Commissione quarta ESPERIENZE E STRUMENTI PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE CON PARTICOLARE RIGUARDO AL RUOLO DEI MOVIMENTI E DELLE ASSOCIAZIONI 27 Introduzione Il 9 marzo 1983 Giovanni Paolo II, parlando alla XIX Assemblea del CELAM a Port au Prince, lanciò l’idea e il progetto della “nuova evangelizzazione”: non “rievangelizzazione”, ma “nuova evangelizzazione. Nuova nel suo ardore, nei suoi metodi, nelle sue espressioni” 1 . E’ da allora che la Chiesa di tutto il mondo si sta interrogando su come rendere concreta quella novità che permetta al Vangelo di giungere all’uomo d’oggi, nel mondo in continuo cambiamento, in modo rinnovato. In continuità con il suo predecessore, il Santo Padre Benedetto XVI ha messo in modo chiaro il tema della nuova evangelizzazione al primo posto nell’agenda della Chiesa: “L’esigenza di una nuova evangelizzazione, così fortemente sentita dal mio venerabile Predecessore, deve essere riaffermata senza timore, nella certezza dell’efficacia della divina Parola”2. La creazione di un dicastero ad hoc3 e il Sinodo dei Vescovi interamente dedicato alla Nuova Evangelizzazione testimoniano questa scelta di fondo della Chiesa nell’attuale momento storico. Affidandosi all’azione dello Spirito Santo, essa conferma la necessità di rivelare al mondo il volto dell’amore e della comunione di Dio e ripropone il dovere di evangelizzare come intrinseco della dimensione ecclesiale4. 1. LA DIOCESI DI TRIESTE ASSUME LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE La Diocesi di Trieste fa propria questa urgenza missionaria di tutta la Chiesa e assume come prioritaria la scelta di dedicare tempo, forze ed energie per la trasmissione del messaggio evangelico in modo nuovo, ponendosi come obiettivo il raggiungere ogni uomo, in qualsiasi situazione di vita si trovi, per offrirgli il messaggio di speranza e di salvezza che promana solo dal Vangelo e dalla persona di Gesù Cristo, unico Salvatore. 4.1 La Chiesa che è in Trieste, cosciente delle attuali difficoltà riscontrate a vivere l’esperienza della fede5, assume come propria l’urgenza della nuova evangelizzazione, per far riscoprire ai battezzati la bellezza e la gioia dell’incontro con Cristo e l’immersione nell’Amore trinitario. Essa si impegna perciò a riscoprire la propria intrinseca dimensione missionaria6, lasciandosi plasmare dall’azione dello Spirito Santo nella ricerca di vie nuove per riproporre con interezza la verità del vangelo all’uomo d’oggi. 1.1. Rimettere il kerigma al centro Il mandato missionario che il Signore conferisce ai discepoli7 implica il riferimento alla proclamazione e all’insegnamento del Vangelo. E’ compito della Chiesa quindi l’annuncio e la trasmissione del Vangelo, che si identifica con Gesù Cristo8: l’obiettivo è la realizzazione di questo incontro con Gesù Cristo, nello Spirito, per giungere a fare esperienza del Padre suo e nostro9. La Chiesa che è in Trieste desidera rimettere al centro del suo agire e del suo annunciare il nucleo fondamentale della fede. 4.2 La nuova evangelizzazione si propone l’annuncio del Vangelo, che è una Persona, Gesù Cristo, ed ha l’obiettivo di portare l’uomo all’incontro e alla comunione con Lui, inserendolo così nella relazione 28 del Figlio con il Padre nello Spirito Santo10. Pur nella ricerca di metodi, strumenti e strategie nuove attraverso cui donare oggi questo annuncio, il contenuto rimane il kerigma: Gesù Cristo, crocifisso, morto e risorto, datore dello Spirito, in cui solo si compie la piena e autentica liberazione e si trova la salvezza11. 1.2. Tutti protagonisti “La missione di annunciare la Parola di Dio è compito di tutti i discepoli di Gesù Cristo come conseguenza del loro battesimo” 12 . La comunità ecclesiale intera deve sentirsi responsabile del Vangelo, diventando protagonista della Nuova Evangelizzazione. Sacerdoti, religiosi e laici devono riscoprire la comune chiamata missionaria radicata nei sacramenti dell’iniziazione cristiana, cercando vie di collaborazione e trovando ciascuno i modi, là dove si trova, per donare la Parola di speranza. Da una parte si richiede ai laici un passo in più fuori da se stessi in senso missionario, dall’altra si invita i sacerdoti ad essere più pronti alla collaborazione e più attenti a promuovere carismi e ministeri, creando spazi reali di partecipazione13. “La parrocchia, per mezzo di tutte le sue attività, deve incoraggiare i suoi membri a diventare agenti della nuova evangelizzazione”14. 4.3 Ogni battezzato, per il dono dello Spirito Santo, è investito del compito di annunciare il Vangelo15. La Chiesa di Trieste si impegna nel compito di sostegno e di formazione dei battezzati, offrendo itinerari di fede che guidino ad un incontro nuovo con Cristo, nella consapevolezza che può evangelizzare solo chi a sua volta si è lasciato evangelizzare16. Questa formazione sarà anche una scuola di annuncio, perché ognuno sia capace di dare ragione della speranza che è in lui17. 1.3. In qualsiasi luogo o ambiente Terminato il tempo in cui la chiesa “di mattoni” era centro di unità per la vita non solo religiosa, ma anche familiare e sociale, ci si accorge che l’uomo ora vive nella dispersione di mondi anche tra loro contrastanti e contradditori. E’ in questi mondi che egli va raggiunto con il messaggio evangelico. In particolare, il Sinodo dei Vescovi “riconosce che le città umane e la cultura che esprimono, così come le trasformazioni che avvengono in esse, sono un luogo privilegiato della Nuova evangelizzazione18”, per questo invita la Chiesa a porsi in ascolto delle esperienze, dei linguaggi e degli stili di vita tipici delle società urbane, al fine di incarnare il vangelo nella vita di tutti. 4.4 La nuova evangelizzazione si propone di raggiungere l’uomo là dove si trova, negli ambienti e scenari in cui si svolge oggi l’esistenza, siano essi sociali, culturali, ricreativi e sportivi, economici, politici, religiosi. Essa può abitarli e viverli, tramite la testimonianza dei fedeli, quali luoghi di annuncio del Vangelo19. 