Sono passati quasi 10 anni da quando abbiamo incominciato questo servizio (luglio 2003) per le persone meno fortunate che oggi come allora - hanno necessità di rivolgersi alla nostra Casa per soddisfare un bisogno primario dell’uomo: nutrirsi! Accanto alla mensa sono poi stati concentrati e razionalizzati gli altri “servizi” Caritas: • l’Ascolto, • l’Ambulamondo/Ambulabimbo, • la distribuzione di viveri e vestiti, da parte della San Vincenzo, • i “campi” e raccolte specifiche di “Emergenza freddo” • Le distribuzioni straordinarie di indumenti, coperte e viveri... • Le tante altre iniziative (serate di dibattito e di approfondimento, contatti con i servizi dei Comuni di Legnano e della zona, rapporti con Enti e Istituzioni, …) che hanno coinvolto oltre 300 Volontari, Parrocchie, Associazioni, tanti Benefattori e una folta schiera di “Amici” che non hanno mai fatto mancare il loro supporto sia nel condividere le iniziative, sia nel garantire praticamente la loro realizzazione A tutti un grazie da parte dei nostri Ospiti e di quanti (Volontari e non) hanno potuto sperimentare attraverso l’esercizio della carità un pezzetto del Regno di Dio qui sulla terra, perché se molto è stato dato, molto di più è stato quello che ognuno ha potuto ricevere! La mensa ha distribuito oltre 200.000 pasti, mentre i Volontari “in servizio” sono una settantina. Per meglio svolgere questo prezioso compito abbiamo ristampato questo fascicoletto: accanto alle note tecniche che è bene siano rilette e integrate alla luce della effettiva esperienza sul posto, abbiamo voluto aggiungere anche lo “statuto - regolamento” della Onlus che molti non conoscono. Ritornare alle origini è l’augurio che attraverso “ l’icona di riferimento” possa guidare i passi di tutti noi che, a vario titolo, ci troviamo ad operare nella “Casa”. L’Esecutivo della Casa della Carità Gennaio 2013 Capitolo 1 LEGNANO 4 GIUGNO 2003 L’icona Mc 6,31-44 La moltiplicazione dei pani REGOLAMENTO ONLUS PARROCCHIA SANTA TERESA DEL BAMBIN GESU’ Premessa Sin dal loro arrivo a Legnano avvenuto nel 1929 i Frati Carmelitani Scalzi,che ora hanno in carico la parrocchia, hanno provveduto a distribuire ai fratelli che in situazione di bisogno hanno suonato alla porta, un pasto caldo. Così è maturata nella comunità parrocchiale soprattutto negli ultimi anni la necessità di realizzare una mensa, per un servizio dignitoso, attrezzata a ricevere persone sempre più numerose, strutturando in maniera più adeguata la risposta ad uno dei bisogni primari dell’uomo,nutrirsi. Le complessità della nostra società, dove domina la componente economica, ci fanno sentire i cambiamenti del tessuto sociale quotidiano, influenzando di fatto il nostro stile di vita. Da qui i sintomi di insicurezza e paura che ci dominano e tendono a isolarci, rischiando forme sottili e velate di discriminazione sociale, etnica e culturale. Ciò non è accettabile, dobbiamo impegnarci per costituire e ricomporre la comunità aperta, che accoglie, si mette in gioco, pur in mezzo a difficoltà. Con questa realizzazione intendiamo non solo costruire una mensa e attivarla operativamente, ma soprattutto tendere ad avvicinare e affiancare tutte quelle persone che per necessità chiedono aiuto per un loro inserimento nella società. Dobbiamo dare il pane quotidiano mettendo in evidenza la relazione che si instaura in quel gesto. Lo scopo principale infatti è di consentire alle persone di uscire da situazioni di marginalità sociale, evitando la cronicità e l’assistenzialismo, superando le cause che hanno prodotto la situazione emarginante, analizzando e valutando i problemi della persona, le sue risorse individuali, la possibilità di intraprendere un percorso soggettivo di reinserimento umano e sociale. Non ci sono solo povertà tradizionali, ne nascono sempre nuove, disoccupati, drogati, alcolizzati,ex carcerati, stranieri regolari e non. Necessitano quindi molteplici risorse e competenze, soprattutto umane, per affrontare ogni singolo caso. Siamo consapevoli per la nostra esperienza cattolica di non essere in grado di rispondere adeguatamente a quanto espresso e per questo, consapevoli dei nostri limiti che come cattolici ci affidiamo a Gesù Cristo ed alla Sua Parola. