NUOVE FRONTIERE NELLA NUTRIZIONE CLINICA Levico Terme 13-14 aprile 2012 “Qualita’ quotidiana nella ristorazione. Esperienza dell’Ospedale di Asti” Dott. ssa M.L. Amerio Direttore S.O.C. Dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale Cardinal Massaia – Asti Dietista Dott.ssa Caterina Bo S.O.C. Dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale Cardinal Massaia – Asti Malnutrition is common in hospitals (Stratton 2005) Malnutrizione Dati di letteratura: • in Europa prevalenza media del 40% nei pazienti all’ingresso in ospedale (anziani, oncologici, chirurgici, neurologici, con insufficienza d’organo). • Studio PIMAI (Project Iatrogenic Malntrition in Italy) 2005: 1830 pz, 31% dei degenti all’ingresso malnutriti . • 1999: Rete SOC Dietetica e Nutrizione Clinica Piemonte: sei Ospedali, 1042 pz, 35% malnutriti all’ingresso. Malnutrizione • Il 64-70% % dei pazienti peggiora il proprio stato di nutrizione durante le prime due settimane di degenza. (Szczygiel B. J Food Nutr Sci 2006; 15/56;SI:43-6) • La malnutrizione prolunga la degenza (+10/15%) con aumento dei costi sanitari. LE CONSEGUENZE La malnutrizione aumenta la vulnerabilita’ del paziente con incremento della morbilita’ e della mortalita’, prolungamento dei tempi di degenza, e aumento dei costi sanitari. € 337 / 476 = costo medio giornata degenza ospedaliera The Malnutrition Carousel (BAPEN) 13 - 40 % of patients admitted to hospital are malnourished Hospital Home Longer stay More support post-discharge More GP visits More hospital admissions ? More likely to be discharged to Care Homes Up to 70 % of patients discharged from hospital weigh less than on admission “Food intake in 1707 hospitalised patients: A prospective comprehensive hospital survey” L’intake calorico e /o proteico del 70% dei pazienti di un ospedale svizzero (n° 1707) era al di sotto dei loro fabbisogni raccomandati. 4/6 pazienti erano iponutriti La malattia influenza la quantità di cibo assunto solo in 1 paziente su 4 Dupertuis YM. Clin Nutr 2003, 22: 115-23 Perché i pazienti in ospedale si ipo-alimentano ? • Scarsa attenzione agli aspetti nutrizionali dell’alimentazione • • • • Scarsa palatabilità e presentazione del cibo (costi) Scarsa adeguatezza del vitto alle esigenze cliniche Scarsa possibilità di scelta da parte del paziente Orari rigidi e scarsa coordinazione con la routine clinica (interruzioni per esami, terapie … ) • Scarsa assistenza (aiuto al pasto) • Mancanza di spazi adeguati • Scarso riconoscimento del problema Food and nutritional care in hospital: how to prevent undernutrition Risoluzione ResAP (Adottato dal Comitato dei Ministri il 12 novembre 2003) Il comitato dei Ministri con i Rappresentanti di Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito nel campo della Sanità Pubblica, NHS Nutrition Care National Institute for Health and Clinical Exellence Issue date: february 2006 Nutrion support in adults Nutrion support in adults: oral nutrition support, enteral tube feeding and parenteral nutrition Clinical Guideline 32 Una adeguata ristorazione ospedaliera rappresenta la prima scelta per correggere o prevenire la malnutrizione nei pazienti ricoverati e per fornire la corretta terapia delle patologie in cui la dieta è parte della cura. •vitto comune •diete standard •diete “ad personam” •integratori •nutrizione enterale •nutrizione parenterale Fornire alimenti agli ammalati non è solo una componente alberghiera ma è parte integrante della terapia Ristorazione ospedaliera ≠ Ristorazione alberghiera Worldwide participation 2006/2007/2008/2009/2010 • • • • © nutritionDay 2010 supported by 30 languages 40 countries 2441 units/wards 74903 patients solo il 34% consuma il pasto in modo completo nel 12% le ingesta sono nulle sebbene nel 7% sia possibile mangiare Molti pazienti negli ospedali europei mangiano meno di ciò che viene loro fornito. Questa riduzione delle ingesta rappresenta un fattore di rischio indipendente di mortalità ospedaliera Malnutrizione per difetto Scarti = 42% Allison S.