n. 2/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1,
DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata
COP 2/10
27-01-2010
15:58
Pagina 1
Esperienza
Mensile di attualità, cultura e informazione
PRIMO PIANO: Sforbiciare?
Può essere impossibile
I GRANDI FIUMI: Il Danubio
UOMINI E AZIENDE: Gruppo Camastra
TORNA D’ATTUALITÀ’ LA NOSTRA PROPOSTA
SULLE PENSIONI D’ANNATA
sierra silvana 13
27-01-2010
16:09
Pagina II
SELVA DI FASANO - PUGLIA - VALLE D’ITRIA
H otel S ierra S ilvana****
ARTE – NATURA – ENOGASTRONOMIA – MARE – RELAX – ESCURSIONI
Situato sulle colline che circondano Fasano, graziosa cittadina
sulla costa barese, in un’ oasi di verde, immerso nel fascino
della natura, l‘Hotel Sierra Silvana offre un raffinato Resort a
4 Stelle per sereni soggiorni di relax, nell’inconfondibile atmosfera dei parchi naturali di Puglia. E’ l’ideale per una vacanza
rigenerante e ricca di spunti culturali. Nel suo Giardino Mediterraneo sono situati i trulli e le camere: circondate dal verde ed
attrezzate con tutti i confort. A disposizione degli ospiti una
splendida piscina con solarium, campo da tennis, ristorante,
bar con terrazza, servizio spiaggia con ombrellone, lettino e
servizio bus navetta da/per spiaggia del Hotel del Levante a
Torre Canne. Animazione soft, nei mesi di Luglio ed Agosto,
con attività di ginnastica dolce sul prato, aquagym, miniclub
per i bimbi, giochi e tornei di ogni tipo, balli latino americani e
di gruppo... Tutto incluso nel prezzo. Si affaccia dalle verdi colline della Selva di Fasano su tutta la zona dei trulli e delle grotte: da qui si possono facilmente raggiungere le più belle spiagge della zona, le località turistiche di Alberobello, famosa nel
mondo per i suoi trulli, Castellana Grotte, Ostuni, Martina Franca, Cisternino, Polignano a Mare, Locorotondo, Fasano, Grottaglie, Lecce per un soggiorno all’insegna del mare, dell’arte,
della natura, dell’enogastronomia e del relax. Splendida la possibilità di poter godere il mare o la comodità ed il fresco relax a
bordo piscina immersa nel verde.
CONVENZIONE 2010
Soggiorno di una settimana (7 notti)
trattamento di pensione completa
(bevande escluse)
Periodi:
8 maggio/26 giugno
28 agosto/25 settembre ............€
26 giugno/10 luglio
21/28 agosto ...........................€
10/24 luglio .............................€
24/31 luglio .............................€
7/21 agosto ............................€
31 luglio/7 agosto ....................€
420,00
455,00
500,00
730,00
610,00
Riduzione mezza pensione 12%
Supplemento camera singola 40%
Bambini/ragazzi 0-12 anni in 3°-4° letto,
gratuiti (periodo 7/21 agosto: 0/6 anni
gratis – 7/12 anni 50%)
Riduzione terzo letto adulti 15%
SOGGIORNO DI 14 NOTTI
oppure PRENOTAZIONE ENTRO 90 GIORNI
DALLA PARTENZA – SCONTO 5%
Per la riservazione del Vostro soggiorno: Venti dal Mondo Tour Operator
Tel. 06 76986070 – 06 768248 Fax 06 76902529
www. ventidalmondo.it
PAGAMENTI: ACCONTO 25% IN AGENZIA ALLA PRENOTAZIONE
– SALDO IN HOTEL A FINE SOGGIORNO
370,00
… Siamo appena rientrati dal
soggiorno presso l’hotel SIERRA
SILVANA. Dobbiamo complimentarci per ogni cosa: per la scelta
dell’hotel, con i suoi ambienti
eleganti, il suo bel parco e la
splendida piscina, per l’impeccabile servizio di trasferimento alla
spiaggia di Torre Canne di cui
abbiamo usufruito quotidianamente. Siamo rimasti affascinati
dalla bellezza del paesaggio che
caratterizza l’intera zona, le distese di ulivi secolari, i trulli, i
bianchi paesini a picco sul mare... La posizione dell’albergo è
veramente strategica e consente
di
effettuare innumerevoli
escursioni.
Un ringraziamento particolare a
tutto il personale dell’albergo per
la gentilezza e la disponibilita’
che ha sempre riservato a noi ed
alla nostra bambina. Ringraziandola per l’opportunita’ che ci ha
voluto gentilmente riservare.
(firmato: socio ANLA provincia di
Brescia)
Sommario corretto 2/10
25-01-2010
16:55
DIRETTORE RESPONSABILE
Franco Panzolini
CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi
SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del
passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy).
AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini
(Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri),
Igor Uboldi (Economia).
OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor
Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e
virtù).
R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli),
Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa
(Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite),
Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna
(Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola),
Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy
(Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo
D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo).
HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi,
Dedy Ferrari Clerici, Alberto U. Rogi, Corrado Sansa, Giorgio Torres, Maria Luisa Urbano.
GRAFICA Annalisa Gatti
IMPAGINAZIONE Roberta Greco
SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini
EDITORE A.N.L.A.
Associazione Nazionale Seniores d’Azienda
Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma
Tel. 06/86321128 r.a.
Fax 06/86322076
e-mail: [email protected]
www.anla.it
PUBBLICITÀ DIRETTA
FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)
STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)
AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA
19/5/1977 n. 16824
RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI
Terenzio Grazini
ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero
euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero
euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a
mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai
sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr
633/1972 e successive modificazioni.
Tiratura media copie 120.000
Finito di stampare il 02-02-2010
Federazione Italiana
Editori Giornali
A.N.L.A.
Iscritta al n. 22 del registro delle
Associazioni di Promozione Sociale
Codice Fiscale: 80031930581
PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci
COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino
Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini,
Franco Panzolini.
Pagina 3
SOMMARIO
OPINIONI
Editoriale – Pensioni congelate.....................................................................................5
Vizi e virtù – Smania di piacere ....................................................................................6
Visti da fuori – Quando la terra trema ..........................................................................7
Primo piano – Sforbiciare? Può essere addirittura impossibile.................................8-9
AFFARI SOCIALI
Dai lettori ...............................................................................................................10-12
Il fatto • Tanti giovanissimi vittime del cyberbullismo • Non dite… ma dite…
• I 91 anni di Giulio Andreotti
Previdenza - E’ l’ora del contributivo ...................................................................14-15
Sanità - Salute on-line ...........................................................................................15-16
Fisco - Gli interessi sui rimborsi dell’Irpef..................................................................16
Legale - Cause troppo lunghe? Evitiamole .................................................................17
Economia - Oroscopi e mercati...................................................................................18
VIAGGI
Gioielli d’Italia – Ravenna e i suoi mosaici .........................................................20-21
I grandi fiumi – Il Danubio ...................................................................................22-23
L’ITALIA CHE LAVORA
Uomini e Aziende - Gruppo Camastra...................................................................24-27
NOTIZIE ANLA..................................................................................................28-38
Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Gruppo Seniores Galileo
Avionica, Gruppo Seniores Oto Melara, Gruppo Seniores Thalex Alenia
Space Italia, Gruppo Seniores Alenia Aermacchi), Circolo Anziani del Lavoro Acc Sezione di Mel, Circolo Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi,
Gani-Ilva Bagnoli, Ges-Gruppo Seniores Edison, Gruppo Esperienza angelici, Gruppo Seniores Fondiaria Sai, Gruppo Seniores Telecom-Italia, Ina
Assitalia, Riello Bruciatori, Savio Marcello, Schneider Electric-Magrini
Galileo, Seniores Palazzetti.
Anla Marche, Anla Toscana. Anla Bergamo, Anla Trieste.
Lettere, arte, storia e via via.
Made in Italy - Dal cibo agli abiti troppe imitazioni ..................................................39
STORIE
L’intervista - Erika Di Marino ..............................................................................40-41
Personaggi del passato- Matteo Ricci...................................................................42-43
Italia per bene - Ceramiche bellissime, con un occhio all’antico .............................44
ATTUALITÀ
Scienza e tecnica - Sotto il Mediterraneo dall’Europa all’Africa ..............................45
Sport - Il gioco delle bocce ………. ......................................................................48-49
La rivincita degli italiani in Inghilterra …………………......................................50-51
Cultura - Tutto Caravaggio....................................................................................52-54
Il libro del mese - Le grandi Mostre
ESPERIENZA FAMIGLIA
Consigli per la casa ....................................................................................................55
Medicina – La stipsi ...................................................................................................56
Posta condominiale.....................................................................................................57
Monete – Tanti falsi e tanti furti ..................................................................................58
Francobolli – Lettere d’amore ....................................................................................59
Computer – Per dare speranza ....................................................................................60
Facebook meglio di Sherlock Holmes
Collezionismo – 33 giri e long play tornano ora di moda ..........................................61
Civiltà della tavola – Segnali di aumento per la sosta al bar .............................. 62-63
Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (2)..............................................63
Nel dopoguerra: incertezza e ripresa
Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ..............................................64
Animali – Qualche regola – e cura – per cani e gatti ..................................................65
Auto – Sicurezza a trazione integrale ..........................................................................65
Oroscopo ....................................................................................................................66
alberghi 4-19
26-01-2010
12:19
Pagina 19
Ceriale
Casa
Vac anz e
Riviera dei Fiori
Mary
–––––––––––––––––––––––––––––
Via Orti, 59 - 17023 Ceriale (Sv)
–––––––––––––––––––––––––––––
Per informazioni e prenotazioni
tel. 0182/990187
Una casa albergo a 50 metri dal mare
con Minialloggi arredati, corredati e con
TV; cambio biancheria, Riscaldamento
centrale. Sala tv, ogni comfort. Prezzi
mensili invernali agevolati.
Riviera delle Palme
Hotel Le Palme***
Situato direttamente sul mare e dotato
di tutti i comforts che un moderno albergo a 3 stelle può offrire, tra i quali una
cucina particolarmente curata e specializzata in piatti di pesce, con menù a
scelta, Tv sat, ascensore, climatizzazione (nelle camere con supplemento), parcheggio privato limitato
Lungomare Europa, 64
63039 San Benedetto del Tronto (AP)
Tel. 0735/81678-84369
e 0523/334196 (inverno)
www.hotellepalme.info
Offerta speciale soci Anla 2010*
Prezzi settimanali di pensione com-
pleta comprese bevande ai pasti,
servizio spiaggia e tasse!
2/6-9/6 ................................ € 336,00
10/6-18/6 ............................ € 399,00
19/6-2/7 e 24/7-4/8 ........ € 448,00
3/7-23/7 e 24/8-31/8 ..... € 504,00
5/8-23/8 ............................. € 609,00
1/9-11/9 .............................. € 336,00
–––––––––––––––––––––––––––––––––––
* I prezzi si intendono per persona
con sistemazione in camera doppia
–––––––––––––––––––––––––––––––––––
Quotazioni per gruppi a richiesta
Via Nazionale, 44 - 84010 Minori (SA) Tel. 089.877142 Fax 089.853636
[email protected] - www.hotelsantalucia.it
[ÉàxÄ
ftÇàt_âv|t
fâÑxÜ|ÉÜ
===
Recentemente rinnovato, gestito direttamente dai proprietari
offre un’ambiente cordiale e familiare, sorge adiacente agli
scavi archeologici del I sec. d.C., vicinissimo al mare ed a pochi km dai centri più rinomati di Amalfi, Ravello e Positano
con i quali è ben collegato.
Camere: con servizi privati, phon, linea cortesia, telefono con
chiamata diretta, tv sat (pacchetto SKY su richiesta), filodiffusione, cassaforte, connessione wireless, aria condizionata dal
01/06 al 30/09, minibar, quasi tutte
con balcone.
Servizi: ristorante con cucina tipica (su
richiesta vegetariana), prima colazione
a buffet, bar, internet point, sala lettura, spazi esterni, solarium.
Parcheggio: disponiamo di garage custodito interno all’hotel a pagamento.
Spiaggia convenzionata con lettini,
sdraio ed ombrelloni a pagamento.
Animali di piccola taglia ammessi
Distanze: dal mare 50 metri. Dal centro: in centro
Costiera Amalfitana
Si organizzano
escursioni
giornaliere lungo
la costa
amalfitana, nella
penisola
sorrentina, Capri,
Pompei e
Paestum
Periodi.:
A
B
C
01/03 – 26/03
24/04 – 01/05
27/03 – 05/04
06/04 – 23/04
29/05 – 25/06
26/06 – 29/06
02/05 – 28/05
30/06 – 14/07
15/07 – 12/09
01/10 – 20/12
13/09 – 30/09 21/12 – 06/01/11
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Mezza pensione
42,00
55,00
70.00
Pensione completa 49,00
62,00
78.00
I prezzi s’intendono a persona
al giorno. Supplemento doppia
uso singola € 20,00;
Supplemento cenone di
capodanno € 80,00. 10% di
sconto sul terzo e quarto letto.
Si accettano Gruppi (minimo
25 pax) con sconti del 10% sulle
tariffe applicate ai soci Anla.
5% DI SCONTO SU PRENOTAZIONI CONFERMATE 45 GIORNI
PRIMA!!!
EDITORIALE
25-01-2010
16:47
Pagina 5
OPINIONI
EDITORIALE
di Franco Panzolini
PENSIONI CONGELATE
M
Cassa integrazio- Una grande mostra a Roma, alle Scuderie
ne, l’indennità di del Quirinale, dedicata al Caravaggio,
disoccupazione e sommo pittore del ‘500 italiano, capace di
influenzare tutta l’arte a venire (v. anche
le provvidenze per il servizio a pag. 52). Da qui la copertina
le famiglie pove- di questo numero di Esperienza, con il
quadro-capolavoro: “Canestro di frutta”
re.
Di fronte a queste
esigenze, avanzare i diritti dei pensionati è un’impresa titanica. Ma non vogliamo, né dobbiamo demordere. Non stiamo a ripetere quanto già detto e scritto sulla necessità di
compiere finalmente un atto di giustizia sociale nei confronti dei pensionati, che con il trascorrere del tempo si trovano con un trattamento previdenziale sempre più insufficiente per effetto della perdita del potere di acquisto, ormai
tutti, perfino chi fino a ieri è stato inerte, condividono questa necessità.
I sindacati si stanno muovendo e hanno chiesto al governo
un incontro per concordare interventi sull’adeguamento
delle pensioni. «I governi, tutti i governi degli ultimi quindici anni, hanno tradito i pensionati, soprattutto quelli con i
redditi più bassi. Nessuno ha mai fatto nulla per permettergli di recuperare almeno in parte quanto perso con l’aumento del costo della vita. Le pensioni di base sono state
esposte al vortice dei prezzi nell’ultimo decennio con l’euro e poi non hanno avuto mai fino in fondo la restituzione
che esisteva quando le pensioni erano legate ai salari». Sono, queste, dichiarazioni del segretario generale della Cisl,
Raffaele Bonanni, pubblicate sul Corriere della Sera del 7
gennaio scorso.
Il primo intervento legislativo fattibile in tempi brevi è
quello sulla riforma del paniere. Noi lo abbiamo chiesto
con l’art. 1 della proposta di legge sulle pensioni d’annata,
ora troviamo il favore dei sindacati; ben venga, anche perché noi non rivendichiamo alcuna paternità sull’iniziativa,
il nostro interesse è che si faccia e si faccia presto, anche se
non ci dispiacerebbe essere consultati. Riteniamo infatti
che, in una fase di bassa inflazione, anche un paniere di indici di prezzi al consumo dedicato solo ai pensionati, sarebbe appena sufficiente per “scongelare” le pensioni, ma non
risolverebbe il problema della progressiva perdita del loro
potere di acquisto.
Per centrare l’obiettivo di “assicurare il mantenimento del
potere di acquisto di qualsiasi trattamento pensionistico”,
come recita l’avvio della nostra proposta, occorre ipotizzare un paniere diverso con un indice di inflazione diverso.
(V. box a pag. 15)
inimo storico dell’inflazione nel 2009,
perequazioni 2010 dello 0,7 per cento,
potere di acquisto delle famiglie in calo dell’1,6 per cento, sono indici comunicati dall’Istat con riferimento alle pensioni in atto. Mai così penalizzate da quando nel
1992 furono escluse dall’aggancio alla dinamica retributiva, nemmeno era mai accaduto che la pensione di gennaio fosse inferiore a quella di novembre dell’anno precedente.
A simile scenario così deprimente, si aggiunga che i pensionati sono l’unica categoria in Italia che non ha la possibilità di far sentire in modo efficace la propria voce: non ha
poteri sindacali perché ormai fuori dalla contrattazione collettiva di lavoro, non ha forza incisiva essendo priva del diritto di sciopero, non una controparte con la quale poter discutere, non sa con chi e come protestare. Si aggiunga infine che la recessione economica non è ancora terminata, anche se gli esperti dicono che la crisi è ormai alle spalle; non
certamente però quella dei pensionati!
Abbiamo, noi dell’Anla, la possibilità di rappresentare alle istituzioni le difficoltà in cui si trovano i pensionati, soprattutto quelli “di annata”, dopo che abbiamo, insieme
con l’Ugaf e l’Anse, presentato al Senato il 3 giugno 2008
una proposta di iniziativa popolare, assegnata alla Commissione Lavoro che, ad oggi, non ne ha ancora iniziata
la discussione?
Eppure non abbiano mai smesso di sollecitarne l’esame,
come non abbiamo ceduto allo scoraggiamento invitando
tutti i soci che ce lo chiedevano a non disperare.
La nostra finalità resta quella del passaggio in aula della
proposta, occasione che ci permetterebbe di portare l’iniziativa all’attenzione dei politici e dell’opinione pubblica
con una manifestazione nazionale, alla quale sarebbero
invitati esponenti di tutti i partiti politici e dei sindacati,
del tipo di quella che organizzammo a Roma il 24 novembre 1999 per la presentazione della nostra iniziativa sulla
perequazione delle pensioni e sulla reversibilità, di cui
l’art. 3 relativo al cumulo tra pensioni e reddito da lavoro
trovò applicazione legislativa.
I tempi sono però lunghi e la nostra proposta del 2008 non
trova adesioni in Parlamento perché, come hanno detto i
ministri dell’Economia e del Welfare, in tempo di crisi e
con il debito pubblico come non mai così elevato non ci
sono fondi disponibili per l’aumento della spesa pensionistica, le uniche spese sociali sono il finanziamento della
5
VIZI E VIRTù 6
26-01-2010
12:14
Pagina 6
OPINIONI
di Maria Venturi
VIZI E VIRTU’
SMANIA DI PIACERE
O
gni trasmissione televisiva ha il suo
“trucco e parrucco”, ovvero un piccolo
salone di bellezza dove mani esperte ti
rimettono in forma a colpi di spazzola,
phon, matitoni, ombretti, lucidalabbra, fondotinta.
Il servizio, limitato nei prodotti, funziona anche
per gli uomini. Diversamente da qualche anno fa,
nessuno si sottrae più al rituale del ritocchino.
Apparire al meglio non è soltanto vanità o dovere
di ruolo per chi, come molti attori e cantanti, deve
mantenere anche il proprio appeal fisico: oggi
anche l’anziana scienziata, l’illustre primario,
l’opinionista rigorosa e l’anonima ospite assunta
alla notorietà d’un giorno fanno una sosta nel
“trucco e parrucco” prima di prendere posto nelle
poltroncine d’un talk show o di un programma
d’intrattenimento.
Tra queste ospiti figurano assai spesso le madri di
bambine sparite, di ragazzi ammazzati da un pirata
della strada, di figlie barbaramente uccise: sono
donne straziate e dalla vita distrutta che chiedono
giustizia, denunciano omertà, chiedono attraverso
il piccolo schermo la solidarietà dell’opinione
pubblica. Lo confesso: inizialmente mi creava un
certo disagio vedere i loro capelli stirati e gonfiati
da phon, i loro occhi truccati con cura, i loro visi
ammorbiditi e imbelliti dal maquillage. Mi
sembrava che la cura dell’immagine mal si
conciliasse con l’autentico dolore.
Ma, come per una illuminazione, questo disagio è
presto scomparso. Una forma di razzismo si è
sicuramente radicata nel nostro Paese: se ti porti
una croce sulle spalle, devi farlo con eleganza, con
compostezza. Capelli spettinati, occhi gonfi, viso
devastato? I telespettatori si raggelerebbero e ti
considererebbero una persona aliena in un mondo
che è dominato dalla cultura dell’essere belli e
giovani “al massimo” per piacere. Ci piace chi si
adegua. La solidarietà dell’opinione pubblica è
tanto più compartecipe quanto più la vittima (o i
presunti colpevoli) “fanno immagine” per
estrazione sociale, notorietà, gradevolezza fisica.
E qui il discorso si allarga, virando verso un nuovo
“vizio” che va oltre il bon ton del dolore: la
smania del consenso. La libertà che ci è stata tolta
dall’evolversi dei costumi è quella di essere noi
stessi: vestirci come vogliamo, frequentare chi ci
piace, dire quello che realmente pensiamo, isolarci
se siamo di malumore, assecondare allegramente
le nostre inclinazioni, prendere le distanze dai
diktat delle mode, troncare i rapporti con gli
ipocriti e i furbetti, avere il coraggio di sbagliare e
di chiedere scusa.
Tutto questo ha un prezzo che pochi, ormai, sono
disposti a pagare: perdere quel consenso di cui non
possiamo fare a meno. Siamo diventati come i
nostri politici: vorremmo piacere a tutti, una
critica ci manda in crisi, e per superarla ci
affrettiamo a rientrare nei ranghi, dimenticando
che l’unanimità è un’utopia e che la recita per
raggiungerla è faticosa come l’inseguimento della
bellezza senza fine. Coatti e aggregati nella ricerca
della simpatia e
dell’approvazione, stiamo
perdendo anche
l’individualità: la recita ha
un identico copione che
esige gli stessi
comportamenti e le stesse
regole.
I pochi spiriti liberi sono,
televisivamente, ospiti
scomodi e sbrigativamente
etichettati come antipatici.
Ci disturbano. Sono voci
fuori dal coro: gli
extrasociali di casa nostra ai
quali vanamente chiediamo
■
di “integrarsi”.
6
visti da fuori 7
27-01-2010
16:10
Pagina 7
OPINIONI
VISTI DA FUORI
QUANDO LA TERRA TREMA
200 mila morti (e fra i dispersi
una decina di italiani), 300
mila feriti, cadaveri insepolti
per le strade, e un rischio
di epidemie.
Questo il bilancio del sisma
che ha colpito Haiti
cancellando non poche città.
Immediata la solidarietà
internazionale, gli Stati Uniti
in testa (e anche l’Italia ha
fatto la sua parte, incaricata
fra l’altro di coordinare gli
aiuti dalla Comunità
Europea).
Ma di certo ci vorranno anni
prima di rimarginare simili
ferite
7
primo piano 9
25-01-2010
10:27
Pagina 8
OPINIONI
di Alberto U. Rogi
PRIMO PIANO
SFORBICIARE? PUO’ ESSERE
ADDIRITTURA IMPOSSIBILE
Ce lo insegna l’eterna vicenda di una riduzione del nostro personale politico
T
utto è rinviato, quantomeno fino al 2011 prossimo venturo, si intende
la riforma di Comuni e
Province per ciò che
concerne la cronica sovrabbondanza
del personale politico che li contraddistingue. Salvi anche – sempre fino
al 2011, allorché la complessa materia verrà nuovamente affrontata – i
Consigli circoscrizionali delle grandi
città, di cui era prevista l’abolizione
totale. Cosa che ha indotto un accorto notista politico – Mario Ajello, sul
“Messaggero” – a intitolare così un
suo corsivo scritto al vetriolo: “Sforbiciare è impossibile”. Vedremo da
qui al 2011 se Ajello ha avuto ragione. Il fatto rimane che al dilagare di
carrozzoni e poltrone che a livello di
amministrazioni locali distingue il
nostro Paese, in apparenza non c‘è
rimedio, o che il rimedio è difficile
da trovare tante sono le “accortezze”
per restare in
sella e spillare
soldi ai normali cittadini.
Si parte dalle
Comunità
montane, dichiarate tali
magari con un
dislivello di appena qualche
decina di metri,
e qui qualcosa
è stato fatto per
porre termine
all’anomalia.
C’è comunque
qualcuno da
“aiutare”? Ecco pronta una
bella consulen-
za esterna; e viene spontaneo di incoraggiare il governo a vedere se
davvero siano tutte necessarie, o
piuttosto un regalo fatto agli amici
degli amici. Lo aveva promesso il leghista Calderoli («Cinquantamila
poltrone in meno, parola di ministro») il che avrebbe dovuto dire
l’addio a tutta quella pletora di minitroni e strapuntini che distingue il
nostro sistema politico-amministrativo. Un esempio fra i tanti, la nomina
accanto ai consiglieri e ai sindaci di
una figura del tutto anomala in ogni
altro Paese, ovvero del presidente
dell’assemblea, comunale o provinciale, un incarico che in realtà toccherebbe d’obbligo ai sindaci o ai
presidenti provinciali.
In tal modo qualcosa in più si è aggiunta al serbatoio di incarichi politici e parapolitici disseminato nel paesaggio italiano, fin nei suoi angoli
più reconditi e in apparenza irrag-
8
giungibili. Con D’Alema la bicamerale del 1998 discusse con tutta la serietà del caso di abolire le Province,
nel quadro, come si disse , di “una
razionalizzazione delle spese” pur
senza farsi troppe illusioni. In effetti,
come ebbe a dire un autorevole
esponente di quella bicamerale: «Ci
vorrebbe una grande ondata popolare» di indignazione, come si intendeva, visto che di fronte ai sacrifici richiesti ai cittadini il mondo politico
non ne faceva nemmeno uno. Ma
quanto ci costa quell’insieme di poltrone inutili, tanto care a quel sistema Italia così diverso dal resto del sistema Europa? Ebbene, una cifra totale è difficile da definire, anche perché le Province di Trento e Bolzano
sono una entità a parte.
E anche quelle siciliane hanno regole loro proprie. Ci sono tuttavia stime che parlano di stipendi per oltre
61 milioni di euro, ai quali si aggiungerebbe una spesa generale di altri
17 milioni di euro per gli incarichi
del sottopotere, o se si preferisce di
minor privilegio, dal nord al sud, dal
Manzanarre al Reno, e si tratta di un
fenomeno che tocca ogni sponda politica, sinistra, centro, o destra che
sia, in molti casi, tra
voci e sottovoci di
spesa superando addirittura i limiti
delle indennità
parlamentari,
che già di per
primo piano 9
25-01-2010
10:28
Pagina 9
sé non sono cosa da poco. Anche
perché nell’arte di gonfiare quella
che si fa fatica a chiamare una bustapaga i nostri politici sono dei maestri. La rammentate la decisione di
assegnare ad ogni parlamentare un
portaborse – o segretario che dir si
voglia – pagato dallo Stato, cioè dai
contribuenti? Va aggiunto che non
furono pochi quei parlamentari che a
un tale incarico promossero le mogli.
Che diamine, in famiglia due stipendi sono meglio di uno. Perché
in effetti l’esempio viene dall’alto.
Viene cioè da quel Parlamento –
Camera e Senato - che nell’accavallarsi di promesse di riforma, nei
fatti poi non si riesce a riformare.
Gli stipendi? Si è detto e ridetto che
quelli dei nostri deputati e senatori
sono fra i più alti in Europa, e una
sforbiciata anche qui non ci starebbe male. Provateci tuttavia anche a
togliere un solo centesimo dalle tasche dei rappresentati del popolo!
Sono urla, recriminazioni, pianti a
non finire. La politica ovviamente
costa; ma da noi il costo è over-size, cioè fuori misura. Inutile tuttavia ogni promessa di risparmio,
ogni euro gettato dalla porta ci mette un attimo a rientrare dalla finestra. Ovvio che si prometta anche
di ridurre il numero dei parlamentari, certamente abnorme alla Camera come al Senato. Solo che finora
non se ne è fatto nulla.
O meglio, non si è riusciti a far qualcosa. Le spese spicciole vanno di pari passo. Perché le pensioni dei nostri
parlamentari sono così alte e garantite da un pur breve passaggio in Parlamento? Perché per esempio l’ex
parlamentare X, seppure bocciato
dal corpo elettorale, continua a godere della tessera gratuita per il resto
della propria esistenza per i viaggi in
autostrada? Qui ci fermiamo, perché
le lamentele potrebbero continuare a
lungo. Le lamentele, del semplice
cittadino torchiato dalle tasse, ma
che nulla può fare contro i potenti
■
che lo governano.
C ONVENZIONE
A NLA
B ANC A S ELLA
• I servizi agevolati possono essere utilizzati presso...
• gli sportelli presenti sul territorio nazionale
• con Internet Banking
(è un servizio che permette di gestire i propri risparmi da casa,
dalla sede di lavoro o da qualsiasi postazione Internet. E’ uno sportello a disposizione 24 ore su 24 senza limiti di orario e problemi di
tempo. E’ completamente gratuito e dà la possibilità di gestire il proprio
conto a 360°).
• con Banca Telefonica al numero verde 800.328.328
(per consultare o dare disposizioni di operazioni bancarie sul proprio
conto tramite telefono).
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
LE CONDIZIONI CONTO RISERVATE AI SOCI SONO:
TASSO CREDITORE ........................................................ 0,25% lordo
Spese tenuta conto ............................................€ 26 forfettarie annue
Spese fisse di chiusura...............................................................gratuite
Numero illimitato di operazioni ................................................gratuite
Recupero bolli nella misura di legge.................... nella misura di legge
Valuta versamenti .........................................................................0/1/4
(stesso giorno per contanti e assegni tratti e versati su conti della succursale
e assegni circolari emessi da Banca Sella - 1 g. lavorativo per assegni circolari
altre banche - 4gg lavorativi per assegni su piazza e fuori piazza)
Eventuale tasso debitore annuo .................................................12.00%
Carte di debito ...........................................................................gratuita
PRELIEVO CONTANTE SU SPORTELLI AUTOMATICI CON CIRCUITO BANCOMAT
(VALIDO SU TUTTI GLI ISTITUTI BANCARI
DEL TERRITORIO NAZIONALE) ......................................................GRATUITO
Prelievo contante su circuiti internazionali .................................€ 3,87
Carta di credito ........................................................Sella.it da € 12,91
personalizzabile sul sito o carta Visa/Mastercard a € 30,98
Anticipo contante su circuiti internazionali ................4% sul prelevato
......................................................................................minimo € 5,16
Pagamento utenze con addebito permanente ............................gratuito
Costo bonifico effettuato tramite succursale e/o Banca telefonica ....€ 1,00
Costo bonifico effettuato tramite Internet .......................................€ 0,60
Libretto assegni .........................................................................gratuito
Estratto conto scalare trimestrale.................................................€ 1,70
Canone Internet Banking...........................................................gratuito
Canone Banca Telefonica ..........................................................gratuito
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Per l’apertura del conto telematico e per avere ulteriori informazioni è necessario telefonare
al n. verde 800.142.142 precisando che si vuole usufruire della convenzione Anla
Novità sulle condizioni riservate ai soci
9
dai lettori 10-12
26-01-2010
8:20
Pagina 10
AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▼ USURANTI,
ANCORA
IN ATTESA
Mi riferisco alla risposta
data al sig. Stanglini nel
primo numero di Esperienza.
