L’ADIGE SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG.
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Trento
SABATO 20 GIUGNO 2015 TRENTINO
di Chiara Bert
◗ TRENTO
Sarà un prologo del congresso
che dovrà segnare la svolta, da
Partito autonomista trentino tirolese a «partito dei trentini»,
da forza (gregaria) di opposizione a forza di governo. Appuntamento venerdì 3 luglio a
Sanbapolis (lo stesso luogo della convention di Dellai), una
Leopolda 2.0 dal titolo inglese
«Save the date», con tanto di
hashtag #Trentinocoraggioso,
in puro stile renziano. Un’assemblea aperta, la presenta il
segretario del Patt Franco Panizza, che servirà ad avviare
«un coraggioso dibattito sul
presente e sulle sfide della nostra autonomia», crescita, competitività, internazionalizzazione, infrastrutture, cultura, territorio, e naturalmente trilinguismo. Si parte con un logo che
ridisegna il simbolo, le stelle alpine che escono dal loro cerchio, metafora di un’allargamento - della base sociale e del
consenso elettorale - che resta
l’obiettivo strategico.
La fase pre-congressuale,
con una serie di tavoli tematici,
durerà fino a
novembre
quando
si
eleggeranno i
nuovi dirigenti. Nel partito
c’è chi è pronto a scommettere che alla fine si slitterà
al prossimo
anno, visto il
boom di tessere nella Busa
targate
Mauro Ottobre che preoccupa i vertici.
Il segretario assicura di no e ripete che «il rinnovamento dovrà essere vero e non di facciata, il Patt è pronto, i giovani in
grado di guidarlo li abbiamo».
Panizza, quindi lei conferma che non si ricandiderà?
Ho sempre detto che è importante dare un segnale di rinnovamento e io sono pronto a
favorirlo. Se poi il nome nuovo
non dovesse emergere con
chiarezza e la necessaria condivisione, e la situazione politica
dovesse richiederlo, il di certo
non lascio la nave.
Ha già un suo candidato?
No, ma ci sono giovani pronti, lo abbiamo dimostrato a
Patt, Leopolda 2.0
«Forza di governo
e partito dei trentini»
«Trattative 2013,
è falso che il Pd
ci abbia rimesso»
Il 3 luglio a Sanbapolis: Panizza apre l’evento, Rossi chiude
Il segretario: «Abbiamo giovani pronti ma potrei restare»
«Non è vero che nel 2013 il Pd
abbia ceduto troppo al Ptt.
Abbiamo ottenuto il seggio di
Bolzano per Francesco Palermo
e senza i voti autonomisti le
elezioni sarebbero andare in
altro modo». Il deputato Pd
Michele Nicoletti contesta la
lettura, ancora frequente in
ambienti Dem, di una presunta
debolezza del Pd nei confronti
del Patt nelle trattative alle
politiche 2013. «In una linea di
collaborazione con gli
autonomisti inaugurata da
Prodi con l’Ulivo, abbiamo fatto
un accordo nazionale con la Svp
e abbiamo voluto legarlo anche
al Patt in Trentino - ricostruisce
Nicoletti - i conti tornano, i
numeri si guardano a livello
regionale: Svp più Patt 150 mila
voti, Pd (più Dellai) 150 mila,
quindi la ripartizione
equilibrata era di 3 seggi a
testa. Per il Pd era importante
avere un senatore democratico
a Bolzano, da sempre feudo
Svp, e lo abbiamo ottenuto. La
Svp chiese in cambio un seggio
in Trentino al Patt, a cui andò il
collegio di Trento. È vero che la
collocazione di Dellai con Scelta
Civica era ambigua, ma la
decisione è stata di tenere
dentro l’Upt e confermare la
coalizione trentina a tre
gambe, vincolando Fravezzi a
un patto con il centrosinistra
che lui ha sempre rispettato».
Il governatore Ugo Rossi alla Leopolda organizzata lo scorso febbraio all’Interporto. A sinistra Franco Panizza
Trento con Stanchina, e con i
nuovi sindaci da Lavis a Cles. E
abbiamo dimostrato che nel
rinnovamento crediamo, basta guardare alla squadra consiliare giovane che abbiamo in
Provincia.
Qual è il senso di questa assemblea a Sanbapolis?
