settimanale - anno XVIII/numero 39 - venerdì 12 novembre 2010 VIVEUR IN TV... COMING SOON Sped. Abb. Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Foggia CPO Costo copia e 0,52 - ISSN 1126-6813 copertina ORONZO PUGLIESE CON IL PREMIO “IL SEMINATORE D’ORO”. IN BASSO IL PALLONE DI FOGGIA-SAMBENEDETTESE, STAGIONE 1962-63 La favola di un antimago Aneddoti gustosi, imprese epiche, foto inedite e il racconto del calcio di una volta. “Oronzo Pugliese. Quando nel calcio esistevano i maghi” è il libro di Giovanni Cataleta, edito da Utopia Edizioni, che ripercorre la vicenda umana e calcistica di uno dei personaggi sportivi più amati del Novecento di Luigi de Martino FOGGIA A quei tempi il pallone pesava di più se inzuppato d’acqua. Negli anni in cui erano gli uomini veri a fare la fortuna dello sport che contribuì a ricucire un’Italia resettata dalla Seconda Guerra Mondiale. Al primo Oronzo Pugliese, sguardo fiero e sempre in un elegantissimo vestito di lino bianco, era sufficiente qualche chilo di arance della Sicilia per convincersi ad allenare una squadra di calcio. Roba distante anni luce dal calcio di plastica in LA RIVALITÀ CON HELENIO HERRERA È LA STORIA NELLA STORIA. I DUE SI BECCAVANO MA CON L’ELEGANZA DI DUE GENTLEMEN 4 HD (e dopo Tottenham-Inter anche in 3D), dal pallone dei cosiddetti “utili” e di tessere inutili. Perchè oggi, a prescindere da discutibili decreti ministeriali e diavolerie tecnologiche, manca il mordente. Mancano la sostanza, l’amore, la passione, quella voglia di sbucare ogni domenica dalle aperture che gli antichi romani chiamavano “vomitoria” (spazi tra le gradinate da cui il pubblico entrava in uno teatro, ndr), per rivedere il verde prato solcato da linee di gesso bianco, che profuma di erba tagliata, ma che con un 32 pollici e cavo HDMI puoi vedere pure seduto in poltrona. Senza il profumo, ma filo per filo. E pensare che l’erba non c’era neppure a Foggia quando, nel 1961, Pugliese prese PUGLIESE ABBRACCIA PELAGALLI, EX CENTROCAMPISTA DELLA ROMA. DI FIANCO, LA COPERTINA DEL LIBRO; SULLO SFONDO I FESTEGGIAMENTI PER LA PROMOZIONE DEL FOGGIA IN SERIE A in mano una squadra e guidò undici scarponi dalla vecchia C alla serie A. Fu la sua prima, storica impresa da allenatore dopo l’infanzia a Turi, i trascorsi da capitano del Siracusa, l’incontro con Adelina Scimò, sua futura moglie. La vita, gli incredibili aneddoti e la storia calcistica di uno dei personaggi sportivi più amati del Novecento rivivono nel secondo libro di Giovanni Cataleta. Oronzo Pugliese. Quando nel calcio esistevano i maghi edito da Utopia Edizioni (144 pagine, euro 14,00) è la prima, approfondita opera dedicata all’uomo che cambiò per sempre la figura e i connotati dell’allenatore. Spargeva sale prima dei match importanti, correva lungo la linea del fallo laterale a incitare i suoi, rincorreva talenti scapestrati, li pedinava, li perseguitava. A Siracusa un suo blitz nella redazione del quotidiano “La Tribuna del Mezzogiorno” seminò il panico. Si presentò come un profugo, zuppo dopo un temporale. Si festeggiava un concorso di bellezza, ragazze, calciatori e giornalisti tutti assieme. All’arrivo del mister qualcuno si nascose La presentazione da Ubik Foggia Dopo l’apparizione negli studi televisivi di SKY Sport 24 dello scorso 10 novembre, Giovanni Cataleta presenterà ufficialmente il suo libro su Pugliese a lettori e stampa venerdì 19 novembre, nei locali della libreria Ubik di Foggia. La presentazione inizierà alle 19.00. i: 0881.587853 5 GIOVANNI CATALETA Il racconto di un calcio che non c’è più È nato a Foggia nel 1952 l’autore del primo libro dedicato a Oronzo Pugliese. Giovanni Cataleta - direttore di banca, giornalista, scrittore e, ovviamente, grande appassionato di calcio - si è già cimentato nella pubblicazione di un libro, nel 2005, con il suo Che sí dice du Fogge? (anche questo edito da Utopia Edizioni), che ha incontrato il consenso di appassionati e di critica, giungendo alla terza ristampa. Scrive per quotidiani nazionali, ha collaborato anche con