Corsi di Aggiornamento La malattia di Parkinson ed i parkinsonismi: dalla corretta diagnosi ai modelli assistenziali Fondazione Madre Cabrini ONLUS S. Angelo Lodigiano 12-13 ottobre 2006 La riabilitazione nel paziente con malattia di Parkinson: aspetti di management ed organizzativi Giuseppe Bellelli U.F. Riabilitazione Casa di Cura “Ancelle della Carità”, Cremona Vorrei sapere da lor signori - disse la fata, rivolgendosi ai tre medici intorno al letto di Pinocchio - vorrei sapere da lor signori se questo disgraziato burattino sia morto o vivo!… a questo invito il Corvo facendosi avanti per primo, tastò il polso a Pinocchio: poi gli tastò il naso, poi il dito mignolo dei piedi: e quand’ebbe tastato per bene, pronunziò solennemente queste parole: - a mio credere il burattino è bell’e morto: ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe indizio sicuro che è sempre vivo! Mi dispiace-disse la Civetta- il dover contraddire il mio illustre amico e collega: per me, invece, il burattino è sempre vivo; ma se per disgrazia non fosse vivo, allora sarebbe segno che è morto davvero! E lei non dice nulla? Domandò la Fata al Grilloparlante. -Io dico che il medico prudente, quando non sa quello che dice, la miglior cosa che possa fare è quella di star zitto. Sintomi correlati al Parkinson durante la progressione della malattia Disturbi del movimento, bradicinesia, tremore, inquietudine Instabilità posturale, festinazione compiti funzionali (cammino) lieve ipocinesia, cadute, cammino veloce e cadenza distonia, freezing acinesia Calligrafia micrografica, rigirarsi nel letto, tonalità di voce destrezza manuale diagnosi 2-4 5 8-10 Anni di malattia 12-15 15 o più Le basi fisiopatologiche per la riabilitazione → Contenimento del danno primario → Prevenzione o riduzione dei danni secondari alla ridotta motilità → Vicariare le funzioni compromesse, identificando modalità e strategie alternative. Approccio riabilitativo basato sulla comprensione dei meccanismi fisiopatologici della compromissione motoria nel PD e sull’applicazione di concetti fisiologici alla riabilitazione stessa Figura 2. Rappresentazione schematica delle principali connessioni presenti nel circuito basale gangliare- talamocorticale. sinistra. Condizione normale: le due vie in uscita ("indiretta" e "diretta") sono in equilibrio a livello delle strutture in uscita. destra. Modello proposto nella malattia di Parkinson: La perdita di dopamina nel corpo striato porta ad un disequilibrio nelle due vie in uscita ed ad una soppressione dell’attività talamocorticale. GP, globo pallido; GPe, segmento esterno del GP; GPi, segmento interno del GP; SNR, parte reticolata della sostanza nigra; STN,nuclei subtalamici. In sintesi si verifica una demodulazione dell’armonica ed equilibrata attivazione tra via diretta ed indiretta del circuito motorio dei gangli della base. Quale è la natura del deficit? Controllo del movimento 3 tipi di movimento: 9VOLONTARIO (volontari, intenzionali, richiedono un’integrazione a livello alto) 9RIFLESSO (risposte rapide, stereotipate, involontarie, richiedono il minor controllo a livello volontario) 9RITMICO (via di mezzo, in genere sono sequenze di movimenti ripetitivi, automatici) PROGRAMMA MOTORE → insieme di istruzioni elementari per l’esecuzione di un movimento (relazione temporale tra i diversi eventi,…distanza) PIANO MOTORE →livello più elevato: insieme di operazioni che attivano una serie di programmi motori per la riuscita di un movimento complesso. PARKINSON: RIDOTTA ATTIVAZIONE DI SPECIFICHE AREE CORTICALI COMPROMISSIONE DI •ESECUZIONE •PROGRAMMAZIONE DEL MOVIMENTO •DEFICIT DI INTEGRAZIONE