Luglio-Agosto 2006
n. 4
CIRCOLARE PER LE FAMIGLIE DELLA PARROCCHIA DEL SACRO CUORE - MONDOVÌ ALTIPIANO - TEL. 0174.42187 - www.sacrocuoremondovi.it - E-mail: [email protected]
Tipolito-digitale MARTINI - Mondovì
L’attrattiva di Medjugorie
Malgrado l’invito dei vescovi a non organizzare pellegrinaggi fino a una chiarificazione definitiva degli eventi non sono pochi
coloro che offrono proposte aventi come
meta Medjugorie, luogo di presunte apparizioni della vergine Maria. A tali pellegrinaggi
aderiscono laici, religiosi e religiose, sacerdoti, forse qualche vescovo e qualche cardinale. Siccome il fenomeno ha raggiunto
un’intensità ragguardevole, anche dalle nostre parti, credo utile formulare qualche pacata osservazione per un approccio pastoralmente corretto e utile per avvicinarsi a
questa e alle altre apparizioni, soprattutto
mariane.
*
Non voglio certo entrare in merito alla
realtà o meno di tali apparizioni. Pretenderei troppo da me stesso. E in fondo non è
questa la questione centrale. Che a
Medjugorie Maria sia apparsa o no ciò che
conta è il fatto che migliaia di persone
ogni anno raggiungono con ogni mezzo
quello che fino a qualche tempo fa era
uno sconosciuto villaggio della Bosnia-Erzegovina. Da luoghi più o meno lontani si
mettono in viaggio attratti dalla presenza
del divino e dal manifestarsi del sacro. Cosa che sempre i cristiani hanno fatto, ancor prima che iniziassero le apparizioni
mariane. Basta ricordare l’enorme afflusso
di pellegrini sulle strade medioevali, diretti
in Terra Santa, sui luoghi della vita di Gesù, a Roma, alle tombe di Pietro e Paolo i
principi degli apostoli, poi a Santiago de
Compostela, sulla presunta tomba dell’apostolo Giacomo. Questo partire, mettersi
in viaggio, affrontare fatiche e nei tempi
andati anche pericoli, non ultimo quello
della morte, svela il bisogno che l’uomo
ha di incontrare luoghi e segni della presenza del trascendente. Da questo punto
di vista non mi sembra ci sia grande differenza fra chi oggi parte per raggiungere
Medjugorie, Lourdes, Fatima e chi si muove per andare a trascorrere qualche giorno
a Bose, a Camaldoli, a Pra d’Mill, a Spello,
a Lerins o in una qualche altro centro di
spiritualità nazionale od estero. Anche lì si
respira da subito un’aria diversa, un’atmosfera che sa di divino, un clima che rigenera il corpo e l’anima. L’unica vera differenza sta nel fatto che qui si tratta più di
un fenomeno d’elite mentre Medjugorie e
gli altri santuari mariani, grandi o piccoli
che siano, rivestono un carattere decisamente più popolare.
*
Detto questo occorre subito precisare
che esistono alcuni criteri oggettivi che,
applicati, aiutano a capire la bontà o meno di un periodo di ritiro o di un pellegrinaggio ad un luogo di apparizione maria-
na, solitamente accompagnata dalla diffusione di messaggi particolari. Il primo è la
conformità di questi messaggi alla rivelazione cristiana e in particolare al vangelo
di Gesù, al cui giudizio va sottoposta ogni
altra parola. Prendo un esempio lontano
nei tempi, quello dell’apparizione di Maria
ad una giovane donna là dove oggi sorge
il Santuario di Caravaggio, che ci ha visti
recentemente pellegrini. Maria avrebbe
detto alla sua interlocutrice: “L’altissimo
onnipotente mio Figlio intendeva annientare questa terra a causa dell’iniquità degli uomini… ma io per sette anni ho implorato dal mio Figlio misericordia per le
loro colpe”. Ora queste parole si possono
capire benissimo e anche benissimo spiegare se collocate in quel tempo e in quel
contesto. E se considerate come una
proiezione di una diffusa religiosità popolare. La madre di Gesù si adatta alla capacità di comprensione delle persone a cui
si manifesta e le sue parole possono fare
ad esse, e a chi successivamente ne usufruisce, anche del bene. Ma di fatto sono
poco evangeliche. Infatti se c’è uno che
proprio ha evitato di minacciare e lanciare
castighi è Gesù di Nazaret. Il quale ha preferito pagare di persona piuttosto che terrorizzare con ritorsioni gli uomini malgrado
i loro peccati. È lui la vera garanzia che dal
cielo non verranno mai punizioni ma piuttosto comprensione e misericordia. Tutti
gli altri, compresa Maria, sono chiamati ad
adeguarsi a questa promessa. Un po’ il
contrario di quanto a prima vista sembrano affermare le parole di Caravaggio (e
non solo!).
