Panoramica di mercato della digestione su micro-­‐scala Impianti nei Paesi EU Autore : Kurt Hjort-­‐Gregersen Azienda : AgroTech A/S Deliverable : D2.1 Report n. : BEF2-­‐15001-­‐EN Versione : 1.0 Status : Pubblico Traduzione : DISAFA Data : 14/04/2015 Manure, Stampa
Il documento è stato creato all’interno del Progetto EU “BioEnergy Farm II -­‐ Manure, the sustainable fuel for the farm” Il progetto è co-­‐finanziato dal Programma Intelligent Energy Europe dell’Unione Europea Contratto Nº: IEE/13/683/SI2.675767 Autore Azienda Indirizzo : Kurt Hjort-­‐Gregersen : AgroTEch A/S : Agro Food Park 15, DK 8200 N Deliverable : D2.1. : BEF2-­‐15001-­‐EN Report n. : 1.0 Versione : Pubblico Traduzione : DISAFA : 14/04/2015 Data Status Con il contributo di: •
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Katrin Kayser, IBBK, Germania Stephanie Bonhomme, TRAME, Francia Edward Majewsk, Nape, Polonia Marek Amrozy, NAPE, Polonia Remigio Berruto, DEIAFA, Italia •
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Franco Parola, COLDRETTI, Italia Jan Willem Bijnagte, CCS, Olanda Mark Paterson, KTBL, Germania Marleen Gysen, Innovatiesteunpunt, Belgio Per favore utilizzare la citazione seguente: Kurt Hjort-­‐Gregersen, Market overview micro scale digesters, BioEnergy Farm II publication, AgroTech A/S, Denmark, 2015. Acknowledgements La presente relazione contiene contributi e risultati ottenuti dai partner del II-­‐Project BioEnergy Farm. Tutte le persone coinvolte in questo progetto hanno la nostra gratitudine per il loro contributo per il lavoro e le attività del progetto complessivo e per il loro contributo a questo manuale. La versione inglese di questo rapporto è stato tradotto in danese, olandese, francese, tedesco, italiano e polacco. Ogni edizione lingua può essere trovato sul sito web del progetto Layout: BBPROJ & CCS Immagine di copertina: Tutti i diritti riservati. BBPROJ Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcuna forma o con qualsiasi mezzo, in modo da poter essere utilizzati per scopi commerciali, senza il consenso scritto dell'editore. L'editore non garantisce la correttezza e la completezza delle informazioni fornite in questa pubblicazione. La responsabilità per questa guida all’installazione ricade unicamente sull’autore. Non riflette necessariamente l’opinione dell’Unione Europea. La Commissione Europea non è responsabile per alcun uso che potrebbe essere fatto delle informazioni ivi contenute. Questa panoramica del mercato intende dare assistenza nella realizzazione di un progetto di produzione di biogas su piccola scala. Il consorzio BioEnergy Farm II e l'editore non garantiscono la correttezza e / o completezza delle informazioni e dei dati inclusi o descritti in questa pubblicazione. www.bioenergyfarm.eu
the sustainable fuel from the farm Sintesi
Questo rapporto è una parte del progetto BioEnergy Farm II, e presenta una panoramica del mercato e una stima del potenziale di mercato per gli impianti di biogas su micro scala in Europa. Il rapporto mostra che i notevoli sforzi sono presi tutti i paesi europei per sviluppare e commercializzare impianti di biogas su micro scala. Gli impianti affrontano il segmento di mercato per i concetti a basso costo di impianti che utilizzano solo rifiuti di aziende agricole. Questo è uno sviluppo molto promettente quando si tratta di sostenibilità dei progetti. Il rapporto è stato elaborato in società con i nostri partner di progetto menzionati a pagina 9. La relazione non sarebbe potuta essere elaborata senza l'assistenza di attori chiave dei paesi partecipanti e non partecipanti. Hanno svolto la maggior parte della raccolta dei dati necessari per la relazione. Prendo quindi atto i loro dei sforzi con grande riconoscenza. Il rapporto è stato elaborato dal Senior consultant M.sc Kurt Hjort-­‐Gregersen, AgroTech A/S Denmark
Questo rapporto è una parte del progetto BioEnergy Farm II, e presenta una panoramica del mercato. Il rapporto contiene informazioni provenienti da 13 paesi europei, di cui 7 paesi partecipano al progetto e 6 in altri paesi. Tuttavia, l'esperienza e il livello di attività nello sviluppo e realizzazione di impianti di produzione di biogas su micro scala è molto diversa nei 13 paesi. Di conseguenza alcuni paesi sono rappresentati con una vasta gamma di concetti di impianti e aziende, mentre altri non hanno alcun impianto o società per sviluppare il mercato di micro impianti di biogas. D'altra parte tutti i paesi del progetto rappresentano un notevole potenziale di mercato per impianti di biogas su micro scala, se le condizioni generali fossero ottimali. Il rapporto contiene raccomandazioni sui principali attori chiave e su come possono essere sfruttate le potenzialità. Inoltre le differenze nella disponibilità di tecnologie per la produzione di biogas sugli impianti su micro scala in alcuni paesi richiedono un trasferimento di conoscenze e tecnologie tra i paesi europei. Il progetto BioEnergy Farm II supporta la crescita di consapevolezza di queste opportunità tra gli agricoltori europei. | 3 Manure,
CONTENT 1. Background
6 2. Il progetto BioEnergy Farm II
7 3. I partner di BioEnergy Farm II
8 4. La digestione anaerobica
9 5. Metodologia
9 6. Abbreviazioni:
10 7. Panoramica di mercato degli impianti di biogas su micro scala in Europa
10 7.1 Fonti delle informazioni 12 7.2 Descrizione delle tipologie di impianti 13 7.3 Ulteriori commenti sulla descrizione degli impianti e esperienze 13 7.4 Quali tipi di biomassa sono utilizzati 22 7.5 Fornitori di impianti di biogas su micro scala 23 7.6 Ulteriori commenti sul consumo di potenza 25 7.7 Ulteriori commenti sul consumo di calore 25 7.8 Ulteriori commenti sulla risorsa lavoro 26 7.9 Dati economici sugli impianti di biogas micro scala 26 8. Panoramica di mercato sulle tecnologie di utilizzo del biogas negli impianti micro
scala in Europa
27 8.1 Ulteriori commenti sulle tecnologie di utilizzo del biogas 27 8.2 Fornitori di tecnologie per l’utilizzo di biogas 28 9. Panoramica di mercato delle tecnologie di trattamento del digestato per gli
impianti micro scala in Europa
29 9.1 4 | Fornitori 30 the sustainable fuel from the farm 10. Potenziale di mercato per i progetti di biogas micro scala in Europa
31 10.1 Ulteriori commenti sul numero di aziende agricole 32 10.2 Ulteriori commenti su quante aziende agricole hanno già un impianto di biogas micro scala 33 10.3 Ulteriori commenti sulle motivazioni degli agricoltori per installare impianti a biogas 33 10.4 Ulteriori commenti sugli incentivi 34 10.5 Ulteriori commenti su altre barriere 34 10.6 Ulteriori commenti sul mercato potenziale se le pre-­‐condizioni non sono migliorate 35 10.7 Ulteriori commenti sul mercato potenziale se le pre-­‐condizioni sono migliorate 35 11. Discussione e conclusioni
37 Annex 1. Bibliografia
38 Annex 2. Partner del progetto
39 | 5 Manure, 1. Background Fin dalla seconda guerra mondiale sono stati effettuati sforzi per sviluppare la tecnologia del biogas in Europa. Come per altre tecnologie di energia rinnovabile, l'interesse per la produzione di biogas è aumentato dopo la crisi petrolifera degli anni ‘70. Incoraggiato da regimi di sovvenzioni favorevoli, un gran numero di impianti di biogas sono stati standardizzati e implementati in tutta Europa nel corso degli ultimi 25 anni. Tuttavia, il più notevole aumento del numero di impianti è avvenuto in Germania, dove oggi circa 8000 impianti sono operativi. Durante l'ultimo decennio del XX secolo, lo sviluppo principale è stato trovato in impianti che utilizzano effluenti di allevamento liquidi e rifiuti industriali organici. Nel corso di un relativamente breve arco di anni il mercato delle frazioni di rifiuti organici era prosciugato, il che ha portato ad una maggiore concorrenza sulle frazioni di rifiuti più interessanti in paesi come Germania, Olanda e Danimarca. In Danimarca questa situazione porta a una battuta d'arresto nel processo di allargamento degli impianti. Dal 2004 gli impianti tedeschi hanno beneficiato di un aumento dei sussidi per l'energia elettrica prodotta da biogas a base di colture energetiche, che ha avviato un vero e proprio boom di nuovi impianti. In varie forme il livello di sovvenzione tedesco è stato copiato da altri paesi europei. Questo sviluppo ha offerto una valida opportunità per gli agricoltori di diversificare il proprio business, e anche di utilizzare terreni coltivabili per la produzione di energia rinnovabile, che era stato messo da parte secondo le norme UE. Tuttavia, il principale insegnamento dato da questo sviluppo è la strategia di sviluppo per impianti di biogas che implica una relazione da rifiuti o da colture energetiche (o qualsiasi altro substrato negoziabile) non è una strategia sostenibile sul lungo periodo. Non solo hanno flussi di rifiuti e le colture energetiche, in molti casi, hanno raggiunto livelli di prezzo non alla portata degli impianti di biogas, ma l'attività può anche avere ripercussioni impreviste sulla produzione alimentare locale, in quanto impone una concorrenza sull'uso del territorio e sulla produzione di colture. Di conseguenza, vi è la necessità che gli impianti di biogas siano progettati solamente per l’utilizzo dei substrati disponibili nell’azienda stessa. 6 | the sustainable fuel from the farm 2. Il progetto BioEnergy Farm II BioEnergy Farm II recognizes the efforts in several EU countries to develop micro scale biogas plants using only on farm biomass resources for energy production as a new and potentially more sustainable renewable energy technology. As a part of the project on-­‐line and off-­‐line decision support tools are developed, which will help the clarification of what contribution a micro scale biogas plant may make to each individual farmer, when it comes to increased revenues, environmental benefits and greenhouse gas reduction. In that way BioEnergy Farm II project contributes to an enlargement of small on farm biogas plants throughout EU countries, but also to important knowledge and technology transfer among EU member countries, and increased awareness of the potential of micro scale biogas plants among decision makers at all levels, and consequently encourage the political environment to provide sufficient incentives that ensure an enlargement with micro scale biogas plants. The project is supported by the EU-­‐ Commission through the Intelligent Energy Europe Programme. BioEnergy Farm II riconosce gli sforzi in diversi paesi dell'UE per sviluppare impianti a biogas su micro scala utilizzando solamente biomasse da allevamento per la produzione di energia, come nuova e potenzialmente più sostenibile tecnologia di energia rinnovabile. Come parte del progetto sono stati sviluppati strumenti di supporto decisionale on-­‐line e off-­‐line, che chiariranno quali contributi potranno apportare gli impianti di biogas su micro scala ad ogni singolo agricoltore, quando si tratta di un aumento dei ricavi, benefici ambientali e riduzione dei gas serra. In questo modo, il progetto BioEnergy Farm II contribuisce a un allargamento del biogas su piccola taglia in tutito i paesi dell'UE, ma anche di importanti conoscenze e trasferimento tecnologico tra i paesi membri dell'Unione Europea, e ad una maggiore consapevolezza delle potenzialità degli impianti a biogas su micro scala tra i decisori politici a tutti i livelli, e di conseguenza incoraggiare l'ambiente politico a fornire incentivi sufficienti per garantire un ampliamento degli impianti di biogas su micro scala. Il progetto è sostenuto dalla Commissione UE attraverso il programma Intelligent Energy Europe. Questo rapporto presenta una panoramica di mercato e il potenziale per gli impianti di biogas su micro scala in 13 paesi europei. | 7 Manure, 3. I partner di BioEnergy Farm II Il progetto BioEnergy Farm II è condotto da partner provenienti da 6 paesi dell'Unione europea. Il progetto è gestito e coordinato da Cornelissen Consulting Services BV. NL: CornelissenConsulting Services B.V. DCA Multimedia B.V. I: Università Degli Studi di Torino Coldretti Piemonte PL: Narodowa Agencja Poszanowania Energii SA Fundacja Nauka I Edukacja dla Agrobiznesu D: IBBK Fachgruppe Biogas GmbH (IBBK) Kuratorium für Technik und Bauwesen in der Landwirtschaft e.V. (KTBL) B: Innovatiesteunpunt DK AgroTech A/S Økologisk Landsforening F Chambre Régionale d`Agriculture de Bretagne Trame 8 | the sustainable fuel from the farm 4. La digestione anaerobica La digestione anaerobica è un processo in cui popolazioni di batteri convertono la materia organica (principalmente) in metano e anidride carbonica. I batteri che producono metano si trovano in una vasta gamma di contesti in natura. Per esempio, essi sono una parte essenziale della digestione ruminanti. Quindi si trovano già nei reflui zootecnici di un impianto di biogas, e date le perfette condizioni si moltiplicano e iniziano a produrre biogas. In altre parti del mondo digestione anaerobica è stata utilizzata per secoli. Nella nostra parte del mondo è utilizzato anche per il trattamento delle acque reflue. In Europa i principali sviluppi hanno avuto luogo nel corso degli ultimi 25 anni, principalmente in impianti di maggiori dimensioni con una rilevante quantità di colture energetiche o di rifiuti organici. Nella maggior parte dei paesi europei, gli impianti di biogas su micro scala rappresentano un nuovo sviluppo verso impianti più piccoli che utilizzano solamente rifiuti proveniente dall’azienda agricola di famiglia. Tuttavia, nel sud della Germania la produzione di energia da rifiuti in azienda per l'autoconsumo è stato un modello tipico durante gli anni ’90. 