Apriamo il congresso, una
discussione sull’autonomia e
sull’allargamento del nostro
partito. Lanceremo dieci sfide
per il futuro, come forza di go-
verno che vuole indicare la
strada. Poi ci saranno alcuni
brevi interventi di nostri giovani che porteranno le loro esperienze, dall’estero, nell’imprenditoria, nel sociale. Rossi chiuderà la serata come massima
espressione del governo provinciale e del Patt. Abbiamo voluto aprire così una fase di consultazione allargata, a cui seguiranno nel corso dell’estate
dei tavoli tematici ai quali chiameremo esponenti della socie-
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tà civile, e un manifesto politico per arrivare al congresso a fine novembre.
A chi è aperta, questa assemblea?
Abbiamo invitato la nostra
rete di partito, ma anche le rappresentanze delle categorie e
della società civile. Non le altre
forze politiche, non ufficialmente. Vogliamo aprire un dibattito che coinvolge il territorio nelle sue espressioni più responsabili, per costruire insieme le proposte e far sentire la
nostra voce in un momento in
cui mai come ora l’autonomia
è così duramente messa sotto
attacco. Vogliamo lanciare un
nuovo patto sociale e politico
che rimetta in circolo la fiducia
tra cittadini e istituzioni.
L’alta astensione alle recenti comunali dimostra che anche in Trentino la sfiducia è a
livelli di guardia. Come rispondere?
È così. Ma proprio nella crisi
della politica e delle forme di
rappresentanza, i partiti territoriali come il nostro sono gli
unici oggi in grado di intercettare le domande della società e
dell’economia, perché possono contare su un radicamento
che altri non hanno. Dobbiamo superare la logica delle
contrapposizioni ideologiche,
del politichese, per costruire
soluzioni reali ai problemi. La
buona politica è fatta di ritorno
alla gente.
Alle comunali il centrosinistra autonomista è arretrato e
si sono rafforzate le civiche.
Per il Patt l’alleanza con Pd e
Upt rimane strategica? Siete
stati accusati per aver imbarcato nelle liste anche candidati che venivano da destra.
Non rimettiamo in discussione alleanze politiche ormai
consolidate ma oggi ha poco
senso interrogarsi se il Patt, a
seconda della colorazione dei
nuovi ingressi, si stia spostando a destra o a sinistra. L’unico
criterio a cui intendiamo attenerci è la coerenza con le attese delle nostre comunità. E come Patt lavoreremo per allargare la nostra base sociale per essere davvero, com’era l’Asar, il
partito dei trentini: lo faremo
cooptando chi intende impegnarsi per la nosta causa, e impegnandoci a creare una nuova classe dirigente non generata da meccanismi obsoleti di
pura appartenenza.
©RIPRODUZIONERISERVATA
TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG. 15
«Smaschereremo i 5 Stelle»
Vitalizi, il Patt all’attacco: «Basta insulti, hanno i loro scheletri nell’armadio»
◗ TRENTO
«Adesso basta fare la morale agli
altri, siamo stufi delle continue
campagne di delegittimazione
della politica portate avanti dai 5
Stelle. Abbiamo informazioni e
le useremo per dimostrare che
anche i puri hanno i loro scheletri nell’armadio». Quella di Lorenzo Baratter, capogruppo provinciale del Patt, è una dichiarazione di guerra al Movimento 5
stelle.
La miccia è l’ultima offensiva
dei pentastellati contro la giunta
e il consiglio regionale per non
essersi costituiti parte civile nel
processo sul caso vitalizi che vede imputati l’ex presidente del
consiglio Rosa Thaler e i vertici
di Pensplan. «Giunta e consiglio
complici della casta, vogliono tenersi stretti i vitalizi d’oro», ha
accusato il deputato Riccardo
Fraccaro .
Non ci sta il Patt, che firma
una durissima nota a nome del
gruppo consiliare: «Il consiglio
regionale nel 2012 ha abolito i vi-
Lorenzo Baratter, capogruppo Patt
Il deputato M5S Riccardo Fraccaro
talizi e i consiglieri eletti per la
prima volta nella scorsa o presente legislatura non li riceveranno mai, quindi dire che vogliono tenersi stretti i vitalizi
d’oro è una grandissima falsità».
