n. 2/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata COP 2/10 27-01-2010 15:58 Pagina 1 Esperienza Mensile di attualità, cultura e informazione PRIMO PIANO: Sforbiciare? Può essere impossibile I GRANDI FIUMI: Il Danubio UOMINI E AZIENDE: Gruppo Camastra TORNA D’ATTUALITÀ’ LA NOSTRA PROPOSTA SULLE PENSIONI D’ANNATA sierra silvana 13 27-01-2010 16:09 Pagina II SELVA DI FASANO - PUGLIA - VALLE D’ITRIA H otel S ierra S ilvana**** ARTE – NATURA – ENOGASTRONOMIA – MARE – RELAX – ESCURSIONI Situato sulle colline che circondano Fasano, graziosa cittadina sulla costa barese, in un’ oasi di verde, immerso nel fascino della natura, l‘Hotel Sierra Silvana offre un raffinato Resort a 4 Stelle per sereni soggiorni di relax, nell’inconfondibile atmosfera dei parchi naturali di Puglia. 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Belhadi (Personaggi del passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy). AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi (Economia). OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e virtù). R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa (Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite), Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna (Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola), Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy (Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo). HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi, Dedy Ferrari Clerici, Alberto U. Rogi, Corrado Sansa, Giorgio Torres, Maria Luisa Urbano. GRAFICA Annalisa Gatti IMPAGINAZIONE Roberta Greco SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini EDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’Azienda Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma Tel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076 e-mail: [email protected] www.anla.it PUBBLICITÀ DIRETTA FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA 19/5/1977 n. 16824 RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI Terenzio Grazini ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e successive modificazioni. Tiratura media copie 120.000 Finito di stampare il 02-02-2010 Federazione Italiana Editori Giornali A.N.L.A. Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale Codice Fiscale: 80031930581 PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini, Franco Panzolini. Pagina 3 SOMMARIO OPINIONI Editoriale – Pensioni congelate.....................................................................................5 Vizi e virtù – Smania di piacere ....................................................................................6 Visti da fuori – Quando la terra trema ..........................................................................7 Primo piano – Sforbiciare? Può essere addirittura impossibile.................................8-9 AFFARI SOCIALI Dai lettori ...............................................................................................................10-12 Il fatto • Tanti giovanissimi vittime del cyberbullismo • Non dite… ma dite… • I 91 anni di Giulio Andreotti Previdenza - E’ l’ora del contributivo ...................................................................14-15 Sanità - Salute on-line ...........................................................................................15-16 Fisco - Gli interessi sui rimborsi dell’Irpef..................................................................16 Legale - Cause troppo lunghe? Evitiamole .................................................................17 Economia - Oroscopi e mercati...................................................................................18 VIAGGI Gioielli d’Italia – Ravenna e i suoi mosaici .........................................................20-21 I grandi fiumi – Il Danubio ...................................................................................22-23 L’ITALIA CHE LAVORA Uomini e Aziende - Gruppo Camastra...................................................................24-27 NOTIZIE ANLA..................................................................................................28-38 Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Gruppo Seniores Galileo Avionica, Gruppo Seniores Oto Melara, Gruppo Seniores Thalex Alenia Space Italia, Gruppo Seniores Alenia Aermacchi), Circolo Anziani del Lavoro Acc Sezione di Mel, Circolo Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi, Gani-Ilva Bagnoli, Ges-Gruppo Seniores Edison, Gruppo Esperienza angelici, Gruppo Seniores Fondiaria Sai, Gruppo Seniores Telecom-Italia, Ina Assitalia, Riello Bruciatori, Savio Marcello, Schneider Electric-Magrini Galileo, Seniores Palazzetti. Anla Marche, Anla Toscana. Anla Bergamo, Anla Trieste. Lettere, arte, storia e via via. Made in Italy - Dal cibo agli abiti troppe imitazioni ..................................................39 STORIE L’intervista - Erika Di Marino ..............................................................................40-41 Personaggi del passato- Matteo Ricci...................................................................42-43 Italia per bene - Ceramiche bellissime, con un occhio all’antico .............................44 ATTUALITÀ Scienza e tecnica - Sotto il Mediterraneo dall’Europa all’Africa ..............................45 Sport - Il gioco delle bocce ………. ......................................................................48-49 La rivincita degli italiani in Inghilterra …………………......................................50-51 Cultura - Tutto Caravaggio....................................................................................52-54 Il libro del mese - Le grandi Mostre ESPERIENZA FAMIGLIA Consigli per la casa ....................................................................................................55 Medicina – La stipsi ...................................................................................................56 Posta condominiale.....................................................................................................57 Monete – Tanti falsi e tanti furti ..................................................................................58 Francobolli – Lettere d’amore ....................................................................................59 Computer – Per dare speranza ....................................................................................60 Facebook meglio di Sherlock Holmes Collezionismo – 33 giri e long play tornano ora di moda ..........................................61 Civiltà della tavola – Segnali di aumento per la sosta al bar .............................. 62-63 Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (2)..............................................63 Nel dopoguerra: incertezza e ripresa Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ..............................................64 Animali – Qualche regola – e cura – per cani e gatti ..................................................65 Auto – Sicurezza a trazione integrale ..........................................................................65 Oroscopo ....................................................................................................................66 alberghi 4-19 26-01-2010 12:19 Pagina 19 Ceriale Casa Vac anz e Riviera dei Fiori Mary ––––––––––––––––––––––––––––– Via Orti, 59 - 17023 Ceriale (Sv) ––––––––––––––––––––––––––––– Per informazioni e prenotazioni tel. 0182/990187 Una casa albergo a 50 metri dal mare con Minialloggi arredati, corredati e con TV; cambio biancheria, Riscaldamento centrale. 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EDITORIALE 25-01-2010 16:47 Pagina 5 OPINIONI EDITORIALE di Franco Panzolini PENSIONI CONGELATE M Cassa integrazio- Una grande mostra a Roma, alle Scuderie ne, l’indennità di del Quirinale, dedicata al Caravaggio, disoccupazione e sommo pittore del ‘500 italiano, capace di influenzare tutta l’arte a venire (v. anche le provvidenze per il servizio a pag. 52). Da qui la copertina le famiglie pove- di questo numero di Esperienza, con il quadro-capolavoro: “Canestro di frutta” re. Di fronte a queste esigenze, avanzare i diritti dei pensionati è un’impresa titanica. Ma non vogliamo, né dobbiamo demordere. Non stiamo a ripetere quanto già detto e scritto sulla necessità di compiere finalmente un atto di giustizia sociale nei confronti dei pensionati, che con il trascorrere del tempo si trovano con un trattamento previdenziale sempre più insufficiente per effetto della perdita del potere di acquisto, ormai tutti, perfino chi fino a ieri è stato inerte, condividono questa necessità. I sindacati si stanno muovendo e hanno chiesto al governo un incontro per concordare interventi sull’adeguamento delle pensioni. «I governi, tutti i governi degli ultimi quindici anni, hanno tradito i pensionati, soprattutto quelli con i redditi più bassi. Nessuno ha mai fatto nulla per permettergli di recuperare almeno in parte quanto perso con l’aumento del costo della vita. Le pensioni di base sono state esposte al vortice dei prezzi nell’ultimo decennio con l’euro e poi non hanno avuto mai fino in fondo la restituzione che esisteva quando le pensioni erano legate ai salari». Sono, queste, dichiarazioni del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, pubblicate sul Corriere della Sera del 7 gennaio scorso. Il primo intervento legislativo fattibile in tempi brevi è quello sulla riforma del paniere. Noi lo abbiamo chiesto con l’art. 1 della proposta di legge sulle pensioni d’annata, ora troviamo il favore dei sindacati; ben venga, anche perché noi non rivendichiamo alcuna paternità sull’iniziativa, il nostro interesse è che si faccia e si faccia presto, anche se non ci dispiacerebbe essere consultati. Riteniamo infatti che, in una fase di bassa inflazione, anche un paniere di indici di prezzi al consumo dedicato solo ai pensionati, sarebbe appena sufficiente per “scongelare” le pensioni, ma non risolverebbe il problema della progressiva perdita del loro potere di acquisto. Per centrare l’obiettivo di “assicurare il mantenimento del potere di acquisto di qualsiasi trattamento pensionistico”, come recita l’avvio della nostra proposta, occorre ipotizzare un paniere diverso con un indice di inflazione diverso. (V. box a pag. 15) inimo storico dell’inflazione nel 2009, perequazioni 2010 dello 0,7 per cento, potere di acquisto delle famiglie in calo dell’1,6 per cento, sono indici comunicati dall’Istat con riferimento alle pensioni in atto. Mai così penalizzate da quando nel 1992 furono escluse dall’aggancio alla dinamica retributiva, nemmeno era mai accaduto che la pensione di gennaio fosse inferiore a quella di novembre dell’anno precedente. A simile scenario così deprimente, si aggiunga che i pensionati sono l’unica categoria in Italia che non ha la possibilità di far sentire in modo efficace la propria voce: non ha poteri sindacali perché ormai fuori dalla contrattazione collettiva di lavoro, non ha forza incisiva essendo priva del diritto di sciopero, non una controparte con la quale poter discutere, non sa con chi e come protestare. Si aggiunga infine che la recessione economica non è ancora terminata, anche se gli esperti dicono che la crisi è ormai alle spalle; non certamente però quella dei pensionati! Abbiamo, noi dell’Anla, la possibilità di rappresentare alle istituzioni le difficoltà in cui si trovano i pensionati, soprattutto quelli “di annata”, dopo che abbiamo, insieme con l’Ugaf e l’Anse, presentato al Senato il 3 giugno 2008 una proposta di iniziativa popolare, assegnata alla Commissione Lavoro che, ad oggi, non ne ha ancora iniziata la discussione? Eppure non abbiano mai smesso di sollecitarne l’esame, come non abbiamo ceduto allo scoraggiamento invitando tutti i soci che ce lo chiedevano a non disperare. La nostra finalità resta quella del passaggio in aula della proposta, occasione che ci permetterebbe di portare l’iniziativa all’attenzione dei politici e dell’opinione pubblica con una manifestazione nazionale, alla quale sarebbero invitati esponenti di tutti i partiti politici e dei sindacati, del tipo di quella che organizzammo a Roma il 24 novembre 1999 per la presentazione della nostra iniziativa sulla perequazione delle pensioni e sulla reversibilità, di cui l’art. 3 relativo al cumulo tra pensioni e reddito da lavoro trovò applicazione legislativa. I tempi sono però lunghi e la nostra proposta del 2008 non trova adesioni in Parlamento perché, come hanno detto i ministri dell’Economia e del Welfare, in tempo di crisi e con il debito pubblico come non mai così elevato non ci sono fondi disponibili per l’aumento della spesa pensionistica, le uniche spese sociali sono il finanziamento della 5 VIZI E VIRTù 6 26-01-2010 12:14 Pagina 6 OPINIONI di Maria Venturi VIZI E VIRTU’ SMANIA DI PIACERE O gni trasmissione televisiva ha il suo “trucco e parrucco”, ovvero un piccolo salone di bellezza dove mani esperte ti rimettono in forma a colpi di spazzola, phon, matitoni, ombretti, lucidalabbra, fondotinta. Il servizio, limitato nei prodotti, funziona anche per gli uomini. Diversamente da qualche anno fa, nessuno si sottrae più al rituale del ritocchino. Apparire al meglio non è soltanto vanità o dovere di ruolo per chi, come molti attori e cantanti, deve mantenere anche il proprio appeal fisico: oggi anche l’anziana scienziata, l’illustre primario, l’opinionista rigorosa e l’anonima ospite assunta alla notorietà d’un giorno fanno una sosta nel “trucco e parrucco” prima di prendere posto nelle poltroncine d’un talk show o di un programma d’intrattenimento. Tra queste ospiti figurano assai spesso le madri di bambine sparite, di ragazzi ammazzati da un pirata della strada, di figlie barbaramente uccise: sono donne straziate e dalla vita distrutta che chiedono giustizia, denunciano omertà, chiedono attraverso il piccolo schermo la solidarietà dell’opinione pubblica. Lo confesso: inizialmente mi creava un certo disagio vedere i loro capelli stirati e gonfiati da phon, i loro occhi truccati con cura, i loro visi ammorbiditi e imbelliti dal maquillage. Mi sembrava che la cura dell’immagine mal si conciliasse con l’autentico dolore. Ma, come per una illuminazione, questo disagio è presto scomparso. Una forma di razzismo si è sicuramente radicata nel nostro Paese: se ti porti una croce sulle spalle, devi farlo con eleganza, con compostezza. Capelli spettinati, occhi gonfi, viso devastato? I telespettatori si raggelerebbero e ti considererebbero una persona aliena in un mondo che è dominato dalla cultura dell’essere belli e giovani “al massimo” per piacere. Ci piace chi si adegua. La solidarietà dell’opinione pubblica è tanto più compartecipe quanto più la vittima (o i presunti colpevoli) “fanno immagine” per estrazione sociale, notorietà, gradevolezza fisica. E qui il discorso si allarga, virando verso un nuovo “vizio” che va oltre il bon ton del dolore: la smania del consenso. La libertà che ci è stata tolta dall’evolversi dei costumi è quella di essere noi stessi: vestirci come vogliamo, frequentare chi ci piace, dire quello che realmente pensiamo, isolarci se siamo di malumore, assecondare allegramente le nostre inclinazioni, prendere le distanze dai diktat delle mode, troncare i rapporti con gli ipocriti e i furbetti, avere il coraggio di sbagliare e di chiedere scusa. Tutto questo ha un prezzo che pochi, ormai, sono disposti a pagare: perdere quel consenso di cui non possiamo fare a meno. Siamo diventati come i nostri politici: vorremmo piacere a tutti, una critica ci manda in crisi, e per superarla ci affrettiamo a rientrare nei ranghi, dimenticando che l’unanimità è un’utopia e che la recita per raggiungerla è faticosa come l’inseguimento della bellezza senza fine. Coatti e aggregati nella ricerca della simpatia e dell’approvazione, stiamo perdendo anche l’individualità: la recita ha un identico copione che esige gli stessi comportamenti e le stesse regole. I pochi spiriti liberi sono, televisivamente, ospiti scomodi e sbrigativamente etichettati come antipatici. Ci disturbano. Sono voci fuori dal coro: gli extrasociali di casa nostra ai quali vanamente chiediamo ■ di “integrarsi”. 6 visti da fuori 7 27-01-2010 16:10 Pagina 7 OPINIONI VISTI DA FUORI QUANDO LA TERRA TREMA 200 mila morti (e fra i dispersi una decina di italiani), 300 mila feriti, cadaveri insepolti per le strade, e un rischio di epidemie. Questo il bilancio del sisma che ha colpito Haiti cancellando non poche città. Immediata la solidarietà internazionale, gli Stati Uniti in testa (e anche l’Italia ha fatto la sua parte, incaricata fra l’altro di coordinare gli aiuti dalla Comunità Europea). Ma di certo ci vorranno anni prima di rimarginare simili ferite 7 primo piano 9 25-01-2010 10:27 Pagina 8 OPINIONI di Alberto U. Rogi PRIMO PIANO SFORBICIARE? PUO’ ESSERE ADDIRITTURA IMPOSSIBILE Ce lo insegna l’eterna vicenda di una riduzione del nostro personale politico T utto è rinviato, quantomeno fino al 2011 prossimo venturo, si intende la riforma di Comuni e Province per ciò che concerne la cronica sovrabbondanza del personale politico che li contraddistingue. Salvi anche – sempre fino al 2011, allorché la complessa materia verrà nuovamente affrontata – i Consigli circoscrizionali delle grandi città, di cui era prevista l’abolizione totale. Cosa che ha indotto un accorto notista politico – Mario Ajello, sul “Messaggero” – a intitolare così un suo corsivo scritto al vetriolo: “Sforbiciare è impossibile”. Vedremo da qui al 2011 se Ajello ha avuto ragione. Il fatto rimane che al dilagare di carrozzoni e poltrone che a livello di amministrazioni locali distingue il nostro Paese, in apparenza non c‘è rimedio, o che il rimedio è difficile da trovare tante sono le “accortezze” per restare in sella e spillare soldi ai normali cittadini. Si parte dalle Comunità montane, dichiarate tali magari con un dislivello di appena qualche decina di metri, e qui qualcosa è stato fatto per porre termine all’anomalia. C’è comunque qualcuno da “aiutare”? Ecco pronta una bella consulen- za esterna; e viene spontaneo di incoraggiare il governo a vedere se davvero siano tutte necessarie, o piuttosto un regalo fatto agli amici degli amici. Lo aveva promesso il leghista Calderoli («Cinquantamila poltrone in meno, parola di ministro») il che avrebbe dovuto dire l’addio a tutta quella pletora di minitroni e strapuntini che distingue il nostro sistema politico-amministrativo. Un esempio fra i tanti, la nomina accanto ai consiglieri e ai sindaci di una figura del tutto anomala in ogni altro Paese, ovvero del presidente dell’assemblea, comunale o provinciale, un incarico che in realtà toccherebbe d’obbligo ai sindaci o ai presidenti provinciali. In tal modo qualcosa in più si è aggiunta al serbatoio di incarichi politici e parapolitici disseminato nel paesaggio italiano, fin nei suoi angoli più reconditi e in apparenza irrag- 8 giungibili. Con D’Alema la bicamerale del 1998 discusse con tutta la serietà del caso di abolire le Province, nel quadro, come si disse , di “una razionalizzazione delle spese” pur senza farsi troppe illusioni. In effetti, come ebbe a dire un autorevole esponente di quella bicamerale: «Ci vorrebbe una grande ondata popolare» di indignazione, come si intendeva, visto che di fronte ai sacrifici richiesti ai cittadini il mondo politico non ne faceva nemmeno uno. Ma quanto ci costa quell’insieme di poltrone inutili, tanto care a quel sistema Italia così diverso dal resto del sistema Europa? Ebbene, una cifra totale è difficile da definire, anche perché le Province di Trento e Bolzano sono una entità a parte. E anche quelle siciliane hanno regole loro proprie. Ci sono tuttavia stime che parlano di stipendi per oltre 61 milioni di euro, ai quali si aggiungerebbe una spesa generale di altri 17 milioni di euro per gli incarichi del sottopotere, o se si preferisce di minor privilegio, dal nord al sud, dal Manzanarre al Reno, e si tratta di un fenomeno che tocca ogni sponda politica, sinistra, centro, o destra che sia, in molti casi, tra voci e sottovoci di spesa superando addirittura i limiti delle indennità parlamentari, che già di per primo piano 9 25-01-2010 10:28 Pagina 9 sé non sono cosa da poco. Anche perché nell’arte di gonfiare quella che si fa fatica a chiamare una bustapaga i nostri politici sono dei maestri. La rammentate la decisione di assegnare ad ogni parlamentare un portaborse – o segretario che dir si voglia – pagato dallo Stato, cioè dai contribuenti? Va aggiunto che non furono pochi quei parlamentari che a un tale incarico promossero le mogli. Che diamine, in famiglia due stipendi sono meglio di uno. Perché in effetti l’esempio viene dall’alto. Viene cioè da quel Parlamento – Camera e Senato - che nell’accavallarsi di promesse di riforma, nei fatti poi non si riesce a riformare. Gli stipendi? Si è detto e ridetto che quelli dei nostri deputati e senatori sono fra i più alti in Europa, e una sforbiciata anche qui non ci starebbe male. Provateci tuttavia anche a togliere un solo centesimo dalle tasche dei rappresentati del popolo! Sono urla, recriminazioni, pianti a non finire. La politica ovviamente costa; ma da noi il costo è over-size, cioè fuori misura. Inutile tuttavia ogni promessa di risparmio, ogni euro gettato dalla porta ci mette un attimo a rientrare dalla finestra. Ovvio che si prometta anche di ridurre il numero dei parlamentari, certamente abnorme alla Camera come al Senato. Solo che finora non se ne è fatto nulla. O meglio, non si è riusciti a far qualcosa. Le spese spicciole vanno di pari passo. Perché le pensioni dei nostri parlamentari sono così alte e garantite da un pur breve passaggio in Parlamento? Perché per esempio l’ex parlamentare X, seppure bocciato dal corpo elettorale, continua a godere della tessera gratuita per il resto della propria esistenza per i viaggi in autostrada? Qui ci fermiamo, perché le lamentele potrebbero continuare a lungo. Le lamentele, del semplice cittadino torchiato dalle tasse, ma che nulla può fare contro i potenti ■ che lo governano. C ONVENZIONE A NLA B ANC A S ELLA • I servizi agevolati possono essere utilizzati presso... • gli sportelli presenti sul territorio nazionale • con Internet Banking (è un servizio che permette di gestire i propri risparmi da casa, dalla sede di lavoro o da qualsiasi postazione Internet. E’ uno sportello a disposizione 24 ore su 24 senza limiti di orario e problemi di tempo. 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Stanglini nel primo numero di Esperienza. Vorrei sapere se nel frattempo è stato approvato il decreto legislativo che, in attuazione della delega data al Governo con la legge n. 247 del 2007, poi trasferita nella Finanziaria 2007 ed infine prevista dal decreto legge n. 112 del 2008, i lavoratori che hanno svolto, o svolgono, lavori usuranti potranno finalmente vedersi applicai i benefici previdenziali tanto attesi. La risposta da voi data nel numero precedente è molto precisa e dettagliata. Potete tenerci aggiornati? Raimondo Garelli Genova Il disegno di legge, che contiene diverse deleghe in materia di lavori usuranti, ammortizzatori sociali e incentivi all’occupazione femminile, è stato approvato – come già riferito – al Senato ed è passato alla Camera per il varo definitivo. Però anche qui si prevedono un iter difficile e lunghi tempi di trattazione. Infatti la commissione Lavoro della Camera ha approvato una ventina di emendamenti, per cui, anche se l’Aula di Montecitorio approverà il disegno di legge, certamente modificandolo, il testo dovrà tornare per la terza volta in Senato. Un emendamento stabilisce la IL FATTO TANTI GIOVANISSIMI VITTIME DEL CYBERBULLISMO A Roma un ragazzo su tre è vittima del cyberbullismo, ovvero il bullismo che viaggia su Internet, che sfrutta i telefonini e tutti i nuovi mezzi di comunicazione. La denuncia è dell’associazione Codici, che ha svolto un’indagine nelle scuole di Roma e di Milano: oltre 600 ragazzi tra i 14 e i 17 anni hanno risposto al questionario. Al bullismo tradizionale si affianca così quello “virtuale”. Perché oltre all’80 per cento dei ragazzi romani che ha ammesso di avere subito insulti e offese, e al 50 per cento che ha subito scherzi pesanti, c’è anche un 35 per cento che ha dichiarato di essere stato insultato con regolarità attraverso Internet. Cresce la diffusione di telefoni cellulari e computer tra i giovanissimi e di conseguenza nascono nuove forme di bullismo. «E’ vittima del cyberbullismo chi è esposto ripetutamente ad azioni offensive da una o più persone attraverso i mezzi elettronici», spiega Vincenzo Mastronardi, psichiatra e direttore dell’Osservatorio dei comportamenti e della devianza dell’Università La Sapienza. I bulli virtuali sfruttano tutti gli strumenti e le piattaforme più innovative: «Non solo sms e mms», continua Mastronardi, «ma anche email, messaggeria istantanea, blog, forum, chat e mud. Sfruttano mezzi diversi per raggiungere uno scopo che è lo stesso dei bulli tradizionali: denigrare e isolare chi vogliono». Ma come agisce un cyberbullo? «Per esempio, può procurarsi foto private della vittima e diffonderle magari dopo aver compiuto dei fotomontaggi. Un’altra pratica è quella del flaming, termine inglese che sta a indicare la diffusione di messaggi on-line violenti e volgari miranti a suscitare battaglie verbali nei forum. In altre occasioni, si sfrutta l’anonimato di Internet per fingere di essere un’altra persona oppure per molestie assillanti». Ogni cyberbullo corrisponde a un profilo preciso: «Abbiamo il provocatore», spiega Mastronardi, «il seccatore, l’adolescente maleducato ed egoista, e il guastafeste». Personalità diverse con un punto in comune: «Raggiungono la massima soddisfazione quando capiscono di essere riusciti a colpire la vittima». R.T.jr riduzione dei tempi per la delega sugli ammortizzatori sociali (24 mesi e non 36 come fissato dalla legge 247); altri prevedono modifiche sull’arbitrato e sull’apprendistato. Per i lavoratori esposti ad attività usuranti, verranno meglio precisati i criteri per l’accesso alla pensione di anzianità: i senatori avevano introdotto una “clausola di salvaguar- dia”, mirata a garantire un meccanismo di priorità nella decorrenza dei termini pensionistici qualora, in sede di accertamento del diritto al beneficio, dovessero emergere scostamenti “tra il numero delle domande accolte e la copertura finanziaria a disposizione”. Il nuovo emendamento della Camera precisa in dettaglio i criteri di priorità e risolve 10 la questione del lavoro notturno. Non resta che armarsi di tanta pazienza e attendere l’approvazione di un disegno di legge, che ha tratto le origini e cammina fin dal lontano 1993. ▼ SPESE SANITARIE DEDUCIBILI Ad aprile del 2010, come ogni anno, sarò chiamato a dai lettori 10-12 26-01-2010 8:21 Pagina 11 LA DIFESA DELL’ITALIANO compilare la dichiarazione dei redditi per l’anno 2009. Premetto: percepisco solo reddito di pensione Inps e sono proprietario di prima casa; sono iscritto all’Assilt (Telecom) e per il 2009 ho versato la quota associativa