Vorrei sapere se nel frattempo è stato approvato il
decreto legislativo che, in
attuazione della delega data al Governo con la legge
n. 247 del 2007, poi trasferita nella Finanziaria 2007
ed infine prevista dal decreto legge n. 112 del
2008, i lavoratori che hanno svolto, o svolgono, lavori usuranti potranno finalmente vedersi applicai i
benefici previdenziali tanto attesi. La risposta da voi
data nel numero precedente è molto precisa e dettagliata. Potete tenerci aggiornati?
Raimondo Garelli
Genova
Il disegno di legge, che
contiene diverse deleghe
in materia di lavori usuranti, ammortizzatori sociali e incentivi all’occupazione femminile, è stato
approvato – come già riferito – al Senato ed è passato alla Camera per il varo definitivo. Però anche
qui si prevedono un iter
difficile e lunghi tempi di
trattazione. Infatti la commissione Lavoro della Camera ha approvato una
ventina di emendamenti,
per cui, anche se l’Aula di
Montecitorio approverà il
disegno di legge, certamente modificandolo, il testo dovrà tornare per la
terza volta in Senato. Un
emendamento stabilisce la
IL FATTO
TANTI GIOVANISSIMI VITTIME DEL CYBERBULLISMO
A Roma un ragazzo su tre è vittima del cyberbullismo, ovvero il bullismo che viaggia su Internet, che sfrutta i telefonini e tutti i nuovi mezzi
di comunicazione. La denuncia è dell’associazione Codici, che ha svolto un’indagine nelle scuole di Roma e di Milano: oltre 600 ragazzi tra i 14 e i 17 anni
hanno risposto al questionario. Al bullismo
tradizionale si affianca così quello “virtuale”.
Perché oltre all’80 per cento dei ragazzi romani che ha ammesso di avere subito insulti e
offese, e al 50 per cento che ha subito scherzi pesanti, c’è anche un 35 per cento che ha
dichiarato di essere stato insultato con regolarità attraverso Internet. Cresce la diffusione di
telefoni cellulari e computer tra i giovanissimi
e di conseguenza nascono nuove forme di
bullismo. «E’ vittima del cyberbullismo chi è
esposto ripetutamente ad azioni offensive da
una o più persone attraverso i mezzi elettronici», spiega Vincenzo Mastronardi, psichiatra e
direttore dell’Osservatorio dei comportamenti
e della devianza dell’Università La Sapienza.
I bulli virtuali sfruttano tutti gli strumenti e le
piattaforme più innovative: «Non solo sms e
mms», continua Mastronardi, «ma anche email, messaggeria istantanea, blog, forum,
chat e mud. Sfruttano mezzi diversi per raggiungere uno scopo che è lo stesso dei bulli tradizionali: denigrare e isolare chi vogliono».
Ma come agisce un cyberbullo? «Per esempio, può procurarsi foto private della vittima e
diffonderle magari dopo aver compiuto dei fotomontaggi. Un’altra pratica è quella del flaming, termine inglese che sta a indicare la diffusione di messaggi on-line violenti e volgari miranti a suscitare battaglie verbali nei forum. In altre occasioni, si sfrutta l’anonimato di
Internet per fingere di essere un’altra persona oppure per molestie assillanti». Ogni cyberbullo corrisponde a un profilo preciso: «Abbiamo il provocatore», spiega Mastronardi, «il
seccatore, l’adolescente maleducato ed egoista, e il guastafeste». Personalità diverse con
un punto in comune: «Raggiungono la massima soddisfazione quando capiscono di essere riusciti a colpire la vittima».
R.T.jr
riduzione dei tempi per la
delega sugli ammortizzatori sociali (24 mesi e non
36 come fissato dalla legge 247); altri prevedono
modifiche sull’arbitrato e
sull’apprendistato. Per i
lavoratori esposti ad attività usuranti, verranno
meglio precisati i criteri
per l’accesso alla pensione di anzianità: i senatori
avevano introdotto una
“clausola di salvaguar-
dia”, mirata a garantire
un meccanismo di priorità
nella decorrenza dei termini pensionistici qualora,
in sede di accertamento
del diritto al beneficio, dovessero emergere scostamenti “tra il numero delle
domande accolte e la copertura finanziaria a disposizione”. Il nuovo
emendamento della Camera precisa in dettaglio i
criteri di priorità e risolve
10
la questione del lavoro
notturno. Non resta che
armarsi di tanta pazienza
e attendere l’approvazione
di un disegno di legge, che
ha tratto le origini e cammina fin dal lontano 1993.
▼ SPESE
SANITARIE
DEDUCIBILI
Ad aprile del 2010, come
ogni anno, sarò chiamato a
dai lettori 10-12
26-01-2010
8:21
Pagina 11
LA DIFESA DELL’ITALIANO
compilare la dichiarazione
dei redditi per l’anno
2009.
Premetto: percepisco solo
reddito di pensione Inps e
sono proprietario di prima
casa; sono iscritto all’Assilt (Telecom) e per il 2009
ho versato la quota associativa annuale di 441 euro; nel 2009 ho avuto spese sanitarie per un importo
di 3.423 euro di cui 1.637
rimborsate dall’Assilt.
Domanda: nella dichiarazione dei redditi cosa dovrò portare in deduzione e
cosa dovrò portare in detrazione?
Dalla lettura di vari articoli e siti web mi pare di aver
capito che ho due alternative:
1) portare in deduzione la
quota associativa ed in detrazione la differenza delle
spese sanitarie rimaste a
mio carico (euro 3.4231.637 per un importo di
1.786 euro (al lordo della
franchigia di 129 euro);
2) non portare in deduzione la quota associativa e
portare in detrazione l’intero importo delle spese
sanitarie sostenute pari a
3.423 euro (al lordo della
franchigia di 129 euro).
Ho interpretato correttamente o commetterò errori
fiscali?
Credo che il problema sia
di interesse generale e comune a moltissimi nostri
colleghi e vada chiarito in
modo definitivo.
Paolo Fici
Trapani
E’ questo un quesito che ci
viene rivolto almeno una
volta l’anno, in occasione
▲
segue a pag. 12
Il signor Augusto Bot, che abita a Gattinara in provincia di
Vercelli, ci scrive di aver apprezzato la nostra difesa e
l’elogio della lingua italiana, e poi aggiunge: «Nel mondo
la nostra lingua è quella che per parlare e scrivere possiede il maggior numero di vocaboli che ci permettono di
esprimere qualsiasi pensiero con molte sfumature a seconda del momento, delle circostanze, dello stato d’animo o della persona cui ci rivolgiamo. È quindi veramente deludente il comportamento dei nostri rappresentanti
istituzionali in seno alla Comunità Europea che non sono
riusciti a tutelarla imponendola tra le lingue ufficiali insieme al francese, all’inglese e al tedesco. E pensare che l’Italia è stata una delle nazioni
che insieme a Francia e Germania hanno fondato la prima
Comunità Economica Europea
da cui si è poi sviluppata e realizzata l’attuale Europa. L’Inghilterra non ne faceva parte. Ovviamente la colpa è nostra tenuto conto della levatura di molti nostri rappresentanti che ci hanno proposto e che noi abbiamo accettato di eleggere nel Parlamento Europeo. Fatta questa premessa mi consenta due osservazioni che nello stesso tempo vogliono essere due bonari rimproveri. La prima: perché
sul nostro periodico continuiamo a usare il termine “welfare” quando anche nel nostro italiano esiste la parola “assistenza” che è completa in quanto comprende tutte le forme di assistenza: sociale, previdenziale, sanitaria, sindacale, legale ecc. a seconda del discorso? La
seconda: perché si usano tanti monogrammi che non sempre si riescono a tradurre? Esempio
RSA significa Rappresentanza Sindacale Aziendale, ma nelle varie forme assistenza dei nuovi servizi sociosanitari come si traduce?».
Caro signor Bot, non voglio affatto entrare nel merito della qualità dei nostri rappresentanti al Parlamento europeo; ma è vero che la loro azione in difesa dell’italiano come lingua
ufficiale non è stata determinante, o comunque non altrettanto efficace dei loro colleghi
di altri Paesi, nonostante osservazioni, appelli e richiami di quanti hanno a cuore il futuro
della nostra lingua. Ci sono per fortuna anche segnali positivi per quel che riguarda l’italiano, che figura tra gli idiomi più studiati a livello internazionale; ma certo in sede europea si sarebbe potuto (e dovuto) fare di più. E veniamo ai rimproveri. È vero che anche noi,
come ormai tutti, adoperiamo il termine inglese “welfare” sia come abbreviazione della
locuzione “welfare state”, ossia “stato sociale” sia per indicare il “benessere”. L’uso è registrato da oltre mezzo secolo e ormai è inutile piangerci sopra. Secondo me, invece, non si
dovrebbe usare l’espressione ministero per il Welfare per indicare il ministero per il Lavoro
e le Politiche Sociali; ma anche qui, è purtroppo una battaglia persa. L’abuso degli acronimi è invece il frutto di una tendenza generale a velocizzare la lingua, che peraltro può portare qualche incomprensione, quando la sigla usata è confinata in ambiti troppo specialistici. Meglio sarebbe quindi spiegare quel che l’acronimo (ossia etimologicamente nome
akros, “sommo”, perché formato dall’unione delle lettere iniziali dell’espressione che si intende abbreviare) sintetizza. Ma ci sono ormai anche acronimi assolutamente entrati nell’uso: chi, oggi, ricorda che Fiat è l’acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino?
NON DITE...MA DITE…
AUTOBOMBA E AUTOBOMBE
A proposito di auto, vorrei concordare con il lettore che lamenta il fatto che sempre più
spesso, sia sui giornali che per radio e televisione, si usa la parola autobomba come sostantivo femminile invariabile, mentre invece il plurale esiste, cioè se gli ordigni esplosivi
sono due, si deve dire autobombe (e non “due autobomba”) allo stesso modo per cui si
dice due autobotti e non due autobotte. Lo stesso lettore chiede quale sia la pronuncia
esatta di carisma. Nonostante un noto – e colto – giornalista televisivo si ostini a pronunciare càrisma (probabilmente per l’origine greca del termine, chàrisma) la pronuncia corretta è carìsma.
(il Cruscante)
11
dai lettori 10-12
26-01-2010
8:23
Pagina 12
AFFARI SOCIALI
DAI LETTORI
▲
dell’approssimarsi delle
scadenze fiscali. A beneficio dei lettori, sperando
che la nostra risposta sia
considerata “definitiva”,
ripetiamo quanto già riferito sull’argomento sia in
questa rubrica che direttamente agli interessati.
Ai sensi dell’art. 51, comma 2 lett. A) del Tuir, non
concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente i contributi previdenziali e assistenziali
versati dal datore di lavoro o dal lavoratore in ottemperanza ad accordi
aziendali, purché di ammontare inferiore al limite
previsto dalla legge (attualmente 3.615,20 euro);
stante l’equiparazione del
reddito da pensione a
quello di lavoro dipendente, la norma vale anche
per i pensionati. Le risoluzioni dell’Agenzia delle
Entrate, che regolano la
materia, sono la n. 78/E
del 28 maggio 2004 e la
29/E dell’11 luglio 2008.
Secondo la normativa vigente, la deducibilità delle
spese sanitarie può essere
riassunta come segue.
Per il personale in servizio
L’
IL FATTO
I 91 ANNI DI GIULIO ANDREOTTI
Lo scorso 15 gennaio il presidente Giulio Andreotti, senatore a vita, sette volte primo ministro e diciannove volte ministro della Repubblica, ha
compiuto 91 anni esclamando: «E anche quest’anno ce l’abbiamo fatta,
grazie a Dio».
Al senatore Andreotti – già presidente effettivo e oggi presidente onorario dell’Anla anche noi vogliano far pervenire i nostri
auguri, chiedendogli di assicurarci la sua
presenza ancora per molti anni a venire.
ro), ossia
non rimborsate dalla
mutua. Se
invece
il
contributo
versato dal
lavoratore
più quello
versato dall’azienda supera i 3.615,20 euro, la parte eccedente concorre alla
formazione del reddito, ossia viene tassata come Irpef, ed è indicata nelle annotazioni del Cud: in simili casi il lavoratore può
portare in detrazione le
spese sanitarie non rimborsate dalla mutua, ma
anche una parte di quelle
rimborsate nella misura
proporzionale alla quota
dei contributi sanitari eccedente il suddetto limite.
Per il pensionato che è rimasto iscritto alla cassa
sanitaria aziendale, invece, posto che (come di solito avviene) il contributo
da lui versato alla mutua è
inferiore al limite di esenzione fiscale di 3.615,20
euro, i casi sono due: se
l’azienda per lui non ha
versato nulla alla cassa
sanitaria o ha versato un
contributo che, aggiunto a
quello del pensionato, è
inferiore al predetto limite,
le aziende, quali sostituto
d’imposta, deducono dal
reddito del dipendente gli
importi versati per l’assistenza integrativa, purché
non superino il limite di
deducibilità, che è di
3.615,20 euro (comunque
indicato nel Cud): in tali
casi il lavoratore può dedurre dal proprio reddito
esclusivamente le spese
mediche rimaste a suo carico (19 per cento della
parte eccedente 129,11 eu-
DIMINUITO IL SAGGIO LEGALE
art. 1284 Cod. civ. stabilisce che il ministro del Tesoro, con proprio decreto pubblicato sulla G.U.
non oltre il 15 dicembre dell’anno precedente a quello cui il saggio si riferisce, può modificarne annualmente la misura, sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata superiore a 12
mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato
nell’anno.
Con decreto ministeriale dell’11 dicembre 2009, il saggio degli interessi legali è stato fissato all’1 per cento
con decorrenza 1° gennaio 2010. Dal gennaio 2008
(ultima modifica) il saggio era del 3 per cento, è quindi diminuito di due punti.
12
il pensionato può portarsi
in deduzione dal proprio
reddito il contributo da lui
versato alla cassa, nonché
le spese sanitarie rimaste
a suo carico, cioè non rimborsate dalla cassa stessa:
è questo il caso dell’Assilt,
che interessa il nostro lettore. Se l’azienda ha versato alla cassa sanitaria
non per lui ma per tutti i
pensionati un contributo
(di solidarietà), ossia cumulativo ed indifferenziato, la deducibilità dei contributi non è ammessa,
quindi il pensionato non
può detrarsi quanto da lui
versato alla cassa, ma può
detrarsi il 19 per cento di
tutte le spese sanitarie sostenute (per l’ammontare
superiore a 129,11 euro) e
ciò indipendentemente dal
rimborso o meno della
cassa sanitaria: è questo il
caso che interessa tutti o
quasi i dirigenti in pensione (Assida per quelli della
Telecom).
E’ comunque sempre possibile optare per l’alternativa 2) indicata dal sig. Fici, purché siano rispettate
due condizioni: intero anno cui si riferisce la dichiarazione, conservazione degli originali delle
■
spese.
Progetto2
27-01-2010
16:12
Pagina 1
affari sociali 14-18
26-01-2010
9:29
Pagina 14
AFFARI SOCIALI
di Franco Panzolini
PREVIDENZA
E’ L’ORA DEL CONTRIBUTIVO
Ma non è una buona notizia per chi va in pensione
A
partire da quest’anno il calcolo della pensione non sarà effettuato solo con il sistema retributivo, verrà affiancato o sostituito dal contributivo, notoriamente penalizzante rispetto al primo, nei seguenti casi:
- per chi rientra nel sistema di calcolo misto, cioè lavoratori che alla data del 31 dicembre 1995 avevano maturato un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni. Per
costoro la pensione verrà calcolata con il sistema retributivo per gli anni precedenti e con il sistema contributivo per gli anni successivi;
- per chi ha iniziato a lavorare, e risulta assicurato ai fini
Il calcolo retributivo
n seguito all’entrata in vigore del
D.Lgs. n. 503/92, la pensione è costituita dalla somma di due segmenti:
la “Quota A”, che si riferisce all’anzianità maturata fino al 31 dicembre
1992 e si calcola sulla retribuzione
media degli ultimi 5 anni (260 settimane) di lavoro, e la “Quota B”, che
si riferisce all’anzianità maturata dal
1° gennaio 1993 in poi e si calcola
sulla retribuzione media degli ultimi
10 anni (520 settimane). Per ogni anno di contributi versati, il lavoratore
ha diritto ad una quota di pensione pari al 2 per cento della retribuzione
pensionabile, rivalutata con coefficienti Istat, fino al “tetto” pensionabile (42.069 euro nel 2009), e poi percentuali via via sempre più basse in
relazione agli scaglioni di reddito
pensionabile, con il limite massimo
dell’80 per cento con 40 anni di contributi.
Il calcolo misto
a parte della pensione relativa al
lavoro svolto fino al 31 dicembre
1995 resta agganciata al valore delle
retribuzioni allora percepite, mentre
la parte rimanente è rapportata a
quanto è stato versato dal 1° gennaio
1996. In generale chi va in pensione
con il sistema misto è penalizzato rispetto al calcolo interamene retributivo, salvo che per i redditi oltre 60 mi-
I
L
della pensione, dal 1° gennaio 1996. Per costoro il sistema
di calcolo della pensione sarà interamente contributivo;
- per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps;
- per chi esercita l’opzione per il sistema contributivo al
fine di ottenere il diritto alla pensione, come per esempio
le lavoratrici con almeno 35 anni di contribuzione (legge n. 243/2004).
La differenza tra i due trattamenti previdenziali è notevole: nel retributivo la pensione è commisurata all’importo spettante all’anzianità posseduta all’atto della cessazione e alla retribuzione media percepita nell’ultimo periodo lavorato.
QUANTO RENDE LA PENSIONE CONTRIBUTIVA (Valori in %)
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Coefficiente di trasformazione
––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
fino al
Età di pensione
31.12.09
dall’1.1.10
Differenza
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
57 anni
58 anni
59 anni
60 anni
61 anni
62 anni
63 anni
64 anni
65 anni
4,720
4,860
5,006
5,163
5,334
5,514
5,706
5,911
6,136
la euro per coloro che al momento
della pensione di vecchiaia possono
far valere 31 anni di contributi, di cui
14 versati dopo il 1996; in questo caso non c’è la riduzione dei rendimenti oltre il “tetto”, perché nella quota
contributiva la capitalizzazione del
montante non risente della riduzione
dei rendimenti oltre una certa soglia,
come nel retributivo.
Il calcolo contributivo
l contributivo funziona con il sistema della capitalizzazione: con i
contributi previdenziali versati, nel
corso dell’intera vita lavorativa, ogni
anno viene accantonata una quota pari a circa un terzo della retribuzione,
quota che viene rivalutata con un in-
I
14
4,419
4,538
4,664
4,798
4,940
5,093
5,257
5,432
5,620
-6,38
-6,63
-6,83
-7,07
-7,39
-7,64
-7,87
-8,10
-8,41
dice Istat, tratto dalla variazione media del Pil nominale, detto tasso di capitalizzazione. Quando il lavoratore
presenta la domanda di pensione, la
somma accumulata sulla sua posizione assicurativa, il cosiddetto montante, si trasforma in pensione applicando determinati parametri, detti coefficienti di trasformazione.
Nel sistema contributivo non esiste
la pensione di anzianità, ma solo di
vecchiaia, e le condizioni sono il
possesso di almeno 5 anni di anzianità contributiva e (dal 2008) il compimento dell’età di 60 anni se donna
o 65 se uomo. L’importo della pensione, che in ogni caso non può essere inferiore a 1,2 volte l’assegno so-
affari sociali 14-18
27-01-2010
16:16
Pagina 15
AFFARI SOCIALI
SANITA’
ciale (non è prevista l’integrazione al
minimo), è determinato applicando
al montante contributivo il coefficiente relativo all’età dell’assicurato
alla data di decorrenza della pensione, a partire dai 57 anni; tale requisito non occorre se l’anzianità contributiva dell’interessato è pari a 40 anni effettivi.
Il livello della pensione contributiva
dipende dunque anche dall’incidenza dei coefficienti di trasformazione.
Secondo quanto previsto dalla legge
n. 335/95, ogni 10 anni questi coefficienti devono essere rivisti tenendo
conto dell’andamento della vita media: se questa si allunga, i coefficienti devono essere corretti verso il basso, perché diventa più ampio il periodo in cui si potrà beneficiare della
pensione.
I nuovi coefficienti, elaborati dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, sarebbero dovuti entrare in
vigore nel 2006; ma sono slittati al
2010 nella fase di attuazione della
legge 247/2007 e saranno aggiornati
non ogni dieci, bensì ogni tre anni. (v.
tabella)
Rispetto ai valori in vigore nel 2009,
si registra una riduzione che va dal
6,38 per cento per chi può andare in
pensione a 57 anni, all’8,41 per cento
per chi ci va a 65 anni. La decurtazione sale con l’aumento dell’età, in
quanto è statisticamente provato che
con il passare degli anni è maggiore la
possibilità di una lunga vita.
La riduzione del tasso di sostituzione,
cioè l’importo della pensione rispetto
all’ultima retribuzione, inizia a pesare
intorno all’anno 2020, quando sarà
cessato dall’attività anche l’ultimo lavoratore, che ancora potrebbe contare
su un trattamento calcolato almeno in
parte con il vecchio sistema retributivo. Secondo le stime della Ragioneria
generale dello Stato sui tassi di sostituzione del sistema pensionistico obbligatorio, effettuato applicando i
nuovi coefficienti di trasformazione
aggiornati ogni tre anni sulla base delle stime demografiche, un lavoratore
dipendente di 65 anni incasserà nel
2020 una pensione pari al 55,1 per
cento dell’ultimo stipendio se avrà
maturato 30 anni di contributi, pari al
74,5 per cento se con 40 anni di contributi. Contro l’attuale del 2010, alla
stessa ipotesi, si registrerà nel 2020
una riduzione della pensione rispettivamente del 9 e del 7 per cento.
In conclusione, l’unica via d’uscita
dalla crisi indotta dal calcolo contributivo è il ricorso ai Fondi pensioni■
stici integrativi.
RICERCA DELLA FONDAZIONE ESPERIENZA
l 10 marzo è prevista, presso la Sede del
Cnel di Roma, la presentazione della
ricerca sul tema: “Dal lavoro al pensionamento”, edita nel 2009 dalla Fondazione Esperienza in collaborazione con
l’Università di Torino e il LABORatorio
R. Revelli.
Saranno invitati alla manifestazione parlamentari e autorevoli rappresentanti di
Organismi qualificati del settore.
Nell’occasione verrà riproposta all’attenzione la nostra proposta di iniziativa popolare,
presentata al Senato il 3 giugno 2008 su
“Nuove disposizioni sulla perequazione
automatica dei trattamenti di pensione nei
settori privato e pubblico, sulla pensione ai
superstiti e delega al Governo per le pensioni cosiddette d’annata”.
I
SALUTE
ON-LINE
I
n tempo per onorare la previsione della scadenza di fine anno, il Garante per la
privacy ha fissato una serie
di regole per la formazione e
l’utilizzo del “Fascicolo sanitario
elettronico”, lo strumento on-line
che dovrebbe contenere tutte le informazioni inerenti allo stato di salute di un individuo, i suoi eventi
sanitari presenti e trascorsi, allo
scopo di documentarne la storia clinica, compresa la scheda del medico di base, che potrà modificarla e
aggiornarla con il consenso del paziente.
Secondo il piano per l’innovazione
nella Sanità, approvato dal Governo nella primavera del 2009 previo
accordo con le Regioni, entro il
2012 tutte le Asl e le strutture private accreditate dovranno disporre
del fascicolo, oltre che essere in
grado di digitalizzare ricette e certificazioni di malattia e di mettere in
rete medici e centri di prenotazio-
▲
segue a pag. 16
15
affari sociali 14-18
26-01-2010
9:30
Pagina 16
AFFARI SOCIALI
AFFARI SOCIALI
FISCO
SANITA’
▲
di Marco Curri
ne. Le linee guida sul fascicolo sanitario elettronico sono state pubblicate sulla G.U. del 3 agosto scorso e quelle sui referti on-line nella
G.U. dell’11 dicembre 2009.
Sarà dunque possibile, tra non molto (in alcune regioni, come l’Emilia
Romagna, già da oggi per quasi tutti i residenti), scaricarsi dal proprio
pc tutta la storia sanitaria, dai referti alle ricette, dagli interventi chirurgici fino ai ricoveri ospedalieri,
ed anche aprire l’e-mail per leggere
le proprie analisi di laboratorio. Di
contro, i rischi sulla riservatezza
dei dati sanitari non sono da sottovalutare e il Garante della privacy
sta monitorando lo sviluppo del
programma e gradualmente detta le
regole per evitare il rischio di lesioni alla riservatezza. Tra le disposizioni finora emanate sono previsti,
infatti, l’obbligo del consenso informato ed esplicito del paziente, la
salvaguardia della sicurezza con il
ricorso a tecnologie crittografiche,
la tracciabilità dei dati per poter risalire sempre a chi li ha introdotti e
a chi li ha consultati.
Tuttavia, in particolare in tema di
referti on-line, vale a dire l’invio
dei risultati alla mail del paziente
che sta acquisendo sempre più diffusione, oltre alle suddette cautele,
è stabilito che il referto elettronico
non sostituisce quello cartaceo, che
deve rimanere sempre disponibile.
Nelle linee guida dell’11 dicembre
è scritto che “l’assistito dovrà dare
il proprio consenso sulla base di
una informativa chiara e trasparente che spieghi tutte le caratteristiche
del servizio di refertazione on-line”.
Di tutta evidenza sono i benefici
della sanità on-line: le Asl, a parità
di costi, offrono servizi più efficienti, gli assistiti risparmiano il
tempo e la fatica delle file agli
sportelli, i medici e i ricercatori
hanno più informazioni a disposizione.
F.P.
GLI INTERESSI
SUI RIMBORSI DELL’IRPEF
L’
Agenzia delle Entrate recentemente ha
annunciato l’erogazione ai contribuenti
in credito con il fisco
di circa 600 milioni di euro di nuovi
rimborsi Irpef. I benefici riguardano
inizialmente i cittadini che hanno
presentato la dichiarazione dei redditi fino al 2007 e che, in particolare,
non hanno utilizzato in passato alcuna delle misure di sostegno del reddito attraverso i sostituti d’imposta,
ossia bonus incapienti (per il 2007) e
bonus famiglia (per il 2008).
Per i contribuenti che hanno già presentato istanza dei rimborsi Irpef e
comunicato il codice Iban del proprio conto corrente bancario all’Agenzia delle Entrate, l’accredito
viene effettuato direttamente in banca; per gli altri, le somme sono corrisposte attraverso vaglia bancario
della Banca d’Italia, spedito per posta, oppure in contanti presso un
qualsiasi ufficio postale, a seconda
della richiesta.
Il diritto di scelta tra il riporto alla
successiva dichiarazione e il rimborso dell’eccedenza è previsto negli articoli 11, (comma 3), 19, (comma 2),
94 (comma 1), e 107, (comma 3), del
vigente Testo Unico delle imposte
sui redditi (Dpr 22 dicembre 1986, n.
917). Per quanto riguarda gli interessi sulle somme a credito del contribuente, da corrispondere unitamente
alla somma rimborsata, nessuna norma dello stesso T.U. ne parla, come
invece per gli interessi dovuti (al fisco) sui redditi di capitale, ampiamente trattati con l’art. 44. Anche lo
Statuto del contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212) nulla stabilisce al
riguardo.
Sulla eccedenza computata in diminuzione nella dichiarazione dei red16
diti non competono interessi. Solo se
il contribuente chiede il rimborso e
perciò non si avvale più del riporto
in diminuzione dell’eccedenza stessa, la materia è regolata dagli articoli 44 e 44-bis del Dpr 29 settembre
1973, n. 602 (Testo Unico contenente disposizioni sulla riscossione delle
imposte sul reddito) che precisa la
decorrenza e il tasso degli interessi.
Gli interessi dei rimborsi di imposte
dirette (caso Irpef) decorrono per semestri interi, escluso il primo, dalla
data del versamento errato o dalla
data di presentazione della dichiarazione dei redditi da cui emerge l’opzione per il rimborso o dalla data di
presentazione dell’istanza di richiesta del rimborso alla data di emissione dell’ordinativo collettivo di rimborso da parte dell’Agenzia delle
Entrate, oppure, infine, dall’elenco
degli sgravi in favore dei beneficiari.
I tassi semestrali di interesse applicati sono riportati di seguito:
- il 6 per cento per il periodo dal 1°
aprile 1979 al 31 dicembre 1987;
- il 4,5 per cento per il periodo dal
1°gennaio 1988 al 31 dicembre
1993;
- il 3 per cento per il periodo dal
1°gennaio 1994 al 31 dicembre
1996;
- il 2.5 per cento per il periodo dal 1°
gennaio 1997 al 30 giugno 2003;
- l’1,375 per cento per il periodo dal
■
1° luglio 2003 ad oggi.
affari sociali 14-18
26-01-2010
9:31
Pagina 17
AFFARI SOCIALI
LEGALE
CAUSE TROPPO LUNGHE?
EVITIAMOLE
I
n 4-5 mesi si può chiudere
una lite senza farsi causa,
evitando rilevanti spese e lo
stress di 3-4 anni di snervante attesa di una conclusione
dall’esito incerto. Dice un proverbio:
è meglio una cattiva conciliazione
che una buona sentenza; ma tra breve sarà anche possibile ottenere una
buona conciliazione con valore di
sentenza.
Infatti sta per essere approvato il decreto di attuazione della delega conferita al Governo con la legge 18
giugno 2009 n. 69 “Disposizioni per
lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in
materia di processo civile”. Con
l’art. 60 della nuova legge il Governo è stato delegato ad emanare uno o
più decreti legislativi in materia di
mediazione e di conciliazione in ambito civile e commerciale, nel rispetto e in coerenza con la normativa comunitaria e in conformità dei principi e criteri direttivi stabiliti nella
stessa delega e con il necessario coordinamento con altre disposizioni
vigenti.
Per “mediazione” si intende l’attività, comunque denominata, svolta da
un terzo imparziale e finalizzata ad
assistere due o più soggetti sia nella
ricerca di un accordo amichevole per
la composizione di una controversia,
sia nella formulazione di una proposta per la risoluzione della stessa; la
“conciliazione” è l’atto finale della
mediazione e consiste nella composizione di una controversia a seguito
dello svolgimento della mediazione.
