L’ADIGE SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG. 17 Copia di b9ccb9a79d65f3c56f205a7a95adec0a Trento SABATO 20 GIUGNO 2015 TRENTINO di Chiara Bert ◗ TRENTO Sarà un prologo del congresso che dovrà segnare la svolta, da Partito autonomista trentino tirolese a «partito dei trentini», da forza (gregaria) di opposizione a forza di governo. Appuntamento venerdì 3 luglio a Sanbapolis (lo stesso luogo della convention di Dellai), una Leopolda 2.0 dal titolo inglese «Save the date», con tanto di hashtag #Trentinocoraggioso, in puro stile renziano. Un’assemblea aperta, la presenta il segretario del Patt Franco Panizza, che servirà ad avviare «un coraggioso dibattito sul presente e sulle sfide della nostra autonomia», crescita, competitività, internazionalizzazione, infrastrutture, cultura, territorio, e naturalmente trilinguismo. Si parte con un logo che ridisegna il simbolo, le stelle alpine che escono dal loro cerchio, metafora di un’allargamento - della base sociale e del consenso elettorale - che resta l’obiettivo strategico. La fase pre-congressuale, con una serie di tavoli tematici, durerà fino a novembre quando si eleggeranno i nuovi dirigenti. Nel partito c’è chi è pronto a scommettere che alla fine si slitterà al prossimo anno, visto il boom di tessere nella Busa targate Mauro Ottobre che preoccupa i vertici. Il segretario assicura di no e ripete che «il rinnovamento dovrà essere vero e non di facciata, il Patt è pronto, i giovani in grado di guidarlo li abbiamo». Panizza, quindi lei conferma che non si ricandiderà? Ho sempre detto che è importante dare un segnale di rinnovamento e io sono pronto a favorirlo. Se poi il nome nuovo non dovesse emergere con chiarezza e la necessaria condivisione, e la situazione politica dovesse richiederlo, il di certo non lascio la nave. Ha già un suo candidato? No, ma ci sono giovani pronti, lo abbiamo dimostrato a Patt, Leopolda 2.0 «Forza di governo e partito dei trentini» «Trattative 2013, è falso che il Pd ci abbia rimesso» Il 3 luglio a Sanbapolis: Panizza apre l’evento, Rossi chiude Il segretario: «Abbiamo giovani pronti ma potrei restare» «Non è vero che nel 2013 il Pd abbia ceduto troppo al Ptt. Abbiamo ottenuto il seggio di Bolzano per Francesco Palermo e senza i voti autonomisti le elezioni sarebbero andare in altro modo». Il deputato Pd Michele Nicoletti contesta la lettura, ancora frequente in ambienti Dem, di una presunta debolezza del Pd nei confronti del Patt nelle trattative alle politiche 2013. «In una linea di collaborazione con gli autonomisti inaugurata da Prodi con l’Ulivo, abbiamo fatto un accordo nazionale con la Svp e abbiamo voluto legarlo anche al Patt in Trentino - ricostruisce Nicoletti - i conti tornano, i numeri si guardano a livello regionale: Svp più Patt 150 mila voti, Pd (più Dellai) 150 mila, quindi la ripartizione equilibrata era di 3 seggi a testa. Per il Pd era importante avere un senatore democratico a Bolzano, da sempre feudo Svp, e lo abbiamo ottenuto. La Svp chiese in cambio un seggio in Trentino al Patt, a cui andò il collegio di Trento. È vero che la collocazione di Dellai con Scelta Civica era ambigua, ma la decisione è stata di tenere dentro l’Upt e confermare la coalizione trentina a tre gambe, vincolando Fravezzi a un patto con il centrosinistra che lui ha sempre rispettato». Il governatore Ugo Rossi alla Leopolda organizzata lo scorso febbraio all’Interporto. A sinistra Franco Panizza Trento con Stanchina, e con i nuovi sindaci da Lavis a Cles. E abbiamo dimostrato che nel rinnovamento crediamo, basta guardare alla squadra consiliare giovane che abbiamo in Provincia. Qual è il senso di questa assemblea a Sanbapolis? Apriamo il congresso, una discussione sull’autonomia e sull’allargamento del nostro partito. Lanceremo dieci sfide per il futuro, come forza di go- verno che vuole indicare la strada. Poi ci saranno alcuni brevi interventi di nostri giovani che porteranno le loro esperienze, dall’estero, nell’imprenditoria, nel sociale. Rossi chiuderà la serata come massima espressione del governo provinciale e del Patt. Abbiamo voluto aprire così una fase di consultazione allargata, a cui seguiranno nel corso dell’estate dei tavoli tematici ai quali chiameremo esponenti della socie- 15 tà civile, e un manifesto politico per arrivare al congresso a fine novembre. A