«Per quanto riguarda i costi della politica, un eletto della Calabria o della Sicilia costa alla casse pubbliche 10 volte di più di
un eletto in Trentino Alto Adige,
in Calabria un consigliere regionale costa 2, 3 milioni di euro, in
Basilicata un milione, in Emilia
Romagna 661.518 euro, in Toscana 422.308. In Trentino Alto
Adige un eletto costa 245.502 mila euro». Il Patt ricorda che il
consiglio ha anche tagliato i costi della politica locale «con una
significativa riduzione delle indennità dei consiglieri e di molti
bonus. Con questa operazione,
a partire dal 2013, i consiglieri
del Trentino Alto Adige sono di
fatto i meno pagati d’Italia». Ancora: «Ricordiamo ai signori del
M5S che nel 2014 è stata approvata una legge grazie alla maggioranza regionale che per la prima volta in Italia interviene in
modo retroattivo sui vitalizi e
che sta facendo il suo corso, pur
in presenza di ricorsi che non
possono essere impediti dagli attuali consiglieri. Inoltre il parlamento nonché altre Regioni italiane stanno guardando al modello virtuoso del Trentino Alto
Adige per l’abolizione dei vitalizi
e per la riduzione dei costi della
politica». Infine la stoccata:
«Quanto a patente di moralità e
purezza, avvieremo a breve una
serie di controlli e iniziative politiche, nel rispetto delle facoltà
concesse ai consiglieri regionali,
per smascherare coloro i quali
puntano il dito quotidianamente e con arroganza contro la classe politica, di cui peraltro fanno
a tutti gli effetti parte».
la riforma urbanistica
I sindacati: consumo zero
I contadini contestano l’Imis
◗ TRENTO
Con le valutazioni prevalentemente favorevoli emerse di Cgil
Cisl e Uil e delle organizzazioni
degli agricoltori, si sono concluse ieri le audizioni che la terza
Commissione ha dedicato alla
riforma urbanistica: lunedì
l’esame degli articoli, martedì è
previsto il voto.
I sindacati hanno chiesto di
dimostrare ancor più coraggio
inserendo nel ddl non l'azzeramento almeno per un periodo
dell'utilizzo del territorio per
l'edilizia: gioverebbe tanto alla
sostenibilità ambientale quanto
alle imprese e ai lavoratori dell'
edilizia, perché significherebbe
puntare solo sul recupero del
patrimonio esistente mediante
la riqualificazione energetica. I
rappresentanti degli imprenditori agricoli chiedono regole
che impediscano agli interventi
sull'edilizia di danneggiare le
aziende le cui coltivazioni confinano con i centri abitati. Per la
Cia l'Imis che interessa anche i
terreni agricoli edificabili «è una
tassa iniqua», non solo perché
compisce terreni coltivati che
contribuiscono al reddito delle
aziende agricole, ma soprattutto perché l'onere da sostenere è
molto superiore al reddito derivante dalla produzione agricola. Coldiretti ha invece contestato il vincolo perpetuo di destinazione agricola delle costruzioni.
L’assessore Carlo Daldoss ha
ribadito l'importanza di mantenere la destinazione agricola di
una costruzione anche se un domani al mutare delle esigenze
economiche la norma potrà essere rivista. Quanto all'Imis, ha
assicurato la volontà di introdurre nella prossima Finanziaria una norma che consenta l'accoglimento delle domande di
sospensione presentate entro il
2016. L'assessore ha aperto anche all'ipotesi di rafforzare nella
norma proposta il vincolo di
non costruire nulla di nuovo
senza prima aver sondato la
possibilità di riutilizzare edifici
esistenti.
SABATO 20 GIUGNO 2015 - ANNO XIII - N. 145
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 - Email: [email protected]
Tribunale
Pallanuoto
Processo vitalizi,
sindacati ottimisti
«Nessuno sconto»
Rovereto, sfida
tra Italia e Brasile
Si rivede Rudic
Cultura
Premio «Comisso»
La trentina Chemotti
approda in finale
a pagina 11 Frigo
a pagina 7
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
a pagina 13 Brugnara
CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 1
Pianificazione
La riforma Le paure del comitato degli Ordini. Cgil, Cisl e Uil: riqualificazione degli immobili, più coraggio
LE TENTAZIONI
CORPORATIVE
Urbanistica, altolà a Daldoss
di Roberto Bortolotti
I professionisti: accelerazione eccessiva. Terreni agricoli edificabili, Imis sospesa
L
a terza commissione legislativa del
Consiglio provinciale ha iniziato
l’esame del disegno di legge per il
governo del territorio, la tanto attesa
riforma urbanistica. Si tratta di una
norma che ha visto proposte innovative sia nel
metodo sia nel merito, messe in campo con
determinazione dall’assessorato retto da Carlo
Daldoss.
