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Tecnologia ed innovazione
in Cardiochirurgia
In questo numero:
• Da 0 a 100 in 3a 6m. Il 100° impianto
HeartWare HVAD in Italia
• La tecnologia Estech Cobra Fusion
leader al congreso ISMICS di Praga
• In Italia i centri training Estech per
il trattamento della Fibrillazione
Atriale: gli Spedali Civili di Brescia
e la Fondazione Toscana Gabriele
Monasterio di Massa
• HeartWare annuncia l’acquisizione
di Circulite Inc.
• Sopravvivenza a due anni:
HeartWare HVAD allo stesso
livello del trapianto di cuore
• www.aptivamedical.com. È ora on
line il sito web istituzionale di
aptiva medical
o Servizio di support tecnico
h24 HeartWare HVAD
o Posthorax e-commerce
• Impiego del corsetto POSTHORAX
nella riabilitazione cardiologica e
recupero respiratorio funzionale
• Breaking News
Da 0 a 100 in 3a 6m
Il 100° impianto HeartWare HVAD in Italia
(and counting…)
21 Ottobre 2013 Il Prof. Luigi Martinelli, Direttore della Cardiochirurgia dell’ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano, esegue il
0
100 impianto in Italia dell’assistenza ventricolare HeartWare
HVAD. In pochi anni HVAD si è imposto come leader europeo ed
italiano grazie alla fiducia delle Cardiochirurgie di maggior
eccellenza. Trascorsi soli tre anni e sei mesi dal primo impianto,
effettuato il 26 aprile 2010 presso l’istituto Clinico Humanitas di
Rozzano, HeartWare HVAD ha rappresentato un’importante
conquista per la semplificazione e versatilità della tecnica chirurgica,
gestione postoperatoria e risultati clinici. La miniaturizzazione di
HeartWare HVAD ha consentito di eseguire impianti in sternotomia,
toracotomia e ministerno più minitoraco, on pump e off pump, su
adulti e bambini, in elezione e in emergenza.
Ancor non sopiti gli echi del 100°, il Dott. Ciro Maiello, dell’ospedale
Monaldi di Napoli, eseguiva nella stessa settimana l’impianto n.101,
presente anche il dott. Paolo Centofanti, proctor HeartWare membro
dell’equipe del Prof. Mauro Rinaldi, Direttore della Cardiochirurgia di
Città della Salute di Torino.
Le nostre congratulazioni e ringraziamenti a tutte le cardiochirurgie
italiane (e sono ben quindici), che hanno eseguito i primi 99
impianti, riponendo la loro fiducia in un prodotto innovativo e nel
servizio della nostra azienda.
Angelo Passanante
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Parigi
Eurosites Geroge V
Orlano (FL)
4-7 dicembre 2013
25-29 gennaio 2014
10-13 Aprile 2014
European
Mechanical
Circulatory
Support Summit
STS Annual
Meeting
ISHLT Annual
Meeting
www.sts.org
www.ishlt.org
www.eums.org
World Center Marriott
S. Diego (CA)
Grand Hyatt Hotel
Tecnologia ed Innovazione in Cardiochirurgia
La tecnologia Estech Fusion leader al congreso ISMICS di Praga
Durante il congresso 2013 dell’International Society for Minimal Invasive Cardiac Surgery (ISMICS), la sessione
‘Arrhythmia and Imaging’, nella parte dedicata alla Fibrillazione Atriale, è stata caratterizzata da numerose
presentazioni relative l’utilizzo del Estech Fusion150 che si conferma il sistema più sicuro, affidabile ed efficace per il
trattamento della FA. Diversi sono stati i lavori aventi la sonda come protagonista:
• Performance of a Novel Bipolar/Monopolar Radiofrequency Ablation Device on the Beating Heart in an
Acute Porcine Model. Damiano et al
Anche se l'avvento della tecnologia di ablazione ha semplificato e abbreviato i tempi chirurgici per il
trattamento della fibrillazione atriale, solo le pinze bipolari hanno saputo creare lesioni transmurali a cuore
battente. Attualmente non ci sono dispositivi affidabili in grado di creare le
lunghe lesioni lineari negli atri destro e sinistro necessarie per eseguire
una procedura Cox-Maze a cuore battente. Questo studio valuta le
prestazioni di un nuovo dispositivo a radiofrequenza che utilizza sia
energia bipolare che monopolare per creare le lesioni per via epicardica.