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci». Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde. E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini. LA CONDIVISIONE DEL PANE C’è un pane che si moltiplica dividendolo e può saziare le moltitudini. Ecco, l’ICONA evangelica che vogliamo come fondamento per il servizio alla ‘Mensa dei Poveri’. Il racconto evangelico di Marco 6,31-44 contrappone due economie, due maniere diverse di amministrare la propria esistenza. Quella dell’uomo che vive solo di ciò che ha o compera e quella di Dio che vive e fa vivere di ciò che dà, in totale gratuità. “Sceso dalla barca, Gesù vide molta folla ed ebbe compassione di loro…” La compassione o misericordia non è semplicemente un attributo di Dio. E’ Dio stesso, nel più profondo del suo amore gratuito che si manifesterà pienamente sulla Croce. A questa compassione-misericordia del Cristo dovranno sempre riferirsi gli operatori del- la Casa, per attingere da lì la caratteristica, il ‘proprio’ di ogni volontario per essere veramente servitore di tutti i fratelli e sorelle che arriveranno alla Casa. “Gesù cominciò a insegnar loro molte cose…” Il primo Pane che Gesù dà è la sua Parola. “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. (Dt.8,3) Il banchetto della Parola precede quello del Pane. E questo vale anzitutto per i servitori della Casa. L’ascolto della Parola è un aspetto fondamentale del percorso formativo dei volontari, perché solo attraverso l’ascolto convinto della Parola, nasceranno vere vocazioni al servizio; solo attraverso l’ascolto amoroso della Parola, il servizio del Pane sarà conosciuto, desiderato e accolto per quello che veramente è. Essendosi fatto tardi, i discepoli dissero a Gesù: “Il luogo è deserto, congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare…”. I discepoli si accorgono che è tardi ed hanno fame. Ma, come tutti, sembrano chiusi nella ferrea legge del possedere e del comprare. Ascolta- te belle parole da Gesù, gli chiedono di congedare la folla. Ma Gesù risponde: “Date voi stessi da mangiare a loro”. E’ un imperativo. I discepoli sono chiamati a ‘dare’, come ha fatto Gesù, passando dalla economia del possesso a quella del dono. La Casa funzionerà se sapremo accorgerci dei bisogni di chi verrà a chiedere il pane e se dentro alla fame di pane del fratello sapremo scorgere anche il bisogno di ascolto, di affetto e di amicizia. (Se il nostro credere in Cristo, il nostro celebrare Eucaristie non ci rimanda al servizio di coloro che hanno fame, che soffrono molteplici forme di fame che mordono la carne e il cuore dell’uomo, tutta la nostra religione diventa una menzogna). “Date voi stessi a loro da mangiare”. Il Signore mette alla prova e chiede collaborazione. Il miracolo può accadere solo se qualcuno ci crede, ci pensa e condivide quello che ha. Il contributo nostro sono quei cinque pani e due pesci. Su quel piccolo contributo, Dio getta tutto il peso del suo amore onnipotente. In questo modo ci insegna a non aspettare da Lui quello che ha consegnato alla nostra responsabilità. Se manca il contributo della nostra condivisione e responsabilità, pare proprio che Dio non abbia più ‘spazio’ per manifestare la sua potenza d’amore. Cristo non è venuto a portare ‘nuovi pani’, ma è venuto a portarci ‘il Pane’ che può cambiare il nostro cuore e renderlo capace d’amore vero e generoso. Non avremo mai la pretesa di salvare il mondo, perché la nostra generosità sarà solo qualche goccia in un mare di bisogni. Ma dietro i nostri piccoli doni, ci sarà sempre il corpo di Cristo spezzato e donato per saziare la fame. “E portarono via dodici ceste di pani e pesci avanzati”. Il numero dodici indica la totalità. Questo pane che sembrava poca cosa, sazia tutti e non finisce mai. Anzi cresce a chi lo sottrae a sé, si moltiplica per chi lo divide e ne avanza per tutti. Ecco la fiducia che ci deve guidare nella gestione della ‘Mensa dei poveri-Casa della Carità’. Capitolo secondo. Organizzazione 1) La gestione della onlus sarà affidata ad un gruppo esecutivo che dovrà rendere operative le disposizioni del consiglio pastorale e del consiglio per gli affari economici. Sarà composto dal Parroco che ne mantiene la presidenza, da persone da lui indicate, i rappresentanti del consiglio pastorale parrocchiale (cpp), del consiglio per gli affari economici parrocchiale (caep), dei gruppi parrocchiali, dei volontari della onlus. 