direttamente a voce queste informazioni agli operai presenti
in cantiere.
Le operazioni a maggior rischio per il sistema di riscaldamento sono le seguenti:
• percussione di assi di legno per la stesura dell’intonaco sui
vani porte e finestre
• fissaggio di davanzali con tasselli
• fissaggio di panche con tasselli nei bovindi
• fissaggio di zoccoli o battiscopa con tasselli
• spostamento successivo di prese di corrente.
5.4.12 Operazioni di foratura
e scalpellatura successive
alla fase di costruzione
entro la zona di riscaldamento
a parete
Si può prevenire agevolmente il danneggiamento dei pannelli
radianti e di altre parti del sistema utilizzando un foglio termosensibile.
La gamma delle temperature misurate va dai 22 ai 28° C.
Se la temperatura della parete è inferiore ai 22° C non sarà
possibile effettuare controlli. Se la temperatura della parete
supera i 28° C, sarà possibile solamente distinguere tra superfici riscaldate e superfici non riscaldate; il che talvolta è
sufficiente per chiarire dove appendere un quadro, ecc.
62
Quando però si intendano eseguire delle forature entro la
superficie riscaldata, tra i tubi scaldanti paralleli, sarà possibile identificare con certezza la posizione dei tubi solamente
adottando il procedimento seguente:
1. chiudere completamente il circuito interessato il giorno prima o comunque diverse ore prima della misurazione
2. immediatamente prima della misurazione aprire il circuito,
regolando la temperatura di mandata per quanto possibile
oltre i 35°C (temperatura ideale ca. 50°C)
3. dopo 5 - 10 minuti sarà possibile individuare i singoli tubi,
corrispondenti alle strisce dove la colorazione muta.
Sarà poi possibile contrassegnare le zone occupate dai tubi e
praticare la foratura esattamente a metà tra due tubi.
UWS
System-Service srl Via dell’industria, 12 - 33030 Coseano - Udine - Italy - t. 0432.948630 - f. 0432.958933
61
63
2.10 Istruzioni operative
6. Istruzioni operative
operativa
2.10.1 Istruzione6.1
Istruzione operativa FIBRO CEILING SYSTEM
Ecoklima_FG a saldare
a saldare con tubazione in PE-RT
su richiesta) - Prodotto non a listino
con tubazione in(solo
PE-RT
Preparazione tubazione DN 16x2 e manicotto isolante
64
1) Tagliare la tubazione con
apposita cesoia cercando di
ottenere un taglio perpendicolare all’asse del tubo.
Nel taglio ruotare l’utensile al
fine di non ovalizzare la tubazione.
7) Eseguire la saldatura verificando 235°C ± 10°C alla
matrice. Una volta inserite
tubazione e raccordo attendere 3-4 secondi verificando
che sul raccordo femmina nel
punto in battuta sulla matrice si osservi la fusione del
materiale.
2) Isolare la tubazione con
manicotto dedicato 18x6 prima di realizzare le connessioni.
Estrarre le componenti dalle matrici e procedere con l’innesto
maschio-femmina, senza indurre torsioni e rotazioni, mantenendo tubo e raccordo in asse, aiutandosi con il segno tracciato in precedenza al fine di evitare occlusioni.
Lasciare ferma la saldatura per 5 minuti.
Non eseguire più di 2-3 saldature di seguito in quanto la temperatura della matrice potrebbe scendere eccessivamente.
Controllare frequentemente con un termometro a contatto la
temperatura di polifusione.
3) E’ opportuno tracciare tale
misura sulla tubazione al fine
di poter attuare una rapida
e certa verifica dopo la saldatura della tubazione DN 16
evitando occlusioni della saldatura.
ATTENZIONE! Molti polifusori riportano un controllo graduato per la regolazione della temperatura; meglio non fidarsi e
controllare la temperatura con un termometro a contatto.
4) Inserimento anima in ottone 15x6 interno per pannello
Ecoklima 1200x1000 mm al
fine di evitare il collasso della
saldatura su DN 10 mm.
8) Verifica della profondità di
inserimento.
5) Inserimento anima in ottone 15x3 interno per pannello
Ecoklima 1200x500 mm al
fine di evitare il collasso della
saldatura su DN 10 mm.
9) Saldatura tappo esagonale
DN 16 maschio.
6) Preparazione collettore DN
16-10-16.
10) Saldatura tappo tondo DN
16 femmina.
Per ulteriori chiarimenti non esitate a contattare l’Ufficio Tecnico System
Service Srl.
