Fisiologia • La funzione primaria della tiroide è secernere gli ormoni necessari per la crescita, lo sviluppo cerebrale, il mantenimento del metabolismo e dell’attività funzionale della maggior parte degli organi. Fisiologia Gli ormoni tiroidei sono regolati dall’ormone tireotropo (TSH) di origine ipofisaria e da un sistema di autoregolazione insito nella ghiandola tiroidea stessa. Sintesi degli ormoni tiroidei Fisiologia • Gli ormoni tiroidei sono aminoacidi contenenti iodio chiamati tiroxina (T4) e tri-iodotironina (T3). • Tali ormoni vengono immagazzinati nella tireoglobulina. Sintesi degli ormoni tiroidei • Lo iodio e’ indispensabile nel processo di sintesi. La sostanza colloide che riempie il • Lo iodio è contenuto nell’acqua, nei pesci, nel sale, nel latte e nelle uova. tireoglobulina iodata. lume dei follicoli è composta da • Lo iodio viene eliminato dai reni. 1 Sintesi degli ormoni tiroidei • Gli ormoni tiroidei producono numerosi effeti metabolici primo fra tutti l’aumento del metabolismo basale attraverso l’aumento del consumo di ossigeno. • Gli ormoni tiroidei sono essenziali per una crescita equilibrata ed uno sviluppo completo. Sintesi degli ormoni tiroidei • Stimolano la lipogenesi e lipolisi, abbassano il livello del colesterolo sierico • Il T3 determina effetti diretti ed indiretti sui ventricoli cardiaci influenzando la contrattivita’ ventricolare sinistra. Prove di funzionalità tiroidea • E’ possibile dosare la quantita’ di ormoni che regolano l’attivita’ tiroidea: • Ormone tireotropo (TSH) • T4 e T3 liberi (FT3 e FT4) • Uptake tiroideo di radio-iodio (RAIU) • Determinazione dell’uptake con pertecnetato - tecnezio 99M • Tireoglobulina sierica • Calcitonina sierica 2 Prove di funzionalità tiroidea: Anticorpi antitiroidei Diagnosi anatomica e tessutale • SCINTIGRAFIA: indagine che impiega • Valutazione necessaria per la diagnosi del morbo di Hashimoto e morbo di Graves (Basedow). radioisotopi dello iodio (I 131) e del • Nel morbo di Hashimoto : anticorpi anti tireoglobulina. • La captazione di questi radioisotopi • Anticorpi anti recettori TSH sono presenti nei pazienti affetti da morbo di Graves. tiroideo di intrappolare e incorporare lo tecnezio. rispecchia la capacita’ di un nodulo iodio. Diagnosi anatomica e tessutale • Il tumore maligno appare non funzionante (nodulo freddo). • La scansione radioattiva differenzia un nodulo solitario da un gozzo multinodulare dove l’uptake risulta distribuito a caso per l’intera ghiandola. Diagnosi anatomica e tessutale • ECOGRAFIA: impiegata per individuare e misurare il volume di un nodulo tiroideo. Può differenziare lesioni solide o cistiche. 3 Diagnosi anatomica e tessutale Diagnosi anatomica e tessutale • TAC e RMN: forniscono informazioni •BIOPSIA mediante ASPIRAZIONE sulla sede e sull’architettura della tiroide con AGO SOTTILE: procedura come anche sui rapporti coi tessuti d’elezione in caso di noduli tiroidei circostanti. Sono importanti per lo studio solitari. Procedura operatore- dei tumori tiroidei mediastinici. Ipertiroidismo Morbo di Graves (Basedow) •Malattia autoimmune causata da immunoglobuline indirizzate verso i recettori del TSH. Ipertiroidismo, Morbo di Graves Terapia •FARMACI ANTITIROIDEI: la tireotossicosi viene efficacemente controllata da farmaci antitiroidei per ottenere il controllo dei segni e dei sintomi. Nella maggioranza dei pazienti la funzione tiroidea ritorna nella norma entro un tempo variabile da parecchie settimane a parecchi mesi. dipendente. Diagnosi di tumori maligni. Ipertiroidismo Morbo di Graves Diagnosi •SINTOMI: SEGNI: •irritabilita’, labilita’ emotiva, sudorazione, intolleranza al caldo, palpitazioni, dispnea, debolezza muscolare, aumento dell’appetito associato a perdita di peso, diarrea, perdita di capelli e prurito, dismenorrea, gozzo. tremore, cute calda e umida, tachicardia e fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca, miopatia, retrazione palpebrale, ESOFTALMO e MIXEDEMA PRETIBIALE. Ipertiroidismo Morbo di Graves Terapia •TIROIDECTOMIA SUBTOTALE: Indicazioni: Intolleranza a terapia farmacologica Controindicazioni alla terapia a base di I 131 Il trattamento chirurgico mira alla rimozione di tessuto tiroideo in quantità sufficiente a rendere eutiroideo il paziente. RISCHI CHIRURGICI: lesioni al nervo laringeo ricorrente, ipoparatiroidismo. 