annuale di 441 euro; nel 2009 ho avuto spese sanitarie per un importo di 3.423 euro di cui 1.637 rimborsate dall’Assilt. Domanda: nella dichiarazione dei redditi cosa dovrò portare in deduzione e cosa dovrò portare in detrazione? Dalla lettura di vari articoli e siti web mi pare di aver capito che ho due alternative: 1) portare in deduzione la quota associativa ed in detrazione la differenza delle spese sanitarie rimaste a mio carico (euro 3.4231.637 per un importo di 1.786 euro (al lordo della franchigia di 129 euro); 2) non portare in deduzione la quota associativa e portare in detrazione l’intero importo delle spese sanitarie sostenute pari a 3.423 euro (al lordo della franchigia di 129 euro). Ho interpretato correttamente o commetterò errori fiscali? Credo che il problema sia di interesse generale e comune a moltissimi nostri colleghi e vada chiarito in modo definitivo. Paolo Fici Trapani E’ questo un quesito che ci viene rivolto almeno una volta l’anno, in occasione ▲ segue a pag. 12 Il signor Augusto Bot, che abita a Gattinara in provincia di Vercelli, ci scrive di aver apprezzato la nostra difesa e l’elogio della lingua italiana, e poi aggiunge: «Nel mondo la nostra lingua è quella che per parlare e scrivere possiede il maggior numero di vocaboli che ci permettono di esprimere qualsiasi pensiero con molte sfumature a seconda del momento, delle circostanze, dello stato d’animo o della persona cui ci rivolgiamo. È quindi veramente deludente il comportamento dei nostri rappresentanti istituzionali in seno alla Comunità Europea che non sono riusciti a tutelarla imponendola tra le lingue ufficiali insieme al francese, all’inglese e al tedesco. E pensare che l’Italia è stata una delle nazioni che insieme a Francia e Germania hanno fondato la prima Comunità Economica Europea da cui si è poi sviluppata e realizzata l’attuale Europa. L’Inghilterra non ne faceva parte. Ovviamente la colpa è nostra tenuto conto della levatura di molti nostri rappresentanti che ci hanno proposto e che noi abbiamo accettato di eleggere nel Parlamento Europeo. Fatta questa premessa mi consenta due osservazioni che nello stesso tempo vogliono essere due bonari rimproveri. La prima: perché sul nostro periodico continuiamo a usare il termine “welfare” quando anche nel nostro italiano esiste la parola “assistenza” che è completa in quanto comprende tutte le forme di assistenza: sociale, previdenziale, sanitaria, sindacale, legale ecc. a seconda del discorso? La seconda: perché si usano tanti monogrammi che non sempre si riescono a tradurre? Esempio RSA significa Rappresentanza Sindacale Aziendale, ma nelle varie forme assistenza dei nuovi servizi sociosanitari come si traduce?». Caro signor Bot, non voglio affatto entrare nel merito della qualità dei nostri rappresentanti al Parlamento europeo; ma è vero che la loro azione in difesa dell’italiano come lingua ufficiale non è stata determinante, o comunque non altrettanto efficace dei loro colleghi di altri Paesi, nonostante osservazioni, appelli e richiami di quanti hanno a cuore il futuro della nostra lingua. Ci sono per fortuna anche segnali positivi per quel che riguarda l’italiano, che figura tra gli idiomi più studiati a livello internazionale; ma certo in sede europea si sarebbe potuto (e dovuto) fare di più. E veniamo ai rimproveri. È vero che anche noi, come ormai tutti, adoperiamo il termine inglese “welfare” sia come abbreviazione della locuzione “welfare state”, ossia “stato sociale” sia per indicare il “benessere”. L’uso è registrato da oltre mezzo secolo e ormai è inutile piangerci sopra. Secondo me, invece, non si dovrebbe usare l’espressione ministero per il Welfare per indicare il ministero per il Lavoro e le Politiche Sociali; ma anche qui, è purtroppo una battaglia persa. L’abuso degli acronimi è invece il frutto di una tendenza generale a velocizzare la lingua, che peraltro può portare qualche incomprensione, quando la sigla usata è confinata in ambiti troppo specialistici. Meglio sarebbe quindi spiegare quel che l’acronimo (ossia etimologicamente nome akros, “sommo”, perché formato dall’unione delle lettere iniziali dell’espressione che si intende abbreviare) sintetizza. Ma ci sono ormai anche acronimi assolutamente entrati nell’uso: chi, oggi, ricorda che Fiat è l’acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino? NON DITE...MA DITE… AUTOBOMBA E AUTOBOMBE A proposito di auto, vorrei concordare con il lettore che lamenta il fatto che sempre più spesso, sia sui giornali che per radio e televisione, si usa la parola autobomba come sostantivo femminile invariabile, mentre invece il plurale esiste, cioè se gli ordigni esplosivi sono due, si deve dire autobombe (e non “due autobomba”) allo stesso modo per cui si dice due autobotti e non due autobotte. Lo stesso lettore chiede quale sia la pronuncia esatta di carisma. Nonostante un noto – e colto – giornalista televisivo si ostini a pronunciare càrisma (probabilmente per l’origine greca del termine, chàrisma) la pronuncia corretta è carìsma. (il Cruscante) 11 dai lettori 10-12 26-01-2010 8:23 Pagina 12 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▲ dell’approssimarsi delle scadenze fiscali. A beneficio dei lettori, sperando che la nostra risposta sia considerata “definitiva”, ripetiamo quanto già riferito sull’argomento sia in questa rubrica che direttamente agli interessati. Ai sensi dell’art. 51, comma 2 lett. A) del Tuir, non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente i contributi previdenziali e assistenziali versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza ad accordi aziendali, purché di ammontare inferiore al limite previsto dalla legge (attualmente 3.615,20 euro); stante l’equiparazione del reddito da pensione a quello di lavoro dipendente, la norma vale anche per i pensionati. Le risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate, che regolano la materia, sono la n. 78/E del 28 maggio 2004 e la 29/E dell’11 luglio 2008. Secondo la normativa vigente, la deducibilità delle spese sanitarie può essere riassunta come segue. Per il personale in servizio L’ IL FATTO I 91 ANNI DI GIULIO ANDREOTTI Lo scorso 15 gennaio il presidente Giulio Andreotti, senatore a vita, sette volte primo ministro e diciannove volte ministro della Repubblica, ha compiuto 91 anni esclamando: «E anche quest’anno ce l’abbiamo fatta, grazie a Dio». Al senatore Andreotti – già presidente effettivo e oggi presidente onorario dell’Anla anche noi vogliano far pervenire i nostri auguri, chiedendogli di assicurarci la sua presenza ancora per molti anni a venire. ro), ossia non rimborsate dalla mutua. Se invece il contributo versato dal lavoratore più quello versato dall’azienda supera i 3.615,20 euro, la parte eccedente concorre alla formazione del reddito, ossia viene tassata come Irpef, ed è indicata nelle annotazioni del Cud: in simili casi il lavoratore può portare in detrazione le spese sanitarie non rimborsate dalla mutua, ma anche una parte di quelle rimborsate nella misura proporzionale alla quota dei contributi sanitari eccedente il suddetto limite. Per il pensionato che è rimasto iscritto alla cassa sanitaria aziendale, invece, posto che (come di solito avviene) il contributo da lui versato alla mutua è inferiore al limite di esenzione fiscale di 3.615,20 euro, i casi sono due: se l’azienda per lui non ha versato nulla alla cassa sanitaria o ha versato un contributo che, aggiunto a quello del pensionato, è inferiore al predetto limite, le aziende, quali sostituto d’imposta, deducono dal reddito del dipendente gli importi versati per l’assistenza integrativa, purché non superino il limite di deducibilità, che è di 3.615,20 euro (comunque indicato nel Cud): in tali casi il lavoratore può dedurre dal proprio reddito esclusivamente le spese mediche rimaste a suo carico (19 per cento della parte eccedente 129,11 eu- DIMINUITO IL SAGGIO LEGALE art. 1284 Cod. civ. stabilisce che il ministro del Tesoro, con proprio decreto pubblicato sulla G.U. non oltre il 15 dicembre dell’anno precedente a quello cui il saggio si riferisce, può modificarne annualmente la misura, sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata superiore a 12 mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno. Con decreto ministeriale dell’11 dicembre 2009, il saggio degli interessi legali è stato fissato all’1 per cento con decorrenza 1° gennaio 2010. Dal gennaio 2008 (ultima modifica) il saggio era del 3 per cento, è quindi diminuito di due punti. 12 il pensionato può portarsi in deduzione dal proprio reddito il contributo da lui versato alla cassa, nonché le spese sanitarie rimaste a suo carico, cioè non rimborsate dalla cassa stessa: è questo il caso dell’Assilt, che interessa il nostro lettore. Se l’azienda ha versato alla cassa sanitaria non per lui ma per tutti i pensionati un contributo (di solidarietà), ossia cumulativo ed indifferenziato, la deducibilità dei contributi non è ammessa, quindi il pensionato non può detrarsi quanto da lui versato alla cassa, ma può detrarsi il 19 per cento di tutte le spese sanitarie sostenute (per l’ammontare superiore a 129,11 euro) e ciò indipendentemente dal rimborso o meno della cassa sanitaria: è questo il caso che interessa tutti o quasi i dirigenti in pensione (Assida per quelli della Telecom). E’ comunque sempre possibile optare per l’alternativa 2) indicata dal sig. Fici, purché siano rispettate due condizioni: intero anno cui si riferisce la dichiarazione, conservazione degli originali delle ■ spese. Progetto2 27-01-2010 16:12 Pagina 1 affari sociali 14-18 26-01-2010 9:29 Pagina 14 AFFARI SOCIALI di Franco Panzolini PREVIDENZA E’ L’ORA DEL CONTRIBUTIVO Ma non è una buona notizia per chi va in pensione A partire da quest’anno il calcolo della pensione non sarà effettuato solo con il sistema retributivo, verrà affiancato o sostituito dal contributivo, notoriamente penalizzante rispetto al primo, nei seguenti casi: - per chi rientra nel sistema di calcolo misto, cioè lavoratori che alla data del 31 dicembre 1995 avevano maturato un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni. Per costoro la pensione verrà calcolata con il sistema retributivo per gli anni precedenti e con il sistema contributivo per gli anni successivi; - per chi ha iniziato a lavorare, e risulta assicurato ai fini Il calcolo retributivo n seguito all’entrata in vigore del D.Lgs. n. 503/92, la pensione è costituita dalla somma di due segmenti: la “Quota A”, che si riferisce all’anzianità maturata fino al 31 dicembre 1992 e si calcola sulla retribuzione media degli ultimi 5 anni (260 settimane) di lavoro, e la “Quota B”, che si riferisce all’anzianità maturata dal 1° gennaio 1993 in poi e si calcola sulla retribuzione media degli ultimi 10 anni (520 settimane). Per ogni anno di contributi versati, il lavoratore ha diritto ad una quota di pensione pari al 2 per cento della retribuzione pensionabile, rivalutata con coefficienti Istat, fino al “tetto” pensionabile (42.069 euro nel 2009), e poi percentuali via via sempre più basse in relazione agli scaglioni di reddito pensionabile, con il limite massimo dell’80 per cento con 40 anni di contributi. Il calcolo misto a parte della pensione relativa al lavoro svolto fino al 31 dicembre 1995 resta agganciata al valore delle retribuzioni allora percepite, mentre la parte rimanente è rapportata a quanto è stato versato dal 1° gennaio 1996. In generale chi va in pensione con il sistema misto è penalizzato rispetto al calcolo interamene retributivo, salvo che per i redditi oltre 60 mi- I L della pensione, dal 1° gennaio 1996. Per costoro il sistema di calcolo della pensione sarà interamente contributivo; - per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps; - per chi esercita l’opzione per il sistema contributivo al fine di ottenere il diritto alla pensione, come per esempio le lavoratrici con almeno 35 anni di contribuzione (legge n. 243/2004). La differenza tra i due trattamenti previdenziali è notevole: nel retributivo la pensione è commisurata all’importo spettante all’anzianità posseduta all’atto della cessazione e alla retribuzione media percepita nell’ultimo periodo lavorato. QUANTO RENDE LA PENSIONE CONTRIBUTIVA (Valori in %) ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Coefficiente di trasformazione –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– fino al Età di pensione 31.12.09 dall’1.1.10 Differenza ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 57 anni 58 anni 59 anni 60 anni 61 anni 62 anni 63 anni 64 anni 65 anni 4,720 4,860 5,006 5,163 5,334 5,514 5,706 5,911 6,136 la euro per coloro che al momento della pensione di vecchiaia possono far valere 31 anni di contributi, di cui 14 versati dopo il 1996; in questo caso non c’è la riduzione dei rendimenti oltre il “tetto”, perché nella quota contributiva la capitalizzazione del montante non risente della riduzione dei rendimenti oltre una certa soglia, come nel retributivo. Il calcolo contributivo l contributivo funziona con il sistema della capitalizzazione: con i contributi previdenziali versati, nel corso dell’intera vita lavorativa, ogni anno viene accantonata una quota pari a circa un terzo della retribuzione, quota che viene rivalutata con un in- I 14 4,419 4,538 4,664 4,798 4,940 5,093 5,257 5,432 5,620 -6,38 -6,63 -6,83 -7,07 -7,39 -7,64 -7,87 -8,10 -8,41 dice Istat, tratto dalla variazione media del Pil nominale, detto tasso di capitalizzazione. Quando il lavoratore presenta la domanda di pensione, la somma accumulata sulla sua posizione assicurativa, il cosiddetto montante, si trasforma in pensione applicando determinati parametri, detti coefficienti di trasformazione. Nel sistema contributivo non esiste la pensione di anzianità, ma solo di vecchiaia, e le condizioni sono il possesso di almeno 5 anni di anzianità contributiva e (dal 2008) il compimento dell’età di 60 anni se donna o 65 se uomo. L’importo della pensione, che in ogni caso non può essere inferiore a 1,2 volte l’assegno so- affari sociali 14-18 27-01-2010 16:16 Pagina 15 AFFARI SOCIALI SANITA’ ciale (non è prevista l’integrazione al minimo), è determinato applicando al montante contributivo il coefficiente relativo all’età dell’assicurato alla data di decorrenza della pensione, a partire dai 57 anni; tale requisito non occorre se l’anzianità contributiva dell’interessato è pari a 40 anni effettivi. Il livello della pensione contributiva dipende dunque anche dall’incidenza dei coefficienti di trasformazione. Secondo quanto previsto dalla legge n. 335/95, ogni 10 anni questi coefficienti devono essere rivisti tenendo conto dell’andamento della vita media: se questa si allunga, i coefficienti devono essere corretti verso il basso, perché diventa più ampio il periodo in cui si potrà beneficiare della pensione. I nuovi coefficienti, elaborati dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, sarebbero dovuti entrare in vigore nel 2006; ma sono slittati al 2010 nella fase di attuazione della legge 247/2007 e saranno aggiornati non ogni dieci, bensì ogni tre anni. (v. tabella) Rispetto ai valori in vigore nel 2009, si registra una riduzione che va dal 6,38 per cento per chi può andare in pensione a 57 anni, all’8,41 per cento per chi ci va a 65 anni. La decurtazione sale con l’aumento dell’età, in quanto è statisticamente provato che con il passare degli anni è maggiore la possibilità di una lunga vita. La riduzione del tasso di sostituzione, cioè l’importo della pensione rispetto all’ultima retribuzione, inizia a pesare intorno all’anno 2020, quando sarà cessato dall’attività anche l’ultimo lavoratore, che ancora potrebbe contare su un trattamento calcolato almeno in parte con il vecchio sistema retributivo. Secondo le stime della Ragioneria generale dello Stato sui tassi di sostituzione del sistema pensionistico obbligatorio, effettuato applicando i nuovi coefficienti di trasformazione aggiornati ogni tre anni sulla base delle stime demografiche, un lavoratore dipendente di 65 anni incasserà nel 2020 una pensione pari al 55,1 per cento dell’ultimo stipendio se avrà maturato 30 anni di contributi, pari al 74,5 per cento se con 40 anni di contributi. Contro l’attuale del 2010, alla stessa ipotesi, si registrerà nel 2020 una riduzione della pensione rispettivamente del 9 e del 7 per cento. In conclusione, l’unica via d’uscita dalla crisi indotta dal calcolo contributivo è il ricorso ai Fondi pensioni■ stici integrativi. RICERCA DELLA FONDAZIONE ESPERIENZA l 10 marzo è prevista, presso la Sede del Cnel di Roma, la presentazione della ricerca sul tema: “Dal lavoro al pensionamento”, edita nel 2009 dalla Fondazione Esperienza in collaborazione con l’Università di Torino e il LABORatorio R. Revelli. Saranno invitati alla manifestazione parlamentari e autorevoli rappresentanti di Organismi qualificati del settore. Nell’occasione verrà riproposta all’attenzione la nostra proposta di iniziativa popolare, presentata al Senato il 3 giugno 2008 su “Nuove disposizioni sulla perequazione automatica dei trattamenti di pensione nei settori privato e pubblico, sulla pensione ai superstiti e delega al Governo per le pensioni cosiddette d’annata”. I SALUTE ON-LINE I n tempo per onorare la previsione della scadenza di fine anno, il Garante per la privacy ha fissato una serie di regole per la formazione e l’utilizzo del “Fascicolo sanitario elettronico”, lo strumento on-line che dovrebbe contenere tutte le informazioni inerenti allo stato di salute di un individuo, i suoi eventi sanitari presenti e trascorsi, allo scopo di documentarne la storia clinica, compresa la scheda del medico di base, che potrà modificarla e aggiornarla con il consenso del paziente. Secondo il piano per l’innovazione nella Sanità, approvato dal Governo nella primavera del 2009 previo accordo con le Regioni, entro il 2012 tutte le Asl e le strutture private accreditate dovranno disporre del fascicolo, oltre che essere in grado di digitalizzare ricette e certificazioni di malattia e di mettere in rete medici e centri di prenotazio- ▲ segue a pag. 16 15 affari sociali 14-18 26-01-2010 9:30 Pagina 16 AFFARI SOCIALI AFFARI SOCIALI FISCO SANITA’ ▲ di Marco Curri ne. Le linee guida sul fascicolo sanitario elettronico sono state pubblicate sulla G.U. del 3 agosto scorso e quelle sui referti on-line nella G.U. dell’11 dicembre 2009. Sarà dunque possibile, tra non molto (in alcune regioni, come l’Emilia Romagna, già da oggi per quasi tutti i residenti), scaricarsi dal proprio pc tutta la storia sanitaria, dai referti alle ricette, dagli interventi chirurgici fino ai ricoveri ospedalieri, ed anche aprire l’e-mail per leggere le proprie analisi di laboratorio. Di contro, i rischi sulla riservatezza dei dati sanitari non sono da sottovalutare e il Garante della privacy sta monitorando lo sviluppo del programma e gradualmente detta le regole per evitare il rischio di lesioni alla riservatezza. Tra le disposizioni finora emanate sono previsti, infatti, l’obbligo del consenso informato ed esplicito del paziente, la salvaguardia della sicurezza con il ricorso a tecnologie crittografiche, la tracciabilità dei dati per poter risalire sempre a chi li ha introdotti e a chi li ha consultati. Tuttavia, in particolare in tema di referti on-line, vale a dire l’invio dei risultati alla mail del paziente che sta acquisendo sempre più diffusione, oltre alle suddette cautele, è stabilito che il referto elettronico non sostituisce quello cartaceo, che deve rimanere sempre disponibile. Nelle linee guida dell’11 dicembre è scritto che “l’assistito dovrà dare il proprio consenso sulla base di una informativa chiara e trasparente che spieghi tutte le caratteristiche del servizio di refertazione on-line”. Di tutta evidenza sono i benefici della sanità on-line: le Asl, a parità di costi, offrono servizi più efficienti, gli assistiti risparmiano il tempo e la fatica delle file agli sportelli, i medici e i ricercatori hanno più informazioni a disposizione. F.P. GLI INTERESSI SUI RIMBORSI DELL’IRPEF L’ Agenzia delle Entrate recentemente ha annunciato l’erogazione ai contribuenti in credito con il fisco di circa 600 milioni di euro di nuovi rimborsi Irpef. I benefici riguardano inizialmente i cittadini che hanno presentato la dichiarazione dei redditi fino al 2007 e che, in particolare, non hanno utilizzato in passato alcuna delle misure di sostegno del reddito attraverso i sostituti d’imposta, ossia bonus incapienti (per il 2007) e bonus famiglia (per il 2008). Per i contribuenti che hanno già presentato istanza dei rimborsi Irpef e comunicato il codice Iban del proprio conto corrente bancario all’Agenzia delle Entrate, l’accredito viene effettuato direttamente in banca; per gli altri, le somme sono corrisposte attraverso vaglia bancario della Banca d’Italia, spedito per posta, oppure in contanti presso un qualsiasi ufficio postale, a seconda della richiesta. Il diritto di scelta tra il riporto alla successiva dichiarazione e il rimborso dell’eccedenza è previsto negli articoli 11, (comma 3), 19, (comma 2), 94 (comma 1), e 107, (comma 3), del vigente Testo Unico delle imposte sui redditi (Dpr 22 dicembre 1986, n. 917). Per quanto riguarda gli interessi sulle somme a credito del contribuente, da corrispondere unitamente alla somma rimborsata, nessuna norma dello stesso T.U. ne parla, come invece per gli interessi dovuti (al fisco) sui redditi di capitale, ampiamente trattati con l’art. 44. Anche lo Statuto del contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212) nulla stabilisce al riguardo. Sulla eccedenza computata in diminuzione nella dichiarazione dei red16 diti non competono interessi. Solo se il contribuente chiede il rimborso e perciò non si avvale più del riporto in diminuzione dell’eccedenza stessa, la materia è regolata dagli articoli 44 e 44-bis del Dpr 29 settembre 1973, n. 602 (Testo Unico contenente disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito) che precisa la decorrenza e il tasso degli interessi. Gli interessi dei rimborsi di imposte dirette (caso Irpef) decorrono per semestri interi, escluso il primo, dalla data del versamento errato o dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi da cui emerge l’opzione per il rimborso o dalla data di presentazione dell’istanza di richiesta del rimborso alla data di emissione dell’ordinativo collettivo di rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate, oppure, infine, dall’elenco degli sgravi in favore dei beneficiari. I tassi semestrali di interesse applicati sono riportati di seguito: - il 6 per cento per il periodo dal 1° aprile 1979 al 31 dicembre 1987; - il 4,5 per cento per il periodo dal 1°gennaio 1988 al 31 dicembre 1993; - il 3 per cento per il periodo dal 1°gennaio 1994 al 31 dicembre 1996; - il 2.5 per cento per il periodo dal 1° gennaio 1997 al 30 giugno 2003; - l’1,375 per cento per il periodo dal ■ 1° luglio 2003 ad oggi. affari sociali 14-18 26-01-2010 9:31 Pagina 17 AFFARI SOCIALI LEGALE CAUSE TROPPO LUNGHE? EVITIAMOLE I n 4-5 mesi si può chiudere una lite senza farsi causa, evitando rilevanti spese e lo stress di 3-4 anni di snervante attesa di una conclusione dall’esito incerto. Dice un proverbio: è meglio una cattiva conciliazione che una buona sentenza; ma tra breve sarà anche possibile ottenere una buona conciliazione con valore di sentenza. Infatti sta per essere approvato il decreto di attuazione della delega conferita al Governo con la legge 18 giugno 2009 n. 69 “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”. Con l’art. 60 della nuova legge il Governo è stato delegato ad emanare uno o più decreti legislativi in materia di mediazione e di conciliazione in ambito civile e commerciale, nel rispetto e in coerenza con la normativa comunitaria e in conformità dei principi e criteri direttivi stabiliti nella stessa delega e con il necessario coordinamento con altre disposizioni vigenti. Per “mediazione” si intende l’attività, comunque denominata, svolta da un terzo imparziale e finalizzata ad assistere due o più soggetti sia nella ricerca di un accordo amichevole per la composizione di una controversia, sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa; la “conciliazione” è l’atto finale della mediazione e consiste nella composizione di una controversia a seguito dello svolgimento della mediazione. Abilitato a svolgere attività di mediazione è “l’organismo di conciliazione”, ente pubblico o privato, presso il quale si svolge il procedimento di mediazione, secondo un proprio regolamento, privo comunque del potere di imporre alle parti una soluzione della controversia. Presso il ministero della Giustizia è istituito il registro degli organismi di conciliazione. Chiunque può accedere alla mediazione per la conciliazione di una controversia civile e commerciale vertente su diritti disponibili. Non sono tuttavia precluse le negoziazioni volontarie e paritetiche sulle stesse controversie, né le procedure previste dalle carte dei servizi. Nelle seguenti materie è obbligatorio il ricorso al procedimento di mediazione, vale a dire che non è possibile agire in giudizio se non si è prima tentata la mediazione (cosiddetta condizione di procedibilità della domanda giudiziale): condominio, diritti reali (per esempio proprietà, usufrutto, ipoteca), divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affetto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica, risarcimento danni da diffamazione a mezzo stampa o pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Il procedimento di mediazione ha una durata non superiore a 4 mesi, con decorrenza dalla data di deposito della domanda di mediazione. All’atto della presentazione della domanda, il responsabile dell’organismo di mediazione fissa il primo incontro tra le parti non oltre 15 giorni 17 di Mauro Masini Mediazione e conciliazione delle controversie dall’istanza e designa il mediatore, che ha l’onere di adoperarsi affinché le parti raggiungano un accordo amichevole di definizione della controversia. Il procedimento si svolge senza formalità presso la sede dell’organismo di mediazione. Mediatori possono essere: professori universitari in discipline economiche o giuridiche; professionisti in materia giuridica (avvocati) ed economica (commercialisti) inscritti all’albo da almeno 15 anni; magistrati in pensione; altri soggetti in possesso di specifica formazione. Il mediatore redige la proposta di conciliazione e la comunica alle parti, le quali devono fargli pervenire, per iscritto ed entro 7 giorni, l’accettazione o il rifiuto della proposta. In mancanza di risposta nel termine, la proposta si ha per rifiutata. Se è raggiunto un accordo amichevole, il mediatore formula un processo verbale al quale viene allegato il testo dell’accordo medesimo, sottoscritto dalle parti. Quando l’accordo non è raggiunto, il mediatore formula una proposta di conciliazione dopo aver informato le parti delle possibili conseguenze sulla liquidazione delle spese in sede di processo giudiziario. Il verbale di accordo, il cui contenuto non è contrario all’ordine pubblico o a norme