Luglio-Agosto 2006 n. 4 CIRCOLARE PER LE FAMIGLIE DELLA PARROCCHIA DEL SACRO CUORE - MONDOVÌ ALTIPIANO - TEL. 0174.42187 - www.sacrocuoremondovi.it - E-mail: [email protected] Tipolito-digitale MARTINI - Mondovì L’attrattiva di Medjugorie Malgrado l’invito dei vescovi a non organizzare pellegrinaggi fino a una chiarificazione definitiva degli eventi non sono pochi coloro che offrono proposte aventi come meta Medjugorie, luogo di presunte apparizioni della vergine Maria. A tali pellegrinaggi aderiscono laici, religiosi e religiose, sacerdoti, forse qualche vescovo e qualche cardinale. Siccome il fenomeno ha raggiunto un’intensità ragguardevole, anche dalle nostre parti, credo utile formulare qualche pacata osservazione per un approccio pastoralmente corretto e utile per avvicinarsi a questa e alle altre apparizioni, soprattutto mariane. * Non voglio certo entrare in merito alla realtà o meno di tali apparizioni. Pretenderei troppo da me stesso. E in fondo non è questa la questione centrale. Che a Medjugorie Maria sia apparsa o no ciò che conta è il fatto che migliaia di persone ogni anno raggiungono con ogni mezzo quello che fino a qualche tempo fa era uno sconosciuto villaggio della Bosnia-Erzegovina. Da luoghi più o meno lontani si mettono in viaggio attratti dalla presenza del divino e dal manifestarsi del sacro. Cosa che sempre i cristiani hanno fatto, ancor prima che iniziassero le apparizioni mariane. Basta ricordare l’enorme afflusso di pellegrini sulle strade medioevali, diretti in Terra Santa, sui luoghi della vita di Gesù, a Roma, alle tombe di Pietro e Paolo i principi degli apostoli, poi a Santiago de Compostela, sulla presunta tomba dell’apostolo Giacomo. Questo partire, mettersi in viaggio, affrontare fatiche e nei tempi andati anche pericoli, non ultimo quello della morte, svela il bisogno che l’uomo ha di incontrare luoghi e segni della presenza del trascendente. Da questo punto di vista non mi sembra ci sia grande differenza fra chi oggi parte per raggiungere Medjugorie, Lourdes, Fatima e chi si muove per andare a trascorrere qualche giorno a Bose, a Camaldoli, a Pra d’Mill, a Spello, a Lerins o in una qualche altro centro di spiritualità nazionale od estero. Anche lì si respira da subito un’aria diversa, un’atmosfera che sa di divino, un clima che rigenera il corpo e l’anima. L’unica vera differenza sta nel fatto che qui si tratta più di un fenomeno d’elite mentre Medjugorie e gli altri santuari mariani, grandi o piccoli che siano, rivestono un carattere decisamente più popolare. * Detto questo occorre subito precisare che esistono alcuni criteri oggettivi che, applicati, aiutano a capire la bontà o meno di un periodo di ritiro o di un pellegrinaggio ad un luogo di apparizione maria- na, solitamente accompagnata dalla diffusione di messaggi particolari. Il primo è la conformità di questi messaggi alla rivelazione cristiana e in particolare al vangelo di Gesù, al cui giudizio va sottoposta ogni altra parola. Prendo un esempio lontano nei tempi, quello dell’apparizione di Maria ad una giovane donna là dove oggi sorge il Santuario di Caravaggio, che ci ha visti recentemente pellegrini. Maria avrebbe detto alla sua interlocutrice: “L’altissimo onnipotente mio Figlio intendeva annientare questa terra a causa dell’iniquità degli uomini… ma io per sette anni ho implorato dal mio Figlio misericordia per le loro colpe”. Ora queste parole si possono capire benissimo e anche benissimo spiegare se collocate in quel tempo e in quel contesto. E se considerate come una proiezione di una diffusa religiosità popolare. La madre di Gesù si adatta alla capacità di comprensione delle persone a cui si manifesta e le sue parole possono fare ad esse, e a chi successivamente ne usufruisce, anche del bene. Ma di fatto sono poco evangeliche. Infatti se c’è uno che proprio ha evitato di minacciare e lanciare castighi è Gesù di Nazaret. Il quale ha preferito pagare di persona piuttosto che terrorizzare con ritorsioni gli uomini malgrado i loro peccati. È lui la vera garanzia che dal cielo non verranno mai punizioni ma piuttosto comprensione e misericordia. Tutti gli altri, compresa Maria, sono chiamati ad adeguarsi a questa promessa. Un po’ il contrario di quanto a prima vista sembrano affermare le parole di Caravaggio (e non solo!). * Un secondo criterio indispensabile per valutare positivamente il riferimento ad un luogo di apparizioni mariane è quello dei frutti di conversione e del maggiore impegno nel mondo e nella Chiesa. Se Dio in qualche modo si manifesta a noi, anche attraverso Maria, e noi abbiamo la fortuna di usufruire dell’eccezionalità di questa manifestazione siamo chiamati a corrispondervi in maniera