LA MISURA DEGLI AGENTI DI
RISCHIO CHIMICO E LA
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
SECONDO IL D. Lgs. 25/02
Danilo Cottica
Civitanova Marche – 02 dicembre 2003
RISCHI PER LA SALUTE
Agenti chimici – sono rappresentati dalle
sostanze chimiche, tossiche o nocive, in
grado d’essere ingerite, assorbite per via
cutanea o inalate perché aerodisperse sotto
forma di aerosol (liquidi e/o solidi), vapori,
gas
Agenti fisici – rumore, microclima, vibrazioni,
radiazioni ionizzanti e non
Agenti biologici – sono rappresentati da
organismi e microrganismi patogeni o non,
endoparassiti umani, colture cellulari in grado
d’essere ingeriti, assorbiti per via cutanea,
inalati
AGENTE CHIMICO
Ogni elemento o composto
 Sia singolo che in miscela
 Come si presenta in natura o
prodotto finale di una attività di
lavoro
 Prodotto volontariamente o
casualmente
Stima dell’entità del
rischio
Secondo
una
valutazione
semiquantitativa della frequenza, della
durata delle operazioni e/o lavorazioni
nonché, per i rischi chimici e biologici
delle quantità di sostanze trattate.
Facendo ricorso a misure oggettive
(strumentali) d’igiene industriale.
COME
 Valutazione dell’esposizione inalatoria e
cutanea
 misura della concentrazione in zona
respiratoria
 misura della dose cutanea
disamina informazioni
strategia d’indagine
scelta dei sistemi di misura
report dei risultati
valutazione dei risultati
Gli Elementi di Valutazione del Rischio
il datore di lavoro determina preliminarmente:
la presenza di agenti chimici pericolosi
valuta i rischi per la sicurezza e la salute derivanti
prendendo in considerazione
proprietà
pericolose
informazioni comunicate
dal produttore o dal fornitore
( scheda di sicurezza)
valori limite
di esposizione professionale
o i valori limite biologici
circostanze in cui
livello, tipo e
viene svolto il lavoro
durata dell’esposizione
misure preventive
e protettive
sorveglianza sanitaria
Criticità di Applicazione
Analisi di processo,
di impianto e di
mansione
numero
Definizione
di valori limite
di rischio moderato
disponibili
Controllo incrociato
ambientale/medico
Modalità di controllo
dei rischi per la sicurezza
Valutazione
altre vie di
penetrazione
La Metodologia di Analisi dei Rischi
Una buona
analisi di rischio deve essere
condotta da un gruppo di esperti
in cui siano presenti tutte
le competenze tecniche,
igienistiche e mediche
Metodologia certa e affidabile
Per qualità e decisioni Assunte
I Valutatori
Completezza
Riproducibilità
Comprensibilità
Soggettività
Esperienza dei valutatori
I VALUTATORI
Fase preliminare
il datore di lavoro,
il responsabile del servizio di prevenzione e
protezione (RSPP),
il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
(RLS),
il medico competente,
il responsabile di produzione,
il responsabile del personale,
l’addetto alla sicurezza,
il responsabile della manutenzione,
l’igienista industriale
Informazioni da reperire e
le fonti da consultare
Schema dei reparti.
Descrizione del ciclo tecnologico.
Schede di sicurezza delle sostanze utilizzate.
Schede tecniche e manuali operativi delle
macchine e degli impianti utilizzati.
Tempi di funzionamento di macchine ed
impianti.
Sistemi di prevenzione impiantistica installati.
Programmi di manutenzione.
Informazioni da reperire e
le fonti da consultare
Procedure di lavoro.
Dispositivi di protezione individuale e loro
destinatari.
Numero di addetti per mansione, gruppi
omogenei d’esposizione.
Risultati d’indagini igienistico industriali.
Registro infortuni, dati anonimi della
sorveglianza sanitaria.
Verbali degli organi di vigilanza.
L’Analisi Iniziale
Oggetto dell’analisi
Formulazione delle Ipotesi
Composizione e tossicità
delle sostanze
Condizioni operative del
processo
Quali Agenti di Rischio
Proprietà chimico fisiche
(alle condizioni operative)
Parametri operativi
modalità operative
Proprietà chimico fisiche
(alle condizioni ambientali)
Struttura edilizia, layout,
impianti ausiliari
Come si Generano gli
Agenti di Rischio
Dove si trovano gli
Agenti di Rischio
VALUTAZIONE QUALITATIVA O DI
BASE DELL’ESPOSIZIONE
E’ IL RISULTATO DELLA DISAMINA DELLE
INFORMAZIONI RICEVUTE, DEI SOPRALLUOGHI
EFFETTUATI, DI CASI ANALOGHI, DI BILANCI DI
MASSA
RISULTATI ATTESI:
INDICA LA PRESENZA DI UN AGENTE CHIMICO IN ZONA
RESPIRATORIA DELL’OPERATORE;
FORMULAZIONE DI GIUDIZI QUALI-QUANTITATIVI SUL
PRESUNTO LIVELLO D’ESPOSIZIONE ANCHE CUTANEA.
AZIONI:
MISURA IMMEDIATA ED APPROFONDITA DELL’ESPOSIZIONE
PROGRAMMAZIONE VERIFICHE SULLA BASE DEL GIUDIZIO
QUALI-QUANTITATIVO
Limiti dell’approccio senza
misure strumentali
Completezza – è fondamentale che la
“squadra” dei valutatori rispecchi un
approccio multidisciplinare perché
diversamente non può essere garantito che
tutte le situazioni di pericolo siano state
individuate e di queste siano state indagate le
possibili cause e conseguenze
Riproducinbilità – valutatori diversi, pur
facendo riferimento alle stesse informazioni,
possono giungere a conclusioni diverse sulla
medesima situazione
Limiti dell’approccio senza
misure strumentali
Comprensibilità – chi procede alla valutazione
deve rendere comprensibile e riproducibile il
percorso seguito per consentire ad altri, anche
in tempi successivi, la revisione e/o
l’aggiornamento dell’analisi eseguita. La natura
dei rischi, la loro complessità, il linguaggio
utilizzato, rendono talvolta difficile se non
impossibile comprendere il significato delle
espressioni di valutazione e di conseguenza
l’entità dei rischi.
