4-05-2006 12:07 Pagina 1 2 L’acqua è vita SCHEDA Scheda02.qxd Acqua ragione di vita Noi siamo fatti soprattutto di acqua. Il nostro corpo è composto per il 70% di acqua. Acqua che vive e che consente all’essere umano di svolgere tutte le sue funzioni. Si può stare senza mangiare anche per 30 giorni. Senza acqua possiamo vivere al massimo 48 ore. Poi inizia la nostra agonia 1 Quindi l’acqua è ragione di vita e fonte di sviluppo della persona. Senza acqua non ci può essere vita né sviluppo… Eppure, oggi nel mondo 1 miliardo e 400 milioni di persone su 6 miliardi di abitanti non hanno accesso all’acqua potabile. Il rischio è che nell’anno 2025, quando la popolazione mondiale sarà di circa 8 miliar- di di esseri umani, il numero delle persone senza accesso all’acqua potabile aumenti a più di 3 miliardi. Distribuzione dell’Acqua nel Pianeta Abbiamo già accennato al fatto che l’acqua è tra le risorse distribuite nel mondo con maggiore diseguaglianza. Vi sono luoghi dove le condizioni climatiche portano sovrabbondanza e inondazioni e altre in cui regna la scarsità e la siccità; luoghi desertici e aridi e altri ricchissimi di vegetazione. 1 Una persona del peso di 75 Kg di quanta acqua ha bisogno in un giorno: di almeno 1 litro, 1,5 litri o 2 litri ? La risposta la trovi sulla scheda BLU SCHEDA Scheda02.qxd 4-05-2006 2 12:07 Pagina 2 VOLONTARIATO L’acqua è vita 9 Paesi nel mondo si dividono il 60% delle risorse idriche naturali del mondo: 6.000 5.670 5.000 3.904 2.530 2.478 2.000 1.112 1.020 INDIA STATI UNITI CANADA CINA RUSSIA 0 BRASILE 2.000 INDONESIA 1.550 CONGO 2.880 2.850 3.000 COLOMBIA 4.000 I 9 Paesi con più risorse idriche (in Km2) Il Medio Oriente è forse la regione del mondo che più delle altre soffre della mancanza strutturale di acqua, a cui si aggiungono dei periodi ricorrenti di siccità. Ciò rende difficile lo sviluppo economico e agricolo di molti di questi Paesi. Tra i Paesi maggiormente deficitari vi sono il Kuwait, il Qatar, il Bahrein, l’Arabia Saudita, Israele e la Giordania. Ma anche l’Africa soffre fortemente per la scarsità d’acqua e per lunghi periodi di siccità, soprattutto nel Maghreb, nel Sahel e nell’Africa orientale. Negli ultimi cinquant’anni la disponibilità d’acqua è diminuita di tre quarti in Africa e di due terzi in Asia. La FAO prevede che nel 2005 saranno almeno 30 i Paesi che dovranno far fronte a crisi idriche croniche. Acqua e servizi igienici inadeguati Si stima che a livello mondiale ben 2 miliardi e 400 milioni di persone non dispongano di adeguati servizi sanitari. In Africa la disponibilità di acqua potabile, reti fognarie e servizi igienici è ancora molto lontana da uno standard accettabile, soprattutto nelle aree ru- rali, dove meno del 60% della popolazione dispone di acqua potabile e meno della metà di servizi igienici. In Papua Nuova Guinea il 70% della popolazione non ha accesso all’acqua, in Zambia la percentuale è del 73% e in Burkina Faso sale al 78%. In Asia Meridionale solo il 37% della popolazione ha accesso a strutture sanitarie adeguate. PAESI % di popolazione che ha accesso a impianti igienici adeguati 2000 PAESI Ruanda 8 Afghanistan Afghanistan 12 Etiopia Etiopia 12 Ciad Eritrea 13 Cambogia Cambogia 17 Mauritania Rep. Dem. Congo 21 Laos Ciad 29 Angola Burkina Faso 29 Oman Laos 30 Ruanda Mauritania 33 Burkina Faso Acqua e malattie Secondo le stime dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, più di 10 milioni di bambini muoiono ogni anno a seguito del consumo di acqua insalubre e per le cattive condizioni sanitarie che ne derivano 2 Scheda02.qxd 4-05-2006 12:07 Pagina 3 INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO Complessivamente si stima che l’80% delle malattie nei Paesi del Sud del mondo sia dovuto alla cattiva qualità dell’acqua. Sono fondamentalmente 5 le malattie di origine idrica: 1) malattie trasmesse dall’acqua (tifo, colera, dissenteria, gastroenterite ed epatite); 2) infezioni della pelle e degli occhi dovuti all’acqua (tracomi, lebbra, congiuntivite e ulcere); 3) parassitosi legate all’acqua; 4) malattie dovute ad inset% di popolazione che ha ti vettori, ad esempio mosche e zanaccesso a fonti sicure di zare; 5) infine, malattie dovute a acqua potabile 2000 mancanza di igiene (taeniases). 