Il Realismo: reazione al Romanticismo? Il realismo, che parve reagire dispettosamente al romanticismo, non fu altro che uno svolgimento delle più sane tendenze romantiche. Con il realismo, l’arte tenta di affiatarsi assolutamente con la vita. (Luigi Russo) Ampia corrente culturale europea, diffusasi nella seconda metà dell’Ottocento in opposizione alle istanze romantiche, ovvero come reazione all’idealismo romantico, e caratterizzata da: atteggiamento più pensoso e più aderente alle obiettive situazioni della realtà tendenza a rimanere aderenti agli aspetti concreti della natura e della vita tendenza a rivolgere particolare attenzione alle situazioni più tristi dell’esistenza ricerca del concreto nel pensiero, nell’azione e nell’arte ubbidienza alla ragione: meno fantasia/più scienza, meno poesia/più prosa. 1 «La pittura è un’arte essenzialmente concreta e può consistere solo nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti. E’ un linguaggio interamente fisico, che ha per vocaboli tutti gli oggetti visibili; un oggetto astratto, invisibile, che non esiste, è estraneo all’ambito della pittura». [Gustave Courbet] Gustave Courbet, Gli spaccapietre, 1849 2 Il realismo di Gustave Courbet: prima ancora che uno stile, un costume morale, politico, umano… Gustave Courbet, Le bagnanti, 1853 Gustave Courbet, Le signorine sulle rive della Senna, 1857 3 Genesi del Realismo: ragioni storiche Le idee della Rivoluzione francese, portate in tutta Europa durante l’avventura napoleonica, sono state soffocate dalla restaurazione. Fallimento dei moti insurrezionali del 1848 Italia: fallimento della prima guerra d’indipendenza Svolta “realistica” alla soluzione del problema italiano ad opera di Cavour: in politica interna modernizzazione del Piemonte e rafforzamento dell’esercito; in politica estera inserimento nel gioco politico delle grandi potenze europee per trovare gli appoggi internazionali necessari al successo della sua politica antiaustriaca. Il “realismo” della politica cavouriana ispira sia la Destra che la Sinistra storiche, che dovettero affrontare i problemi del giovane stato. 4 La contemporaneità come soggetto artistico Giovanni Fattori, Il principe Amedeo ferito a Custoza Giovanni Fattori, Garibaldi a Palermo Giovanni Fattori, Il campo italiano alla battaglia di Magenta 5 Genesi del Realismo: ragioni economico-sociali La “rivoluzione industriale” trasforma l’antica economia europea da agricola e artigianale in industriale crescita del capitale da parte della borghesia imprenditoriale sfruttamento e livellamento della classe operaia il proletariato acquista coscienza della propria importanza come forza-lavoro indispensabile alla vita collettiva e del proprio peso storico come classe lavoratrice 1848: Manifesto del Partito Comunista (Marx ed Engels) 1867: primo volume del Capitale 6 La pittura realistica di argomento sociale Giuseppe Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, 1900 7 Realismo e denuncia sociale Honorè Daumier, Il vagone di terza classe, 1862 8 Genesi del Realismo: ragioni culturali Il Realismo si estende ad ogni manifestazione della vita, ma trova le sue maggiori espressioni nella: Scienza evoluzionismo Filosofia positivismo Letteratura naturalismo e verismo 9 Nella scienza… Dottrine biologiche ed evoluzionistiche di Lamark, Darwin, Malthus, Spencer gli esseri viventi, compreso l’uomo, sono determinati, nella loro evoluzione, da fattori biologici, ereditari, ambientali e storici determinismo ambientale Claude Bernard (1813-1878): abilissimo sperimentatore e autore di una delle più grandi e famose opere di metodologia scientifica, l’Introduzione allo studio della medicina sperimentale. 10 Nella filosofia… August Comte (Francia) e Roberto Ardigò (Italia) nello studio dell’uomo si abbandonano i problemi metafisici e ci si attiene, come la scienza, al dato positivo, concreto, tangibile della realtà fenomenica. Il termine “positivo” viene assunto dai filosofi positivisti in due significati tradizionali: 1) positivo = tutto ciò che è reale, effettivo, sperimentale vs ciò che è astratto, chimerico, metafisico 2) positivo = ciò che appare fecondo, pratico, efficace vs ciò che è inutile, ozioso Comparso per la prima volta nel Catechismo degli industriali (1822) di Saint-Simon, il termine viene messo a punto da Comte, che lo applica alla propria dottrina, consacrandone l’uso nella terminologia filosofica europea. 