1.4. Nel rispetto multiculturale e multilingue Il cristianesimo porta “il volto delle tante culture e dei tanti popoli in cui è accolto e radicato”20. Perciò è tradizione millenaria della Chiesa annunciare il Vangelo nella lingua delle persone alle quali tale annuncio è rivolto “incarnandolo nella loro peculiare cultura”. Nella lingua, infatti, si esprime l’anima di ogni popolo21. Nella diocesi di Trieste, la quale è una diocesi culturalmente e linguisticamente composita, le lingue tradizionali dell’evangelizzazione sono quella italiana e quella slovena22. 4.5 La Chiesa che è in Trieste, nella quale convivono fedeli di lingua italiana e di lingua slovena, conferma di voler annunciare il Vangelo nella lingua delle persone alle quali tale annuncio è rivolto. 29 Sarà compito della comunità cristiana di lingua slovena far maturare al proprio interno la convinzione circa l’urgenza della nuova evangelizzazione adeguandone i tempi e i modi alle peculiarità linguistiche e culturali dei fedeli sloveni. 2. ESPERIENZE E STRUMENTI PER UNA NUOVA EVANGELIZZAZIONE Per raggiungere un fine è necessario promuovere un progetto strategico, con obiettivi a breve, medio e lungo termine, che siano sondabili e verificabili. Anche per la Nuova Evangelizzazione tale cammino è necessario, e mentre attendiamo “un Piano Pastorale di Proclamazione iniziale, che insegna un incontro vivo con Gesù Cristo”23 proposto dai Vescovi riuniti nel Sinodo per la Nuova Evangelizzazione, sottolineiamo come anche nella realtà di Trieste sia necessario individuare un piano con una strategia di annuncio kerigmatica. Tale piano sarà frutto dell’esperienza e della collaborazione delle tante realtà già operanti sul territorio, che sono ora invitate ad unire le forze e le esperienze, i successi e gli insuccessi per comprendere meglio e insieme come raggiungere l’uomo della nostra città. Se da una parte la Parrocchia, luogo tradizionalmente propizio per l’annuncio e la trasmissione della fede, deve rinnovare la propria pastorale nel senso della nuova evangelizzazione, d’altra parte dobbiamo con coraggio identificare strumenti e strategie per raggiungere anche quegli ambienti esterni imprescindibili dove incontrare quel cristiano che ormai ha già dimenticato l’ingresso della chiesa e non trova più in essa il senso del proprio vivere. Per questo la Chiesa di Trieste desidera mettersi in moto per identificare, scegliere e portare avanti delle strategie di annuncio. 4.6 La Chiesa di Trieste si impegna ad individuare metodologie e strumenti per comunicare in modo nuovo ed efficace il Vangelo. Essa li ricerca nelle esperienze già esistenti in Diocesi, in vari movimenti e associazioni, in particolare dediti alla nuova evangelizzazione e alla catechesi, ma si apre anche ad esperienze sviluppate sul territorio nazionale e in ambito internazionale. 2.1. La Parrocchia luogo primario per una Nuova Evangelizzazione Nella Nota Pastorale “Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia” i vescovi italiani hanno delineato il ruolo fondamentale che ancora riveste la parrocchia per la comunicazione del Vangelo e la trasmissione della fede, e per la possibilità che essa offre di rendere concreta l’esperienza di vita comunitaria ed ecclesiale24. Questi due aspetti, trasmissione della fede ed esperienza ecclesiale, fondamentali per una fede viva ed integrata, possono realizzarsi solo nel qui ed ora di uno spazio e di relazioni reali tra persone che condividono la stessa fede. Nonostante si parli quindi di “fine della civiltà parrocchiale”, per la frammentazione della vita delle persone che si snoda contemporaneamente in più mondi diversi e contradditori senza più avere al centro il “campanile”, la parrocchia continua ad assicurare la dimensione popolare della Chiesa, raggiungendo ogni uomo indipendentemente dalla situazione di vita in cui si trova, esplicitando un legame con il territorio nelle sue concrete e molteplici dimensioni sociali e culturali. Anche i Vescovi riuniti nel Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione confermano il ruolo fondamentale della Parrocchia 25 come prima presenza della Chiesa in mezzo alla gente, luogo dove vivere la vita cristiana, dialogare, educarsi alla carità, alla preghiera e ricevere forza nella celebrazione eucaristica. Essi esortano a trasformare le parrocchie in cellule viventi, luoghi dove sperimentare l’incontro personale e comunitario con Cristo nella celebrazione, nella formazione e nella carità. 30 4.7 La Parrocchia non può più dare per scontato che, nell’attuale crescente pluralismo culturale e religioso, il Vangelo di Gesù sia conosciuto. Essa è chiamata a diventare dimora che sa accogliere ed ascoltare paure e speranze della gente, offrendo un annuncio credibile della verità che è Cristo, accompagnato da una coraggiosa testimonianza di vita. Ogni parrocchia sappia individuare il modo per diventare luogo di accoglienza, ospitalità e solidarietà. 2.1.1 Una Nuova Evangelizzazione che parte dall’Eucaristia Al cuore e al vertice della vita parrocchiale sta la domenica, giorno del Signore26: essa è sorgente di uno slancio missionario ed è quindi il culmine della nuova evangelizzazione27. Evangelizzazione e Eucaristia infatti non possono essere considerati momenti-eventi separati: questo avrebbe ripercussioni negative sulla formazione della coscienza e della mentalità degli stessi fedeli, portandoli a non percepire l'intimo e inscindibile legame tra le due realtà essenziali della Chiesa, quella missionaria e quella eucaristicosacramentale28. 4.8 La Parrocchia celebri l’eucaristia domenicale secondo verità e bellezza, trasformandola in luogo per la nuova evangelizzazione, luogo di testimonianza e annuncio29. La cura dei canti, la proposta di segni, la valorizzazione del rito ed un’omelia attenta all’attualizzazione della Parola siano strumenti usati affinché i fedeli ritrovino in essa la gioia di appartenere alla comunità ecclesiale e vivere l’incontro con Cristo. Dall’Eucaristia il fedele attinga la forza per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo laddove il Signore lo pone a vivere. 2.1.2. Il ruolo fondamentale dell’iniziazione cristiana Alla parrocchia viene riconosciuto il ruolo fondamentale dell’iniziazione cristiana. Il Sinodo dei Vescovi afferma come questa sia un elemento cruciale nella nuova evangelizzazione ed invita a considerarla in una prospettiva catecumenale, diventando una vera iniziazione alla vita cristiana 30 . Essa diventa altresì la possibilità concreta di un coinvolgimento non solo dei fanciulli ma delle famiglie, offrendo a giovani e adulti nuovi e praticabili itinerari per la ripresa della vita cristiana31. 