adeguata. Non si deve andare ad un luogo mariano per catturare segni straordinari nel sole o in altri astri celesti ma per lasciarsi provocare dalla parola del Vangelo che lì ha una risonanza particolare, per rinnovare la propria vita, per imparare a dare una testimonianza autentica di esistenza cristiana nel mondo, per diventare capaci di sporcarsi le mani nell’attività della Chiesa. Evitando anche di ripetere a iosa pellegrinaggi o esperienze simili quasi fossero un talismano indispensabile per la propria fede. Se c’è un atteggiamento che emerge dalla somma discrezione della Maria dei Vangeli è il suo continuo non attrarre a sé ma il rimandare continuamente a Gesù. Quel Gesù la cui somma presenza non è né a Lourdes, né a Fatima (dove intanto siamo come parrocchia!) né a Medjugorie, né altrove, ma a casa nostra, nella Parola di Dio annunciata, nell’Eucaristia celebrata, nella comunità ecclesiale radunata nel suo nome. * L’ultimo criterio veritativo è quello della carità verso i propri fratelli nella fede. Ogni tipo di fenomeno straordinario che accade nel mondo cristiano non è vincolante per nessuno. Tali sono solo la Rivelazione, attestata nella Bibbia, e l’autentico magistero ecclesiale. Si può, e si deve!, convivere armoniosamente fra cristiani sia che si “creda” o non si “creda” alle apparizioni, evitando giudizi e scomuniche reciproche. Buona estate, anche per l’avventura della propria fede! don Giampaolo Campeggio Medie 2006 A FINE AGOSTO Torna “l’Estate Ragazzi” Mentre continuano con successo i campi estivi annunciamo che “L’Estate Ragazzi” si terrà da lunedì 28 agosto a mercoledì 6 settembre. Gli orari del catechismo Imperversano ancora le vacanze, il caldo dell’estate a volte ci soffoca ma occorre già cominciare a pensare al nuovo anno pastorale, compreso il cammino di catechesi dei bambini e dei ragazzi. Onde evitare spiacevoli coincidenze con corsi e iniziative varie comunichiamo con anticipo gli orari dell’anno 2006/7: • ELEMENTARI: il catechismo come sempre è collocato il venerdì: ore 14.30: 2ª e 3ª elementare; ore 15.30: 4ª e 5ª elementare; ore 16.30: 1ª elementare (da dicembre). • MEDIE: il catechismo è collocato il lunedì, probabilmente con questo orario: ore 14.30: 1ª media; ore 15.30: 2ª e 3ª media. 2 l'amico IL PROSSIMO 7 E 8 OTTOBRE Verso il rinnovo del Consiglio Pastorale Parrocchiale Aria di vacanza, di movimento, cambiamento: cose nuove e diverse. Anche il Consiglio Pastorale va… in vacanza! Alla ripresa dei “lavori” in autunno, il rinnovamento sarà compiuto. Ogni quattro anni, per tutti i parrocchiani, c’è la possibilità di entrare ancor più dentro alla “vita della comunità parrocchiale”: più dentro alle problematiche della famiglia, del servizio liturgico, dell’offerta caritativa ai bisognosi, più dentro al mondo dei giovani, delle missioni, della formazione catechistica. Ad ottobre si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio: una festa, un evento di Chiesa importante per il Popolo di Dio in cammino nella storia, qui, in Mondovì, nella nostra parrocchia. “Sarà l’occasione - ha affermato nell’ultima seduta consigliare il nostro parroco – per esprimere la comunione fra i suoi membri e le capacità di questi di farsi carico della vita della parrocchia”. La funzione del Consiglio Pastorale è quella di “vivere la parrocchia” e l’impegno di ogni consigliere è l’assunzione del carico, leggero ma responsabile, di “pensare la parrocchia”, di saperla “leggere”, di saperne “cogliere” esigenze e bisogni; di suggerire soluzioni praticabili, di saper promuovere impegno e collaborazione, di chiamare altri “nella vigna del Signore” per offrire servizio e amore, comprensione ed accoglienza, aiuto e sostegno. Anche questo è la parrocchia: una parte del Popolo di Dio in cammino “nella fatica della fedeltà e nella debolezza del peccato, nella provvisorietà delle situazioni che cambiano”, nell’esigenza costante di camminare insieme, di comprendersi e di incarnarsi nel nuovo e nell’inedito. La parrocchia è cambiata! La situazione di quattro anni fa è diversa, è cambiato il contesto sociale e culturale in cui viviamo, sono cambiate le persone. Le novità di allora si sono radicate, hanno creato costume, sono già storia. Nuove richieste ci interpellano, nuove modalità di impegno e di intervento ci attendono. Pur con le stesse funzioni di ieri, il Consiglio Pastorale di domani è chiamato a dare consiglio al parroco, a presentare nuove chiavi di lettura della vita della parrocchia; a studiare insieme nuove strategie d’azione per continuare ad annunciare all’uomo concreto il Vangelo dell’Amore divino, con parole e gesti nuovi, con esempi e azioni nuove, fresche, rigeneratrici. Il cuore pulsante