chi è aperta, questa assemblea? Abbiamo invitato la nostra rete di partito, ma anche le rappresentanze delle categorie e della società civile. Non le altre forze politiche, non ufficialmente. Vogliamo aprire un dibattito che coinvolge il territorio nelle sue espressioni più responsabili, per costruire insieme le proposte e far sentire la nostra voce in un momento in cui mai come ora l’autonomia è così duramente messa sotto attacco. Vogliamo lanciare un nuovo patto sociale e politico che rimetta in circolo la fiducia tra cittadini e istituzioni. L’alta astensione alle recenti comunali dimostra che anche in Trentino la sfiducia è a livelli di guardia. Come rispondere? È così. Ma proprio nella crisi della politica e delle forme di rappresentanza, i partiti territoriali come il nostro sono gli unici oggi in grado di intercettare le domande della società e dell’economia, perché possono contare su un radicamento che altri non hanno. Dobbiamo superare la logica delle contrapposizioni ideologiche, del politichese, per costruire soluzioni reali ai problemi. La buona politica è fatta di ritorno alla gente. Alle comunali il centrosinistra autonomista è arretrato e si sono rafforzate le civiche. Per il Patt l’alleanza con Pd e Upt rimane strategica? Siete stati accusati per aver imbarcato nelle liste anche candidati che venivano da destra. Non rimettiamo in discussione alleanze politiche ormai consolidate ma oggi ha poco senso interrogarsi se il Patt, a seconda della colorazione dei nuovi ingressi, si stia spostando a destra o a sinistra. L’unico criterio a cui intendiamo attenerci è la coerenza con le attese delle nostre comunità. E come Patt lavoreremo per allargare la nostra base sociale per essere davvero, com’era l’Asar, il partito dei trentini: lo faremo cooptando chi intende impegnarsi per la nosta causa, e impegnandoci a creare una nuova classe dirigente non generata da meccanismi obsoleti di pura appartenenza. ©RIPRODUZIONERISERVATA TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG. 15 «Smaschereremo i 5 Stelle» Vitalizi, il Patt all’attacco: «Basta insulti, hanno i loro scheletri nell’armadio» ◗ TRENTO «Adesso basta fare la morale agli altri, siamo stufi delle continue campagne di delegittimazione della politica portate avanti dai 5 Stelle. Abbiamo informazioni e le useremo per dimostrare che anche i puri hanno i loro scheletri nell’armadio». Quella di Lorenzo Baratter, capogruppo provinciale del Patt, è una dichiarazione di guerra al Movimento 5 stelle. La miccia è l’ultima offensiva dei pentastellati contro la giunta e il consiglio regionale per non essersi costituiti parte civile nel processo sul caso vitalizi che vede imputati l’ex presidente del consiglio Rosa Thaler e i vertici di Pensplan. «Giunta e consiglio complici della casta, vogliono tenersi stretti i vitalizi d’oro», ha accusato il deputato Riccardo Fraccaro . Non ci sta il Patt, che firma una durissima nota a nome del gruppo consiliare: «Il consiglio regionale nel 2012 ha abolito i vi- Lorenzo Baratter, capogruppo Patt Il deputato M5S Riccardo Fraccaro talizi e i consiglieri eletti per la prima volta nella scorsa o presente legislatura non li riceveranno mai, quindi dire che vogliono tenersi stretti i vitalizi d’oro è una grandissima falsità». «Per quanto riguarda i costi della politica, un eletto della Calabria o della Sicilia costa alla casse pubbliche 10 volte di più di un eletto in Trentino Alto Adige, in Calabria un consigliere regionale costa 2, 3 milioni di euro, in Basilicata un milione, in Emilia Romagna 661.518 euro, in Toscana 422.308. In Trentino Alto Adige un eletto costa 245.502 mila euro». Il Patt ricorda che il consiglio ha anche tagliato i costi della politica locale «con una significativa riduzione delle indennità dei consiglieri e di molti bonus. Con questa operazione, a partire dal 2013, i consiglieri del Trentino Alto Adige sono di fatto i meno pagati d’Italia». Ancora: «Ricordiamo ai signori del M5S che nel 2014 è stata approvata una legge grazie alla maggioranza regionale che per la prima volta in Italia interviene in modo retroattivo sui vitalizi e che sta facendo il suo corso, pur in presenza di ricorsi che non possono essere impediti dagli attuali consiglieri. Inoltre il parlamento nonché altre Regioni italiane stanno guardando al modello virtuoso del Trentino