4.9 L’iniziazione cristiana è un momento fondamentale per riallacciare i rapporti con quei battezzati che si sono allontanati dalla vita ecclesiale e che si riavvicinano per accompagnare i figli in questo cammino, anche quando la motivazione sia la mera tradizione. La preparazione al Battesimo, all’Eucaristia e alla Confermazione siano momenti privilegiati per far sentire la Chiesa vicina alle persone. Nei dialoghi e nella preparazione sia valorizzato l’annuncio del kerigma e della buona nuova dell’amore di Dio per ogni uomo. 2.1.3. Una pastorale integrata Riconosciamo fondamentale per un rinnovamento della Parrocchia una “pastorale integrata” in cui, nell’unità della diocesi, le parrocchie si colleghino tra loro (in particolare a livello di Decanato), abbandonando ogni pretesa di autosufficienza32. Il Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione invita la chiesa particolare ad animare e guidare una pastorale in grado di integrare la varietà dei carismi, dei ministeri, degli stati di vita e delle risorse, attraverso il dialogo e la cooperazione di tutte le componenti diocesane (parrocchie, piccole cristiane, comunità educative, comunità di vita consacrata, associazioni, movimenti e singoli fedeli)33. 31 4.10 Ogni Parrocchia non ritenga come sua proprietà personale le esperienze, i metodi e le strategie verificate come positive per rafforzare e rinvigorire la fede dei propri battezzati, ma li condivida e travasi alle parrocchie limitrofe, in particolare quelle del proprio Decanato, per operare in una pastorale congiunta. Le comunità più “forti” si facciano carico di quelle più “deboli”; d’altra parte le più “deboli” rimangano aperte all’accoglienza della novità dello Spirito Santo, senza paure e precomprensioni. Ciascuna parrocchia individui un metodo di evangelizzazione da assumere nella propria realtà particolare. 2.2. Una Chiesa che va incontro a chi è fuori Oltre alle parrocchie, luogo ordinario dell’aggregazione cristiana, nonché ai movimenti e alle associazioni, i luoghi della nuova evangelizzazione possono e devono essere tutti gli ambienti nei quali si svolge la vita umana. Naturalmente, l’approccio all’evangelizzazione sarà diverso a seconda delle circostanze e delle situazioni. In alcuni di tali ambienti (luoghi di cura e di rieducazione, cimiteri), dove la presenza del sacerdote o di una persona consacrata (diacono, religiosi, religiose) è istituzionalizzata o anche esplicitamente richiesta, l’annuncio della salvezza può esplicarsi in maniera diretta, anche se coniugato con una sapiente valutazione della sensibilità o dello stato di salute della persona alla quale è diretto. In altri ambienti, per esempio nei luoghi di lavoro o nella scuola, dove alcune modalità di evangelizzazione vigenti in passato, vuoi per il progredire dello spirito laico vuoi anche per scarso impegno dei credenti, sono col tempo cadute in disuso, le modalità di annunciare Cristo morto e risorto, affidate in via prioritaria ai fedeli laici, sono e devono essere diverse, basate sulla valutazione serena e oggettiva delle circostanze. Ci sono poi delle occasioni del tutto specifiche, come per esempio la possibilità di raggiungere le persone in viaggio, offerta a Trieste dalla cappella della Stazione ferroviaria, o anche l’evangelizzazione dei lavoratori del mare, per i quali a Trieste è sorta l’istituzione Stella maris. E ci sono, infine, le possibilità praticamente illimitate di recare l’annuncio attraverso i mass media tradizionali (giornali, radio) e nuovi (internet), anche se l’uso di tali strumenti deve essere sapientemente coniugato con un rapporto personale. 4.11 La Chiesa di Trieste si impegna a raggiungere con un nuovo slancio missionario ambienti di lavoro e di studio, luoghi di riposo e di cura, ambiti e situazioni in cui l’uomo è posto dinanzi alla domanda sul senso della sofferenza e della morte. Si impegna ad accostarsi alle persone che viaggiano e a raggiungere i nuovi areopaghi del consumismo e dei socialnetworks. 2.2.1. Raggiungere l’uomo nell’esperienza della sofferenza e della morte Per quanto riguarda l’accompagnamento della salma al riposo eterno bisogna constatare che a Trieste l’ambiente delle cappelle mortuarie, site all’interno del cimitero stesso, non è particolarmente adatto al raccoglimento e alla preghiera. Vigono, inoltre, alcune disposizioni civili che non agevolano i riti del funerale religioso tradizionale. Ciononostante non si può non rilevare che il rito funebre è spesso per molte persone una delle rare occasioni in cui esse vengono a contatto con la Parola del Signore e che, inoltre, la dipartita di un congiunto o di un amico può rendere l’animo umano particolarmente aperto ad accogliere il messaggio della salvezza. 4.12 E’ di particolare importanza che la celebrazione del funerale religioso sia accurata e raccolta, che l’atmosfera venga resa familiare e che, per quanto possibile, le parole di chi presiede il rito non 32 prescindano dalla personalità del defunto e che, soprattutto, non tralascino il cuore del messaggio cristiano, che è messaggio di salvezza e di speranza, essendo Cristo venuto tra di noi per sconfiggere la morte. Per quanto riguarda i luoghi di cura, bisogna distinguere gli ospedali infantili (Burlo) da quelli per adulti nonché dalle case di riposo per anziani. Vanno tenuti presenti anche gli anziani accuditi in casa. Negli ospedali è garantito il conforto religioso mediante la presenza di persone consacrate e anche di appositi luoghi di culto. Il ruolo delle persone consacrate o anche dei fedeli laici in ospedale, però, non è sempre facile, in quanto deve interagire con le diverse figure ivi operanti (personale sanitario, volontari, mamme, puerpere, ammalati) e anche confrontarsi con situazioni difficili e dolorose (si pensi per es. alla problematica degli aborti). Al giorno d'oggi in cui sempre più numerosi sono i non credenti o coloro che, pur genericamente credenti, si