Competenze del Tecnico di Fisiopatologia Respiratoria Michele Guerini Università degli Studi di Brescia-Spedali Civili di Brescia Le malattie dell’apparato respiratorio sono in costante aumento e sono nel loro complesso la seconda causa di morte in Italia. In questo contesto ogni struttura del S.S.N., sia essa pubblica o privata, presso cui è esistente un’unità operativa di Pneumologia, si è dotata di personale che svolge mansioni specifiche in qualità di Tecnico di Fisiopatologia Respiratoria, di Infermiere di Area Pneumologica, di Fisioterapista Respiratorio. Tutte professioni sanitarie che però non rientrano attualmente nell’elenco delle figure professionali riconosciute dal SSN. Purtroppo lo svolgimento di queste mansioni viene spesso affidato a soggetti che non hanno alle spalle una specifica formazione, come se la conoscenza della funzione respiratoria non fosse una condizione fondamentale nella diagnostica delle malattie dell’apparato respiratorio. • 800 Laboratori • 4000 Operatori La maggior parte di queste persone sono state formate affiancandole a colleghi esperti (?) per un periodo di varia durata. Censimento AIPO-AITFR 1999 DOES TECHNICIAN TRAINING AFFECT SPIROMETRY? 1. It is possible to perform high quality spirometry, complying with ATS/ERS guidelines 2. Training improves the quality of FVC maneuvers and is essential for optimal diagnosis and management of pulmonary disorders 3. The optimal format and exact content of spirometry courses remains to be established Derom E et al. ERJ 2008 ;31:197-203 Luciano Pesce Primario Divisione di Pneumologia Cittadella (PD) Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio 1993, 1-6 !!!!! “I colleghi Radiologi e Laboratoristi preparano i «loro tecnici» per ben 3 anni di corso. Noi Pneumologi, almeno in Italia, affidiamo un settore delicato come la diagnostica funzionale polmonare a «operatori» che non sempre garantiscono adeguate capacità.” “ Forse è tempo che anche noi Pneumologi si eserciti pressioni sui politici affinché le prove di funzionalità polmonare non siano affidate a chicchessia, ma ad una figura professionale ben individuata nel SSN: il tecnico di funzionalità polmonare le cui mansioni devono essere precisate e la cui esperienza garantita da un curriculum formativo-scolastico adeguato.” IL TECNICO DI FISIOPATOLOGIA RESPIRATORIA IN EUROPA PAESI IN CUI E’ RICONOSCIUTO E la nostra realtà? Sito Internet www.aitfr.com E la nostra realtà /2 ? Linee guida ATS/ ERS Il Tecnico di Fisiopatologia Respiratoria dovrebbe: 1. Avere completato studi secondari 2. Frequentare successivamente un training biennale Linee guida ATS/ERS 1. Familiarità con la teoria e gli aspetti pratici 2. Capacità di eseguire tutte le misurazioni 3. Capacità di eseguire tutte le tarature necessarie 4. Controllo sull’igiene 5. Capacità di eseguire i controlli di qualità 6. Avere conoscenza della fisiologia del polmone e delle patologie coinvolte Competenze del tecnico di fisiopatologia respiratoria • Calibrazione e taratura strumenti • Esecuzione e validazione test • Manutenzione e igiene • Raccolta anamnesi ed osservazione del paziente durante le prove Qualsiasi misura è affetta da errore, e questo è inevitabile. L’importante è conoscere, controllare e minimizzare la sua entità. Taratura Operazione che permette di definire le caratteristiche metrologiche di uno strumento,allo scopo di definirne la precisione. Calibrazione È l’operazione in cui uno strumento di misura viene regolato in modo da migliorarne l’accuratezza; l’operazione richiede il confronto con misure di riferimento prodotte utilizzando uno strumento campione. In altre parole, la taratura