Overview della ricerca Le città che attraggono creatività: quali, perché e le politiche per migliorarle Risultati e proposte della ricerca La presente ricerca è stata realizzata da Ambrosetti ANCE e Ambrosetti per ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili Rapporto per agire Comitato Guida composto da Il filo logico della ricerca Claudio De Albertis Overview della ricerca Paolo Savona Marco Testa Il contesto di riferimento: globalizzazione, Alfredo Ambrosetti accelerazione, discontinuità Ha dato un importante contributo Sviluppo economico, capitale creativo, città come advisor esterno Richard Florida La città sempre più motore di sviluppo Per i focus sulle cinque città hanno collaborato Come far crescere la classe creativa Ugo Argiroffi Presidente ANCE Palermo nelle città italiane? Giorgio Gallesio Presidente Collegio Costruttori Edili di Torino Proposta di un approccio concreto Ambrogio Prezioso Presidente Associazione Costruttori per un piano strategico in Italia Edili della Provincia di Napoli Le città che attraggono le classi creative: Silvano Susi Presidente ACER Associazione Costruttori casi internazionali e modello di sintesi Edili di Roma e Provincia Piero Torretta Presidente Associazione Imprese Edili e Complementari della Provincia di Milano Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino: le città italiane e la creatività Hanno contribuito alla realizzazione della ricerca Pubblicazione in occasione Paolo Borzatta dei roadshow capo progetto Milano e i creativi Andrea Beretta Zanoni Napoli e i creativi coordinatore ricerca Palermo e i creativi Gabriele Colasanto Roma e i creativi Alessandro De Biasio Torino e i creativi Mariateresa Setaro Lorenzo Tavazzi Supplemento alla ricerca gruppo di lavoro Ambrosetti © ANCE e Ambrosetti - 2005 L’edirore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non identificate. Progetto grafico e redazione Le città che attraggono creatività: Navone Associati quali, perché e le politiche per migliorarle Risultati e proposte della ricerca Stampato in Italia - luglio 2005 ANCE e Ambrosetti Edilstampa Srl via Guattani 24 00161 Roma Tel. 06 84567403 www.edilstampa.ance.it 3 5 Che cosa ha a che fare la “creatività” con un mestiere così “terreno” come quello dei costruttori? E in che modo entra in gioco il ruolo delle città? Argomenti che fino a non molti anni fa potevano apparire ai più un esercizio confinato a entourage elitarie diventano oggi oggetto di diffusa riflessione economica e politica. L’Italia sta attraversando una fase unica della sua storia contemporanea. Stiamo assistendo a un passaggio che porterà a una nuova connotazione del sistema produttivo nazionale, nel quale peseranno sempre più attività terziarie avanzate e produzioni immateriali, frutto dell’ingegno e della creatività. Ecco allora affermarsi con evidenza il ruolo strategico delle città, che debbono tornare a essere quello che furono nell’età preindustriale, cioè incubatrici di sviluppo, poli ricchi di cultura, di stimoli e di opportunità nelle quali la classe creativa trova il suo habitat naturale. Le politiche di crescita devono diventare politiche soprattutto di riqualificazione urbana, politiche che quindi chiamano in causa direttamente il ruolo e la responsabilità dei costruttori come categoria produttiva e sociale. In Europa tutto questo è stato compreso. L’Italia viceversa è in fortissimo ritardo. Le nostre città non sono in grado di affrontare la sfida della competizione globale fra sistemi territoriali per attrarre le nuove funzioni postindustriali. Si avvicina il rischio di un declino irreversibile. Con questo convegno ANCE intende porre con evidenza il tema all’attenzione di politici e opinione pubblica. La ricerca Ambrosetti è la base scientifica del convegno, offre testimonianza della situazione in atto e suggerisce possibili percorsi organizzativi e istituzionali. Riproporremo analoghe iniziative in un roadshow in cinque città fortemente emblematiche dei problemi nazionali: Milano, Napoli, Roma, Torino e Palermo. La nostra vuole essere una “call to arms” che mobiliti tutti su un progetto politico di ritaratura – se non di vera e propria riconversione – dei programmi di crescita verso modelli centrati sul territorio e sulle città. Siamo un Paese stremato da una lunga battaglia in difesa di vecchi assetti produttivi e da un sistema civile e istituzionale restio al cambiamento. Ma siamo anche un Paese ricco di cultura, ricco di ingegno, ricco di attrattività ambientali di ogni genere. Siamo certi che anche in questo difficile momento l’Italia saprà proporsi ancora una volta come protagonista importante nello scenario europeo. Claudio De Albertis Presidente ANCE Overview della ricerca 2 Presentazione e obiettivi della ricerca 4 Perché i creativi 8 Perché la città 10 La necessità di un approccio strategico ai problemi dell’Italia e delle sue città 11 Casi internazionali e modello di analisi 18 Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e la creatività 21 Come aumentare la classe creativa nelle città italiane? 22 Caratteristiche economiche, sociali e urbanistiche per costruire città che attraggano creativi 26 Condizioni strategiche perché le nostre città attraggano creativi 28 Lo scoccare della scintilla 30 Alcune raccomandazioni 32 Proposte di azioni Presentazione e obiettivi della ricerca soprattutto alla sua possibilità di diventare centro di attrazione e di sviluppo di forze creative e quindi competitive. _Comprendere, a livello di sintesi, quali città italiane (con relative aree metropolitane) sono oggi fortemente attrattive. Abbiamo investigato in particolare cinque situazioni urbane tra quelle più grandi e quindi più potenzialmente attrattive. Le aree urbane investigate sono state Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. _Confrontare la situazione di queste città con tre-quattro casi esemplari nel mondo per la loro capacità di attrarre creatività. _Comprendere a livello di sintesi le caratteristiche economiche, sociali e urbanistiche delle città più attrattive. Viviamo in un’epoca di forte cambiamento. I creativi di oggi non sono solo gli artisti, i pubblicitari _Identificare politiche e azioni necessarie per Questo cambiamento è generato principalmente da quattro o gli stilisti: sono tutti quelli per i quali la creatività diventa accrescere l’attrattività delle città italiane. Valutare in “fenomeni” (con forti relazioni incrociate anche un fattore decisivo dell’attività che svolgono. Scienziati, dettaglio, in questo contesto, gli effetti ottenibili dalle grandi di causa-effetto): musicisti, architetti, designer, avvocati, stilisti, ingegneri ristrutturazioni urbanistiche che ridisegnano la “mappa” _continui sviluppi scientifici e tecnologici o scrittori, sono protagonisti di professioni che vengono della città. (spesso rivoluzionari). oggi riunite e rilette sotto la lente della “nuova _Identificare gli attori chiave che possono mettere in _Accelerazione con progressiva riduzione dei “cicli classe creativa”. atto un forte processo di miglioramento delle singole città. di vita” di qualunque elemento: dai prodotti, alle idee, Oggi accade sempre più spesso che le imprese lavorino Identificare gli strumenti esistenti a disposizione ai progetti, alle competenze, alle conoscenze. dove risiede questo capitale difficile da acquisire: il ed eventualmente indicare quelli che si dovrebbero _Globalizzazione. Anche se le caratteristiche della capitale intellettuale creativo. I creativi però si concentrano mettere a punto. globalizzazione potranno cambiare, sembra difficile che in luoghi che facilitano la loro vita e il loro stile di vita _Progettare le azioni di sensibilizzazione più efficaci l’arena competitiva, oggi di respiro mondiale, possa intenso, competitivo e sempre alla ricerca di nuovi stimoli. per rendere coscienti tali attori del potenziale esistente restringersi di nuovo. Le città che rispondono meglio alle sfide della di miglioramento e dei risultati di questa ricerca. _Mutamento progressivo del mix demografico. globalizzazione sono appunto quelle città che meglio In questo contesto, caratterizzato da un livello molto forte sanno soddisfare le caratteristiche predette. di discontinuità e da una competizione agguerrita su tutti Alla luce di queste considerazioni, la ricerca condotta i fronti, è diventato sempre più centrale il ruolo delle città da Ambrosetti per conto di ANCE si è posta come attrattori di capitali ma anche e soprattutto di quella i seguenti obiettivi: che oggi rappresenta la vera risorsa scarsa, cioè i talenti _condurre uno studio di grande portata strategica “creativi”, elemento fondamentale di una competizione per cercare di inquadrare a un elevato livello di sintesi tutta basata sullo sviluppo e l’innovazione. la fenomenologia dello sviluppo della città, in relazione 4 5 Perché i creativi Ricerca del meglio Negli ultimi 100 anni si è innescato un lungo processo Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, di cambiamento dei motori del nostro mondo: politici, che siano utili … Le categorie di nuovo