sono col tempo allontanati dalla pratica religiosa, sono sempre più frequenti le situazioni in cui il conforto religioso deve essere preceduto dall'annuncio di Cristo morto e risorto. Inoltre, negli ospedali sta diventando prassi ordinaria anche l'incontro con i non battezzati o con persone di altre fedi. Non va trascurato, come già sottolineato dal Sinodo dei vescovi, che anche l'ammalato può diventare soggetto dell'evangelizzazione34: conoscere persone che vivono la malattia con vera fede può essere occasione per un cambiamento di pensiero. Negli ospedali di Trieste, senza il contributo dei religiosi e del clero proveniente da fuori Trieste, la cura pastorale sarebbe molto difficile. Altro luogo in cui si incontra l’uomo nella sofferenza non solo fisica ma anche morale e spirituale sono le carceri e i luoghi di rieducazione. Anche in questi ambienti è necessario portare l’annuncio del Vangelo, facendo conoscere quel Gesù che, proclamando che “non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”35, ha mostrato l’amore di Dio morendo in Croce per noi “mentre eravamo ancora peccatori”36. 4.13 Tutta la comunità diocesana, ma soprattutto il clero, acquisiscano consapevolezza dell’importanza di annunciare Cristo morto e risorto nei luoghi di sofferenza e di detenzione. Chiunque porta tale annuncio, lo faccia con delicatezza, con rispetto dell'altro e delle sue convinzioni, con umiltà e adattabilità, mettendosi in un atteggiamento di dialogo, lasciando lo spazio allo Spirito e accogliendo il rischio di essere rifiutato, facendo intuire che Uno che era più buono di noi ha patito per noi. Va sottolineata anche l'opportunità che l'ammalato stesso diventi soggetto dell'evangelizzazione. 2.2.2. Raggiungere l’uomo nell’esperienza di studio, di lavoro e nello sport Nel passato, nei luoghi di lavoro e nella scuola c’era una presenza religiosa istituzionale che offriva la possibilità di confronto e di dialogo. Nei momenti forti dell’anno (Natale, Pasqua…) era vista come normale una proposta religiosa all’interno degli stessi ambienti (celebrazioni, ritiri, distribuzione di Vangeli…). Oggi, salvo casi particolari, le cose sono cambiate e iniziative che non rispettassero la laicità dello Stato o il pluralismo non riscuoterebbero il favore nemmeno dei credenti stessi. E tuttavia alcune presenze riscuotono tuttora un apprezzamento quasi unanime. Si pensi per esempio alla vicinanza del Vescovo ai lavoratori in tempi di crisi. In questo contesto la stessa celebrazione eucaristica può essere non solo accettata ma anche auspicata. Si può cogliere tale spunto per partire dalla conoscenza del Cristo povero, che ha assunto e redento la nostra povertà ed ogni povertà. Pertanto, evangelizzare nei luoghi di lavoro si può, ma vanno studiate le modalità e le forme. Questo rientra tra i compiti dei fedeli laici i quali devono ”uscire fuori” dalla parrocchia, dal movimento, dall’associazione. Per fare questo ci vuole innanzitutto lo stato di grazia che trae forza dall’Eucarestia, ma anche una formazione specifica. Lo stesso vale anche per il mondo della scuola, in particolare quella statale, dove è previsto sì l'insegnamento della religione cattolica, ma non nella forma della 33 catechesi e dell'evangelizzazione. Tuttavia ciò non vuol dire che nelle scuole non sia possibile rendere noto l'annuncio cristiano, naturalmente rispettando le procedure previste nonché il veicolo di trasmissione che nelle scuole è quello culturale e artistico (anche il Sinodo dei vescovi ha sottolineato l’evangelizzazione attraverso la “Bellezza”37). Sta alla sensibilità dei docenti cattolici, non solo a quelli di religione, trovare i modi e i tempi per veicolare messaggi che possano suscitare interrogativi e un punto di partenza per un dialogo e un confronto su temi religiosi. Analogamente si evidenzia necessaria una nuova evangelizzazione nel mondo dello sport triestino (ambito di vita che appassiona tante persone, praticanti, tifosi, spettatori), ma poco presente nelle nostre parrocchie, salvo casi sporadici. Occorre dire il Vangelo anche al mondo dello sport e raccogliere la sfida educativa che da esso proviene. Lo sport porta con sé un insieme di valori, articolati e complessi, con diversi livelli di profondità, affidati all’attenzione e alla cura di tutti gli operatori dello sport: sono costoro che, con competenza e abilità, possono rendere attuali le potenzialità educative e far parlare in modo nuovo il Vangelo del Dio della vita.. 4.14 L’evangelizzazione nei luoghi di lavoro, nella scuola e nello sport è compito soprattutto dei fedeli laici i quali pur non ostentandola, non nascondano la propria identità cristiana. Essi si rendano conto che la loro testimonianza di vita e la loro professionalità sono la prima fonte del messaggio evangelico. E’ compito loro “uscire dall’anonimato” cogliendo l’occasione adatta per annunciare Cristo. Nella scuola, i contenuti religiosi dell’arte e della musica, viaggi di istruzione in luoghi di chiara matrice cristiana, la solidarietà, le recite su fatti biblici ecc. sono solo alcuni esempi di come, anche nel rispetto della laicità e del pluralismo culturale proprio della scuola, il messaggio di salvezza può essere trasmesso. 2.2.3. Raggiungere l’uomo che viaggia A Trieste ci sono luoghi particolari, destinati al conforto spirituale di alcune categorie di persone, e cioè a coloro che viaggiano in treno e ai “marittimi”. Ai primi è dedicata la Cappella di S. Raffaele Arcangelo in Stazione Centrale. Per quanto riguarda i secondi è stata resa nuovamente operante l’Associazione “Stella maris”, la quale vorrebbe avvicinare soprattutto i lavoratori del mare e dar loro assistenza spirituale e materiale. Anche la pastorale del turismo dovrebbe trovare vie di nuova evangelizzazione. Raggiungendo i reperti archeologici triestini e visitando le svariate Chiese ricche di storia sacra, i turisti dovrebbero avere l’opportunità di incontrarsi non solo con una storia passata ma con la genuinità del messaggio cristiano e la fede viva dei martiri. Da questo incontro possono scaturire domande sul senso del sacro e la possibilità di un’apertura a Cristo. 