222 Terra e Vita Speciale 50 anni POST 2013 di Paolo De Castro* Le sfide globali nel futuro della Pac L a politica agricola comunitaria è stata, per ragioni economiche e istituzionali, uno dei grandi pilastri del processo di costruzione europea. La prima politica economica integrata e, nel contempo, il più importante ambito di intervento nella gestione del territorio. Dalla firma del Trattato di Roma ad oggi, molto è cambiato nella società europea e molto è cambiato negli assetti istituzionali e politici dell’Unione europea. All’interno di questo processo storico, che in oltre mezzo secolo ha portato a costruire una Europa allargata a 27 Paesi, anche la Pac si è trasformata in diverse tappe che, a partire dalla riforma MacSharry del 1992, hanno modernizzato l’intervento pubblico per il settore agricolo e le aree rurali, rendendolo coerente con le trasformazioni in atto nella società. Oggi siamo alla vigilia di un nuovo importante appuntamento di questo percorso di riforme, destinato a disegnare il volto della Pac del futuro. Una tappa prevista che si inserisce in un quadro che negli ultimi anni si è arricchito di diverse significative variabili. Le nuove chiavi di lettura che animano la riflessione sui processi di crescita, evidenziano, infatti, la necessità di affrontare nuove responsabi lità globali rispetto alle quali l’agricoltura può svolgere un ruolo determi nante. Abbiamo sperimentato e stiamo sperimentando l’acuirsi del pro blema della sicurezza alimentare globale, che mette in forte discussione il raggiungimento degli obiettivi di lotta alla fame; i modelli dominanti di 223 CODECISIONE, PIÙ POTERI AL PARLAMENTO UE crescita e sviluppo sono messi in discussione dallo squilibrio crescente tra output e risorse utilizzate e, in tutto questo, l’agricoltura, nella complessi tà e molteplicità delle sue funzioni, assume un protagonismo nuovo, perché elemento imprescindibile sul quale fondare la costruzione di percorsi di crescita sostenibili. Il contributo che l’agricoltura può dare rispetto alle nuove sfide è straordinariamente significativo per il suo ruolo di produttore di cibo, per le funzioni ambientali e sociali, per il peso territoriale. In tal senso ritengo che la riflessione che ci accompagnerà alla definizione delle strategie e delle risorse per la Pac post2013 debba partire dalla consapevolezza delle responsabilità globali che, come Europa, abbiamo di fronte. Ciò ci impone un impegno straordinario che parte proprio dalla creazione di valori ambientali e sociali accanto a quelli di natura economica. Questa è la filosofia della cosidetta green economy e le politiche per il sistema agricolo e i territori rurali possono rappresentare un ambito di intervento straordinariamente importante per riempire di contenuti questa visione dello sviluppo. La firma del trattato di Lisbona da parte del presidente ceco Vaclav Klaus, avvenuta a novembre 2009, rappresenta un momento straordinariamente importante per il rafforzamento della democrazia dell’Europa e delle sue istituzioni. Ad un mese dalla pronuncia favorevole dei cittadini irlandesi, si chiude definitivamente il processo di ratifica e l'Europa vede cambiare le sue regole aumentando la forza e la rappresentatività dei cittadini europei nelle istituzioni e quindi nelle decisioni che si assumono. Con la chiusura del processo di ratifica entra in vigore il meccanismo di codecisione anche in materia agricola. La codecisione è la più importante delle procedure legislative dell’Unione ed è fondata sul principio di parità tra il Parlamento europeo, che è direttamente eletto e rappresenta i popoli dell’Unione e il Consiglio, che rappresenta i Governi degli Stati membri. Questo nuovo scenario, che vede rafforzate le prerogative del Parlamento europeo, viene a delinearsi in un momento di fondamentale importanza per il futuro della Pac. All’interno del dibattito che porterà a formulare i cardini e le risorse della Pac del futuro, il rinnovato ruolo del Parlamento può, infatti, rappresentare un elemento straordinariamente importante a garanzia della continuità di una politica che è stata fondamentale nel processo di costruzione dell’Europa e che ora può essere decisiva nelle sfide che attendono la nostra società da qui ai prossimi anni. Concretamente la codecisione si esplica all’interno di un processo negoziale tra il Parlamento e il Consiglio ed è articolata in un massimo di tre letture all’interno delle quali le due istituzioni coinvolte possono procedere a suc cessivi emendamenti, con la possibilità di ricorrere, qualora non vi sia accordo, a un procedimento di conciliazione. Di fatto la produzione legislati va in ambito agricolo viene affidata alla responsabilità congiunta di Consi glio e Parlamento e il consenso di quest’ultimo diviene determinante. Questo segna una svolta vera e propria rispetto all’attuale procedura, nella quale il rilievo del Parlamento è di esclusiva natura consultiva e non vincolante. Un'innovazione sostanziale, quindi, che avviene in una fase storica decisiva per il futuro dell’intervento europeo per il settore agricolo e i territori rurali. Un’innovazione che spero potrà permettere alla società europea di essere al riparo da alcune tendenze volte a ridimensionare il ruolo delle politiche agricole a partire dalle risorse ad esse