Pianezza, 13-20-27 gennaio 2013
È un gruppo che mantiene viva l’attenzione
della comunità
sulla natura universale della Chiesa
e sulla sua
vocazione missionaria,
cioè quella di portare
il Vangelo dentro
e fuori i propri confini.
La sua funzione primaria
è quella educativa:
offrire spunti, richiami,
proposte e gesti affinché
la coscienza missionaria
della parrocchia
diventi mentalità
permanente.
ANIMAZIONE
FORMAZIONE
COOPERAZIONE
È l’ANIMA dell’azione missionaria.
Mira a tenere viva nella comunità
la coscienza che la Chiesa
è universale, cioè
TUTTA, a TUTTI
e in TUTTO IL MONDO
e che il suo compito fondamentale
è l’EVANGELIZZAZIONE.
Attingendo dall’esperienza delle giovani chiese, può offrire un
contributo di testimonianza e di riflessione volto ad un lavoro di
insieme, ad esempio nell’ambito della pastorale dei migranti.
Dà la FORMA all’azione missionaria, cioè consente
all’animazione e alla cooperazione di essere
PREPARATE, AVVEDUTE, COERENTI, SAGGE
Si fonda sulla Parola di Dio e sul Magistero della Chiesa;
si pone in ascolto
delle realtà del mondo;
discerne le strade
da percorrere perché
l’azione missionaria
risponda alle esigenze del tempo.
Nello specifico,
COOPERAZIONE MISSIONARIA TRA LE CHIESE.
Riguarda la relazione con le Chiese sorelle nel mondo, con le quali
favorire e attuare scambi di beni, conoscenza reciproca,
collaborazione nell’elaborare progetti di evangelizzazione e di
sviluppo, condivisione di contributi economici, accompagnamento di
cammini pastorali.
L’ascolto delle Chiese giovani
può contribuire a rinnovare alcune
nostre prassi pastorali, soprattutto
nel catecumenato,
nella responsabilità dei laici,
nel rapporto con una società
multietnica e multi religiosa,
nella lotta alle povertà.
Nella vita ordinaria della Parrocchia:
• Collegamento con: liturgia, catechesi, carità, malati, giovani…
In tempi particolari:
• Nell’Ottobre missionario proporre testimonianze, curare la liturgia anche
utilizzando gli spunti offerti dai sussidi di Missio Italia, organizzare la raccolta di
fondi a favore della Chiesa Universale (Fondo Universale di Solidarietà)
• favorire la partecipazione alla Veglia Diocesana per la GMM
• In Avvento e nella Giornata Missionaria dei ragazzi (6 gennaio) proporre gesti
di attenzione e solidarietà verso i Ragazzi del mondo
• Nella Giornata Mondiale per i Malati di Lebbra (ultima domenica di gennaio)
favorire la preghiera per questi fratelli e una sensibilizzazione al tema della
Lebbra durante le liturgie
• Nella Quaresima di Fraternità utilizzare gli spunti offerti dal sussidio diocesano
per incontri o momenti di riflessione e invitare un missionario che illustri la realtà
che la comunità aiuterà attraverso il progetto scelto.
• Nella Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri (24 marzo) o
nella domenica più vicina, offrire uno spunto di preghiera e ricordo di quanti
hanno offerto la vita per l’annunci del Vangelo.
Per la formazione del Gruppo Missionario
•Partecipare agli incontri formativi distrettuali o
diocesani
•Dedicare del tempo
all’auto-formazione:
formazione biblica, lettura
dei documenti del Magistero,
riviste missionarie, libri
Per la comunità:
• promuovere incontri di formazione biblica
• invitare missionari rientrati per un confronto sull’attualità
della missione
• promuovere
incontri di informazione
sulle realtà del mondo
• proporre abbonamenti
alle riviste missionarie
Mantenere contatti con i missionari e le loro
comunità ecclesiali, senza trascurare l’opera
missionaria della Chiesa
Attraverso il sostegno ai progetti, promuovere lo
scambio: conoscenza reciproca, visite
Vigilare affinché l’aiuto
non sia orientato
alla dipendenza,
ma alla crescita
nell’autonomia
Lavorare insieme
La missione
non è mai opera
di “navigatori solitari”.