5. Metodologia Tutti i dati utilizzati per la presentazione di mercato mostrata in seguito forniscono una visione d'insieme e i dati sono stati fornito dai partner di cui sopra. AGROTECH A / S ha elaborato i modelli di dati necessari che sono stati inviati ai partner del progetto, in primo luogo, che li hanno inoltrati ai giocatori chiave in ogni paese, al fine di fornire informazioni sugli impianti di biogas su micro scala, sulle tecnologie per la produzione di biogas, sull’utilizzo / conversione e sulle tecnologie di trattamento del digestato, il tutto applicabile su impianti biogas micro scala. Inoltre, i giocatori chiave sono stati invitati a valutare il potenziale di mercato per impianti di biogas micro scala in ogni paese, in base al numero delle aziende agricole all'interno della gamma di dimensioni coperto dalla definizione nazionale di impianti di biogas micro scala. Per la valutazione richiesta i dati spesso non sono disponibili a causa di questioni di privacy, quindi, le risposte sono spesso qualitative o stimate. | 9 Manure, 6. Abbreviazioni: CSTR Reattore miscelato in continuo CHP Impianti di cogenerazione VPSA Adsorbimento a pressione oscillante con vapore LU Unità di bestiame (500 kg peso vivo) DM Sostanza secca RESA Renewable Energy Source Act (The German EEG –ErneuerbareEnergienGesetzt) AAMF Association of the Farmers Méthaniseurs ATEE Technical Energy Environment Association ICPE Regulation for Installation Classified for the Environmental Protection MSD Digestore micro scala DIY Fai da te 7. Panoramica di mercato degli impianti di biogas su micro scala in Europa Principalmente a causa dei diversi sistemi di sovvenzione nel corso degli ultimi 10-­‐15 anni si denotano differenze significative nella produzione di biogas tra i diversi Paesi europei. Nei paesi in cui erano disponibili le condizioni quadro favorevoli sul lungo periodo, è emerso un certo numero di aziende che ha sviluppato, costruito e gestito impianti di biogas. Questo sviluppo è visto soprattutto in Germania. In altri paesi in cui esistevano sistemi di sovvenzioni meno favorevoli o nulli, sono stati costruiti pochi impianti, e anche poche aziende hanno investito nello sviluppo di progetti. Di conseguenza i contributi provenienti da diversi paesi per tale panoramica di mercato mostrano sostanziali differenze nella quantità di impianti installati e anche il numero di aziende nel mercato delle costruzioni impianti di biogas. Da paesi con ridotto mercato, il contributo dei dati e l'esperienza sono ovviamente limitati. Di conseguenza i principali attori contattati hanno affronto notevoli difficoltà nel trovare e trasmettere i dati sui limiti fitosanitari nel paese in questione e sulle informazioni economiche e tecnologiche della produzione di biogas e sull’utilizzo delle tecnologie di trattamento del digestato. La stragrande maggioranza della panoramica mercato è rappresentato da un numero limitato di Paesi, da cui è stata ottenuta una notevole quantità di informazioni. A causa di queste differenze nella relazione emerge un certo squilibrio nella quantità di informazioni dei diversi Paesi. Tuttavia, in un certo numero di Paesi sono stati sviluppati progetti di biogas su micro scala molto interessanti, che sono incluse nelle descrizioni degli impianti di questo rapporto. Di conseguenza, il progetto BioEnergy Farm può contribuire in modo significativo alla conoscenza ed al trasferimento tecnologico tra i paesi, come dimostra il potenziale di mercato, secondo il contributo di giocatori chiave. 10 | the sustainable fuel from the farm Siccome si verificano differenze sostanziali tra le politiche sia energetiche sia agricole tra i paesi dell'Unione europea, si è scoperto impossibile stabilire una definizione unica di quella che è una scala micro impianto di biogas. Alcuni paesi hanno già sistemi di sostegno speciali per impianti di biogas di piccola o micro scala, definite dai limiti superiori di potenza elettrica, e altri hanno schemi definiti da limiti di bestiame, altri non hanno né definizioni specifiche né regimi di sostegno speciali per gli impianti di produzione di biogas su micro scala. Una piccola azienda agricola in Danimarca potrebbe sembrare enorme in Polonia e così via. Di conseguenza, i partner di ciascun paese partecipante ed altri sei paesi hanno previsto definizioni nazionali di ciò che si intende come impianto di biogas su micro scala. Queste definizioni fanno da sfondo per la panoramica del mercato e per la stima del potenziale di mercato per ogni paese. Definizioni nazionali di ciò che viene inteso come produzione di biogas scala micro impianto sono riportati nella tabella 1. Tabella 1. Definizione nazionale di impianto di biogas su micro scala Paese Fonte Olanda Auke-­‐Jan Veenstra, LTO Noord [email protected] Regno Unito David Turley, NNFCC [email protected] Dominik Dörrie, IBBK d.doerrie@bogas-­‐zentrum.de Mark Paterson, KTBL [email protected] Franz Kirchmeyr, EBA–ARGE Kompost&Biogas kirchmeyr@kompost-­‐biogas.info Charles Maguin, TRAME [email protected] Stéphanie Bonhomme, TRAME [email protected] Hervé Gorius, CRAB [email protected] Dr. Kornel Kovacs, University of Szeged [email protected] Marek Amrozy, NAPE [email protected] Jan Gadus, Slovak University of Agriculture ina Nitra, [email protected] Laurens Vandelannoote [email protected] Jan Matejka, Czech Biogas Association [email protected] Remigio Berruto, DEIAFA [email protected] BegoñaRuiz, Departamento de Medio Ambiente, Bioenergia e Higiene Industrial [email protected] Michael Tersbøl, Økologisk Landsforening [email protected] Germania Austria Francia Ungheria Polonia Slovacchia Belgio Repubblica Ceca Italia Spagna Danimarca Definizione relativa ai kWe installati Definizione legata ad altri criteri <50 kWe 80-­‐250 bovini, 250-­‐1000 scrofe, 50-­‐50,000 suini da ingrasso, 5000-­‐75,000 agnelli, 25,000-­‐150,000 avicoli <75 kWe <100 kWe < 100 kwe 100-­‐130 vacche da latte 200-­‐450 scrofe Circa. 4000 ton di reflui bovini <80 bovini <40 kWe Informazioni insufficienti 10 – 200 kWe Max 5000 ton di reflui, colture o scarti annuali <100 kWe <300 kWe <100 kWe Min 70 % manure Max 30 % other Approx 200 bovini + altri tipi di biomassa, 6000 suini | 11 Manure, E 'generalmente previsto che gli impianti di biogas micro scala siano situati nell’azienda agricola utilizzando solo biomasse (rifiuti) propri e in cui gli effluenti di allevamento rappresentano una fonte principale. Tuttavia, in Danimarca esiste un interesse particolare per i piccoli impianti di biogas da parte di piccoli produttori di colture biologiche. 7.1 Fonti delle informazioni Come già detto, la principale fonte di informazioni è rappresentata da attori chiave di ogni paese che hanno avuto la gentilezza di produrre modelli di dati compilati contenenti i dati necessari. Nella tabella 2 sono riportati i principali attori. Table 2. List of key players contacted in each country for information on market overview. Country NL UK D AUT F H PL SK B CZ I ESP DK 12 | Key Players contacted •
Dennis Kroes, CCS [email protected]; •
Auke-­‐Jan Veenstra, LTO Noord [email protected] •
Ollile More, ADBA, [email protected], •
David Turley, NNFCC, [email protected] •
Dr. Walter Stinner, Germany BiomassResearchCentre [email protected], •
Achim Kaiser, International Biogas and Bioenergy Center of Competence info@biogas-­‐zentrum.de, •
Dr. WaldemarGruber, Chamber of Agriculture North Rhine-­‐[email protected] •
Dr. Bernhard Stürmer, Alexander Luidolt, Arge Kompost & Biogas stuermer@kompost-­‐biogas.info, luidolt@kompost-­‐biogas.info •
Armin Schöllauf, Agrinz Technologies GmbH, [email protected] •
Frank Schweitzer / Herr Führer, Hörmann Install GmbH, sf@hoermann-­‐info.com •
Stephan Hinterberger, Müller Abfallprojekte GmbH, Stephan.Hinterberger@Mueller-­‐Umwelttechnik.at •
Hermann Wenger-­‐Oehn, Industrieconsult Wenger-­‐Oehn OEG hermann.wenger@industrie-­‐consult.at •
Franz Bernecker, Landwirt, [email protected] •
Several members of AAMF (Association of the Farmers Méthaniseurs of France) : [email protected] •
ATEE Biogaz Club, •
Severalsuppliers : o TRON Jean Sébastien, HOST France,[email protected] o DAMOISEAU Louis, REBAUD Olivier, BIO4GAZ, [email protected]; [email protected] o Xavier Gavreau, VALOGREEN, [email protected] o Pierre LABEYRIE, ARIA, aria@aria-­‐enr.fr o M. PIERRE, ERIGENE, [email protected] o ROBIN Isabelle, EVALOR, [email protected] o Emmanuel de BOUTRAY, S2Watt, e.deboutray@s2-­‐watt.com o Rémy Engel et JeoffreyMoncorger, Nénufar (www.nenufar-­‐biogaz.fr), info@nenufar-­‐
biogaz.fr •
DrKornel L. KOVACS, University of Szeged – Institute of Biophysics-­‐ Biological Research Center, [email protected] •
Adam Pietrzak, Biopolinex, [email protected]; Rafal Odrobinsky, [email protected] •
Jan Gadus, Slovak University of Agriculture ina Nitra, [email protected] •
Veerle Konings, Hooibeekhoeve, [email protected]; •
Guy Vandepoel, Boerenbond, [email protected] 1. Jan Matejka, Czech Biogas Association [email protected] 2. Azienda Agricola Ramero Valerio, Azienda Agricola Martini Fratelli 3. BegoñaRuiz, Departamento de Medio Ambiente, Bioenergia e Higiene Industrial [email protected] 4. Kasper Stefanek, [email protected], Michael Tersbøl, Økologisk Landsforening, [email protected] the sustainable fuel from the farm 7.2 Descrizione delle tipologie di impianti In questo report ogni tipo di impianto di biogas su micro scala è descritto in modo più dettagliato dai dati che i principali attori hanno trasmesso ai partner di progetto. In questo modo un potenziale investitore in un impianto di biogas su micro scala può trovare una descrizione completa di ogni progetto di impianto che meglio si adatta la sua azienda. Ciò significa anche che alcune parti delle descrizioni possono essere ripetute quasi con le stesse parole per due o più progetti. In alcuni casi, le informazioni provenienti da un paese su una determinata questione sono irrilevanti o mancanti, e quindi escluse dalle tabelle. La raccolta dei dati ha rivelato una grande varietà di impianti di biogas su micro scala. Questo dato è molto promettente, nel senso che gli agricoltori saranno aiutati dal progetto BioEnergy Farm II con una vasta scelta di modelli d’impianto, permettendo loro di trovare esattamente il progetto che si adatta alle particolari condizioni agricole e alle sue esigenze. Nella tabella 3 le principali caratteristiche delle tipologie di impianti trovate in 13 paesi europei. Tabella 3.Caratteristiche principali degli impianti micro scala Paese NL Numero di tipi 2 UK D AUT F 3 H PL SK 1 1 B CZ I ESP DK 1 2 2 Principali caratteristiche della tecnologia 1.
