Overview della ricerca
Le città che attraggono creatività:
quali, perché e le politiche per migliorarle
Risultati e proposte della ricerca
La presente ricerca è stata realizzata da Ambrosetti
ANCE e Ambrosetti
per ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili
Rapporto per agire
Comitato Guida composto da
Il filo logico della ricerca
Claudio De Albertis
Overview della ricerca
Paolo Savona
Marco Testa
Il contesto di riferimento: globalizzazione,
Alfredo Ambrosetti
accelerazione, discontinuità
Ha dato un importante contributo
Sviluppo economico, capitale creativo, città
come advisor esterno
Richard Florida
La città sempre più motore di sviluppo
Per i focus sulle cinque città hanno collaborato
Come far crescere la classe creativa
Ugo Argiroffi Presidente ANCE Palermo
nelle città italiane?
Giorgio Gallesio Presidente Collegio Costruttori
Edili di Torino
Proposta di un approccio concreto
Ambrogio Prezioso Presidente Associazione Costruttori
per un piano strategico in Italia
Edili della Provincia di Napoli
Le città che attraggono le classi creative:
Silvano Susi Presidente ACER Associazione Costruttori
casi internazionali e modello di sintesi
Edili di Roma e Provincia
Piero Torretta Presidente Associazione Imprese Edili
e Complementari della Provincia di Milano
Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino:
le città italiane e la creatività
Hanno contribuito alla realizzazione della ricerca
Pubblicazione in occasione
Paolo Borzatta
dei roadshow
capo progetto
Milano e i creativi
Andrea Beretta Zanoni
Napoli e i creativi
coordinatore ricerca
Palermo e i creativi
Gabriele Colasanto
Roma e i creativi
Alessandro De Biasio
Torino e i creativi
Mariateresa Setaro
Lorenzo Tavazzi
Supplemento alla ricerca
gruppo di lavoro Ambrosetti
© ANCE e Ambrosetti - 2005
L’edirore è a disposizione degli aventi diritto
per eventuali fonti iconografiche non
identificate.
Progetto grafico e redazione
Le città che attraggono creatività:
Navone Associati
quali, perché e le politiche per migliorarle
Risultati e proposte della ricerca
Stampato in Italia - luglio 2005
ANCE e Ambrosetti
Edilstampa Srl
via Guattani 24
00161 Roma
Tel. 06 84567403
www.edilstampa.ance.it
3
5
Che cosa ha a che fare la “creatività” con un mestiere così “terreno”
come quello dei costruttori?
E in che modo entra in gioco il ruolo delle città?
Argomenti che fino a non molti anni fa potevano apparire ai più un esercizio confinato
a entourage elitarie diventano oggi oggetto di diffusa riflessione economica e politica.
L’Italia sta attraversando una fase unica della sua storia contemporanea.
Stiamo assistendo a un passaggio che porterà a una nuova connotazione del sistema
produttivo nazionale, nel quale peseranno sempre più attività terziarie avanzate
e produzioni immateriali, frutto dell’ingegno e della creatività.
Ecco allora affermarsi con evidenza il ruolo strategico delle città, che debbono tornare
a essere quello che furono nell’età preindustriale, cioè incubatrici di sviluppo, poli ricchi
di cultura, di stimoli e di opportunità nelle quali la classe creativa trova il suo habitat naturale.
Le politiche di crescita devono diventare politiche soprattutto di riqualificazione urbana,
politiche che quindi chiamano in causa direttamente il ruolo e la responsabilità dei
costruttori come categoria produttiva e sociale.
In Europa tutto questo è stato compreso.
L’Italia viceversa è in fortissimo ritardo.
Le nostre città non sono in grado di affrontare la sfida della competizione globale
fra sistemi territoriali per attrarre le nuove funzioni postindustriali.
Si avvicina il rischio di un declino irreversibile.
Con questo convegno ANCE intende porre con evidenza il tema all’attenzione di politici
e opinione pubblica.
La ricerca Ambrosetti è la base scientifica del convegno, offre testimonianza
della situazione in atto e suggerisce possibili percorsi organizzativi e istituzionali.
Riproporremo analoghe iniziative in un roadshow in cinque città fortemente emblematiche
dei problemi nazionali: Milano, Napoli, Roma, Torino e Palermo.
La nostra vuole essere una “call to arms” che mobiliti tutti su un progetto politico
di ritaratura – se non di vera e propria riconversione – dei programmi di crescita verso
modelli centrati sul territorio e sulle città.
Siamo un Paese stremato da una lunga battaglia in difesa di vecchi assetti produttivi
e da un sistema civile e istituzionale restio al cambiamento.
Ma siamo anche un Paese ricco di cultura, ricco di ingegno, ricco di attrattività ambientali
di ogni genere.
Siamo certi che anche in questo difficile momento l’Italia saprà proporsi ancora
una volta come protagonista importante nello scenario europeo.
Claudio De Albertis
Presidente ANCE
Overview della ricerca
2
Presentazione e obiettivi della ricerca
4
Perché i creativi
8
Perché la città
10 La necessità di un approccio strategico ai problemi
dell’Italia e delle sue città
11 Casi internazionali e modello di analisi
18 Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e la creatività
21 Come aumentare la classe creativa nelle città italiane?
22 Caratteristiche economiche, sociali e urbanistiche
per costruire città che attraggano creativi
26 Condizioni strategiche perché le nostre città
attraggano creativi
28 Lo scoccare della scintilla
30 Alcune raccomandazioni
32 Proposte di azioni
Presentazione
e obiettivi
della ricerca
soprattutto alla sua possibilità di diventare centro
di attrazione e di sviluppo di forze creative
e quindi competitive.
_Comprendere, a livello di sintesi, quali città italiane
(con relative aree metropolitane) sono oggi fortemente
attrattive. Abbiamo investigato in particolare cinque
situazioni urbane tra quelle più grandi e quindi
più potenzialmente attrattive. Le aree urbane investigate
sono state Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino.
_Confrontare la situazione di queste città con tre-quattro
casi esemplari nel mondo per la loro capacità
di attrarre creatività.
_Comprendere a livello di sintesi le caratteristiche
economiche, sociali e urbanistiche delle città più attrattive.
Viviamo in un’epoca di forte cambiamento.
I creativi di oggi non sono solo gli artisti, i pubblicitari
_Identificare politiche e azioni necessarie per
Questo cambiamento è generato principalmente da quattro
o gli stilisti: sono tutti quelli per i quali la creatività diventa
accrescere l’attrattività delle città italiane. Valutare in
“fenomeni” (con forti relazioni incrociate anche
un fattore decisivo dell’attività che svolgono. Scienziati,
dettaglio, in questo contesto, gli effetti ottenibili dalle grandi
di causa-effetto):
musicisti, architetti, designer, avvocati, stilisti, ingegneri
ristrutturazioni urbanistiche che ridisegnano la “mappa”
_continui sviluppi scientifici e tecnologici
o scrittori, sono protagonisti di professioni che vengono
della città.
(spesso rivoluzionari).
oggi riunite e rilette sotto la lente della “nuova
_Identificare gli attori chiave che possono mettere in
_Accelerazione con progressiva riduzione dei “cicli
classe creativa”.
atto un forte processo di miglioramento delle singole città.
di vita” di qualunque elemento: dai prodotti, alle idee,
Oggi accade sempre più spesso che le imprese lavorino
Identificare gli strumenti esistenti a disposizione
ai progetti, alle competenze, alle conoscenze.
dove risiede questo capitale difficile da acquisire: il
ed eventualmente indicare quelli che si dovrebbero
_Globalizzazione. Anche se le caratteristiche della
capitale intellettuale creativo. I creativi però si concentrano
mettere a punto.
globalizzazione potranno cambiare, sembra difficile che
in luoghi che facilitano la loro vita e il loro stile di vita
_Progettare le azioni di sensibilizzazione più efficaci
l’arena competitiva, oggi di respiro mondiale, possa
intenso, competitivo e sempre alla ricerca di nuovi stimoli.
per rendere coscienti tali attori del potenziale esistente
restringersi di nuovo.
Le città che rispondono meglio alle sfide della
di miglioramento e dei risultati di questa ricerca.