Le lesioni effettuate su sei maiali a livello delle vene cave superiori
ed inferiori, della parete libera degli atri destro e sinistro e sulle
auricole destre e sinistre ha evidenziato transmuralità nel 94% dei
casi. Damiano ha commentato: ‘mai nessuna tecnologia è stata tanto
promettente’
• The Double-Isolation Procedure Provides Superior Outcomes than the Box Lesion Set in Patients with
Persistent AF. Muneretto et al.
La box lesion si è dimostrata un approccio efficace nei pazienti con FA parossistica, sebbene un set di lesioni
più esteso possa essere necessario nei pazienti con FA persistente per ridurre ulteriormente il rischio di
circuiti di rientro. Gli autori hanno trattato 51 pazienti suddivisi in due
gruppi: Gruppo A (n=31) nel quale è stata effettuata la box lesion con linee
addizionali sull’atrio destro e Gruppo B (n=20) nel quale solo la box lesion
è stata prodotta. Ad un follow up medio di 20 mesi, il ritmo sinusale è stato
ristabilito nel 87,1% dei pazienti del gruppo A e nel 60% dei pazienti nel
gruppo B. Gli autori hanno così concluso: ‘The double isolation procedure
proved to be a safe and feasible technique for persistent AF via a
minimally invasive approach. At a median follow-up of 20 months, it was
associated with incremental benefits in terms of sinus rhythm restoration
compared to the box lesion set alone.
• Minimally Invasive Surgical Ablation versus Catheter Ablation for Lone Atrial Fibrillation. Results from
the STANDARD Study. Nasso et al.
L’obiettivo è paragonare i risultati clinici e strumentali dell’ablazione transcatetere (CA) con quelli
dell’ablazione chirurgica, epicardica, mininvasiva (SA) nel trattamento della FA isolata. Gli autori hanno preso
in considerazione 404 pazienti trattati con le due tecniche nel periodo 2008-2012 ed hanno evidenziato, tra le
altre cose, che la ricorrenza di FA dopo il trattamento era del 10.9% nel gruppo SA vs 30.2% nel gruppo CA.
Gli autori hanno concluso che: ‘Both the treatment strategies under investigation (CA and SA) met the safety
endpoint in the treatment of lone AF. Nevertheless, the surgical ablation appears to yield better results at midterm follow-up in terms of arrhythmia recurrence, particularly in selected cases having paroxysmal AF and
longer history of AF’.
• A Novel Dual Energy Ablation Device to Create a Box Lesion for Pulmonary Vein Isolation using
Bipolar and Monopolar RF: Intra Operative Assessment using a Robotic Approach. Balkhy et al
Studi recenti dimostrano che nei pazienti con fibrillazione atriale (FA), l’isolamento delle vene polmonari (PVI)
eseguita con pinze bipolari utilizzando toracotomie bilaterali è più efficace della PVI utilizzando cateteri
d’ablazione standard. Questa superiore efficacia è, però, portatrice di maggiore invasività, difficoltà
d’esecuzione e potenzialmente di complicanze acute. I dispositivi monopolari 'Loop' ovviano a questi
inconvenienti, ma a costo di una potenziale riduzione dell’efficacia. Una tecnologia che avesse l’efficacia dei
sistemi bipolari, ma con un accesso semplificato e maggior sicurezza, in grado di essere utilizzata
endoscopicamente a cuore battente sarebbe auspicabile. È stato valutato un sistema di ablazione che può
avere tutte queste caratteristiche. Tra l’aprile e il dicembre 2012 sono
state effettuate box lesion con l’ausilio del Robot su 17 pazienti
utilizzando un approccio monolaterale destro con un sistema ‘loop’ a
suzione. Il blocco d’entrata e d’uscita è stato raggiunto in 15 dei 17
pazienti. Questa la conclusione degli autori: ‘Our initial experience and
intra-operative assessment shows that this bipolar epicardial ‘loop’
ablation technology is well designed for easy use in an endoscopic
environment and is safe and effective in producing electrical PVI.