13 24 Un rapporto della Banca Mondiale* indica che l’accesso all’acqua potabile e a strutture igieniche adeguate permetterebbero di evitare annualmente 2 milioni di decessi dovuti alla dissenteria di bambini neonati e 200 milioni di episodi di diarrea ogni anno. 27 30 37 37 38 39 41 * La Banca Mondiale è un’agenzia speciale delle Nazioni Unite, nata nel 1944 con l’obiettivo di regolare le relazioni economiche internazionali del dopoguerra e di favorire lo sviluppo dei paesi poveri, fornendo loro prestiti ed assistenza tecnica in progetti specifici. 42 Le conseguenze di un inadeguato o inesistente accesso all’acqua, quindi, sono devastanti, specialmente per le donne e i bambini. Quando l’acqua non è facilmente accessibile, soprattutto le donne e i bambini devono spendere molto tempo per andare a rifornirsi. Ciò incide negativamente sulla loro salute, sicurezza e istruzione. Si è notato che dove non esistono gabinetti le bambine spesso non frequentano la scuola. Il compito di rifornire d’acqua la famiglia nelle aree rurali, ricade in gran parte sulle donne e sulle bambine, le quali devono spesso percorrere lunghe distanze alla ricerca di una minima quantità d’acqua per il fabbisogno domestico. Nei Paesi più poveri, un bambino su cinque muore prima di raggiungere i cinque anni, per lo più a causa di malattie infettive derivanti dall’uso di acqua non adatta o inquinata 3 2 Quante sono le persone che non hanno un rubinetto in casa? 3 Qual è il Paese del Mondo con il più alto tasso di mortalità infantile? In questo Paese, qual è la percentuale di mortalità infantile? Le risposte le trovi sulla scheda BLU SCHEDA Scheda02.qxd 4-05-2006 2 12:08 Pagina 4 L’acqua è vita Un caso tipico: l’Eritrea L’Eritrea, situata nel Corno d’Africa, ha una temperatura media che varia dai 25° ai 35°, con scarse precipitazioni, pochi fiumi e laghi e una forte deforestazione, che provoca l’erosione del suolo e rende frequenti le siccità. A causa del progressivo degrado dei suoli, che colpisce circa il 50% dei suoli, l’Eritrea è attualmente costituita principalmente da superfici rocciose. Le critiche condizioni ambientali hanno nel tempo provocato una diminuzione della produttività agricola e pastorale, contribuendo altresì ai movimenti interni della popolazione, già provocati da eventi bellici. La popolazione eritrea è di circa 4 milioni di abitanti. La maggior parte della gente vive in abitazioni molto povere e inadeguate, in condizioni igieniche precarie; la popolazione in condizione di usare adeguati servizi sanitari è pari al 13%. La disponibilità di acqua potabile è estremamente limitata 4 Per quanto riguarda l’alimentazione, il 57% degli eritrei risultano denutriti, e il 44% dei bambini sottopeso. 4 Quale percentuale di popolazione eritrea può accedere a fonti d’acqua adeguate: il 36%, 46% o il 56%? La risposta la trovi sulla scheda BLU L’80% degli eritrei vive in zone rurali, e il 20% di questi si dedica alla pastorizia. Le attività principali per la sopravvivenza rimangono infatti l’agricoltura, la pastorizia e il piccolo commercio. A causa delle mancate piogge l’Eritrea si trova ad affrontare già dalla fine del 2002 una delle più grandi carestie mai vissute dagli anni Ottanta in poi. Le stime delle Autorità Locali dimostrano che dallo scorso novembre la vita di 2,3 milioni di persone è a rischio, 1,4 milioni dei quali sono direttamente colpiti dalla siccità. Il reperimento dell’acqua potabile rappresenta uno dei principali problemi degli abitanti dei villaggi. Al momento essi attingono l’acqua da piccoli pozzi scavati a mano, poco profondi e fangosi, situati molto spesso a 4-5 Km di distanza dai centri abitati ed alimentati da piccolissime sorgenti poco profonde. La situazione è aggravata dal fatto che l’acqua reperita contiene molte impurità e, non essendo filtrata e bollita in modo appropriato, provoca seri disagi fisici. Le conseguenze per la salute sono, pertanto, piuttosto gravi: la maggior parte degli abitanti sono affetti da “belarzia” e “giardia”, due parassiti intestinali che recano seri disturbi se non curati tempestivamente.