Abilitato a svolgere attività di mediazione è “l’organismo di conciliazione”, ente pubblico o privato, presso il quale si svolge il procedimento
di mediazione, secondo un proprio
regolamento, privo comunque del
potere di imporre alle parti una soluzione della controversia. Presso il
ministero della Giustizia è istituito il
registro degli organismi di conciliazione.
Chiunque può accedere alla mediazione per la conciliazione di una
controversia civile e commerciale
vertente su diritti disponibili. Non
sono tuttavia precluse le negoziazioni volontarie e paritetiche sulle stesse controversie, né le procedure previste dalle carte dei servizi.
Nelle seguenti materie è obbligatorio
il ricorso al procedimento di mediazione, vale a dire che non è possibile
agire in giudizio se non si è prima
tentata la mediazione (cosiddetta
condizione di procedibilità della domanda giudiziale): condominio, diritti reali (per esempio proprietà,
usufrutto, ipoteca), divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia,
locazione, comodato, affetto di
aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica, risarcimento danni da diffamazione a
mezzo stampa o pubblicità, contratti
assicurativi, bancari e finanziari.
Il procedimento di mediazione ha
una durata non superiore a 4 mesi,
con decorrenza dalla data di deposito della domanda di mediazione. All’atto della presentazione della domanda, il responsabile dell’organismo di mediazione fissa il primo incontro tra le parti non oltre 15 giorni
17
di Mauro Masini
Mediazione e conciliazione
delle controversie
dall’istanza e designa il mediatore,
che ha l’onere di adoperarsi affinché
le parti raggiungano un accordo amichevole di definizione della controversia. Il procedimento si svolge
senza formalità presso la sede dell’organismo di mediazione. Mediatori possono essere: professori universitari in discipline economiche o
giuridiche; professionisti in materia
giuridica (avvocati) ed economica
(commercialisti) inscritti all’albo da
almeno 15 anni; magistrati in pensione; altri soggetti in possesso di
specifica formazione.
Il mediatore redige la proposta di
conciliazione e la comunica alle parti, le quali devono fargli pervenire,
per iscritto ed entro 7 giorni, l’accettazione o il rifiuto della proposta. In
mancanza di risposta nel termine, la
proposta si ha per rifiutata. Se è raggiunto un accordo amichevole, il
mediatore formula un processo verbale al quale viene allegato il testo
dell’accordo medesimo, sottoscritto
dalle parti. Quando l’accordo non è
raggiunto, il mediatore formula una
proposta di conciliazione dopo aver
informato le parti delle possibili conseguenze sulla liquidazione delle
spese in sede di processo giudiziario.
Il verbale di accordo, il cui contenuto non è contrario all’ordine pubblico o a norme imperative, è omologato, previo accertamento della regolarità formale, con decreto del presidente del tribunale.
Per il procedimento di mediazione
sono dovute delle indennità, che si
versano all’organismo di conciliazione e non al mediatore, e sono determinate con decreto del ministro
della Giustizia. Per le parti che corrispondono l’indennità, è riconosciuto
un credito di imposta commisurato
■
all’importo dell’esborso.
affari sociali 14-18
26-01-2010
9:31
Pagina 18
AFFARI SOCIALI
di Igor Uboldi
ECONOMIA
OROSCOPI E MERCATI
Ovviamente non è il caso di crederci. Ma le coincidenze non mancano
“
Non ci credo, ma… non si
sa mai”. Dicerie, tarocchi,
veggenti, cabala… chi di
noi non si è mai soffermato sulla pagina dell’oroscopo nel giornale? E se un gatto nero attraversa la strada? D’accordo,
possiamo sempre dire che si tratta di
curiosità, e che, nel mondo del lavoro, ci si affida in realtà alle proprie
capacità fisiche e intellettive, altro
che superstizioni. Ma se non fosse
proprio così? Se la scaramanzia arrivasse addirittura a lambire il settore
dell’alta finanza? Già, perché in un
periodo di crisi e recessione proprio
non si sa più a che santo votarsi…
Sarà solo coincidenza, ma un certo
venerdì del mese di ottobre l’indice
Dow del mercato azionario americano ha subito una flessione del 2,6 per
cento, una giornata battezzata “venerdì grigio” in omaggio a quel “venerdì nero” di vent’anni prima quando lo stesso indice crollò del 22,6 per
cento. E di coincidenze di questo genere ve ne sono davvero tante, al
punto che, e sarà forse colpa della
tensione di chi ogni giorno mette in
gioco la propria fortuna, sui mercati
sono insorte tutta una serie di pratiche scaramantiche. Ignoratele a vostro rischio e pericolo.
Parliamo allora del cosiddetto “effetto ottobre”. Già, perché chi gioca in
Borsa farebbe bene a portare con se
qualche portafortuna in quel periodo
dell’anno. Fu proprio nell’ottobre
del 1929 che il
mercato azionario
americano
crollò spianando
la strada alla cosiddetta “Grande
Recessione”. In
tempi più recenti,
nell’87, l’indice
azionario britannico, il FTSE
100, perse il 20
per cento in una
singola giornata,
e dieci anni più
tardi, sempre durante il mese di
ottobre,
ecco
un’altra caduta,
un -7,2 per cento
del Dow attribuito dagli esperti alla
“influenza
asiatica”, ovvero
alle ripercussioni
di una crisi economica in Asia
che costrinse il
Fondo Monetario
18
Internazionale e il governo statunitense a intervenire sui mercati. E, come se non bastasse, a ottobre dell’anno seguente la crisi dei crediti
russi mise in fuga dai mercati molti
investitori.
Altra diceria si riassume nel “vendi a
maggio e fuggi”. Coincidenza? Tradizionalmente il periodo da novembre ad aprile vede il mercato rafforzarsi, per poi flettere da maggio a ottobre. Secondo un’autorevole ricerca, se una persona avesse investito in
azioni 10.000 dollari il primo novembre di ogni anno a partire dal 1950
per poi vendere il proprio pacchetto
azionario il 30 aprile, avrebbe guadagnato oltre 490.000 dollari. La stessa
somma, investita nel periodo maggio-ottobre, sarebbe risultata con una
perdita complessiva di 318 dollari.
Gli americani, poi, hanno una credenza tutta loro legata al più importante evento sportivo dell’anno: la
supercoppa di football statunitense
meglio conosciuta come “Superbowl”. Secondo i veggenti, la vincita di una squadra legata all’American Football Conference significa
che il mercato azionario chiuderà
l’anno in flessione, ma se invece a
vincere è una squadra che proviene
dall’associazione opposta, la National Football Conference, allora sui
mercati c’è da brindare. Stupidaggini? Sarà, ma è anche vero che
nell’80 per cento dei casi la previsione si è avverata.
Infine, per chiudere il cerchio non si
può non parlare dell’effetto gennaio.
Dicono i più che a seconda del comportamento del mercato a inizio anno, si può prevedere l’andamento
della Borsa per tutti i mesi successivi. Sciocchezze, puramente sciocchezze. Ma, in fin dei conti, sciocchezze che si sono rivelate esatte nel
■
90 per cento dei casi…
alberghi 4-19
26-01-2010
12:20
Pagina 20
Hotel
La Caravella
––––––––––––––––––––––––––––––
Via Aurelia, 315 - 17025 Loano (SV)
Tel. 019/675777
––––––––––––––––––––––––––––––
70 metri dal mare,
camere con
servizi, Tv color,
balcone,
cassaforte
e telefono,
sale climatizzate
Bellavista
Terme
Abano - Montegrotto
Tel. 049.793333
Fax 049.793772
www.bellavistaterme.com
7 GG PASQUA .............................€ 380,00
3 GG PASQUA .............................€ 195,00
–––––––––––––––––––––––––––––––
PROMOZIONE ANLA MAGGIO
7 GG .................................€ 260,00
14 GG .................................€ 495,00
–––––––––––––––––––––––––––––––
Pensione completa, bevande escluse
Riduzioni per bimbi fino a 12 anni
STAGIONE: € 63,00
Agosto, Settembre, Ottobre
Supp.to camera singola al giorno € 5,00
Pasqua/Natale/Capodanno
/Ferragosto € 70,00
dal 01-04 al 06-04
dal 13-08 al 17-08
dal 24-12 al 06-01-2011
Supp.to camera singola al giorno € 6,00
–––––––––––––––––––––
I prezzi si intendono in pensione completa
al giorno per persona in camera doppia
–––––––––––––––––––––––––––––––
E–Mail: [email protected]
www.hotelcaravella.com
–––––––––––––––––––––––––––––––
Fino al 12 giugno .....................€ 41,00
BASSA STAGIONE: € 57,00
Marzo, Aprile, (escluso periodo
di Pasqua) Maggio, Giugno, Luglio,
Novembre, Dicembre
(escluso Natale e Capodanno)
Supp.to camera singola al giorno € 5,00
3 piscine termali,
Cure fangoterapiche,
Beauty Center,
Convenzionato Asl
per soggiorni minimi di 6 notti
presentarsi come socio Anla
–––––––––––––––––––––––––––
Riduzione del 10% sul listino
cure estetiche e fisioterapiche
Uso delle 3 piscine termali con idromassaggio,
percorso Kneipp, accappatoio e ciabattine in dotazione
€ 18,00 a persona per tutto il periodo.
*** Hotel Terme Principe
Viale delle Terme, 87 - 35031 Abano Terme
tel. 049/8600844 - fax 049/8601031
[email protected]
www.principeterme.com
Hotel Principe Terme è il posto ideale per coniugare perfettamente salute e benessere.Situato in
pieno centro di Abano Terme dotato di tutti i comfort
e cucina particolarmente curata. Lo stabilimento termale ubicato all’interno dell’Hotel è
dotato di una propria sorgente termale a 87°. Si praticano cure termali primarie come
fangoterapia, inalazioni ed aerosol, massaggi terapeutici.
CONVENZIONATO U.S.L. Nel centro estetico vengono praticati trattamenti estetici al viso e al corpo e varie tecniche di massaggio: massaggi antistress, riflessologia plantare, ajurveda, stone massage, massaggio indiano. Una piscina termale coperta e scoperta, calidarium “bagno d’eleganza”, idromassaggio, percorso plantare Kneipp.
Offriamo gratuitamente l’utilizzo della piscina termale, due
sedute d’acqua gym, cena al lume di candela e serata danzante settimanale per rendere il soggiorno più piacevole.
L’
BASSA STAGIONE: dal 21.03 al 27.03 / dal 11.04 al 24.04 / dal 20.06 al 31.07 ..................Euro 52,00
MEDIA STAGIONE: dal 28.03 al 10.04 / dal 25.04. al 19.06 /
dal 01.08 al 04.09 / dal 24.10 al 21.12 ...................................................Euro 55,00
ALTA STAGIONE: dal 05.09 al 23.10 / dal 22.12 al 06.01.2011 ..........................................Euro 63,00
I PREZZI SI INTENDONO PER PERSONA AL GIORNO, IN PENSIONE COMPLETA,
IN CAMERA DOPPIA STANDARD - SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA Euro 6,00 al giorno
SUPPLEMENTI FESTIVI OBBLIGATORI (A PERSONA): Pasqua € 30,00 - Ferragosto € 40,00
Cenone vigilia e pranzo di Natale € 55,00 - Veglione di San Silvestro € 80,00
RESIDENCE
LUNGOMARE A. DIAZ, 117 - 17023 CERIALE (SV)
TEL. 0182-930020 - FAX 0182-990175
www.casavacanzemoresco.com
[email protected]
nel clima mite
della RIVIERA LIGURE
Affittasi appartamenti arredati, corredati,
tutti comforts. Solarium Panoramico.
Portierato di notte e di giorno.
Convenzioni con spiagge antistanti
OFFERTE SPECIALI
CONTATTATECI!
gioielli.d'italia 20-21
26-01-2010
12:25
di Raimondo Tessini
Pagina 20
VIAGGI
GIOIELLI D’ITALIA
RAVENNA E I SUOI MOSAICI
• Con le basiliche di Sant’Apollinare in Classe, di Sant’Apollinare Nuova e di San Vitale
• Dove si esalta al meglio la creatività dell’uomo
• Seppure in un periodo di guerre fra goti, latini e bizantini
U
n insieme di pura bellezza, «un inseguirsi di
colori e di luci che
sembrano imitare il
cielo d’estate», così un
grande poeta quale Ezra Pound ha
definito i mosaici di Ravenna, quelli
racchiusi in quei gioielli architettonici che sono le basiliche di Sant’Apollinare in Classe, di Sant’Apollinare Nuova, e di San Vitale. Non
sono poche le ragioni di un viaggio a
Ravenna, citiamo fra i monumenti
tra i quali soffermarsi il Mausoleo di
Galla Placidia e quello di Teodorico,
il Museo e la Tomba di Dante, pur
essendo soprattutto i mosaici delle
sue basiliche a colpire la fantasia dei
visitatori, testimonianza principe
della creatività del mondo bizantino.
Sant’Apollinare in Classe è situata a
circa cinque chilometri dal centro ravennate. Costruita nella prima metà
del VI secolo e finanziata da Giuliano Argentario per il vescovo Ursicino, venne poi consacrata nel 547 dall’arcivescovo Massimiliano.
Fu lui a dedicarla a Sant’Apollinare,
il primo vescovo di Ravenna. Una
basilica a tre navate, con corpo mediano rialzato e abside poligonale affiancata da due cappelle absidate.
All’interno le pareti sono spoglie,
eccetto per la zona absidale, ricoperta da un manto policromo di mosaici. E sono immagini straordinarie.
Nel registro superiore si può vedere
20
il Cristo, entro un medaglione circolare, laddove ai suoi lati, in mezzo a
un mare di nubi, troviamo i simboli
alati dei quattro evangelisti, l’aquila
(per Giovanni), l’uomo (Matteo), il
leone (Marco), e il vitello (Luca).
Segue la zona sottostante con la raffigurazione di due città con le mura
adorne di pietre preziose. E sono Gerusalemme e Betlemme dalle quali
gioielli.d'italia 20-21
26-01-2010
12:25
Pagina 21
A sin., il palazzo di Teodorico in Sant’Apollinare Nuovo. In basso,
S. Vitale e la figura di Mosè al suo interno. In apertura, il mausoleo
di Galla Placidia e la lunetta del “Buon Pastore”. Sotto, il mosaico
dell’imperatore Costantino IV che si trova all’interno della basilica
di S. Apollinare in Classe
escono i dodici apostoli sotto l’aspetto di agnelli. Sopra figura un cielo
stellato, con una mano che esce dalle nuvole, ed è la mano di Dio. Un
tema, nel suo insieme, legato alla lotta contro l’arianesimo.
Nella misura in cui ribadisce la natura insieme umana e divina di Gesù
Cristo, negata dagli ariani. Inoltre
una basilica che rappresenta una legittimazione del cristianesimo a Ravenna, essendo stato Apollinare, secondo la leggenda, diretto discepolo
di San Pietro. Un discorso non troppo diverso si può fare per Sant’Apollinare Nuova, coi suoi coloratissimi
mosaici, che in taluni casi ricoprono
anche le pareti laterali. San Vitale dal
canto suo fu voluta da Ecclesio che
resse il vescovato di Ravenna all’incirca per un decennio tra il 522 e il
532, e venne consacrata al solito dal
vescovo Massimiano. Un edificio a
pianta centrale, con forma ottagonale. Iniziato a costruire nell’ultimo periodo di splendore del regno goto-latino e terminato nel periodo della
guerra greco-gotica allorché Ravenna era già diventata possedimento
bizantino. Lo spazio è tripartito per
ordini concentrici.
Con all’interno il vano centrale,
quindi un anello successivo formato
da sette esedre delimitate dai grandi
pilastri in marmo
africano e dalle
colonne in marmo greco, infine
un ambulacro ottagonale che inizia e finisce nel
presbiterio. La
visione più esaltante per chi visita San Vitale è
comunque quella che sembra
coniugare spazio
e tempo, nella
misura in cui la
costruzione pare
essere stata progettata in relazione al moto fisico di chi la percorre, e non solamente in rapporto al
semplice sguardo. Un effetto dato
anche dalle colonnine delle esedre
che terminano con capitelli di gusto
orientale, lavorati al trapano per aumentarne l’effetto di leggerezza. Capitelli che sono di importazione, così come i sovrastanti pulvini nei quali spesso ricorre il monogramma del
vescovo Vittore, predecessore di
Massimiano, che a quanto pare venne misteriosamente ucciso.
Spettacolari in questa basilica sono
in ogni caso i mosaici, posizionati
nelle pareti. Nelle lunette sulle pareti di destra e di sinistra sono illustra-
21
te le Storie di Abramo. Su quella di
sinistra troviamo pertanto la figura di
Sara - la moglie di Abramo - sulla
soglia di una capanna, laddove Abramo è colto nell’atto di servire tre uomini – sicuramente tre messi del Signore – che gli predicono la futura
maternità di Sara. Quanto alla parete
di destra troviamo Abramo nell’atto
di sacrificare il figlio Isacco mentre
viene tuttavia fermato dalla mano di
Dio che esce dalle nuvole. Nella lunetta di questa stessa parete di destra
figurano inoltre Abele e Melchisedec
intenti a sacrificarsi al Signore nel
quadro di un inseguirsi di diversi
episodi della Bibbia, tra i quali risalta la figura di Mosè nell’atto di slacciarsi i calzari prima di entrare nel
roveto ardente. Altri mosaici, altrettanto splendidi, si trovano assiepati
nel catino dell’abside.
Nel paradiso terrestre, riconoscibile
per prati fioriti, con i quattro fiumi
che sgorgano da sotto il trono di Gesù, notevoli sono per esempio le figure di due angeli che presentano a
un Cristo imberbe il vescovo San Vitale, cui la basilica è dedicata, ed Ecclesio, il vescovo che ne promosse la
costruzione, ritratto nel gesto di offrire al figlio di Dio un modellino
della chiesa. Il tutto creato in un periodo di guerre e di massacri, quasi a
testimoniare che nulla può distrug■
gere lo spirito dell’uomo.
I Grandi Fiumi 22-23
26-01-2010
12:39
Pagina 22
VIAGGI
di Alberto U. Rogi
I GRANDI FIUMI
IL DANUBIO
• Bagna gran parte dei Paesi dell’Europa centrale ed orientale
• Strettamente legato alle vicende dell’impero asburgico
• Messo ammirevolmente in musica dal grande Johann Strauss jr
ochi altri fiumi come il
Danubio hanno sollecitato la fantasia di scrittori e
musicisti, citiamo solamente Claudio Magris,
che ne ha scritto e continua a scriverne, o quel valzer immortale, titolo:
“Sul bel Danubio blu” dell’austriaco
Johann Strauss jr. Coi suoi 2.902 chilometri di percorso è il secondo corso d’acqua più lungo del Continente
europeo, dopo il Volga, e il più lungo
dei fiumi navigabili nell’Unione Europea. Le sue fonti sono nella Foresta Nera in Germania dove due piccoli fiumi, il Brigach e il Breg si riuniscono a Donaueschingen, ed è a
partire da questo punto che il mitico
fiume prende il nome di Danubio
(Donau in tedesco). Da queste sorgenti scorre verso est, attraversando
parecchie capitali dell’Europa centrale ed orientale – Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado – meritandosi, fosse solo per questo, il nome
P
di fiume europeo per eccellenza.
Alla fine del suo corso si getta infine
nel Mar Nero attraverso un amplissimo delta sul confine tra Romania e
Ucraina. Un delta incluso praticamente d’obbligo nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Per
secoli è stato una fondamentale via
navigabile. Conosciuto nella storia
come una delle grandi frontiere dell’impero romano, corre oggigiorno
lungo i confini di dieci Paesi: Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Bulgaria, Romania, Moldavia e Ucraina. Prende
vari nomi, anche se di eguale assonanza, a seconda dei Paesi che attraversa; nomi tutti che provengono dal
latino Danubius, il nome di un dio
romano dei fiumi, parente di una parola orientale che significa fiume, o
corrente. E’ l’unico fiume europeo
che scorre da ovest verso est, alla fine sviluppandosi in un delta di circa
4.300 chilometri quadrati tra Roma22
nia e Ucraina. Un delta a dir poco
spettacolare.
Una fontana monumentale del XIX
secolo, eretta a Donaueschingen,
simboleggia la fonte geografica del
Danubio, che in seguito attraversa la
Baviera bagnando le città di Sigmaringen, Ulma, Ratisbona e Passavia,
prima di raggiungere l’Austria settentrionale (via Linz e Vienna), proseguendo poi lungo la parte meridionale della Slovacchia nei pressi di
Bratislava, attraversando l’Ungheria
da nord a sud, quindi oltrepassando
Budapest, correndo lungo il confine
fra Croazia e Serbia, bagnando Belgrado, segnando il confine tra la Serbia e la Romania, e più avanti tra Romania e Bulgaria, toccando per trecento metri la Moldavia prima di
gettarsi nel Mar Nero. Da notare ancora che da un punto di vista geologico il corso del Danubio è molto più
antico del Reno. Fino alla regione a
valle di Vienna appare inoltre come
I Grandi Fiumi 22-23
26-01-2010
12:39
Pagina 23
A sin., il Danubio ad Ulma. Sotto, il fiume
scorre a Budapest, e in basso a Bratislava.
In apertura, il fiume ghiacciato, sullo sfondo la città di Vienna. Nella foto piccola
Johann Strauss jr
un fiume di montagna, e solo da questo punto presenta le caratteristiche
di un fiume di pianura.
Verde agli inizi, l’acqua del grande
fiume assume via via il bel colore blu
cantato da poeti e musicisti. Molti gli
edifici di interesse lungo il corso tedesco, citiamo l’abbazia di Beuron, il
castello Holenzollern-Sigmaringen,
la cattedrale gotica di Ulma con la sua
guglia di 161,1 metri – la più alta del
mondo - l’abbazia di Weltenbourg, il
ponte di pietra e la cattedrale di San
Pietro a Ratisbona. Nessun altro Paese è tuttavia associato in maniera così
stretta al Danubio quanto l’Austria,
centro nevralgico di un impero che in
passato si estendeva per ben 1.300
chilometri lungo il corso del fiume, al
punto da meritare agli Asburgo il soprannome di “dinastia del Danubio”.
E’ già vicino al confine slovacco che
il Danubio attraversa Vienna, una città che per secoli è stata quella più
grande e importante collocata lungo il
corso del fiume, prima di vedersi contendere il primato da Belgrado e da
Budapest.
Non è un caso comunque che Vienna sia la sede della Commissione internazionale per la protezione del
Danubio fondata nel recente 1998. Il
fiume ha comunque permesso a
Vienna di aumentare il suo peso eco-
23
nomico, col Danubio che rimane una
fondamentale rotta commerciale fra
l’est e l’ovest. Disastrose in passato
le sue alluvioni, prima di venire adeguatamente regimentato. La zona
più pericolosa rimane quella chiamata Porte di Ferro, seppure oggigiorno
sia stata, pure essa, regolamentata. Il
delta già citato costituisce la più estesa zona umida di tutta Europa, con
tre bracci principali ed innumerevoli
bracci laterali, canneti, isole galleggianti, bracci laterali morti, e laghi,
ma anche boschi e dune sabbiose.
Ospita una grande varietà di uccelli
migratori, incluso il cormorano pigmeo che altrove è in via di estinzione. Una vacanza nel delta è una
esperienza in assoluto straordinaria.
Il Danubio può essere navigato da
navi di portata oceanica a partire da
Braila, in Romania. E da navi fluviali già a partire da Ulma, in Germania. Il suo bacino contiene siti
delle prime culture umane, tra cui
quelle neolitiche che includono la
cultura della ceramica lineare. In
particolare la cultura detta Vucedol
risalente al III millennio avanti Cristo è famosa per le sue ceramiche.
Fra le denominazioni del Danubio
vi è anche quella di “padre dei fiumi”. E mai un soprannome del genere è apparso altrettanto appropriato, tanto il Danubio ha dato, e
sta dando alla civiltà di questa nostra vecchia, carissima Europa. ■
uomini e aziende 24-26
26-01-2010
12:43
Pagina 24
L’ITALIA CHE LAVORA
di Raffaello Uboldi
UOMINI E AZIENDE
GRUPPO CAMASTRA
Quando nasce questa azienda?
Giovanni Camastra: Negli anni
Settanta soprattutto per volontà di
nostro padre, Antonio Camastra, e
di nostra madre, Rosa Froio,
un’azienda agli inizi più che mai a
conduzione familiare. Nostro padre
inizia con un solo camion, al quale
via via ne seguirono altri, finché
avviene l’incontro con il Gruppo
Veronesi. E’ da qui che lo sviluppo
si allarga a tutto un altro settore,
quello alimentare, nostro padre si
fa conoscere sull’insieme del mercato italiano strappando delle commesse di trasporto anche per altri
Gruppi, che oggi sono per esempio
Danone e Granarolo.
Che attività svolgeva prima di
questa vostro padre?
• Dagli idrocarburi alle merci alimentari
• Sempre all’insegna dell’alta tecnologia
• Ne parlano gli amministratori,
Giovanni e Domenico Camastra
24
uomini e aziende 24-26
26-01-2010
12:44
Pagina 25
Una veduta di Locri
Trasportava fiori, e inoltre merci non
alimentari. Fra questi gli idrocarburi,
sotto il nome di “Camastra - petroli”,
un’azienda che a tutt’oggi fa parte
integrante del nostro Gruppo con depositi di alto livello tecnologico che
ci hanno meritato i complimenti di
non poche Società del settore. In seguito si verifica l’incontro con le
merci alimentari che richiedono tutta
una diversa struttura, fondamentale
che gli si garantisca la catena del
deposito a Vibo Valentia nato per servire quella che viene chiamata “la rete”, vale a dire le strutture pubbliche.
Il privato doveva accontentarsi delle
eccedenze extra-rete, quando c’erano, poteva essere vittima di ritardi, e
via via. Da qui l’idea di subentrare in
un settore che potrei chiamare abbandonato, fra l’altro costruendo dei
nostri depositi, uno a Reggio Calabria per tre milioni di litri di carburante, e l’altro a Locri per due milioni e mezzo, superando non poche
difficoltà burocratiche. Lo sviluppo è
stato enorme. Oggi nel privato serviamo tutta la Calabria, soddisfiamo
il nostro fabbisogno e quello di altri
operatori come noi, inoltre siamo riusciti a uscire dai confini della nostra
regione arrivando in Basilicata e nella bassa Campania.
Con quali mezzi di trasporto operate?
25
▲
freddo. In questo settore la collaborazione con il Gruppo Veronesi è stata determinante, in special modo per
quanto concerne le tecnologie necessarie.
Dopodiché?
Domenico Camastra: Dopodiché ci
siamo resi conto che bisognava creare una struttura stabile che potesse
garantire lo stoccaggio e la successiva distribuzione di questi prodotti.
Insomma che per le merci alimentari
non ci si poteva limitare al trasporto,
ma che occorreva anche una base logistica per la distribuzione sul territorio. E’ allora, negli anni 2000, che
nasce la “Camastra-freddo”.
Teniamoci alla Camastra-petroli.
Come vengono alimentati i depositi di carburante?
Giovanni Camastra: Va intanto tenuto presente che in Calabria non esiste
una raffineria. C’è invece un grande
Domenico Camastra: Con mezzi
dotati di attrezzature molto sofisticate, anche perché gli idrocarburi
sono classificati come merci pericolose.
Sempre in tema di trasporto di
idrocarburi, qui in Calabria su
quale livello di graduatoria è
possibile classificarvi?
Rispondo che in Calabria per la
fornitura extrarete, vale a dire ai
privati, siamo il numero uno.
E qual è rispetto alle grandi società petrolifere, quelle della rete,
il vostro asso nella manica?
L’affidabilità. Noi ci siamo sempre, 24 ore su 24 tanto è vero che
dal privato spesso e volentieri ci
capita di sconfinare nel pubblico,
noi forniamo anche ospedali,
guardia di finanza, o capitanerie
di porto.
Con quali mezzi?
Con venti autocarri e altrettanti autisti, di cui una decina fanno la
spola con la Sicilia dove ci riforniamo del carburante dalle raffinerie per i nostri depositi.
Progetti di ulteriore sviluppo in
questo settore?
Giovanni Camastra: Uno concerne l’acquisizione di una nave che
ad Agusta carichi carburante per
raggiungere in tempi ancora più
rapidi i nostri depositi in Calabria. Poi un deposito nel Lazio,
un altro in Umbria e forse in Toscana.
Torniamo adesso alla Camastrasegue a pag. 26
uomini e aziende 24-26
26-01-2010
12:44
Pagina 26
L’ITALIA CHE LAVORA
UOMINI E AZIENDE
I fratelli Camastra con un
gruppo di collaboratori;
sotto, il vescovo
Giancarlo Bregantini
taglia il nastro augurale
del centro di stoccaggio
delle merci alimentari
nella zona industriale di
Lamezia
U
▲
freddo, l’altra Società del Gruppo, per il trasporto, il deposito e
la ridistribuzione degli alimentari, e alle garanzie che anche qui
siete in grado di fornire…
Consegne precise, massima garanzia igienica, la certezza che la catena del freddo non venga mai interrotta dal camion al deposito e viceversa, rispetto dell’ambiente, ed è
un elenco che potrebbe continuare.
Il tutto nasce come idea vostra o
del Gruppo Veronesi?
Domenico Camastra: E’ stata una
intesa a metà strada.
Come avviene la scoperta del
Gruppo Veronesi?
Tramite nostro padre, che venne
casualmente presentato a un responsabile di questo Gruppo.
Quanti automezzi sono adibiti al
trasporto di generi alimentari?
Giovanni Camastra: Venticinque.
Il fatturato annuale del Gruppo?
Stiamo chiudendo il 2009 con circa 40 milioni di euro.
A parte la nave per gli idrocarburi, quali sono gli altri vostri
progetti di sviluppo?
Di creare un’altra piattaforma distributiva su Roma per ciò che concerne la catena del freddo.
Provate orgoglio per quello che
avete realizzato finora?
Sì, molto.
La famiglia quanto continua a
contare nel vostro sviluppo?
Moltissimo, è la nostra forza trainante, quella che più ci consente di
lavorare in una regione dove non
■
sempre è facile operare.
26
na famiglia, una
azienda, un paese, o
meglio una regione
quale la Calabria dove non sempre è facile operare, per intralci burocratici,
infrastrutture non adeguate, e la
presenza di una zona d’ombra, la
n’drangheta, per dire una criminalità organizzata che spesso fa titolo
sui giornali. E tuttavia… c’è poi un
territorio di straordinaria bellezza,
quale nemmeno in Italia si ritrova
altrove, che si allunga racchiuso fra
due mari, lo Jonio e il Tirreno, coniugando insieme spiagge, pianura
e montagne, leggende antiche e reminescenze greche nei nomi di luoghi e di città. E c’è la gente, quella
di Calabria, laboriosa, con una gran
voglia di fare, dotata di grande sensibilità e intelligenza, non è un caso
che da questa regione siano usciti,
per fare solamente alcuni nomi, e
fermandoci al tempo recente, uno
stilista di nome Versace, uno scrittore quale Saverio Strati, un pittore
quale Mimmo Rotella.