11 Realismo: tradizione e innovazione ritorno alla concezione meccanicistica della natura e dell’uomo propria dell’Illuminismo. Ma, differenza!!! L’Illuminismo è mosso da un’ispirazione universalistica, dal sentimento della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza e della solidarietà tra i popoli. Il Positivismo, sorto quando si affermano già gli Stati nazionali, si svuota dell’universalismo illuministico e sbocca nei contrasti interni, tra le classi sociali, e nei contrasti internazionali per la conquista dei mercati e delle colonie. Si profilano così, già nella seconda metà dell’ ‘800, le ideologie della prima metà del ‘900, nazionalismo, colonialismo e imperialismo, che sono una trasposizione nel campo politico dei principi ricavati dalle scienze biologiche, come quello della “selezione naturale”, della lotta per l’esistenza dello spazio vitale. 12 Realismo: tradizione e innovazione Altra differenza riguarda il diverso tipo di materialismo di cui si fa portatore: Il materialismo illuministico considera la materia e l’uomo come elementi statici, governati da leggi fisico-matematiche Il Positivismo considera la natura e l’uomo come elementi dinamici, soggetti alle leggi dell’evoluzione che si svolge in senso progressivo. Proprio dal concetto evolutivo della materia deriva il mito del progresso, nel quale il Positivismo crede fermamente, considerando la scienza e l’istruzione come strumenti di liberazione non solo dall’ignoranza e dalla superstizione, ma anche dalla miseria, dalla malattia, dal dolore e dall’infelicità. 13 Nella letteratura… Naturalismo Francia Scapigliatura e Verismo Italia 14 Realismo La tendenza Il movimento ampio rilievo alla soggettività e agli ideali dell’autore rappresentazione oggettiva e descrizione scientifica partecipazione osservazione narrazione descrizione eventi narrati all’interno di un disegno complessivo eventi descritti con la tecnica dell’impersonalità dell’autore 15 Il “vero” dei romantici e il “vero” dei naturalisti Manzoni: il vero per oggetto, l’utile per iscopo, l’interessante per mezzo. Ma, le premesse spiritualistiche e idealistiche spingevano i romantici a trascendere il “vero” più minuto e a cercarlo, comunque, in unità con gli altri valori ideali (il bene, il bello). Perciò un narratore realistico come Manzoni si solleva dagli aspetti particolari del “vero” a un’interpretazione più generale, che riconosce nei fatti umani il dominio della Provvidenza di Dio. Il Naturalismo si fissa sul “vero” nudo e crudo, anche quello delle situazioni più degradate, senza aspettarsi nulla da una provvidenza in cui non crede più: la realtà, infatti, è regolata da leggi necessarie e naturali. Così, in Verga Provvidenza è solo il nome di una barca che va a fondo. Il naturalismo, perciò, rifiuta la preferenza che i romantici accordavano alla fantasia, al ricordo, cioè ai lati soggettivi e sentimentali dell’uomo. Il “vero” a cui aspira il romanticismo è un “vero” determinato religiosamente o filosoficamente. Il “vero” a cui aspira il naturalismo è un “vero” determinato scientificamente e sociologicamente. 16 Il “vero” nell’arte: la riproduzione oggettiva della realtà Jean François Millet, L’Angelus, 1857 Edgard Degas, Le stiratrici, 1884 17 Il “vero” nell’arte: la riproduzione oggettiva della realtà Jean François Millet, Le spigolatrici, 1857 18 Le Poetiche attraverso i testi: l’importanza delle prefazioni 19 I fondamenti teorici: Hippolyte Taine Concezione basata su un rigoroso determinismo materialistico: - I fenomeni spirituali sono prodotti della fisiologia umana e sono determinati dall’ambiente fisico in cui l’uomo vive( il vizio e la virtù sono come il vetriolo e lo zucchero) - Lo sviluppo umano condizionato da: la razza (race) l’ambiente (milieu) il momento storico (moment) “Il romanzo, come la critica, è una grande inchiesta sull’uomo, su tutte le varietà, tutte le fioriture, tutte le degenerazioni della natura umana. Per la loro serietà, il loro metodo, la loro esattezza rigorosa […] entrambi si avvicinano alla scienza.” 