PEELING CHIMICO / Terapia Tecniche non invasive di ringiovanimento facciale Esperienza clinica con JetPeel -3 focalizzata sul miglioramento del potere anestetico Tommaso Iannitti1,2 Stefania Capone2 Beniamino Palmieri2 1 Dipartimento di Scienze biologiche e biomediche Glasgow Caledonian University Glasgow, Regno Unito 2 Dipartimento di Chirurgia generale e specialistica Università di Modena e Reggio Emilia Clinica chirurgica, Modena Noninvasive techniques of facial rejuvenation Clinical experience with JetPeel -3 focused on the improvement of the anesthetic performance Introduzione L’invecchiamento facciale è determinato da fattori intrinseci o determinati geneticamente e da fattori estrinseci come l’esposizione solare, il fumo di sigaretta, la dieta e lo stile di vita che portano a perdita di elasticità, rughe e depigmentazione (1). Inoltre, l’invecchiamento cutaneo facciale è il risultato di interazioni a differenti livelli anatomici, ad esempio cute, grasso subcutaneo, muscolo e ossa ed è caratterizzato da atrofia degli strati di grasso sottocutaneo e rilasciamento della cute dato dalla perdita di supporto che può essere causato dal fotodanneggiamento cutaneo (2). In particolare le radiazioni UV sono considerate essere il primo fattore ambientale che causa l’invecchiamento cutaneo (3). La volontà di annullare i segni dell’età, causati da foto danneggiamento, ha contribuito ad accrescere l’uso di molte procedure per il ringiovanimento facciale cercando di minimizzare gli eritemi, la depigmentazione e le rughe associate al foto invecchiamento (4). Tra queste procedure, la terapia PCI (Percutaneous Collagen Induction) può essere utilizzata per trattare il fotoinvecchiamento cutaneo senza il rischio di depigmentazione (3); il resurfacing con laser ablativo è la tecnica più precisa e importante per il ringiovanimento facciale, sebbene preveda diversi tempi morti per il paziente e il rischio di avere effetti avversi come cicatrici e depigmentazione. La luce pulsata è una procedura non ablativa che colpisce il collagene del derma senza danneggiare l’epidermide ed effettivamente, nel processo di invecchiamento vengono minimizzati sia l’eritema che la Tecniche non invasive quali peeling chimici e dermoabrasione sono sempre più spesso impiegate in quanto indolori ed efficaci. Sono idonee al trattamento del foto danneggiamento, dell’invecchiamento cutaneo e delle irregolarità della pigmentazione cutanea. Rimuovono inoltre cheratosi, lentiggini, acne e altre condizioni cutanee correlate 27 PEELING CHIMICO / depigmentazione; la prima tecnologia del laser frazionato non ablativo e più recentemente ablativo, rappresenta il più recente approccio per ottenere gli stessi risultati visti con i pazienti trattati con procedure totalmente ablative, ma riducendo i tempi morti (4). L’invecchiamento della cute può essere contrastato con l’utilizzo di cosmetici, trattamento laser, peeling chimici e della micro dermoabrasione (5). Procedure non chirurgiche Per molti anni la chirurgia è stata la soluzione della medicina estetica per il ringiovanimento cutaneo facciale ma, al giorno d’oggi, le procedure non chirurgiche sono il trattamento di scelta, data la loro bassa invasività e il breve tempo di ricovero per il paziente (6). Un esempio è dato dal trattamento non ablativo con radiofrequenza (Rf); questa tecnica è stata sviluppata per creare un effetto termico sul derma senza creare ferite esterne cutanee per contrastare l’insorgenza delle rughe e altri segni dovuti a un’eccessiva esposizione al sole, a farmaci fototossici e cambiamenti demografici (6). Tra le tecniche minimamente invasive, utilizzate contro il processo di invecchiamento, troviamo la tossina botulinica (Btx), filler intradermici e peeling chimici (2). Il