*
Un secondo criterio indispensabile per
valutare positivamente il riferimento ad un
luogo di apparizioni mariane è quello dei
frutti di conversione e del maggiore impegno nel mondo e nella Chiesa. Se Dio in
qualche modo si manifesta a noi, anche
attraverso Maria, e noi abbiamo la fortuna
di usufruire dell’eccezionalità di questa
manifestazione siamo chiamati a corrispondervi in maniera adeguata. Non si deve andare ad un luogo mariano per catturare segni straordinari nel sole o in altri
astri celesti ma per lasciarsi provocare dalla parola del Vangelo che lì ha una risonanza particolare, per rinnovare la propria
vita, per imparare a dare una testimonianza autentica di esistenza cristiana nel
mondo, per diventare capaci di sporcarsi
le mani nell’attività della Chiesa. Evitando
anche di ripetere a iosa pellegrinaggi o
esperienze simili quasi fossero un talismano indispensabile per la propria fede. Se
c’è un atteggiamento che emerge dalla
somma discrezione della Maria dei Vangeli
è il suo continuo non attrarre a sé ma il rimandare continuamente a Gesù. Quel Gesù la cui somma presenza non è né a Lourdes, né a Fatima (dove intanto siamo come
parrocchia!) né a Medjugorie, né altrove,
ma a casa nostra, nella Parola di Dio annunciata, nell’Eucaristia celebrata, nella comunità ecclesiale radunata nel suo nome.
*
L’ultimo criterio veritativo è quello della
carità verso i propri fratelli nella fede. Ogni
tipo di fenomeno straordinario che accade
nel mondo cristiano non è vincolante per
nessuno. Tali sono solo la Rivelazione, attestata nella Bibbia, e l’autentico magistero ecclesiale. Si può, e si deve!, convivere
armoniosamente fra cristiani sia che si
“creda” o non si “creda” alle apparizioni,
evitando giudizi e scomuniche reciproche.
Buona estate, anche per l’avventura della
propria fede!
don Giampaolo
Campeggio Medie 2006
A FINE AGOSTO
Torna “l’Estate Ragazzi”
Mentre continuano con successo i campi estivi annunciamo
che “L’Estate Ragazzi” si terrà da lunedì 28 agosto a mercoledì 6 settembre.
Gli orari del catechismo
Imperversano ancora le vacanze, il caldo dell’estate a volte ci
soffoca ma occorre già cominciare a pensare al nuovo anno pastorale, compreso il cammino di catechesi dei bambini e dei ragazzi.
Onde evitare spiacevoli coincidenze con corsi e iniziative varie comunichiamo con anticipo gli orari dell’anno 2006/7:
• ELEMENTARI:
il catechismo come sempre è collocato il venerdì:
ore 14.30: 2ª e 3ª elementare;
ore 15.30: 4ª e 5ª elementare;
ore 16.30: 1ª elementare (da dicembre).
• MEDIE:
il catechismo è collocato il lunedì, probabilmente con questo
orario:
ore 14.30: 1ª media;
ore 15.30: 2ª e 3ª media.
2
l'amico
IL PROSSIMO 7 E 8 OTTOBRE
Verso il rinnovo del
Consiglio Pastorale Parrocchiale
Aria di vacanza, di movimento, cambiamento: cose nuove e diverse. Anche il Consiglio Pastorale va… in vacanza! Alla ripresa
dei “lavori” in autunno, il rinnovamento sarà
compiuto.
Ogni quattro anni, per tutti i parrocchiani,
c’è la possibilità di entrare ancor più dentro
alla “vita della comunità parrocchiale”: più
dentro alle problematiche della famiglia, del
servizio liturgico, dell’offerta caritativa ai bisognosi, più dentro al mondo dei giovani, delle
missioni, della formazione catechistica. Ad ottobre si terranno le elezioni per il rinnovo del
Consiglio: una festa, un evento di Chiesa importante per il Popolo di Dio in cammino
nella storia, qui, in Mondovì, nella nostra parrocchia. “Sarà l’occasione - ha affermato nell’ultima seduta consigliare il nostro parroco –
per esprimere la comunione fra i suoi membri e le capacità di questi di farsi carico della
vita della parrocchia”.
La funzione del Consiglio Pastorale è
quella di “vivere la parrocchia” e l’impegno
di ogni consigliere è l’assunzione del carico,
leggero ma responsabile, di “pensare la parrocchia”, di saperla “leggere”, di saperne “cogliere” esigenze e bisogni; di suggerire soluzioni praticabili, di saper promuovere impegno e collaborazione, di chiamare altri “nella
vigna del Signore” per offrire servizio e amore, comprensione ed accoglienza, aiuto e sostegno. Anche questo è la parrocchia: una
parte del Popolo di Dio in cammino “nella
fatica della fedeltà e nella debolezza del peccato, nella provvisorietà delle situazioni che
cambiano”, nell’esigenza costante di camminare insieme, di comprendersi e di incarnarsi
nel nuovo e nell’inedito.
La parrocchia è cambiata! La situazione di
quattro anni fa è diversa, è cambiato il contesto sociale e culturale in cui viviamo, sono
cambiate le persone. Le novità di allora si sono radicate, hanno creato costume, sono già
storia. Nuove richieste ci interpellano, nuove
modalità di impegno e di intervento ci attendono. Pur con le stesse funzioni di ieri, il
Consiglio Pastorale di domani è chiamato a
dare consiglio al parroco, a presentare nuove
chiavi di lettura della vita della parrocchia; a
studiare insieme nuove strategie d’azione per
continuare ad annunciare all’uomo concreto
il Vangelo dell’Amore divino, con parole e
gesti nuovi, con esempi e azioni nuove, fresche, rigeneratrici.