e utile illustrano economici, sociali. Questi motori stanno muovendo il nostro l’essenza dell’atto creativo: un superamento delle regole mondo non in modo casuale o caotico, ma secondo linee esistenti (il “nuovo”) che istituisca una ulteriore regola sensate e razionali. Animati da una forza precisa: condivisa (l’utile). la creatività umana. È questo il fattore emergente Pressione competitiva Bisogno di innovazione H. Poincaré nell’economia e nella società attuali. Nel lavoro, come negli altri aspetti della nostra vita, attribuiamo oggi a quella La creatività è una qualità umana che ha natura totalizzante capacità un valore più grande che mai. e non si identifica semplicemente con l’intelligenza: L’impulso creativo è oggi libero di svilupparsi con una _coinvolge la capacità di sintesi incisività non conosciuta finora. Le società avanzate _implica fiducia in se stessi e una rottura con gli schemi si basano sull’economia “dell’informazione” o “della tradizionali conoscenza”, nelle quali è la creatività, la “capacità _è potenzialmente presente in ogni essere umano produttiva della ragione o della fantasia” a generare _è favorita dalla sperimentazione di esperienze il “vantaggio competitivo”. Ciò vale per ogni settore e prospettive diverse produttivo: dall’industria automobilistica alla moda, _ha natura totalizzante e autocentrica: i creativi tendono dai prodotti alimentari alla tecnologia dell’informazione. a instaurare legami “deboli”. A lungo termine vince solo chi ha la capacità di creare, La differenza fondamentale tra quella che oggi è chiamata e dunque di innovare (figura 1). 1 Questo processo è sempre esistito; negli ultimi secoli è diventato sempre più importante e semprepiùveloce Ricerca di nuove soluzioni Bisogno di creatività “la classe creativa” e le altre, va individuata nel compito che i loro membri sono chiamati a svolgere. Chi appartiene alla classe creativa è pagato per risolvere 6 Figura 1: perché parliamo di creatività 7 che rappresentano luoghi “aperti e di qualità assoluta”: 50 pretende e può ottenere autonomia e flessibilità maggiori _luoghi dove si concentrano altri talenti, altre 45 rispetto a chi viene pagato per seguire delle istruzioni. menti creative che sfruttano le proprie doti per creare Questo significa che i creativi hanno anche minori vincoli nuovo valore nei campi più disparati: medicina, scienza, dal punto di vista degli orari di lavoro, o di altri codici moda ecc. formali, come l’abbigliamento, il protocollo ecc. _Luoghi dove la tecnologia permette di creare Ma significa anche forte capacità di lavorare per ogni giorno nuovi ambiti da esplorare e nuove conseguire velocemente degli obiettivi impegnativi, opportunità professionali per esplorare tali ambiti, anche con forte stress emozionale e mentale. semplicemente per raccontarli agli altri, o supportarli Percentuale dei lavoratori degli Stati Uniti in modo innovativo problemi complessi e per questo Classe degli addetti ai servizi 40 35 30 Classe dei creativi 25 Classe dei lavoratori 20 15 Classe dei supercreativi 10 5 0 1900 Classe dei contadini 1910 Negli Stati Uniti il loro numero è esploso: da 3 a 38 milioni attraverso un contributo più “esterno”. in 100 anni. Ma la creatività non emerge a caso: scaturisce _Luoghi dove ogni giorno è possibile venire dalla liberazione delle capacità della classe creativa che a contatto con la diversità: dove una civitas tollerante a sua volta si manifesta progressivamente con consente uno scambio continuo di esperienze, di punti l’accelerazione della trasformazione dei costumi (figura 2). di vista, di storie profondamente differenti. In tutti i Paesi più competitivi, i professionisti creativi _Luoghi plug&play permeati da una filosofia tendono a essere oggi il 25-30% circa del totale dei della “connessione permanente” (tecnologica ma lavoratori. Purtroppo l’Italia è molto in ritardo rispetto a anche sociale e culturale) semplice e veloce. Come lounge questo parametro: nel nostro Paese i lavoratori “creativi” di aeroporti, sempre aperti, sempre disponibili costituiscono solamente il 14% del totale (figura 3). ad accogliere e a servire i creativi e le loro esigenze Nell’era dell’“economia globale basata sull’innovazione” di informazione, di apprendimento, di intrattenimento ecc. assistiamo a un fenomeno inedito: non più semplicemente Le città italiane devono dunque porsi il problema persone che vanno dove stanno le aziende, ma aziende di costruire un clima orientato alle persone prima ancora che vanno dove stanno i migliori talenti (creativi). che alle imprese: se si riesce ad attirare la risorsa scarsa In questo rapporto sono mostrati diversi casi di città che del talento, se si diventa un punto di riferimento per 5° Nuova Zelanda in diverse parti del mondo sono interessate da questo i creativi, si hanno altissime probabilità di diventare attrattivi 8° Canada fenomeno: Austin, Shanghai, Barcellona sono solo alcune anche per le imprese e per il mondo del business 9° Finlandia delle città analizzate in cui, parafrasando il famoso classicamente inteso. 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1991 1999 Figura 2: dall'età industriale all'età postindustriale, fino all'età della creatività (Fonte: R. Florida, L’ascesa della nuova classe creativa, 2003) 1° Irlanda 2° Belgio 3° Australia 4° Olanda 10° Islanda 11° Stati Uniti proverbio, Maometto non va più alla montagna: è la 19° Germania “montagna” delle imprese e delle aziende che si sposta 21° Spagna per raggiungere le città in cui vogliono vivere i “maometti” 31° Turchia con più talento creativo del nostro pianeta. 34° Italia Dalla ricerca emerge che i creativi scelgono di vivere in luoghi di innovazione e di sperimentazione, anche e soprattutto esistenziale. I creativi scelgono dunque per definizione “le città”, e in particolare quelle 8 1 La relazione tra l’atto creativo che genera una nuova idea e l’applicazione di questa idea a un prodotto, un processo, una strategia, in modo tale da “innovare” l’azione competitiva di una impresa o di una 39° Messico 0 5 10 15 20 25 30 35 40 La graduatoria della classe creativa è riferita ai 39 Paesi di cui sono disponibili i dati organizzazione, è una relazione molto complessa la cui analisi esula dallo scopo di questa ricerca. Figura 3: la classe creativa nel mondo (Fonte: R. Florida, The Flight of the Creative Class, 2005) 9 Perché la città aziende a partecipazione estera (Ide) presenti nel territorio. sulla moda, sulle biotecnologie, sulla genetica, I centri urbani occupano più del 2% della superficie sull’alimentazione ecc.) consisterà la loro forza di attrazione terrestre e in città viene consumato circa il 90% delle e la loro capacità di evoluzione. risorse prodotte nel mondo. (Fonte: Corriere della Sera, Le maggiori candidate a questo ruolo oggi sono città come L’Avvenire, TelevideoRAI, Ansa, 2004). Berlino, Città del Messico, Francoforte, Los Angeles, Per il futuro si sta profilando uno scenario mondiale per Madrid, Mosca, Nuova Delhi, Parigi, Pechino, San Paolo, cui esisteranno: Singapore ecc. _tre-quattro grandi centri urbani mondiali (“capitali _Circa 100 “capitali provinciali di terzo livello”, mondiali”), destinati a diventare i veri e propri “motori” di città importanti a livello locale ma che avranno un ruolo sviluppo dell’economia globale. Allo stato attuale possiamo di secondo piano nella competizione internazionale, pensare che città come Londra, New York, Shanghai e magari con punte di eccellenza in qualche ambito molto Tokyo potranno diventare le grandi “capitali della creatività ristretto. e dello sviluppo” del pianeta. Saranno, per questo motivo, _Esisteranno poi (migliaia di) centri provinciali, città i grandi magneti attrattori di tutto il meglio del pianeta. che possono in passato essere anche state luoghi Nelle città viene prodotto più del 50% del Pil mondiale _Circa 20 “capitali regionali” magneti di talenti creativi, importanti per lo sviluppo economico e competitivo un grande polo di attrazione globale. Sono proprio le città, e molto più della metà del Pil dei Paesi più sviluppati. che rappresenteranno aree di sviluppo e benessere quanto di un singolo Paese, ma che non sono riuscite a reinventare infatti, a risultare oggi protagoniste assolute dello sviluppo In Italia le 11 principali città (Bari, Bologna, Catania, più sapranno focalizzarsi su tematiche e attività creative. efficacemente il proprio ruolo in ambito globale. Questi del nostro pianeta. Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino Probabilmente queste città diventeranno centri centri provinciali non necessariamente saranno posti dove Nelle città vive il 50% della popolazione mondiale. e Venezia) contribuiscono per circa il 30% al Pil nazionale. di eccellenza specializzati in certe aree della creatività, si “vive male”: potrà trattarsi di una provincia felix, ma che Si prevede che nel 2030 tale quota salirà al 75% (figura 4). Milano, Roma e Torino attirano il 54% del totale delle e proprio nella loro specializzazione (sul design, ricoprirà un ruolo marginale rispetto alle dinamiche Nel contesto competitivo attuale le città sono diventate 2 50 1974 2004 Popolazioni (in milioni) 45 Londra Shanghai 40 35 New York 30,9 30 Tokyo 25 20 21,2 18,4 18,3 16,7 15 10 11,5 10,3 6 5 3 4,2 1,3 0 New York San Paolo Città del Messico 10,8 10 Il Cairo Manila 2,7 Chongqing Capitali del mondo Shanghai Capitali regionali Capitali provinciali Figura 4: la crescita e la moltiplicazione delle megalopoli mondiali 10 Figura 5: il futuro delle città, un'ipotesi di scenario (Fonte: elaborazione Ambrosetti) economiche e culturali del pianeta. La domanda urgente da porsi è: “cosa vuole fare l’Italia? Dove vuole o è in grado di posizionare le sue città più importanti?” Per costruire questo futuro, bisogna partire oggi a costruire una strategia sostenibile e realizzabile per le nostre città nell’arco del futuro prossimo venturo. 3 Le nostre città che competono con il mondo devono oggi La necessità di un approccio strategico ai problemi dell’Italia e delle sue città affrontare sfide simili a quelle delle imprese in concorrenza. Devono saper rispondere alle seguenti domande: _perché un’impresa dovrebbe decidere di insediarsi e di creare occupazione e ricchezza nelle nostre città? _Perché un’impresa, già insediata in una delle nostre città, dovrebbe decidere di rimanervi? _Perché un contribuente, una famiglia ecc. dovrebbero Oggi il nostro Paese, per rilanciarsi sul piano dell’attrattività situazione oggi complessa e problematica. Tuttavia ha al suo decidere di risiedere e contribuire qui anziché altrove? rispetto ai creativi, deve elaborare al più presto una arco alcune frecce invidiabili, che oggi rappresentano delle Eludere queste domande significa automaticamente “strategia Paese” e un conseguente piano strategico che risorse potenziali inespresse. rassegnarsi a relegare le nostre città (e dunque la nostra faccia perno sulla forza economica, sociale, culturale delle Infatti almeno tre sono gli “asset” fondamentali competitività generale) nell’ultima fascia descritta. nostre città, sempre più risorse fondamentali del suo del nostro Paese: sviluppo. _il patrimonio climatico e paesaggistico Un piano strategico siffatto deve avere due peculiarità _il patrimonio artistico e culturale fondamentali: _il sistema economico aziendale e imprenditoriale. _deve essere efficace, cioè improntato a una estrema Questi aspetti devono essere calati nella realtà del Paese, chiarezza di visione e una forte impronta operativa nelle peculiarità dunque delle sue città più rilevanti, che _deve essere unitario, cioè frutto di una visione organica, possono e devono diventare il vero “motore” della ripresa. coerente e condivisa, per non cadere nella cultura dello Successi come quello di Valencia, che si è aggiudicata sforzo, anzi dei tanti sforzi in tante direzioni diverse, che l’organizzazione della prossima Coppa America, nascono è esattamente all’opposto di quella del risultato. infatti proprio da un complessivo approccio strategico: Se si vuole produrre un piano strategico efficace, bisogna addirittura il porto di Valencia ha fissato da tempo precisi essere realisti e partire da ciò che si è, non da ciò che obiettivi di sviluppo in un autonomo piano strategico. piacerebbe o si vorrebbe essere. Un piano strategico deve cioè fare leva sui “patrimoni” fondamentali disponibili in un Paese. Su questi patrimoni può poi costruire una visione 2 Cfr. “Sviluppo economico, capitale creativo, città”. 3 Cfr. “Proposta di un approccio concreto per un piano strategico in Italia”. 12 che comprenda anche ruoli completamente nuovi. L’Italia da questo punto di vista vive sicuramente una 13 Casi internazionali e modello di analisi HABITAT ambito sociale di sostegno Cultura & letteratura Stili di vita ed economici sapientemente orchestrati possono scatenare e di scala) diversissime da quelle delle città italiane. il “mix creativo” (figura 6). Tuttavia, ciò non significa che guardando a queste città non La propulsione creativa si manifesta come un circolo si possano ricavare elementi utili per comprendere virtuoso tra creatività, informazioni e conoscenza. Tale il fenomeno delle “città dei creativi” e per aumentare circolo non può tuttavia esercitare il proprio potenziale se il capitale creativo anche nelle nostre aree metropolitane. Conoscenza ricerca Ce ntr i di izi Serv Shanghai, Tokyo, ad esempio) vivono situazioni (di tempi Ricerca/studio Informazioni Creatività Moda Non tutte le città sono attrattive: fenomeni sociali, politici Univ ers it list ita p a à Ven tur eC ISTITUZIONI Arte Te tt ssu to produttivo Musica Architettura CITTÀ non attraverso l’efficace funzionamento delle istituzioni cittadine: del tessuto industriale, dell’università, dei servizi Fattori strategici generali delle “città dei creativi” finanziari, della pubblica amministrazione. Il tutto poi deve La ricerca e lo studio delle città analizzate ci ha permesso allacciarsi aun habitat sociale di sostegno, se si vuole di costruire il “modello” di funzionamento dell’attrattività attirare i creativi: si tratta della vita culturale e sociale della dei creativi (e del suo sviluppo economico) (figura 7). fertilizzazione incrociata tra le diverse creatività ed effetto leva sul circolo Informazioni Creatività città, della sua vita “politica” nel senso etimologico. Nelle città più attrattive nei confronti dei creativi questo Situazioni di crisi o senso di urgenza circolo virtuoso funziona. Dunque l’analisi di benchmark Guardando al modello di funzionamento sintetizzato dalla internazionali effettuata in questa ricerca è stata finalizzata nostra ricerca, ad esempio, abbiamo potuto constatare che a trarre spunti per comprendere le possibili soluzioni le città dei creativi spesso sono state capaci di utilizzare un al problema dell’attrattività e della crescita delle metropoli momento di crisi come “risorsa” per una nuova italiane; non intendiamo invece semplicisticamente progettualità. Le città che nella crisi sono riuscite a proporre una serie di soluzioni “standard” copiate condensare e raccogliere le proprie forze intellettuali, dall’estero ai peculiari problemi delle nostre città. politiche, civili e sociali in senso più ampio hanno Senza dubbio, alcune delle città analizzate (New York, dimostrato una capacità di reazione così forte da divenire Conoscenza Figura 6: i diversi livelli della “propulsione creativa” nella città 14 15 motori dell’economia del proprio Paese (pensiamo a come comunicare, svolgere attività a basso contenuto intellettuale è cambiata Barcellona dopo le Olimpiadi del 1992). (adempimenti burocratici in primis), comperare ecc. è LEADERSHIP STRATEGICA E SOCIETÀ CIVILE FORTE ovviamente un elemento di forza per essere attrattivi. Leadership HABITAT L’uso della tecnologia, a nostro parere, è un campo in cui ambito sociale di sostegno del sindaco, espressione di una società civile che riesce anche le città italiane potrebbero trovare degli elementi di a trasmettere il meglio di sé e ad assumere precise eccellenza e di differenziazione rispetto ad altre città. responsabilità sociali. A Londra, Ken Livingstone ha dato Perché, ad esempio, nelle nostre città piene di monumenti un’impronta ben precisa allo sviluppo della città, con e di quartieri storici non mettere sotto terra il trasporto la costituzione della Greater London Authority, con il varo delle merci invece delle metropolitane? Cultura & letteratura Stili di vita ISTITUZIONI del London Plan 2004, per arrivare alla creazione Fattori strategici specifici della città dei creativi per promuovere l’industria creativa. Le città con forte potere attrattivo di creativi hanno saputo Maggiori concentrazioni di capitale creativo attivano sviluppare o costruire una strategia e una capacità di e vengono attirate dalla concentrazione di alta tecnologia. governo strategico della città con caratteristiche peculiari. Creatività Moda Ricerca/studio Informazioni izi Serv di Creative London, un’associazione creata appositamente Univ ers it list ita p a ricerca ambienti sempre più efficaci per la gente creativa e dove Conoscenza Ce ntr i di Questa leadership è spesso assunta dalla figura Ven tur eC si potrà ancora esercitare molta creatività per offrire degli à Una città creativa è una città che ha una leadership forte. Arte Te tt ssu to produttivo Oggi appare molto forte il legame tra i creativi e le industrie high-tech. Negli Stati Uniti, località come Austin, Potere decisionale e meccanismi di governo Santa Fe, Madison, Champaign Urbana, State College, efficienti Pennsylvania e Bloomington, Indiana hanno una capacità La città dei creativi ha bisogno di un forte potere di eccellenza nella tecnologia che si rispecchia in una decisionale e di meccanismi di governo efficienti: per densità di creativi molto alta. questo spesso parliamo di città che hanno “poteri speciali” Musica Architettura per governare l’area rilevante rispetto alla propria crescita Tecnologia e al proprio sviluppo, che spesso non è solo quella coperta La tecnologia si propone quasi come condicio sine qua dalla definizione “amministrativa” (in Italia il “comune”) non