leggere – raccontare
raccontare – raccontarsi
VERSO UNA PEDAGOGIA NARRATIVA
a cura di Irina Gerosa
Npl Cremona 26 settembre 2013
VERSO UNA PEDAGOGIA NARRATIVA
“essere una persona è avere una storia da raccontare” K. Blixen
• LA CENTRALITA’ DELLA PERSONA
- conoscere se stessi per comprendere meglio gli altri: le emozioni e i sentimenti sono importanti quanto le conoscenze e il
sapere
- una educazione intesa a promuovere l’autonomia di pensiero dell’individuo, educare all’ascolto e alle altre culture per capir
punto di vista degli altri
• L’IMPORTANZA DELL ’ASCOLTO NELLA RELAZIONE
- l ’ascolto – l’ascolto reciproco - l’ascolto empatico
- La condivisione delle esperienze e delle emozioni - l’alterità
• L’IMPORTANZA DELLA NARRAZIONE
-
di e con se stessi (anche attraverso la scrittura autobiografica) - con altre persone
-
con il racconto e la lettura di storie
• EDUCARE TENENDO CONTO DELLA MOTIVAZIONE INTRINSECA – le intelligenze multiple l’intelligenza
narrativa/pensiero narrativo
- L’importanza della metafora, della sorpresa e della curiosità nell’apprendimento
EDUCAZIONE INTESA NON SOLO COME TRASMISSIONE DI CONOSCENZE MA COME RELAZIONE DI PERSONE CHE SI SCAMBIAN
ESPERIENZE ATTRAVERSO LA NARRAZIONE E L’ASCOLTO RECIPROCO
(Per una pedagogia narrativa. Riflessione tracce progetti. A cura di R. Mantegazza)
IL PENSIERO UMANO
Bruner J. – La mente a più dimensioni – Laterza 1993
“Il pensiero umano è essenzialmente di due tipi: il pensiero logico-scientifico
logico
e il pensiero narrativo.
Questi due modi di pensare, pur essendo complementari, sono irriducibili l’uno all’altro.
Il pensiero narrativo si occupa del particolare, delle intenzioni e delle azioni dell’uomo, delle
vicissitudini e dei risultati. Il suo intento è quello di situare l’esperienza nel tempo e nello spazio
Il pensiero logico scientifico è un sistema descrittivo e matematico ricorre alla categorizzazione e alla
concettualizzazione , è teso a trascendere il particolare e a conseguire un elevato grado di
astrazione.”
Il pensiero narrativo è presente fin nella primissima infanzia
LA TEORIA DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE
elaborata dallo psico-pedagogista
pedagogista americano Howard Gardner
l’intelligenza linguistica,, è il tipo di capacità espressa , forse nella sua forma più completa, dai poeti;
l’intelligenza logico-matematica, come implica il suo stesso nome, consiste nelle capacità logiche e matematiche,
come pure in quelle scientifiche. Piaget pensava di aver studiato tutta l’intelligenza, invece si è occupato solo dello
sviluppo dell’intelligenza logico-matematica;
l’intelligenza spaziale, consiste nella capacità di formarsi un modello mentale di un mondo spaziale, insieme alla
capacità di operare e destreggiarsi servendosi di questo modello: i navigatori, gli ingegneri, i chirurghi, gli scultori e
pittori, tanto per fare qualche esempio, hanno una intelligenza spaziale molto sviluppata;
l’intelligenza musicale, è la quarta categoria di capacità intellettuale da noi identificata: Leonard Bernstein era mo
dotato; Mozart , presumibilmente, lo era ancora di più;
l’intelligenza corporeo-cinesica, e la capacità di risolvere problemi o di creare prodotti usando tutto il corpo o parte
esso. I ballerini, gli atleti, i chirurghi e gli artigiani hanno tutti un’intelligenza corporeo-cinesica altamente sviluppat
l’intelligenza interpersonale, è la capacità di comprendere gli altri, le loro motivazioni e il loro modo di lavorare,
scoprendo nel contempo in che modo sia possibile interagire con essi in maniera cooperativa. I venditori di successo
politici, gli insegnanti, i clinici, i leader religiosi, sono probabilmente individui con un elevato grado di intelligenza
interpersonale;
intelligenza intrapersonale, è una capacità correlativa, rivolta verso l’interno: è l’abilità di formarsi un modello
accurato e veritiero di se stessi e di usarlo per operare efficacemente nella vita”.
vita
L’intelligenza narrativa
• L’intelligenza narrativa è un’intelligenza ermeneutica, interpretativa
• E’ una capacità che va alla ricerca del significato dei fatti della vita, della conoscenza di sé
e degli altri, conoscenza intesa non solo dei singoli individui, ma anche della cultura di
cui fanno parte
• L’intelligenza narrativa si mette in moto quando ci si trova di fronte a un ostacolo
• Un storia spesso ha inizio quando c’è un evento che rompe l’equilibrio precedente
• Delle sette intelligenze di Gardner le ultime due sono quelle che riguardano più da vicino
l’intelligenza narrativa
• L’intelligenza narrativa comprende sia la capacità di intuire cosa gli altri pensano,
provano, sia l’intelligenza emotiva: ossia la capacità di percepire valutare gestire le
proprie emozioni e le emozioni degli altri con empatia.