Nel rispetto di ciascuno, il gruppo missionario
può essere promotore di un lavoro di insieme
tra i gruppi della parrocchia, proprio perché
la missione di annunciare il Vangelo riguarda
tutti
Con il gruppo liturgico
per offrire spunti affinché
nella celebrazione
eucaristica
sia presente il mondo
con le sue problematiche,
in particolar modo
in occasione del mese missionario, delle
giornate o della Quaresima di Fraternità
Con i catechisti o gli animatori
del gruppo giovani,
per suggerire incontri con i missionari,
visione di video, attività educative volte all’apertura
universale nell’incontro con la Chiesa, in
particolare nel tempo di Avvento e in preparazione
alla Giornata Missionaria dei Ragazzi e nella
Quaresima di Fraternità.
Si possono proporre anche incontri sui temi relativi
ai Nuovi Stili di Vita (consumo, salvaguardia del
creato, mondialità, sobrietà)
Con la Caritas parrocchiale
per collaborare sul tema
dell’educazione alla mondialità,
che con più facilità potrebbe
coinvolgere i giovani,
o sull’interazione
con le persone immigrate
presenti nel territorio
Con i gruppi famiglia
proporre una riflessione
sui Nuovi Stili di vita,
utilizzando le schede
offerte dalla Diocesi
Mettere in circolo le forze:
•Aprirsi alla collaborazione con i gruppi dell’UP
•Partecipare alle iniziative diocesane
di incontro tra gruppi
(Consulta e Assemblee)
e di formazione
Formare mentalità
Più che una tendenza
al “fare”
il gruppo missionario,
attraverso il contato
con altre Chiese, può essere ponte
per promuovere apertura e dialogo
con le realtà del mondo
e per superare la separazione
tra missione “dentro”
e missione “fuori” dei confini
Priorità dell’annuncio
Più che i progetti di sviluppo, è
l’annuncio del Vangelo ad aver cambiato il
corso della storia. L’aiuto concreto è e deve
restare secondario rispetto alla scoperta di
essere “figli” e “fratelli”.
Lettura e discernimento dei segni
dei tempi:
globalizzazione, migrazioni, degrado
ambientale, meccanismi economici, ecc …
Apertura
alla mondialità.
Conoscenza delle realtà
del mondo e discernimento sulla nostra azione
Promozione dei
nuovi stili di vita,
cioè l’insieme
di comportamenti e scelte
che rivelano i valori
di fondo di una persona
o di una comunità.
Riguardano il rapporto con le persone, il
creato, le cose, il mondo. Quali stili di vita
ci caratterizzano come cristiani?
Intercultura,
un tema oggi favorito
dal fenomeno
dell’immigrazione
e che le nostre comunità
sono chiamate
ad affrontare in termini educativi
e di confronto
È tavolo di comunione
di tutte le forze missionarie
presenti sul territorio della Diocesi.
il suo compito è:
“… promuovere, sostenere
e coordinare,
anche in collaborazione
con altri uffici, enti e organismi,
la pastorale missionaria sul territorio e nel mondo”.
• è lo strumento principale di cui il Vescovo si serve per
promuovere, dirigere e coordinare l’attività missionaria
• agisce in stretta collaborazione con altri settori pastorali
• include la direzione diocesana delle PP.OO.MM
Predisporre e realizzare, insieme agli Istituti di vita
consacrata, alle Società di vita apostolica e agli altri
Organismi missionari presenti in Diocesi, percorsi
di animazione e formazione per far riscoprire e
vivere l’impegno missionario come realtà
costitutiva della Chiesa e vocazione naturale di
ogni cristiano;
Coordinare le iniziative e le raccolte di offerte a
carattere missionario promosse nell’ambito della
Diocesi, dandone puntuale resoconto alla comunità
ecclesiale locale;
promuovere e organizzare, in particolare, la
partecipazione della comunità ecclesiale locale
alle collette missionarie a carattere universale, con
particolare riguardo alla raccolta di offerte in
occasione della Giornata missionaria mondiale e
della Giornata missionaria dei ragazzi;
promuovere la cooperazione con le altre Chiese
del mondo mediante iniziative di reciproco ascolto,
scambio di personale apostolico e collaborazione
in progetti di evangelizzazione e di sviluppo;
mantenere i rapporti tra la comunità locale e i
missionari da essa inviati, sostenendoli durante la
permanenza all’estero e valorizzandone
l’esperienza al rientro;
accogliere e valorizzare la presenza del
personale apostolico proveniente da altre Chiese,
accompagnandone l’inserimento nel contesto
diocesano;
sensibilizzare i fedeli ai bisogni delle Chiese più
povere e alle iniziative di solidarietà in loro favore
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