Limiti dell’approccio
senza misure
strumentali
Soggettività – nelle fasi d’identificazione delle
condizioni di pericolo e delle relazioni
causa/effetto, assumono particolare rilevanza
le valutazioni personali, espresse in base
alle rispettive esperienze in campo
Esperienza dei valutatori – è un “parametro”
determinante perché consente d’inserire nella
giusta dimensione una situazione
relativamente più o meno significativa per
entità e possibilità d’accadimento
Algoritmi
R = PxD
4 = 4x1
4 = 1x4
D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25
Allegato VIII-sexties
Art. 60 sexties “ …con
metodiche appropriate e con
particolare riferimento ai valori
limite d’esposizione
professionale e per periodi
rappresentativi dell’esposizione
in termini spazio temporali.”
L’approccio “oggettivo”
è necessario:
Quando esplicitamente previsto: D.Lgs.
277/91; D.Lgs. 626/94 (Art.70, comma1 e
Art.64 e 69); D.Lgs. 66/2000 (sostanze
cancerogene o mutagene); radiazioni
ionizzanti
Per esposizione a sostanze di elevata
tossicità intrinseca o in grado di provocare
danni alla salute anche se presenti in basse
concentrazioni
L’approccio “oggettivo”
è necessario:
Per definire casi dubbi o controversi
Per la progettazione e/o realizzazione dei
sistemi di prevenzione impiantistica
Nella verifica dell’efficienza/efficacia dei
sistemi di prevenzione adottati
Vie di esposizione
ingestione
penetrazione cutanea
inalazione
Tutela della salute
Ambiente di
lavoro
Uomo
Monitoraggio
biologico
-monitoraggio esposizione
professionale
-individuazione fonti di
rischio
Misurazioni
Misure ambientali
Informazioni: sulla quali-quantità sostanze
aerodisperse
Consente: individuazione fonti di rischio
definizione gruppi omogenei
valut. efficacia interventi di bonifica
indirizza la sorveglianza sanitaria
Vantaggi: numerose metodiche di prelievo e
analisi standardizzate
Svantaggi: costi di realizzazione
Monitoraggio biologico
Informazioni: sulla “dose” individuale
Consente: controllo exp al di là variabile biologica
valutazione nel tempo interventi di prev
Vantaggi: per alcune matrice (U, S) facilità di
campionamento
elevato n° di sogg monitorati in t brevi
costi relativamente contenuti
Svantaggi: difficoltà di camp per alcune matrici (aria
espirata)
conservazione campioni
metodiche non sempre unificate
scarso n° di sost con Indice Biologico di
Esposizione
Monitoraggio biologico
Strategie
-gruppi omogenei
Informazioni
- tossicologia
- via di eliminaz.
Analisi
- matrice
- raccolta e conserv.
- metodiche affidabili
Valutazione
- valori limite
- valori di riferimento
Programmazione
Interventi
di bonifica
impianti
mezzi di
protezione
individuale
formazione
mirata
sorveglianza
sanitaria
Misure ambientali
Strategie
- come, dove,
quando
per quanto
Informazioni
- di captazione
o rilevazione
Analisi
- metodiche affidabili
Valutazione
- valori limite
Programmazione
Interventi
di bonifica
impianti
mezzi di
protezione
individuale
formazione
mirata
sorveglianza
sanitaria
DECISIONI PRELIMINARI ALLE
MISURE D’ESPOSIZIONE
COMPONENTI AMBIENTALI:
 Fonti e postazioni fisse
VARIAZIONI SPAZIO TEMPORALI:
 Interazioni uomo/impianto
COMPONENTI “INDIVIDUALI”:
 Mansioni, attività, comportamenti
AZIONI:
 Misure di screening (EN 482)
 Misure approfondite (EN 482 – EN 689)
CAMPIONAMENTO
dove? – quando? – per quanto?
Dove:
 Sorgente inquinante
 Aria ambiente
 Zona respiratoria
Quando – per quanto:
 Momento particolare
 Tutto il ciclo
 Periodi significativi
camp. fisso
camp. personale
camp. istantanei
camp. lunghi periodi
camp. sequenziali
CAMPIONAMENTO
quando? – per quanto? – come?
Quando – per quanto :
 Periodi randomizzati
 TLV
 Sensibilità del metodo
Come:
 Strumenti
collettori quant. fissa
 Substrati
a concentrazione
di raccolta
a lettura diretta
Criteri fondamentali di un
programma d’Igiene
Industriale
La
definizione
delle
strategie
di
campionamento o di misurazione: come,
dove, quando, per quanto;
L’individuazione d’idonei sistemi o strumenti
di captazione e rilevazione;
L’uso di metodiche analitiche o di misura
affidabili e specifiche;
L’identificazione di valori limite per la
valutazione dei dati ed il tempo d’esposizione
cui si riferiscono.
Le strategie di
campionamento
sono in funzione dello scopo delle misure
ed indirizzano la scelta:
dei mezzi tecnici da impiegare per giungere
all'acquisizione dei dati,
alla loro valutazione,
alla programmazione degli interventi di bonifica
impiantistica e procedurali,
alla scelta dei DPI,
alla formazione mirata,
alla definizione dei protocolli per la sorveglianza
sanitaria.
Metodiche di misura,
campionamento ed analisi
sistemi sia a lettura diretta che ad
aspirazione, che diffusivi in zona
respiratoria
specifici requisiti di “performance”
(prestazioni) (UNICHIM, CEN, NIOSH,
OSHA, HSE)
per sostanze cancerogeno o mutagene il
metodo deve indicare la concentrazione
minima rilevabile (LOD)
Elementi da considerare per la scelta
delle procedure di misura o
campionamento
strategia e procedura di campionamento:
campionamento personale o d’area;
descrizione
dell’ambiente
e
potenziali
interferenti: temperatura, umidità, sostanze
ed agenti chimici e biologici presenti;
intervallo di misura della concentrazione;
selezione della strumentazione: portata,
prove di calibrazione in laboratorio ed in
campo, manutenzione dei componenti il
campionatore;
Elementi da considerare per la scelta
delle procedure di misura o
campionamento
velocità facciale, diffusione inversa, portata di
campionamento per i sistemi a diffusione;
scelta dei substrati di raccolta: efficienza di
cattura, saturazione del substrato, terreni di
coltura;
operazioni di campionamento in campo:
tempi di prelievo e controlli periodici della
portata delle pompe.
MONITORAGGIO AMBIENTALE
Sostanze che entrano nel ciclo tecnologico
polveri con
Tv=0
polveri con
Tv0
Dove?
Quando?
Per quanto?