imperative, è omologato, previo accertamento della regolarità formale, con decreto del presidente del tribunale. Per il procedimento di mediazione sono dovute delle indennità, che si versano all’organismo di conciliazione e non al mediatore, e sono determinate con decreto del ministro della Giustizia. Per le parti che corrispondono l’indennità, è riconosciuto un credito di imposta commisurato ■ all’importo dell’esborso. affari sociali 14-18 26-01-2010 9:31 Pagina 18 AFFARI SOCIALI di Igor Uboldi ECONOMIA OROSCOPI E MERCATI Ovviamente non è il caso di crederci. Ma le coincidenze non mancano “ Non ci credo, ma… non si sa mai”. Dicerie, tarocchi, veggenti, cabala… chi di noi non si è mai soffermato sulla pagina dell’oroscopo nel giornale? E se un gatto nero attraversa la strada? D’accordo, possiamo sempre dire che si tratta di curiosità, e che, nel mondo del lavoro, ci si affida in realtà alle proprie capacità fisiche e intellettive, altro che superstizioni. Ma se non fosse proprio così? Se la scaramanzia arrivasse addirittura a lambire il settore dell’alta finanza? Già, perché in un periodo di crisi e recessione proprio non si sa più a che santo votarsi… Sarà solo coincidenza, ma un certo venerdì del mese di ottobre l’indice Dow del mercato azionario americano ha subito una flessione del 2,6 per cento, una giornata battezzata “venerdì grigio” in omaggio a quel “venerdì nero” di vent’anni prima quando lo stesso indice crollò del 22,6 per cento. E di coincidenze di questo genere ve ne sono davvero tante, al punto che, e sarà forse colpa della tensione di chi ogni giorno mette in gioco la propria fortuna, sui mercati sono insorte tutta una serie di pratiche scaramantiche. Ignoratele a vostro rischio e pericolo. Parliamo allora del cosiddetto “effetto ottobre”. Già, perché chi gioca in Borsa farebbe bene a portare con se qualche portafortuna in quel periodo dell’anno. Fu proprio nell’ottobre del 1929 che il mercato azionario americano crollò spianando la strada alla cosiddetta “Grande Recessione”. In tempi più recenti, nell’87, l’indice azionario britannico, il FTSE 100, perse il 20 per cento in una singola giornata, e dieci anni più tardi, sempre durante il mese di ottobre, ecco un’altra caduta, un -7,2 per cento del Dow attribuito dagli esperti alla “influenza asiatica”, ovvero alle ripercussioni di una crisi economica in Asia che costrinse il Fondo Monetario 18 Internazionale e il governo statunitense a intervenire sui mercati. E, come se non bastasse, a ottobre dell’anno seguente la crisi dei crediti russi mise in fuga dai mercati molti investitori. Altra diceria si riassume nel “vendi a maggio e fuggi”. Coincidenza? Tradizionalmente il periodo da novembre ad aprile vede il mercato rafforzarsi, per poi flettere da maggio a ottobre. Secondo un’autorevole ricerca, se una persona avesse investito in azioni 10.000 dollari il primo novembre di ogni anno a partire dal 1950 per poi vendere il proprio pacchetto azionario il 30 aprile, avrebbe guadagnato oltre 490.000 dollari. La stessa somma, investita nel periodo maggio-ottobre, sarebbe risultata con una perdita complessiva di 318 dollari. Gli americani, poi, hanno una credenza tutta loro legata al più importante evento sportivo dell’anno: la supercoppa di football statunitense meglio conosciuta come “Superbowl”. Secondo i veggenti, la vincita di una squadra legata all’American Football Conference significa che il mercato azionario chiuderà l’anno in flessione, ma se invece a vincere è una squadra che proviene dall’associazione opposta, la National Football Conference, allora sui mercati c’è da brindare. Stupidaggini? Sarà, ma è anche vero che nell’80 per cento dei casi la previsione si è avverata. Infine, per chiudere il cerchio non si può non parlare dell’effetto gennaio. Dicono i più che a seconda del comportamento del mercato a inizio anno, si può prevedere l’andamento della Borsa per tutti i mesi successivi. Sciocchezze, puramente sciocchezze. Ma, in fin dei conti, sciocchezze che si sono rivelate esatte nel ■ 90 per cento dei casi… alberghi 4-19 26-01-2010 12:20 Pagina 20 Hotel La Caravella –––––––––––––––––––––––––––––– Via Aurelia, 315 - 17025 Loano (SV) Tel. 019/675777 –––––––––––––––––––––––––––––– 70 metri dal mare, camere con servizi, Tv color, balcone, cassaforte e telefono, sale climatizzate Bellavista Terme Abano - Montegrotto Tel. 049.793333 Fax 049.793772 www.bellavistaterme.com 7 GG PASQUA .............................€ 380,00 3 GG PASQUA .............................€ 195,00 ––––––––––––––––––––––––––––––– PROMOZIONE ANLA MAGGIO 7 GG .................................€ 260,00 14 GG .................................€ 495,00 ––––––––––––––––––––––––––––––– Pensione completa, bevande escluse Riduzioni per bimbi fino a 12 anni STAGIONE: € 63,00 Agosto, Settembre, Ottobre Supp.to camera singola al giorno € 5,00 Pasqua/Natale/Capodanno /Ferragosto € 70,00 dal 01-04 al 06-04 dal 13-08 al 17-08 dal 24-12 al 06-01-2011 Supp.to camera singola al giorno € 6,00 ––––––––––––––––––––– I prezzi si intendono in pensione completa al giorno per persona in camera doppia ––––––––––––––––––––––––––––––– E–Mail: [email protected] www.hotelcaravella.com ––––––––––––––––––––––––––––––– Fino al 12 giugno .....................€ 41,00 BASSA STAGIONE: € 57,00 Marzo, Aprile, (escluso periodo di Pasqua) Maggio, Giugno, Luglio, Novembre, Dicembre (escluso Natale e Capodanno) Supp.to camera singola al giorno € 5,00 3 piscine termali, Cure fangoterapiche, Beauty Center, Convenzionato Asl per soggiorni minimi di 6 notti presentarsi come socio Anla ––––––––––––––––––––––––––– Riduzione del 10% sul listino cure estetiche e fisioterapiche Uso delle 3 piscine termali con idromassaggio, percorso Kneipp, accappatoio e ciabattine in dotazione € 18,00 a persona per tutto il periodo. *** Hotel Terme Principe Viale delle Terme, 87 - 35031 Abano Terme tel. 049/8600844 - fax 049/8601031 [email protected] www.principeterme.com Hotel Principe Terme è il posto ideale per coniugare perfettamente salute e benessere.Situato in pieno centro di Abano Terme dotato di tutti i comfort e cucina particolarmente curata. 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Non sono poche le ragioni di un viaggio a Ravenna, citiamo fra i monumenti tra i quali soffermarsi il Mausoleo di Galla Placidia e quello di Teodorico, il Museo e la Tomba di Dante, pur essendo soprattutto i mosaici delle sue basiliche a colpire la fantasia dei visitatori, testimonianza principe della creatività del mondo bizantino. Sant’Apollinare in Classe è situata a circa cinque chilometri dal centro ravennate. Costruita nella prima metà del VI secolo e finanziata da Giuliano Argentario per il vescovo Ursicino, venne poi consacrata nel 547 dall’arcivescovo Massimiliano. Fu lui a dedicarla a Sant’Apollinare, il primo vescovo di Ravenna. Una basilica a tre navate, con corpo mediano rialzato e abside poligonale affiancata da due cappelle absidate. All’interno le pareti sono spoglie, eccetto per la zona absidale, ricoperta da un manto policromo di mosaici. E sono immagini straordinarie. Nel registro superiore si può vedere 20 il Cristo, entro un medaglione circolare, laddove ai suoi lati, in mezzo a un mare di nubi, troviamo i simboli alati dei quattro evangelisti, l’aquila (per Giovanni), l’uomo (Matteo), il leone (Marco), e il vitello (Luca). Segue la zona sottostante con la raffigurazione di due città con le mura adorne di pietre preziose. E sono Gerusalemme e Betlemme dalle quali gioielli.d'italia 20-21 26-01-2010 12:25 Pagina 21 A sin., il palazzo di Teodorico in Sant’Apollinare Nuovo. In basso, S. Vitale e la figura di Mosè al suo interno. In apertura, il mausoleo di Galla Placidia e la lunetta del “Buon Pastore”. Sotto, il mosaico dell’imperatore Costantino IV che si trova all’interno della basilica di S. Apollinare in Classe escono i dodici apostoli sotto l’aspetto di agnelli. Sopra figura un cielo stellato, con una mano che esce dalle nuvole, ed è la mano di Dio. Un tema, nel suo insieme, legato alla lotta contro l’arianesimo. Nella misura in cui ribadisce la natura insieme umana e divina di Gesù Cristo, negata dagli ariani. Inoltre una basilica che rappresenta una legittimazione del cristianesimo a Ravenna, essendo stato Apollinare, secondo la leggenda, diretto discepolo di San Pietro. Un discorso non troppo diverso si può fare per Sant’Apollinare Nuova, coi suoi coloratissimi mosaici, che in taluni casi ricoprono anche le pareti laterali. San Vitale dal canto suo fu voluta da Ecclesio che resse il vescovato di Ravenna all’incirca per un decennio tra il 522 e il 532, e venne consacrata al solito dal vescovo Massimiano. Un edificio a pianta centrale, con forma ottagonale. Iniziato a costruire nell’ultimo periodo di splendore del regno goto-latino e terminato nel periodo della guerra greco-gotica allorché Ravenna era già diventata possedimento bizantino. Lo spazio è tripartito per ordini concentrici. Con all’interno il vano centrale, quindi un anello successivo formato da sette esedre delimitate dai grandi pilastri in marmo africano e dalle colonne in marmo greco, infine un ambulacro ottagonale che inizia e finisce nel presbiterio. La visione più esaltante per chi visita San Vitale è comunque quella che sembra coniugare spazio e tempo, nella misura in cui la costruzione pare essere stata progettata in relazione al moto fisico di chi la percorre, e non solamente in rapporto al semplice sguardo. Un effetto dato anche dalle colonnine delle esedre che terminano con capitelli di gusto orientale, lavorati al trapano per aumentarne l’effetto di leggerezza. Capitelli che sono di importazione, così come i sovrastanti pulvini nei quali spesso ricorre il monogramma del vescovo Vittore, predecessore di Massimiano, che a quanto pare venne misteriosamente ucciso. Spettacolari in questa basilica sono in ogni caso i mosaici, posizionati nelle pareti. Nelle lunette sulle pareti di destra e di sinistra sono illustra- 21 te le Storie di Abramo. Su quella di sinistra troviamo pertanto la figura di Sara - la moglie di Abramo - sulla soglia di una capanna, laddove Abramo è colto nell’atto di servire tre uomini – sicuramente tre messi del Signore – che gli predicono la futura maternità di Sara. Quanto alla parete di destra troviamo Abramo nell’atto di sacrificare il figlio Isacco mentre viene tuttavia fermato dalla mano di Dio che esce dalle nuvole. Nella lunetta di questa stessa parete di destra figurano inoltre Abele e Melchisedec intenti a sacrificarsi al Signore nel quadro di un inseguirsi di diversi episodi della Bibbia, tra i quali risalta la figura di Mosè nell’atto di slacciarsi i calzari prima di entrare nel roveto ardente. Altri mosaici, altrettanto splendidi, si trovano assiepati nel catino dell’abside. Nel paradiso terrestre, riconoscibile per prati fioriti, con i quattro fiumi che sgorgano da sotto il trono di Gesù, notevoli sono per esempio le figure di due angeli che presentano a un Cristo imberbe il vescovo San Vitale, cui la basilica è dedicata, ed Ecclesio, il vescovo che ne promosse la costruzione, ritratto nel gesto di offrire al figlio di Dio un modellino della chiesa. Il tutto creato in un periodo di guerre e di massacri, quasi a testimoniare che nulla può distrug■ gere lo spirito dell’uomo. I Grandi Fiumi 22-23 26-01-2010 12:39 Pagina 22 VIAGGI di Alberto U. Rogi I GRANDI FIUMI IL DANUBIO • Bagna gran parte dei Paesi dell’Europa centrale ed orientale • Strettamente legato alle vicende dell’impero asburgico • Messo ammirevolmente in musica dal grande Johann Strauss jr ochi altri fiumi come il Danubio hanno sollecitato la fantasia di scrittori e musicisti, citiamo solamente Claudio Magris, che ne ha scritto e continua a scriverne, o quel valzer immortale, titolo: “Sul bel Danubio blu” dell’austriaco Johann Strauss jr. Coi suoi 2.902 chilometri di percorso è il secondo corso d’acqua più lungo del Continente europeo, dopo il Volga, e il più lungo dei fiumi navigabili nell’Unione Europea. Le sue fonti sono nella Foresta Nera in Germania dove due piccoli fiumi, il Brigach e il Breg si riuniscono a Donaueschingen, ed è a partire da questo punto che il mitico fiume prende il nome di Danubio (Donau in tedesco). Da queste sorgenti scorre verso est, attraversando parecchie capitali dell’Europa centrale ed orientale – Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado – meritandosi, fosse solo per questo, il nome P di fiume europeo per eccellenza. Alla fine del suo corso si getta infine nel Mar Nero attraverso un amplissimo delta sul confine tra Romania e Ucraina. Un delta incluso praticamente d’obbligo nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Per secoli è stato una fondamentale via navigabile. Conosciuto nella storia come una delle grandi frontiere dell’impero romano, corre oggigiorno lungo i confini di dieci Paesi: Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Bulgaria, Romania, Moldavia e Ucraina. Prende vari nomi, anche se di eguale assonanza, a seconda dei Paesi che attraversa; nomi tutti che provengono dal latino Danubius, il nome di un dio romano dei fiumi, parente di una parola orientale che significa fiume, o corrente. E’ l’unico fiume europeo che scorre da ovest verso est, alla fine sviluppandosi in un delta di circa 4.300 chilometri quadrati tra Roma22 nia e Ucraina. Un delta a dir poco spettacolare. Una fontana monumentale del XIX secolo, eretta a Donaueschingen, simboleggia la fonte geografica del Danubio, che in seguito attraversa la Baviera bagnando le città di Sigmaringen, Ulma, Ratisbona e Passavia, prima di raggiungere l’Austria settentrionale (via Linz e Vienna), proseguendo poi lungo la parte meridionale della Slovacchia nei pressi di Bratislava, attraversando l’Ungheria da nord a sud, quindi oltrepassando Budapest, correndo lungo il confine fra Croazia e Serbia, bagnando Belgrado, segnando il confine tra la Serbia e la Romania, e più avanti tra Romania e Bulgaria, toccando per trecento metri la Moldavia prima di gettarsi nel Mar Nero. Da notare ancora che da un punto di vista geologico il corso del Danubio è molto più antico del Reno. Fino alla regione a valle di Vienna appare inoltre come I Grandi Fiumi 22-23 26-01-2010 12:39 Pagina 23 A sin., il Danubio ad Ulma. Sotto, il fiume scorre a Budapest, e in basso a Bratislava. In apertura, il fiume ghiacciato, sullo sfondo la città di Vienna. Nella foto piccola Johann Strauss jr un fiume di montagna, e solo da questo punto presenta le caratteristiche di un fiume di pianura. Verde agli inizi, l’acqua del grande fiume assume via via il bel colore blu cantato da poeti e musicisti. Molti gli edifici di interesse lungo il corso tedesco, citiamo l’abbazia di Beuron, il castello Holenzollern-Sigmaringen, la cattedrale gotica di Ulma con la sua guglia di 161,1 metri – la più alta del mondo - l’abbazia di Weltenbourg, il ponte di pietra e la cattedrale di San Pietro a Ratisbona. Nessun altro Paese è tuttavia associato in maniera così stretta al Danubio quanto l’Austria, centro nevralgico di un impero che in passato si estendeva per ben 1.300 chilometri lungo il corso del fiume, al punto da meritare agli Asburgo il soprannome di “dinastia del Danubio”. E’ già vicino al confine slovacco che il Danubio attraversa Vienna, una città che per secoli è stata quella più grande e importante collocata lungo il corso del fiume, prima di vedersi contendere il primato da Belgrado e da Budapest. Non è un caso comunque che Vienna sia la sede della Commissione internazionale per la protezione del Danubio fondata nel recente 1998. Il fiume ha comunque permesso a Vienna di aumentare il suo peso eco- 23 nomico, col Danubio che rimane una fondamentale rotta commerciale fra l’est e l’ovest. Disastrose in passato le sue alluvioni, prima di venire adeguatamente regimentato. La zona più pericolosa rimane quella chiamata Porte di Ferro, seppure oggigiorno sia stata, pure essa, regolamentata. Il delta già citato costituisce la più estesa zona umida di tutta Europa, con tre bracci principali ed innumerevoli bracci laterali, canneti, isole galleggianti, bracci laterali morti, e laghi, ma anche boschi e dune sabbiose. Ospita una grande varietà di uccelli migratori, incluso il cormorano pigmeo che altrove è in via di estinzione. Una vacanza nel delta è una esperienza in assoluto straordinaria. Il Danubio può essere navigato da navi di portata oceanica a partire da Braila, in Romania. E da navi fluviali già a partire da Ulma, in Germania. Il suo bacino contiene siti delle prime culture umane, tra cui quelle neolitiche che includono la cultura della ceramica lineare. In particolare la cultura detta Vucedol risalente al III millennio avanti Cristo è famosa per le sue ceramiche. Fra le denominazioni del Danubio vi è anche quella di “padre dei fiumi”. E mai un soprannome del genere è apparso altrettanto appropriato, tanto il Danubio ha dato, e sta dando alla civiltà di questa nostra vecchia, carissima Europa. ■ uomini e aziende 24-26 26-01-2010 12:43 Pagina 24 L’ITALIA CHE LAVORA di Raffaello Uboldi UOMINI E AZIENDE GRUPPO CAMASTRA Quando nasce questa azienda? Giovanni Camastra: Negli anni Settanta soprattutto per volontà di nostro padre, Antonio Camastra, e di nostra madre, Rosa Froio, un’azienda agli inizi più che mai a conduzione familiare. Nostro padre inizia con un solo camion, al quale via via ne seguirono altri, finché avviene l’incontro con il Gruppo Veronesi. E’ da qui che lo sviluppo si allarga a tutto un altro settore, quello alimentare, nostro padre si fa conoscere sull’insieme del mercato italiano strappando delle commesse di trasporto anche per altri Gruppi, che oggi sono per esempio Danone e Granarolo. Che attività svolgeva prima di questa vostro padre? • Dagli idrocarburi alle merci alimentari • Sempre all’insegna dell’alta tecnologia • Ne parlano gli amministratori, Giovanni e Domenico Camastra 24 uomini e aziende 24-26 26-01-2010 12:44 Pagina 25 Una veduta di Locri Trasportava fiori, e inoltre merci non alimentari. Fra questi gli idrocarburi, sotto il nome di “Camastra - petroli”, un’azienda che a tutt’oggi fa parte integrante del nostro Gruppo con depositi di alto livello tecnologico che ci hanno meritato i complimenti di non poche Società del settore. In seguito si verifica l’incontro con le merci alimentari che richiedono tutta una diversa struttura, fondamentale che gli si garantisca la catena del deposito a Vibo Valentia nato per servire quella che viene chiamata “la rete”, vale a dire le strutture pubbliche. Il privato doveva accontentarsi delle eccedenze extra-rete, quando c’erano, poteva essere vittima di ritardi, e via via. Da qui l’idea di subentrare in un settore che potrei chiamare abbandonato, fra l’altro costruendo dei nostri depositi, uno a Reggio Calabria per tre milioni di litri di carburante, e l’altro a Locri per due milioni e mezzo, superando non poche difficoltà burocratiche. Lo sviluppo è stato enorme. Oggi nel privato serviamo tutta la Calabria, soddisfiamo il nostro fabbisogno e quello di altri operatori come noi, inoltre siamo riusciti a uscire dai confini della nostra regione arrivando in Basilicata e nella bassa Campania. Con quali mezzi di trasporto operate? 25 ▲ freddo. In questo settore la collaborazione con il Gruppo Veronesi è stata determinante, in special modo per quanto concerne le tecnologie necessarie. Dopodiché? Domenico Camastra: Dopodiché ci siamo resi conto che bisognava creare una struttura stabile che potesse garantire lo stoccaggio e la successiva distribuzione di questi prodotti. Insomma che per le merci alimentari non ci si poteva limitare al trasporto, ma che occorreva anche una base logistica per la distribuzione sul territorio. E’ allora, negli anni 2000, che nasce la “Camastra-freddo”. Teniamoci alla Camastra-petroli. Come vengono alimentati i depositi di carburante? Giovanni Camastra: Va intanto tenuto presente che in Calabria non esiste una raffineria. C’è invece un grande Domenico Camastra: Con mezzi dotati di attrezzature molto sofisticate, anche perché gli idrocarburi sono classificati come merci pericolose. Sempre in tema di trasporto di idrocarburi, qui in Calabria su quale livello di graduatoria è possibile classificarvi? Rispondo che in Calabria per la fornitura extrarete, vale a dire ai privati, siamo il numero uno. E qual è rispetto alle grandi società petrolifere, quelle della rete, il vostro asso nella manica? L’affidabilità. Noi ci siamo sempre, 24 ore su 24 tanto è vero che dal privato spesso e volentieri ci capita di sconfinare nel pubblico, noi forniamo anche ospedali, guardia di finanza, o capitanerie di porto. Con quali mezzi? Con venti autocarri e altrettanti autisti, di cui una decina fanno la spola con la Sicilia dove ci riforniamo del carburante dalle raffinerie per i nostri depositi. Progetti di ulteriore sviluppo in questo settore? Giovanni Camastra: Uno concerne l’acquisizione di una nave che ad Agusta carichi carburante per raggiungere in tempi ancora più rapidi i nostri depositi in Calabria. Poi un deposito nel Lazio, un altro in Umbria e forse in Toscana. Torniamo adesso alla Camastrasegue a pag. 26 uomini e aziende 24-26 26-01-2010 12:44 Pagina 26 L’ITALIA CHE LAVORA UOMINI E AZIENDE I fratelli Camastra con un gruppo di collaboratori; sotto, il vescovo Giancarlo Bregantini taglia il nastro augurale del centro di stoccaggio delle merci alimentari nella zona industriale di Lamezia U ▲ freddo, l’altra Società del Gruppo, per il trasporto, il deposito e la ridistribuzione degli alimentari, e alle garanzie che anche qui siete in grado di fornire… Consegne precise, massima garanzia igienica, la certezza che la catena del freddo non venga mai interrotta dal camion al deposito e viceversa, rispetto dell’ambiente, ed è un elenco che potrebbe continuare. Il tutto nasce come idea vostra o del Gruppo Veronesi? Domenico Camastra: E’ stata una intesa a metà strada. Come avviene la scoperta del Gruppo Veronesi? Tramite nostro padre, che venne casualmente presentato a un responsabile di questo Gruppo. Quanti automezzi sono adibiti al trasporto di generi alimentari? Giovanni Camastra: Venticinque. Il fatturato annuale del Gruppo? Stiamo chiudendo il 2009 con circa 40 milioni di euro. A parte la nave per gli idrocarburi, quali sono gli altri vostri progetti di sviluppo? Di creare un’altra piattaforma distributiva su Roma per ciò che concerne la catena del freddo. Provate orgoglio per quello che avete realizzato finora? Sì, molto. La famiglia quanto continua a contare nel vostro sviluppo? Moltissimo, è la nostra forza trainante, quella che più ci consente di lavorare in una regione dove non ■ sempre è facile operare. 26 na famiglia, una azienda, un paese, o meglio una regione quale la Calabria dove non sempre è facile operare, per intralci burocratici, infrastrutture non adeguate, e la presenza di una zona d’ombra, la n’drangheta, per dire una criminalità organizzata che spesso fa titolo sui giornali. E tuttavia… c’è poi un territorio di straordinaria bellezza, quale nemmeno in Italia si ritrova altrove, che si allunga racchiuso fra due mari, lo Jonio e il Tirreno, coniugando insieme spiagge, pianura e montagne, leggende antiche e reminescenze greche nei nomi di luoghi e di città. E c’è la gente, quella di Calabria, laboriosa, con una gran voglia di fare, dotata di grande sensibilità e intelligenza, non è un caso che da questa regione siano usciti, per fare solamente alcuni nomi, e fermandoci al tempo recente, uno stilista di nome Versace, uno scrittore quale Saverio Strati, un pittore quale Mimmo Rotella. Di questa Calabria la famiglia Camastra è un esempio. E un esempio di successo. Tutto comincia con un padre – si veda l’intervista in queste stesse pagine – oggi scomparso, ma i cui tratti sono riprodotti in un busto di bronzo all’ingresso della sede direzionale di quello che si chiama nel presente il Gruppo Camastra; con una madre che a tutt’oggi con- uomini e aziende 24-26 26-01-2010 12:45 Pagina 27 Accanto, un camion alla stazione di rifornimento della Camastra-petroli. Sotto, Giovanni e Domenico Camastra con la numerosa famiglia e, al centro, la madre Rosa Froio tinua a svolgere il suo ruolo di cerniera di una famiglia molto unita; e con tre fratelli (uno, Fernando, egli pure scomparso) ai quali fin da piccoli è stato insegnato che il denaro va guadagnato col sudore della fronte, cioè col lavoro e col rispetto che gli si deve. E che la famiglia è un punto di riferimento d’obbligo, in special modo per quello che è capace di dare in termini di affetto e di insegnamenti di vita. Una famiglia che nel contesto di una regione “non facile” ha saputo creare una impresa che spazia dagli idrocarburi agli alimentari, cui viene offerta una rete di trasporto modello. Una rete fatta di una cinquantina di autotreni; con depositi di stoccaggio all’avanguardia, riguardino gli idrocarburi o le merci alimentari, cui viene garantita una impeccabile catena del freddo grazie anche al mega-magazzino inaugurato un anno fa all’incirca nell’area industriale di Lamezia Terme, risultato di una joint venture fra la Camastrafreddo (con la Camastra-petroli l’altro pilastro del Gruppo Camastra, con la sede dirigenziale e amministrativa a Locri) e il Gruppo Veronesi, una intesa Nord-Sud che ha dato, e sta dando, eccellenti risultati. Gli idrocarburi con prospettive di stoccaggio e di sviluppo distributivo oltre che in Calabria e nelle vicine Basilicata e bassa Campania, anche nel Lazio, in Um- bria e in Toscana, garantendo quella puntualità di consegne, sia al privato che al pubblico, che le maggiori aziende petrolifere non sempre sono in grado di offrire. E le merci alimentari che già si avvantaggiano di intese oltre che con il Gruppo Veronesi, anche con Danone e Granarolo, cui viene assicurata la continuità assoluta della catena del freddo sia nella fase di trasporto, dal Settentrione al Meridione, che in quella dello stoccaggio, e più avanti della distribuzione in Calabria, con un divenire garantito nell’insieme delle regioni del Sud. Per la zona industriale di Lamezia una salutare boccata di ossigeno, in quella che un tempo fu zona di conquista, e di degrado della vecchia Sir capace di sfruttare la Calabria più che di garantirgli il progresso e l’avvenire. Come ha detto Giovanni Camastra nel tagliare il nastro augurale del centro di stoccaggio delle merci alimentari: «Questa è 27 una opportunità di sviluppo importante per la Calabria… cui viene offerta l’opportunità di diventare polo d’attrazione per altre realtà produttive nazionali e straniere». L’investimento è stato di 4 milioni di euro, per un centro che si estende su un’area di cinque ettari con una piattaforma logistica refrigerata dove potranno sostare al meglio le merci poi destinate ad una capillare distribuzione. A modo suo una sfida, e non è stato un caso che l’inaugurazione del centro abbia visto la presenza dell’ex vescovo di Locri, Giancarlo Maria Bregantini, capace di coniugare la sua missione pastorale con una opera indefessa a favore del futuro della Calabria. Come ha scritto un giornale: “Questa struttura del freddo è un simbolo di rinascita”. Diciamo la conferma di una Calabria capace di offrire il meglio di sé nel presente come nel futuro. R.U. notizieanla 28-39 26-01-2010 12:06 Pagina 28 ANLA NOTIZIE GRUPPO SENIORES GALILEO AVIONICA Gita di un gruppo di soci dei siti di Campi Bisenzio, Caselle e Nervino a Budapest, con i suoi imponenti palazzi sul Danubio, la Cittadella con il Castello ed i viali illuminati dalle mille luci per i mercatini di Natale. Un’altra tappa del viaggio è stata Graz con il suo centro storico. Infine Lubiana, il Castello con i Draghi, il mercato centrale e tanti banchi natalizi. Una foto ricordo (1) era d’obbligo, con nello sfondo il Castello di Budapest. 