L’EMPATIA CONSISTE, IN PRIMO LUOGO, NEL TENERE PRESENTE CHE NOI ABBIAMO UNA
MENTE E CHE GLI ALTRI HANNO UNA MENTE, E IN SECONDO LUOGO NELL’ AVERE LA
CAPACITA’ DI CAPIRE COSA PENSA E PROVA L’ALTRA PERSONA
L’empatia è una capacità umana, ma va coltivata altrimenti si esaurisce
La teoria della mente: esperimento Sally e
Anne sulla “falsa credenza”
di Baron Cohen e altri
DOVE CERCHERA’ LA BIGLIA
SALLY?
Buone e cattive narrazioni
• Ma la narrazione è sempre valida?
• Come giudicare una buona o una cattiva narrazione?
L’importanza del punto di vista nelle storie e nelle relazioni
UNA BUONA NARRAZIONE E’ QUELLA CHE PERMETTE DI VEDERE
PIU’ PUNTI DI VISTA
anche nelle percezioni visive i diversi punti di vista non sono sempre facili
da individuare
LA BELLEZZA SFIORISCE PRESTO?
DIPENDE DAL PUNTO DI VISTA
DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA TUTTO CAMBIA
LA PEDAGOGIA NARRATIVA
DECLINATA IN N.P.L.
• LA FORMAZIONE DEGLI EDUCATORI - bibliotecari, insegnanti, pediatri, genitori, psicologi,
pedagogisti, animatori : una base comune e competenze specifiche
- Le conoscenze: conoscere i libri, conoscere i bambini: quali libri per ogni fascia d’età, e per ogni bambino – la comunicazione e le
dinamiche relazionali - teorie sul piacere della lettura, la comprensibilità dei testi, la dinamica della risposta letteraria
- La conoscenza di sé anche con la scrittura autobiografica in relazione principalmente : alla mia a storia di lettore – il ricordo delle
storie raccontate in famiglia - a scuola – le storie della cultura popolare
• APPRENDERE DALL’ESPERIENZA e durante l’esperienza (es. musicisti jazz in concerto)
• la lettura e il racconto CON I BAMBINI
- leggere - raccontare
- la lettura nei vari contesti (a casa , a scuola , in biblioteca a teatro…)
teatro… non tutti i libri vanno bene in tutti i contesti
- Il raccontare nei vari contesti
- osservare – ascoltare
- scrivere l’esperienza vissuta
Leggere - raccontare (1)
leggere:
• leggere comporta avere un testo scritto e l’interpretazione del testo avviene attraverso il tono
della voce del lettore
• il lettore ha meno contatto visivo con il bambino o i bambini, perché deve seguire il libro
• il testo scritto è più ricco sul piano lessicale di un testo parlato e la struttura della frase e del
periodo è più complessa, il bambino ha un approccio perciò con la struttura della lingua scritta
• il testo può essere riletto dall’adulto più volte con le stesse parole
• il bambino può chiedere e pretendere dall’adulto che venga rispettato il testo, qualora ogni tanto
il lettore modifica o salta qualche parola durante una rilettura
• i libri per bambini sono illustrati e perciò oltre alle parole anche le illustrazioni assumono una
rilevanza importante
• attenzione condivisa (bambino-adulto)
adulto) su uno stesso oggetto (sia come forma sia come
contenuto) guardano lo stesso oggetto
• il bambino può prendersi in mano il libro e “rileggerlo” attraverso le illustrazioni
• Il bambino o i bambini possono interrompere spesso la lettura e fare riferimenti al proprio
vissuto
Il dialogo e le interazioni durante la lettura
• domande
•
e domande ai bambini quando si legge, domande che si possono essere di questo :
•
accertare o facilitare la comprensione
•
collegare al testo le esperienze dei bambini
•
invitare i bambini a fare previsioni sulla storia
•
domande aperte
•
domande per fare inferenze
•
pseudo-domande ovvero espedienti retorici per richiamare l’attenzione
•
- aggiunte al
•
Gli scopi più rilevanti di questi commenti sono:
testo: commenti
•
enfatizzare o sottolineare la drammaticità di alcuni passaggi
•
rendere più comprensibile il testo
•
dare dei giudizi di valore sui personaggi e sulle loro azioni
•
A differenza delle domande in alcuni casi i commenti, per chi ascolta, non sono distinguibili dal testo
•
- sostituzioni
•
Uno dei fenomeni più diffusi quando si legge un testo è quello di sostituire le parole difficili con parole più familiari al bambino. Se vanno bene le
sostituzioni di parole arcaiche e obsolete, invece la sostituzione di termini insoliti può appiattire il testo. Occorre utilizzare
utili
quindi altri espedienti per
rendere il testo più comprensibile
•