periodici di economia ed emittenti televisive e radiofoniche foggiane. Perché ha deciso di dedicare un’opera proprio a Oronzo Pugliese? Innanzitutto perchè quest’anno ricorre il centenario dalla nascita, poi perchè ho conosciuto personalmente Oronzo Pugliese. Nel 1962 militavo tra le fila degli Allievi del Foggia. Ogni domenica vivevo la partita a bordo campo, come raccattapalle, e osservare Pugliese da quel punto di vista privilegiato era uno spettacolo. Poi, come grande tifoso del Foggia, il mio libro è un omaggio all’allenatore che ha portato, per la prima volta, la mia squadra in serie A. Qual è l’aneddoto legato a Pugliese che ricorda con più piacere? Di aneddoti ce ne sono tanti. Forse, quello più bello è legato a un Foggia-Vicenza quando osservai la partita a bordo campo proprio tra le due panchine. Da una parte il vulcanico Pugliese, dall’altra l’íimmobile e “zemaniano” Scopigno, immobile come una statua di cera. All’epoca non esistevano strisce di gesso a delimitare l’area tecnica. Pugliese era il dodicesimo uomo in campo: correva, incitava, inveiva, si sbracciava. Il contrasto tra l’istrionico allenatore foggiano e l’imperturbabile Scopigno valeva da solo il prezzo del biglietto. Perché un lettore, non necessariamente appassionato di sport, dovrebbe acquistare il suo libro? Con questo libro i tifosi foggiani più datati rivivranno un’epoca indimenticabile. Ma, soprattutto, questa lettura è l’occasione anche per chi non ha conosciuto Pugliese o non è appassionato di calcio, di vivere un’epoca in cui il pallone, e lo sport più in generale, erano lontani dal dio Denaro, dal doping amministrativo e farmacolocigo: lo sport era solo uno sport e un fenomeno di aggregazione. 6 tra gli archivi, qualcun altro in un armadio. I più coraggiosi volarono dal primo piano di via Maestranza. La talentuosa ala destra del Bologna Bruno Pace fu uno dei suoi bersagli preferiti. Fumava, beveva, correva anche fuori dal campo, dietro le gonne. Divenne il suo incubo, Oronzo il motivatore, che trasformava sconosciuti in gladiatori: “Ci diceva di non arrenderci mai - racconta Gambino, attaccante del Foggia degli anni Sessanta - e di reagire nelle situazioni avverse”. Fu allenatore del Siena ai tempi del patron Danilo Nannini - noto industriale dolciario e padre della rockstar Gianna - della Roma di Lodi e Capello, del Bologna di Bulgarelli e Savoldi. “Mi disse che con i capelli lunghi come i miei - spiega invece Ciccio Cordova, con Pugliese ai tempi della Roma - non si poteva giocare a pallone. Mi accompagnò lui stesso dal barbiere”. Il “Mago di Turi” diventò l’antimagoHerrera per eccellenza. Si beccavano prima e dopo ogni partita, ma con il garbo e l’eleganza di due gentlemen senza tempo. Herrera battuto per la prima volta in un epico Foggia-Inter 3-2 che scomodò pure l’allora frate San Pio, che lo sapeva prima di tutti come sarebbe andata a finire. Lo sussurrò a Herrera, in visita a San Giovanni Rotondo con tutto il dream team. Da una parte l’Inter campione del mondo dei Mazzola e dei Suarez, dall’altra il Foggia dei “Moschioni - Valadè - Micelli...” e così via, che chi è nato prima del 1960 ricorda come una filastrocca. Nocera non “vedeva prima” come Suarez, ma bucò due volte la porta nerazzurra, dopo il primo gol di Lazzotti. Il libro raccoglie tabellini, classifiche, oltre settanta immagini (alcune inedite) e la viva voce di un pezzo di storia calcistica italiana: l’attuale ct della nazionale inglese Fabio Capello, i “foggiani” Nocera, Gambino e Bettoni, Giacomo Losi, Ciccio Cordova, Luciano Chiarugi, Giancarlo “Picchio” De Sisti, Beppe Savoldi. La prefazione è griffata da Italo Cucci, dinosauro del giornalismo sportivo italiano. Lino Banfi spiega come nacque l’idea di interpretare Oronzo Canà, l’allenatore “nel pallone” che il regista Sergio Martino disegnò a immagine e somiglianza del Ronzino da Turi. Sullo sfondo gli ideali calcistici e sportivi di una volta, spalti in tubi e tavoloni in legno, l’eleganza e la lealtà di un uomo venuto dal Sud. i: www.utopiaedizioni.it