Storia del concetto di espressione
Il modello di Carl Dahlhaus
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Le funzioni della frase
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una frase può produrre, causare
un'azione;
può rappresentare una circostanza, un dato
di fatto;
può manifestare un sentimento.
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Duplice significato del termine
Effectus
• sollecita un riflesso fisio-psicologico
• può rappresentare una circostanza, un
dato di fatto
• suscita sentimenti che l'ascoltatore non
oggettiva
Rappresentazione degli affetti
• Charles Batteux, Le beaux arts, réduits à
un même principe, (17461; 17472 ):
assimilazione del concetto di imitazione a
rappresentazione
Approfondiamo il concetto di effectus
•
Tra fine del Quattrocento e l’inizio del Seicento
il compito dell’imitazione è reso con il termine
espressione, espressività nel senso di:
•
capacità raggiunta dalla musica di leggere e
tradurre nei propri termini i contenuti del testo
poetico (La Via), il che comporta un
•
impatto emotivo della mimesi, appunto un
“effetto”
Zarlino, Istitutioni Harmoniche, 1558,
II, 7
•
•
Effetto intrinseco dell’armonia: azione
diretta sulla sfera emotiva senza la
mediazione dei concetti, ulteriormente
potenziata dalla componente ritmica sino a
coinvolgere la dimensione corporale
Effetto estrinseco: la vera forza (l’impatto
emotivo, l’effetto, il “commovimento
affettivo”) sgorga dall’unione di harmonia,
numero e orazione, ma deve trovare un
soggetto ben disposto.
Rappresentazione statica e dinamica
• Rappresentazione di un unico ethos
• Espressività contrastiva del madrigale
polifonico
• Espressività drammatica del madrigale
rappresentativo
• Espressività primordiale e pre-culturale
(Opposizione tra naturalezza e
semplicità ad eccesso e trasgressione)
Espressione transitiva
La musica esprime uno stato d’animo, una
dimensione emozionale o psicologica
sentita o creata dal soggetto e lo trasmette
empaticamente o per altra via all’ascoltatore
Esprimere se stessi nella musica
• Ubiquità di genere, ambito geografico e
cronologico di questo luogo comune
• Sturm und Drang musicale,
preclassicismo, preromanticismo
(Eggebrecht), stile galante,
Empfindsamer Styl
Lo Sturm und Drang musicale come
categoria storico-estetica
 Germania sett.: Carl Philipp Emanuel Bach,
Wilhelm Friedemann Bach, Johann Gottfried
Müthel (organista di Riga e amico di Herder)
 Germania merid.: (dal 1742) Johann Stamitz,
Franz Xaver Richter, Anton Filz
 Parigi: Johann Stamitz, Franz Beck, Christian
Cannabich
 Italia: Alessandro Scarlatti, Pergolesi,
Sammartini, Domenico Scarlatti, Alberti, Galuppi,
Paradisi
 Vienna: Georg Matthias Monn, Georg Friedrich
Wagenseil
Espressività
• Dati tecnico-compositivi: dinamica del crescendo,
contrasto tematico, decorso armonico inatteso,
libertà dell’organizzazione temporale della
musica, individualizzazione delle parti
strumentali, drammatizzazione degli eventi sonori
• Dalla forma-struttura alla forma-espressione
• Esperienza vissuta della musica: esprimere se
stessi nella musica
Empfindsamkeit ed espressività
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C.Ph.E. Bach, “Si deve suonare con l’anima”
Daniel Schubart, “L’Empfindsam, che da
qualche tempo ci ispira disgusto (trattandosi al
solito di una pietanza stucchevole servita in tutte
le salse), riafferma qui il suo buon diritto: infatti in
questo caso non vi è il sentimentalismo affettato di
uno svenevole damerino, ma il vero traboccare di
un cuore”
Espressione e sfogo del cuore
 Se si è tristi si cerchi di dar sfogo sé ciò che si
ha in cuore con espressioni tristi (Mattheson)
 La natura delle passioni è tale, che tutti vi fan
ricorso per aprirsi agli altri (Nichelmann)
 Chi ascolta una melodia deve credere di udire la
voce di un uomo che, pervaso da un determinato
sentimento, lo esterna per questa via […] A volte i
sentimenti divengono così intensi che non siamo
soddisfatti finché non ce ne siamo completamente
liberati
Rousseau, La nouvelle Eloise, 1761