per la costruzione di una città creativa, che è per della città. Ad esempio, a livello amministrativo Shanghai definizione una città plug&play: aperta, dinamica, è una delle quattro municipalità dipendenti direttamente accessibile sempre e dovunque. Nelle città dove vi è dal governo centrale. un’alta densità di creativi la tecnologia è sempre sfruttata Lo Stato ha deciso di investire direttamente sulla città per al massimo. Oggi si va sempre più affermando un modello fare di Shanghai il grande motore economico della Cina di wireless city, condizione di base per essere interessante e un polo finanziario internazionale. per gente impegnata in attività creative. D’altro canto Gli afflussi di capitale verso la città, sono favoriti dalla la gente creativa ha bisogno di sprecare meno tempo creazione di “aree speciali per lo sviluppo economico”, possibile in attività di routine e ogni supporto che la ovvero aree di fiscalità agevolata in particolare per gli tecnologia può dare per pensare, registrare, elaborare, investitori stranieri (ad esempio l’area di Pudong, dotata 16 TECNOLOGIA Visione Ambiziosi progetti/ grandi eventi Potere decisionale e meccanismi efficienti Alta velocità di realizzazione Ricerca di una forte identità Capacità di realizzare gli obiettivi Continuità di azione SITUAZIONI DI CRISI O SENSO DI URGENZA Figura 7: il modello di funzionamento dell’attrattività dei creativi ovvero i “mattoni” strategici del circolo virtuoso della creatività 17 di un proprio statuto speciale e di una propria autorità vogliono competere di viaggiare alla stessa velocità che Visione Creative London investe una media di 300 milioni di pianificazione urbanistica) (figura 8). peraltro è imposta anche dalla più generale velocità del Avere una visione forte che venga tradotta in azioni di sterline all’anno. A Londra, per governare efficacemente il territorio nel 2000 cambiamento e della globalizzazione. concrete è il primo segnale della presenza di una I risultati sono notevoli: il Pil londinese è di 162 miliardi leadership forte. di sterline – maggiore di quello di Finlandia, Portogallo viene istituita la Greater London Authority con funzioni trasversali di indirizzo strategico del governo della città. Ricerca di una forte identità La visione dell’attuale Mayor di Londra è: “crescita forte e Irlanda – e rappresenta il 17% del Pil del Regno Unito. È composta da: Mayor of London e London Assembly. Nelle città fortemente attrattive un altro fattore e diversificata a livello economico, inclusività sociale per Il Pil pro capite londinese è del 23% superiore al Pil Ha responsabilità in tema di trasporti, pianificazione, fondamentale è rappresentato dell’identità. Barcellona permettere a tutti i londinesi di condividere i futuri successi pro capite del Regno Unito. utilizzo del territorio, ambiente, sviluppo economico: lavora ormai da anni sulla definizione di un’immagine forte della città, miglioramenti fondamentali nel governo L’industria creativa londinese genera un giro d’affari di oltre _Mayor of London: autorità esecutiva finalizzata alla e distintiva di città: “città a vocazione internazionale, dell’ambiente e nell’utilizzo delle risorse.” 21 miliardi di sterline – seconda solo all’industria dei definizione delle strategie riguardanti trasporti, con forti radici catalane e radicato patriottismo”. Il sindaco ha supportato questa visione con un’iniezione servizi finanziari – e contribuisce per circa il 14% al Pil pianificazione, economia, cultura, ambiente, turismo. Lo fa utilizzando grandi simboli comunicativi, anche di creatività: Creative London è un’associazione che opera dell’area. Il dato è ancora più interessante se consideriamo _London Assembly: composta da 25 membri eletti in e soprattutto attraverso l’architettura: tra il 1986 e il 1992 con la supervisione della London Development Agency che la definizione londinese di industria creativa è restrittiva concomitanza col Mayor of London di cui 14 membri a Barcellona abbiamo numerose realizzazioni di architetti (l’agenzia per lo sviluppo del business e per la creazione rispetto a quella da noi utilizzata in questa ricerca. costituenti, rappresentanti ciascuno un’area della città; di fama internazionale (ad esempio la Torre de Collserola di nuovi posti di lavoro nell’area londinese – e che riferisce Anche città come Filadelfia e (inaspettatamente) Shanghai, 11 membri addizionali, eletti su base complessiva di tutta di Norman Foster). Anche il recupero della zona costiera direttamente all’ufficio del sindaco della Greater London) – oggi, stanno scegliendo la creatività proprio come visione Londra. La London Assembly, recependo direttamente le è stato condotto tramite la realizzazione di landmark spesso in collaborazione con partner pubblici (ad esempio Film identificante su cui puntare in futuro. istanze della popolazione propone iniziative e suggerimenti spettacolari e il potenziamento delle infrastrutture turistiche. London ) e privati (ad esempio London First) con lo scopo di: Filadelfia ha deciso di proporsi nel mondo come “il primo al Mayor of London e ne supervisiona l’operato. A Shanghai il continuo bisogno di spazio ha portato _supportare lo sviluppo dell’industria creativa e più importante think tank” sulla creatività. all’abbattimento totale di interi vecchi quartieri del centro, _creare nuovi posti di lavoro nel settore Nel 2002 nasce a Filadelfia “Innovation Philadelphia”, che Alta velocità di realizzazione comportando l’evacuazione di centinaia di migliaia di _promuovere Londra come il primo centro creativo riesce oggi a promuovere e comunicare efficacemente Anche grazie alle condizioni precedentemente esposte, persone. Obiettivo: dotare la città delle infrastrutture a livello mondiale. la creatività della città, anche sotto l’importantissimo profilo oggi città come Shanghai viaggiano alla velocità della luce: (comprese le autostrade urbane sopraelevate) e dei servizi _negli ultimi 10 anni il Pil ha sempre viaggiato a una necessari a sostenerne il ruolo di metropoli internazionale. media superiore del 3% circa rispetto a quella del Paese Al contempo però si è pensato anche alla conservazione _ogni due ore nasce un’azienda nuova dell’identità della città, con la creazione di Xintiandi, _ogni 20 minuti si costruisce il piano di un grattacielo “Nuovo Universo”: uno dei quartieri più cool e attrattivi di _per fronteggiare i continui cambiamenti, le autorità Shanghai, dopo un intervento di riqualificazione urbana cittadine hanno stampato, tra i mesi di giugno e settembre su un’area di 30 000 m2, compiuto in pochi anni.4 1999, quattro versioni diverse della mappa turistica e dei L’obiettivo è stato quello di recuperare l’edilizia e la cultura trasporti della città tradizionale degli anni Trenta, restituendo a Shanghai _dal 1990 a oggi Shanghai ha completato il passaggio lo spirito affascinante – misto di avventura e di una forte da economia industriale a economia basata sui miscela di culture d’Oriente e d’Occidente – che servizi/terziario avanzato. la permeava nell’età del suo splendore “coloniale”, nei La velocità che ha Shanghai (e molte altre città della Cina primi decenni del Novecento (allora era chiamata e dell’Asia) impone anche alle altre città del mondo che “la perla d’Oriente”). 18 Figura 8: l'area di Pudong a Shanghai, a sud del fiume Huangpu. Nel 1990 era aperta campagna 19 dell’immagine: Filadelfia oggi vuole farsi conoscere come trasformare Shanghai in una metropoli veramente tradizionali (nel 1997 la Austin Design Commission – uno dei luoghi migliori dove lavorare per i talenti creativi internazionale, l’industria creativa giocherà un ruolo organizzazione istituita dall’Austin City Council – e per le aziende innovative. sempre più determinante, anche per lo sviluppo ha definito le “design guidelines” per le nuove Innovation Philadelphia nasce da una partnership tra economico della città: è in previsione la costruzione realizzazioni urbane). pubblico e privato per far crescere il benessere e la forza di 18 “parchi creativi”. Oggi le nostre città, con i modi e i tempi del caso – che lavoro della regione di Filadelfia attraverso un forte saranno differenti e peculiari al contesto del nostro Paese – investimento sul “business knowledge based”. Innovation Capacità di realizzare gli obiettivi devono trovare una propria soluzione originale per Philadelphia realizza la propria missione attraverso la Austin ha saputo realizzare il proprio obiettivo di diventare consolidare, governare e utilizzare coerentemente creazione di risorse alternative, prestito di capitali, “città dei creativi” grazie a una pianificazione rigorosa, ciascuno dei mattoni strategici che abbiamo rintracciato programmi commerciali, momenti di comunicazione che ha saputo tradurre la volontà in fatti. L’Austin City nei benchmark internazionali, per poter competere nell’era istituzionale forte, programmi imprenditoriali e fungendo Council, in collaborazione con la Greater Austin Chamber dell’economia creativa. da “banca” di capitale intellettuale per le aziende of Commerce ha