Nel metodo perché c’è stato un ampio
coinvolgimento nella discussione della riforma
attraverso due tavoli di confronto: uno virtuale
in cui tutti i cittadini si potevano esprimere,
uno reale che ha visto coinvolte le categorie
interessate. La discussione è stata articolata e
franca per cui ne è emersa una legge
largamente condivisa dalla maggior parte delle
categorie (tranne i professionisti). Nel merito
perché una riforma deve avere un’idea di base
che trovi coerenza in tutto il quadro legislativo.
L’idea è di risparmiare suolo e fermare
l’espansione edilizia, già conclamata dal
mercato, ma necessaria per salvaguardare un
territorio delicato e scarso come quello
trentino.
Il disegno di legge offre un quadro
normativo sistematico e di sufficiente agevole
consultazione, semplifica gli iter autorizzativi,
persegue obiettivi di risparmio di suolo, di
riqualificazione dell’esistente e di
valorizzazione del paesaggio. La
razionalizzazione dei contenuti dei piani, la
semplificazione della pianificazione attuativa,
l’omogeneizzazione dell’attività edilizia
attraverso il regolamento unico provinciale, i
limiti alle previsioni di nuove aree di
insediamento, il parziale superamento delle
zone a destinazione unitaria («zonizzazione»),
la semplificazione complessiva della normativa
sono senz’altro elementi qualificanti che vanno
a mio avviso nella giusta direzione.
Certo, la riforma sconta ancora un quadro
istituzionale inutilmente complesso che
prevede tre livelli di pianificazione: il Pup
(Piano urbanistico provinciale), i piani
territoriali della Comunità e il piano regolatore
generale comunale. Inoltre, anche il rinvio al
regolamento unico provinciale zoppica: se non
condiviso, potrebbe introdurre nuovi e
ulteriori elementi di complicazione
burocratica. Gli attori che agiscono sul
territorio, vale a dire le imprese e i
professionisti, spero sappiano cogliere gli
elementi di novità della legge al di là delle
tentazioni corporative e della difesa di orticelli
indifendibili. Spero soprattutto che chi dovrà
applicare la riforma, vale a dire Comuni e
Comunità, non lo faccia con l’ottusità
burocratica che ha contraddistinto la gestione
della legge in vigore. Su questo terreno
abbiamo già dato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il bando La Vetri Speciali offre 41,2 milioni
L’ASSEMBLEA
Periti proiettati nel futuro
Piano di studi alternativo
di Erica Ferro
«Valsugana,
i monitoraggi
sono costanti»
Mario Cecchinato forse è stato vittima di un
malore, così come l’anziano morto sullo stesso
tratto ad aprile. Ma dopo il tragico schianto a Levico costato la vita a un’intera famiglia si riflette
sulla sicurezza. Gilmozzi: monitoraggi costanti.
a pagina 5 Roat
CINQUE ANNI DI VIOLENZE
Picchiata mentre allatta
Condannato il marito
di Dafne Roat
a pagina 5
AUTONOMIA APPELLO DI ZENI E PALERMO
Area ex Whirlpool
Duecentocinquanta
posti di lavoro
Si volta pagina alla ex Whirlpool. La «Vetri Speciali» spa ha
presentato un’offerta di 41,2 milioni di euro di investimento e
250 assunzioni, di cui 150 entro il 2017. Una proposta
allettante che sarà valutata la prossima settimana.
Soddisfatto l’assessore Olivi: «Nuovo modello vincente».
a pagina 2 Romagnoli
Vigiliane, oggi il momento clou. De Grandi: negozi, mi aspetto una buona adesione
a pagina 7
a pagina 9
TRAGEDIA DI LEVICO GILMOZZI RASSICURA
Notte magica, Trento rimane sveglia
Torna a Trento la «Magica
notte»: questo pomeriggio, a
partire dalle 16, e fino all’alba di
domani mattina il capoluogo
trentino rimarrà sveglio. Molte
le iniziative in programma: dalla costruzione delle zattere ai dj
set, per concludere con la colazione in piazza aspettando il
nuovo giorno. Cittadini e turisti saranno accolti in centro da
negozi, bar e ristoranti aperti
fino a tardi. «Mi aspetto una
buona adesione dei negozi»
spiega Giorgio De Grandi di
Trento iniziative.
Bene il percorso partecipato ma «troppa fretta». Questo il messaggio dei professionisti a Daldoss nell’ultimo documento sulla riforma urbanistica. Gli agricoltori, intanto, chiedono una sospensione dell’Imis sui terreni edificabili.
a pagina 3 Giovannini
NEL CORRIERE DELLA SERA
Dentro la biosfera
delle Alpi ledrensi,
una riserva Unesco
I
l 9 giugno è nata la «Biosfera
delle Alpi ledrensi e judicaria». Una riserva Unesco tutta
da scoprire e valorizzare. Oggi
il Corriere della Sera dedica
due pagine a tale riserva con un
approfondimento sulla biosfera e la storia di un giovane filosofo che lavora in malga.