Digestori di reflui in sacchi (plastica, cemento o acciaio), miscelazione interna 2. Impianti di digestione verticale Impianti a miscelazione completa 1. Tipo 1: Reattori a miscelazione completa (CSTR), diversi design, spesso digestori circolari in cemento 2. Tipo 2: Impianti di biogas compatti, spesso digestori orizzontali in cemento 3. Tipo 3: Impianti di digestione verticale 4. Tipo 4: Fermentazione allo stato solido CSTR, versione semplificata delle tipologie convenzionali di impianto 1. Tecnologia batch sui reflui secchi (digestione mesofila) 2. Reattore a miscelazione continua, CSTR (sistema a due camere di digestione in un’unità compatta di digestione o digestore di acciaio o digestore a torre) con substrato liquido (digestione mesofila) 3. Copertura flottante direttamente sopra la vasca di stoccaggio dei reflui (digestione psicrofila) Nessun impianto micro scala in funzione CSTR, rotondo, digestione a doppio stadio, in acciaio o PVC Digestore singolo stadio orizzontale e in metallo da 100 m3, riempimento continuo Digestori in plastica a sacco, miscelazione interna Nessun impianto micro scala ancora installato 1. All in one, digestori in cemento a una camera 2. Digestione in due fasi, prima plug-­‐flow, poi CSTR Diversi tipi CSTR tradizionale, cemento o acciaio Numero di impianti installati 10 in Belgio 23 Circa 660 in totale 60-­‐70 Circa. 9 Circa 16 Circa 2 1 1 71 69 in totale 6 Circa 10 7.3 Ulteriori commenti sulla descrizione degli impianti e esperienze Olanda | 13 Manure, Come vicino di casa della Germania e del Belgio, in Olanda si utilizzano i progetti di impianti provenienti da entrambi i paesi. I digestori tedeschi sono oggi utilizzati per taglie più grandi, più industriali. Per micro scala i progetti belgi sono più redditizi. Un prodotto olandese è il digestore torre, ma anche i fornitori tedeschi hanno questo tipo di digestori. I digestori a torre sono prefabbricati, e appositamente sviluppati per le aziende agricole. La fornitura minima di letame è di circa 5.000 tonnellate / anno. Lo stoccaggio del gas è al di sopra del post-­‐digestore. Il concetto belga è una cornice rotonda con un sacchetto che contiene il refluo. Il letame viene pompato più fresco possibile nel digestore. Il digestore è dotato di utensili di miscelazione. La copertura del digestore è a doppia membrana, utilizzata per lo stoccaggio del gas. Dopo 25-­‐35 giorni di tempo di ritenzione, il digestato viene pompato ad una convenzionale sacca per reflui o verso altro impianto di stoccaggio. Normalmente non ci sono strutture di accoglienza, nessun pre-­‐trattamento è incluso, i tubi di riscaldamento vengono inseriti nella parete del digestore e gli impianti igienico-­‐sanitari sono inclusi. I digestori sono rotondi e in plastica, cemento o acciaio. Il biogas può essere utilizzato per la cogenerazione, essere purificati a gas naturale o direttamente utilizzati per il riscaldamento. Ci sono anche iniziative per l'utilizzo del biometano come carburante per il trasporto. Germania Il mercato tedesco mostra una notevole ampiezza di diverse soluzioni tecniche dal 2012, quando un nuovo emendamento del Renewable Energy Source Act (RESA) è stato introdotto un permesso speciale per i piccoli impianti di biogas fino a 75 kW di potenza elettrica installata. Queste vanno da impianti su misura che incorporano il maggior numero di strutture aziendali già esistenti, (ad esempio stoccaggio del letame e pompe, costruzioni per l'installazione della cogenerazione o l'integrazione del complesso impianto di digestione anaerobica in nuove strutture) a vari impianti speciali con parti essenziali prefabbricate. In una certa misura gli impianti esistenti sono stati ridisegnati appositamente per ottimizzare la MSD dal punto di vista dei costi. Al momento della richiesta, i prezzi dei digestori su micro-­‐scala o di qualsiasi apparecchiatura sono fondamentale per verificare se l'offerta è adatta per l'azienda agricola in termini di interfacce tecniche, nonché per quanto riguarda le procedure aziendali. Si consiglia di verificare le offerte raccolte insieme ad un consulente neutrale (ad esempio da Camere di Agricoltura) riguardo prestazioni e costi, nonché i servizi e garanzie offerti dal costruttore. Se possibile, dovrebbero essere ispezionati impianti di riferimento. Durante la valutazione tecnica delle offerte, questioni come il tempo di ritenzione, il tasso di carico organico e la flessibilità del substrato devono essere considerati. La quota prescritta di almeno l'80% degli effluenti di allevamento è costituita nei piccoli impianti normalmente da liquame, perché unità di bestiame adulto di grandi dimensioni per lo più producono reflui liquidi. Questo ha il grande vantaggio che, la percentuale di letame facilita l’utilizzo di substrati idraulicamente impegnativi come reflui ricchi di paglia o insilati di erba in cofermetazione. [4] Tipo 1: Digestori a miscelazione continua (CSTR), spesso un digestore in cemento, rotondo con copertura a membrana. Gli impianti di biogas con reattore miscelato sono particolarmente diffusi nella classe di 75 kW. Sono offerti da molti produttori e sono per lo più versioni di impianti standard e semplificati. Per quanto possibile, vengono utilizzati elementi esistenti. I digestori miscelati sono di solito vasche circolari in cemento con agitatore installato in modo permanente e, di solito, funzionamento continuo. Sono anche disponibili varianti di diversi tipi di digestori, come Ring-­‐
14 | the sustainable fuel from the farm in-­‐Ring-­‐Systems (tipo di impianto con due anelli di cemento, in cui il digestore si trova nell'anello interno e lo stoccaggio digestato nell'anello esterno) o sistemi a doppia camera (ad esempio VergärungssystemPfefferkorn / VSP). Nell’impianto Sauter il contenuto del digestore è irrigato invece della solita miscelazione. E 'particolarmente robusto contro solidi, come il letame ricco di paglia. Tutti i metodi hanno unità di caricamento del substrato, digestore, con stoccaggio del gas prevalentemente esterno, pompe, controllo e automazione, tecnologia CHP (principalmente come una soluzione in container) e lo stoccaggio del digestato. La temperatura di processo è normalmente mesofila, con un tempo di ritenzione idraulica da circa 35-­‐40 giorni a seconda della miscela del substrato. I volumi digestore sono tra i 600-­‐1.100 m³. Se non alimentati esclusivamente con letame, per la produzione di biogas la RESA prescrive un tempo di ritenzione idraulica di 150 giorni in un sistema a tenuta di gas. Inoltre, il digestato deve essere conservato per almeno 9 mesi in serbatoi di stoccaggio adeguati per il digestato stesso. L’impianto di digestione anerobica è di solito separato dalle stalle. Il refluo liquido viene pompato o scorre per gravità nella fossa di ricezione. Il refluo è stoccato in silos. Il refluo liquido viene pompato dalla fossa di ricezione. Letame o biomassa solida sono alimentati nella fossa di ricezione (per una miscela pompabile) o sono alimentati direttamente nel digestore. Parti solide di residui vegetali dovrebbero essere non troppo grandi, senza pietre e con poca sabbia. Le tecnologie di disintegrazione possono essere utilizzate, se necessarie (ad esempio quando si utilizzano substrati ricchi di paglia). Il riscaldamento del digestore è fatto di solito mettendo tubi di riscaldamento collocati nel digestore (pavimento e pareti), ma si applicano anche altri sistemi di scambiatori di calore likeexternal (ad esempio di Sauter biogas) o il Termo-­‐Gas-­‐Lift che funziona come un dispositivo riscaldante ad immersione. Di solito non è necessaria la pastorizzazione. La desolforazione del biogas viene effettuata tramite il processo biologico interno (iniezione di aria-­‐
ossigeno nel digestore) e filtro a carboni attivi. Se il carico contiene più dell’80% di un effluente, potrebbe essere richiesta la desolforizzazione interna con aggiunta di un agente precipitante come cloruro ferrico. L’essiccazione del gas prima dell’utilizzazione avviene spesso in un tubo di gas-­‐massa prevista con una trappola di condensazione. [4,5, siti web delle aziende, 2014] Tipo 2: Impianti di biogas compatti. Il tipo di impianti compatti o digestori orizzontali con agitatore a pale orizzontali, sono offerti come digestori autoportanti in acciaio e spesso integrati in container. I digestori sono spesso combinati con post digestori rotondo in cemento con agitatori fissi. Nei container sono ospitate le strumentazioni complete, un digestore più piccolo, un ulteriore digestore per l'idrolisi, gruppo di cogenerazione e il resto della tecnologia dell'impianto. Lo stoccaggio di gas è facoltativo in una copertura del digestato a tenuta di gas o in una struttura esterna per lo stoccaggio. I digestori sono normalmente composti in acciaio o in acciaio inox, come plug-­‐flow-­‐o sistemi a due camere. Tutti i sistemi hanno unità di caricamento dei substrati, digestore, stoccaggio di gas prevalentemente esterno, pompe, comandi e regolazioni, la tecnologia di cogenerazione (per lo più come una soluzione in container) e stoccaggio del digestato. La temperatura operativa è con processo mesofilo o termofilo, con un tempo di ritenzione idraulica di circa 15-­‐30 giorni (a seconda della miscela dei substrati). I volumi del digestore sono tra i 100-­‐200 m³. | 15 Manure, Se non alimentati esclusivamente con letame, per la produzione di biogas la RESA prescrive un tempo di ritenzione idraulica di 150 giorni in un sistema a tenuta di gas. Inoltre, il digestato deve essere conservato per almeno 9 mesi in serbatoi di stoccaggio adeguati per il digestato stesso. L’impianto di digestione anerobica è di solito separato dalle stalle. Il refluo liquido viene pompato o scorre per gravità nella fossa di ricezione. Il refluo è stoccato in silos. Questi impianti sono destinati soprattutto per liquami e basse percentuali di colture energetiche. Alcuni tipi sono adatti per biomasse impilabili. Il refluo liquido viene pompato dalla fossa di ricezione. Letame o biomassa solida sono alimentati nella fossa di ricezione (per una miscela pompabile) o sono alimentati direttamente nel digestore. Il pretrattamento di substrati è facoltativo. I tubi del riscaldamento o tasche riscaldamento sono collocati nel digestore. Il riscaldamento del substrato può essere effettuato da uno scambiatore di calore in controcorrente. La sanitizzazione è prevista solo se necessario. La desolforazione del biogas viene effettuata tramite il processo biologico interno (iniezione di aria-­‐
ossigeno nel digestore) e filtro a carboni attivi. Se il carico contiene più dell’80% di un effluente, potrebbe essere richiesta la desolforizzazione interna con aggiunta di un agente precipitante come cloruro ferrico. L’essiccazione del gas prima dell’utilizzazione avviene spesso in un tubo di gas-­‐massa prevista con una trappola di condensazione. [4,5, siti web delle aziende, 2014] Tipo 3: Impianti di digestione verticali o sistemi a torre. Sono offerti diversi servizi, di cui elementi fondamentali sono digestori a torre (espandibili modulari), ognuna con un disegno diverso, combinato con un post-­‐digestore e un serbatoio di stoccaggio del digestato. Questi sistemi sono per lo più progettati con digestore (su-­‐giù-­‐reflow sistemi a flusso incrociato o) o in funzione (ulteriore fase di idrolisi) 2-­‐step. Tutte le varietà sono offerte come un metodo ad alto carico. La miscelazione del substrato avviene per pompaggio idraulico. Elementi di processo quali l'idrolisi integrata, l'allargamento della superficie, tempo di ritenzione selettiva e ricircolo della biomassa dovrebbero consentire una maggiore densità in questi sistemi. A seconda del substrato che verrà utilizzato (ad esempio residui di foraggio, lettiera o erba) e le condizioni di allevamento locali, (es. stoccaggio letame necessario) l'idoneità deve essere valutata accuratamente. Tutti i tipi di impianto hanno unità di caricamento del substrato, digestore, ulteriore stoccaggio di gas esterno, pompe, controllo e regolazione della tecnologia, la tecnologia di cogenerazione (per lo più come una soluzione in container) e lo stoccaggio del digestato. La temperatura operativa è principalmente un processo termofilo con un tempo di ritenzione idraulica da circa 8-­‐20 giorni (a seconda della miscela del substrato). I volumi digestore iniziano a 100 m³. Un adeguato serbatoio del digestato è obbligatorioper raggiungere il tempo di ritenzione necessario per la decomposizione della biomassa. Se non alimentati esclusivamente con letame, per la produzione di biogas la RESA prescrive un tempo di ritenzione idraulica di 150 giorni in un sistema a tenuta di gas. Inoltre, il digestato deve essere conservato per almeno 9 mesi in serbatoi di stoccaggio adeguati per il digestato stesso. L’impianto di digestione anerobica è di solito separato dalle stalle. Il refluo liquido viene pompato o scorre per gravità nella fossa di ricezione. Il refluo è stoccato in silos. Normalmente non è installato il sistema di pretrattamento, ma potrebbero essere necessarie tecnologie di disintegrazione (es. substrati ricchi di paglia). I tubi per il riscaldamento sono posizionati nel digestore. In alternativa può essere applicato uno scambiatore di calore in controcorrente. Normalmente non è necessaria la pastorizzazione. 16 | the sustainable fuel from the farm I digestori sono normalmente fatti in acciaio inox coperte con membrane, vasche di cemento come post-­‐