4.15 Per la propria posizione geografica Trieste è per molti aspetti territorio di passaggio. Si consideri pertanto l’opportunità di rafforzare i momenti di celebrazione e di preghiera per le persone che viaggiano come occasioni utili per annunciare il Cristo morto e risorto. Inoltre si rivaluti la ricchezza storico-archeologica della nostra città come strumento di evangelizzazione, cercando i modi più adatti per trasmettere la fede che sta alla base dell’opera artistico-culturale. 34 2.2.4. I nuovi areopaghi del mondo della comunicazione Non si sottolineerà mai abbastanza l'importanza dei mass media nella formazione della mentalità e della cultura dominante. Anche ai fini della nuova evangelizzazione una riflessione sull'uso di tale strumento è doverosa. Si pensi, per esempio, all'importanza che rivestono per l'annuncio cristiano la Santa Messa, trasmessa ogni domenica e giorno festivo dalla stazione Rai locale, o le trasmissioni religiose sia in lingua italiana sia in lingua slovena che raggiungono chiunque, anche le persone in viaggio o chi si mette solo accidentalmente in ascolto. Si pensi, inoltre, al settimanale diocesano “Vita nuova”, al settimanale dei cattolici sloveni “Novi glas”, al mensile “Naš vestnik”, a “Radio nuova Trieste”, ma anche alle immense possibilità offerte dai nuovi mezzi di comunicazioni in rete. Naturalmente, gli obiettivi che si prefiggono i mezzi di comunicazione, anche quelli religiosi, sono diversi (informazione, approfondimento culturale e spirituale, discussione, discernimento, intrattenimento ecc.) e non possono essere ricondotti tutti alla nuova evangelizzazione. Ma a nessuno sfugge la potenzialità di tali mezzi, specialmente nel creare opinione, mentalità, nel raggiungere i cosiddetti “lontani”. Bisogna tener presente, però, che raggiungere i cosiddetti lontani tramite la radio o la rete non è sufficiente, perché la trasmissione dell'annuncio cristiano non può prescindere dal rapporto personale. Quindi l'invio di messaggi tramite i mass media è solo un primo momento al quale deve seguire un secondo dove l’evangelizzazione deve avvenire tra persone reali. È soltanto in questo contesto di relazione personale che i mezzi moderni di comunicazione posso essere realmente utili ai fini della nuova evangelizzazione. 4.16 Oggi, per raggiungere un vasto numero di persone, non si può prescindere dall'utilizzo dei mass media, siano essi tradizionali (giornali, radio, televisione) siano essi nuovi (internet). Essi possono venire, pertanto, utilizzati anche ai fini della nuova evangelizzazione. Tuttavia, non potendo l'evangelizzazione prescindere dal rapporto personale, lo strumento dei mass media può essere solo un primo passo, al quale deve seguire l'incontro tra persone reali. 3. IL RUOLO FONDAMENTALE DEI MOVIMENTI, DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE NUOVE REALTA’ ECCLESIALI PER LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE La pastorale integrata valorizza in modo particolare la vita consacrata e i nuovi movimenti presenti38. Se da una parte il Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione chiede a tutti i religiosi di vivere radicalmente e con gioia la loro identità di persone consacrate, attraverso la testimonianza di vita che manifesta il primato di Dio e la forza umanizzante del Vangelo, che diventa proclamazione del Regno39, essi riconoscono altresì che la nuova evangelizzazione ha tratto grandi benefici dal dinamismo dei nuovi movimenti ecclesiali e delle nuove comunità, ed incoraggia queste nuove realtà a utilizzare i loro carismi in stretta collaborazione con le diocesi e le comunità parrocchiali, che potranno trarre beneficio dal loro spirito missionario40. 4.17 La Chiesa di Trieste riconosce ai Movimenti, Associazioni e nuove realtà ecclesiali un ruolo peculiare (speciale, significativo, prioritario) per la nuova evangelizzazione, sia nella trasmissione del Vangelo che nella peculiarità di offrire esperienze ecclesiali e comunitarie significative. Ad essi essa chiede una piena collaborazione, libera da particolarismi e autodifese, per agire in modo integrato nell’unico fine della trasmissione del Vangelo, nell’unità tra di loro e con la Chiesa locale. 35 3.1. Una presenza da valorizzare Lo Spirito Santo ha suscitato, specialmente dopo il Concilio Vaticano II, molti movimenti, associazioni e nuove realtà ecclesiali con loro vocazioni e caratteristiche peculiari (la carità, la formazione religiosa, l’evangelizzazione, ecc.). Pur mantenendo la chiamata all’evangelizza-zione propria di ogni cristiano e quindi anche di ogni genere di aggregazione cattolica, alcuni movimenti hanno maturato delle esperienze specifiche nella Nuova Evangelizzazione e sono queste in particolare che vengono offerte sia alle Parrocchie quali strumenti adottabili per attuare nella realtà parrocchiale un rinnovato annuncio del Vangelo ed anche nelle realtà extra parrocchiali sopra citate. Va sottolineato comunque che la Nuova Evangelizzazione non è attuabile ed efficace semplicemente adottando un certo metodo ma la sottolineatura va fatta sul chi evangelizza: cristiani con una fede formata e con zelo per avvicinare le persone a Cristo. I Movimenti, le Associazioni e le nuove realtà ecclesiali possono dare frutti significativi rivolgendosi a: - chi è già praticante ma ha bisogno di essere formato e preparato per diventare agente della nuova evangelizzazione; a questi queste aggregazioni offrono un luogo di formazione e di incontro vero con Cristo - chi è “tiepido”, i fedeli della sola messa domenicale: questi possono trovare in queste aggregazioni un’esperienza più significativa di fede e di esperienza comunitaria - chi è lontano dalla Chiesa: nei confronti di questi queste aggregazioni attuano quelle strategie di avvicinamento per l’annuncio del kerigma e la successiva formazione catechetica. 3.2. Le realtà già presenti in Diocesi e il loro servizio nella Nuova Evangelizzazione L’elenco dei Movimenti e le nuove realtà ecclesiali che hanno fatto particolare esperienza di evangelizzazione nella Chiesa in Trieste risulterà probabilmente monco di qualche realtà, nondimeno ci sembra utile citarne alcuni distinguendo tra quelli che hanno una caratteristica fondante nell’essere inseriti in una parrocchia ed altri che pur operando in sintonia con le strutture parrocchiali, non dipendono direttamente dal Parroco. 