20 Naturalismo I precursori (secondo le istanze di Taine) Honoré de Balzac (1799-1850) → Nell’immenso ciclo delle sue opere (circa 80 romanzi), “La commedie humaine”, passa in rassegna tutti i tipi e le classi della società umana → Taine sottolinea la sua precisione di anatomista e di chimico nell’analizzare la natura umana e le sue eccezioni patologiche Bovary (1857) affronta tematiche Gustave Flaubert (1821-1880) →Madame con i suoi romanzi Education sentimental (1869) romantiche, ma secondo un’ottica demistificata → teoria dell’impersonalità “L’artista deve essere nella sua opera come l’artista nella creazione, invisibile e onnipotente, sì che lo si senta ovunque, ma non lo si veda mai; E’ ormai tempo di darle, mediante un metodo implacabile la precisione delle scienze fisiche”. [Gustave Flaubert, 1857] 21 Naturalismo I protagonisti Jules et Edmond de Goncourt Emile Zola Guy de Maupassant Alphonse Daudet J.K. Huysmans 22 Naturalismo: le origini Edmond e Jules Goncourt prefazione a Germinie Lacerteux (1865): uno dei primi manifesti della scuola naturalista Dobbiamo chiedere scusa al pubblico per questo libro che gli offriamo e avvertirlo di quanto vi troverà. Il pubblico ama i romanzi falsi: questo romanzo è un romanzo vero. Ama i romanzi che danno l’illusione di essere introdotti nel gran mondo. Questo libro viene dalla strada. Ama le operette maliziose, le memorie di fanciulle, le confessioni d’alcova, le sudicerie erotiche, lo scandalo racchiuso in un’illustrazione nelle vetrine di librai: il libro che sta per leggere è severo e puro. Che il pubblico non si aspetti la fotografia licenziosa del Piacere: lo studio che segue è la clinica dell’amore. […] Questo libro, con la sua triste e violenta novità, è fatto per contrariare le abitudini del pubblico, per nuocere alla sua igiene. […] Oggi che il romanzo s’allarga e ingrandisce, e comincia a essere la grande forma seria, appassionata, viva, dello studio letterario e della ricerca sociale, oggi che esso diventa, attraverso l’analisi e la ricerca psicologica, la Storia morale contemporanea, oggi che il romanzo si è imposto gli studi e i compiti della scienza, può rivendicarne la libertà e l’indipendenza. […] Il romanzo abbia quella religione, che il secolo scorso chiamava con il nome largo e vasto di “Umanità”; basterà questa coscienza. Ecco il suo diritto. 23 Émile Zola Recensione a Germinie Lacerteux (1866) Thérèse, insoddisfatta del marito, debole e malaticcio, spinge l’amante Laurent a ucciderlo, gettandolo nel fiume. I due assassini, però, sono ossessionati dal delitto e si danno insieme la morte. Prefazione a Thérèse Raquin (1867) Prefazione a La fortune des Rougon (1871) (il ciclo dei Rougon-Macquart) L’Assommoir (1877) Ciclo di storie attraverso le quali l’autore racconta le vicende di una famiglia francese del Secondo Impero attraverso cinque generazioni. Settimo romanzo del ciclo sui Rougon-Macquart. Storia della vita di Gervaise Macquart, segnata da abbandoni, miseria e dalla piaga dell’alcoolismo. Il titolo del romanzo allude alla bettola dove i personaggi si recano per procurarsi l’acquavite. Les soirées de Médan (1880) Sei racconti, composti da altrettanti scrittori che si riunivano nella casa di campagna di Zola. Questa pubblicazione sancisce la presenza di un gruppo letterario, unito da una poetica precisa. Le roman expérimental (1880) 24 Émile Zola Recensione a Germinie Lacerteux (1866) Accettazione di tutti gli aspetti poetici presenti nella prefazione del romanzo eccetto quello umanitario Prefazione a Thérèse Raquin (1867): letteratura e scienza “Teresa e Lorenzo sono due esseri bestiali e null’altro. In questi due bruti ho voluto seguire, a passo a passo, il sordo travaglio delle passioni, gli impulsi dell’istinto i turbamenti cerebrali che susseguono a tutte le crisi nervose [...] In una parola non mi sono proposto che questo: dato un uomo vigoroso e una donna insoddisfatta, cercare in loro la bestia, non veder altro che la bestia, inserire entrambi in un dramma violento e annotare scrupolosamente le sensazioni e gli atti di questi due esseri. In definitiva, ho fatto su due corpi vivi il lavoro di analisi che i chirurghi fanno sui cadaveri Quando ho scritto Teresa, mi sono appartato dal mondo e ho copiato, con minuziosa esattezza, la vita, dedicandomi esclusivamente all’analisi del meccanismo umano: vi assicuro che per me gli amori di Teresa e di Lorenzo non avevano nulla di morale, nulla che possa spingere a turpi passioni Questo scrittore non è altro che un analista e ha potuto anche smarrirsi nel marciume umano, ma si è perduto come succede a un medico davanti al tavolo anatomico → intento scientifico, volontà di trasformare il romanzo nello studio di un caso