7 7 TRIBUNA copertina:Copert.TRIB.MED. 16.07.12 10:34 Pagina 1 MEDICA TICINESE 7-8 ORGANO UFFICIALE DELL’ORDINE DEI MEDICI DEL CANTONE TICINO 77° ANNO LUGLIO/AGOSTO 2012 AN NI sommario:sommario 18.07.12 08:56 Pagina 1 TRIBUNA MEDICA TICINESE TMT Mensile organo ufficiale Ordine dei medici del Cantone Ticino Corrispondenza OMCT, Via Cantonale, Stabile Qi – CH-6805 Mezzovico [email protected] Tel. +41 91 930 63 00 - fax +41 91 930 63 01 Direttore responsabile Dr. Med. Vincenzo Liguori 6915 Pambio-Noranco Tel. +41 91 993 21 10 - fax +41 91 993 21 32 [email protected] Comitato redazionale scientifico Sezione scientifica TMT Agnese Bonetti Pissarello, Segretaria Istituto cantonale di patologia, 6601 Locarno Tel. +41 91 816 07 16/11 [email protected] Responsabile Prof. Dr. Med. Luca Mazzucchelli [email protected] Dr. Med. Ignazio Cassis Dr. Med. Fabio Cattaneo Prof. Dr. Med. Augusto Gallino Dr. Med. Mauro Capoferri Fotocomposizione-stampa e spedizione Tipografia Poncioni SA, Via Mezzana 26 - CH-6616 Losone ([email protected]) Tel. +41 91 785 11 00 - fax +41 91 785 11 01 Ordine dei medici vicino alla natura SOMMARIO TACCUINO SEZIONE SCIENTIFICA Chirurgia micrografica per la presa a carico dei tumori epiteliali: esperienza in Ticino, G. Marazza, S. Parvex-Leoni Malattia IgG4 correlata, L. Mazzucchelli Il caso clinico in 1000 parole: paziente anziano affetto da polmonite ed eruzione cutanea recidivante, R. Pereira Mestre, P. Quadri, M. Fontana Revisione Cochrane: tasso di omocisteina e diminuzione del rischio cardiovascolare: nessun effetto delle vitamine B, F. Barazzoni Patologia in pillole, U. Perriard 267 273 279 283 286 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT Date da ricordare Offerte e domande d’impiego Persone Oncolunches 2012 Corsi di formazione interna, Reparto di medicina, Ospedale Regionale di Locarno Dolore: dalla percezione all’immagine RASSEGNA DELLA STAMPA 291 292 Pubblicità Axel Springer Schweiz AG Fachmedien Yvette Guggenheim Postfach 3374, CH-8021 Zürich ([email protected]) Tel. +41 43 444 51 04 - fax +41 43 444 51 01 Abbonamento annuale Fr. 144.– (11 numeri) Medici Assistenti Fr. 48.– 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 289 289 290 291 291 TRIBUNA MEDICA TICINESE taccuino:taccuino 16.07.12 10:44 Pagina 1137 TACCUINO ... E adesso: più trasparenza nelle casse malati e più efficienza del BAG (Ufficio Federale della Sanità pubblica) Dalle urne è appena scaturito uno schiacciante no al “Managed Care” e già si assiste al dibattito tra le diverse parti in causa, che non hanno perso tempo ad analizzare le ragioni che hanno portato all’affossamento di questo sistema in tutti i cantoni, mentre sarebbe stato opportuno seguire il consiglio del professor Longchamp (della “gfs.bern”) che, nel corso della trasmissione Arena del 22 giugno ha indicato che il no popolare alle riforme sanitarie, proposte dal mondo politico nell’ultimo decennio, avrebbe dovuto spingere i parlamentari della Berna federale a porsi all’ascolto del popolo che li elegge affinché lo rappresentino. Chiediamoci quindi il perché di questi successivi “scacco e matto” che il popolo infligge alla classe politica. La prima riflessione sottolinea che i cittadini-pazienti sono consapevoli di godere di un sistema sanitario di prim’ordine e che, per questa ragione, non lo vogliono stravolgere, introducendo riforme che lo porterebbero a divenire come quello in vigore in paesi limitrofi (pensiamo al medico della mutua), e che quindi hanno ribadito il primato della qualità delle cure sui costi assicurativi. La seconda riflessione indica come tutti siamo consapevoli che la promessa di un mercato più ampio che, attraverso la concorrenza garantisca costi minori, in campo sanitario non è altro che uno “specchietto per le allodole”. La terza considerazione deriva direttamente dalla confusione e dalla scarsa programmazione della riforma sottoposta al voto popolare: una modifica di legge con troppi punti oscuri, che ha spinto i cittadini-pazienti a non abbandonare un sistema che ha fatto le sue prove, per incamminarsi su una strada di incertezza che prometteva solo discriminazioni e minore libertà, in sintesi: pagare di più per avere quello che già abbiamo e pagare di meno per avere di meno! Il 17 giugno, il popolo ha ribadito “forte e chiaro” i seguenti 3 punti: non vuole rinunciare alla libera scelta del medico, non vuole perdere il libero accesso al sistema sanitario né, men che meno, permettere alle casse malati di controllare il sistema in modo ancora più stretto e con il beneplacito della legalità! Dalle reazioni dei politici si comprende come i 60 miliardi (di cui “solo” circa 20-22 miliardi derivanti dalla LAMal) rappresentati dalla Sanità in Svizzera “facciano gola” a molti. In effetti, le urne non si erano ancora chiuse che già venivano avanzate proposte che si vogliono spacciare come misure di contenimento dei costi, ma che altro non sono se non una breccia per giungere alla “Medicina di Mercato” e che, secondo lo studio della “gfs.bern” (presentato il 25 giugno) non troveranno l’accordo dei cittadinipazienti, che si sono espressi al 56% contro la fine dell’obbligo di contrarre e che si oppongono al 75% alla fine dell’obbligatorietà dell’assicurazione malattia di base. Si parla pure della reintroduzione della Moratoria sull’apertura di nuovi studi medici con l’obiettivo di contenere i costi. In quest’ambito, secondo i dati annunciati da santésuisse, nei primi quattro mesi di quest’anno, sono stati concessi 890 permessi per esercitare a carico della LAMal, dimenticando bellamente di specificare che ben 650 permessi sono stati rilasciati a medici che già operavano in ambito ospedaliero e che la Moratoria aveva “bloccato” nelle case di cura impedendo loro di accedere alla professione liberale. Il fenomeno va quindi letto con grande prudenza, in primo luogo perché non tutti apriranno uno studio e in secondo luogo perché si può ragionevolmente pensare che il “rush” di questi medici vada pian piano esaurendosi. La questione della riforma del sistema sanitario deve dunque essere analizzata a fondo dal mondo politico, in primo luogo mettendo in atto gli strumenti necessari all’ottenimento della trasparenza nei costi delle casse malati, secondariamente conferendo all’UFSP gli strumenti legislativi e il personale necessari per esercitare il mandato di controllo, cui è chiamato, sulle circa 85 casse malati e, in terzo luogo, migliorando la compensazione dei rischi, impedendo così la “caccia ai buoni ri- 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 schi”, visto che siamo in tema di cassa malati e non di “cassa sani”! Un ulteriore fondamentale intervento consiste nella rivalutazione del ruolo della Medicina di Famiglia, già allo studio grazie al plebiscito popolare in favore dell’iniziativa “Sì alla Medicina di Famiglia” che, lo rammento, chiede di migliorare la formazione di questi specialisti, in particolare favorendone la formazione, anche grazie al finanziamento di “stages” negli ambulatori privati, l’introduzione di corsi ad hoc nelle facoltà di medicina e la rivalutazione delle condizioni quadro per l’esercizio della professione. Attualmente, il Consigliere Federale A. Berset, che si è dimostrato sensibile a questa problematica, ha creato, sotto la sua diretta responsabilità, un gruppo di lavoro che coinvolge tutte le parti in causa (dai rappresentanti del corpo medico – tra cui il Comitato d’Iniziativa –, a quelli dell’Autorità federale e cantonale) e che ha come obiettivo la realizzazione di un piano direttore (“Masterplan”) che, entro il mese di marzo 2013, deve proporre misure concrete a sostegno della Medicina di Famiglia. A questo proposito sarà pure di primaria importanza indurre le casse malati (come per esempio Helsana – che è l’assicuratore più grande nel nostro Cantone) a offrire e pubblicizzare il modello “Medico di Famiglia”, che ha già fatto le sue prove dimostrando che, con questo sistema, si può ottenere un risparmio pari al 10% sui premi che, in caso di diffusione su larga scala, potrebbe giungere fino al 20%. Su questa bella vittoria contro il “Management Care” e sulle problematiche che ci attendono, arriva ora l’estate, che servirà per prepararci alle nuove battaglie che si preannunciano nei prossimi mesi. A voi e alle vostre famiglie auguro un periodo sereno e rigenerante per riprendere a settembre con la lena e la tenacia abituali! Franco Denti, Presidente Ordine dei Medici del Cantone Ticino TRIBUNA MEDICA TICINESE 265 chirurgia micrografica:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:45 Pagina 267 SEZIONE SCIENTIFICA CHIRURGIA MICROGRAFICA PER LA PRESA A CARCIO DEI TUMORI CUTANEI EPITELIALI: ESPERIENZA IN TICINO G. Marazza, S. Parvex-Leoni Introduzione I tumori cutanei sono i tumori più frequenti nella popolazione Svizzera. Rappresentano circa un terzo di tutti i tumori e circa 15000 nuove lesioni sono diagnosticate ogni anno1. Nonostante le misure informative e preventive proposte a livello nazionale, la loro incidenza è in costante aumento, anche a causa dei fattori climatici e delle abitudini di vita delle persone, che si espongono sempre più in maniera saltuaria a forti irradiazioni ultraviolette, spesso senza la necessaria protezione. I tumori cutanei non melanocitari, che includono in modo particolare i carcinomi basocellulari e spinocellulari, rappresentano circa l’85% di tutti i tumori cutanei. Dipendono principalmente dall’esposizione solare cronica e la loro incidenza aumenta con l’età. Al contrario del melanoma maligno sono raramente mortali e spesso banalizzati, ma la loro evoluzione può essere particolarmente problematica se la presa a carico dei pazienti è fatta tardivamente. I carcinomi spinocellulari (Figura 1), specialmente nelle loro varianti istopatologiche aggressive e in pazienti immunodepressi, possono in effetti avere un comportamento aggressivo con svi- Fig. 1: carcinoma spinocellulare poco differenziato che si è sviluppato nell’arco di poche settimane nella zona temporale sinistra luppo di lesioni metastatiche. Si valuta il tasso di possibili metastasi nel 35% di questi tumori e la prognosi è spesso sfavorevole poiché il tasso di sopravvivenza a 5 anni è stimato al 35%. Alcuni tipi di carcinomi basocellulari (Figura 2) sono invece caratterizzati da un’aggressività locale, con invasione e distruzione delle strutture cutanee e sottocutanee che rendono poi molto complicato l’approccio chirurgico. Si calcola che in Svizzera il rischio di sviluppare un carcinoma spinocellulare nel corso della vita è di circa il 10%, contro il 30% per un carcinoma basocellulare. L’impatto economico di questi tumori è considerevole tenuto conto della loro frequenza e delle cure che ne conseguono: in Australia, paese in cui troviamo l’incidenza più elevata, sono i tumori più onerosi mentre negli Stati Uniti sono in quinta posizione con dei costi di circa 562 milioni di 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 dollari l’anno, 20 volte più che per il melanoma1. La presa a carico dei tumori cutanei epiteliali è prevalentemente chirurgica e per le forme considerate “a rischio” – per la loro localizzazione e natura istologica – disponiamo in Ticino da giugno 2010 di una tecnica chiamata chirurgia micrografica o chirurgia di Mohs. Lo scopo di questa pubblicazione è mostrare come si svolge concretamente questa tecnica ed i vantaggi che ne conseguono per certe indicazioni. Cenni storici La chirurgia micrografica si è sviluppata negli anni ’30 grazie a Frederic Mohs, medico che svolgeva all’epoca un’attività di ricerca sui sarcomi dei topi nell’università del Wisconsin2,3. Frederic Mohs iniettava varie soluzioni chimiche direttamente nelle lesioni dei topi con lo scopo di ottenere TRIBUNA MEDICA TICINESE 267 chirurgia micrografica:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:45 Pagina 268 SEZIONE SCIENTIFICA Fig. 2: esteso carcinoma basocellulare ulcerato, sclerodermiforme, della zona frontale con interessamento del piano cutaneo, muscolare e con invasione delle strutture ossee sottostanti Fig. 3: in analogia a quello che accade negli “Iceberg”, alcuni tipi di carcinomi basocellulari possono presentare delle estensioni infracliniche laterali e profonde non visibili clinicamente a livello della cute, ciò che rende necessario operare questi tumori con dei margini di sicurezza adeguati o ricorrere alla tecnica di chirurgia micrografica 268 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 un’inibizione della crescita tumorale: iniettando una soluzione di cloruro di zinco al 20% si accorse di poter ottenere una fissazione del tessuto pari a quella ottenuta con le tecniche standard (formolo-paraffina), ciò che permetteva quindi un’analisi istopatologia ottimale della lesione tumorale. Una volta ottenuta la fissazione del tessuto tumorale direttamente nel topo, questo veniva estirpato chirurgicamente con delle sezioni orizzontali ed analizzato immediatamente al fine di assicurare una radicalizzazione completa della lesione. La tecnica era innovativa ma richiedeva parecchio tempo a causa della lentezza della fissazione chimica con il cloruro di zinco. Fu qualche anno più tardi che gli allievi di Frederic Mohs, Tromovitch e Stegeman, ottimizzarono la tecnica introducendo una fissazione del tessuto tumorale mediante congelazione: questa tecnica prese ufficialmente il nome di chirurgia micrografica di Mohs nel 1985 durante il congresso dell’Accademia Americana di Dermatologia. La tecnica si diffuse rapidamente negli Stati Uniti ed in Europa. In Svizzera, tutti i centri universitari dispongono attualmente di questa tecnica, introdotta anche in Ticino nel giugno 2010 grazie alla stretta collaborazione con l’Istituto Cantonale di Patologia. Concetto della chirurgia micrografica Alcuni tipi di carcinomi