2) con un minimo di una volta l’anno il gruppo esecutivo presenterà agli organi pastorali una relazione consuntiva e preventiva sull’andamento della Onlus. 3) I volontari della Casa della Carità si impegnano a rispettare il presente regolamento ed a partecipare a percorsi di formazione. L’idoneità al servizio sarà stabilita ed autorizzata dal parroco o da responsabili da lui designati. Si richiederà inoltre la partecipazione a momenti di verifica e confronto, sia organizzativi che formativi. 4)L’organico della onlus (dipendenti assunti direttamente) e le risorse (volontari) necessarie per il funzionamento della mensa sarà stabilito e organizzato dal gruppo esecutivo. L’onlus provvederà a stipulare per i volontari una assicurazione inerente all’attività svolta per la casa della carità. 5)Il servizio dei volontari è previsto indicativa- mente dalle ore 9,30 alle ore 13 Vi sarà un servizio di prima accoglienza, un servizio di distribuzione dei pasti, preparazione e pulizia dei locali. In casi segnalati o su richiesta si rimanderà ad un servizio di ascolto. 6) Ai volontari verrà richiesto di sottoscrivere la dichiarazione ai sensi della legge 675/96 per il trattamento dei dati personali. Capitolo terzo. Collaborazioni 1)La collaborazione con il tessuto parrocchiale e sociale è di fondamentale importanza per la buona riuscita dell’attività della mensa. In particolar modo il gruppo esecutivo dovrà stabilire dei collegamenti e collaborazioni permanenti con i gruppi caritativi parrocchiali, decanali, in particolare: - la S. Vincenzo e/o gruppi caritativi per la distribuzione di abiti, alimenti e l’assistenza domiciliare ed ogni attività di loro competenza. -il gruppo di ascolto parrocchiale per l’assistenza personale e la preparazione di schede che dovranno predisporre un cammino per la promozione umana e sociale degli assistiti. Laddove si renderà necessario e sarà possibile organizzarli si apriranno degli sportelli specialistici, medico, legale, casa, lavoro. 2) Si organizzeranno contatti e collaborazioni con il Decanato di Legnano. 3)Data la dislocazione territoriale della nostra parrocchia si terranno contatti e collaborazioni con i servizi operanti nel comune di Legnano, e nei comuni sia della provincia di Milano che di Varese. 4)Per gli approvvigionamenti ci si affiderà alla provvidenza, in particolare si richiederà l’aiuto della parrocchia, dei parrocchiani, del banco alimentare, dei benefattori, del decanato, degli enti pubblici e privati. 5)Eventuali variazioni al presente regolamento dovranno essere approvate dal c.p.p. dal caep SCHEMA A BLOCCHI Organizzazione-gestione CASA della CARITA’ anno 2003 Vademecum del volontario Scopo del presente documento di poche pagine è il sintetizzare le principali linee guida circa lo svolgimento dei compiti affidati ai Volontari. Non vuole pertanto essere esaustivo di ogni problema, al contrario, ogni attività sarà mediata dalla singola situazione, dalla persona che la esegue, dalle sue attitudini, carattere, formazione. Si potrebbe auspicare che, nel tempo, con la collaborazione di Tutti, si possano modificare ed affinare i concetti espressi, sulla base dell’esperienza via-via maturata. A) I volontari sono tenuti a rispettare il ruolo loro assegnato nella programmazione dei servizi (questo durante l’orario d’apertura al servizio commensali). Ciò non toglie che prima e dopo tale orario ci si aiuti nella preparazione e nelle pulizie. B) I volontari sono tenuti a rispettare tutte le norme di igiene e sicurezza indossando sempre la cuffia, il grembiule, una maglietta, possibilmente bianca, ed i guanti durante il servizio; usando gli attrezzi in cucina con tutte le cautele necessarie per evitare di farsi male. SERVIZIO DI ACCOGLIENZA (presentarsi dalle 9:15 alle 9:30) Questo servizio, che a prima vista può