lanciato la campagna “Austin: The Human knowledge based. Capital”. La particolarissima creazione dell’Art&Business Council Fase 1: interviste a 137 Ceo finalizzate a valutare of Greater Philadelphia è emblematica: il motto è “Two la percezione della città da parte della business community Forces. One vision.” La città punta su una immagine artistica e i suoi punti di forza (key asset : alto livello della compatibile e stimolante anche per quanto concerne forza lavoro). il mondo tradizionalmente inteso come business, Fase 2: “Human Capital Campaign”: azione di marketing superando il manicheismo vecchia maniera per cui nei a livello internazionale (su media e web) per promuovere luoghi dove si pensa a produrre non ci possa essere nulla l’immagine della città e attirare talenti e aziende. di culturalmente interessante o divertente, e viceversa. Fase 3: sviluppo di portali dedicati e di newsletter per Nel 2004 il governo municipale a Shanghai lancia invece imprese e investitori per fornire informazioni e supporto il progetto Building Creative Shanghai. Nell’ottobre 2004 si per lo sviluppo del business. è svolto il primo China Creative Industry Forum, promosso Altre azioni che sono state pianificate a livello strategico dal Dipartimento della propaganda del Municipio per essere vincenti sul piano dell’attrattività: di Shanghai, dalla Commissione per l’economia e degli _educazione degli amministratori locali alla cultura scambi, dall’Accademia delle scienze sociali high-tech: viaggi nelle area a maggior sviluppo e dall’Accademia Teatrale: vi hanno partecipato più di 200 tecnologico per comprendere le “best practice”. esperti e accademici da Pechino, Shanghai, Guangzhou, _Costituzione della University of Texas – 15a migliore Hong Kong e Taiwan, lanciando un “grande annuncio”: università al mondo (Fonte: Times of London, 2004) – e forti “Shanghai promuoverà gradualmente e rafforzerà investimenti in ricerca. la coscienza dell’importanza dell’industria creativa tra _Promozione dello stile di vita di Austin “rilassato, i cinesi, costruirà un terreno fertile per la prosperità progressista, creativo” con festival e programmi televisivi dell’industria creativa”. (come il programma cult musicale “Austin City Limits”). 4 I partecipanti all’evento hanno convenuto che per _Preservazione della cultura e dei luoghi/quartieri sempre a prendere un caffè a Xintiandi. 20 Il Primo Ministro Cinese – Wen Jiabao – quando è a Shanghai va quasi 21 Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e la creatività Milano Torino 22,87% 19,91% In Italia la classe creativa è circa il 14% del totale della forza lavoro Roma 24,62% Napoli 23,38% Palermo 22,52% in generale e l’esigenza imposta dalla globalizzazione di grande avanguardia tecnologica ha una sua forza di avere un capitale intellettuale di altissimo profilo visionaria che dovrebbe essere considerata. nello specifico. _Napoli dimostra un potenziale creativo molto alto: deve In sintesi, abbiamo posto in secondo piano problematiche comunque colmare un delta del 7%, attraverso innanzitutto da affrontare per attirare, supportare, incrementare nel una “terapia della normalità (la percezione di una città nostro Paese e nelle nostre città quella parte che ridisegna disordinata e insicura incide in maniera fortissima sulla sua di continuo i confini dei prodotti, dei mercati, attrattività), attraverso lo sviluppo di un ambiente più dell’innovazione. aperto, sicuro, tollerante, e cercando di migliorare il suo Prendendo come parametro competitivo per lo sviluppo posizionamento alle voci tecnologia e innovazione. dell’economia creativa la quota del 30%, la prima sfida per _Milano registra ottime performace nel settore high- le cinque città consiste nel raggiungere un livello di creativi tech e nell’innovazione nonché sull’apertura e la tolleranza che sostenga la propria crescita e quella del Paese entro un della città: deve anch’essa pensare a come aumentare arco temporale ragionevole, al massimo entro cinque anni. la sua capacità attrattiva nei confronti dei creativi; viene da Le città devono dunque “creare creativi” in modo più pensare che le già buone performance della città in termini Le città italiane oggi vivono un momento di generale consistente: di attrattività e competitività siano in qualche modo sotto difficoltà in cui devono decidere e agire in fretta: _Roma è la prima città per capitale umano e classe il potenziale della città, che con più creativi potrebbe è necessario aumentare il numero dei creativi residenti, creativa in Italia. Deve tuttavia colmare un delta del 6%, entrare almeno nelle città mondiali creative di seconda che oggi si attesta intorno a un 14% di media nel Paese. facendo leva, ad esempio, sullo sviluppo di una vocazione fascia (insieme e meglio di città come Barcellona, Madrid, La situazione di stallo del nostro Paese, capace di attirare “produttiva” forte nel campo della conoscenza e delle idee; Austin, Amsterdam, Francoforte). Con più creativi Milano una percentuale media di creativi che è circa la metà dei sul riordino, l’ottimizzazione e la focalizzazione dell’attività potrebbe ambire, a puro titolo di esempio, a diventare competitor internazionali più agguerriti, si rispecchia dei numerosissimi centri di ricerca sparsi intorno alla città; la vera capitale del design del mondo (a tutto tondo, dalla nel bilancio dei creativi presenti oggi nelle cinque città sul miglioramento dell’attrattività del proprio sistema moda aldesign industriale, al design urbano e particolarmente rappresentative, prese in analisi dalla formativo (sviluppando un polo universitario di eccellenza architettonico ecc.) e partendo da questa idea, costruire nostra ricerca: Napoli, Palermo, Roma, Torino, persino assoluta e ben focalizzato, il potenziale attrattivo di una città una classe creativa sempre più strutturata e allargata. Milano, non hanno risorse creative a sufficienza (figura 9). come Roma sugli studenti e gli studiosi stranieri è immenso). _Palermo deve colmare un gap di circa l’8%, avendo I Paesi trainanti, quelli che attraverso la creatività stanno _Torino registra le migliori performance nella ricerca a disposizione una buona quantità di classe creativa, ma già costruendo il proprio sviluppo, tendono invece a una e nel settore high-tech: deve però colmare un delta deve agire in fretta nel favorire innovazione e “varietà” nel quota di creativi su popolazione almeno intorno al 25-30% . dell’11%, facendo leva, ad esempio, sullo sviluppo del suo tessuto urbano; deve poi risolvere il problema Le città italiane se vogliono uscire da una ormai settore biomedicale, qualificandosi come polo di dell’attrattività di investimenti sulla città. Sicuramente chiaramente rovinosa filosofia dell’“inseguimento” devono eccellenza soprattutto nella formazione scientifica Palermo, insieme a Napoli, può ambire a un diverso e più puntare alto e voler superare la quota del 30%. (Politecnico), legandosi sempre di più a progetti di respiro importante ruolo nel Mediterraneo, cercando però vie Ciò dimostra, ancora una volta, che troppo spesso europeo (la Torino-Lione è un buon esempio), cercando di complementari e integrate, e tenendo conto che lo sviluppo il dibattito politico e civile si è soffermato troppo a lungo legarsi anche al supporto delle attività “creative” di Milano. della città non può essere ancorato genericamente solo su tematiche secondarie, marginali o comunque non Il vecchio progetto della grande megalopoli bipolare tra all’idea di centralità geografica all’interno di questo bacino. strategiche, dimenticando il problema dell’attrattività Torino e Milano (“MITO”), allineata su un asse attrezzato (figure 10, 11, 12, 13) Figura 9: il numero dei creativi in Italia e nelle cinque città prese in analisi (Fonte: elaborazione Creativity Group Europe,“Progetto città creative”, 2005) 22 23 Provincia Classe creativa Capitale umano Ricercatori % % per 1000 abitanti Roma 24,62 11,62 15,37 Napoli 23,38 6,68 Milano 22,87 Palermo Torino Provincia Classe creativa Capitale umano Ricercatori Roma 1 1 1 2,77 Napoli 4 36 7 9,62 2,87 Milano 7 3 6 22,52 6,64 2,75 Palermo 9 38 8 19,91 7,43 4,24 Torino 53 16 4 Figura 10: valori effettivi rispetto agli indicatori di talento nelle città Figura 11: classe creativa e talento; il piazzamento in Italia delle città italiane (Fonte: Creativity Group Europe su dati 2001) analizzate (Fonte: Creativity Group Europe su dati 2001) Provincia Innovazione High-tech Industry Infrastrutture (brevetti) (copertura Adsl e Umts) Provincia Diversity Index Tolleranza gay Integrazione* Come aumentare la classe creativa nelle città italiane? Oggi è necessario che l’Italia e le sue città trovino il modo più rilevanti demograficamente. di aumentare il numero dei creativi, per avere le risorse L’ultimo punto affrontato va inquadrato trasversalmente necessarie a sostenere sviluppo e competitività. per ognuno dei punti precedenti: ciò dovrà tradursi Milano 2 1 9 Roma 1 4 4 Aumentare il numero dei creativi significa: in precise politiche di rigenerazione del capitale umano Torino 