_Mutamento progressivo del mix demografico.
globalizzazione sono appunto quelle città che meglio
In questo contesto, caratterizzato da un livello molto forte
sanno soddisfare le caratteristiche predette.
di discontinuità e da una competizione agguerrita su tutti
Alla luce di queste considerazioni, la ricerca condotta
i fronti, è diventato sempre più centrale il ruolo delle città
da Ambrosetti per conto di ANCE si è posta
come attrattori di capitali ma anche e soprattutto di quella
i seguenti obiettivi:
che oggi rappresenta la vera risorsa scarsa, cioè i talenti
_condurre uno studio di grande portata strategica
“creativi”, elemento fondamentale di una competizione
per cercare di inquadrare a un elevato livello di sintesi tutta
basata sullo sviluppo e l’innovazione.
la fenomenologia dello sviluppo della città, in relazione
4
5
Perché i creativi
Ricerca
del meglio
Negli ultimi 100 anni si è innescato un lungo processo
Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove,
di cambiamento dei motori del nostro mondo: politici,
che siano utili … Le categorie di nuovo e utile illustrano
economici, sociali. Questi motori stanno muovendo il nostro
l’essenza dell’atto creativo: un superamento delle regole
mondo non in modo casuale o caotico, ma secondo linee
esistenti (il “nuovo”) che istituisca una ulteriore regola
sensate e razionali. Animati da una forza precisa:
condivisa (l’utile).
la creatività umana. È questo il fattore emergente
Pressione
competitiva
Bisogno
di innovazione
H. Poincaré
nell’economia e nella società attuali. Nel lavoro, come
negli altri aspetti della nostra vita, attribuiamo oggi a quella
La creatività è una qualità umana che ha natura totalizzante
capacità un valore più grande che mai.
e non si identifica semplicemente con l’intelligenza:
L’impulso creativo è oggi libero di svilupparsi con una
_coinvolge la capacità di sintesi
incisività non conosciuta finora. Le società avanzate
_implica fiducia in se stessi e una rottura con gli schemi
si basano sull’economia “dell’informazione” o “della
tradizionali
conoscenza”, nelle quali è la creatività, la “capacità
_è potenzialmente presente in ogni essere umano
produttiva della ragione o della fantasia” a generare
_è favorita dalla sperimentazione di esperienze
il “vantaggio competitivo”. Ciò vale per ogni settore
e prospettive diverse
produttivo: dall’industria automobilistica alla moda,
_ha natura totalizzante e autocentrica: i creativi tendono
dai prodotti alimentari alla tecnologia dell’informazione.
a instaurare legami “deboli”.
A lungo termine vince solo chi ha la capacità di creare,
La differenza fondamentale tra quella che oggi è chiamata
e dunque di innovare (figura 1).
1
Questo processo è sempre
esistito; negli ultimi
secoli è diventato
sempre più importante
e semprepiùveloce
Ricerca di nuove
soluzioni
Bisogno
di creatività
“la classe creativa” e le altre, va individuata nel compito
che i loro membri sono chiamati a svolgere.
Chi appartiene alla classe creativa è pagato per risolvere
6
Figura 1: perché parliamo di creatività
7
che rappresentano luoghi “aperti e di qualità assoluta”:
50
pretende e può ottenere autonomia e flessibilità maggiori
_luoghi dove si concentrano altri talenti, altre
45
rispetto a chi viene pagato per seguire delle istruzioni.
menti creative che sfruttano le proprie doti per creare
Questo significa che i creativi hanno anche minori vincoli
nuovo valore nei campi più disparati: medicina, scienza,
dal punto di vista degli orari di lavoro, o di altri codici
moda ecc.
formali, come l’abbigliamento, il protocollo ecc.
_Luoghi dove la tecnologia permette di creare
Ma significa anche forte capacità di lavorare per
ogni giorno nuovi ambiti da esplorare e nuove
conseguire velocemente degli obiettivi impegnativi,
opportunità professionali per esplorare tali ambiti, anche
con forte stress emozionale e mentale.
semplicemente per raccontarli agli altri, o supportarli
Percentuale dei lavoratori degli Stati Uniti
in modo innovativo problemi complessi e per questo
Classe degli addetti ai servizi
40
35
30
Classe dei creativi
25
Classe dei lavoratori
20
15
Classe dei supercreativi
10
5
0
1900
Classe dei contadini
1910
Negli Stati Uniti il loro numero è esploso: da 3 a 38 milioni
attraverso un contributo più “esterno”.
in 100 anni. Ma la creatività non emerge a caso: scaturisce
_Luoghi dove ogni giorno è possibile venire
dalla liberazione delle capacità della classe creativa che
a contatto con la diversità: dove una civitas tollerante
a sua volta si manifesta progressivamente con
consente uno scambio continuo di esperienze, di punti
l’accelerazione della trasformazione dei costumi (figura 2).
di vista, di storie profondamente differenti.
In tutti i Paesi più competitivi, i professionisti creativi
_Luoghi plug&play permeati da una filosofia
tendono a essere oggi il 25-30% circa del totale dei
della “connessione permanente” (tecnologica ma
lavoratori. Purtroppo l’Italia è molto in ritardo rispetto a
anche sociale e culturale) semplice e veloce. Come lounge
questo parametro: nel nostro Paese i lavoratori “creativi”
di aeroporti, sempre aperti, sempre disponibili
costituiscono solamente il 14% del totale (figura 3).
ad accogliere e a servire i creativi e le loro esigenze
Nell’era dell’“economia globale basata sull’innovazione”
di informazione, di apprendimento, di intrattenimento ecc.
assistiamo a un fenomeno inedito: non più semplicemente
Le città italiane devono dunque porsi il problema
persone che vanno dove stanno le aziende, ma aziende
di costruire un clima orientato alle persone prima ancora
che vanno dove stanno i migliori talenti (creativi).
che alle imprese: se si riesce ad attirare la risorsa scarsa
In questo rapporto sono mostrati diversi casi di città che
del talento, se si diventa un punto di riferimento per
5° Nuova Zelanda
in diverse parti del mondo sono interessate da questo
i creativi, si hanno altissime probabilità di diventare attrattivi
8° Canada
fenomeno: Austin, Shanghai, Barcellona sono solo alcune
anche per le imprese e per il mondo del business
9° Finlandia
delle città analizzate in cui, parafrasando il famoso
classicamente inteso.
1920
1930
1940
1950
1960
1970
1980
1991
1999
Figura 2: dall'età industriale all'età postindustriale, fino all'età della creatività (Fonte: R. Florida, L’ascesa della nuova classe creativa, 2003)
1° Irlanda
2° Belgio
3° Australia
4° Olanda
10° Islanda
11° Stati Uniti
proverbio, Maometto non va più alla montagna: è la
19° Germania
“montagna” delle imprese e delle aziende che si sposta
21° Spagna
per raggiungere le città in cui vogliono vivere i “maometti”
31° Turchia
con più talento creativo del nostro pianeta.
34° Italia
Dalla ricerca emerge che i creativi scelgono di vivere
in luoghi di innovazione e di sperimentazione, anche
e soprattutto esistenziale. I creativi scelgono dunque
per definizione “le città”, e in particolare quelle
8
1
La relazione tra l’atto creativo che genera una nuova idea
e l’applicazione di questa idea a un prodotto, un processo, una strategia,
in modo tale da “innovare” l’azione competitiva di una impresa o di una
39° Messico
0
5
10
15
20
25
30
35
40
La graduatoria della classe creativa è riferita ai 39 Paesi di cui sono disponibili i dati
organizzazione, è una relazione molto complessa
la cui analisi esula dallo scopo di questa ricerca.
Figura 3: la classe creativa nel mondo (Fonte: R. Florida, The Flight of the Creative Class, 2005)
9
Perché la città
aziende a partecipazione estera (Ide) presenti nel territorio.
sulla moda, sulle biotecnologie, sulla genetica,
I centri urbani occupano più del 2% della superficie
sull’alimentazione ecc.) consisterà la loro forza di attrazione
terrestre e in città viene consumato circa il 90% delle
e la loro capacità di evoluzione.
risorse prodotte nel mondo. (Fonte: Corriere della Sera,
Le maggiori candidate a questo ruolo oggi sono città come
L’Avvenire, TelevideoRAI, Ansa, 2004).
Berlino, Città del Messico, Francoforte, Los Angeles,
Per il futuro si sta profilando uno scenario mondiale per
Madrid, Mosca, Nuova Delhi, Parigi, Pechino, San Paolo,
cui esisteranno:
Singapore ecc.
_tre-quattro grandi centri urbani mondiali (“capitali
_Circa 100 “capitali provinciali di terzo livello”,
mondiali”), destinati a diventare i veri e propri “motori” di
città importanti a livello locale ma che avranno un ruolo
sviluppo dell’economia globale. Allo stato attuale possiamo
di secondo piano nella competizione internazionale,
pensare che città come Londra, New York, Shanghai e
magari con punte di eccellenza in qualche ambito molto
Tokyo potranno diventare le grandi “capitali della creatività
ristretto.
e dello sviluppo” del pianeta. Saranno, per questo motivo,
_Esisteranno poi (migliaia di) centri provinciali, città
i grandi magneti attrattori di tutto il meglio del pianeta.
che possono in passato essere anche state luoghi
Nelle città viene prodotto più del 50% del Pil mondiale
_Circa 20 “capitali regionali” magneti di talenti creativi,
importanti per lo sviluppo economico e competitivo
un grande polo di attrazione globale. Sono proprio le città,
e molto più della metà del Pil dei Paesi più sviluppati.
che rappresenteranno aree di sviluppo e benessere quanto
di un singolo Paese, ma che non sono riuscite a reinventare
infatti, a risultare oggi protagoniste assolute dello sviluppo
In Italia le 11 principali città (Bari, Bologna, Catania,
più sapranno focalizzarsi su tematiche e attività creative.
efficacemente il proprio ruolo in ambito globale. Questi
del nostro pianeta.
Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino
Probabilmente queste città diventeranno centri
centri provinciali non necessariamente saranno posti dove
Nelle città vive il 50% della popolazione mondiale.
e Venezia) contribuiscono per circa il 30% al Pil nazionale.
di eccellenza specializzati in certe aree della creatività,
si “vive male”: potrà trattarsi di una provincia felix, ma che
Si prevede che nel 2030 tale quota salirà al 75% (figura 4).