digestore o stoccaggio del digestato. Esiste anche una variazione del digestore con tubi in plastica o digestore di acciaio rivestito internamente. La desolforazione del biogas viene effettuata tramite il processo biologico interno (iniezione di aria-­‐
ossigeno nel digestore) e filtro a carboni attivi. Se il carico contiene più dell’80% di un effluente, potrebbe essere richiesta la desolforizzazione interna con aggiunta di un agente precipitante come cloruro ferrico. L’essiccazione del gas prima dell’utilizzazione avviene spesso in un tubo di gas-­‐massa prevista con una trappola di condensazione. [4,5, siti web delle aziende, 2014] Tipo 4: Questi tipi di impianto sono principalmente progettati per substrati impilabili e consentono un buon controllo di proporzioni maggiori di letame solido nella miscela dei substrati. I digestori sono principalmente “a garage” che vengono fatti funzionare in modalità batch o discontinua, spesso in combinazione con un serbatoio per la percolazione dei fluidi. Questi fluidi vengono pompati fuori dal fondo del digestore e poi utilizzata per l'irrigazione della biomassa solida nel digestivo. Il digestore non ha installato alcun agitatore e verrà chiuso a tenuta di gas dopo il riempimento fino al completo processo di degradazione del substrato. Si tratta di una tecnologia robusta che è modulare ed espandibile. Per il riempimento e lo svuotamento del garage è necessaria una pala gommata o trattore con caricatore frontale. La tecnologia completa è spesso ospitati in moduli container. Tutte le tipologie di impianto hanno un digestore, stoccaggio di gas prevalentemente esterno (tranne tecnologie che raccolgono il gas nel tetto galleggiante sulla cima del digestore), pompe, tecnologia di controllo e automazione e tecnologie per la cogenerazione (principalmente come soluzione in container). Un serbatoio per il fluido di percolazione è facoltativo, ma di solito installato in un modo o nell'altro. La temperatura di processo è normalmente mesofila e il tempo di ritenzione idraulica più di 30 giorni (a seconda della miscela substrato). I volumi digestore sono circa 80 m³ o più. Alcuni impianti di fermentazione allo stato solido utilizzano un processo di compostaggio per la stabilizzazione del digestato. L’impianto di digestione anerobica è di solito separato dalle stalle. Il refluo solido è stoccato prima di essere caricato nella camera di digestione. I substrati principali sono letame e biomasse impilabile con un contenuto di DM oltre il 30%. È importante che la biomassa caricata rimanga in uno stato abbastanza solido durante l'intero processo di digestione. Letame solido o biomassa impilabile (ad esempio, le colture energetiche) sono posti con caricatore frontale direttamente nel digestore. I substrati freschi devono essere miscelati con materiale vecchio prima del riempimento (inoculazione) o deve essere miscelato con del materiale strutturale. Tubi di riscaldamento nella parete del digestore e del pavimento e / o tubi di riscaldamento nella vasca di percolazione. Sanitizzazione solo se necessario. I digestori sono normalmente in cemento o contenitori di acciaio, completamente isolato con tetto solido o copertura a membrana sulla parte superiore in materiale composito ad alte prestazioni. La desolforazione del biogas viene effettuata tramite il processo biologico interno (iniezione di aria-­‐
ossigeno nel digestore) e filtro a carboni attivi. L’essiccazione del gas prima dell’utilizzazione avviene spesso in un tubo di gas-­‐massa prevista con una trappola di condensazione. [4,5, siti web delle aziende, 2014] Austria. | 17 Manure, L’Austria, in contrasto con la Germania, non ha una categoria speciale per i piccoli impianti di biogas che si concentrano sulla digestione di liquami e letame. Tuttavia la tariffa omnicomprensiva varia per quanto riguarda la dimensione dell’impianto, ad esempio, tutti gli impianti di cogenerazione con una potenza elettrica fino a 100 kW avrebbero ricevuto la stessa tariffa. A causa della struttura agricola tipica delle aziende austriache, un comune impianto di biogas si colloca nel range tra 10-­‐30, forse 40 kWel. La maggior parte delle aziende agricole hanno liquami e letame allo stesso modo, che sono alimentate principalmente in un sistema di digestione a umido semi-­‐continuo. I digestori micro scala sono principalmente progettati singolarmente, in base calore ed elettricità disponibili, anche se la tecnologia semplificata è di solito favorita. In totale sono stati installati in Austria 341 impianti di biogas alla fine del 2009, con 150 impianti fino a 100kWel. Circa 60-­‐70 di quelli potrebbero rientrare nella categoria di un digestore micro-­‐scala, fino a 30 kWel, e per lo più sono una versione semplificata di impianti standard. Ad elementi esistenti sono applicate solitamente vasche circolari in cemento con agitatori fissi che operano in continuo. Il liquame è solitamente pompato direttamente nel digestore; se letame solido è parte del materiale caricato o è mescolato in una fossa di ricevimento o entra nel digestore direttamente con un alimentatore per materiale solido. Il resto dell'impianto di biogas consiste solitamente di digestore, stoccaggio di gas prevalentemente esterna, pompe, tecnologia di controllo e automazione, tecnologie di cogenerazione e un serbatoio di stoccaggio del digestato . La temperatura di processo è normalmente mesofila, con un tempo di ritenzione idraulica da circa 35-­‐40 giorni (a seconda della miscela substrato). Il tempo prescritto per la conservazione del digestato è di 180 giorni, che deve includere il periodo compreso tra la metà di novembre e la metà di febbraio. Gli impianti sono normalmente separati dalle stalle. Il refluo liquido viene pompato o corre per gravità nella fossa di ricezione. I substrati più usati sono liquami, letame e biomasse impilabili (ad esempio, le colture energetiche). Max. 10-­‐12% DM nel digestore, in modo che possa essere mescolato nel digestore o pompato. Di solito non c’è alcun pretrattamento per liquame e letame, se non la miscelazione nella fossa di ricezione. La desolforazione del biogas viene effettuata tramite il processo biologico interno (iniezione di aria-­‐
ossigeno nel digestore) e filtro a carboni attivi. Se il carico contiene più dell’80% di un effluente, potrebbe essere richiesta la desolforizzazione interna con aggiunta di un agente precipitante come cloruro ferrico. L’essiccazione del gas prima dell’utilizzazione avviene spesso in un tubo di gas-­‐massa prevista con una trappola di condensazione. [4,5, siti web delle aziende, 2014] Francia In Francia, lo sviluppo di piccoli impianti agricoli a biogas è nelle fasi iniziali. Esistono alcuni prototipi, ma in totale non sono stati creati e messi in funzione molti impianti di questa taglia. Con un’esperienza così limitata, è difficile avere un'idea delle prestazioni tecniche ed economiche di questa tecnologia. Così, l'ADEME (French Environment and Energy Management Agency) ha lanciato nel 2012 una chiamata interregionale per progetti intesi a verificare le prestazioni di questi impianti innovativi. In base a varie tecnologie sono stati selezionati sette casi. Il follow-­‐up delle prestazioni è in corso e consentirà di stimare la rilevanza tecnica, ambientale, energetica ed economica di queste soluzioni. 18 | the sustainable fuel from the farm Tipo 1 :Digestore batch basato su reflui (digestione mesofila) Due o tre fornitori sviluppano e installano impianti di biogas di piccola scala con la tecnologia batch da reflui zootecnici. Sono previsti almeno 4 digestori in cemento armato con immagazzinamento del gas sotto membrana elastica, 1 deposito di stoccaggio del percolato, sistema di pompaggio, 1 percolato e un sistema di riscaldamento e un impianto di cogenerazione. Sono spesso utilizzati impianti di stoccaggio già esistenti in azienda. Il digestore a forma di barca ha il pavimento caldo per il riscaldamento. Non è inclusa la struttura per la sanitizzazione. La desolforazione del biogas è curata mediante iniezione di ossigeno nel digestore. L'essiccazione del gas prima dell’utilizzo avviene in un tubo del gas interrato in cui condensa. Infine, alcuni tipi di digestore appaiono, simili a quelli descritti nel quarto punto degli impianti tedeschi. Tipo 2 : Reattori a miscelazione continua (CSTR) (digestori a due camere in una unità di digestione compatta o digestore in acciaio galvanizzato o digestori a torre) per substrati liquidi (digestione mesofila). Questo tipo di tecnologia è simile a quella descritta negli impianti tedeschi ai punti 1 e 3. Tipo 3 : Copertura flottante direttamente sopra la vasca di stoccaggio del refluo (digestione psicrofila) Un fornitore, Nenufar sviluppa e installa impianti di produzione di biogas su piccola scala direttamente nelle aziende zootecniche. Un coperchio brevettato galleggia sul letame direttamente all'interno della vasca di stoccaggio del letame. Il biogas viene utilizzato in caldaie o generatori di calore per le esigenze di processo. Nenufar ha conoscenze specifiche nella digestione psicrofila. L'integrazione dell'impianto in azienda è facile. Non sono necessari grandi cambiamenti nelle connessioni tra le stalle e la vasca di accumulo o lagune. Il refluo liquido è il substrato principale per l'installazione (siero o altri liquidi organici di lavorazione potrebbero essere aggiunti alla vasca di stoccaggio). La quantità di refluo dovrebbe essere preferibilmente pari a un minimo di 500 m3/anno con un contenuto di sostanza secca dal 4% al 10%. Non sono incluse le strutture le strutture di ricevimento, di pre-­‐trattamento, l’impianto di riscaldamento e il sistema di sanitizzazione. Nel serbatoio di pre-­‐stoccaggio non avviene quasi o completamente l’idrolisi. H2S viene rimosso iniettando O2 e con carboni attivi. Hungary Lo sviluppo del biogas si è fermato dopo che 4 anni fa il nuovo governo ha sospeso il sistema di supporto (e il prossimo governo farà lo stesso per i prossimi 4 anni). Esistono solo 40 impianti di digestione anaerobica in Ungheria, che sono principalmente impianti di una potenza tra i 500 kWe e 4 MWe, e in media circa 1 MWe (nel 2011, la produzione di biogas ha reso un totale di 36,95 MW). Si tratta soprattutto di sistemi agricoli (35 di loro ha lavorato in regime tedesco) di proprietà delle società, e non agricoltori. Poland Il tipo di impianto si basa generalmente su vasche di cemento rotonde trasversali. All'interno del serbatoio il refluo zootecnico è miscelato con altre fonti di biomassa. Poi è pompato a digestori trasversali, che sono composti di acciaio o PCV. Il biogas si accumula nelle parti più alte del digestori. La temperatura di processo | 19 Manure, è nell'intervallo della mesofila. Dopo la digestione della biomassa, il fermentato viene pompato in uno o più serbatoi di stoccaggio. Quindi, in realtà lo stoccaggio dell’effluente è più o meno integrato nell'impianto biogas, per assicurare un tempo di ritenzione molto lungo. Il biogas è convertito in cogenerazione, sia nel proprio impianto di cogenerazione o il biogas è venduto ad aziende di riscaldamento che alimentano il distretto locale con la cogenerazione. L’energia elettrica da biogas convertito nel modulo cogenerazione può essere venduto alla rete elettrica locale o può essere utilizzato per le esigenze aziendali. Un digestore per idrolisi è opzionale, a seconda del substrato. I tubi di riscaldamento sono collocati nell'installazione del digestore, per riscaldare la biomassa prima pompata nel digestore stesso. H2S viene rimosso biologicamente. Slovacchia Il progetto di