Alto Adige per l’abolizione dei vitalizi e per la riduzione dei costi della politica». Infine la stoccata: «Quanto a patente di moralità e purezza, avvieremo a breve una serie di controlli e iniziative politiche, nel rispetto delle facoltà concesse ai consiglieri regionali, per smascherare coloro i quali puntano il dito quotidianamente e con arroganza contro la classe politica, di cui peraltro fanno a tutti gli effetti parte». la riforma urbanistica I sindacati: consumo zero I contadini contestano l’Imis ◗ TRENTO Con le valutazioni prevalentemente favorevoli emerse di Cgil Cisl e Uil e delle organizzazioni degli agricoltori, si sono concluse ieri le audizioni che la terza Commissione ha dedicato alla riforma urbanistica: lunedì l’esame degli articoli, martedì è previsto il voto. I sindacati hanno chiesto di dimostrare ancor più coraggio inserendo nel ddl non l'azzeramento almeno per un periodo dell'utilizzo del territorio per l'edilizia: gioverebbe tanto alla sostenibilità ambientale quanto alle imprese e ai lavoratori dell' edilizia, perché significherebbe puntare solo sul recupero del patrimonio esistente mediante la riqualificazione energetica. I rappresentanti degli imprenditori agricoli chiedono regole che impediscano agli interventi sull'edilizia di danneggiare le aziende le cui coltivazioni confinano con i centri abitati. Per la Cia l'Imis che interessa anche i terreni agricoli edificabili «è una tassa iniqua», non solo perché compisce terreni coltivati che contribuiscono al reddito delle aziende agricole, ma soprattutto perché l'onere da sostenere è molto superiore al reddito derivante dalla produzione agricola. Coldiretti ha invece contestato il vincolo perpetuo di destinazione agricola delle costruzioni. L’assessore Carlo Daldoss ha ribadito l'importanza di mantenere la destinazione agricola di una costruzione anche se un domani al mutare delle esigenze economiche la norma potrà essere rivista. Quanto all'Imis, ha assicurato la volontà di introdurre nella prossima Finanziaria una norma che consenta l'accoglimento delle domande di sospensione presentate entro il 2016. L'assessore ha aperto anche all'ipotesi di rafforzare nella norma proposta il vincolo di non costruire nulla di nuovo senza prima aver sondato la possibilità di riutilizzare edifici esistenti. SABATO 20 GIUGNO 2015 - ANNO XIII - N. 145 REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE: Via delle Missioni Africane, 17 - 38121 Trento - Tel 0461 - 211311 - Fax 0461 - 211309 - Email: [email protected] Tribunale Pallanuoto Processo vitalizi, sindacati ottimisti «Nessuno sconto» Rovereto, sfida tra Italia e Brasile Si rivede Rudic Cultura Premio «Comisso» La trentina Chemotti approda in finale a pagina 11 Frigo a pagina 7 Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente a pagina 13 Brugnara CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 1 Pianificazione La riforma Le paure del comitato degli Ordini. Cgil, Cisl e Uil: riqualificazione degli immobili, più coraggio LE TENTAZIONI CORPORATIVE Urbanistica, altolà a Daldoss di Roberto Bortolotti I professionisti: accelerazione eccessiva. Terreni agricoli edificabili, Imis sospesa L a terza commissione legislativa del Consiglio provinciale ha iniziato l’esame del disegno di legge per il governo del territorio, la tanto attesa riforma urbanistica. Si tratta di una norma che ha visto proposte innovative sia nel metodo sia nel merito, messe in campo con determinazione dall’assessorato retto da Carlo Daldoss. Nel metodo perché c’è stato un ampio coinvolgimento nella discussione della riforma attraverso due tavoli di confronto: uno virtuale in cui tutti i cittadini si potevano esprimere, uno reale che ha visto coinvolte le categorie interessate. La discussione è stata articolata e franca per cui ne è emersa una legge largamente condivisa dalla maggior parte delle categorie (tranne i professionisti). Nel merito perché una riforma deve avere un’idea di base che trovi coerenza in tutto il quadro legislativo. L’idea è di risparmiare suolo e fermare l’espansione edilizia, già conclamata dal mercato, ma necessaria per salvaguardare un territorio delicato e scarso come quello trentino. Il disegno di legge offre un quadro normativo sistematico e di sufficiente agevole consultazione, semplifica gli iter autorizzativi, persegue obiettivi