spiegare la parola diffide prima di iniziare a leggere quando la parola è riferita a un personaggio fondamentale per la storia
stori
•
usare un sinonimo più semplice o una spiegazione del termine difficile durante la lettura
di parole difficili
raccontare
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Le parole sono più comprensibili e adattabili nel racconto rispetto alla lettura
La struttura della frase e del periodo è meno complessa di un testo scritto
La maggior semplicità linguistica va a vantaggio della comprensibilità
C’è più possibilità di drammatizzare i dialoghi e le azioni
Il narratore si sente più libero sui tempi della narrazione che può modificare a seconda degli
interessi degli ascoltatori
Il narratore si sente più libero di interrompere il canovaccio per fare commenti, avere
interazioni, chiedere opinioni e collegare la storia al vissuto del bambino, perchè raccontare
significa seguire un canovaccio, ma con molte possibilità di intervento, creazione da parte del
narratore, il quale interpreta non solo con la voce, ma anche con il gesto;
Chi racconta non essendo costretto a seguire con gli occhi il testo, può mantenere
costantemente un contatto visivo con gli ascoltatori
Non sempre i racconti sono contenuti in libri, ma possono essere inventati o ripescati nella
memoria dalla propria infanzia
Nel raccontare si lascia sempre dentro qualcosa di sè
Alcuni suggerimenti
• Quando si vuole accostare il bambino al piacere del testo scritto (nido, materna e primo ciclo
elementari) si potrebbe ipotizzare di far precedere il racconto alla lettura, nei casi in cui il testo sia
particolarmente interessante e complesso. Infatti i testi difficili, che però potrebbero affascinare i
bambini, possono essere raccontati in prima istanza e letti in seconda istanza, con poche
modificazioni.
• Le trasformazioni del testo possono costituire una forma di ponte tra la narrazione orale e la
lettura del testo scritto
• I commenti morali sui comportamenti dei personaggi portano a una lettura riflessiva e a un
modello di lettore attento e consapevole.
• Le divagazioni dal testo per entrare nel vissuto del bambino sono una dimensione da
sperimentare con attenzione se si vuole che la lettura della storia non si ritagli fuori dalle
conoscenze del bambino. Questo confronto con il proprio vissuto potrà condurre
progressivamente a una silenziosa pratica che il bambino farà da solo per arrivare a una fruizione
più completa del testo scritto
• La rilettura della storia attraverso le immagini è una occasione di verifica di quanto compreso dai
bambini, ma anche una ricostruzione della storia soprattutto quando si ripropongono le immagini
come momento di recupero dei passaggi più significativi del testo
1) Spunti dal libro di Roberta Cardarello “Libri e bambini”, La Nuova Italia
testi di riferimento
•
Per una pedagogia narrativa: riflessioni, tracce, progetti, a cura di Raffaele Mantegazza,, EMI, 1996.
•
ALLAN e altri - Raccontare in azienda, ETAS, 2002
•
AMMANITI M - (a cura di), Rappresentazioni e narrazioni, LATERZA, 1991
•
BRUNER J.- La mente a più dimensioni, LATERZA 1993
•
BRUNER J. - La ricerca del significato. Per una psicologia culturale, Bollati Boringhieri,, 1992
•
Per una didattica dell'intelligenza. Il metodo autobiografico nello sviluppo cognitivo a cura di Duccio Demetrio, Franco Angeli,
Ange 1995
•
CARDARELLO R. - libri e bambini – La nuova Italia, 1999
•
DEMETRIO D. - Raccontarsi. L'autobiografia come cura di se', Raffaello Cortina, 1996
•
DEMETRIO D. - Educare è narrare, Mimes, 2012
•
GARDNER H. - Formae mentis. Saggio sulla pluralita` dell'intelligenza, Feltrinelli, 2002
•
LEVORATO M.C. - Le emozioni della lettura, Il mulino, 2000
•
MANTEGAZZA R. - Un tempo per narrare. Esperienze di narrazione a scuola e fuori, EMI, 1999
•
SCLAVI M.- Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte, Bruno Mondadori, 2003
•
SMORTI A. - Il pensiero narrativo, Giunti, 1994
•
SMORTI A - Narrazioni: cultura, memorie, formazione di sé, Giunti, 2007
•
TAYLOR D. - Le storie ci prendono per mano. L’arte della narrazione per curare la psiche FRASSINELLI, 1999
grazie
razie per l’ascolto
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LA PEDAGOGIA NARRATIVA CREMONA