Come?
gas e vapori
Stato fisico delle sostanze
negli ambienti di lavoro
GAS: >T° critica (gassosa a 25°C e
760mm Hg)
VAPORE: <T° critica (fase gassosa di
una sostanza solida o liquida)
PARTICELLATI: dispersione di particelle
liquide o solide
PARTICELLATI
LIQUIDI
FOG (1-10mm): goccioline da condensazione di vapore
saturo
MIST (10-3-103mm): goccioline da nebulizzazione di liquido
SOLIDI
POLVERI (0,5-103mm): stessa composizione del materiale
da cui per processi meccanici (movimentazione, molatura,
macinazione)
FUMES (10-3-1mm): prodotti per la lavorazione a caldo di
cere o polimeri
SMOKE (10-3-0,5mm): ottenuti per combustione incompleta
di sostanze organiche carboniose (lana, oli, tabacco)
Quale approccio alla
valutazione?
PRESUPPOSTI
 Esposizione inalatoria
 Esposizione cutanea
VALUTAZIONE
 Conc. “accettabili”






TLV? Quali?
Conc. “zero”
quale “zero”?
Prevenzione impiantistica, procedurale, DPI
Dati epidemiologici
Monitoraggio biologico
Sorveglianza sanitaria
“similitudine tecnologica”
MULTIDISCIPLINARE!
MISURE PER IL CONFRONTO
CON I TLV: D.Lgs. 25/02
STRATEGIE
SISTEMI DI
CAMPIONAMENTO
METODI:
UNI EN 689/97
UNI EN 482/98
UNI EN 1231/99
UNI EN 1076/99
UNI EN 838/98
UNI EN 1232/99
UNICHIM-NIOSHOSH- HSE, etc.
E L’ESPOSIZIONE CUTANEA?
Misure dirette? Monitoraggio biologico?!
“SIMILITUDINE TECNOLOGICA”
Ciclo tecnologico “uguale” o “simile”
VARIABILI:
 sostanze
 quantitativi
 ciclo tecnologico
 impianti
 modalità operative
 misure di prevenzione
 formazione e informazione
 dati sorveglianza sanitaria
MULTIDISCIPLINARIETA’
STUDI DI COMPARTO
REQUISITI DI BASE PER MISURE
D’IGIENE INDUSTRIALE
UNI EN 482/98
Atmosfera Ambiente di Lavoro: requisiti
generali per le prestazioni dei
procedimenti di misurazione degli agenti
chimici
UNI EN 689/97
Atmosfera Ambiente di Lavoro: guida alla
valutazione dell’esposizione per
inalazione a composti chimici ai fini del
confronto con i valori limite e strategia di
misurazione
UNI EN 689/97
VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE
STRATEGIE DI MISURAZIONE












disamina informazioni
identificazione gruppi omogenei
valutazione “qualitativa” dell’esposizione
scelta del numero di misure
rappresentatività del campionamento
durata del campionamento
metodiche di campionamento ed analisi
modulistica di campionamento
report dei dati
valutazione osservanza TLV
analisi statistica
valutaz. esposiz. per frequenza misure period.
UNI EN 482/98
Requisiti generali di performance
INCERTEZZA GLOBALE DI UNA
MISURA: accuratezza, precisione ed
errori sistematici
I x - xref I + 2S
I. G. = ------------------- 100
xref
x: val. medio di almeno 6 misure ripetute
xref: valore di riferimento reale o “accettato” della
concentrazione
S: è la SD di “n” misure (almeno 6)
UNI EN 482: specifiche dei requisiti di
prestazione in base alla funzione di misurazione
Funzione di misurazione
Misurazioni di valutazione preliminare
nella concentrazione media nel tempo
Incertezza
globale
relativa
Campo di
misurazione
minimo
specificato
Tempo di
stabilizzazione
Minore o uguale al periodo
di riferimento
< 50%
Da 0.1 a 0.5 VL
Campo dinamico
> 10:1
< 5 min.
< 20%
Campo dinamico
> 10:1
< 15 min.
< 40%
Misurazioni presso una fonte di
emissione
< 50%
Da 0.5 a 10 VL
Dipende dalla fonte
Misurazioni per confronto con i valori
limite
< 50%
Da 0.1 a 0.5 VL
< 30%
Da 0.5 a 2 VL
Minore o uguale al periodo
di riferimento per il valore
limite
< 50%
Da 0.1 a 0.5 VL
< 30%
Da 0.5 a 2 VL
Misurazioni di valutazione preliminare
della variazione di
concentrazione
a)
Nel tempo
b)
Nello spazio
Misurazioni periodiche
Minore o uguale al periodo
di riferimento per il valore
limite
GRUPPI OMOGENEI
D’ESPOSIZIONE (G.O.E.)
DEFINIZIONE: personale che ha funzioni
lavorative
simili
e
simili
profili
d’esposizione (P.E.)
E’ DESCRITTO IN BASE AL:
reparto
mansione
lavoro svolto
compiti specifici
ALL’INTERNO
DI
UNA
MANSIONE
POSSONO ESSER INDIVIDUATI PIU’ G.O.E.
MISURE APPROFONDITE
SCELTA DEL NUMERO DI MISURE
NELL’AMBITO DI UN G.O.E.