di risparmio di suolo, di riqualificazione dell’esistente e di valorizzazione del paesaggio. La razionalizzazione dei contenuti dei piani, la semplificazione della pianificazione attuativa, l’omogeneizzazione dell’attività edilizia attraverso il regolamento unico provinciale, i limiti alle previsioni di nuove aree di insediamento, il parziale superamento delle zone a destinazione unitaria («zonizzazione»), la semplificazione complessiva della normativa sono senz’altro elementi qualificanti che vanno a mio avviso nella giusta direzione. Certo, la riforma sconta ancora un quadro istituzionale inutilmente complesso che prevede tre livelli di pianificazione: il Pup (Piano urbanistico provinciale), i piani territoriali della Comunità e il piano regolatore generale comunale. Inoltre, anche il rinvio al regolamento unico provinciale zoppica: se non condiviso, potrebbe introdurre nuovi e ulteriori elementi di complicazione burocratica. Gli attori che agiscono sul territorio, vale a dire le imprese e i professionisti, spero sappiano cogliere gli elementi di novità della legge al di là delle tentazioni corporative e della difesa di orticelli indifendibili. Spero soprattutto che chi dovrà applicare la riforma, vale a dire Comuni e Comunità, non lo faccia con l’ottusità burocratica che ha contraddistinto la gestione della legge in vigore. Su questo terreno abbiamo già dato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il bando La Vetri Speciali offre 41,2 milioni L’ASSEMBLEA Periti proiettati nel futuro Piano di studi alternativo di Erica Ferro «Valsugana, i monitoraggi sono costanti» Mario Cecchinato forse è stato vittima di un malore, così come l’anziano morto sullo stesso tratto ad aprile. Ma dopo il tragico schianto a Levico costato la vita a un’intera famiglia si riflette sulla sicurezza. Gilmozzi: monitoraggi costanti. a pagina 5 Roat CINQUE ANNI DI VIOLENZE Picchiata mentre allatta Condannato il marito di Dafne Roat a pagina 5 AUTONOMIA APPELLO DI ZENI E PALERMO Area ex Whirlpool Duecentocinquanta posti di lavoro Si volta pagina alla ex Whirlpool. La «Vetri Speciali» spa ha presentato un’offerta di 41,2 milioni di euro di investimento e 250 assunzioni, di cui 150 entro il 2017. Una proposta allettante che sarà valutata la prossima settimana. Soddisfatto l’assessore Olivi: «Nuovo modello vincente». a pagina 2 Romagnoli Vigiliane, oggi il momento clou. De Grandi: negozi, mi aspetto una buona adesione a pagina 7 a pagina 9 TRAGEDIA DI LEVICO GILMOZZI RASSICURA Notte magica, Trento rimane sveglia Torna a Trento la «Magica notte»: questo pomeriggio, a partire dalle 16, e fino all’alba di domani mattina il capoluogo trentino rimarrà sveglio. Molte le iniziative in programma: dalla costruzione delle zattere ai dj set, per concludere con la colazione in piazza aspettando il nuovo giorno. Cittadini e turisti saranno accolti in centro da negozi, bar e ristoranti aperti fino a tardi. «Mi aspetto una buona adesione dei negozi» spiega Giorgio De Grandi di Trento iniziative. Bene il percorso partecipato ma «troppa fretta». Questo il messaggio dei professionisti a Daldoss nell’ultimo documento sulla riforma urbanistica. Gli agricoltori, intanto, chiedono una sospensione dell’Imis sui terreni edificabili. a pagina 3 Giovannini NEL CORRIERE DELLA SERA Dentro la biosfera delle Alpi ledrensi, una riserva Unesco I l 9 giugno è nata la «Biosfera delle Alpi ledrensi e judicaria». Una riserva Unesco tutta da scoprire e valorizzare. Oggi il Corriere della Sera dedica due pagine a tale riserva con un approfondimento sulla biosfera e la storia di un giovane filosofo che lavora in malga. Nuovo Statuto Il Pd accelera sui contenuti «Statuto, necessario ragionare sui contenuti». È l’auspicio di Luca Zeni (Pd) e pensa a un patto operativo. Borga (Civica): intervento tardivo. a pagina 6 Romagnoli PRIMO PIANO Corriere del Trentino Sabato 20 Giugno 2015 Ambiente e sviluppo 3 TN CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 3 «Riforma urbanistica, accelerazione eccessiva» Il comitato interprofessionale a Daldoss: bene il percorso partecipato, ma alcuni aspetti vanno migliorati Sul percorso partecipato il giudizio è sostanzialmente positivo: «La partecipazione alla formazione degli strumenti pianificatori è un obiettivo condivisibile. Per questo motivo sarebbe utile che nel testo