basocellulari e spinocellulari possono presentare delle estensioni infracliniche, invisibili sulla superficie cutanea durante l’esame clinico. Queste estensioni possono svilupparsi lateralmente o in profondità, in modo tridimensionale, asimmetrico ed in modo imprevedibile, per esempio lungo i fasci nervosi, le cartilagini, il periostio e più profondamente lungo i piani di fusione dei diversi strati embrionali (Figura 3). Queste estensioni tumorali obbligano quindi a valutare dei margini di si- chirurgia micrografica:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:46 Pagina 269 SEZIONE SCIENTIFICA Fig. 4: carcinoma basocellulare infiltrativo in sede retro-auricolare destra, zona a rischio. La perdita di sostanza che ne consegue è molto più estesa di quello che potrebbe apparire valutando clinicamente la lesione a livello cutaneo. L’invasione anche a livello del piano cartilagineo ha richiesto l’aiuto dei colleghi ORL Fig. 5: concetto della chirurgia micrografica: il tessuto tumorale viene analizzato con dei tagli orizzontali seriali, cartografati, ciò che permette di analizzare circa il 95% dei margini della lesione e ridurre il rischio di errore nella valutazione delle possibili estensioni infra-cliniche di queste neoplasie curezza durante l’escissione chirurgica del tumore, che cambiano a differenza del tipo istologico e quindi dell’aggressività dello stesso. Questi margini di sicurezza pongono diversi problemi: • Il margine viene disegnato in maniera simmetrica, concentrica, attorno al tumore, mentre si sa che l’estensione infraclinica è il più sovente asimmetrica • Il margine di sicurezza è semplicemente un compromesso statistico tra il tasso di guarigione tumorale e la necessità di risparmio di tessuto sano in zone anatomiche spesso complicate da ricostruire. Può quindi capitare che il margine di sicurezza valutato per un determinato tumore sia eccessivo - causando quindi una perdita inutile di tessuto sano - oppure insufficiente, ciò che implicherebbe dei risultati insufficienti sul clearing della lesione tumorale. Bernie Ackermann diceva a questo proposito: “How wide and deep is wide and deep enough” (Figura 4). 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Durante l’analisi isto-patologica classica con tagli verticali, dove non si ha una visualizzazione completa dei margini della lesione, può capitare che queste estensioni infra-cliniche dei tumori cutanei epiteliali a rischio non siano visualizzate dal patologo. Con la chirurgia micrografica vengono invece eseguiti dei tagli orizzontali seriali su tessuto congelato e cartografato, ciò che ci consente di osservare circa il 95% dei margini del tessuto operato ed avere quindi una valutazione isto-patologica ottimale per questi tumori (Figura 5). Questo ci consente di operare inizialmente il tumore con un margine di sicurezza minimo, risparmiando quindi un massimo di pelle sana, procedendo a delle eventuali riprese chirurgiche mirate su dei focolai tumorali residui nella stessa giornata operatoria. Per questi tumori cutanei epiteliali “a rischio”, abbiamo quindi dei notevoli vantaggi sull’analisi isto-patologica della lesione ed un risparmio di pelle sana che faciliterà nel seguito la ricostruzione chirurgica all’operatore4. In termini di guarigione tumorale, il tasso di recidiva a 5 anni è valutato per i carcinomi basocellulari nodulari a circa l’1% contro il 4-5% con la chirurgia convenzionale5. Indicazioni alla chirurgia micrografica Sebbene con gli anni le indicazioni si siano notevolmente allargate anche alle neoplasie cutanee melanocitarie, annessiali e di origine fibrocellulare – questo grazie alle moderne tecniche d’immunoistochimica – le indicazioni principali2 restano i carcinomi basocellulari e spinocellulari “a rischio”. Carcinomi basocellulari a rischio: • Tipo istologico sclerodermiforme, infiltativo o micronodulare • Lesioni recidivanti • Localizzazione a rischio: lesioni del polo cefalico, particolarmente nella zona “H” del viso che compren- TRIBUNA MEDICA TICINESE 269 chirurgia micrografica:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:46 Pagina 270 SEZIONE SCIENTIFICA Fig. 6: la lesione tumorale viene inizialmente escissa con un margine minimo per rapporto all’estensione superficiale evidenziata all’esame clinico, orientandola con uno o più “cleft” di riferimento. Il prelievo viene in seguito dato al tecnico di laboratorio ed al patologo per il seguito della presa a carico. Fig. 7: il prelievo viene colorato con della china nei suoi quattro quadranti, congelato ed in seguito tagliato in sezioni orizzontali ogni 150 micron a partire dalla profondità fino alla superfice. I tagli sono in seguito colorati con ematossilina-eosina prima di essere analizzati. de il massiccio centro-facciale, la zona temporale, le orecchie e le zone retro-auricolari • Diametro della lesione: è spesso citata la grandezza limite di 20 mm, ma in realtà questa dev’essere valutata in funzione della localizzazione della lesione. In effetti, delle 270 TRIBUNA MEDICA TICINESE piccole lesioni tumorali localizzate in zone anatomiche particolari possono essere ben più problematiche da curare per rapporto a grandi lesioni localizzate in altre sedi. Vi è quindi il concetto di “indicazione” topografica di cui dobbiamo anche tener conto. 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Carcinomi spinocellulari a rischio: • Istologia aggressiva: moderatamente o poco differenziato, acantolitico • Lesioni recidivanti • Localizzazioni a rischio: zona H del viso, labbra • Diametro della lesione: vale il discorso fatto per i carcinomi basocellulari Oltre a queste indicazioni, bisogna prestare massima prudenza ai pazienti che presentano un terreno d’immunosoppressione sottostante, a causa dell’evoluzione spesso più rapida ed aggressiva di questi tumori. Svolgimento di una seduta di chirurgia micrografica Gli interventi si svolgono attualmente presso il Servizio Cantonale di Dermatologia all’Ospedale Regionale Bellinzona e Valli, in collaborazione con l’Istituto Cantonale di Patologia di Locarno. In generale i pazienti sono operati in regime ambulatoriale, salvo eccezioni legate all’età avanzata, eventuali comorbidità importanti o problematiche di ordine geografico. Gli interventi si svolgono sempre in anestesia locale. La lesione tumorale viene inizialmente escissa valutando un margine minimo ed orientandola in modo da poter riprendere con facilità eventuali focolai residui del tumore (figura 6). Esistono diverse varianti di questa tecnica6, sia nella parte chirurgica che nell’analisi isto-patologica, ma ci soffermeremo unicamente su quella utilizzata nel nostro Servizio. Prima di procedere propriamente all’analisi istopatologica, il prelievo è marcato con una china di colori diversi su ogni quadrante per permetterne l’orientamento spaziale. Esso viene in seguito congelato sulla piastra del criostato a -25°C e quindi tagliato al criomicrotomo. In questa tappa vengono allestite sezioni seriate in senso orizzontale (parallele all’epidermide) chirurgia micrografica:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:46 Pagina 271 SEZIONE SCIENTIFICA Bibliografia 1 Bulliard JL, Panizzon RG, Levi F. Epidémiologie des cancers épithéliaux de la peau. Rev Med Suisse 2009; 5: 882-888 2 Sei JF, Chaussade V, Zimmermann U et al. Historique, principes, analyse critique de l’efficacité et indications de la chirurgie micrographique de Mohs. Ann Dermatol Venereol 2004; 131; 173-82 3 Weyers W. Histographische Schnittrandkontrolle; Hautarzt 2007; 58; 746-752 Fig. 8: sezione istologica a livello dell’ipoderma (HE x 2,5), con presenza di un carcinoma basocellulare infiltrativo che coinvolge il margine inferiore (freccia figura 8a). La ripresa chirurgica mirata su questa zona ha confermato la presenza di focolai tumorali residui, operati in tessuto sano (freccia figura 8b). partendo dal margine profondo fino a raggiungere la superficie epidermica, con un intervallo di 150 micron tra una sezione e l’altra. Le fette di tessuto sono poi colorate con Ematossilina-eosina e montate su vetrino (figura 7). La lettura al microscopio multivisione è fatta congiuntamente dal patologo e dal dermatologo. Il margine di resezione profondo, come pure l’intero margine circonferenziale, vengono valutati attentamente su ogni sezione. Grazie alla presenza di china è possibile localizzare le zone di coinvolgimento neoplastico e procedere quindi all’asportazione chirurgica mirata di un ulteriore lembo cutaneo in corrispondenza della zona coinvolta (figura 8). Al termine dell’analisi isto-patologica e delle eventuali riprese chirurgiche, si procede alla chiusura della perdita di sostanza che può essere fatta mediante sutura diretta, lembi, trapianti di pelle o eventuali combinazioni più complesse. Il paziente viene in seguito rivisto per i controlli post-operatori necessari fino all’ablazione dei fili di sutura. Conclusioni L’incidenza dei carcinomi basocellulari e spinocellulari è in costante aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione, delle abitudini di vita dei pazienti e dei cambiamenti climatici: seppur raramente mortali, il loro carattere potenzialmente aggressivo deve imporre una presa a carico rapida e seria, il più sovente chirurgica. La chirurgia micrografica è una tecnica che consente di operare in maniera ottimale questi tumori, specialmente quelli considerati “a rischio” ed in zone dove la ricostruzione chirurgica può risultare difficoltosa. L’analisi istopatologia immediata su tessuto congelato ed orientato consente di ottenere il miglior risultato possibile dal punto di vista della guarigione tumorale, ottenendo parallelamente un risparmio di cute sana e facilitare quindi la chiusura del difetto cutaneo. A questi vantaggi, si aggiunge il fatto che l’intervento viene eseguito in anestesia locale sull’arco di una sola giornata. 4 Muller F, Dawe R, Moseley H et al. Randomized comparison of Mohs micrographic surgery and surgical excision for small nodular basal cell carcinoma: tissue-sparing out come. Dermatol Surg 2009; 35: 1349-1354 5 Mosterd K, Krekels G, Nieman F et al. Surgical excision versus Mohs’ micrographic surgery for primary and recurrent basal-cell carcinoma of the face: a prospective randomised controller trial with 5-years’ followup. Lancet Oncol 2008; 9: 1149-56 6 Moehrle M, Breuninger H, Röcken M. A confusing world: what to call histology of three-dimensional tumour margins? JEADV 2007; 21: 591-595 Marazza G.1, Parvex-Leoni S.2 1 Servizio Cantonale di Dermatologia, Ospedale Regionale Bellinzona e Valli; Studio medico di Dermatologia, Bellinzona 2 Istituto Cantonale di Patologia, Locarno 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 271 IgG4:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:47 Pagina 273 SEZIONE SCIENTIFICA MALATTIA IgG4 CORRELATA L. Mazzucchelli Malattia IgG4 correlata (IgG4-related disease) è uno dei numerosi termini utilizzati per descrivere una malattia infiammatoria e fibrosante che può coinvolgere diversi organi e che principalmente si manifesta con fibrosi, ricco infiltrato linfoplasmacitico con particolare aumento del numero di plasmacellule del tipo IgG4 nel tessuto colpito nonché, frequentemente ma non sempre, con aumento delle concentrazioni sieriche di IgG4. La maggior parte dei lavori e delle conoscenze su questa malattia proviene da studi condotti su pazienti con pancreatite autoimmune nei quali, già a partire dal 2001, venivano riportati titoli sierici elevati di IgG4. Nel corso dell’ultima decade, è tuttavia emerso chiaramente che, malgrado il pancreas sia sede frequente di questa malattia, molti pazienti presentano una malattia sistemica dove una pancreatite non necessariamente rappresenta la manifestazione dominante. Infatti, molte sindromi infiammatorie limitate ad un singolo organo, talvolta conosciute nella letteratura medica da più di un secolo, possono essere espressione di una malattia IgG4 correlata e quindi essere raggruppate in un unico concetto patofisiologico (Tabella 1). Malattia Organo/i coinvolto/i Sindrome di Mikulicz Ghiandole salivari e lacrimali Tumore di Küttner Ghiandola sottomandibolare Tiroidite di Riedel Tiroide Fibrosi angiocentrica eosinofila Orbita e tratto respiratorio superiore Pseudotumore infiammatorio Orbita, polmoni, pancreas, reni e altri organi Fibrosclerosi multifocale Orbita, tiroide, retroperitoneo/mesenterio, mediastino Fibrosi mediastinica Mediastino Malattia di Ormond Retroperitoneo Aortite/periaortite/aneurisma aortico infiammatorio Aorta Nefrite tubulointerstiziale idiopatica Reni Colangite sclerosante Vie biliari/colecisti Tab. 1: Malattie attualmente considerate come possibile manifestazione di malattia IgG4 correlata (tradotta e adattata da Stone JH, N Engl J Med 2012) Cosa sono le IgG4? Le immunoglobuline G4 (IgG4) rappresentano la sottoclasse meno comune delle immunoglobuline, ossia IgG1, IgG2, IgG3 e IgG4, costituendo solo il 3%-6% dell’intera frazione IgG. Le sottoclassi delle immunoglobuline mostrano tra loro un’omologia nel dominio costante delle catene pesanti, pari a circa il 95% degli amino acidi. Per contro, la loro variabilità risiede nella composizione e struttura della regione deputata al legame tra le due catene pesanti che determina significative differenze nel legame con antigeni oppure nella capacità di stimolare il sistema immunitario. Ad esempio, le IgG4, a differenza di altre sottoclassi di immunoglobuline, non attivano il complemento ed hanno minore affinità con gli antigeni. Malgrado sussistano ancora diversi dubbi a proposito della loro funzione, le IgG4 sembrano avere un ruolo importante in reazioni allergiche quali asma bronchiale, eczema atopico e dermatiti bullose. I meccanismi patogenici della malattia IgG4 correlata sono molteplici e non ancora del tutto