1 ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA SEZIONE DI TORINO CASELLE A Caselle Torinese premiazione 2 dei dipendenti con 20 e 25 anni di anzianità aziendale. Alla cerimonia hanno partecipato, in rappresentanza dei vertici aziendali, il mdl Fabrizio Giulianini, amministratore delegato e direttore generale Galileo Avionica, chief operating officer di Selex Galileo il dr. Guido Mulè, direttore Risorse Umane e Organizzazione Galileo Avionica, direttore Risorse Umane Selex Galileo Italia e Funzioni Chief Operating Officer; Gianfranco Terrando, responsabile B.U. Sistemi Avionici ed Equipaggiamenti; il dr. Marcello Quarantelli, responsabile Risorse Umane ed Organizzazione Caselle. In qualità di rappresentanti dell’Associazione Seniores, Mariella Lanteri, presidente Associazione Seniores Caselle, Alberto Lanini, presidente nazionale Associazione Seniores G.A., ed infine Gianfranco Ortalda, rappresentante Anla e Federmaestri (v. foto 2). Questi i premiati: 20 anni - Antonio Bevilacqua, Maria Bosco, Domenico Cairola, Pier Antonio Catella, Gianpaola Di Lella, Roupen Ekizlerian, Loredana Inserra, Gabriella Liuni, Gianmarco Lupidi, Graziella Marchetti, Michela Mollo, Giovanni Oliveri, Massimo Riva, Paolo Scalafiotti, Massimo Scazzola, Marco Zambelli. 25 anni - Domenico Alpignano, Marco Bassi, Giorgio Binello, Andrea Biscaro, Arnaldo Bruna, Giuseppe Clementino, Gianluigi Crosetto, Giuseppe D’Errico, Laura Parola, Mauro Rinaldi, Michele Rollo, Ileana Visintin. GRUPPO SENIORES OTO MELARA Premiazione per i dipendenti con anzianità aziendale di 20 e 30 anni e la consegna delle borse di studio ai figli dei lavoratori presso i locali aziendali della Oto Melara bresciana. Nella foto (3), da sinistra: il presidente del Gruppo Seniores Oto Melara-Unità Breda Meccanica Bresciana, Bruno Dotti, il responsabile della Linea di Business di 3 28 notizieanla 28-39 26-01-2010 12:07 Pagina 29 4 5 6 7 GRUPPO SENIORES THALES ALENIA SPACE ITALIA no stati anche premiati i figli dei dipendenti per i successi ottenuti nell’ambito scolastico. Nella foto: 8, il tavolo della Presidenza; da sin., E. Prette, SVP Risorse Umane; L. Pa- Premiazione dei dipendenti della Thales Alenia Space Italia che hanno maturato 20, 25 e 30 anni di lavoro nell’anno appena trascorso. Nel suo intervento il presidente del Gruppo Seniores, Luigi F. Fedele, oltre a parlare dei soci seniores «vera spina dorsale dell’Azienda», ha ricordato il terremoto dell’Aquila, esprimendo la più viva solidarietà ai colleghi aquilani dolorosamente colpiti. Il presidente e amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Luigi Pasquali, dal canto suo ha elogiato gli anziani «per la loro capacità ad affrontare le sfide e le difficoltà incontrati lungo il loro cammino lavorativo». Nel corso della cerimonia so- 8 29 squali, presidente & a.d. di TAS-Italia; Luigi F. Fedele, presidente Gruppo Seniores; S. Carducci, vicepresidente Seniores del Raggruppamento ▲ Brescia, ing. Andrea Isola, il direttore operativo di Oto Melara, ing. Roberto Cortesi, il responsabile Risorse Umane e Organizzazione Oto Melara, ing. Renato Cuneo, il responsabile Gestione del Personale del sito di Brescia, dr. Claudio Ribaudo, e la speaker ufficiale, Signora Agnieszka Polanska. Questi i premiati con medaglia d’oro: 20 anni - Andrea Isola, Antonio Salvatore Rugiu e Alberto Ragni (foto 4). 30 anni - Piertommaso Francavilla, Fabio Meloni, Sergio Conzadori, Angiolino Verzeletti, Riccardo Paderno, Pierluigi Perlotti e Pierino Lanzeni (foto 5). Nella foto 6, i figli dei dipendenti premiati con borsa di studio. Nel corso della manifestazione sono stati inoltre premiati i dipendenti andati in quiescenza nel corso dell’anno 2009: Franco Ferrari e Tiziano Baietta (foto 7). segue a pag. 30 notizieanla 28-39 26-01-2010 12:08 Pagina 30 9 ANLA NOTIZIE ▲ segue da pag. 29 Alenia; F. Rossano, console del Lazio della Federmaestri; 9, una visione di insieme della sala. Questi i premiati: 20 anni Roma – Leonardo Borgarelli, Claudio Capodiferro, Salvatore Contu, Giuseppe Esposito, Sandro Fagioli, Paolo Fazzino, Marina Galatolo, Francesco Iacomacci, Roberto Mantovani, Fernando Marchetti, Gerardo Mollica, Emilio Montuori, Armando Mulè, Sergio Piazza, Bruno Piccione, Vincenzo Piloni, Alessandro Pisano, Giacomo Raimondo, Roberta Rucci, Francesco Sales, Andrea Santoni, Carlo Scacchetti, Raffaele Serrao, Laura Techel, Raffaele Trento, Francesco Vitulli. Aquila – Luigi Colicchia, Alessandro Columbaro, Bruno De Lauretis, Alfredo Marconi, Massimo Narna, Maurizio Parisse, Carlo Silvestri. 25 anni Roma – Armando Angelozzi, Nicoletta Arquilla, Otello Bevini, Claudio Bruno, Laura Bufardeci, Mauro Cabili, Roberto Cantone, Ornella Carletti, Fabio Castelli, Enrico Catena, Rita De Vita, Valentina Del Nero, Vito Antonio Esposto, Alessio Garofoli, Francesco Luon- sca Campolo, Chiara Castelli, Andrea Ciotti, Valeria Coletti, Eleonora D’Andrea, Fabiana De Cesare, Roberto Dentice di Accadia, Stefano Di Marco, Jonathan Di Prinzio, Francesco Di Tommaso, Daniele Gemma, Carlotta Greco, Emanuele Lumaca, Rossella Mollica, Ilaria Noschese, Luca Russo, Chiara Scorziello, Irene Suriani, Francesco Vigliotti, Lucia Vitelli. Media Superiore: Francesca Brunetti, Roberta Bruno, Luca Campolo, Gabriele Capone, Simone Carrino, Edoardo Ciambella, Giulia Cianchini, Lorenzo Colapietro, Valentina Coletti, Roberto Como, Eleonora Cortella, Simone De Cesare, Giulia Dentice di Accadia, Giorgia Di Cicco, Marco Ferrazza, Luca Ferrone, Alessandro Gori, Benedetta Graglia, Margherita Graglia, Alessandro Landi, Federico Leone, Francesco Leone, Carolina Linkowski, Chiara Losquadro, Arianna Lumaca, Sofia Marchini, Alessio Marocchi, Manfredo Martinino, Roberta Masci, Giulia Morando, Paolo Morando, Anna go, Angelo Marano, Ezio Pizzuti, Paolo Santucci, Tiziano Sassorossi, Daniele Scalzi, Franco Sciarra, Vincenzo Sterbini, Gianna Todini, Khatia Valli, Marina Zampana. Aquila – Nina Cimaglia, Agostino Cittadini, Francesco Colonna, Fabio De Tiberis, Rita Di Iulio, Ulisse Di Marcantonio, Giuseppe Maione, Anna Maria Nardelli, Franca Pasqualone, Giuseppe Salustri, Giancarlo Tempesta, Nicola Travaglini. 30 anni Roma – Maurizio Albano, Francesco Belperio, Elio Fei, Eugenia Licitri, Giacinto Losquadro, Maurizio Messina, Fabio Micci, Stefano Molinari, Evandro Neri, Giovanni Rosati. Aquila – Massimiliano Valente. Borse di studio Roma - Licenza 3a Media: Chiara Addeo, Gloria Berno, Valentina Calcaterra, France10 Chiara Palamidessi, Tommaso Maria Pandolfi, Ludovica Papi, Emanuele Podda, Marco Renzetti, Ginevra Romano, Alessandro Rosati, Francesca Russo, Carolina Sassorossi, Flavio Scappaticci, Andrea Selvitella, Monica Sperandio, Giulia Sturiale, Eleonora Vatta, Alice Zampolini Faustini, Lodovica Zucchini. Diploma di Maturità: Riccardo Camedda, Antonio Campanella, Damiano Ferlito, Cristina Francola, Alessio Gemma, Valentina Mancuso, Chiara Montuori, Veronica Serrao. Aquila – Licenza 3a Media: Fabio Colonna, Andrea Cucchiella, Claudia Gentili, Francesca M. Giancristofaro, Francesco Marcatili, Alessio Montorselli, Gianluca Parisse, Cristina Pastorelli. Media Superiore: Cecilia Colicchia, Samuele D’Andrea, Giulia Di Domenico, Lara Di Pancrazio, Valentina Febo, Francesco Maione, Enrico Marcatili, Federica Marzi, Francesca Valocchi. Diploma di Maturità: Silvia Cocchi, Simona Cucchiella, Fabio Di Pancrazio, Alessia Marzi, Marco Quaranta. GRUPPO SENIORES ALENIA AERMACCHI 11 Nelle foto:10, l’incontro con la Direzione aziendale; 11, in pista per assistere al volo del 346 30 Il Gruppo Seniores Alenia Aermacchi ha organizzato la visita annuale dell’Azienda aperta per l’occasione ai soci e ai loro familiari. Dopo la visita e il volo dimostrativo e acrobatico del velivolo M346, i soci e i loro familiari si sono intrattenuti presso il ristorante aziendale per il pranzo. Tutti i partecipanti hanno ricevuto in omaggio un modellino dell’M436 come ricordo della giornata. notizieanla 28-39 26-01-2010 12:08 Pagina 31 1 2 RIELLO BRUCIATORI Alla Riello Bruciatori di Legnago (Vr) la tradizionale cena di Natale del Gruppo Seniores, che quest’anno è coincisa con la premiazione dei dipendenti che nel 2007 e 2008 hanno festeggiato rispettivamente i 20 e 30 anni di ininterrotta collaborazione. Sono stati premiati: 20 anni Giuseppe Benanti, Francesco Tebon, Marta Bissoli, Laura Marchetto, Susanna Biasiolo, Gianluca Burla, Fabrizio Bellettati, Cristina Valbusa, Massimo Zerbinato, Andrea Stopazzolo, Marco Salandin, Moreno Filippini, Roberto Ghelfi, Fabio Morosato, Maurizio Praga, Giorgio Pavan, Massimo Malachini, Maria Pradella, Renato Nifruli, Franco Bigardi, Giordano Balbo, Giampaolo Bimbato, Riccardo Zanini, Nicola Cordioli, Cristina Guarise, Alessandro Canprincoli, Stefano Meneghello, Luigi Serpelloni. 30 anni Claudio Bubbola, Davide Calandrini, Roberto Peruzzo, Ennio Rizzon, Davide Zanardi, Giovanni Zivian, Valentino Lovato, Flavio Beghini, G. Franco Quinzan, G. Michele Gallinaro, Fiorello Stopazzolo, Carlo Selvatici, Maurizio Zanini, Guido Berardo. Nella foto: 1, al microfono il presidente della Società, dr. Ettore Riello. Con l’occasione sono stati inoltre premiati con una borsa di studio devoluta dal Gruppo Seniores, tre studenti fra i più meritevoli delle scuole ad indirizzo tecnico di Legnago: Sara Granzarolo, Stefano Leoni, Riccardo Ottaviani, ritratti nella foto 2 assieme ai rispettivi dirigenti scolastici, al presidente della Riello SpA, dr. Ettore Riello, e al direttivo del Gruppo Seniores Riello SpA. Un particolare ringraziamento al dr. Ettore Riello che, assieme allo staff dirigenziale della Società, rende possibile lo svolgersi di queste ricorrenze. ANLA MARCHE • Santa Messa in suffragio dei soci defunti Anla presso la Cappella dell’Immacolata Concezione di San Benedetto del Tronto, officiata dal parroco della Cattedrale di Fermo dell’ordine di Sant’Antonio da Padova, don Luciano Rossi. Presenti al rito diverse autorità civili, tra cui il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, ing. Piero Celani. ANLA TRIESTE Gita in Croazia con meta Zagabria e i mercatini di Natale. Nella foto il gruppo dei partecipanti davanti alla colonna della peste sul piazzale del Duomo di Zagabria. • E ancora… conclusione del Corso Base di Formazione e di Inserimento (II edizione), codice AP-228, promosso dall’Anla-Lav di San Benedetto del Tronto, v. foto sopra. 31 notizieanla 28-39 26-01-2010 12:09 ANLA NOTIZIE Pagina 32 1 Assemblea del Circolo anziani del Lavoro Acc dello stabilimento Elettromeccanica di Mel, nel corso della quale sono stati premiati 5 nuovi soci che nel 2009 hanno raggiunto il traguardo dei 22 anni consecutivi di lavoro nello stabilimento, portando a 411 il totale dei soci seniores. CIRCOLO ANZIANI DEL LAVORO ACC SEZIONE DI MEL La cerimonia è stata preceduta dalla Messa celebrata dal parroco di Villa, don Giuseppe. La manifestazione ha avuto inizio con l’intervento del presidente del sodalizio, Giuseppe Battista, che ha riassunto l’attività svolta dal Circolo nell’anno appena trascorso. Il direttore dello stabilimento di Mel, Rudolf Langerwisch, ha chiuso la serie degli interventi con una nota di ottimismo per il futuro dell’azienda. Questi i premiati: Marco Casati, Lucio Cenedese, Ugo D’Incà, Manuela Ronchin, Elvio Zollet. E’ seguita l’assegnazione del Premio Speciale che il Circolo attribuisce annualmente a persone che si distinguono per il loro impegno nel sociale. Quest’anno il premio è stato assegnato alla maestra Maria Piccolotto di Lentiai che, al raggiungimento della pensione, ha scelto la strada del volontariato, prestando per 26 anni la propria opera in Bolivia presso una missione gestita dai salesiani. 2 Nelle foto: 1, i neosoci con il presidente e i dirigenti aziendali; 2, il presidente del Circolo consegna la targa alla maestra Maria Piccolotto, 3, un momento della manifestazione. 3 GRUPPO SENIORES FONDIARIA-SAI Tradizionale incontro dei soci del Gruppo Seniores Fondiaria-SAI presso la sede del Cral. Scopo dell’incontro: fare un consuntivo dell’anno trascorso, illustrare i programmi per il prossimo anno e premiare i soci ottantenni. Purtroppo un’abbondante nevicata, insolita per Firenze, ha impedito a diversi soci di intervenire, e quindi la premiazione è stata rinviata al prossimo anno, confidando in un tempo più clemente. All’incontro erano presenti, oltre al presidente del Gruppo Anla Fondiaria–SAI, Maria Letizia Mealli, il presidente regionale dell’Anla Toscana, Vincenzo D’angelo, ed il presidente del Cral Fondiaria-SAI, Andrea Berni. 32 GES – GRUPPO SENIORES EDISON Il Gruppo Seniores Edison di Terni e provincia hanno partecipato ad una visita della città di Bevagna. Una foto ricordo (in basso) non poteva mancare. notizieanla 28-39 26-01-2010 12:10 Pagina 33 1 SEZIONE ABRUZZO E MOLISE A Montesilvano (Pe) presso il Grand Hotel Adriatico l’annuale assemblea dei soci Alatel Abruzzo e Molise, con un dibattito sul tema indicato dal presidente regionale Vittorio Cirillo: “Evoluzione della vita associativa, iniziative per il maggior coinvolgimento dei soci”. Si è parlato anche delle attività svolte nel 2009 e di quelle programmate per il 2010. 2 GRUPPO SENIORES TELECOM ITALIA Dopo l’assemblea le premiazioni dei vincitori della mostra fotografica e di quella sui documenti storici attinenti le schede telefoniche prepagate (v. foto 1 e 2). SEZIONE DI BRINDISI Continuando il percorso alla scoperta delle chiese poco conosciute, i soci dell’associazione Seniores Telecom Italia e Seniores del Comitato Anla di Brindisi, si sono dati appuntamento per lo scambio degli auguri natalizi a Villa Castelli. Qui hanno potuto visitare, con la guida del sig. Chirulli, la chiesa gentilizia annessa al Palazzo Ducale (ora sede comunale), il Palazzo Ducale, il Museo civico dove sono esposti i reperti archeologici ritrovati nel sito di “Pezza Petrosa”, la gravina, unico esemplare nella provincia di Brindisi, dove si trova il frantoio gentilizio risalente al 1700 ricavato interamente scavando nella roccia. Infine, visita al sito archeologico per ammirare le tombe, attualmente portate alla luce. Nella foto 3, i partecipanti alla gita. 3 SENIORES PALAZZETTI Record di presenze alla cena di fine anno del Gruppo Seniores del Lavoro Palazzetti (v. foto a des.). Dopo i saluti del presidente Bruno Rivenotto, sono stati i signori Lelio e Ruben Palazzetti a complimentarsi con i convenuti per la numerosa partecipazione ribadendo, in qualità di titolari della Società, il loro sostegno al Gruppo. Era anche presente il presidente regionale Anla, Piergiorgio Zannese. 33 notizieanla 28-39 26-01-2010 12:10 Pagina 34 1 2 3 CIRCOLO LAVORATORI ANZIANI ELECTROLUX ZANUSSI SEZIONE LAVAGGIO DI PORCIA Ingresso di nuovi soci della Sezione Lavaggio di Porcia e premiazione del nuovo socio Adriano Rusalen, nel corso di una cerimonia tenuta presso lo stabilimento di Porcia. Nelle foto: 1, il plant manager, dr. Michele Marchesan, accanto alla direttrice delle Risorse Umane, ing. Sara Menis, assieme alla signora Simona Rizzo, al segretario della Sezione Lavaggio, Sandro Maluta, oltre ad Alberto Santarossa; 2, i presidenti del comprensorio di Pordenone e Conegliano: Ivan Del Pio, Carla Barazza, Enzo Piai, Livio Della Flora, Bruno Pignaton, Tullio Anzile, con il presidente del Circolo, Corrado Cordenons, ed il segretario, Pier Antonio Marcolina. 4 SEZIONE CENTRALE DI SEDE DI PORCIA Premiazione di due nuovi soci, Mauro Del Savio, e Sergio Muz, durante una cerimonia alla Sezione Centrale di Sede di Porcia. Nelle foto: 3, al tavolo della Presidenza, Fabrizio Grisenti, Sergio Muz, Sante Piva, Livio Della Flora, Gian Franco Schiava, amministratore delegato Marketing Italia, e Mauro Del Savio; 4, la premiazione del nuovo socio, Mauro Del Savio. GRUPPO ESPERIENZA ANGELINI Incontro dei soci Seniores del Gruppo Esperienza Angelini per gli auguri di fine anno. Presenti le delegazioni di Roma, di Pescara e di Bari; il vicepresidente nazionale Anla Teresa Spampanato, la socia onoraria Luciana Bevilacqua, il console regionale della Federazione Maestri del Lavoro (v. foto 1 e 2). 1 2 34 notizieanla 28-39 26-01-2010 12:11 Pagina 35 LETTERE, ARTE, STORIA E VIA VIA… dimento della storia, ma, soprattutto, per identificare e capire i punti di forza allo scopo di progettare e vivere il futuro con l’apertura mentale e la capacità innovativa che il Circolo ha dimostrato di possedere in tutti questi anni, passando coerentemente dall’essere espressione di un lungimirante capitano d’industria pordenonese a portatore dei valori di un grande Gruppo Globale». Completano la prefazione gli auguri del sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, di quello di Porcia, Stefano Turchet, e del presidente della Provincia, Elio De Anna. A noi non resta che complimentarci con gli amici del Circolo per questa opera fondamentale. “La nostra storia”, a cura di Giuseppe Grifoni, cioè un modo per ricordare attraverso un volume di testo e di foto, il cammino percorso da un’azienda – la Electrolux Zanussi – e dal suo Circolo Anziani del Lavoro. Come dice nella prefazione al volume Giulio Mazzalupi, presidente di Electrolux Italia: «Anche quando i tempi – come quelli che stiamo vivendo – ci costringono a correre, la capacità di riflettere, analizzare, mettere in ordine negli eventi e nei pensieri è un esercizio necessario e fondamentale. Ecco perché è importante questo contributo del Circolo Anziani Electrolux Zanussi che, attraverso un pregevole volume, ripercorre oltre 45 anni di storia. Un itinerario che, inevitabilmente, non si svolge solo all’interno di un’attivissima associazione, ma si intreccia con gli snodi di una grande avventura imprenditoriale e industriale che ha cambiato in pochi decenni il volto socioeconomico dell’area pordenonese, rendendola una delle più sviluppate e dinamiche del Paese. Vorrei solo mettere in risalto quanto fertile sia stato questo continuo interscambio di esperienze e di valori tra il Circolo anziani e la società civile. I nuovi soci hanno portato, nel corso degli anni, competenza e cultura, mentre il Circolo ha ricambiato offrendosi al territorio come punto di riferimento per iniziative sociali e di sviluppo. Credo quindi che questo libro sia prezioso per un approfon- ANLA BERGAMO Con la partecipazione di concorrenti dei vari gruppo aziendali delle province lombarde si è svolto il 15° Trofeo Regionale di Bocce (v. foto 1 e 2), riservato ai soci Anla ed aggregati. La gara è stata organizzata dal Comitato Anla di Bergamo con la collaborazione della Bocciofila Abb-Sace, e si è svolta sui campi del Bocciodromo Orobico di Bergamo, Casabella di Ranica, Torre Boldone e Scanzorosciate. Le coppie iscritte erano 64. Alla fase finale ne sono giunte sei con la seguente classificazione: 1° Felice Cortinovis- Giovanni Lorenzi (Tenaris Dalmine) 2° G. Marco Marconi-Giacomo Castelli (Abb-Sace Bergamo) 3° Alberto Cantelli- Giuseppe Bergonzi (Ass. Generali Milano) 4° Silvano Zanardo-Livio Brazzi (Saes/Getters Milano) 5° Gianluigi Taschini-Roberto Rota (Abb-Sace Bergamo) 6° Stefano Macetti-Elio Masseroli (Tenaris Dalmine). 1 2 Nella mattinata, accompagnati dai dirigenti del Comitato Anla Bergamo, visita al Castello Visconteo di Brignano Gera d’Adda e al Castello di Pagazzano. Al termine della gara, premiazione delle sei coppie finaliste con medaglia d’oro, trofeo e coppe, presen- ti il presidente regionale Anla, Luigi Golzi, il presidente del Comitato Provinciale, Emilio 35 Betelli, e i consiglieri dei Comitati Anla di Bergamo e di Milano. notizieanla 28-39 26-01-2010 12:12 Pagina 36 1 SAVIO MARCELLO • Il gruppo Seniores Savio Marcello della Savio Macchine Tessili SpA di Pordenone, con una ottantina fra soci e familiari, ha organizzato una gita in occasione dei mercatini di Natale a Vienna con visite al centro storico, alla cattedrale di S. Stefano, al Parlamento ed al Rathaus, alla piazza degli eroi, alle chiese degli Agostiniani e dei Cappuccini, al Castello imperiale di Schönbrun. Era presente il presidente Tomaello, assieme ai consiglieri Campagna, Bone Greguol e Taffarel (v. foto 1 e 2 a Vienna). • E ancora… l’assemblea ordinaria dei soci, con l’elezione a 2 INA ASSITALIA Alla presenza del presidente della Società, avv. Francesco Procaccini, presso la Sala conferenza della Sede direzionale di Roma, la tradizionale cerimonia della premiazione dei dipendenti che hanno raggiunto particolari traguardi di anzianità aziendale. Hanno presenziato alla cerimonia, oltre al presidente ed alcuni dirigenti della Società, il presidente regionale Anla, Roberto Malasoma, il presidente dei seniores delle Generali, Giovanni 1 2 Sambo, e i rappresentanti sindacali aziendali. La manifestazione è stata aperta dall’intervento del presidente del Gruppo Seniores aziendale, Carlo Risoluti, che ha ricordato uno dei motivi fondanti dell’Associazione, consistente nella solidale volontà di continuare anche dopo la vita lavorativa una consuetudine di socializzazione, con il coinvolgimento di lavoratori in servizio e pensionati, alimentando un continuo dialogo con i lavoratori più giovani. Successivamente ha preso la parola l’avv. Francesco Procaccini, condividendo con Carlo Risoluti gli aspetti qualificanti della premiazione e il valore dell’appartenenza, altresì esprimendo apprezzamento per l’at3 Nelle foto: 1, Carlo Risoluti durante il suo intervento; 2 e 3, alcuni momenti della premiazione 36 tività sociale che l’Anla svolge in favore dell’anzianato aziendale. Successivamente, Procaccini e il capo del Personale, dr. Naim, hanno consegnato i premi ai dipendenti: In quiescenza Maura Acqua, Carlo Ammannato, Anna Maria Brunori, Alessandro Calzavara, Francesco Chindamo, Daniela Di Bartolomei, Antonio Di Renzi, Domenico Frasconi, Fulvio Giovagnoli, Alberto Iacobelli, Renata Libassi, Umberto Manna, Riccardo Masciotti, Marisa Lina Mendola, Antonino Vito Patti, Raffaela Pellillo, Francesca Pizzolante, Alfredo Spadaro Guerra, Luciano Tanzini, Graziella Carolina Toffolo, Anahid Zerunian. notizieanla 28-39 27-01-2010 16:18 Pagina 37 ANLA NOTIZIE 3 Questi i premiati: Camillo Basso, Aldo Benedetti (alla memoria), Fulvio Biasin, Lucia Biasin, Walter Bone, Laura Bortoluzzi, Franco Centis, Novellino Cibinel, Claudio Cover, Giancarlo Favot, Maria Teresa Giarduz, Fulvia Grizzo, Claudio Guagno, Giuseppe Mazzolo, Giovanni Morettin, Vittoria Panegos, Sante Pigat, Giorgio Pitton, Enzo Peressin, Roberto Poletto, Adriano Scialino, Giorgio Spagnol, Giuseppe Taiariol, Edoardo Tonin, Fulvio Turchet, Luigina Turchet, Claudio Valent, Luigi Valvasori, Milla Zoccarato, Roberto Zoccarato. Nella foto 3, il tavolo della presidenza, da sin.: Pasut, Santarossa, Cover, Tomaello, Bortolus, Zin, Badiali, Moro, Puntoni, Boer, Latin. presidente della manifestazione del socio anziano, Egidio Bortolus, la relazione di Luigi Tomaello sulle attività svolte e future del Gruppo Seniores, e la lettura dei bilanci consuntivo e preventivo da parte del tesoriere, Annamaria Pascut. Infine, gli interventi dei dirigenti aziendali, il dr. Mirco Zin (direttore del Personale e Organizzazione), l’ing. Roberto Badiali (direttore Ricerca e sviluppo), l’ing. Mauro Moro (diret- tore di stabilimento), e l’ing. Paolo Puntoni (responsabile della gestione commerciale), che hanno illustrato l’attuale situazione della Savio e del settore meccanotessile, in cui la Savio detiene una considerevole quota di mercato. Sono pure intervenuti per un saluto augurale, i rappresentanti dell’Anla provinciale con il presidente Aldo Santarossa. Il gruppo montagna Savio (col presidente Lino Boer), il grup- 35 anni Leo Abballe, Massimo Acquaviva, Walter Calvesi, Giuseppe Cattani, Giampiero Cipriani, Roberto Cirella, Claudio Cosimi, Giulio Della Marta, Antonio Di Giulio, Giuseppina Fabrizi, Isa Freddi, Sandro Gasparetti, Sonia Gatta, Michele Giovannini, Luigi Graziano, Luigia Imperoli, Salvatore Masciari, Pietro Mei, Peppino Ponzo, Angelo Rosi, Maurizio Sabatini, Ennio Sala, Giulio Salza, Enrico Santagà, Eliana Santori, Simonetta Silvi, Giovambattista Staglianò, Gaetano Tana. 25 anni Caterina Alberti, Maria Andriulo, Carmine Barra, Luana Bellacosa, Bernardo Buglione, Claudio Caccialanza, Angela Carmagnini, Angela Chita, Massimo Ciarpaglini, Mauro Ciliani, Carla Di Lorenzo, Rosangela Franchini, Ilaria Gaeta, Donatella Mascarino, Laura Messina, Donatella Morandi, M;aura Morgigni, Angela Mosca, Salvatore Nicita, Paolo Peroni, Marco Polletta, Donatella Santori, Antonio Siena, Stefania Tardiola, Fabrizio Toso, Paola Vigna. La “Perla Anla 2009”, il massimo riconoscimento che l’Anla Toscana assegna annualmente al socio particolarmente impegnato nelle varie iniziative, che si sia distinto per la costante, assidua ed instancabile attività profusa con indiscussi risultati, è stato quest’anno assegnato alla prof.ssa Amalia Ciardi Duprè, insigne ed audace scultrice di livello internazionale, sensibile interprete dell’avventura umana, che attraverso l’arte dà operosa testimonianza ai valori del sacro e del mito della modernità. Come sottolineato dalla dr.ssa Silvia Ranzi, che ha presentato l’artista al pubblico intervenuto, in tutte le edizioni della Mostra d’Arte Sacra, organizzata dal Consiglio Regionale Anla, che si svolge presso la Basilica della SS. Annunziata di Firenze, Amalia Ciardi Duprè ha sempre dato il massimo nel ruolo di Madrina della manifestazione. Il presidente dell’Anla Toscana, Vincenzo D’Angelo, ha consegnato la “Perla” durante una cerimonia nella Sala Bianca della Santissima Annunziata al Poggio Imperiale di Firenze, dopo un concerto del pianista Francesco Travisi con il soprano Costanza Renai e uno spazio dedicato alla poesia con letture da parte di Paola Lucarini di brani da Dante Alighieri, Petrarca, e San Francesco, per terminare con la suggestiva lirica “Affrettiamoci ad amare” del poeta polacco Jan Twardowski. Ha concluso la cerimonia un breve saluto del prof. Napoli. Nella foto, la professoressa Ciardi Duprè con il presidente Vincenzo D’Angelo. po famiglie portatori di handicap Savio (col vicepresidente Giacomo Latin), il Gruppo Avis aziendale con il suo vicepresidente, Giampietro Zancai, e per concludere il rappresentante sindacale delle RSU aziendali. Dopo l’approvazione della relazione morale e di bilancio del Gruppo, ha avuto luogo la premiazione di trenta soci neopensionati (con una targa raffigurante l’Azienda). ANLA TOSCANA 37 notizieanla 28-39 26-01-2010 12:14 Pagina 38 ANLA NOTIZIE Presso “La Corte Berghemina“ di Pagazzano la consueta festa annuale dei soci Anla Schneider–Magrini. Erano presenti: Norberto Scalamandré, presidente regionale Anla; Emanuele Fiumanò, vicepresidente regionale Anla; Enzo Franzini, presidente provinciale Anla Cremona; Emilio Betelli, presidente provinciale Anla; Giovanni Manzoni, presidente Anmic provinciale. Per la Schneider Electric, la dr.ssa Carla Belotti, responsabile dell’Area Risorse Umane. Per il Comune di Bergamo: il dr. Marcello Moro, assessore al Personale, ai Servizi e In- GANI – ILVA BAGNOLI SCHNEIDER ELECTRIC-MAGRINI GALILEO tivo: il dr. Giò Battista Azzola, presidente Banca della Bergamasca di Zanica. E ancora, i sindaci o loro delegati: il sin- novazione Tecnologica, la dr.ssa Fiorenza Veronelli, consigliere comunale. Per l’Istituto Bancario di Credito Coopera1 • Alla presenza di alcuni membri del Consiglio direttivo e del presidente del Circolo Ilva, dr. Guglielmo Santoro, il tradizionale brindisi natalizio con la distribuzione del panettone ai soci organizzato dal presidente del Gruppo Seniores Gani Ilva Bagnoli, Michele D’Angiolillo (v. foto 1). • E inoltre… pellegrinaggio organizzato dal presidente della sezione Gani del “Circolo Ilva Bagnoli” (Na), Michele D’Angiolillo, e dai consiglieri, presso l’Abbazia di Montecassino. Una foto (2) di gruppo non poteva mancare. 