8 euro lordi previsti per il ccnl del Pubblico Impiego.....no grazie! Esaminiamo in pillole, per quello che riguarda i pubblici dipendenti, la Finanziaria presentata il 15 ottobre in Parlamento. Dopo 6 anni di blocco contrattuale, a fronte di una perdita di salario di almeno il 20%, nella Legge di Stabilità, ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici viene “offerto” un aumento salariale medio di 8 euro lordi al mese. Ma la Legge di Stabilità non si accontenta di questa provocazione al mondo del lavoro pubblico ( 8 euro è giusto 1/10 dei famosi 80 euro dati da Renzi senza contrattazione ad alcune fasce di lavoro salariato) ma impone un nuovo insopportabile taglio alla sanità e a strutture, servizi e posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione ossia un impoverimento di altri 7 miliardi di euro che porta il nome di “spending review” e non pone alcun elemento di salvaguardia per i lavoratori delle Province che si trovano ad essere l’agnello sacrificale. Infine per tutti i lavoratori inchiodati a non andare in pensione dalla Legge Fornero non ci sarà alcun anticipo di pensionamento ma se proprio non ce la si fa più , ci sarà per il 2016 il prolungamento dell’ “opzione donna” ossia per ottenere una fuoriuscita dal lavoro anticipata di pochi anni ( solo per le donne e solo per chi ha maturato 35 anni di lavoro e ha 57 anni di età) si accetterà una pensione calcolata solo con il contributivo che comporta mediamente una corresponsione ridotta del 30% per tutta la vita, mentre dopo i 63 anni , e questo varrà anche per gli uomini, ci si potrà dimezzare il già misero stipendio lavorando in part-time. A questo attacco alle condizioni di vita si aggiunge quello ai diritti sindacali già in intinere anche senza la Finanziaria, basti pensare l'attacco al diritto di sciopero ma anche alle assemblee ___________________________________________________________________ Associazione per i Diritti dei Lavoratori Viale Cavallotti, 2 | 35124 Padova | C.F. 92233640280 | Tel 049 692171 | Fax 049 8824273 e-mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.adlcobas.org sindacali regolarmente richieste (si pensi alle vicende dei trasporti o dei lavoratori dei siti archeologici). Infine la volontà di trasformare in Legge il Testo Unico sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014 tra cgil cisl uil e Confindustria per impedire l'autoorganizzazione nei posti di lavoro. Di fronte a questo cupo scenario perchè non prefigurare una mobilitazione a partire dal basso, dai delegati rsu, dalle assemblee indette unitariamente in orari in cui possano essere visibili, possano incidere, possano comunicare? Perché delegare ancora ai soliti sindacati esperti dei tavoli nazionali, che nulla hanno inciso sul blocco contrattuale in vigore, nel Pubblico Impiego, dal 2009? Perché non creare coordinamenti di rsu su basi provinciali e regionali uniti dallo scopo di ottenere un contratto decente e la democrazia nel posto di lavoro ossia che per accedere alla trattativa di secondo livello (quello del posto di lavoro) non sia richiesta la maggior rappresentatività a livello nazionale ma quella legata al proprio luogo di lavoro. Per quello che rappresentiamo come delegati rsu eletti nei posti di lavoro, siamo a disposizione. Solo chi non lotta ha già perduto! Vogliamo il pane , la democrazia, e il diritto ad una pensione ! Padova, 18/10/2015 ADL COBAS ___________________________________________________________________ Associazione per i Diritti dei Lavoratori Viale Cavallotti, 2 | 35124 Padova | C.F. 92233640280 | Tel 049 692171 | Fax 049 8824273 e-mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.adlcobas.org