6 2 16 Milano 3 3 2 _trattenere, valorizzare, stimolare i creativi sui cui oggi in capitale creativo, prendendo persino in considerazione Roma 17 5 6 Torino 43 7 25 le nostre città possono contare. l’ipotesi di proporsi come punto di riferimento anche Napoli 69 34 23 Palermo 68 68 64 _Attrarre più creativi (possibilmente i migliori) dall’estero internazionale per quei lavoratori che abbiano voglia Palermo 73 52 19 Napoli 81 32 70 in generale e dalle città estere nello specifico (ma anche di “rimettersi” in gioco. Figura 12: posizionamento delle cinque città sull’indicatore da altre città italiane secondo un punto di vista strettamente Operativamente, per supportare e favorire l’aumento Figura 13: posizionamento delle cinque città rispetto al resto delle egocentrico della singola città). della classe creativa, emergono come fattori molto utili, città italiane sugli indicatori di tolleranza ((Fonte: Creativity Group _Trasformare in creativi parte di chi vive già nelle nostre nei casi che abbiamo analizzato: Europe su dati 2001) città, ma appartiene a classi non creative (spesso coloro che _la creazione di centri di assistenza allo sviluppo vengono da condizioni disagiate si rivelano portatori di di attività creative. “nuova” creatività e forte carica innovativa). _Una politica a tutto campo di comunicazione _Utilizzare di più e meglio le capacità creative delle e promozione delle attività creative (eventi, forum, workshop, persone che oggi, per motivi d’età, sono relegate al limite fiere ecc.). del mondo del lavoro. Le loro capacità vanno valorizzate _Azioni specifiche di supporto, studiate anche secondo e trasformate in input creativi e innovativi: sarebbe la tipologia di creativo che si vuole attrarre. tecnologia rispetto al contesto italiano (Fonte: Creativity Group Europe su dati 2001) un grosso errore strategico, oltre che mancanza di realismo, sottovalutare e sottoutilizzare queste risorse, specie nel nostro Paese, dove saranno sempre 24 25 Caratteristiche economiche, sociali e urbanistiche per costruire città che attraggano creativi Disponibilità dei servizi nelle sue trame sociali e produttive; ma egli vuole essere La città dei creativi non si ferma mai: deve essere “aperta” libero in qualsiasi momento anche di “sconnettersi”, 24 ore su 24, poiché chi lavora in attività creative non segue ritagliarsi dei suoi spazi inviolabili. le regole e i tempi del tradizionale lavoratore dipendente. Oltre alla disponibilità temporale dei servizi, ci deve anche Attrattività culturale essere la varietà e la qualità dei servizi offerti. Il creativo – La città è vissuta come il “palcoscenico” della vita forse più di altri – non ama sprecare tempo in adempimenti creativa e culturale: dunque deve porsi il problema burocratici o in attività a valore aggiunto nullo (pagare di un’offerta fortemente distintiva di stimoli culturali, le bollette, fare delle compere ecc.). sempre intensa, qualificata e varia. Il creativo ha annullato le barriere tra lavoro e vita privata: dunque la sua città Innovazione deve essere sempre pronta a proiettarlo nell’una e nell’altra L’innovazione e il cambiamento producono nuove frontiere direzione contemporaneamente, in entrambi i casi in una di conoscenza e dunque nuove frontiere di creatività da dimensione di qualità e di intensità molto forti. esplorare. I creativi sono attratti per definizione dalla novità Le caratteristiche essenziali perché una città diventi polo Qualità del luogo e dal cambiamento, che consente l’opportunità Diversità e tolleranza di attrazione dei creativi sono diverse, ma a livello generale, Possiamo riassumere le caratteristiche della città dei di cimentarsi per primi nella risoluzione di determinati La creatività è favorita dalla multiculturalità. Il creativo rifiuta oggi le città devono proporre una forte “qualità” del creativi nella formula “qualità del luogo”. La città deve problemi. Potremmo affermare che il creativo ha in sé ambienti culturalmente “appiattiti”, mentre ama quelle città luogo”. Questo si declina in tre aspetti diversi: essere un luogo di eccellenza a tutto campo: economica, il gusto del sentirsi pioniere. Dunque la presenza di aziende (e quei quartieri) che riescono a offrire il meglio di una _economico, ad esempio: sociale, urbanistica, emozionale, culturale. Parlare di qualità innovative in una città è importante. Aziende high-tech, vera cultura cosmopolita. Le grandi città dei creativi stanno _disponibilità di servizi non deve significare pura “cosmetica estetica”, ma anche, ma non solo: stiamo parlando di innovazione nel campo facendo a gara per il numero di lingue diverse parlate nel _innovazione. prima di tutto, proposta di autenticità, funzionalità, della conoscenza e delle idee. Ci deve quindi essere contesto cittadino (figura 14). innovatività. I creativi percepiscono come più attrattive un’atmosfera di una continua ricerca del nuovo per e più aderenti alle loro esigenze quelle città che sanno il piacere in sé di cambiare. _Sociale, ad esempio: _trama sociale ingaggiante, non coinvolgente proporsi come luoghi veri, per gente vera, con servizi veri. _diversità e tolleranza Per proporre qualità, il tema del design urbano nella sua Trama sociale ingaggiante, non coinvolgente _qualità della vita. accezione più allargata e i grandi progetti urbanistici La città dei creativi è contesto di legami “allentati” diventano fondamentali come pre-condizioni affinché e molteplici. Il feeling è simile a quello delle lounge _densità i luoghi di scambio e di vita economica, sociale e culturale di aeroporto (equilibrio tra spazi di libertà/indipendenza _multifunzionalità della nostra città siano vissuti come “eccellenti” sia dai e forme di aggregazione/appartenenza). Ma questo _periferie “non periferiche” residenti che da chi arriva da fuori. significa anche (vedi punto precedente) presenza continua _infrastrutture fisiche e digitali In tutte le città da noi analizzate ad alta intensità di creativi di tutti i servizi immaginabili. ci sono infiniti progetti di continuo miglioramento urbano La città deve offrire un contesto sociale-economico che traducono – giorno per giorno, in piccolo e in grande – plug&play di estrema e totale accessibilità, ma al tempo in realtà fisica la grande visione della città. stesso di estrema discrezione. È il creativo a voler decidere _riconoscibilità e immaginabilità della città. come, dove e quando “connettersi” con la città, entrare 26 Lingue parlate New York 48 175 Londra 28 193 San Francisco 50 100 Tokyo 2 25 Parigi 17 100 Sydney 40 100 Amsterdam 45 125 Barcellona 4 35 Berlino 17 50 5 _attrattività culturale _Urbanistico, ad esempio: % minoranze etniche sulla popolazione totale Figura 14: minoranze etniche su totale della popolazione in alcune metropoli creative mondiali (Fonte: Creative London, 2003) 27 Qualità della vita dove il livello di intensità sociale ed economico della Riconoscibilità e immaginibilità della città La città deve assicurare un elevato livello di qualità della città raggiunge i suoi picchi. Devono esistere luoghi, edifici, realizzazioni “simboliche” vita per poter essere effettivamente “vivibile” dai suoi (anche moderne) che rappresentino e diano abitanti: il benessere appare componente essenziale Multifunzionalità caratterizzazione al Dna della città trasmettendo del livello creativo della città, dove però la “qualità” non Le città dei creativi sono provviste di aree con funzioni simbolicamente la “visione” della città stessa. Rendere una si misuri solamente con parametri economici. multiple che, per vivacità a tutto campo (commerciale, città riconoscibile significa in qualche modo renderla Il creativo lavora molto e a ogni ora: ha difficilmente un culturale, ludica) sono altamente attrattive perché piacevoli immaginabile, aperta a nuovi ingaggi e alla memorizzazione tempo totalmente libero dai problemi che deve risolvere. e comode da vivere. Questo significa che è possibile da parte dei creativi. Immaginabilità significa che i “non Per questo, vuole spendere un tempo libero spendere del tempo in un’area della città potendo ancora abitanti” sono portati a immaginare la città con tratti quantitativamente ridotto in forma qualitativamente utilizzarla per fare molte attività “insieme” (mangiare, fare fortemente positivi, chiedendosi come potrebbe essere e eccellente: da questo punto di vista, la città oltre alle delle compere urgenti o ludiche, utilizzare servizi bancari migliorare la propria vita trasferendosi là. In un certo senso prospettive economiche deve sempre più offrire allettanti ecc.) o comunque in un arco di tempo limitato. Significa l’immaginabilità della città deve far “sognare” il tipo di vita prospettive esistenziali: accessibilità e qualità assoluta anche che la stessa area può essere “viva” per periodi che vi si potrebbe vivere. per ristoranti, negozi, nightlife, aree verdi, caffè, più lunghi della giornata (si pensi allo squallore dei biblioteche/librerie ecc. Dunque i creativi scambiano quartieri monofunzionali che “sono morti” per periodi l’estensione quantitativa del tempo