fa una “fotografia” dello strumento, la calibrazione cerca di migliorarne le caratteristiche. Anche se le due operazioni perseguono scopi differenti, di fatto sono strettamente correlate. Questo sia perché nell’esecuzione pratica si assomigliano, sia perché nella corretta gestione della strumentazione, si integrano. Strumento Calibrazione Taratura NO Analisi risultati Accettabili? NO Ripetere taratura Accettabile? SI Esecuzione test SI Le manovre di taratura delle apparecchiature rappresentano il momento più importante del controllo di qualità. Devono essere eseguite quotidianamente E’ consigliabile utilizzare un diario che registri la cadenza di manovre tecniche, come quella di calibrazione, nel quale vengano annotati i tempi e la natura degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle apparecchiature. ATPS BTPS !!!!! Aggiornamento quotidiano (anche ripetuto durante la giornata) della temperatura,della pressione atmosferica, della umidità relativa L’impatto della misura dei parametri respiratori sulle scelte diagnostico-terapeutiche richiede necessariamente una estrema accuratezza e precisione delle misure stesse L’Accuratezza è la differenza sistematica tra il valore “vero” ed il “valore misurato”. Essa dipende dalla linearità del sistema, dalla sua risposta in frequenza, dalla sensibilità alle condizioni ambientali, di calibrazione ed dalla adeguatezza dei fattori di calibrazione. (ATS-ERS 2004 3%+0.5% della siringa). La Precisione, denominata anche “riproducibilità”, è la differenza numerica percentuale tra le misure ripetute. (Quanjer PH, Tammeling GJ et al. Eur Respir J 1993; 6 (Suppl. 16): 5-40) Accuratezza SI NO Precisione SI NO Riguardo l’esecuzione di misure che richiedono l’utilizzo di gas, è raccomandata l’attenta gestione delle bombole contenenti le miscele. Al cambio di ogni bombola va aggiornata la concentrazione dei gas all’interno del software dell’apparecchio. Durante l’esecuzione delle prove di funzionalità respiratoria avvengono tre diverse interazioni: • tra soggetto e strumento • tra tecnico e soggetto • tra tecnico e strumento Per ottenere Test di Funzionalità respiratoria validi ed attendibili non è possibile prescindere dalla collaborazione del Paziente. Il risultato dei tests, essendo legato all'esecuzione di manovre respiratorie non consuete, è grandemente dipendente dalla collaborazione del soggetto in esame. Risulta perciò fondamentale l’operato del tecnico, che deve essere in grado di ottenere la miglior performance dal soggetto in esame e valutare la corretta esecuzione delle manovre respiratorie. Cause più comuni di mancata collaborazione/1 Difficoltà di esecuzione Il soggetto, pur disponibile ad eseguire l’esame, non è in grado di collaborare, anche quando l’operatore si sia adoperato al massimo per istruirlo, perché incapace (per vari motivi) ad eseguire in modo corretto le manovre richieste o perché influenzato da una eccessiva emotività Cause più comuni di mancata collaborazione/2 Mancanza di disponibilità Può accadere che faccia difetto proprio la disponibilità del soggetto, venendo cioè a mancare una sufficiente motivazione ad eseguire in modo corretto l’esame; ciò può essere dovuto in parte anche a scarse informazioni che il soggetto possiede circa la finalità dell’esame e i vantaggi che ne derivano. BACK EXTRAPOLATION F(L/s) V(L) V(L) T(sec) Sul grafico volume/tempo, a partire dal punto di massima pendenza (picco di flusso) si traccia la retta di massima pendenza che vada incontrarsi con il prolungamento della retta orizzontale di apnea.Il punto così definito diventa il punto di inizio di espirazione teorico. FEV1 = 2.89 L DtPEF = 143 msec Volume (l) Flow (l/s) Flow (l/s) DtPEF FEV1 = 2.55 L DtPEF = 65 msec Volume (l) Igiene Trasmissione da contatto diretto • patologie delle alte vie aeree • infezioni enteriche • infezioni sangue-veicolate (lesioni orali) Strumentazione a rischio: • boccagli • superfici prossimali di valvole e tubi ATS/ERS: Eur Respir J 2005; 26: 153-161 Trasmissione da contatto indiretto • • • • TBC infezioni virali infezioni opportunistiche polmoniti nosocomiali aerosol durante espirazione forzata Strumentazione a rischio: valvole e tubi mani e materiale ATS/ERS: Eur Respir J 2005; 26: 153-161 Effetti batteriologici delle procedure di pulizia delle mani non lavate non asciugate bene asciugate con disinfettante Definizioni • Lavaggio – Rimozione meccanica di sporco e parti organiche al fine di prevenire la proliferazione dei microorganismi • Disinfezione – Inattivazione dei microorganismi patogeni, ma le spore normalmente sopravvivono • Sterilizzazione – Inattivazione di tutti i microorganismi comprese le spore Procedure di disinfezione di routine (ATS/ERS) • Materiale a contatto diretto con la superficie delle mucose o soggetto condensazione nell’apparecchiatura: • Sterilizzare, disinfettare o gettare dopo l’uso: boccagli, pinze nasali, tubi di connessione prossimali • Tra i pazienti • Risciacquare almeno 5 volte l’aria degli spirometri a circuito chiuso • Decontaminare i tubi degli spirometri a circuito chiuso o cambiare dopo ogni paziente • Idem per le parti soggette a rebreathing negli spirometri a circuito aperto • Nebulizzatori • Sistemi a circuito chiuso: frequenza non stabilita • Campana • Acqua Colonizzazione delle apparecchiature • spirometri a campana > che pneumotacografi • Burgos F, et al. ERJ 1996; 9:2612-17 • come in molti altri studi, non è stato possiblile dimostrare la trasmissione di patogeni • dopo 5 minuti di intervallo non si trova traccia di E.Coli aerosolizzata nei tubi • Hiebert T, et al. AJRCCMed 1999; 159:610-612 Se ne raccomanda fortemente l’uso Filtro antimicrobico e boccaglio di tipo monouso. Attenzione alla resistenza dichiarata dal costruttore perché può eccedere il limite fissato dall’ATS (Resistenza al flusso: < 1.5 cm H2O/l/s ad un flusso di 14 l/s). Meglio usare filtri validati da lavori pubblicati in letteratura. L. Fuso, D. Accardo, G. Bevignani, E. Ferrante, A. Della Corte, R. Pistelli, Eur Respir J, 1995;8:314317, hanno verificato che gli effetti del filtro sui test respiratori rientrano ampiamente nella accettata variabilità strumentale di queste misure (3%). Raccolta anamnesi e osservazione del paziente durante le prove Controindicazioni Storia di fumo Terapia in corso e sua sospensione Tosse Rumori in-espiratori Pattern respiratorio PROVE DI FUNZIONALITA’ RESPIRATORIA 1° LIVELLO • Manovra di Capacità Vitale Lenta (VC-IC-ERV-TV-RR) • Curva flusso-volume massimale (basale e post-broncodilatatore) •Test di bronco-stimolazione aspecifica 2° LIVELLO • Volumi polmonari statici (TLC, FRC, RV) • Diffusione alveolo-capillare (DLCO) • Valutazione della flusso limitazione esp. (NEP-GEM-CAM) • Misura del volume di chiusura (CV-CC) 3° LIVELLO • Compliance polmonare (Statica, Dinamica, RR-dipendente) • Control of breathing (Sensibilità chemocettori alla CO2) (Sensibiltà chemocettori periferici alla ipo-O2) Tests per la valutazione della distribuzione ventilatoria e perfusoria (scintigrafia polmonare con MAA marcati) Tests per valutare la forza dei muscoli respiratori (ad es.: MIP e MEP) Tests da sforzo (6 minute walking test, Shuttle walking test, Test da sforzo cardio-respiratorio incrementale) Polisonnografia (completa - cardiorespiratoria) R.O. Crapo MD