del Consiglio Pastorale è la presenza dello Spirito Santo nei membri componenti, che coi suoi santi doni crea e promuove la comunione e la comunità. L’azione operativa, concreta, sul campo è affidata alle Commissioni e alle Sotto-Commissioni dalle quali sono nate e autonomamente lavorano: vere e proprie agenzie operative che “vivono la parrocchia”, la osservano dall’interno, la incontrano sistematicamente, la pregano e la amano servendo. La chiamata a far parte del Consiglio deve essere vissuta da tutti come una Grazia del Signore, un’opportunità seria di restituzione alla Chiesa locale di parte di quanto abbiamo ricevuto, nel tempo, dalla comunità parrocchiale. Alla comunità del Sacro Cuore, non mancano le risorse e le disponibilità: manca a volte il coraggio di accettare impegni e responsabilità condivise con altri, alla sequela di Cristo. Vogliamo preparare bene il momento del rinnovo del Consiglio Pastorale (7-8 ottobre 2006) con la preghiera assidua, con l’impegno di avvicinare “compagni di viaggio” per sollecitare adesioni e disponibilità, con l’umiltà di accettare, in prima persona, eventuali richieste di nomina per il Consiglio Pastorale. Al termine del mandato del Consiglio uscente, dalle pagine dell’”Amico”, giunga ad ogni consigliere, a nome di tutta la comunità dell’Altipiano, il ringraziamento affettuoso e riconoscente per l’impegno profuso, la professionalità acquisita e la generosità offerta in questi anni di lavoro. L’esperienza fatta sarà ancora preziosa per la vita della nostra comunità, nelle Commissioni, nelle Associazioni e nelle relazioni interpersonali, impegnati a vivere, ogni giorno, il Vangelo della vita. m.r. I Cresimati Lo scorso 18 maggio i seguenti ragazzi e ragazze della terza media hanno ricevuto il sacramento della Cresima attraverso l’imposizione delle mani e l’unzione crismale da parte del vescovo mons. Pacomio: Catechista VIBERTI LONGO Livia: BERTONE Serena, BORGA Laila, BRACCO Giulia, DEGRANDIS Leonardo, ESPOSITO Valeria, GAJTANI Marino, SIPIANO Maria, MANASSERO Paola, VERBALE Valentina. Catechista TORTA DARDANELLO Francesca: AVAGNINA Gianluca, BAGNOLATTI Enrico, BERTAZZOLI Francesca, GASTALDI Maria, LANDOLFO Sara, MATTA Irene, NESI Alessandro, TONELLI Manuel. Catechista POGGI Nella: BLENGINI Maria Paola, COCCALOTTO Melissa, COSTANZO Davide, GIUDICI Francesca, GUARINO Luana, NASSO Andrea, NOCITO Vincenzo, PUSCEDDU Francesca, QUARTARARO Valentina. Con la terza età al Santuario di Caravaggio... Il mattino del 25 maggio sembrava grigio, ma le gocce che avevano impillaccherato i vetri del nostro automezzo, si erano presto diradate e prima che uscissimo dalla fondovalle apparve il sole, subito un po' timido, poi ardito, e rimase sfolgorante per tutta la giornata. Il torpedone, con il suo carico umano festante per un giorno diverso, procedeva spedito alla volta di Bergamo. Superate le ultime colline del Roero, avanzava tra prati e campi, e i paesi si avvicendavano ostentando le loro periferie segnate, ora, da casette nuove con il giardino fiorito d'aiuole, ora, da zone industriali grigie ed assordanti fino ad arrivare ai palazzi-alveare del Milanese con le strade pullulanti di traffico e di smog. Arrivammo finalmente a Caravaggio, con un po' di ritardo rispetto al programma, ma potemmo celebrare la nostra Eucarestia con la consueta dignità. Rimase invece poco tempo per ammirare con calma il tempio di forma grandiosa, con un interno ricco di marmi e il sontuoso altare sotto la cupola voluti così da San Carlo Borromeo a sostituire la piccola chiesa, più modesta, costruita sopra la fonte miracolosa che ricordava l'apparizione della Vergine alla contadina Giannetta. Potemmo invece ammirare con più calma l'esterno del complesso, con le fontanelle dell'acqua benedetta, il grande piazzale cinto di portici, la massiccia cancellata di recinzione e tanto verde di alberi secolari messi lì a dare, nel corso del tempo, frescura e ristoro ai pellegrini. La delusione provata per la fuga affrettata dal santuario trovò consolazione - anche il corpo vuole la sua parte - nel buon pranzo consumato nel vicino Hotel, e stare insieme a tavola fa sempre bene… Il clou della giornata però fu la visita a Minitalia, la più suggestiva attrattiva inserita nel Parco di Fantasapere insieme con ogni sorta di svago. Molti di noi godettero della mini-crociera sul battello a cremagliera, e poi ci si avventurò sui sentieri fra le opere d'arte, monumenti italiani riprodotti fedelmente in scala e collocati secondo la geografia lungo la penisola protesa nell'acqua. E dopo sciamammo nel grande parco, in libertà, ad ammirare quanto più ci piaceva, e per un'ora ci sentimmo spensierati come bambini… Puntuali