Il Tristram Shandy fra le fonti del Dada Collegamenti e documentazione Rapporto fra alcuni meccanismi e temi del Dada e l’opera letteraria Tristram Shandy di Sterne I collegamenti si basano sul riconoscimento di analogie, isomorfismi, assonanze fra le due esperienze, anche se distanti nel tempo. La documentazione cerca di rintracciare i possibili nessi storici fra il romanzo e il movimento con i suoi esponenti. • Georges Ribemont-Déssaignes, in appendice alla Storia del Dadaismo, riporta la definizione di Dada del Dizionario Larousse che fa esplicito riferimento a Sterne • G. Ribemont-Déssaignes, in “La Nouvelle Revue Française”, giugno-luglio 1931 The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman Romanzo che, agli albori del romanzo, si pone come ‘parodia del romanzo’, ne smonta i meccanismi pezzo a pezzo in una messa a nudo del procedimento narrativo/semantico. Viktor Sklovskij, Il romanzo parodistico. Tristram Shandy di Sterne, in Teoria della prosa (1925): “E’ tutto regolato, come in un quadro di Picasso”. Sir Joshua Reynolds, Ritratto di Laurence Sterne, 1760, Londra, National Portrait Gallery “La peripezia cessa di essere l’ingrediente principale; l’autore approfitta d’ogni scusa per introdurre riflessioni, aneddoti grassocci, capricci d’ogni genere, perfino scherzi come pagine bianche, pagine marmorizzate, un capitolo formato dalla sola parola alas! stampata a lettere sempre più grandi.” “Non c’è più gerarchia di soggetti, non c’è più regola di narrazione; ed è pacifico che Sterne fu il primo ad aprire la via che doveva condurre a Joyce” M. Praz, Storia della letteratura inglese, 1979 Kant, Nietzsche, Jünger Riproduzione anastatica digitale tratta da Glasgow University Library dell'ed. London J. Dodsley (an) T. Becket and P. A. Dehondt Cfr. Tzara: istruzioni per fare una poesia dadaista: “Prenez un journal, prenez des ciseaux...” 1920 Tristram Shandy precursore dell’avanguardia, del decostruzionismo, della meta-letteratura. Sterne genio settecentesco che, mentre scrive, indaga i meccanismi mentali e psicologici dell’essere umano, nella tradizione del sensismo inglese, minando i principi basilari della narrazione lineare. Prima sommaria e aurorale analogia con il Dada: movimento che, nel momento in cui si forma, nega i suoi stessi presupposti. Esperienza carica di ironia, parodia, digressione, smontaggio. Tristan Tzara, Manifesto Dada del 1918 pubblicato in “Dada”, n. 3, Zurigo 1918 • Dada non significa nulla • è una parola stampata per la prima volta nella raccolta del Cabaret Voltaire del 15.6.1916 • nella lingua africana kru significa ‘coda di vacca sacra’ • fu trovata a caso nel dizionario Petit Larousse Illustré • in rumeno e russo significa: sì, certo, è così. • in tedesco: ci vediamo, arrivederci • in italiano: la balia, la mamma, il dado • in francese: cavallo a dondolo, ma anche idea fissa • dada è il cuore delle parole, lallazione, ripetizione, nonsense e tautologia sonora In francese DADA significa cavallo, cavalluccio di legno per bambini (à dada = a cavallo). Per traslato: hobby, pallino, idea fissa (chacun a son dada) Anche in Italia nell’800 si usa il termine dada nel senso di fissazione. Nella traduzione francese e italiana del Tristram Shandy compare ripetutamente il termine dada, insieme con i suoi derivati dadaico, dadaicamente. “non hanno avuto gli uomini più saggi di tutti i tempi, non eccettuato lo stesso Salomone, i loro cavallini a dondolo, i loro dadà: cavalli da corsa, monete, conchiglie, tamburi, trombette, violini, tavolozze, grilli e farfalle?” “De gustibus non est disputandum, che sarebbe come dire: si spreca il fiato a parlare contro i dadà”. “i tratti scuri del dadà” … L’originale inglese è hobby-horse = hobby, pastime, amusement, obsession, ruling passion, child’s toy, ma anche, nell’uso settecentesco wanton/prostitute. Significati erotici e porno del termine ‘cavalcare’ Immagine ready-made del manico di scopa/cavalluccio a dondolo Sin dalla prima traduzione francese del romanzo di Sterne, l’originale hobby-horse viene reso con dada. Prima traduzione pubblicata fra il 1776 e il 1785 (M. Frénais), poi nel 1848 (Léon de Wailly) Dalla prima traduzione di Frénais viene l’uso di tradurre hobby-horse e hobby-horsical con dada (alternato a califourchon=cavalcioni), uso riportato anche nei dizionari francese (il Robert, il Larousse). Recezione di Sterne in Francia: • Voltaire definisce