Clinical and longer-term follow up is warranted’.
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Tecnologia ed Innovazione in Cardiochirurgia
In Italia i centri training Estech per il trattamento della Fibrillazione Atriale:
Gli Spedali Civili di Brescia e la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio di Massa
Tra le eccellenze che la cardiochirurgia Italiana può vantare nel trattamento delle patologia cardiache, vi è senza
dubbio il trattamento della Fibrillazione Atriale (FA) isolata e concomitante.
È solo da pochi anni che la Fibrillazione Atriale viene considerata - e pertanto trattata - come ciò che realmente è: una
patologia grave, con un elevato tasso di mortalità e morbidità, che compromette notevolmente la qualità di vita di chi
ne è affetto. Una migliore comprensione della malattia e l’introduzione sul mercato di efficaci sistemi per il trattamento
chirurgico, rendono oggi il trattamento della Fibrillazione Atriale una procedura semplice, riproducibile e ad alto tasso
di successo oltre che, grazie agli approcci mininvasivi, a modesto impatto chirurgico sul paziente.
Estech, leader mondiale nella produzione di cateteri chirurgici per il trattamento della FA, ha l’onore di collaborare
ormai da diversi anni con due centri di cardiochirurgia italiani che ad oggi vantano le più consolidate esperienze di
trattamento della FA isolata o concomitante con approccio minimamente invasivo (Toracoscopia e Mini Toracotomia).
Gli Spedali Civili di Brescia con l’equipe retta dal Prof. Claudio Muneretto e la Fondazione Toscana Gabriele
Monasterio di Massa grazie al team guidato dal Dott. Mattia Glauber, mettono a disposizione il loro know how
organizzando giornate di Training dedicate alla comprensione della patologia, alla tecnica chirurgica e agli
aggiornamenti sull’evoluzione del trattamento della FA.
Il Prof. Muneretto e il Dott. Glauber offrono due approcci alternativi al trattamento della FA, di conseguenza anche le
giornate di corso presentano alcune distinzioni pur mantenendo un “Fil Rouge” comune.
Il training organizzato a Brescia ha come argomento principale il trattamento della Fibrillazione Atriale in
toracoscopia con approccio ibrido. La giornata si apre con un Welcome Meeting in cui il Prof. Muneretto e il Prof.
Curnis, responsabile del reparto di elettrofisiologia, presentano la filosofia del centro - l’approccio ibrido alla
fibrillazione atriale - la tecnica chirurgica ed il caso clinico della giornata; quindi ci si sposta in sala operatoria dove il
Prof. Muneretto esegue la procedura in toracoscopia monolaterale destra, illustrando e discutendo ogni singolo
passaggio della tecnica. Al termine della procedura chirurgica il team verifica il blocco di conduzione (Entry ed Exit
Block) e valuta in quali termini e tempi sia necessario il coinvolgimento dei colleghi elettrofisiologi al fine di ottimizzare
e completare il trattamento. Terminato l’intervento il meeting si conclude con una panel discussion per commentare
quanto visto: criteri di selezione del paziente, studio elettrofisiologico, approccio chirurgico, linee di ablazione, risultati
ed altro. Il training ha la durata di un giorno.
Il Corso organizzato a Massa verte sul trattamento della Fibrillazione Atriale isolata e concomitante in
toracotomia monolaterale. Il Dott. Glauber ospita i partecipanti alla quotidiana riunione di staff, dove sono presentati
i diversi casi clinici in programma che possono presentare, in concomitanza all’ablazione della Fibrillazione Atriale,
trattamento di valvulopatia, rivascolarizzazione miocardica, o sola Lone AF. Si passa poi al blocco operatorio dove i
partecipanti hanno la possibilità di apprezzare la tecnica chirurgica che prevede un approccio mininvasivo mediante
accesso toracotomico monolaterale destro. Terminati i casi della mattina si torna in sala riunioni dove viene descritta
la tecnologia utilizzata e si approfondiscono gli aspetti clinici e tecnici. La giornata si conclude nuovamente in sala
operatoria per i casi pomeridiani. In base alla disponibilità, il corso può avere durata giornaliera o prolungarsi anche il
giorno successivo.