ALMENO 1 MISURA OGNI 10 ADDETTI:
 D.Lgs 277/91
 EN 689 (Strategia di misurazione - Selezione degli
addetti per le misure d’esposizione)
ALMENO 3 MISURE PER VERIFICARE IL G.O.E.:
 verifica distribuzione lognormale
 valore GSD < 2
 2 MA < 1 misura < 1/2 MA
ALMENO 6 MISURE PER LA VALUTAZIONE STATISTICA
 n. misure in funzione di n. operatori
 livello fiduciario (1- a)
 % di superamenti
RAPPRESENTATIVITA’ DEL
CAMPIONAMENTO
PIU’ MISURE:
Stagionalità: in funzione dell’influenza
delle situazioni microclimatiche
Attività giornaliera: in giornate distinte o
più operatori nella stessa giornata
Turni: sui tre turni
UNA SOLA MISURA:
Nelle condizioni più espositive
DURATA DEI CAMPIONAMENTI
TWA:
Esposizione costante: 1x > 25% turno
Esposizione variabile: 2x 50% turno
Estremamente variabile: 1x 100% turno
VERIFICA DELL’ESPOSIZIONE COSTANTE:
prelievi frazionati nelle 8 ore
sovrapponibilità della GSD nell’ambito dello
stesso turno con quella tra le TWA di operatori
diversi in turni diversi
METODICHE DI CAMPIONAMENTO ED
ANALISI
campionatori d’area
campionatori personali
ad aspirazione forzata
a diffusione
automatici a lettura diretta
requisiti di “performance” (UNI - CEN NIOSH - OSHA – HSE - DFG)
validazione documentata
conc. minima rilevabile
FATTORI PER LA SELEZIONE DELLA
PROCEDURA O DEL METODO DI MISURA
 scopo della misura
 natura dell’agente
 intervallo di concentrazione
 la risoluzione temporale
 selettività ed interferenze
 incertezza globale richiesta
 influenza fattori ambientali
 idoneità per lo scopo (peso, ingombro)
 formazione per l’uso, la manutenzione e la calibrazione
 conformità alle norme ed al sistema qualità utilizzatore
REQUISITI DI SELETTIVITA’
se la composizione dell’aria non è nota:
il metodo o lo strumento dovrebbero avere
un’alta selettività
se la composizione dell’aria è nota:
la selettività può essere inferiore verificato
che la misura non è influenzata dalla
presenza di altri agenti
informazioni dal costruttore
identificazione interferenti
UNI EN 838/98
Campionatori a diffusione
PARAMETRI DA VALIDARE:
coefficiente di diffusione
effetto della velocità (orientam. sistema)
tempo di risposta
intervallo delle concentrazioni di misura
interferenti ambientali
valori di bianco/applicabilità della misura
conservazione campioni
efficienza di deadsorbimento
valutazione in atmosfere standard
UNI EN 1076/99
Gas e Vapori Substrati solidi per prelievi con pompa
PARAMETRI DA VALIDARE:
volume di breakthrough (uscita=5% ing.)
resistenza al flusso di campionamento
efficienza di deadsorbimento
(>75% solv. e > 95% termico)
carico massimo d’inquinante
modalità di stoccaggio
valori di bianco (applicabilità misura)
test di valutazione in atmosfere standard
UNI EN 1232/99 Agenti Chimici
Pompe per il prelievo
PARAMETRI DA VALIDARE
costanza del flusso: compensazione
automatica perdite carico(iniz./fine <5%)
funzionamento almeno 2 h meglio 8h
influenza della temperatura:
da 5 a 40 °C variaz. < 5% flusso a 20 °C
ininfluenza dell’orientamento
resistenza agli urti
istruzioni e destinazione d’uso dettagliate
test di verifica
UNI EN12919/2001
Pompe personali con flussi > 5L/min
PARAMETRI DA VALIDARE
costanza del flusso: compensazione automatica
perdite di carico (iniz./fine<5%)
pulsazioni del flusso < 10%
resistenza agli urti (variaz. flusso <5% iniz.)
funzionamento almeno 2 h meglio 8 h
influenza della temperatura:
da 5 a 40°C variaz. < 5% flusso a 20°C
ininfluenza dell’orientamento
istruzioni e destinazione d’uso dettagliate
test di verifica
Gruppo di Lavoro CEN/TC 137
“Assessment of workplace
exposure”
ha prodotto il seguente Draft European Standard:
“Workplace Atmospheres – Guide for the
application and use of procedures and devices
for the assessment of chemical and biological
agents”
scelta di procedure, l’installazione, l’uso e la
manutenzione di strumenti per la determinazione
della concentrazione di agenti chimici o biologici
nell’aria degli ambienti di lavoro
Polveri aerodisperse
principio del metodo: l’aria ambiente viene
aspirata attraverso un ingresso ben definito ed un
selettore aerodinamico di particelle in modo che
le polveri siano suddivise in frazioni predefinite
che si depositano su un substrato di raccolta che
può essere un filtro in estere cellulosico, spugna
porosa, superficie impattante, o una loro
combinazione; l’analisi può essere di tipo
ponderale (aspecifica) o specifica con idonea
strumentazione analitica;
utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti,
campionamenti personali, misure per il confronto
con i TLV; misure periodiche;
Polveri aerodisperse
Intervallo di misura: 0,1– 20 mg/m3;
Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;
Selettività: correlata alle metodiche
analitiche utilizzate di seguito;
Influenza dei parametri ambientali:
pressione, temperatura ed umidità
irrilevante; la velocità dell’aria ambiente
non influisce nelle normali condizioni; le
vibrazioni possono influenzare
l’omogeneità del campione;
Polveri aerodisperse
Frequenza
della
calibrazione:
misurare il flusso di campionamento
in ingresso prima di ogni prelievo;
Limitazioni: sono notevoli e correlate
ad ogni strumento presente sul
mercato per cui si consiglia di di
consultare la letteratura fornita dal
costruttore
Portamembrane
Portamembrane diam. 47, 25, 20mm
Riduzione per apertura a 14mm
Portamembrane da 47mm
scomposto nei vari elementi
Preselettore multifrazionatore IOM
IOM scomposto nei vari
elementi
Miscele di polveri e
vapori
principio del metodo: l’aria ambiente viene
aspirata attraverso un ingresso ben definito ed un
selettore aerodinamico di particelle in modo che
siano selezionate le polveri inalabili che, con i
vapori, si depositano su substrati di raccolta che
possono essere combinazioni di filtri, spugne
porose, adsorbenti solidi; l’analisi strumentale
dipende molto dalla tipologia di sostanze da
determinare;
utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti,
campionamenti personali, misure per il confronto
con i TLV; misure periodiche;
Campionatore per aerosol acidi
Schema di un “denuder”
Miscele di polveri e
vapori
Intervallo di misura: non definibile a priori;
Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;
Selettività: correlata alle metodiche
analitiche utilizzate di seguito;
Influenza dei parametri ambientali: dati
sperimentali insufficienti per esprimere
giudizi;
Miscele di polveri e
vapori
Frequenza della calibrazione: misurare il
flusso di campionamento in ingresso
prima di ogni prelievo;
Limitazioni: sono notevoli e correlate ad
ogni strumento presente sul mercato per
cui si consiglia di di consultare la
letteratura fornita dal costruttore; le due
frazioni di una stessa sostanza vengono
solitamente determinate congiuntamente
Fiale rivelatrici per misure
di breve durata
principio del metodo: quando l’aria
ambiente contenente un agente inquinante
viene aspirata attraverso una fiala
impregnata con un reattivo colorimetrico,
il cambiamento e l’intensità del colore
consentono di determinare la
concentrazione incognita.
utilizzo: misure di screening
dell’esposizione media ponderata; misure
vicino alle fonti inquinanti; misure
periodiche.