2 38 daco di Zanica, arch. Mario Aceti, il vicesindaco di Zanica, dr. Graziano Vitali, il sindaco di Stezzano rappresentato dal dr. Giovanni Calabria. Sono pervenuti inoltre messaggi augurali dal prefetto di Bergamo, dr. Camillo Andreana, dal vescovo Diocesi di Bergamo, mons. Francesco Beschi, dall’assessore Servizi Sociali del Comune di Bergamo, dr. Leonio Callioni. Durante la cerimonia sono stati premiati sei soci “over 80”: Riccardo Avogadri, Pompilio Belotti, Luigi De Angelis, Eugenio Magni, Rosa Morini, Giovanni Rota. Il presidente del Gruppo Anla, Mario Ubbiali, ha ribadito «che l’Associazione continuerà a svolgere sul territorio l’impegno nel difendere la cultura del lavoro, a riscoprire la nostra storia e ad essere sempre maestri nei confronti delle nuove generazioni». Sono state premiate due giovani studentesse, col “Premio di Studio” per il diploma conseguito: Valentina Pievani e Sara Previtali. Molti sono poi i progetti che il Gruppo Anla Schneider–Magrini vuole realizzare: in particolare il Museo Storico Permanente dell’Elettricità Bergamasca, e la raccolta e ricerca dei documenti per ricostruire la storia della Società Magrini. Una foto (sopra) di gruppo era d’obbligo. Made in italy 39 25-01-2010 10:44 Pagina 39 L’ITALIA CHE LAVORA MADE IN ITALY A che punto è la contraffazione del Made in Italy? Alla fine dell’anno appena concluso si è tenuto a Roma un convegno sulla tutela del nostro prodotto che ha permesso di verificare la situazione nel suo insieme, le strategie e le norme da adottare, al di là di quelle in corso. Sono numerosi i settori della nostra produzione oggetto di contraffazione: in testa alla classifica gli agroalimentari e l’abbigliamento, seguono i farmaceutici, i giocattoli, gli elettronici, le automobili di lusso, gli orologi e una sequela di altri articoli. Impressionanti le cifre che riguardano il settore alimentare, per un valore globale calcolato oltre 50 miliardi di euro all’anno. Il cibo italiano fa gola a tutto il mondo e scatena la fantasia degli imitatori, inducendoli alla via più breve per ottenerlo con minor costo e fatica, cioè copiandolo. Un danno economico per i nostri produttori pari alla metà dell’esportazione italiana! Secondo le rilevazioni che vengono effettuate periodicamente il primato della pirateria in questo comparto spetta all’Australia e all’America. Negli Usa soltanto il 2 per cento dei formaggi venduti come italiani corrisponde ai latticini originali Made in Italy, inclusi il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. Per questo motivo è nato di recente un Consorzio di tutela all’interno del Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, che va ad aggiungersi alle altre identificazioni che già contrassegnano questo manufatto caseario, come il marchio Dop, denominazione di origine protetta, la placca di caseina sulla superficie, il territorio di stagionatura. Questo organismo si avvale di una task force di “vigilantes” con qualifica di agenti di pubblica sicurezza che vigilano sul nostro territorio per difendere il formaggio dalle imitazioni tricolori. All’estero opera un ispettore-consulente in ogni Paese. Quando l’operatore si imbatte in un marchio tipo Parmesan, una pale- di Nora Villa DAL CIBO AGLI ABITI TROPPE IMITAZIONI IN GIRO Per questo si cerca di reagire con uno speciale decreto se imitazione, vietato in tutti i Paesi della UE, invia un esemplare al Consorzio che adirà ad una azione legale, se necessario, per togliere il prodotto dal mercato. Per ciò che riguarda i farmaci, esiste una legge del 1992 che stabilisce i termini di riconoscimento del farmaco contraffatto e che ne prevede i diversi gradi: farmaco riprodotto in tutti i suoi contenuti, farmaco riprodotto con componenti parziali, farmaco riprodotto con contenuti completamente diversi dall’originale. Complesso quindi l’iter per stabilire l’illegalità. Per la moda, uno dei comparti più contraffatti del nostro Paese, è in arrivo un nuovo sistema sanzionatorio con multe sino a 250 mila euro, al di là delle altre normative già adottate. Si tratta del decreto 135, già approvato dal Governo, che ridisegna le norme per proteggere i prodotti del nostro Paese. Nasce su iniziativa di un pool di componenti dell’Esecutivo, come Andrea Ronchi, ministro delle Politiche Comunitarie, insieme a Claudio Scaiola, titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, e 39 Stefania Prestigiacomo, che regge l’Ambiente. Il decreto riguarda tutte le 480 mila imprese italiane manufatturiere che da anni chiedono una linea chiara e di maggiore garanzia per la tutela del loro prodotto. Il decreto stabilisce adesso che al vecchio marchio “Made in Italy”, oggi non più sufficiente, debba essere aggiunta la dizione “100 per cento italiano o interamente italiano”. Non sarà un problema di facile soluzione in quanto è noto che alcune aziende tricolori hanno la direzione artisticocreativa in Italia, ma la produzione viene realizzata altrove, spesso in un Paese straniero dove la mano d’opera è sensibilmente meno costosa. Il nuovo marchio tuttavia potrà essere applicato solo alle aziende il cui disegno, progettazione, lavorazione, confezionamento, siano realizzati completamente sul territorio italiano. Tutto in funzione della massima tracciabilità e trasparenza, ma è sicuramente ancora lungo e faticoso il cammino per stroncare l’instancabile corsa alla contraffazione, specie per il nostro Made in Italy, troppo ricco ■ di bellezza e creatività. Intervista 40-41 26-01-2010 12:28 Pagina 40 STORIE di Raffaello Uboldi L ei comincia con una laurea in Scienze Forestali e Ambientali all’Università di Padova, continua con un dottorato in Ecologia Forestale a Monaco di Baviera e a San Michele all’Adige. Oggi dirige il Vivaio forestale di Monguelfo (provincia di Bolzano), in alta Val Pusteria, uno dei centri fra i più importanti di tutta Italia per la riproduzione, la conservazione, e la riforestazione della nostra flora. Ebbene… il suo è un lavoro o una passione? Sicuramente una passione, fra l’altro per libera scelta. Si tratta ovviamente di un lavoro, ma anche di un lavoro che mi rende felice, che sollecita il mio io più profondo. Mi parli del vivaio che lei dirige. Siamo tutte donne a lavorarci, e tutte animate dalla stessa passione. Un atteggiamento dello spirito che ci fa dimenticare quanto questo lavoro possa essere faticoso, in special modo per una donna, ma anche per un uomo. Che tipo di alberi riproducete? Fondamentalmente larici, abete rosso, ontani, diciamo piante per il rimboschimento in alta quota. Lei in questo gruppo di donne è l’unica italiana. Come è stata accolta? Al meglio. Tenga presente che nella provincia di Bolzano convivono tre gruppi linguistici, il tedesco, l’italiano e il ladino. Il tedesco poi può essere una sorta di dialetto che qui viene chiamato “pusteriano”. Il tedesco lo conoscevo bene, ora mi sto applicando alla parlata locale, magari con una certa fatica, che però viene apprezzata. Il vostro lavoro a cosa serve esattamente? Come ho detto al rimboschimento, la cui importanza ci viene ricordata, direi quasi giorno dopo giorno da avvenimenti drammatici di cronaca, frane, smottamenti, riassestamento di un territorio devastato e altro, dovuti a un terreno franoso che si porta L’INTERVISTA ERIKA DI MARINO • Innamorata e studiosa degli alberi, dirige oggi un importante vivaio di rimboschimento in Val Pusteria • Sola italiana, ma accolta al meglio dai collaboratori di etnia e lingua tedesca • E la certezza che nella Penisola la natura sia stata troppo violentata via strade, case, causando inoltre vittime umane. Insomma una situazione del territorio compromessa a dir poco… E c’è coscienza, quantomeno una sufficiente coscienza, di questo stato di cose? Non direi, a rendersi conto di quanto il territorio della Penisola sia stato violentato, sono ancora un numero ristretto di persone. Non c’è, almeno così mi pare, una coscienza ecologica generale. In pochi si rendono davvero conto che certi disastri sono il risultato di una cattiva gestione dell’ambiente. E il vostro lavoro può modificare questo stato di cose? 40 Intervista 40-41 26-01-2010 14:10 Pagina 41 In questa pagina Erika di Marino in alcuni momenti di lavoro con le sue collaboratrici Nella misura in cui il nostro obbiettivo è il rimboschimento, ritengo di sì. Ma occorre anche modificare la mentalità delle persone, lavorare su delle idee, raggiungere uno stato di risposta collettiva, avere per la natura, e in primo luogo per le piante, un approccio diverso, fatto soprattutto di rispetto. Su questo c’è ancora molto da lavorare. Si può anche parlare di una responsabilità della politica? Certamente sì, gli uomini che ci governano dovrebbero fare molto di più per convincere il Paese ad avere un maggior rispetto della natura. Invece può capitare che a fronte della necessità di tagliare questa o quella spesa i vivai vengano ridotti di numero, e questo è sbagliato. La scuola? Fa già molto, specie là dove ci siano degli insegnanti che hanno maggiore coscienza del fenomeno, ma non basta ancora. Nella mia opinione si deve fare di più e meglio. E’ quello che le famiglie dovrebbero richiedere alla scuola. Cosa è per lei un albero? Una straordinaria forma di eleganza. Un albero ha bisogno di due cose: sostanza sotto terra e bellezza fuori. Un albero è una creatura concreta, spinta da una forza interiore. Ha bisogno di venti, di luce, di grilli, di formiche, e di un triangolo di stelle verso cui puntare i suoi rami. La macchina che negli alberi spinge in alto i rami è fatta di pura bellezza, perché solo un idea- le di bellezza contraddice in natura la forza di gravità. C’è una scelta nel trapianto? Di certo è una scelta condizionata dallo spazio a disposizione come dalle necessità del terreno. Non è che ad un seme o ad una piantina si possa chiedere: è qui che vuoi crescere? 41 Pur sapendo che un albero sente la configurazione del terreno, i bordi, gli orizzonti nei quali crescere e prosperare. Cerchiamo comunque di scegliere la collocazione migliore, e di conseguenza più utile possibile, Un albero parla? Rispondo che qui devo stare attenta a non farmi condizionare dall’amore che gli porto. Ma a mio modo di vedere, sì. Un albero ascolta comete, pianeti, ammassi, sciami. Sente le tempeste del Sole, le cicale che gli vengono addosso. A modo suo, naturalmente. Un esempio? Il fatto che se viene da un vivaio e deve attecchire su un terreno sconosciuto è confuso come un ragazzino al primo giorno di scuola. E quanto conta per noi, per la razza umana, un albero? Un fatto è incontestabile. Se gli si vive vicino la nostra salute migliora. Di questo se ne sono accorti, e non ■ da ieri, psicologi e medici. personaggi 42-43 26-01-2010 12:31 Pagina 42 STORIE di Martine O. Belhadi PERSONAGGI DEL PASSATO P ioniere delle missioni cattoliche in Cina, Matteo Ricci nasce a Macerata il 6 ottobre 1552, e muore a Pechino l’11 maggio del 1610, quattrocento anni da oggi. Si calcola che i cattolici cinesi fossero solamente tre nel 1584, quaranta nel 1586, ottanta nel 1589, un centinaio nel 1596, e circa 2.500 alla scomparsa di Ricci, di cui 400 a Pechino. Tra di loro molti esponenti della nobiltà e della classe dirigente, fra questi Paolo Xu Guangqi, futuro cancelliere dell’impero di Cina, e fondatore della comunità cristiana di Shangai, oltre a non pochi parenti dell’imperatore. Oggi, fra Shangai e Canton sono all’incirca quattro milioni, un numero ridotto, di certo, se paragonato al miliardo e mezzo di cinesi, ma pur sempre una comunità di non poco conto, capace di tenere contro venti e maree, persino durante il periodo, terribile e persecutorio, della rivoluzione cosiddetta culturale. Gli anni dello scontro plateale fra Mao Tze-tung e i suoi avversari nel partito. Un indice fra i tanti della qualità del seme gettato tanti anni prima da un gesuita di nome Matteo Ricci, capace d’essere un uomo di chiesa, e un propagandista della fede, ma anche filosofo, matematico, astronomo, cosmografo, cultore insomma di non poche scienze esatte. Studi portati avanti a Roma sotto la guida del padre Cristoforo Claudio, il cui nome è legato alla riforma del Calendario, da giuliano a gregoriano. Era da tempo che i gesuiti pensavano ad una qualche forma di evangelizzazione, e di penetrazione del cristianesimo in Cina, un enorme Paese, lontano e poco conosciuto. Ricci appare essere l’uomo adatto. Nel 1578 raggiunge Goa, la colonia portoghese in India, e quindi Macao sulla costa sud della Cina dove inizia gli studi della lingua e delle istituzioni cinesi, incontrandovi un altro padre gesuita, MATTEO RICCI • Cercò di diffondere il cristianesimo d’intesa con le migliori tradizioni cinesi • Grande il successo conseguito da questo vero “apostolo in Cina” Michele Ruggeri. Insieme raggiungono Zhaoqing, residenza del governatore del Guangdong, dove vengono accolti nel migliore dei modi, anche perché il loro apostolato è dettato da grande prudenza, imperniato su due cardini fondamentali: lo studio della letteratura e delle scienze matematiche, e l’esercizio della carità cristiana. Ricci in particolare cerca i contatti con letterati e mandarini, altresì dando alle stampe un breve catechismo in cinese che a lungo sarà il primo libro stampato da stranieri in Cina, e un mappamondo sempre nella lingua del Celeste Impero. Non mancano 42 contro di loro assalti di plebaglia, calunnie e citazioni in tribunale, tanto che i due vengono espulsi dalla Cina pur ottenendo quasi subito il permesso di ritornarvi, stavolta scegliendo come residenza la città di Quijang, nel nord del Quangdong. Ruggeri viene nel frattempo richiamato a Roma per organizzarvi una ambasceria papale che rimarrà sulla carta. Matteo Ricci rimane a Quijang adottando, per meglio inserirsi nell’universo cinese, le vesti e l’etichetta sociale dei letterati. Dal Guangdong passa a Nanchino, da qui a Nanchang per spingersi nel personaggi 42-43 26-01-2010 12:32 Pagina 43 Sopra, una statua del Ricci a Pechino; a sin., viene consacrato sacerdote dell’arcivescovo di Goa. Sotto, un francobollo e il mappamondo da lui disegnato 1598 fino a Pechino dove arriva con un viaggio avventuroso durato oltre due mesi, scoprendo che a causa della guerra cino-giapponese gli stranieri sono malvisti. Ritorna allora al sud con un viaggio in barca durato un mese. Le cose migliorano più avanti, ed ecco Ricci riapparire a Pechino nel 1601 riuscendo a stabilirvisi definitivamente e persino ottenendo dall’imperatore il diritto di aprire una chiesa. E’ a Pechino che dà alle stampe altre due opere fondamentali, una dal titolo “Genuina nozione di Dio”, inoltre un “Trattato sull’amicizia” che ottiene molto successo, confermando fra l’altro che gli occidentali non sono quei “barbari” di cui si parla in Cina con una punta di malcelato disprezzo. Molti i successi di Matteo Ricci. Il che non lo mette al riparo da accuse e critiche dei suoi confratelli in Italia e in India, per avere portato in Cina un “cristianesimo non genuino”, creando così un misto di religione “cristiano-cinese”, una sintesi di “verità cristiane con le sentenze morali dei dotti cinesi, specialmente di Confucio”. In realtà la predicazione del Ricci era soltanto temperata da grande prudenza. Egli aveva semplicemente compreso che il suo compito preliminare era quello di convincere i cinesi che non era venuto per sconvolgere la loro esistenza, né per cercarvi guadagni o la conquista di terre. Che almeno in un primo momento era opportuno cercare un sistema di adattamento e di intesa metodicamente studiato, al fine di annunciare la Buona Novella senza incontrare ripulse e ostacoli di principio. In questo consistette il merito principale e la gloria maggiore del missionario gesuita. Egli amò i cinesi, la loro storia millenaria, ammirò sinceramente la lo43 ro civiltà. Della lingua che aveva appreso alla perfezione si servì per stringere in primo luogo rapporti col mondo cinese e mettersi direttamente in contatto con la sua storia, condizione indispensabile per guadagnarsi la stima e l’amicizia di letterati e mandarini, mostrando un senso di profondo equilibrio nei riguardi dei cosiddetti “riti cinesi”, come il culto degli antenati e la predicazione socialmente equilibratrice di Confucio, dichiarandoli compatibili con la pratica della religione cattolica. Cercando sempre, anche nelle parole dell’avversario, quel briciolo di verità che vi era racchiusa al fine di trovare un punto di intesa. In pratica attuando al meglio il semplice e sublime programma dell’apostolo Paolo: “Mi sono dato tutto a tutti”. E’ in questa chiave che gli si può attribuire il titolo di “apostolo del cristianesimo ■ in Cina”. storie di un'italia 44 25-01-2010 10:43 Pagina 44 STORIE ITALIA PERFUORI BENE VISTI DA di Igor Uboldi di Elena Grazini CERAMICHE BELLISSIME CON UN OCCHIO ALL’ANTICO Le realizza la famiglia Fratantoni, rispolverando tecniche tradizionali C olori affascinanti, disegni che hanno il sapore di un tempo antico, ma sempre attuale. Appaiono così le realizzazioni della famiglia Fratantoni, attiva fin dagli anni ’30 nella produzione di ceramiche a Santo Stefano di Camastra, in provincia di Messina, per opera dei quattro fratelli Rosario, Edoardo, Pietro e Nino. In questa zona la fabbricazione di mattonelle, piastrelle e rivestimenti risale al 1730. «La caratteristica produzione di piastrelle è stata realizzata fino al 1940 in loco, dopo la guerra si perdette totalmente. Siamo stati noi a riprendere questa produzione artigianale che è la piastrella stefanese», racconta Domenico Fratantoni, 53 anni, figlio di Nino, che insieme ai fratelli Filippo, Domenico e Marcello si occupa attualmente di portare avanti l’attività di famiglia. «Subito dopo gli anni ‘80 ci siamo dedicati alla smaltatura della lava, addirittura avevamo anche un brevetto. Attualmente l’utilizzo di questa tecnica è pensato per grandi tavoli, piani per cucine e bagni, lastre per uso ornamentale e per l’arredo urbano». Oggi l’attività dei Fratantoni - per contatti 0921331833, Via Nazionale 94, Santo Stefano di Calastra (Me) - spazia dalla riproduzione e rielaborazione delle antiche mattonelle, realizzate sia con tecniche tradizionali sia con tecniche innovative nel design e nei materiali adottati, alla produzione di ceramiche artistiche e ornamentali di alto livello. «La tradizione si sarebbe totalmente persa se non fosse stato per la nostra famiglia. Oggi ne cogliamo i frutti», spiega l’artigiano. «Le piastrelle sono fatte totalmente a mano e questo è il valore aggiunto del nostro lavoro. Abbiamo una rete italiana e non solo. Lavoriamo molto con gli Stati Uniti, la Germania, ed in giro per il mondo abbiamo riscosso un grande successo». Il segreto di un lavoro che non ha tempo? Sicuramente il fatto che questa famiglia è stata attenta a rielaborare la tradizione dando un tocco di personalità ai propri manufatti, riproponendo i motivi classici della ceramica siciliana. Le mattonelle maiolicate, prodotte secon- do le antiche tecniche di lavorazione tipiche della cultura stefanese, ripropongono i colori del passato: verde ramina, giallo, blu cobalto, rosso e manganese. La famiglia Fratantoni è inoltre specializzata nella vendita del cotto naturale, di propria produzione, che viene realizzato a mano secondo usanza. Infatti, tradizione vuole che l’argilla venga passata a mano in un telaio di ferro facendo attenzione a lasciare la superficie del manufatto compatta e irregolare al punto giusto. «Tra i lavori di pregio c’è stato sicuramente il restauro dei duomi di Monreale, Cefalù, Benevento ed il Castello di Milazzo», conclude Domenico Fratantoni. «Inoltre non posso sicuramente non menzionare anche le tante e prestigiose ville siciliane che abbiamo riportato all’antico splendore, tra cui la Favorita a Palermo». ■ 44 scienza e tecnica 45 25-01-2010 10:42 Pagina 45 ATTUALITA’ VIAGGI E TECNICA LESCIENZA PIAZZE DEL MONDO U n’inondazione di proporzioni mai viste, la più grande che abbia attraversato il nostro pianeta: è questo il risultato di una ricerca compiuta da un gruppo di ricercatori spagnoli del Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica (Csic) e pubblicata di recente sulla rivista britannica “Nature”. Secondo questi ultimi tutto cominciò circa 5,6 milioni di anni fa alla fine del Miocene, quando un sollevamento tettonico dell’attuale Stretto di Gibilterra, isolò il Mar Mediterraneo dagli Oceani per circa 350.000 anni: la conseguenza è che il Mare Nostrum si essiccò quasi completamente per evaporazione in un periodo che gli esperti definiscono come “crisi di salinità del Messiniano”. La prova del prosciugamento del Mediterraneo: alcune profonde gole ai margini del fondo marino, scavate dai principali fiumi che sfociavano nel bacino. Queste gole, rimaste esposte, originarono alcuni laghi salini, situati nelle zone più profonde della conca. Poi, circa 5,33 milioni di anni fa, le acque dell’Atlantico trovarono ancora un varco attraverso lo Stretto di Gibilterra e il Mediterraneo fu nuovamente riempito in un evento conosciuto come inondazione Zancleana o post-Messiniana: una vera e propria alluvione di dimensioni catastrofiche. «Il nostro lavoro dimostra che quando le acque dell’Atlantico ritrovarono un passaggio attraverso lo Stretto, probabilmente a causa dello sprofondamento tettonico (subsidenza tettonica n.d.r.) il dislivello fra i due mari, compreso fra i 1.500 e i 2.700 metri al di sotto dell’attuale livello del mare, scatenò la più improvvisa e maggior alluvione finora conosciuta nella storia della Terra; lasciando un’erosione sul fondo del mare di circa duecento chilometri di longitudine (fra il Golfo di Cadice e il Mare di Alboràn), circa otto di larghezza e 500 di Carlo Pieracci SOTTO IL MEDITERRANEO DALL’EUROPA ALL’AFRICA E’ questo il progetto per un tunnel rivoluzionario metri di profondità», ha spiegato Daniel Garcia Castellanos, geologo del Csic e primo firmatario dell’articolo pubblicato su “Nature”. Oggi, secondo la nuova interpretazione, si ritiene che l’inondazione non avvenne attraverso enormi cascate e quindi un notevole dislivello, ma probabilmente tramite un piano inclinato, dal Golfo di Cadice al Mare di Alboràn (il tratto di Mediterraneo compreso fra Spagna e Marocco) sul quale le acque scorrevano gradualmente, ma a circa cento chilometri l’ora. «Si è calcolato», ha aggiunto il ricercatore spagnolo, «che il carico d’acqua arrivò ad essere circa 1.000 volte maggiore dell’attuale rio delle Amazzoni e il livello del Mediterraneo si alzò al ritmo di dieci metri al giorno nell’arco di soli due anni». Finora alcune teorie ritenevano che il Mediterraneo si fosse riempito in non meno di alcune migliaia di anni. «Speriamo che l’articolo pubblicato su “Nature”, prosegue Castellanos, «possa contribuire a pianificare le opere del tunnel per unire l’Europa e l’Africa. Sarebbe questo un bel modo di coronare il nostro lavoro». Va infatti ricordato che la ricerca effettuata dall’equipe spagnola potrebbe offrire un ulteriore contributo alla prospezione preliminare, incominciata fin dagli anni Novanta, per la realizzazione del tunnel fra Spagna e Marocco. Il progetto di un collegamento ferroviario Europa-Africa al di sotto dello Stretto di Gibilterra, avrebbe trovato conferma nel marzo 2007, durante il vertice Zapatero-Jettou a Rabat. E’ proprio studiando il sottosuolo 45 dello Stretto che i geologi hanno individuato un canale erosivo, ossia uno strato di sedimenti sabbiosi e meno solidi, legati alla grande inondazione, attraverso il quale dovrebbe passare il tunnel. Il progetto, finanziato anche dall’Unione Europea, prevede quaranta chilometri di doppio tunnel ferroviario per almeno quindici anni di lavori, da Capo Malabata, non lontano da Tangeri, a Punta Paloma, situata a una trentina di chilometri da Gibilterra. Il percorso si svilupperà a profondità comprese fra i 300 e i 600 metri e, secondo alcuni esperti, la sua realizzazione richiederà un impegno di gran lunga maggiore rispetto a quello richiesto per la costruzione del tunnel sotto la Manica che dal 1994 unisce la Francia con la Gran Bretagna. Ciò a causa della profondità delle acque dello Stretto di Gibilterra, la grande pressione marina e l’impetuosità delle correnti ma, soprattutto, a causa di una maggiore complessità geologica rispetto al fondale della Manica. L’idea di costruire un tunnel, già accarezzata nel 1978 da re Hassan II del Marocco e dal re Juan Carlos di Spagna, che, dopo un accordo promossero i primi studi di fattibilità, ha prevalso sul progetto di un ponte per via della forza del vento, della violenza delle correnti marine e dell’intenso flusso di navi fra Mediterraneo e Atlantico; il che avrebbe richiesto la posa di mastodontici supporti fino a 900 metri di profondità che tuttavia non avrebbero offerto garanzie di stabilità della struttura contro le violente tempeste marine dello Stretto. ■ ventidalmondoviaggi 46-47 27-01-2010 16:20 Pagina 46 PROPOSTE RISERVA GRANDI TOUR AUSTRALIA EXPLORER Partenza: 15 maggio 2010 - 19 giorni Perth (la città più isolata della Terra); il deserto dei Pinnacoli nel Nambung National Park; Melbourne e gli spettacolari scenari della Great Ocean Road fino ai “12 Apostoli”; Sidney (3 giorni nella più bella città del mondo) con crociera nella baia dove capitan Cook gettò l’ancora della sua nave; Ayers Rock per ammirare il famoso “Monolito” all’alba ed al tramonto; la barriera corallina; Cairns: i segreti della foresta pluviale più antica del mondo; il “Kuranda Scenic” in treno attraverso la foresta e le spettacolari cascate fino al parco culturale Aborigeno di Tjapukai. Il tutto... dopo una sosta rilassante con visite a Hong Kong ed il rientro in Italia dopo una altrettanto rilassante sosta a Bangkok Quota di partecipazione da Roma/Milano – 20 partecipanti - € 5.720,00 Tasse aeroportuali (al 30-9-2009) € 560,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah oltre il medio e basso Atlante Partenza: 12 maggio e 3 ottobre 2010 - 11 giorni Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dune scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la porta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali – attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e Marrakech, la millenaria… infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida. Quota di partecipazione da Roma – minimo 30 partecipanti - € 1.560,00 Tasse aeroportuali (al 20-12 2009): € 110,00 A STORIA IN CROCIERA SUL OLGA LUNGO LA Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia DA MOSCA A SAN PIETROBURGO L V VIA DEGLI ZAR … 11 giorni - partenze 12 luglio e 1 agosto 2010 da Milano, Roma e Venezia La navigazione fluviale, il modo più bello e rilassante per esplorare la Russia, dove il sistema di canali ha sempre svolto un’importante ruolo nella vita sociale ed economica. Il sogno dello zar Pietro il Grande, creare una via d’acqua navigabile che collegasse Mosca a San Pietroburgo, poté essere realizzato soltanto a distanza di tre secoli: scavando canali navigabili, creando bacini idrici, costruendo ben 18 chiuse lungo i 1400 chilometri che uniscono l’una all’altra le due città. Maravilhosa paixão BRASIL: PASSIONE MERAVIGLIOSA Partenza 4 novembre 2010 – 18 giorni Alla scoperta delle diverse realtà del Brasile: l’incanto di Rio de Janeiro con la mitica Copacabana, le scuole di samba e le favelas; la languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e della Capoeira (antica danza con cui gli schiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso nel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formare il Rio delle Amazzoni). Quota di partecipazione da Milano: € 3.720,00 partenze da altre città su richiesta Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00 Pensione completa – hotel e lodge 4 stelle - accompagnatore dall’Italia Quote di partecipazione secondo la cabina richiesta ventidalmondoviaggi 46-47 26-01-2010 8:08 Pagina 47 VATE AI SOCI ANLA PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA STATI UNITI: SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128 scoprendo l’America, un viaggio lungo… un sogno Partenza 24 settembre 2010 – 18 giorni New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park; Lake Powell; la Riserva Indiana Navajo nella Monument Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e il Grand Canyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle della Morte con lo Zabriskie Point con le epiche musiche dei Pink Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e ... infine San Francisco (la città ribelle nata durante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e del Movimento degli studenti di Barkeley) Quote di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 4.950,00*** Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 15/01/2010) € 350,00 Hotel 4 stelle - Mezza pensione (colazione americana e cena) - Accompagnatore dall’Italia SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMME Partenza da Roma/Milano/Venezia: 2 ottobre 2010 - 14 giorni Le vie percorse fra le “civiltà degli ulivi e delle palme” iniziano da Aleppo, deviano tra le armonie di San Simeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Crac dei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra le gradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso. Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle del Giordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la suggestiva Jerash e l’unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura della Città Vecchia e Betlemme, nella Chiesa della Natività. Quota individuale di partecipazione – 20 partecipanti: € 2.120,00 , Tasse aeroportuali (al 20/01/2010) - € 140,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni – Accompagnatore dall’Italia La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza, richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre - Penisola Valdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio del ESORI Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine ARGENTINA Terra del Fuoco e pianeta Patagonia (cilena e argentina) TURCHIA: I T DELL’ANATOLIA 9 giorni da Roma/Milano/Venezia: 26 ottobre 2010 Quota di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 3.870,00 Tasse aeroportuali internazionali (al 20/01/2010) € 310,00 (*) Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia Istanbul, una città carica di storia e brulicante di vita, cerniera tra Oriente e Occidente; Ankara, capitale politica del Paese; Cappadocia, dove la natura e gli uomini di fede hanno creato un paesaggio unico al mondo; Konya, una delle prime sette città nate dopo il Diluvio Universale; Pammukkale famosa per le sorgenti termali che si riversano in bianche gradinate di stalattite calcarea; Efeso, straordinario centro commerciale dell’antichità; Smirne (Izmir), testimone della storia dai tempi di Omero fino ai giorni nostri Quota di partecipazione da Roma/Venezia € 870,00 – da Milano € 890,00 Tasse aeroportuali (al 20/01/2010) € 105,00 Hotel 4 stelle – Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia sport nuara 48-49 25-01-2010 10:40 Pagina 48 ATTUALITA’ SPORT di Ettore Nuara N on ha l’onore di una copertina su qualche rivista, né articoli di tono, né approfondimenti di colore, che tanto piacevano ad un giornalista come Gianni Brera, né riprese accurate sulle televisioni nazionali con relative interviste ai suoi protagonisti, eppure è una disciplina sportiva accreditata dal Comitato Olimpico Internazionale nel 1986 come sport dilettantesco che potrebbe partecipare alle Olimpiadi (purtroppo non è ancora avvenuto). E’ uno sport, quello del gioco delle bocce, che si svolge con continuità nel corso dell’anno, ma che rimane pur sempre uno sport in sordina, quasi ignorato almeno in Italia, laddove il popolo di tifosi “seduti” predilige il calcio, del quale si può discettare tranquillamente, così a ruota libera, anche se non si ha una competenza specifica. Nonostante questo, alcuni termini come “bocce ferme”, o “andare a pallino”, o “presidente della bocciofila del dopolavoro”, fanno parte del lessico della gente comune, che ne fa sfoggio anche nelle discussioni politiche e sindacali. Chi pensa poi che sia un gioco per anziani, quelli che corrono ai campi di una bocciofila sia in terra battuta che rivestiti di un manto erboso, vincendo una bicchierata con gli amici, dopo aver accompagnato i nipotini a scuola, non sa che anche i giovani lo praticano diventando campioni. Le origini del gioco delle bocce risalgono nell’era precristiana, il 7.000 a.C. a Catal Huyuk (Turchia). Il gioco della “battia”, che vuol dire palla, fu poi legalizzato alla fine del ‘600 da Carlo II d’Inghilterra per poi approdare con una prova dimostrativa alle Olimpiadi di Parigi del 1924. In Italia 2.500 società sono associate alla Fib (Federazione italiana Bocce), svolgono 11 mila gare all’anno con 120 mila atleti tesserati e 600 mila dilettanti. Esiste anche una nuova leva, IL GIOCO DELLE BOCCE Se ne parla poco. Ma solo in Italia lo praticano oltre 700 mila persone che sono gli oltre diecimila under 18 che praticano questa specialità. Il gioco delle bocce, articolato nelle seguenti specialità agonistiche: petanque, raffa e volo si svolge tra due giocatori o tra due squadre. L’obiettivo è di avvicinare il più possibile le proprie bocce al pallino, posto in qualsiasi parte del campo. L’avversario, a sua volta, cerca di avvicinare ancor più le proprie bocce al pallino o di allontanare le bocce dell’avversario che si trovano vicino al pallino o in prossimità. Il campo di gioco può essere di qualsiasi superficie; le linee sono tracciate con la “bacchetta” (usata per delineare linee e segni e per misurare i punti e valutare le distanze) e devono essere chiaramente visibili e se necessario ritracciate. La lunghezza massima di un campo è di 27,5 metri; la minima di 24,5 metri. All’inizio della 48 partita si lancia il pallino e viene sorteggiato chi lo lancia per primo. In seguito toccherà alla squadra o al giocatore che si è aggiudicato il punto. Il pallino si tira stando dietro la linea detta “piede di gioco”. E’ valido se si ferma nel “quadro” opposto lungo 5 metri. Se manca il primo tentativo senza commettere alcun fallo, la stessa squadra ha il diritto di riprovare. Dopo due prove infruttuose la squadra avversaria lo piazza nel quadro a suo piacimento. Dopo che il pallino è stato lanciato tutti i giocatori devono restare dietro la linea detta “piede di gioco”. Se un compagno di squadra è fuori posizione il tiro viene annullato e la squadra perde il diritto al secondo tiro. L’avversario quindi piazzerà il pallino. Se un avversario è fuori posizione l’arbitro può assegnare un lancio supplementare. La squadra che lancia il pallino gioca la prima boccia. Vi sono tre tipi sport nuara 48-49 25-01-2010 10:40 Pagina 49 In apertura, un’opera di Henri Matisse “Giocatori di bocce” del 1908; sotto, il logo della Fib (Federazione Italiana Bocce) di tiro. Puntata: è la boccia giocata senza rincorsa e strisciata sul terreno con lo scopo di farla fermare il più vicino possibile al pallino. Portata: è la boccia lanciata in aria che dopo aver descritto una parabola va a fermarsi il più vicino possibile al pallino. Tiro: è una boccia giocata con la rincorsa, lanciata in aria a descrivere una parabola con lo scopo di colpire nell’atterraggio una boccia o il pallino, spostandoli. Le partite possono essere: 1 contro 1 (individuale) con tre o quattro bocce per giocatore; 2 contro 2 (coppie) con due o tre bocce per giocatore; 3 contro 3 (terne) con due bocce per giocatore; 4 contro 4 (quadrette) con due bocce per giocatore. Quando tutte le bocce sono giocate una squadra segna un punto per ogni boccia più vicina al pallino della migliore boccia dell’avversario. Vi è un arbitro, ovviamente, gradito dai partecipanti. Se è assente, sempre previo il gradimento dei partecipanti alla gara, qualsiasi persona può farne le veci. In caso di contestazioni nel valutare il punto segnato, i contendenti si servono di una “bacchetta” che misura i punti e valuta le distanze. Il pallino deve essere di legno, non ferrato, non colorato o uniformemente colorato in bianco, deve misurare da 3,5 a 3,7 cm di diametro. Le bocce devono essere di metallo e di materiale sintetico e non appesantite con ferro o piombo. Devono avere un diametro di 9-11 cm e pesare da 0,7 a 1,3 kg. Colorate, fosforescenti, maculate come granito, a strisce, a macchie, metallizzate: così si presentano oggi le bocce. La produzione è tutta in un paesino affacciato sul Po, che si chiama Berra, tra Ravenna e Rovigo, con la ditta “La Perla” di Andrea Vergella, e un’altra fabbrica a due passi, la Super Martel. Nonostante la crisi ne sfornano di bocce, tra l’una e l’altra fabbrica, ben 100 mila ciascuna che esportano in tutto il mon- do, in Usa, Canada e Australia. Fabbricare bocce da queste parti risale a sessant’anni fa quando i Vergella, rilevando un’impresa locale di volanti per auto, cominciarono a sperimentare una produzione di bocce in materiale sintetico invece che nel tradizionale legno. Crisi o non crisi le bocce si vendono. Vi è stata una riduzione di prezzo, perché gli acquirenti sono anche operai e pensionati, ma non è necessariamente un gioco proletario, se si considera che undicimila tra tornei e gare producono un indotto multimiliardario. E anche le attrezzature costano. Un set professionale di quattro bocce può arrivare a 180 euro, più la manutenzione, nel senso che le bocce, come le gomme di una macchina, vanno ricalibrate ogni tanto, come ci riferisce in un articolo il giornalista de “La Repubblica” Michele Smargiassi. Gli stessi giocatori pretendono di avere sempre delle ottime bocce, quasi perfette nella loro fabbricazione, senza difetti, di peso costante, di evidente levigatezza, e questo ha un costo perché i produttori usano macchine ad alta tecnologia costruite in esemplari unici. 49 Anche altre nazioni hanno provato a costruire le bocce, come la Cina, tanto per indicarne una, ma la patria di questa “battia” ovvero palla, come dicevamo, è a Berra, un paesino di seimila anime affacciato sul Po. A parte l’impegno nel praticare il gioco delle bocce (Campionati italiani, Europei, Giochi del Mediterraneo) questo gioco è anche una risorsa sociale. Le migliaia di bocciofile sparse in tutto il territorio italiano sono punti di aggregazione e di benessere, tanto che la Federazione italiana bocce è riconosciuta dallo Stato come ente sociale. Lo giocano anche i disabili in tornei regolari e così i ciechi. Si gioca su piste sintetiche, dove le bocce assumono una forte velocità, ma si gioca anche su un campo in terra battuta o sul prato, pur se la sede originaria, ultramillenaria, è la ■ strada. sport tucci 50-51 26-01-2010 11:48 Pagina 50 ATTUALITA’ di Riccardo Tucci jr SPORT LA RIVINCITA DEGLI ITALIANI IN INGHILTERRA I l Campionato più bello del mondo parla sempre più italiano. Dagli allenatori, ai giocatori, ai presidenti, sembra che ormai la Premier League, la Lega più ricca tecnicamente ed economicamente d’Europa, non possa fare a meno dei “prodotti” nostrani. Prodotti di prima scelta tra l’altro: Roberto Mancini, Carlo Ancelotti, Fabio Capello e Gianfranco Zola. Quattro ex giocatori diventati allenatori che, accantonati troppo frettolosamente dal calcio italiano, stanno andando alla conquista dell’Inghilterra. Un motivo ci sarà se tutto ciò è accaduto, e per ora i risultati danno ragione sia alle Società che li hanno ingaggiati sia a loro stessi, bravi ad impattare subito bene con le rispettive squadre. Ma perché degli allenatori così di talento hanno preferito emigrare? Non dimentichiamoci che Ancelotti, Capello e Mancini sono coloro che, negli ultimi anni, hanno vinto e dominato, a turno, il Campionato italiano. E Ancelotti ha anche dominato, spesso, l’Europa che conta. La risposta è semplice: perché le formazioni italiane più blasonate hanno preferito cercare allenatori stranieri o alle prime armi (nel tentativo di “emulare” Guardiola al Barcellona). L’Inter, ad esempio, per arrivare al vertice d’Europa, ha “cacciato” il suo allenatore vincente degli ultimi anni, puntando tutto su Mourinho, allenatore straniero, forte di un passato da “campione”. Il Milan, invece, si è focalizzato su Leonardo, coach giovane e alla prima esperienza. Proprio i due ex allenatori delle squadre milanesi, ora, sono protagonisti nel Campionato inglese. Ancelotti al Chelsea e Mancini al Manchester City. La Juventus ha tentato, anch’essa, la linea del giovane allenatore fedele alla maglia, con pessimi risultati, rimpiangendo certamente il pre-calciopoli e l’allenatore degli ultimi 50 scudetti (quelli revocati), Fabio Capello, ora mister della Nazionale inglese che pare finalmente essere tornata alle antiche “glorie” che da tempo agognava. Il risultato è che ora Juventus, Milan e Inter appaiono appannate e disperse: nessuna ha “convinto” nel girone di Champions League, che ha, oltretutto, visto la “disfatta” della squadra torinese. Al contrario, in Inghilterra si sta sviluppando il miglior calcio del “vecchio Continente” (con il Barcellona come unico avversario in Europa). E’ stata questa una scelta “azzeccata”? Cosa succederebbe se Mancini riuscisse a portare il Manchester City nelle squadre che contano? E se anche Ancelotti si ripetesse? E se Capello riuscisse a riportare in Inghilterra la Coppa del Mondo? A noi resterebbero solo le briciole. E sarebbe tutto merito di allenatori che abbiamo deciso di allontanare. Per ora l’andamento della Premier sembra confermare queste preoccupazioni. Il Mancity, dopo essere stato affossato a centro classifica da Mark Hughes, ha conosciuto un’im- sport tucci 50-51 26-01-2010 11:49 Pagina 51 A des., Gianfranco Zola tecnico del West Ham United; sotto, Carlo Ancelotti allenatore del Chelsea. Nella pagina precedente, da sin. Roberto Mancini e Fabio Capello rispettivamente mister del Manchester City e della Nazionale Inglese pennata che l’ha rilanciato addirittura per il titolo. Il Chelsea di Ancelotti, da molti visto come “paesano” ed eterno secondo, ora guarda tutti dall’alto in basso. I “signori” della Premier League, dall’eterno Ferguson a Wenger e Benitez, per ora si devono inchinare alla sua saggezza tattica. L’avventura più importante e rischiosa è sicuramente quella di Fabio Capello, chiamato a dirigere la Nazionale inglese per riportarla al trionfo mondiale dopo più di 40 anni. Un incarico difficile, ma proprio per questo affascinante. Per ora parlano i risultati positivi, con un girone di qualificazione stravinto ed un gioco che sancisce l’unione di due componenti fondamentali: la foga inglese e la tattica italiana. Anche per lui il vero esame deve ancora arrivare, ma ci sono tutte le premesse per credere nel successo in Sudafrica. L’unico che per ora stenta un pochino, dopo gli ottimi risultati dello scorso Campionato, è Gianfranco Zola, tecnico del West Ham. La squadra londinese è alle soglie della zona retrocessione, nonostante l’ottimo Campionato dell’ex livornese Diamanti, ma è anche sommersa dai debiti e in cerca di compratore. Quattro sono le offerte finora presentate al club, una delle quali avanzata da Massimo Cellino, già presidente del Cagliari. L’impresa è dura, anche perché Cellino ha dovuto incassare il tipico benvenuto dei tabloid inglesi. Il “Sun”, in particolare, ha commentato con un titolo non proprio in punta di penna (“Un imbroglione carcerato mette gli occhi sugli Hammers”). E un pezzo di accompagnamento che evidenzia come il “controverso milionario abbia sulle spalle due condanne per truffa sospese con la condizionale” e che “queste sentenze quasi sicuramente impediranno che risponda ai requisiti richiesti dalla Premier League, che ha regole rigidissime in materia”. Inoltre anche i tifosi del Cagliari hanno storto la bocca invitando il loro presidente ad investire sulla loro squadra piuttosto che su progetti stranieri. Rimane il fatto che se l’imprenditore riuscisse ad ottenerne la proprietà sarebbe il primo italiano ad acquistare un club della Premier League. Ce ne sarebbe in realtà un altro di presidente italiano in Inghilterra, ma possiede una squadra di Champion51 ship (la serie B britannica) e non se la passa bene. Si tratta come avrete capito di Flavio Briatore. Il suo Queens Park Rangers infatti continua a volare basso e ha cambiato recentemente il settimo allenatore della sua gestione. A questo punto chissà se l’ex team manager della Renault si adeguerà anche lui alla “tendenza italiana” e chiamerà a breve un allenatore del nostro massimo Campionato rimasto senza contratto. Perché diciamocelo, la preparazione tattica dei nostri allenatori è sicuramente maggiore rispetto a quella dei tecnici inglesi. Il calcio in Inghilterra è davanti all’Italia per tante ragioni: la storia, la cultura sportiva, le strutture, forse anche la passione, ma non per lo studio, non per l’applicazione di un’idea al gioco. Sarebbe bello avere una controprova, una piccola ondata di tecnici inglesi nel nostro calcio, ma è già difficile immaginarlo. Anzi, è già difficile per la Premier League poter contare su allenatori fatti in casa. Delle prime 7 squadre, solo una, il Tottenham, ha un tecnico inglese. Se, fra qualche anno, diremo che il calcio della Premier si è evoluto, dovremo farlo partendo da ■ Coverciano. cultura 52-54 27-01-2010 16:21 Pagina 52 ATTUALITA’ di Dedy Ferrari Clerici CULTURA C aravaggio non dipinse molto in vita sua. Perché la vita prese spesso il sopravvento sull’arte. E nonostante ciò, nel corso dei secoli sono state attribuite a Michelangelo Merisi molte opere. Per alcuni troppe, per altri semplicemente dubbie. La mostra alle Scuderie del Quirinale vuole offrire al pubblico solo e soltanto la produzione certa, la summa indiscutibile del Maestro. Una carrellata di quadri straordinari, perché straordinaria è la tecnica, la visione e l’innovazione di Caravaggio nell’arte che ne hanno fatto un pittore unico, perché nessuno prima e dopo di lui ha saputo “dare luce al buio”. L’esposizione è sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica Italiana, organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre, in collaborazione con il ministero per i Beni e le Attività Culturali, e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma, con il supporto di Cariparma. L’intera carriera artistica di Caravaggio viene adesso rappresentata lungo i due piani espositivi delle Scuderie in un percorso non strettamente cronologico, ma teso ad esaltare il confronto tra tematiche e soggetti uguali. Così accanto a Ragazzo con il canestro di frutta, una delle più importanti opere giovanili, si vede il Bacco degli Uffizi, dove Caravaggio dipinse un’altra eccelsa natura morta, due opere che mai sono state messe prima a confronto diretto. Questo confronto diretto tra soggetti caravaggeschi vuole essere il “fil rouge” della mostra. E quindi, ancora in ambito sacro, si vedono messe a confronto alcune delle grandi pale d’altare romane e altre del periodo siciliano, tra cui il Seppellimento di Santa Lucia, quasi dipinta in articulo mortis, e che rappresenta il punto estremo della tragica parabola esistenziale del Merisi. E poi accanto a opere conosciutissime e ben visibili – come le due versioni della Cena in Emmaus, rispettivamente dalla National Gallery di Londra e dalla Pinacoteca di Brera, o ancora i Musici dal Metropolitan Museum di New York con il Suonatore di liuto dall’Ermitage e l’Amore vincitore dalla Gemaldegalerie di Berlino o le tre versioni del San Giovanni Battista, rispettivamente dai Musei Capitolini e dalla Galleria Corsini di Roma, e dal Nelson-Atkins Museum di Kansas City – ci sono altre opere più rare e di difficoltosa visione, perché raramente concesse per mostre a carattere temporaneo, come Scuderie del Quirinale – Roma, Via XXIV Maggio 16, dal 18 febbraio al 13 giugno “Fanciullo col cesto di frutta” di Caravaggio. Nella pagina seguente, “Il giovane matematico” di Bortoloni TUTTO CARAVAGGIO la Deposizione dai Musei Vaticani, l’Annunciazione dal Museo di Nancy, restaurata per l’occasione in un progetto congiunto Italia-Francia o anche l’Incoronazione di Spine dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. Una carrellata composta unicamente di capolavori assoluti e storicamente accreditati come autografi del Caravaggio e mai visti assieme, riuniti alle Scuderie del Quirinale, per celebrare il quattrocentesimo anniversario della morte di Michelangelo Merisi. Ma anche Roma come sede ideale della antologica quasi completa delle opere di Caravaggio: le opere scelte per la mostra, infatti, provengono quasi tutte da musei fuori città, per permettere poi al pubblico di ammirare, oltre che alle Scuderie, le opere “in situ”, nelle varie chiese per le quali furono commissionate, radunando a Roma la quasi totalità della produzione artistica del Caravaggio ed i percorsi caravaggeschi. Dal punto di vista degli studi scientifici, l’esposizione (ideata da Claudio Strinati), con i curatori Rossella Vodret, soprintendente speciale per il Polo Museale Romano, e Francesco Buranelli, intende fare il punto sulla messe di scritti filologici, documentari e tecnico-scientifici degli ultimi vent’anni. Il catalogo, edito da Skira, nasce quindi dal confronto con gli studiosi del Caravaggio e con i membri del Comitato Nazionale per le celebrazioni caravaggesche – ricordiamo che il 2010 è anno del quarto centenario della morte di Michelangelo Merisi – presieduto da Maurizio Calvesi. Al suo interno si troveranno le schede dettagliate di ogni opera esposta, ciascuna a cura di un eminente ■ studioso, e con il respiro ampio del saggio. 52 cultura 52-54 25-01-2010 10:35 Pagina 53 ATTUALITA’ LE GRANDI MOSTRE di Wolfy Ferrero CAPOLAVORI SEGRETI DEL ‘700 VENETO on l’ennesima riproposizione di un momento meraviglioso della storia dell’arte, ma un’operazione critica che “riabilita” dopo due secoli un artista – e si tratta di un grande artista – che sino al 1950 era praticamente ignoto, mettendolo a confronto con i Titani del suo tempo. Dal 1950 ad oggi, studi, scoperte documentali, revisioni critiche hanno consentito di dare finalmente corpo all’artista di origini rodigine e attivo in tutta l’Italia settentrionale ascrivendogli opere che erano state erroneamente annesse a pittori di più illustre nome. Ne è emerso con Bortoloni un personaggio straordinario, affrescatore per i grandi casati veneziani, lombardi e piemontesi, pittore bizzarro ed innovativo. Un artista che trova in un santuario piemontese il suo “trionfo”: un affresco esteso su 5.500 metri quadri, a ricoprire la cupola ellittica più grande al mondo, a maggior gloria della Vergine e dei Savoia. Intorno e in contemporanea alla mostra “Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo. Il ‘700 Veneto”, allestita a Palazzo Roverella, Rovigo (fino al 13 giugno) propone altre tre mostre di rilievo: nello stesso Palazzo Roverella una mostra dossier sui Pietro Ricchi, nell’imponente monastero olivetano di Rovigo, oggi Museo dei Grandi Fiumi, una preziosa mostra di un centinaio di opere (mai viste e mai più visibili) appartenenti alle famiglie aderenti all’Associazione Dimore Storiche del Veneto che, per l’occasione, le hanno staccate dalle pareti di casa. Titolo dell’esposizione: “100 Capolavori segreti. Opere dalle Dimore Storiche del Veneto”. Nella magnifica Villa Badoer, capolavoro del Palladio a Fratta Polesine, si potrà poi vedere “Il ‘700 da tavola in casa del Palladio”. E tutto intorno una città, Rovigo, ed il “Territorio tra i due fiumi”, che in ogni stagione sanno offrire emozioni diverse, sempre fortissime, nel silenzio delle campagne e nello scorrere di acque. Un territorio ancora tutto da scoprire. N IL LIBRO DEL MESE S celto da Esperienza per i suoi lettori: “La briscola in cinque”, di Marco Malvolti, Ed. Sellerio, pagg. 164, 10 euro. La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell’immondizia in un parcheggio periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese della costa intorno a Livorno, l’immaginaria Pineta, diventata località balneare di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l’architettura del paese: dove c’era il bar con le bocce hanno messo un discopub, in pineta al posto del parco giochi per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all’aperto, e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le moto. L’omicidio ha l’ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest’ultimo il vero e svogliato investigatore. I pensionati fanno da apparato all’indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all’intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione. Un giallo in toscanaccio. L’Autore è nato a Pisa, dove vive, nel 1974. Attualmente ha un assegno di ricerca presso il Dipartimento di Chimica Bioorganica dell’Università. “La briscola in cinque” è il suo primo romanzo. (a cura di Riccardo Tucci jr) I L G R A N D E G I O C O Forme d’arte in Italia T re grandi mostre (dal 24 febbraio al 9 maggio) per descrivere e interpretare quarant’anni di storia italiana. Avendo nell’arte il punto focale, inserendo però le espressioni artistiche nel contesto culturale, sociale, economico, di decenni rivelatisi cruciali per l’Italia: quelli dal 1947 al 1989, dall’immediato dopoguerra alla caduta del muro di Berlino. Sono stati gli anni della ricostruzione dopo una guerra tra le più devastanti, ma anche del celebrato “miracolo italiano”, gli anni della contestazione e del terrorismo, gli anni complessi della Guerra fredda. Anni comunque fondamentali anche per capire ciò che è l’Italia di oggi, nell’economia, nella politica e, a suo modo, anche nell’arte. Per la prima volta in modo organico una grande mostra cerca di fare il punto su quel periodo magmatico, contraddittorio e vivo come pochi, tentando fra l’altro di verificare come nel corso di quei quarant’anni l’arte abbia influenzato la società. Emblematico il titolo della rassegna: “Il Grande Gioco. Forme d’arte in Italia 1947-1989”, dove il “grande gioco” evoca ruoli, richiama esperienze, suggerisce relazioni, ma soprattutto intende sottolineare come il divenire della storia e dell’arte non possa essere affrontata per comparti, ma debba essere letto nelle interazioni e nelle rispettive e reciproche influenze. La mostra si articola sui tre spazi espositivi secondo una successione temporale che affida al Museo d’arte contemporanea di Lissone gli anni dell’immediato dopoguerra fino al 1958, alla Rotonda di via Besana di Milano il periodo 1959-1972 e alla GAMeC di Bergamo gli anni più recenti, dal 1973 al 1989. 