3.2.1. Movimenti e realtà ecclesiali legate alla Parrocchia Azione Cattolica Il Progetto Formativo dell’AC dedica una particolare attenzione alla “Nuova Evangelizzazione”. A Trieste essa si impegna nel primo annuncio attraverso proposte diversificate: nell’ambito dell’iniziazione cristiana (coinvolgimento di genitori dei ragazzi dell’ACR nel cammino formativo dei piccoli); nell’ambito della pastorale scolastica e universitaria (Movimento Studenti di AC e Settore Giovani, in particolare in collaborazione con la FUCI); nell’ambito della formazione degli adulti (proposta di brevi itinerari tematici rivolti a tutti). Le iniziative di primo annuncio sono sempre tese ad offrire alle persone la successiva possibilità di inserimento nel cammino formativo ordinario permanente, che l’Associazione propone attraverso i gruppi parrocchiali. Cammino Neocatecumenale Presente in Diocesi dal 1971 attualmente in 7 parrocchie. Apre nella parrocchia un cammino, con a capo il Parroco, di riscoperta della fede senza darla per scontata, rivolta quindi in particolare per i lontani formando una struttura di comunità di comunità. Si sviluppa con un tempo di annuncio kerigmatico di circa 2 mesi e successivamente al formarsi di una comunità le persone vengono formate secondo i gradi del catecumenato per gli adulti con gli adattamenti previsti per i già battezzati. Laici formati nel Cammino si rendono disponibili per l’evangelizzazione nella stessa o in altre Parrocchie. 36 Cellule Parrocchiali di evangelizzazione Uno strumento di evangelizzazione sperimentato in diocesi da alcune parrocchie è quello delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione, in cui il parroco segue e propone il cammino di piccole comunità ecclesiali (cellule), animate da un responsabile laico (leader). Gli incontri sono fondati sulla Parola di Dio e sul magistero della chiesa e si propongono di formare lo spirito di evangelizzazione nei membri con opportuni insegnamenti del parroco. La comunione tra cellule e parroco è assicurata da un incontro almeno bisettimanale tra responsabili e pastore. San Vincenzo de Paoli La Società San Vincenzo de’ Paoli opera a Trieste con circa 150 soci volontari in una quindicina di “Conferenze”, quasi tutte parrocchiali, coordinate e dirette da un Consiglio Centrale. Per la Nuova Evangelizzazione essa può essere considerata un utile strumento a servizio della Diocesi, poiché nello svolgere la primaria attività di assistenza materiale e sociale verso le persone più deboli (senza alcuna distinzione di razza o nazionalità) , non manca di compiere un’opera di moralizzazione e cristianizzazione, perseguendo lo scopo di consolidare la fede cristiana e di rianimare la carità, esercitando la vocazione alla santità. Scuola di Evangelizzazione Sant’Andrea (SESA) La SESA offre alla singola parrocchia dei corsi dinamicopartecipativi su temi biblici, secondo un cammino graduale (primo annuncio, formazione di evangelizzatori, formazione di formatori di evangelizzatori). La SESA locale è composta da un gruppo di laici disponibili all’evangelizzazione che si offrono per riprodurre i medesimi corsi in altre realtà parrocchiali. Attualmente i corsi sono utilizzati come valida formazione all’evangelizzazione nelle Parrocchie che hanno assunto il piano delle Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione. 3.2.2. Movimenti e realtà ecclesiali non necessariamente legate alla parrocchia ACCRI l’ACCRI si ispira all’azione e alla testimonianza di Gesù Cristo per essere segno di autentica speranza per i poveri e i suoi volontari esercitano il proprio ruolo di laici nella Chiesa partecipando all’impegno di ridurre la povertà nel mondo con una particolare attenzione allo sviluppo dei popoli. L’ACCRI, riconoscendosi nell’impegno missionario di tutta la Chiesa, privilegia il servizio di volontariato nella cooperazione tra Chiese sorelle. Sostenuta e guidata dalla Dottrina Sociale della Chiesa, prepara e accompagna i propri volontari nell’offrire attenzione, fiducia e sostegno alle comunità più povere. Riconoscendo il diritto di ogni comunità a lavorare per il proprio futuro, incoraggia e sostiene il cammino verso il cambiamento desiderato, testimoniando con il servizio disinteressato la propria fede cristiana. Alleanza Dives in Misericordia Presente a Trieste dal 2000 con il Gruppo di preghiera "Gesù Divina Misericordia" si propone di diffondere il culto alla Divina Misericordia basato sulla fiducia in Gesù e nel potere salvifico del Suo sacrificio, come rivelato nel Vangelo e rilanciato dalle ispirazioni ricevute da S. Faustina Kowalska negli anni ' 30 del secolo scorso. Questa spiritualità, che punta al cuore del messaggio cristiano ed è quanto mai attuale per una società secolarizzata come la nostra, viene promossa a Trieste soprattutto con incontri settimanali di preghiera e di adorazione al venerdì e con una celebrazione più solenne, rivolta all'intera Diocesi, nel secondo sabato di ogni mese. 37 Associazione Cardoner L’Associazione Cardoner è nata dall’esperienza personale dell’incontro con il Signore vissuta dai singoli appartenenti attraverso gli Esercizi Spirituali Ignaziani. I programmi offerti annualmente dall’Associazione a tutta la Diocesi nascono dalla speranza di far crescere nelle persone il desiderio di conoscere sempre di più il Signore attraverso l’ascolto della Sua Parola, per mettersi poi in ascolto attraverso di Lui, della propria realtà interiore e del mondo circostante per aderire alla realtà senza distorsioni, cercando di testimoniare la propria esperienza di fede con tutta la persona, con atteggiamenti, pensieri, parole e gesti che nascano da un cuore ascoltante e in continua conversione. Associazione Medici Cattolici Per quanto riguarda la prospettiva della “Nuova Evangelizzazione”, l’Associazione Medici Cattolici Italiani, è impegnata a percorrere un cammino di analisi e dialogo sia sulle strutture sanitarie che sui rapporti personali via via più complessi e forse difficili tra il mondo delle persone sofferenti e l’impegno diagnosticoterapeutico, in modo da sollecitare un rapporto umano reciproco