Fiale rivelatrici per misure
di breve durata
Intervallo di misura: 0,1 – 1000 mg/m3;
Tempo di misura: da 10 sec. a 15 minuti;
Selettività: generalmente bassa;
Influenza dei parametri ambientali:
pressione e temperatura irrilevanti; è
richiesto un minimo d’umidità per la
reattività delle fiale
Frequenza della calibrazione: tutti i lotti
sono tarati dal costruttore.
Limitazioni: è relativamente inaccurato.
Impingers (gorgogliatori)
principio del metodo: quando l’aria
ambiente contenente uno o più agenti
inquinanti, vapori organici od inorganici,
viene aspirata attraverso uno o più
impingers
contenenti un liquido che
trattiene gli inquinanti che vengono poi
analizzati mediante HRGC con gli
opportuni rivelatori per gli organici e
cromatografia ionica per gli inorganici;
utilizzo:
misure
di
screening
dell’esposizione media ponderata; misure
per il confronto con i TLV; misure
periodiche;
Impingers
(gorgogliatori)
Intervallo di misura: 1 – 1000 mg/m3;
Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;
Selettività: correlata alle separazioni fornite
dall’HRGC o dal HPLC;
Influenza dei parametri ambientali: pressione
irrilevante; la temperatura è inversamente
proporzionale alle capacità adsorbenti; il
particolato viene raccolto in funzione della
velocità d’ingresso;
Frequenza della calibrazione: per ogni lotto và
calibrato l’analizzatore.
Limitazioni: necessità di pompa tarata; non
fornisce misure istantanee; non adatto per
misure di tipo personale
Campionatori a pompa
principio del metodo: l’aria ambiente viene
aspirata attraverso una o più fiale adsorbenti in
serie scelte in funzione delle caratteristiche
chimico fisiche delle sostanze da determinare; i
composti organici volatili (ma anche alcuni
inorganici) sono trattenuti sui substrati e
successivamente deadsorbiti mediante solvente
o per via termica; l’analisi strumentale dipende
dalla tipologia di sostanze da determinare e dal
substrato impiegato; possono esser utilizzati
anche substrati preimpregnati con reattivi
specifici;
utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti,
campionamenti personali, misure per il confronto
con i TLV; misure periodiche;
Campionatori a pompa
Intervallo di misura: 0,5 – 100 mg/m3
(deadsorbimento termico); 1 – 1000 mg/m3
(deadsorbimento con solventi);
Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;
Selettività: correlata alle metodiche
analitiche utilizzate di seguito;
Influenza dei parametri ambientali:
l’umidità influenza i substrati a base
carboniosa; vengono campionati e
determinati gli aerosol;
Campionatori a pompa
Frequenza della calibrazione:
misurare il flusso di campionamento
prima di ogni prelievo;
Limitazioni: pompe con flusso tarato;
è necessario conoscere i volumi di
breakthrough e l’efficienza di
deadsorbimento con solventi
Sacchi e “Canisters”
principio del metodo: i campioni vengono raccolti
pompando l’aria ambiente nel sacco o nel
“canister”; generalmente si eseguono
campionamenti medi ponderati. Poiché i sacchetti
sono sistemi flessibili di Tedlar o Teflon è
opportuno campionare volumi d’aria pari a circa il
75 – 80 % del volume del sacco. I “canisters”
sono recipienti a volume fisso in acciaio. I sacchi
hanno capacità variabile da 10 L ed oltre; i
“canisters” sono disponibili con volumi da 0,5 a
10 L.
utilizzo: campionamenti vicino alle sorgenti,
campionamenti indoor, aria esterna e negli
ambienti di lavoro;
Sacchi e “Canisters”
Intervallo di misura: da 0,1 – 1000
g/m3
Tempo di misura: da < 5 minuti a
24ore;
Selettività: le metodiche analitiche
utilizzate sono specifiche per VOCs
con tensione di vapore maggiore di
20Pa;
Sacchi e “Canisters”
Influenza dei parametri ambientali: pressione: nei
“canisters” da sub ambiente a 4 atm, nei sacchi a
pressione ambiente; temperatura: “canisters” da
0 a 50 °C, i sacchi non devono superare i 35 – 40
°C; umidità: a temp. amb. deve esser compresa
fra il 10 ed il 100 %, nei “canisters” a pressioni
superiori a quella ambiente possono mostrare
fenomeni di condensazione sulle superfici interne
che possono solubilizzare i VOCs idrosolubili;
Frequenza della calibrazione: non applicabile;
Limitazioni: le valvole dei sacchi generalmente
richiedono frequenti sostituzioni; i “canisters”
richiedono procedure di pulizia adeguate prima di
ogni campionamento.