Il cuore pulsante del Consiglio Pastorale è
la presenza dello Spirito Santo nei membri
componenti, che coi suoi santi doni crea e
promuove la comunione e la comunità. L’azione operativa, concreta, sul campo è affidata alle Commissioni e alle Sotto-Commissioni
dalle quali sono nate e autonomamente lavorano: vere e proprie agenzie operative che
“vivono la parrocchia”, la osservano dall’interno, la incontrano sistematicamente, la pregano e la amano servendo. La chiamata a far
parte del Consiglio deve essere vissuta da
tutti come una Grazia del Signore, un’opportunità seria di restituzione alla Chiesa locale
di parte di quanto abbiamo ricevuto, nel
tempo, dalla comunità parrocchiale.
Alla comunità del Sacro Cuore, non mancano le risorse e le disponibilità: manca a
volte il coraggio di accettare impegni e responsabilità condivise con altri, alla sequela
di Cristo. Vogliamo preparare bene il momento del rinnovo del Consiglio Pastorale
(7-8 ottobre 2006) con la preghiera assidua,
con l’impegno di avvicinare “compagni di
viaggio” per sollecitare adesioni e disponibilità, con l’umiltà di accettare, in prima persona, eventuali richieste di nomina per il Consiglio Pastorale.
Al termine del mandato del Consiglio
uscente, dalle pagine dell’”Amico”, giunga ad
ogni consigliere, a nome di tutta la comunità
dell’Altipiano, il ringraziamento affettuoso e
riconoscente per l’impegno profuso, la professionalità acquisita e la generosità offerta in
questi anni di lavoro. L’esperienza fatta sarà
ancora preziosa per la vita della nostra comunità, nelle Commissioni, nelle Associazioni e nelle relazioni interpersonali, impegnati
a vivere, ogni giorno, il Vangelo della vita.
m.r.
I Cresimati
Lo scorso 18 maggio i seguenti ragazzi e ragazze della terza media hanno ricevuto il sacramento della
Cresima attraverso l’imposizione delle mani e l’unzione crismale da parte del vescovo mons. Pacomio:
Catechista VIBERTI LONGO Livia: BERTONE Serena, BORGA Laila, BRACCO Giulia, DEGRANDIS Leonardo,
ESPOSITO Valeria, GAJTANI Marino, SIPIANO Maria, MANASSERO Paola, VERBALE Valentina.
Catechista TORTA DARDANELLO Francesca: AVAGNINA Gianluca, BAGNOLATTI Enrico, BERTAZZOLI Francesca, GASTALDI Maria, LANDOLFO Sara, MATTA Irene, NESI Alessandro, TONELLI Manuel.
Catechista POGGI Nella: BLENGINI Maria Paola, COCCALOTTO Melissa, COSTANZO Davide, GIUDICI Francesca, GUARINO Luana, NASSO Andrea, NOCITO Vincenzo, PUSCEDDU Francesca, QUARTARARO Valentina.
Con la terza età al
Santuario di Caravaggio...
Il mattino del 25 maggio sembrava grigio, ma le gocce che avevano impillaccherato i vetri del nostro automezzo, si erano presto diradate e prima che uscissimo dalla fondovalle apparve il sole, subito un po' timido, poi ardito, e rimase sfolgorante per tutta la giornata. Il torpedone, con il suo carico
umano festante per un giorno diverso, procedeva spedito alla volta di Bergamo. Superate le ultime
colline del Roero, avanzava tra prati e campi, e i paesi si avvicendavano ostentando le loro periferie
segnate, ora, da casette nuove con il giardino fiorito d'aiuole, ora, da zone industriali grigie ed assordanti fino ad arrivare ai palazzi-alveare del Milanese con le strade pullulanti di traffico e di smog. Arrivammo finalmente a Caravaggio, con un po' di ritardo rispetto al programma, ma potemmo celebrare la nostra Eucarestia con la consueta dignità.
Rimase invece poco tempo per ammirare con calma il tempio di forma grandiosa, con un interno
ricco di marmi e il sontuoso altare sotto la cupola voluti così da San Carlo Borromeo a sostituire la
piccola chiesa, più modesta, costruita sopra la fonte miracolosa che ricordava l'apparizione della Vergine alla contadina Giannetta.
Potemmo invece ammirare con più calma l'esterno del complesso, con le fontanelle dell'acqua
benedetta, il grande piazzale cinto di portici, la massiccia cancellata di recinzione e tanto verde di alberi secolari messi lì a dare, nel corso del tempo, frescura e ristoro ai pellegrini. La delusione provata
per la fuga affrettata dal santuario trovò consolazione - anche il corpo vuole la sua parte - nel buon
pranzo consumato nel vicino Hotel, e stare insieme a tavola fa sempre bene… Il clou della giornata
però fu la visita a Minitalia, la più suggestiva attrattiva inserita nel Parco di Fantasapere insieme con
ogni sorta di svago. Molti di noi godettero della mini-crociera sul battello a cremagliera, e poi ci si avventurò sui sentieri fra le opere d'arte, monumenti italiani riprodotti fedelmente in scala e collocati
secondo la geografia lungo la penisola protesa nell'acqua. E dopo sciamammo nel grande parco, in
libertà, ad ammirare quanto più ci piaceva, e per un'ora ci sentimmo spensierati come bambini…
Puntuali all'appello per la partenza, si affrontò di nuovo il traffico della periferia di Milano, e poi via,
più spediti, sull'autostrada del ritorno. Sul pullman non è mai difficile fare comunione: si parla, si racconta, si canta, si ride e poi si prega anche, perché c'è sempre motivo di dare lode al Signore, e di
ringraziarLo. Quando approdammo all'Altipiano era quasi buio, ma nel nostro cuore era rimasto un
po' di sole…
…e alla
Madonna dei Fiori di Bra
Nella girandola meteorologica alquanto capricciosa delle prime giornate di giugno, quella di mercoledì I4, giorno della nostra gita pomeridiana, è stata piena di sole, e sotto il sole tutto appare più luminoso e più bello. Puntuale, il lungo torpedone si è mosso alla volta di Bra, per un pomeriggio di
devozione e di amicizia. La campagna della nostra pianura cuneese si è presentata nel suo pieno rigoglio incominciando dalle macchie di boschi e di pioppeti giù, lungo le onde del Pesio e della Stura,
e poi campi di cereali già biondi, piantagioni di granoturco folte di verde, scampoli di coltivazioni di
kivui, allineati e impalati come soldati nelle parate.