Milano, Roma e Torino attirano il 54% del totale delle
e proprio nella loro specializzazione (sul design,
ricoprirà un ruolo marginale rispetto alle dinamiche
Nel contesto competitivo attuale le città sono diventate
2
50
1974
2004
Popolazioni (in milioni)
45
Londra
Shanghai
40
35
New York
30,9
30
Tokyo
25
20
21,2
18,4
18,3
16,7
15
10
11,5
10,3
6
5
3
4,2
1,3
0
New York
San Paolo
Città del
Messico
10,8
10
Il Cairo
Manila
2,7
Chongqing
Capitali del mondo
Shanghai
Capitali regionali
Capitali provinciali
Figura 4: la crescita e la moltiplicazione delle megalopoli mondiali
10
Figura 5: il futuro delle città, un'ipotesi di scenario (Fonte: elaborazione Ambrosetti)
economiche e culturali del pianeta.
La domanda urgente da porsi è: “cosa vuole fare l’Italia?
Dove vuole o è in grado di posizionare le sue città più
importanti?” Per costruire questo futuro, bisogna partire
oggi a costruire una strategia sostenibile e realizzabile per
le nostre città nell’arco del futuro prossimo venturo.
3
Le nostre città che competono con il mondo devono oggi
La necessità di un
approccio strategico
ai problemi dell’Italia
e delle sue città
affrontare sfide simili a quelle delle imprese in
concorrenza. Devono saper rispondere alle seguenti
domande:
_perché un’impresa dovrebbe decidere di insediarsi
e di creare occupazione e ricchezza nelle nostre città?
_Perché un’impresa, già insediata in una delle nostre
città, dovrebbe decidere di rimanervi?
_Perché un contribuente, una famiglia ecc. dovrebbero
Oggi il nostro Paese, per rilanciarsi sul piano dell’attrattività
situazione oggi complessa e problematica. Tuttavia ha al suo
decidere di risiedere e contribuire qui anziché altrove?
rispetto ai creativi, deve elaborare al più presto una
arco alcune frecce invidiabili, che oggi rappresentano delle
Eludere queste domande significa automaticamente
“strategia Paese” e un conseguente piano strategico che
risorse potenziali inespresse.
rassegnarsi a relegare le nostre città (e dunque la nostra
faccia perno sulla forza economica, sociale, culturale delle
Infatti almeno tre sono gli “asset” fondamentali
competitività generale) nell’ultima fascia descritta.
nostre città, sempre più risorse fondamentali del suo
del nostro Paese:
sviluppo.
_il patrimonio climatico e paesaggistico
Un piano strategico siffatto deve avere due peculiarità
_il patrimonio artistico e culturale
fondamentali:
_il sistema economico aziendale e imprenditoriale.
_deve essere efficace, cioè improntato a una estrema
Questi aspetti devono essere calati nella realtà del Paese,
chiarezza di visione e una forte impronta operativa
nelle peculiarità dunque delle sue città più rilevanti, che
_deve essere unitario, cioè frutto di una visione organica,
possono e devono diventare il vero “motore” della ripresa.
coerente e condivisa, per non cadere nella cultura dello
Successi come quello di Valencia, che si è aggiudicata
sforzo, anzi dei tanti sforzi in tante direzioni diverse, che
l’organizzazione della prossima Coppa America, nascono
è esattamente all’opposto di quella del risultato.
infatti proprio da un complessivo approccio strategico:
Se si vuole produrre un piano strategico efficace, bisogna
addirittura il porto di Valencia ha fissato da tempo precisi
essere realisti e partire da ciò che si è, non da ciò che
obiettivi di sviluppo in un autonomo piano strategico.
piacerebbe o si vorrebbe essere. Un piano strategico deve
cioè fare leva sui “patrimoni” fondamentali disponibili in un
Paese. Su questi patrimoni può poi costruire una visione
2
Cfr. “Sviluppo economico, capitale creativo, città”.
3
Cfr. “Proposta di un approccio concreto per un piano strategico
in Italia”.
12
che comprenda anche ruoli completamente nuovi.
L’Italia da questo punto di vista vive sicuramente una
13
Casi internazionali
e modello di analisi
HABITAT
ambito sociale di sostegno
Cultura &
letteratura
Stili di vita
ed economici sapientemente orchestrati possono scatenare
e di scala) diversissime da quelle delle città italiane.
il “mix creativo” (figura 6).
Tuttavia, ciò non significa che guardando a queste città non
La propulsione creativa si manifesta come un circolo
si possano ricavare elementi utili per comprendere
virtuoso tra creatività, informazioni e conoscenza. Tale
il fenomeno delle “città dei creativi” e per aumentare
circolo non può tuttavia esercitare il proprio potenziale se
il capitale creativo anche nelle nostre aree metropolitane.
Conoscenza
ricerca
Ce
ntr
i di
izi
Serv
Shanghai, Tokyo, ad esempio) vivono situazioni (di tempi
Ricerca/studio
Informazioni
Creatività
Moda
Non tutte le città sono attrattive: fenomeni sociali, politici
Univ
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list
ita
p
a
à
Ven
tur
eC
ISTITUZIONI
Arte
Te
tt
ssu
to produttivo
Musica
Architettura
CITTÀ
non attraverso l’efficace funzionamento delle istituzioni
cittadine: del tessuto industriale, dell’università, dei servizi
Fattori strategici generali delle “città dei creativi”
finanziari, della pubblica amministrazione. Il tutto poi deve
La ricerca e lo studio delle città analizzate ci ha permesso
allacciarsi aun habitat sociale di sostegno, se si vuole
di costruire il “modello” di funzionamento dell’attrattività
attirare i creativi: si tratta della vita culturale e sociale della
dei creativi (e del suo sviluppo economico) (figura 7).
fertilizzazione incrociata
tra le diverse creatività
ed effetto leva sul circolo
Informazioni
Creatività
città, della sua vita “politica” nel senso etimologico.
Nelle città più attrattive nei confronti dei creativi questo
Situazioni di crisi o senso di urgenza
circolo virtuoso funziona. Dunque l’analisi di benchmark
Guardando al modello di funzionamento sintetizzato dalla
internazionali effettuata in questa ricerca è stata finalizzata
nostra ricerca, ad esempio, abbiamo potuto constatare che
a trarre spunti per comprendere le possibili soluzioni
le città dei creativi spesso sono state capaci di utilizzare un
al problema dell’attrattività e della crescita delle metropoli
momento di crisi come “risorsa” per una nuova
italiane; non intendiamo invece semplicisticamente
progettualità. Le città che nella crisi sono riuscite a
proporre una serie di soluzioni “standard” copiate
condensare e raccogliere le proprie forze intellettuali,
dall’estero ai peculiari problemi delle nostre città.
politiche, civili e sociali in senso più ampio hanno
Senza dubbio, alcune delle città analizzate (New York,
dimostrato una capacità di reazione così forte da divenire
Conoscenza
Figura 6: i diversi livelli della “propulsione creativa” nella città
14
15
motori dell’economia del proprio Paese (pensiamo a come
comunicare, svolgere attività a basso contenuto intellettuale
è cambiata Barcellona dopo le Olimpiadi del 1992).
(adempimenti burocratici in primis), comperare ecc. è
LEADERSHIP STRATEGICA E SOCIETÀ CIVILE FORTE
ovviamente un elemento di forza per essere attrattivi.
Leadership
HABITAT
L’uso della tecnologia, a nostro parere, è un campo in cui
ambito sociale di sostegno
del sindaco, espressione di una società civile che riesce
anche le città italiane potrebbero trovare degli elementi di
a trasmettere il meglio di sé e ad assumere precise
eccellenza e di differenziazione rispetto ad altre città.
responsabilità sociali. A Londra, Ken Livingstone ha dato
Perché, ad esempio, nelle nostre città piene di monumenti
un’impronta ben precisa allo sviluppo della città, con
e di quartieri storici non mettere sotto terra il trasporto
la costituzione della Greater London Authority, con il varo
delle merci invece delle metropolitane?
Cultura &
letteratura
Stili di vita
ISTITUZIONI
del London Plan 2004, per arrivare alla creazione
Fattori strategici specifici della città dei creativi
per promuovere l’industria creativa.
Le città con forte potere attrattivo di creativi hanno saputo
Maggiori concentrazioni di capitale creativo attivano
sviluppare o costruire una strategia e una capacità di
e vengono attirate dalla concentrazione di alta tecnologia.
governo strategico della città con caratteristiche peculiari.
Creatività
Moda
Ricerca/studio
Informazioni
izi
Serv
di Creative London, un’associazione creata appositamente
Univ
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it
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ita
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a
ricerca
ambienti sempre più efficaci per la gente creativa e dove
Conoscenza
Ce
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Questa leadership è spesso assunta dalla figura
Ven
tur
eC
si potrà ancora esercitare molta creatività per offrire degli
à
Una città creativa è una città che ha una leadership forte.