Campionatori a diffusione
principio del metodo: viene scelto un’idoneo
adsorbente in funzione delle caratteristiche
chimico fisiche delle sostanze da determinare; il
campionatore può essere planare, radiale o a
tubo a seconda della portata equivalente
desiderata; il campionatore viene esposto per un
periodo di tempo definito; i composti organici
volatili (ma anche alcuni inorganici) migrano per
diffusione sui substrati dove sono trattenuti e
successivamente deadsorbiti mediante solvente
o per via termica; l’analisi strumentale dipende
dalla tipologia di sostanze da determinare e dal
substrato impiegato; possono esser utilizzati
anche substrati preimpregnati con reattivi
specifici;
Campionatori a diffusione
utilizzo: campionamenti vicino alle
sorgenti, campionamenti personali di
screening, misure per il confronto con i
TLV; misure periodiche;
Intervallo di misura: 2 – 100 mg/m3
(deadsorbimento termico); 1 – 1000 mg/m3
(deadsorbimento con solventi);
Tempo di misura: da 15 minuti a 8 ore;
Selettività: correlata alle metodiche
analitiche utilizzate di seguito;
Campionatori a
diffusione
Influenza dei parametri ambientali: pressione e
temperatura influenzano modestamente la portata
equivalente; l’umidità influenza i substrati a base
carboniosa; non vengono campionati e
determinati gli aerosol; è necessaria una minima
velocità dell’aria;
Frequenza della calibrazione: misurare la portata
equivalente per ogni combinazione di
adsorbente/sostanza;
Limitazioni: sono necessari i valori di portata
equivalente; la portata equivalente può variare in
funzione del tempo d’esposizione; sono
necessari dati sull’efficienza di deadsorbimento
con solventi
la “guida” CEN
fornisce indicazioni utili a mantenere
efficienti i sistemi di campionamento e
misura: modalità di trasporto e
condizionamento del sistema alla
temperatura d’utilizzo;
condizioni d’immagazzinamento e vita media:
temperatura ed umidità del luogo scelto,
programma di prova del sistema;
misure in campo: evitare la condensazione
del vapor d’acqua sullo strumento; evitare
d’esporre lo strumento ad elevate
concentrazioni di gas e vapori;
Metodi di
campionamento
Gas e Vapori








CAMPIONAMENTI DIRETTI:
A volume fisso:
Sotto vuoto
Spostamento liquido
Spostamento gas
Provette
A volume variabile:
Siringhe
Sacchi di plastica
Metodi di
campionamento
Campionamenti indiretti:
Pompa – contatore - substrato
Campionamenti d’area
Campionamenti personali
Campionamento tramite
fiala adsorbente
ooooo
ooooo
oooo
Vapori di sostanze
organiche aerodisperse
CAMPIONAMENTO:
Adsorbimento su substrati solidi
specifici come:
Carbone attivo (sostanze apolari);
gel di silice (sostanze polari);
amberlite XAD-2 (IAP – PCB);
Tenax; Chromosorb (idrocarburi,
sostanze bassobollenti)
Fiala adsorbente
Vapori di sostanze
organiche aerodisperse
ANALISI:
Deadsorbimento con solvente specifico
Deadsorbimento termico
HRGC/FID/NPD/ECD: idrocarburi (alifaticiaromatici); AMMINE; CLORURATI
HRGC/MS: screening quali-quantitativo
RISULTATI: quali/quantificazione sostanze
organiche aerodisperse in fase gas e/o Vapore
Campionamento per
adsorbimento su solido
Substrato solido: Carbone attivo –
Gel di silice – Allumina – Polimeri
porosi
Contenuti in fiale da 150 – 700 – 1500
mg
Prelievo campione aria: defluisce
con velocità lineare non superiore a
10 – 15 cm/sec attraverso la fiala
Campionamento per
adsorbimento su solido
FIALA da 150 mg: per bassi flussi prelievi lunghi a bassa
concentrazione - prelievi brevi ad alta
concentrazione
FIALA da 1500 mg: flussi elevati –
prelievi lunghi ad alta concentrazione
Campionamento per
adsorbimento su solido
Quantità di sostanza adsorbita: 5-50% in
peso rispetto alla quantità di substrato
solido
Controllo avvenuto adsorbimento: fiala
divisa in due sezioni
Analisi: eluizione sostanze
adsorbite(termico o con solvente) analisi
strumentale
Controllo del recupero: doppia eluizione
Valutazione del
recupero
1.
Metodo NIOSH per deposizione diretta:
elevato numero di fiale: 6 per ogni valore
di concentrazione (=1/2 1 1.5 il TLV)
2.
Metodo dell’equilibrio di fase: soluzione
a concentrazioni note + substrato;
analisi prima e dopo
3.
Atmosfere standard: sistema dinamico
(molto costoso)
Vapori organici
POLARI: gel di silice
APOLARI: carbone attivo
Carboni Attivi Modificati: Carbotrap –
Carbosieve – Tenax – GR
Substrati Cromatografici: Tenax –
Chromosorb – Amberlite – Poropak
Setacci Molecolari
Substrati carboniosi
TIPO
DEADSORBIMENTO
NOMI
COMMERCIALI
IMPIEGO
Carboni attivi alta
superficie specifica
Carbone di gusci
di noce di cocco –
carbone di petrolio
Ampio spettro di
sostanze
organiche
soprattutto
APOLARI
Con solvente (CS2,
Alcool benzilico);
non indicato per il
termico
Setacci molecolari
superficie specifica
medio-alta
Ambersorb,
Anasorb,
carbosieve S-II e
S-III, Carboxen,
Spherocarb, etc.
Stesse dei
campioni attivi
con solvente
Per via termica
Vengono meglio
desorbiti i composti
Polari
Carboni graffiati
bassa superficie
specifica
Carbotrap B, C e
F
Idoneo per i
composti più
pesanti
Per via termica
Polimeri porosi
TIPO
NOMI
COMMERCIALI
IMPIEGO
DEADSORBIMENTO
Polimeri e
copolimeri dello
stirene. Superficie
specifica in
funzione del
polimero
Amberlite XAD-2 e
XAD-4
Chromosorb 101,
102, 103, 106
Poropak P e Q
Bassa affinità con
Per via termica
l’H2O
Raramente con
Impieghi più o meno solventi
specifici
Polimeri Fenile –
Ossido di fenile.
Bassa polarità
Tenax GC e Tenax
TA
bassa affinità con
H2O
Ampio spettro di
sostanze
per via termica
Non adatta con
solventi
Metodi di
campionamento vapori
organici
ATTIVO
Substrato
Sistema aspirante
Misuratore di flusso
Analisi strumentale
C= Q / V
DIFFUSIVO
Substrato
Δ concentrazione
(affinità)
Coefficiente di
diffusione
Analisi strumentale
Legge di FICK:
M=D*A/L*t(C1 – C2)
La diffusione
È un processo chimico-fisico
secondo il quale la materia muta la
sua distribuzione nello spazio sotto
l’influenza del gradiente e di una
forza motrice
Il gradiente di concentrazione è la
forza motrice del trasporto di massa
CAMPIONATORI A DIFFUSIONE
C1
S
Camera di
diffusione
Membrana e
barriera di
diffusione
L
C0
XXXXXXXXXXXXXXXXX
Substrato di
raccolta
Campionatore a
diffusione:
Un substrato di raccolta per la sostanza
inquinante
Una camera di diffusione in condizioni di
stazionarietà indispensabile affinchè si
verifichino le leggi di Fick
Una resistenza primaria di equilibrio che
costituisce la superficie di esposizione del
campionatore a contatto con l’aria
ambiente esterna
LEGGE DI FICK
W=D
S
L
C1 – C0
W = trasferimento di massa (ng/sec)
D = Coefficiente di diffusione (cm2/sec)
S = Superficie di diffusione (cm2)
L = Cammino di diffusione (cm)
C1 = Concentrazione ambientale (ng/cm3)
C0 = Concentrazione sulla superficie di raccolta (ng/cm3)
Il coefficiente di
diffusione:
La quantità di sostanza che diffonde nel
tempo unitario lungo un percorso unitario
attraverso una superficie unitaria sotto la
spinta di un gradiente di concentrazione
unitario.