all'appello per la partenza, si affrontò di nuovo il traffico della periferia di Milano, e poi via, più spediti, sull'autostrada del ritorno. Sul pullman non è mai difficile fare comunione: si parla, si racconta, si canta, si ride e poi si prega anche, perché c'è sempre motivo di dare lode al Signore, e di ringraziarLo. Quando approdammo all'Altipiano era quasi buio, ma nel nostro cuore era rimasto un po' di sole… …e alla Madonna dei Fiori di Bra Nella girandola meteorologica alquanto capricciosa delle prime giornate di giugno, quella di mercoledì I4, giorno della nostra gita pomeridiana, è stata piena di sole, e sotto il sole tutto appare più luminoso e più bello. Puntuale, il lungo torpedone si è mosso alla volta di Bra, per un pomeriggio di devozione e di amicizia. La campagna della nostra pianura cuneese si è presentata nel suo pieno rigoglio incominciando dalle macchie di boschi e di pioppeti giù, lungo le onde del Pesio e della Stura, e poi campi di cereali già biondi, piantagioni di granoturco folte di verde, scampoli di coltivazioni di kivui, allineati e impalati come soldati nelle parate. Dopo il profilo turrito di Fossano, ecco Bra, cittadina operosa appoggiata sulle gobbe di colline appena segnate che conservano ancora il sapore della Langa vicina. La nostra meta è il santuario della Madonna dei fiori, che nella sua semplicità sa di arte e di storia, ma soprattutto di fede. Ci accoglie il Rettore, un prete che si presenta "in Bra nato" e che trasportato dall'entusiasmo ci racconta le vicende del Santuario intrise di fiori che sbocciano fuori stagione e di fatti che sanno di miracoloso, e di devozione, e di tanti pellegrini. Parla, parla, e la sua simpatia ci conquista, e quando recitiamo la nostra preghiera mariana, sembra che anche in noi sia avvenuto qualche cosa… La “merenda-sinoira” poi, preparata con la consueta signorilità ed abbondanza, ci offre un momento di ulteriore ristoro, gradevolissimo. Purtroppo il tempo vola, e per quanto in ritardo sul ruolino di marcia, la Superiora della Casa in cui nacque il Cottolengo ci accoglie ancora con la carità che è del luogo e ci racconta di questo grande Santo che già un po' avanti negli anni aveva capito che cosa il Signore volesse da lui… ed era nata un'opera che ancora oggi stupisce veramente. Quel giorno abbiamo incontrato persone innamorate: di Dio, della Vergine e degli uomini… e non ne siamo rimasti indifferenti. Sulla via del ritorno il torpedone divora in fretta la fondovalle e tra un canto ed una barzelletta rientriamo a Mondovì. E siamo tutti contenti. Nella pausa estiva, che non per tutti gli anziani è tempo di evasione e di villeggiatura, chi di noi se ne starà solo nella propria casa, tornerà spesso con il pensiero, a queste giornate che resteranno nel cuore come un nostalgico palliativo. Per tutto questo si deve un vivo ringraziamento alle persone che si sono prodigate a rendere belle le due giornate e che abitualmente offrono le loro attenzioni alla 3ª età, e in particolare ad Emma che si rivela sempre più generosa ed instancabIle. l'amico 3 SARÀ ALLUNGATO DI UNA QUINDICINA DI METRI PER RENDERLO PIÙ MODERNO E OSPITALE PER TUTTE LE ETÀ Ampliamento e ristrutturazione del nostro oratorio Vi siete mai trovati ad assistere agli spettacoli natalizi dei ragazzi e dei giovani? Oppure alle feste per la terza età? Siete mai stati nei locali della Caritas? Se vi è successo sapete esattamente come stanno le cose e quali sono le sensazioni che si provano: si ha l’esatta percezione di che cosa significa essere “come sardine in scatola”! Pigiati, premuti, stipati. E’ vero che stare insieme ci fa sentire più uniti, non si soffre di solitudine, ma c’è modo e modo… Se poi passate un attimo alla Caritas quando qualche anima buona – e ce ne sono tante – porta materiale da distribuire a chi più ne ha bisogno, restate semplicemente allibiti e vi chiedete come facciano le sante persone che dedicano parte del loro tempo a questo lavoro a stipare tutto senza che i muri si aprano e come riescano ancora a muoversi in tanto poco spazio; ha dell’incredibile! Anche l’oratorio più ordinario e lo stesso catechismo esigono strutture più ampie e modernamente adeguate. Nelle riunioni del CAE, il consiglio affari economici che affianca il Parroco nella gestione patrimoniale, è da tempo che si dibatte la questione della ristrutturazione dei locali fra perplessità e certezze; dubbi ne sono emersi tanti, ma altrettante sono le ragioni che suggeriscono di affrontare e risolvere la questione. Come si è espresso tempo fa anche lo stesso Consiglio Pastorale. Ciò che ha rallentato per un po’ di tempo l’attuazione della decisione, è stata certamente l’incertezza di mettere in