Nuovo Statuto
Il Pd accelera
sui contenuti
«Statuto, necessario ragionare sui contenuti».
È l’auspicio di Luca Zeni (Pd) e pensa a un patto
operativo. Borga (Civica): intervento tardivo.
a pagina 6 Romagnoli
PRIMO PIANO
Corriere del Trentino Sabato 20 Giugno 2015
Ambiente e sviluppo
3
TN
CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 3
«Riforma urbanistica, accelerazione eccessiva»
Il comitato interprofessionale a Daldoss: bene il percorso partecipato, ma alcuni aspetti vanno migliorati
Sul percorso partecipato il giudizio è sostanzialmente positivo: «La partecipazione alla
formazione degli strumenti pianificatori è un
obiettivo condivisibile. Per questo motivo sarebbe utile che nel testo di legge venissero fissati alcuni punti irrinunciabili affinché la partecipazione risulti efficace e non si risolva in una semplice richiesta di parere». Anche se, avvertono,
l’eccessiva accelerazione finale non ha aiutato i
professionisti ad approfondire le questioni come avrebbero voluto, «vista la delicatezza della
materia e la complessità del nostro territorio».
A pochi giorni dal voto della terza commissione consiliare (previsto per martedì prossimo), il
comitato interprofessionale degli ordini e dei
collegi tecnici della provincia torna a esprimersi
sulla riforma della legge urbanistica. E lo fa con
un documento, inviato in questi giorni all’assessore provinciale Carlo Daldoss e sintetizzato
martedì in terza commissione dal coordinatore
Armando Versini e dai rappresentanti dei vari
ordini e collegi. Un testo corposo, quello del comitato interprofessionale (il sesto sull’argomento), che entra nel dettaglio del disegno di legge
con numerose osservazioni precedute da una riflessione generale sul provvedimento e sul metodo scelto dalla Provincia. Senza lesinare qualche nota critica.
«La riforma — si legge nel documento — presenta un linguaggio e una metodologia di scrittura che ricalca in modo evidente la normativa
vigente». Le aspettative, ammettono gli ordini,
erano ben altre: «Ci si attendeva una legge di natura diversa, che non facesse rimandi ad altri disposti normativi e che azzerasse l’intera normativa previgente: la richiesta era quella di una sorta di “testo unico” scritto con un linguaggio chiaro e comprensibile che minimizzasse le
eventuali interpretazioni». Obiettivi, quelli della
le — buona negli intenti — è diventata fallace
soprattutto alla luce del meccanismo che la ha
attuata».
Ma gli ordini lamentano anche il mancato recepimento del «ripensamento del sistema sanzionatorio e dell’illecito edilizio» e l’assenza di
riflessione sul «tema dell’informatizzazione delle procedure». Non solo: «Risulta a nostro avviso non condivisibile, così come declinato, il
meccanismo dei bonus volumetrici in deroga finalizzati alla riqualificazione di singoli o insieme di edifici o di aree urbane, che andrebbero
rimodulati alla luce di una fattiva pianificazione
urbanistico-territoriale in grado di gestire in
modo omogeneo e strutturato la tematica e il
trasferimento delle volumetrie, cassando il concetto di deroga dagli strumenti urbanistici».
Per quanto riguarda i piani, i professionisti ribadiscono le riserve sulla gerarchia tra i tre livelli
(Pup, Piano di comunità e Prg), confermando la
necessità di affidare al Ptc un ruolo più strategico e al Prg un’impronta più operativa. «Con il
nuovo disegno di legge — proseguono — si perde la valenza strategica dei piani, riducendo la
progettualità guidata da visioni di ampio respiro
capaci di indirizzare le pianificazioni subordinate. Si predilige la progettualità intesa come somma di piccoli interventi privati autonomi uno
dall’altro, così dolorosa per il paesaggio, rinunciando alla possibilità di inserirli in una visione
più ampia». E ancora: «Una solida pianificazione strutturale con reale semplificazione dei piani attuativi e lo strumento degli accordi di programma avrebbe evitato un utilizzo così massiccio dello strumento della deroga. Una pianificazione chiara e senza ambiguità non ha bisogno
di farne ricorso».