impianto comprende un digestore monostadio metallico orizzontale, con una capacità di 100m3 a riempimento continuo. Il letame viene ricevuto in un serbatoio di omogeneizzazione e mescolato con un agitatore ad elica. Si riscalda con l'acqua calda, ma non sterilizzata. Purificazione da H2S con aggiunta di aria nel supporto del gas. Il biogas viene essiccato mediante condensazione. Belgio L'impianto Biolectric della prima generazione (2011-­‐2013) è costituito da un digestore sacchetto di plastica (sacchetto di nylon con isolamento e ricoperto di plastica per protezione dalla pioggia). Ha una capacità di 200m³ di letame, al suo interno avviene la digestione anaerobica dei liquami d’allevamento. Negli impianti di seconda generazione dal 2013 in avanti il sacchetto è stato sostituito da un silo. Altre parti sono la pompa nella vasca del refluo, tubazioni, tubi riscaldati (per evitare la condensa), un mixer elettrico, un filtro a carbone per rimuovere H2S e un container con il cogeneratore. Il refluo è pompato il più fresco possibile nel digestore. Pertanto, in allevamenti di nuova costruzione non c'è stoccaggio del letame sotto il pavimento della stalla. Finora questo tipo di impianto è installato solo in allevamenti bovini. Non è incluso alcun sistema di pretrattamento o di sanitizzazione. Italia Tipo 1. Rota Guido Srl: L’impianto in questione è di tipo all-­‐in-­‐one, la digestione avviene in mesofilia ed è equipaggiato con un cogeneratore da 150 kW. Il digestore monostadio è in cemento. L’impianto è alimentato con il 98% di reflui bovini dalle stalle e con una piccola quota di insilato. Reflui: 19 m3/giorno. Sono presenti una vasca di pretrattamento per il liquame, stoccaggio del letame e silos. Nella vasca di pretrattamento è installato un miscelatore. La temperatura varia da 39 a 42°C e i substrati sono riscaldati con acqua calda dal cogeneratore. Non è inclusa alcuna struttura per la sanitizzazione e il digestore coperto da una membrana è utilizzato come serbatoio del gas. L’impianto include anche un sistema di desolforizzazione con filtro a carboni attivi, deidratazione fisica e raffreddamento del digestato da 37°C a 7°C. Tipo 2. Eisenmann AG: Anche questo impianto è di tipo all-­‐in-­‐one. Il digestore primario è un plug-­‐flow con un agitatore orizzontale continuo, mentre il secondo digestore è a miscelazione continua con doppia membrana. La potenza del cogeneratore è di 250 kWe. L’impianto è alimentato con i reflui zootecnici di 120 bovini da carne. Liquame: 16 m3/giorno, letame 4 m3/giorno, insilato di mais 5t/giorno, altri insilati 4t/giorno. Sono presenti una vasca di pretrattamento per il liquame, vasche di stoccaggio per il letame e 20 | the sustainable fuel from the farm silos. È presente un mixer nella vasca di pretrattamento. I substrati sono riscaldati con acqua calda dal cogeneratore. Non è inclusa alcuna struttura per la sanitizzazione e il digestore coperto da una membrana è utilizzato come serbatoio del gas. L’impianto include anche un sistema di desolforizzazione con filtro a carboni attivi, deidratazione fisica e raffreddamento del digestato da 37°C a 7°C. Spagna Gli impianti hanno generalmente uno o due digestori cilindrici, in calcestruzzo con isolamento esterno, con una membrana di rivestimento e miscelatori elettrici sommersi. Lo stoccaggio di gas è generalmente integrato sulla parte superiore del digestore, sotto forma di una doppia membrana. Il processo è condotto a temperatura di mesofilia. i substrati principali sono effluenti di allevamento e liquami, rifiuti alimentari e agricoli sono utilizzati anche come co-­‐substrato in alcuni impianti. Il biogas è normalmente bruciato in caldaie per la produzione di energia termica e di auto-­‐consumo in azienda. L’impianto di cogenerazione è anche un'opzione. Il digestato è immagazzinato in serbatoi o vasche di deposito, solitamente non coperte, prima dell’utilizzo nei campi come fertilizzante. Alcuni impianti hanno una separazione solido-­‐liquido (pressa a vite) per ridurre la quantità di substrato liquido del digestore. I tubi del riscaldamento sono installati nel digestore. Normalmente le piante non hanno una struttura per la sanificazione, ma solo per la rimozione biologica di H2S. Danimarca Tipo 1. Il primo tipo di digestori è in cemento con copertura a membrana. Tutte le vasche sono in cemento. Miscelazione con miscelatori sommersi, tubi di riscaldamento a pareti coibentate. Normalmente non ci sono strutture di pre-­‐trattamento, ma può essere aggiunto un biomixer per aiutare l'omogeneizzazione delle frazioni di biomassa solida come lettiera. La tipologia è relativamente diffusa in aziende di suini e bovini, ma soprattutto in aziende di grandi dimensioni. Il sistema può essere ridotto su micro scala, ma la struttura incentivante non favorisce tale soluzione, per il momento. Tipo 2. L'altra tipologia è basata su digestori verticali con serbatoio in acciaio. Questi impianti si basano su liquami da suini o bovini. Operano con due tipi di soluzione: con o senza separazione, a seconda delle esigenze degli agricoltori. Gli impianti sono realizzati in serbatoi in acciaio senza miscelatori installati all'interno, siccome la miscelazione viene effettuata mediante pompaggio del letame dal fondo alla cima del digestore. Gli impianti senza separazione hanno un solo digestore. Impianti con separazione hanno due digestori: uno primario e uno secondario. La separazione avviene nel digestore secondario per sedimentazione. La frazione liquida è portata al serbatoio di stoccaggio e la frazione solida è ricondotta al digestore primario. Il biogas è utilizzato in cogenerazione o combusto in una caldaia | 21 Manure, 7.4 Quali tipi di biomassa sono utilizzati A differenza dei tradizionali impianti di biogas, quelli micro scala usano principalmente fonti di biomassa agricola. Le risorse aziendali non includono le colture energetiche in misura determinante, ma piuttosto letame in varie forme, residui colturali o colture intermedie. Le principali risorse di biomassa applicabili per le micro scala impianti di biogas in diversi paesi UE sono elencate nella tabella 4 Tabella 4. Tipi di substrati usati come biomassa per la produzione di biogas su micro scala Paese NL D AUT F PL SK B I ESP DK Principalmente reflui, ma anche residui colturali fino al 30 % di sostanza secca 1. Tipo 1. Reflui zootecnici e biomasse stoccabili come colture energetiche 2. Tipo 2. Liquami e bassa percentuali di colture energetiche 3. Tipo 3. Substrati liquidi o predigeriti 4. Tipo 4. Reflui solidi e biomassa stoccabile con sostanza secca >30% La maggior parte delle aziende ha reflui zootecnici, che sono immessi principalmente in sistemi di digestione a umido semi-­‐continui. 1. Letame secco e parte di paglia, erba e colture intermedie, oltre a scarti da processi alimentare (20 – 30% DM) 2. Liquami aziendali (6 -­‐ 14 DM%) 3. Liquami aziendali (possono essere aggiunti altri liquidi organici di processo) (4 -­‐ 10 DM%) Liquami e residui colturali Liquami, 80 % da suini, 20 % da bovini, 8 % DM Per ora liquame bovino, 1500-­‐12000 m3/anno Entrambi gli impianti usano reflui e insilati Liquami suini (3-­‐6% DM), letame bovino (7-­‐10% DM), scarti agricoli e industriali (5-­‐20% DM) Un tipo utilizza concime liquido, lettiera, resudues colture, piccole quantità di colture energetiche. Un tipo concepito per utilizzare solo liquame. Liquame suino 3-­‐5%DM – letame bovino 8-­‐10% DM. Connessione del sistema alle stalle. La gestione del sistema dell'azienda è altamente decisivo per le condizioni di lavoro di un impianto di biogas. In molti paesi europei il letame viene spesso conservato in fosse sotto le stalle. In diversi modi possono poi essere compromesse condizioni per la successiva produzione di biogas. Innanzitutto il refluo non può essere fornito all'impianto biogas se vecchio di parecchi giorni o settimane, poiché riduce il potenziale di produzione di biogas. In secondo luogo, è necessaria capacità di stoccaggio aggiuntiva per il refluo digerito. Alcuni sistemi forniscono lettiera o letame più solido, ed è sfida una maggiore per l’infrastruttura degli impianti di biogas, siccome la maggior parte di questi è statia progettata per reflui liquidi. Tuttavia, si riscontrano tra i paesi partecipanti alcuni tipi di impianti speciali progettati per reflui solidi. Tutti i tipi di impianti di biogas elencati sono separati dagli edifici aziendali agricoli. Di conseguenza, i reflui devono essere trasportati delle stalle alle strutture di raccolta degli impianti di biogas. I liquami sono spesso pompati, mentre le frazioni solide devono essere spostate, ad esempio con un trattore con un caricatore frontale. Tuttavia, più volte si è detto è possibile trasportare i liquidi per gravità, se le condizioni topografiche lo permettono. Il collegamento di diversi tipi di impianto al sistema di trasporto del letame in aienda è elencato nella tabella 5. 22 | the sustainable fuel from the farm Tabella 5.Connessione al sistema di trasporto dei reflui aziendali. Paese NL D AUT F PL SK B I ESP DK Refluo pompato dalla stalla alla vasca di stoccaggio il più fresco possibile 1. 1. Tipo 1: Il liquame viene pompato (o piste per gravità) ad una fossa di ricezione. Letame in silo 2. 2. Tipo 2: Il liquame viene pompato (o piste per gravità) ad una fossa di ricezione. Letame in silo 3. 3. Tipo 3: Il liquame viene pompato (o piste per gravità) ad una fossa di ricezione. Letame in silo 4. 4. Tipo 4: letame solido è stoccato in silos Il liquame è solitamente pompato direttamente nel digestore (a meno che si utilizzi il flusso per gravità); se il refluo è solido, parte del carico sarà mescolato in una fossa ricevimento o entra nel digestore direttamente usando un alimentatore solido. 1. Gli impianti di piccole dimensioni permettono di evitare l'uso di materiali. Il trasferimento del letame secco dalle stalle ai digestori è fatto con un caricatore frontale. 2. Coperchio galleggiante installato in serbatoio esistente o laguna Letame liquido viene pompato in un serbatoio di miscelazione, frazioni solide scaricati in esso, a volte tramite biomixer. Piazzato a 50 m dagli edifici, il refluo è pompato o fatto scorrere per gravità Pompato il più fresco possibile nel digestore e quindi si preferisce non stoccare il refluo sotto la stalla. Informazioni non disponibili Liquame liquido o liquame pompato nel digestore. Letame solido e cosubstrati sono immessi con alimentatori specifici per i substrati solidi Nuovo o esistente serbatoio di prestoccaggio viene utilizzato per raccogliere il liquame quando esce dalla stalla. Separato dalle stalle -­‐ il letame liquido è pompato direttamente nel digestore 7.5 Fornitori di impianti di biogas su micro scala La presenza di fornitori di impianti di biogas micro scala rispecchia lo sviluppo che biogas ha avuto nel corso degli ultimi 10-­‐15 anni. Ciò è particolarmente vero per la Germania, dove circa 8000 impianti sono stati messi in funzione durante questo periodo. Gli impianti di biogas micro scala appaiono spesso essere versioni semplificate degli impianti convenzionali, naturalmente le aziende tedesche dominano l'elenco dei fornitori di tecnologie per la produzione di biogas su micro scala. I fornitori di tecnologia sono elencati nella Tabella 6. Tabella 6. Fornitori di impianti di biogas su micro scala. Paese NL D Fornitore di impianti di biogas micro scala 1. Host B.V. Fermtech Systems 2. Milieu Systemen Tiel, PAS Flexolutions •
Type 1. E.g. AgriKomp GmbH, Bebra Biogas Holding AG, Bioconstruct GmbH, Bio4Gas Express GmbH, Biogas Ost, BueAnlagentechnik GmbH, Bwe Biogas-­‐Weser-­‐Ems GmbH, Energieraum GmbH, Green Energy Max Zintl GmbH, Inergie GmbH, Ingenieurbüro Gabi Dyckhoff, Johann Hochreiter GmbH, MT-­‐Energie GmbH, Novatech GmbH, NQ Anlagentechnik GmbH, PlanETBiogastechnik GmbH, RotariaEnergie-­‐ und Umwelttechnik GmbH, Sauter Biogas GmbH, Ökobit GmbH •
Type 2. E.g. AgriKomp GmbH, ARCHEA Biogas N.V., Bioteg Biogas Systems GmbH, CjbEnergieanlagen GmbH & Co KG (Corntec GmbH), ConsentisAnlagenbau GmbH, DynaHeat-­‐HPE GmbH & Co.KG, Envitec Biogas AG, Portaferm, Rosoma GmbH, Schmack Biogas GmbH, Steros GmbH •
Type 3. E.g. 4Biogas GmbH & Co KG, Host BV, Energie-­‐Anlagen Röring GmbH, Bebra Biogas Holding AG •
Type 4. E.g. Bal Biogasanlagenbau GmbH, Chiemgauer Biogasanlagen, Deterding Naturenergieanlagenbau GmbH, , Eggersmann Anlagenbau Kompoferm GmbH, Enbion GmbH, Mineralit GmbH Range di potenza 2500-­‐12500 ton/y 30-­‐75 kW 7-­‐75 kW 10-­‐75 kW 10-­‐75 kW | 23 Manure, AUT F PL SK B I ESP DK E.g. Hörmann Install GmbH, Industrieconsult Wenger-­‐Oehn OEG, Müller Abfalltechnik GmbH, Planergy GmbH, PöttingerEntsorgungstechnik GmbH & Co. KGaswellas German suppliers: •