di fisiologia → visione materialistica e deterministica: determinismo fisiologico e ambientale → volontà di copiare con minuziosa esattezza la vita 25 Émile Zola Prefazione a La fortune des Rougon (1871): ereditarietà e determinismo ambientale Voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo d’esseri, si comporti in una società, sviluppandosi per dare vita a dieci, a venti individui, che appaiono, al primo colpo d’occhio profondamente diversi, ma che l’analisi dimostra profondamente legati gli uni agli altri. L’ereditarietà ha le sue leggi, come la gravità. I Rougon- Macquart, … la famiglia che mi propongo di analizzare, ha per caratteristica il traboccare degli appetiti, il vasto innalzarsi della nostra epoca, che si getta sui piaceri. Fisiologicamente essi sono la lenta successione degli accidenti nervosi e sanguigni che si manifestano in una razza, in seguito ad una prima lesione organica, e che determinano, a seconda degli ambienti, in ciascuno degli individui di tal razza, i sentimenti, i desideri, le passioni, tutte le manifestazioni umane, naturali ed istintive, i cui prodotti prendono i nomi convenzionali di “virtù” e di “vizi ”. Storicamente, essi partono dal popolo, si irradiano in tutta la società in tutta la società contemporanea, si innalzano a tutte le condizioni, per quell’impulso essenzialmente moderno che ricevano le classi basse in marcia attraverso il corpo sociale, e raccontano così il Secondo Impero mediante i loro drammi individuali, dall’imboscata del colpo di Stato al tradimento di Sedan. […] [La mia opera] è, oggi, completa, si muove entro un cerchio concluso; diviene il quadro di un regno morto, d’una strana epoca di follia e di vergogna. 26 • Intento scientifico → studiare le leggi dell’ereditarietà nei caratteri trasmessi da individuo e individuo di una famiglia • Determinismo → l’ereditarietà è una legge ferrea; essa conduce “matematicamente” da un uomo all’altro • Materialismo → i fatti spirituali (vizi e virtù) non sono che prodotti di processi organici, fisiologici • Determinismo ambientale → fattore biologico dei caratteri trasmessi si combina con un fattore sociale: anche l’ambiente in cui nasce e si sviluppa concorre a determinarlo. (sottotitolo: Storia naturale e sociale di una famiglia) • Rappresentazione della società del Secondo Impero → ricostruzione del movimento delle classi sociali basse che si elevano all’interno della gerarchia sociale. • Atteggiamento politicamente impegnato → posizioni democratiche dello scrittore che esprime un giudizio severo sul Secondo Impero. 27 Émile Zola Le roman expérimental (1880): il metodo scientifico Gli organismi viventi sono a loro volta ricondotti entro il meccanicismo che regola tutta la materia. Quando avremo provato che il corpo dell’uomo è una macchina […] si dovrà ben passare alle manifestazioni passionali e intellettuali. Da quel momento entreremo nel dominio che, fino ad ora, apparteneva alla filosofia e alla letteratura; sarà la conquista decisiva, da parte della scienza, delle ipotesi dei filosofi e degli scrittori. Vi sono la fisica e la chimica sperimentali; vi sarà la fisiologia sperimentale e, più tardi ancora, si avrà il romanzo sperimentale. Si tratta di una progressione inevitabile ed è facile fin da ora prevederne il termine finale. Tutti è collegato, bisognava partire dal determinismo dei corpi inanimati per arrivare al determinismo degli organismi viventi; e poiché scienziati come Claude Bernard dimostrano ora che le leggi regolano il corpo umano, si può annunciare, senza timore si può annunciare, senza timore di ingannarsi, il momento in cui a loro volta saranno formulate le leggi del pensiero e delle passioni. Un identico determinismo deve regolare il ciottolo della strada ed il cervello dell'uomo. [...] Da quel momento la scienza entra dunque nel terreno che appartiene a noi romanzieri che, ora, analizziamo l'uomo nella sua azione individuale e sociale. Con le nostre osservazioni ed i nostri esperimenti portiamo avanti il lavoro del fisiologo, il quale ha portato avanti quello del fisico e del chimico. In qualche modo facciamo della psicologia scientifica per completare la fisiologia scientifica e, per condurre a termine l'evoluzione, non dobbiamo fare altro che utilizzare nei nostri studi sulla natura e sull'uomo lo strumento decisivo del metodo sperimentale. In una parola, dobbiamo operare sui caratteri, sulle passioni, sui fatti umani e sociali come il fisico e il chimico operano sui corpi inanimati e come il fisiologo opera sugli organismi viventi. Il determinismo regola l'intera natura. L'investigazione scientifica, il procedimento sperimentale combattono ad una ad una le congetture degli idealisti e costituiscono i romanzi di pura immaginazione con i romanzi di osservazione e di esperimento. 