di legge venissero fissati alcuni punti irrinunciabili affinché la partecipazione risulti efficace e non si risolva in una semplice richiesta di parere». Anche se, avvertono, l’eccessiva accelerazione finale non ha aiutato i professionisti ad approfondire le questioni come avrebbero voluto, «vista la delicatezza della materia e la complessità del nostro territorio». A pochi giorni dal voto della terza commissione consiliare (previsto per martedì prossimo), il comitato interprofessionale degli ordini e dei collegi tecnici della provincia torna a esprimersi sulla riforma della legge urbanistica. E lo fa con un documento, inviato in questi giorni all’assessore provinciale Carlo Daldoss e sintetizzato martedì in terza commissione dal coordinatore Armando Versini e dai rappresentanti dei vari ordini e collegi. Un testo corposo, quello del comitato interprofessionale (il sesto sull’argomento), che entra nel dettaglio del disegno di legge con numerose osservazioni precedute da una riflessione generale sul provvedimento e sul metodo scelto dalla Provincia. Senza lesinare qualche nota critica. «La riforma — si legge nel documento — presenta un linguaggio e una metodologia di scrittura che ricalca in modo evidente la normativa vigente». Le aspettative, ammettono gli ordini, erano ben altre: «Ci si attendeva una legge di natura diversa, che non facesse rimandi ad altri disposti normativi e che azzerasse l’intera normativa previgente: la richiesta era quella di una sorta di “testo unico” scritto con un linguaggio chiaro e comprensibile che minimizzasse le eventuali interpretazioni». Obiettivi, quelli della le — buona negli intenti — è diventata fallace soprattutto alla luce del meccanismo che la ha attuata». Ma gli ordini lamentano anche il mancato recepimento del «ripensamento del sistema sanzionatorio e dell’illecito edilizio» e l’assenza di riflessione sul «tema dell’informatizzazione delle procedure». Non solo: «Risulta a nostro avviso non condivisibile, così come declinato, il meccanismo dei bonus volumetrici in deroga finalizzati alla riqualificazione di singoli o insieme di edifici o di aree urbane, che andrebbero rimodulati alla luce di una fattiva pianificazione urbanistico-territoriale in grado di gestire in modo omogeneo e strutturato la tematica e il trasferimento delle volumetrie, cassando il concetto di deroga dagli strumenti urbanistici». Per quanto riguarda i piani, i professionisti ribadiscono le riserve sulla gerarchia tra i tre livelli (Pup, Piano di comunità e Prg), confermando la necessità di affidare al Ptc un ruolo più strategico e al Prg un’impronta più operativa. «Con il nuovo disegno di legge — proseguono — si perde la valenza strategica dei piani, riducendo la progettualità guidata da visioni di ampio respiro capaci di indirizzare le pianificazioni subordinate. Si predilige la progettualità intesa come somma di piccoli interventi privati autonomi uno dall’altro, così dolorosa per il paesaggio, rinunciando alla possibilità di inserirli in una visione più ampia». E ancora: «Una solida pianificazione strutturale con reale semplificazione dei piani attuativi e lo strumento degli accordi di programma avrebbe evitato un utilizzo così massiccio dello strumento della deroga. Una pianificazione chiara e senza ambiguità non ha bisogno di farne ricorso». Marika Giovannini TRENTO L’iter l La riforma della legge urbanistica è stata approvata dalla giunta provinciale a inizio giugno: tra gli obiettivi del provvedimento , lo stop al consumo di territorio, l’abbattimento degli ecomostri e il riutilizzo del patrimonio esistente l In questi giorni il disegno di legge è al vaglio della terza commissione del consiglio provinciale: il voto è previsto entro martedì l Tra un mese il testo dovrebbe approdare in consiglio Dall’alto Il capoluogo trentino: a breve partirà l’iter per il nuovo Piano regolatore (Rensi) semplificazione e della chiarezza del testo, che il comitato interprofessionale aveva avanzato già nei precedenti documenti. «Si auspica — prosegue il testo — che il percorso che porterà alla redazione del regolamento di attuazione e del regolamento urbanistico edilizio unico sia realmente condiviso con le categorie in quanto, e qui è d’obbligo essere chiari, la normativa attua- La critica «Si perde la valenza strategica dei piani prediligendo la somma