AgriKomp GmbH, Bio4Gas Express GmbH, Energieraum GmbH, FinsterwalderUmwelttechnik GmbH, Green Energy Max Zintl GmbH, Inergie GmbH, Johann Hochreiter GmbH, NQ Anlagentechnik GmbH, PlanETBiogastechnik GmbH 1. ARIA Energie, S2 Watt, Erigène, JIT Métha, Naskéo, Sud Ouest Biogaz, 2. HOST France, BIO4GAZ, VALOGREEN, EVALOR 3. NENUFAR SAS Biopolinex, Bioelectric, Mega Belzyce GaspowerVibressospol. s r.o. Nitra Bioelectric 1. ROTA GUIDO Srl 2. EISENMANN AG Biovec, Ecobiogas, Santibáñez Energy, DabarIngenieros, Inper, Ludan (among others) 1. Lundsby Bioenergy, 2. 2. Gosmer Biogas •
30-­‐75 kW 50-­‐200 kw 11 kW, 22 kW, 33 kW 150 kW 250 kW <200 cows, 6000 pigs Consumo di potenza L’energia elettrica utilizzata far funzionare l'impianto a biogas è un parametro importante. L'elettricità è utilizzata principalmente in pompe e agitatori. Inoltre, naturalmente, è importante il prezzo dell'energia elettrica. In alcuni paesi, un incentivo principale per la produzione di biogas è la possibilità di produrre energia elettrica e sostituire l’elettricità acquistata per il funzionamento dell’azienda. Altri paesi hanno tariffe di alimentazione, che incoraggiano la vendita dell'elettricità prodotta per essere ceduta alla rete. La Tabella 7 elenca il consumo di energia elettrica. Tabella 7. Consumo di potenza degli impianti di biogas micro scala Paese NL UK D AUT F H PL SK B CZ I ESP DK KWh/anno 7 kWh per ton di refluo 7 kWh/ton 48,000 kWh/anno, a 19Ct/kWh, circa 9670 €/anno 7-­‐12 % della produzione elettrica 1. 0.04 kwh/kwhe prodotto, 2. 1.1% to 6.2 % di kWhe prodotto o 5,000 -­‐ 21,000 kWh/anno, 3. 500 kwh/anno (dato dei fornitori) Non rilevante 15,000-­‐25,000 kWh/anno 11,400 kWh/anno, 6.2 kWh/ton, 0.344 kWh/kWh prodotto 10-­‐15 % della produzione elettrica Non rilevante 1. 8-­‐11 % della produzione 2. 4-­‐5 % della produzione Circa 5% dell’energia prodotta (nel caso della valorizzazione del biogas in un cogeneratore) 1. 25,000-­‐50,000 kWh/anno 2. 5000-­‐25,000 kWh/anno 24 | the sustainable fuel from the farm 7.6 Ulteriori commenti sul consumo di potenza Consumo di calore Siccome l’uso del cogeneratore è predominante nella maggior parte dei progetti impiantistici, il calore in eccesso dalla cogenerazione è usato per riscaldare l’impianto. Spesso il consumo non viene monitorato, se non esiste alcun valore alternativo di uso o di vendita del calore. Nel caso di upgrading o di uso del biogas per il trasporto, può essere necessaria una fonte alternativa di calore per il riscaldamento del processo. La tabella 8 riporta il consumo di calore negli impianti di biogas micro scala. Tabella 8. Consumo di calore negli impianti di biogas su micro scala. Paese NL UK D AUT F PL SK B I ESP DK 0,15 GJ/ton refluo 0,15 GJ/ton Il surplus di calore dal cogeneratore dipende dal tipo di impianto, in base a luogo e stagione Calore in eccesso dal cogeneratore 1. circa 0,33 kwh termici per kwh elettrici prodotti, circa 25-­‐35 % del calore totale prodotto; 2. Surplus termico dal cogeneratore circa 20-­‐25 % del calore totale prodotto 3. 0 kWh/anno (nessun sistema per il calore) 50,000-­‐70,000 kWh/anno 44,400 kWh/anno, 24,2 kWh/ton, 1,34 kWh/kWh elettrico prodotto Il surplus di calore dal cogeneratore dipende dalla stagione, solo una piccola quantità di calore netto è prodotta durante l’inverno Il surplus di calore dal cogeneratore Circa il 30% del calore prodotto (nel caso della cogenerazione) Il surplus di calore dal cogeneratore o boiler 7.7 Ulteriori commenti sul consumo di calore Risorse di lavoro Le ore di lavoro utilizzate per curare e gestire l'impianto a biogas è spesso una variabile nascosta nel calcolo del costo degli impianti di biogas. Tuttavia, è importante concentrarsi su questa risorsa in quanto per gli agricoltori il tempo è spesso scarso, e può essere utilizzato per scopi più gratificanti se possibile. La tabella 9 riporta le ore di lavoro necessarie per gestire un impianto di biogas micro scala. Tabella 9. risorsa di lavoro Paese NL UK D AUT F H PL SK B CZ I Ore/anno 1 ora al giorno a 30 € ora 1 ora al giorno. €30 ora. €11,000 / anno 8.5 ore/kWe installato annuo a 15 €/ora Molto variabile, iniziando con meno di 30 minuti al giorno 1. 30-­‐56 min/giorno a 20 €/ora 2. 15-­‐30 min/giorno a 20 € /ora 3. 5 min/giorno a 20€/ora Non rilevanti Stimata 1 ora al giorno a 10 €/ora 2 ore/giorno, a 7 €/ora 1-­‐2 ore per settimana, il sistema opera in automatico Informazione non disponibile 1. 1 ora/giorno 2. 2 ore/giorno | 25 Manure, ESP DK Non risponibile 1. 40,000 €/anno 2. 1 ora/giorno a 25 €/ora 7.8 Ulteriori commenti sulla risorsa lavoro Germania I commenti sono veri per tutti i tipi di impianto. sono stimate 8,5 ore nette per kWel all’anno. Le tasse sono determinate con 15 euro per ora lavorativa, il costo totale è di circa 9570 EUR per anno (impianto da 75kWe). 7.9 Dati economici sugli impianti di biogas micro scala Variabili di produzione come l'energia, il calore e il lavoro mostrate nelle tre tabelle precedenti rappresentano i parametri che sono a volte utilizzati come le risorse interne e in altri casi devono essere pagati. Non importa chi svolge un ruolo nella comprensione dell'andamento economico dell'impianto di biogas. I parametri di produzione di seguito elencati devono sempre essere pagati, e spesso rappresentano la maggior parte dei costi di funzionamento dell'impianto di biogas. Tabella 10 elenca la gamma dei costi di investimento, costi di manutenzione e dei costi di produzione totali degli impianti di biogas micro scala, nella misura in cui sono stati segnalati. Tabella 10. Costi di investimento, manutenzione e produzione per gli impianti di biogas micro scala Paese NL Range di costo d’investmento, 1000 EURO 55-­‐155 UK 55-­‐155 D 1.
2.
3.
3.
AUT 350-­‐600 (75 kWel) 150-­‐470 (75 kWel) 300-­‐550 (75 kWel) 240-­‐400 (75 kWel) 10– 12€/kWel. per< 30 kWel. Range dei costi di produzione 1000 €/year 20-­‐50 I costi attesi per manutenzione e riparazioni dell’impianto, che non sono considerano spese come trattrice per il carico frontale (se necessario): circa 20.1(75 kWel) Nessun dato specifico Produzione elettrica tra 23 e 31 Ct/kWhel F 1.
2.
3.
PL 80-­‐100 Data la mancanza di dati in Polonia i costi possono solo essere stimati SK 165 5500 €/y, 3 €/ton, 0,167/kWh B 95-­‐150 3,5. incluso servizio completo I 1. 800 2. 1.800 150-­‐500 ESP DK 1.
2.
10-­‐13/kWhe 8-­‐10 /kWhe 40-­‐90 Range di costi di manutenzione 1000 EURO/y 5-­‐15 5-­‐15 1000-­‐2200 300-­‐1000 1.
2.
3.
Nessun dato specifico 10 -­‐20 /anno (dati dei fornitori) Nessun dato specifico 25 8-­‐15 2)
26 | 3,5 incluso servizio completo 1.
2.
1
)Kirchmayr 2010 Capital costs not included RC = running costs, CC= capital costs 23-­‐31 Ct/kWel 1
185,000-­‐250,000 € annui ) 1. Nessun dato specifico 2. 27 -­‐29 /anno (dati dei fornitori) 3. Nessun dato specifico Data la mancanza di dati in Polonia i costi possono solo essere stimati Non disponibili 3. 20 (servizio completo) 4. 11 (servizio completo) 10-­‐35 Dati non disponibili 1.
2.
20-­‐50 )
30-­‐60 2 Dati non disponibili the sustainable fuel from the farm 8. Panoramica di mercato sulle tecnologie di utilizzo del biogas negli impianti micro scala in Europa Le tipologie di utilizzo del biogas / tecnologie di conversione utilizzabili su micro scala sono elencate nella tabella 11. Tabella 11. Tecnologie per l’utilizzo del biogas Paese NL Numero di tipologie 2 UK 2 D AUT F 1 1 2 PL SK B I 1)
ESP 1 1 1 1 2 DK 2 Principali caratteristiche 1. CHP 2. Upgrading (sotto sviluppo) 1. CHP 2. Upgrading CHP CHP 1. CHP 2. Caldaia CHP CHP CHP CHP 1. CHP 2. Boiler 1. CHP 2. Boiler Numero di impianti installati 25 a misura di azienda agricola Alcuni 65 a misura di azienda agricola Alcuni Circa 600 impianti da 75 kWel totali Sconosciuti 1. < 10 2. < 3 Sconosciuti Informazioni insufficienti 6 meno di 100 •
Sconosciuti •
Sconosciuti 8.1 Ulteriori commenti sulle tecnologie di utilizzo del biogas Le tecnologie utilizzate per la conversione del biogas dipendono dalla tipologia di azienda agricola e dal desiderio di sostituire l’energia acquistata. Nella maggior parte dei casi il biogas viene convertita in energia elettrica e calore. La maggior parte dei sistemi di sovvenzioni favoriscono la produzione di elettricità. L'elettricità è poi venduta alla rete o utilizzata per sostituire il consumo di energia nel funzionamento aziendale. Tuttavia, molte operazioni agricole incontrano difficoltà sfruttando il calore dalla produzione del cogeneratore. Gli operatori degli impianti di biogas micro scala, ad ogni modo, riferiscono che che la maggior parte del calore viene utilizzato per il riscaldamento del processo produttivo del biogas stesso. In Francia, invece, le condizioni quadro incoraggiano principalmente l’uso termico della produzione di biogas. Un’altra opzione è l’upgrading del biogas come carburante per veicoli, come nel caso della Svezia. Può anche essere distribuito nelle reti del gas naturale, come nel caso di Germania e ora in Danimarca. Di seguito sarà descritta la situazione per purificazione del biogas in Germania, tuttavia la valutazione sembra rappresentativa per la maggior parte dei paesi in Europa. Il numero di impianti che purificano il biogas in biometano e l'immissione in rete del gas naturale è cresciuta costantemente negli ultimi anni. Entro la metà del 2014 circa 150 impianti di biometano hanno immesso nella rete del gas. Per mezzo di misure volte a promuovere la produzione di biometano, in Germania è stato compensato l’alto costo di produzione e migliorata la redditività dei progetti. A causa del processo di ingegneria ad alto costo per l’upgrading del | 27 Manure, gas, per ottenere la qualità richiesta del gas da immettere in rete, il limite economico per impianti di biogas ha un equivalente elettrico di circa 900 kW. Solamente in condizioni migliori, come promozioni o una tariffa omnicomprensiva per il metano, diminuzione dei costi di impianto e gestione, regolazione dei requisiti di qualità del gas in consegna per piccole quantità, ecc ., il biometano potrebbe incrementare l'uso delle energie rinnovabili nella fornitura di calore. Inoltre, i bassi costi del petrolio e del gas rendono più difficile l’espansione di questo sistema. 8.2 Fornitori di tecnologie per l’utilizzo di biogas In Europa c’è un mercato sviluppato per la produzione di energia combinata a calore (cogenerazione). Questo tipo di equipaggiamento è facilmente standardizzabile e accessibile al mercato. I produttori di motori spesso hanno agenti che lavorano in più Paesi. Ad ogni modo nella tabella 12 è presentata una lista di fornitori per ogni Paese. Tabella 12.fornitori di tecnologie di utilizzo del biogas Country NL D AUT F PL SK B I ESP DK Fornitori di tecnologie di utilizzo del biogas 1. MAN, Jenbacher,Tedom, Gascon 2. Cirmac, Host, CCS (technology under development) E.g. 2G Energietechnik GmbH, A-­‐tronBlockheizkraftwerke GmbH, AvsAggregatebau GmbH, Bayern BHKW GmbH, Bosch KWK Systeme GmbH, Comuna-­‐metall GmbH, Dreyer &BosseKraftwerke GmbH, Energie Management Consulting, Energieanlagenbau GmbH Westenfeld, EnertecKraftwerke GmbH, EtwEnergietechnik GmbH, f.u.n.k.e. Senergie GmbH, H.G.S. Henkelhausen G.A.S. Service GmbH & Co. KG, Elektro Hagl, IetEnergy GmbH, Johann Hochreiter GmbH, KW Energie GmbH & Co. KG, Liebherr-­‐Components AG, Oet Kälte & Wärme GmbH, Pro 2 Anlagentechnik GmbH, Schnell Zündstrahlmotoren AG & Co. KG, Senergie GmbH, Ses Energiesysteme GmbH, Seva Energie AG, Sokratherm GmbH, Spornraft Elektroanlagen Aggregatebau, Viessmann Deutschland GmbH E.g. Tedom, T&S Ruhland •
RPM/CES, Cogenco, energolux •
NENUFAR SAS •
Chauffage industriel SAS (Gas boiler. Thermigas) Various, incl. Chinese suppliers None Bioelectric (brand of equipment not available) 2G ENERGY, AVS 2G, Rank, Viessmann, Capstone, MTU Jenbacher, Caterpillar, Deutz 28 | Numero di impianti installato 25 A few About 600 75 kWel plants in total Range di taglia Unknown 5 7-­‐30 kW 80-­‐200 50kW+ thermal Unknown Unknown Unknown 1 15-­‐250 kW 12-­‐50 Nm3/h 5-­‐75 kW 20-­‐40 kW 102-­‐150 kW the sustainable fuel from the farm I dati economici sulle tecnologie di utilizzo del biogas sono elencate nella tabella 13 Tabella 13. Dati economici sulle tecnologie di utilizzo. Paese D Range di costi d’investimento, 1.000 EURO 1. 35-­‐250 2. 250-­‐500 75,5-­‐85,9 AUT Insufficienti operazioni NL F 1.
2.
3.