SENSORI-MOTORIA Inadeguata attivazione EMG durante il movimento ↑ tempo reazione Ritardo nell’iniziare un’attività motoria ↑ dipendenza dagli stimoli sensoriali durante lo svolgimento di performance motorie I gangli basali rappresentano un sistema deputato ad associare informazioni sensitive e comandi motori al fine di una adeguata pianificazione del movimento. Nelle malattie dei nuclei della base, la deficitaria produzione di segnali interni (cues) ritmici compromette la possibilità di un’armonica attivazione/disattivazione delle singole componenti di una sequenza motoria. Il ruolo dell’area motoria supplementare (SMA) • SMA ha un ruolo critico nel regolare l’aumento dell’attività neuronale che è necessario si verifichi prima dell’esecuzione di un movimento ed assicura che un movimento termini al momento opportuno. • Il riconoscimento di eventi comportamentali o contesti ambientali da precedenti esperienze può essere utilizzata per la programmazione e l’esecuzione di comportamenti intelligenti. E’ stato ipotizzato che quando il pattern di riconoscimento del corpo striato è deficitario, la prestazione motoria non corrisponde in modo perfetto alle richieste. Basi fisiopatologiche per la riabilitazione del PD • Le stimolazioni esterne possono convogliare l’attenzione del soggetto sulle caratteristiche salienti del movimento da fare (lunghezza del passo, spostamento del carico, assetto posturale) • infatti spesso inefficacia in dementi (LBD) Caratteristiche riassuntive dei deficit neuronali nel PD • bradicinesia • equilibrio • rigidità • attivazione funzionale motoria • • • • Disequilibrio nei neurotrasmettitori dei circuiti basali gangliotalamocorticali e SMA [ridotta inibizione D2 via indiretta] deficit nelle regioni GPi-mesencefalocorteccia nel mantenere la posizione eretta e l’attività dei muscoli estensori attivazione anormale dei riflessi di stiramento associata ad un aumento in central reflex gain [ridotta eccitazione D21 via diretta] maggiore dipendenza dai meccanismi “attenzionali” frontocorticali nel sostenere l’esecuzione di movimenti complessi, a causa di deficit nei meccanismi BG che favoriscono l’esecuzione automatica dei movimenti Dual-task avoidance Unitask performance Strategie educazionali ADL , cambiamenti adattivi secondari Rinforzo delle capacità cognitive ed attentive Educazione ambientale, suggerimenti esterni Possibile approccio • Stimolazione dell'attenzione • Utilizzo di stratagemmi: – Modificazioni del cammino da parte del paziente da solo o con l'assistenza di un'altra persona (es. bastone invertito) • Utilizzo di “cues sensoriali”: – stimoli uditivi (es. metronomo) – verbali (es. dare il ritmo) – visivi (laser-pointer o puntatore laser, strisce sul pavimento) Quali evidenze scinetifiche? Evidenze per il trattamento fisico dei disturbi motori nel PD Autori Rivista N di Grado di soggetti evidenza Schenkm an JAGS, 1998 46 A Com ella Neurology, 1994 16 B Pacchetti Psychosom M ed, 2000 32 B M iyai Arch Phys M ed Rehab, 2000 10 B Oliveira M cIntosh JNNP, 1997 JNNP, 1997 25 41 C C Behrm an JNNP, 1998 16 C Palm er Arch Phys M ed Rehab, 1986 -- C W aterston JNNP, 1993 40 C Gibberd BM J, 1981 -- C Schenkm an Phys Therapy, 1989 2 D Risultati Esercizi generali più rilassam ento m igliorano la funzionalità aum entando l’utilizzo di corretti m uscoli sinergici, aum entando la lunghezza m uscolare e la coordinazione 4 settim ane di esercizi ripetitivi aum entano il range di m otricità, la resistenza, l’equilibrio, il cam m ino e la destrezza dei m ovim enti fini La m usico terapia è efficace in relazione alla m otricità, alle funzioni affettive e com portam entali Body