28 Émile Zola Le roman expérimental (1880): il determinismo • • • • • …Ritengo che il fattore ereditario abbia una grande influenza sulle manifestazioni intellettuali e passionali dell'uomo; do anche un'importanza considerevole all'ambiente. …nello studio di una famiglia, di un gruppo di organismi viventi, credo che l'ambiente sociale abbia parimenti una importanza capitale. Un giorno probabilmente la fisiologia ci spiegherà il meccanismo del pensiero e delle passioni …Ma questi fenomeni, queste risposte del meccanismo organico all'influenza dell'ambiente interno non si manifestano all'esterno isolatamente e nel vuoto. L'uomo non è solo ma vive in una società, in un ambiente sociale e perciò per noi romanzieri questo ambiente sociale modifica continuamente i fenomeni. Anche il nostro grande studio ha in ciò il suo centro: nell'azione reciproca della società sull'individuo e dell'individuo sulla società (L’ambiente sociale) è il prodotto variabile di un gruppo di esseri viventi, i quali sono totalmente sottoposti alle leggi fisiche e chimiche che regolano allo stesso modo gli organismi viventi ed i corpi inanimati. Perciò vedremo che si può agire sull'ambiente sociale agendo sui fenomeni di cui ci si sia resi padroni nell'uomo E ciò costituisce il romanzo sperimentale: possedere il meccanismo dei fenomeni umani, mettere in luce gli ingranaggi delle manifestazioni passionali ed intellettuali quali li spiegherà la fisiologia, sotto le influenze dell'ereditarietà e delle circostanze ambientali, per mostrare l'uomo mentre vive nell'ambiente sociale che lui stesso ha prodotto, che quotidianamente modifica ed in seno al quale subisce a sua volta una continua trasformazione. 29 Émile Zola Le roman expérimental (1880): la funzione del romanziere e lo scopo della sua opera • • • Lo scopo del metodo sperimentale in fisiologia ed in medicina è di studiare i fenomeni per divenirne padroni. […] Dunque questo è lo scopo, questa è la moralità della fisiologia e della medicina sperimentale: divenire padroni della vita per dirigerla. […] Non vi è scopo più nobile, più elevato, più grande. In esso consiste il nostro compito di esseri intelligenti: penetrare il come delle cose per dominarle e ridurle allo stato di meccanismi ubbidienti. Ebbene, questo sogno del fisiologo e del medico sperimentale è anche quello del romanziere che applica allo studio dell'uomo nella natura e nella società il metodo sperimentale. Il nostro scopo è il medesimo; anche noi vogliamo essere padroni dei fenomeni della vita intellettuale e passionale, per poterli guidare. In una parola siamo dei moralisti sperimentali che mettono in luce mediante l'esperimento come si comporta una passione in un dato ambiente sociale. Il giorno in cui ci impadroniremo del suo meccanismo, si potrà curarla e placarla o almeno renderla il più inoffensiva possibile. Ecco dunque in che consistono l’utilità pratica e la elevata moralità delle nostre opere naturaliste, che sperimentano sull’uomo, che smontano e rimontano pezzo per pezzo la macchina umana per farla funzionare sotto l’influenza dei vari ambienti. […] Essere in grado di controllare il bene ed il male, regolare la vita, guidare la società, risolvere alla lunga tutti i problemi del socialismo, conferire soprattutto solide basi alla giustizia dando una risposta con l'esperimento ai problemi della criminalità, non è forse essere gli operai più utili e più morali del lavoro umano? 