53 cultura 52-54 25-01-2010 10:36 Pagina 54 CONCORSO REGIONALE “UNA POESIA PER LA VITA” Decima Edizione-2010 (con il patrocinio della Regione Toscana) 1) Al premio sono ammessi tutti i poeti con un massimo di tre liriche inedite. 2) Le liriche, non superiori a 30 versi, dovranno pervenire entro il 31 marzo 2010 in quattro copie dattiloscritte di cui solo una, firmata, dovrà recare le generalità, l’indirizzo ed il recapito telefonico dell’autore. 3) Le opere partecipanti dovranno essere inviate al seguente indirizzo: Anla – Consiglio Regionale Toscana, Via dei Neri 27, 50122 Firenze. 4) A parziale rimborso delle spese organizzative è richiesto un contributo di euro 20,00 che dovrà essere allegato alle poesie. 5) I testi non saranno restituiti. 6) La Giuria è composta da esponenti del mondo culturale fiorentino. Il giudizio della Giuria è insindacabile. 7) La cerimonia di premiazione dei finalisti del Concorso è prevista nel mese di maggio 2010. 8) Al fine di offrire una panoramica delle poesie presentate, in occasione della cerimonia di premiazione sarà data lettura delle liriche segnalate dalla Giuria. I premi dovranno essere ritirati dai vincitori, o loro delegati, nel corso della premiazione. 9) Il trattamento dei dati personali che riguardano i concorrenti è svolto nel pieno rispetto della legge 675/96. 10) Non è prevista la pubblicazione di alcuna raccolta delle opere partecipanti. I PRERAFFAELLITI E IL SOGNO ITALIANO I l progetto di mostra dedicato a I Preraffaelliti e il sogno italiano. Da Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones curato da Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni e promosso dal Comune di Ravenna, dall’Assessorato alla Cultura, dal Museo d’Arte della città e dall’Ashmolean Museum di Oxford con il “ F U T U R I S T I C H E R I E ” F R A T R I E S T E , R O M A E P R A GA P resso il Civico Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna, la mostra Giorgio Carmelich. Futuristicherie. Viaggi d’arte fra Trieste, Roma e Praga, aperta sino al 5 aprile. La celebrazione di Giorgio Carmelich (1907-1929), genio prematuramente scomparso all’età di ventidue anni, si situa a cavallo tra il 2009, anno del centenario del manifesto futurista di Marinetti, e il 2010, anno in cui, il 12 gennaio, si è festeggiato il centenario dalla prima e memorabile serata futurista al Politeama Rossetti di Trieste. L’avventura artistica di Carmelich parte, infatti, dall’iniziale infatuazione per il futurismo, per poi attraversare le suggestioni provenienti dall’avanguardia, non solo italiana, ma anche europea. Il giovane Carmelich si abbevera febbrilmente ad ogni fonte da cui possa trarre stimoli per la sua produzione artistico-editoriale: legge con avidità tutte le nuove pubblicazioni sull’arte contemporanea, interessandosi specialmente all’avanguardia e alla scenografia russa, frequenta assiduamente cinema e teatri e viaggia da una città all’altra, stringendo numerosi e importanti contatti, tra cui fondamentali, sul versante italiano, sono gli incontri con i futuristi italiani, in primis Enrico Prampolini e Fortunato Depero, che influenzano in maniera netta il suo fare artistico. Successivamente entra in contatto con il mondo dell’avanguardia ceca, attraverso Artus Cernik, direttore della rivista Pásmo di Brno, e Karel Teige, che conosce a Praga nel 1929. (Elena Grazini) 54 “Beatrice ad un ricevimento di nozze nega il suo saluto a Dante” di D.G. Rossetti sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, in programma nelle sale del Mar dal 28 febbraio al 6 giugno, e dal 15 settembre al 5 dicembre presso l’Ashmolean Museum di Oxford, intende indagare il ruolo artistico e culturale dell’Italia per il movimento chiamato “Preraffaellismo”. Si tratta per altro della prima mostra organizzata in Italia sul movimento nel suo complesso. Nato in Inghilterra nella metà del XIX secolo si impose come risposta all’accademismo ufficiale, per il recupero di un’arte spontanea e ispirata alla natura, identificata con l’arte dei pittori del passato prima di Raffaello, come indica il nome. Tra i membri fondatori ci fu Dante Gabriel Rossetti: figlio di un esule italiano, trovò una delle sue principali fonti di ispirazione negli scritti di Dante, e realizzò una magnifica serie di acquerelli e dipinti ad illustrare alcuni episodi chiave della Divina Commedia. Anche Burne-Jones realizzò opere tratte da soggetti legati alla letteratura italiana. Se inizialmente l’arte dei Preraffaelliti fu ispirata all’esempio dell’arte italiana, con riferimento al periodo medievale e pre-rinascimentale, a partire dagli ultimi anni dell’800 l’attenzione si volse anche ai dipinti del sedicesimo secolo e in particolare a quelli veneziani. Dipinti come Dolce Far Niente di Hunt, sono inimmaginabili senza l’esempio del Manierismo, mentre Monna Vanna di Rossetti è disegnata sull’idioma dei dipinti veneziani a sfondo erotico. Alla fine il Preraffaellitismo mutò in quello che è comunemente chiamato Movimento Estetico. La mostra seguirà dunque questi due temi principali: l’interesse da parte dei Preraffaelliti per la letteratura e l’arte italiane, con l’esposizione di importanti capolavori di Beato Angelico, Perugino e altri, e la loro rappresentazione del paesaggio italiano. Saranno anche rappresentati lavori di Scuola Etrusca, di pittori che seguirono e furono ispirati dal pittore e patriota italiano Giovanni Costa. esperienza famiglia 55 25-01-2010 10:31 Pagina 55 Esperienza famiglia In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine, vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli LA LAVANDA IL PELTRO Si coltiva facilmente anche sul balcone, in grandi vasi al sole. I fiori si raccolgono nel periodo giugno-luglio, quando sono aperti. Essiccati e messi in sacchetti di cotone leggero profumano la biancheria per anni. Nella medicina naturale è un ottimo antistress, ha effetti sedativi contro il mal di testa e vince l’insonnia. Se avete disturbi digestivi provate un infuso con un cucchiaio di fiori di lavanda in una tazza di acqua bollente per un quarto d’ora. Bevuto due o tre volte al giorno allevierà il disturbo. Gli oggetti di peltro si possono lavare semplicemente con acqua e sapone. Ricordate di usare una spazzola morbida per non graffiare la superficie degli oggetti. Dopo averli sciacquati e asciugati, strofinateli con un panno sottile, rimarranno puliti più a lungo. RISCIACQUO PER CAPELLI BIONDI L’ARGENTERIA INDUMENTI INGIALLITI Potete lavare la vostra argenteria con l’acqua di cottura delle patate (usatela fredda e ben filtrata) a cui avrete unito un cucchiaino di aceto. Ricordate che i capi bianchi tendono ad ingiallirsi se lavati troppo a lungo e con acqua troppo calda mentre le fibre naturali possono restringersi. La camomilla, la calendula e il limone esaltano la lucentezza dei capelli biondi. Portate ad ebollizione tre cucchiai di camomilla essiccata, e tre di calendula essiccata. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare, quindi filtrate il preparato in un contenitore e unite un cucchiaio di limone. Agitate e poi versate questo infuso sui capelli sciacquandoli bene. IL BICARBONATO Il bicarbonato si sa, è un ottimo anti-odori. Deterge e disinfetta le superfici, ma non è nocivo per l’ambiente e la nostra salute. Si può usare al posto dell’ammorbidente: un bel cucchiaio nella vaschetta del detersivo rende i panni morbidi e disinfetta; attenzione, non va mai usato con la lana e la seta. Si può usare al posto di un normale collutorio: provate a scioglierne un cucchiaino in un bicchiere di acqua, risciacquatevi e avrete un alito fresco. Si può usare con l’argenteria formando una pasta di acqua e bicarbonato (3 parti di polvere, 1 di acqua) e applicandola direttamente sulla superficie da pulire. Lo stesso impasto si può utilizzare per togliere le macchie di tè o caffé sulle tazze di porcellana sfregando direttamente con le mani. Per avere un bollito tenerissimo basta aggiungere mezzo cucchiaio di bicarbonato ogni litro di acqua a inizio cottura. Il bicarbonato allungato con acqua e passato con una spugnetta morbida rende le foglie lucide. 55 medicina 56 26-01-2010 12:33 Pagina 56 ESPERIENZA FAMIGLIA di Roberto Pellicciari L a stipsi è un fenomeno abbastanza comune visto che almeno il 10 per cento della popolazione dei Paesi industrializzati ne è affetta. Colpisce maggiormente le donne e la prevalenza tende ad aumentare con l’avanzare dell’età. Il termine stipsi deriva dal greco e significa “stretto” ed indica un alvo con una frequenza inferiroe a tre volte alla settimana. Le cause si identificano in alterazioni funzionali dell’apparato digerente caratterizzate da un rallentamento del transito intestinale e/o da una incoordinazione dell’apparato ano-rettale. Ma attenzione, perché esistono stipsi di origine secondaria a patologie sia sistemiche (esempio diabete, ipotiroidismo) che del tubo digerente (esempio tumori, diverticoli, malattie infiammatorie croniche) e della regione ano-rettale (esempio emorroidi, fistole, ragadi). Pertanto, soprattutto nei casi di stipsi di nuova insorgenza, è sempre necessario parlarne con il proprio medico di fiducia il quale potrà eventualmente prescrivere gli esami necessari ad escludere patologie ben più serie (esplorazione rettale, esami del sangue, radiografie con contrasto del tubo digerente, colonscopia). MEDICINA LA STIPSI La terapia si basa anzitutto sulla correzione dello stile di vita Anche l’uso di alcuni farmaci (esempio antispastici, antidepressivi, antiepilettici, antiparkinsoniani, antiipertensivi della classe dei beta bloccanti e calcio antagonisti) possono dare stipsi e paradossalmente anche un uso eccessivo e prolungato di lassativi! Lo stile di vita può influenzare la stipsi. Infatti, una alimentazione scorretta può generare un’alterazione della flora batterica che a sua volta favorisce la stipsi; così come una dieta povera di fibre ed accompagnata da una scarsa introduzione di liquidi. Anche la sedentarietà e lo stress giocano un ruolo importante. Le attività quotidiane sono spesso accompagnate da una serie di sintomi fastidiosi come i dolori colici addominali e la sensazione di gonfiore; il cardiopalmo, la cefalea, l’insonnia, l’alitosi, la flatulenza e la perdita di appetito con difficoltà a digerire. Tutti sintomi che influiscono significativamente sulla qualità di vita. La stipsi si può complicare con la 56 formazione di emorroidi o di un fecaloma (con rischio di occlusione intestinale). La terapia si basa innanzitutto sulla correzione dello stile di vita. Bisogna assumere i pasti ad intervalli regolari ed arricchire la dieta con frutta (esempio kiwi, prugne), assumendone anche la buccia, e verdura (esempio fagiolini, zucchine, spinaci), sia cruda che cotta. Questi alimenti devono essere aggiunti gradualmente nella dieta. Inoltre, bisogna privilegiare l’uso di pane, pasta e cereali integrali. E’ consigliato assumere crusca, orzo e yogurt ed evitare alimenti astringenti come: limoni, riso, banane e the. Aumentare l’introito di liquidi, anche lontano dai pasti; volendo si può bere un bicchiere di acqua tiepida appena alzati e, ogni tanto, assumere un cucchiaio di olio d’oliva la sera prima di coricarsi. Infine, è sempre importante svolgere una regolare attività fisica e cercare di valutare e contenere lo stress. I fermenti lattici ed i clisteri possono essere utili. Esistono anche dei programmi di fisiokinesiterapia specifici. In caso di inefficacia si può ricorrere all’uso di lassativi per via orale. Ve ne sono parecchi tipi in commercio che si differenziano per tipo di sostanza (fibre, oli, sali, zuccheri, semi e piante, farmacomolecole), meccanismo di azione (lubrificanti, osmotici, stimolanti). I lassativi però, ad eccezione di quelli a base di fibre, non possono essere usati per lunghi periodi! Per questo bisogna sempre consultare il medico che deve valutare il paziente e, una volta escluse cause secondarie di stipsi ed in assenza di risultati dopo le cure e gli accorgimenti prescritti, può decidere di avviare il paziente ad una serie di indagini specialistiche con esami molto particolari, come lo studio radiografico dei tempi di transito intestinale, la manometria ano-rettale e la cine■ defecografia. condominio 57 26-01-2010 12:34 Pagina 57 ESPERIENZA FAMIGLIA POSTA CONDOMINIALE di Terenzio Grazini SPESE CONDOMINIALI E NUOVE TABELLE Nell’anno 2000 (duemila), alcuni condomini del condominio in cui vivo da 1982, mi hanno convenuto in giudizio per ottenere nuove tabelle millesimali perché quelle in vigore erano, a loro avviso, non conformi alla reale situazione del fabbricato. Sempre a loro avviso, dette tabelle, oltre ad essere sbagliate fin dall’inizio, andavano variate anche perché a seguito di lavori da me e da altri condomini eseguiti nelle varie proprietà si erano significativamente modificati i rapporti di valore tra le varie unità immobiliari del condominio. Gli attori non avevano comunque indicato nella domanda alcuna decorrenza delle nuove tabelle. Lo scorso 13 ottobre il Tribunale di Verona, accogliendo il ricorso, ha determinato le nuove tabelle che sono conformi alla richiesta degli attori. In particolare poi il Tribunale ha stabilito che le nuove tabelle ab- L a sentenza del tribunale prevale sulle delibere condominiali, per cui l’amministratore del condominio è tenuto a rifare i conteggi uniformandosi alla decisione del giudice; vi è però da verificare se l’approvazione dei consuntivi, intervenuta prima della notifica della sentenza, determina l’impossibilità di darvi esecuzione, cioè se il consenso dato, in base al quale sono state ripartite le spese, significhi acquiescenza di fatto alle vecchie tabelle. Questo non vale certamente per chi: a) non era presente all’assemblea; b) ha votato contro; c) ha votato a favore, ma con riserva per il giudizio in corso. Ne dovrebbe dunque derivare una non uniformità nei tempi di applicazione delle nuove tabelle per tutti i condomini. Il problema si risolve secondo la natura della sentenza: se questa è dichia- biano vigenza dal 1986. Io vorrei sapere da voi se ciò comporta la revisione, a mio carico, delle spese condominiali dall’anno 1986 ad oggi, oppure se, ai fini della determinazione delle spese a carico di ciascun condomino, dette tabelle abbiano vigenza dall’esercizio successivo all’ultimo per il quale risulta approvato all’unanimità il bilancio consuntivo (nel mio caso, l’ultimo bilancio consuntivo approvato è quello relativo all’anno 2008). Da notare che in nessun verbale di Assemblea risultano espresse riserve circa il riparto delle spese condominiali, sempre approvate in base alle vecchie tabelle. Vorrei anche sapere se per queste spese non vi è alcuna prescrizione. Mariano Sensini Verona rativa, la nuova tabella vale “ex tunc” cioè da allora, fin dall’inizio, indipendentemente dalla emissione della decisione del giudice, vale a dire che tutti – favorevoli o contrari – sono obbligati a pagare secondo le nuove tabelle, anche per l’arretrato; se invece la natura della sentenza è costitutiva, la nuova tabella vale “ex nunc”, cioè da ora, dalla data di passaggio in giudicato della sentenza, per cui chi ha pagato secondo i vecchi millesimi non è tenuto a versare la differenza, né ad ottenere il rimborso. Questo principio è stato sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 7696 dell’8 settembre 1994, tuttora non contrastata. Secondo la Suprema Corte, la sentenza che accoglie la domanda di revisione o modifica dei valori proporzionali di piano nei casi previsti dall’art. 69 disp. att. Cod. civ. è costitutiva e ha la stessa funzione dell’accordo raggiunto all’unanimità dai condomini, come si deduce anche dal testo dello stesso articolo, laddove recita che “…i valori… possono essere riveduti o modificati, anche nell’interesse di un solo condomino”; ne consegue che l’efficacia di tale decisione (al pari di quella del giudice) decorre dalla data dell’unanime approvazione dell’assemblea (che nel caso della sentenza è il 57 suo passaggio in giudicato). Infatti la ripartizione delle spese condominiali, adottata nonostante le variazioni di consistenza delle singole unità immobiliari a seguito delle mutate condizioni dell’edificio, è legittimamente effettuata in conformità delle tabelle che non abbiano ancora formato oggetto di modifica, attraverso delibera unanime o sentenza del giudice, quindi la loro modifica non ha effetto re■ troattivo. franco-monete 58-59 26-01-2010 di Raffaele C. Costa 12:35 Pagina 58 ESPERIENZA FAMIGLIA MONETE TANTI FALSI E TANTI FURTI Lo dice un’indagine della GdF sulle Collezioni Reali A vviata nel 2001, per far chiarezza sulla presenza nel mercato collezionistico di euro “di prova” e, successivamente, di alcune inspiegabili varianti, l’indagine della Guardia di Finanza ha finito con l’approfondire i natali, non del tutto trasparenti, di alcune delle più pregiate monete tricolori (e non solo) del Novecento, senza trascurare la collezione che Vittorio Emanuele III donò “al popolo italiano”, ancora colpevolmente non inventariata. In compenso nella Collezione Reale, esposta al Museo nazionale romano, sono state trafugate (e sostituite con falsi, in alcuni casi pacchiani) monete per un valore di mercato di 1,5 milioni di euro. «La scoperta dei sistematici e, diciamolo pure, mirati furti, perpetrati soprattutto in danno della ex Collezione Reale (ma anche della Collezione Gnecchi e della raccolta numismatica del Museo della Zecca)», ammette il tenente Domenico Luppino, che ha condotto le indagini, «è stata certamente un duro colpo per gli studiosi ed i cultori della numismatica, ma ancora più grave è stato appurare che chi avrebbe dovuto vigilare sul patrimonio numismatico presente al Museo Nazionale romano non ha posto in essere nemmeno quei minimi accorgimenti per salvaguardare al me- Domenico Luppino e Eupremio Montenegro alla presentazione del volume: Stato e collezionismo - Indagini sulla numismatica glio la collezione stessa». Compresa una preziosa moneta «esposta e portata in giro per il mondo per partecipare a mostre tematiche» che in realtà era un falso grossolano, e le «operazioni di pulitura di alcune preziose monete che hanno probabilmente compromesso per sempre la freschezza del conio, arrecando dei graffi così evidenti da far pensare quasi ad un deturpamento cosciente e volontario». «In Zecca, fino al 2001 i controlli», prosegue il tenente Luppino, «erano approssimativi». Al punto da rendere possibile la “produzione” di vere e proprie “invenzioni” numismatiche. Tipo lo spicciolo con al diritto la faccia nazionale della moneta da 2 centesimi (la Mole Antonelliana di Torino) e al rovescio la faccia comune dell’1 centesimo. «Una delle monete più controverse della storia della monetazione del Regno d’Italia», ammette Luppino, «è quella da 5 lire del 1901, comunemente nota come lo scudo in argento, la prima a riportare l’effigie di Vittorio Emanuele III», che non entrò mai in circolazione per l’opposizione dell’Unione monetaria latina. Stranamente sia l’esemplare in Collezione Reale che quello al Museo della Zecca, sono stati trafugati. Rendendo così problematico il confronto con gli esemplari riconiati nel 1926. Di qui il suggerimento del tenente Luppino, di tenere nel giusto conto il pedigree dell’esemplare offerto in vendita. Se, attraverso i documenti di accompagnamento, si può risalire ai chi possedeva la moneta prima del 1926, ci si può muovere con tranquillità. Non così per i restanti esemplari. Le “curiosità” narrate nel corposo volume Stato e collezionismo - Indagini sulla numismatica edito da Eupremio Montenegro (620 pagine, 200 euro, via Gioberti 2G, 10128 Torino) non si fermano qui. Impossibile non citare il contro58 IN BREVE Decisamente contesi, in incanto Bolaffi, alcuni preziosi aurei veneziani. In particolare il ducato di Marino Zorzi (1289-1311) balzato dalla stima di 4.000 euro al realizzo di 26.000 euro. Ottima anche la performance del ducato di Marco Barbarigo (1485-1486) del quale, come ricordava Papadopoli, nessuna sua moneta è da considerarsi comune, venduto per 22.000 euro, a fronte della stima di 10.000. Ancora più conteso è risultato il ducato di Antonio Grimani (15211523), passato dalla stima di 8.000 al realizzo di 28.000 euro. Bene anche lo zecchino di Francesco Corner (1656), che rimase sul trono ducale un battito d’ali: diciannove giorni. Offerto per 10.000 euro, lo Zecchino, proveniente dall’asta Finarte del 1984, ha spuntato 32.000 euro. (R.C.C.) verso caso delle 20 lire d’oro del 1908. Secondo il cartellino manoscritto da Vittorio Emanuele III e collocato accanto alla moneta della Collezione Reale (anche questo esemplare, purtroppo, rimpiazzato con un altro, assai meno pregiato in quanto millesimato 1905), i pezzi coniati ammonterebbero a tre: uno nella collezione del sovrano, il secondo al Museo della Zecca ed il terzo deposto il 27 giugno 1908 nella fondazione della Zecca di Roma. Al Museo della Zecca, però, della moneta in questione non c’è un solo esemplare, bensì tre. Frutto, anche in questo caso, di una riconiazione «che potrebbe essere stata realizzata intorno alla seconda metà degli anni Ven■ ti del secolo scorso». franco-monete 58-59 26-01-2010 12:35 Pagina 59 ESPERIENZA FAMIGLIA FRANCOBOLLI L di Fabio Bonacina e lettere d’amore? Un’esigenza ever green, che cambia nel tem- L’era elettronica non cancella gli approcci del passato. po pur restando sempre se Intanto, si studiano modelli di mille anni fa stessa. Anche oggi, in epoca di algidi messaggini ed e-mail, chi vuole distinguersi impiega carta e penna (vietato il computer!) e magari sceglie uno dei francobolli in tema che diversi Paesi - ma non l’Italia - hanno espressamente dedicato all’argomento. Impiegando, naturalmente, buste e fogli sagomati o colorati, messi a disposizione dalla moderna industria atFrancobolli in tema predisposti quest’anno da Francia, Stati tenta al marketing. Uniti, e i due studiosi Elisabetta Bartoli e Francesco Stella Retrocedendo nei decenni, sull’argomento si trovano cartoline ammiccanti e dai doppi sensi, ma i collezionisti hanno scovato tra le carte della nonna persino messaggi in codice o posizionamenti stravaganti dell’affrancatura che - quando non si sapeva cosa fosse la “privacy” - solo mittente e destinatario potevano interpretare. Senza dimenticare i piccoli testi nascosti - per sfuggire ad occhi indiscreti - scritti sotto alla carta valore stessa. Ancora più indietro nel tempo troviamo le ricercatissime “valentine”, buste graziosamente decorate e di moda soprattutto nell’Ottocento. Ma quando si comincia a consegnare ad un testo scritto da far avere ad un destinatario lontano i propri sentimenti? Difficile dirlo. Senza scomodare i grandi maestri co- (marito e amico alla moglie e all’amica) sei esempi di same Ovidio, che hanno fatto del carteggio amoroso una luti iniziali, cinque di “exordia” (detti anche “captatio bevera e propria opera d’arte, un punto di riferimento è sta- nevolentiae” perché servivano ad ingraziarsi il destinatato individuato di recente da Elisabetta Bartoli e France- rio), uno di narrazione (“narratio”), due di richiesta (“pesco Stella dell’Università di Siena. È un manuale, scritto titio”), oltre alla lettera modello. Nella seconda parte (le dal Maestro Guido nella seconda metà del XII secolo e donne agli uomini) vi sono: quattro esempi di saluto (“saconservato alla Biblioteca capitolare di Verona. Rivol- lutatio”), cinque di “exordia”, oltre alla lettera modello». gendosi probabilmente a chi voleva farne una professio- Mostrandoci scorci di vita quotidiana, queste lettere si ofne, spiega come redigere in maniera appropriata lettere di frono a varie considerazioni, anche di natura antropoloogni genere, ad esempio familiari, d’amicizia, commer- gica. Ad esempio: il manuale prevede, e in un certo mociali o istituzionali. Pur esistendo repertori più antichi, do ratifica, l’esistenza di rapporti adulterini (il tono della questo ha una particolarità: è il primo che si conosce a lettera cambia rispetto a quelle indirizzate al coniuge); prevedere, appunto, una sezione dedicata ai rapporti tra non ci sono flessioni qualitative tra le lettere inviate dalconiugi o addirittura amanti. In parte gli esempi citati so- le donne agli uomini rispetto a quelle da uomini a donne no sicuramente di fantasia, raccolti solo a scopo esplica- (forse entrambi ricorrevano a scrittori di professione, cotivo. Altri, invece, secondo gli esperti appaiono veritieri me da noi fino ai primi anni del Novecento). Anche le sie risalirebbero ad un secolo ancora precedente, recupera- tuazioni descritte sono molto interessanti, se si tratta di ti nell’archivio dei conti Guidi che l’autore del lavoro vita vissuta: gli amanti si danno appuntamenti segreti che aveva la possibilità di consultare. somigliano a quelli dei protagonisti dei romanzi cortesi o ■ «Troviamo», spiegano gli esperti, «nella prima parte delle novelle di Boccaccio. LETTERE D’AMORE 59 computer-collez 60-61 26-01-2010 12:16 Pagina 60 ESPERIENZA FAMIGLIA di Maria Luisa Urbano I nternet ed il computer hanno già cambiato la vita a molti, per qualcuno possono addirittura renderla migliore. Questa è la speranza dei 180 soci di Informatici senza Frontiere, Onlus che dal 2005 opera nel settore informatico per portare un aiuto concreto a chi vive in situazioni di emarginazione e difficoltà, una missione ben precisa: combattere il digital divide in tutte le sue forme, in Italia e all’estero, dagli ospedali alle carceri, dai luoghi del terremoto in Abruzzo a un piccolo centro di microcredito in Madagascar. Il cuore pulsante della Onlus è a Treviso, ma negli anni sono state aperte delle sezioni in varie regioni d’Italia: in Lombardia, Piemonte, Toscana, Puglia, Calabria e nel Lazio. Oltre ai soci fondatori, fanno parte dell’associazione numerosi volontari, tra cui soprattutto informatici e programmatori, ma anche esperti del marketing e della comunicazione. Fianco a fianco, o più spesso con la mediazione del computer, queste persone “lavorano” nel loro tempo libero per cercare di sanare lo spreco di tecnologia nei Paesi sviluppati: hardware erroneamente ritenuto rotto o obsoleto, conoscenze informatiche inuti- FACEBOOK COMPUTER PER DARE SPERANZA lizzate, software a costo zero in grado di automatizzare piccole operazioni quotidiane. Il tutto in stretta collaborazione con le aziende e il mondo accademico, nella convinzione che tutti, dal manager di successo allo studente universitario, possano giocare un ruolo importante nella MEGLIO D I U na signora inglese ha potuto riabbracciare il figlio scomparso ventisette anni prima grazie al popolare social network. I due non si vedevano da quando il padre lo aveva rapito portandolo in Ungheria contro il volere della donna. Il ragazzo, che all’epoca aveva solo tre anni, era cresciuto così senza la madre Avril Gube, che aveva continuato a cercarlo senza esito. Tutti i tentativi di ritrovare il figlio si erano rivelati vani, nonostante si fossero attivate le autorità dei due Paesi. Avril scrisse anche al premier britannico dell’epoca, Margaret Thatcher, ma senza risultati. Fino a quando il giovane non ha aperto un account Facebook. E’ bastato digitare il nome di Gavin Paros su Google e tra i risultati è apparso anche il battaglia contro l’isolamento tecnologico. Secondo il presidente Girolamo Botter, una delle soddisfazioni più grandi è stata ottenuta con il software Open Hospital, sviluppato internamente dall’Associazione in collaborazione con gli allievi dell’Istituto Tecnico Volterra di San Donà di Piave. Si tratta di un sistema informatico in grado di facilitare le operazioni gestionali quotidiane di piccoli ospedali, dalle cartelle cliniche alla fornitura di medicinali. Un aiuto grandissimo in zone povere e isolate, dove spesso tutto avviene con carta e penna da una tenda da campo. Il software è stato installato e implementato in un ospedale di Angal, nel nord dell’Uganda, e in un piccolo ospedale di Matiri, nel Ke- SHERLOCK HOLMES profilo Facebook del ragazzo. Subito dopo Avril ha creato un suo profilo per poter poi procedere alla richiesta di amicizia da inoltrare al figlio e nel giro di poche ore i due hanno potuto parlare, dopo 27 anni di silenzio. Da Budapest, Gavin è volato ieri in Gran Bretagna per riabbracciare la madre che vive a Poole in Dorset. Un incontro emozionante, anche se le difficoltà linguistiche (Gavin non parla inglese quindi madre e figlio hanno comunicato tramite un programma di traduzione) non hanno permesso ai due di parlarsi facilmente. «Significa tanto per me, ha detto la signora Grube al Times, sono felicissima anche di aver saputo di avere tre nipoti: non so niente di loro, ma non ve■ do l’ora di conoscerli». 