weight-supported treadm ill training più che la terapia fisica m igliorano le AD L e le perform ance m otorie Stim oli visivi, m a non uditivi, m igliorano la m icrografia La facilitazione acustica ritm ica m igliora la velocità della m arcia, la cadence, l’estensione del passo e la sim m etria nel PD di grado lieve-m oderato Le istruzioni verbali m igliorano la m arcia nel PD di grado lievem oderate (II-IV stages Hoehn & Yahr) Un program m a di 12 settim ane di esercizi test e karate m igliora la m arcia, il trem ore e la coordinazione La stim olazione sensoriale m igliora il controllo posturale nel PD di grado lieve-m oderato Tecniche di Bobath e Peto più facilitazione propiocettiva neurom uscolare Un trainig com binato di esercizi di stretching, rilassam ento e stim oli visivi m igliorano la funzionalità nel PD Legenda: A: ampio-randomizzato trial con risultati clear-cut, B: piccoli-randomizzati trialcon risultati incerti; C:non randomizzati, contemporanei controlli, D: no controlli, cases series The effect of external rhythmic cues (Auditory and Visual) on walking during a functional task in homes of people with Parkinson’s disease Rochester L et al, Arch Phys Med Rehab, May 2005 Treadmill training with body weight support: its effect on Parkinson’s disease • Objective: to test if body weight supported treadmill training (BWSTT) is effective in improving functional outcome of patients with Parkinson’s disease (PD). • Design: prospective crossover trial • Subjects: Ten patients (H-Y 2.5-3) • Results: The mean total UPDRS before/after BWSTT demonstrated a significative effect of type but not order of therapy. Patients had also greater improvement in ambulation speed with BWSTT than physical therapy (PT) • Conclusions: in persons with PD, BWSTT produces greater improvement in activities of daily living, motor performances and ambulation than does PT. Miyai I et al. Arch Phys Med Rehabil 2000;81:849-52 Un trattamento riabilitativo per ogni stadio di malattia Trattamento riabilitativo: •Fase precoce (stadio I e II): la riabilitazione ha un ruolo preventivo ed include una passeggiata quotidiana di 20-30’, esercizi di allungamento muscolare (specie i mm estensori del tronco) e per migliorare la capacità respiratoria. •Fase intermedia (stadio III e IV): la riabilitazione è volta a modificare la perdita del controllo automatico del movimento (freezing), mediante strategie che privilegiano il controllo attenzionale e l'uso di stimoli sensoriali esterni. E’ indispensabile inoltre un trattamento per migliorare il controllo posturale e l'equilibrio. •Fase avanzata (stadio IV e V): la riabilitazione funzionale ha un ruolo preventivo delle complicazioni, soprattutto delle cadute. Esercizi riabilitativi nel Parkinson lieve (stadi I-II) Tecniche Obiettivi Esercizi Rilassamento rendere il pz consapevole del proprio corpo distacco da esperienze/attività con carico emotivo Da supini Utilizzo del diaframma Respirazione associata al rilassamento al tappeto, lavorando sulla retroversione del bacino in espirazione ed effettuando trazione sacrale pura per migliorare la capacità respiratoria Esercizi posturali Riequilibrare la tendenza alla flessione del tronco Allungamento Contrastare la tendenza alla rigidità allungamento di pettorali, estensori del tronco, extrarotatori, ischiocrurali ischiocrurali, psoas e collo Esercizi attivi Coordinazione Velocità e forza del movimento Aspetto espressivo e sinergie deglutizione da supini, di rotazioni del tronco seduto, con palla Bobath lateralmente stabilizzazione ritmica del tronco (ponte, ginocchio, cavalier servente) Esercizi per la deambulazione