Nessun dato specifico Nessun dato specifico 30-­‐70 PL 25-­‐40 Range di costi operativi 1.000 EURO/anno 1. 2-­‐2,5 EURO/ora 2. 3,75 % of inv. costs 900 Range di potenza 15-­‐250 kW 12-­‐50 Nm3/h 75 kW 2-­‐3ct/kWh 1.
2.
3.
Nessun dato specifico 0,18 €/kwh (total biogas & CHP) (solo una fonte) 1 0,024 €/kWh 7-­‐30 kW 1.
2.
Nessun dato specifico 11kWe to 100 kWe (solo una fonte) 3. 20-­‐200kw termici 20-­‐40 kW SK Non rilevanti B Inclusi negli investimenti totali ESP Percentuale fino al 22-­‐25% dell’investimento totale Nessun dato specifico 9. Panoramica di mercato delle tecnologie di trattamento del digestato per gli impianti micro scala in Europa In alcuni paesi europei, in particolare Olanda, Belgio, nella regione francese della Bretagna o nord-­‐ovest della Germania la produzione zootecnica è così intensa che la parte di deiezioni in eccesso causa problemi. Di conseguenza, in alcune regioni gli agricoltori richiedono tecnologie di trattamento di deiezioni che permettono loro di esportare frazioni di letame in eccedenza o di estrarre le sostanze nutritive per l'esportazione. La digestione anaerobica è nota per eliminare i composti organici adesivi dal letame, il che rende spesso, ad esempio molto più facile la separazione di letame. Per questo motivo vi è un interesse particolare per la combinazione di impianti di biogas micro scala e trattamento del digestato. Le principali caratteristiche delle tecnologie di trattamento digestato sono elencate nella tabella 14. Tabella 14. Principali caratteristiche delle tecnologie di trattamento del digestato Paese NL Numero di tipologie 2 D 1 F Nessun dato specifico I 1 Principali caratteristiche 1. Digestate composter 2. Dryer belt Screw-­‐press separator estimated as the most realistic technology for micro scale plants •
Spandimento in campo dopo compostaggio •
Spandimento diretto in campo •
Strippaggio di azoto Post combustione Numero di sistemi installati 5 Sconosciuto Molti in totale, ma pochi su micro scala Nessun dato specifico Nessun dato specifico | 29 Manure, ESP 1 Separazione meccanica DK 1 Screw press Molti impianti non hanno tale sistema Molti pochi in questa tipologia di impianti 9.1 Fornitori I fornitori per il trattamento del digestato relativi agli impianti di biogas su micro scala sono elencati nella tabella 14 Tabella 14.fornitori tecnologia per il trattamento del digestato Paese NL D AUT F I ESP DK Fornitori di tecnologia per il trattamento del digestato 1. Veenhuis, Haus 2. Bss-­‐systems 3. Veenhuis 4. Profinutrients 5. Profinutrients E.g. AgriKomp GmbH, BAUER GmbH, Big Dutchman Pig Equipment GmbH, Börger GmbH, Erich Stallkamp ESTA GmbH, E.Stöckli AG, Fan Separator GmbH, FEW-­‐Separator, Fritz Paulmichl GmbH, Nest Anlagenbau GmbH, NOCK Maschinenbau GmbH, UTS Biogastechnik GmbH, WAM Group Nessuna informazione, ma alcuni fornitori tedeschi spesso offrono le proprie attrezzature sul mercato austriaco Stripping process : EVALOR EISENMANN Segalés, Speco, Pieralisi, etc. SWEA, FAN, Börger Numero di sistemi installati Molti 5 5 Pilota Pilota Range di capacità 1 – 100> m³/h 30 m3/h 100-­‐150kwh termici 3
Sconosciuto 5-­‐40 m /h 0 I dati economici del trattamento del digestato sono elencati nella tabella 15 Tabella 15. Dati economici del trattamento del digestato Paese Range di costi operativi 1,000 EURO/y 6. Sconosciuto D Range di investimento 1,000 EURO 1. 10-­‐70 2. 150 3. 100-­‐140 4. Sconosciuto 5. Sconosciuto 11-­‐49 (circa. 25 for 75 kWel AD) Circa 1 EURO/m AUT Non rilevanti F Spandimento : 30 Compostaggio : nessuna informazione Processo di strippaggio: prototipo, costi ancora non conosciuti 100 NL I 3
Range di capacità 3.6-­‐ 36 m³/day ESP circa 3-­‐10% dell’investimento totale DK 15 10 <200 bovini, 6.000 suin 30 | the sustainable fuel from the farm 10. Potenziale di mercato per i progetti di biogas micro scala in Europa In alcune parti del sud della Germania si denota una forte tradizione per impianti di biogas micro scala. Oltre a questo caso, il mercato europeo per gli impianto su micro scala è stato finora relativamente poco sviluppato. Tuttavia, la descrizione di progetti innovativi impianti di biogas su micro scala dimostra che qualche azienda europea è riuscita a sviluppare concetti impiantistici meno costosi e più semplici, volti all’indipendenza da colture energetiche e rifiuti organici. Questa strategia si rivolge a nuovi segmenti di mercato tra le aziende a conduzione familiare. Le aziende ora sembrano beneficiare dell'esperienza acquisita nello sviluppo della tecnologia del biogas convenzionale degli ultimi 15 anni, riuscendo a sviluppare versioni più piccole e semplificate dei tipici impianti di biogas standard. Questo è molto promettente per evitare problemi tecnici e una bassa performance economica. Come parte della raccolta dei dati, gli attori chiave in ogni paese sono stati contattati per una stima del potenziale di mercato in ogni Paese. Ma anche una valutazione delle attuali condizioni quadro per ogni Paese, e quale influenza queste potranno avere sugli sviluppi futuri. Infine è stato chiesto di fornire raccomandazioni e quali iniziative potrebbero essere prese per sostenere lo sviluppo del mercato degli impianti di biogas su scala micro in ogni Paese. I giocatori chiave che hanno contribuito sono elencati nella tabella 16. Tabella 16. Lista dei giocatori chiave contattati per le informazioni sul potenziale di mercato. Paese NL Auke-­‐Jan Veenstra, [email protected]; Dennis Kroes, CCS, [email protected] UK Ollie More [email protected] D F •
GermanBiomassResearchCenter Dr. Walter Stinner, E-­‐Mail: [email protected] •
German Biogas Association Manuel Maciejczyk& Dr. Stefan Rauh, E-­‐Mail: [email protected] •
arge Kompost & Biogas Alexander Luidolt (Landesverband Steiermark), E-­‐Mail: luidolt@kompost-­‐biogas.info •
Dr. Bernhard Stürmer,E-­‐Mail: stuermer@kompost-­‐biogas.info •
Agrinz Technologies GmbH Herr Schöllauf, Tel.:0043/3452-­‐73997-­‐0 •
Müller Abfabfallprojekte GmbH Herr Stefan Hinterberger, Stephan.Hinterberger@Mueller-­‐Umwelttechnik.at •
Industrieconsult Wenger-­‐Oehn OEG Herr Hermann Wenger-­‐Oehn, Wenger@industrie-­‐consult.at •
Herr Franz Bernecker, Landwirt & Anlagenent,[email protected] •
Hat Kleinbiogas Zukunft? The futureof MSD. Die Zeitung der NÖ Landes-­‐Landwirtschaftskammer Nr.7 Juli 2012 Univ. Lektor DI Manfred Swoboda, Ref. Technik und Energie Tel: 0043/5 0259 25305, manfred.swoboda@lk-­‐noe.at •
Ing. Christoph Wolfesberger, Ref. Technik und Energie Tel: 0043/5 0259 25310, christoph.wolfesberger@lk-­‐noe.at •
AGRI-­‐FOR-­‐ENERGY 2 WORK PACKAGE 4: BIOGAS & BIOMETHANE Report 2010 •
IEE Project BiogasIN Examples for financing of biogas projects in Austria D.3.2., WP3, 2010 •
BiogasHeatEUROpean Strategy Paper August 2013 AAMF (Association of the Farmers Méthaniseurs of France), Chambers of agriculture, ATEE Biogaz Club H Dr. Kornel L. Kovacs PL RafalOdrobinski, Ekoefekt, MaciejRobakiewicz, Energy Conversation Foundation AUT Lista dei contatti dei giocatori chiave intervistati per ottenere le informazioni. | 31 Manure, SK Jan Gadus, Slovak University of Agriculture ina Nitra, [email protected] B Veele Konings, Hooibeekhoeve. [email protected] CZ Jan Matejka, Czech Biogas Association [email protected] I Azienda Agricola Ramero Valerio, Azienda Agricola Martini Fratelli ESP BIOGAS3 project DK Kasper Stefanek, [email protected] Ai giocatori chiave è stato chiesto di elencare quante aziende in ogni Paese si trovano nel range di definizione nazionale per gli impianti di micro scala. Le stime sono elencate nella tabella 17. Tabella 17.Numero di aziende coperte dalla definizione nazionale di impianto di biogas su micro scala. Paese NL Numero di aziende all’interno del range di taglia coperti dalla definizione nazionale di impianto di biogas micro scala. 15,000 D 75,000 (stima grezza) AUT 10,400 (stima grezza) F Circa 8000 PL 7600 B Circa. 1000 in totale I Range <100 kW, 15,000-­‐20,000, range 200-­‐300 kW, 1000-­‐1500 DK 1500 10.1 Ulteriori commenti sul numero di aziende agricole Tabella 18. Quante aziende agricole hanno già installato un impianto di biogas su micro scala Paese Alcune UK 68 D 300 AUT 10-­‐60 F PL Allevamenti suinicoli: 2-­‐3 Allevamenti bovini : <8 Molte poche SK 1 B 71 I Range <100 kW, 80-­‐100, range 200-­‐300 kW, 150-­‐200 ESP 5 DK 1 Quante di queste hanno già installato un impianto NL 32 | the sustainable fuel from the farm 10.2 Ulteriori commenti su quante aziende agricole hanno già un impianto di biogas micro scala Tabella 19. Motivazione degli agricoltori per richiedere un impianto di biogas su micro scala Paese Motivazioni prevalenti per l’installazione di un impianto di biogas su micro scala NL Trattamento del refluo zootecnico UK Guadagnare maggiormente D F Incrementare il profitto, riduzione di odori, miglioramento della qualità del refluo come fertilizzante, produzione di energia. Spesso è nominata l’autosufficienza energetica, nonostante l’elettricità autoprodotta sia più cara di quella comprata dalla rete, ed è la motivazione principale per gli impianti di biogas micro scala. La riduzione degli odori e l’utilizzo di un fertilizzante di qualità sono altre due motivazioni. Ci sono in realtà altri vantaggi per costruire un impianto micro scala. Tra questi la protezione del clima, la fornitura di energia al picco di domanda, stoccaggio e spandimento a basse emissioni, miglioramento degli odori, trasporto corto di substrati e digestato, produzione energetica decentralizzata. Aumento delle entrate e delle condizioni lavorative H Risparmio sui costi energetici PL Benefici economici SK Utilizzo efficiente del refluo, l’utilizzo dei reflui e degli scarti biologici riduce parzialmente i costi energetici. B Risparmio sui costi energetici I Miglioramento del valore del refluo, incentivi economici ESP Autoconsumo energetico (risparmio di carburante) e miglioramento della gestione dei rifiuti DK La principale motivazione, sia per i produttori di bestiame che di colture, potrebbe essere legata all’utilizzo di un fertilizzante migliorato. Ma anche come nuovo ramo dell’attività per utilizzare le proprie risorse. AUT 10.3 Ulteriori commenti sulle motivazioni degli agricoltori per installare impianti a biogas La tabella 20 indica la valutazione degli attori principali sulla esistenza di condizioni abbastanza favorevoli da incoraggiare o iniziare lo sviluppo di un mercato per gli impianti di piccola scala. Tabella 20. Sono gli incentici abbastanza forti? Country NL UK D No per il momento. I costi sono troppo alti, o la necessità di effettuare trattamenti al letame non è abbastanza alta Si AUT Si e no. Alti requisiti tecnici e legali portano ad un aumento dei costi d’investimento. Gli investimenti sono considerati più favorevoli quando integrati nello sviluppo aziendale. No F No HUN No PL No, gli incentivi bassi restringono lo sviluppo, sono preferiti impianti grandi SK No, gli incentivi economici non sono considerati abbastanza forti da incoraggiare l’aumento del numero di impianti Si B Sono gli incentici abbastanza forti per incoraggiare l’aumento del numero di impianti? | 33 Manure, CZ No I Inizialmente si per gli impianti piccoli, ma attualmente non ci sono fondi disponibili. Insufficienti per impianti grandi Un recente cambiamento al regolamento per le energie rinnovabili ha soppresso gli incentivi per nuovi impianti Probabilmente no se nuovi concetti di sviluppo di impianti a minor costo non sono introdotti. ESP DK 10.4 Ulteriori commenti sugli incentivi Tabella 21. Possono le altre barriere essere identificate ? Nazione Possono le altre barriere essere identificate ? NL Legislazione UK Legislazione D Requisiti tecnici e legislativi e problemi di finanziamento AUT Standard