cantiere un’opera onerosa per creare nuovi locali ed attrezzarli in modo adeguato e trovarci poi con i classici quattro gatti… Però continuare così non è pensabile, e allora? Pronti per il futuro Allora diventa urgente prendere una decisione. Tra le diverse considerazioni sulla necessità di offrire luoghi adatti alle varie iniziative che sempre più si stanno sviluppando con nuove proposte - e questo è certo un lato positivo che dimostra la vitalità della parrocchia e la capacità di avvicinare le persone con proposte valide - sono emerse prospettive di sviluppo in un prossimo futuro. Come è ben noto sono state approvate variazioni al piano regolatore che permettono la costruzione di nuovi condomini nella zona compresa tra via Carducci e via Piemonte e la lottizzazione dell’ampio terreno vicino al “Ricovero Sacra Famiglia”; quando andranno in porto le iniziative è pensabile che ci sia un notevole incremento della popolazione. Non crediamo che i costruttori edili siano così sprovveduti da intraprendere un lavoro oneroso senza attese di realizzo basate non su ipotetiche speranze ma su serie indagini di mercato. Un’altra considerazione a favore di una decisione positiva riguarda l’attuale popolazione della parrocchia. Era prevalentemente giovane ai tempi della costruzione della chiesa, poi grazie all’inesorabilità del tempo, ci troviamo oggi in maggioranza anziani con una prima conseguenza: gli appartamenti, sufficientemente grandi per accogliere le famiglie, sono spesso usufruiti da una sola persona. Un realistico sguardo in un futuro non tanto lontano mostra una evenienza purtroppo ineludibile: tanti locali rimarranno disponibili per nuovi inquilini che, in un normale avvicendamento generazionale, dovrebbero almeno trovarsi in una fascia media di età. Come succede spesso, ad un progressivo invecchiamento di interi quartieri succede un ringiovanimento ed una nuova presenza di ragazzi. Se, come è sperabile, le iniziative parrocchiali saranno sempre Ecco come si presenterà la parte nuova dell’Oratorio Parrocchiale. più vicine alle esigenze delle persone si può ipotizzare, forse con una certa dose di ottimismo – ma da quando l’ottimismo non paga? – una maggiore affluenza e, come si suole dire oggi, una migliore fruibilità socio-religiosa delle strutture. Un ascensore per faticare di meno Comunque, per ora, c’è un problemino da risolvere: si devono agevolare in ogni modo le tante persone che hanno difficoltà ad affrontare anche quelle due rampe di scale; si parla tanto di eliminazione delle barriere architettoniche… Come? Semplicemente con l’installazione di un ascensore, ed anche questo rientra nel progetto. Un’ulteriore valutazione che fa pendere la bilancia a favore del “sì” è l’impegno dei dirigenti dell’U.S.A., l’Unione Sportiva Altipiano; le loro attività, la presenza costante di molti parrocchiani nel locale bar, il moltiplicarsi delle iniziative ludiche per i giovani, richiedono un rinnovamento delle strut- ture ed un adeguamento alle norme che rendono particolarmente pressante la realizzazione del progettato ampliamento. Infine, ma non ultima, una riflessione fatta dal Vescovo durante l’esame del progetto necessario per avere l’autorizzazione ad iniziare i lavori. Concerne il progetto di costituire l’Unità Pastorale fra diverse parrocchie della città; la C.E.I. ha da tempo indicato l’urgenza di ripensare “ad una organizzazione parrocchiale integrativa: mettere cioè le parrocchie “in rete”, in uno slancio pastorale d’insieme. Non viene ignorata la comunità locale, ma si invita ad abitare in modo diverso il territorio… in questo cammino di collaborazione e corresponsabilità, la comunione tra sacerdoti, diaconi, religiosi e laici, e la loro disponibilità a lavorare insieme costituiscono la premessa necessaria di un modo nuovo di fare pastorale” (Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 11). CAMPEGGIO DELLA TERZA E QUARTA ELEMENTARE Un tempo di gioia, di amicizia, di giochi, e di preghiera Estate, stagione tanto attesa per le sue stupende e gioiose giornate passate insieme agli amici in campeggio…sì, proprio così!!! Anche quest’anno si è ripetuta la riuscitissima iniziativa del campeggio a San Bartolomeo di Chiusa Pesio dedicato ai bambini delle classi 3a e 4a elementare e l’aggettivo non è sprecato poiché è stata davvero coinvolgente e partecipata, sia da parte della trentina di bambini presenti, sia da parte dei 7 animatori e 7 aiuto-animatori coinvolti nell’organizzazione dei giochi della settimana. Il tutto è iniziato lunedì 19 giugno al mattino, quando, dopo la divisione in 4 squadre, il campo s’è aperto all’insegna del tema “IL TEMPO”, del quale in ogni momento della giornata abbiamo scoperto