Dopo il profilo turrito di Fossano, ecco Bra, cittadina operosa appoggiata sulle gobbe di colline
appena segnate che conservano ancora il sapore della Langa vicina. La nostra meta è il santuario della Madonna dei fiori, che nella sua semplicità sa di arte e di storia, ma soprattutto di fede. Ci accoglie
il Rettore, un prete che si presenta "in Bra nato" e che trasportato dall'entusiasmo ci racconta le vicende del Santuario intrise di fiori che sbocciano fuori stagione e di fatti che sanno di miracoloso, e di
devozione, e di tanti pellegrini. Parla, parla, e la sua simpatia ci conquista, e quando recitiamo la nostra preghiera mariana, sembra che anche in noi sia avvenuto qualche cosa…
La “merenda-sinoira” poi, preparata con la consueta signorilità ed abbondanza, ci offre un momento di ulteriore ristoro, gradevolissimo. Purtroppo il tempo vola, e per quanto in ritardo sul ruolino
di marcia, la Superiora della Casa in cui nacque il Cottolengo ci accoglie ancora con la carità che è del
luogo e ci racconta di questo grande Santo che già un po' avanti negli anni aveva capito che cosa il
Signore volesse da lui… ed era nata un'opera che ancora oggi stupisce veramente. Quel giorno abbiamo incontrato persone innamorate: di Dio, della Vergine e degli uomini… e non ne siamo rimasti
indifferenti. Sulla via del ritorno il torpedone divora in fretta la fondovalle e tra un canto ed una barzelletta rientriamo a Mondovì. E siamo tutti contenti.
Nella pausa estiva, che non per tutti gli anziani è tempo di evasione e di villeggiatura, chi di noi se
ne starà solo nella propria casa, tornerà spesso con il pensiero, a queste giornate che resteranno nel
cuore come un nostalgico palliativo. Per tutto questo si deve un vivo ringraziamento alle persone che
si sono prodigate a rendere belle le due giornate e che abitualmente offrono le loro attenzioni alla 3ª
età, e in particolare ad Emma che si rivela sempre più generosa ed instancabIle.
l'amico
3
SARÀ ALLUNGATO DI UNA QUINDICINA DI METRI PER RENDERLO PIÙ MODERNO E OSPITALE PER TUTTE LE ETÀ
Ampliamento e ristrutturazione del nostro oratorio
Vi siete mai trovati ad assistere agli spettacoli natalizi dei ragazzi e dei giovani? Oppure
alle feste per la terza età? Siete mai stati nei locali della Caritas? Se vi è successo sapete esattamente come stanno le cose e quali sono le
sensazioni che si provano: si ha l’esatta percezione di che cosa significa essere “come sardine in scatola”! Pigiati, premuti, stipati. E’ vero
che stare insieme ci fa sentire più uniti, non si
soffre di solitudine, ma c’è modo e modo…
Se poi passate un attimo alla Caritas quando
qualche anima buona – e ce ne sono tante –
porta materiale da distribuire a chi più ne ha
bisogno, restate semplicemente allibiti e vi
chiedete come facciano le sante persone che
dedicano parte del loro tempo a questo lavoro a stipare tutto senza che i muri si aprano e
come riescano ancora a muoversi in tanto poco spazio; ha dell’incredibile! Anche l’oratorio
più ordinario e lo stesso catechismo esigono
strutture più ampie e modernamente adeguate. Nelle riunioni del CAE, il consiglio affari
economici che affianca il Parroco nella gestione patrimoniale, è da tempo che si dibatte la
questione della ristrutturazione dei locali fra
perplessità e certezze; dubbi ne sono emersi
tanti, ma altrettante sono le ragioni che suggeriscono di affrontare e risolvere la questione.
Come si è espresso tempo fa anche lo stesso
Consiglio Pastorale. Ciò che ha rallentato per
un po’ di tempo l’attuazione della decisione, è
stata certamente l’incertezza di mettere in cantiere un’opera onerosa per creare nuovi locali
ed attrezzarli in modo adeguato e trovarci poi
con i classici quattro gatti… Però continuare
così non è pensabile, e allora?