compresi. Agenti in- 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 fettivi oppure auto-antigeni possono innescare fenomeni flogistici. Le IgG4 sono un isotipo Th2 dipendente e sono inoltre capaci di stimolare linfociti T regolatori. L’infiltrato flogistico può formare pseudotumori infiammatori e danneggiare gli organi colpiti. Pancreatite autoimmune: paradigma di malattia IgG4 correlata La pancreatite autoimmune, conosciuta anche con il termine di pancreatite sclerosante linfoplasmacitica, è una forma di pancreatite con eziologia di tipo autoimmune, caratterizzata da una massa nel pancreas che comprime ed occlude il dotto pancreatico, ittero ostruttivo non doloroso e buona risposta a trattamento con steroidi. L’eziologia autoimmune è già stata ipotizzata da lungo tempo in base alla frequente associazione con altre malattie di tipo autoimmune quali ad esempio la sindrome di Sjogren, la colangite sclerosante, la cirrosi biliare primitiva e la malattia infiammatoria cronica dell’intestino. Nel corso degli ultimi anni, è emerso che la pancreatite autoimmune è costituita da almeno TRIBUNA MEDICA TICINESE 273 IgG4:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:47 Pagina 274 SEZIONE SCIENTIFICA chiede la dimostrazione di numerose plasmacellule IgG4+ nel tessuto (Figura 1). Attualmente il valore soglia per una diagnosi istologica con alta specificità è fissato tra 30 e 50 plasmacellule IgG4+ per campo a forte ingrandimento. In alternativa, un rapporto IgG4+: IgG superiore a 50% viene altresi ritenuto altamente specifico. Recentemente si è osservata una tendenza a sovradiagnosticare la pancreatite linfoplasmacitica sclerosante perché si tende a dare troppa enfasi al titolo sierico di IgG4 oppure al numero di cellule IgG4 nel tessuto. È quindi importante sottolineare che nella maggior parte dei casi la diagnosi richiede l’integrazione di clinica, valori di laboratorio, esami radiologici e istologia. I criteri diagnostici hanno subito diverse revisioni e variano da una nazione all’altra (Tabelle 2 e 3). Le più importanti diagnosi differenziali sono i linfomi e la reazione flogistica peritumorale in caso di carcinoma pancreatico. In pazienti con diagnosi tardiva la sclerosi può essere marcata ed il numero di plasmacellule IgG4+ nel tessuto diminuisce. Fig. 1: Pancreatite sclerosante IgG4 correlata. A: infiltrato flogistico di differente entità nei lobuli pancreatici. In piccole biopsie pancreatiche può comportare sottostima della gravità della malattia. B: diminuzione di acini pancreatici, infiltrati linfoplasmacitici e sclerosi. C: aspetti mixoidi dello stroma infiammato. D: dotti pancreatici residui con sottofondo infiammatorio. E: lobulo atrofico con fibrosi e scarso infiltrato flogistico (fase tardiva della malattia). F: numerose plasmacellule IgG4+ evidenziate con esami immunoistochimici. (Da Adv. Anat. Pathol 2010) due entità clinico-patologiche diverse: la pancreatite linfoplasmacitica sclerosante IgG4 correlata e la pancreatite cronica idiopatica dottocentrica. Pancreatite linfoplasmacitica sclerosante (pancreatite sclerosante IgG4 correlata, pancreatite autoimmune tipo I) Colpisce prevalentemente uomini anziani, è comunemente associata a malattia del tratto biliare prossimale, del retroperitoneo, del rene e delle ghian- 274 TRIBUNA MEDICA TICINESE dole salivari. Solo il 2%-6% delle pancreatiti croniche risulta essere di tipo autoimmune. Il titolo sierico di IgG4 è frequentemente elevato e l’evoluzione è caratterizzata da recidive. L’esame istologico mostra importanti infiltrati linfoplasmacitici coinvolgenti lobuli e dotti pancreatici, sclerosi e fenomeni di flebite con obliterazione del lume vascolare, sempre accompagnati da atrofia e distruzione degli acini pancreatici. Malgrado gli aspetti istologici siano abbastanza caratteristici, la diagnosi ri- 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Pancreatite cronica idiopatica dottocentrica (pancreatite autoimmune con infiltrato granulocitario, pancreatite autoimmune tipo II) Si tratta di una malattia che colpisce adulti con età mediana di 48 anni senza predilezione per un sesso. Si osserva spesso associazione con malattia infiammatoria cronica dell’intestino. Il titolo sierico IgG4 non è generalmente elevato e le recidive sono rare. Istologicamente si riconoscono fitti infiltrati flogistici ricchi in granulociti neutrofili che distruggono i dotti pancreatici, mentre fenomeni di flebite sono assenti (Tabella 4) Epidemiologia e definizione della malattia IgG4 correlata L’epidemiologia della malattia IgG4 correlata è ancora poco conosciuta, anche se alcuni aspetti sono molto ca- IgG4:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:47 Pagina 275 SEZIONE SCIENTIFICA Criterio I (radiologia, richiesti entrambi) 1) Parenchima pancreatico: diffuso/segmentale/focale ingrandimento del pancreas, occasionalmente con una massa 2) Dotti pancreatici:diffusa/segmentale/focale compressione del dotto pancreatico, spesso con stenosi del coledoco Criterio II (sierologia, 1 richiesto) 1) titolo sierico elevato di IgG oppure IgG4 2) Presenza di auto-anticorpi Criterio III (istopatologia di biopsia pancreatica) Infiltrato linfoplasmacitico con fibrosi e numerose plasmacellule IgG4+ Criterio IV (istopatologia di resezione pancreatica) Pancreatite linfoplasmacitica sclerosante (fibrosi, infiltrato linfoplasmacitico, infiammazione periduttale, flebite obliterante, numerose plasmacellule IgG4+) Criterio opzionale (risposta a terapia con steroidi) Tentativo con terapia steroidea solo in pazienti con Criterio I soddisfatto ed esclusione di carcinoma pancreatico-biliare Tab. 2: Criteri diagnostici asiatici (consenso Giappone-Corea) per pancreatite sclerosante IgG4 correlata. Diagnosi possibile se 1) Criterio I + II; 2) Criterio I + III; 3) Criterio I + II + III; 4) Criterio IV (tradotta ed adattata da Otsuki M, J Gastroenterol 2008). Criterio H (Histology, almeno uno soddisfatto) 1) Infiltrato linfoplasmacitico periduttale, flebite obliterante, fibrosi 2) Infiltrato linfoplasmacitico, fibrosi, numerose plasmacellule IgG4+ Criterio I (Imaging del pancreas) 1) Tipico: pancreas diffusamente ingrandito. Dotto pancreatico diffusamente irregolare o attenuato 2) Altri: massa pancreatica focale; strittura focale del dotto pancreatico; atrofia pancreatica; calcificazioni pancreatiche; pancreatite Criterio S (Serology) Titolo sierico IgG4 elevato (normale 8-140 mg/dL) Criterio O (Other organ involvement confermato da biopsia oppure risoluzione dopo terapia steroidea) Stritture biliari ilari oppure intraepatiche, stritture biliari distali persistenti, coinvolgimento di ghiandola parotide oppure lacrimale; linfoadenopatia mediastinica; fibrosi retroperitoneale Criterio R (Response to steroid therapy) Risoluzione oppure marcato miglioramento di manifestazione pancreatica oppure extrapancreatica con terapia steroidea Tab. 3: Criteri diagnostici della Mayo Clinic per pancreatite sclerosante IgG4 correlata. Diagnosi possibile se 1) Criterio H; 2) Criterio I + S; 3) Forte sospetto clinico per pancreatite autoimmune + Criterio S e/o Criterio O + Criterio R (tradotta e adattata da Chari ST, Clin Gastroenterol Hepatol 2006). ratteristici. Nella maggioranza dei casi colpisce uomini (62-83%) oltre i 50 anni. In particolare, sembrano essere quasi esclusivamente uomini (90%) i pazienti con fibrosi retroperitoneale. La predominanza maschile contrasta con altre malattie autoimmuni, come ad esempio la cirrosi biliare primitiva, più frequenti nella donna. Dati epidemiologici a livello di popolazione sono qua- 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 si inesistenti, salvo i dati di prevalenza della pancreatite autoimmune in Giappone, dove si attestano 0,8 casi per 100'000 abitanti. In una serie di pazienti (n = 245) operati alla Mayo Clinic per malattie benigne del pancreas, 11% sono risultati essere affetti da pancreatite di tipo autoimmune. La diagnosi rimane comunque difficile sia per la rarità della malattia, sia per l’assenza di una componete ereditaria e quindi di famigliarità. È bene ricordare che la diagnosi può essere incidentale nel corso di accertamenti radiologici per altre malattie. I pazienti non presentano sintomi come febbre oppure aumento di proteina C reattiva. In alcuni pazienti la malattia rimane limitata ad un unico organo per molti anni, oppure il coinvolgimento di altri organi è sub-clinico. Una malattia multiorganica può essere metacrona, con latenza di mesi o anni. Sono descritte anche risoluzioni spontanee di lesioni pseudotumorali che possono ulteriormente ritardare/complicare la diagnosi. Si sottolinea l’associazione di malattia IgG4 correlata con eczema atopico, asma bronchiale, sinusite allergica e lieve eosinofilia nel sangue periferico, fino nel 40% dei casi. Gli aspetti principali della malattia IgG4 correlata sono riassunti nella Tabella 5. Manifestazioni extrapancreatiche; alcune importanti diagnosi differenziali Come sottolineato sopra, la malattia IgG4 correlata è stata descritta praticamente in ogni organo e regione del corpo umano. Il coinvolgimento del tratto biliare è stato osservato nel 50%-90% dei pazienti con pancreatite sclerosante IgG4 correlata. Un coinvolgimento del sistema biliare senza pancreatite è per contro molto raro. Generalmente viene colpito il segmento intrapancreatico del coledoco ma, a volte, anche i segmenti biliari intraepatici possono essere coinvolti. Gli aspetti istologici e radiologici nel fegato ricalcano quanto descritto a livello pan- TRIBUNA MEDICA TICINESE 275 IgG4:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:47 Pagina 276 SEZIONE SCIENTIFICA Aspetti clinicopatologici Tipo I Tipo II Età Anziani (età mediana 62 anni) Giovani e media-età (età mediana 48 anni) Sesso Uomini > donne Uomini = donne Lesioni extrapancreatiche sclerosanti frequenti rare Pancreatite acuta rara occasionale Titolo IgG4 sierico elevato frequente raro Infiltrazione con plasmacellule IgG4+ frequente raro Infiltrato neutrofilo raro frequente Tab. 4: Aspetti clinico-patologici di pancreatite autoimmune di tipo I (pancreatite linfoplasmacitica sclerosante) e di tipo II (pancreatite cronica idiopatica dottocentrica) • • • • • • • • • • • • Sindrome di eziologia sconosciuta Età: anziani o adulti > 50 anni Marcata predominanza di uomini Presentazione con sintomi riferibili a uno o più organi, generalmente con una massa Organo più colpito: pancreas. Seguono tratto biliare, ghiandole salivari, orbita e linfonodi Descritta in praticamente tutti gli organi (aorta, mediastino, sistema nervoso centrale, polmone, mammella, prostata, tiroide, eccetera) Buone condizioni generali alla presentazione clinica, senza febbre Esami di laboratorio con aumento di immunoglobuline, IgG, IgG4, IgE. LDH di solito non elevate. Bassi titoli di autoanticorpi Titolo sierico IgG4 tende a essere elevato in pazienti con malattia multiorganica (“volume” di malattia aumentato) Eccellente risposta a trattamento con steroidi. Sclerosi marcata tuttavia persiste anche dopo trattamento Diminuzione della flogosi nel tessuto e del titolo sierico di IgG4 dopo trattamento con steroidi Evoluzione multiorganica a volte solo dopo anni dalla diagnosi Tab. 5: Principali aspetti clinici della malattia IgG4 correlata creatico. La diagnosi differenziale principale è con la colangite sclerosante primitiva, un processo infiammatorio cronico delle vie biliari caratterizzato da flogosi, fibrosi e stritture. È probabile che una parte di pazienti diagnosticati nel passato con colangite sclerosante primitiva abbiano invece sofferto di una malattia associata a IgG4. Una diagnosi corretta è essenziale, in quan- 276 TRIBUNA MEDICA TICINESE to la colangite sclerosante rappresenta una malattia progressiva con rischio di colangiocarcinoma, che in alcuni casi richiede trapianto epatico, mentre la colangite IgG4 correlata è una malattia con prognosi favorevole ed eccellente risposta a trattamento con steroidi (Tabella 6). La malattia IgG4 correlata comprende una percentuale significativa di pazien- 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 ti con fibrosi retroperitoneale, mesenterite sclerosante, fibrosi mediastinica, periaortite oppure aneurisma infiammatorio dell’aorta, in quanto si è osservato aumento del titolo sierico di IgG4 e aumento nel tessuto di plasmacellule IgG4+. Non e per contro chiaro se pazienti con questi quadri clinici, ma senza aumento di IgG4 nel siero o di plasmacellule IgG4+ nel tessuto, soffrano di malattie di diversa eziopatogenesi oppure rappresentino diagnosi tardive di malattia IgG4 correlata, dove predomina la fibrosi e diminuiscono le plasmacellule. La diagnosi differenziale si pone con il pseudotumore infiammatorio, che comprende lesioni di natura neoplastica, lesioni di tipo reattivo/riparativo in caso di processi flogistici di natura non sempre specificata, nonché rari casi di pseudotumori infiammatori associati ad infezioni, ad esempio con micobatteri. Clinicamente, il pseudotumore infiammatorio si presenta con una massa solitamente ben demarcata. La diagnosi istologa si basa su aspetti morfologici, ma viene sostenuta da estese analisi immunoistochimiche o di citogenetica interfasica, per evidenziare la non rara traslocazione di ALK in pseudotumori infiammatori di natura neoplastica (chiamato anche tumore miofibroblastico infiammatorio). Un’altra importante diagnosi differenziale si pone in pazienti con linfoadenopatie associate a malattia IgG4 correlata che non devono essere confusi con pazienti con malattia di Castleman multicentrica che può presentare aspetti clinici e istologici sovrapponibili. Infine, particolare attenzione deve essere posta nel non confondere una malattia autoimmune con una malattia IgG4 correlata. D’altronde, anche l’ipotesi di una patogenesi di tipo