4 Ipertiroidismo Adenoma Tossico •Gli adenomi iperfunzionanti si presentano alla scintigrafia ossea come noduli caldi. Ipertiroidismo Adenoma Tossico •Quando l’adenoma raggiunge dimensioni elevate si ha evidenza di •Anche se l’adenoma e’ ipersecernente vi e’ una soppressione della secrezione da parte della restante ghiandola, conservando così un tasso netto di secrezione fisiologico. Tiroidite Autoimmune manifestazioni cliniche molto simili al morbo di Graves, ad esclusione di presenza di oftalmopatia Tiroidite Autoimmune Morbo di Hashimoto Morbo di Hashimoto •TERAPIA: •Condizione morbosa caratterizzata dalla presenza di anticorpi antitiroidei circolanti. •Il morbo di Hashimoto rappresenta la causa piu’ comune di ipotiroidismo associato a gozzo. •Non esiste terapia specifica. La terapia sostitutiva a base di T4 viene iniziata nei pazienti con un ipotiroidismo sintomatico o con gozzo compressivo sintomatico. •Il tessuto tiroideo danneggiato dai fattori immunologici viene sostituito da linfociti, plasmacellule e fibrosi. •La terapia chirurgica viene effettuata solamente nei pazienti che non rispondono a un trattamento corticosteroideo. •Nel siero di pazienti affetti da Hashimoto sono presenti anticorpi antitiroidei diretti contro la cellula tiroidea, la sostanza colloide o la tireoglobulina. • tiroidectomia subtotale. Gozzo nodulare •Eziologia: l’ingrossamento nodulare della tiroide deriva dall’eccessiva moltiplicazione delle cellule epiteliali tiroidee, che formano nuovi follicoli a morfologia e funzionalità variabili. Nel gozzo endemico il meccanismo e’ una insufficienza di produzione dell’ormone tiroideo, a causa di una carenza di iodio nella dieta. Ciò porta ad una accresciuta secrezione del TSH con conseguente accelerazione del processo gozzigeno. Gozzo nodulare •MANIFESTAZIONI CLINICHE: il gozzo può determinare compressione delle strutture del collo (trachea ed esofago) con conseguente disfagia, tosse, compromissione respiratoria o sensazione di pienezza nel collo. •La sintomatologia si riscontra più comunemente nei gozzi substernali a causa della localizzazione anatomica. Rx torace mostra deviazione e compressione della trachea. Importante la diagnosi differenziale con la neoplasia maligna latente. 5 Gozzo nodulare •TERAPIA: •nelle aree geografiche povere di iodio può essere introdotto lo iodio nella dieta. •La terapia chirurgica diviene indispensabile quando cominciano a comparire i sintomi da compressione. Neoplasie benigne Neoplasie benigne •Gli adenomi tiroidei sono tumori benigni che derivano dal tessuto follicolare. •CLASSIFICAZIONE ISTOLOGICA: adenoma follicolare adenoma papillare MANIFESTAZIONI CLINICHE: di solito accrescono lentamente e si mantengono per anni asintomatici. Sono scoperti accidentalmente dal paziente o dal medico. teratomi •La maggior parte dei tumori papillari sono ritenuti maligni. Di solito gli adenomi tiroidei sono considerati distinti dagli adenomi multipli che si riscontrano nel gozzo multinodulare. Neoplasie benigne Neoplasie benigne •Il 70% degli adenomi non accumula iodio radioattivo (nodulo freddo). Il 20% mostra una captazione uguale al tessuto tiroideo (nodulo poco caldi). Il 10% e’ iperfunzionante e puo’ indurre tirotossicosi. •Circa il 5% mostra invade la capsula o i vasi, questi vengono considerati maligni. •ECOGRAFIA •SCINTIGRAFIA: i noduli tiroidei vengono classificati come freddi (ipofunzionanti), poco caldi (normofunzionanti) e molto caldi. •Ago aspirato per citologia e biopsia (FNAC, FNAB) 6 Carcinoma della tiroide Carcinoma della tiroide •NEOPLASIE INDIFFERENZIATE: •NEOPLASIE BEN DIFFERENZIATE •NEOPLASIE MISCELLANEE: Adenocarcinoma papillare Adenocarcinoma follicolare Carcinoma cellule di Hurtle Carcinoma midollare Carcinoma della Tiroide Linfoma Carcinoma squamosocellulare Carcinoma microepidermoide Teratoma Sarcoma Carcinoma metastatico Carcinoma della Tiroide •PROGNOSI: la prognosi e’ abbastanza favorevole nei pazienti affetti da carcinoma tiroideo ben differenziato, sebbene siano stati individuati molti fattori che influenzano la recidiva e la sopravvivenza. TERAPIA: tiroidectomia totale + eventuale linfoadenectomia del collo. •Stadiazione secondo il sistema MACIS: M=metastasi; A=age; resezione; I=invasione; C=completezza della S=size. •Possibile anche stadiazione TNM. Patologie benigne della mammella Patologie a carico della mammella •Ginecomastia: ipertrofia del tessuto mammario negli uomini. •Galattorrea (secrezioni dal capezzolo) •Mastopatia cistica o fibrocistica •Galattocele •Polimastia e capezzoli sovrannumerari 7 Ascesso mammario ed infezioni Ascesso mammario ed infezioni •L’ectasia duttale e l’ostruzione dei dotti •La mastite indica una cellulite piu’ maggiori possono condurre ad una generalizzata del tessuto mammario. proliferazione di batteri e ad un •La mastite si presenta con eritema della cute, successivo ascesso. E’ indicata una piccola incisione con drenaggio se il processo non può essere controllato dai soli antibiotici. dolore e dolorabilità alla palpazione. •Terapia della mastite: antibiotico. •Importante diagnosi differenziale fra mastite e tumore infiammatorio. Tumori benigni della mammella Cisti mammarie •Le cisti all’interno della mammella sono cavità ripiene di liquido, rivestite da epitelio. Possono essere microscopiche o contenere fino a 30 ml di liquido. •Le cisti sembrano originare dalla distruzione e dilatazione di lobuli e duttuli terminali. Tumori benigni della mammella Cisti mammarie •Le cisti sono influenzate dagli ormoni ovarici, infatti compaiono improvvisamente durante il ciclo mestruale e regrediscono completamente con il completamento delle mestruazioni. •Può avvenire una degenerazione dell’epitelio: carcinoma intracistico (raro) 8 Tumori benigni della mammella Fibroadenoma Tumori benigni della mammella Fibroadenoma •Il fibroadenoma e’ un tumore benigno •L’ecografia di solito pone diagnosi differenziale tra cisti e fibroadenoma. costituito da elementi stromali ed epiteliali della mammella. •Tumore piu’ comune nelle donne con età minore di 30 anni. Tumori benigni della mammella Papilloma •I papillomi intraduttali sono polipi di dotti mammari rivestiti da epitelio. Sono localizzati al di sotto dell’areola. •I papillomi sono associati ad un elevato rischio di carcinoma. •I pazienti anziani possono contenere depositi di calcio all’interno del fibroadenoma che risultano evidenziati nella mammografia. •Il trattamento è la biopsia escissionale per formulare la diagnosi certa. Anamnesi •Età •Storia del ciclo mestruale (menarca, menopausa, regolarità) •Precedenti interventi chirurgici (isterectomia, asportazione dell’ovaio) •Età della prima gravidanza e allattamento •I tumori sotto all’areola spesso si manifestano con una secrezione ematica dal capezzolo. •Anamnesi farmacologica (estroprogestinici) •Il trattamento è l’escissione totale con incisione periareolare. •Dolore •Anamnesi familiare di primo grado •Presenza di masse palpabili Esame obiettivo •Ambiente ben illuminato •Sorgente di luce indiretta •Attenta ispezione visiva di masse evidenti •Asimmetrie •Modificazioni della cute •Retrazione o escoriazione della superficie epidermica di areola e capezzolo •Presenza di masse: dura a margini spiculati, fissa sui piani profondi=tumore. Elastica a margini lisci, mobile sui piani profondi=lesione cistica o fibroadenoma. 