Pronti per il futuro
Allora diventa urgente prendere una decisione. Tra le diverse considerazioni sulla necessità di offrire luoghi adatti alle varie iniziative
che sempre più si stanno sviluppando con
nuove proposte - e questo è certo un lato positivo che dimostra la vitalità della parrocchia e la
capacità di avvicinare le persone con proposte
valide - sono emerse prospettive di sviluppo in
un prossimo futuro. Come è ben noto sono
state approvate variazioni al piano regolatore
che permettono la costruzione di nuovi condomini nella zona compresa tra via Carducci e via
Piemonte e la lottizzazione dell’ampio terreno
vicino al “Ricovero Sacra Famiglia”; quando andranno in porto le iniziative è pensabile che ci
sia un notevole incremento della popolazione.
Non crediamo che i costruttori edili siano così
sprovveduti da intraprendere un lavoro oneroso senza attese di realizzo basate non su ipotetiche speranze ma su serie indagini di mercato.
Un’altra considerazione a favore di una
decisione positiva riguarda l’attuale popolazione della parrocchia. Era prevalentemente giovane ai tempi della costruzione della chiesa,
poi grazie all’inesorabilità del tempo, ci troviamo oggi in maggioranza anziani con una prima conseguenza: gli appartamenti, sufficientemente grandi per accogliere le famiglie, sono
spesso usufruiti da una sola persona. Un realistico sguardo in un futuro non tanto lontano
mostra una evenienza purtroppo ineludibile:
tanti locali rimarranno disponibili per nuovi inquilini che, in un normale avvicendamento generazionale, dovrebbero almeno trovarsi in
una fascia media di età. Come succede spesso, ad un progressivo invecchiamento di interi
quartieri succede un ringiovanimento ed una
nuova presenza di ragazzi. Se, come è sperabile, le iniziative parrocchiali saranno sempre
Ecco come
si presenterà
la parte nuova
dell’Oratorio Parrocchiale.
più vicine alle esigenze delle persone si può
ipotizzare, forse con una certa dose di ottimismo – ma da quando l’ottimismo non paga?
– una maggiore affluenza e, come si suole dire oggi, una migliore fruibilità socio-religiosa
delle strutture.
Un ascensore per faticare di meno
Comunque, per ora, c’è un problemino da
risolvere: si devono agevolare in ogni modo le
tante persone che hanno difficoltà ad affrontare anche quelle due rampe di scale; si parla
tanto di eliminazione delle barriere architettoniche… Come? Semplicemente con l’installazione di un ascensore, ed anche questo rientra nel progetto. Un’ulteriore valutazione che
fa pendere la bilancia a favore del “sì” è l’impegno dei dirigenti dell’U.S.A., l’Unione Sportiva Altipiano; le loro attività, la presenza costante di molti parrocchiani nel locale bar, il
moltiplicarsi delle iniziative ludiche per i giovani, richiedono un rinnovamento delle strut-
ture ed un adeguamento alle norme che rendono particolarmente pressante la realizzazione del progettato ampliamento.
Infine, ma non ultima, una riflessione fatta
dal Vescovo durante l’esame del progetto necessario per avere l’autorizzazione ad iniziare i
lavori. Concerne il progetto di costituire l’Unità
Pastorale fra diverse parrocchie della città; la
C.E.I. ha da tempo indicato l’urgenza di ripensare “ad una organizzazione parrocchiale integrativa: mettere cioè le parrocchie “in rete”, in
uno slancio pastorale d’insieme. Non viene
ignorata la comunità locale, ma si invita ad
abitare in modo diverso il territorio… in questo cammino di collaborazione e corresponsabilità, la comunione tra sacerdoti, diaconi, religiosi e laici, e la loro disponibilità a lavorare
insieme costituiscono la premessa necessaria
di un modo nuovo di fare pastorale” (Il volto
missionario delle parrocchie in un mondo
che cambia, n. 11).
CAMPEGGIO DELLA TERZA E QUARTA ELEMENTARE
Un tempo di gioia, di amicizia,
di giochi, e di preghiera
Estate, stagione tanto attesa per le sue stupende e gioiose giornate passate insieme agli amici in
campeggio…sì, proprio così!!! Anche quest’anno si è ripetuta la riuscitissima iniziativa del campeggio
a San Bartolomeo di Chiusa Pesio dedicato ai bambini delle classi 3a e 4a elementare e l’aggettivo
non è sprecato poiché è stata davvero coinvolgente e partecipata, sia da parte della trentina di bambini presenti, sia da parte dei 7 animatori e 7 aiuto-animatori coinvolti nell’organizzazione dei giochi
della settimana.
Il tutto è iniziato lunedì 19 giugno al mattino, quando, dopo la divisione in 4 squadre, il campo
s’è aperto all’insegna del tema “IL TEMPO”, del quale in ogni momento della giornata abbiamo scoperto una sfaccettatura diversa. Il momento più impegnativo della giornata, oltre ad essere quello
dedicato alla preghiera, è stato quello della riflessione serale circa l’impiego del tempo nel corso della giornata al fine di valorizzare ogni momento vissuto all’insegna della collaborazione, dell’amicizia
e della disponibilità nei confronti del prossimo.
Durante il campo si sono affrontate alcune giornate particolari: mercoledì, per esempio, ci siamo
recati in escursione al “Pian delle Gorre” facendo meta alla “Certosa” dove abbiamo celebrato allegramente insieme la Messa nella cappella del “Beato Allamano”; giovedì , invece, si è svolta l’appassionante e coinvolgente “caccia al tesoro” lungo le strade del paesino montano e venerdì, infine, la
gita alla frazione Vigna dove abbiamo potuto giocare in allegria e gustare un’ottima granita preparata
dai due “Capi Campeggio”.