Di questa Calabria la famiglia Camastra è un esempio. E un esempio
di successo. Tutto comincia con un
padre – si veda l’intervista in queste
stesse pagine – oggi scomparso, ma
i cui tratti sono riprodotti in un busto di bronzo all’ingresso della sede
direzionale di quello che si chiama
nel presente il Gruppo Camastra;
con una madre che a tutt’oggi con-
uomini e aziende 24-26
26-01-2010
12:45
Pagina 27
Accanto, un camion alla
stazione di rifornimento
della Camastra-petroli.
Sotto, Giovanni e
Domenico Camastra con
la numerosa famiglia e, al
centro, la madre Rosa
Froio
tinua a svolgere il suo ruolo di cerniera di una famiglia molto unita; e
con tre fratelli (uno, Fernando, egli
pure scomparso) ai quali fin da piccoli è stato insegnato che il denaro
va guadagnato col sudore della
fronte, cioè col lavoro e col rispetto
che gli si deve. E che la famiglia è
un punto di riferimento d’obbligo,
in special modo per quello che è capace di dare in termini di affetto e di
insegnamenti di vita. Una famiglia
che nel contesto di una regione
“non facile” ha saputo creare una
impresa che spazia dagli idrocarburi agli alimentari, cui viene offerta
una rete di trasporto modello.
Una rete fatta di una cinquantina di
autotreni; con depositi di stoccaggio all’avanguardia, riguardino gli
idrocarburi o le merci alimentari,
cui viene garantita una impeccabile
catena del freddo grazie anche al
mega-magazzino inaugurato un anno fa all’incirca nell’area industriale di Lamezia Terme, risultato di
una joint venture fra la Camastrafreddo (con la Camastra-petroli
l’altro pilastro del Gruppo Camastra, con la sede dirigenziale e amministrativa a Locri) e il Gruppo
Veronesi, una intesa Nord-Sud che
ha dato, e sta dando, eccellenti risultati. Gli idrocarburi con prospettive di stoccaggio e di sviluppo distributivo oltre che in Calabria e
nelle vicine Basilicata e bassa
Campania, anche nel Lazio, in Um-
bria e in Toscana, garantendo quella puntualità di consegne, sia al privato che al pubblico, che le maggiori aziende petrolifere non sempre sono in grado di offrire.
E le merci alimentari che già si avvantaggiano di intese oltre che con
il Gruppo Veronesi, anche con Danone e Granarolo, cui viene assicurata la continuità assoluta della catena del freddo sia nella fase di trasporto, dal Settentrione al Meridione, che in quella dello stoccaggio, e
più avanti della distribuzione in Calabria, con un divenire garantito
nell’insieme delle regioni del Sud.
Per la zona industriale di Lamezia
una salutare boccata di ossigeno, in
quella che un tempo fu zona di conquista, e di degrado della vecchia
Sir capace di sfruttare la Calabria
più che di garantirgli il progresso e
l’avvenire. Come ha detto Giovanni Camastra nel tagliare il nastro
augurale del centro di stoccaggio
delle merci alimentari: «Questa è
27
una opportunità di sviluppo importante per la Calabria… cui viene offerta l’opportunità di diventare polo d’attrazione per altre realtà produttive nazionali e straniere».
L’investimento è stato di 4 milioni
di euro, per un centro che si estende su un’area di cinque ettari con
una piattaforma logistica refrigerata dove potranno sostare al meglio
le merci poi destinate ad una capillare distribuzione. A modo suo una
sfida, e non è stato un caso che
l’inaugurazione del centro abbia visto la presenza dell’ex vescovo di
Locri, Giancarlo Maria Bregantini,
capace di coniugare la sua missione
pastorale con una opera indefessa a
favore del futuro della Calabria.
Come ha scritto un giornale: “Questa struttura del freddo è un simbolo di rinascita”. Diciamo la conferma di una Calabria capace di offrire il meglio di sé nel presente come
nel futuro.
R.U.
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:06
Pagina 28
ANLA NOTIZIE
GRUPPO SENIORES GALILEO AVIONICA
Gita di un gruppo di soci dei siti
di Campi Bisenzio, Caselle e
Nervino a Budapest, con i suoi
imponenti palazzi sul Danubio,
la Cittadella con il Castello ed i
viali illuminati dalle mille luci per
i mercatini di Natale.
Un’altra tappa del viaggio è stata Graz con il suo centro storico.
Infine Lubiana, il Castello con i
Draghi, il mercato centrale e tanti banchi natalizi.
Una foto ricordo (1) era d’obbligo, con nello sfondo il Castello
di Budapest.
1
ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA
SEZIONE DI TORINO CASELLE
A Caselle Torinese premiazione
2
dei dipendenti con 20 e 25 anni di anzianità aziendale.
Alla cerimonia hanno partecipato, in rappresentanza dei vertici
aziendali, il mdl Fabrizio Giulianini, amministratore delegato e
direttore generale Galileo Avionica, chief operating officer di
Selex Galileo il dr. Guido Mulè,
direttore Risorse Umane e Organizzazione Galileo Avionica, direttore Risorse Umane Selex Galileo Italia e Funzioni Chief Operating Officer; Gianfranco Terrando, responsabile B.U. Sistemi Avionici ed Equipaggiamenti; il
dr. Marcello Quarantelli, responsabile Risorse Umane ed Organizzazione Caselle.
In qualità di rappresentanti dell’Associazione Seniores, Mariella Lanteri, presidente Associazione Seniores Caselle, Alberto Lanini, presidente nazionale Associazione Seniores
G.A., ed infine Gianfranco Ortalda, rappresentante Anla e
Federmaestri (v. foto 2).
Questi i premiati:
20 anni - Antonio Bevilacqua, Maria Bosco, Domenico Cairola,
Pier Antonio Catella, Gianpaola Di Lella, Roupen Ekizlerian, Loredana Inserra, Gabriella Liuni, Gianmarco Lupidi, Graziella Marchetti, Michela Mollo, Giovanni Oliveri, Massimo Riva, Paolo
Scalafiotti, Massimo Scazzola, Marco Zambelli.
25 anni - Domenico Alpignano, Marco Bassi, Giorgio Binello,
Andrea Biscaro, Arnaldo Bruna, Giuseppe Clementino, Gianluigi
Crosetto, Giuseppe D’Errico, Laura Parola, Mauro Rinaldi, Michele Rollo, Ileana Visintin.
GRUPPO SENIORES
OTO MELARA
Premiazione per i dipendenti
con anzianità aziendale di
20 e 30 anni e la consegna
delle borse di studio ai figli
dei lavoratori presso i locali
aziendali della Oto Melara
bresciana.
Nella foto (3), da sinistra: il
presidente del Gruppo Seniores Oto Melara-Unità Breda Meccanica Bresciana,
Bruno Dotti, il responsabile
della Linea di Business di
3
28
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:07
Pagina 29
4
5
6
7
GRUPPO SENIORES THALES ALENIA SPACE ITALIA
no stati anche premiati i figli
dei dipendenti per i successi
ottenuti nell’ambito scolastico.
Nella foto: 8, il tavolo della
Presidenza; da sin., E. Prette,
SVP Risorse Umane; L. Pa-
Premiazione dei dipendenti
della Thales Alenia Space Italia che hanno maturato 20,
25 e 30 anni di lavoro nell’anno appena trascorso.
Nel suo intervento il presidente del Gruppo Seniores, Luigi
F. Fedele, oltre a parlare dei
soci seniores «vera spina dorsale dell’Azienda», ha ricordato il terremoto dell’Aquila,
esprimendo la più viva solidarietà ai colleghi aquilani dolorosamente colpiti. Il presidente e amministratore delegato
di Thales Alenia Space Italia,
Luigi Pasquali, dal canto suo
ha elogiato gli anziani «per
la loro capacità ad affrontare
le sfide e le difficoltà incontrati lungo il loro cammino lavorativo».
Nel corso della cerimonia so-
8
29
squali, presidente & a.d. di
TAS-Italia; Luigi F. Fedele, presidente Gruppo Seniores; S.
Carducci, vicepresidente Seniores del Raggruppamento
▲
Brescia, ing. Andrea Isola, il
direttore operativo di Oto
Melara, ing. Roberto Cortesi, il responsabile Risorse
Umane e Organizzazione
Oto Melara, ing. Renato Cuneo, il responsabile Gestione del Personale del sito di
Brescia, dr. Claudio Ribaudo, e la speaker ufficiale, Signora Agnieszka Polanska.
Questi i premiati con medaglia d’oro:
20 anni - Andrea Isola, Antonio Salvatore Rugiu e Alberto Ragni (foto 4).
30 anni - Piertommaso Francavilla, Fabio Meloni, Sergio
Conzadori, Angiolino Verzeletti, Riccardo Paderno, Pierluigi Perlotti e Pierino Lanzeni
(foto 5).
Nella foto 6, i figli dei dipendenti premiati con borsa di
studio.
Nel corso della manifestazione sono stati inoltre premiati i
dipendenti andati in quiescenza nel corso dell’anno 2009:
Franco Ferrari e Tiziano Baietta (foto 7).
segue a pag. 30
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:08
Pagina 30
9
ANLA NOTIZIE
▲
segue da pag. 29
Alenia; F. Rossano, console
del Lazio della Federmaestri;
9, una visione di insieme della sala.
Questi i premiati:
20 anni
Roma – Leonardo Borgarelli,
Claudio Capodiferro, Salvatore Contu, Giuseppe Esposito,
Sandro Fagioli, Paolo Fazzino, Marina Galatolo, Francesco Iacomacci, Roberto Mantovani, Fernando Marchetti,
Gerardo Mollica, Emilio Montuori, Armando Mulè, Sergio
Piazza, Bruno Piccione, Vincenzo Piloni, Alessandro Pisano, Giacomo Raimondo, Roberta Rucci, Francesco Sales,
Andrea Santoni, Carlo Scacchetti, Raffaele Serrao, Laura
Techel, Raffaele Trento, Francesco Vitulli.
Aquila – Luigi Colicchia, Alessandro Columbaro, Bruno De
Lauretis, Alfredo Marconi,
Massimo Narna, Maurizio
Parisse, Carlo Silvestri.
25 anni
Roma – Armando Angelozzi,
Nicoletta Arquilla, Otello Bevini, Claudio Bruno, Laura Bufardeci, Mauro Cabili, Roberto
Cantone, Ornella Carletti, Fabio Castelli, Enrico Catena, Rita De Vita, Valentina Del Nero, Vito Antonio Esposto, Alessio Garofoli, Francesco Luon-
sca Campolo, Chiara Castelli, Andrea Ciotti, Valeria Coletti, Eleonora D’Andrea, Fabiana De Cesare, Roberto
Dentice di Accadia, Stefano
Di Marco, Jonathan Di Prinzio, Francesco Di Tommaso,
Daniele Gemma, Carlotta
Greco, Emanuele Lumaca,
Rossella Mollica, Ilaria Noschese, Luca Russo, Chiara
Scorziello, Irene Suriani, Francesco Vigliotti, Lucia Vitelli.
Media Superiore: Francesca
Brunetti, Roberta Bruno, Luca
Campolo, Gabriele Capone,
Simone Carrino, Edoardo
Ciambella, Giulia Cianchini,
Lorenzo Colapietro, Valentina
Coletti, Roberto Como, Eleonora Cortella, Simone De Cesare, Giulia Dentice di Accadia, Giorgia Di Cicco, Marco
Ferrazza, Luca Ferrone, Alessandro Gori, Benedetta Graglia, Margherita Graglia,
Alessandro Landi, Federico
Leone, Francesco Leone, Carolina Linkowski, Chiara Losquadro, Arianna Lumaca,
Sofia Marchini, Alessio Marocchi, Manfredo Martinino,
Roberta Masci, Giulia Morando, Paolo Morando, Anna
go, Angelo Marano, Ezio Pizzuti, Paolo Santucci, Tiziano
Sassorossi, Daniele Scalzi,
Franco Sciarra, Vincenzo Sterbini, Gianna Todini, Khatia
Valli, Marina Zampana.
Aquila – Nina Cimaglia,
Agostino Cittadini, Francesco
Colonna, Fabio De Tiberis, Rita Di Iulio, Ulisse Di Marcantonio, Giuseppe Maione, Anna Maria Nardelli, Franca Pasqualone, Giuseppe Salustri,
Giancarlo Tempesta, Nicola
Travaglini.
30 anni
Roma – Maurizio Albano,
Francesco Belperio, Elio Fei,
Eugenia Licitri, Giacinto Losquadro, Maurizio Messina,
Fabio Micci, Stefano Molinari, Evandro Neri, Giovanni
Rosati.
Aquila – Massimiliano Valente.
Borse di studio
Roma - Licenza 3a Media:
Chiara Addeo, Gloria Berno,
Valentina Calcaterra, France10
Chiara Palamidessi, Tommaso
Maria Pandolfi, Ludovica Papi, Emanuele Podda, Marco
Renzetti, Ginevra Romano,
Alessandro Rosati, Francesca
Russo, Carolina Sassorossi,
Flavio Scappaticci, Andrea
Selvitella, Monica Sperandio,
Giulia Sturiale, Eleonora Vatta, Alice Zampolini Faustini,
Lodovica Zucchini. Diploma
di Maturità: Riccardo Camedda, Antonio Campanella, Damiano Ferlito, Cristina Francola, Alessio Gemma, Valentina
Mancuso, Chiara Montuori,
Veronica Serrao.
Aquila – Licenza 3a Media:
Fabio Colonna, Andrea Cucchiella, Claudia Gentili, Francesca M. Giancristofaro, Francesco Marcatili, Alessio Montorselli, Gianluca Parisse, Cristina Pastorelli. Media Superiore: Cecilia Colicchia, Samuele
D’Andrea, Giulia Di Domenico, Lara Di Pancrazio, Valentina Febo, Francesco Maione,
Enrico Marcatili, Federica
Marzi, Francesca Valocchi. Diploma di Maturità: Silvia Cocchi, Simona Cucchiella, Fabio
Di Pancrazio, Alessia Marzi,
Marco Quaranta.
GRUPPO SENIORES
ALENIA AERMACCHI
11
Nelle foto:10, l’incontro con la Direzione aziendale;
11, in pista per assistere al volo del 346
30
Il Gruppo Seniores Alenia
Aermacchi ha organizzato
la visita annuale dell’Azienda aperta per l’occasione ai
soci e ai loro familiari. Dopo
la visita e il volo dimostrativo e acrobatico del velivolo
M346, i soci e i loro familiari si sono intrattenuti presso
il ristorante aziendale per il
pranzo.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto in omaggio un modellino dell’M436 come ricordo
della giornata.
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:08
Pagina 31
1
2
RIELLO BRUCIATORI
Alla Riello Bruciatori di Legnago (Vr) la tradizionale cena di Natale del Gruppo Seniores, che quest’anno è coincisa con la premiazione dei dipendenti che nel 2007 e 2008 hanno festeggiato rispettivamente i 20 e 30 anni di ininterrotta collaborazione.
Sono stati premiati:
20 anni
Giuseppe Benanti, Francesco Tebon, Marta Bissoli, Laura Marchetto, Susanna Biasiolo, Gianluca Burla, Fabrizio Bellettati, Cristina Valbusa, Massimo Zerbinato, Andrea Stopazzolo, Marco Salandin, Moreno Filippini, Roberto Ghelfi, Fabio Morosato, Maurizio Praga, Giorgio Pavan, Massimo Malachini, Maria Pradella,
Renato Nifruli, Franco Bigardi, Giordano Balbo, Giampaolo Bimbato, Riccardo Zanini, Nicola Cordioli, Cristina Guarise, Alessandro Canprincoli, Stefano Meneghello, Luigi Serpelloni.
30 anni
Claudio Bubbola, Davide Calandrini, Roberto Peruzzo, Ennio Rizzon, Davide Zanardi, Giovanni Zivian, Valentino Lovato, Flavio
Beghini, G. Franco Quinzan, G. Michele Gallinaro, Fiorello Stopazzolo, Carlo Selvatici, Maurizio Zanini, Guido Berardo. Nella
foto: 1, al microfono il presidente della Società, dr. Ettore Riello.
Con l’occasione sono stati inoltre premiati con una borsa di studio
devoluta dal Gruppo Seniores, tre studenti fra i più meritevoli delle scuole ad indirizzo tecnico di Legnago: Sara Granzarolo, Stefano Leoni, Riccardo Ottaviani, ritratti nella foto 2 assieme ai rispettivi dirigenti scolastici, al presidente della Riello SpA, dr. Ettore
Riello, e al direttivo del Gruppo Seniores Riello SpA.
Un particolare ringraziamento al dr. Ettore Riello che, assieme allo staff dirigenziale della Società, rende possibile lo svolgersi di
queste ricorrenze.
ANLA MARCHE
• Santa Messa in suffragio dei
soci defunti Anla presso la
Cappella dell’Immacolata
Concezione di San Benedetto
del Tronto, officiata dal parroco della Cattedrale di Fermo
dell’ordine di Sant’Antonio da
Padova, don Luciano Rossi.
Presenti al rito diverse autorità
civili, tra cui il presidente della
Provincia di Ascoli Piceno, ing.
Piero Celani.
ANLA TRIESTE
Gita in Croazia con meta Zagabria e i mercatini di Natale. Nella foto il gruppo
dei partecipanti davanti alla colonna della peste sul piazzale del Duomo di Zagabria.
• E ancora… conclusione del
Corso Base di Formazione e
di Inserimento (II edizione), codice AP-228, promosso dall’Anla-Lav di San Benedetto del
Tronto, v. foto sopra.
31
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:09
ANLA NOTIZIE
Pagina 32
1
Assemblea del Circolo anziani del Lavoro Acc dello
stabilimento Elettromeccanica di Mel, nel corso della
quale sono stati premiati 5
nuovi soci che nel 2009
hanno raggiunto il traguardo dei 22 anni consecutivi
di lavoro nello stabilimento,
portando a 411 il totale dei
soci seniores.
CIRCOLO ANZIANI DEL LAVORO ACC SEZIONE DI MEL
La cerimonia è stata preceduta dalla Messa celebrata
dal parroco di Villa, don Giuseppe.
La manifestazione ha avuto
inizio con l’intervento del presidente del sodalizio, Giuseppe Battista, che ha riassunto
l’attività svolta dal Circolo nell’anno appena trascorso.
Il direttore dello stabilimento
di Mel, Rudolf Langerwisch,
ha chiuso la serie degli interventi con una nota di ottimismo per il futuro dell’azienda.
Questi i premiati: Marco Casati, Lucio Cenedese, Ugo
D’Incà, Manuela Ronchin, Elvio Zollet.
E’ seguita l’assegnazione
del Premio Speciale che il
Circolo attribuisce annualmente a persone che si distinguono per il loro impegno nel sociale. Quest’anno
il premio è stato assegnato
alla maestra Maria Piccolotto di Lentiai che, al raggiungimento della pensione, ha
scelto la strada del volontariato, prestando per 26 anni
la propria opera in Bolivia
presso una missione gestita
dai salesiani.
2
Nelle foto: 1, i neosoci con il
presidente e i dirigenti aziendali; 2, il presidente del Circolo consegna la targa alla
maestra Maria Piccolotto, 3,
un momento della manifestazione.
3
GRUPPO SENIORES FONDIARIA-SAI
Tradizionale incontro dei soci del Gruppo Seniores Fondiaria-SAI presso la sede del Cral. Scopo dell’incontro: fare un
consuntivo dell’anno trascorso, illustrare i programmi per il
prossimo anno e premiare i soci ottantenni. Purtroppo un’abbondante nevicata, insolita per Firenze, ha impedito a diversi
soci di intervenire, e quindi la premiazione è stata rinviata al
prossimo anno, confidando in un tempo più clemente. All’incontro erano presenti, oltre al presidente del Gruppo Anla
Fondiaria–SAI, Maria Letizia Mealli, il presidente regionale
dell’Anla Toscana, Vincenzo D’angelo, ed il presidente del
Cral Fondiaria-SAI, Andrea Berni.
32
GES – GRUPPO
SENIORES
EDISON
Il Gruppo Seniores Edison di
Terni e provincia hanno partecipato ad una visita della
città di Bevagna.
Una foto ricordo (in basso)
non poteva mancare.
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:10
Pagina 33
1
SEZIONE ABRUZZO E MOLISE
A Montesilvano (Pe) presso il
Grand Hotel Adriatico l’annuale assemblea dei soci Alatel
Abruzzo e Molise, con un dibattito sul tema indicato dal
presidente regionale Vittorio
Cirillo: “Evoluzione della vita
associativa, iniziative per il
maggior coinvolgimento dei
soci”.
Si è parlato anche delle attività svolte nel 2009 e di quelle
programmate per il 2010.
2
GRUPPO SENIORES TELECOM ITALIA
Dopo l’assemblea le premiazioni dei vincitori della mostra
fotografica e di quella sui documenti storici attinenti le
schede telefoniche prepagate
(v. foto 1 e 2).
SEZIONE DI BRINDISI
Continuando il percorso alla
scoperta delle chiese poco conosciute, i soci dell’associazione Seniores Telecom Italia
e Seniores del Comitato Anla
di Brindisi, si sono dati appuntamento per lo scambio
degli auguri natalizi a Villa
Castelli. Qui hanno potuto visitare, con la guida del sig.
Chirulli, la chiesa gentilizia
annessa al Palazzo Ducale
(ora sede comunale), il Palazzo Ducale, il Museo civico
dove sono esposti i reperti archeologici ritrovati nel sito di
“Pezza Petrosa”, la gravina,
unico esemplare nella provincia di Brindisi, dove si trova il
frantoio gentilizio risalente al
1700 ricavato interamente
scavando nella roccia.
Infine, visita al sito archeologico per ammirare le tombe, attualmente portate alla luce.
Nella foto 3, i partecipanti alla gita.
3
SENIORES
PALAZZETTI
Record di presenze alla cena di fine anno del Gruppo
Seniores del Lavoro Palazzetti (v. foto a des.).
Dopo i saluti del presidente
Bruno Rivenotto, sono stati i
signori Lelio e Ruben Palazzetti a complimentarsi con i
convenuti per la numerosa
partecipazione ribadendo,
in qualità di titolari della Società, il loro sostegno al
Gruppo. Era anche presente
il presidente regionale Anla,
Piergiorgio Zannese.
33
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:10
Pagina 34
1
2
3
CIRCOLO LAVORATORI ANZIANI
ELECTROLUX ZANUSSI
SEZIONE LAVAGGIO DI PORCIA
Ingresso di nuovi soci della Sezione Lavaggio di Porcia e premiazione del nuovo socio Adriano Rusalen, nel corso di una cerimonia tenuta presso lo stabilimento di Porcia.
Nelle foto: 1, il plant manager, dr. Michele Marchesan, accanto alla direttrice delle Risorse Umane, ing. Sara Menis, assieme
alla signora Simona Rizzo, al segretario della Sezione Lavaggio, Sandro Maluta, oltre ad Alberto Santarossa; 2, i presidenti
del comprensorio di Pordenone e Conegliano: Ivan Del Pio,
Carla Barazza, Enzo Piai, Livio Della Flora, Bruno Pignaton, Tullio Anzile, con il presidente del Circolo, Corrado Cordenons,
ed il segretario, Pier Antonio Marcolina.
4
SEZIONE CENTRALE DI SEDE DI PORCIA
Premiazione di due nuovi soci, Mauro Del Savio, e Sergio Muz,
durante una cerimonia alla Sezione Centrale di Sede di Porcia.
Nelle foto: 3, al tavolo della Presidenza, Fabrizio Grisenti, Sergio Muz, Sante Piva, Livio Della Flora, Gian Franco Schiava,
amministratore delegato Marketing Italia, e Mauro Del Savio;
4, la premiazione del nuovo socio, Mauro Del Savio.
GRUPPO ESPERIENZA ANGELINI
Incontro dei soci Seniores del Gruppo Esperienza Angelini per gli auguri di fine anno.
Presenti le delegazioni di Roma, di Pescara e di Bari; il vicepresidente nazionale Anla Teresa Spampanato, la socia onoraria
Luciana Bevilacqua, il console regionale della Federazione Maestri del Lavoro (v. foto 1 e 2).
1
2
34
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:11
Pagina 35
LETTERE, ARTE, STORIA E VIA VIA…
dimento della
storia, ma, soprattutto, per
identificare e
capire i punti
di forza allo
scopo di progettare e vivere
il futuro con
l’apertura mentale e la capacità innovativa
che il Circolo
ha dimostrato
di possedere in
tutti questi anni,
passando coerentemente dall’essere espressione di un lungimirante capitano d’industria
pordenonese a portatore dei valori di un grande Gruppo
Globale».
Completano la prefazione gli auguri del sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello, di quello di Porcia, Stefano Turchet, e del presidente della Provincia, Elio De Anna. A noi
non resta che complimentarci con gli amici del Circolo per
questa opera fondamentale.
“La nostra storia”, a cura di Giuseppe Grifoni, cioè un modo per ricordare attraverso un volume di testo e di foto, il
cammino percorso da un’azienda – la Electrolux Zanussi –
e dal suo Circolo Anziani del Lavoro. Come dice nella prefazione al volume Giulio Mazzalupi, presidente di Electrolux Italia:
«Anche quando i tempi – come quelli che stiamo vivendo –
ci costringono a correre, la capacità di riflettere, analizzare, mettere in ordine negli eventi e nei pensieri è un esercizio necessario e fondamentale. Ecco perché è importante
questo contributo del Circolo Anziani Electrolux Zanussi
che, attraverso un pregevole volume, ripercorre oltre 45 anni di storia. Un itinerario che, inevitabilmente, non si svolge
solo all’interno di un’attivissima associazione, ma si intreccia con gli snodi di una grande avventura imprenditoriale e
industriale che ha cambiato in pochi decenni il volto socioeconomico dell’area pordenonese, rendendola una delle più
sviluppate e dinamiche del Paese.
Vorrei solo mettere in risalto quanto fertile sia stato questo
continuo interscambio di esperienze e di valori tra il Circolo
anziani e la società civile.
I nuovi soci hanno portato, nel corso degli anni, competenza e cultura, mentre il Circolo ha ricambiato offrendosi al
territorio come punto di riferimento per iniziative sociali e di
sviluppo.
Credo quindi che questo libro sia prezioso per un approfon-
ANLA BERGAMO
Con la partecipazione di concorrenti dei vari gruppo
aziendali delle province lombarde si è svolto il 15° Trofeo
Regionale di Bocce (v. foto 1
e 2), riservato ai soci Anla ed
aggregati.
La gara è stata organizzata
dal Comitato Anla di Bergamo con la collaborazione della Bocciofila Abb-Sace, e si è
svolta sui campi del Bocciodromo Orobico di Bergamo,
Casabella di Ranica, Torre
Boldone e Scanzorosciate.
Le coppie iscritte erano 64.
Alla fase finale ne sono giunte sei con la seguente classificazione:
1° Felice Cortinovis- Giovanni
Lorenzi (Tenaris Dalmine)
2° G. Marco Marconi-Giacomo Castelli (Abb-Sace Bergamo)
3° Alberto Cantelli- Giuseppe
Bergonzi (Ass. Generali Milano)
4° Silvano Zanardo-Livio
Brazzi (Saes/Getters Milano)
5° Gianluigi Taschini-Roberto
Rota (Abb-Sace Bergamo)
6° Stefano Macetti-Elio Masseroli (Tenaris Dalmine).
1
2
Nella mattinata, accompagnati dai dirigenti del Comitato Anla Bergamo, visita al
Castello Visconteo di Brignano
Gera d’Adda e
al Castello di
Pagazzano.
Al termine della
gara, premiazione delle sei
coppie finaliste con medaglia
d’oro, trofeo e coppe, presen-
ti il presidente regionale Anla,
Luigi Golzi, il presidente del
Comitato Provinciale, Emilio
35
Betelli, e i consiglieri dei Comitati Anla di Bergamo e di
Milano.
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:12
Pagina 36
1
SAVIO
MARCELLO
• Il gruppo Seniores Savio
Marcello della Savio Macchine Tessili SpA di Pordenone,
con una ottantina fra soci e familiari, ha organizzato una gita in occasione dei mercatini
di Natale a Vienna con visite
al centro storico, alla cattedrale di S. Stefano, al Parlamento
ed al Rathaus, alla piazza degli eroi, alle chiese degli Agostiniani e dei Cappuccini, al
Castello imperiale di Schönbrun.
Era presente il presidente Tomaello, assieme ai consiglieri
Campagna, Bone Greguol e
Taffarel (v. foto 1 e 2 a Vienna).
• E ancora… l’assemblea ordinaria dei soci, con l’elezione a
2
INA ASSITALIA
Alla presenza del presidente
della Società, avv. Francesco
Procaccini, presso la Sala conferenza della Sede direzionale
di Roma, la tradizionale cerimonia della premiazione dei dipendenti che hanno raggiunto
particolari traguardi di anzianità aziendale.
Hanno presenziato alla cerimonia, oltre al presidente ed alcuni dirigenti della Società, il presidente regionale Anla, Roberto
Malasoma, il presidente dei seniores delle Generali, Giovanni
1
2
Sambo, e i rappresentanti sindacali aziendali. La manifestazione è stata aperta dall’intervento del presidente del Gruppo Seniores aziendale, Carlo
Risoluti, che ha ricordato uno
dei motivi fondanti dell’Associazione, consistente nella solidale
volontà di continuare anche dopo la vita lavorativa una consuetudine di socializzazione,
con il coinvolgimento di lavoratori in servizio e pensionati, alimentando un continuo dialogo
con i lavoratori più giovani.
Successivamente ha preso la
parola l’avv. Francesco Procaccini, condividendo con Carlo
Risoluti gli aspetti qualificanti
della premiazione e il valore
dell’appartenenza, altresì esprimendo apprezzamento per l’at3
Nelle foto: 1, Carlo Risoluti durante il suo intervento;
2 e 3, alcuni momenti della premiazione
36
tività sociale che l’Anla svolge
in favore dell’anzianato aziendale.