autoimmune per la malattia IgG4 correlata è controversa. Argomenti a favore sono la presenza in molti pazienti di auto-anticorpi, l’associazione con ma- IgG4:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:47 Pagina 277 SEZIONE SCIENTIFICA colangite sclerosante IgG4 correlata colangite sclerosante primitiva Malattia Processo infiammatorio di eziologia sconosciuta nel contesto di malattia IgG4 correlata Malattia infiammatoria di possibile natura autoimmune dell’albero biliare con progressione in stenosi multiple Sesso M:F = 4-5:1 M:F = 2-3:1 Età Anziani (età mediana 62 anni) Giovani (20-50 anni) Presentazione clinica Ittero ostruttivo Asintomatica, spesso reperto incidentale di valori epatici alterati Malattie associate Pancreatite sclerosante IgG4 correlata (fino al 90%) Colite ulcerosa (70%) Titolo sierico IgG4 Elevato nella maggioranza dei casi Non elevato nella maggioranza dei casi Coinvolgimento albero biliare 50% extraepatico, 40% extra- e intraepatico, 10% solo intraepatico Colangiografia 90% extra- e intraepatico L. Mazzucchelli Istituto cantonale di patologia, Locarno Stritture > 3 mm con Stritture 1-2 mm dilatazione prestenotica. Stenosi del dotto pancreatico quasi sempre presente Evoluzione Favorevole, buona risposta a steroidi Progressione in cirrosi. Colangiocarcinoma Istologia Infiltrato linfoplasmacitico, fibrosi Fibrosi periduttale, danno di epiteli duttali, cirrosi Plasmacellule IgG4+ Numerose Rare Tab. 6: Paragone tra colangite sclerosante IgG4 correlata e colangite sclerosante primitiva. lattie di tipo auto-immune come ad esempio la sindrome di Sjogren e l’eccellente risposta a trattamento con steroidi. Contro un’origine autoimmune depongono invece la predilezione della malattia IgG4 correlata per pazienti anziani di sesso maschile, la presenza di auto-anticorpi, possibilmente secondaria alla distruzione del tessuto, l’associazione con malattia autoimmune che potrebbe essere riconducibile a manifestazione multiorganica della malattia IgG4 correlata, e la durevole risposta a steroidi, che suggerisce una reazione di ipersensibilità piuttosto che di tipo autoimmune. consigliano prednisone dosato a 0,6 mg/Kg/die per 2 fino a 4 settimane, alle quali segue un periodo di 3-6 mesi, dove le dosi vengono gradualmente ridotte per poi continuare con 2,5-5 mg die per 3 anni. Altri autori suggeriscono di sospendere completamente il trattamento con steroidi dopo 3 mesi. Quali possibili alternative, sono stati impiegati azathioprine, mycophenolati e methotrexate. Pazienti con malattia resistente o recidiva possono beneficiare di una deplezione di linfociti B trattandoli con anticorpi anti-CD20 (Rituxmab). È importante ricordare che, in caso di importante fibrosi, il successo terapeutico può essere minore o del tutto assente. Trattamento Non esistono studi randomizzati per il trattamento di pazienti con malattia IgG4 correlata. Quando diversi organi sono coinvolti, si pone l’indicazione per un trattamento in quanto la malattia può progredire fino a causare insufficienza multiorganica. In altre situazioni, ad esempio in pazienti con linfoadenopatie, la sola osservazione clinica può essere sufficiente. Prima di iniziare un trattamento, è indispensabile un attento esame clinico per escludere altre patologie (ad esempio un carcinoma pancreatico). Gli steroidi vengono di solito utilizzati in prima linea. I centri di riferimento giapponesi 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Bibliografia Stone JH et al. IgG4-related disese. N Eng J Med 2012;366:539-51 Bateman AC & Deheragoda MG. IgG4-related sclerosing disease – an emerging and under-diagnosed condition. Histopathology 1999, 55:373-383 Kamisawa T et al. Autoimmune pancreatitis and IgG4-related sclerosing disease. Nat Rev Gastroenterol Hepatol 2010, 7:401-409 Deshpande V et al. Subclassification of autoimmune pancreatitis: a histologic classification with clinical significance. Am J Surg Pathol 2011, 35:26-35 Cheuk W & Chan JKC. IgG4-related sclerosing disease. A critical appraisal of an evolving clinicopathologic entity. Adv Anat Pathol 2010, 17:303-332 Chari ST et al. Diagnosis of autoimmune pancreatitis: the Mayo Clinic experience. Clin Gastroenterol Hepatol 2006, 4:1010-1016 Otsuki M et al. Asian diagnostic criteria for autoimmune pancreatitis: consensus of the JapanKorea Symposium on autoimmune pancreatitis. J Gastroenterol 2008: 43:403-408 Zen Y & Nakanuma Y. IgG4-related disease. A cross-sectional study of 114 cases. Am J Surg Pathol 2010, 34:1812-1819 TRIBUNA MEDICA TICINESE 277 Caso clinico:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:48 Pagina 279 SEZIONE SCIENTIFICA - Il caso clinico in 1000 parole PAZIENTE ANZIANO AFFETTO DA POLMONITE ED ERUZIONE CUTANEA RECIDIVANTE R. Pereira Mestre, P. Quadri, M. Fontana Anamnesi Si tratta di un paziente 94enne, non fumatore, il quale giunge in pronto soccorso in considerazione di dispnea ingravescente. Nessun antecedente di asma o allergie. Presenta inoltre un’eruzione maculo-papulare molto pruriginosa da 10 giorni con importante astenia, stato sub-febbrile sino a 37,5°C e tosse poco produttiva da 2-3 giorni; dal giorno precedente, dispnea al minimo sforzo. Da oltre un mese, tosse refrattaria al trattamento medico abituale, con calo ponderale di circa 5 Kg in un mese. Da circa 4 anni tali lesioni cutanee sono recidivanti e si associano ad astenia, è seguito da dermatologo che tratta le lesioni con terapie steroidea ed emolliente topiche, con beneficio temporaneo. Esame clinico Il paziente si presenta con dispnea acuta, all’auscultazione polmonare rantoli basali a sinistra con fischi e sibili espiratori; presenta inoltre un eritema maculo-papulare pruriginoso diffuso (Figura 1). Auscultazione cardiaca con toni ritmici senza soffi, addome trattabile, non dolente, non organomegalie palpabili, non adenopatie. Esame neurologico con dis- Fig. 1 orientamento temporale con restante esame senza particolarità di rilievo clinico. Esami paraclinici all’ammissione Si riscontra una sindrome infiammatoria con PCR a 201 mg/L, emoglobina nella norma a 14.8 g/dL, leucociti nella norma con 9.2 G/L con però eosinofilia assoluta a 3’091/uL (34%); inoltre riscontriamo un’insufficienza renale acuta con clearance della 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 creatinina calcolata secondo MDRD di 26 ml/min/1.73 m2. Alla radiografia del torace si riscontra un infiltrato polmonare alla base di sinistra. Antigeni Legionella e Pneumococco negativi. Decorso iniziale Viene instaurata una terapia con ceftriaxone, claritromicina e Prednisone 50 mg/die e terapia inalatoria in considerazione del quadro di broncospa- TRIBUNA MEDICA TICINESE 279 Caso clinico:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:48 Pagina 280 SEZIONE SCIENTIFICA - Il caso clinico in 1000 parole Principali cause di ipereosinofilia Patologie reattive non neoplastiche • Infezioni elmintiche • Scabbia • Aspergillosi broncopolmonare • Reazioni a farmaci (allergiche o tossiche) • Altre reazioni allergiche • Graft-Versus-Host Disease • Carenze immunitarie (es. sindromi Omenn e Iper-IgE) • Malattie infiammatorie croniche (es. IBD) • Malattie autoimmuni ( es. sindrome di Churg-Strauss) • Variante linfoide della sindrome ipereosinofilica (L-HES) Patologie neoplastiche con ipereosinofilia secondaria/reattiva • Linfoma di Hodgkin • Linfoma/Leucemia a cellule T o B • Istiocitosi a cellule di Langerhans • Tumori solidi Neoplasie mieloidi e delle cellule staminali (ipereosinofilia primaria) • Leucemia eosinofilica cronica – Non altrimenti specificata (NOS) • Neoplasie ematopoietiche con eosinofilia e anomalie in PDGFRA • Neoplasie ematopoietiche con eosinofilia e anomalie in PDGFRB • Neoplasie ematopoietiche con eosinofilia e anomalie in PDGFR1 • Leucemia mieloide cronica con eosinofilia • Leucemia mieloide acuta con inv(16) ed eosinofilia (AML-M4-eo) • JAK2 V617F+ MPN con eosinofilia • Mastocitosi sistemica aggressiva (ASM) con eosinofilia • Sindrome mielodisplastica con eosinofilia • Recidive di sindrome mielodisplastica, mieloproliferativa con eosinofilia Idiopatica • Ipereosinofilia di significato indeterminato Tab. 1: principali diagnosi differenziali di ipereosinofilia. Modificato da Valent et. al. Expert Rev. Hematol. 2012 (3) smo. La risposta clinica è favorevole, con rapida regressione del quadro di broncospasmo e progressivo miglioramento delle lesioni cutanee. Si osserva la rapida normalizzazione dell’eosinofilia. Diagnosi differenziale Se consideriamo il quadro clinico presentato, la sindrome infiammatoria ed 280 TRIBUNA MEDICA TICINESE il reperto radiologico si può pensare ad una comune polmonite dell’anziano; in realtà, il riscontro di un’eosinofilia sino a 3’091/uL all’ammissione, regredita rapidamente il giorno dopo l’inizio della terapia steroidea, è suggestiva di un caso più complesso. La nostra diagnosi differenziale (Tabella 1) include una reazione a farmaci, tra i quali in letteratura si riportano ad 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 esempio antimalarici come pirimetamina e dapsone, cefalosporine, sulfonamidi, tetracicline (specialmente minociclina), nitrofurantoina, antitubercolari, ACE-inibitori, antiepilettici come fenitoina, carbamazepina e fenobarbital, FANS, antagonisti del recettore H2, inibitori della pompa protonica. Nel caso del nostro paziente era in corso un trattamento con pantoprazolo che dunque sospendiamo. Anche le infezioni parassitarie possono causare un’eosinofilia, per cui eseguiamo coprocolture e sierologie per Trichinella spiralis, Wuchereria bancrofti, Toxocara canis, Schistosoma, Echinococcus, tutte risultate negative. Occasionalmente l’eosinofilia è presente nella sindrome di Sézary, in alcune forme leucemiche ed in alcuni tumori solidi e in alcuni casi di mastocitosi sistemica. Eseguiamo uno striscio periferico in cui non si repertano cellule di Sézary né blasti, il dosaggio della triptasi risulta nella norma e, considerata l’età del paziente e le sue condizioni generali, rinunciamo alla biopsia osteo-midollare. Tenuto conto inoltre del quadro di broncospasmo ed eosinofilia consideriamo la malattia di Churg Strauss caratterizzata appunto da asma, eosinofilia, anamnesi positiva per allergie, mononeuropatie, mononeuriti multiple o polineuriti, infiltrati polmonari migranti, coinvolgimento dei seni paranasali ed infiltrati eosinofili extravascolari alla biopsia. Richiediamo a tale proposito gli anticorpi ANCA che risultano negativi. Riscontriamo un tasso di IgE molto elevato (2318 U/L). Due coppie di emocolture ed un uricult risultano senza crescita significativa. Infine, consideriamo quale prima ipotesi una sindrome iper-eosinofilica. La biopsia cutanea delle lesioni maculo-papulari evidenzia un’infiltrazione significativa di eosinofili, elemento a favore della diagnosi di sindrome ipereosinofilica (Figura 2). Non vi sono elementi per una eventuale vascolite. Nel contesto della valutazione del dan- Caso clinico:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:48 Pagina 281 SEZIONE SCIENTIFICA - Il caso clinico in 1000 parole Fig. 2 no d’organo da infiltrazione eosinofila eseguiamo un ecocardiogramma, compatibile con ipertensione polmonare (53-58 mmHg) con una FE mantenuta; in particolare, non si osservano segni di miocardite (possibile complicanza della sindrome iper-eosinofilica). Un’ecografia addominale evidenzia un’epatomegalia nel contesto di una steatosi epatica senza splenomegalia. Richiediamo una spirometria che però il paziente, per difficoltà cognitive, non è in grado di eseguire in modo sufficientemente corretto. 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Discussione La diagnosi di sindrome iper-eosinofilica è di esclusione. In questo caso, dopo aver eliminato le principali diagnosi differenziali ed in considerazione di una anamnesi tipica (episodi recidivanti di astenia, affaticabilità, anoressia, febbre, calo ponderale, tosse, dispnea, prurito) e paraclinico con infiltrati polmonari, anemia, eruzione cutanea con biopsia cutanea confermante l’infiltrazione di eosinofili, eosinofilia ematica periferica >1500/ml per più di 6 mesi, non dimostrabile nel nostro caso ma ipotizzabile in considerazione delle numerose recidive di analoga sintomatologia negli ultimi 4 anni, possiamo ragionevolmente considerare l’ipotesi diagnostica. Va precisato che la sindrome iper-eosinofilica idiopatica può presentarsi sotto due forme estremamente diverse, in particolare nella prognosi, in un caso si tratta di un disordine mieloproliferativo caratterizzato sovente da splenomegalia, trombocitopenia, livelli elevati di vitamina B12 sierica ed eosinofili ipogranulari o vacuolati. Tali pazienti presentano un rischio aumentato per lo sviluppo di fibrosi endomiocardica o, meno comunemente, per una progressione verso una franca leucemia con cellule blastiche a prognosi infausta. Nel secondo caso si tratta di una malattia da ipersensibilità con angioedema, ipergammaglobulinemia, livelli elevati sierici di IgE e immunocomplessi circolanti; è meno probabile che tali pazienti sviluppino una malattia cardiaca, rispondono bene agli steroidi ma a volte non richiedono alcuna terapia. Nel nostro caso la rinuncia all’esecuzione di una biopsia osteo-midollare non permette di escludere formalmente la forma leucemica, che però appare poco probabile in considerazione dell’assenza di forme immature in periferia, dell’assenza di alterazioni nelle altre linee ematopoietiche, dell’anamnesi, della clinica e dell’evoluzione. TRIBUNA MEDICA TICINESE 281 Caso clinico:LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:48 Pagina 282 SEZIONE SCIENTIFICA - Il caso clinico in 1000 parole Si decide dunque di continuare il trattamento steroideo con progressiva diminuzione della dose sino a 5 mg/die di Prednisone (mantenimento). Il decorso è favorevole, con paziente in buone condizioni generali che non manifesta più recidive cutanee. Consideriamo per prudenza contro-indicata la somministrazione futura di inibitori di pompa protonica, tenuto conto della diagnosi differenziale di sindrome DRESS (Drug Reaction with Eosinophilia and Systemic Symptoms). Bibliografia 1 Gotlib J. World Health Organization-defined eosinophilic disorders: 2011 update on diagnosis, risk stratification, and management. Am J Hematol. 