DADA 1916 - 1923 COPERTINA DEL NUMERO UNICO DELLA RIVISTA DADA “CABARET VOLTAIRE” Con la fondazione del Cabaret Voltaire a Zurigo, il 5 febbraio 1916 nacque il movimento Dada. Promotori : il poeta e letterato tedesco Hugo Ball, il poeta e saggista rumeno Tristan Tzara, il pittore e scenografo anch’egli rumeno Marcel Janco, il pittore e scultore alsaziano Hans Arp. Il nome del cabaret allude all’ esaltazione della ragione contro l’ irrazionalità della guerra. Vi si organizzavano serate in cui avevano luogo esecuzioni musicali, letture di poesie, conferenze, mostre, produzione simultanea di opere che univano diversi linguaggi artistici, in un’atmosfera di creatività esaltante e provocatoria. ORIGINE DELLA DEFINIZIONE ? La denominazione stessa del movimento rappresentò una provocazione internazionale , in quanto il termine Dada … … non significava assolutamente nulla ! DADA : UN GRIDO CONTRO LA FOLLIA DELLA GUERRA “Mentre i cannoni tuonavano in lontananza, noi dipingevamo, recitavamo, componevamo versi e cantavamo con tutta l’anima. Eravamo alla ricerca di un’arte elementare, capace di salvare l’umanità dalla follia dell’epoca” Hans Arp Una società capace di produrre l’abominio del conflitto mondiale ha perso ogni credibilità. La sua politica, la sua ideologia, la sua arte non valgono più . Negare l’arte nelle sue forme tradizionali e contemporanee, sovvertendo l’ideologia, attaccando la follia con la follia. Arte come gioco, come protesta, come campo all’interno del quale poter mettere in discussione i pericolosi dogmi di una società accecata dal desiderio di sopraffazione. “MANIFESTO DADA” TRISTAN TZARA 1918 L’opera d’arte non deve più rappresentare la bellezza, che è morta. Non deve essere né gaia né triste, né chiara né oscura. La critica è inutile, non può esistere che soggettivamente, senza alcun carattere di universalità. FRANCIS PICABIA “FORZA COMICA” (1913-14) Arte come ricerca di forme astratte e come definizione essenziale dell’immagine: ricerca di rapporti semplici ed elementari tra linea, colore, superficie. HANS ARP “LA DEPOSIZIONE DEGLI UCCELLI E DELLE FARFALLE – RITRATTO DI TRISTAN TZARA” 1916-17 Arte creativa soggetta alle leggi dell’ imprevisto e del caso: •Rilievi •Collages •Assemblaggi disposti sul piano ed incollati casualmente READY - MADE LETTERALMENTE “PRONTO FATTO” L’artista preleva dal mondo reale oggetti banali e di uso quotidiano, proponendoli come opera d’arte. L’oggetto si sposta da una serie semantica a un’altra, acquisendo un valore trascendentale. Lo spettatore si trova a dover guardare con occhio nuovo, seguendo criteri estetici, cose con le quali è abituato a rapportarsi in modo funzionale. Marcel Duchamp “Anticipo per il braccio rotto” (1915) Ready – made Marcel Duchamp “Scolabottiglie” 1914 Ready-made rettificato Man Ray “Regalo” 1921 I centri del Dada Zurigo Berlino Colonia Hannover Parigi New York Gli artisti del Dada Marcel Duchamp Man Ray Francis Picabia Kurt Schwitters Raoul Hausmann John Heartfield MARCEL DUCHAMP “RUOTA DI BICICLETTA” (1913) Il primo ready made realizzato Combinazione di una ruota di bicicletta comprensiva di forcella con uno sgabello da cucina. “La ruota, in quanto girevole, allude al mobile, cioè al contrario del fisso; ma al fisso è qui ricondotta dal proprio fissaggio al panchetto” M. Calvesi MARCEL DUCHAMP “FONTANA” (1917) Un oggetto non solo quotidiano, ma anche in genere ritenuto indecente viene elevato ad oggetto artistico. La forma stessa assunta nella particolare posizione è quella del triangolo, simbolo del ventre materno, fonte di vita (“Fontana”) MARCEL DUCHAMP “L. H. O. O. Q.” (1919) Icona del gesto creativo libero e irridente contro i miti di ogni tempo ed età. Riflessione sul significato profondo di arte : quali sono le qualità oggettive del valore artistico? IL DADAISMO IN GERMANIA COME LOTTA POLITICA Siamo nel primo dopoguerra, uno dei momenti più drammatici della storia della nazione tedesca. Gli artisti Dada credono in un impegno insieme politico e intellettuale contro il potere militare e la società capitalistica. L’atteggiamento di Dada è più violento e rivoluzionario. IL FOTOMONTAGGIO La tecnica del fotomontaggio venne inventata dal dadaismo tedesco. Consiste nell’accostare e fondere tra loro immagini fotografiche provenienti da fonti disparate: giornali, rotocalchi, manifesti, fotografie di famiglia, libri, enciclopedie illustrate. Il materiale fotografico è utilizzato per dare nuova unità a elementi che sono di per sé senza rapporto: la frantumazione di immagini consuete prelude a una ricomposizione bizzarramente significante. Ritratto del pittore e scultore Vladimir Tatlin. Sono accostate, non senza stridore, immagini legate alle due opposte dimensioni, pubblica e privata, dell’artista. Raoul Hausmann “Tatlin a casa” (1918-19) JOHN HEARTFIELD “QUESTA È LA SALVEZZA CHE PORTANO”(1938) Artista tedesco legato al Dada berlinese (vero nome Helmut Herzfelde), finalizzò la tecnica del fotomontaggio a strumento di lotta politica e antimilitarista. L’opera si impone per la leggibilità immediata e l’essenziale partitura cromatica. KURT SCHWITTERS Il supporto pittorico viene a configurarsi come il luogo di incontro delle caotiche trame della vita. “MERZBILD ROSSFETT” (1918-19) L’assemblaggio di oggetti rinvenuti per caso evoca nuove immagini e altera il codice della comunicazione visiva tradizionale, proponendo un’osmosi ininterrotta tra arte e vita.