La progettazione e la validazione sperimentale di nuovo controllore della forma del plasma nel tokamak JET G. Ambrosino, M. Ariola, G. De Tommasi and A. Pironti presented by ALFREDO PIRONTI Plasmi e tokamak Plasmi e tokamak • I tokamak sono dispositivi per la fusione termonucleare controllata che hanno come scopo il confinamento magnetico di plasmi ad alta temperature • La possibilità di ottenere una reazione di fusione autosostenuta è legata alla soluzione di molteplici problemi ingegneristici • Tra questi problemi c’è quello della stabilizzazione del plasma e del controllo di forma e di corrente • La stabilizzazione e il controllo della forma del plasma sono condotti utilizzando controlli in retroazione che agiscono variando le correnti in appositi avvolgimenti distribuiti intorno alla camera di fusione • Prima implementazione di un controllore progettato con tecniche moderne (H∝) per il controllo della forma del plasma sul tokamak TCV (Ambrosino, Ariola, Pironti, Lister, Vyas, CST 2002) Il tokamak JET ed il progetto XSC • Il JET è il più grande tokamak oggi esistente, e rappresenta la punta di diamante della ricerca europea sulla fusione termonucleare controllata. • Il progetto XSC è stato sviluppato da una collaborazione tra il CRPP di Losanna, l’ENEA, il DIS di Napoli, il DIMET di Reggio Calabria, ed il DAEIIMI di Cassino • L’XSC è stato implementato ed il suo impiego è attualmente una delle opzioni disponibili per i responsabili degli esperimenti al JET. Si prevede che esso verrà intensamente impiegato nelle campagna sperimentali 2005-2006. Il tokamak JET ed il progetto XSC (2) • Il miglioramento più significativo rispetto la vecchio controllore di forma consiste nella possibilità di riuscire a mantenere con buona approssimazione la forma del plasma anche in presenza di variazioni significative di parametri interni del plasma. • Il progetto ha dimostrato la possibilità di costruire un nuovo sistema di controllo sulla base di un modello dell’impianto: il controllore infatti non ha richiesto alcun tuning sperimentale. Il modello del sistema plasma-circuiti Il sistema composto dal plasma, dai circuiti di controllo e dai circuiti passivi può essere descritto da un modello, che linearizzato nell’intorno di una configurazione di equilibrio, assume la forma dove * * ⎛ L11 ⎞ ⎛ x& a ⎞ ⎛ R1 0 ⎞ ⎛ x a ⎞ ⎛ E~1 ⎞ L12 ⎛I ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ * ⎟ & ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ + + = w ⎜⎜ ⎟⎟ u * ⎟ ⎜x ⎟ ⎜ 0 R ⎟ ⎜ x ⎟ ⎜ E~ ⎟ ⎜L & L ⎝0⎠ ⎝ 2⎠⎝ p⎠ ⎝ 21 22 ⎠ ⎝ p ⎠ ⎝ 2⎠ ⎛ xa ⎞ Ariola, Pironti, Portone, Fusion y = (C1 C 2 )⎜⎜ ⎟⎟ + Fw x Technology 1999 ⎝ p⎠ • x, il vettore di stato, rappresenta le correnti che circolano negli avvolgimenti attivi (xa), nei circuiti passivi e nel plasma (xp) • u, il vettore degli ingressi di controllo, rappresenta le tensioni sugli avvolgimenti attivi • y, il vettore delle uscite, rappresenta le grandezze geometriche da controllare • w, il vettore dei disturbi, rappresenta i disturbi agenti sul plasma (i disturbi sono modellati come variazioni dei parametri li e βp) Metodologia di progetto del controllore • La frontiera del plasma è una curva piana • Una caratterizzazione completa di tale curva richiede un elevato numero di descrittori geometrici. Nel caso del JET questo numero è pari a 32 • A fronte dell’elevato numero di grandezze da controllare il numero di ingressi di controllo è pari a 8 • L’obiettivo del sistema di controllo è quello di poter inseguire forme del plasma lentamente variabili nel tempo Ambrosino, Ariola, Pironti, CDC04 Progettazione dell’XSC • La chiusura di un ciclo per la stabilizzazione verticale, e di un controllore di disaccoppiamento per le correnti negli avvolgimenti attivi, consente di descrivere il sistema sul quale progettare l’XSC su di un modello semplificato nella forma Riduzione dell’ordine attraverso C Y (s ) = X ar (s ) 1 + sτ tecnica delle perturbazioni (Ariola, Pironti, EJC 2003) • Applicando la metodologia del paragrafo precedente, progettato in maniera da minimizzare l’indice di qualità l’XSC la singolari viene lim ( y r − y (t ))T Q( y r − y (t )) t → +∞ dove il vettore yr rappresenta il vettore dei riferimenti dei descrittori geometrici della forma del plasma. SC vs. XSC SC • A few geometric parameters are controlled, usually ROG and two strike points • The desired shape is achieved precalculating the needed currents and putting these currents as references to the SC • This gives a good tracking of the references on ROG and on the strike points but the shape cannot be guaranteed precisely • Shape modifications due to variations of βp and li cannot be counteracted XSC • The session leader decides the shape to be achieved • The XSC receives the errors on 32 descriptors of the plasma shape and calculates the “smallest” currents needed to minimize the error on the “overall” shape • This has given in the experiments done so far a good tracking of the desired shape • The controller manages to keep the shape more or less constant even in the presence of large variations of βp and li Steps needed for an XSC design In general, the XSC needs a different configuration for each scenario. In order to prepare an XSC configuration for a discharge, the following steps are needed: 1. plasma modeling 2. controller design 3. preparation of a configuration file 4. commissioning Plasma modeling Ready for the design? Controller design Take experimental data from an existing plasma shot and derive a linearized model (tools: CREATE-NL and CREATE-L) Choose weights for the currents and the geometric descriptors and design the controller (tool: XSC GENERATOR) Iterate if equilibrium currents do not leave enough space for control Iterate until the simulation of the closed-loop behavior is satisfactory Need for other models? Was anything wrong? Commissioning Configuration file Run the basic shape on a tail of a pulse By means of the graphic tool CREATE EGENE, it is possible to generate a set of similar configuration, along with the equilibrium currents Assess the XSC performance READY FOR OPERATION The tool then produces the configuration file needed by Level1 to run XSC Exit Some experimental results Ambrosino, Ariola, Pironti, Sartori, IFAC05 • Shot 61995 Ariola, Pironti, CSM 2005 - XSC takes controls at t=68s until the end of the discharge - The plasma current varies from 2MA to 0.8MA and li from 1 to 1.5 • Shot 62292 - XSC takes controls at t=43.5s to t=50s - βp goes from 0.7 to 1.6 and then down to 0.07 • Shot 62837 - XSC takes controls at t=54s - Two time windows are used to track two different shapes Some other features of the XSC • Due to its flexibility, besides the geometrical descriptors, one can choose to control linear combinations of them, so as to account for variables like the linearized pseudo-elongation, triangularity, …; • It is also possible to directly control some currents; this obviously reduces the degrees of freedom to control the shape, but it can be useful during critical phases of the shot, e.g. plasma formation, current ramp-up and ramp-down, …