libero con la sua molto lunghi della giornata (i quartieri residenziali, i intensità qualitativa. quartieri per uffici ecc.). Densità Periferie “non periferiche” La creatività è favorita dall’interazione sociale e dallo Le città dei creativi hanno bisogno di periferie riqualificate scambio di idee. La città dei creativi è dunque per non solo perché gli affitti e i costi delle case alti eccellenza il luogo della “fertilizzazione incrociata”. disincentivano i creativi a trasferirsi, ma anche perché le La creatività infatti è direttamente proporzionale all’intensità periferie possono essere preziosa fonte di identità e di degli stimoli e delle informazioni che si ricevono humus creativo, proprio per la loro intrinseca diversità. e che si scambiano. L’anima di una città è data dalle periferie vive, oltre che da Emerge dunque il tema chiave della densità: la città centri vivaci e attrattivi per i servizi e per la vita ludica. dei creativi è la città che favorisce l’“addensarsi” delle persone, ma anche delle informazioni e della loro libera Infrastrutture fisiche e digitali circolazione, attraverso infrastrutture, meccanismi La città deve offrire infrastrutture e servizi efficienti e di condivisione sociale, estrema accessibilità. utilizzabili. Il ruolo dell’innovazione tecnologica in Spesso in queste città si hanno luoghi residenziali e luoghi particolare diventa fondamentale per lo sviluppo della città “produttivi”, dove la vita scorre a ritmi frenetici. e della sua qualità. Non c’è limite alla possibilità di Tuttavia i luoghi residenziali non devono diventare inventare infrastrutture sempre più avanzate e innovative. quartieri-dormitorio isolati, ma piuttosto essere sparpagliati e fungere quasi da inframmezzo ai quartieri 28 5 Cfr. “Sviluppo economico, capitale creativo, città”. 29 Condizioni strategiche perché le nostre città attraggano creativi Grandi eventi/ambiziosi progetti Alta velocità di realizzazione e capacità Il “grande evento” per essere occasione di realizzare gli obiettivi di rilancio implica un’attenta gestione Il tempo richiesto dal processo di cambiamento del “prima” e del “dopo”, coerentemente è un fattore essenziale. Occorre agire in tempi brevi. con la visione definita. Il processo di definizione e condivisione degli obiettivi non può prescindere dalla concreta capacità di realizzazione. I fattori strategici delle città dei creativi, quelli che abbiamo Visione definito come “mattoni” strategici, non vivono ognuno a sé, È necessario avere una idea precisa di dove né si mescolano in maniera casuale. Rappresentano elementi la città vuole andare e di cosa la città vuole essere, di una strategia complessiva coerente e organica, ognuno con degli obiettivi chiari e misurabili, dei quali ha un preciso ruolo rispetto a ogni altro (figura 15). per tutte le scelte strategiche che definiscono La società civile e la leadership sono alla base di tutte le i percorsi di sviluppo. Potere decisionale e meccanismi efficienti altre leve. Sono le risorse da cui dipende, in ultima analisi, l’attivazione del potenziale di attrattività e di sviluppo. Potere decisionale e meccanismi Questi fattori precompetitivi, uniti al fattore abilitante della di governo efficienti tecnologia (che permette non solo maggiore efficacia La presenza di una leadership rappresentativa forte ed efficienza, ma anche un’ottimizzazione e una riduzione e di un modello istituzionale di governo efficiente dei costi), per essere tali devono godere di una libertà di sono elementi imprescindibili, ma non hanno alcuna progettazione e di azione che si può avere solo in una logica possibilità di esercitare effetti positivi in assenza di un di forte continuità, grazie alla quale avere il tempo per: impegno della società civile che garantisca consenso _formulare una visione forte, ambiziosa, chiara del futuro e continuità d’azione. e del ruolo competitivo, sociale, culturale di quella città. SOCIETÀ CIVILE Continuità di azione disegnare una strategia di sviluppo coerente. I tempi per “mettere a regime” una gestione _Identificare una serie di potenziali eventi/progetti strategica della città sono un multiplo della durata di grande respiro capaci di dare forza, energia e credibilità dei mandati degli amministratori. alla visione. Vi è una necessità urgente _Realizzare questa visione e gli obiettivi prefissati di continuità di azione nelle città italiane. in maniera efficace. _Agire e realizzare in fretta. Ricerca di una forte identità La continuità deve permettere alla leadership di coprire La consapevolezza e la comunicazione della propria tutto il tempo necessario per realizzare la strategia che la identità sono potenti strumenti per l’attrattività città si è data, tempo che di regola è superiore alla normale di una città, per permettere a chi ci vuole vivere durata di un mandato (elettivo) del sindaco. di immaginarsi la vita in quella città. Continuità di azione che esprime valori/obiettivi condivisi e supporta leadership bipartisan Modello istituzionale coerente con i bisogni Ricerca di una forte identità Visione _Definire una forte identità della città e su questo 30 LEADERSHIP FORTE Capacità di realizzare gli obiettivi Alta velocità di realizzazione Grandi eventi/ ambiziosi progetti La tecnologia è un fattore trasversale fondamentale per la risoluzione dei molteplici problemi delle città – sempre più grandi e complesse – al fine di assicurare un reale sviluppo sostenibile Figura 15: lo schema delle connessioni dei “mattoni” dello sviluppo della città 31 Lo scoccare della scintilla LEADERSHIP capace di coagulare una forte visione di sviluppo La città non può né essere lasciata alla modifica spontanea, del grande evento. Ma prima del grande evento è e di cambiamento che è particolarmente attrattiva per la né all’intervento risolutore esclusivo del grande progetto, indispensabile la grande visione. Solo così il grande evento classe creativa (figura 16). e neppure agli interventi puramente cosmetici: senza diventa “benzina” che permette al motore della città dei Se ci mettiamo nella prospettiva di città come Milano, Napoli, un vero e distintivo Dna nessuna scintilla potrà accendere creativi di girare a pieno regime. Il grande evento va visto Palermo, Roma e Torino, oggi occorre capire innanzi tutto il progetto della città dei creativi. come una sorta di allegoria, di metafora, un catalizzatore qual è il livello di interiorizzazione dello stato di crisi. Questa molteplicità di interventi (in parte programmati delle opportunità che si schiudono di fronte alla città. Noi italiani siamo sempre stati abituati a sentirci e in parte lasciati/suggeriti all’iniziativa spontanea) devono L’evento deve lanciare il grande sogno, la grande utopia “naturalmente” creativi: oggi scopriamo che la vera inquadrarsi in un grande processo di intervento urbanistico realizzabile che diventa visibile nelle strade creatività è qualcosa di differente e più complesso: quella che dia e trasmetta un forte senso di cambiamento: e nell’atmosfera della città (ricordiamo ancora una volta capace di capire il mondo di oggi e di produrre in dalle infrastrutture, che devono essere all’avanguardia, cosa sono state le Olimpiadi del 1992 per Barcellona). continuazione (più velocemente dei nostri “concorrenti”) al rinnovamento del capitale edilizio tutti devono capire idee nuove in tutti i campi del nostro agire, capaci di innovare e devono trovare una città “diversa”, che sta cambiando 6 le soluzioni delle nostre attività economiche e sociali. e che offre un’elevata qualità del luogo. Cfr. “La città sempre più motore dello sviluppo”. 7 Cfr. “Le città che attraggono le classi creative: casi internazionali e In assenza di un fenomeno spontaneo, occorrerà Molto utile può essere poi la forza catartica e catalizzatrice modello di sintesi”. probabilmente generare degli eventi che possano Figura 16: la pressione di diversi fattori provoca catalizzare l’interiorizzazione dello stato di crisi l'emergere di una leadership Basta! Forte segnale di cambiamento “fame” di migliorare e soprattutto l’emergere della leadership.7 Se non ci convinciamo che “siamo in crisi” non cambieremo mai. A questo punto dobbiamo chiederci: cosa fa scoccare Senza dubbio molto importante è il ruolo del sindaco, la scintilla? Qual è in altre parole l’elemento di innesco come attore chiave del rinnovamento/rinascimento urbano. che permette di forzare una situazione di crisi e di stallo Nelle città benchmark analizzate, il tempo del competitivo per riprendere lo sviluppo e la crescita cambiamento è spesso segnato dall’azione di sindaci economica, sociale e politica della città? “leader” capaci recepire e convogliare le istanze della Le città vivono cicli di successo, declino, rinascita. 