una sfaccettatura diversa. Il momento più impegnativo della giornata, oltre ad essere quello dedicato alla preghiera, è stato quello della riflessione serale circa l’impiego del tempo nel corso della giornata al fine di valorizzare ogni momento vissuto all’insegna della collaborazione, dell’amicizia e della disponibilità nei confronti del prossimo. Durante il campo si sono affrontate alcune giornate particolari: mercoledì, per esempio, ci siamo recati in escursione al “Pian delle Gorre” facendo meta alla “Certosa” dove abbiamo celebrato allegramente insieme la Messa nella cappella del “Beato Allamano”; giovedì , invece, si è svolta l’appassionante e coinvolgente “caccia al tesoro” lungo le strade del paesino montano e venerdì, infine, la gita alla frazione Vigna dove abbiamo potuto giocare in allegria e gustare un’ottima granita preparata dai due “Capi Campeggio”. Un grazie particolare va innanzitutto a Don Giampy che, nonostante le sue difficoltà, è riuscito a guidare ed a sostenere non solo noi animatori, ma anche e soprattutto i bambini (e a dir suo non è riuscito a sgridar nessuno quest’anno…”miracolo”!?!); alle mitiche cuoche Anto, Sara e Domenica che, “mandando giù” le “accuse” degli animatori lamentanti il cibo “non digeribile” si sono prodigate al meglio per cucinare deliziosi ed inconfondibili manicaretti e l’intramontabile Mattia con tutti gli animatori senza i quali questo campeggio non sarebbe andato sicuramente così. Vi salutiamo cordialmente e vi abbracciamo tutti ricordandovi la prossima “Estate Ragazzi” a fine agosto, dove vi aspettiamo numerosissimi! A presto! ROBERTINO ed HUGO P.S. Decine di foto dei campeggi 2006 sono disponibili sul sito della parrocchia. E i costi? Di fronte a tutte le ragioni, valide e ponderate, che suggeriscono di fare in fretta a realizzare il progetto di ampliamento e modernizzazione dei locali restava ancora da superare lo scoglio maggiore: il costo. Perché è facile esprimere entusiasmo ma poi è necessario metter mano al portafoglio e pagare. E se il portafoglio non ha capienza sufficiente? Una delle caratteristiche di una buona amministrazione, ce lo insegnano i vecchi proverbi, è quella di “non fare il passo più lungo della gamba”. Questo è lo scoglio maggiore per tutti coloro che si “imbarcano” in un’impresa che comporta una spesa di tutto rispetto; se ci esprimessimo ancora in lire sarebbero tanti gli zeri, in euro sono un po’ meno ma il risultato è sempre lo stesso e dire quasi seicento mila euro fa un certo effetto. Perché a tanto ammonta la previsione di spesa supportata da otto fitte pagine di cifre del computo metrico. Si parla di scavi, di demolizioni, di opere in cemento armato, di murature, di pavimenti e chi più ne ha più ne metta, e poi ancora di impianto elettrico, idrico, termico, dell’ascensore, di progettazione, di spese tecniche e, buon ultimo, ma pur pesante, di Iva. Dove tiriamo fuori tutti questi soldini, o meglio, soldoni? Per intanto qualche piccola riserva è già lì pronta per il primo lotto dei lavori, già perché non si farà tutto subito, ma il lavoro procederà, secondo una precisa previsione, per lotti. Poi si stanno contattando alcuni Enti che, di massima, hanno assicurato un certo tipo di intervento finanziario. Infine è giusto e doveroso fare affidamento sui parrocchiani che, da sempre, quando si sono intrapresi lavori hanno dimostrato una particolare sensibilità: non si è forse costruita prima la chiesa, poi la sua completa ristrutturazione e la costruzione del campanile? E poi ancora la Cappella dell’adorazione, una prima ristrutturazione dell’oratorio, la messa a norma dei vari impianti e via di questo passo? Se dovessimo elencare tutti i lavori la faremmo veramente lunga. Possiamo ben dire che la partecipazione della nostra gente è sempre stata eccezionale; ed anche questa volta, ne siamo certi, non mancherà il sostegno di tante persone che hanno a cuore il bene della parrocchia. Il CAE parrocchiale Si ringrazia Per le offerte e i lasciti in denaro, per le coperte, la biancheria, le scarpe, i giocattoli e per quanto è stato portato. Si ringraziano di cuore Ida, Rosa, Lucetta, Beppino, Gianpaolo, Mario e Rodolfo per il costante e prezioso servizio al Centro Caritas e al Centro di ascolto. Un grazie, infine, a Maria Augusta che ha concluso onorevolmente un servizio scolastico pluriennale, preziosissimo. Si comunica Il Centro Caritas e il Centro di Ascolto resteranno chiusi per i mesi estivi. La citazione “Essere disponibili è un valido modo per vivere bene” (B. Angeli). 