S T A G I O N E
D’ O P E R A
E
D I
B A L L E T T O
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Eifman Ballet San Pietroburgo
Anna Karenina
Balletto in due atti di Boris Eifman
basato sull’omonimo romanzo di Lev Tol’stoj
Prima rappresentazione a Torino
Coreografia
Boris Eifman
Musiche
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Scene
Zinovij Margolin
Costumi
Vjačeslav Okunev
Luci
Gleb Fil’štinskij
Personaggi e interpreti
Anna Karenina
Marija Abašova (3, 4, 5s)
Anastasija Sitnikova (5p, 6)
Karenin
Oleg Markov (3, 4, 5s)
Dmitrij Fišer (5p, 6)
Vronskij
Oleg Gabyšev (3, 4, 5s)
Sergej Volobuev (5p, 6)
Direttore d’orchestra
David Levi
Orchestra del Teatro Regio
Dicembre 2015: Giovedì 3 ore 20, Venerdì 4 ore 20,
Sabato 5 ore 15, Sabato 5 ore 20, Domenica 6 ore 15
Presenting Partner
Anna Karenina
Argomento
Atto I
A una festa da ballo nella residenza di famiglia, Anna Karenina, moglie dell’alto funzionario imperiale
Karenin, conosce il conte Vronskij. L’incontro con il giovane e affascinante ufficiale la turba profondamente,
tanto da incrinare il suo atteggiamento nei confronti del marito. L’infatuazione di Anna si fa più profonda
quando incontra nuovamente Vronskij a una corsa di cavalli. Anna e Vronskij si dichiarano innamorati
l’uno dell’altra. La relazione tra i due giovani e la conseguente crisi del matrimonio di Anna sono al centro
dell’attenzione della buona società di San Pietroburgo. Durante un incontro, lungamente atteso, Anna e
Vronskij sono sopraffatti dalla passione ma, dopo un confronto con il marito, Anna è colta da oscuri presentimenti. Spaventata all’idea di distruggere tutto ciò su cui è basata la sua esistenza, si dichiara pentita
e viene perdonata dal marito.
Atto II
Al circolo ufficiali, Vronskij si abbandona alla disperazione: la sua infelicità suscita compassione. Anna si
rende conto di non poter più vivere con il marito, lo abbandona e parte con Vronskij per un viaggio in Italia.
La felicità e la spensieratezza, tuttavia, vengono meno con le prime incomprensioni. Tornati in patria, i due
vengono emarginati dalla buona società. Disperata per l’isolamento cui è condannata dalle convenzioni,
Anna fugge dalla realtà rifugiandosi nelle fantasie e nelle visioni indotte dall’oppio. Il tempo passa inesorabilmente spegnendo il ricordo di un amore ormai svanito. La vita, per Anna, è ormai un peso insopportabile:
la morte, l’unica via di fuga.
Prima rappresentazione assoluta: San Pietroburgo, 31 marzo 2005.
Boris Eifman
Boris Eifman, fondatore e creatore del suo proprio teatro, del suo proprio stile e del suo proprio universo di
danza, è considerato “uno dei maggiori coreografi al mondo” e “un abile mago del teatro”. Nato in Siberia
nel 1946, sin dall’infanzia esprime i suoi sentimenti e i suoi pensieri attraverso il linguaggio del corpo, con
la danza. Nelle sue parole: «Per me, il balletto è più di una professione. È un modo di esistere, è la mia missione su questa terra. Attraverso di esso, trasmetto ciò che mi è stato dato dall’alto. Molto probabilmente,
sarei soffocato nelle mie emozioni se non avessi avuto la possibilità di esprimerle attraverso l’arte. Per me, la
coreografia è un’arte profondamente religiosa, nel senso più ampio del termine».
L’innata predisposizione per il movimento e per “l’istinto di creare coreografie” lo ha portato al Conservatorio di Leningrado a studiare presso il Dipartimento di Coreografia e, dopo, all’Accademia Vaganova, dove
ha lavorato come coreografo per dieci anni, creando coreografie per gli spettacoli degli allievi.
Nel 1977 forma la sua propria compagnia di balletto. Questo è il momento in cui ha avuto inizio la storia
di Boris Eifman, quando con il suo talento, con il sangue e il sudore, dedicandosi ventiquattro ore al giorno,
ha iniziato a creare il suo proprio teatro.
Boris Eifman combina brillantemente le avanguardie del balletto con ciò che ha imparato durante gli studi
accademici, in cui pone le sue basi. Boris Eifman afferma: «Ciò che faccio può essere definito la danza delle
emozioni, la danza libera, un nuovo linguaggio, in cui balletto classico, danza moderna e tanti altri aspetti
sono interconnessi…». I ballerini della compagnia, tutti con una formazione accademica alle spalle, devono
acquisire un nuovo linguaggio di movimento; si tratta di una coreografia di altro tipo, i cui principi fondanti
si sono delineati quando Boris Eifman ha formato il suo ensemble.