dedicate. Siamo nel pieno della discussione del bilancio comunitario e alcune posizioni, che scontano una visione miope e forse pregiudizievole nei confronti della Pac, rischiano di depotenziare la portata di questa politica. In virtù di ciò, il meccanismo della codecisione e il conseguente maggiore protagonismo del Parlamento Ue rappresentano un'occasione importante e da non sciupare per garantire continuità e vigore a questa politica che si rivela ancora straordinariamente attuale in virtù delle sfide nel campo della sostenibilità e della coesione che attendono il futuro dell’Europa. Il deciso orientamento recentemente espresso dal Parlamento Ue sulla crisi del lattierocaseario, è una prima importante testimonianza di un’attenzione del tutto particolare che il Parlamento stesso dedica al settore in questo inizio di legislatura. La chiusura definitiva del processo di ratifica diventa un elemento che rafforza e rende più efficace l’impegno del Parlamento Ue nei confronti dell’agricoltura europea. Un elemento che dovrebbe consentirci di contribui re efficacemente alla costruzione di una Pac per il post2013 che sappia essere all’altezza dei tempi, più moderna, più efficiente e soprattutto capace di intercettare i nuovi bisogni espressi dalla società europea. n 224 Terra e Vita Speciale 50 anni GLI OBIETTIVI PAESAGGIO QUALITÀ CLIMA RISORSE Preservazione e valorizzazione del paesaggio rurale e della biodiversità. Occorre continuare a garantire la fun zione di “land management” svolta dagli agricoltori. Miglioramento della qualità alimen tare e promozione dei valori etici (ani mal welfare) nella produzione. Innalzamento della qualità della vita nelle aree rurali. Lotta al cambiamento climatico: ridu zione delle emissioni, stimolo alla produzione di energie rinnovabili, in cremento della capacità di “carbon sequestration”. Miglioramenti di efficienza nell’uso delle risorse idriche ed energetiche. Continua ricerca di fonti alternative in grado di rispondere alle mutate ri chieste della popolazione. 2010-2011 La Commissione presenta le proposte per le prospettive finanziarie post 2013. Nel periodo 20072013 alla Po litica agricola era riservato il 43% del totale del bilancio Ue. Continuare a garantire la preziosa funzione di “land management” svolta dagli agricoltori europei e ampliarne il valore rappresenta un contributo di fondamentale importanza rispetto al tema della sostenibilità. Nell’Unione europea operano circa 14 milioni di aziende agricole, che gestiscono il 45% della superficie complessiva, con quasi 30 milioni di persone che lavorano su di essa. Il settore fornisce una serie di servizi essenziali: dal cibo, alla biodiversità, dal paesaggio all’ambiente, compre se le funzioni svolte per la vitalità sociale ed economica dei territori rurali. Ritengo che su queste basi la Pac del futuro deve avere la forza di perseguire alcuni obiettivi fondamentali: n Miglioramento della qualità ambientale n Preservazione e valorizzazione del paesaggio rurale e della biodiversi tà n Miglioramento della qualità alimentare e promozione dei valori etici (animal welfare) connessi all’attività di produzione n Lotta al cambiamento climatico (riduzione delle emissioni, stimolo alla produzione di energia rinnovabile, incremento della capacità di “car bon sequestration”) n Miglioramenti di efficienza nell’uso delle risorse idriche ed energetiche n Miglioramento della vitalità e della qualità della vita delle aree rurali europee In questa visione occorre considerare non solo gli spazi di opportunità che ha il sistema europeo dell’agricoltura e delle aree rurali di contribuire alla costruzione di valori collettivi così importanti per il futuro, ma anche i vincoli e le minacce cui è sottoposto. Oggi, il termine "crisi dei prezzi agricoli" è divenuto di uso frequente ed usato ormai indifferentemente per rappresentare dinamiche al rialzo (che nel biennio 2007/08, per la loro intensità, si sono tradotte in “crisi alimentare”) o al ribasso (come quelle di quest’ultimo periodo). L’Europa ha oggi il compito di esaltare e promuovere il ruolo dell’agricoltu ra nella produzione di servizi pubblici e questo può essere fatto solo attraverso adeguate risorse e strumenti che siano in grado di difendere il nostro potenziale produttivo anche dagli shock di mercato che tendono a manifestarsi nell’attuale scenario con maggiore frequenza e intensità, come sperimentato negli ultimi anni. n * Presidente Commissione Agricoltura Parlamento Europeo. 2013-2020 Negoziati e possibile ulteriore allar gamento ad altri Paesi nell’Unione europea. Probabili candidati all’ade sione: Croazia, Islanda, Macedonia, Serbia e Turchia. 2012 2013 2014-2018 2015 Entro dicembre 2012 dovrebbe venire presa la decisione sulle prospettive finanziarie post2013. Possibile un sensibile taglio ai fondi destinati alla Politica agricola. Entro dicembre 2013 conclusione del Quadro finanziario 20072013. Conclusione della riforma della Pac e dei Reg. 1698/2005 sulla politica di sviluppo rurale. Nuove prospettive finanziarie e nuovo periodo di programmazione. Nello stesso periodo dovrebbe partire la nuova Pac e la politica di sviluppo rurale. Il 31 marzo 2015 vengono definitiva mente abolite le quote latte. Il 31 dicembre 2015 saranno sop pressi i diritti di impianto dei vi gneti.