2011; 86(8):677-88. 2 Ogbogu PU, Bochner BS, et al. Hypereosinophilic syndrome: a multicenter, retrospective analysis of clinical characteristics and response to therapy. J Allergy Clin Immunol. 2009; 124(6):1319-25.e3. 3 Valent P et. al. Pathogenesis and classification of eosinophil disorders: a review of recent developments in the field. Expert Rev. Hematol. 2012; 5(2),157-176. Diagnosi Sindrome ipereosinofilica (vedi discussione) Conclusioni Il caso recente di questo paziente è emblematico in considerazione della relativa rarità di casi di sindrome ipereosinofilica in pazienti di età avanzata e illustra l’importanza di una diagnosi corretta, di un’identificazione della causa qualora possibile (vedi diagnosi differenziale, Tab. 1), con le relative indicazioni terapeutiche efficaci. In tal senso, sarà importante valutare con attenzione l’evoluzione. Ringraziamenti Siamo grati alla Dr.ssa S. Leoni-Parvex dell’ Istituto Cantonale di Patologia di Locarno per averci fornito le immagini istologiche. Dr. med. Ricardo Pereira Mestre, Medico Assistente, Servizio di Geriatria Dr. med. Pierluigi Quadri, Caposervizio di Geriatria Dr. med. Massimiliano Fontana, Servizio di Allergologia e Immunologia Clinica, Ospedale Regionale di Mendrisio Beata Vergine Corrispondenza: Dr. med. Massimiliano Fontana Medico Aggiunto Servizio di Allergologia ed Immunologia Clinica Ospedale della Beata Vergine, 6850 Mendrisio Tel 091 811 34 38 e-mail: [email protected] 282 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Cochrane luglio-agosto 2012 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 18.07.12 08:19 Pagina 283 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia TASSO DI OMOCISTEINA E DIMINUZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE: NESSUN EFFETTO DELLE VITAMINE B Questa rubrica presenta i risultati di una revisione sistematica pubblicata dalla Cochrane Collaboration nella Cochrane Library (www.cochrane.org). Volutamente limitato a un campo di ricerca circoscritto, quest’articolo rispecchia lo stato attuale delle conoscenze in quest’ambito. Non si tratta dunque di raccomandazioni per orientare la presa a carico di una problematica clinica vista nella sua interezza (linee guida). Fonte: Rev Med Suisse 2010; 6: 472 Scenario Seguite un paziente di 67 anni, exfumatore, che cinque anni fa ha avuto un infarto del miocardio. Egli assume regolarmente i suoi medicamenti. Avendo recentemente letto un’informazione a proposito dei danni causati dall’omocisteina al cuore, vi domanda di prescrivergli delle vitamine del gruppo B. Quesito La prescrizione di vitamine B per diminuire il tasso di omocisteina nel sangue riduce il rischio cardiovascolare? 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 283 Cochrane luglio-agosto 2012 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:59 Pagina 284 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia Contesto Oltre ai fattori di rischio (FR) cardiovascolari (CV) tradizionali, sono stati messi in evidenza dei nuovi FR, detti «emergenti». In tal senso, un tasso elevato di omocisteina è stato associato in alcuni studi osservazionali ad un aumentato rischio di malattia CV. Poiché questo tasso può essere ridotto dalle vitamine B (cianocobalamina (B12); acido folico (B9); piridossina (B6)), per diminuire il rischio CV è stata proposta la prescrizione di vitamine del complesso B. Esiste tuttavia una controversia sull’efficacia del supplemento vitaminico. Risultati Sono stati identificati otto studi comparativi randomizzati, che hanno incluso 24'210 pazienti con o senza malattia CV preesistente. Queste ricerche studiavano l’efficacia dell’assunzione di vitamine B12, B9 e B6, da sole o in combinazione, paragonandole ad un placebo o ad un supplemento vitaminico a bassa dose. Le vitamine B non riducono il rischio di: • infarto miocardico mortale o non mortale (RR 1,0; IC 95% 0,9 - 1,1) (7 studi); • incidente vascolare cerebrale mortale o non mortale (RR 0,9 ; IC 95% 0,7 - 1,1) (5 studi); • ospedalizzazione per un episodio iniziale di angor instabile (RR 1,0; IC 95% 0,8 - 1,2) (4 studi) o un’insufficienza cardiaca (RR 1,2; IC 95% 1,0 1,4) (1 studio); • mortalità globale (RR 1,0; IC 95% 0,9 - 1,1) (6 studi). Inoltre il supplemento vitaminico non sembra aumentare il rischio di insorgenza dei cancri (3 studi, RR 1,1; IC 95% 0,9 - 1,3). • Eterogeneità degli studi in merito al rischio CV di base dei partecipanti, alla durata degli studi (due a sette anni) e all’utilizzo di differenti dosaggi di vitamine. • Pochi studi hanno formalmente analizzato l’influenza del trattamento sul tasso di omocisteina. • Esclusione degli studi della durata inferiore ad un anno e quelli con pazienti con insufficienza renale terminale. Limiti 284 Conclusioni degli autori I risultati di questa revisione mostrano che il rischio CV non si riduce con il supplemento vitaminico B. Alla luce delle conoscenze attuali non vi è dunque alcuna indicazione a prescrivere delle vitamine B12, B9 o B6 per prevenire gli eventi CV. Risposta al quesito clinico I risultati di tre studi randomizzati attualmente in corso nelle popolazioni con elevato rischio CV permetteranno di aggiustare l’interpretazione delle conclusioni di questa revisione. Tuttavia, anche se questi risultati potranno ridurre l’intervallo di confidenza dei RR (maggior numero di pazienti considerati), è poco probabile che cambieranno le conclusioni della revisione. Infatti, sia i risultati dei singoli studi che i risultati globali sono per il momento consistenti e robusti. Nonostante in certi studi un tasso elevato di omocisteina sia stato identificato quale FR cardiovascolare, un trattamento semplice e ben tollerato volto a ridurre il tasso di omocisteina – come le vitamine del complesso B – non permette di diminuire il verificarsi né dell’evento o della recidiva d’infarto miocar- TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Cochrane luglio-agosto 2012 :LA CORONOGRAFIA copia.qxd 16.07.12 10:59 Pagina 285 SEZIONE SCIENTIFICA - Revisione Cochrane per il medico di famiglia dico/cerebrale, né della mortalità globale. Anziché prescrivere delle vitamine B, sarebbe più appropriato consigliare al paziente di seguire un’alimentazione di tipo mediterraneo e di praticare un’attività fisica regolare, essendo dimostrato che l’adozione di questo stile di vita ha degli effetti benefici sulle recidive dopo infarto del miocardio. Abbreviazioni FR: fattore di rischio; RR: rischio relativo; IC 95%: intervallo di confidenza al 95%. Redazione Traduzione in italiano Bibliografia Dottori David Nanchen1,2, Nicolas Rodondi2, Isabelle Peytremann-Bridevaux1,3 Dr med. Fabrizio Barazzoni, MPH, FMH Prevenzione e salute pubblica Capo Area medica Direzione generale EOC [email protected] Stefania Pelli Collaboratrice scientifica Area medica Direzione generale EOC [email protected] Martí-Carvajal AJ, Solà I, Lathyris D, Salanti G. Homocysteine lowering interventions for preventing cardiovascular events. Cochrane Database Syst Rev 2009, Issue 4. Art. No.: CD006612. DOI: 10.1002/14651858.CD006612.pub2. 1 Institut universitaire de médecine sociale et préventive CHUV et Université de Lausanne Bugnon 17, 1005 Lausanne 2 PMU Bugnon 44, 1011 Lausanne 3 Réseau francophone Cochrane Bugnon 17, 1005 Lausanne Corrispondenza [email protected] 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 285 Patologia 73:Patologia 4.qxd 16.07.12 11:01 Pagina 292 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 73 U. Perriard Storia clinica Un’uomo di 80 anni viene sottoposto a sigmoidectomia laparoscopica per diverticolite acuta con perforazione. Una settimana dopo l’intervento il paziente accusa forti dolori addominali con peritonismo. Si procede ad un secondo intervento chirurgico con resezione del colon discendente per sospetta insufficienza anastomotica. Il preparato operatorio di 23 cm di lunghezza mostra sierosa opaca, focalmente ricoperta da panno fibrinoso. La parete intestinale appare Indica la diagnosi corretta: a insufficienza anastomotica in colite ischemica b colite pseudomembranosa da Clostridium difficile c colite da farmaci d diverticolite perforata e malattia di Crohn 286 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 ispessita ed edematosa. La mucosa mostra aree di aspetto mammellonato (foto macroscopica tratta da Unibas/Pathorama). Istologicamente si identifica colite acuta erosiva con pseudomembrane nonché infiammazione acuta transmurale del colon con perforazione e peritonite fibrinopurulenta. L’anastomosi chirurgica appare intatta. Si continua con copertura antibiotica ma il paziente decede 48 ore dopo il secondo intervento. Patologia 73:Patologia 4.qxd 16.07.12 11:01 Pagina 293 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Colite pseudomembranosa da Clostridium difficile Commento Clostridium difficile è il patogeno nosocomiale gastrointestinale più frequente. La colonizzazione del colon avviene attraverso l’ingestione di spore resistenti al calore, che possono persistere per mesi nell’ambiente e sono particolarmente prevalenti nei luoghi di assistenza sanitaria. L’infezione è frequentemente associata a concomitante o recente terapia antibiotica, in particolare dopo amministrazione orale del farmaco. Soprattutto antibiotici ad ampio spettro possono alterare l’equilibrio della normale flora batterica intestinale e permettere una crescita massiva di C.difficile e conseguente produzione di tossine che con effetto citopatico diretto danneggiano la mucosa intestinale. Occasionalmente la colite pseudomembranosa da C.difficile si può verificare in assenza di esposizione agli antibiotici, per esempio come complicanza dopo un intervento chirurgico o secondariamente a patologia cronica debilitante (ischemia intestinale, uremia). È stata anche descritta un’associazione di colite pseudomembranosa con inibitori della pompa protonica. La maggioranza dei pazienti sono anziani, ma l’infezione non è limitata a questa fascia d’ètà. Nella ultima decade si è notato un aumento dell’incidenza, severità e mortalità dell’infezione da C.difficile in ambiente nosocomiale. Anche le recidive dopo un primo episodio sono frequenti e in aumento. Questi fenomeni sono essenzialmente imputabili a mutazioni del genoma batterico che conferiscono resistenza contro antibiotici, aumentano la produzione di tossine oppure facilitano la sporulazione, incrementando la prevalenza e la virulenza dell’agente patogeno. In solo metà dei pazienti ospedalizzati, che presentano colonizzazione intestinale con C.difficile tossigeno come complicanza di terapia antimicrobiale, si sviluppa un’infezione sintomatica. Gli altri pazienti diventano portatori asintomatici del batterio. È stato dimostrato che quest’ultimi manifestano un aumento precoce di IgG-anticorpi sierici contro la tossina A del batterio. Pazienti che sviluppano un’infezione, invece, non manifestano questi livelli di IgG-anticorpi. La selezione di pazienti senza immunità protettiva spiega anche il drammatico aumento del rischio di recidiva in pazienti che hanno già subito una recidiva (da 20% a 40% e fino a più di 60% dopo due recidive). La sintomatica dell’infezione varia da lieve diarrea a conclamata colite pseudomembranosa che può manifestarsi, come nel paziente di questo caso, con decorso fulminante, perforazione e/o megacolon tossico. Diarrea acquosa iniziale può essere accompagnata da dolori addominali, crampi, febbre, leucocitosi e a volte perdite di sangue. I sintomi possono apparire anche alcune settimane dopo sospensione della terapia antibiotica. La diagnosi va sospettata nel contesto nosocomiale quando un paziente, soprattutto anziano, sviluppa diarrea severa durante o dopo la somministrazione di antibiotici. Le analisi di laboratorio vertono sull’isolamento o la scoperta di componenti o prodotti dell’agente infettivo. I tipi patogeni di C.difficile producono esotossine proteiche, tossina A e B, che possiedono attività citotossiche. Colture delle feci (esame più sensitivo) o test per le tossine di C.difficile (esame più specifico) sono positive fino al 95% dei casi. L’esame endoscopico di solito non è necessario. Se eseguito, si possono identificare pseudomembrane giallo- 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 biancastre, a volte distribuite a chiazze, più frequentemente nel colon sinistro, con sanguinamento delle placche dopo rimozione delle stesse. Il retto può essere risparmiato. In casi meno eclatanti si osservano eritema e friabilità della mucosa senza pseudomembrane. Anche in questi casi è però possibile osservare alterazioni istologiche caratteristiche. Il quadro istologico di colite pseudomembranosa si presenta con lesioni “a vulcano” con necrosi intercriptale e cripte dilatate dove originano le tipiche pseudomembrane laminate composte da fibrina, mucina e granulociti neutrofili. Le ghiandole dilatate contengono neutrofili e mucina e spesso perdono il rivestimento epiteliale superficiale. La colite severa e prolungata porta a necrosi della mucosa a tutto spessore. Anche lesioni poco caratteristiche, di solito una colite focale attiva con occasionali empiemi criptali ma senza pseudomembrane, sono state descritte in associazione con un esame positivo per le tossine di C.difficile. Con il termine “colite pseudomembranosa” non si intende una diagnosi istologica