Le giornate di Training di Brescia e Massa, organizzate da aptiva medical in collaborazione con Estech, hanno
risonanza mondiale. I due centri hanno infatti ospitato, negli anni, non solo medici italiani ed europei ma anche
americani ed asiatici.
In entrambi i corsi la Fibrillazione Atriale viene trattata con l’innovativo sistema Estech Fusion150 l’unico clamping
catheter al mondo. Versatile come un catetere ma efficace come un clamp è in grado effettuare la box lesion
attraverso un accesso realmente mininvasivo (Toracoscopia o Mini Toracotomia monolaterale) e, grazie all’esclusivo
sistema bimodulare di applicazione dell’energia al tessuto, di effettuare lesioni ampie e realmente transmurali.
A fianco dei due centri sopra citati merita una citazione speciale anche la clinica Anthea di Bari dove il Prof.
Giuseppe Speziale, direttore dell’U.O. di cardiochirurgia, ed il dr. Giuseppe Nasso hanno da sempre fortemente
creduto nel trattamento della Fibrillazione Atriale isolata per via mininvasiva. Con centinaia di pazienti trattati, il
Centro ha maturato una delle maggiori esperienze mondiali e prodotto alcuni tra i più importanti lavori scientifici.
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Tecnologia ed Innovazione in Cardiochirurgia
HeartWare annuncia l’acquisizione di CircuLite Inc.
Framingham, Mass, 1 dicembre 2013: HeartWare ha annunciato l’acquisizione di CircuLIte Inc. – produttore del
sistema di supporto al circolo SYNERGY progettato per i pazienti in scompenso cardiaco cronico non inotropo
dipendenti. HeartWare In questo modo si assicura una tecnologia estremamente promettente ed arricchisce la propria
offerta di assistenze meccaniche.
Per ulteriori informazioni:
http://ir.heartware.com/phoenix.zhtml?c=187755&p=irol-newsArticle&ID=1880820&highlight=
Sopravvivenza a due anni:
HeartWare HVAD allo stesso livello del trapianto di cuore
Nei Paesi Occidentali la prevalenza dello scompenso cardiaco avanzato è in continuo aumento ed ha una
sopravvivenza frequentemente inferiore ai tre anni. 2 milioni i pazienti affetti in Italia e quasi 200.000 i ricovi annui.
Circa il 40% dei pazienti in scompenso cardiaco muore entro un anno dalla diagnosi e solo poco più del 30%
sopravvive dopo 5 anni. Ad oggi il gold standard terapeutico è il trapianto di cuore, che garantisce risultati di
sopravvivenza a lungo termine del 70%, 55% e 35% rispettivamente a 5, 10 e 15 anni dall’intervento (Stehlik J et al,
2012). All’inizio del 2012, in Italia, erano 709 i pazienti iscritti in lista trapianto e 391 quelli entrativi durante l’anno. Di
questi, solo 231 hanno beneficiato del trapianto mentre 97 sono deceduti nell’attesa di un organo (CNT 2012).
Già nel 2001 lo studio REMATCH aveva evidenziato come l’impianto di assistenza ventricolare sinistra (LVAD)
assicurasse una sopravvivenza maggiore ed una superiore qualità di vita rispetto alla migliore terapia medica per i
pazienti non candidabili a trapianto cardiaco (Rose EA et al, 2001), ma l’innovazione tecnologica dei VAD di ultima
generazione ed il sempre più ridotto numero di donatori fanno oggi dell’impianto LVAD la terapia più adottata nel
trattamento dello scompenso cardiaco avanzato.
HeartWare HVAD, pompa centrifuga intrapericardica di terza generazione, ha introdotto una vera e propria rivoluzione
nel campo dell’assistenza ventricolare e, in poco più di tre anni, è divenuta leader del mercato mondiale.