primo peeling documentato da un medico è stato ritrovato nel papiro Egypt-Ebers (1560 a.C.) dove è stato descritto il suo utilizzo per rimuovere cicatrici e altri trattamenti cosmetici (7). La tecnica del 28 Terapia peeling può essere chimica o meccanica: 1) il peeling chimico consiste nell’applicare una soluzione chimica sul viso così da determinare una desquamazione controllata dello strato superficiale della cute; 2) la dermoabrasione tramite apparecchio meccanico per rinnovare la pelle rimuovendo lo strato superficiale della cute (sono utilizzate una varietà di tecniche di abrasione, la più utilizzata è una piccola rotella rotante abrasiva che viene applicata sulla pelle (8). I peeling chimici e la dermoabrasione sono utili nel trattamento delle aree con pigmentazione irregolare e servono per rimuovere cheratosi, lentiggini, acne, ma possono essere anche usate per rallentare il processo di invecchiamento cutaneo (9). Il peeling chimico è stato ampiamente utilizzato per il ringiovanimento cutaneo dal momento che può correggere e rallentare il danneggiamento cutaneo e le rughe meno profonde (10). Inoltre questa tecnica di peeling può essere anche utilizzata per trattare i disordini di pigmentazione, le cicatrici superficiali da acne, i cambiamenti della cute dovuti all’avanzare dell’età e le alterazioni benigne dell’epidermide. Esistono però delle controindicazioni per i pazienti con infezioni batteriche, virali o fungine attive in cui si formano dei cheloidi, con dermatite facciale e per quelli che vengono sottoposti a medicazioni fotosensibilizzanti (11). Questa procedura è stata descritta come un’ustione chi- mica controllata dell’epidermide e/o del derma, con il risultato di una rigenerazione epidermica e neoformazione di collagene che viene rimodellato insieme alle fibre elastiche e con deposizione di glicosamminoglicani nel derma (10). Classificazione dei peeling chimici Una classificazione dei peeling chimici, basati sulla profondità della ferita creata dal processo chimico, è stata riportata da Landau (12), che descrive tre categorie: 1) peeling superficiale che penetra solo nell’epidermide; 2) peeling medio profondo che danneggia l’intera epidermide e il derma papillare; 3) peeling profondo che crea un danneggiamento a livello del reticolo medio del derma. Gli stessi autori sottolineano che la profondità del peeling determina gli inconvenienti a cui il paziente può andare incontro durante e dopo la procedura, il tempo di guarigione, gli effetti collaterali e i risultati. Molti metodi di peeling sono stati usati dai dermatologi e dai chirurghi plastici. In particolare i peeling superficiali sono un importante strumento per migliorare il trattamento di condizioni cliniche come acne, melasma, discromie, foto danneggiamento e cheratosi (13). Scopo È stato designato uno studio clinico preliminare per: n valutare l’efficacia della clorexidina 2% nello steri- lizzare la cute attraverso colture dopo tampone; n paragonare il grado di dolore spontaneo, attraverso la Visual Analogue Scale (VAS) di Scott-Huskisson, rilevato dopo la puntura eseguita su 10 volontari con aghi di diverse dimensioni con il grado di dolore riscontrato dopo la successiva iniezione di carbocaina. Dopo lo studio pre-clinico, abbiamo svolto uno studio clinico su 20 volontari per determinare la sicurezza e l’efficacia del sistema JetPeel -3. Lo strumento è stato utilizzato su metà viso del paziente in combinazione con carbocaina come modalità peeling. Ci siamo focalizzati in particolare sul suo potere di indurre anestesia misurato secondo la scala VAS e comparato con quello della crema Emla somministrata sull’altra metà del viso del paziente. Per sterilizzare la pelle è stata utilizzata clorexidina 2% come step preliminare. Materiali