6 società civile verso un ampio disegno di “progettualità” In certi casi le fasi di crisi, se capitalizzate come momento urbana. di “incubazione” di forze creative, si sono rivelate Il futuro delle città è legato alla capacità dei sindaci di estremamente utili per la rigenerazione della città. essere leader di lungo periodo, in qualche modo anche Perché le migliori forze della città possano accumularsi estranei alle lotte politiche di più breve respiro (figura 17). e a un certo punto scatenarsi, serve tempo. Esiste un Senza dubbio, perché la scintilla scocchi, un segnale forte fenomeno (lungo) di “macerazione”, accumulazione deve arrivare anche dalla business community di una città: di energia e di microcambiamenti. Lo stato di crisi deve la società civile riprende l’iniziativa diretta e diventa fattore essere interiorizzato e deve diventare momento di attenta di rinnovamento dell’azione politico/strategica della città. analisi e riflessione. I cicli negativi sono in realtà i veri La città richiede poi una molteplicità di interventi piccoli e momenti in cui si gettano le basi per il futuro sviluppo. grandi, che intervengano sull’esistente e che creino il A un certo punto, però, deve emergere una leadership nuovo, all’interno di una “visione” forte e complessiva. 32 Leader forte e rappresentativo che convoglia il consenso verso un percorso di sviluppo condiviso Promozione di un grande evento o di un grande progetto catalizzatore di energie "Iniezione" di idee e persone nel tessuto sociale ruolo dei creativi Azione di minoranze "illuminate" ruolo della business community, associazioni di categoria ecc. Un forte rinnovamento urbano: infrastrutture, capitale edilizio, design urbano Figura 17: le forze che fanno scoccare la “scintilla” della città dei creativi (Fonte: elaborazione Ambrosetti, 2005) 33 Alcune raccomandazioni _Rendere la città forte da un punto di vista _diffondere forte e chiara la coscienza delle crisi, di riconoscibilità e immaginabilità, utilizzando non rispetto a quello che appare oggi, non rispetto a come sapientemente l’urban design in generale, e i landmark si stava ieri, ma rispetto a quello che vorremmo essere e nello specifico, come segno di una visione e di una che saremo nel futuro. Le città del mondo si collocheranno strategia chiare e condivise. in diverse “fasce” economico-sociali-urbanistiche: stando _Occorre mettere in moto un processo strategico che così le cose, l’Italia di oggi non potrà avere nessuna città permetta di generare un circolo virtuoso tra società civile, nella prima fascia, e farà molta fatica a piazzarne qualcuna leadership e visione della città. Solo a questo punto diventa nella seconda o nella terza. Il nostro potere d’acquisto possibile orchestrare una strategia efficace che fa perno comparato scenderà rapidamente nel giro di 10 anni: sui diversi “mattoni” di sviluppo della città, dandosi di fronte a questo scenario, non possiamo permetterci obiettivi di sviluppo precisi e misurabili, nell’arco di un di affrontare il futuro delle nostre città passivamente. 8 1. Occorre rendersi conto che le nostre città hanno bisogno _Instaurare un circolo virtuoso di attrattività, per cui periodo medio-lungo: non si può pensare di realizzare _Diffondere e catalizzare il “grido di dolore” della di puntare sui talenti creativi, che oggi sono la risorsa più i creativi attirano altri creativi, offrendo loro un contesto un cambiamento strategico per il futuro di una città senza società civile e in particolare della business community indispensabile e più scarsa per poter pensare a una denso di opportunità professionali, di esperienze personali, continuità, nell’arco di un solo mandato di un sindaco. (“Basta!” con il declino): le forze produttive e competitive rinascita e a un concreto sviluppo. di occasioni infinite per incontrare persone diverse. 3. Per concretizzare il processo strategico occorre una della città devono ribellarsi a questa situazione di stallo. 2. Occorre che le nostre città diventino attrattive da un _Dotare la città di aree multifunzionali e quasi strategia e un piano strategico della città forte e condiviso, _Puntare su grandi eventi come “molla” di lancio punto di vista progettuale, attuando interventi tempestivi “polivalenti”, che si prestano a una contaminazione che sia messo in atto in modo coerente e rapido. Laddove e prima traduzione forte della nuova visione “creativa” ed efficaci in campo sociale, economico e urbanistico. di esperienze e di modi di essere vissute, visto che esso sia oggi espresso, bisogna misurarne l’efficacia delle nostre città: quali nuovi eventi le nostre città possono Questo significa fondamentalmente trasformare la città la stretta divisione tra tempo libero e orario di lavoro e il livello di condivisione della società civile e del leader ambire a organizzare, in maniera coerente e strategica in un luogo “di qualità”, e dunque intervenire per: nell’era della creatività è superata. (di chi è la paternità del piano?); laddove non vi sia, (cioè decidendo già come gestire il “prima” e soprattutto _offrire una gamma di servizi sempre più ampia _Offrire periferie che si prestino a diventare “centri” di bisogna urgentemente iniziare un processo di riflessione il “dopo” dell’evento) per far scoccare la scintilla? e sempre più transitiva, 24 ore su 24. produzione creativa, attirando i creativi alla “colonizzazione” che ne produca uno. _Cominciare ad agire concretamente per realizzare _Rendere la città un contesto pro innovazione e dunque di fasce che per la loro “diversità” intrinseca diventano fonte 4. A livello strategico, potrebbe rivelarsi decisiva la città che facciano immaginare ai creativi italiani e ai pro conoscenza e pro business creativo. di identità e di senso per l’intera città. costituzione di un comitato strategico per ogni città, che migliori creativi del mondo che venire a vivere e lavorare _Offrire una trama sociale aperta, ingaggiante, _Dotare la città di sufficienti infrastrutture fisiche coinvolga le sue principali forze economiche, sociali, nelle nostre città è un’utopia realizzata. sperimentativa, ma che non stringa mai troppo i “lacci” e digitali, nella consapevolezza che una città priva culturali: imprenditori, università, arte, forze sociali ecc. relazionali, lasciando il creativo libero di “connettersi di infrastrutture adeguate è poco attrattiva e non è in grado Questo comitato deve avere il potere, almeno, e sconnettersi” come e quando preferisce. di offrire né un contesto funzionale né un ambiente ricco di influenzare significativamente le scelte strategiche _Rendere la città attrattiva e varia culturalmente. di stimoli per la creatività (a ogni livello: economico, sociale e di sviluppo della città e del relativo governo del territorio. _Offrire un contesto tollerante, multietnico e culturale). In alcuni casi potrebbe avere il potere reale di governare e multiculturale, denso di stimoli e opportunità differenti _Avviare la città su un percorso di forte rinnovamento alcuni aspetti essenziali per lo sviluppo della città: trasporti a livello sociale, economico, culturale. urbanistico (con una miriade di progetti piccoli e grandi) e mobilità, urbanistica, infrastrutture ecc. _Offrire una qualità della vita alta, che significa non solo che la mettano e la tengano ai passi con questi nostri tempi 5. Infine, non dimentichiamo che bisogna comunque trovare eccellenza ma anche accessibilità estrema a ogni genere in continua evoluzione e che sopratutto traducano il modo di far scoccare la scintilla. Per raggiungere questo di esperienza e di servizio. fisicamente la visione che la città perseguisce. obiettivo, servono segnali forti come ad esempio i seguenti: 34 8 Cfr. “La città sempre più motore di sviluppo”. 35 Proposte di azioni La sfida di oggi è emersa in modo molto chiaro dai risultati della ricerca: il nostro Paese deve diventare più competitivo, innanzitutto più attrattivo rispetto al capitale creativo, e le prime risorse su cui puntare per rilanciarsi oggi sono proprio le nostre città. Infatti, le nostre città hanno mediamente un capitale creativo troppo basso – e la media dell’Italia è ancora più bassa– che non può bastare se comparato a quello delle “concorrenti” europee (città come Barcellona e Londra hanno oggi superato il 30% di classe creativa su totale dei lavoratori, città come Lione raggiungono già il 26% circa). Oggi le nostre città non sono abbastanza attrattive e dunque hanno bisogno di molte azioni e di molti cambiamenti: di un approccio strategico e coordinato, di soluzioni di governo efficaci rispetto alle rispettive aree metropolitane, di una rinnovata spinta della società civile, di leader che sappiano tradurre visioni forti in cambiamenti concreti. Le nostre città devono liberare le proprie forze migliori al più presto, diventando luoghi che esprimano una qualità del luogo assoluta, tale da attirare nuove persone, nuova conoscenza, nuovi investimenti: in una parola, nuova creatività. ANCE e Ambrosetti hanno pensato questa ricerca come a un contributo per far scoccare la scintilla del cambiamento, per non continuare a rimpiangere la creatività italiana “dei bei tempi”, ma per costruire piuttosto, insieme a chi è disponibile, le “città dei creativi” contemporanee, visibili e competitive dove saremo orgogliosi di vivere, non solo per il passato che ci circonda, ma anche per la capacità di plasmare il futuro. 36