La miniaturizzazione dell’assistenza HeartWare HVAD ha permesso lo sviluppo di nuove tecniche d’impianto
sempre meno invasive, a vantaggio del rapido recupero del paziente che può essere estubato prima e dimesso in
tempi nettamente ridotti rispetto a quanto accadesse in precedenza. HeartWare HVAD può essere impiantato anche
con approccio mini-invasivo preservando l’integrità dello sterno nei casi in cui gli operatori lo ritenessero utile e
necessario. Le ridotte dimensioni di HeartWare HVAD permettono l’impianto anche in soggetti di piccola taglia
(Padalino et al, Artificial Organs 2013).
Le ragioni di una così rapida diffusione di HeartWare HVAD non risiedono solo nella possibilità di approcciare una più
ampia coorte di pazienti ma anche nell’eccellenza dei risultati clinici raggiunti.
Di notevole interesse la recente pubblicazione:
Angelo M. Dell’Aquila et al, Survival Results After Implantation of Intrapericardial Third-Generation Centrifugal
Assist Device: An INTERMACS-Matched Comparison Analysis, Artificial Organs 2013
L’analisi comparativa dell'esperienza dell’Università di Muenster (DE), stratificata secondo la classificazione
INTERMACS, mostra risultati a 24 mesi davvero sensazionali e competitivi rispetto ad ogni concorrente e
persino rispetto al trapianto cardiaco.
Lo Studio retrospettivo di 287 pazienti consecutivi trattati con VAD evidenzia che l’impianto in elezione di HeartWare
HVAD raggiunge una sopravvivenza significativamente maggiore rispetto ai VAD concorrenti su popolazioni
omogenee per classi INTERMACS. Lo studio riporta una sopravvivenza a 24 mesi per il dispositivo di terza
generazione HeartWare HVAD del 70,4%, rispetto al 33,7% dei precedenti sistemi a flusso continuo e al 33.8%
dei sistemi a flusso pulsato (p=0.013). La ricerca sottolinea come il compito del Heart Team sia quello di migliorare la
selezione dei pazienti per massimizzare i benefici della nuova tecnologia.
Grazie alle stabili condizioni emodinamiche preoperatorie, si possono raggiungere risultati ancora migliori con una
sopravvivenza a 24 mesi dell'88.8% per HeartWare HVAD, verso 34.2% e 45.6% per i precedenti sistemi a flusso
continuo e pulsatile, rispettivamente (p=0.005). L’88.8% di sopravvivenza a 24 mesi è un dato
significativamente maggiore rispetto a tutti idispositivi a flusso continuo oggi disponibili.
La libertà da eventi neurologici causa di morte tra i pazienti supportati con una pompa di
terza generazione HeartWare HVAD risulta significativamente maggiore (p=0.04): 97% verso 83% e 78% per i
più vecchi sistemi a flusso continuo e pulsatile, rispettivamente. Gli autori attribuiscono il risultato alla maggiore biocompatibilità dei materiali ed all'assenza di contatto tra la girante e l'housing del HeartWare HVAD che minimizza
l'insorgenza di eventi tromboembolici.
Ulteriori progressi tecnologici sono indiscutibilmente auspicabili, primo tra tutti la trasmissione transdermica
dell’energia al VAD, ma mentre la patologia dello scompenso cardiaco è in crescita, il numero e la qualità dei cuori da
donatore continuano a peggiorare. In questo difficile scenario, HeartWare HVAD rappresenta una terapia hic et nunc,
una concreta possibilità per i pazienti di tornare ‘vitali’ alla vita.
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Tecnologia ed Innovazione in Cardiochirurgia
www.aptivamedical.com
È ora on line il sito web istituzionale di aptiva medical
www.aptivamedical.com (a breve disponibile anche nella versione in lingua inglese) accoglie i “Naviganti”
con una banner grafico contenente immagini ed aforismi ispiratori della filosofia aziendale.
Nell’home page anche il link al canale youtube di aptiva medical, che ha esordito quasi due anni fa con il
video dell’ impianto di HeartWare HVAD (video che ad oggi ha ricevuto più di 12.300 visualizzazioni da
tutto il mondo), e che presenta link e filmati relativi a procedure chirurgiche.