Marika Giovannini
TRENTO
L’iter
l La riforma
della legge
urbanistica è
stata
approvata dalla
giunta
provinciale a
inizio giugno:
tra gli obiettivi
del
provvedimento
, lo stop al
consumo di
territorio,
l’abbattimento
degli ecomostri
e il riutilizzo del
patrimonio
esistente
l In questi
giorni il disegno
di legge è al
vaglio della
terza
commissione
del consiglio
provinciale: il
voto è previsto
entro martedì
l Tra un mese
il testo
dovrebbe
approdare in
consiglio
Dall’alto Il capoluogo trentino: a breve partirà l’iter per il nuovo Piano regolatore (Rensi)
semplificazione e della chiarezza del testo, che il
comitato interprofessionale aveva avanzato già
nei precedenti documenti. «Si auspica — prosegue il testo — che il percorso che porterà alla redazione del regolamento di attuazione e del regolamento urbanistico edilizio unico sia realmente condiviso con le categorie in quanto, e
qui è d’obbligo essere chiari, la normativa attua-
La critica
«Si perde la valenza
strategica dei piani
prediligendo la somma
di piccoli interventi»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Imis, l’assessore apre alle richieste degli agricoltori
Confronto in commissione sul disegno di legge. I sindacati: azzeramento dell’espansione
Nel 2016 verranno accolte le domande di sospensione del pagamento dell’Imis sui
terreni agricoli edificabili. Lo
ha assicurato ieri mattina in
terza commissione provinciale
l’assessore Carlo Daldoss, rispondendo ai rappresentanti
degli imprenditori agricoli durante le audizioni per la riforma urbanistica.
A sollevare il problema è stato Paolo Calovi, della Confederazione italiana agricoltori. Calovi ha definito «iniquo» l’Imis
che interessa i terreni agricoli
con destinazione urbanistica:
«Con quest’imposta — ha detto — si vuole fare cassa attingendo alle tasche degli agricoltori perché le imprese edili faticano a pagarla».
Sull’edificazione sui terreni
a g r i co l i D i e g o C o l l e r , d i
Confagricoltura del TrentinoUnione agricoltori, ha ricordato la presenza di «aree importanti destinate a zone industriali, artigianali o alla costruzione di strade che rimangono
ferme e sulle quali le imprese
agricole non possono investire.
E con l’Imis la questione si aggrava». Il coordinatore ha proposto inoltre di introdurre nel
disegno di legge un limite minimo di 7 metri per l’altezza
delle serre, in modo da non lasciare discrezionalità ai Comuni (ipotesi accolta da Daldoss).
Per quanto riguarda Coldiretti,
il presidente Gabriele Calliari
ha dato parere positivo alla
«semplificazione delle norme
edilizie che permette di elevare
le costruzioni e favorisce il recupero dei centri storici». Il timore degli agricoltori, però, è
legato al «vincolo perpetuo di
destinazione di un’opera sui
Terreni coltivati
Un meleto: ieri in terza
commissione consiliare i
rappresentanti degli agricoltori si
sono espressi sulla nuova riforma
urbanistica provinciale
terreni agricoli una volta realizzata: se un allevatore costruisce
una stalla con l’intenzione di
sviluppare un’attività rischia di
non trovare nessuno disposto
fra trent’anni a proseguire questo lavoro». Calliari ha proposto quindi di mettere a disposizione dell’agricoltura aree inutilizzate attraverso un censimento dei territori.
Da parte sua, Daldoss ha risposto a Coldiretti sottolineando l’importanza di mantenere
la destinazione agricola di una
costruzione anche se in futuro
al mutare delle esigenze di ordine economico e sociale questa norma potrà essere rivista.
Quanto all’Imis, Daldoss ha
spiegato che la giunta ha previsto che il Comune tenga conto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cristina
5x1000 all’Enpa. Un gesto umano al cento per cento.
Sostegno al volontariato 80 116 050 586
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La sua sopravvivenza
è fatta di tanti piccoli 5x1000.
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TRENTO
di tutte le domande che chiedono di trasformare il terreno
edificabile in terreno agricolo e
ha annunciato la volontà di introdurre una norma che consenta l’accoglimento delle domande di sospensione presentate entro il 2016. «La possibilità di ripristinare la
destinazione agricola di aree
oggi edificabili esiste» ha proseguito l’assessore, che ha
aperto anche all’ipotesi di rafforzare il vincolo di non costruire nulla di nuovo senza prima
aver sondato con la massima
attenzione la possibilità di riutilizzare edifici esistenti.