Un grazie particolare va innanzitutto a Don Giampy che, nonostante le sue difficoltà, è riuscito a
guidare ed a sostenere non solo noi animatori, ma anche e soprattutto i bambini (e a dir suo non è
riuscito a sgridar nessuno quest’anno…”miracolo”!?!); alle mitiche cuoche Anto, Sara e Domenica
che, “mandando giù” le “accuse” degli animatori lamentanti il cibo “non digeribile” si sono prodigate al meglio per cucinare deliziosi ed inconfondibili manicaretti e l’intramontabile Mattia con tutti gli
animatori senza i quali questo campeggio non sarebbe andato sicuramente così.
Vi salutiamo cordialmente e vi abbracciamo tutti ricordandovi la prossima “Estate Ragazzi” a fine
agosto, dove vi aspettiamo numerosissimi!
A presto!
ROBERTINO ed HUGO
P.S. Decine di foto dei campeggi 2006 sono disponibili sul sito della parrocchia.
E i costi?
Di fronte a tutte le ragioni, valide e ponderate, che suggeriscono di fare in fretta a realizzare il progetto di ampliamento e modernizzazione dei locali restava ancora da superare lo
scoglio maggiore: il costo. Perché è facile
esprimere entusiasmo ma poi è necessario
metter mano al portafoglio e pagare. E se il
portafoglio non ha capienza sufficiente? Una
delle caratteristiche di una buona amministrazione, ce lo insegnano i vecchi proverbi, è
quella di “non fare il passo più lungo della
gamba”. Questo è lo scoglio maggiore per tutti coloro che si “imbarcano” in un’impresa che
comporta una spesa di tutto rispetto; se ci
esprimessimo ancora in lire sarebbero tanti gli
zeri, in euro sono un po’ meno ma il risultato
è sempre lo stesso e dire quasi seicento mila
euro fa un certo effetto. Perché a tanto ammonta la previsione di spesa supportata da otto fitte pagine di cifre del computo metrico. Si
parla di scavi, di demolizioni, di opere in cemento armato, di murature, di pavimenti e chi
più ne ha più ne metta, e poi ancora di impianto elettrico, idrico, termico, dell’ascensore,
di progettazione, di spese tecniche e, buon ultimo, ma pur pesante, di Iva.
Dove tiriamo fuori tutti questi soldini, o
meglio, soldoni? Per intanto qualche piccola riserva è già lì pronta per il primo lotto dei lavori, già perché non si farà tutto subito, ma il lavoro procederà, secondo una precisa previsione, per lotti. Poi si stanno contattando alcuni
Enti che, di massima, hanno assicurato un certo tipo di intervento finanziario. Infine è giusto
e doveroso fare affidamento sui parrocchiani
che, da sempre, quando si sono intrapresi lavori hanno dimostrato una particolare sensibilità: non si è forse costruita prima la chiesa,
poi la sua completa ristrutturazione e la costruzione del campanile? E poi ancora la Cappella dell’adorazione, una prima ristrutturazione dell’oratorio, la messa a norma dei vari impianti e via di questo passo? Se dovessimo
elencare tutti i lavori la faremmo veramente
lunga.
Possiamo ben dire che la partecipazione
della nostra gente è sempre stata eccezionale;
ed anche questa volta, ne siamo certi, non
mancherà il sostegno di tante persone che
hanno a cuore il bene della parrocchia.
Il CAE parrocchiale
Si ringrazia
Per le offerte e i
lasciti in denaro,
per le coperte,
la biancheria,
le scarpe,
i giocattoli e
per quanto è stato portato.
Si ringraziano di cuore Ida, Rosa, Lucetta,
Beppino, Gianpaolo, Mario e Rodolfo per
il costante e prezioso servizio al Centro
Caritas e al Centro di ascolto.
Un grazie, infine, a Maria Augusta che ha
concluso onorevolmente un servizio scolastico pluriennale, preziosissimo.
Si comunica
Il Centro Caritas e il Centro di Ascolto resteranno chiusi per i mesi estivi.
La citazione
“Essere disponibili è un valido modo per
vivere bene” (B. Angeli).
4
l'amico
CAMPO ESTIVO PER FAMIGLIE
E’ previsto subito dopo ferragosto, dal 16 al
20 agosto, il Campo Diocesano estivo per famiglie, a Chiappera in Alta Val Maira. Per informazioni rivolgersi agli Uffici Pastorali Diocesani
tel. 0174-488.750.
In Parrocchia
L’OTTAVA SETTIMANA BIBLICA
Guidata dal nostro Vescovo Luciano Pacomio, si terrà alla Casa di spiritualità “Regina
Montis Regalis” la Settimana Biblica su “Il libro
dei proverbi e i proverbi della nostra cultura”. Dal 21 a l 26 agosto (per informazioni- tel.
0174-565.300).
ORARIO SANTE MESSE
GIORNI FESTIVI: ore 9,00 - 10,30 - 18,30
Il sabato o vigilia di feste: ore 18,30
GIORNI FERIALI: ore 8,00 - 18,30
Nella Chiesa della Riconciliazione (Sacra Famiglia): ore 17,00
Il sabato o vigilia di feste: ore 8,30
Ogni mercoledì alle ore 16,00: ora di adorazione.