Successivamente, Procaccini e il
capo del Personale, dr. Naim,
hanno consegnato i premi ai dipendenti:
In quiescenza
Maura Acqua, Carlo Ammannato, Anna Maria Brunori, Alessandro Calzavara, Francesco
Chindamo, Daniela Di Bartolomei, Antonio Di Renzi, Domenico Frasconi, Fulvio Giovagnoli,
Alberto Iacobelli, Renata Libassi, Umberto Manna, Riccardo
Masciotti, Marisa Lina Mendola, Antonino Vito Patti, Raffaela
Pellillo, Francesca Pizzolante,
Alfredo Spadaro Guerra, Luciano Tanzini, Graziella Carolina
Toffolo, Anahid Zerunian.
notizieanla 28-39
27-01-2010
16:18
Pagina 37
ANLA NOTIZIE
3
Questi i premiati: Camillo Basso, Aldo Benedetti (alla memoria), Fulvio Biasin, Lucia Biasin,
Walter Bone, Laura Bortoluzzi,
Franco Centis, Novellino Cibinel, Claudio Cover, Giancarlo
Favot, Maria Teresa Giarduz,
Fulvia Grizzo, Claudio Guagno, Giuseppe Mazzolo, Giovanni Morettin, Vittoria Panegos, Sante Pigat, Giorgio Pitton, Enzo Peressin, Roberto Poletto, Adriano Scialino, Giorgio Spagnol, Giuseppe Taiariol, Edoardo Tonin, Fulvio Turchet, Luigina Turchet, Claudio
Valent, Luigi Valvasori, Milla
Zoccarato, Roberto Zoccarato.
Nella foto 3, il tavolo della
presidenza, da sin.: Pasut,
Santarossa, Cover, Tomaello,
Bortolus, Zin, Badiali, Moro,
Puntoni, Boer, Latin.
presidente della manifestazione del socio anziano, Egidio
Bortolus, la relazione di Luigi
Tomaello sulle attività svolte e
future del Gruppo Seniores, e
la lettura dei bilanci consuntivo
e preventivo da parte del tesoriere, Annamaria Pascut.
Infine, gli interventi dei dirigenti aziendali, il dr. Mirco Zin (direttore del Personale e Organizzazione), l’ing. Roberto Badiali (direttore Ricerca e sviluppo), l’ing. Mauro Moro (diret-
tore di stabilimento), e l’ing.
Paolo Puntoni (responsabile
della gestione commerciale),
che hanno illustrato l’attuale situazione della Savio e del settore meccanotessile, in cui la
Savio detiene una considerevole quota di mercato.
Sono pure intervenuti per un
saluto augurale, i rappresentanti dell’Anla provinciale con
il presidente Aldo Santarossa.
Il gruppo montagna Savio (col
presidente Lino Boer), il grup-
35 anni
Leo Abballe, Massimo Acquaviva, Walter Calvesi, Giuseppe
Cattani, Giampiero Cipriani,
Roberto Cirella, Claudio Cosimi, Giulio Della Marta, Antonio
Di Giulio, Giuseppina Fabrizi,
Isa Freddi, Sandro Gasparetti,
Sonia Gatta, Michele Giovannini, Luigi Graziano, Luigia Imperoli, Salvatore Masciari, Pietro
Mei, Peppino Ponzo, Angelo
Rosi, Maurizio Sabatini, Ennio
Sala, Giulio Salza, Enrico Santagà, Eliana Santori, Simonetta
Silvi, Giovambattista Staglianò,
Gaetano Tana.
25 anni
Caterina Alberti, Maria Andriulo, Carmine Barra, Luana Bellacosa, Bernardo Buglione, Claudio Caccialanza, Angela Carmagnini, Angela Chita, Massimo Ciarpaglini, Mauro Ciliani,
Carla Di Lorenzo, Rosangela
Franchini, Ilaria Gaeta, Donatella Mascarino, Laura Messina, Donatella Morandi, M;aura
Morgigni, Angela Mosca, Salvatore Nicita, Paolo Peroni,
Marco Polletta, Donatella Santori, Antonio Siena, Stefania
Tardiola, Fabrizio Toso, Paola
Vigna.
La “Perla Anla 2009”, il massimo riconoscimento che l’Anla Toscana assegna annualmente al socio particolarmente impegnato nelle varie iniziative, che si sia distinto per la costante, assidua ed
instancabile attività profusa con indiscussi risultati, è stato quest’anno assegnato alla prof.ssa
Amalia Ciardi Duprè, insigne ed audace scultrice di livello internazionale, sensibile interprete dell’avventura umana, che attraverso l’arte dà operosa testimonianza ai valori del sacro e del mito
della modernità. Come sottolineato dalla dr.ssa Silvia Ranzi, che ha presentato l’artista al pubblico intervenuto, in tutte le edizioni della Mostra d’Arte Sacra, organizzata dal Consiglio Regionale
Anla, che si svolge presso la Basilica della SS. Annunziata di Firenze, Amalia Ciardi Duprè ha
sempre dato il massimo nel ruolo di Madrina della manifestazione.
Il presidente dell’Anla Toscana, Vincenzo D’Angelo, ha consegnato la “Perla” durante una cerimonia nella Sala Bianca della Santissima Annunziata al Poggio Imperiale di Firenze, dopo un concerto del pianista Francesco Travisi con il soprano Costanza Renai e uno spazio dedicato alla
poesia con letture da parte di Paola Lucarini di brani da Dante Alighieri, Petrarca, e San Francesco, per terminare con la suggestiva lirica “Affrettiamoci ad amare” del poeta polacco Jan Twardowski. Ha concluso la cerimonia un breve saluto del prof. Napoli.
Nella foto, la professoressa Ciardi Duprè con il presidente Vincenzo D’Angelo.
po famiglie portatori di handicap Savio (col vicepresidente
Giacomo Latin), il Gruppo Avis
aziendale con il suo vicepresidente, Giampietro Zancai, e
per concludere il rappresentante sindacale delle RSU aziendali.
Dopo l’approvazione della relazione morale e di bilancio
del Gruppo, ha avuto luogo la
premiazione di trenta soci neopensionati (con una targa raffigurante l’Azienda).
ANLA TOSCANA
37
notizieanla 28-39
26-01-2010
12:14
Pagina 38
ANLA NOTIZIE
Presso “La Corte Berghemina“
di Pagazzano la consueta festa annuale dei soci Anla
Schneider–Magrini.
Erano presenti: Norberto Scalamandré, presidente regionale Anla; Emanuele Fiumanò,
vicepresidente regionale Anla; Enzo Franzini, presidente
provinciale Anla Cremona;
Emilio Betelli, presidente provinciale Anla; Giovanni Manzoni, presidente Anmic provinciale.
Per la Schneider Electric, la
dr.ssa Carla Belotti, responsabile dell’Area Risorse Umane.
Per il Comune di Bergamo: il
dr. Marcello Moro, assessore
al Personale, ai Servizi e In-
GANI –
ILVA BAGNOLI
SCHNEIDER ELECTRIC-MAGRINI GALILEO
tivo: il dr. Giò Battista Azzola,
presidente Banca della Bergamasca di Zanica. E ancora, i
sindaci o loro delegati: il sin-
novazione Tecnologica, la
dr.ssa Fiorenza Veronelli, consigliere comunale. Per l’Istituto
Bancario di Credito Coopera1
• Alla presenza di alcuni
membri del Consiglio direttivo
e del presidente del Circolo Ilva, dr. Guglielmo Santoro, il
tradizionale brindisi natalizio
con la distribuzione del panettone ai soci organizzato dal
presidente del Gruppo Seniores Gani Ilva Bagnoli, Michele
D’Angiolillo (v. foto 1).
• E inoltre… pellegrinaggio organizzato dal presidente della
sezione Gani del “Circolo Ilva
Bagnoli” (Na), Michele D’Angiolillo, e dai consiglieri, presso l’Abbazia di Montecassino.
Una foto (2) di gruppo non poteva mancare.
2
38
daco di Zanica, arch. Mario
Aceti, il vicesindaco di Zanica, dr. Graziano Vitali, il sindaco di Stezzano rappresentato dal dr. Giovanni Calabria.
Sono pervenuti inoltre messaggi augurali dal prefetto di
Bergamo, dr. Camillo Andreana, dal vescovo Diocesi di
Bergamo, mons. Francesco
Beschi, dall’assessore Servizi
Sociali del Comune di Bergamo, dr. Leonio Callioni.
Durante la cerimonia sono
stati premiati sei soci “over
80”: Riccardo Avogadri, Pompilio Belotti, Luigi De Angelis,
Eugenio Magni, Rosa Morini,
Giovanni Rota.
Il presidente del Gruppo Anla, Mario Ubbiali, ha ribadito
«che l’Associazione continuerà a svolgere sul territorio l’impegno nel difendere la cultura
del lavoro, a riscoprire la nostra storia e ad essere sempre
maestri nei confronti delle
nuove generazioni».
Sono state premiate due giovani studentesse, col “Premio
di Studio” per il diploma conseguito: Valentina Pievani e
Sara Previtali.
Molti sono poi i progetti che il
Gruppo Anla Schneider–Magrini vuole realizzare: in particolare il Museo Storico Permanente dell’Elettricità Bergamasca, e la raccolta e ricerca dei documenti per ricostruire la storia della Società Magrini.
Una foto (sopra) di gruppo
era d’obbligo.
Made in italy 39
25-01-2010
10:44
Pagina 39
L’ITALIA CHE LAVORA
MADE IN ITALY
A
che punto è la contraffazione del Made in Italy?
Alla fine dell’anno appena concluso si è tenuto a
Roma un convegno sulla tutela del
nostro prodotto che ha permesso di
verificare la situazione nel suo insieme, le strategie e le norme da adottare, al di là di quelle in corso. Sono
numerosi i settori della nostra produzione oggetto di contraffazione: in
testa alla classifica gli agroalimentari e l’abbigliamento, seguono i farmaceutici, i giocattoli, gli elettronici,
le automobili di lusso, gli orologi e
una sequela di altri articoli.
Impressionanti le cifre che riguardano il settore alimentare, per un valore
globale calcolato oltre 50 miliardi di
euro all’anno. Il cibo italiano fa gola
a tutto il mondo e scatena la fantasia
degli imitatori, inducendoli alla via
più breve per ottenerlo con minor costo e fatica, cioè copiandolo. Un danno economico per i nostri produttori
pari alla metà dell’esportazione italiana! Secondo le rilevazioni che
vengono effettuate periodicamente il
primato della pirateria in questo comparto spetta all’Australia e all’America. Negli Usa soltanto il 2 per cento
dei formaggi venduti come italiani
corrisponde ai latticini originali Made in Italy, inclusi il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. Per questo
motivo è nato di recente un Consorzio di tutela all’interno del Consorzio
del formaggio Parmigiano Reggiano,
che va ad aggiungersi alle altre identificazioni che già contrassegnano
questo manufatto caseario, come il
marchio Dop, denominazione di origine protetta, la placca di caseina sulla superficie, il territorio di stagionatura. Questo organismo si avvale di
una task force di “vigilantes” con
qualifica di agenti di pubblica sicurezza che vigilano sul nostro territorio per difendere il formaggio dalle
imitazioni tricolori. All’estero opera
un ispettore-consulente in ogni Paese. Quando l’operatore si imbatte in
un marchio tipo Parmesan, una pale-
di Nora Villa
DAL CIBO AGLI ABITI
TROPPE IMITAZIONI IN GIRO
Per questo si cerca di reagire con uno speciale decreto
se imitazione, vietato in tutti i Paesi
della UE, invia un esemplare al Consorzio che adirà ad una azione legale,
se necessario, per togliere il prodotto
dal mercato.
Per ciò che riguarda i farmaci, esiste
una legge del 1992 che stabilisce i
termini di riconoscimento del farmaco contraffatto e che ne prevede i diversi gradi: farmaco riprodotto in
tutti i suoi contenuti, farmaco riprodotto con componenti parziali, farmaco riprodotto con contenuti completamente diversi dall’originale.
Complesso quindi l’iter per stabilire
l’illegalità.
Per la moda, uno dei comparti più
contraffatti del nostro Paese, è in arrivo un nuovo sistema sanzionatorio
con multe sino a 250 mila euro, al di
là delle altre normative già adottate.
Si tratta del decreto 135, già approvato dal Governo, che ridisegna le
norme per proteggere i prodotti del
nostro Paese. Nasce su iniziativa di
un pool di componenti dell’Esecutivo, come Andrea Ronchi, ministro
delle Politiche Comunitarie, insieme
a Claudio Scaiola, titolare del dicastero dello Sviluppo Economico, e
39
Stefania Prestigiacomo, che regge
l’Ambiente. Il decreto riguarda tutte
le 480 mila imprese italiane manufatturiere che da anni chiedono una
linea chiara e di maggiore garanzia
per la tutela del loro prodotto. Il decreto stabilisce adesso che al vecchio
marchio “Made in Italy”, oggi non
più sufficiente, debba essere aggiunta la dizione “100 per cento italiano
o interamente italiano”. Non sarà un
problema di facile soluzione in
quanto è noto che alcune aziende tricolori hanno la direzione artisticocreativa in Italia, ma la produzione
viene realizzata altrove, spesso in un
Paese straniero dove la mano d’opera è sensibilmente meno costosa. Il
nuovo marchio tuttavia potrà essere
applicato solo alle aziende il cui disegno, progettazione, lavorazione,
confezionamento, siano realizzati
completamente sul territorio italiano.
Tutto in funzione della massima
tracciabilità e trasparenza, ma è sicuramente ancora lungo e faticoso il
cammino per stroncare l’instancabile
corsa alla contraffazione, specie per
il nostro Made in Italy, troppo ricco
■
di bellezza e creatività.
Intervista 40-41
26-01-2010
12:28
Pagina 40
STORIE
di Raffaello Uboldi
L
ei comincia con una
laurea in Scienze Forestali e Ambientali
all’Università di Padova, continua con un
dottorato in Ecologia Forestale a
Monaco di Baviera e a San Michele all’Adige. Oggi dirige il Vivaio
forestale di Monguelfo (provincia
di Bolzano), in alta Val Pusteria,
uno dei centri fra i più importanti
di tutta Italia per la riproduzione,
la conservazione, e la riforestazione della nostra flora. Ebbene… il
suo è un lavoro o una passione?
Sicuramente una passione, fra l’altro
per libera scelta. Si tratta ovviamente di un lavoro, ma anche di un lavoro che mi rende felice, che sollecita il
mio io più profondo.
Mi parli del vivaio che lei dirige.
Siamo tutte donne a lavorarci, e tutte
animate dalla stessa passione. Un atteggiamento dello spirito che ci fa dimenticare quanto questo lavoro possa
essere faticoso, in special modo per
una donna, ma anche per un uomo.
Che tipo di alberi riproducete?
Fondamentalmente larici, abete rosso, ontani, diciamo piante per il rimboschimento in alta quota.
Lei in questo gruppo di donne è
l’unica italiana. Come è stata accolta?
Al meglio. Tenga presente che nella
provincia di Bolzano convivono tre
gruppi linguistici, il tedesco, l’italiano
e il ladino. Il tedesco poi può essere
una sorta di dialetto che qui viene
chiamato “pusteriano”. Il tedesco lo
conoscevo bene, ora mi sto applicando alla parlata locale, magari con una
certa fatica, che però viene apprezzata.
Il vostro lavoro a cosa serve esattamente?
Come ho detto al rimboschimento, la
cui importanza ci viene ricordata, direi quasi giorno dopo giorno da avvenimenti drammatici di cronaca,
frane, smottamenti, riassestamento
di un territorio devastato e altro, dovuti a un terreno franoso che si porta
L’INTERVISTA
ERIKA DI MARINO
• Innamorata e studiosa degli alberi, dirige oggi
un importante vivaio di rimboschimento in Val Pusteria
• Sola italiana, ma accolta al meglio dai collaboratori
di etnia e lingua tedesca
• E la certezza che nella Penisola la natura
sia stata troppo violentata
via strade, case, causando inoltre vittime umane.
Insomma una situazione del territorio compromessa a dir poco… E
c’è coscienza, quantomeno una
sufficiente coscienza, di questo stato di cose?
Non direi, a rendersi conto di quanto il
territorio della Penisola sia stato violentato, sono ancora un numero ristretto di persone. Non c’è, almeno così mi
pare, una coscienza ecologica generale. In pochi si rendono davvero conto
che certi disastri sono il risultato di una
cattiva gestione dell’ambiente.
E il vostro lavoro può modificare
questo stato di cose?
40
Intervista 40-41
26-01-2010
14:10
Pagina 41
In questa pagina Erika di Marino in alcuni
momenti di lavoro con le sue collaboratrici
Nella misura in cui il nostro obbiettivo è il rimboschimento, ritengo di sì.
Ma occorre anche modificare la
mentalità delle persone, lavorare su
delle idee, raggiungere uno stato di
risposta collettiva, avere per la natura, e in primo luogo per le piante, un
approccio diverso, fatto soprattutto
di rispetto. Su questo c’è ancora
molto da lavorare.
Si può anche parlare di una responsabilità della politica?
Certamente sì, gli uomini che ci governano dovrebbero fare molto di
più per convincere il Paese ad avere
un maggior rispetto della natura. Invece può capitare che a fronte della
necessità di tagliare questa o quella
spesa i vivai vengano ridotti di numero, e questo è sbagliato.
La scuola?
Fa già molto, specie là dove ci siano
degli insegnanti che hanno maggiore
coscienza del fenomeno, ma non basta ancora. Nella mia opinione si deve fare di più e meglio. E’ quello che
le famiglie dovrebbero richiedere alla scuola.
Cosa è per lei un albero?
Una straordinaria forma di eleganza.
Un albero ha bisogno di due cose: sostanza sotto terra e bellezza fuori. Un
albero è una creatura concreta, spinta
da una forza interiore. Ha bisogno di
venti, di luce, di grilli, di formiche, e
di un triangolo di stelle verso cui puntare i suoi rami. La macchina che negli alberi spinge in alto i rami è fatta
di pura bellezza, perché solo un idea-
le di bellezza contraddice in natura la
forza di gravità.
C’è una scelta nel trapianto?
Di certo è una scelta condizionata
dallo spazio a disposizione come
dalle necessità del terreno. Non è che
ad un seme o ad una piantina si possa chiedere: è qui che vuoi crescere?
41
Pur sapendo che un albero sente la
configurazione del terreno, i bordi,
gli orizzonti nei quali crescere e prosperare. Cerchiamo comunque di
scegliere la collocazione migliore, e
di conseguenza più utile possibile,
Un albero parla?
Rispondo che qui devo stare attenta
a non farmi condizionare dall’amore
che gli porto. Ma a mio modo di vedere, sì. Un albero ascolta comete,
pianeti, ammassi, sciami. Sente le
tempeste del Sole, le cicale che gli
vengono addosso. A modo suo, naturalmente.
Un esempio?
Il fatto che se viene da un vivaio e
deve attecchire su un terreno sconosciuto è confuso come un ragazzino
al primo giorno di scuola.
E quanto conta per noi, per la razza umana, un albero?
Un fatto è incontestabile. Se gli si vive vicino la nostra salute migliora.
Di questo se ne sono accorti, e non
■
da ieri, psicologi e medici.
personaggi 42-43
26-01-2010
12:31
Pagina 42
STORIE
di Martine O. Belhadi
PERSONAGGI DEL PASSATO
P
ioniere delle missioni
cattoliche in Cina, Matteo Ricci nasce a Macerata il 6 ottobre 1552, e
muore a Pechino l’11
maggio del 1610, quattrocento anni
da oggi. Si calcola che i cattolici cinesi fossero solamente tre nel 1584,
quaranta nel 1586, ottanta nel 1589,
un centinaio nel 1596, e circa 2.500
alla scomparsa di Ricci, di cui 400
a Pechino. Tra di loro molti esponenti della nobiltà e della classe dirigente, fra questi Paolo Xu Guangqi, futuro cancelliere dell’impero
di Cina, e fondatore della comunità
cristiana di Shangai, oltre a non pochi parenti dell’imperatore. Oggi,
fra Shangai e Canton sono all’incirca quattro milioni, un numero ridotto, di certo, se paragonato al miliardo e mezzo di cinesi, ma pur
sempre una comunità di non poco
conto, capace di tenere contro venti e maree, persino durante il periodo, terribile e persecutorio, della rivoluzione cosiddetta culturale.
Gli anni dello scontro plateale fra
Mao Tze-tung e i suoi avversari nel
partito. Un indice fra i tanti della
qualità del seme gettato tanti anni
prima da un gesuita di nome Matteo Ricci, capace d’essere un uomo
di chiesa, e un propagandista della
fede, ma anche filosofo, matematico, astronomo, cosmografo, cultore
insomma di non poche scienze
esatte. Studi portati avanti a Roma
sotto la guida del padre Cristoforo
Claudio, il cui nome è legato alla
riforma del Calendario, da giuliano
a gregoriano. Era da tempo che i
gesuiti pensavano ad una qualche
forma di evangelizzazione, e di penetrazione del cristianesimo in Cina, un enorme Paese, lontano e poco conosciuto. Ricci appare essere
l’uomo adatto. Nel 1578 raggiunge
Goa, la colonia portoghese in India,
e quindi Macao sulla costa sud della Cina dove inizia gli studi della
lingua e delle istituzioni cinesi, incontrandovi un altro padre gesuita,
MATTEO RICCI
• Cercò di diffondere il cristianesimo
d’intesa con le migliori tradizioni cinesi
• Grande il successo conseguito da questo
vero “apostolo in Cina”
Michele Ruggeri.
Insieme raggiungono Zhaoqing, residenza del governatore del Guangdong, dove vengono accolti nel migliore dei modi, anche perché il loro
apostolato è dettato da grande prudenza, imperniato su due cardini
fondamentali: lo studio della letteratura e delle scienze matematiche, e
l’esercizio della carità cristiana. Ricci in particolare cerca i contatti con
letterati e mandarini, altresì dando
alle stampe un breve catechismo in
cinese che a lungo sarà il primo libro
stampato da stranieri in Cina, e un
mappamondo sempre nella lingua
del Celeste Impero. Non mancano
42
contro di loro assalti di plebaglia,
calunnie e citazioni in tribunale, tanto che i due vengono espulsi dalla
Cina pur ottenendo quasi subito il
permesso di ritornarvi, stavolta scegliendo come residenza la città di
Quijang, nel nord del Quangdong.
Ruggeri viene nel frattempo richiamato a Roma per organizzarvi una
ambasceria papale che rimarrà sulla
carta.
Matteo Ricci rimane a Quijang
adottando, per meglio inserirsi nell’universo cinese, le vesti e l’etichetta sociale dei letterati. Dal
Guangdong passa a Nanchino, da
qui a Nanchang per spingersi nel
personaggi 42-43
26-01-2010
12:32
Pagina 43
Sopra, una statua del Ricci a Pechino; a sin.,
viene consacrato sacerdote dell’arcivescovo
di Goa. Sotto, un francobollo e il
mappamondo da lui disegnato
1598 fino a Pechino dove arriva
con un viaggio avventuroso durato
oltre due mesi, scoprendo che a
causa della guerra cino-giapponese
gli stranieri sono malvisti. Ritorna
allora al sud con un viaggio in barca durato un mese. Le cose migliorano più avanti, ed ecco Ricci riapparire a Pechino nel 1601 riuscendo
a stabilirvisi definitivamente e persino ottenendo dall’imperatore il
diritto di aprire una chiesa. E’ a Pechino che dà alle stampe altre due
opere fondamentali, una dal titolo
“Genuina nozione di Dio”, inoltre
un “Trattato sull’amicizia” che ottiene molto successo, confermando
fra l’altro che gli occidentali non
sono quei “barbari” di cui si parla
in Cina con una punta di malcelato
disprezzo.
Molti i successi di Matteo Ricci. Il
che non lo mette al riparo da accuse e critiche dei suoi confratelli in
Italia e in India, per avere portato in
Cina un “cristianesimo non genuino”, creando così un misto di religione “cristiano-cinese”, una sintesi di “verità cristiane con le sentenze morali dei dotti cinesi, specialmente di Confucio”. In realtà la
predicazione del Ricci era soltanto
temperata da grande prudenza. Egli
aveva semplicemente compreso
che il suo compito preliminare era
quello di convincere i cinesi che
non era venuto per sconvolgere la
loro esistenza, né per cercarvi guadagni o la conquista di terre. Che
almeno in un primo momento era
opportuno cercare un sistema di
adattamento e di intesa metodicamente studiato, al fine di annunciare la Buona Novella senza incontrare ripulse e ostacoli di principio. In
questo consistette il merito principale e la gloria maggiore del missionario gesuita.
Egli amò i cinesi, la loro storia millenaria, ammirò sinceramente la lo43
ro civiltà. Della lingua che aveva
appreso alla perfezione si servì per
stringere in primo luogo rapporti
col mondo cinese e mettersi direttamente in contatto con la sua storia,
condizione indispensabile per guadagnarsi la stima e l’amicizia di letterati e mandarini, mostrando un
senso di profondo equilibrio nei riguardi dei cosiddetti “riti cinesi”,
come il culto degli antenati e la predicazione socialmente equilibratrice di Confucio, dichiarandoli compatibili con la pratica della religione cattolica. Cercando sempre, anche nelle parole dell’avversario,
quel briciolo di verità che vi era
racchiusa al fine di trovare un punto di intesa. In pratica attuando al
meglio il semplice e sublime programma dell’apostolo Paolo: “Mi
sono dato tutto a tutti”. E’ in questa
chiave che gli si può attribuire il titolo di “apostolo del cristianesimo
■
in Cina”.
storie di un'italia 44
25-01-2010
10:43
Pagina 44
STORIE
ITALIA
PERFUORI
BENE
VISTI DA
di Igor Uboldi
di Elena Grazini
CERAMICHE BELLISSIME
CON UN OCCHIO ALL’ANTICO
Le realizza la famiglia Fratantoni, rispolverando tecniche tradizionali
C
olori affascinanti, disegni che hanno il sapore
di un tempo antico, ma
sempre attuale. Appaiono così le realizzazioni della famiglia Fratantoni, attiva fin dagli anni ’30 nella produzione di ceramiche a Santo Stefano di Camastra,
in provincia di Messina, per opera
dei quattro fratelli Rosario, Edoardo, Pietro e Nino. In questa zona la
fabbricazione di mattonelle, piastrelle e rivestimenti risale al 1730.
«La caratteristica produzione di piastrelle è stata realizzata fino al 1940 in loco, dopo la guerra si perdette totalmente. Siamo stati noi a riprendere questa produzione artigianale che è la piastrella stefanese», racconta
Domenico Fratantoni, 53 anni, figlio di Nino, che insieme ai fratelli Filippo, Domenico e Marcello si occupa attualmente di portare avanti l’attività di famiglia.
«Subito dopo gli anni ‘80 ci siamo dedicati alla smaltatura della lava, addirittura avevamo anche un brevetto. Attualmente l’utilizzo di questa tecnica è pensato
per grandi tavoli, piani per cucine e bagni, lastre per
uso ornamentale e per l’arredo urbano».
Oggi l’attività dei Fratantoni - per contatti 0921331833, Via Nazionale 94, Santo Stefano di Calastra
(Me) - spazia dalla riproduzione e rielaborazione delle
antiche mattonelle, realizzate sia con tecniche tradizionali sia con tecniche innovative nel design e nei materiali adottati, alla produzione di ceramiche artistiche e
ornamentali di alto livello.
«La tradizione si sarebbe totalmente persa se non fosse stato per la nostra famiglia. Oggi ne cogliamo i frutti», spiega l’artigiano. «Le piastrelle sono fatte totalmente a mano e questo è il valore aggiunto del nostro
lavoro. Abbiamo una rete italiana e non solo. Lavoriamo molto con gli Stati Uniti, la Germania, ed in giro
per il mondo abbiamo riscosso un grande successo».
Il segreto di un lavoro che non ha tempo? Sicuramente
il fatto che questa famiglia è stata attenta a rielaborare
la tradizione dando un tocco di personalità ai propri
manufatti, riproponendo i motivi classici della ceramica siciliana. Le mattonelle maiolicate, prodotte secon-
do le antiche tecniche di lavorazione tipiche della cultura stefanese,
ripropongono i colori del passato:
verde ramina, giallo, blu cobalto,
rosso e manganese. La famiglia
Fratantoni è inoltre specializzata
nella vendita del cotto naturale, di
propria produzione, che viene realizzato a mano secondo usanza. Infatti, tradizione vuole che l’argilla
venga passata a mano in un telaio
di ferro facendo attenzione a lasciare la superficie del manufatto
compatta e irregolare al punto giusto.
«Tra i lavori di pregio c’è stato sicuramente il restauro
dei duomi di Monreale, Cefalù, Benevento ed il Castello di Milazzo», conclude Domenico Fratantoni. «Inoltre non posso sicuramente non menzionare anche le
tante e prestigiose ville siciliane che abbiamo riportato
all’antico splendore, tra cui la Favorita a Palermo». ■
44
scienza e tecnica 45
25-01-2010
10:42
Pagina 45
ATTUALITA’
VIAGGI
E TECNICA
LESCIENZA
PIAZZE DEL
MONDO
U
n’inondazione di proporzioni mai viste, la più
grande che abbia attraversato il nostro pianeta: è
questo il risultato di una ricerca compiuta da un gruppo di ricercatori spagnoli del Consiglio Superiore di Investigazione Scientifica (Csic) e
pubblicata di recente sulla rivista britannica “Nature”. Secondo questi ultimi tutto cominciò circa 5,6 milioni
di anni fa alla fine del Miocene,
quando un sollevamento tettonico
dell’attuale Stretto di Gibilterra, isolò il Mar Mediterraneo dagli Oceani
per circa 350.000 anni: la conseguenza è che il Mare Nostrum si essiccò quasi completamente per evaporazione in un periodo che gli
esperti definiscono come “crisi di salinità del Messiniano”.
La prova del prosciugamento del
Mediterraneo: alcune profonde gole
ai margini del fondo marino, scavate
dai principali fiumi che sfociavano
nel bacino. Queste gole, rimaste
esposte, originarono alcuni laghi salini, situati nelle zone più profonde
della conca. Poi, circa 5,33 milioni di
anni fa, le acque dell’Atlantico trovarono ancora un varco attraverso lo
Stretto di Gibilterra e il Mediterraneo fu nuovamente riempito in un
evento conosciuto come inondazione Zancleana o post-Messiniana: una
vera e propria alluvione di dimensioni catastrofiche.
«Il nostro lavoro dimostra che
quando le acque dell’Atlantico ritrovarono un passaggio attraverso
lo Stretto, probabilmente a causa
dello sprofondamento tettonico
(subsidenza tettonica n.d.r.) il dislivello fra i due mari, compreso fra i
1.500 e i 2.700 metri al di sotto dell’attuale livello del mare, scatenò la
più improvvisa e maggior alluvione
finora conosciuta nella storia della
Terra; lasciando un’erosione sul
fondo del mare di circa duecento
chilometri di longitudine (fra il
Golfo di Cadice e il Mare di Alboràn), circa otto di larghezza e 500
di Carlo Pieracci
SOTTO IL MEDITERRANEO
DALL’EUROPA ALL’AFRICA
E’ questo il progetto per un tunnel rivoluzionario
metri di profondità», ha spiegato
Daniel Garcia Castellanos, geologo
del Csic e primo firmatario dell’articolo pubblicato su “Nature”.