utilizzo di diversi tipi di deambulazione esercizi ritmici utilizzo della musica Esercizi riabilitativi nel Parkinson moderato (stadi II-III) Tecniche Esercizi Respirazione Sternale Costale Esercizi posturali Svincolamento dei cingoli Stabilizzazioni ritmiche da seduto per il controllo del tronco Allungamento Schemi Kabat Esercizi attivi da supini, di rotazioni del tronco seduto, con palla Bobath lateralmente stabilizzazione ritmica del tronco (ponte, ginocchio, cavalier servente) Esercizi riabilitativi nel Parkinson avanzato (stadi IV-V) Tecniche Esercizi Respirazione Diaframmatica assistita Costale alta e bassa assistite Esercizi posturali Correzione dei compensi: posizione “a rana” con cuneo posto sotto il cavo popliteo in posizione seduta attraverso lo spostamento del carico ricercare l’allungamento o l’accorciamento dei relativi fianchi Allungamento Esercizi attivi Programma di rieducazione neuromotoria di gruppo: obiettivi • Mantenere mobili e funzionali le strutture corporee; • Permettere al paziente di integrarsi con altre persone che stanno affrontando un problema analogo (il gruppo favorisce il confronto e lo scambio di esperienze). • Gli esercizi che vengono proposti sono specifici e rapportati al grado di difficoltà presentato dalla malattia. :Sequenza di esercizi nel trattamento riabilitativo neuromotorio di gruppo - Esercizi di riscaldamento; - Esercizi di mobilizzazione e coordinazione; - Esercizi di equilibrio; - Esercizi per la tibio-tarsica (caviglia); - Esercizi per la mimica facciale. Esercizi di riscaldamento Esercizi di mobilizzazione e coordinazione • Esercizi di mobilizzazione globale, associati a movimenti ritmici ed alternati, per stimolare la coordinazione del paziente. • Iniziare con esercizi semplicissimi. Dopo aver effettuato varie sequenze di movimenti simultanei successivi ed alterni, si passa a serie analoghe combinate. • Favorire il lavoro a coppie o di gruppo, poiché l’esecuzione collettiva implica un livello di coordinazione più impegnativo, dovendo il paziente rapportarsi al ritmo degli altri componenti del gruppo. Esercizi di marcia sul posto (per evidenziare l’alternanza tra braccia e gambe). Esercizi di coordinazione con il pallone (pallone utilizzato per scandire le fasi del “raddrizzamento posturale”) nella seguente successione: •Paziente in decubito supino •Paziente in ginocchio •Paziente “cavalier-servente” (con un solo ginocchio a terra) •Paziente in ortostasi Esercizi di equilibrio Le reazioni di equilibrio vengono costantemente sollecitate, sia nelle situazioni statiche che dinamiche. L’equilibrio viene evocato sia attraverso sollecitazioni specifiche (esercizi di mobilità del capo e del tronco, movimenti che producono lo spostamento del baricentro in tutte le direzioni rispetto alla base d’appoggio), che potenziando altri fattori, quali: - Coordinazione; - Mobilità articolare; - Prontezza e precisione di risposta (esercizi con il pallone); - Padronanza dei rapporti con lo spazio in situazioni dinamiche (percorso ad ostacoli); - Propriocezione Gli esercizi di equilibrio vengono fatti eseguire in ordine di difficoltà: - cammino con un piede davanti all’altro; - cammino laterale; - cammino laterale con passo incrociato; - cammino lungo un percorso su cui verranno poste superfici di differente consistenza (materassini in gommapiuma, tavolette contenenti sabbia, tavolette di legno, ecc.). ESERCIZI PER L’EQUILIBRIO E LA COORDINAZIONE Quello che alla fine risulta essere importante, è l’apprendimento di continui aggiustamenti posturali, che il paziente deve mettere in atto per mantenere l’equilibrio. B) Allungamento arti inferiori 1. Posizione seduta, allungare la gamba di destra poggiando il tallone a terra, tirare in alto la punta del piede (flessione dorsale) per 10/30 secondi. Se non si hanno grossi problemi alla schiena, si può cercare di scendere con le mani verso il ginocchio teso, aumentando così l’efficacia dell’esercizio. Ripetere con l’altra gamba. C) Mobilizzazione della caviglia 1. Partendo dalla posizione a gamba estesa, far compiere 10/20 giri alla punta del piede, prima in un senso e poi nell’altro. 