specifica ma la descrizione di un quadro infiammatorio. Nella maggioranza dei casi questo quadro è associato a un’infezione da C.difficile, ma altre infezioni come pure una colite ischemica possono indurre alterazioni istologiche simili. Il contesto clinico con terapia antibiotica in corso o pregressa come pure l’esame delle feci per le tossine di C.difficile sono in questi casi dirimenti. Il trattamento di scelta per l’infezione da C.difficile sono Metronidazolo e Vancomicina, anche se l’obiettivo finale del trattamento è sospendere tutte le terapie antibiotiche e permettere alla microflora intestinale di rigenerarsi e ristabilire un equilibrio fisiologico. TRIBUNA MEDICA TICINESE 287 Patologia 73:Patologia 4.qxd 18.07.12 08:18 Pagina 294 SEZIONE SCIENTIFICA L’attuale aumento dell’incidenza e della severità dell’infezione ha stimolato la ricerca di nuove terapie, anche prive di antibiotici. In questo contesto, l’immunoterapia passiva con amministrazione intravenosa di immunoglobuline non appare ancora efficace. In casi di malattia severa (megacolon tossico) o refrattaria a trattamenti antibiotici, la colectomia subtotale può essere inevitabile. Sempre più importante nel contesto ospedaliero appare la prevenzione primaria evitando l’eccessiva e spesso inutile prescrizione di antibiotici e incentivando prescrizioni mirate e non a largo spettro. È importante non dimenticare che la decontaminazione dell’ambiente e l’igiene restano importanti ed efficaci misure di prevenzione. Bibliografia Kelly CP e LaMont JT. Clostridium difficile – more difficult than ever. N Engl J Med 2008; 359:1932-40. Loo VG et al. Host and pathogen factors for Clostridium difficile infection and colonization. N Engl J Med 2011;365:1693-703. Fenoglio-Preiser CM et al. Gastrointestinal Pathology. Edited by Wolters Kluwer/Lippincott Williams & Wilkins. Third Edition, 2008. U. Perriard, Istituto cantonale di patologia 288 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 attività copia:attività 18.07.12 08:49 Pagina 289 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT DATE DA RICORDARE 17.01.2013 Corso di aggiornamento OMCT – Geriatria Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 20.02.2013 Corso di aggiornamento OMCT – Neurologia-Oftalmologia Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 21.03.2013 Corso di aggiornamento OMCT – Medicina Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 17-18.04.2013 Medical Meeting Info: dr. med. E. Massera, tel. 091 646 76 26 Consultare anche www.aggiornati.ch 20.09.2012 Simposio autunnale di chirurgia Lugano – Ospedale Civico – Aula Magna 15.30-18.30 Info e iscrizioni: Segretariato di chirurgia tel. 091 811 61 22 – [email protected] 27.09.2012 Clinical Happy Hour Mini-update, casi clinici, paper del mese e quiz Lugano – Clinica Luganese – Sala Conferenze – piano -1 / 17.30-19.00 Info: Sig.na F. Bottazzi, tel. 091 960 86 12 [email protected] 10-13.10.2012 10° corso di aggiornamento per il medico di base Giubiasco – Mercato Coperto Info: Segretariato Gruppo Medico Formazione tel. 091 811 80 23 17.10.2012 Corso di aggiornamento OMCT – Medicina legale Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 25.10.2012 Clinical Happy Hour Mini-update, casi clinici, paper del mese e quiz Lugano – Clinica Luganese – Sala Conferenze – piano -1 / 17.30-19.00 Info: Sig.na F. Bottazzi, tel. 091 960 86 12 [email protected] 8.11.2012 Traumatologia/Ortopedia: evidenza ed esperienza “il politrauma, parte 2” Lugano – Ospedale Civico – aula magna – 14.30-18.00 Info: Dr. med. C. Candrian, tel. 091 811 60 67 10.11.2012 Dolore: dalla percezione all’immagine Arbedo – Sala del Consiglio comunale – 8.30-15.00 Info: dr.ssa M.G. Canepa, [email protected] 22.11.2012 Corso di aggiornamento OMCT – Ipertensione Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] 29.11.2012 Clinical Happy Hour Mini-update, casi clinici, paper del mese e quiz Lugano – Clinica Luganese – Sala Conferenze – piano -1 / 17.30-19.00 Info: Sig.na F. Bottazzi, tel. 091 960 86 12 [email protected] 19.12.2012 20.12.2012 Corso di aggiornamento OMCT – Reumatologia Manno – Sala Aragonite – 14.00-17.30 Info: Segretariato OMCT, tel. 091 930 63 00 [email protected] Clinical Happy Hour Mini-update, casi clinici, paper del mese e quiz Lugano – Clinica Luganese – Sala Conferenze – piano -1 / 17.30-19.00 Info: Sig.na F. Bottazzi, tel. 091 960 86 12 [email protected] OFFERTE E DOMANDE D’IMPIEGO STUDIO MEDICO di medicina interna nel Mendrisiotto cerca Assistente di Studio Medico a partire dal 01.08.2012 o data da convenire. Interessate contattare lo 079 888 23 72 Dr. med. Crestani. Il Centro Pediatrico del Mendrisiotto cerca MEDICO PEDIATRA DIPLOMATO FMH per sostituzione a partire da settembre 2012 per una durata di almeno 6 mesi (assenza per congedo maternità). Grado di attività flessibile tra 50% e 100%. Lo studio dispone di ampi locali visita, laboratorio, radiologia digitale, sonografia, funzione polmonare, ECG, sala per piccola chirurgia. Inviare candidature o richieste di ulteriori informazioni a: [email protected] oppure Centro Pediatrico del Mendrisiotto, via Beroldingen 26, 6850 Mendrisio, Tel 091 646 45 CENTRO PEDIATRICO a Mendrisio cerca da subito una segretaria / assistente di studio medico al 40-50 % per lavori amministrativi che potrebbero essere eseguiti parzialmente anche a domicilio con collegamento via PC remoto. Richiesta la conoscenza del tariffario medico e di contabilità medica e lavoro rapido al PC. Le persone interessate sono pregate d'inviare la propria candidatura comprendente CV, titoli di studio e certificati di lavoro al Centro Pediatrico del Mendrisiotto, Via Beroldingen 26, 6850 Mendrisio ([email protected] - 091 646 4545) STUDIO MEDICO generico di Locarno, cerca diplomata assistente di studio medico al 100% a partire da agosto. Interessati scrivere a cifra 72, Via Cantonale, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO nel Luganese cerca assistente di studio medico solo per mansioni di fatturazione Tarmed per 3-4 ore settimanali; giorno e orario da convenire. Scrivere a cifra 70, Segretariato OMCT, Via Cantonale, 6805 Mezzovico STUDIO MEDICO specialistico nel Bellinzonese cerca per il 1. Settembre 2012 assistente di studio medico o segretaria di studio medico al 50% (solo pomeriggio). Richiesta destrezza informatica per conduzione cartella paziente completamente informatizzata e contabilità. Inviare CV e foto a cifra 74, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico INFERMIERA E LEVATRICE (51 anni,pratica ospedaliera, attualmente senza attività lavorativa) cerca occupazione a tempo parziale. Zona Luganese o Bellinzonese. Orari e giorni indifferenti. Disposta ev. a seguire corsi per completare competenze richieste. Scrivere a cifra 73, Segretariato OMCT, Via Cantonale, 6805 Mezzovico 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 289 attività copia:attività 18.07.12 08:49 Pagina 290 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT APPRENDISTA, cerco posto di lavoro presso uno studio medico. A settembre 2012 vorrei cominciare la scuola medico tecnica per aiuto medico tecnica per aiuto medico di Locarno. Ho fatto varie esperienze in passato come stagista presso studi medici, studi veterinari e case anziani. Ho frequentato la Scuola Cantonale di Diploma e 1 anno e mezzo di Scuola Specializzata Superiore in Cure Infermieristiche di Lugano. Interessati: Debora Zocco,Via San Giorgio 17, 6834 Morbio Inferiore, tel. 079 734 10 52, e-mail: [email protected]/[email protected] PERSONE In questa rubrica si dà spazio a notizie, profili, nomine, onorificenze, inizio e cessazione di attività, nonché a volti noti e meno noti di medici attivi nella Svizzera italiana. Gli interessati alla pubblicazione sono invitati a scrivere alla Redazione di TMT. APERTURA NUOVI STUDI / TRASFERIMENTI SEGRETARIA/41/con esperienza di 8 anni in uno studio chiropratico, cerca nuova sfida presso studio medico, ospedale o clinica (ev. anche dal proprio domicilio). Buone conoscenze linguistiche + inglese, piccola contabilità, fatturazione, e segretariato in generale. Mi piace il contatto con i pazienti, sono cordiale e affidabile e lavoro sia in team che in modo indipendente. Resto volentieri a disposizione per un gradito colloquio: 079 640 40 93 SEGRETARIA di studio medico precisa e affidabile con esperienza presso Clinica e studio medico cerca nuovo impiego zona Chiasso, Mendrisio, Lugano. Buon contatto con i pazienti, stesura rapporti, fatturazione, ottime capacità organizzative (agenda, interventi, corrispondenza) conoscenza Tarmed. Piccolo laboratorio. 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Rezio Renella. Il dr. med. Gianluca Vanini, è stato nominato vice-primario di medicina all’Ospedale Italiano di Lugano, in sostituzione del dr. med. Giorgio Salvadè che passerà al beneficio della pensione. Il dr. med. Giovanni Pedrazzini, caposervizio e sostituto Primario al Cardiocentro Ticino, già responsabile scientifico di Tribuna Medica Ticinese, ha ottenuto la libera docenza (PD) in cardiologia all’Università di Zurigo. STUDI MEDICI disponibili in poliambulatorio specialistico nel Luganese, già attrezzato ed operativo con laboratorio e radiologia digitale. Interessati scrivere a cifra 13, Segretariato OMCT, 6805 Mezzovico MUTAZIONI OMCT Nuovi membri – – – – – – – Petrillo Claudio, Brissago Bellwald Catherine Daniela, Savosa Rand Paul, Baden Mascheroni Doris Maria, Lugano Oudineche Abdellah, Lugano Lesmo Gabriella Maria, Gravesano Colpi Giovanni Maria, Lugano Effettivo membri OMCT al 15.07.2012: 1229 290 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 attività copia:attività 18.07.12 08:49 Pagina 291 ATTIVITÀ E COMUNICAZIONI DELL’OMCT Oncolunches 2012 Luogo: IOSI Bellinzona, sala conferenze 3° piano Orario: 12.00 - 13.00 – Sarà offerto uno spuntino a partire dalle 11.30 5 SETTEMBRE PD Dr. med. Georg Stüssi, Ematologia, IOSI - Bellinzona “Sindromi mieloproliferative croniche Philadelphia negative” 3 OTTOBRE Dr. med. Dario Caronzolo, Farmacia, ORBV - Bellinzona / Dr. med. Marco Bissig, Farmacia, ORL - Lugano “Le interazioni farmacologiche in oncologia” 7 NOVEMBRE Dr.ssa med. Maria Cristina Marini, Oncologia medica, IOSI - Viganello “Il carcinoma dell’endometrio: Stato dell’arte” 5 DICEMBRE Dr.ssa med. Maria Carla Valli, Radioterapia, IOSI - Bellinzona “Il ruolo della radioterapia nel carcinoma del pancreas” Info: IOSI - Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, Tel. 0041 91 811 89 65 Corsi di formazione interna da giugno a ottobre 2012 Reparto di medicina, Ospedale Regionale di Locarno Luogo: Ala Est, Aula 2A, 2° piano. Orario: 12.00-13.00 * Videoconferenze del dipartimento cantonale di medicina: sala videoconferenze Ala Est, 3° piano 5.9.2012 12.00 - 13.00 Insulina: tutto (o quasi) quello che c’è da sapere Dr. G. Poncini, Dr. F. Ramelli 12.9.2012 12.00 - 13.00 L’asma bronchiale Dr. G. Domenighetti 19.09.2012 12.00 - 13.00 Le polineuropatie Dr. C. Gobbi 28.9.2012 12.30 - 13.30 Videoconferenza del dipartimento cantonale di medicina Info: Iva Bozicevic, Segretariato di medicina, Ospedale La Carità - [email protected] DOLORE: dalla percezione all’immagine SABATO – 10 novembre 2012 – Arbedo, sala del Consiglio comunale 8.30 Accoglienza partecipanti 9.00-9.30 Dolore e disturbi della sensibilità: esame neurologico Prof. Dr. med. P. Marchettin 9.30-10.00 Dolore tra soma e psiche: l’approccio psichiatrico Dr. med. M. Mattia 10.00-10.15 pausa caffè 10.15-10.45 La psiche che accoglie il corpo e lo fa parlare. L’esperienza del dolore in psicoterapia L. Pezzoli 10.50-11.30 Assemblea annuale SUMSI Dr.ssa M.G. Canepa, Presidente SUMSI 11.30-13.00 Pausa pranzo a buffet 13.00-14.00 1.Dolore toracico acuto: approccio pratico ecografico 13.00-14.00 2.Dolore muscolare e articolare: approccio pratico ecografico Dr. med. G. Robotti Dr. med. A. Saporito Info e iscrizioni: dr.ssa M.G. Canepa, Mezzovico – [email protected]; fax 091 930 61 91 – tel. 091 930 61 90 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 291 stampa:stampa 18.07.12 08:48 Pagina 325 RASSEGNA DELLA STAMPA Managed care Valanga di no seppellisce le reti di cura integrate Sono state “fucilate” dal 76% dei votanti, con punte oltre il 90%, e da tutti i Cantoni – Secondo Alain Berset si è “persa un’occasione per frenare i costi della salute” Una sonora bocciatura, di quelle storiche e che difficilmente si dimenticano quella subita ieri dalle reti di cura integrate, il cosiddetto Managed care: il 76% dei votanti e tutti i Cantoni Ie hanno infatti bocciate. Campione del no è stato Vaud, col 91,7% (un risultato quasi bulgaro), seguito a ruota daTicino (87,5%), Ginevra (86,6%), Vallese (94,1%), Giura (83,7%), Neuchâtel (81,2%) e Basilea Campagna (80,8%). II Grigioni si è accontentato di un misero 70,2%; sotto questa soglia sono andati solo Appenzello Esterno (67,7%), Appenzello Interno (69,3%), San Gallo (65,65%), Argovia (69%) e Turgovia (65,85%). Un risultato “chiaro”; talmente eclatante che “non si può far finta di nulla”, ha dichiarato il consigliere federale Alain Berset, il quale ieri, e durante tutta la campagna di votazione, si è trovato nell'ingrata posizione di dover difendere, da ministro della Sanità, un progetto che da parlamentare aveva ferocemente criticato. Per questo probabilmente le sue considerazioni si sono tenute piuttosto sulle generali. Anzitutto il risultato di questa votazione mostra “come sia difficile far precedere Ie riforme in campo sanitario”. In questo caso particolare dimostra come il compromesso, “raggiunto dalle Camere dopo otto anni di lavori, passando attraverso tre legislature e le mani di tre consiglieri federali”, si sia dimostrato alla resa dei conti (popolari) “molto fragile”– non da ultimo anche perché l'UDC, che in Parlamento l’aveva