…ma quando, dopo una piacevole suite d’airs,
si giunse a quei brani d’espressione che sono
in grado di suscitare e di ritrarre il disordine
delle passioni impetuose, andavo smarrendo
le nozioni di musica, di canto e di imitazione,
e credevo di udire la voce del dolore, del
furore, della disperazione […] e nello stato di
agitazione in cui venivo gettato facevo fatica
a trattenermi
Immanuel Kant, Critica del giudizio
(1791)
“... la sua attrattiva, che si comunica così universalmente, pare
che riposi su questo: - ogni espressione del linguaggio ha, nel
contesto, un tono appropriato al suo significato; - questo tono
mostra più o meno un affetto di colui che parla, e
reciprocamente lo produce anche in colui che ascolta,
suscitando in lui, col processo inverso, l’idea che nella lingua è
espressa con tale tono; - e siccome la modulazione è quasi una
lingua universale delle sensazioni comprensibile da ogni uomo,
la musica l’usa per sé sola e in tutta la sua energia, cioè come
linguaggio degli affetti, e così, secondo la legge
dell’associazione, comunica universalmente le idee estetiche che
vi sono naturalmente congiunte”
Dialettica tra momento espressivo e
momento formale
“Nei segreti dell’armonia penetra
veramente soltanto quel compositore
che con essa sa agire sull’animo
umano; le proporzioni numeriche, che
per il grammatico privo di genio non
sono che morti e rigidi esempi di
calcolo, diventano per lui preparati
magici, dai quali egli fa nascere un
mondo incantato” (E.T.A. Hoffmann).
La spiritualizzazione del sentimento
La musica “parla una lingua che noi non
conosciamo nella lingua ordinaria, l’abbiamo
imparata non sappiamo dove e come, e
soltanto si potrebbe credere che essa sia la
lingua degli angeli [...] essa rappresenta i
sentimenti umani in una maniera
soprannaturale , ci mostra incorporeamente,
al di sopra del nostro capo [...] tutti i
movimenti del nostro animo” (Wackenroder
1799)
La spiritualizzazione del sentimento
“Dimenticate per un attimo il significato usuale
e sospetto del termine sentimentale, che si
conviene esprima tutto ciò che è piattamente
commovente [...]. La musica moderna [...]
per quanto riguarda la forza in essa
dominante [...] senza timore oserei definirla
un’arte sentimentale. Ma cos’è questo
sentimentale adesso? Ciò che ci parla, ciò in
cui domina il sentimento non dei sensi, bensì
spirituale” (Schiller 1798)
Espressione dell’ineffabile e
metafisica del sentimento
La musica strumentale di Beethoven ci schiude il regno del
prodigioso e dell’incommensurabile. Raggi ardenti
squarciano la notte profonda di questo regno, e noi
scorgiamo un agitarsi e un ondeggiare di ombre
gigantesche, che ci stringono sempre più da vicino e ci
annientano, pur senza distruggere il dolore della nostalgia
infinita, nella quale ogni gaudio, levatosi d’un subito in
note esultanti, sprofonda e scompare: e solo in questo
dolore, che – consumandosi in sé, pur senza annientarli,
amore, speranza e gioia – pare voglia schiantarci il petto
con una sinfonia a piene voci di tutte le passioni, noi
continuiamo a vivere, rapiti visionari (Hoffmann 1813)
Il movimento espressionista (19051925)
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1905 Die Brücke ; prima di Salome
1911 Harmonielehre di Schönberg
1912 Der Blaue Reiter
1918 e 1923 Ernst Bloch, Spirito dell’utopia
1921-23, Schönberg, Suite op. 25
1925 prima di Wozzeck a Berlino, mostra
della Neue Sachlichkeit a Mannheim
Espressione come eruzione immediata
dell’inconscio: l’artista di ritrae in se
stesso ed esprime la propria interiorità,
anche in tutte le sue disgregazioni “vere”
anziché “belle” e nelle sue reazioni
istintive al disagio della civiltà (Morazzoni
2007)
All’inizio [del mio nuovo indirizzo compositivo] sembrava
che in questo punto [l’impossibilità di impostare melodie di
ampio respiro ] fosse impossibile rimediare con mezzi
musicali. Inconsciamente, e dunque in modo giusto, trovai
aiuto là dove sempre la musica lo trova quando giunge ad un
punto cruciale della sua evoluzione. Così e solo così è nato il
cosiddetto espressionismo: un pezzo di musica non crea la sua