su cui impostare il piano di comprensione e di amore come base di vita cristiana. Associazione Mosaico per un comune avvenire Per i volontari dell'Associazione Mosaico per un Comune Avvenire, nata in ambito missionario e volta da sempre alla condivisione e al sostegno dei popoli del Sud del mondo, sentir parlare di "Nuova Evangelizzazione" fa sentire in piena armonia. Per loro "Nuova Evangelizzazione" significa inculturazione della fede in realtà che hanno una storia diversa, una diversa visione del divino, ma che sono sempre pronte ad accogliere la "Buona Novella" di Gesù di Nazareth. L’atteggiamento dei volontari vuole essere sempre coerente con la Parola di Gesù, in quanto, affinché questa "buona notizia" sia veramente una buona notizia per chi è disposto a sentirla, deve essere proclamata da testimoni credibili. Centro Salesiani Cooperatori di Trieste I Cooperatori sono da sempre impegnati nella pastorale giovanile e per i ceti popolari a fianco dei Salesiani secondo l'insegnamento di Don Bosco. In questo senso si sono impegnati nell'affiancare il sacerdote nell'assistenza nel cortile: proprio il cortile è il punto di forza da cui è nata tutta l'opera di Don Bosco e da cui può partire una “Nuova Evangelizzazione”. Tante parrocchie a Trieste sono dotate di oratori e proprio questi, adeguatamente riqualificati e ripotenziati, possono diventare nuovi luoghi di incontro per giovani e famiglie. Comunione e Liberazione In un’ottica di “Nuova Evangelizzazione”, per Comunione e Liberazione, la prima urgenza è ridestare negli uomini del nostro tempo l’interesse per il cristianesimo. Il luogo privilegiato dove questo può accadere è la vita quotidiana, dove come cristiani entriamo in rapporto con i nostri fratelli uomini. La Nuova Evangelizzazione deve avvenire come esperienza personale e ecclesiale in grado di ridestare negli uomini l’interesse per la fede. Il Movimento di CL indica la cultura, la carità e la missione come dimensioni dell’autentica esperienza cristiana. La Nuova Evangelizzazione passa attraverso queste dimensioni, vissute in modo sempre più consapevole e incarnate nell'esperienza concreta, caratterizzata cioè da gesti vissuti. Comunità di Sant'Egidio La Comunità di Sant’Egidio vive lo slancio all’evangelizzazione a partire dalla preghiera e dal servizio ai poveri. Questi sono due momenti fondanti dell’esperienza della Comunità, che in modo particolare a Trieste vive nell’incontro con gli anziani dell’Itis , con quelli che vivono a casa a San Giacomo e con i senza fissa dimora alla stazione. Pregare insieme chi aiuta e chi è aiutato è vissuto come una testimonianza di vita evangelica che parla in modo significativo a chi si avvicina a questa realtà. 38 Comunità di vita cristiana La Comunità di vita cristiana (Cvx) nell’ambito delle sue attività, inserite nel progetto pastorale dei padri Gesuiti di Trieste, promuove incontri aperti a tutti coloro che intendono approfondire la parola di Dio per una spiritualità del quotidiano. L’Associazione si rivolge, in particolare, a tutti coloro che intendono proseguire quella ricerca di coniugazione, sempre più necessaria, fra fede e vita (personale e comunitaria) dopo l’esperienza degli Esercizi Spirituali ignaziani. Maria Regina della Pace Il Movimento “Maria Regina della Pace” di Trieste propone iniziative nuove, mirate alla Nuova Evangelizzazione. Si tratta di incontri che si tengono nel Santuario di Santa Maria Maggiore e dove si svolgono catechesi con risposte alle domande dei presenti. Il movimento è presente anche nei Programmi dell’Accesso della Sede Regionale della RAI favorendo così l’ascolto di risposte di fede a temi attuali e/o scottanti. Si ricorda infine l’Adorazione Eucaristica dell’ultimo sabato del mese presso la Rettoria di San Raffaele in Stazione Centrale. Mater Civitatis L’associazione diocesana Mater Civitatis si propone la diffusione della vera devozione a Maria nelle famiglie, nelle associazioni, nei movimenti e tra i fedeli di Trieste, quale ringraziamento per la protezione della Vergine in tanti momenti difficili della nostra città. L’obiettivo primario, in relazione alla Nuova Evangelizzazione, è l’impegno per un risveglio spirituale dei fedeli che conduca ad un profondo rinnovamento personale ed ecclesiale, proprio attraverso la pietà mariana. Movimento Cattolico per la Famiglia Il Movimento Cattolico per la Famiglia e la Vita ha come fine primario la preghiera, ed in particolare il S. Rosario, che viene recitato ogni mercoledì nella Chiesa di S. Maria Maddalena. Rilevante è anche l'azione di testimonianza e di propagazione della Fede che il Movimento espleta, specialmente in un ambiente ormai talmente laicizzato da rasentare l'agnosticismo, se non addirittura l'ateismo. Movimento dei focolari Evangelizzare significa far comprendere alle persone che sono amate da Dio: per questo il Movimento invita ad amare l’altro per primi, come Dio ha fatto con noi, puntando all’unità. Segue la proposta di vivere la Parola come risposta all’Amore ricevuto. Iniziative particolari sono: la Parola di vita (distribuita in tutte le Parrocchie in lingua italiana e slovena); per i più piccoli il “dado dell’amore” (facce con invito ad amare in varie forme); giornate, congressi, Mariapoli, convegni per ambiti (medicina, economia, legalità e diritto, psicologia, sociologia, comunicazione e mass media, sport, educazione, famiglia…); manifestazioni per il giovani (Genfest); uso di mass media (giornale “Città Nuova”, libri, documentari…) anche per offrire ai membri una formazione permanente; il dialogo: ecumenico, interreligioso e con coloro che non si riconoscono in alcuna convinzione religiosa. Rinnovamento nello Spirito Santo Il RnS sta mettendo in atto un piano per la Nuova Evangelizzazione riaffermando il valore della spiritualità carismatica per favorire nella Chiesa una pastorale integrata attraverso l'annuncio del kerigma, nel favorire una spiritualità dell'incarnazione attraverso nuovi metodi e nuove strutture. I Progetti già operanti nel Movimento sono: • Seminari di Vita Nuova ad extra • Progetto Roveto ardente • 10 piazze per 10 Comandamenti • Progetto Sicomoro 39 • Cultura di Pentecoste • Centro Internazionale per la Famiglia