Il sito è di facile consultazione grazie alla presenza di tasti di navigazione che permettono di selezionare
l’area di maggior interesse:
Home, Azienda, Prodotti, Rete Vendita, Clienti, Lavora Con Noi, Contattaci, Link Utili
Vi è una sezione dedicata alla nostra newsletter che diffonde da oltre due anni le ultime novità ed
aggiornamenti tecnico-scientifici relative i prodotti e le procedure di pertinenza di aptiva medical.
Iscrivendosi compilando l’apposito form, l’utente potrà ricevere le future pubblicazioni, oltrechè consultare i
numeri pubblicati.
Le sezioni news ed eventi informano il visitatore riguardo articoli scientifici, interventi chirurgici peculiari,
problem solving ed informazioni di particolare interesse, oltrechè sui più importanti congressi nel panorama
medico chirurgico italiano e internazionale. Cliccando su un evento si avrà la possibilità di visualizzarne i
principali dettagli: luogo, preliminary program, web site informations, ed altro ancora.
L’area prodotti contiene le informazioni riguardanti le linee distribuite da aptiva medical. Per accedere a
questa sezione del sito è necessario registrarsi ed ottenere una username e una password, nel rispetto di
recenti disposizioni di legge.
Il sito sarà presto implementato con la sezione “Io e il mio VAD” dedicata ai pazienti portatori di assistenza
meccanica. Questa sezione, ancora in allestimento, si pone diversi obietti: fornire un luogo virtuale ove i
pazienti possano trovare tutte le indicazioni utili relative la vita con HVAD; facilitare gli operatori nella
presentazione della procedura di impianto di assistenza HVAD e della sua gestione; condividere le
informazioni in regime di pronto soccorso ed emergenza.
Servizio di Supporto Tecnico h24 HeartWare HVAD
Per la prima volta in Italia, aptiva medical rende disponibile ai centri impiantatori un Servizio di Supporto
Tecnico HVAD, accessibile dal sito, dedicato a medici ed infermieri ospedalieri, infermieri del 118, pazienti,
dipendenti ASL ecc. che necessitino di assistenza tecnica riguardante il sistema HeartWare HVAD. Il
Servizio di Supporto Tecnico h24, dopo un primo periodo di sperimentazione, è ora attivo 24 ore al
giorno per 7 giorni alla settimana e rappresenta un filo diretto tra gli operatori e i Technical Consultants di
aptiva medical offrendo un servizio strutturato ed organizzato per ogni necessità in ogni momento:
dall’impianto di HVAD in emergenza, alla consulenza sul funzionamento del device e delle sue componenti,
all’assistenza tecnica on site. Grazie ad esso gli operatori dispongono di un servizio sempre disponibile,
qualificato ed affidabile nelle gestione dei numerosi pazienti dimessi a casa. Il Servizio di supporto tecnico
è raggiungibile ai seguenti numeri :
aptiva medical 342-5407176
HeartWare 800-875063
POSTHORAX e-commerce
Una sezione di e-commerce consente l’ acquisto online del corsetto Posthorax PRO - il tutore sternale più
efficace al mondo nella prevenzione delle complicanze da sternotomia mediana.
Il paziente sarà guidato nella scelta della corretta misura del corsetto e potrà eseguire l’acquisto a
condizioni speciali ricevendo comodamente a casa il prodotto senza spese di spedizione. Il serivizio è
particolarmente utile laddove il centro di cardiochirurgia dove il paziente è stato operato non abbia ancora
completato il processo d’acquisto ospedaliero o non sia presente nelle vicinanze un punto vendita
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Tecnologia ed Innovazione in Cardiochirurgia
Impiego del corsetto POSTHORAX nella
riabilitazione cardiologica e recupero respiratorio funzionale
Numerosi lavori scientifici hanno dimostrato che dolore lungo la ferita chirurgica, deiscenza (10%) ed
infezioni sternali profonde (1-4%) sono le principali complicanze causate dall'instabilità sternale (216%), che può compromettere l'intergrità della cute e promuovere l'infezione batterica (Kouchoukos et al,
2000; Robicsek et al, 2000; El-Ansary et al, 2000). Respirazione profonda, tosse, movimento delle braccia
esercitano forze meccaniche che inducono sullo sterno pressioni intratoraciche massime di 300 mmHg. Nei
pazienti con instabilità sternale il tasso di mortalità è del 10-40% (Tavilla et al, 1991) e, se accompagnata
da infezione della ferita, può arrivare sino al 50%. L’insorgenza di queste complicanze cliniche si traduce
in un dispendio economico importante per la collettività che arriva quasi a triplicare il costo della
gestione del paziente cardio operato (Graf et al, 2010; El Oakley RM,Wright JE,1996).