30 Émile Zola L’Assommoir (1877) Importanza dell’aspetto tecnico-narrativo: largo uso del gergo dei proletari parigini divisione di piani: linguaggio gergale appartiene ai protagonisti, sia nel dialogo diretto sia nel discorso indiretto libero il narratore, che rappresenta lo scrittore stesso, usa un linguaggio colto, letterario 31 La poetica del Naturalismo: uno sguardo complessivo 1865-1891: Naturalismo influenzato dal positivismo, dalla cultura scientifica dominata dal darwinismo e dal metodo sperimentale Romanzo naturalista = semplice inchiesta sulla natura, gli uomini e le cose Non è presente alcun interesse verso l’ingegnosità dello scrittore: la fantasia non vi fa più parte La realtà basta: si prende un gruppo di esseri di cui si registrano gli atti Interesse rivolto all’uomo, allo studio dei sentimenti e della sua condotta Si privilegiano gli uomini più vicini alle forme primitive della vita, perché più capaci di rappresentare la vera natura umana: → mossa dagli istinti → soggetta alla legge dell’ereditarietà e delle miseria → suggestionata da ambienti cupi → condannata alla schiavitù di un’opprimente visione → meccanicistica della vita Predilezione per un personaggio nuovo: il popolo nel suo insieme, colto negli aspetti più degradanti (il vero spesso coincide con il brutto) Si descrive sia un’esistenza intera, sia tranches de vie → i generi che sembrano rispondere meglio alle esigenze narrative sono il romanzo e la novella 32 La poetica del Naturalismo: uno sguardo complessivo L’opera è: → → → → processo verbale osservazione esatta penetrazione profonda analisi della concatenazione logica dei fatti Il romanziere naturalista è impersonale e si guarda dal giudicare e dal concludere → deve attenersi ai fatti osservati, allo studio scrupoloso della natura: adottando il metodo della scienza sperimentale, il romanzo “si fa da sé”. → Sceglie il soggetto e l’ambiente; medita, impara i caratteri, va a vivere con i soggetti, lega insieme impressioni, espone reminiscenze fissate nella memoria. In alcuni romanzi viene utilizzato uno stile adeguato alla realtà rappresentata. Spesso la descrizione assume il tono della denuncia verso una società corrotta e distolta dall’ingiustizia. Si intende, tuttavia, conoscere gli elementi per migliorare la società→ fiducia nel progresso. 33 dal Naturalismo al Verismo • primi anni ’70: diffusione ed esaltazione dell’opera di Zola da parte degli ambienti culturali milanesi di sinistra, repubblicani e socialisti • 1875: prima traduzione italiana in appendice al giornale “La Plebe” (Lodi – Milano) – romanzo La curée corruzione dell’alta borghesia mondo delle speculazioni finanziarie e edilizie • Felice Cameroni, critico di tendenze democratico-radicali: diffonde la conoscenza dell’autore francese, esaltandolo perché professava le “le teorie più radicali”, “repubblicano in politica, materialista in filosofia, realista in arte”. 34 I principali esponenti Il Verismo italiano ha: il suo esponente maggiore in Giovanni Verga (1840-1922) il suo critico-teorico in Luigi Capuana (1839-1915) un discepolo attento ma originale in Federico De Roberto (1861-1927) tre autori siciliani, ma i due promotori, Verga e Capuana, operano lungamente nell’evoluta ed europea Milano: rapporti con gli ambienti scapigliati influssi della cultura e della letteraura francese 35 Gli altri protagonisti (il regionalismo) Matilde Serao } Napoli Renato Fucini Mario Pratesi Remigio Zena } Liguria Grazia Deledda} Sardegna } Toscana 36 Verismo I limiti cronologici Incipit 1878 (pubblicazione della novella Rosso Malpelo) Termine ante quem 1889 Il Piacere di Gabriele D’Annunzio 1891 Myricae di Giovanni Pascoli 37 Luigi Capuana: teorico del Verismo • critico letterario del “Corriere della Sera” funzione fondamentale nel diffondere la conoscenza di Zola 1877: recensione dell’Assommoir Ma, diversa concezione della letteratura: - Letteratura subordinazione a scopi estrinseci (dimostrazione sperimentale di tesi scientifiche; impegno politico e sociale) Arte ancilla scientiae autonomia dell’arte 38 Luigi Capuana: teorico del Verismo Recensione ai Malavoglia pubblicata sul “Fanfulla della domenica” nel 1881 Senza dubbio l’elemento scientifico s’infiltra nel romanzo contemporaneo[…]; ma la vera novità non istà in questo. Né sta nella pretesa di un romanzo sperimentale, bandiera che lo Zola inalbera arditamente, a sonori colpi di grancassa […]. Un’opera d’arte non può assimilarsi un concetto scientifico che alla propria maniera, secondo la sua natura di opera d’arte. Se il romanzo non dovesse far altro che della fisiologia o della patologia, o della psicologia comparata in azione […] il guadagno non sarebbe né grande né bello. Il positivismo, il naturalismo esercitano una vera e radicale influenza nel romanzo contemporaneo, ma solatanto nella forma, e tal’influenza si traduce nella perfetta impersonalità di quest’opera d’arte. 39 Luigi Capuana: teorico del Verismo Studi