Arte
Te
tt
ssu
to produttivo
Oggi appare molto forte il legame tra i creativi e le
industrie high-tech. Negli Stati Uniti, località come Austin,
Potere decisionale e meccanismi di governo
Santa Fe, Madison, Champaign Urbana, State College,
efficienti
Pennsylvania e Bloomington, Indiana hanno una capacità
La città dei creativi ha bisogno di un forte potere
di eccellenza nella tecnologia che si rispecchia in una
decisionale e di meccanismi di governo efficienti: per
densità di creativi molto alta.
questo spesso parliamo di città che hanno “poteri speciali”
Musica
Architettura
per governare l’area rilevante rispetto alla propria crescita
Tecnologia
e al proprio sviluppo, che spesso non è solo quella coperta
La tecnologia si propone quasi come condicio sine qua
dalla definizione “amministrativa” (in Italia il “comune”)
non per la costruzione di una città creativa, che è per
della città. Ad esempio, a livello amministrativo Shanghai
definizione una città plug&play: aperta, dinamica,
è una delle quattro municipalità dipendenti direttamente
accessibile sempre e dovunque. Nelle città dove vi è
dal governo centrale.
un’alta densità di creativi la tecnologia è sempre sfruttata
Lo Stato ha deciso di investire direttamente sulla città per
al massimo. Oggi si va sempre più affermando un modello
fare di Shanghai il grande motore economico della Cina
di wireless city, condizione di base per essere interessante
e un polo finanziario internazionale.
per gente impegnata in attività creative. D’altro canto
Gli afflussi di capitale verso la città, sono favoriti dalla
la gente creativa ha bisogno di sprecare meno tempo
creazione di “aree speciali per lo sviluppo economico”,
possibile in attività di routine e ogni supporto che la
ovvero aree di fiscalità agevolata in particolare per gli
tecnologia può dare per pensare, registrare, elaborare,
investitori stranieri (ad esempio l’area di Pudong, dotata
16
TECNOLOGIA
Visione
Ambiziosi progetti/
grandi eventi
Potere decisionale
e meccanismi
efficienti
Alta velocità
di realizzazione
Ricerca di
una forte identità
Capacità di
realizzare
gli obiettivi
Continuità
di azione
SITUAZIONI DI CRISI O SENSO DI URGENZA
Figura 7: il modello di funzionamento dell’attrattività dei creativi ovvero i “mattoni” strategici del circolo virtuoso della creatività
17
di un proprio statuto speciale e di una propria autorità
vogliono competere di viaggiare alla stessa velocità che
Visione
Creative London investe una media di 300 milioni
di pianificazione urbanistica) (figura 8).
peraltro è imposta anche dalla più generale velocità del
Avere una visione forte che venga tradotta in azioni
di sterline all’anno.
A Londra, per governare efficacemente il territorio nel 2000
cambiamento e della globalizzazione.
concrete è il primo segnale della presenza di una
I risultati sono notevoli: il Pil londinese è di 162 miliardi
leadership forte.
di sterline – maggiore di quello di Finlandia, Portogallo
viene istituita la Greater London Authority con funzioni
trasversali di indirizzo strategico del governo della città.
Ricerca di una forte identità
La visione dell’attuale Mayor di Londra è: “crescita forte
e Irlanda – e rappresenta il 17% del Pil del Regno Unito.
È composta da: Mayor of London e London Assembly.
Nelle città fortemente attrattive un altro fattore
e diversificata a livello economico, inclusività sociale per
Il Pil pro capite londinese è del 23% superiore al Pil
Ha responsabilità in tema di trasporti, pianificazione,
fondamentale è rappresentato dell’identità. Barcellona
permettere a tutti i londinesi di condividere i futuri successi
pro capite del Regno Unito.
utilizzo del territorio, ambiente, sviluppo economico:
lavora ormai da anni sulla definizione di un’immagine forte
della città, miglioramenti fondamentali nel governo
L’industria creativa londinese genera un giro d’affari di oltre
_Mayor of London: autorità esecutiva finalizzata alla
e distintiva di città: “città a vocazione internazionale,
dell’ambiente e nell’utilizzo delle risorse.”
21 miliardi di sterline – seconda solo all’industria dei
definizione delle strategie riguardanti trasporti,
con forti radici catalane e radicato patriottismo”.
Il sindaco ha supportato questa visione con un’iniezione
servizi finanziari – e contribuisce per circa il 14% al Pil
pianificazione, economia, cultura, ambiente, turismo.
Lo fa utilizzando grandi simboli comunicativi, anche
di creatività: Creative London è un’associazione che opera
dell’area. Il dato è ancora più interessante se consideriamo
_London Assembly: composta da 25 membri eletti in
e soprattutto attraverso l’architettura: tra il 1986 e il 1992
con la supervisione della London Development Agency
che la definizione londinese di industria creativa è restrittiva
concomitanza col Mayor of London di cui 14 membri
a Barcellona abbiamo numerose realizzazioni di architetti
(l’agenzia per lo sviluppo del business e per la creazione
rispetto a quella da noi utilizzata in questa ricerca.
costituenti, rappresentanti ciascuno un’area della città;
di fama internazionale (ad esempio la Torre de Collserola
di nuovi posti di lavoro nell’area londinese – e che riferisce
Anche città come Filadelfia e (inaspettatamente) Shanghai,
11 membri addizionali, eletti su base complessiva di tutta
di Norman Foster). Anche il recupero della zona costiera
direttamente all’ufficio del sindaco della Greater London) –
oggi, stanno scegliendo la creatività proprio come visione
Londra. La London Assembly, recependo direttamente le
è stato condotto tramite la realizzazione di landmark spesso
in collaborazione con partner pubblici (ad esempio Film
identificante su cui puntare in futuro.
istanze della popolazione propone iniziative e suggerimenti
spettacolari e il potenziamento delle infrastrutture turistiche.
London ) e privati (ad esempio London First) con lo scopo di:
Filadelfia ha deciso di proporsi nel mondo come “il primo
al Mayor of London e ne supervisiona l’operato.
A Shanghai il continuo bisogno di spazio ha portato
_supportare lo sviluppo dell’industria creativa
e più importante think tank” sulla creatività.
all’abbattimento totale di interi vecchi quartieri del centro,
_creare nuovi posti di lavoro nel settore
Nel 2002 nasce a Filadelfia “Innovation Philadelphia”, che
Alta velocità di realizzazione
comportando l’evacuazione di centinaia di migliaia di
_promuovere Londra come il primo centro creativo
riesce oggi a promuovere e comunicare efficacemente
Anche grazie alle condizioni precedentemente esposte,
persone. Obiettivo: dotare la città delle infrastrutture
a livello mondiale.
la creatività della città, anche sotto l’importantissimo profilo
oggi città come Shanghai viaggiano alla velocità della luce:
(comprese le autostrade urbane sopraelevate) e dei servizi
_negli ultimi 10 anni il Pil ha sempre viaggiato a una
necessari a sostenerne il ruolo di metropoli internazionale.
media superiore del 3% circa rispetto a quella del Paese
Al contempo però si è pensato anche alla conservazione
_ogni due ore nasce un’azienda nuova
dell’identità della città, con la creazione di Xintiandi,
_ogni 20 minuti si costruisce il piano di un grattacielo
“Nuovo Universo”: uno dei quartieri più cool e attrattivi di
_per fronteggiare i continui cambiamenti, le autorità
Shanghai, dopo un intervento di riqualificazione urbana
cittadine hanno stampato, tra i mesi di giugno e settembre
su un’area di 30 000 m2, compiuto in pochi anni.4
1999, quattro versioni diverse della mappa turistica e dei
L’obiettivo è stato quello di recuperare l’edilizia e la cultura
trasporti della città
tradizionale degli anni Trenta, restituendo a Shanghai
_dal 1990 a oggi Shanghai ha completato il passaggio
lo spirito affascinante – misto di avventura e di una forte
da economia industriale a economia basata sui
miscela di culture d’Oriente e d’Occidente – che
servizi/terziario avanzato.
la permeava nell’età del suo splendore “coloniale”, nei
La velocità che ha Shanghai (e molte altre città della Cina
primi decenni del Novecento (allora era chiamata
e dell’Asia) impone anche alle altre città del mondo che
“la perla d’Oriente”).
18
Figura 8: l'area di Pudong a Shanghai, a sud del fiume Huangpu. Nel 1990 era aperta campagna
19
dell’immagine: Filadelfia oggi vuole farsi conoscere come
trasformare Shanghai in una metropoli veramente
tradizionali (nel 1997 la Austin Design Commission –
uno dei luoghi migliori dove lavorare per i talenti creativi
internazionale, l’industria creativa giocherà un ruolo
organizzazione istituita dall’Austin City Council –
e per le aziende innovative.
sempre più determinante, anche per lo sviluppo
ha definito le “design guidelines” per le nuove
Innovation Philadelphia nasce da una partnership tra
economico della città: è in previsione la costruzione
realizzazioni urbane).
pubblico e privato per far crescere il benessere e la forza
di 18 “parchi creativi”.
Oggi le nostre città, con i modi e i tempi del caso – che
lavoro della regione di Filadelfia attraverso un forte
saranno differenti e peculiari al contesto del nostro Paese –
investimento sul “business knowledge based”. Innovation
Capacità di realizzare gli obiettivi
devono trovare una propria soluzione originale per
Philadelphia realizza la propria missione attraverso la
Austin ha saputo realizzare il proprio obiettivo di diventare
consolidare, governare e utilizzare coerentemente
creazione di risorse alternative, prestito di capitali,
“città dei creativi” grazie a una pianificazione rigorosa,
ciascuno dei mattoni strategici che abbiamo rintracciato
programmi commerciali, momenti di comunicazione
che ha saputo tradurre la volontà in fatti. L’Austin City
nei benchmark internazionali, per poter competere nell’era
istituzionale forte, programmi imprenditoriali e fungendo
Council, in collaborazione con la Greater Austin Chamber
dell’economia creativa.
da “banca” di capitale intellettuale per le aziende
of Commerce ha lanciato la campagna “Austin: The Human
knowledge based.