Oggi, secondo la nuova interpretazione, si ritiene che l’inondazione
non avvenne attraverso enormi cascate e quindi un notevole dislivello, ma probabilmente tramite un
piano inclinato, dal Golfo di Cadice al Mare di Alboràn (il tratto di
Mediterraneo compreso fra Spagna
e Marocco) sul quale le acque scorrevano gradualmente, ma a circa
cento chilometri l’ora.
«Si è calcolato», ha aggiunto il ricercatore spagnolo, «che il carico d’acqua arrivò ad essere circa 1.000 volte maggiore dell’attuale rio delle
Amazzoni e il livello del Mediterraneo si alzò al ritmo di dieci metri al
giorno nell’arco di soli due anni».
Finora alcune teorie ritenevano che il
Mediterraneo si fosse riempito in
non meno di alcune migliaia di anni.
«Speriamo che l’articolo pubblicato su “Nature”, prosegue Castellanos, «possa contribuire a pianificare le opere del tunnel per unire
l’Europa e l’Africa. Sarebbe questo
un bel modo di coronare il nostro
lavoro».
Va infatti ricordato che la ricerca
effettuata dall’equipe spagnola potrebbe offrire un ulteriore contributo alla prospezione preliminare, incominciata fin dagli anni Novanta,
per la realizzazione del tunnel fra
Spagna e Marocco. Il progetto di
un collegamento ferroviario Europa-Africa al di sotto dello Stretto di
Gibilterra, avrebbe trovato conferma nel marzo 2007, durante il vertice Zapatero-Jettou a Rabat.
E’ proprio studiando il sottosuolo
45
dello Stretto che i geologi hanno individuato un canale erosivo, ossia
uno strato di sedimenti sabbiosi e
meno solidi, legati alla grande
inondazione, attraverso il quale dovrebbe passare il tunnel.
Il progetto, finanziato anche dall’Unione Europea, prevede quaranta chilometri di doppio tunnel ferroviario per almeno quindici anni
di lavori, da Capo Malabata, non
lontano da Tangeri, a Punta Paloma, situata a una trentina di chilometri da Gibilterra. Il percorso si
svilupperà a profondità comprese
fra i 300 e i 600 metri e, secondo alcuni esperti, la sua realizzazione richiederà un impegno di gran lunga
maggiore rispetto a quello richiesto
per la costruzione del tunnel sotto
la Manica che dal 1994 unisce la
Francia con la Gran Bretagna.
Ciò a causa della profondità delle
acque dello Stretto di Gibilterra, la
grande pressione marina e l’impetuosità delle correnti ma, soprattutto, a causa di una maggiore complessità geologica rispetto al fondale della Manica.
L’idea di costruire un tunnel, già
accarezzata nel 1978 da re Hassan
II del Marocco e dal re Juan Carlos
di Spagna, che, dopo un accordo
promossero i primi studi di fattibilità, ha prevalso sul progetto di un
ponte per via della forza del vento,
della violenza delle correnti marine
e dell’intenso flusso di navi fra Mediterraneo e Atlantico; il che avrebbe richiesto la posa di mastodontici
supporti fino a 900 metri di profondità che tuttavia non avrebbero offerto garanzie di stabilità della
struttura contro le violente tempeste marine dello Stretto.
■
ventidalmondoviaggi 46-47
27-01-2010
16:20
Pagina 46
PROPOSTE RISERVA
GRANDI TOUR
AUSTRALIA EXPLORER
Partenza: 15 maggio 2010 - 19 giorni
Perth (la città più isolata della Terra); il deserto dei Pinnacoli nel Nambung National Park; Melbourne e
gli spettacolari scenari della Great Ocean Road fino ai “12 Apostoli”; Sidney (3 giorni nella più bella
città del mondo) con crociera nella baia dove capitan Cook gettò l’ancora della sua nave; Ayers Rock per
ammirare il famoso “Monolito” all’alba ed al tramonto; la barriera corallina; Cairns: i segreti della foresta pluviale più antica del mondo; il “Kuranda Scenic” in treno attraverso la foresta e le spettacolari
cascate fino al parco culturale Aborigeno di Tjapukai. Il tutto... dopo una sosta rilassante con visite a
Hong Kong ed il rientro in Italia dopo una altrettanto rilassante sosta a Bangkok
Quota di partecipazione da Roma/Milano – 20 partecipanti - € 5.720,00
Tasse aeroportuali (al 30-9-2009) € 560,00
Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia
MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah
oltre il medio e basso Atlante
Partenza: 12 maggio e 3 ottobre 2010 - 11 giorni
Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dune
scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la
porta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali –
attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e
Marrakech, la millenaria… infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida.
Quota di partecipazione da Roma
– minimo 30 partecipanti - € 1.560,00
Tasse aeroportuali (al 20-12 2009):
€ 110,00
A STORIA IN CROCIERA SUL OLGA LUNGO LA
Hotel 4 stelle - Pensione completa
- Accompagnatore dall’Italia
DA MOSCA A SAN PIETROBURGO
L
V
VIA DEGLI ZAR
…
11 giorni - partenze 12 luglio e 1 agosto 2010
da Milano, Roma e Venezia
La navigazione fluviale, il modo più bello e rilassante per esplorare la
Russia, dove il sistema di canali ha sempre svolto un’importante ruolo
nella vita sociale ed economica. Il sogno dello zar Pietro il Grande,
creare una via d’acqua navigabile che collegasse Mosca a San Pietroburgo, poté essere realizzato soltanto a distanza di tre secoli: scavando canali navigabili, creando bacini idrici, costruendo ben 18 chiuse lungo i 1400 chilometri che uniscono l’una all’altra le due città.
Maravilhosa paixão
BRASIL:
PASSIONE MERAVIGLIOSA
Partenza 4 novembre
2010 – 18 giorni
Alla scoperta delle diverse realtà
del Brasile: l’incanto di Rio de
Janeiro con la mitica Copacabana,
le scuole di samba e le favelas; la
languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e della Capoeira (antica danza con cui gli
schiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso
nel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formare
il Rio delle Amazzoni).
Quota di partecipazione da Milano: € 3.720,00 partenze da altre città su richiesta
Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00
Pensione completa – hotel e lodge 4 stelle - accompagnatore dall’Italia
Quote di partecipazione secondo la cabina richiesta
ventidalmondoviaggi 46-47
26-01-2010
8:08
Pagina 47
VATE AI SOCI ANLA
PER
INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA
STATI UNITI:
SEGRETERIA GENERALE ANLA
TEL.
06.86321128
scoprendo l’America, un viaggio lungo… un sogno
Partenza 24 settembre 2010 – 18 giorni
New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park; Lake Powell; la Riserva Indiana
Navajo nella Monument Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e il Grand
Canyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle della Morte con lo Zabriskie Point con le epiche musiche dei Pink Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e ... infine San Francisco (la città ribelle nata
durante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e del Movimento degli studenti di Barkeley)
Quote di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 4.950,00***
Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 15/01/2010) € 350,00
Hotel 4 stelle - Mezza pensione (colazione americana e cena) - Accompagnatore dall’Italia
SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMME
Partenza da Roma/Milano/Venezia: 2 ottobre 2010 - 14 giorni
Le vie percorse fra le “civiltà degli ulivi e delle palme” iniziano da Aleppo, deviano tra le armonie di San
Simeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Crac
dei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra le
gradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso.
Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle del
Giordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la suggestiva Jerash e l’unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura della
Città Vecchia e Betlemme, nella Chiesa della Natività.
Quota individuale di partecipazione
– 20 partecipanti: € 2.120,00
,
Tasse aeroportuali (al 20/01/2010)
- € 140,00
Hotel 4 stelle - Pensione completa
Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni
– Accompagnatore dall’Italia
La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza,
richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre - Penisola
Valdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago
Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio del
ESORI
Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine
ARGENTINA Terra del Fuoco
e pianeta Patagonia (cilena e argentina)
TURCHIA:
I T
DELL’ANATOLIA
9 giorni
da Roma/Milano/Venezia:
26 ottobre 2010
Quota di partecipazione da Roma/Milano
– 25 partecipanti - € 3.870,00
Tasse aeroportuali internazionali (al 20/01/2010) € 310,00 (*)
Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia
Istanbul, una città carica di storia e brulicante di vita, cerniera
tra Oriente e Occidente; Ankara, capitale politica del Paese; Cappadocia, dove la natura e gli uomini di
fede hanno creato un paesaggio unico al mondo; Konya, una delle prime sette città nate dopo il Diluvio
Universale; Pammukkale famosa per le sorgenti termali che si riversano in bianche gradinate di stalattite calcarea; Efeso, straordinario centro commerciale dell’antichità; Smirne (Izmir), testimone della
storia dai tempi di Omero fino ai giorni nostri
Quota di partecipazione da Roma/Venezia € 870,00 – da Milano € 890,00 Tasse aeroportuali
(al 20/01/2010) € 105,00
Hotel 4 stelle – Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia
sport nuara 48-49
25-01-2010
10:40
Pagina 48
ATTUALITA’
SPORT
di Ettore Nuara
N
on ha l’onore di una
copertina su qualche
rivista, né articoli di
tono, né approfondimenti di colore, che
tanto piacevano ad un giornalista come Gianni Brera, né riprese accurate
sulle televisioni nazionali con relative interviste ai suoi protagonisti, eppure è una disciplina sportiva accreditata dal Comitato Olimpico Internazionale nel 1986 come sport dilettantesco che potrebbe partecipare alle Olimpiadi (purtroppo non è ancora avvenuto). E’ uno sport, quello del
gioco delle bocce, che si svolge con
continuità nel corso dell’anno, ma
che rimane pur sempre uno sport in
sordina, quasi ignorato almeno in
Italia, laddove il popolo di tifosi “seduti” predilige il calcio, del quale si
può discettare tranquillamente, così
a ruota libera, anche se non si ha
una competenza specifica. Nonostante questo, alcuni termini
come “bocce ferme”, o “andare
a pallino”, o “presidente della
bocciofila del dopolavoro”, fanno
parte del lessico della gente comune,
che ne fa sfoggio anche nelle discussioni politiche e sindacali. Chi pensa
poi che sia un gioco per anziani,
quelli che corrono ai campi di una
bocciofila sia in terra battuta che rivestiti di un manto erboso, vincendo
una bicchierata con gli amici, dopo
aver accompagnato i nipotini a scuola, non sa che anche i giovani lo praticano diventando campioni.
Le origini del gioco delle bocce risalgono nell’era precristiana, il
7.000 a.C. a Catal Huyuk (Turchia). Il gioco della “battia”, che
vuol dire palla, fu poi legalizzato
alla fine del ‘600 da Carlo II d’Inghilterra per poi approdare con una
prova dimostrativa alle Olimpiadi
di Parigi del 1924. In Italia 2.500
società sono associate alla Fib (Federazione italiana Bocce), svolgono 11 mila gare all’anno con 120
mila atleti tesserati e 600 mila dilettanti. Esiste anche una nuova leva,
IL GIOCO DELLE BOCCE
Se ne parla poco. Ma solo in Italia lo praticano
oltre 700 mila persone
che sono gli oltre diecimila
under 18 che praticano questa specialità.
Il gioco delle bocce, articolato nelle
seguenti specialità agonistiche: petanque, raffa e volo si svolge tra
due giocatori o tra due squadre.
L’obiettivo è di avvicinare il più
possibile le proprie bocce al pallino, posto in qualsiasi parte del
campo. L’avversario, a sua volta,
cerca di avvicinare ancor più le
proprie bocce al pallino o di allontanare le bocce dell’avversario che
si trovano vicino al pallino o in
prossimità. Il campo di gioco può
essere di qualsiasi superficie; le linee sono tracciate con la “bacchetta” (usata per delineare linee e segni e per misurare i punti e valutare le distanze) e devono essere
chiaramente visibili e se necessario
ritracciate. La lunghezza massima
di un campo è di 27,5 metri; la minima di 24,5 metri. All’inizio della
48
partita si lancia il pallino e viene
sorteggiato chi lo lancia per primo.
In seguito toccherà alla squadra o al
giocatore che si è aggiudicato il
punto. Il pallino si tira stando dietro
la linea detta “piede di gioco”. E’
valido se si ferma nel “quadro” opposto lungo 5 metri. Se manca il
primo tentativo senza commettere
alcun fallo, la stessa squadra ha il
diritto di riprovare. Dopo due prove
infruttuose la squadra avversaria lo
piazza nel quadro a suo piacimento.
Dopo che il pallino è stato lanciato
tutti i giocatori devono restare dietro la linea detta “piede di gioco”.
Se un compagno di squadra è fuori
posizione il tiro viene annullato e la
squadra perde il diritto al secondo
tiro. L’avversario quindi piazzerà il
pallino. Se un avversario è fuori
posizione l’arbitro può assegnare
un lancio supplementare.
La squadra che lancia il pallino gioca la prima boccia. Vi sono tre tipi
sport nuara 48-49
25-01-2010
10:40
Pagina 49
In apertura, un’opera di Henri Matisse
“Giocatori di bocce” del 1908; sotto,
il logo della Fib (Federazione Italiana
Bocce)
di tiro. Puntata: è la boccia giocata
senza rincorsa e strisciata sul terreno con lo scopo di farla fermare il
più vicino possibile al pallino. Portata: è la boccia lanciata in aria che
dopo aver descritto una parabola va
a fermarsi il più vicino possibile al
pallino. Tiro: è una boccia giocata
con la rincorsa, lanciata in aria a
descrivere una parabola con lo scopo di colpire nell’atterraggio una
boccia o il pallino, spostandoli. Le
partite possono essere: 1 contro 1
(individuale) con tre o quattro bocce per giocatore; 2 contro 2 (coppie) con due o tre bocce per giocatore; 3 contro 3 (terne) con due
bocce per giocatore; 4 contro 4
(quadrette) con due bocce per giocatore. Quando tutte le bocce sono
giocate una squadra segna un punto
per ogni boccia più vicina al pallino della migliore boccia dell’avversario.
Vi è un arbitro, ovviamente, gradito
dai partecipanti. Se è assente, sempre
previo il gradimento dei partecipanti
alla gara, qualsiasi persona può farne
le veci. In caso di contestazioni nel
valutare il punto segnato, i contendenti si servono di una “bacchetta”
che misura i punti e valuta le distanze. Il pallino deve essere di legno,
non ferrato, non colorato o uniformemente colorato in bianco, deve
misurare da 3,5 a 3,7 cm di diametro.
Le bocce devono essere di metallo e
di materiale sintetico e non appesantite con ferro o piombo. Devono avere un diametro di 9-11 cm e pesare
da 0,7 a 1,3 kg. Colorate, fosforescenti, maculate come granito, a strisce, a macchie, metallizzate: così si
presentano oggi le bocce.
La produzione è tutta in un paesino
affacciato sul Po, che si chiama
Berra, tra Ravenna e Rovigo, con la
ditta “La Perla” di Andrea Vergella,
e un’altra fabbrica a due passi, la
Super Martel. Nonostante la crisi
ne sfornano di bocce, tra l’una e
l’altra fabbrica, ben 100 mila ciascuna che esportano in tutto il mon-
do, in Usa, Canada e Australia.
Fabbricare bocce da queste parti risale a sessant’anni fa quando i Vergella, rilevando un’impresa locale
di volanti per auto, cominciarono a
sperimentare una produzione di
bocce in materiale sintetico invece
che nel tradizionale legno.
Crisi o non crisi le bocce si vendono. Vi è stata una riduzione di prezzo, perché gli acquirenti sono anche
operai e pensionati, ma non è necessariamente un gioco proletario, se si
considera che undicimila tra tornei e
gare producono un indotto multimiliardario. E anche le attrezzature costano. Un set professionale di quattro bocce può arrivare a 180 euro,
più la manutenzione, nel senso che
le bocce, come le gomme di una
macchina, vanno ricalibrate ogni
tanto, come ci riferisce in
un articolo il giornalista
de “La Repubblica”
Michele Smargiassi.
Gli stessi giocatori
pretendono di avere
sempre delle ottime
bocce, quasi perfette
nella loro fabbricazione, senza difetti, di
peso costante, di evidente levigatezza, e questo ha un costo perché i
produttori usano macchine ad
alta tecnologia costruite in esemplari unici.
49
Anche altre nazioni hanno provato a
costruire le bocce, come la Cina, tanto per indicarne una, ma la patria di
questa “battia” ovvero palla, come
dicevamo, è a Berra, un paesino di
seimila anime affacciato sul Po.
A parte l’impegno nel praticare il
gioco delle bocce (Campionati italiani, Europei, Giochi del Mediterraneo) questo gioco è anche una risorsa sociale. Le migliaia di bocciofile
sparse in tutto il territorio italiano sono punti di aggregazione e di benessere, tanto che la Federazione italiana bocce è riconosciuta dallo Stato
come ente sociale. Lo giocano anche
i disabili in tornei regolari e così i
ciechi. Si gioca su piste sintetiche,
dove le bocce assumono una forte
velocità, ma si gioca anche su un
campo in terra battuta o sul
prato, pur se la sede
originaria, ultramillenaria, è la
■
strada.
sport tucci 50-51
26-01-2010
11:48
Pagina 50
ATTUALITA’
di Riccardo Tucci jr
SPORT
LA RIVINCITA DEGLI ITALIANI
IN INGHILTERRA
I
l Campionato più bello del
mondo parla sempre più italiano. Dagli allenatori, ai
giocatori, ai presidenti,
sembra che ormai la Premier League, la Lega più ricca tecnicamente ed economicamente
d’Europa, non possa fare a meno
dei “prodotti” nostrani.
Prodotti di prima scelta tra l’altro:
Roberto Mancini, Carlo Ancelotti,
Fabio Capello e Gianfranco Zola.
Quattro ex giocatori diventati allenatori che, accantonati troppo frettolosamente dal calcio italiano, stanno
andando alla conquista dell’Inghilterra. Un motivo ci sarà se tutto ciò
è accaduto, e per ora i risultati danno ragione sia alle Società che li
hanno ingaggiati sia a loro stessi,
bravi ad impattare subito bene con
le rispettive squadre.
Ma perché degli allenatori così di talento hanno preferito emigrare? Non
dimentichiamoci che Ancelotti, Capello e Mancini sono coloro che, negli ultimi anni, hanno vinto e dominato, a turno, il Campionato italiano.
E Ancelotti ha anche dominato,
spesso, l’Europa che conta.
La risposta è semplice: perché le
formazioni italiane più blasonate
hanno preferito cercare allenatori
stranieri o alle prime armi (nel tentativo di “emulare” Guardiola al Barcellona).
L’Inter, ad esempio, per arrivare al
vertice d’Europa, ha “cacciato” il
suo allenatore vincente degli ultimi
anni, puntando tutto su Mourinho,
allenatore straniero, forte di un passato da “campione”. Il Milan, invece, si è focalizzato su Leonardo, coach giovane e alla prima esperienza.
Proprio i due ex allenatori delle
squadre milanesi, ora, sono protagonisti nel Campionato inglese. Ancelotti al Chelsea e Mancini al Manchester City.
La Juventus ha tentato, anch’essa, la
linea del giovane allenatore fedele
alla maglia, con pessimi risultati,
rimpiangendo certamente il pre-calciopoli e l’allenatore degli ultimi
50
scudetti (quelli revocati), Fabio Capello, ora mister della Nazionale inglese che pare finalmente essere tornata alle antiche “glorie” che da
tempo agognava.
Il risultato è che ora Juventus, Milan
e Inter appaiono appannate e disperse: nessuna ha “convinto” nel girone
di Champions League, che ha, oltretutto, visto la “disfatta” della squadra torinese.
Al contrario, in Inghilterra si sta sviluppando il miglior calcio del “vecchio Continente” (con il Barcellona
come unico avversario in Europa).
E’ stata questa una scelta “azzeccata”? Cosa succederebbe se Mancini
riuscisse a portare il Manchester City nelle squadre che contano? E se
anche Ancelotti si ripetesse? E se
Capello riuscisse a riportare in Inghilterra la Coppa del Mondo? A noi
resterebbero solo le briciole. E sarebbe tutto merito di allenatori che
abbiamo deciso di allontanare.
Per ora l’andamento della Premier
sembra confermare queste preoccupazioni. Il Mancity, dopo essere stato affossato a centro classifica da
Mark Hughes, ha conosciuto un’im-
sport tucci 50-51
26-01-2010
11:49
Pagina 51
A des., Gianfranco Zola tecnico del West Ham United;
sotto, Carlo Ancelotti allenatore del Chelsea. Nella pagina
precedente, da sin. Roberto Mancini e Fabio Capello
rispettivamente mister del Manchester City
e della Nazionale Inglese
pennata che l’ha rilanciato addirittura per il titolo.
Il Chelsea di Ancelotti, da molti visto come “paesano” ed eterno secondo, ora guarda tutti dall’alto in
basso. I “signori” della Premier
League, dall’eterno Ferguson a
Wenger e Benitez, per ora si devono
inchinare alla sua saggezza tattica.
L’avventura più importante e rischiosa è sicuramente quella di Fabio Capello, chiamato a dirigere la
Nazionale inglese per riportarla al
trionfo mondiale dopo più di 40
anni. Un incarico difficile, ma proprio per questo affascinante. Per
ora parlano i risultati positivi, con
un girone di qualificazione stravinto ed un gioco che sancisce l’unione di due componenti fondamentali: la foga inglese e la tattica italiana. Anche per lui il vero esame deve ancora arrivare, ma ci sono tutte
le premesse per credere nel successo in Sudafrica.
L’unico che per ora stenta un pochino, dopo gli ottimi risultati dello
scorso Campionato, è Gianfranco
Zola, tecnico del West Ham. La
squadra londinese è alle soglie della
zona retrocessione, nonostante l’ottimo Campionato dell’ex livornese
Diamanti, ma è anche sommersa dai
debiti e in cerca di compratore.
Quattro sono le offerte finora presentate al club, una delle quali avanzata
da Massimo Cellino, già presidente
del Cagliari. L’impresa è dura, anche perché Cellino ha dovuto incassare il tipico benvenuto dei tabloid
inglesi. Il “Sun”, in particolare, ha
commentato con un titolo non proprio in punta di penna (“Un imbroglione carcerato mette gli occhi sugli
Hammers”). E un pezzo di accompagnamento che evidenzia come il
“controverso milionario abbia sulle
spalle due condanne per truffa sospese con la condizionale” e che “queste
sentenze quasi sicuramente impediranno che risponda ai requisiti richiesti dalla Premier League, che ha
regole rigidissime in materia”. Inoltre anche i tifosi del Cagliari hanno
storto la bocca invitando il loro presidente ad investire sulla loro squadra piuttosto che su progetti stranieri.
Rimane il fatto che se l’imprenditore
riuscisse ad ottenerne la proprietà sarebbe il primo italiano ad acquistare
un club della Premier League.
Ce ne sarebbe in realtà un altro di
presidente italiano in Inghilterra, ma
possiede una squadra di Champion51
ship (la serie B britannica) e non se
la passa bene. Si tratta come avrete
capito di Flavio Briatore. Il suo
Queens Park Rangers infatti continua a volare basso e ha cambiato recentemente il settimo allenatore della sua gestione. A questo punto chissà se l’ex team manager della Renault si adeguerà anche lui alla “tendenza italiana” e chiamerà a breve
un allenatore del nostro massimo
Campionato rimasto senza contratto.
Perché diciamocelo, la preparazione
tattica dei nostri allenatori è sicuramente maggiore rispetto a quella dei
tecnici inglesi.
Il calcio in Inghilterra è davanti all’Italia per tante ragioni: la storia, la
cultura sportiva, le strutture, forse
anche la passione, ma non per lo
studio, non per l’applicazione di
un’idea al gioco. Sarebbe bello avere una controprova, una piccola ondata di tecnici inglesi nel nostro calcio, ma è già difficile immaginarlo.
Anzi, è già difficile per la Premier
League poter contare su allenatori
fatti in casa. Delle prime 7 squadre,
solo una, il Tottenham, ha un tecnico
inglese. Se, fra qualche anno, diremo che il calcio della Premier si è
evoluto, dovremo farlo partendo da
■
Coverciano.
cultura 52-54
27-01-2010
16:21
Pagina 52
ATTUALITA’
di Dedy Ferrari Clerici
CULTURA
C
aravaggio non dipinse
molto in vita sua. Perché la vita prese spesso
il sopravvento sull’arte.
E nonostante ciò, nel
corso dei secoli sono state attribuite a
Michelangelo Merisi molte opere.
Per alcuni troppe, per altri semplicemente dubbie.
La mostra alle Scuderie del Quirinale
vuole offrire al pubblico solo e soltanto la produzione certa, la summa
indiscutibile del Maestro. Una carrellata di quadri straordinari, perché
straordinaria è la tecnica, la visione e
l’innovazione di Caravaggio nell’arte
che ne hanno fatto un pittore unico,
perché nessuno prima e dopo di lui
ha saputo “dare luce al buio”.
L’esposizione è sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica
Italiana, organizzata dall’Azienda
Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre,
in collaborazione con il ministero per i Beni e le Attività
Culturali, e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma, con il supporto di Cariparma.
L’intera carriera artistica di Caravaggio viene adesso
rappresentata lungo i due piani espositivi delle Scuderie in un percorso non strettamente cronologico, ma teso ad esaltare il confronto tra tematiche e soggetti
uguali. Così accanto a Ragazzo con il canestro di frutta, una delle più importanti opere giovanili, si vede il
Bacco degli Uffizi, dove Caravaggio dipinse un’altra
eccelsa natura morta, due opere che mai sono state
messe prima a confronto diretto.
Questo confronto diretto tra soggetti caravaggeschi vuole essere il “fil rouge” della mostra. E quindi, ancora in
ambito sacro, si vedono messe a confronto alcune delle
grandi pale d’altare romane e altre del periodo siciliano,
tra cui il Seppellimento di Santa Lucia, quasi dipinta in
articulo mortis, e che rappresenta il punto estremo della
tragica parabola esistenziale del Merisi.
E poi accanto a opere conosciutissime e ben visibili – come le due versioni della Cena in Emmaus, rispettivamente dalla National Gallery di Londra e dalla Pinacoteca di
Brera, o ancora i Musici dal Metropolitan Museum di
New York con il Suonatore di liuto dall’Ermitage e
l’Amore vincitore dalla Gemaldegalerie di Berlino o le
tre versioni del San Giovanni Battista, rispettivamente
dai Musei Capitolini e dalla Galleria Corsini di Roma, e
dal Nelson-Atkins Museum di Kansas City – ci sono altre opere più rare e di difficoltosa visione, perché raramente concesse per mostre a carattere temporaneo, come
Scuderie del Quirinale –
Roma, Via XXIV Maggio 16,
dal 18 febbraio al 13 giugno
“Fanciullo col
cesto di frutta”
di Caravaggio.
Nella pagina
seguente,
“Il giovane
matematico”
di Bortoloni
TUTTO CARAVAGGIO
la Deposizione dai Musei Vaticani, l’Annunciazione dal
Museo di Nancy, restaurata per l’occasione in un progetto congiunto Italia-Francia o anche l’Incoronazione di
Spine dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Una carrellata composta unicamente di capolavori assoluti e storicamente accreditati come autografi del Caravaggio e mai visti assieme, riuniti alle Scuderie del Quirinale, per celebrare il quattrocentesimo anniversario della morte di Michelangelo Merisi.
Ma anche Roma come sede ideale della antologica quasi
completa delle opere di Caravaggio: le opere scelte per la
mostra, infatti, provengono quasi tutte da musei fuori città, per permettere poi al pubblico di ammirare, oltre che
alle Scuderie, le opere “in situ”, nelle varie chiese per le
quali furono commissionate, radunando a Roma la quasi
totalità della produzione artistica del Caravaggio ed i percorsi caravaggeschi.
Dal punto di vista degli studi scientifici, l’esposizione
(ideata da Claudio Strinati), con i curatori Rossella Vodret, soprintendente speciale per il Polo Museale Romano, e Francesco Buranelli, intende fare il punto sulla
messe di scritti filologici, documentari e tecnico-scientifici degli ultimi vent’anni.
Il catalogo, edito da Skira, nasce quindi dal confronto
con gli studiosi del Caravaggio e con i membri del Comitato Nazionale per le celebrazioni caravaggesche – ricordiamo che il 2010 è anno del quarto centenario della
morte di Michelangelo Merisi – presieduto da Maurizio
Calvesi. Al suo interno si troveranno le schede dettagliate di ogni opera esposta, ciascuna a cura di un eminente
■
studioso, e con il respiro ampio del saggio.
52
cultura 52-54
25-01-2010
10:35
Pagina 53
ATTUALITA’
LE GRANDI MOSTRE
di Wolfy Ferrero
CAPOLAVORI SEGRETI
DEL ‘700 VENETO
on l’ennesima riproposizione di
un momento meraviglioso della
storia dell’arte, ma un’operazione critica che “riabilita” dopo due secoli un
artista – e si tratta di un grande artista
– che sino al 1950 era praticamente
ignoto, mettendolo a confronto con i
Titani del suo tempo. Dal 1950 ad oggi, studi, scoperte documentali, revisioni critiche hanno consentito di dare
finalmente corpo all’artista di origini
rodigine e attivo in tutta l’Italia settentrionale ascrivendogli opere che erano
state erroneamente annesse a pittori di
più illustre nome. Ne è emerso con
Bortoloni un personaggio straordinario, affrescatore per i grandi casati veneziani, lombardi e piemontesi, pittore
bizzarro ed innovativo. Un artista che
trova in un santuario piemontese il suo
“trionfo”: un affresco esteso su 5.500
metri quadri, a ricoprire la cupola ellittica più grande al mondo, a maggior
gloria della Vergine e dei Savoia.
Intorno e in contemporanea alla mostra
“Bortoloni, Piazzetta, Tiepolo. Il ‘700
Veneto”, allestita a Palazzo Roverella,
Rovigo (fino al 13 giugno) propone altre tre mostre di rilievo: nello stesso
Palazzo Roverella una mostra dossier
sui Pietro Ricchi, nell’imponente monastero olivetano di Rovigo, oggi Museo dei Grandi Fiumi, una preziosa
mostra di un centinaio di opere (mai
viste e mai più visibili) appartenenti alle famiglie aderenti all’Associazione
Dimore Storiche del Veneto che, per
l’occasione, le hanno staccate dalle pareti di casa. Titolo dell’esposizione:
“100 Capolavori segreti. Opere dalle
Dimore Storiche del Veneto”.
Nella magnifica Villa Badoer, capolavoro del Palladio a Fratta Polesine, si
potrà poi vedere “Il ‘700 da tavola in
casa del Palladio”. E tutto intorno una
città, Rovigo, ed il “Territorio tra i due
fiumi”, che in ogni stagione sanno offrire emozioni diverse, sempre fortissime, nel silenzio delle campagne e nello scorrere di acque. Un territorio ancora tutto da scoprire.