appoggiato, alla fine, annusando l'aria che tirava, se ne è distanziato. Il problema, oltre che a suo avviso si è persa “un'occasione per diminuire i costi della sanità”, è che al momento “non c’è sul tappeto” una soluzione alternativa, ciò che mette in parte nelle ambasce anche gli oppositori, la cui posizione Berset ha giudicato “ambigua”, ché la maggioranza di loro “si è opposto a questo progetto, ma è favorevole alle reti di cura”. Per fortuna tuttavia la LAMaI permette già di realizzarle (in particolare nella Svizzera tedesca ne esistono gia), sia pure in modo parziale e incomplete. Agli operatori sanitari e ai Cantoni quindi tocca adesso il compito “di svilupparle”, in modo da convincere anche i pazienti dei vantaggi di questo sistema. Senza contare che negli ultimi tempi sono stati lanciati, e sono attualmente in discussione, numerosi progetti, in par- 292 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 ticolare per “rafforzare la medicina di base e il ruolo del medico di famiglia, per realizzare il dossier elettronico del paziente e implementare una strategia di qualità in campo sanitario”; ai vari attori della società civile adesso discuterli “serenamente”, anche perché nessuno di loro sembra riunire una maggioranza sufficientemente ampia per imporlo. Difficile che ciò possa tuttavia avverarsi, ché secondo Berset, al centro dei dibattiti ci sarà la questione della moratoria sull'apertura di nuovi studi medici, un tema che sicuramente non mancherà di accalorare gli animi... In ogni caso il Consiglio federale ha intenzione di analizzare il sistema sanitario, il cui standard è comunque “ottimo”. Obiettivo: mantenere il paziente al centro delle attenzioni. Le reazioni La Conferenza dei direttori cantonali della sanità, attraverso il suo presidente Philippe Perrenoud, si è detta delusa del risultato del voto sul Managed care. Nel prossimo futuro bisognerà rilanciare la “macchina parlamentare” per salvare perlomeno il sistema delle compensazioni dei rischi. Punto, questo, sostenuto da H+, l’associazione degli ospedali svizzeri, che tuttavia “si rallegra” per la chiara bocciatura del progetto. Per santésuisse, l'associazione degli assicuratori malattia, il voto di ieri è un'occasione mancata e costituisce un'ulteriore dimostrazione di come in Svizzera sia difficile riformare il sistema sanitario. Da parte sua l'Associazione svizzera degli assicuratori (ASA) “deplora” il risultato uscito dalle urne e parla di “battuta d'arresto grave” negli sforzi per contenere i costi della sanità, auspicando in proposito “soluzioni nuove e innovative” e più concorrenza. Tra gli uomini politici, il consigliere nazionale Ignazio Cassis (PLR), ha affermato che è necessario concedersi una pausa di riflessione (“ci si aspettava una bocciatura attorno al 70%; è andata anche peggio”): dall'entrata in vigore nel 1994 della LAMaI, ogni tentativo di cam biamento è stato infatti bocciato dal popolo. Senza peli sulla lingua il presidente dell'UDC Toni Brunner, che ha parlato di un “chiaro voto in favore della libertà” e già prospetta l'abolizione dell'obbligo di assicurarsi presso una cassa malati: porterebbe “più libertà” e rafforzerebbe “la responsabilizzazione personaIe”. “Non è per nulla una buona idea”, gli ha risposto a stretto giro di posta il consigliere agli Stati Felix Gutzwiller (PLR): la priorità è a questo punto l'abrogazione dell'obbligo di contrarre tra casse malati e medici. Al settimo cielo evidentemente il PS, che ha vinto tre votazioni su tre, cosa inusuale per lui, e che ritiene che “le possibilità di successo della nostra iniziativa sulla cassa malattia unica oggi sono certamente aumentate”. Sulla stessa linea i Verdi. stampa:stampa 18.07.12 08:48 Pagina 326 RASSEGNA DELLA STAMPA Il no al Managed care per l'Associazione svizzera dei medici di famiglia è una “cattiva notizia”. L'associazione, seppur ieri “molto delusa”, adesso si impegnerà per il successo dell'iniziativa popolare “Sì alla medicina di famiglia”. Il fronte sanitario, come anche quello politico del resto, sulla questione era molto diviso. Così il Comitato interpartitico e interprofessionale “Sì a una medicina di qualità” deplora il rifiuto delle reti di cura, dovuto a loro avviso alla somma degli “interessi particolari” degli oppositori. Oppositori che adesso devono “proporre delle soluzioni” per ovviare alla “situazione disastrosa” in cui versa il sistema sanitario svizzero. “Non c'è problema: ci sono già”, gli ha subito risposto il dr. Franco Denti, che fa parte del fronte degli oppositori. Al Parlamento è pendente l'iniziativa popolare per la medicina di famiglia, che se accettata servirà a rivalutare il compito e il ruolo dei medici di base. Inoltre bisognerà obbligare a lavorare finalmente in modo trasparente nella LAMal, assicurazione di diritto pubblico da distinguere nettamente dalle prestazioni complementari, rette dal diritto privato. Infine la politica deve dare all'Ufficio faderale della sanità pubblica strumenti, uomini e mezzi a sufficienza per vigilare davvero sulle casse malati, cosa che ATS/Rocco Bianchi non è mai stata fatta”. (“Corriere del Ticino” 18.06.2012) Berset sostiene il medico di famiglia Il ministro della Sanità ottiene l’appoggio dei parlamentari per rapide misure a favore dei generalisti Berna – Aumentare la retribuzione dei medici di famiglia e varare una formazione specifica: questa la ricetta di Alain Berset per rivalorizzare la categoria. In collaborazione con i cantoni e i medici, il ministro socialista della Sanità ha lanciato ieri un piano direttore che indica gli interventi possibili. Per una volta, i principali attori del sistema sanitario si sono seduti a un tavolo per concretizzare la risposta a un problema acuto, ha sottolineato il ministro. La sonora bocciatura popolare, lo scorso fine settimana, delle reti di cure integrate “dimostra nuovamente quanto sia difficile trovare un consenso nel settore della salute” ha aggiunto. Il piano direttore o “masterplan” che dir si voglia, i cui lavori proseguiranno almeno fino al marzo prossimo, ha due obiettivi. Si tratta di risolvere rapidamente i problemi concreti che riguardano la medicina di primo intervento. Infatti, la Svizzera sta andando verso una penuria: i tre quarti dei medici di famiglia e dei pediatri andranno in pensione entro dieci anni. Secondo obiettivo: riuscire a convincere i medici generici a ritirare la loro iniziativa popolare “Sì alla medicina di famiglia”. Nell'attesa di risultati concreti – ha tuttavia precisato il presidente del comitato d'iniziativa Peter Tschudi – il testo sarà mantenuto. Gli ambienti associati al piano direttore hanno tracciato alcune vie maestre. Per i medici, la questione della remunerazione è centrale. Occorre dunque indennizzare meglio le analisi veloci eseguite dai generalisti. Entro due anni è prevista una revisione della lista delle analisi, completata da un capitolo dedicato alla diagnosi in presenza del paziente, ha annunciato il direttore dell'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) Pascal Strupler. Una revisione totale del tariffario medico Tarmed dovrebbe permettere l'introduzione di un capitolo separato per i medici generici e i pediatri. Anche le prestazioni tecniche fornite dagli assistenti sanitari dovrebbero essere adeguatamente prese in considerazione. Questo aspetto è tuttavia destinato a sollevare controversie. Mentre Confederazione e Cantoni difendono una certa “neutralità dei costi”, i medici vedono le cose diversamente. La volontà di sostenere la medicina di famiglia va di pari passo con le necessità finanziarie supplementari, ha sottolineato il presidente della Federazione dei medici svizzeri (Fmh) Jacques de Haller. Altro settore d'intervento: la formazione. I Cantoni intendono aumentare il numero di posti per studi di medicina di base, ha assicurato il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della Sanità, il basilese Carlo Conti. Il piano direttore prevede l'istituzione nelle università di cattedre dedicate alla medicina di famiglia. Nonostante il siluramento di domenica, le reti di cure dovranno essere incoraggiate, ma solo su base volontaria, ha sottolineato Carlo Conti. Anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha sostenuto Alain Berset. Ha adottato all'unanimità una mozione che chiede provvedimenti in favore dei medici generici. Il testo chiede al ministro della Sanità pubblica di operare in cooperazione con i cantoni, le istituzioni e le associazioni interessate. Due gli obiettivi della mozione: rafforzare la medicina di famiglia e consentire il ritiro dell'iniziativa popolare lanciata dai medici generici. La rivalorizzazione della professione di medico di famiglia potrebbe richiedere qualche sacrificio agli specialisti, ha ammesso la presidente della commissione Christine Egerszegi (Plr/Ag). Il Consiglio degli Stati dovrebbe esaminare questa mozione in autunno, affinché possa poi essere trasmessa al Nazionale nella sessione invernale o di primavera. La Camera del popolo ne discuterà parallelamente all'iniziativa popolare “Sì alla medicina di famiglia” e al controprogetto diretto, corretto dagli Stati nella recente sessione estiva, che si avvicina alle esigenze dell'iniziativa popolare. ATS/RED 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 293 stampa:stampa 18.07.12 08:48 Pagina 327 RASSEGNA DELLA STAMPA La reazione Carobbio: “Bene la volontà di rafforzare la medicina di base” “Si tratta in sostanza dell'elaborazione del 'masterplan' che il Consiglio federale sta preparando sulla questione della medicina di famiglia già da parecchi mesi anche per dare una risposta precisa e correta al testo dell'iniziativa per il rafforzamento della medicina di famiglia. E le premesse – spiega la consigliera nazionale Marina Carobbio – ci sono tutte per arrivare a una soluzione positiva che possa essere condivisa anche dalla popolazione. Credo che la popolazione, come abbiamo visto anche domenica scorsa, non voglia più avallare delle proposte e dei 'prodotti' provenienti dall'ambiente delle casse malati ma penso che voglia un rafforzamento della medicina di base”. Ci si sta muovendo dunque nella giusta direzione per valorizzare il ruolo del medico di famiglia e quindi della medicina di base. “Penso proprio di sì. Il progetto potrebbe anche rispondere alla carenza di medici di base e individuare quelle misure atte a rendere di nuovo attrattiva la professione anche nell'ambito formativo. Il rafforzamento della figura del medico di famiglia va dunque nella giusta direzione, evita di creare doppioni nelle cure, non rappresenta un progetto sanitario calato dall'alto che non fa di certo l'interesse degli assicurati e potrebbe godere della fiduSW cia della popolazione. (“La Regione” 20.06.2012) Cliniche private “I Cantoni stanno falsando la concorrenza” In questa situazione i Cantoni hanno stanziato centinaia di milioni di franchi per rinnovare e ampliare i propri nosocomi: tutti soldi che le cliniche private considerano alla stregua di “sovvenzioni cantonali” che distorcono la concorrenza e fanno lievitare i costi. L'organizzazione ha presentato una lista che comprende ad esempio i 340 milioni di franchi che saranno spesi a Soletta per un nuovo ospedale cantonale, gli oltre 225 milioni stanziati da Basilea Città per compensare le “prestazioni di interesse pubblico non coperte” dei suoi ospedali, i 100 milioni e passa votati nel Canton Uri per il progetto di un nuovo ospedale cantonale, o ancora i 300 milioni che il Canton Sciaffusa intende raccogliere attraverso una tassa straordinaria per il risanamento degli ospedali pubblici. Tutte spese che i Cantoni giustificano come copertura di “prestazioni di interesse pubblico”, ma che per le cliniche private vanno in parte a sovvenzionare prestazioni già finanziate dai nuovi forfait per caso. Una tesi confermata da una perizia del professore di diritto dell'Università di Zurigo Ulrich Saxer, per il quale il sistema di finanziamento ospedaliero è regolato in modo esclusivo dalla legge federale e di conseguenza tutti gli investimenti negli ospedali devono essere finanziati attraverso i forfait. Un altro problema messo in evidenza dalle cliniche private riguarda le trattative in corso sui nuovi centri che praticheranno la medicina altamente specializzata. Gli ospedali privati sono favorevoli a concentrare questi istituti, ma non accettano di essere esclusi in partenza. A praticare ad esempio i trapianti e le altre discipline di punta dovrebbero essere i migliori ospedali, “non quelli che appartengono ai Cantoni”, ha dichiarato Peter Eichenberger, membro della direzione della CPS e direttore delle clinica St. Clara di Basilea. (“Corriere del Ticino” 22.06.2012) A circa 200 giorni dall'introduzione del nuovo modello di finanziamento ospedaliero, le cliniche private scendono in campo manifestando la loro preoccupazione e criticano frontalmente la corsa agli investimenti negli ospedali cantonali che distorce la libera concorrenza. Il nuovo modello di finanziamento (che si applica sia ai nosocomi pubblici sia alle cliniche private) obbliga gli ospedali a finanziarsi per intero attraverso i cosiddetti forfait per caso (SwissDRG). Questa regola viene in molti casi aggirata, ha affermato ieri in una conferenza stampa a Zurigo Adrian Dennler, presidente dell'organizzazione Cliniche private svizzere (CPS). Le cliniche private criticano in particolare la “molteplicità di ruoli” esercitata dai Cantoni, che genera spesso “conflitti d'interesse”. Oltre ad allestire le liste degli ospedali finanziati dall'assicurazione obbligatoria, i Cantoni fissano ed approvano le tariffe e sono pure chiamati a decidere sui centri che praticheranno la medicina altamente specializzata. 