sulla letteratura contemporanea (1880 e 1882) Per l’arte (1885) • canone dell’impersonalità come strumento essenziale della scrittura verista • ruolo dell’opera d’arte “fatta da sé” • uso di una lingua “trasparente” • autonomia dell’arte vs arte ancilla scientiae: la letteratura non deve diventare scienza, ma restare letteratura importanza della “fantasia” e dell’“immaginazione” 40 Giovanni Verga prefazione a L’amante di Gramigna Caro Farina, eccoti non un racconto, ma l’abbozzo di un racconto. Esso almeno avrà il merito di esser brevissimo, e di esser storico – un documento umano, come dicono oggi; interessante forse per te, e per tutti coloro che studiano nel gran libro del cuore. Io te lo ripeterò così come l’ho raccolto pei viottoli dei campi, press’a poco colle medesime parole semplici e pittoresche della narrazione popolare, e tu veramente preferirai di trovarti faccia a faccia col fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la lente dello scrittore. Il semplice fatto umano farà pensare sempre; avrà sempre l’efficacia dell’essere stato, delle lagrime vere, delle febbri e delle sensazioni che sono passate per la carne; il misterioso processo per cui le passioni si annodano, si intrecciano, maturano, si svolgono nel loro cammino sotterraneo nei loro andirivieni che spesso sembrano contraddittori, costituirà per lungo tempo ancora la possente attrattiva di quel fenomeno psicologico che dicesi l’argomento di un racconto, e che l’analisi moderna si studia di seguire con scrupolo scientifico. Di questo che ti narro oggi, ti dirò soltanto il punto di partenza e quello d’arrivo, e per te basterà, - e un giorno forse basterà per tutti. 41 Giovanni Verga prefazione a L’amante di Gramigna Quando nel romanzo l’affinità e la coesione di ogni sua parte sarà così completa che il processo della creazione rimarrà un mistero, come lo svolgersi delle passioni umane, e l’armonia delle sue forme sarà così perfetta, la sincerità della sua realtà così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così necessarie, che la mano dell’artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l’impronta dell’avvenimento reale, l’opera d’arte sembrerà “essersi fatta da sé”, aver maturato ed esser sorta spontaneamente come un fatto naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato originale. 42 La poetica di Verga Il canone dell’impersonalità dell’autore La regressione del punto di vista narrativo La riduzione del racconto all’essenziale La ricostruzione scientifica dei processi psicologici (rigorosa consequenzialità logica; rapporti necessari di causa ed effetto) 43 Giovanni Verga prefazione ai Malavoglia (1881) Questo racconto è lo studio sincero e appassionato del come probabilmente devono nascere e svilupparsi nelle più umili condizioni le prime irrequietudini pel benessere; e quale perturbazione debba arrecare in una famigliuola vissuta sino allora relativamente felice, la vaga bramosìa dell’ignoto, l’accorgersi che non si sta bene, o che si potrebbe star meglio. Il movente dell’attività umana che produce la fiumana del progresso è preso qui alle sue sorgenti, nelle proporzioni più modeste e materiali. Il meccanismo delle passioni che la determinano in quelle basse sfere è meno complicato, e potrà quindi osservarsi con mggiore precisione. Basta lasciare al quadro le sue tinte schiette e tranquille, e il suo disegno semplice. Man mano che codesta ricerca del meglio di cui l’uomo è travagliato cresce e si dilata, tende anche ad elevarsi, e segue il suo moto ascendente nelle classi sociali. 44 Giovanni Verga prefazione ai Malavoglia (1881) Perché la riproduzione artistica di cotesti quadri sia esatta, bisogna seguire scrupolosamente le norme di questa analisi, esser sinceri per dimostrare la verità, giacché la forma è così inerente al soggetto, quanto ogni parte del soggetto stesso è necessaria alla spiegazione dell’argomento generale. 45 Verga e la “fiumana del progresso” Ciascuno, dal più umile al più elevato, ha avuta la sua parte nella lotta per l’esistenza pel benessere […] Chi osserva questo spettacolo non ha il diritto di giudicarlo; è già molto se riesce a trarsi un istante fuori dalla lotta per studiarla senza passione, e rendere la scena nettamente, coi colori adatti, tale da dare la rappresentazione della realtà com’è stata, o come avrebbe dovuto essere. 