N
IL LIBRO DEL MESE
S
celto da Esperienza per i suoi lettori: “La briscola in cinque”, di Marco Malvolti, Ed. Sellerio, pagg. 164, 10 euro.
La rivalsa dei pensionati. Da un cassonetto dell’immondizia in un parcheggio
periferico, sporge il cadavere di una ragazza giovanissima. Siamo in un paese
della costa intorno a Livorno, l’immaginaria Pineta, diventata località balneare
di moda a tutti gli effetti, e quindi la Pro Loco sta inesorabilmente estinguendo
le categorie dei vecchietti rivoltandogli contro l’architettura del paese: dove
c’era il bar con le bocce hanno messo un discopub, in pineta al posto del parco
giochi per i nipoti si è materializzata una palestra da body-building all’aperto,
e non si trova più una panchina, solo rastrelliere per le moto. L’omicidio ha
l’ovvio aspetto di un brutto affare tra droga e sesso, anche a causa della licenziosa condotta che teneva la vittima, viziata figlia di buona famiglia. E i sospetti cadono su due amici della ragazzina nel giro delle discoteche. Ma caso vuole che, per amor di maldicenza e per ammazzare il tempo, sul delitto cominci a
chiacchierare, discutere, contendere, litigare e infine indagare il gruppo dei vecchietti del BarLume e il suo barista. In realtà è quest’ultimo il vero e svogliato
investigatore. I pensionati fanno da apparato all’indagine, la discutono, la spogliano, la raffinano, passandola a un comico setaccio di irriverenze. Sicché, sotto all’intrigo giallo, spunta la vita di una provincia ricca, civile, dai modi spicci e dallo spirito iperbolico, che sopravvive testarda alla devastazione del consumismo turistico modellato dalla televisione. Un giallo in toscanaccio.
L’Autore è nato a Pisa, dove vive, nel 1974. Attualmente ha un assegno di ricerca presso il Dipartimento di Chimica Bioorganica dell’Università. “La briscola in cinque” è il suo primo romanzo.
(a cura di Riccardo Tucci jr)
I L G R A N D E G I O C O Forme d’arte in Italia
T
re grandi mostre (dal 24 febbraio al 9 maggio) per descrivere e interpretare quarant’anni di storia italiana. Avendo nell’arte il punto focale, inserendo però le espressioni artistiche nel contesto culturale, sociale, economico, di decenni rivelatisi cruciali
per l’Italia: quelli dal 1947 al 1989, dall’immediato dopoguerra alla caduta del muro di
Berlino. Sono stati gli anni della ricostruzione dopo una guerra tra le più devastanti, ma
anche del celebrato “miracolo italiano”, gli anni della contestazione e del terrorismo, gli
anni complessi della Guerra fredda. Anni comunque fondamentali anche per capire ciò
che è l’Italia di oggi, nell’economia, nella politica e, a suo modo, anche nell’arte.
Per la prima volta in modo organico una grande mostra cerca di fare il punto su quel
periodo magmatico, contraddittorio e vivo come pochi, tentando fra l’altro di verificare come nel corso di quei quarant’anni l’arte abbia influenzato la società.
Emblematico il titolo della rassegna: “Il
Grande Gioco. Forme d’arte in Italia
1947-1989”, dove il “grande gioco” evoca
ruoli, richiama esperienze, suggerisce relazioni, ma soprattutto intende sottolineare come il divenire della storia e dell’arte
non possa essere affrontata per comparti,
ma debba essere letto nelle interazioni e
nelle rispettive e reciproche influenze.
La mostra si articola sui tre spazi espositivi secondo una successione temporale
che affida al Museo d’arte contemporanea di Lissone gli anni dell’immediato
dopoguerra fino al 1958, alla Rotonda
di via Besana di Milano il periodo
1959-1972 e alla GAMeC di Bergamo
gli anni più recenti, dal 1973 al 1989.
53
cultura 52-54
25-01-2010
10:36
Pagina 54
CONCORSO REGIONALE “UNA POESIA PER LA VITA”
Decima Edizione-2010 (con il patrocinio della Regione Toscana)
1) Al premio sono ammessi tutti i poeti con un massimo di tre liriche inedite.
2) Le liriche, non superiori a 30 versi,
dovranno pervenire entro il 31 marzo
2010 in quattro copie dattiloscritte di
cui solo una, firmata, dovrà recare le
generalità, l’indirizzo ed il recapito telefonico dell’autore.
3) Le opere partecipanti dovranno essere inviate al seguente indirizzo: Anla
– Consiglio Regionale Toscana, Via
dei Neri 27, 50122 Firenze.
4) A parziale rimborso delle spese organizzative è richiesto un contributo di
euro 20,00 che dovrà essere allegato
alle poesie.
5) I testi non saranno restituiti.
6) La Giuria è composta da esponenti
del mondo culturale fiorentino. Il giudizio della Giuria è insindacabile.
7) La cerimonia di premiazione dei finalisti del Concorso è prevista nel mese di maggio 2010.
8) Al fine di offrire una panoramica
delle poesie presentate, in occasione
della cerimonia di premiazione sarà
data lettura delle liriche segnalate dalla
Giuria. I premi dovranno essere ritirati
dai vincitori, o loro delegati, nel corso
della premiazione.
9) Il trattamento dei dati personali che
riguardano i concorrenti è svolto nel
pieno rispetto della legge 675/96.
10) Non è prevista la pubblicazione di
alcuna raccolta delle opere partecipanti.
I PRERAFFAELLITI
E IL SOGNO ITALIANO
I
l progetto di mostra dedicato a I Preraffaelliti e il sogno italiano. Da
Beato Angelico a Perugino, da Rossetti a Burne-Jones curato da Colin Harrison, Christopher Newall, Claudio Spadoni e promosso dal Comune di Ravenna, dall’Assessorato alla Cultura,
dal Museo d’Arte della città e dall’Ashmolean Museum di Oxford con il
“ F U T U R I S T I C H E R I E ” F R A T R I E S T E , R O M A E P R A GA
P
resso il Civico Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna, la mostra Giorgio
Carmelich. Futuristicherie. Viaggi d’arte fra Trieste, Roma e Praga, aperta sino
al 5 aprile.
La celebrazione di Giorgio Carmelich (1907-1929), genio prematuramente scomparso all’età di ventidue anni, si situa a cavallo tra il 2009, anno del centenario del manifesto futurista di Marinetti, e il 2010, anno in cui, il 12 gennaio, si è festeggiato il
centenario dalla prima e memorabile serata futurista al Politeama Rossetti di Trieste.
L’avventura artistica di Carmelich parte, infatti, dall’iniziale infatuazione per il futurismo, per poi attraversare le suggestioni provenienti dall’avanguardia, non solo italiana, ma anche europea. Il giovane Carmelich si abbevera febbrilmente ad ogni fonte da cui possa trarre stimoli per la sua produzione artistico-editoriale: legge con avidità tutte le nuove pubblicazioni sull’arte contemporanea, interessandosi specialmente all’avanguardia e alla scenografia russa, frequenta assiduamente cinema e teatri e
viaggia da una città all’altra, stringendo numerosi e importanti contatti, tra cui fondamentali, sul versante italiano, sono gli incontri con i futuristi italiani, in primis Enrico Prampolini e Fortunato Depero, che influenzano in maniera netta il suo fare artistico. Successivamente entra in contatto con il mondo dell’avanguardia ceca, attraverso Artus Cernik, direttore della rivista Pásmo di Brno, e Karel Teige, che conosce
a Praga nel 1929.
(Elena Grazini)
54
“Beatrice ad un ricevimento di nozze nega
il suo saluto a Dante” di D.G. Rossetti
sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, in programma
nelle sale del Mar dal 28 febbraio al 6
giugno, e dal 15 settembre al 5 dicembre presso l’Ashmolean Museum di
Oxford, intende indagare il ruolo artistico e culturale dell’Italia per il movimento chiamato “Preraffaellismo”. Si
tratta per altro della prima mostra organizzata in Italia sul movimento nel suo
complesso.
Nato in Inghilterra nella metà del XIX secolo si impose come risposta all’accademismo ufficiale, per il recupero di un’arte
spontanea e ispirata alla natura, identificata con l’arte dei pittori del passato prima
di Raffaello, come indica il nome.
Tra i membri fondatori ci fu Dante
Gabriel Rossetti: figlio di un esule
italiano, trovò una delle sue principali fonti di ispirazione negli scritti di
Dante, e realizzò una magnifica serie
di acquerelli e dipinti ad illustrare alcuni episodi chiave della Divina
Commedia. Anche Burne-Jones realizzò opere tratte da soggetti legati alla letteratura italiana.
Se inizialmente l’arte dei Preraffaelliti fu
ispirata all’esempio dell’arte italiana,
con riferimento al periodo medievale e
pre-rinascimentale, a partire dagli ultimi
anni dell’800 l’attenzione si volse anche
ai dipinti del sedicesimo secolo e in particolare a quelli veneziani. Dipinti come
Dolce Far Niente di Hunt, sono inimmaginabili senza l’esempio del Manierismo, mentre Monna Vanna di Rossetti è
disegnata sull’idioma dei dipinti veneziani a sfondo erotico.
Alla fine il Preraffaellitismo mutò in
quello che è comunemente chiamato
Movimento Estetico.
La mostra seguirà dunque questi due
temi principali: l’interesse da parte dei
Preraffaelliti per la letteratura e l’arte
italiane, con l’esposizione di importanti capolavori di Beato Angelico, Perugino e altri, e la loro rappresentazione
del paesaggio italiano.
Saranno anche rappresentati lavori di
Scuola Etrusca, di pittori che seguirono
e furono ispirati dal pittore e patriota
italiano Giovanni Costa.
esperienza famiglia 55
25-01-2010
10:31
Pagina 55
Esperienza
famiglia
In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine,
vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli
LA LAVANDA
IL PELTRO
Si coltiva facilmente anche sul balcone, in grandi vasi al sole. I fiori si
raccolgono nel periodo giugno-luglio, quando sono aperti.
Essiccati e messi in sacchetti di cotone leggero profumano la biancheria
per anni.
Nella medicina naturale è un ottimo
antistress, ha effetti sedativi contro il
mal di testa e vince l’insonnia.
Se avete disturbi digestivi provate un
infuso con un cucchiaio di fiori di lavanda in una tazza di acqua bollente
per un quarto d’ora. Bevuto due o tre
volte al giorno allevierà il disturbo.
Gli oggetti di peltro si possono lavare semplicemente con acqua e sapone. Ricordate di usare una spazzola
morbida per non graffiare la superficie degli oggetti. Dopo averli sciacquati e asciugati, strofinateli con un
panno sottile, rimarranno puliti più a
lungo.
RISCIACQUO
PER CAPELLI BIONDI
L’ARGENTERIA
INDUMENTI INGIALLITI
Potete lavare la vostra argenteria con
l’acqua di cottura delle patate (usatela fredda e ben filtrata) a cui avrete
unito un cucchiaino di aceto.
Ricordate che i capi bianchi tendono
ad ingiallirsi se lavati troppo a lungo
e con acqua troppo calda mentre le
fibre naturali possono restringersi.
La camomilla, la calendula e il limone esaltano la lucentezza dei capelli
biondi. Portate ad ebollizione tre
cucchiai di camomilla essiccata, e tre
di calendula essiccata. Spegnete il
fuoco e lasciate raffreddare, quindi
filtrate il preparato in un contenitore
e unite un cucchiaio di limone. Agitate e poi versate questo infuso sui
capelli sciacquandoli bene.
IL BICARBONATO
Il bicarbonato si sa, è un ottimo anti-odori. Deterge e disinfetta le superfici,
ma non è nocivo per l’ambiente e la nostra salute.
Si può usare al posto dell’ammorbidente: un bel cucchiaio nella vaschetta del
detersivo rende i panni morbidi e disinfetta; attenzione, non va mai usato con
la lana e la seta.
Si può usare al posto di un normale collutorio: provate a scioglierne un cucchiaino in un bicchiere di acqua, risciacquatevi e avrete un alito fresco.
Si può usare con l’argenteria formando una pasta di acqua e bicarbonato (3
parti di polvere, 1 di acqua) e applicandola direttamente sulla superficie da
pulire. Lo stesso impasto si può utilizzare per togliere le macchie di tè o caffé sulle tazze di porcellana sfregando direttamente con le mani.
Per avere un bollito tenerissimo basta aggiungere mezzo cucchiaio di bicarbonato ogni litro di acqua a inizio cottura.
Il bicarbonato allungato con acqua e passato con una spugnetta morbida rende le foglie lucide.
55
medicina 56
26-01-2010
12:33
Pagina 56
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Roberto Pellicciari
L
a stipsi è un fenomeno
abbastanza comune visto
che almeno il 10 per cento della popolazione dei
Paesi industrializzati ne è affetta.
Colpisce maggiormente le donne e
la prevalenza tende ad aumentare
con l’avanzare dell’età. Il termine
stipsi deriva dal greco e significa
“stretto” ed indica un alvo con una
frequenza inferiroe a tre volte alla
settimana. Le cause si identificano
in alterazioni funzionali dell’apparato digerente caratterizzate da un
rallentamento del transito intestinale e/o da una incoordinazione dell’apparato ano-rettale. Ma attenzione, perché esistono stipsi di origine
secondaria a patologie sia sistemiche (esempio diabete, ipotiroidismo) che del tubo digerente (esempio tumori, diverticoli, malattie infiammatorie croniche) e della regione ano-rettale (esempio emorroidi, fistole, ragadi). Pertanto, soprattutto nei casi di stipsi di nuova
insorgenza, è sempre necessario
parlarne con il proprio medico di fiducia il quale potrà eventualmente
prescrivere gli esami necessari ad
escludere patologie ben più serie
(esplorazione rettale, esami del
sangue, radiografie con contrasto
del tubo digerente, colonscopia).
MEDICINA
LA STIPSI
La terapia si basa anzitutto
sulla correzione
dello stile di vita
Anche l’uso di alcuni farmaci
(esempio antispastici, antidepressivi, antiepilettici, antiparkinsoniani,
antiipertensivi della classe dei beta
bloccanti e calcio antagonisti) possono dare stipsi e paradossalmente
anche un uso eccessivo e prolungato di lassativi! Lo stile di vita può
influenzare la stipsi. Infatti, una alimentazione scorretta può generare
un’alterazione della flora batterica
che a sua volta favorisce la stipsi;
così come una dieta povera di fibre
ed accompagnata da una scarsa introduzione di liquidi. Anche la sedentarietà e lo stress giocano un
ruolo importante. Le attività quotidiane sono spesso accompagnate
da una serie di sintomi fastidiosi
come i dolori colici addominali e la
sensazione di gonfiore; il cardiopalmo, la cefalea, l’insonnia, l’alitosi, la flatulenza e la perdita di appetito con difficoltà a digerire.
Tutti sintomi che influiscono significativamente sulla qualità di vita.
La stipsi si può complicare con la
56
formazione di emorroidi o di un fecaloma (con rischio di occlusione
intestinale). La terapia si basa innanzitutto sulla correzione dello
stile di vita. Bisogna assumere i pasti ad intervalli regolari ed arricchire la dieta con frutta (esempio kiwi,
prugne), assumendone anche la
buccia, e verdura (esempio fagiolini, zucchine, spinaci), sia cruda che
cotta. Questi alimenti devono essere aggiunti gradualmente nella dieta. Inoltre, bisogna privilegiare
l’uso di pane, pasta e cereali integrali. E’ consigliato assumere crusca, orzo e yogurt ed evitare alimenti astringenti come: limoni, riso, banane e the. Aumentare l’introito di liquidi, anche lontano dai
pasti; volendo si può bere un bicchiere di acqua tiepida appena alzati e, ogni tanto, assumere un cucchiaio di olio d’oliva la sera prima
di coricarsi. Infine, è sempre importante svolgere una regolare attività fisica e cercare di valutare e
contenere lo stress. I fermenti lattici ed i clisteri possono essere utili.
Esistono anche dei programmi di
fisiokinesiterapia specifici.
In caso di inefficacia si può ricorrere all’uso di lassativi per via orale.
Ve ne sono parecchi tipi in commercio che si differenziano per tipo
di sostanza (fibre, oli, sali, zuccheri, semi e piante, farmacomolecole), meccanismo di azione (lubrificanti, osmotici, stimolanti). I lassativi però, ad eccezione di quelli a
base di fibre, non possono essere
usati per lunghi periodi! Per questo
bisogna sempre consultare il medico che deve valutare il paziente e,
una volta escluse cause secondarie
di stipsi ed in assenza di risultati
dopo le cure e gli accorgimenti prescritti, può decidere di avviare il
paziente ad una serie di indagini
specialistiche con esami molto particolari, come lo studio radiografico dei tempi di transito intestinale,
la manometria ano-rettale e la cine■
defecografia.
condominio 57
26-01-2010
12:34
Pagina 57
ESPERIENZA FAMIGLIA
POSTA CONDOMINIALE
di Terenzio Grazini
SPESE CONDOMINIALI E NUOVE TABELLE
Nell’anno 2000 (duemila), alcuni condomini del condominio in cui vivo da 1982, mi hanno convenuto in
giudizio per ottenere nuove tabelle millesimali perché
quelle in vigore erano, a loro avviso, non conformi alla reale situazione del fabbricato. Sempre a loro avviso, dette tabelle, oltre ad essere sbagliate fin dall’inizio, andavano variate anche perché a seguito di lavori
da me e da altri condomini eseguiti nelle varie proprietà si erano significativamente modificati i rapporti di
valore tra le varie unità immobiliari del condominio.
Gli attori non avevano comunque indicato nella domanda alcuna decorrenza delle nuove tabelle.
Lo scorso 13 ottobre il Tribunale di Verona, accogliendo il ricorso, ha determinato le nuove tabelle che
sono conformi alla richiesta degli attori. In particolare poi il Tribunale ha stabilito che le nuove tabelle ab-
L
a sentenza del tribunale prevale sulle delibere condominiali, per cui
l’amministratore del condominio è tenuto a rifare i
conteggi uniformandosi
alla decisione del giudice;
vi è però da verificare se
l’approvazione dei consuntivi, intervenuta prima
della notifica della sentenza, determina l’impossibilità di darvi esecuzione,
cioè se il consenso dato, in
base al quale sono state ripartite le spese, significhi
acquiescenza di fatto alle
vecchie tabelle. Questo
non vale certamente per
chi:
a) non era presente all’assemblea;
b) ha votato contro;
c) ha votato a favore, ma
con riserva per il giudizio
in corso. Ne dovrebbe
dunque derivare una non
uniformità nei tempi di applicazione delle nuove tabelle per tutti i condomini.
Il problema si risolve secondo la natura della sentenza: se questa è dichia-
biano vigenza dal 1986.
Io vorrei sapere da voi se ciò comporta la revisione, a
mio carico, delle spese condominiali dall’anno 1986 ad
oggi, oppure se, ai fini della determinazione delle spese a carico di ciascun condomino, dette tabelle abbiano
vigenza dall’esercizio successivo all’ultimo per il quale risulta approvato all’unanimità il bilancio consuntivo (nel mio caso, l’ultimo bilancio consuntivo approvato è quello relativo all’anno 2008). Da notare che in
nessun verbale di Assemblea risultano espresse riserve
circa il riparto delle spese condominiali, sempre approvate in base alle vecchie tabelle. Vorrei anche sapere se
per queste spese non vi è alcuna prescrizione.
Mariano Sensini
Verona
rativa, la nuova tabella
vale “ex tunc” cioè da allora, fin dall’inizio, indipendentemente dalla emissione della decisione del
giudice, vale a dire che
tutti – favorevoli o contrari – sono obbligati a pagare secondo le nuove tabelle, anche per l’arretrato;
se invece la natura della
sentenza è costitutiva, la
nuova tabella vale “ex
nunc”, cioè da ora, dalla
data di passaggio in giudicato della sentenza, per
cui chi ha pagato secondo
i vecchi millesimi non è tenuto a versare la differenza, né ad ottenere il rimborso.
Questo principio è stato
sancito dalla Corte di
Cassazione con la sentenza n. 7696 dell’8 settembre 1994, tuttora non contrastata. Secondo la Suprema Corte, la sentenza
che accoglie la domanda
di revisione o modifica dei
valori proporzionali di
piano nei casi previsti dall’art. 69 disp. att. Cod. civ.
è costitutiva e ha la stessa
funzione
dell’accordo
raggiunto all’unanimità
dai condomini, come si
deduce anche dal testo
dello stesso articolo, laddove recita che “…i valori… possono essere riveduti o modificati, anche
nell’interesse di un solo
condomino”; ne consegue
che l’efficacia di tale decisione (al pari di quella del
giudice) decorre dalla data dell’unanime approvazione dell’assemblea (che
nel caso della sentenza è il
57
suo passaggio in giudicato). Infatti la ripartizione
delle spese condominiali,
adottata nonostante le variazioni di consistenza
delle singole unità immobiliari a seguito delle mutate condizioni dell’edificio, è legittimamente effettuata in conformità delle
tabelle che non abbiano
ancora formato oggetto di
modifica, attraverso delibera unanime o sentenza
del giudice, quindi la loro
modifica non ha effetto re■
troattivo.
franco-monete 58-59
26-01-2010
di Raffaele C. Costa
12:35
Pagina 58
ESPERIENZA FAMIGLIA
MONETE
TANTI FALSI E TANTI FURTI
Lo dice un’indagine della GdF sulle Collezioni Reali
A
vviata nel 2001,
per far chiarezza
sulla presenza
nel mercato collezionistico di euro “di prova” e, successivamente, di
alcune inspiegabili varianti,
l’indagine della Guardia di
Finanza ha finito con l’approfondire i natali, non del
tutto trasparenti, di alcune
delle più pregiate monete
tricolori (e non solo) del
Novecento, senza trascurare la collezione che Vittorio
Emanuele III donò “al popolo italiano”, ancora colpevolmente non inventariata. In compenso nella Collezione Reale, esposta al
Museo nazionale romano,
sono state trafugate (e sostituite con falsi, in alcuni
casi pacchiani) monete per
un valore di mercato di 1,5
milioni di euro. «La scoperta dei sistematici e, diciamolo pure, mirati furti,
perpetrati soprattutto in
danno della ex Collezione
Reale (ma anche della Collezione Gnecchi e della
raccolta numismatica del
Museo della Zecca)», ammette il tenente Domenico
Luppino, che ha condotto
le indagini, «è stata certamente un duro colpo per gli
studiosi ed i cultori della
numismatica, ma ancora
più grave è stato appurare
che chi avrebbe dovuto vigilare sul patrimonio numismatico presente al Museo
Nazionale romano non ha
posto in essere nemmeno
quei minimi accorgimenti
per salvaguardare al me-
Domenico Luppino e Eupremio Montenegro alla presentazione del
volume: Stato e collezionismo - Indagini sulla numismatica
glio la collezione stessa».
Compresa una preziosa
moneta «esposta e portata
in giro per il mondo per
partecipare a mostre tematiche» che in realtà era un
falso grossolano, e le «operazioni di pulitura di alcune
preziose monete che hanno
probabilmente compromesso per sempre la freschezza del conio, arrecando dei graffi così evidenti
da far pensare quasi ad un
deturpamento cosciente e
volontario».
«In Zecca, fino al 2001 i
controlli», prosegue il tenente Luppino, «erano approssimativi». Al punto da
rendere possibile la “produzione” di vere e proprie
“invenzioni” numismatiche. Tipo lo spicciolo con
al diritto la faccia nazionale
della moneta da 2 centesimi (la Mole Antonelliana
di Torino) e al rovescio la
faccia comune dell’1 centesimo.
«Una delle monete più
controverse della storia
della monetazione del Regno d’Italia», ammette
Luppino, «è quella da 5 lire
del 1901, comunemente
nota come lo scudo in argento, la prima a riportare
l’effigie di Vittorio Emanuele III», che non entrò
mai in circolazione per
l’opposizione dell’Unione
monetaria latina. Stranamente sia l’esemplare in
Collezione Reale che quello al Museo della Zecca,
sono stati trafugati. Rendendo così problematico il
confronto con gli esemplari riconiati nel 1926. Di qui
il suggerimento del tenente
Luppino, di tenere nel giusto conto il pedigree dell’esemplare offerto in vendita. Se, attraverso i documenti di accompagnamento, si può risalire ai chi possedeva la moneta prima del
1926, ci si può muovere
con tranquillità. Non così
per i restanti esemplari.
Le “curiosità” narrate nel
corposo volume Stato e
collezionismo - Indagini
sulla numismatica edito da
Eupremio
Montenegro
(620 pagine, 200 euro, via
Gioberti 2G, 10128 Torino)
non si fermano qui. Impossibile non citare il contro58
IN
BREVE
Decisamente contesi, in
incanto Bolaffi, alcuni preziosi aurei veneziani. In
particolare il ducato di
Marino Zorzi (1289-1311)
balzato dalla stima di
4.000 euro al realizzo di
26.000 euro. Ottima anche la performance del
ducato di Marco Barbarigo
(1485-1486) del quale, come ricordava Papadopoli,
nessuna sua moneta è da
considerarsi comune, venduto per 22.000 euro, a
fronte della stima di
10.000. Ancora più conteso è risultato il ducato di
Antonio Grimani (15211523), passato dalla stima
di 8.000 al realizzo di
28.000 euro.
Bene anche lo zecchino di
Francesco Corner (1656),
che rimase sul trono ducale un battito d’ali: diciannove giorni. Offerto per
10.000 euro, lo Zecchino,
proveniente dall’asta Finarte del 1984, ha spuntato 32.000 euro.
(R.C.C.)
verso caso delle 20 lire
d’oro del 1908. Secondo il
cartellino manoscritto da
Vittorio Emanuele III e collocato accanto alla moneta
della Collezione Reale (anche questo esemplare, purtroppo, rimpiazzato con un
altro, assai meno pregiato
in quanto millesimato
1905), i pezzi coniati ammonterebbero a tre: uno
nella collezione del sovrano, il secondo al Museo
della Zecca ed il terzo deposto il 27 giugno 1908
nella fondazione della Zecca di Roma. Al Museo della Zecca, però, della moneta in questione non c’è un
solo esemplare, bensì tre.
Frutto, anche in questo caso, di una riconiazione
«che potrebbe essere stata
realizzata intorno alla seconda metà degli anni Ven■
ti del secolo scorso».
franco-monete 58-59
26-01-2010
12:35
Pagina 59
ESPERIENZA FAMIGLIA
FRANCOBOLLI
L
di Fabio Bonacina
e lettere d’amore? Un’esigenza
ever green, che
cambia nel tem- L’era elettronica non cancella gli approcci del passato.
po pur restando sempre se Intanto, si studiano modelli di mille anni fa
stessa. Anche oggi, in epoca di algidi messaggini ed
e-mail, chi vuole distinguersi impiega carta e penna (vietato il computer!) e
magari sceglie uno dei
francobolli in tema che diversi Paesi - ma non l’Italia
- hanno espressamente dedicato all’argomento. Impiegando, naturalmente,
buste e fogli sagomati o colorati, messi a disposizione
dalla moderna industria atFrancobolli in tema predisposti quest’anno da Francia, Stati
tenta al marketing.
Uniti, e i due studiosi Elisabetta Bartoli e Francesco Stella
Retrocedendo nei decenni,
sull’argomento si trovano cartoline ammiccanti e dai
doppi sensi, ma i collezionisti hanno scovato tra le carte
della nonna persino messaggi in codice o posizionamenti stravaganti dell’affrancatura che - quando non si sapeva cosa fosse la “privacy” - solo mittente e destinatario
potevano interpretare. Senza dimenticare i piccoli testi
nascosti - per sfuggire ad occhi indiscreti - scritti sotto alla carta valore stessa. Ancora più indietro nel tempo troviamo le ricercatissime “valentine”, buste graziosamente
decorate e di moda soprattutto nell’Ottocento.
Ma quando si comincia a consegnare ad un testo scritto
da far avere ad un destinatario lontano i propri sentimenti? Difficile dirlo. Senza scomodare i grandi maestri co- (marito e amico alla moglie e all’amica) sei esempi di same Ovidio, che hanno fatto del carteggio amoroso una luti iniziali, cinque di “exordia” (detti anche “captatio bevera e propria opera d’arte, un punto di riferimento è sta- nevolentiae” perché servivano ad ingraziarsi il destinatato individuato di recente da Elisabetta Bartoli e France- rio), uno di narrazione (“narratio”), due di richiesta (“pesco Stella dell’Università di Siena. È un manuale, scritto titio”), oltre alla lettera modello. Nella seconda parte (le
dal Maestro Guido nella seconda metà del XII secolo e donne agli uomini) vi sono: quattro esempi di saluto (“saconservato alla Biblioteca capitolare di Verona. Rivol- lutatio”), cinque di “exordia”, oltre alla lettera modello».
gendosi probabilmente a chi voleva farne una professio- Mostrandoci scorci di vita quotidiana, queste lettere si ofne, spiega come redigere in maniera appropriata lettere di frono a varie considerazioni, anche di natura antropoloogni genere, ad esempio familiari, d’amicizia, commer- gica. Ad esempio: il manuale prevede, e in un certo mociali o istituzionali. Pur esistendo repertori più antichi, do ratifica, l’esistenza di rapporti adulterini (il tono della
questo ha una particolarità: è il primo che si conosce a lettera cambia rispetto a quelle indirizzate al coniuge);
prevedere, appunto, una sezione dedicata ai rapporti tra non ci sono flessioni qualitative tra le lettere inviate dalconiugi o addirittura amanti. In parte gli esempi citati so- le donne agli uomini rispetto a quelle da uomini a donne
no sicuramente di fantasia, raccolti solo a scopo esplica- (forse entrambi ricorrevano a scrittori di professione, cotivo. Altri, invece, secondo gli esperti appaiono veritieri me da noi fino ai primi anni del Novecento). Anche le sie risalirebbero ad un secolo ancora precedente, recupera- tuazioni descritte sono molto interessanti, se si tratta di
ti nell’archivio dei conti Guidi che l’autore del lavoro vita vissuta: gli amanti si danno appuntamenti segreti che
aveva la possibilità di consultare.
somigliano a quelli dei protagonisti dei romanzi cortesi o
■
«Troviamo», spiegano gli esperti, «nella prima parte delle novelle di Boccaccio.
LETTERE D’AMORE
59
computer-collez 60-61
26-01-2010
12:16
Pagina 60
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Maria Luisa Urbano
I
nternet ed il computer hanno
già cambiato la vita a molti, per
qualcuno possono addirittura
renderla migliore. Questa è la
speranza dei 180 soci di Informatici
senza Frontiere, Onlus che dal 2005
opera nel settore informatico per portare un aiuto concreto a chi vive in situazioni di emarginazione e difficoltà,
una missione ben precisa: combattere
il digital divide in tutte le sue forme,
in Italia e all’estero, dagli ospedali alle carceri, dai luoghi del terremoto in
Abruzzo a un piccolo centro di microcredito in Madagascar.