a Nazaret • Progetto Unitario di Formazione Semente Viva Nata a Trieste nel 2013, essa unisce le forze di laici, sacerdoti e religiosi che desiderano contraddistinguere il loro ministero per l’evangelizzazione. Opera in vari campi, in particolare in quello artistico, culturale e interculturale, offrendo a livello diocesano - cittadino attività di evangelizzazione di strada, corsi di evangelizzazione e primo annuncio, spettacoli interculturali, attività aggregative rivolte in particolare ai giovani. Nelle parrocchie si offre per accompagnare e sostenere un piano pastorale missionario, offrendo in particolare la formazione all’evangelizzazione per i più stretti collaboratori. Spiritualità dell’Apostolato della Preghiera L’AdP, affidato dalla Santa Sede alla Compagnia di Gesú, è una rete mondiale di preghiera che tende ad aiutare le persone a trovare speranza e senso per la loro vita, guidandole verso un rapporto profondo, personale e fiducioso con il Cristo risorto. Guidati dallo Spirito Santo, si è apostoli, con la preghiera e con la vita unita al cuore di Cristo. Il cammino spirituale dell’AdP, in particolare l’offerta quotidiana della vita e la preghiera per le intenzioni date mensilmente dal Papa, aiutano a vivere la missione, con Maria, in ogni stato di vita e in tutte le situazioni della vita quotidiana. Il ramo giovanile è il Movimento Eucaristico Giovanile (MEG). 4.18 Pur riconoscendo che le attività di tutte le aggregazioni implicano aspetti di evangelizzazione, la Chiesa di Trieste invita i Parroci, quali attori principali della nuova evangelizzazione, a favorire la collaborazione nella propria parrocchia con gli istituti di vita consacrata, movimenti, associazioni e nuove realtà ecclesiali che nella predicazione evangelica hanno uno specifico carisma di nuova evangelizzazione (Associazione Cardoner, Azione Cattolica, Cammino Neocatecumenale, Cellule di Evangelizzazione, Comunione e Liberazione, Cursillos de Cristianidad, Movimento dei Focolari, Rinnovamento nello Spirito, Scuola Sant’Andrea, Semente Viva, ecc.). 3.3 Apertura ad esperienze presenti a livello nazionale e internazionale Nella Chiesa esistono anche molte realtà, non presenti fisicamente nel nostro territorio, ma che sono a disposizione per offrire saltuariamente a Diocesi e Parrocchie un apporto per la Nuova Evangelizzazione. Ne citiamo alcune: Comunità Missionaria di Villaregia (animazione comunitaria e missionaria nelle parrocchie per una formazione all’evangelizzazione e alla missione), Comunità Nuovi orizzonti (per una evangelizzazione verso casi di marcata emarginazione sociale), Corsi Alfa (esperienze di cene con catechesi di primo annuncio), Sentinelle del mattino (esperienza notturna “Una luce nella notte”, per far incontrare Gesù nell’Eucaristia)… Tali realtà in parte hanno già in questi anni operato nella nostra diocesi. Auspichiamo la continuazione di questi rapporti e la ricerca e l’apertura a ulteriori metodologie di nuova evangelizzazione della Chiesa universale. 4.19 Data la ricchezza nella Chiesa universale di Movimenti, Associazioni e nuove realtà ecclesiali, la Chiesa in Trieste è aperta alla valutazione di nuove forme di evan-gelizzazione che si riscontrassero efficaci per la realtà della nostra Diocesi. 40 Conclusione Auspichiamo che il Sinodo Diocesano sia occasione per ravvivare la nostra fede e per prendere coscienza dell’urgenza di portare i nostri fratelli, vicini o lontani, a riscoprirla in modo nuovo. Per questo chiediamo l’aiuto di Maria, Stella dell’evangelizzazione. Lei, che per prima ha ricevuto l’annuncio della Buona Notizia e per prima l’ha annunciata, ponendosi a servizio della cugina Elisabetta, ci sia da modello nel nostro accogliere il Vangelo con fede e nel nostro andare, mettendoci a servizio dei fratelli oggi bisognosi di senso, di spiritualità, dell’incontro con il Tu che può dare una risposta vera e profonda alle proprie attese e speranze. Note 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Giovanni Paolo II, discorso alla XIX Assemblea del CELAM Verbum Domini, 96 Cf. Lettera Apostolica Ubicumque et semper Cf. Lineamenta Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, 1-2 Cf. Lineamenta, p. 14-15 Cf. AG 2 Cf. Mc 16, 15 Cf. 1 Cor 1, 24 Cf. Lineamenta Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, 11 Cf. Ibidem Cf. RM 44 Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, propositio 38 Cf. Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia, Introduzione Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 44 Cf. RM 71 Cf. Lineamenta Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, 22 Cf. Lineamenta Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, 16 Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 25 Cf. Lineamenta Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, 6 Cf. Novo millenio ineunte, n. 40 E. Ravignani, Trst in očiščenje spomina – Trieste e la purificazione della memoria, 19 giugno 2000 Cf. Slavorum Apostoli, n. 21 Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 9 Cf. Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia, 3 Cf. Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 26 Cf. Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia, n. 8 Cf. Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 34 Cf. José Saraiva Martins, Eucaristia ed evangelizzazione, XLVII Congresso Eucaristico Internazionale "Cuore del giubileo", 3 Dies Domini, 84 Cf. Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 38 Cf. Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia, 7 Cf. Il volto missionario delle Parrocchie in un mondo che cambia, Introduzione Cf. Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 42 Cf. Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 32 Mc 2,17 Rm 5,8 Cf. Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, propositio 20 Cf. José Saraiva Martins, Eucaristia ed evangelizzazione, XLVII Congresso Eucaristico Internazionale "Cuore del giubileo", 3 Cf. José Saraiva Martins, Eucaristia ed evangelizzazione, XLVII Congresso Eucaristico Internazionale "Cuore del giubileo", 3 Cf. José Saraiva Martins, Eucaristia ed evangelizzazione, XLVII Congresso Eucaristico Internazionale "Cuore del giubileo", 3 41