2. Posizione di partenza: seduti con piedi e ginocchia unite. Sollevare le punte dei piedi da terra, ruotandole verso l’esterno e poggiandole poi al suolo. Sollevare i talloni ruotandoli verso l’esterno e poggiarli al suolo. Continuare così fino alla massima apertura possibile, quindi ritornare indietro fino a riunire i piedi. Esercizi coricati in decubito supino 1. Posizione di partenza: coricati, ginocchia piegate, piedi poggiati sul letto. Far cadere le ginocchia a destra e contemporaneamente ruotare il capo dal lato opposto. Ripetere per 10/20 volte. 2. Posizione di partenza come sopra. Sollevare il bacino da terra espellendo l’aria, ridiscendere riempiendo i polmoni. Rieducazione di gruppo Il gruppo, per l’aspetto relazionale è un fondamentale momento di scambio, di comunicazione con persone che presentano più o meno gli stessi deficit e le stesse problematiche. • Esercizi di rinforzo dei mm estensori del rachide • Esercizi di respirazione • Esercizi di svincolo dei cingoli, che aiutano a migliorare l’equilibrio per il recupero dell’autonomia nei percorsi. • Esercizi di coordinazione. • Esercizi allo specchio per il recupero dello schema corporeo ESERCIZI PER LA POSTURA ESERCIZI PER LE GAMBE ESERCIZI PER LE SPALLE ESERCIZI IN STAZIONE ERETTA Esercizi a domicilio Barriere architettoniche • Gradini, scale, rampe con pendenza eccessiva; porte e passaggi troppo stretti; ambienti con superficie insufficiente alla manovra di sedie a rotelle (bagni, cucine, disimpegni); ascensori troppo piccoli; altezza eccessiva di telefoni, cassetta delle lettere; ecc. • La normativa vigente (legge 9 gennaio 1989, n. 13) prevede particolari agevolazioni (tra cui finanziamenti a fondo perduto concessi da parte del Comune di residenza) affinché possa essere facilitata la rimozione delle barriere architettoniche esistenti nell'edificio in cui abita il disabile LA CUCINA Notiziario UP - Anno III - N. 2 • Organizzare questo ambiente in modo razionale e funzionale per evitare al malato di compiere inutili movimenti durante la preparazione ed il consumo dei pasti. • Stoviglie, piccoli elettrodomestici, biancheria per la cucina ed alimenti a portata di mano • Altezza corretta dei mobili pensili < 140 cm • Spazi vuoti sotto i piani di appoggio per eventuali sedie • Ante scorrevoli • Blocchi in uscita per i cassetti • Eliminare gli spigoli • Forno elettrico (niente fughe di gas) • Buona illuminazione • Eliminare i tappeti AUSILII UTILI: Gira rubinetto Aiuta ad afferrare e a girare agevolmente un rubinetto. Molle Pinze estensibili per raccogliere oggetti caduti; sono ripiegabili per occupare poco spazio. Erogatore di dentifricio Accessorio montato a parete per erogare il dentifricio con una leggera pressione delle dita. Posate Coltelli, forchette e cucchiai con manici spessi e modellati per essere usati più facilmente. Apribottiglia Dispositivo manuale progettato per togliere piccoli tappi. Forbici Forbici che si aprono da sole, dotate di manici di facile presa. CAMERA DA LETTO Da "Dizionario Pratico di •Altezza del letto (come poltrona) Assistenza e Cure Domiciliari" a cura di Claudio Cricelli • Letto articolato