Il cuore pulsante della Onlus è a Treviso, ma negli anni sono state aperte
delle sezioni in varie regioni d’Italia:
in Lombardia, Piemonte, Toscana,
Puglia, Calabria e nel Lazio. Oltre ai
soci fondatori, fanno parte dell’associazione numerosi volontari, tra cui
soprattutto informatici e programmatori, ma anche esperti del marketing e della comunicazione. Fianco a
fianco, o più spesso con la mediazione del computer, queste persone “lavorano” nel loro tempo libero per
cercare di sanare lo spreco di tecnologia nei Paesi sviluppati: hardware
erroneamente ritenuto rotto o obsoleto, conoscenze informatiche inuti-
FACEBOOK
COMPUTER
PER DARE SPERANZA
lizzate, software a costo zero in grado di automatizzare piccole operazioni quotidiane. Il tutto in stretta
collaborazione con le aziende e il
mondo accademico, nella convinzione che tutti, dal manager di successo
allo studente universitario, possano
giocare un ruolo importante nella
MEGLIO D I
U
na signora inglese ha potuto riabbracciare il
figlio scomparso ventisette anni prima grazie
al popolare social network. I due non si vedevano da quando il padre lo aveva rapito portandolo in Ungheria contro il volere della
donna. Il ragazzo, che all’epoca aveva solo
tre anni, era cresciuto così senza la madre
Avril Gube, che aveva continuato a cercarlo senza esito. Tutti i tentativi di ritrovare il
figlio si erano rivelati vani, nonostante si
fossero attivate le autorità dei due Paesi.
Avril scrisse anche al premier britannico
dell’epoca, Margaret Thatcher, ma senza risultati. Fino a quando il giovane non ha
aperto un account Facebook.
E’ bastato digitare il nome di Gavin Paros
su Google e tra i risultati è apparso anche il
battaglia contro l’isolamento tecnologico.
Secondo il presidente
Girolamo Botter, una
delle soddisfazioni più
grandi è stata ottenuta
con il software Open
Hospital, sviluppato internamente dall’Associazione in collaborazione con gli allievi dell’Istituto Tecnico Volterra di San Donà di
Piave. Si tratta di un sistema informatico in
grado di facilitare le
operazioni gestionali
quotidiane di piccoli
ospedali, dalle cartelle
cliniche alla fornitura di medicinali.
Un aiuto grandissimo in zone povere
e isolate, dove spesso tutto avviene
con carta e penna da una tenda da
campo. Il software è stato installato e
implementato in un ospedale di Angal, nel nord dell’Uganda, e in un
piccolo ospedale di Matiri, nel Ke-
SHERLOCK HOLMES
profilo Facebook del ragazzo.
Subito dopo Avril ha creato un suo profilo per poter poi
procedere alla richiesta di amicizia da inoltrare al figlio
e nel giro di poche ore i due hanno potuto parlare, dopo
27 anni di silenzio. Da Budapest, Gavin è
volato ieri in Gran Bretagna per riabbracciare la madre che vive a Poole in Dorset.
Un incontro emozionante, anche se le difficoltà linguistiche (Gavin non parla inglese quindi madre e figlio hanno comunicato tramite un programma di traduzione) non hanno permesso ai due di parlarsi facilmente. «Significa tanto per me, ha
detto la signora Grube al Times, sono felicissima anche di aver saputo di avere tre
nipoti: non so niente di loro, ma non ve■
do l’ora di conoscerli».
60
computer-collez 60-61
26-01-2010
12:16
Pagina 61
ESPERIENZA FAMIGLIA
COLLEZIONISMO
di Ida Spada
nya, dove alcuni volontari volano
periodicamente per controllare che
tutto funzioni correttamente e che il
personale medico sappia come usare
il computer. L’attrezzatura tecnica
come pc, stampanti, modem e tutto il
resto, viene spesso comprata sul posto, così da evitare danni durante il
trasporto e soprattutto contribuire allo sviluppo dell’economia locale.
Dopo il successo di queste esperienze pilota, il sistema è stato installato
in diverse altre realtà ospedaliere in
Kenya, Afghanistan, Benin e Congo.
Un altro progetto ha coinvolto i pazienti del reparto oncologico pediatrico di Brescia: bambini malati di
tumore costretti per mesi e mesi a vivere blindati tra le corsie di un ospedale. Informatici Senza Frontiere ha
pensato di rendere meno dura la loro
permanenza nella struttura allestendo una vera e propria aula informatica, dotata di computer e connessione
a Internet a totale disposizione dei
ragazzi. Alcuni volontari della Onlus
organizzano per loro corsi e attività
ludiche basate sull’uso del pc: un
modo per giocare e comunicare con
l’esterno, studiare e fare ricerche in
rete, leggere, ascoltare musica e non
sentirsi troppo soli.
L’informatica può anche trasformarsi in uno strumento di reinserimento
nella società dopo lunghi periodi di
detenzione. E’ questa l’idea di un altro progetto dell’associazione, “detenuti hi-tech”, in corso presso il
carcere di Santa Bona a Treviso.
L’iniziativa prevede attività formative di carattere informatico che vengono svolte all’interno del carcere,
cui partecipano gruppi di detenuti
seguiti da volontari ed esperti dei
Centri Territoriali Permanenti. Nella
struttura è stato realizzato anche un
piccolo laboratorio tecnologico, dove i detenuti imparano a riparare
hardware e componenti informatiche, intraprendendo un percorso
professionale che può rivelarsi interessante anche dopo la messa in li■
bertà.
33 GIRI E LONG PLAYNG
TORNANO ORA DI MODA
Comprese le loro copertine, talvolta firmate da artisti famosi
A
volte ritornano, e lo stanno facendo. Grandi, neri, lucidi, sono i 33
giri, i long playng, spazzati via negli anni ’90 da cd, che rimandano ad una esperienza tattile e visiva al contrario del consumo immateriale della musica di oggi attraverso i nuovi supporti tecnologici. Il vecchio disco, il “padellone”, si prende la sua rivincita proprio di questi tempi. Secondo gli ultimi dati disponibili, infatti, nel 2008 ha registrato un
fatturato di 1,55 milioni di euro con un incremento del 232 per cento. Sono
dati riferiti dalla Società di revisione Deloitte dalla quale si apprende che l’industria discografica italiana, inclusi i dvd musicali e il download digitale, ha
fatturato nello stesso periodo 178 milioni di euro contro i 224 del 2007, quindi un -21 per cento.
L’incremento del 33 giri, va detto, rappresenta però una quota di mercato assolutamente trascurabile e inferiore all’1 per cento. Un prodotto di nicchia
quindi. Un fenomeno affettivo per i collezionisti che rincorrono nei mercatini o su Internet i pezzi più rari, gli album degli artisti più amati. Ma anche le
copertine firmate da artisti super famosi e valutatissimi. Sono loro, gli affezionati, a movimentare questo mercato.
Sono i mitici anni ’60 ad attrarre l’interesse, perché la storia del vinile e la
contaminazione tra musica e arte è iniziata proprio in quegli anni indimenticabili, di creatività esplosiva. Come ebbe a dire Walter Benjamin, l’idea era
quella di “contaminare i linguaggi nell’epoca della riproducibilità tecnica”.
Era il tempo in cui Andy Warhol realizzava la copertina per i dischi in vinile
(ne realizzò una sessantina in totale). La prima fu quella per il “Guglielmo
Tell” del 1953, diretto da Arturo Toscanini, un pezzo raro. La più celebre è
poi quella del 1967 per “The velvet underground & Nico”. La copertina è una
superficie bianca con in primo piano una banana gialla. In alto a destra le
istruzioni per l’uso: “Peel slowly and see”. Sbucciando il frutto appariva un
esemplare di membro maschile di colore rosa. Viveva il suo periodo d’oro la Pop art e altri artisti di
quella corrente firmarono altre copertine di dischi
altrettanto famosi. Nello stesso anno uscì, firmato
da Peter Blake, il “Sgt. Pepper’s Lonely Heart
Club Band”, leggendario disco dei Beatles.
In Italia fu Mario Schifano a intraprendere la stessa strada nel 1967, facendo uscire il suo “Dedicato a…”, un album nel quale univa la sua arte di pittore a quella del musicista. In tanti, ora al top della notorietà e delle quotazioni, hanno comunque
firmato copertine di long playng, Hirst, Haring,
Basquiat, Ritts, Pazienza, Crepax, Manara, tutti
nomi eccellenti. Una corsa ininterrotta per i collezionisti, disposti a pagare anche 3.500 euro per una
copertina di Warhol.
Questo spiega perché alcune Case discografiche
stanno rieditando vecchie incisioni in 33 giri, com■
presa l’ultima fatica di Mina: “Facile”.
61
Cucina e vini 62-64
26-01-2010
12:36
Pagina 62
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Jolanda Proietti
CIVILTA’ DELLA TAVOLA
SEGNALI DI AUMENTO
PER LA SOSTA AL BAR
Zucchero, caffé, cioccolato peseranno di più sulle nostre tasche
L
a notizia è di
quelle che lasciano l’amaro
in bocca. La
prima colazione e ogni
nostra sosta al bar costeranno di più perché il
prezzo delle materie prime che compongono le
“soft commodities”, vale
a dire zucchero, caffé, tè,
cacao, è cresciuto notevolmente. Fa parte dell’escalation iniziata tre
anni fa con l’aumento
della pasta seguito da
quello del petrolio (ritornati poi su livelli più ragionevoli). Adesso è il
turno delle bevande soft,
e le ragioni del balzo in
su sono all’incirca le stesse, come spiegano gli
esperti. La domanda globale di questi prodotti sta
aumentando nel mondo
proprio quando l’offerta è
in diminuzione a causa
della crisi degli investimenti.
Sono i Paesi emergenti a
richiedere una maggiore
quantità di “commodities”, l’India ad esempio,
che è comunque il secondo produttore mondiale
di zucchero, ma che ha
avuto l’ultimo raccolto
danneggiato pesantemente dalle avverse condizioni atmosferiche, e si trova quindi a fronteggiare
in maniera inadeguata
una richiesta interna crescente. Lo stesso dicasi
per il Brasile, travolto da
forti e ricorrenti piogge
che hanno ridotto i suoi
raccolti. Al cattivo tempo
va inoltre unita, asseriscono gli analisti, la stretta creditizia e il taglio degli investimenti, ai quali
va aggiunto un elemento
di speculazione come
spesso succede. Si unisce
a ciò il basso livello di
scorte.
Gli ultimi dati a disposizione illustrano il panorama del settore con eloquente chiarezza. Prendendo in considerazione
62
il periodo che va da gennaio a metà dicembre
dello scorso 2009, si nota che il prezzo dello
zucchero ha fatto un balzo in su del 165,1 per
cento, cosa che non avveniva da 28 anni. Anche
il tè non scherza, con una
crescita del prezzo
dell’83,5 per cento, e
non si ricordano precedenti del genere (proprio
adesso che avevamo scoperto le qualità sorprendenti del tè verde, anche
deteinato, sano, energetico, una sorta di farmacia
casalinga). Il caffé si è limitato, si fa per dire, ad
una crescita del 30,2 per
cento e ce ne accorgeremo al bar quando ordineremo un espresso, la nostra droga mattutina, come diceva l’anarchico
russo Bakunin, scuro co-
Cucina e vini 62-64
26-01-2010
12:37
Pagina 63
STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (2)
di Roberto Antognozzi
NEL DOPOGUERRA: INCERTEZZA E RIPRESA
L
me la notte, caldo come
l’inferno, dolce come
l’amore. In quanto al cacao, ha battuto il suo record storico che durava
da 30 anni con una lievitazione del 128,6 per
cento. Dovremo dire addio o quantomeno arrivederci alla magica tavoletta di cioccolata e alla tazza fumante, densa, da
sorbire mentre fuori l’inverno è ancora rigido? E’
possibile, e saranno tanti
piccoli piaceri che forse
dovremo ridurre a causa
del prezzo. Come rovescio della medaglia, rinunciando a qualche dolce, si avvantaggerà tuttavia la nostra linea. Meno
calorie - un cucchiaio di
zucchero ne fornisce 20 qualche dolce in meno, e
saremo in piena forma
per la prossima estate. ■
a tendenza dei vigneti italiani a ricercare rese sempre più elevate era una
diretta conseguenza del fatto che negli anni di ristrettezze, anche
alimentari, del dopoguerra, il vino non era considerato un lusso, ma
un’importante fonte di calorie.
Da questo punto di vista il comportamento dei consumatori non cambiò fino
agli anni Sessanta, quando il consumo del vino pro-capite nel nostro Paese
cominciò a calare, passando da 110 a meno di 60 litri.
Contemporaneamente si verificò una trasformazione radicale verso una
viticoltura di qualità, nonostante il gravissimo scandalo della metà degli anni
Ottanta, quando si scoprì che un gruppo di produttori irresponsabili aveva
cercato di migliorare dei vini scadenti aggiungendovi metanolo e provocando
nel giro di poche settimane la morte di venti persone che avevano bevuto vino
adulterato.
La ripresa delle fortune del vino cominciò in Toscana dove nacque una
categoria di vini del tutto nuova: i vini da tavola con l’etichetta “super toscan”,
ottenuti da vitigni francesi fino ad allora pressoché sconosciuti come Cabernet
Sauvignon, Merlot, Chardonnay e Syrah, generalmente maturati in piccole
barrique fatte con legno nuovo di quercia.
Nel corso degli anni Settanta e Ottanta, questa nuova generazione di viticoltori
e produttori vinicoli, che si ispirava alla Francia e al Nuovo Mondo, cercò di
mettere in atto le nuove idee che stavano giungendo anche in Italia.
Poco tempo dopo si avviò un radicale processo di modernizzazione del Barolo
e della Barbera in Piemonte nell’intento di produrre vini dal colore più intenso
e più fruttati per soddisfare i gusti raffinati del mercato internazionale.
Se in un primo momento questo sviluppo interessò soprattutto le pratiche di
vinificazione, negli anni Novanta l’attenzione si spostò sulla viticoltura.
Vigneti vecchi e obsoleti furono riorganizzati e gestiti con metodi
all’avanguardia e più orientati verso la qualità.
Contemporaneamente la legislazione italiana in materia di vino venne almeno
in parte adattata alle nuove realtà e alle richieste dei mercati internazionali.
Fu creata una nuova categoria di vino con denominazione di origine (Igt,
Indicazione geografica tipica), e grazie ai cambiamenti nelle norme riguardanti
la produzione una serie di vecchi vini da tavola poterono essere
commercializzati come vini di qualità a Denominazione di Origine Controllata
(Doc) o a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg).
Infine i produttori di vini italiani cominciarono ad apprezzare e sfruttare la
grande, ma largamente inutilizzata, varietà dei vitigni locali italiani e
intrapresero un’azione atta al
miglioramento delle viti.
E’ questa la sfida più stimolante
e la migliore opportunità per il
futuro della produzione vinicola
in Italia, perché la moda dei
vitigni stranieri potrebbe venir
meno e i consumatori orientarsi
di nuovo verso i vini nazionali,
con le loro caratteristiche
specifiche. E sapientemente, e
non fortunatamente, è un
fenomeno che sta avvenendo.
63
Cucina e vini 62-64
26-01-2010
12:37
Pagina 64
ESPERIENZA FAMIGLIA
di Mamma Giovanna
CUCINIERE
RICETTE PER UN ANNO
GNOCCHETTI STRACCHINO E RADICCHIO
Per 4 persone
Ingredienti: 1 cipolla, 1 cespo di radicchio, 3 cucchiai di
olio extravergine di oliva, 250 ml di brodo vegetale, sale
e pepe, 150 g di stracchino, 800 g di gnocchi di patate,
parmigiano.
Sbucciare la cipolla, tagliarla a metà e affettarla sottilmente. Affettare grossolanamente il radicchio, lavarlo ed
asciugarlo molto bene e tritarlo con un coltello. Mettere
in una padella antiaderente due cucchiai di olio, la cipolla e portarla sul fuoco. Farla rosolare per qualche minuto
a fiamma media quindi unire un mestolo di brodo vegetale, un pizzico di sale ed una grattugiata di pepe. Cuocere per 5 minuti, coperto, a fiamma media. Trascorso questo tempo scoperchiare, alzare la fiamma ed unire il radicchio. Cuocere per 2-3 minuti fintanto che il radicchio
non sarà appassito. Spegnere e lasciare coperto.
Tagliare lo stracchino a pezzetti.
Lessare gli gnocchi in abbondante acqua salata e, quando vengono a galla, ritirarli con una ramina forata e versarli in una pirofila. Irrorare con un filo d’olio e mescolare delicatamente per non rompere gli gnocchi.
Unire il sugo di radicchio e cipolla, lo stracchino a pezzetti e mescolare.
Coprire con una grattugiata di parmigiano ed infornare
sotto il grill a 200° C. per 5-10 minuti. Lo stracchino si
deve sciogliere e la superficie essere ben gratinata.
Servire immediatamente.
CARPACCIO DI BRESAOLA RADICCHIO E NOCI
Per 4 persone
Ingredienti: 400 g di bresaola, 4 cucchiai d’olio extravergine di oliva, 1 limone, pepe, 1 cespo di radicchio, una decina di noci.
Stendere la bresaola sui
piatti di portata.
In una ciotola preparare
un’emulsione con l’olio e
qualche goccia di succo di TORTA PINGUINO
limone. Con un pennello Per 6 persone
da cucina ungere la bresao- Ingredienti: 3 uova, 150 g
la con la salsa preparata. di zucchero, 150 g di fariCospargere con una maci- na, 75 g di burro fuso, 1
nata di pepe. A parte affet- bicchiere di latte, 1 bustitare il radicchio in tocchet- na di lievito chimico, 3
ti di 3-4 centimetri, lavarli cucchiai di cacao amaro,
ed asciugarli accuratamen- zucchero a velo.
te. Condire con il resto del- E per la farcitura: 1 bicl’emulsione e coprire la chiere di Nutella, 200 g di
panna liquida.
bresaola.
Cospargere con i gherigli Far riscaldare il forno a
di noci spezzettati grosso- 180°.
lanamente, spolverare con Sbattere i tuorli con lo zucun po’ di pepe appena ma- chero finché siano spumosi. Aggiungere il burro fucinato e servire subito.
so, il cacao, la farina, il lievito e il latte.
CARCIOFI IN PADELLA
Quando il tutto è ben
Per 4 persone
amalgamato e la preparaIngredienti: 8 carciofi, 1 limone, brodo vegetale (o acqua), 1
zione risulta omogenea,
cucchiaio d’olio extravergine di oliva, 2-3 rametti di prezzeaggiungere delicatamente
molo, 1 spicchio d’aglio, sale e pepe.
gli albumi montati a neve.
Pulire i carciofi togliendo le foglie più esterne e la punta punVersare nello stampo imgente. Aprirli a metà, eliminare la peluria e metterli in acqua
burrato e infornare per 45
acidulata con qualche spicchio di limone per 10 minuti circa.
minuti circa.
E’ possibile utilizzare i primi 10 centimetri dei gambi. ToglieDurante questo tempo rire la parte esterna più coriacea con un pelapatate e spuntarli.
scaldare leggermente la
Mettere anch’essi nell’acqua acidulata. Scaldare il brodo. Ungere una padella di miNutella a bagnomaria e
sura (in cui possono stare tutti i carciofi in un unico strato) con l’olio e disporvi i carmontare la panna fresca.
ciofi ed i gambi.
Quando la torta si è rafLavare il prezzemolo, selezionare le foglie e tritarle con la mezzaluna su un tagliefreddata, tagliarla in due
re assieme all’aglio spellato. Cospargere i carciofi con una manciata di trito, un pizdischi. Ricoprire la base
zico di sale, una grattugiata di pepe e mettere la padella su fiamma vivace.
con la Nutella e poi con un
Lasciare che comincino a sfrigolare, farli rosolare per un paio di minuti, quindi unigeneroso strato di panna.
re due mestoli di brodo vegetale, coprire e cuocere a fiamma media per 15 minuti.
Coprire con il secondo diControllare di tanto in tanto ed aggiungere altro brodo se il fondo di cottura dovessco di torta e decorare a
se asciugarsi troppo. A fine cottura scoprire, far asciugare, regolare di sale e servire
piacere con lo zucchero a
accompagnati da carne, uova o formaggio.
velo.
64
animali-auto 65
25-01-2010
10:29
Pagina 65
ESPERIENZA FAMIGLIA
ANIMALI
AUTO
di Clemy
di Giulio Conter
QUALCHE REGOLA E CURA
PER CANI E GATTI
SICUREZZA A TRAZIONE
INTEGRALE
S
e non si vive sui monti, vale la pena comprare
un’auto con trazione integrale permanente? La
risposta è affermativa. Significa poter viaggiare
nella massima sicurezza in ogni condizione ambientale. Anche a ferragosto in riva al mare. Perché il sistema di trazione integrale, estremamente importante durante la stagione invernale, migliora ulteriormente la sicurezza attiva della vettura anche su fondi stradali asciutti o bagnati. Non sono tutte rose, ovviamente. Il costo iniziale della vettura è superiore (ma l’usato tiene bene il
prezzo) e il consumo di carburante un poco maggiore
(nel caso della Mercedes 4MATIC Classe E da 0.2 a 0.6
litri per 100 Km). Inoltre si tratta di un ulteriore marchingegno che va ad aggiungersi a tutti gli altri presenti sulle
vetture di ultima generazione e, di conseguenza, bisognoso di manutenzione. D’altra parte se si dovesse dar
retta a quanto soleva ripetere Henry Ford («In un’auto
tutto quello che non c’è non si rompe») continueremmo
a viaggiare come pionieri.
Come funziona l’integrale? Mercedes con la Classe E
4MATIC, ad esempio, adotta un sistema di ripartizione di
coppia 45:55 tra asse anteriore e asse posteriore, ma grazie ad un differenziale centrale è in grado di variare la
coppia motrice ripartendola tra 30:70 e 70:30 in base alle esigenze del guidatore ed alle condizioni del fondo
stradale. Classe E 4MATIC è stata progettata per garantire la massima trazione durante la stagione invernale. E’
possibile infatti avanzare senza incertezze anche nei tratti in pendenza con fondo ghiacciato o con entrambe le
ruote anteriori o posteriori senza aderenza. Alla guida di
tanta tecnologia sarebbe crudele e di cattivo gusto deridere chi sotto la neve, a bordo strada, tra uno schizzo e
l’altro tenta inutilmente di montare quelle stramaledette
■
catene.
R
ichiesti da alcuni lettori diamo qualche consiglio per una migliore convivenza col gatto
o col cane di casa. Il vostro gatto si gratta le
orecchie? Per prima cosa consigliamo di fare attenzione per vedere se davvero le gratta, o se soltanto le lava con la zampina inumidita di saliva. Se comunque le gratta non si può escludere una qualche forma di patologia – otite miconica, batterica, e/o parassitaria – da curarsi con antibiotici prescritti dal veterinario di fiducia. Nelle forme iniziali si può inoltre ricorrere a dei rimedi naturali, quali i prodotti a base di calendula o di propoli che hanno una buona azione emolliente e antinfiammatoria, somministrando almeno due
o tre volte al giorno, e per cinque o sei giorni di seguito, una o due gocce per orecchio. Salvo ricorrere al veterinario se la situazione non migliora.
E veniamo al cane, in particolare a un cucciolo appena
entrato in casa. Per vocazione tende a farla da padrone,
mordicchiando tutto e tutti – anche per una questione
di denti in crescita – facendo i suoi bisogni quando e
dove gli pare e piace, salendo sui letti e sui divani, e
così via di seguito. Che fare? Ebbene, è molto importante dargli subito delle regole, che è un modo per fargli comprendere che non è lui il padrone assoluto in casa. Una prima regola concerne il cibo, che gli dovrà venir somministrato ad ore fisse, e mai prima, ma sempre
dopo di noi. Così lui comincerà a comprendere che c’è
una certa disciplina da rispettare. Il resto verrà col tempo, alla sola condizione d’essere inflessibili, mai ne■
gando oggi quello che si concederà domani.
Mercedes Classe E 4Matic
65
oroscopo
★
Febbraio 2010
★
25-01-2010
★
10:28
★
Pagina 66
★
★
ESPERIENZA FAMIGLIA
OROSCOPO
di Giuliana Valci
BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre
Attività – mese propenso a facilitare operazioni di carattere economico. Ripresa di un rapporto collaborativo.
Affetti – alcune contrarietà di ordine pratico raffredderanno il clima sentimentale: occorrerà risolutezza.
Salute – favorite le attività fisiche.
Incontri positivi con: Gemelli, Scorpione, Sagittario.
Attività – farete valere un vostro diritto in armonia con
l’ambiente circostante. Migliora il settore economico.
Affetti – Mercurio e Venere amici ravviveranno l’atmosfera amorosa e voi saprete esprimere con facilità i vostri sentimenti.
Salute – miglioramento generale.
Incontri positivi con: Toro, Leone, Scorpione.
TORO 20 aprile - 20 maggio
Attività – gli astri suggeriscono cautela in vista di un
colloquio impegnativo. Reattività a fior di pelle.
Affetti – non sciupate l’opportunità di chiarire una complicata situazione familiare. Prudenza su tutti i fronti.
Salute – possono insorgere dolori ai reni.
Incontri positivi con: Cancro, Vergine, Pesci.
GEMELLI 21 maggio - 21 giugno
Attività – favoriti i contatti; proponetevi senza esitazioni; un progetto darà concreti risultati. Novità dall’estero.
Affetti – per i single, scarsa disponibilità ad impegnarsi;
per le coppie, una visione più realistica della vita.
Salute – passeggere aritmie.
Incontri positivi con: Leone, Capricorno, Acquario.
CANCRO 22 giugno - 22 luglio
Attività – saprete valutare i pro ed i contro prima di fare
una scelta; la strada da seguire apparirà con chiarezza.
Affetti – il sostegno planetario promette un mese privo
di tensioni; più di un desiderio potrà realizzarsi.
Salute – qualche fastidio alle articolazioni.
Incontri positivi con: Toro, Leone, Bilancia.
Attività – la situazione attuale richiede concretezza e
spirito d’iniziativa, ma evitate mosse azzardate e salti
nel buio.
Affetti – l’armonia familiare dipende da voi e con un po’
di autocritica gli effetti saranno miracolosi.
Salute – controllate la vista.
Incontri positivi con: Gemelli, Bilancia, Sagittario.
VERGINE 23 agosto - 22 settembre
★
★
★
★
★
★
ARIETE 21 marzo - 19 aprile
LEONE 23 luglio - 22 agosto
★
★
Attività – il vostro proverbiale self-control verrà messo
alla prova; moderate le parole onde evitare fastidiose
conseguenze.
Affetti – un senso di insicurezza affettiva potrà indurvi a
commettere passi falsi con chi amate. Confidate nella
sincerità.
Salute – energia in lieve calo.
Incontri positivi con: Cancro, Capricorno, Acquario.
★
SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre
Attività – convincenti e razionali troverete la soluzione
più adatta per vincere una sfida. Prestigio personale in
ascesa.
Affetti – clima sereno e soddisfazioni in famiglia. Buone
novità riguarderanno la casa e un viaggio.
Salute – in ripresa il movimento delle articolazioni.
Incontri positivi con: Ariete, Capricorno, Pesci.
SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre
Attività – buone prospettive con possibilità di brillanti
affermazioni, ma un po’ di risolutezza in più aiuterà.
Affetti – armatevi di pazienza e lungimiranza, è il solo
modo per uscire indenni e vittoriosi da un clima di tensione.
Salute – energia fisica stimolata positivamente.
Incontri positivi con: Ariete, Toro, Bilancia.
CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio
Attività – la benevolenza astrale vi aprirà le porte di persone influenti. Possibilità di fare una scelta.
Affetti – dimostrazioni di affetto e di simpatia dalle amicizie; la vita sentimentale procede senza scosse.
Salute – la digestione può creare qualche noia.
Incontri positivi con: Leone, Scorpione, Pesci.
ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio
Attività – si preannunciano mutamenti favorevoli nel lavoro, ne sarà stimolata la creatività con buoni risultati.
Affetti – puntate sull’indifferenza se volete suscitare
l’attenzione di chi vi interessa. Da evitare colpi di testa.
Salute – possibile aumento della pressione arteriosa.
Incontri positivi con: Gemelli, Vergine, Acquario.
PESCI 20 febbraio - 20 marzo
Attività – sostenuti dal favore degli astri porterete a buon
fine ciò che avete iniziato senza troppa convinzione.
Affetti – la situazione sentimentale può attraversare momenti di confusione. Un invito inatteso.
Salute – generalmente buona.
Incontri positivi con: Leone, Sagittario, Capricorno.
★ ★
★
★
★
Doc. ok
25-01-2010
11:04
Pagina 1
Progetto1
22-01-2010
7:58
Pagina 1
400 bulbi da fiore
a
soli
€
55
e in più
GRATIS laVideocamera Digitale
,00
anziché
€ 110,00
Offerta valida fino al 15.05.2010
Fino ad esaurimento scorte.
OROMBELLO & ASSOCIATI
Sconto
-50 %%
100 Gladioli
75 Iris
olandesi
50 Ranuncoli
50 Fresie
50 Tigridia
40 Montbretia
20 Ornitogalo
10 Begonie
5 Gigli
Garanzie, vantaggi e regali
Garanzia Bakker
Soddisfatti o rimborsati. Bakker
le garantisce il 100% di qualità con durata fino a 5 anni!
In più GRATIS l’utilissima
Guida al Giardinaggio.
In più GRATIS il simpatico
Regalo Sorpresa.
In più GRATIS l’esclusiva
Videocamera Digitale.
5
Garanzia
Comprende
ANNI
SUI NOSTRI
PRODOTTI
GRATIS per lei
una Videocamera Digitale
+ Webcam + Fotocamera
Senza spendere un centesimo in più, compresa nell’offerta riceverà anche questa moderna Videocamera
Digitale con 3 diverse funzioni: CINEPRESA per filmare ciò che desidera; WEBCAM per vedere e
parlare con amici e parenti lontani; FOTOCAMERA
per scattare foto sempre belle e senza pellicola.
• CARATTERISTICHE TECNICHE: collegamento USB per
scaricare i suoi film su computer; display a cristalli liquidi; risoluzione 1,3 megapixel interpolati; tempo di posa più veloce: 1/5000; peso: 150 g senza pile; design
compatto; facile utilizzo; funziona con 2 pile alcaline AA
Certificazione
(non fornite); dimensioni: 9,6 x 10,6 x 4,9 cm. ca.
TELEFONI SUBITO
Bakker Italia S.r.L. Via Corsica 8
22079 Villaguardia CO
www.bakker-it.com
GARANZIA 2 ANNI
Contributo spese di spedizione
€ 6,80. Diritto
Codice da
di contrassegno
citare al telefono.
€ 2,20.
LK
Scarica

PRIMO PIANO: Sforbiciare? Può essere impossibile I