di piccoli interventi» © RIPRODUZIONE RISERVATA Imis, l’assessore apre alle richieste degli agricoltori Confronto in commissione sul disegno di legge. I sindacati: azzeramento dell’espansione Nel 2016 verranno accolte le domande di sospensione del pagamento dell’Imis sui terreni agricoli edificabili. Lo ha assicurato ieri mattina in terza commissione provinciale l’assessore Carlo Daldoss, rispondendo ai rappresentanti degli imprenditori agricoli durante le audizioni per la riforma urbanistica. A sollevare il problema è stato Paolo Calovi, della Confederazione italiana agricoltori. Calovi ha definito «iniquo» l’Imis che interessa i terreni agricoli con destinazione urbanistica: «Con quest’imposta — ha detto — si vuole fare cassa attingendo alle tasche degli agricoltori perché le imprese edili faticano a pagarla». Sull’edificazione sui terreni a g r i co l i D i e g o C o l l e r , d i Confagricoltura del TrentinoUnione agricoltori, ha ricordato la presenza di «aree importanti destinate a zone industriali, artigianali o alla costruzione di strade che rimangono ferme e sulle quali le imprese agricole non possono investire. E con l’Imis la questione si aggrava». Il coordinatore ha proposto inoltre di introdurre nel disegno di legge un limite minimo di 7 metri per l’altezza delle serre, in modo da non lasciare discrezionalità ai Comuni (ipotesi accolta da Daldoss). Per quanto riguarda Coldiretti, il presidente Gabriele Calliari ha dato parere positivo alla «semplificazione delle norme edilizie che permette di elevare le costruzioni e favorisce il recupero dei centri storici». Il timore degli agricoltori, però, è legato al «vincolo perpetuo di destinazione di un’opera sui Terreni coltivati Un meleto: ieri in terza commissione consiliare i rappresentanti degli agricoltori si sono espressi sulla nuova riforma urbanistica provinciale terreni agricoli una volta realizzata: se un allevatore costruisce una stalla con l’intenzione di sviluppare un’attività rischia di non trovare nessuno disposto fra trent’anni a proseguire questo lavoro». Calliari ha proposto quindi di mettere a disposizione dell’agricoltura aree inutilizzate attraverso un censimento dei territori. Da parte sua, Daldoss ha risposto a Coldiretti sottolineando l’importanza di mantenere la destinazione agricola di una costruzione anche se in futuro al mutare delle esigenze di ordine economico e sociale questa norma potrà essere rivista. Quanto all’Imis, Daldoss ha spiegato che la giunta ha previsto che il Comune tenga conto © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina 5x1000 all’Enpa. Un gesto umano al cento per cento. Sostegno al volontariato 80 116 050 586 Avalle, 34 ann i - segre ta ria aris 38 ra, Ga lla Ste Giuseppe Lo Monaco, 83 anni - pensio nato ice atr -c to r ni ris an uo ni - 4 co an i, 3 hi, 41 zz ag rtu ss Be Ge rgi o an a Giacom ino, 50 anni - d irigente nse i-i ann Se Michele zi draz e lo P Pao 8 ni, 5 nte gna a l ro Pa Lu Sc ino ,5 om Gi ac ch ele Mi Enpa ringrazia per questo spazio. 0 an ni - dir ige nte Lu ca Non fargli mancare il tuo. a ian Lil an 3 ,6 -b ni ni an av in co Marina Nicodemi, 31 anni - medi io -f i ann -o pe ris an o, 46 La sua sopravvivenza è fatta di tanti piccoli 5x1000. ta ta rai o TRENTO di tutte le domande che chiedono di trasformare il terreno edificabile in terreno agricolo e ha annunciato la volontà di introdurre una norma che consenta l’accoglimento delle domande di sospensione presentate entro il 2016. «La possibilità di ripristinare la destinazione agricola di aree oggi edificabili esiste» ha proseguito l’assessore, che ha aperto anche all’ipotesi di rafforzare il vincolo di non costruire nulla di nuovo senza prima aver sondato con la massima attenzione la possibilità di riutilizzare edifici esistenti. Parere positivo alla riforma da parte dei sindacati, pur con osservazioni: la richiesta, in particolare, è di avere più coraggio per la riqualificazione dell’edilizia. Ora la commissione si prepara a votare il disegno di legge (entro martedì). Tra un mese il testo approderà quindi in consiglio. PRIMO PIANO Corriere del Trentino Sabato 20 Giugno 2015 Ambiente e sviluppo 3 TN CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 3 «Riforma urbanistica, accelerazione eccessiva» Il comitato interprofessionale a Daldoss: bene il percorso partecipato, ma