2.10.2
Istruzione
operativa
6.2
Istruzione
operativa
per sistemi radianti a controsoffitto
Ecoklima_FG/CG
raccordi
con
raccordi innestocon
rapido
e tubazione multistrato
innesto rapido e tubazione
in multistrato
Preparazione tubazione Multistrato isolata DN 20x2 mm
1) Tagliare la tubazione con
apposita cesoia cercando di
ottenere un taglio perpendicolare all’asse del tubo.
Nel taglio ruotare l’utensile al
fine di non ovalizzare la tubazione.
6) E’ opportuno tracciare tale
misura sulla tubazione al fine
di poter attuare una rapida e
certa verifica dopo l’inserimento della tubazione DN 10
nel raccordo rapido.
2) Preparare l’estremità della tubazione con apposito
utensile svasatore/calibratore.
7) Inserire il tubo nel raccordo
fino a fine corsa con profondità di inserimento ≥ 24 mm.
3) E’ opportuno tracciare tale
misura sulla tubazione al fine
di poter attuare una rapida e
certa verifica dopo l’inserimento della tubazione DN 20
nel raccordo rapido.
8) Isolamento raccordo a innesto rapido.
4) Inserire il tubo nel raccordo
fino a fine corsa con profondità di inserimento ≥ 39 mm.
9) Al fine di ridurre le dispersioni e evitare la condensa in
raffrescamento sarà necessario, dopo la prova in pressione, isolare i raccordi con
del nastro dedicato.
5) Scelta raccordo a T o a croce. Descrizione delle varie tipologie. I raccordi a innesto
rapido presentano delle sostanziali diversità. Il raccordo
a croce viene utilizzato per la
connessione di pannelli ecokVA00710
VA00410
lima contrapposti; il raccordo
VA00810
VA01410
a T si utilizza per connessioni
di pannelli in linea o connessioni miste. Negli schemi di
montaggio forniti viene sempre indicata la distribuzione
e la posizione dei pannelli rispetto la stessa; è quindi necessario fare riferimento agli
stessi e al capitolo del catalogo tecnico 2010 per una corretta
esecuzione. In caso di connessione con pannelli ecoklima da
1200x500 mm è necessario utilizzare il raccordo a T con terminale rosso utile al bilanciamento delle perdite di carico.
Alcuni esempi di raccorderia
accessoria.
Per ulteriori approfondimenti contattare l’Ufficio Tecnico System Service Srl.
Tappo DN20
Codolo DN20
65
Istruzione operativa per sistemi radianti a
2.10.3 Istruzione 6.3
operativa
controsoffitto
Ecoklima_FG/CG con
raccordi con raccordi innesto rapido e tubazione
PE-RT (solo PE-RT
su richiesta: sistema di adduzione non presente a listino)
innesto rapido e tubazione
Preparazione tubazione DN 20 e manicotto isolante
1) Tagliare la tubazione con
apposita cesoia cercando di
ottenere un taglio perpendicolare all’asse del tubo.
Nel taglio ruotare l’utensile al
fine di non ovalizzare la tubazione.
2) Isolare la tubazione con
manicotto dedicato 22x6
prima di realizzare le connessioni.
c)
66
I raccordi a innesto rapido presentano delle sostanziali diversità. Il raccordo a croce viene utilizzato per la connessione di pannelli ecoklima contrapposti; il raccordo a T si utilizza per connessioni di pannelli in linea o connessioni miste.
Negli schemi di montaggio forniti viene sempre indicata la
distribuzione e la posizione dei pannelli rispetto la stessa; è
quindi necessario fare riferimento agli stessi e al capitolo del
catalogo tecnico 2010 per una corretta esecuzione. In caso
di connessione con pannelli ecoklima da 1200x500 mm è necessario utilizzare il raccordo a T con terminale rosso al fine
di poter inserire nei due “baffi” del pannello l’anima metallica
15x3 utile al bilanciamento delle perdite di carico.
3) Preparare l’estremità della tubazione con apposito
utensile svasatore/calibratore.
6) Preparazione tubo dn 10
da pannello EcoKlima e manicotto isolante
4a) E’ opportuno tracciare
tale misura sulla tubazione
al fine di poter attuare una
rapida e certa verifica dopo
l’inserimento della tubazione
DN 20 nel raccordo rapido.
7) Inserire il tubo nel raccordo
fino a fine corsa con profondità di inserimento ≥ 24 mm.
E’ opportuno tracciare tale
misura sulla tubazione al fine
di poter attuare una rapida e
certa verifica dopo l’inserimento della tubazione DN 10
nel raccordo rapido.
4b/c) Inserire il tubo nel raccordo fino a fine corsa con
profondità di inserimento ≥
39 mm.
8) Apposizione anima reggi
tubo pannello 1200x500 mm.
a)
b)
5) Scelta raccordo
a T o a croce. Descrizione delle varie tipologie.