Parere positivo alla riforma
da parte dei sindacati, pur con
osservazioni: la richiesta, in
particolare, è di avere più coraggio per la riqualificazione
dell’edilizia.
Ora la commissione si prepara a votare il disegno di legge
(entro martedì). Tra un mese il
testo approderà quindi in consiglio.
PRIMO PIANO
Corriere del Trentino Sabato 20 Giugno 2015
Ambiente e sviluppo
3
TN
CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 3
«Riforma urbanistica, accelerazione eccessiva»
Il comitato interprofessionale a Daldoss: bene il percorso partecipato, ma alcuni aspetti vanno migliorati
Sul percorso partecipato il giudizio è sostanzialmente positivo: «La partecipazione alla
formazione degli strumenti pianificatori è un
obiettivo condivisibile. Per questo motivo sarebbe utile che nel testo di legge venissero fissati alcuni punti irrinunciabili affinché la partecipazione risulti efficace e non si risolva in una semplice richiesta di parere». Anche se, avvertono,
l’eccessiva accelerazione finale non ha aiutato i
professionisti ad approfondire le questioni come avrebbero voluto, «vista la delicatezza della
materia e la complessità del nostro territorio».
A pochi giorni dal voto della terza commissione consiliare (previsto per martedì prossimo), il
comitato interprofessionale degli ordini e dei
collegi tecnici della provincia torna a esprimersi
sulla riforma della legge urbanistica. E lo fa con
un documento, inviato in questi giorni all’assessore provinciale Carlo Daldoss e sintetizzato
martedì in terza commissione dal coordinatore
Armando Versini e dai rappresentanti dei vari
ordini e collegi. Un testo corposo, quello del comitato interprofessionale (il sesto sull’argomento), che entra nel dettaglio del disegno di legge
con numerose osservazioni precedute da una riflessione generale sul provvedimento e sul metodo scelto dalla Provincia. Senza lesinare qualche nota critica.
«La riforma — si legge nel documento — presenta un linguaggio e una metodologia di scrittura che ricalca in modo evidente la normativa
vigente». Le aspettative, ammettono gli ordini,
erano ben altre: «Ci si attendeva una legge di natura diversa, che non facesse rimandi ad altri disposti normativi e che azzerasse l’intera normativa previgente: la richiesta era quella di una sorta di “testo unico” scritto con un linguaggio chiaro e comprensibile che minimizzasse le
eventuali interpretazioni». Obiettivi, quelli della
le — buona negli intenti — è diventata fallace
soprattutto alla luce del meccanismo che la ha
attuata».
Ma gli ordini lamentano anche il mancato recepimento del «ripensamento del sistema sanzionatorio e dell’illecito edilizio» e l’assenza di
riflessione sul «tema dell’informatizzazione delle procedure». Non solo: «Risulta a nostro avviso non condivisibile, così come declinato, il
meccanismo dei bonus volumetrici in deroga finalizzati alla riqualificazione di singoli o insieme di edifici o di aree urbane, che andrebbero
rimodulati alla luce di una fattiva pianificazione
urbanistico-territoriale in grado di gestire in
modo omogeneo e strutturato la tematica e il
trasferimento delle volumetrie, cassando il concetto di deroga dagli strumenti urbanistici».
Per quanto riguarda i piani, i professionisti ribadiscono le riserve sulla gerarchia tra i tre livelli
(Pup, Piano di comunità e Prg), confermando la
necessità di affidare al Ptc un ruolo più strategico e al Prg un’impronta più operativa. «Con il
nuovo disegno di legge — proseguono — si perde la valenza strategica dei piani, riducendo la
progettualità guidata da visioni di ampio respiro
capaci di indirizzare le pianificazioni subordinate. Si predilige la progettualità intesa come somma di piccoli interventi privati autonomi uno
dall’altro, così dolorosa per il paesaggio, rinunciando alla possibilità di inserirli in una visione
più ampia». E ancora: «Una solida pianificazione strutturale con reale semplificazione dei piani attuativi e lo strumento degli accordi di programma avrebbe evitato un utilizzo così massiccio dello strumento della deroga. Una pianificazione chiara e senza ambiguità non ha bisogno
di farne ricorso».