alcuni aspetti vanno migliorati Sul percorso partecipato il giudizio è sostanzialmente positivo: «La partecipazione alla formazione degli strumenti pianificatori è un obiettivo condivisibile. Per questo motivo sarebbe utile che nel testo di legge venissero fissati alcuni punti irrinunciabili affinché la partecipazione risulti efficace e non si risolva in una semplice richiesta di parere». Anche se, avvertono, l’eccessiva accelerazione finale non ha aiutato i professionisti ad approfondire le questioni come avrebbero voluto, «vista la delicatezza della materia e la complessità del nostro territorio». A pochi giorni dal voto della terza commissione consiliare (previsto per martedì prossimo), il comitato interprofessionale degli ordini e dei collegi tecnici della provincia torna a esprimersi sulla riforma della legge urbanistica. E lo fa con un documento, inviato in questi giorni all’assessore provinciale Carlo Daldoss e sintetizzato martedì in terza commissione dal coordinatore Armando Versini e dai rappresentanti dei vari ordini e collegi. Un testo corposo, quello del comitato interprofessionale (il sesto sull’argomento), che entra nel dettaglio del disegno di legge con numerose osservazioni precedute da una riflessione generale sul provvedimento e sul metodo scelto dalla Provincia. Senza lesinare qualche nota critica. «La riforma — si legge nel documento — presenta un linguaggio e una metodologia di scrittura che ricalca in modo evidente la normativa vigente». Le aspettative, ammettono gli ordini, erano ben altre: «Ci si attendeva una legge di natura diversa, che non facesse rimandi ad altri disposti normativi e che azzerasse l’intera normativa previgente: la richiesta era quella di una sorta di “testo unico” scritto con un linguaggio chiaro e comprensibile che minimizzasse le eventuali interpretazioni». Obiettivi, quelli della le — buona negli intenti — è diventata fallace soprattutto alla luce del meccanismo che la ha attuata». Ma gli ordini lamentano anche il mancato recepimento del «ripensamento del sistema sanzionatorio e dell’illecito edilizio» e l’assenza di riflessione sul «tema dell’informatizzazione delle procedure». Non solo: «Risulta a nostro avviso non condivisibile, così come declinato, il meccanismo dei bonus volumetrici in deroga finalizzati alla riqualificazione di singoli o insieme di edifici o di aree urbane, che andrebbero rimodulati alla luce di una fattiva pianificazione urbanistico-territoriale in grado di gestire in modo omogeneo e strutturato la tematica e il trasferimento delle volumetrie, cassando il concetto di deroga dagli strumenti urbanistici». Per quanto riguarda i piani, i professionisti ribadiscono le riserve sulla gerarchia tra i tre livelli (Pup, Piano di comunità e Prg), confermando la necessità di affidare al Ptc un ruolo più strategico e al Prg un’impronta più operativa. «Con il nuovo disegno di legge — proseguono — si perde la valenza strategica dei piani, riducendo la progettualità guidata da visioni di ampio respiro capaci di indirizzare le pianificazioni subordinate. Si predilige la progettualità intesa come somma di piccoli interventi privati autonomi uno dall’altro, così dolorosa per il paesaggio, rinunciando alla possibilità di inserirli in una visione più ampia». E ancora: «Una solida pianificazione strutturale con reale semplificazione dei piani attuativi e lo strumento degli accordi di programma avrebbe evitato un utilizzo così massiccio dello strumento della deroga. Una pianificazione chiara e senza ambiguità non ha bisogno di farne ricorso». Marika Giovannini TRENTO L’iter l La riforma della legge urbanistica è stata approvata dalla giunta provinciale a inizio giugno: tra gli obiettivi del provvedimento , lo stop al consumo di territorio, l’abbattimento degli ecomostri e il riutilizzo del patrimonio esistente l In questi giorni il disegno di legge è al vaglio della terza commissione del consiglio provinciale: il voto è previsto entro martedì l Tra un mese il testo dovrebbe approdare in consiglio Dall’alto Il capoluogo trentino: a breve partirà l’iter per il nuovo Piano regolatore (Rensi) semplificazione e della chiarezza del testo, che il comitato interprofessionale aveva avanzato già nei precedenti documenti. «Si auspica — prosegue il testo — che il percorso che porterà alla redazione del regolamento di