294 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 Sussidi di cassa malati Si ammetta di aver sbagliato Il nuovo sistema di calcolo dei sussidi di cassa malati in base non più al criterio “fiscale” del reddito imponibile (cantonale), ma fondato sul criterio “sociale” del reddito di-sponibile semplificato ha causato una lunga serie di problemi. Problemi di cui ha dovuto prendere atto anche il Consiglio di Stato. Intendiamoci: il nuovo sistema, sulla carta e agli occhi del profano, si presentava bene. Era anche stato “venduto” in maniera efficace, sottolineando come esso avrebbe permesso di rendere più mirati ed ef- stampa:stampa 18.07.12 08:48 Pagina 328 RASSEGNA DELLA STAMPA fettivi gli aiuti erogati. La realtà si è però dimostrata diversa dalle aspettative. Gli inghippi si sono manifestati fin da subito. La grande maggioranza dei titolari di sussidi di cassa malati se li sono visti ridurre, anche in maniera molto pesante. Ci sono persone – e non certo abbienti! – che sono passate dal sussidio massimo o giù di lì, a nessun sussidio. C'è chi, tra lo stupore e l'indignazione, si è visto assegnare, dopo mesi di attesa, una riduzione del premio di un Fr al mese, ossia 12 Fr all'anno: si tratta dei cosiddetti “sussidi bagattella”, che suscitano stupore ed indignazione tra chi se li vede accollare. Il Consiglio di Stato ha quindi dovuto correggere il tiro. Adottando tra I'altro (ma non lo ammetterà mai, figuriamoci...) delle proposte presentate dalla Lega. Quale, appunto, l'abolizione dei sussidi bagattella. È però rimasta in vigore una delle, se non la, misura più penalizzante di tutte: l'abrogazione delle franchigie per la piccola proprietà. In sostanza, detto in parole povere, la “legnata” sul groppone dei proprietari della propria casetta o appartamento non viene cancellata. Ricordiamo che la Lega dei Ticinesi ha chiesto, tramite mozione, il ripristino di queste franchigie. Il nuovo sistema in pochi mesi ha già portato con sé una bella dose di grattacapi. Non è usuale, infatti, che il governo si ritrovi a fare il pompiere in tempi così brevi su una riforma. Anche perché è leggermente imbarazzante. Ma a questo punto, imbarazzo per imbarazzo, tanto vale saltare il fosso e ammettere di aver “toppato”. Sbagliare non è vietato. E forse è davvero il caso di interrogarsi subito se non sia il caso di accantonare l'esperimento e cambiare cavallo, ossia tornare a calcolare i sussidi di cassa malati in base a un criterio diverso, dato che quello del reddito disponibile semplificato non ha mantenuto le promesse. Bruno Cereghetti, già capo dell'Ufficio assicurazione malattia, ed ora consulente in proprio, ha anche indicato quale potrebbe essere la base di calcolo alternativa: l'imponibile federale, con qualche correzione. Una cosa è certa, il disagio tra la popolazione – e i titolari di sussidi di cassa malati sono circa un terzo dei ticinesi – è reale ed è già presente ora. Non ci si può permettere di attendere due o tre anni per avere le risultanze dell'ennesimo studio addomesticato dell'USI o della SUPSI che, per non far sfigurare il committente (Cantone) dirà che “Tout va bien, Madame la Marquise” (un po' come i rapporti della SECO sulla libera circolazione delle persone, per Lorenzo Quadri intenderci). Bisogna intervenire prima. (“Il Mattino” 17.06.2012) Dipartimento Sanità e Socialità Sussidi ai premi dell’assicurazione malattie per il 2013 Il DSS informa che in questi giorni l'Istituto delle assicurazioni sociali (lAS) ha avviato le operazioni preliminari per la Ripam deII'anno 2013. Rispetto al 2012 sono previste delle novità positive, sia nella procedura (istanza di rinnovo e lettera di conferma), come pure nel diritto (bassi redditi e importo minimo). Novità nella procedura: richiesta di rinnovo Agli assicurati che hanno richiesto la Ripam nel 2012 e che sono dei potenziali beneficiari secondo i dati delI'imposta cantonale per I'anno 2010 (redditi, sostanza e spese riconosciute), inviamo una richiesta di rinnovo, semplificata rispetto alla richiesta ordinaria. Si tratta di un servizio inteso a facilitare i compiti del cittadino, che deve soltanto attestare se i dati che vi figurano sono ancora validi. Le persone che rientrano fra i potenziali beneficiari e che non hanno ottenuto la Ripam nel 2012, riceveranno nel corso del mese di luglio la richiesta ordinaria da compilare. Lettera di conferma per le domande di rinnovo e quelle ordinarie GIi assicurati che inoltrano la richiesta di Ripam riceveranno da parte dell'IAS una conferma di ricezione della richiesta. Non appena la pratica sarà trattata, I'assicurato sarà informato con un'ulteriore lettera. Lo scopo è quello di tenere informato il cittadino, ritenuto che le decisioni sul diritto alla Ripam per I'anno 2013 non potranno essere emesse prima di ottobre/novembre 2012, perché per pronunciarsi l'IAS deve attendere l'approvazione federale dei premi LAMaI 2013. Miglioramenti per i bassi redditi II Consiglio di Stato ha ritenuto necessario, dopo la prima esperienza con il nuovo modello di Ripam e dopo la constatazione di situazioni di disagio, in particolare per coloro che hanno dei redditi bassi, di proporre dei miglioramenti. Dal 2013 potranno beneficiare deII'importo massimo di Ripam coloro che hanno un reddito disponibile di riferimento inferiore ai limiti di reddito previsti dalla legge sull'armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali del 5 giugno 2000 (Laps). I miglioramenti intendono pure evitare che, soprattutto gli assicurati con redditi bassi, non riescano a far fronte al pagamento del premio obbligatorio di cassa malattia, con il rischio di diventare insolventi e gravare poi in altro modo sulle finanze cantonali. 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 295 stampa:stampa 18.07.12 08:48 Pagina 329 RASSEGNA DELLA STAMPA Importo minimo (sussidi bagatella) La Ripam non sarà versata se l'importo di diritto sarà inferiore a: fr. 300.– all'anno per gli assicurati di età superiore a 25 anni (adulti); fr. 240.– all'anno per gli assicurati di età compresa tra 18 e 25 anni (giovani adulti); fr. 120.– all'anno per gli assicurati fino alI'età di 18 anni (minorenni). I formulari per il 2013, che vanno direttamente richiesti allo lAS, vanno spediti entro il 31 dicembre 2012. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito: www.ti.ch/IAS oppure telefonare allo 091 821 93 11 nella seguente fascia oraria: dalle 08.00 aIle 11.45 e dalle 13.30 alle 17.00. (“Il Lavoro” 14.06.2012) Sanità È riuscita l’iniziativa Cassa malati pubblica L'iniziativa popolare federale “Per una cassa malati pubblica”, depositata il 23 maggio 2012, è formalmente riuscita. La cancelleria federale ha comunicatio ieri che delle 116.594 firme depositate, 115.841 sono valide. Obiettivo dell'iniziativa: una cassa malattia unica per l'assicurazione di base. Le altre casse malati dovrebbero limitarsi a fornire prestazioni complementari. La cassa unica dovrebbe essere rappresentata in ogni Cantone da un'agenzia. Queste “succursali” cantonali dovranno fissare i premi e incassarli. I promotori dell'iniziativa si sono ispirati al modello dell'Istituto nazionale svizzero di assicurazioni contro gli infortuni (Suva). L'iniziativa è sostenuta da un'associazione della quale fanno parte oltre 20 organizzazioni, società e partiti. Tra questi figurano il Partito socialista e i Verdi ma non soltanto organizzazioni di sinistra: promotori sono pure orgarizzazioni di pazienti e di consumatori. (“Corriere del Ticino” 22.06.2012) Sanità I delegati della FMH esautorano Jacques de Haller Doppio colpo di scena clamoroso ieri durante l'assemblea della Federazione dei medici svizzeri (FMH). I delegati hanno infatti nominato a sorpresa Jürg Schlup come nuovo 296 TRIBUNA MEDICA TICINESE 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 presidente. Il 57.enne liberale radicale bernese ha battuto il favorito chirurgo zurighese, e collega di partito, Urs Stoffel. Lo ha annunciato la federazione tramite un comunicato. La carica sara effettiva da dicembre. “Il corpo dei medici è ora pronto per lo sprint finale nella campagna contro il managed care”, argomento su cui i cittadini saranno chiamati a votare il 17 giugno, si legge in un comunicato della stessa federazione. Nel pomeriggio i 200 delegati del Parlamento dei medici, riunito a Bienne (BE), avevano deciso di non rieleggere come membro della direzione Jacques de Haller (PS), finora presidente dell'organizzazione. Ciò lo aveva tagliato fuori del tutto dalla corsa alla rielezione della presidenza, che comunque sarebbe stata difficile, se non impossibile. Un simile atto di sfiducia tuttavia nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Sono invece stati rieletti il vicepresidente Ernst Gähler e altri cinque membri della direzione. Il secondo vicepresidente sarà Pierre-François Cuénoud. Sia Schlup e Stoffel sono stati eletti oggi per la prima volta ai vertici della FMH. Nel mese di novembre il consigliere nazionale ticinese Ignazio Cassis (PLR) aveva annunciato la rinuncia alla vicepresidenza per la decisione della FMH di sostenere il referendum contro il sistema managed care. (“Corriere del Ticino” 08.06.2012) La SUVA abbasserà ancora i premi La Suva ha realizzato lo scorso anno un utile di 123 milioni di franchi e nel 2013 abbasserà ancora i premi assicurativi. Si tratta della sesta riduzione in sei anni. “Circa la metà dei clienti pagherà premi più bassi”, indica un comunicato. Il calo medio sarà del 2% nell'assicurazione infortuni professionali e dell'1% nell'assicurazione infortuni non professionali. La Suva ridurrà inoltre le riserve di compensazione, che per la prima volta sono risultate in eccedenza. Ad incidere positivamente è stato soprattutto il calo dei costi assicurativi, dovuto al minor numero di nuove rendite d'invalldità, ha commentato Ernst Mäder, capo del dipartimento finanze. Le nuove rendite riconosciute nel 2011 sono state 1.727, nuovo minimo storico dal 1984, anno dell'entrata in vigore della legge sugli infortuni, ed evidenzia un dimezzamento rispetto al record del 2003. (“Corriere del Ticino” 16.06.2012) stampa:stampa 18.07.12 08:48 Pagina 330 RASSEGNA DELLA STAMPA Medicina ancora col numero chiuso Berna – Le università svizzere mantengono anche quest'anno il numero chiuso per le immatricolazioni ai corsi di medicina. La misura interessa le università di Zurigo, Berna, Basilea e Friburgo. Gli esami attitudinali coordinati fra i vari atenei si tengono il 6 luglio. La decisione di mantenere il numero chiuso, motivata dall'alto numero di preiscrizioni, è stata annunciata ieri dal Consiglio di Stato del canton Zurigo. L'ateneo zurighese ha ricevuto 1'091 preiscrizioni per corsi di medicina umana (l'anno scorso erano 980), mentre i posti disponibili sono 240. Per i corsi di medicina veterinaria le preiscrizioni sono state 339, mentre i posti disponibili negli atenei di Zurigo e Berna sono 150. (“La Regione” 15.06.2012) Statistiche 2011 Aborti in aumento in Ticino – L’auspicio di Caimi “La società deve far capire la bellezza di avere un figlio” dall'altra parte sono in aumento le persone straniere (non italiane) che risiedono in Ticino e che decidono di interrompere la gravidanza. “Ciò evidenzia – sottolinea Carlo Luigi Caimi – che manca una “mediazione culturale” in questo settore. Inoltre non si hanno informazioni su chi sono queste persone straniere e sulle motivazioni che le inducono a interrompere la gravidanza. È una mancanza informativa a mio giudizio grave, perché non permette di individuare eventuali azioni di sostegno”. La riflessione di Caimi viaggia su un doppio binario: da un lato ci sono ampissimi margini affinché i Centri di pianificazione familiare (CPF) siano effettivamente convincenti nel prospettare alle future mamme in difficoltà la possibilità di non scegliere la via dell'aborto, ma quella di mettere al mondo – pur nelle difficoltà e comunque con l'aiuto e li sostegno dello Stato – un figlio. Le statistiche indicano un successo dei CPF del 5%. Tale successo cade impietosamente all'1% per i casi di aborto. Il resto riguarda casi su altri aspetti in cui una donna si trova in difficoltà. È qui che occorre agire meglio, pensando pure che ai CPF sono stati messi a disposizione maggiori mezzi finanziari. E poi – seconda osservazione – “è giunto il momento affinché la nostra società sia realmente in grado di lanciare messaggi positivi, facendo capire la bellezza di avere un figlio (GMP) e che è bello allevarlo nel mondo di oggi”. (“Giornale del Popolo” 20.06.2012) Le statistiche indicano un successo dei Centri di pianificazione famigliare del 5%. Tale successo cade impietosamente all’1% per i casi di aborto. È qui che occorre agire meglio Nel 2011 in Ticino sono state 646 le interruzioni di gravidanza. Tante. E sono tante anche le considerazioni che questo dato, pubblicato ieri dalI'Ufficio federale di statistica, lascia implicite: 646 vite che non vengono alla luce, 646 uomini (o donne) che non diventano padri (o madri). Una cifra che si mantiene pressoché costante sin dal 2000, in Ticino come pure in Svizzera, dove l'anno scorso gli aborti considerati legali sono stati 11.076. Per Carlo Luigi Caimi, da 26 anni alla testa dell'associazione “Sì alla vita”, il numero di interruzioni è troppo alto “e lo scorso anno in Ticino è nuovamente aumentato. Di poco, ma è già troppo”. Un dato salta alla luce degli occhi: nel nostro Cantone a progredire è il numero di aborti di donne residenti in Ticino, rispetto alle donne straniere che vengono da noi ad alimentare quel fenomeno conosciuto con il nome di “turismo dell'aborto”. “In questo campo abbiamo fatto buoni progressi, smentendo la preoccupazione dell'allora consigliera di Stato Patrizia Pesenti che prevedeva un aumento di tale fenomeno dopo una mia denuncia pubblica su un giornale nazionale italiano”, ci dice Caimi. Ma 77 LUGLIO/AGOSTO 2012 TRIBUNA MEDICA TICINESE 297