60 computer-collez 60-61 26-01-2010 12:16 Pagina 61 ESPERIENZA FAMIGLIA COLLEZIONISMO di Ida Spada nya, dove alcuni volontari volano periodicamente per controllare che tutto funzioni correttamente e che il personale medico sappia come usare il computer. L’attrezzatura tecnica come pc, stampanti, modem e tutto il resto, viene spesso comprata sul posto, così da evitare danni durante il trasporto e soprattutto contribuire allo sviluppo dell’economia locale. Dopo il successo di queste esperienze pilota, il sistema è stato installato in diverse altre realtà ospedaliere in Kenya, Afghanistan, Benin e Congo. Un altro progetto ha coinvolto i pazienti del reparto oncologico pediatrico di Brescia: bambini malati di tumore costretti per mesi e mesi a vivere blindati tra le corsie di un ospedale. Informatici Senza Frontiere ha pensato di rendere meno dura la loro permanenza nella struttura allestendo una vera e propria aula informatica, dotata di computer e connessione a Internet a totale disposizione dei ragazzi. Alcuni volontari della Onlus organizzano per loro corsi e attività ludiche basate sull’uso del pc: un modo per giocare e comunicare con l’esterno, studiare e fare ricerche in rete, leggere, ascoltare musica e non sentirsi troppo soli. L’informatica può anche trasformarsi in uno strumento di reinserimento nella società dopo lunghi periodi di detenzione. E’ questa l’idea di un altro progetto dell’associazione, “detenuti hi-tech”, in corso presso il carcere di Santa Bona a Treviso. L’iniziativa prevede attività formative di carattere informatico che vengono svolte all’interno del carcere, cui partecipano gruppi di detenuti seguiti da volontari ed esperti dei Centri Territoriali Permanenti. Nella struttura è stato realizzato anche un piccolo laboratorio tecnologico, dove i detenuti imparano a riparare hardware e componenti informatiche, intraprendendo un percorso professionale che può rivelarsi interessante anche dopo la messa in li■ bertà. 33 GIRI E LONG PLAYNG TORNANO ORA DI MODA Comprese le loro copertine, talvolta firmate da artisti famosi A volte ritornano, e lo stanno facendo. Grandi, neri, lucidi, sono i 33 giri, i long playng, spazzati via negli anni ’90 da cd, che rimandano ad una esperienza tattile e visiva al contrario del consumo immateriale della musica di oggi attraverso i nuovi supporti tecnologici. Il vecchio disco, il “padellone”, si prende la sua rivincita proprio di questi tempi. Secondo gli ultimi dati disponibili, infatti, nel 2008 ha registrato un fatturato di 1,55 milioni di euro con un incremento del 232 per cento. Sono dati riferiti dalla Società di revisione Deloitte dalla quale si apprende che l’industria discografica italiana, inclusi i dvd musicali e il download digitale, ha fatturato nello stesso periodo 178 milioni di euro contro i 224 del 2007, quindi un -21 per cento. L’incremento del 33 giri, va detto, rappresenta però una quota di mercato assolutamente trascurabile e inferiore all’1 per cento. Un prodotto di nicchia quindi. Un fenomeno affettivo per i collezionisti che rincorrono nei mercatini o su Internet i pezzi più rari, gli album degli artisti più amati. Ma anche le copertine firmate da artisti super famosi e valutatissimi. Sono loro, gli affezionati, a movimentare questo mercato. Sono i mitici anni ’60 ad attrarre l’interesse, perché la storia del vinile e la contaminazione tra musica e arte è iniziata proprio in quegli anni indimenticabili, di creatività esplosiva. Come ebbe a dire Walter Benjamin, l’idea era quella di “contaminare i linguaggi nell’epoca della riproducibilità tecnica”. Era il tempo in cui Andy Warhol realizzava la copertina per i dischi in vinile (ne realizzò una sessantina in totale). La prima fu quella per il “Guglielmo Tell” del 1953, diretto da Arturo Toscanini, un pezzo raro. La più celebre è poi quella del 1967 per “The velvet underground & Nico”. La copertina è una superficie bianca con in primo piano una banana gialla. In alto a destra le istruzioni per l’uso: “Peel slowly and see”. Sbucciando il frutto appariva un esemplare di membro maschile di colore rosa. Viveva il suo periodo d’oro la Pop art e altri artisti di quella corrente firmarono altre copertine di dischi altrettanto famosi. Nello stesso anno uscì, firmato da Peter Blake, il “Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band”, leggendario disco dei Beatles. In Italia fu Mario Schifano a intraprendere la stessa strada nel 1967, facendo uscire il suo “Dedicato a…”, un album nel quale univa la sua arte di pittore a quella del musicista. In tanti, ora al top della notorietà e delle quotazioni, hanno comunque firmato copertine di long playng, Hirst, Haring, Basquiat, Ritts, Pazienza, Crepax, Manara, tutti nomi eccellenti. Una corsa ininterrotta per i collezionisti, disposti a pagare anche 3.500 euro per una copertina di Warhol. Questo spiega perché alcune Case discografiche stanno rieditando vecchie incisioni in 33 giri, com■ presa l’ultima fatica di Mina: “Facile”. 61 Cucina e vini 62-64 26-01-2010 12:36 Pagina 62 ESPERIENZA FAMIGLIA di Jolanda Proietti CIVILTA’ DELLA TAVOLA SEGNALI DI AUMENTO PER LA SOSTA AL BAR Zucchero, caffé, cioccolato peseranno di più sulle nostre tasche L a notizia è di quelle che lasciano l’amaro in bocca. La prima colazione e ogni nostra sosta al bar costeranno di più perché il prezzo delle materie prime che compongono le “soft commodities”, vale a dire zucchero, caffé, tè, cacao, è cresciuto notevolmente. Fa parte dell’escalation iniziata tre anni fa con l’aumento della pasta seguito da quello del petrolio (ritornati poi su livelli più ragionevoli). Adesso è il turno delle bevande soft, e le ragioni del balzo in su sono all’incirca le stesse, come spiegano gli esperti. La domanda globale di questi prodotti sta aumentando nel mondo proprio quando l’offerta è in diminuzione a causa della crisi degli investimenti. Sono i Paesi emergenti a richiedere una maggiore quantità di “commodities”, l’India ad esempio, che è comunque il secondo produttore mondiale di zucchero, ma che ha avuto l’ultimo raccolto danneggiato pesantemente dalle avverse condizioni atmosferiche, e si trova quindi a fronteggiare in maniera inadeguata una richiesta interna crescente. Lo stesso dicasi per il Brasile, travolto da forti e ricorrenti piogge che hanno ridotto i suoi raccolti. Al cattivo tempo va inoltre unita, asseriscono gli analisti, la stretta creditizia e il taglio degli investimenti, ai quali va aggiunto un elemento di speculazione come spesso succede. Si unisce a ciò il basso livello di scorte. Gli ultimi dati a disposizione illustrano il panorama del settore con eloquente chiarezza. Prendendo in considerazione 62 il periodo che va da gennaio a metà dicembre dello scorso 2009, si nota che il prezzo dello zucchero ha fatto un balzo in su del 165,1 per cento, cosa che non avveniva da 28 anni. Anche il tè non scherza, con una crescita del prezzo dell’83,5 per cento, e non si ricordano precedenti del genere (proprio adesso che avevamo scoperto le qualità sorprendenti del tè verde, anche deteinato, sano, energetico, una sorta di farmacia casalinga). Il caffé si è limitato, si fa per dire, ad una crescita del 30,2 per cento e ce ne accorgeremo al bar quando ordineremo un espresso, la nostra droga mattutina, come diceva l’anarchico russo Bakunin, scuro co- Cucina e vini 62-64 26-01-2010 12:37 Pagina 63 STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (2) di Roberto Antognozzi NEL DOPOGUERRA: INCERTEZZA E RIPRESA L me la notte, caldo come l’inferno, dolce come l’amore. In quanto al cacao, ha battuto il suo record storico che durava da 30 anni con una lievitazione del 128,6 per cento. Dovremo dire addio o quantomeno arrivederci alla magica tavoletta di cioccolata e alla tazza fumante, densa, da sorbire mentre fuori l’inverno è ancora rigido? E’ possibile, e saranno tanti piccoli piaceri che forse dovremo ridurre a causa del prezzo. Come rovescio della medaglia, rinunciando a qualche dolce, si avvantaggerà tuttavia la nostra linea. Meno calorie - un cucchiaio di zucchero ne fornisce 20 qualche dolce in meno, e saremo in piena forma per la prossima estate. ■ a tendenza dei vigneti italiani a ricercare rese sempre più elevate era una diretta conseguenza del fatto che negli anni di ristrettezze, anche alimentari, del dopoguerra, il vino non era considerato un lusso, ma un’importante fonte di calorie. Da questo punto di vista il comportamento dei consumatori non cambiò fino agli anni Sessanta, quando il consumo del vino pro-capite nel nostro Paese cominciò a calare, passando da 110 a meno di 60 litri. Contemporaneamente si verificò una trasformazione radicale verso una viticoltura di qualità, nonostante il gravissimo scandalo della metà degli anni Ottanta, quando si scoprì che un gruppo di produttori irresponsabili aveva cercato di migliorare dei vini scadenti aggiungendovi metanolo e provocando nel giro di poche settimane la morte di venti persone che avevano bevuto vino adulterato. La ripresa delle fortune del vino cominciò in Toscana dove nacque una categoria di vini del tutto nuova: i vini da tavola con l’etichetta “super toscan”, ottenuti da vitigni francesi fino ad allora pressoché sconosciuti come Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay e Syrah, generalmente maturati in piccole barrique fatte con legno nuovo di quercia. Nel corso degli anni Settanta e Ottanta, questa nuova generazione di viticoltori e produttori vinicoli, che si ispirava alla Francia e al Nuovo Mondo, cercò di mettere in atto le nuove idee che stavano giungendo anche in Italia. Poco tempo dopo si avviò un radicale processo di modernizzazione del Barolo e della Barbera in Piemonte nell’intento di produrre vini dal colore più intenso e più fruttati per soddisfare i gusti raffinati del mercato internazionale. Se in un primo momento questo sviluppo interessò soprattutto le pratiche di vinificazione, negli anni Novanta l’attenzione si spostò sulla viticoltura. Vigneti vecchi e obsoleti furono riorganizzati e gestiti con metodi all’avanguardia e più orientati verso la qualità. Contemporaneamente la legislazione italiana in materia di vino venne almeno in parte adattata alle nuove realtà e alle richieste dei mercati internazionali. Fu creata una nuova categoria di vino con denominazione di origine (Igt, Indicazione geografica tipica), e grazie ai cambiamenti nelle norme riguardanti la produzione una serie di vecchi vini da tavola poterono essere commercializzati come vini di qualità a Denominazione di Origine Controllata (Doc) o a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg). Infine i produttori di vini italiani cominciarono ad apprezzare e sfruttare la grande, ma largamente inutilizzata, varietà dei vitigni locali italiani e intrapresero un’azione atta al miglioramento delle viti. E’ questa la sfida più stimolante e la migliore opportunità per il futuro della produzione vinicola in Italia, perché la moda dei vitigni stranieri potrebbe venir meno e i consumatori orientarsi di nuovo verso i vini nazionali, con le loro caratteristiche specifiche. E sapientemente, e non fortunatamente, è un fenomeno che sta avvenendo. 63 Cucina e vini 62-64 26-01-2010 12:37 Pagina 64 ESPERIENZA FAMIGLIA di Mamma Giovanna CUCINIERE RICETTE PER UN ANNO GNOCCHETTI STRACCHINO E RADICCHIO Per 4 persone Ingredienti: 1 cipolla, 1 cespo di radicchio, 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, 250 ml di brodo vegetale, sale e pepe, 150 g di stracchino, 800 g di gnocchi di patate, parmigiano. Sbucciare la cipolla, tagliarla a metà e affettarla sottilmente. Affettare grossolanamente il radicchio, lavarlo ed asciugarlo molto bene e tritarlo con un coltello. Mettere in una padella antiaderente due cucchiai di olio, la cipolla e portarla sul fuoco. Farla rosolare per qualche minuto a fiamma media quindi unire un mestolo di brodo vegetale, un pizzico di sale ed una grattugiata di pepe. Cuocere per 5 minuti, coperto, a fiamma media. Trascorso questo tempo scoperchiare, alzare la fiamma ed unire il radicchio. Cuocere per 2-3 minuti fintanto che il radicchio non sarà appassito. Spegnere e lasciare coperto. Tagliare lo stracchino a pezzetti. Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata e, quando vengono a galla, ritirarli con una ramina forata e versarli in una pirofila. Irrorare con un filo d’olio e mescolare delicatamente per non rompere gli gnocchi. Unire il sugo di radicchio e cipolla, lo stracchino a pezzetti e mescolare. Coprire con una grattugiata di parmigiano ed infornare sotto il grill a 200° C. per 5-10 minuti. Lo stracchino si deve sciogliere e la superficie essere ben gratinata. Servire immediatamente. CARPACCIO DI BRESAOLA RADICCHIO E NOCI Per 4 persone Ingredienti: 400 g di bresaola, 4 cucchiai d’olio extravergine di oliva, 1 limone, pepe, 1 cespo di radicchio, una decina di noci. Stendere la bresaola sui piatti di portata. In una ciotola preparare un’emulsione con l’olio e qualche goccia di succo di TORTA PINGUINO limone. Con un pennello Per 6 persone da cucina ungere la bresao- Ingredienti: 3 uova, 150 g la con la salsa preparata. di zucchero, 150 g di fariCospargere con una maci- na, 75 g di burro fuso, 1 nata di pepe. A parte affet- bicchiere di latte, 1 bustitare il radicchio in tocchet- na di lievito chimico, 3 ti di 3-4 centimetri, lavarli cucchiai di cacao amaro, ed asciugarli accuratamen- zucchero a velo. te. Condire con il resto del- E per la farcitura: 1 bicl’emulsione e coprire la chiere di Nutella, 200 g di panna liquida. bresaola. Cospargere con i gherigli Far riscaldare il forno a di noci spezzettati grosso- 180°. lanamente, spolverare con Sbattere i tuorli con lo zucun po’ di pepe appena ma- chero finché siano spumosi. Aggiungere il burro fucinato e servire subito. so, il cacao, la farina, il lievito e il latte. CARCIOFI IN PADELLA Quando il tutto è ben Per 4 persone amalgamato e la preparaIngredienti: 8 carciofi, 1 limone, brodo vegetale (o acqua), 1 zione risulta omogenea, cucchiaio d’olio extravergine di oliva, 2-3 rametti di prezzeaggiungere delicatamente molo, 1 spicchio d’aglio, sale e pepe. gli albumi montati a neve. Pulire i carciofi togliendo le foglie più esterne e la punta punVersare nello stampo imgente. Aprirli a metà, eliminare la peluria e metterli in acqua burrato e infornare per 45 acidulata con qualche spicchio di limone per 10 minuti circa. minuti circa. E’ possibile utilizzare i primi 10 centimetri dei gambi. ToglieDurante questo tempo rire la parte esterna più coriacea con un pelapatate e spuntarli. scaldare leggermente la Mettere anch’essi nell’acqua acidulata. Scaldare il brodo. Ungere una padella di miNutella a bagnomaria e sura (in cui possono stare tutti i carciofi in un unico strato) con l’olio e disporvi i carmontare la panna fresca. ciofi ed i gambi. Quando la torta si è rafLavare il prezzemolo, selezionare le foglie e tritarle con la mezzaluna su un tagliefreddata, tagliarla in due re assieme all’aglio spellato. Cospargere i carciofi con una manciata di trito, un pizdischi. Ricoprire la base zico di sale, una grattugiata di pepe e mettere la padella su fiamma vivace. con la Nutella e poi con un Lasciare che comincino a sfrigolare, farli rosolare per un paio di minuti, quindi unigeneroso strato di panna. re due mestoli di brodo vegetale, coprire e cuocere a fiamma media per 15 minuti. Coprire con il secondo diControllare di tanto in tanto ed aggiungere altro brodo se il fondo di cottura dovessco di torta e decorare a se asciugarsi troppo. A fine cottura scoprire, far asciugare, regolare di sale e servire piacere con lo zucchero a accompagnati da carne, uova o formaggio. velo. 64 animali-auto 65 25-01-2010 10:29 Pagina 65 ESPERIENZA FAMIGLIA ANIMALI AUTO di Clemy di Giulio Conter QUALCHE REGOLA E CURA PER CANI E GATTI SICUREZZA A TRAZIONE INTEGRALE S e non si vive sui monti, vale la pena comprare un’auto con trazione integrale permanente? La risposta è affermativa. Significa poter viaggiare nella massima sicurezza in ogni condizione ambientale. Anche a ferragosto in riva al mare. Perché il sistema di trazione integrale, estremamente importante durante la stagione invernale, migliora ulteriormente la sicurezza attiva della vettura anche su fondi stradali asciutti o bagnati. Non sono tutte rose, ovviamente. Il costo iniziale della vettura è superiore (ma l’usato tiene bene il prezzo) e il consumo di carburante un poco maggiore (nel caso della Mercedes 4MATIC Classe E da 0.2 a 0.6 litri per 100 Km). Inoltre si tratta di un ulteriore marchingegno che va ad aggiungersi a tutti gli altri presenti sulle vetture di ultima generazione e, di conseguenza, bisognoso di manutenzione. D’altra parte se si dovesse dar retta a quanto soleva ripetere Henry Ford («In un’auto tutto quello che non c’è non si rompe») continueremmo a viaggiare come pionieri. Come funziona l’integrale? Mercedes con la Classe E 4MATIC, ad esempio, adotta un sistema di ripartizione di coppia 45:55 tra asse anteriore e asse posteriore, ma grazie ad un differenziale centrale è in grado di variare la coppia motrice ripartendola tra 30:70 e 70:30 in base alle esigenze del guidatore ed alle condizioni del fondo stradale. Classe E 4MATIC è stata progettata per garantire la massima trazione durante la stagione invernale. E’ possibile infatti avanzare senza incertezze anche nei tratti in pendenza con fondo ghiacciato o con entrambe le ruote anteriori o posteriori senza aderenza. Alla guida di tanta tecnologia sarebbe crudele e di cattivo gusto deridere chi sotto la neve, a bordo strada, tra uno schizzo e l’altro tenta inutilmente di montare quelle stramaledette ■ catene. R ichiesti da alcuni lettori diamo qualche consiglio per una migliore convivenza col gatto o col cane di casa. Il vostro gatto si gratta le orecchie? Per prima cosa consigliamo di fare attenzione per vedere se davvero le gratta, o se soltanto le lava con la zampina inumidita di saliva. Se comunque le gratta non si può escludere una qualche forma di patologia – otite miconica, batterica, e/o parassitaria – da curarsi con antibiotici prescritti dal veterinario di fiducia. Nelle forme iniziali si può inoltre ricorrere a dei rimedi naturali, quali i prodotti a base di calendula o di propoli che hanno una buona azione emolliente e antinfiammatoria, somministrando almeno due o tre volte al giorno, e per cinque o sei giorni di seguito, una o due gocce per orecchio. Salvo ricorrere al veterinario se la situazione non migliora. E veniamo al cane, in particolare a un cucciolo appena entrato in casa. Per vocazione tende a farla da padrone, mordicchiando tutto e tutti – anche per una questione di denti in crescita – facendo i suoi bisogni quando e dove gli pare e piace, salendo sui letti e sui divani, e così via di seguito. Che fare? Ebbene, è molto importante dargli subito delle regole, che è un modo per fargli comprendere che non è lui il padrone assoluto in casa. Una prima regola concerne il cibo, che gli dovrà venir somministrato ad ore fisse, e mai prima, ma sempre dopo di noi. Così lui comincerà a comprendere che c’è una certa disciplina da rispettare. Il resto verrà col tempo, alla sola condizione d’essere inflessibili, mai ne■ gando oggi quello che si concederà domani. Mercedes Classe E 4Matic 65 oroscopo ★ Febbraio 2010 ★ 25-01-2010 ★ 10:28 ★ Pagina 66 ★ ★ ESPERIENZA FAMIGLIA OROSCOPO di Giuliana Valci BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre Attività – mese propenso a facilitare operazioni di carattere economico. Ripresa di un rapporto collaborativo. Affetti – alcune contrarietà di ordine pratico raffredderanno il clima sentimentale: occorrerà risolutezza. Salute – favorite le attività fisiche. Incontri positivi con: Gemelli, Scorpione, Sagittario. Attività – farete valere un vostro diritto in armonia con l’ambiente circostante. Migliora il settore economico. Affetti – Mercurio e Venere amici ravviveranno l’atmosfera amorosa e voi saprete esprimere con facilità i vostri sentimenti. Salute – miglioramento generale. Incontri positivi con: Toro, Leone, Scorpione. TORO 20 aprile - 20 maggio Attività – gli astri suggeriscono cautela in vista di un colloquio impegnativo. Reattività a fior di pelle. Affetti – non sciupate l’opportunità di chiarire una complicata situazione familiare. Prudenza su tutti i fronti. Salute – possono insorgere dolori ai reni. Incontri positivi con: Cancro, Vergine, Pesci. GEMELLI 21 maggio - 21 giugno Attività – favoriti i contatti; proponetevi senza esitazioni; un progetto darà concreti risultati. Novità dall’estero. Affetti – per i single, scarsa disponibilità ad impegnarsi; per le coppie, una visione più realistica della vita. Salute – passeggere aritmie. Incontri positivi con: Leone, Capricorno, Acquario. CANCRO 22 giugno - 22 luglio Attività – saprete valutare i pro ed i contro prima di fare una scelta; la strada da seguire apparirà con chiarezza. Affetti – il sostegno planetario promette un mese privo di tensioni; più di un desiderio potrà realizzarsi. Salute – qualche fastidio alle articolazioni. Incontri positivi con: Toro, Leone, Bilancia. Attività – la situazione attuale richiede concretezza e spirito d’iniziativa, ma evitate mosse azzardate e salti nel buio. Affetti – l’armonia familiare dipende da voi e con un po’ di autocritica gli effetti saranno miracolosi. Salute – controllate la vista. Incontri positivi con: Gemelli, Bilancia, Sagittario. VERGINE 23 agosto - 22 settembre ★ ★ ★ ★ ★ ★ ARIETE 21 marzo - 19 aprile LEONE 23 luglio - 22 agosto ★ ★ Attività – il vostro proverbiale self-control verrà messo alla prova; moderate le parole onde evitare fastidiose conseguenze. Affetti – un senso di insicurezza affettiva potrà indurvi a commettere passi falsi con chi amate. Confidate nella sincerità. Salute – energia in lieve calo. Incontri positivi con: Cancro, Capricorno, Acquario. ★ SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre Attività – convincenti e razionali troverete la soluzione più adatta per vincere una sfida. Prestigio personale in ascesa. Affetti – clima sereno e soddisfazioni in famiglia. Buone novità riguarderanno la casa e un viaggio. Salute – in ripresa il movimento delle articolazioni. Incontri positivi con: Ariete, Capricorno, Pesci. SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Attività – buone prospettive con possibilità di brillanti affermazioni, ma un po’ di risolutezza in più aiuterà. Affetti – armatevi di pazienza e lungimiranza, è il solo modo per uscire indenni e vittoriosi da un clima di tensione. Salute – energia fisica stimolata positivamente. Incontri positivi con: Ariete, Toro, Bilancia. CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Attività – la benevolenza astrale vi aprirà le porte di persone influenti. Possibilità di fare una scelta. Affetti – dimostrazioni di affetto e di simpatia dalle amicizie; la vita sentimentale procede senza scosse. Salute – la digestione può creare qualche noia. Incontri positivi con: Leone, Scorpione, Pesci. ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Attività – si preannunciano mutamenti favorevoli nel lavoro, ne sarà stimolata la creatività con buoni risultati. Affetti – puntate sull’indifferenza se volete suscitare l’attenzione di chi vi interessa. Da evitare colpi di testa. Salute – possibile aumento della pressione arteriosa. Incontri positivi con: Gemelli, Vergine, Acquario. PESCI 20 febbraio - 20 marzo Attività – sostenuti dal favore degli astri porterete a buon fine ciò che avete iniziato senza troppa convinzione. Affetti – la situazione sentimentale può attraversare momenti di confusione. Un invito inatteso. Salute – generalmente buona. Incontri positivi con: Leone, Sagittario, Capricorno. ★ ★ ★ ★ ★ Doc. ok 25-01-2010 11:04 Pagina 1 Progetto1 22-01-2010 7:58 Pagina 1 400 bulbi da fiore a soli € 55 e in più GRATIS laVideocamera Digitale ,00 anziché € 110,00 Offerta valida fino al 15.05.2010 Fino ad esaurimento scorte. 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