forma esterna movendo dalla logica del materiale che gli è
proprio ma, guidato dall’istinto per i processo internoi o
esterni e dando loro espressione, esso si base sulla loro logica
e costruisce su di essa (Schönberg 1932)
L’unico momento sovvertitore in lui [Schönberg] è il
mutamento di funzione dell’espressione musicale. Non
sono più passioni ad essere simulate, ma sono piuttosto
moti corporei dell’inconscio, chocs, traumi, nella loro
realtà non deformata, che vengono registrati nel
medium musicale. Essi aggrediscono il tabù della forma,
poiché questi sottopongono tali moti alla loro censura, li
razionalizzano e li traspongono in immagini. Le
innovazioni formali di Schönberg sono strettamente
legate al contenuto d’espressione e servono a farne
erompere la realtà. Le prime opere atonali sono
“protocolli” nel senso dei protocolli onirici psicanalitici
(Adorno 1949)
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Dialettica di costruzione ed espressione
Espressività istintiva / pathos effettistico
Necessità interiore
L’orecchio e il senso della verità saranno
guida più sicura di qualsiasi legge
artistica
• Istinto e inconscio
• Logica inesorabile
Hegel, Estetica,
• "Già al di fuori dell'arte, il suono come
interiezione, come grido di dolore, come
sospiro, come riso, è l'estrinsecazione
immediata più viva di stati d'animo e
sentimenti, l'ah e oh dell'animo. Tuttavia
l'espressione semplicemente naturale
dell'interiezione non è musica […] La musica
deve invece porre i sentimenti in determinati
rapporti di suono, sottrarre l'espressione
naturale dalla sua selvatichezza, dal suo
irrompere rozzo, e darle misura“ (1007-08).
Fraintendimenti dell’estetica
dell’espressione (Dahlhaus)
• prendere alla lettere le indicazioni
interpretative scritte per l'esecutore (ad es.
"con espressione")
• non pensare che per espressione si intenda
espressione della soggettività empirica
(differenza tra soggetto biografico e
soggetto estetico)
Fraintendimenti dell’estetica
dell’espressione (Scruton)
• a) L'errore biografico
• b) La teoria evocativa: è importante
distinguere il significato di un'opera
d'arte dalle associazioni che suscita
• c) La teoria della somiglianza tra un
brano di musica e uno stato d'animo
Espressione astratta
• "La musica è un'arte di espressione. Ma questa
affermazione è vera se non si identifica il
concetto di espressione soltanto con il
sentimento (per associazione con la parola
espressivo), ma si riflette sulla sua funzione più
comprensiva: esprimere qualche cosa. Non si
esprimono soltanto sentimenti, ma anche
pensieri o immagini visive; non solo con le
parole, ma anche con i suoni, i colori, le forme
plastiche". (Josef Rufer)
Espressione intransitiva
• Leonard B. Meyer, Emozione e significato nella
musica, Il Mulino, Bologna 1992, ( ed. orig.
1956) tra
• a) espressionisti referenzialisti (l'espressione
emotiva dipende dalla comprensione del
contenuto referenziale della musica)
• b) espressionisti assolutisti (i significati
espressivi ed emozionali sono una reazione alla
musica e sussistono senza il riferimento al
mondo extra-musicale)
Espressione intransitiva
• Nelson Goodman, I linguaggi dell'arte.
L'esperienza estetica: rappresentazione e
simboli (1968), trad. it. di Franco Brioschi, Il
Saggiatore, Milano 1976 (1998).
• Un ritratto che esprime coraggio e
intelligenza difficilmente genera l'una o l'altra
qualità nello spettatore
• Un pittore o un compositore non sono
obbligati ad avere le emozioni che esprimono
nella loro opera
Espressione intransitiva
• L’arte è una forma particolare, “metaforica” di
esemplificazione
• Per esemplificazione si intende possesso più
riferimento di una certa proprietà e l'esempio sono
i ritagli di stoffa nel campionario di un sarto.
• E un brano o un quadro può esprimere o
esemplificare senza descrivere o rappresentare, e
anche senza essere affatto una descrizione o
rappresentazione - come accade in certe pagine di
Joyce e in certi disegni di Kandinskij
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