Valorizzazione e caratterizzazione del polline Dott.ssa Marcella Milito Unità Operativa di Apicoltura Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana - Sede di Roma 15 settembre 2013 – Firenze Fortezza da Basso Cos’è il polline? E’ costituito dalle cellule maschili che servono per la fecondazione nel mondo vegetale (gametofito maschile) E’ prodotto dagli organi riproduttivi maschili delle piante a seme. Angiosperme Sono dette anche “piante con fiore” e rappresentano la maggior parte delle piante esistenti Il seme non è nudo ma protetto da un frutto derivante dall’ingrossamento dell’ovario che si trova all’interno del fiore Per capire cos’è il polline bisogna osservare la struttura del fiore: Il polline si forma all’interno delle 4 sacche polliniche situate nelle antere,collocate all’estremità degli stami del fiore, da cui viene in seguito rilasciato, per essere trasferito sullo stigma o stimma. l’impollinazione A impollinazione avvenuta il granulo pollinico germina a partire dal nucleo riproduttivo e sviluppa un tubicino (tubetto pollinico) che passa attraverso i piccoli “pori germinativi” di cui è costellata la superficie esterna del granulo. Un gamete maschile giunto all'interno del sacco embrionale dell'ovulo, feconda la cellula uovo che quindi si trasforma in seme. Un secondo gamete si unisce invece ad altre due cellule del sacco embrionale, Formando una cellula triploide da cui si sviluppa l'endosperma, un tessuto del seme con funzioni nutritive. L'ovario quindi si ingrossa e si trasforma in frutto la cui polpa proteggerà i seme Attraverso l’impollinazione il polline viene portato sugli organi riproduttivi femminili di piante della stessa specie. L’impollinazione può avvenire per mezzo di diversi agenti: vento (impollinazione anemofila) insetti (impollinazione entomofila), acqua (impollinazione idrofila) altri animali (uccelli, roditori) Si tratta del trasporto, involontario, da un fiore all’altro che le api fanno attraverso i peli del loro corpo nei quali i granuli di polline rimangono impigliati. Tali granuli vengono poi casualmente depositati sui fiori che esse visitano di volta in volta per prelevarne il nettare Il polline rappresenta l’unico apporto proteico dell’alveare e come tale riveste un ruolo fondamentale per la nutrizione della colonia e ne condiziona tutta la biologia. E’ indispensabile per le larve e per le api nutrici Serve per per lo sviluppo corporeo e delle ghiandole ipofaringee Le famiglie saranno in buona salute e forti se avranno a diposizione molto polline di qualità, prelevato dalle bottinatrici dai fiori circostanti l’alveare Le spazzole tarsali delle zampe anteriori e medie raccolgono il polline dai peli della testa e del torace e lo amalgamo con nettare raccolto sul fiore o rigurgitato dalla borsa melaria Un rastrello della tibia delle zampe posteriori passa attraverso i peli della spazzola raccogliendo il polline in una masserella compatta che cade su un piccolo lobo sottostante detto “auricola”. Successivamente l’ape flette l’articolazione tibiotarsale (pressa del polline) cosicchè il polline viene schiacciato e spinto in fuori in una concavità della parte esterna della tibia detta “cestella In arnia la bottinatrice si libera della masserella staccandola con l’aiuto del secondo paio di zampe, mentre le api giovani la immagazzinano nelle celle dopo averle umettate di miele. Le pallottole sono in genere dello stesso colore,forma e consistenza poiché in genere le api una volta scelta la fioritura continuano a bottinarla finchè non è esaurita. Succede anche che specie diverse diano luogo a pallottole simili (variazioni di giallo con diversa lucentezza, grana e forma); qualche volta vi sono pallottole miste formate da due, tre o quattro pollini Una pallottola si aggira sui 7,5 mg e dopo ogni viaggio l’ape porta in arnia circa 15 mg di polline. Il polline di ogni fiore ha una sua caratteristica forma al microscopio, un suo colore ed una sua composizione • Giallo: acero, nocciolo , senape. • Rosso o rossastro: geraneo. • Giallo aranciato: • Bianco: mirto, grano. • Biancastro gialliccio: • Bianco rossiccio: • Rosso porpora: • Verde pallido: • Viola: • Grigiastro: • Brunastro: acacia, salice, giglio, ippocastano, sulla, ribes, zucca, ciliegio. fiordaliso , erica, papavero. trifoglio bianco. pioppo. pero, melo. malvone, altea. arancio, tiglio. lupinella Al microscopio il polline risulta costituito da un’infinità di piccoli granuli che, nelle varie specie di piante, variano per alcune caratteristiche quali forma, colore, dimensioni, scultura ed altro che consentono di risalire, attraverso un’attenta osservazione al microscopio, alla pianta di appartenenza. Le loro dimensioni variano da circa 6 a 200 micrometri (millesimi di millimetro). Polline policolpato, esacolpato, echinato, reticolato Il polline che normalmente si trova in commercio è di piante varie ma esiste la possibilità di selezionarne alcuni da fioriture importanti come per es. Agrumi (calmante del sistema nervoso) Castagno (con funzione antibiotica e decongestionante del fegato e della prostata, aiuta la circolazione) Eucalipto(disintossicante dell’apparato polmonare, antibatterico, stimolante dello stomaco) Lavanda (calmante e stimolante dell’appetito) Timo (antisettico, espettorante, stimolatore della circolazione venosa) La confezione del polline dev’essere ermeticamente chiusa e conservata in luogo fresco, asciutto e buio Conservazione del polline L’essiccazione distrugge la maggior parte dei principi nutritivi (quasi il 90%) oltre che la fragranza delle caratteristiche organolettiche. Per conservare il polline allo stato fresco è stato messo a punto un procedimento di deumidificazione a bassa temperatura ma soprattutto la congelazione e conservazione in vaschette sotto azoto liquido. E’ usato da ormai 50 anni come ricostituente in casi di sforzi mentali, disturbi senili, per aumentare il redimento psicofisico e per irrobustire il sistema immunitario Il polline dev’ essere accuratamente masticato. Si può mescolare al miele, , yogurt, formaggio, marmellata. E’ preferibile consumarlo al mattino a digiuno, oppure frazionato durante la giornata prima, durante o dopo i pasti. Si consiglia la cura di 1 mese ad ogni cambiamento si stagione con 30 gr di polline al giorno (2 cucchiai). Il valore nutritivo del polline zuccheri (glucosio, fruttosio e lattosio) 35-40%, proteine 20%, aminoacidi liberi 22% (di cui 21 dei 23 aminoacidi essenziali), acqua 16%, una piccola quantità di lipidi ed altre sostanze per la rimanente quota. Acidi grassi insaturi Pigmenti Enzimi Vitamine Rutina Sali minerali Oligoelementi fattore antibiotico Fitosteroli : abbassano l’assorbimento di colesterolo Caroteni: betacarotene Bioflavonoidi: fitoestrogeni presenti nelle piante medicinali che diminuiscono il rischio di malattie cardiovascolari; antiossidanti, abbassano il colesterolo, rafforzano i capillari, antinfiammatori, combattono i radicali liberi . La rutina è antistaminico, antiallergenico, antiasmatico, anticancerogeno; utile per bronchiti, sinusiti, influenza e allergie, vene varicose, emorroidi, ipertensione Acidi grassi: acido linoleico omega 3, omega 6 monoinsaturi Gli aminoacidi contenuti nel polline sono quelli che l'organismo è incapace di sintetizzare da solo e che bisogna apportare completamente nell'alimentazione quotidiana: Sostanze minerali ed oligominerali del polline Acido glutammico Arginina Cisteine Istidina Isoleucina Leucina Lisina Metionina Fenilalanina Triptofano Valina Potassio Zolfo Magnesio Manganese Calcio Rame Fosforo Ferro Silicio Cloro Sodio Zinco Cobalto Molibdeno Vitamine contenute nel polline Provitamina A B1 B2 B3 B5 B6 B7 B8 B9 B12 C D E PP o Betacarotene o Tiamina o Riboflavina o Vitamina PP a Nicotinamide o Acido pantotenico o Piridoxina o Vitamina M o Biotina o Acido folico o Cianocobalamina o Acido ascorbico Altri costituenti del polline • Numerosi pigmenti che danno il colore ad un dato polline, ma che non presentano un interesse maggiore conosciuto sul piano metabolico. • Infine, una debole percentuale di sostanze ancora sconosciute ma verosimilmente di enorme importanza. Effetti del consumo di polline sull’organismo umano E’ un tonificante, stimolante, e riequilibrante funzionale che agisce in maniera naturale ad armoniosa Disintossicante generale di tutto l'organismo Stimola e aumenta globalmente l'energia vitale Ristabilisce il buon andamento di molte funzioni divenute insufficienti, armonizzando il metabolismo Miglioramento