Nel corso degli anni, il suo gruppo di ballerini è diventato un vero corpo di ballo teatrale, per riflettere il metodo creativo del fondatore. In quanto artista la cui inclinazione naturale è il teatro, il suo interesse è creare
coreografie che non solo portino a variazioni di movimento, ma che facciano anche trasparire le emozioni
interiori insieme a una specifica concezione della performance. «Creo balletti in cui l’auto espressione diviene
il soggetto e in cui racchiudo teatro, filosofia e caratterizzazione dei personaggi. Sono certo che questo sarà
il tipo di balletto del futuro. Probabilmente molti miei colleghi mi seguiranno in questo percorso. Questo
percorso porta alla fine all’uomo».
Secondo Eifman, il principale soggetto e interesse dell’arte è l’uomo, l’arte riesce a incidere sul cuore delle
persone ed è in grado di parlare all’anima. Per il coreografo il balletto è un mezzo di contemplazione o, nelle
sue parole, «un’opportunità, attraverso il movimento, non solo per esprimere forme e linee, ma anche per
generare emozioni, energie, idee…».
Quasi tutte le sue produzioni narrano una storia partendo da una fonte letteraria, questo è un tratto distintivo del suo stile. Ciò corrisponde esattamente al suo credo artistico: «Questo non vuol dire che io non sia
coinvolto nel testo coreografico… necessito di una base letteraria perché desidero tuffarmi in una sorta di
regno, che sia familiare a me e al mio pubblico, e in questa familiarità cerco di scoprire e rivelare ciò che è
ancora sconosciuto…». Questa penetrazione in un regno inesplorato è il segno distintivo di Boris Eifman.
Quando si rivolge alle opere letterarie, o alle vite di personaggi come Molière, Paolo I (imperatore di Russia),
Čajkovskij o Rodin, Eifman riesce sempre a individuare sfumature nascoste, trova ciò che può sbalordire,
scopre nuove significati. Attraverso metafore visive del movimento trasmette il fulcro di un testo letterario
o della vita di un artista.
Il teatro di Eifman è spesso definito psicologico. I suoi balletti possono essere considerati psicoanalisi plastiche, nel corso dei quali viene trasmessa la profondità psicologica dei personaggi e delle storie, fittizi o reali.
Quando si dedica alle opere di grandi scrittori o alle vite di persone geniali e le traduce nel linguaggio del
balletto, si immerge nella psiche attraverso la fisicità, nell’anima attraverso il corpo e nelle idee attraverso le
parole. Il suo lessico unico e concettuale e le interpretazioni della sua compagnia segnano sempre un passo
avanti in quella dimensione fantastica in cui l’immensità del mondo interiore prende vita.
Boris Eifman è stato insignito dei seguenti riconoscimenti: “Artista del Popolo della Russia”; “Laureato al
Premio di Stato della Federazione russa”; “Golden Mask”; “Golden Soffit”; “Ordine al Merito per la Patria
della Federazione russa”.
Tat’jana Boborykina
La compagnia
L’Eifman Ballet di San Pietroburgo è stato fondato nel 1977 da Boris Eifman (il nome originale era
Leningrad New Ballet). L’idea alla base della compagnia era più che innovativa per il suo tempo: sin dall’inizio è stata concepita e sviluppata come una compagnia legata a un solo coreografo. Le prime produzioni,
Two-Voice e Boomerang, ottennero grande successo e suscitarono l’interesse del pubblico; i critici di danza
iniziarono a parlare delle nuove tendenze nel mondo della danza russa.
A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 il repertorio della compagnia si amplia, vengono presentati sempre più balletti
basati sulla letteratura classica. Il coreografo e la sua compagnia esplorano nuovi generi. Boris Eifman crea
balletti la cui caratteristica distintiva è l’utilizzo di schemi coreografici ben definiti intesi a esprimere le passioni impetuose dei personaggi delle sue creazioni, tra queste: Il duello, L’idiota, The Mad March Day, or the
Marriage of Figaro, The Legend, La dodicesima notte, Il Maestro e Margherita, Murderers.
Attualmente la compagnia è conosciuta a livello internazionale per i suoi balletti di grande fama: Tchaikovsky;
I, Don Quixote; Red Giselle, Russian Hamlet, Anna Karenina, Il gabbiano, Onegin, Rodin, Beyond Sin,
Requiem, Up & Down. Le sue creazioni vengono apprezzate non solo perché rappresentano l’alto livello del
balletto russo contemporaneo, ma anche perché trasmettono al pubblico l’immortale eredità spirituale del
mondo e della cultura russa, che è la fonte di ispirazione del coreografo e dei suoi ballerini.