4 l'amico CAMPO ESTIVO PER FAMIGLIE E’ previsto subito dopo ferragosto, dal 16 al 20 agosto, il Campo Diocesano estivo per famiglie, a Chiappera in Alta Val Maira. Per informazioni rivolgersi agli Uffici Pastorali Diocesani tel. 0174-488.750. In Parrocchia L’OTTAVA SETTIMANA BIBLICA Guidata dal nostro Vescovo Luciano Pacomio, si terrà alla Casa di spiritualità “Regina Montis Regalis” la Settimana Biblica su “Il libro dei proverbi e i proverbi della nostra cultura”. Dal 21 a l 26 agosto (per informazioni- tel. 0174-565.300). ORARIO SANTE MESSE GIORNI FESTIVI: ore 9,00 - 10,30 - 18,30 Il sabato o vigilia di feste: ore 18,30 GIORNI FERIALI: ore 8,00 - 18,30 Nella Chiesa della Riconciliazione (Sacra Famiglia): ore 17,00 Il sabato o vigilia di feste: ore 8,30 Ogni mercoledì alle ore 16,00: ora di adorazione. SETTIMANA DELLA LITURGIA Per il quarto anno consecutivo si tiene al Santuario di Vicoforte, in “Casa Regina Montis Regalis”, dal 24 al 28 luglio il tradizionale appuntamento con la Liturgia. Si tratta di un’importante occasione per sapere di più e conoscere meglio il senso e le modalità delle celebrazioni liturgiche. Quest’anno il corso ha per tema il nuovo lezionario “Non ci ardeva il cuore nel petto?”: la mensa della Parola nella celebrazione eucaristica. Informazioni al numero 0174565.300. ADORAZIONE EUCARISTICA Giovedì di luglio: 6, 13, 20 ,27; di agosto: 10, 17, 24, 31 - ore 17,30. PRIMO VENERDI’ DEL MESE Venerdì 4 agosto - ore 17,30: adorazione eucaristica. NOVENA AL SANTUARIO DI VICOFORTE Da martedì 29 agosto a venerdì 8 settembre, Festa della Natività di Maria. Tutte le sere alle ore 20.30 Celebrazione eucaristica e particolare omelia. “I GRANDI CHIAMATI DELLA BIBBIA” Su questo tema vivrà la terza Settimana di Spiritualità, in programma dal 30 agosto al 3 settembre, in coincidenza con la novena della Madonna di Vicoforte. Relatore il biblista don Claudio Doglio. ADOZIONI A DISTANZA Ogni ultima Domenica del mese, alla fine delle varie Messe. DAL DRAMMA DEL SUDAN CI SCRIVE FRATEL COMINO SOLENNITA’ DELL’ASSUNTA Martedì 15 agosto: Messe orario festivo. A N A G R A F E BATTESIMI • • • • Pezza Viviana Gloria di Bruno e Bassignana Elisabetta, il 28 maggio Romeo Alina Aurora di Salvatore e Laganà Maria, il 28 maggio Tampalini Anna di Diego e Alesiani Cinzia, l’11 giugno Cavallero Vittoria di Alessandro e Bossi Laura, l’11 giugno MATRIMONI • • • • Assenza Emanuele Carlo e Brunengo Lucia Maria, il 3 giugno Di Giovanni Cristian Giuseppe Nicola e Berritella Roberta, il 10 giugno Bongioanni Enrico Giuseppe e Roatta Stefania il 10 giugno Fulcheri Daniele e Coccalotto Milena, Battistina, il 18 giugno DEFUNTI • • • • • • • • • • • • Voena Domenica ved. Disconzi di anni 98, il 14 maggio Festini Capello Dante di anni 75, il 17 maggio Lamberti Stefano di anni 75, il 20 maggio Di Tullio Rosa ved. Napoletano di anni 95, il 21 maggio Vassallo Emilia ved. Boasso di anni 87, il 28 maggio Milanese Aldo di anni 93, il 28 maggio Botto Marino di anni 83, il 3 giugno Tamietti Giuseppe di anni 92, l’11 giugno Borghese Pietro di anni 87, il 26 giugno Cravero Maria ved. Siccardi di anni 93, il 28 giugno Aimale Maria Tealdi di anni 96, il 28 giugno Barroero Stefano di anni 71, il 3 luglio O F F E R T E Hanno offerto 5 Euro n. 4 Pia Persona - 10 Euro n. 15 Pia Persona – 20 Euro n. 2 Pia Persona - 25 Euro n. 1 Pia Persona - Garelli Mimma 20 Euro - Suffr Todaro Stefano e Maria 30 Euro – Suffr Restagno Giuseppina 120 Euro – Suffr Tonelli Celestina 20 Euro – Suffr Zoppi Maria 50 Euro – Battesimo Miola Eleonora, i genitori 40 Euro – Battesimo Mandrile Clara, i genitori 100 Euro – Famiglia Priscottino 40 Euro – Suffr Beltrandi Tina ved Indemini 40 Euro – Suffr. Voena Domenica ved Disconzi 170 Euro – PP per Caritas 1000 Euro – Suffr Festini Dante: i familiari per Caritas 60 Euro, per parrocchia 70 Euro, i vicini di casa di Elena 60 Euro, le sorelle per Fratel Comino 140 Euro, i dipendenti del Comune di Mondovì per Fratel Comino 100 Euro, amici 30 Euro – Prima Comunione di Clara Revelli, i nonni 100 Euro – PP per Fratel Comino 50 Euro – Battesimo Viviana Pezza, i genitori 50 Euro – Suffr Lamberti Stefano, i familiari 170 Euro – Battesimo Romeo Alina, i genitori 50 Euro – Terzano Consolina 50 Euro – Suffr Milanese Aldo, i familiari 220 Euro – PP per Caritas 10 Euro – PP in suffragio 40 Euro – Dragone Maria 80 Euro – Camoirano Albertina Mongardi 20 Euro – Sposi Assenza Emanuele e Brunengo Lucia 150 Euro – Canavese Annunziata 25 Euro – Baudena Franca 70 Euro – Famiglia Revelli 10 Euro – In suffr Botto Marino, i familiari 70 Euro – Suffr Augustoni Ludovico 80 Euro – Sposi Di Giovanni Cristian- Berritella Roberta 100 Euro – Suffr Denina Maria 90 Euro – Battesimo Tampalini Anna, i genitori 70 Euro – Suffr Tamietti Giuseppe, i familiari 50 Euro – Suffr Vassallo Emilia ved Boasso, i familiari 50 Euro, Condomini