diarrea, stitichezza, enterocoliti, forme entero renali Rapido recupero del peso e dell’appetito, Aumento del dinamismo e della resistenza alla fatica nei vecchi, convalescenti e persone deperite. Aumento dei globuli rossi e dell’emoglobina nei bambini Scomparsa di depressione, rendimento intellettuale Il Pane d’api Pane d’api E’ il polline immagazzinato dalle api nelle cellette dei favi A differenza del polline appena raccolto come pallottole, questo è elaborato dalle api con un procedimento microbico, per mezzo di fermenti e lieviti, che ha il compito di impedire qualunque putrefazione batterica Gli esami eseguiti presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana: L’esame melissopalinologico e palinologico L’ESAME PALINOLOGICO Esame palinologico ll polline si miscela con un po’ di acqua distillata e si guarda al microscopio Con l’esame palinologico si osserva il polline direttamente a partire dalle palline di polline raccolte dall’apicoltore o stoccate nelle cellette al fine di caratterizzarlo botanicamente Conteggio: si effettua una “stima”; si contano 100 granuli pollinici Espressione dei risultati: con questo livello di accuratezza minimo i risultati possono essere espressi con la seguente terminologia: “pollini molto frequenti”(pollini > 45%) “pollini frequenti” (16-45%) “pollini rari”( 3-15% ) “pollini sporadici”(< 3% ) VALUTAZIONE QUANTITATIVA DEL RACCOLTO Si effettua una valutazione quantitativa del raccolto pesando 5 grammi di polline e suddividendo le pallottole nei vari colori presenti. Si effettua poi la pesata di ogni gruppetto e si risale alla percentuale raccolta di quella specie botanica Si può anche osservare il polline prelevandolo direttamente dagli stami del fiore. In questo modo si possono realizzare delle “palinoteche” conservando i vetrini dei pollini esaminati ed identificati botanicamente. ESAME MELISSOPALINOLOGICO Con l’esame melissopalinologico si osservano al microscopio i granuli pollinici presenti nel sedimento del miele. In questo modo si può effettuare una caratterizzazione botanica del miele. Si può così determinate l’origine monoflorale, millefiori o di melata del miele analizzato Esame melissopalinologico qualitativo alcuni grammi di miele vengono miscelati con acqua distillata; si centrifuga ed il sedimento viene osservato al microscopio Conteggio : si contano 500 granuli pollinici e i corrispondenti indicatori di melata. Se il polline proviene da poche specie è sufficiente il conteggio di 200 granuli. Espressione dei risultati: i risultati vengono espressi con delle “Classi di frequenza”: “polline dominante” >45%; “polline di accompagnamento” 16-45%; “polline isolato importante” 3-15%; “polline isolato” <3%. SOSTANZE VIETATE CHE SI POSSONO RISCONTRARE NEL POLLINE Regolamento C E 178/2002 L’ALIMENTO NON DEVE AVERE EFFETTI IMMEDIATI A BREVE TERMINE, A LUNGO TERMINE SUI DISCENDENTI, EFFETTI TOSSICI CUMULATIVI, SENSIBILITA’ DI UNA SPECIFICA CATEGORIA DI CONSUMATORI Bisogna prendere tutte le misure e le condizioni necessarie per garantire: sicurezza ed idoneità alimentare del prodotto alimentare in tutte le fasi, dalla produzione al consumo. Assenza di Pericoli fisici, chimici e biologici Assenza di Putrefazione, Deterioramento, Decomposizione Assenza di: Fungicidi dati su piante in fioritura, Fitofarmaci, Antibiotici (es. streptomicina data su peri e meli per colpo di fuoco, antibiotici nell’alveare) Coumaphos, Chlorfenvinphos, Fluvalinate (Farmaci per lotta alla Varroa) Agrofarmaci (Pesticidi:insetticidi, fungicidi soprattutto, erbicidi,battericidi) Metalli pesanti-Piombo, Cadmio, Mercurio (Inquinanti ambientali) PCB e Diossine Radionuclidi Antibiotici (es. Streptomicina su fiore di melo/pero per il “colpo di fuoco”) Il polline inoltre non deve appartenere a piante geneticamente modificate (OGM) Recentemente l’Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana ha iniziato un progetto con il quale intende verificare la sicurezza alimentare di tutta la filiera produttiva del polline, dalla raccolta in campo alla commercializzazione, avvalendosi della collaborazione di alcuni apicoltori della Regione Toscana. A tale scopo verrano eseguite analisi microbiologiche (batteriologiche e micologiche) per verificarne la salubrità