sembra il più banale, mette il Volontario addetto come la prima persona della mensa con cui l'Ospite viene a contatto e quindi è bene che sia munito del grembiule (un minimo segno di distinzione), ma soprattutto che il suo atteggiamento sia il più possibile accogliente. Gestisca l'ingresso delle persone con la dovuta calma e magari con un poco di fermezza, ma sempre con un rapporto votato ad accogliere una Persona. Sia attento a custodire i piccoli pacchetti (a volte anche l'ombrello, il cappello, il cappotto, il cellulare) se gli vengono affidati per il tempo del pranzo. Sappia gestire i piccoli "fuori orario" di chi arriva in mensa dopo mezzogiorno (qualche minuto di tolleranza ci deve sempre essere), salvo comprendere i motivi ed eventualmente richiamare l'interessato al futuro rispetto degli orari. Cerchi, se pur minimamente, d’intrattenere gli Ospiti amichevolmente, interessandosi eventualmente dei loro piccoli problemi, anche contingenti, per indirizzarli al centro d’ascolto (mercoledì e sabato dalle 10:30 alle 12:30) o ad altri servizi, coinvolgendo il responsabile nel caso non sia in grado di rispondere. Quando si presentano Ospiti ubriachi e/o indisciplinati deve, chiamare il responsabile, che saprà risolvere il problema. Compiti principali: Controlla che nei bagni ci sia: Carta igienica, Asciugamani di carta, Sapone, Sacchetto della pattumiera Apre il cancello alle 10:30 Verifica che la maniglia esterna del portoncino d’ingresso sia chiusa. Chiude la finestra e la porta della saletta volontari e porta la chiave in cucina. Inizia alle 11:00 a far entrare solo due persone alla volta in corridoio e, solo quando il secondo commensale si sta servendo, fa entrare altre due persone e così via, invitandole, nel caso sia necessario, a lavarsi le mani prima di entrare nella sala da pranzo. Al termine del pranzo inviterà i commensali ad allontanarsi dai locali della mensa, evitando che si soffermino in sala e/o nel corridoio. Registra le presenze sul foglio riepiologativo. Alla fine del servizio ore 12:00 pulisce e sanifica i corridoi, l’ascensore, i bagni e lo spogliatoio/ saletta volontari. SERVIZIO IN SALA (presentarsi dalle 9:15 alle 9:30) Il servizio in sala, assieme al servizio di distribuzione, rappresenta probabilmente il servizio più importante di interlocuzione con l’Ospite e quindi è da presidiare con attenzione. Questo servizio è finalizzato a mantenere, durante il pranzo, un certo ordine fra i commensali, evitando che vi siano persone “in cerca” (alzandosi) di acqua, tovaglioli, stuzzicadenti, ecc... Il Volontario, oltre a collaborare con l’addetto alla distribuzione del cibo, deve mantenere un occhio vigile alla sala per facilitare quegli Ospiti che richiedono il “Bis” oppure hanno altre esigenze: l’acqua che è terminata, il peperoncino, ecc… Deve inoltre preoccuparsi di portare in cucina i vassoi per il lavaggio. In sostanza egli rappresenta il cameriere del ristorante che gira fra i tavoli per recepire le richieste dei commensali, facendo da tramite con la cucina e con la distribuzione . Il servizio agli ospiti deve essere sempre effettuato con delicatezza, senza comunque imporre le ragioni a voce alta. Va tenuto sempre presente che il Volontario presta un servizio a chi siede al tavolo, ma senza per questo farne una ragione di superiorità. Compiti principali: Prima dell’apertura aiuta il volontario della distribuzione a preparare la sala, il banco della distribuzione e l’acqua sui tavoli. Sollecita i commensali a mangiare tutto quello che hanno preso affinché non sia gettato via niente. Durante la distribuzione presta attenzione affinché i commensali non si alzino dai loro posti, fino a pranzo ultimato, servendoli in caso di necessità. In caso di problemi e/o provocazioni si chiami il/ la responsabile che accompagnerà fuori il commensale irrequieto e, nel caso lo ritenga necessario per gravi motivi, non solo sarà allontanato, ma non sarà fatto entrare nemmeno il giorno dopo. Non permette di portare via portate non finite. Alla fine del servizio ore 12:00 pulisce e sanifica tavoli, sedie, pattumiera e pavimento. SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE (presentarsi dalle 9:15 alle 9:30) Il servizio di distribuzione con quello in sala, come già detto, è il servizio essenziale di interlocuzione con l’Ospite e quindi è da presidiare con attenzione. Nel distribuire il cibo si intrecciano numerosi rapporti: scambio di saluti ed apprezzamenti, le richieste dell’Ospite, l’assecondare i gusti mediandoli con il menù disponibile, il saper capire il tipo di razione giusta per la persona che sta di fronte, il saper rispondere alle esigenze (cibo contenente maiale, cibo non gradito, cibo particolarmente gradito, ecc ), il saper far fronte alle richieste (il bis ecc…). L’addetto deve saper cogliere, nel breve rapporto con l’Ospite, le esigenze di quest’ultimo cercando per quanto è possibile, di soddisfarle. Compiti principali: Scaldavivande: h 09:30 carica l’acqua calda assicurandosi che lo scarico sia chiuso. Accende lo scaldavivande. h 11:30 spegne lo scaldavivande. h 12:00 scarica l’acqua e, dopo aver fatto le pulizie del caso (prestare particolare attenzione nella pulizia quotidiana della serpentina dal calcare), lascia lo scaldavivande vuoto per la mattina seguente. Prepara le stoviglie e quanto è necessario sul banco della distribuzione (con la collaborazione dell’amico/a in servizio in sala). Distribuisce supplementi al primo piatto a volontà (con discrezione affinché nulla sia gettato via). Supplementi al secondo: No! Consiglia, a coloro che non chiedono tutte le portate, di prendere il pasto completo per evitare continui movimenti in sala. Mette il cartello, sul banco della distribuzione, con indicato (nelle varie lingue) se le portate sono con o senza maiale proponendo in alternativa del formaggio o tonno o uova sode. Per i panini richiesti demanderà al responsabile la distribuzione. Alla fine del servizio ore 12:00 pulisce e sanifica banco distribuzione ed aiuta l’amico/a della sala. SERVIZIO DI CUCINA (presentarsi alle 9:00) Questo servizio richiede, in modo particolare, che il Volontario si presenti alle ore 09:00 poiché collabora con il cuoco nella preparazione del pranzo, che deve essere pronto entro le 11:00. Si tratta in pratica di recepire le richieste del cuoco, che variano in base al menù concordato con il/la responsabile, nonché lavare mestolate, teglie e vassoi già utilizzati. Compiti principali: Segue le indicazioni del cuoco per la preparazione dei cibi. Lava le stoviglie ed i vassoi. Alla fine del servizio ore 12:00 pulisce e sanifica la cucina con l’aiuto del responsabile. SERVIZIO DI RESPONSABILE Compito importante del/la responsabile è controllare/aiutare i volontari di turno affinché tutte le singole mansioni siano svolte nel migliore dei modi e nei tempi dovuti. Durante l’orario di apertura della mensa si occupa di tutto e di tutti, cercando di non interferire con le capacità e le attitudini dei vari volontari e di dar loro la più ampia autonomia. È sempre pronto a verificare, assieme, ogni dubbio o incertezza che possa nascere, ed anche ad operare in prima persona per sopperire eventuali servizi carenti. Fra il coordinatore e i/le responsabili deve continuare a maturare un proficuo scambio di idee e opinioni per gestire con qualità e omogeneità il servizio. Compiti principali: Ogni mattina controlla le temperature dei frigoriferi: Sx ≤ 7°C Frutta, verdura, uova, carne, salumi, latte, Dx ≤ 4°C pasta fresca, Yogurt, pane ecc…. burro e formaggio sigillati Aiuta nella preparazione ove più è necessario. Verifica che tutti i servizi siano svolti con la massima attenzione verso i nostri commensali Distribuisce i panini in n° limitato a 25 (metà dei commensali) ai commensali, solo quando lasciano la sala da pranzo. A pranzo ultimato invita i commensali ad uscire senza soffermarsi in sala o in corridoio. Segnala al coordinatore eventuali mancanze negli approvvigionamenti, problemi di qualsiasi tipo sia a livello organizzativo che gestionale. Tiene in via preferenziale qualsiasi tipo di discussione con i commensali (discussioni dalle quali è bene che si astengano i volontari ed il cuoco) Cura il buon andamento di tutta la mensa ed i rapporti in genere tra servizio e coordinamento. In chiusura controlla