Il tentativo di Boris Eifman di coinvolgere gli spettatori nel mondo infinito delle passioni umane, di formare
una liaison spirituale con il pubblico, di stupire gli spettatori con la genialità e il dinamismo della sua danza plastica, ha assicurato all’Eifman Ballet grande successo davanti alle platee dei maggiori teatri in tutto il mondo.
Boris Eifman è considerato un coreografo filosofo; egli ha a cuore i problemi della società odierna, parla
apertamente al suo pubblico dei complessi e drammatici aspetti della vita quotidiana, definisce il suo un
“balletto psicologico”. Il New York Times ha affermato: «Il mondo del balletto alla ricerca di un grande
coreografo può smettere di cercare. È Boris Eifman».
La compagnia si distingue per abile tecnica, dedizione totale e grande presenza sul palcoscenico. Fanno parte
della compagnia ballerini insigniti di importanti riconoscimenti nazionali nell’ambito della danza e vincitori
di concorsi nazionali e internazionali.
Un periodo molto importante nella storia della compagnia è iniziato nel 2011, quando il Governo di San
Pietroburgo ha sostenuto la costruzione della Boris Eifman Dance Academy, un progetto originariamente
ideato dal coreografo stesso. Nel settembre 2013 l’Accademia ha avviato il suo primo anno accademico.
Un altro importante progetto pensato dal coreografo e che vedrà la luce prossimamente è l’apertura del Boris
Eifman Dance Palace a San Pietroburgo, un nuovo centro dedicato alla danza.
La creazione di un repertorio originale della Russia moderna basato allo stesso tempo sulle ricche tradizioni
del teatro psicologico russo, accanto alla ricerca e allo sviluppo di nuove forme di coreografia del nostro
secolo, sono tra le priorità della missione artistica di Boris Eifman e della sua compagnia.
Boris Eifman Direttore artistico
La compagnia
Solisti
Marija Abašova, Ljubov’ Andreeva, Natal’ja Povoroznjuk, Anastasija Sitnikova
Dmitrij Fišer, Oleg Gabyšev, Oleg Markov, Pavel Moskvito, Igor’ Subbotin, Sergej Volobuev
Leonid Leont’ev, Lilija Liščuk, Aleksandr Solovej
Corpo di ballo
Alina Bakalova, Viktorija Beteva, Kristina Bileckaja, Jaroslavna Brykova, Marianna Čebykina,
Polina Gorbunova, Jana Gordienko, Evgenija Arutjunjan, Aleksandra Kuz’mič, Ajžan Mukatova,
Anna Ostapenko, Alina Petrovskaja, Alisa Poturaeva, Natal’ja Pozdnjakova, Anžela Prohorova,
Edelija Rister, Valerija Sokolova, Irina Spiridonova, Alina Svintinskaja, Ekaterina Trofimova,
Evgenija Volobueva, Ksenija Jascovec, Anastasija Zaberežnaja
Ivan Andreev, Vasil’ Dautov, Kirill Efremov, Aleksandr Ivanov, Anton Labunskas, Dmitrij Lunev,
Roman Nesterov, Il’ja Olejnik, Artur Petrov, Igor’ Poljakov, Konstantin Savčenko, Dmitrij Savinov,
Daniil Starkov, Rafal Tandek, Dmitrij Vorobej, Vikentij Jaskovec
Lo staff
Maître de ballet e insegnanti Valentina Morozova, Olga Kalmykova, Valerij Mihajlovskij,
Sof ’ja Elistratova, Natal’ja Moskvito, Andrej Ivanov, Oleg Paradnik, Oksana Tverdohlebova
Direttore del Balletto Gennadij Al’bert
Direttore tournée e relazioni esterne German Gureev
Direttore risorse umane Viktorija Bykova
Direttore operativo Pëtr Kostyšev
Amministratore capo Denis Belohvostikov
Capo ufficio stampa Sergej Il’čenko
Assistente tournée e relazioni esterne Anna Solov’eva
Company Manager Majja Janson
Capo ufficio amministrativo Natal’ja Kučinskaja
Amministratore senior Natal’ja Čumina
Archivista Ekaterina Ščavinskaja
Assistente al direttore generale Anastasija Smirnova
Direttore di produzione, direttore di scena Aleksej Donde • Direttore di scena Sergej Barabanov • Assistenti
al direttore di scena Vadim Šemarov, Aleksandr Jaroslavcev • Capo elettricista Jurij Timofeev • Elettricisti Vera
Lys’eva, Vladislav Potapov, Aleksandr Jur’ev • Responsabile fonica Tat’jana Ivanova • Tecnico del suono Leonid