e metodi JetPeel -3 (Tav Tech Inc., Yehud, Israele) è un dispositivo medico per il trattamento della superficie cutanea che può essere utilizzato per la dermoabrasione superficiale omogenea, la pulizia della cute e dei punti neri, rimodellamento di rughe superficiali, restringimento dei pori dilatati, idratazione e ossigenazione dell’epidermide e del derma, miglioramento della microcircolazione, induzione del linfodrenaggio dermico e veicolo di farmaci (8). Il principio base di questo strumento è molto semplice e rivoluzionario: una soluzione di sali e ossigeno è indotta ad attraversare un canale di Venturi, dove le particelle sono spinte attraverso l’apposito foro a una velocità di 200 m/sec, con il risultato di un potente getto di particelle di acqua-farmaco-ossigeno (diametro circa 5-200 µm) sulla superficie cutanea. La pressione della sorgente di gas (ossigeno o nitrogeno o aria) è di 7 atm. Il flusso di spray è emesso attraverso un tubo e viene indirizzato dall’operatore sul viso del paziente, mentre una soluzione separata aspira gas e frammenti. Noi suggeriamo di utilizzare la modalità di peeling come uno step preliminare del protocollo di ringiovanimento con filler e/o mesoterapia per due ragioni: 1) il bisogno di avere la superficie cutanea libera da patogeni e germi prima delle iniezioni, eliminando le impurità dovute a contaminanti, rimuovendo i batteri per ridurre il rischio di contaminazioni e infezioni; 2) il bisogno di fare iniezioni indolore con crema anestetica Emla e miscele di prilocaina e xilocaina che sono dispensate un’ora prima della procedura invasiva. Inoltre, l’anestesia cutanea è leggermente invasiva e la procedura modifica l’aspetto della cute dovuto a piccoli traumi e al volume di anestetico iniettato (14). Studio pre-clinico Abbiamo svolto uno studio pilota su 10 volontari comparando il risultato di una coltura di tampone cutaneo e una seconda coltura fatta sulla stessa cute 5 minuti dopo la somministrazione di 1 ml di clorexidina 2% con JetPeel -3. Successivamente è stata comparata l’intensità del dolore spontaneo dopo la puntura della cute dei soggetti con aghi 16-18-21 G e dopo che gli stessi pazienti sono stati trattati con JetPeel -3, spruzzando 1 ml di carbocaina 1% per 5 minuti con punti di 1,5x1,5 cm. I dati ottenuti da questo studio pre-clinico sono stati comparati con la scala descritta da Maratea et al. (15): n dolore lieve = valore<44 mm (range 1); n dolore moderato = 45 mm <valore> 69 mm (range 2); n dolore forte = 70 mm<valore> 88 mm (range 3); n dolore molto forte = valore >88 mm (range 4). Studio clinico Lo studio clinico viene svolto su 20 volontari adulti (18 femmine; 2 maschi), di età compresa tra 32 e 75 anni (50+-SD). Il protocollo è basato sulla somministrazione di una soluzione di clorexidina 2% antisettica miscelata a ossigeno, spruzzata con JetPeel -3 per 5 minuti sulla superficie del viso da trattare (2-6 cc in base all’estensione dell’area), seguita da carbocaina 1% (10cc) spruzzata con JetPeel -3 sulla stessa superficie presterilizzata e parzialmente desquamata (5 minuti). Metà viso di ogni paziente è stato pretrattato con JetPeel 3 in base al protocollo clorexidina-carbocaina e l’altra metà con cotone imbevuto di clo29 PEELING CHIMICO / rexidina seguito da crema Emla (lidocaina 2,5% e prilocaina 2,5%. Crema Emla (Astra Pharmaceuticals) è un’emulsione in cui la fase oleosa è costituita da lidocaina e prilocaina in un rapporto 1:1. Successivamente abbiamo proceduto con l’iniezione del Pazienti 1 Terapia filler Viscofill (Ibsa, Lodi, Italia) e Viscoderm (Ibsa, Lodi, Italia). Viscofill è un acido ialuronico fermentato con polivinilsulfone cross-linkato (PM=10 6 Dalton) utilizzato per un rimodellamento prolungato delle rughe, mentre