che: Tutti gli interruttori e luci siano spenti. Tutte le porte (cucina/giardino, mensa, ingresso anteriore e posteriore, cancello giardino e ingresso) siano chiuse. La finestra della dispensa sia sempre aperta in posizione basculante. Le derrate che lo richiedono siano riposte in frigorifero. OSPITI Orario pranzo: 11:00 – 12:00 Attendere pazientemente l’orario d’apertura all’esterno della mensa. Ascoltare le indicazioni dei volontari in servizio. È obbligatorio lavarsi le mani Comportarsi all’interno della mensa in modo ordinato ed educato, per non arrecare disturbo ai vicini. Non alzarsi dal proprio posto, ma chiedere ciò di cui si ha bisogno al volontario di servizio in sala. I pasti distribuiti sono da consumarsi sul posto salvo autorizzazioni, su richiesta, rilasciate dal gruppo esecutivo della mensa Non si danno pasti da asporto se non su autoriz zazione del gruppo esecutivo della mensa. Alla fine del pranzo non si soggiorna in sala o in corridoio Dodici regole d’oro IGIENE PERSONALE 1) CURARE LA PULIZIA PERSONALE lavare frequentemente le mani e sicuramente….. . … quando si comincia ( o si ricomincia) a lavora re … quando si cambia fase di lavorazione … quando si va e si torna dai servizi igienici indossare indumenti di lavoro puliti (bisognerebbe sempre avere un cambio a dispo sizione) cambiarsi d'abito ogni volta che si comincia a lavorare o ci si sporca utilizzare cuffie per capelli calzandole bene 2) IN CASO DI LESIONI DELLA PELLE ( TA- GLI, FERITE, FORUNCOLI) se possibile, astenersi dal manipolare alimenti altrimenti coprire le lesioni con cerotti e portare guanti monouso da cambiare ogni volta che ci si dovrebbe lavare le mani 3) IN CASO DI RAFFREDDORE E TOSSE: attenzione agli starnuti e ai colpi di tosse, con cui possiamo contaminare i cibi utilizzare la mascherina monouso se possibile, astenersi dal manipolare alimenti rivolgersi al medico 4) IN CASO DI FEBBRE, DIARREA, VOMITO: astenersi dal manipolare alimenti rivolgersi al medico IGIENE DELL 'AMBIENTE 5) TENERE PERFETTAMENTE PULITA LA CUCINA, TUTTE LE SUPERFICI DI LAVORO, GLI UTENSILI E LE ATTREZZATURE IN USO: se si usano strofinacci di stoffa, devono essere puliti e cambiati appena si sporcano è sempre meglio utilizzare carta per uso cucina, per pulire piani di lavoro e attrezzature 6) LAVARE E POI DISINFETTARE OGNI GIORNO LE SUPERFICI DI LAVORO, GLI UTENSILI E LE ATTREZZATURE IN USO utilizzare, a questo scopo, sostanze dichiarate idonee per la pulizia di superfici destinate a veni re a contatto con gli alimenti leggere attentamente le istruzioni per l'uso ri spettando le diluizioni indicate 7) NON LASCIARE IN GIRO RESIDUI DI CIBO, STROFINACCI SPORCHI, SACCHI DEI RIFIUTI ! IGIENE DEGLI ALIMENTI 8) CONSERVARE GLI ALIMENTI NELLE LORO CONFEZIONI ORIGINALI O IN CONTENITORI CHIUSI ALLE TEMPERATURE PREVISTE FINO AL MOMENTO DELLA PREPARAZIONE le confezioni aperte vanno richiuse oppure il loro contenuto trasferito in un contenitore per ali menti e consumato nel minor tempo possibile 9) CUOCERE BENE GLI ALIMENTI soprattutto le carni in cui si deve raggiungere in tutte le parti la temperatura di almeno + 70°C 1O) GLI ALIMENTI GIÀ COTTI: è preferibile consumarli subito dopo la cottura, tenendo li fino ad allora ad una temperatura non inferiore a 60°C se non li si consuma subito, vanno riposti appe na possibile in frigorifero e prima del consumo vanno riscaldati molto bene (fino a 70°C in tutte le parti) non devono mai essere mantenuti a temperatura ambiente 11) EVITARE QUALSIASI CONTATTO TRA: alimenti crudi e cotti, in particolare: alimenti crudi particolarmente a rischio (pollame, uova) con alimenti già cotti alimenti sporchi (verdure e frutta, formaggio con crosta, insaccati) con alimenti puliti pronti per la cottura o alimenti già cotti 12) NELLA PREPARAZIONE DI ALIMENTI DIVERSI E NELLE DIVERSE FASI DI LAVORAZIONE SI DEVONO LAVARE E SANIFICARE ATTREZZI, MANI E SUPERFICI passando a lavorare su alimenti diversi tra loro come, ad esempio: verdure, carni, formaggi, affettati nel passaggio tra diverse fasi di lavorazione co me, ad esempio: taglio, selezione, preparazione di ingredienti, operazioni pulite e “sporche”