46 Verga e la “fiumana del progresso” Il cammino fatale, incessante, spesso faticoso e febbrile che segue l’umanità per raggiungere la conquista del progresso, è grandioso nel suo risultato, visto nell’insieme, da lontano. Nella luce gloriosa che l’accompagna dileguansi le irrequietudini, le avidità, l’egoismo, tutte le passioni, tutti i vizi che si trasformano in virtù, tutte le debolezze che aiutano l’immane lavoro, tutte le contraddizioni, dal cui attrito sviluppasi la luce della verità. Il risultato umanitario copre quanto c’è di meschino negli interessi particolari che lo producono; li giustifica quasi come mezzi necessari a stimolare l’attività dell’individuo cooperante inconscio a beneficio di tutti. […] Solo l’osservatore, travolto anch’esso dalla fiumana, guardandosi attorno, ha il diritto di interessarsi ai deboli che restano per via, ai fiacchi che si lasciano sorpassare dall’onda per finire più presto, ai vinti che levano le braccia disperate, e piegano il capo sotto il piede brutale dei sopravvegnenti, i vincitori d’oggi, affrettati anch’essi, avidi anch’essi d’arrivare, e che saranno sorpassati domani. 47 Le differenze Naturalismo Verismo teoria generale dell’arte preminenza dei contenuti sulla forma metodo di scrittura: impegno sociale dichiarato impegno sociale implicito appartenenza dei naturalisti all’ambiente urbano appartenenza sociale dei veristi alla classe borghese dei proprietari terrieri ambientazione urbana, ceto operaio ambienti contadini dell’Italia Meridionale (provincialismo) fiducia nel progresso e completa condivisione del Positivismo atteggiamento pessimistico verso il Positivismo insistenza sull’aspetto tecnicoformale omologia 48 Le differenze Zola Verga Temperamento strettamente intellettuale Temperamento lirico. Punto di vista narrativo interno al mondo rappresentato (presenta i personaggi come conosciuti da sempre) Spirito scientifico “medico”: si compiace della lucidità delle sue diagnosi Uomo e sofferente: sfugge alla pungente angoscia delle sue diagnosi Naturalismo dedotto da Claude Bernard (Introduzione allo studio della medicina sperimentale: perfetto manuale dello scrittore quando si sostituisca la parola scrittore alla parola medico…) L’adesione alle norme naturalistiche è più proclamata (prefazione a L’amante di Gramigna) che praticata. Qua e là affiorano sintomi di un’interiorità che rifugge dall’impersonalità L’immaginazione deve passare in secondo piano Già il Capuana (teorico più rigoroso del Verga) attenuava il positivismo di Zola e proclamava il rispetto della forma artistica 49 Le differenze Zola Verga I romanzi sono “documenti umani”, “processi verbali”. I personaggi sono soprattutto “casi clinici” I romanzi vorrebbero apparire documenti umani; di fatto sono un’ “intenerita rievocazione del mondo di provincia” a cui il Verga è attaccato. Verga dipinge uomini, non casi clinici Campo di osservazione privilegiato: Parigi (la malattia, il vizio, il turpe si ritrovano meglio nelle grandi città. Parigi fornisce un repertorio inesauribile di casi, anche perché è veramente “capitale” (sintesi di tutta la Francia) Varietà regionali, provinciali (provincialismo del Verga) Interesse preponderante per il patologico (dove meglio si rivela l’autentica natura umana, senza finzioni, senza veli o sovrastrutture) Nel fondo primitivo dell’umanità sa ritrovare autenticità, sanità e profondità di sentire. Egli umanizza la vita dei derelitti, dei bruti, dei vinti (coglie le scintille di umanità che in essi esistono) 50 Le differenze Zola Verga Carattere sociale-politico: propugnare la “inincolpabilità” del singolo (necessitato dall’ereditarietà e dall’ambiente), quindi, descrivere miserie per propugnare riforme sociali Carattere inavvertitamente politico-sociale: la pietà per i diseredati rappresenta un riscatto del popolo inferiore (non a caso ci sono tanti meridionali tra i veristi). Tuttavia il Verga, pessimista, sente immutabile, fatale quella legge di dolore Impersonalità programmatica, consona al temperamento scientifico. Impassibilità che può apparire indifferenza Impersonalità come disciplina, come austerità espressiva di fronte all’eccessivo autobiografismo, impassibilità che è sublimata sofferenza. L’arte, nel Verga, non poteva essere personale, perché questi aveva chiara e decisa la sua concezione della vita, concezione austera, appassionata, triste, che riscaldava di un affetto contenuto i migliori suoi racconti 51