elettronicamente Vice Presidente dell'Unione Europea dei Medici Generali • Materasso: Edizione Masson fase iniziale → tradizionale fase intermedia → gommapiuma fase avanzata → antidecubito (non troppo morbido perché ostacola il pz) • Archetto sollevacoperte • Punti di appoggio a cui aggrapparsi per alzarsi/girarsi (maniglie al muro, braccio con triangolo,…) • Comodino alla stessa altezza del letto • Tavolino da pranzo/lettura • Eliminare tappeti ed altri oggetti da terra (inciampare) • Poltrone con braccioli ed abbastanza alta e con schienale alto (corretta postura) • Campanello per chiamare aiuto • Buona illuminazione (interruttori a portata di mano) IL BAGNO Norme italiane ed europee Notiziario UP - Anno II - N. 3 •Lavandino ad 80 cm da terra, basculante e libero nella parte sottostante (per infilare carrozzina/sedia) • Specchio ad inclinazione regolabile • Tazza WC e bidet alti 50 cm da terra ed occupanti 75-80 cm dalla parete posteriore (eventualmente ciambelle apposite) • Pulsante dello sciacquone a terra o comodo • Maniglione a muro a 40 cm da WC e bidet ed intorno alla vasca da bagno • Doccia senza soglia, con seggiolino ribaltabile ed impermeabile, tubo flessibile per il getto d’acqua • Sollevatori automatici per vasca da bagno • Rubinetti a leva o miscelatori termostatici, meglio se elettronici • Eventuale tappeto di gomma antiscivolo È efficace la riabilitazione nel PD? Caratteristiche di 20 pazienti affetti da Parkinson-Parkinsonismi all’ingresso in un reparto di riabilitazione ospedaliera Età Sesso (femminile) Media+DS o (%) Range 74.6+7.7 51-83 (46.7) 2 Body Mass Index (Kg/cm ) 23.9+5.5 16.0-31.9 Charlson Index 3.4+3.0 0-12 Albumina (g/dl) 3.7+0.2 3.2-4.1 MMSE 20.2+8.5 0-28 GDS 16.5+8.6 2-28 IADL (funzioni perse) 5.4+2.2 1-8 39.8+30.0 4-83 Tinetti equilibrio 4.2+5.4 0-16 Tinetti andatura 3.8+3.7 0-11 3.2 + 1.1 2-5 7.5+4.3 15-12 Unified Parkinson Disease Rating Scale -II 25.0+12.0 40-12 Unified Parkinson Disease Rating Scale -III 32.6+12.8 50-12 Unified Parkinson Disease Rating Scale -IV 4.7+5.8 19-12 Barthel Index (modificato) Hoehn & Yahr scale Unified Parkinson Disease Rating Scale-I Interventi • • • • Stabilizzazione clinica Ottimizzazione terapia Valutazione multidimensionale Progetto riabilitativo individualizzato per stadio di malattia (strategie motorie) • Educazione paziente e caregiver • Strategie di coping Punteggi all’ingresso ed alla dimissione nelle scale di valutazione multidimensionale in 20 pazienti affetti da Parkinson-Parkinsonismi Ingresso Dimissione Media+DS o (%) Media+DS o (%) Barthel Index (modificato, 0-100) p 39.8+29.9 70.9+28.8 .000 Tinetti equilibrio (0-16) 4.2+5.4 10.6+4.6 .000 Tinetti andatura (0-12) 3.8+3.7 8.0+3.7 .000 UPDRS-I (0-16) 7.5+4.3 4.8+3.9 .001 UPDRS–II (0-52) 25.0+11.9 17.5+10.6 .002 UPDRS–III (0-56) 32.6+12.8 20.5+11.1 .001 UPDRS–IV (0-26) 4.7+5.8 2.7+3.4 .05 GDS (0-30) 17.7+7.7 12.5+5.9 .02 N° farmaci antiparkinson 5.2+2.4 5.7+1.3 n.s. UPDRS=Unified Parkinson Disease Rating Scale; p = significatività al t-test Modificazioni dei punteggi tra ingresso e dimissione alle scale di valutazione multidimensionale in base alla severità del Parkinson/Parkinsonismo 40 30 * 20 10 0 -10 -20 Tinetti Barthel Index UPDRS-I UPDRS-II UPDRS-III UPDRS-IV * = significatività al t-test p=.04) Hoehn & (Yahr (0-2) Hoehn & Yahr (3-5) GDS Gli aspetti valutativi ed organizzativi Assessment geriatrico multidimensionale all’ammissione in reparto Salute somatica Diagnosi tradizionale Indicatori di gravità delle patologie (Charlson Index) Stato nutrizionale (Body Mass Index, MAC, MCC, TSF) Stato funzionale Attività di base della vita quotidiana (Barthel