Marika Giovannini
TRENTO
L’iter
l La riforma
della legge
urbanistica è
stata
approvata dalla
giunta
provinciale a
inizio giugno:
tra gli obiettivi
del
provvedimento
, lo stop al
consumo di
territorio,
l’abbattimento
degli ecomostri
e il riutilizzo del
patrimonio
esistente
l In questi
giorni il disegno
di legge è al
vaglio della
terza
commissione
del consiglio
provinciale: il
voto è previsto
entro martedì
l Tra un mese
il testo
dovrebbe
approdare in
consiglio
Dall’alto Il capoluogo trentino: a breve partirà l’iter per il nuovo Piano regolatore (Rensi)
semplificazione e della chiarezza del testo, che il
comitato interprofessionale aveva avanzato già
nei precedenti documenti. «Si auspica — prosegue il testo — che il percorso che porterà alla redazione del regolamento di attuazione e del regolamento urbanistico edilizio unico sia realmente condiviso con le categorie in quanto, e
qui è d’obbligo essere chiari, la normativa attua-
La critica
«Si perde la valenza
strategica dei piani
prediligendo la somma
di piccoli interventi»
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Imis, l’assessore apre alle richieste degli agricoltori
Confronto in commissione sul disegno di legge. I sindacati: azzeramento dell’espansione
CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 3
Nel 2016 verranno accolte le domande di sospensione del pagamento dell’Imis sui
terreni agricoli edificabili. Lo
ha assicurato ieri mattina in
terza commissione provinciale
l’assessore Carlo Daldoss, rispondendo ai rappresentanti
degli imprenditori agricoli durante le audizioni per la riforma urbanistica.
A sollevare il problema è stato Paolo Calovi, della Confederazione italiana agricoltori. Calovi ha definito «iniquo» l’Imis
che interessa i terreni agricoli
con destinazione urbanistica:
«Con quest’imposta — ha detto — si vuole fare cassa attingendo alle tasche degli agricoltori perché le imprese edili faticano a pagarla».
Sull’edificazione sui terreni
a g r i co l i D i e g o C o l l e r , d i
Confagricoltura del TrentinoUnione agricoltori, ha ricordato la presenza di «aree importanti destinate a zone industriali, artigianali o alla costruzione di strade che rimangono
ferme e sulle quali le imprese
agricole non possono investire.
E con l’Imis la questione si aggrava». Il coordinatore ha proposto inoltre di introdurre nel
disegno di legge un limite minimo di 7 metri per l’altezza
delle serre, in modo da non lasciare discrezionalità ai Comuni (ipotesi accolta da Daldoss).
Per quanto riguarda Coldiretti,
il presidente Gabriele Calliari
ha dato parere positivo alla
«semplificazione delle norme
edilizie che permette di elevare
le costruzioni e favorisce il recupero dei centri storici». Il timore degli agricoltori, però, è
legato al «vincolo perpetuo di
destinazione di un’opera sui
Terreni coltivati
Un meleto: ieri in terza
commissione consiliare i
rappresentanti degli agricoltori si
sono espressi sulla nuova riforma
urbanistica provinciale
terreni agricoli una volta realizzata: se un allevatore costruisce
una stalla con l’intenzione di
sviluppare un’attività rischia di
non trovare nessuno disposto
fra trent’anni a proseguire questo lavoro». Calliari ha proposto quindi di mettere a disposizione dell’agricoltura aree inutilizzate attraverso un censimento dei territori.
Da parte sua, Daldoss ha risposto a Coldiretti sottolineando l’importanza di mantenere
la destinazione agricola di una
costruzione anche se in futuro
al mutare delle esigenze di ordine economico e sociale questa norma potrà essere rivista.
Quanto all’Imis, Daldoss ha
spiegato che la giunta ha previsto che il Comune tenga conto
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Cristina
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Enpa ringrazia per questo spazio.
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La sua sopravvivenza
è fatta di tanti piccoli 5x1000.
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TRENTO
di tutte le domande che chiedono di trasformare il terreno
edificabile in terreno agricolo e
ha annunciato la volontà di introdurre una norma che consenta l’accoglimento delle domande di sospensione presentate entro il 2016. «La possibilità di ripristinare la
destinazione agricola di aree
oggi edificabili esiste» ha proseguito l’assessore, che ha
aperto anche all’ipotesi di rafforzare il vincolo di non costruire nulla di nuovo senza prima
aver sondato con la massima
attenzione la possibilità di riutilizzare edifici esistenti.
Parere positivo alla riforma
da parte dei sindacati, pur con
osservazioni: la richiesta, in
particolare, è di avere più coraggio per la riqualificazione
dell’edilizia.
Ora la commissione si prepara a votare il disegno di legge
(entro martedì). Tra un mese il
testo approderà quindi in consiglio.
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Urbanistica. Altolà a Daldoss