Sterne “Le second Rabelais d’Angleterre” • Sterne ammirato da Madame de Stael, da Nerval, da Balzac, da Xavier de Maistre, da Charles Nodier Charles Nodier, L'Histoire du roi de Bohême et de ses sept chateaux, Delangle, Paris • Manine e locuzione “cheval de bataille” in T. Tzara, Chronique zurichoise, 19151919 Seconda analogia e ricerca di documentazione Il termine dada può essere ispirato (anche) dalla lettura del Tristram Shandy da parte di Tristan Tzara. Tzara (vero nome Samuel Rosenstock, nato a Moinesti, Romania nel 1896) può averlo letto in originale o in traduzione francese. Non in rumeno, poiché il testo di Sterne viene tradotto in questa lingua solo di recente: Viata si opiniunile lui Tristram Shandy, Gentleman (tr. Mihai Miroiu si Mihai Spariosu) Cultura ‘francese’ di Tzara: a Bucarest conosce il Simbolismo e l’esperienza singolare di Urmuz, uno scrittore considerato da Ionesco “dadaista prima di dada e surrealista prima del surrealismo” Nel 1912 fonda con Jan Vinea la rivista “Simbolul” (Il simbolo), 4 numeri dal 25 ottobre al 25 dicembre del 1912 Poi la rivista “Chemarea” (L’appello) nel 1915 Sceglie come pseudonimo Samyro, poi Tristan Ruia Poi Tristan Tzara Tristan et Yseut. Les premières versions européennes, Gallimard 1995 Leggenda scozzese, passata in Cornovaglia, Bretagna e Irlanda. Drust – Drustan, re di Scozia VI-VII secolo. Il nome si ritrova scritto Tristrant, Tristrem, Tristram, anche Diristan in gallese. La caduta della r è dovuta all’influsso dell’etimologia narrativa del nome triste/hum, triste/homme (La madre di Tristano muore dopo averlo messo al mondo) “È Tris…, qualcosa così,” disse Susanna. “Non v’è al mondo nome di cristiano,” disse il curato, “che cominci così, eccetto Tristram.” “Allora è Tristram…gisto.” “Non v’è nessun gisto, grulla! Così Tristram fui chiamato e Tristram resterò fino alla fine dei miei giorni. “Malinconico bisillabo” La firma Tristan Tzara appare sulla rivista Chemarea il 4 ottobre 1915 “Il avait un temps signé Tristan qui malheureusement attirait le mauvais calembour triste-ane” Tzara est la phonétisation du mot roumain signifiant terre, pays. Madame Voronca m’a par ailleurs rapporté dans une lettre: “Je possède le feuille où il a essayé ce nouveau nom et c’est bien ‘triste in tara’, qui est devenu Tristan Tzara, c’est-à-dire Triste dans son (ou le) pays”. Ma anche… Tzara! Tsara…thoustra Prime poesie influenzate da Verhaeren, Maeterlinck, Laforgue, Baudelaire Studia Villon e Rabelais Il nome di battesimo: Tristram, versione inglese di Tristan, con assonanza dichiarata a Ermete Trismegisto. Rilevanza del nome Tristan fra i dadaisti, nella scelta dello pseudonimo: Tristan Tzara, Tristan Sauvage e prima ancora Tristan Corbière Rilevanza di Hermes Trismegisto in Duchamp e della coppia consonantica tr (Jeune triste dans un train) • M. Duchamp, Jeune homme triste dans un train, olio su cartone, 1911-12, Venezia, coll. Guggenheim • “Tr c'est tres important” • Tr = taire (tacere), ma anche • tristrain (Tristano) “Trismegisto,” disse mio padre. “Ma aspetta, tu sei come un vaso fesso, Susanna,” soggiunse mio padre: “Sei capace di portarti in testa il nome di Trismegisto per la lunghezza del corridoio senza lasciartene scappare nulla?” “Se lo posso!” replicò Susanna, sbatacchiando la porta in uno scatto di stizza. Grande rilevanza è data nel TS al tema del nome: i nomi hanno un inspiegabile potere magico sul carattere e sulla condotta. Nomen/omen Opportunità di cambiare nome, di scegliere accuratamente il nome per i figli (l’opus) Componente ermetica in Duchamp discussa da Calvesi in Duchamp invisibile, 1975 seguendo la Smaragdina Tabula di Ermete Trismegisto Ammirazione per Ermete Trismegisto di Walter Shandy “Questo Trismegisto,”continuò mio padre, tirando indietro la gamba e volgendosi allo zio Tobia, “fu il più grande, Tobia, di tutti gli esseri umani: il più grande re, il più grande legislatore, il più grande filosofo, il più grande sacerdote…” Dal libro di Calvesi, Duchamp invisibile. La costruzione del simbolo, Officina edizioni, Roma, 1975, Trascrizioni: Arturo Schwarz, Marcel Duchamp alias Rrose Selavy alias Marchan du Sel alias Belle Haleine, in “Data”, III, n. 9, autunno 1973, pp. 30 37, riportato nel libro di Calvesi alle pp. 399-406: “L’altro punto che merita d’essere menzionato in rapporto al sigillo di Ermete è che Ermete Trismegisto (‘tre volte massimo’, il