Tra i presidi medici oggi disponibili per combattere l’instabilità sternale, il tutore Posthorax è l’unico
dispositivo non invasivo che consente di ottenere risultati significativi ed efficaci. Il bendaggio flessibile,
proprio per le sue caratteristiche di estendibilità, si è dimostrato un presidio insufficiente a contenere le
forze esercitate sullo sterno dal colpo di tosse; Posthorax, grazie al suo disegno innovativo, permette di
controllare la distensione del torace e, prevenendo l’instabilità sternale, ridurre significativamente morbidità
e mortalità nel post-operatorio dei pazienti sottoposti a cardiochirurgia tramite sternotomia mediana. Il
sostegno fornito dal supporto sternale Posthorax è mediato dall’inserimento di parti elastiche che ne
permettono la distensione controllata e quindi preservano la meccanica respiratoria del paziente.
Durante l’ultimo congresso ANMCO tenutosi a Firenze il gruppo di lavoro del dott. Maurizio Bussotti,
Fondazione Salvatore Maugeri di Milano, ha presentato il lavoro scientifico dal titolo ‘Impiego del corsetto
POSTHORAX nel paziente cardioperato durante riabilitazione cardiologica e suo impatto sul
recupero respiratorio e funzionale’. Lo studio valuta l'impatto dell'impiego del tutore sternale Posthorax
sul recupero della meccanica respiratoria e della capacità funzionale in pazienti sottoposti a cardiochirugica
per via sternotomica mediana, nell’ambito di un programma riabilitativo cardiologico della durata di 14
giorni. La selezione dei pazienti prevede l’arruolamento di soggetti con: età < 80 aa, no BPCO, no
intervento di aneurismectomia aortica toracica, no presenza già evidente di complicanze della ferita
sternale. I pazienti arruolati sono randomizzati in 2 bracci: il Gruppo Posthorax (15 pz., età = 64 ± 12, M =
12 che indossa il tutore sternale 24 ore al giorno), ed il Gruppo di controllo (15 pz., età = 65 ± 8, M = 10,
che non indossa nessun presidio). Tutti i soggetti sono sottoposti in I giornata a pletismografia con calcolo
della capacità polmonare totale (TLC) e del flusso espiratorio nel 1° sec (FEV1), misura della diffusione
alveolo-capillare per il CO (DLCO) e test del cammino dei 6 min (6MWT). Le stesse variabili sono ripetute
in IX giornata prima della dimissione. Il regime riabilitativo prevede esercizi aerobici alla cyclette e/o
treadmill, esercizi calistenici e ginnastica respiratoria. I risultati dello studio dimostrano la piena efficacia di
un ciclo riabilitativo sul recupero della funzione respiratoria e della capacità funzionale submassimale per
entrambi i gruppi. L’assenza di differenze in termini di miglioramento dei vari parametri ventilatori e della
distanza percorsa al 6MWT fra i 2 Gruppi dimostra altresì che l’impiego del tutore sternale Posthorax
non influisce negativamente sul recupero della funzione respiratoria.
Come può Posthorax assorbire l’energia generata dal colpo di tosse sullo sterno? Grazie alla presenza di
due cuscinetti e di quattro cinghie inestensibili in grado di generare forze di contenimento in direzione
antero posteriore su ciascun emisterno. Questo è il principio che rende Posthorax superiore a qualsiasi
altro tipo di supporto, come confermato dagli eccellenti risultati di diversi studi clinici controllati. La
pubblicazione di Gorlitzer et al, 2013, dal titolo ‘Prevention of sternal wound complications after
sternotomy: results of a large prospective randomized multicentre trial’, analizza un campione di
2539 soggetti e conclude che l’uso consistente del tutore sternale Posthorax, per 24h al giorno per 6
settimane, abbatte l’incidenza delle complicanze sternali profonde. Il gruppo randomizzato Posthorax
ha un’incidenza prossima a 0%, il gruppo di controllo a 2.99% (popolazioni omogenee). L’analisi della
correlazione tra l’incidenza delle complicanze ed i fattori di rischio conferma il dato, evidenziando che solo
le complicanze intra e post-operatorie influenzano negativamente l’esito della guarigione della sternotomia.