Capital”.
La particolarissima creazione dell’Art&Business Council
Fase 1: interviste a 137 Ceo finalizzate a valutare
of Greater Philadelphia è emblematica: il motto è “Two
la percezione della città da parte della business community
Forces. One vision.” La città punta su una immagine artistica
e i suoi punti di forza (key asset : alto livello della
compatibile e stimolante anche per quanto concerne
forza lavoro).
il mondo tradizionalmente inteso come business,
Fase 2: “Human Capital Campaign”: azione di marketing
superando il manicheismo vecchia maniera per cui nei
a livello internazionale (su media e web) per promuovere
luoghi dove si pensa a produrre non ci possa essere nulla
l’immagine della città e attirare talenti e aziende.
di culturalmente interessante o divertente, e viceversa.
Fase 3: sviluppo di portali dedicati e di newsletter per
Nel 2004 il governo municipale a Shanghai lancia invece
imprese e investitori per fornire informazioni e supporto
il progetto Building Creative Shanghai. Nell’ottobre 2004 si
per lo sviluppo del business.
è svolto il primo China Creative Industry Forum, promosso
Altre azioni che sono state pianificate a livello strategico
dal Dipartimento della propaganda del Municipio
per essere vincenti sul piano dell’attrattività:
di Shanghai, dalla Commissione per l’economia e degli
_educazione degli amministratori locali alla cultura
scambi, dall’Accademia delle scienze sociali
high-tech: viaggi nelle area a maggior sviluppo
e dall’Accademia Teatrale: vi hanno partecipato più di 200
tecnologico per comprendere le “best practice”.
esperti e accademici da Pechino, Shanghai, Guangzhou,
_Costituzione della University of Texas – 15a migliore
Hong Kong e Taiwan, lanciando un “grande annuncio”:
università al mondo (Fonte: Times of London, 2004) – e forti
“Shanghai promuoverà gradualmente e rafforzerà
investimenti in ricerca.
la coscienza dell’importanza dell’industria creativa tra
_Promozione dello stile di vita di Austin “rilassato,
i cinesi, costruirà un terreno fertile per la prosperità
progressista, creativo” con festival e programmi televisivi
dell’industria creativa”.
(come il programma cult musicale “Austin City Limits”).
4
I partecipanti all’evento hanno convenuto che per
_Preservazione della cultura e dei luoghi/quartieri
sempre a prendere un caffè a Xintiandi.
20
Il Primo Ministro Cinese – Wen Jiabao – quando è a Shanghai va quasi
21
Milano, Napoli,
Palermo, Roma,
Torino e la creatività
Milano
Torino 22,87%
19,91%
In Italia la classe creativa
è circa il 14% del totale
della forza lavoro
Roma
24,62%
Napoli
23,38%
Palermo
22,52%
in generale e l’esigenza imposta dalla globalizzazione
di grande avanguardia tecnologica ha una sua forza
di avere un capitale intellettuale di altissimo profilo
visionaria che dovrebbe essere considerata.
nello specifico.
_Napoli dimostra un potenziale creativo molto alto: deve
In sintesi, abbiamo posto in secondo piano problematiche
comunque colmare un delta del 7%, attraverso innanzitutto
da affrontare per attirare, supportare, incrementare nel
una “terapia della normalità (la percezione di una città
nostro Paese e nelle nostre città quella parte che ridisegna
disordinata e insicura incide in maniera fortissima sulla sua
di continuo i confini dei prodotti, dei mercati,
attrattività), attraverso lo sviluppo di un ambiente più
dell’innovazione.
aperto, sicuro, tollerante, e cercando di migliorare il suo
Prendendo come parametro competitivo per lo sviluppo
posizionamento alle voci tecnologia e innovazione.
dell’economia creativa la quota del 30%, la prima sfida per
_Milano registra ottime performace nel settore high-
le cinque città consiste nel raggiungere un livello di creativi
tech e nell’innovazione nonché sull’apertura e la tolleranza
che sostenga la propria crescita e quella del Paese entro un
della città: deve anch’essa pensare a come aumentare
arco temporale ragionevole, al massimo entro cinque anni.
la sua capacità attrattiva nei confronti dei creativi; viene da
Le città devono dunque “creare creativi” in modo più
pensare che le già buone performance della città in termini
Le città italiane oggi vivono un momento di generale
consistente:
di attrattività e competitività siano in qualche modo sotto
difficoltà in cui devono decidere e agire in fretta:
_Roma è la prima città per capitale umano e classe
il potenziale della città, che con più creativi potrebbe
è necessario aumentare il numero dei creativi residenti,
creativa in Italia. Deve tuttavia colmare un delta del 6%,
entrare almeno nelle città mondiali creative di seconda
che oggi si attesta intorno a un 14% di media nel Paese.
facendo leva, ad esempio, sullo sviluppo di una vocazione
fascia (insieme e meglio di città come Barcellona, Madrid,
La situazione di stallo del nostro Paese, capace di attirare
“produttiva” forte nel campo della conoscenza e delle idee;
Austin, Amsterdam, Francoforte). Con più creativi Milano
una percentuale media di creativi che è circa la metà dei
sul riordino, l’ottimizzazione e la focalizzazione dell’attività
potrebbe ambire, a puro titolo di esempio, a diventare
competitor internazionali più agguerriti, si rispecchia
dei numerosissimi centri di ricerca sparsi intorno alla città;
la vera capitale del design del mondo (a tutto tondo, dalla
nel bilancio dei creativi presenti oggi nelle cinque città
sul miglioramento dell’attrattività del proprio sistema
moda aldesign industriale, al design urbano e
particolarmente rappresentative, prese in analisi dalla
formativo (sviluppando un polo universitario di eccellenza
architettonico ecc.) e partendo da questa idea, costruire
nostra ricerca: Napoli, Palermo, Roma, Torino, persino
assoluta e ben focalizzato, il potenziale attrattivo di una città
una classe creativa sempre più strutturata e allargata.
Milano, non hanno risorse creative a sufficienza (figura 9).
come Roma sugli studenti e gli studiosi stranieri è immenso).
_Palermo deve colmare un gap di circa l’8%, avendo
I Paesi trainanti, quelli che attraverso la creatività stanno
_Torino registra le migliori performance nella ricerca
a disposizione una buona quantità di classe creativa, ma
già costruendo il proprio sviluppo, tendono invece a una
e nel settore high-tech: deve però colmare un delta
deve agire in fretta nel favorire innovazione e “varietà” nel
quota di creativi su popolazione almeno intorno al 25-30% .
dell’11%, facendo leva, ad esempio, sullo sviluppo del
suo tessuto urbano; deve poi risolvere il problema
Le città italiane se vogliono uscire da una ormai
settore biomedicale, qualificandosi come polo di
dell’attrattività di investimenti sulla città. Sicuramente
chiaramente rovinosa filosofia dell’“inseguimento” devono
eccellenza soprattutto nella formazione scientifica
Palermo, insieme a Napoli, può ambire a un diverso e più
puntare alto e voler superare la quota del 30%.
(Politecnico), legandosi sempre di più a progetti di respiro
importante ruolo nel Mediterraneo, cercando però vie
Ciò dimostra, ancora una volta, che troppo spesso
europeo (la Torino-Lione è un buon esempio), cercando di
complementari e integrate, e tenendo conto che lo sviluppo
il dibattito politico e civile si è soffermato troppo a lungo
legarsi anche al supporto delle attività “creative” di Milano.
della città non può essere ancorato genericamente solo
su tematiche secondarie, marginali o comunque non
Il vecchio progetto della grande megalopoli bipolare tra
all’idea di centralità geografica all’interno di questo bacino.
strategiche, dimenticando il problema dell’attrattività
Torino e Milano (“MITO”), allineata su un asse attrezzato
(figure 10, 11, 12, 13)
Figura 9: il numero dei creativi in Italia e nelle cinque città prese in
analisi (Fonte: elaborazione Creativity Group Europe,“Progetto città
creative”, 2005)
22
23
Provincia
Classe creativa
Capitale umano
Ricercatori
%
%
per 1000 abitanti
Roma
24,62
11,62
15,37
Napoli
23,38
6,68
Milano
22,87
Palermo
Torino
Provincia
Classe creativa
Capitale umano
Ricercatori
Roma
1
1
1
2,77
Napoli
4
36
7
9,62
2,87
Milano
7
3
6
22,52
6,64
2,75
Palermo
9
38
8
19,91
7,43
4,24
Torino
53
16
4
Figura 10: valori effettivi rispetto agli indicatori di talento nelle città
Figura 11: classe creativa e talento; il piazzamento in Italia delle città
italiane (Fonte: Creativity Group Europe su dati 2001)
analizzate (Fonte: Creativity Group Europe su dati 2001)
Provincia
Innovazione
High-tech Industry Infrastrutture
(brevetti)
(copertura
Adsl e Umts)
Provincia
Diversity Index
Tolleranza gay
Integrazione*
Come aumentare
la classe creativa
nelle città italiane?