Come già precedentemente
citato e come riportato sul
catalogo tecnico 2010, i pannelli ecoklima con dimensione 1200x500 mm vanno
bilanciati in termini di perdite di carico con il pannello
1200x1000.
Questo è realizzabile con
l’inserimento dell’anima metallica utile al restringimento
della sezione della tubazione
da 7 a 3 mm.
9/10) Alternativa al raccordo
a T DN 20/10/20 senza reggi
tubo interno.
In alternativa al raccordo con
terminale rosso privo di guida tubo su lato DN10 si dovrà
utilizzare il raccordo dritto
10/10 utile all’interruzione
della tubazione per l’inserimento dell’anima suddetta.
Alcuni esempi di raccorderia accessoria.
Per ulteriori approfondimenti contattare
l’Ufficio Tecnico System Service Srl.
Tappo DN20
Codolo DN20
Curva DN20
11) Isolamento raccordo a innesto rapido.
12) Al fine di ridurre le dispersioni e evitare la condensa in
raffrescamento sarà necessario, dopo la prova in pressione, isolare i raccordi con
del nastro dedicato.
Curva dopo innesto a T
Per ulteriori approfondimenti contattare l’Ufficio Tecnico System Service Srl.
Curva dopo innesto a croce
Curva a 180°
67
6.4 Requisiti di stoccaggio e montaggio per sistemi a
controsoffitto in fibrogesso/cartongesso
P009-1 CONDIZIONI DI STOCCAGGIO E PREDISPOSIZIONE DEL CANTIERE
1
Alla consegna il materiale deve essere stoccato in un luogo coperto ed asciutto
2
I bancali devono essere appoggiati a terra per tutta la loro lunghezza, in modo da mantenere i pannelli in posizione piana, non appoggiati su altri supporti con possibilità che si pieghino.
3
Prima di cominciare il montaggio tutte le opere murarie devono essere completate da almeno 4 settimane, in
modo che intonaci e massetti abbiano già perduto la loro umidità.
4
Sulle pareti confinanti con la struttura di supporto la struttura deve essere avvitata, pertanto l’intonaco deve
essere ben rifinito
5
Porte e finestre devono essere già montate, in modo che l’ambiente interno possa essere isolato da quello esterno in caso di pioggia.
P009-2 SEQUENZA DEI LAVORI
68
FASE LAVORATIVA
RESP.
1
Realizzare le tubazioni di allacciamento che debbano passare in massetti o pareti da
intonacare, predisponendole per il successivo impianto,
lasciandole tappate.
IDRAULICO
2
Completare le strutture murarie.
3
Costruire la struttura portante e posare i pannelli attivi.
4
Realizzare i collegamenti tra i pannelli fino al collettore o alle tubazioni precedentemente predisposte e mettere l’impianto in pressione.
5
Posare i pannelli di tamponamento e realizzare la finitura superficiale.
IMPRESA EDILE
CARTONGESSISTA
IDRAULICO
CARTONGESSISTA
P009-3 SPESSORI MINIMI
Il tempo necessario per la messa in opera dell’impianto, sia per il cartongessista che per l’idraulico, cresce quanto minore
è lo spessore disponibile per i pannelli, arrivando fino a triplicare quando lo spazio disponibile sia lo spessore del pannello
stesso (4 cm).
Nel caso dell’impianto a soffitto la condizione ideale è che dietro i pannelli Ecoklima (spessore 4 cm) ci siano almeno altri
10 cm che permettano all’idraulico di lavorare e far passare le tubazioni.
Il requisito minimo è realizzare una doppia orditura con montanti da 27x50 mm.
Nel caso dell’impianto a parete la condizione ideale è che la controparete venga costruita avanzata rispetto alla parete
grezza, in modo che le tubazioni passino dietro i pannelli Ecocompact, con un’intercapedine di 5 cm tra questi ed il muro.
Il requisito minimo è che i montanti, addossati al muro, siano da 50x50 mm.
P009-4 ISTRUZIONI PER IL CARTONGESSISTA
1
La struttura di supporto del soffitto è composta da una doppia orditura con montanti da 27 mm. Passo dei montanti principali 100 cm, dei montanti secondari, su cui sono fissati i pannelli Ecoklima, esattamente 50 cm. Lo
schema standard prevede una sequenza 50-50 cm ( per gli allacciamenti idraulici dei pannelli), lasciare 30 cm
tra le file dei pannelli, da verificarsi ogni volta sui disegni.
La struttura di supporto del parete è composta da una doppia orditura per montanti da 27 mm, se singola da 50
mm. Passo tra i montanti secondari esattamente 50 cm.