tecnici, standard di sicurezza F Regolamenti sulla sicurezza e sul digestato e finanziamenti dalle banche HU Gli agricoltori hanno bassa conoscenza della digestione anaerobica PL Non identificate al momento SK Bassi incentivi agli agricoltori per risolvere lo smaltimento efficiente dei rifiuti biodegradabili. B Non identificate al momento CZ Nessun informazione disponibile I Processo autorizzativo ESP DK Bassa conoscenza della tecnologia, pochi esempi di successo per fare comparazioni. In alcuni casi mancanza di spazio. Difficile utilizzare il calore 10.5 Ulteriori commenti su altre barriere Le due tabelle seguenti mostrano come gli attori chiave vedono lo sviluppo del mercato per impianti di biogas a micro scala in ogni paese se i presupposti di base sono invariati e se si trasformano in condizioni più favorevoli. Tabella 22. Stima del mercato potenziale per impianti di biogas a micro scala nelle nazioni se le condizioni base non sono cambiate. nazione NL Stima del mercato potenziale per impianti di biogas a micro scala nelle nazioni se le condizioni base non sono cambiate Circa un centinaio UK 1,6 GW D 10-­‐100 impanti per anno AUT Pochi F Pochi HUN 0 PL Pochi SK Il mercato potenziale in Slovenia potrebbe permettere la costruzione di circa 20 impianti a biogas 34 | the sustainable fuel from the farm utilizzando come biomassa letame e liquame. B 2 MW CZ 0 I Pochi ESP Max. 5% dei siti che coprono i requisiti tecnici (substrati, spazio, terra disponibile per distribuzione del digestato, etc.) – stima approssimativa. Molto pochi DK 10.6 Ulteriori commenti sul mercato potenziale se le pre-­‐condizioni non sono migliorate Tabella 23. Stima del potenziale di mercato per gli impianti a micro scala di biogas nel paese se i presupposti di base sono cambiati in condizioni più favorevoli. Nazione NL Stima del potenziale di mercato per gli impianti a micro scala di biogas nel paese se i presupposti di base sono cambiati in condizioni più favorevoli Più di mille UK Forse il doppio, quindi circa 3,2 MW D Considerevoli, ma non indicabili AUT Limitati a causa di strutture agricole di piccole dimensioni F Alta HUN 700 PL 1000 impianti come stima SK Circa 280 impianti di biogas B 5 MW I Alta ESP DK Più del 20% dei siti che coprono i requisiti tecnici (substrati, spazio, terra disponibile per distribuzione del digestato, etc.) – stima approssimativa. 200 (stima molto approssimativa) 10.7 Ulteriori commenti sul mercato potenziale se le pre-­‐condizioni sono migliorate Tabella 24. Quali cambiamenti gli attori chiave raccomandano Nazione NL UK D AUT F Quali cambiamenti gli attori chiave raccomandano? Aumento profitti per elettricità/gas. Miglioramento dei costi di digestione. Legislazione semplificata (sarà disponibile a metà 2015) Più possibilità per LNG e legislazione semplificata Miglioramento delle condizioni (es. obbligo di implementare la digestione anaerobica se si superano determinate dimensioni aziendali), rimozione di barriere tecniche e legali, standardizzazione del sistema Rimozione delle barriere •
•
•
Diminuire i costi di installazionegrazie ad aiuto finanziario maggiore Rivalutare la tariffa omnicomprensiva rispettando il principio di proporzionalità per gli impianti sotto i 100 kWhe Semplificazione procedure di approvazione | 35 Manure, HUN •
Semplificazione per la connessione alla rete elettrica •
Aumetare la durata della tariffa omnicomprensiva da 15 a 20 anni Tariffa omnicomprensiva e rimozione delle barriere PL Migliorare l’economia degli impianti di biogas operanti SK Introdurre un aumento del prezzo di acquisto per l’energia prodotta dagli impianti a micro scala, per introdurre un bonus dall’utilizzo di letame e liquame negli impianti di biogas Stabilità nel regolamento sulle energie rinnovabili. Standard di qualità per facilitare l’uso del digestato. Permettere l’autoconsumo con bilancio netto Tasse ed aiuti economici garantiti B I ESP DK Stabilità nel regolamento sulle energie rinnovabili. Standard di qualità per facilitare l’uso del digestato. Permettere l’autoconsumo con bilancio netto Migliorare l’economia generale 36 | the sustainable fuel from the farm 11. Discussione e conclusioni Soprattutto in Germania, ma anche in Belgio, Austria, Francia, Danimarca, Paesi Bassi e Spagna una serie di impianti di biogas a micro scala sono in funzione. Tuttavia nei 13 paesi contenuti nell'analisi la quantità totale di impianti di questa tipologia risulta essere minore di 1.000 impianti. Diversi concetti di impianti interessanti sono stati segnalati dagli attori chiave contattati nel progetto, dei quali la maggior parte sono stati progettati esclusivamente per elaborare i gli scarti delle singole aziende agricole. Questa evoluzione è in contrasto con i primi impianti di biogas costruiti in molti paesi, in cui la dipendenza da colture energetiche o rifiuti industriali organici era diventata il maggior ostacolo nel corso degli ultimi 10-­‐15 anni. Tuttavia, la tecnologia e il know-­‐how generato dall’installazione ed il funzionamento di questi tipi di impianti sembra in qualche misura utile per lo sviluppo di impianti di biogas a micro scala, in quanto essi sono in alcuni casi le versioni più semplici di tipi di impianti standard. Come risultato molti impianti di biogas di micro dimensioni sono facili da installare, grazie in parte alla fornitura di moduli prefabbricati ed all'installazione molto veloce. Un approccio alternativo per ridurre i costi di investimento è un approccio fai da te avanzato, dove l'agricoltore con l’aiuto di un ingegnere esperto costruisce l'impianto di biogas. Questo approccio è stato molto comune nel sud della Germania e in Austria nei primi 1990. Anche se gli impianti standard sono aumentati nel frattempo, a causa dei numeri sempre crescenti di impianti e dimensioni degli stessi, essi offrono ancora una valida opportunità per la realizzazione di impianti in micro scala secondo gli standard tecnici e di sicurezza necessari con prezzi ragionevoli. Potrebbe servire da modello per altri paesi partner. Alcuni paesi hanno regimi di aiuto speciali per impianti di biogas in micro scala, altri non fanno alcuna distinzione fra gli impianti in scala standard e micro, infine alcuni paesi non hanno nulla o molto poco sostegno per la produzione di biogas. In questi paesi gli impianti in micro scala hanno avuto poco successo. Specialmente in questi paesi l’apertura di uno sviluppo dipende dall’introduzione di regimi di sostegno per la produzione di biogas. In generale, vi è la necessità di migliorare le condizioni di aiuto al fine di sostenere un allargamento di impianti a micro scala nei 13 paesi, secondo i protagonisti di ciascun paese. Gli attori chiave hanno anche dichiarato le loro raccomandazioni su come superare le barriere economiche e di altro tipo. A parte le condizioni degli aiuti economici, sembra che in molti paesi, l'approvazione da parte delle autorità degli impianti sia un ostacolo, ed inoltre anche il fatto che gli impianti di biogas in micro scala debbano rispettare le stesse norme di sicurezza e gli stessi standard degli impianti di biogas su larga scala. Al fine di migliorare la sostenibilità degli impianti di biogas a micro scala, essi devono essere considerati come parte integrante delle operazioni agricole, in modo che i vantaggi economici e altri derivati vengano presi in considerazione. Questo potrebbe migliorare l'utilizzazione dei nutrienti del letame, ridurre gli effetti derivanti dall’odore, l'utilizzo di calore in eccesso per essiccare i cereali, o migliorate le possibilità di esportare le frazioni eccedenti di letame digerito e la mitigazione di emissioni di CH4 e NH3 da stalle e stoccaggio del letame. La panoramica del mercato dimostra che un certo numero di paesi partecipanti si trovano molto interessanti ad impianti a micro scala di biogas. Il progetto BioEnergy Farm II contribuirà ad aumentare la consapevolezza su questi concetti nei paesi europei, e contribuire ad un trasferimento tecnologico tra i paesi partecipanti, che contribuirà alla potenziale realizzazione di impianti di biogas a micro scala nei paesi europei. | 37 Manure, Annex 1. Bibliografia Germania [1]Leitfaden Biogas (FNR, 2013) Authorcollective: Leitfaden Biogas -­‐ Von der Gewinnung zur Nutzung. 6th completelyrevisededition, 2013, ISBN: 3-­‐00-­‐014333-­‐5, publisher Fachagentur Nachwachsende Rohstoffe e.V. (FNR), Gülzow. [2]Faustzahlen Biogas (KTBL, 2013) Authorcollective, Faustzahlen Biogas. 3rd edition, 2013, ISBN: 978-­‐3-­‐941583-­‐85-­‐6, publisher Kuratorium für Technik und Bauwesen in der Landwirtschaft e.V. (KTBL), Darmstadt. [3]BHKW-­‐Kenndaten 2011 (ASUE, 2011), Author collective: BHKW-­‐Kenndaten 2011. 1st edition, 2011, publisher Arbeitsgemeinschaft für sparsamen und umweltfreundlichen Energieverbrauch e.V. (ASUE) and Stadt Frankfurt am Main, Energiereferat, Berlin, Frankfurt/Main [4]FNR 2013 Team ofauthors: Leitfaden Biogas -­‐ Von der Gewinnung zur Nutzung. Publisher FachagenturNachwachsendeRohstoffe, 6. Auflage, Gülzow, 2013, 244 pages, ISBN: 3-­‐00-­‐014333-­‐5 5[]KTBL 2013 Team of authors: Faustzahlen Biogas. Publisher Kuratorium für Technik und Bauwesen in der Landwirtschaft, 3. überarbeitete Auflage, Darmstadt, 2013, 360 pages, ISBN 978-­‐3-­‐941583-­‐85-­‐6 Austria [6]AUFBEREITUNG & ANALYSE VON DATEN AUS DEM ARBEITSKREIS BIOGAS ZU KOSTEN BESTEHENDER BIOGASANLAGEN, 2011. ASS. PROF. DI DR. MICHAEL EDER, DI STEFAN KIRCHWEGER, UNIVERSITÄT FÜR BODENKULTUR DEPARTMENT FÜR WIRTSCHAFTS-­‐ UND SOZIALWISSENSCHAFTEN INSTITUT FÜR AGRAR-­‐ UND FORSTÖKONOMIE Danimarca [7]Estimation of economic preconditions are mainly based on; Niras A/S: Faktaark Biogas, gård og fællesanlæg, Energinet.dk 2012 [8]Fakta om erhvervet, Landbrug og Fødevarer, 2013. 38 | the sustainable fuel from the farm Annex 2. Partner del progetto Cornelissen Consulting Services B.V. Welle 36 | 7411 CC Deventer | The Netherlands T: +31-­‐(0)507-­‐667-­‐000 E: [email protected] | W: www.cocos.nl DCA Multimedia B.V. Middendreef 281 | 8233 GT Lelystad | The Netherlands T: +31-­‐(0)320-­‐269-­‐520 E: [email protected] | W: www.boerenbusiness.nl Coldretti Piemonte Coldirette Piazza San Carlo | 197 10123 Torino | Italy T: +39 011 56 22 800 E: [email protected] | W: http://www.piemonte.coldiretti.it/ Foundation Science and Education for Agri-­‐Food Sector FNEA Fabianska 12 | 01472 warszawa | Poland T: +48-­‐(0)608 630 637 E: [email protected] National Energy Conservation Agency ul. Swietokrzyska 20 | 00-­‐002 Warszawa | Poland T: +48-­‐(0)22-­‐505-­‐5661 E: [email protected] | W: www.nape.pl IBBK Am Feuersee 6 | 74592 Kirchberg/Jagst | Germany T: +49-­‐(0)7954 926 203 E: info(at)biogas-­‐zentrum.de | W: http://the.international.biogas.center/index.php | 39 Manure, Kuratorium für Technik und Bauwesen in der Landwirtschaft e. V. (KTBL) Bartningstraße 49 | 64289 Darmstadt | Germany T: +49-­‐(0)6151 7001-­‐0 E: [email protected] | W:www.ktbl.de Farmer society for projects | Innovatiesteunpunt Diestsevest 40 | 3000 Leuven | Belgium T: +32-­‐(0)16 28 61 02 E: [email protected] | W:www.innovatiesteunpunt.be Agrotech A/S AGROT Agro Food Park 15 | DK-­‐8200 Aarhus N | T: +45-­‐(0) 8743 8400 E: [email protected] | W: www.agrotech.dk Organic Denmark ORGANLAN Silkeborgvej 260 | 8230 Åbyhøj T: : +45-­‐(0)87 32 27 00 E: [email protected] | W: http://organicdenmark.dk/ Farmers Association of Region Bretagne CRAB Rond Point Maurice Le Lannou, ZAC Atalante Champeaux CS 74223 | 35042 Rennes Ced | France T: +33-­‐(0)2 23 48 23 23 E: [email protected] | W: http://www.bretagne.synagri.com/ 40 | Contattaci per ulteriori informazioni w w w . B i o E n e r g y F a r m . e u # B i o E n e r g y F a r m 
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