Oggi è necessario che l’Italia e le sue città trovino il modo
più rilevanti demograficamente.
di aumentare il numero dei creativi, per avere le risorse
L’ultimo punto affrontato va inquadrato trasversalmente
necessarie a sostenere sviluppo e competitività.
per ognuno dei punti precedenti: ciò dovrà tradursi
Milano
2
1
9
Roma
1
4
4
Aumentare il numero dei creativi significa:
in precise politiche di rigenerazione del capitale umano
Torino
6
2
16
Milano
3
3
2
_trattenere, valorizzare, stimolare i creativi sui cui oggi
in capitale creativo, prendendo persino in considerazione
Roma
17
5
6
Torino
43
7
25
le nostre città possono contare.
l’ipotesi di proporsi come punto di riferimento anche
Napoli
69
34
23
Palermo
68
68
64
_Attrarre più creativi (possibilmente i migliori) dall’estero
internazionale per quei lavoratori che abbiano voglia
Palermo
73
52
19
Napoli
81
32
70
in generale e dalle città estere nello specifico (ma anche
di “rimettersi” in gioco.
Figura 12: posizionamento delle cinque città sull’indicatore
da altre città italiane secondo un punto di vista strettamente
Operativamente, per supportare e favorire l’aumento
Figura 13: posizionamento delle cinque città rispetto al resto delle
egocentrico della singola città).
della classe creativa, emergono come fattori molto utili,
città italiane sugli indicatori di tolleranza ((Fonte: Creativity Group
_Trasformare in creativi parte di chi vive già nelle nostre
nei casi che abbiamo analizzato:
Europe su dati 2001)
città, ma appartiene a classi non creative (spesso coloro che
_la creazione di centri di assistenza allo sviluppo
vengono da condizioni disagiate si rivelano portatori di
di attività creative.
“nuova” creatività e forte carica innovativa).
_Una politica a tutto campo di comunicazione
_Utilizzare di più e meglio le capacità creative delle
e promozione delle attività creative (eventi, forum, workshop,
persone che oggi, per motivi d’età, sono relegate al limite
fiere ecc.).
del mondo del lavoro. Le loro capacità vanno valorizzate
_Azioni specifiche di supporto, studiate anche secondo
e trasformate in input creativi e innovativi: sarebbe
la tipologia di creativo che si vuole attrarre.
tecnologia rispetto al contesto italiano (Fonte: Creativity Group
Europe su dati 2001)
un grosso errore strategico, oltre che mancanza
di realismo, sottovalutare e sottoutilizzare queste risorse,
specie nel nostro Paese, dove saranno sempre
24
25
Caratteristiche
economiche, sociali e
urbanistiche per costruire
città che attraggano
creativi
Disponibilità dei servizi
nelle sue trame sociali e produttive; ma egli vuole essere
La città dei creativi non si ferma mai: deve essere “aperta”
libero in qualsiasi momento anche di “sconnettersi”,
24 ore su 24, poiché chi lavora in attività creative non segue
ritagliarsi dei suoi spazi inviolabili.
le regole e i tempi del tradizionale lavoratore dipendente.
Oltre alla disponibilità temporale dei servizi, ci deve anche
Attrattività culturale
essere la varietà e la qualità dei servizi offerti. Il creativo –
La città è vissuta come il “palcoscenico” della vita
forse più di altri – non ama sprecare tempo in adempimenti
creativa e culturale: dunque deve porsi il problema
burocratici o in attività a valore aggiunto nullo (pagare
di un’offerta fortemente distintiva di stimoli culturali,
le bollette, fare delle compere ecc.).
sempre intensa, qualificata e varia. Il creativo ha annullato
le barriere tra lavoro e vita privata: dunque la sua città
Innovazione
deve essere sempre pronta a proiettarlo nell’una e nell’altra
L’innovazione e il cambiamento producono nuove frontiere
direzione contemporaneamente, in entrambi i casi in una
di conoscenza e dunque nuove frontiere di creatività da
dimensione di qualità e di intensità molto forti.
esplorare. I creativi sono attratti per definizione dalla novità
Le caratteristiche essenziali perché una città diventi polo
Qualità del luogo
e dal cambiamento, che consente l’opportunità
Diversità e tolleranza
di attrazione dei creativi sono diverse, ma a livello generale,
Possiamo riassumere le caratteristiche della città dei
di cimentarsi per primi nella risoluzione di determinati
La creatività è favorita dalla multiculturalità. Il creativo rifiuta
oggi le città devono proporre una forte “qualità” del
creativi nella formula “qualità del luogo”. La città deve
problemi. Potremmo affermare che il creativo ha in sé
ambienti culturalmente “appiattiti”, mentre ama quelle città
luogo”. Questo si declina in tre aspetti diversi:
essere un luogo di eccellenza a tutto campo: economica,
il gusto del sentirsi pioniere. Dunque la presenza di aziende
(e quei quartieri) che riescono a offrire il meglio di una
_economico, ad esempio:
sociale, urbanistica, emozionale, culturale. Parlare di qualità
innovative in una città è importante. Aziende high-tech,
vera cultura cosmopolita. Le grandi città dei creativi stanno
_disponibilità di servizi
non deve significare pura “cosmetica estetica”, ma anche,
ma non solo: stiamo parlando di innovazione nel campo
facendo a gara per il numero di lingue diverse parlate nel
_innovazione.
prima di tutto, proposta di autenticità, funzionalità,
della conoscenza e delle idee. Ci deve quindi essere
contesto cittadino (figura 14).
innovatività. I creativi percepiscono come più attrattive
un’atmosfera di una continua ricerca del nuovo per
e più aderenti alle loro esigenze quelle città che sanno
il piacere in sé di cambiare.
_Sociale, ad esempio:
_trama sociale ingaggiante, non coinvolgente
proporsi come luoghi veri, per gente vera, con servizi veri.
_diversità e tolleranza
Per proporre qualità, il tema del design urbano nella sua
Trama sociale ingaggiante, non coinvolgente
_qualità della vita.
accezione più allargata e i grandi progetti urbanistici
La città dei creativi è contesto di legami “allentati”
diventano fondamentali come pre-condizioni affinché
e molteplici. Il feeling è simile a quello delle lounge
_densità
i luoghi di scambio e di vita economica, sociale e culturale
di aeroporto (equilibrio tra spazi di libertà/indipendenza
_multifunzionalità
della nostra città siano vissuti come “eccellenti” sia dai
e forme di aggregazione/appartenenza). Ma questo
_periferie “non periferiche”
residenti che da chi arriva da fuori.
significa anche (vedi punto precedente) presenza continua
_infrastrutture fisiche e digitali
In tutte le città da noi analizzate ad alta intensità di creativi
di tutti i servizi immaginabili.
ci sono infiniti progetti di continuo miglioramento urbano
La città deve offrire un contesto sociale-economico
che traducono – giorno per giorno, in piccolo e in grande –
plug&play di estrema e totale accessibilità, ma al tempo
in realtà fisica la grande visione della città.
stesso di estrema discrezione. È il creativo a voler decidere
_riconoscibilità e immaginabilità della città.
come, dove e quando “connettersi” con la città, entrare
26
Lingue
parlate
New York
48
175
Londra
28
193
San Francisco
50
100
Tokyo
2
25
Parigi
17
100
Sydney
40
100
Amsterdam
45
125
Barcellona
4
35
Berlino
17
50
5
_attrattività culturale
_Urbanistico, ad esempio:
% minoranze etniche
sulla popolazione totale
Figura 14: minoranze etniche su totale della popolazione in alcune
metropoli creative mondiali (Fonte: Creative London, 2003)
27
Qualità della vita
dove il livello di intensità sociale ed economico della
Riconoscibilità e immaginibilità della città
La città deve assicurare un elevato livello di qualità della
città raggiunge i suoi picchi.
Devono esistere luoghi, edifici, realizzazioni “simboliche”
vita per poter essere effettivamente “vivibile” dai suoi
(anche moderne) che rappresentino e diano
abitanti: il benessere appare componente essenziale
Multifunzionalità
caratterizzazione al Dna della città trasmettendo
del livello creativo della città, dove però la “qualità” non
Le città dei creativi sono provviste di aree con funzioni
simbolicamente la “visione” della città stessa. Rendere una
si misuri solamente con parametri economici.
multiple che, per vivacità a tutto campo (commerciale,
città riconoscibile significa in qualche modo renderla
Il creativo lavora molto e a ogni ora: ha difficilmente un
culturale, ludica) sono altamente attrattive perché piacevoli
immaginabile, aperta a nuovi ingaggi e alla memorizzazione
tempo totalmente libero dai problemi che deve risolvere.
e comode da vivere. Questo significa che è possibile
da parte dei creativi. Immaginabilità significa che i “non
Per questo, vuole spendere un tempo libero
spendere del tempo in un’area della città potendo
ancora abitanti” sono portati a immaginare la città con tratti
quantitativamente ridotto in forma qualitativamente
utilizzarla per fare molte attività “insieme” (mangiare, fare
fortemente positivi, chiedendosi come potrebbe essere e
eccellente: da questo punto di vista, la città oltre alle
delle compere urgenti o ludiche, utilizzare servizi bancari
migliorare la propria vita trasferendosi là. In un certo senso
prospettive economiche deve sempre più offrire allettanti
ecc.) o comunque in un arco di tempo limitato. Significa
l’immaginabilità della città deve far “sognare” il tipo di vita
prospettive esistenziali: accessibilità e qualità assoluta
anche che la stessa area può essere “viva” per periodi
che vi si potrebbe vivere.
per ristoranti, negozi, nightlife, aree verdi, caffè,
più lunghi della giornata (si pensi allo squallore dei
biblioteche/librerie ecc. Dunque i creativi scambiano
quartieri monofunzionali che “sono morti” per periodi
l’estensione quantitativa del tempo libero con la sua
molto lunghi della giornata (i quartieri residenziali, i
intensità qualitativa.
quartieri per uffici ecc.).