Viscoderm è un acido ialuro- Prima della clorexidina Dopo la clorexidina Saprophyte - Staphylococcus Streptococcus Osservata nessuna crescita Staphylococcus aureus Batteri gram positivi Osservata nessuna crescita 2 Streptococcus epidermidis -Sarcinae 4 Proteus - Staphylococcus Streptococcus 6 Saccaromyces - Staphylococcus Streptococcus 3 5 7 8 9 10 nico nativo non cross-linkato (PM=10 6 Dalton) usato in mesoterapia con iniezioni multiple per stimolare la chemiotassi dei fibroblasti cutanei. Gli aghi sterili utilizzati per l’iniezione sono 31G, forniti dai produttori del prodotto stesso. Osservata nessuna crescita Osservata nessuna crescita Candida - Cocci misti Osservata nessuna crescita Osservata nessuna crescita Streptococcus epidermidis E. Coli Osservata nessuna crescita Haemophilus - Cocci misti Osservata nessuna crescita Misti batteri gram positivi Osservata nessuna crescita Sarcinae - Acinetobacter – Cocci misti n Tab. 1: comparazione delle colture cellulari prima e 5 minuti dopo Osservata nessuna crescita lo spray di clorexidina 2% con JetPeel -3 Iniezione Iniezione normale (n = 10) dopo getto di carbocaina – ago 16 G (media ± SD) (n = 10) – ago 16 G (media ± SD) 88 ± 10.3 2.5 ± 3.5 Iniezione normale (n = 10) – ago 18 G (media ± SD) 65 ± 19.1 Iniezione Iniezione Inieizione dopo getto di normale (n = 10) dopo getto di carbocaina (n = – ago 21 G carbocaina 10) – ago 18 G (media ± SD) (n = 10) – ago 21 (media ± SD) G (media ± SD) n Tab. 2: trial pre-clinico. Paragone tra iniezione normale 1 ± 2.1 e iniezione dopo carbocaina (sono stati usati 3 aghi di diametro diverso). Il grado di dolore è stato misurato con la Visual Analogue Scale (VAS) di Scott Huskisson (media ± SD; mm) 30 52.6 ± 15.2 1 ± 2.1 Analisi statistica Risultati L’analisi statistica è stata condotta con Minitab (versione 15.1; Uk). I dati per la somministrazione di carbocaina e di crema Emla sono stati controllati usando il test Anderson-Darling. Dal momento che questi dati non erano distribuiti normalmente, è stata applicata una trasformazione logaritmica. I dati di dolore spontaneo sono stati misurati utilizzando la scala VAS di ScottHuskisson dopo la somministrazione di carbocaina e paragonati all’applicazione di crema Emla, e analizzati usando il test t di Student. Ai fini di questo studio è stato considerato significativo un valore di p<0.001. Trial pre-clinico La somministrazione di clorexidina 2% ha dimostrato una completa sterilizzazione cutanea. Infatti paragonando le colture tampone, rilevate prima e dopo che la pelle era stata spruzzata per 5 minuti con clorexidina, si registrava l’efficacia del sistema nel rimuovere tutti i patogeni dalla pelle (tab.1). La seconda parte dello studio pre-clinico mostrava che le iniezioni con aghi (16-18-21 G) erano completamente indolore dopo 5 minuti dalla somministrazione di carbocaina con JetPeel -3. Infatti, la sensibilità registrata con la scala di dolore VAS per l’iniezione senza carbocaina cadeva nel terzo range per l’ago da 16 G, mentre la sensibilità al dolore, registrata dopo l’iniezione di carbocaina cadeva nel primo range. Come per gli altri due aghi, il dolore spontaneo registrato dopo l’iniezione senza carbocaina, cadeva nel secondo range, mentre la soglia di dolore registrata dopo l’iniezione con carbocaina corrispondeva al primo range. Il valore VAS (valore +SD; mm) per entrambi i gruppi sono riportati nella tabella 2. Studio clinico I criteri di ammissione dei pazienti sono stati: età, rughe e cicatrici da acne che dovevano essere trattate con filler. Nelle ultime 96 ore prima n Fig.1: paragone tra il protocollo anestetico JetPeel -3, carbocaina e crema Emla. Il grado di dolore è stato registrato con la scala Visual Analogue Scale (VAS) di Scott-Huskisson 31 PEELING CHIMICO / della sessione non è stato ammesso uso di ansiolitici o altri farmaci. Le aree trattate sono state: nasolabiale, glabella, labbro superiore e inferiore, mento, zona periorbitale e collo. Metà faccia del paziente è stata trattata con JetPeel -3 secondo il protocollo clorexidina-carbocaina e l’altra metà semplicemente con cotone imbevuto di clorexidina seguito da uno strato di crema Emla un’ora prima della procedura. La zona trattata e quella di controllo del viso sono state scelte in modo random in modo da evitare una discriminazione tra le due sedi. Dopo che entrambe le semifacce sono state sterilizzate con clorexidina, abbiamo proceduto con il jet di carbocaina con JetPeel -3 su una metà del viso (fig.1) e con crema Emla sull’altra metà. Abbiamo iniziato le iniezioni di filler, Viscofill e Viscoderm subdermico su entrambe le zone, spalmando crema Emla 20 minuti prima per poter essere assorbita. Le tecniche di iniezione sono state condotte nel subderma lungo la ruga, criss-cross e a falce per quanto riguarda l’acido ialuronico polimerizzato, mentre Viscoderm è stato iniettato con tecnica picotage (figg. 2-4). Ogni paziente ha ricevuto 30-90 iniezioni (55±20 (valore ±SD). Subito dopo l’iniezione di n Fig. 2: perfusione di carbocaina n Fig. 3: iniezione indolore di acido n Fig. 4: iniezione indolore di acido n Fig. 5: iniezione indolore di acido con JetPeel -3 ialuronico con ago 23 G 32 Terapia ialuronico con ago 18 G ialuronico con ago 21 G ogni semi viso, l’intensità del dolore è stata registrata individualmente per ogni paziente con la scala VAS di ScottHuskisson. Tutti i pazienti hanno completato il trial e nessuno ha rinunciato a causa di dolore o sconforto. La sensazione di dolore spontaneo percepito dai pazienti nell’emifaccia trattata con JetPeel -3, era significativamente più bassa rispetto all’emifaccia trattata con crema Emla (p<0.001; fig.5). Questo fatto dimostra che JetPeel -3 ha avuto un effetto anestetico migliore della crema Emla sul derma, subderma e nelle iniezioni subcutanee. È un dato di fatto che la crema Emla anestetizza in modo più superficiale. Specialmente lungo aree molto sensibili (contorno labbra, rughe periorbitali, glabella), i pazienti, alla puntura dell’ago, mostravano alcune reazioni muscolari. I dati di sensibilità al dolore registrati con la scala VAS di ScottHuskisson sono riportati nella tabella 3. Conclusioni Lo studio descrive un approccio al ringiovanimento facciale utilizzando JetPeel -3. Questo strumento risulta efficace nella preparazione della cute e dell’anestesia se scegliamo come trattamento iniezioni multiple o mesoterapia sequenziale. In questo studio abbiamo dimostrato la sua efficacia quando acido ialuronico cross-linkato o naturale viene iniettato contemporaneamente per dare un migliore effetto estetico. JetPeel -3 è un facile e origina- le meccanismo per dare un’ideale interazione farmacocute e penetrazione se il peso molecolare del prodotto non è molto alto per essere trasferito attraverso lo strato cutaneo e se le cariche elettriche (idrofobicità e idrofilia) non inibiscono l’assorbimento. Il getto dinamico della pressione del gas aiuta le particelle di liquido a essere rilasciate attraverso lo strato squamoso della pelle, con un’energia cinetica che è correlata al quadrato della loro massa e all’impatto della velocità. Inoltre, le molecole di farmaco sono rilasciate e parzialmente rimosse dalla superficie, penetrano parzialmente nella cute sotto la papilla dermica e potenzialmente entrano nel circolo sanguigno attraverso la microcircolazione cutanea. Nel nostro protocollo la secondaria somministrazione di carbocaina, dopo la sterilizzazione e il peeling, induce l’assorbimento del composto anestetico determinato dallo strato corneo e dalla