Lux terzo lotto, per Fratel Comino 195 Euro – Suffr Tomatis Angela 10 Euro – Sposi Fulcheri Daniele- Coccalotto Milena 200 Euro – Suffr Basso Luigi 10 Euro – Bertolino 10 Euro – Bruno Maddalena Tomatis 30 Euro – Suffr Borghese Pietro 60 Euro – Una precisazione: in suffragio di Tarolli Mario, per Fratel Comino, sono stati offerti: la famiglia 200 Euro, offerte varie 1080 Euro, PP 50 Euro, le amiche di Renata (della Fiera del dolce) 115 Euro, PP 110 Euro - (aggiornato al 3 luglio - continua) Raccolte particolari I bambini della Prima Comunione, per Fratel Comino 878 Euro - I Cresimandi, per Fratel Comino 480 Euro – Giornata della Carità del Papa 530 Euro. don Giampaolo e il CAE ringraziano per la generosità Tragedia e speranza Carissimi in Sudan, dopo il trattato di Pace, si incominciano ad assaporare i primi vagiti di Pace specialmente nel sud. Chiedo scusa per il lungo silenzio. In questi mesi sono stato diverse volte nel sud del Sudan, dove sono rimaste solo le macerie della guerra. Per la gente non sembra vero che dopo 21 anni di guerra ora si possa incominciare a coltivare e ricostruire anche se molti terreni sono ancora disseminati di mine antiuomo. Nel sud mancano sopratutto le strade. Giorni fa per fare 90 km abbiamo impiegato ben 5 ore, con strade dove la fuoristrada scompare nei grossi buchi. Con un salesiano di Milano dovevamo tornare alla parrocchia distante circa 70 Km, l’autista esperto della strada invece di arrivare per la partenza alle 15, arrivò alle 17. Solo dopo la partenza dalla maniera con cui guidava ci siamo accorti che era ubriaco, ogni 10 minuti si fermava, poi ripartiva e a stento riusciva a stare nella carreggiata, con il pericolo delle mine antiuomo sepolte ai lati. Per quanti sforzi facesse non riusciva ad evitare un solo buco e le fosse profonde della strada. Dai salti battevamo la testa sul soffitto della macchina. La nostra gran paura era che ci mancasse la benzina o che ci piantasse in mezzo alla selva. Sgranammo con tanto fervore un rosario dopo l’altro e la Madonna ci aiutò ad arrivare a destinazione: 5 ore per 70 Km, ma Grazie a Dio siamo arrivati sani e salvi. Sono stato diverse volte nel Darfur. È impossibile descrivere quel posto infernale, i due milioni di profughi vivono nel terrore perchè di notte i Janjawee, i predoni che nessuno riesce a fermare, nonostante i 10.000 soldati dell’Unione Africana che dovrebbero salvaguardare la zona, continuano a bruciare le case, a violentare le donne, a portare via i bambini per venderli agli arabi, a trucidare le persone. La notte in cui mi trovavo lì, due ragazze di 17 anni sono state sgozzate. Ho incontrato le loro mamme che ripetevano inermi: ”Mia figlia non c’è più”. Solo i bambini sembra che non si rendano conto della situazione di miseria e di terrore, loro continuano a correre, a schiamazzare e al nostro arrivo bastarono poche caramelle perchè si mettessero a cantare: “Viva i Kawajat!” Evviva gli stranieri. Molti di loro per la paura hanno lasciato il campo, e si sono rifugiati in città. La polizia ha ordinato loro di ritornare nel campo, ma loro si sono rifiutati dicendo: ”E’ meglio morire qui di fame che essere trucidati nel campo profughi dai Janjawee”. La polizia tagliò loro i viveri e l’acqua, finché la pressione e l’intervento delle organizzazioni internazionali riuscirono a procurare loro da vivere. E’ vergognoso come i grandi del governo, inclusi quelli delle Nazioni Unite, per sporchi interessi giochino come con le palline del bigliardo sulle vite innocenti di milioni di persone, senza intervenire in una maniera efficace e definitiva. Ieri, 14 aprile, sul confine del Darfur e Ciad, in una lotta fra i Janjawee e soldati del Ciad, ci sono stati 200 morti. Il Ciad ha deciso di mandare indietro i 200.000 profughi del Darfur... dove andranno a rifugiarsi e quanti moriranno di stenti, di fame e di malattie, solo il Signore lo sa. Oltre a tutte queste tragiche situazioni da oltre un mese stanno divampando il colera e la meningite. Grazie alle organizzazioni umanitarie la situazione è quasi sotto controllo. Davanti a queste inumane situazioni mi domando: ”Ma in che mondo viviamo?”. Incontrando queste persone, specialmente chi vive nel Darfur, che ogni giorno devono affrontare nuove ingiustizie senza sapere cosa sarà di loro domani, anche a nome vostro cerco di portare non solo aiuti materiali ma di far sentir loro che qualcuno è vicino, che non tutti li hanno abbandonati e che Cristo è Risorto anche per loro, per portare un po’ di speranza e di amore. Colgo l’occasione della Santa Pasqua non solo per farvi gli auguri ma per dirvi Grazie! Ogni giorno vi ricordo fra le persone care. Un forte abbraccio fratel Giacomo