SETTIMANA DELLA LITURGIA
Per il quarto anno consecutivo si tiene al
Santuario di Vicoforte, in “Casa Regina Montis
Regalis”, dal 24 al 28 luglio il tradizionale appuntamento con la Liturgia. Si tratta di un’importante occasione per sapere di più e conoscere meglio il senso e le modalità delle celebrazioni liturgiche. Quest’anno il corso ha per tema
il nuovo lezionario “Non ci ardeva il cuore nel
petto?”: la mensa della Parola nella celebrazione eucaristica. Informazioni al numero 0174565.300.
ADORAZIONE EUCARISTICA
Giovedì di luglio: 6, 13, 20 ,27;
di agosto: 10, 17, 24, 31 - ore 17,30.
PRIMO VENERDI’ DEL MESE
Venerdì 4 agosto - ore 17,30: adorazione eucaristica.
NOVENA AL SANTUARIO DI VICOFORTE
Da martedì 29 agosto a venerdì 8 settembre, Festa della Natività di Maria. Tutte le sere
alle ore 20.30 Celebrazione eucaristica e particolare omelia.
“I GRANDI CHIAMATI DELLA BIBBIA”
Su questo tema vivrà la terza Settimana di
Spiritualità, in programma dal 30 agosto al 3
settembre, in coincidenza con la novena della
Madonna di Vicoforte.
Relatore il biblista don Claudio Doglio.
ADOZIONI A DISTANZA
Ogni ultima Domenica del mese, alla fine delle varie Messe.
DAL DRAMMA DEL SUDAN CI SCRIVE FRATEL COMINO
SOLENNITA’ DELL’ASSUNTA
Martedì 15 agosto: Messe orario festivo.
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BATTESIMI
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Pezza Viviana Gloria di Bruno e Bassignana Elisabetta, il 28 maggio
Romeo Alina Aurora di Salvatore e Laganà Maria, il 28 maggio
Tampalini Anna di Diego e Alesiani Cinzia, l’11 giugno
Cavallero Vittoria di Alessandro e Bossi Laura, l’11 giugno
MATRIMONI
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Assenza Emanuele Carlo e Brunengo Lucia Maria, il 3 giugno
Di Giovanni Cristian Giuseppe Nicola e Berritella Roberta, il 10 giugno
Bongioanni Enrico Giuseppe e Roatta Stefania il 10 giugno
Fulcheri Daniele e Coccalotto Milena, Battistina, il 18 giugno
DEFUNTI
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Voena Domenica ved. Disconzi di anni 98, il 14 maggio
Festini Capello Dante di anni 75, il 17 maggio
Lamberti Stefano di anni 75, il 20 maggio
Di Tullio Rosa ved. Napoletano di anni 95, il 21 maggio
Vassallo Emilia ved. Boasso di anni 87, il 28 maggio
Milanese Aldo di anni 93, il 28 maggio
Botto Marino di anni 83, il 3 giugno
Tamietti Giuseppe di anni 92, l’11 giugno
Borghese Pietro di anni 87, il 26 giugno
Cravero Maria ved. Siccardi di anni 93, il 28 giugno
Aimale Maria Tealdi di anni 96, il 28 giugno
Barroero Stefano di anni 71, il 3 luglio
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Hanno offerto 5 Euro n. 4 Pia Persona - 10 Euro n. 15 Pia Persona – 20 Euro n. 2 Pia Persona - 25 Euro n. 1
Pia Persona - Garelli Mimma 20 Euro - Suffr Todaro Stefano e Maria 30 Euro – Suffr Restagno Giuseppina 120 Euro – Suffr Tonelli Celestina 20 Euro – Suffr Zoppi Maria 50 Euro – Battesimo Miola Eleonora, i genitori 40 Euro –
Battesimo Mandrile Clara, i genitori 100 Euro – Famiglia Priscottino 40 Euro – Suffr Beltrandi Tina ved Indemini
40 Euro – Suffr. Voena Domenica ved Disconzi 170 Euro – PP per Caritas 1000 Euro – Suffr Festini Dante: i familiari per Caritas 60 Euro, per parrocchia 70 Euro, i vicini di casa di Elena 60 Euro, le sorelle per Fratel Comino 140
Euro, i dipendenti del Comune di Mondovì per Fratel Comino 100 Euro, amici 30 Euro – Prima Comunione di
Clara Revelli, i nonni 100 Euro – PP per Fratel Comino 50 Euro – Battesimo Viviana Pezza, i genitori 50 Euro –
Suffr Lamberti Stefano, i familiari 170 Euro – Battesimo Romeo Alina, i genitori 50 Euro – Terzano Consolina 50
Euro – Suffr Milanese Aldo, i familiari 220 Euro – PP per Caritas 10 Euro – PP in suffragio 40 Euro – Dragone Maria 80 Euro – Camoirano Albertina Mongardi 20 Euro – Sposi Assenza Emanuele e Brunengo Lucia 150 Euro –
Canavese Annunziata 25 Euro – Baudena Franca 70 Euro – Famiglia Revelli 10 Euro – In suffr Botto Marino, i familiari 70 Euro – Suffr Augustoni Ludovico 80 Euro – Sposi Di Giovanni Cristian- Berritella Roberta 100 Euro –
Suffr Denina Maria 90 Euro – Battesimo Tampalini Anna, i genitori 70 Euro – Suffr Tamietti Giuseppe, i familiari
50 Euro – Suffr Vassallo Emilia ved Boasso, i familiari 50 Euro, Condomini Lux terzo lotto, per Fratel Comino 195
Euro – Suffr Tomatis Angela 10 Euro – Sposi Fulcheri Daniele- Coccalotto Milena 200 Euro – Suffr Basso Luigi 10
Euro – Bertolino 10 Euro – Bruno Maddalena Tomatis 30 Euro – Suffr Borghese Pietro 60 Euro – Una precisazione: in suffragio di Tarolli Mario, per Fratel Comino, sono stati offerti: la famiglia 200 Euro, offerte varie 1080 Euro,
PP 50 Euro, le amiche di Renata (della Fiera del dolce) 115 Euro, PP 110 Euro - (aggiornato al 3 luglio - continua)
Raccolte particolari
I bambini della Prima Comunione, per Fratel Comino 878 Euro - I Cresimandi, per Fratel Comino 480 Euro –
Giornata della Carità del Papa 530 Euro.