Densità
Periferie “non periferiche”
La creatività è favorita dall’interazione sociale e dallo
Le città dei creativi hanno bisogno di periferie riqualificate
scambio di idee. La città dei creativi è dunque per
non solo perché gli affitti e i costi delle case alti
eccellenza il luogo della “fertilizzazione incrociata”.
disincentivano i creativi a trasferirsi, ma anche perché le
La creatività infatti è direttamente proporzionale all’intensità
periferie possono essere preziosa fonte di identità e di
degli stimoli e delle informazioni che si ricevono
humus creativo, proprio per la loro intrinseca diversità.
e che si scambiano.
L’anima di una città è data dalle periferie vive, oltre che da
Emerge dunque il tema chiave della densità: la città
centri vivaci e attrattivi per i servizi e per la vita ludica.
dei creativi è la città che favorisce l’“addensarsi” delle
persone, ma anche delle informazioni e della loro libera
Infrastrutture fisiche e digitali
circolazione, attraverso infrastrutture, meccanismi
La città deve offrire infrastrutture e servizi efficienti e
di condivisione sociale, estrema accessibilità.
utilizzabili. Il ruolo dell’innovazione tecnologica in
Spesso in queste città si hanno luoghi residenziali e luoghi
particolare diventa fondamentale per lo sviluppo della città
“produttivi”, dove la vita scorre a ritmi frenetici.
e della sua qualità. Non c’è limite alla possibilità di
Tuttavia i luoghi residenziali non devono diventare
inventare infrastrutture sempre più avanzate e innovative.
quartieri-dormitorio isolati, ma piuttosto essere
sparpagliati e fungere quasi da inframmezzo ai quartieri
28
5
Cfr. “Sviluppo economico, capitale creativo, città”.
29
Condizioni strategiche perché
le nostre città attraggano creativi
Grandi eventi/ambiziosi progetti
Alta velocità di realizzazione e capacità
Il “grande evento” per essere occasione
di realizzare gli obiettivi
di rilancio implica un’attenta gestione
Il tempo richiesto dal processo di cambiamento
del “prima” e del “dopo”, coerentemente
è un fattore essenziale. Occorre agire in tempi brevi.
con la visione definita.
Il processo di definizione e condivisione degli
obiettivi non può prescindere dalla concreta capacità
di realizzazione.
I fattori strategici delle città dei creativi, quelli che abbiamo
Visione
definito come “mattoni” strategici, non vivono ognuno a sé,
È necessario avere una idea precisa di dove
né si mescolano in maniera casuale. Rappresentano elementi
la città vuole andare e di cosa la città vuole essere,
di una strategia complessiva coerente e organica, ognuno
con degli obiettivi chiari e misurabili,
dei quali ha un preciso ruolo rispetto a ogni altro (figura 15).
per tutte le scelte strategiche che definiscono
La società civile e la leadership sono alla base di tutte le
i percorsi di sviluppo.
Potere decisionale e
meccanismi efficienti
altre leve. Sono le risorse da cui dipende, in ultima analisi,
l’attivazione del potenziale di attrattività e di sviluppo.
Potere decisionale e meccanismi
Questi fattori precompetitivi, uniti al fattore abilitante della
di governo efficienti
tecnologia (che permette non solo maggiore efficacia
La presenza di una leadership rappresentativa forte
ed efficienza, ma anche un’ottimizzazione e una riduzione
e di un modello istituzionale di governo efficiente
dei costi), per essere tali devono godere di una libertà di
sono elementi imprescindibili, ma non hanno alcuna
progettazione e di azione che si può avere solo in una logica
possibilità di esercitare effetti positivi in assenza di un
di forte continuità, grazie alla quale avere il tempo per:
impegno della società civile che garantisca consenso
_formulare una visione forte, ambiziosa, chiara del futuro
e continuità d’azione.
e del ruolo competitivo, sociale, culturale di quella città.
SOCIETÀ CIVILE
Continuità di azione
disegnare una strategia di sviluppo coerente.
I tempi per “mettere a regime” una gestione
_Identificare una serie di potenziali eventi/progetti
strategica della città sono un multiplo della durata
di grande respiro capaci di dare forza, energia e credibilità
dei mandati degli amministratori.
alla visione.
Vi è una necessità urgente
_Realizzare questa visione e gli obiettivi prefissati
di continuità di azione nelle città italiane.
in maniera efficace.
_Agire e realizzare in fretta.
Ricerca di una forte identità
La continuità deve permettere alla leadership di coprire
La consapevolezza e la comunicazione della propria
tutto il tempo necessario per realizzare la strategia che la
identità sono potenti strumenti per l’attrattività
città si è data, tempo che di regola è superiore alla normale
di una città, per permettere a chi ci vuole vivere
durata di un mandato (elettivo) del sindaco.
di immaginarsi la vita in quella città.
Continuità di azione
che esprime valori/obiettivi condivisi
e supporta leadership bipartisan
Modello istituzionale
coerente con i bisogni
Ricerca di
una forte identità
Visione
_Definire una forte identità della città e su questo
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LEADERSHIP FORTE
Capacità di realizzare
gli obiettivi
Alta velocità
di realizzazione
Grandi eventi/
ambiziosi progetti
La tecnologia è un fattore
trasversale fondamentale per la
risoluzione dei molteplici problemi
delle città – sempre più grandi
e complesse – al fine di assicurare
un reale sviluppo sostenibile
Figura 15: lo schema delle connessioni dei “mattoni” dello sviluppo della città
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Lo scoccare
della scintilla
LEADERSHIP
capace di coagulare una forte visione di sviluppo
La città non può né essere lasciata alla modifica spontanea,
del grande evento. Ma prima del grande evento è
e di cambiamento che è particolarmente attrattiva per la
né all’intervento risolutore esclusivo del grande progetto,
indispensabile la grande visione. Solo così il grande evento
classe creativa (figura 16).
e neppure agli interventi puramente cosmetici: senza
diventa “benzina” che permette al motore della città dei
Se ci mettiamo nella prospettiva di città come Milano, Napoli,
un vero e distintivo Dna nessuna scintilla potrà accendere
creativi di girare a pieno regime. Il grande evento va visto
Palermo, Roma e Torino, oggi occorre capire innanzi tutto
il progetto della città dei creativi.
come una sorta di allegoria, di metafora, un catalizzatore
qual è il livello di interiorizzazione dello stato di crisi.
Questa molteplicità di interventi (in parte programmati
delle opportunità che si schiudono di fronte alla città.
Noi italiani siamo sempre stati abituati a sentirci
e in parte lasciati/suggeriti all’iniziativa spontanea) devono
L’evento deve lanciare il grande sogno, la grande utopia
“naturalmente” creativi: oggi scopriamo che la vera
inquadrarsi in un grande processo di intervento urbanistico
realizzabile che diventa visibile nelle strade
creatività è qualcosa di differente e più complesso: quella
che dia e trasmetta un forte senso di cambiamento:
e nell’atmosfera della città (ricordiamo ancora una volta
capace di capire il mondo di oggi e di produrre in
dalle infrastrutture, che devono essere all’avanguardia,
cosa sono state le Olimpiadi del 1992 per Barcellona).
continuazione (più velocemente dei nostri “concorrenti”)
al rinnovamento del capitale edilizio tutti devono capire
idee nuove in tutti i campi del nostro agire, capaci di innovare
e devono trovare una città “diversa”, che sta cambiando
6
le soluzioni delle nostre attività economiche e sociali.
e che offre un’elevata qualità del luogo.
Cfr. “La città sempre più motore dello sviluppo”.
7
Cfr. “Le città che attraggono le classi creative: casi internazionali e
In assenza di un fenomeno spontaneo, occorrerà
Molto utile può essere poi la forza catartica e catalizzatrice
modello di sintesi”.
probabilmente generare degli eventi che possano
Figura 16: la pressione di diversi fattori provoca
catalizzare l’interiorizzazione dello stato di crisi
l'emergere di una leadership
Basta!
Forte segnale di cambiamento
“fame” di migliorare
e soprattutto l’emergere della leadership.7 Se non ci
convinciamo che “siamo in crisi” non cambieremo mai.
A questo punto dobbiamo chiederci: cosa fa scoccare
Senza dubbio molto importante è il ruolo del sindaco,
la scintilla? Qual è in altre parole l’elemento di innesco
come attore chiave del rinnovamento/rinascimento urbano.
che permette di forzare una situazione di crisi e di stallo
Nelle città benchmark analizzate, il tempo del
competitivo per riprendere lo sviluppo e la crescita
cambiamento è spesso segnato dall’azione di sindaci
economica, sociale e politica della città?
“leader” capaci recepire e convogliare le istanze della
Le città vivono cicli di successo, declino, rinascita.