Index)* Attività strumentali della vita quotidiana (IADL) Equilibrio ed andatura (Tinetti scale)* Unified Parkinson Disease Rating Scale (UPDRS)* Salute psichica Stato cognitivo (Mini Mental State Examination) Stato affettivo (Geriatric Depression Scale)* Disturbi comportamentali Fattori socio ambientali Rete di interazione e di supporto sociale Situazione economica * vengono ripetuti anche alla dimissione Parkinsonismi atipici e secondari Novel three-stage ascertainment method: prevalence of PD and parkinsonism in South Tyrol, Italy. • 750 soggetti con età 60-85 viventi nel Sud Tirolo • rate di risposta al questionario =87.6%. • prevalenza (percentuale tra soggetti con età > 65 anni) = 1.5 (95% CI 0.6 to 2.3) per la malattia di Parkinson e 2.2 (95% CI 1.2 to 3.3) per i parkinsonismi • Complessivamente il 78% (95% CI 59 to 96%) dei pazienti con parkinsonismo erano di nuovo riscontro. Kis B et al Neurology 2002 Jun 25;58(12):1820-5 Principali diagnosi differenziali nel paziente anziano • Primari atipici • Secondari • Malattia a corpi di Lewy (LBD) • farmaci e sostanze tossiche • Paralisi Sopranucleare Progressiva (PSP) • Degenerazione Corticobasale • Atrofia Multisistemica (MSA) – AOPC – sindrome di Shy-Drager – Degenerazione Striato-Nigra • patologie cerebrovascolari • infezioni, • traumi • disturbi metabolici e del circolo liquorale • neoplasie Caratteristiche cliniche differenziali Insorgenza sintomi Decorso Tipo tremore Risposta L-Dopa Predominanza arti inf Parkinson Parkinsonismi Unilaterale e asimmetrica Cronico insidioso Bilaterale e simmetrica Asimmetrico a riposo Ottimale Bilaterale simmetrico posturale o a riposo Parziale/assente infrequente frequente Lesioni Vascolari Subcorticali e recupero funzionale in pazienti con Parkinsonismo refrattario a L-Dopa 80 70 60 50 40 30 20 10 0 SVL 1 (n=10) SVL 2 (n=11) basso recupero funzionale SVL 3 (n=13) SVL 4 (n=4) alto recupero funzioanle Guerini F et al, J Am Geriatr Soc 2004 Bellelli et al, JAGS 53:1841, 2005 TABELLA 3 – Potere predittivo delle lesioni vascolari sottocorticali sull’insorgenza di cadute a 12 mesi in 255 pazienti consecutivamente ricoverati per disturbi della marcia (modello di regressione logistica bivariata e multivariata aggiustato per età, sesso, MMSE, GDS e Barthel Index). Bivariata Classe lesioni vascolari B* Multivariata B OR (IC†, 95%) OR (IC†, 95%) † p‡ Ref --- ---- ref --- --- 12.7 - 22.4 -.229 0.8 (0.3 - 2.4) .690 -.282 0.7 (0.2 - 2.4) .639 22.5 - 41.8 1.031 2.8 (1.1 - 6.9) .024 1.020 2.8 (1.0 – 7.3) .040 >41.9 1.102 3.0 (1.2 – 7.5) .018 1.192 3.3 (1.2 – 9.0) .020 † sottocorticali 0 - 12.6 p‡ Considerazioni • È necessaria una diagnosi differenziale accurata per indirizzare gli interventi terapeutici riabilitativi • È necessaria una differenziazione per stadi di malattia • È necessario valutare dominii che possono avere influenza sulla partecipazione all’intervento riabilitativo (es deterioramento cognitivo, depressione, che potrebbero rendere le strategie di by-pass inefficaci) Conclusioni • Le basi scientifiche per la riabilitazione neuromotoria nella malattia di Parkinson esistono • La riabilitazione è sindromica e deve essere modulata sulla base della gravità dei sintomi • La riabilitazione deve essere task oriented ed includere esercizi di by-pass GB nel soggetto cognitivamente competente mentre deve essere più preventiva nel soggetto con deterioramento cognitivo • Possiamo solo procedere per confutazioni, cioè eliminando e riconoscendo gli errori, che saremo tanto più sagaci a cercare quanto più consapevoli saremo della nostra imperfezione K. R. Popper, Le fonti della conoscenza e dell’ignoranza