2
I pannelli devono essere posati sfalsati tra loro al fine di evitare croci che possano favorire le crepe, attenersi agli
schemi di montaggio forniti
3
I pannelli di tamponamento vanno tagliati con la sega circolare o il seghetto alternativo, non con il taglierino.
Dopo aver tagliato il pannello bisogna rifare, tramite l’utilizzo di una pialla, l’invito per applicare la carta microforata.
4
Durante la stuccatura su tutti i giunti va posato il nastro microforato, non la normale garza da cartongesso.
Il nastro deve essere posato sulla parte superficiale della stuccatura. E’ bene che questa venga eseguita con
stucco morbido, in modo che questo penetri in tutti gli interstizi. La stuccatura va fatta in conformità a quanto
specificato sul manuale della stuccatura della casa produttrice (www.knauf.it).
Si consiglia che la 2° e la 3° stuccatura, (considerando la 1° per coprire i fori, la 2° per uniformare, la 3° per la
lisciatura definitiva) vengano eseguite sull’intera superficie.
5
La squadra di lavoro ideale è di 2 persone per un impianto a parete, 3 per un impianto a soffitto.
69
P009-5 ISTRUZIONI PER L’IDRAULICO
1
Gli allacciamenti tra i tubi DN10 dei pannelli Ecoklima ed i tubi delle linee di adduzione vengono realizzati con
appositi innesti rapidi o mediante saldatura per polifisune. Nel primo caso, con soli innesti rapidi, per i pannelli
da 1200x500 devono essere prima inserite nei tubi DN10 le opportune anime metalliche 15x3, mentre per la soluzione a saldare andrà inserita l’anima metallica 15x6 anche nei pannelli da 1200x100.
Qualora si utilizzi la soluzione con innesti rapidi sarà necessario osservare una corretta procedura di taglio e
preparazione della tubazione. Richiedere all’ufficio tecnico System Service scheda tecnica specifica per l’installazione
COLLEGAMENTO DEL TUBO
1. Tagliare il tubo perpendicolarmente all’asse con apposita taglierina
2. Preparare l’estremità del tubo eliminando eventuali sbavature e creando preferibilmente uno smusso sul diametro esterno (e interno qualora venga utilizzato tubo multistrato), in modo tale da facilitare l’inserimento del
tubo e prevenire possibili danneggiamenti degli O-ring durante l’inserimento stesso.
3. Inserire il tubo nel raccordo, fino a fondo corsa
Profondità di inserimento del tubo:
øest 10: 24 mm. øest 20: 34 mm.
2
Attenzione:
Per verificare che il tubo sia stato correttamente inserito è preferibile non tirare indietro il tubo o comunque
tirarlo con una forza inferiore a 4 kg.
SCOLLEGAMENTO DEL TERMINALE A BAIONETTA
1. Ruotare in senso antiorario il terminale a baionetta mediante chiave
2. Scollegare il terminale a baionetta.
3. Togliere la pinzetta dal tubo mediante tronchesi
4. Inserire all’interno del corpo il kit di ricambio,con il seguente ordine:
• pinzetta in acciaio inossidabile con i dentini rivolti verso il corpo,
• distanziale (solo per diametri maggiori o uguali a 14 mm.) e
• 2 O-ring.
Ricollegare il terminale a baionetta, ruotando in senso orario mediante chiave.
3
Tutti i tubi devono essere isolati con manicotto di elastomero da almeno 6 mm di spessore e fissati su curve, raccordi a T, giunture tra manicotti isolanti, con del nastro isolante adesivo. Questo soprattutto nel caso di impianti
di raffrescamento, per impedire la condensa sulla superficie dei tubi.
4
Le saldature vanno eseguite con le opportune matrici da noi fornite ad una temperatura 235±10°C. Per Il tempo
di saldatura sui tubi si rimanda al catalogo tecnico.
5
La messa in pressione va eseguita come da “Rapporto di prova in pressione dell’impianto” del modulo di garanzia, che va debitamente compilato in tale occasione.
6
La garanzia dell’impianto parte dal momento in cui la System Service consegni all’assicurazione i moduli originali
compilati debitamente e con il rapporto della messa in pressione.
7
La squadra di lavoro ideale è di 2 persone per un impianto a parete, 3 per un impianto a soffitto.
La presente Istruzione Operativa riassume ma non esaurisce tutte le informazioni relative al montaggio dei pannelli ECOKLIMA, per le quali si rimanda al relativo capitolo del catalogo.
Per accettazione
_________________________
(Data e Firma del Cliente)
70
Note
71
Note
72
System Service srl
Via dell’Industria, 12
33030 COSEANO (Ud) Italy
tel. +39 0432 948630
fax +39 0432 958933
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c.f. e p.iva 015895000303
reg. imprese r.e.a. Udine 182795
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