parziale riduzione dello spessore dell’epidermide ottenuto nella prima parte della procedura. In questo studio dimostriamo che l’anestesia indotta con JetPeel -3 è superiore a quella della crema Emla. Infatti, la penetrazione è dovuta semplicemente al principio di diffu- TRATTAMENTO Carbocaina (n = 20) Crema Emla (n = 20) sione cutanea e non è distribuita attivamente dalla forza del getto. Nei nostri laboratori continueranno studi sull’utilizzo di vasocostrittori, come l’adrenalina, in penetrazione sinergica con JetPeel -3 e comparati con diversi anestetici locali. Crediamo che JetPeel 3 sia al momento uno dei migliori sistemi per indurre anestesia locale rispetto agli approcci non invasivi sul paziente, specialmente bambini, data la loro paura degli aghi, o in altri casi, nel ringiovanimento o mesoterapia, dove sono richieste iniezioni multiple. Questo protocollo specifico è estremamente sicuro ed efficace in quanto capace di prevenire il rischio di infezione. Nell’area chirurgica JetPeel -3 pulisce la cute e il suo potere anestetico risulta veramente utile specialmente per i trattamenti laser, cavitazione e luce pulsata dove si ha la necessità di avere la pelle pulita dato l’impatto tra la bassa temperatura dell’epidermide e il fascio di vapore e calore. Infine crediamo che JetPeel -3 sia un’ottima procedura per il trattamento delle teleangectasie, degli angiomi e dei punti con maggiore concentrazione di melanina, specialmente in campo pediatrico. SCOTT-HUSKISSON Vas (mm;mean ± SD) 4.70 ± 5.97 30.95 ± 21.68 n Tab. 3: sensibilità al dolore misurata con la Visual Analogue Scale (VAS) di Scott-Huskisson (mm). I dati sono riportati come media ± SD 33 PEELING CHIMICO / Terapia Approvazione etica RIASSUNTO Tecniche non invasive di ringiovanimento facciale. Esperienza clinica con JetPeel -3 focalizzata sul miglioramento del potere anestetico L’utilizzo di peeling chimici e della dermoabrasione per migliorare il ringiovanimento cutaneo è in crescita in quanto si tratta di tecniche non invasive e che non provocano dolore. In questo studio riportiamo un nuovo approccio all’uso clinico di JetPeel -3, testato su una serie di volontari adulti che confidano in un ringiovanimento facciale. PAROLE CHIAVE JetPeel -3, ringiovanimento facciale, peeling, non invasivo, anestesia, dolore ABSTRACT Noninvasive techniques of facial rejuvenation. Clinical experience with JetPeel -3 focused on the improvement of the anesthetic performance The use of chemical peeling and dermabrasion to achieve skin rejuvenation, is growing worldwide since it is a noninvasive and painless procedure. Here we report a new approach to the use of JetPeel-3 in a series of adult volunteers seeking facial rejuvenation. KEY WORDS JetPeel -3, face rejuvenation, peeling, noninvasive, anesthesia, pain 34 Questo studio è stato realizzato in accordo con la dichiarazione di Helsinki. CONFLITTI D’INTERESSE DICHIARATI NESSUNO Riferimento per contatti: n Tommaso Iannitti [email protected] Biblografia 1. Bowler PJ. Impact on facial rejuvenation with dermatological preparations. Clin Interv Aging. 2009;4:81-9. 2. Ogden S, Griffiths TW. A review of minimally invasive cosmetic procedures. Br J Dermatol. 2008 Nov;159(5):1036-50. 3. Aust MC, Reimers K, Gohritz A, Jahn S, Stahl F, Repenning C, Scheper T, Altintas MA, Schwaiger N, Redeker J, Vogt PM. Percutaneous collagen induction. Scarless skin rejuvenation: fact or fiction? Clin Exp Dermatol. 2010 Jun;35(4):437-9. 4. Doherty SD, Doherty CB, Markus JS, Markus RF. A paradigm for facial skin rejuvenation. Facial Plast Surg. 2009 Nov;25(4):245-51. 5. Bermann PE. Aging skin: causes, treatments, and prevention. Nurs Clin North Am. 2007 Sep;42(3):485-500, vii. 6. 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