- 2002 Eastwood M. - 1997 pattumiere piene! Pazienti vuoti! Una nuova Ristorazione Ospedaliera di qualità 8 gennaio 2008 OBIETTIVI DELLA RISTORAZIONE OSPEDALIERA • Ridurre la malnutrizione e i costi correlati • Ridurre i costi derivanti dagli sprechi • Migliorare il confort del paziente e l’immagine percepita dell’ospedale Dalla teoria alla pratica. • Consapevolezza delle conseguenze della malnutrizione e dei potenziali vantaggi di una migliore terapia nutrizionale da parte dei curanti e dei managers •Creazione gruppo multidisciplinare per la progettazione e programmazione del servizio di ristorazione che coinvolga la Direzione Medico-Ospedaliera, l’Economato, l’ Ufficio Tecnico, la Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica • Controllo e miglioramento continuo della qualità da parte di un gruppo di lavoro. RIORGANIZZAZZIONE CUCINA QUALITA’ PERCEPITA DAI PAZIENTI ATTIVITA’ DI CONTROLLO FORMAZIONE DEL PERSONALE IL DIETETICO IL CAPITOLATO PRENOTAZIONE INFORMATIZZATA PASTI MATERIE PRIME DI QUALITA’ -utilizzo risorse interne -razionalizzazione del servizio -formazione gastronomica con chef prenotazione informatizzata pasti vassoio personalizzato Ogni degente prenota i pasti secondo i suoi gusti •Revisione completa del vitto comune •Menù stagionale articolato su 15 gg con piatti del territorio •Utilizzo di prodotti locali freschi •Calcolo della composizione in nutrienti VITTO COMUNE AUTUNNO SETTIMANA A LUNEDI’ PRANZO 1° PIATTI FISSI 2° PIATTI FISSI MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ SABATO DOMENICA Caserecce co n cime di rapa Polenta Fusilli con tonno Gnocchi al ragu’ Ziti corti rigati con pomodoro Risotto con porri , raschera Ravioli di magro burro e salvia Passato di verdure Tortellini in brodo Min. verdure con farro Crema zucch. all’erba S.P. Zuppa grat. pane e cavoli Min. verdure con miglio Min. verdure con riso Pasta in b. • RICETTE DELLA TRADIZIONE LOCALE: Pasta in b. in b. Pasta in b. Pasta in b. 5 Pasta VOLTE/SETTIMANA ! Pasta in b. Pasta in b. Riso in b. Riso in b. Riso in b. Riso in b. Riso in b. Riso in b. Riso in b. Minestrina Minestrina Minestrina Minestrina Minestrina Minestrina Minestrina Seppie in umido R. Cocconato Montebore Merluzo con pomodori e olive Sformato di zucca or Pesce San Pietro prezzemolato R. Cocconato/ Roccaverano Merluzzo al verde Carne cruda Pollo cacciatora Bocconcini polllo alle nocciole Polpettone di carne e verd. Lonza arrosto Pollo lesso Pollo lesso Pollo lesso Pollo lesso Pollo lesso Polpette Polpette Polpette Polpette Polpette Stracchino Mozzarella Ricotta Stracchino Mozzarella Ricotta Stracchino Mozzarella Ricotta Stracchino Mozzarella Ricotta Stracchino Mozzarella Ricotta Sogliola al f. Sogliola al f. Sogliola al f. Sogliola al f. Sogliola al f. • Calorie: 1900-2300 • Proteine: 15-17Spezzatino % Bollito • Lipidi: 30-35 % Pollo lesso Pollo lesso • Glucidi: 50-55 % Polpette • Fibra 25-30 g Polpette Stracchino Stracchino • Colesterolo < 300 mg Mozzarella Mozzarella Ricotta 1000 mg Ricotta • Calcio Sogliola al f. Sogliola al f. • Sodio 1200-1400 mg Finocchi gratinati Spinaci saltati Verd. miste al forno Cavolfiori con salsa all’uovo Verza stuf. carote, sed.rapa Broccoli al prof. acciuga Carote stufate Ins. mista Ins. verd, car Ins. verde Ins. valeriana Ins. mista Ins. verd, car Ins. mista CONTORNI Patologie Diete Standard Dieta di rialimentazione (2 livelli) Dieta a ridotto apporto di fibre Dieta iposodica Dieta ipoglicidica (HCRA) Dieta ipocalorica Dieta morbida semisolida Dieta per Disfagia (a consistenza modificata) Diete Personalizzate Dieta liquida Dieta senza glutine Dieta ipoproteica Dieta ipolipidica materie prime di qualità PRODOTTI LOCALI • TRACCIABILITA’ • STAGIONALITA’ • FILIERA CORTA • PASSAGGI COMMERCIALI 68% prodotti regionali 36% valorizzazione del territorio e delle sue produzioni •Minor consumo di carburante •Minore inquinamento 3 Km 30 Km Mappatura e programmazione produzioni locali stagionali Vantaggi • Contenimento dei costi attraverso la filiera corta • Minore utilizzo di imballaggi • Minor produzione di rifiuti • Rafforzamento del legame con il territorio ed il mondo rurale • Sostegno all’economia locale L’attività di controllo Monitorare gli scarti (1/anno) • Studio effettuato presso 14 reparti dell’Ospedale in due giornate differenti a distanza di due settimane • Pesatura di tutti i piatti Pesatura del piatto campione • Valutazione tramite pesatura diretta degli scarti Stazione di pesatura degli scarti 712 vassoi • 453 vitto comune (64%) • 259 (36%): – – – – – – – – – Morbida 144 Ipocalorica 56 Rialimentazione 21 Disfagia 16 Iposodica 12 Ridotto contenuto in fibre 3 Senza glutine 2 liquida 2 Ipoproteica 3 Reparti Scarti R.R.F. 6,69% Ortopedia 8,49% Neurologia 12,28% Ostetricia Cardiologia 13,08% 13,14% Pediatria 13,32% Malattie infettive 13,47% Medicina A 14,47% Maxillo/Oculistica/ORL 16,67% Ginecologia Chirurgia 19,81% 20,30% Medicina B 22,11% Urologia/Nefrologia 28,94% Lungodegenza 29,38% in grado di coprire i costi derivanti Geriatria 35,64% dalla maggior qualità delle materie prime % SCARTI 2010 Media europea = 42% Allison S.- 2002 Costo medio di 1 pasto < 10 € Passare dal 40% ad un 20% di scarto potrebbe determinare un risparmio Valutazione programmata della qualità percepita (1/anno) Vengono rilevati, con questionario dedicato, i giudizi dei pazienti sul servizio offerto, in termini di qualità dei piatti, ambienti di consumo ecc. Menù + GRADITI Agnolotti al sugo d’arrosto Bocconcini pollo alle nocciole Risotto con salsiccia Carne cruda Gnocchi al ragù Minestrina Polpette Prosciutto cotto Sogliola Purè Passato di verdure RISTORAZIONE OSPEDALIERA SOSTENIBILE METODO DI VALUTAZIONE L.I.C.E.T. (certificazione ICIM) anno 2010: • Legame con la storia, il territorio e le parti interessate: 94% (proveninza, DOP, IGP) • Innovazione e miglioramento: 79% (questionrio gradimento utenti) • Competitività e sostenibilità economica: 67 % (% scarti) • Energia, Ecologia e sostenibilità ambientale: 76% (stagionalità, lotta integrata, bio, scarti) • Tutela sicurezza e salute e responsabilità sociale: 79% (screening malnutrizione , prevenzione e correzione M.O.) DAL PIL AL B.E.S.: BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE • Stagionalità • Distanza percorsa dalle materie prime • Freschezza delle materie prime • Entità degli scarti • Piatti cucinati espressi • Varietà della dieta • Equilibrio dei nutrienti ORTAGGI E TUBERI: SOSTENIBILITA’(media estate/inverno) DI STAGIONE 100 80 60 40 BIOLOGICA FRESCHI 20 0 DA LOTTA INTGRATA LOCALI FRUTTA: SOSTENIBILITA’(inverno) DI STAGIONE BIOLOGICA DA LOTTA INTGRATA 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 FRESCHI LOCALI Non locale: •Banane •Frutta passata •Agrumi FRUTTA: SOSTENIBILITA’(estate) DI STAGIONE BIOLOGICA 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 FRESCHI Non locale: •Banane •Frutta passata DA LOTTA INTGRATA LOCALI CEREALI E DERIVATI, LEGUMI: SOSTENIBILITA’, EQUILIBRIO NUTRIZIONALE E VARIETA’ PANE, PANE INTEGRALE E GRISSINI FRESCHI, APROVENIENZA LOCALE PASTA RIPIENA FRESCA, A PROVENIENZA LOCALE RISO, MAIS, PASTA, MIGLIO, FARRO LEGUMI DA AREE VOCATE 0% 20% 40% 60% 80% 100% SOSTENIBILITA’: CARNE ROSSA E BIANCA (bovina, suina, avicola) FRESCA LOCALE ALLEVAMENTO NON INTENSIVO 0% 20% 40% 60% 80% 100% SOSTENIBILITA’: LATTE, LATTICINI E FORMAGGI PROVENIENZA LOCALE/PIEMONTESE 75 % 90 % FRESCHI 0% ROBIOLA DI COCCONATO ROBIOLA DI ROCCAVERANO (D.O.P.) STRACCHINO RICOTTA MOZZARELLA ROBIOLA FRESCA BRA TENERO (D.O.P.) TOMA PIEMONTESE (D.O.P.) 20% 40% 60% 80% 100% PIATTI CUCINATI/PREPARATI ESPRESSI: Primi e contorni 100% Secondi … • RICETTE DELLA TRADIZIONE LOCALE: 5 VOLTE/SETTIMANA ! SECONDI CUCINATI/ ESPRESSI 30 % FORMAGGI AFFETTATI TONNO Cucinati espressi 70 % PRODOTTI BIOLOGICI • Uova pastorizzate • Succo d’uva • Dado vegetale • Banana • The • Piselli, Fagiolini Conclusioni • Tutti i pazienti hanno diritto al soddisfacimento dei loro fabbisogni nutrizionali durante l’ospedalizzazione • La dieta ospedaliera rappresenta la prima scelta per correggere o prevenire la malnutrizione nei pazienti ricoverati … • … attraverso un Servizio di Ristorazione Ospedaliera sempre più impostato su principi di sostenibilità ed equità.