Eremin • Fonici Julija Kudrjašova, Elena Kurinova, Lidija Mihajlova, Irina Motorkina • Cameraman Nikolaj
Nikitin • Tecnico video Jurij Matveev • Fotografo Evgenij Matveev • Macchinisti Andrej Daškov, Il’ja Duhov,
Dmitrij Gul’, Sergej Grigor’ev, Mihajl Ivankov, Evgenij Luk’jančikov, Sergej Nikiforov, Dmitrij Jakobson • Responsabile costumi Evgenija Ermolenkova • Sarte Alla Kazakova, Tat’jana Smirnova, Natal’ja Yašenkova • Trucco
Dar’ja Tokmakova, Anastasija Seliverstova • Pianisti accompagnatori Olga Ermilova, Ekaterina Fyodorova, Irina
Tsilman • Contabilità Irina Zaharova, Irina Andreeva, Svetlana Matveeva, Veronika Migunova, Tat’jana Ušakova,
Julija Miščenko • Servizio di manutenzione Marina Polevoda • Dottori-massaggiatori Aleksandr Meščerin,
Natal’ja Samojlenko
In collaborazione con ATER - Associazione Teatrale Emilia Romagna
Walter Vergnano Sovrintendente
Gastón Fournier-Facio Direttore artistico
Gianandrea Noseda Direttore musicale
Orchestra
Violini primi Stefano Vagnarelli*, Marina Bertolo,
Monica Tasinato, Elio Lercara, Carmen Lupoli,
Enrico Luxardo, Miriam Maltagliati,
Paolo Manzionna, Alessio Murgia, Ivana Nicoletta,
Luigi Presta, Laura Quaglia, Daniele Soncin,
Marta Tortia, Giuseppe Tripodi
Ottavino Roberto Baiocco
Violini secondi Cecilia Bacci*, Tomoka Osakabe,
Bartolomeo Angelillo, Silvana Balocco, Paola Bettella,
Maurizio Dore, Silvio Gasparella, See Heo See,
Fation Hoxholli, Marcello Iaconetti, Roberto Lirelli,
Anselma Martellono, Paola Pradotto
Clarinetto basso Edmondo Tedesco
Viole Enrico Carraro*, Alessandro Cipolletta,
Gustavo Fioravanti, Andrea Arcelli, Rita Bracci,
Maria Elena Eusebietti, Alma Mandolesi,
Franco Mori, Roberto Musso, Claudio Vignetta,
Giuseppe Zoppi
Violoncelli Relja Lukic*, Davide Eusebietti,
Giulio Arpinati, Eduardo Dell’Oglio,
Amedeo Fenoglio, Alfredo Giarbella,
Luisa Miroglio, Marco Mosca
Contrabbassi Davide Ghio*, Atos Canestrelli,
Fulvio Caccialupi, Andrea Cocco, Michele Lipani,
Stefano Schiavolin
Flauti Nicolò Manachino*, Maria Siracusa
Oboi Luigi Finetto*, Stefano Simondi
Corno inglese Alessandro Cammilli
Clarinetti Alessandro Dorella*, Andrea Scaffardi
Fagotti Sofía Haydee Almanza Saavedra*,
Angela Gravina, Orazio Lodin
Corni Ugo Favaro*, Pierluigi Filagna, Fabrizio
Dindo, Evandro Merisio
Trombe Sandro Angotti*, Marco Rigoletti,
Paolo Paravagna, Enrico Negro
Tromboni Vincent Lepape*, Enrico Avico,
Marco Tempesta
Tuba Rudy Colusso
Timpani Ranieri Paluselli*
Percussioni Lavinio Carminati, Sergio Meola,
Andrea Vigliocco
Arpa Elena Corni
* prime parti
Direttore dell’allestimento Saverio Santoliquido • Direttore di scena Vittorio Borrelli • Maestro alla fonica
Marco Rimicci • Archivio musicale Alessandra Calabrese • Servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto
Realizzazione allestimenti Claudia Boasso • Servizi di vestizione Laura Viglione • Luci di scena e fonica Andrea
Anfossi • Coordinatore di progetto Enzo Busco
Si ringraziano:
la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori Stefano Vagnarelli (violino
Francesco Ruggeri, Cremona 1686), Cecilia Bacci (violino Santo Serafino, Venezia 1725), Enrico Carraro (viola Giovanni
Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.), Relja Lukic (violoncello Giovanni Francesco Celoniato, Torino 1732), Marina Bertolo
(violino Carlo Ferdinando Landolfi, Milano 1751) e Bartolomeo Angelillo (violino Bernardo Calcanius, Genova 1756)
la Fondazione Zegna per il contributo dato al vincitore del Concorso per Prima viola
Prada e il FAI per il nuovo sipario donato al Teatro Regio
Questa scheda di sala è scaricabile dal sito del Teatro Regio all’indirizzo www.teatroregio.torino.it/node/5261
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© Teatro Regio Torino
Prezzo: € 0,50 (IVA inclusa)
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Eifman Ballet San Pietroburgo