Dipende dalla natura della sostanza allo
stato gassoso e dalle condizioni
ambientali in cui essa si trova (temp e
press)
FLUSSO DI CAMPIONAMENTO
W=D
S
C1 – C0
L
S
M=D
L
C1 t
M = Quantità totale trasferita (ng)
t = tempo d’esposizione alla C1
Portata
D * S / L= cm2/s * cm2 /cm =cm3/s
Formula per il calcolo della
concentrazione ambientale:
C1= M * L / D * S* t = mg/m3
In altri termini:
La quantità di sostanza che passa in
un tempo t attraverso la superficie S
è direttamente proporzionale ad S e
alla differenza di concentrazione ed è
inversamente proporzionale al
percorso L
Influenza della velocità
facciale
stagnante
turbolento
ARIA
LT
LR
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
LR < LT
ARIA
LR
LT
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Substrato di
raccolta
LR > LT
M = D* S/L (C1 – C0) * t
Campionatore a diffusione
Campionatore a
diffusione
Schema di campionatore a
diffusione
Saturazione del
substrato
Superficie compatta
Triplo strato tessuto
C0
C0 ≠ 0
Parametri che possono influenzare il
corretto calcolo della concentrazione
C=M*L/D*S*t
M: sensibilità analitica
L e S: caratteristiche costruttive
t: errori di lettura orologio; non rilevanti (1% = 9”
su 15’ e 4,8’ su 8h)
D: validità coefficienti letteratura temperatura
(25 – 30° = 1% )
(5 – 35° = 5%)
Velocità aria esterna al campionatore
Saturazione del substrato
Sezione di un radiello
Campionatore a diffusione
radiale
Calcolare la concentrazione
ambientale misurata con Radiello
Nota la portata equivalente, il valore
della concentrazione ambientale si
ricava dalla misura della quantità
captata e del tempo di esposizione
Calcolare la concentrazione
ambientale misurata con Radiello
C=m/Q*t
Dove:
M = è la quantità di sostanza
espressa in mg
Q = è la portata equivalente espressa
in L/min
t = è il tempo di esposizione
espresso in minuti
Calcolare la concentrazione
ambientale misurata con Radiello
Quando
la
portata
equivalente
della
sostanza da monitorare non è nota, il
calcolo risulta più complesso e deve
tenere conto del coefficiente di diffusione,
delle
dimensioni
del
coefficiente di recupero.
Radiello,
del
Tecniche di prelievo per
l’analisi HRGC
Prelievo di aliquote d’aria tal quale
utilizzato per prelievo di campioni
istantanei, di sostanze estremamente
volatili il cui adsorbimento su substrati
solidi risulti difficoltoso e comunque
sempre se il limite di rilevabilità
strumentale della sostanza consente di
raggiungere i livelli di concentrazione del
TLV
Tecniche di trattamento e
introduzione del campione
I campioni d’aria tal quale vengono
introdotti direttamente nel sistema
HRGC mediante siringhe da gas a
tenuta di volume variabile, da 10 a 1000
mL. Con questa tecnica vengono
analizzate sostanze particolarmente
volatili quali: FREON, Idrocarburi C1 –
C3, bis cloro metil etere, CVM, gas
permanenti, etc.
Tecniche di prelievo per
l’analisi HRGC
La concentrazione delle sostanze
aerodisperse su idonei substrati
(materiali adsorbenti: filtri, liquidi, etc.) è la
tecnica di campionamento generalmente
utilizzata per prelievi medi ponderati nel
tempo o quando sia necessario accumulare
una quantità di sostanza tale da raggiungere
il limite di rilevabilità strumentale
Deadsorbimento
Con solventi
Diluizione del
campione
Efficienza di
deadsorbimento
“copertura analitica”
Tossicità solvente
Termico
Campione tal quale
Efficienza di
deadsorbimento fino
al 100%
Acqua
Ampiezza picchi
Sistema di
deadsorbimento
Campi di applicazione deadsorbimento
termico abbinato alla HRGC-MS
Ambienti di lavoro
Ambienti confinati
Ambiente esterno
Traffico urbano
Ambiente di Lavoro
Sostanze ad elevata tossicità
(TLV basso -Cancerogeni)
Benzene: Campionamento attivo (fiale)
Diffusivo (P-E Tubes)
Substrati: Carbotrap
Tenax
Indoor
Basse concentrazioni
Caratterizzazione VOC
Interferenza vapor H2O e CO2
Campionamento attivo (fiale multistrato)
Diffusivo (P-E Tubes)
Substrati: Carbotrap e Carbotrap C
Tenax
Strumentazione
automatica
Definizione:
Campionamento
Analisi
Registrazione diretta e continua dei valori
Strumentazione
automatica
Principio:
Proprietà sostanze
Segnale elettrico
Concentrazione
Scopi:
Risposte in tempo reale o brevissimo
Formazione (abbinati a sistemi video)
Strumentazione
automatica
Applicazioni
Situazioni di allarme
Individuazione fonti inquinanti
Screening livelli di esposizione
Controllo efficienza sistemi di prevenzione
Monitoraggio variazioni spazio/temporali
Individuazione operazioni/comportamenti a
rischio
Formazione con tecniche video
Esposizione professionale (TWA/STEL)
Tecniche di rivelazione
Spettrometria UV – VIS – IR
Ionizzazione (Fiamma – Foto)
Dispersione radiazioni (Lum. )
Fotoacustica
Elettrochimica
Strumenti per gas e
vapori
Spettrofotometria IR e UV
Assorbimento radiazioni IR e UV
Strumenti a cammino ottico e
variabile
Tempo di risposta: secondo (volume
cella)
Applicazioni: CO – CO2 – Alogenati Anestetici
Impiego del IR per
monossido di carbonio
Campione d’aria in cella di analisi
Emessa radiazione infrarosso da sorgente
che attraversa alternativamente la cella e
un percorso di riferimento
Dalla parte opposta della cella un sistema
fotometrico differenziale misura la
differenza di intensità della radiazione e
trasforma il segnale in valore di
concentrazione di CO in ppm
Strumenti per gas e
vapori
Chemiluminescenza
Emissioni di fotoni per reazione
Fotomoltiplicatore
Tempo di risposta: 2 – 3 secondi
Applicazioni: Ossidi di azoto e Ozono
Chemiluminescenza:
L’ozono (generato per scarica
elettrica) reagisce con NO dando
luogo ad NO2 ed alla emissione di un
flusso di fotoni o radiazione
luminosa che può essere misurato
attraverso un filtro ottico da un
fotomoltiplicatore ad elevata
sensibilità. L’intensità della
radiazione è proporzionale alla
concentrazione di NO presente.