attuazione e del regolamento urbanistico edilizio unico sia realmente condiviso con le categorie in quanto, e qui è d’obbligo essere chiari, la normativa attua- La critica «Si perde la valenza strategica dei piani prediligendo la somma di piccoli interventi» © RIPRODUZIONE RISERVATA Imis, l’assessore apre alle richieste degli agricoltori Confronto in commissione sul disegno di legge. I sindacati: azzeramento dell’espansione CORRIERE DEL TRENTINO SABATO 20 GIUGNO 2015 PAG 3 Nel 2016 verranno accolte le domande di sospensione del pagamento dell’Imis sui terreni agricoli edificabili. Lo ha assicurato ieri mattina in terza commissione provinciale l’assessore Carlo Daldoss, rispondendo ai rappresentanti degli imprenditori agricoli durante le audizioni per la riforma urbanistica. A sollevare il problema è stato Paolo Calovi, della Confederazione italiana agricoltori. Calovi ha definito «iniquo» l’Imis che interessa i terreni agricoli con destinazione urbanistica: «Con quest’imposta — ha detto — si vuole fare cassa attingendo alle tasche degli agricoltori perché le imprese edili faticano a pagarla». Sull’edificazione sui terreni a g r i co l i D i e g o C o l l e r , d i Confagricoltura del TrentinoUnione agricoltori, ha ricordato la presenza di «aree importanti destinate a zone industriali, artigianali o alla costruzione di strade che rimangono ferme e sulle quali le imprese agricole non possono investire. E con l’Imis la questione si aggrava». Il coordinatore ha proposto inoltre di introdurre nel disegno di legge un limite minimo di 7 metri per l’altezza delle serre, in modo da non lasciare discrezionalità ai Comuni (ipotesi accolta da Daldoss). Per quanto riguarda Coldiretti, il presidente Gabriele Calliari ha dato parere positivo alla «semplificazione delle norme edilizie che permette di elevare le costruzioni e favorisce il recupero dei centri storici». Il timore degli agricoltori, però, è legato al «vincolo perpetuo di destinazione di un’opera sui Terreni coltivati Un meleto: ieri in terza commissione consiliare i rappresentanti degli agricoltori si sono espressi sulla nuova riforma urbanistica provinciale terreni agricoli una volta realizzata: se un allevatore costruisce una stalla con l’intenzione di sviluppare un’attività rischia di non trovare nessuno disposto fra trent’anni a proseguire questo lavoro». Calliari ha proposto quindi di mettere a disposizione dell’agricoltura aree inutilizzate attraverso un censimento dei territori. Da parte sua, Daldoss ha risposto a Coldiretti sottolineando l’importanza di mantenere la destinazione agricola di una costruzione anche se in futuro al mutare delle esigenze di ordine economico e sociale questa norma potrà essere rivista. Quanto all’Imis, Daldoss ha spiegato che la giunta ha previsto che il Comune tenga conto © RIPRODUZIONE RISERVATA Cristina 5x1000 all’Enpa. Un gesto umano al cento per cento. Sostegno al volontariato 80 116 050 586 Avalle, 34 ann i - segre ta ria aris 38 ra, Ga lla Ste Giuseppe Lo Monaco, 83 anni - pensio nato ice atr -c to r ni ris an uo ni - 4 co an i, 3 hi, 41 zz ag rtu ss Be Ge rgi o an a Giacom ino, 50 anni - d irigente nse i-i ann Se Michele zi draz e lo P Pao 8 ni, 5 nte gna a l ro Pa Lu Sc ino ,5 om Gi ac ch ele Mi Enpa ringrazia per questo spazio. 0 an ni - dir ige nte Lu ca Non fargli mancare il tuo. a ian Lil an 3 ,6 -b ni ni an av in co Marina Nicodemi, 31 anni - medi io -f i ann -o pe ris an o, 46 La sua sopravvivenza è fatta di tanti piccoli 5x1000. ta ta rai o TRENTO di tutte le domande che chiedono di trasformare il terreno edificabile in terreno agricolo e ha annunciato la volontà di introdurre una norma che consenta l’accoglimento delle domande di sospensione presentate entro il 2016. «La possibilità di ripristinare la destinazione agricola di aree oggi edificabili esiste» ha proseguito l’assessore, che ha aperto anche all’ipotesi di rafforzare il vincolo di non costruire nulla di nuovo senza prima aver sondato con la massima attenzione la possibilità di riutilizzare edifici esistenti. Parere positivo alla riforma da parte dei sindacati, pur con osservazioni: la richiesta, in particolare, è di avere più coraggio per la riqualificazione dell’edilizia. Ora la commissione si prepara a votare il disegno di legge (entro martedì). Tra un mese il testo approderà quindi in consiglio.