9 Diagnosi • MAMMOGRAFIA: compressione della ghiandola mammaria per diminuire lo spessore del tessuto attraverso cui debbono passare le radiazioni ed aumentare la risoluzione. • I caratteri di malignità dimostrati dalla mammografia possono essere generalmente divisi in anomalie di densità e microcalcificazioni. • Anomalie mammografiche possono essere presenti in assenza di reperti obiettivi. Diagnosi •AGOASPIRATO per citologia •ECOGRAFIA: discrimina fra lesioni solide e cistiche •ECODOPPLER: studia la vascolarizzazione di masse solide Tumori maligni della mammella Fattori di rischio Tumori maligni della mammella Classificazione dei tumori della mammella •Sesso (femminile > maschile) •Età •TUMORI MALIGNI NON INVASIVI: •Storia familiare (mamma, sorella o figlia) •Storia personale di Ca controlaterale •carcinoma intraduttale •Carcinoma non invasivo •Menarca precoce •carcinoma lobulare in situ •Menopausa tardiva •Gravidanza in età avanzata 10 Tumori maligni della mammella Tumori maligni della mammella Classificazione dei tumori della mammella Classificazione e stadiazione clinica TNM •TUMORI MALIGNI INVASIVI: •carcinoma duttale infiltrante (piu’ frequente, piu’ aggressivo, origina dall’epitelio duttale) (80%) •carcinoma lobulare infiltrante T=tumore primitivo •Tis: carcinoma in situ •T1: tumore di 2 cm o meno •T2: tumore > 2 cm •carcinoma midollare •T3: tumore > 5 cm •carcinoma papillare •T4: tumore di qualsiasi dimensione infiltrante la cute o la parete toracica •carcinoma tubulare Tumori maligni della mammella Tumori maligni della mammella Classificazione e stadiazione clinica TNM Classificazione e stadiazione clinica TNM N= linfonodi regionali M= metastasi a distanza •NX: linfonodi non possono essere determinati •N0: nessuna metastasi ai linfonodi regionali •MX: metastasi non possono essere determinate •N1: metastasi al/ai linfonodo/i •M0: nessuna metastasi •N1a: micrometastasi (< 0,2 cm) •M1: metastasi a distanza (compreso anche linfonodo sovraclaveare) •N1b: metastasi > di 0,2 cm Tumori maligni della mammella Tumori maligni della mammella Terapia del carcinoma in situ Carcinoma infiltrante •Il trattamento del carcinoma intraduttale e lobulare in situ dipende dalle seguenti variabili: •multifocalità, •multicentricità •TERAPIA: Quadrantectomia e linfoadenectomia ascellare + radioterapia per tumori < di 3 cm. Quadrantectomia Vs Mastectomia •Dopo la quadrantectomia è indicata la radioterapia. Mastectomia e linfoadenectomia ascellare per tumori > a 3 cm. •Il trattamento non necessita di chemioterapia adiuvante. 11 Tumori maligni della mammella Carcinoma infiltrante •TECNICA DEL LINFONODO SENTINELLA: •Tecnica utilizzata per tumori < di 2 cm per identificare il primo linfonodo della catena linfonodale ascellare. Biopsia escissionale di tale linfonodo e ricerca di metastasi. Se il linfonodo presenta micrometastasi o metastasi la paziente viene sottoposta a linfoadenectomia ascellare completa per uno staging più accurato. •Per il reperimento del primo linfonodo viene iniettato un tracciante (patent blu o tracciante radioattivo) in prossimità del tumore mammario. Tumori maligni della mammella Chemioterapia adiuvante •Gli effetti positivi della chemioterapia o della terapia ormonale si esplicano nella prevenzione, nella cura o nel rallentamento del processo di metastasi. •Le pazienti minori di 70 anni con linfonodi regionali positivi o metastasi a distanza dovrebbero essere sottoposte a chemioterapia adiuvante. 12 Tumori maligni della mammella Chemioterapia adiuvante • Le pazienti con linfonodi negativi (se recettori negativi) ricevono un beneficio dalla terapia che sembra equivalente ai benefici osservati nelle pazienti con linfonodi positivi. • Per tumori sensibili all’estrogeno (recettori estroprogestinici sul K) : terapia antiestrogenica adiuvante (tamoxifene). 13