don Giampaolo e il CAE ringraziano per la generosità
Tragedia e speranza
Carissimi
in Sudan, dopo il trattato di Pace, si incominciano ad assaporare i primi vagiti di Pace specialmente nel sud. Chiedo scusa per il lungo silenzio. In questi mesi sono stato diverse volte nel
sud del Sudan, dove sono rimaste solo le macerie della guerra. Per la gente non sembra vero
che dopo 21 anni di guerra ora si possa incominciare a coltivare e ricostruire anche se molti
terreni sono ancora disseminati di mine antiuomo. Nel sud mancano sopratutto le strade. Giorni fa per fare 90 km abbiamo impiegato ben 5 ore, con strade dove la fuoristrada scompare
nei grossi buchi. Con un salesiano di Milano dovevamo tornare alla parrocchia distante circa
70 Km, l’autista esperto della strada invece di arrivare per la partenza alle 15, arrivò alle 17.
Solo dopo la partenza dalla maniera con cui guidava ci siamo accorti che era ubriaco, ogni 10
minuti si fermava, poi ripartiva e a stento riusciva a stare nella carreggiata, con il pericolo delle
mine antiuomo sepolte ai lati. Per quanti sforzi facesse non riusciva ad evitare un solo buco e
le fosse profonde della strada. Dai salti battevamo la testa sul soffitto della macchina. La nostra gran paura era che ci mancasse la benzina o che ci piantasse in mezzo alla selva. Sgranammo con tanto fervore un rosario dopo l’altro e la Madonna ci aiutò ad arrivare a destinazione: 5 ore per 70 Km, ma Grazie a Dio siamo arrivati sani e salvi.
Sono stato diverse volte nel Darfur. È impossibile descrivere quel posto infernale, i due milioni di profughi vivono nel terrore perchè di notte i Janjawee, i predoni che nessuno riesce a
fermare, nonostante i 10.000 soldati dell’Unione Africana che dovrebbero salvaguardare la zona, continuano a bruciare le case, a violentare le donne, a portare via i bambini per venderli
agli arabi, a trucidare le persone. La notte in cui mi trovavo lì, due ragazze di 17 anni sono
state sgozzate. Ho incontrato le loro mamme che ripetevano inermi: ”Mia figlia non c’è più”.
Solo i bambini sembra che non si rendano conto della situazione di miseria e di terrore, loro
continuano a correre, a schiamazzare e al nostro arrivo bastarono poche caramelle perchè si
mettessero a cantare: “Viva i Kawajat!” Evviva gli stranieri.
Molti di loro per la paura hanno lasciato il campo, e si sono rifugiati in città. La polizia ha
ordinato loro di ritornare nel campo, ma loro si sono rifiutati dicendo: ”E’ meglio morire qui di
fame che essere trucidati nel campo profughi dai Janjawee”. La polizia tagliò loro i viveri e l’acqua, finché la pressione e l’intervento delle organizzazioni internazionali riuscirono a procurare
loro da vivere.
E’ vergognoso come i grandi del governo, inclusi quelli delle Nazioni Unite, per sporchi interessi giochino come con le palline del bigliardo sulle vite innocenti di milioni di persone, senza
intervenire in una maniera efficace e definitiva. Ieri, 14 aprile, sul confine del Darfur e Ciad, in
una lotta fra i Janjawee e soldati del Ciad, ci sono stati 200 morti. Il Ciad ha deciso di mandare
indietro i 200.000 profughi del Darfur... dove andranno a rifugiarsi e quanti moriranno di stenti,
di fame e di malattie, solo il Signore lo sa.
Oltre a tutte queste tragiche situazioni da oltre un mese stanno divampando il colera e la
meningite. Grazie alle organizzazioni umanitarie la situazione è quasi sotto controllo. Davanti
a queste inumane situazioni mi domando: ”Ma in che mondo viviamo?”.
Incontrando queste persone, specialmente chi vive nel Darfur, che ogni giorno devono affrontare nuove ingiustizie senza sapere cosa sarà di loro domani, anche a nome vostro cerco
di portare non solo aiuti materiali ma di far sentir loro che qualcuno è vicino, che non tutti li
hanno abbandonati e che Cristo è Risorto anche per loro, per portare un po’ di speranza e di
amore. Colgo l’occasione della Santa Pasqua non solo per farvi gli auguri ma per dirvi Grazie!
Ogni giorno vi ricordo fra le persone care.
Un forte abbraccio
fratel Giacomo
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Luglio 2006 - Parrocchia Santuario del Sacro Cuore di Gesù