6
società civile verso un ampio disegno di “progettualità”
In certi casi le fasi di crisi, se capitalizzate come momento
urbana.
di “incubazione” di forze creative, si sono rivelate
Il futuro delle città è legato alla capacità dei sindaci di
estremamente utili per la rigenerazione della città.
essere leader di lungo periodo, in qualche modo anche
Perché le migliori forze della città possano accumularsi
estranei alle lotte politiche di più breve respiro (figura 17).
e a un certo punto scatenarsi, serve tempo. Esiste un
Senza dubbio, perché la scintilla scocchi, un segnale forte
fenomeno (lungo) di “macerazione”, accumulazione
deve arrivare anche dalla business community di una città:
di energia e di microcambiamenti. Lo stato di crisi deve
la società civile riprende l’iniziativa diretta e diventa fattore
essere interiorizzato e deve diventare momento di attenta
di rinnovamento dell’azione politico/strategica della città.
analisi e riflessione. I cicli negativi sono in realtà i veri
La città richiede poi una molteplicità di interventi piccoli e
momenti in cui si gettano le basi per il futuro sviluppo.
grandi, che intervengano sull’esistente e che creino il
A un certo punto, però, deve emergere una leadership
nuovo, all’interno di una “visione” forte e complessiva.
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Leader forte e rappresentativo
che convoglia il consenso verso
un percorso di sviluppo condiviso
Promozione di un grande
evento o di un grande progetto
catalizzatore di energie
"Iniezione" di idee
e persone nel tessuto sociale
ruolo dei creativi
Azione di minoranze "illuminate"
ruolo della business community,
associazioni di categoria ecc.
Un forte rinnovamento urbano:
infrastrutture, capitale edilizio,
design urbano
Figura 17: le forze che fanno scoccare la “scintilla” della città dei creativi (Fonte: elaborazione Ambrosetti, 2005)
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Alcune raccomandazioni
_Rendere la città forte da un punto di vista
_diffondere forte e chiara la coscienza delle crisi,
di riconoscibilità e immaginabilità, utilizzando
non rispetto a quello che appare oggi, non rispetto a come
sapientemente l’urban design in generale, e i landmark
si stava ieri, ma rispetto a quello che vorremmo essere e
nello specifico, come segno di una visione e di una
che saremo nel futuro. Le città del mondo si collocheranno
strategia chiare e condivise.
in diverse “fasce” economico-sociali-urbanistiche: stando
_Occorre mettere in moto un processo strategico che
così le cose, l’Italia di oggi non potrà avere nessuna città
permetta di generare un circolo virtuoso tra società civile,
nella prima fascia, e farà molta fatica a piazzarne qualcuna
leadership e visione della città. Solo a questo punto diventa
nella seconda o nella terza. Il nostro potere d’acquisto
possibile orchestrare una strategia efficace che fa perno
comparato scenderà rapidamente nel giro di 10 anni:
sui diversi “mattoni” di sviluppo della città, dandosi
di fronte a questo scenario, non possiamo permetterci
obiettivi di sviluppo precisi e misurabili, nell’arco di un
di affrontare il futuro delle nostre città passivamente.
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1. Occorre rendersi conto che le nostre città hanno bisogno
_Instaurare un circolo virtuoso di attrattività, per cui
periodo medio-lungo: non si può pensare di realizzare
_Diffondere e catalizzare il “grido di dolore” della
di puntare sui talenti creativi, che oggi sono la risorsa più
i creativi attirano altri creativi, offrendo loro un contesto
un cambiamento strategico per il futuro di una città senza
società civile e in particolare della business community
indispensabile e più scarsa per poter pensare a una
denso di opportunità professionali, di esperienze personali,
continuità, nell’arco di un solo mandato di un sindaco.
(“Basta!” con il declino): le forze produttive e competitive
rinascita e a un concreto sviluppo.
di occasioni infinite per incontrare persone diverse.
3. Per concretizzare il processo strategico occorre una
della città devono ribellarsi a questa situazione di stallo.
2. Occorre che le nostre città diventino attrattive da un
_Dotare la città di aree multifunzionali e quasi
strategia e un piano strategico della città forte e condiviso,
_Puntare su grandi eventi come “molla” di lancio
punto di vista progettuale, attuando interventi tempestivi
“polivalenti”, che si prestano a una contaminazione
che sia messo in atto in modo coerente e rapido. Laddove
e prima traduzione forte della nuova visione “creativa”
ed efficaci in campo sociale, economico e urbanistico.
di esperienze e di modi di essere vissute, visto che
esso sia oggi espresso, bisogna misurarne l’efficacia
delle nostre città: quali nuovi eventi le nostre città possono
Questo significa fondamentalmente trasformare la città
la stretta divisione tra tempo libero e orario di lavoro
e il livello di condivisione della società civile e del leader
ambire a organizzare, in maniera coerente e strategica
in un luogo “di qualità”, e dunque intervenire per:
nell’era della creatività è superata.
(di chi è la paternità del piano?); laddove non vi sia,
(cioè decidendo già come gestire il “prima” e soprattutto
_offrire una gamma di servizi sempre più ampia
_Offrire periferie che si prestino a diventare “centri” di
bisogna urgentemente iniziare un processo di riflessione
il “dopo” dell’evento) per far scoccare la scintilla?
e sempre più transitiva, 24 ore su 24.
produzione creativa, attirando i creativi alla “colonizzazione”
che ne produca uno.
_Cominciare ad agire concretamente per realizzare
_Rendere la città un contesto pro innovazione e dunque
di fasce che per la loro “diversità” intrinseca diventano fonte
4. A livello strategico, potrebbe rivelarsi decisiva la
città che facciano immaginare ai creativi italiani e ai
pro conoscenza e pro business creativo.
di identità e di senso per l’intera città.
costituzione di un comitato strategico per ogni città, che
migliori creativi del mondo che venire a vivere e lavorare
_Offrire una trama sociale aperta, ingaggiante,
_Dotare la città di sufficienti infrastrutture fisiche
coinvolga le sue principali forze economiche, sociali,
nelle nostre città è un’utopia realizzata.
sperimentativa, ma che non stringa mai troppo i “lacci”
e digitali, nella consapevolezza che una città priva
culturali: imprenditori, università, arte, forze sociali ecc.
relazionali, lasciando il creativo libero di “connettersi
di infrastrutture adeguate è poco attrattiva e non è in grado
Questo comitato deve avere il potere, almeno,
e sconnettersi” come e quando preferisce.
di offrire né un contesto funzionale né un ambiente ricco
di influenzare significativamente le scelte strategiche
_Rendere la città attrattiva e varia culturalmente.
di stimoli per la creatività (a ogni livello: economico, sociale
e di sviluppo della città e del relativo governo del territorio.
_Offrire un contesto tollerante, multietnico
e culturale).
In alcuni casi potrebbe avere il potere reale di governare
e multiculturale, denso di stimoli e opportunità differenti
_Avviare la città su un percorso di forte rinnovamento
alcuni aspetti essenziali per lo sviluppo della città: trasporti
a livello sociale, economico, culturale.
urbanistico (con una miriade di progetti piccoli e grandi)
e mobilità, urbanistica, infrastrutture ecc.
_Offrire una qualità della vita alta, che significa non solo
che la mettano e la tengano ai passi con questi nostri tempi
5. Infine, non dimentichiamo che bisogna comunque trovare
eccellenza ma anche accessibilità estrema a ogni genere
in continua evoluzione e che sopratutto traducano
il modo di far scoccare la scintilla. Per raggiungere questo
di esperienza e di servizio.
fisicamente la visione che la città perseguisce.
obiettivo, servono segnali forti come ad esempio i seguenti:
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8
Cfr. “La città sempre più motore di sviluppo”.
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Proposte di azioni
La sfida di oggi è emersa in modo molto chiaro dai risultati
della ricerca: il nostro Paese deve diventare più
competitivo, innanzitutto più attrattivo rispetto al capitale
creativo, e le prime risorse su cui puntare per rilanciarsi
oggi sono proprio le nostre città.
Infatti, le nostre città hanno mediamente un capitale creativo
troppo basso – e la media dell’Italia è ancora più bassa–
che non può bastare se comparato a quello delle
“concorrenti” europee (città come Barcellona e Londra
hanno oggi superato il 30% di classe creativa su totale dei
lavoratori, città come Lione raggiungono già il 26% circa).
Oggi le nostre città non sono abbastanza attrattive
e dunque hanno bisogno di molte azioni e di molti
cambiamenti: di un approccio strategico e coordinato,
di soluzioni di governo efficaci rispetto alle rispettive aree
metropolitane, di una rinnovata spinta della società civile,
di leader che sappiano tradurre visioni forti in cambiamenti
concreti.
Le nostre città devono liberare le proprie forze migliori
al più presto, diventando luoghi che esprimano una qualità
del luogo assoluta, tale da attirare nuove persone, nuova
conoscenza, nuovi investimenti: in una parola, nuova
creatività. ANCE e Ambrosetti hanno pensato questa
ricerca come a un contributo per far scoccare la scintilla
del cambiamento, per non continuare a rimpiangere la
creatività italiana “dei bei tempi”, ma per costruire
piuttosto, insieme a chi è disponibile, le “città dei creativi”
contemporanee, visibili e competitive dove saremo
orgogliosi di vivere, non solo per il passato che ci circonda,
ma anche per la capacità di plasmare il futuro.
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Overview della ricerca