Strumenti per gas e
vapori
Ionizzazione di fiamma (FID)
Fiamma ad idrogeno
Corrente ionica proporzionale alla concentrazione sostanze
combustibili
Tempo di risposta: “TOC” sec. – GC 10sec/5min
Applicazioni: valutazione inquinamento globale VOC;
composti specifici
Fotoionizzazione
sorgente luminosa (UV)
corrente ionica da irraggiamento
specificità: scelta energia – filtri a monte
Fotometria di fiamma
Viene impiegata per la determinazione delle
sostanze solforate (SO2 – H2S)
Il campione di aria prelevato passa attraverso un
bruciatore
La SO2 e l’H2S convertito in SO2 viene eccitata
Si ha il passaggio di elettroni da un’orbita all’altra
con emissione di una radiazione proporzionale al
numero di atomi di zolfo presenti e che viene
misurata da un fotomoltiplicatore
Un circuito elettronico trasforma la l’intensità
misurata in valori di concentrazione
FID: rivelatore a
ionizzazione di fiamma
Campione d’aria viene miscelato ad idrogeno
e bruciato in apposite camere
I composti organici generano radicali
fortemente ionizzati
Due lettrodi posti nella camera di
combustione e a cui è già applicata una
differenza di potenziale di ionizzazione
rivelano il flusso di ioni prodotti e
trasmettono al circuito esterno una corrente
ionica misurabile e proporzionale alla
concentrazione di sostanze organiche
presenti
Fotoionizzazione
Per sostanze aeriformi di natura chimica organica
Il campione d’aria fluisce in una cella di reazione e
irradiato da una lampada UV che emette fotoni ad una
determinata energia
La presenza di una sostanza di natura chimica
organica con potenziale di ionizzazione inferiore o
uguale a quella della lampada dà luogo a un processo
di ionizzazione
Gli ioni attraverso una differenza di potenziale
producono una corrente di polarizzazione
Vengono prelevati da un elettrodo collettore
generando una corrente ionica proporzionale alla
concentrazione della sostanza di natura organica
Strumenti per gas e
vapori
Spettrometria di Massa
Impatto elettronico
Identificazione ioni “specifici” per classi di
composti
GC per specifiche sostanze
Campo di applicazione: ppb
Tempo di risposta: sec/min
Strumenti per gas e
vapori
Fotoacustica (IR)
Irraggiamento gas modulato
Aumento temperature/pressione
Onda sonora
Microfono condensatore
Campo di applicazione: ppb-ppm
Tempo di risposta: sec. In funzione del n° di
sostanze rilevate
Applicazioni: gas anestetici – solventi
Strumenti per gas e
vapori
Sensori elettrochimici
RED-OX mediante reazioni elettrochimiche
Celle elettrochimiche specifiche
Campo di applicazione: dipende
Tempo di risposta: 10 sec./ 1 min.
Applicazioni: H2S – SO2 – NO2 – CO – Cl2 HCN
Indicazioni per la scelta degli
strumenti
Proprietà chimico-fisiche
Interferenze: da altre sostanze – da
inquinanti ubiquitari
Priorità della specificità sul tempo di
risposta
Rispetto dei requisiti generali e/o
specifici per lo scopo della misura
Uso come campionatore personale
Esigenze
Standardizzazione dei requisiti
Tempo di risposta
Selettività
Portabilità
Calibrazione
Esigenze
Sviluppi per l’uso negli ambienti di lavoro
Incremento n° di sostanze rilevabili
Registrazione andamento concentrazione
Abbinamento a tecniche di visualizzazione
ESPOSIZIONE PER VIA CUTANEA
MONITORAGGIO BIOLOGICO
MISURA DIRETTA DELLA POTENZIALE
PENETRAZIONE CUTANEA
 immersione
 deposizione
 contatto superficiale
DIFFICOLTA’
NON ESISTONO METODICHE
UFFICIALI
REGIONI CUTANEE A DIVERSA
ESPOSIZIONE
DIFFUSIONE DAGLI INDUMENTI
EVENTI ACCIDENTALI
METODI E STRUMENTI
PADS
 esterno
indumenti
 sotto gli indumenti
 superficie campionamento ridotta
rispetto a quella cutanea
USO DI PADS PER LA MISURA
DELL’ESPOSIZIONE CUTANEA
<0,001
14,8
<0,001
<0,001
<0,001
1,29
36,1
<0,001
< 0.001
114
70,3
0,084
0,060
Valori espressi in µg/dm2
Pad posizionato sopra il camice
Pad posizionato sotto il camice
METODI E STRUMENTI
LAVAGGIO CUTANEO

mani

significatività delle superfici cutanee
definite

ripetibilità
METODI E STRUMENTI
WIPE TESTS

strofinamento superficie cutanea con
substrati

stesse superfici dei pads

stesse problematiche del lavaggio
METODI E STRUMENTI
INDUMENTI

fungono da campionatore

rappresentativi di superfici cutanee
estese

orientativi per la definizione dei pads

“campioni ingombranti”
STIMA DELLA DOSE CUTANEA
Sommatoria delle quantità per aree di
superficie cutanea rappresentata
“modelli” di calcolo riportati in
letteratura
MODULISTICA DI CAMPIONAMENTO
data prelievo
parametri meteoclimatici
posizione
operatore/mansione
agenti chimici ricercati
substrati di prelievo
flusso di campionamento e sue verifiche
durata del campionamento
volume campionato
stato di funzionamento impianto
stato di funzionamento sistemi di prevenzione
osservazioni dell’operatore
modalità conservazione campione
REPORT DATI PER LA
VALUTAZIONE
ANNO, MESE, GIORNO, ORA E DURATA
DEL CAMPIONAMENTO
RIFERIMENTO ALLA SCHEDA DI
CAMPIONAMENTO
CONCENTRAZIONE DEGLI AGENTI
CHIMICI O RELATIVI L.d.R.
TLV
INCERTEZZA GLOBALE DEL METODO
SECONDO LA UNI EN 482
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