patrono degli alchimisti) era chiamato anche il Padre delle Parole. L’attività di Duchamp nella linguistica, la sua invenzione non solo di parole ma di un intero nuovo linguaggio, lo autorizzano certo a condividere il soprannome del suo patrono L’impaginazione antitradizionale: pagina nera, pagina marmorizzata, capitoli brevi, uso di segni tipografici in modo calligrammatico, presenza della manicula Marcel Duchamp, Tu m’, 1918, Yale University Art Gallery, New Haven, 70x313 cm. Quadro anomalo per formato e ‘impaginazione’, decorativo e concettuale. Quadro sul ‘fare un quadro’: campioni di colore, prospettiva, ombre dei ready made, trompe l’oeil ed elementi ‘reali’ entrambi illusionistici Particolare con la mano, dipinta dal pittore di insegne A. Klang Quadro ordinato da Katherine Sophie Dreier per il soffitto del suo appartamento di New York. Lo strappo è dipinto a trompe l’oeil, le spille che lo tengono uito sono vere e così lo scovolino che sporge Tu m’aimes/Tu m’embêtes/Tu m’emmerdes/tu m’ennuies/tu m’apostrophes… ma anche tum/mut Edizione inglese moderna del Tristram Shandy Tristan Tzara, Manifesto Dada 1918 Tristan Tzara, Bilan, in “Sic”, Paris, ottobre 1919 Tristan Tzara, Boxe, in “Sic”, Paris, aprile 1919 Lajos Kassàk, Tipografia, in “Ma”, Wien, VII, maggio 1922 Poesia simultanea, da “Merz”, n. 4, luglio 1923 “Merz”, Hannover, I, ottobre 1923 Manicula, elemento studiato dalla codicologia e dalla tipografia Detto anche Fist, hand, index, pointing hand, indicator etc. appare ai margini della pagina Segno di reinvio Importanza delle mani nella lettura (manuale, manipolare, trattare/handle) Il celibato: rilevanza del personaggio dello zio Toby, scapolo, che aspira alla vedova Wadman (vedova/alchimia) Widow/Window Linea del celibato Duchamp mette a nudo i meccanismi della copula creativa (Calvesi) L’arte, come l’alchimia, è un’attività per uomini soli Cabala, giochi di parole Sterne ironizza sulla procreazione Livelli di significato, omofonie, objets trouvés del linguaggio Pseudonimi, anagrammi e giochi di parole • • • • • • • • Richard Mutt - R. Mutt (Mutter - muter) R(r)ose Selavy = ose errer c’est la vie/seul à vie - Eros c’est la vie Marchand du sel = LRA (elle erre a) = elle erra I amanartist (I aman artist) ready-made = e y a ar de md (et il y a art de md) L.H.O.O.Q= look - elle ache o o cu Tu m’ (mute) • Si j’ai fait de l’alchimie, c’est de la seule façon qui soit de nos jours admissible, c’est-à-dire sans le savoir ( sans le ça voir, sans le Savoir) • = senza saperlo, senza il sapere, senza vedere ciò (il ça, l’es). Duchamp, esercizi di calligrafia, 1894 Arte non retinico-percettiva, ma cerebrale (emisfero sinistro) La mariée mise à nu par ses célibataires, meme (Il Grande vetro) 1915-1923, Philadelphia, Museum of Art • L’opera fu finita e dichiarata incompiuta nel ‘23. Più tardi, durante un trasporto, si incrinò, e Duchamp allora la dichiarò conclusa. • Retard en verre (Ritardo in vetro) • Concetto di ritardo e di ultrasottile (retard inframince) Interpretazione di Calvesi Rappresentazione in termini alchemici dell’Assunzione della Vergine (sposa, Vergine, Maria, Mercurio) “gli scapoli servono come base architettonica della sposa, la sposa è un’apoteosi della verginità” Cfr, analoghi passi nel Tristram Shandy Regno della sposa e apparecchio celibe L’unione dei due poli genera la pietra filosofale come bianchezza o vetrificazione Documentazione Esiste un riferimento diretto al libro di Sterne? Storia della diffusione e delle traduzioni del testo: numerose in Francia a partire dal 1776 La traccia del libro si trova in Jarry, Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico, 1911 Urmuz, che Tzara conosce viene definito lo Jarry rumeno • Georges Ribemont-Déssaignes, in appendice alla Storia del Dadaismo, riporta la definizione di Dada del Dizionario Larousse che fa esplicito riferimento a Sterne • G. Ribemont-Déssaignes, in “La Nouvelle Revue Française”, giugno-luglio 1931 • Enrique Vila-Matas, Storia abbreviata della letteratura portatile (1985), immagina una congiura 'Shandy' a cui partecipano dadaisti e surrealisti (fantaletteratura) • Si Hablas Alto Nunca Digas Yo Interazione con il lettore: “Posate il libro e pensateci. Vi dò mezza giornata di tempo…” “Per farvene un concetto esatto, chiedete penna e calamaio; eccovi della carta bianca. Sedetevi, signore, dipingetela secondo la vostra idea della bellezza…”