Questi eccellenti risultati, la non invasività del presidio e l’assenza di controindicazioni
suggeriscono l'uso costante di Posthorax in tutti i pazienti sottoposti ad intervento di
cardiochirurgia tramite sternotomia.
La gamma dei prodotti è oggi arricchita dal nuovo Posthorax ICU Vest, un corsetto disegnato per l’uso
esclusivo in terapia intensiva che rappesenta un plus per la sua vestibilità, comfort e semplicità d’uso.
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Breaking News
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Il 23 settembre 2013, presso l’ospedale Città della Salute di Torino, il Prof. Mauro
Rinaldi, direttore dell’U.O. di cardiochirurgia, e il dr. Paolo Centofanti, hanno eseguito
per la prima volta in Italia l’espianto di un HeartWare HVAD a seguito del recupero
funzionale del cuore nativo. La paziente, impiantata 25 mesi prima per una
cardiomiopatia idiopatica, è tornata a casa e sta avendo un decorso post operatorio
soddisfacente.
Nuovamente disponibile il condotto valvolato polmonare totalmente biologico Labcor
T07. Consiste in una valvola porcina tricomposita stentless assemblata all’interno di un
tubo in pericardio bovino. È fruibile nelle misure dalla 5 alla 29. Le misure 5, 7 e 29 sono
esclusive. Il condotto è indicato in una varietà d’interventi di cardiochirurgia pediatrica tra i
quali: Ross, Truncus Arterioso, Tetralogia di Fallot con Atresia Polmonare, ecc.
All’Università dell’Arizona il dr. Zain Khalpey e il dr. Robert Poston hanno effettuato i primi
impianti di HeartWare HVAD utilizzando il Robot Da Vinci. L’utilizzo di questa tecnica
ha portato, stando a quanto riferito dagli utilizzatori, sanguinamenti inferiori e minori
trasfusioni rispetto alle tecniche chirurgiche usuali, oltre ad una ridotta ospedalizzazione.
La clinica Mediterranea di Napoli ha avviato un programma di trattamento della
fibrillazione isolata con approccio ibrido. Promotori del progetto il dr. Luigi Marino,
direttore dell’U.O. di Cardiochirurgia e il dr. Giuseppe Stabile, direttore dell’U.O. di
Elettrofisiologia. La procedura chirurgica viene effettuata utilizzando l’innovativo sistema
bimodulare Estech Fusion150.
Nel mese di settembre il Prof. Tiziano Gherli direttore dell’unita di cardiochirurgia
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha effettuato le prime procedure di
trattamento della Fibrillazione Atriale con gli esclusivi sistemi Estech Revolution e
Fusion150.
Le scelte chirurgiche per l’impianto del sistema di assistenza ventricolare HeartWare
HVAD si arricchiscono di una nuova opzione: intervento in toracotomia con anastomosi
dell’outflow in arteria succlavia, per i pazienti con aorta non trattabile. I primi casi sono
stati effettuati dal dr. Arnt Fiane del Rikshospitalet University Hospital e da Martin Struber
dell’Herz zentrum di Lipsia e presentati al technocollege del recente Congresso EACTS.
Per ulteriori informazioni contattate il team aptiva
Responsabile Commerciale:
Area Manager Nord:
Area Manager Centro-Sud:
Technical Consultant:
Technical Consultant:
Technical Consultant:
o il Sales Representative di zona
www.estech.com
www.micardia.com
Angelo Passanante
Paolo Pica
Gianluca Bertoletti
Davide Munari
Rosanna Toscano
Alessandro Santise
Link utili:
www.heartware.com
www.ishlt.org
[email protected]
[email protected]
[email protected]
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