Inchiesta campionaria
La ricerca sociale investe nella conoscenza dei seguenti aspetti della vita
di relazione:
Comportamenti
Interrogazione e/o osservazione
Motivazioni, Atteggiamenti
Aspettative, Percezioni,
Sentimenti, Credenze…
Interrogazione =
via più diretta e strategia obbligata
per la rilevazione
Interrogazione
a)
b)
c)
d)
= modo di rilevare le informazioni:
Interrogando su di un medesimo oggetto di ricerca
individui appartenenti ad un campione rappresentativo (per poter
generalizzare i risultati)
mediante una procedura standardizzata (questionario)
allo scopo di studiare le relazioni tra variabili (analisi bi- e multivariata)
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Inchiesta campionaria…
L’inchiesta campionaria, quindi, è
1.
una indagine quantitativa (interrogo tanti soggetti su di un ampio
numero di temi);
2.
una tipica indagine sociologica, in quanto si pone i tre interrogativi
fondamentali: che cosa succede, come, perché?
= Survey (dal latino super videre = visionare, ispezionare, esaminare)
La survey (o inchiesta campionaria) non deve essere confusa con il
sondaggio, che si configura come un’indagine esclusivamente esplorativa tesa ad accertare l’esistenza e la consistenza di un certo fenomeno.
Studio descrittivo
•
•
•
•
•
Manca il richiamo alla teoria e la ricerca di sfondo.
Non ci sono ipotesi (o al limite hanno solo natura descrittiva).
Il campione non è rappresentativo.
L’analisi dei dati si basa sulle sole distribuzioni di frequenza.
Vengono investigati pochi temi ed esiste scarso approfondimento.
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Elementi essenziali dell’interrogazione sono gli item, ovvero:
• domanda;
libere;
Possono essere:
• risposta.
standardizzate;
Strumenti della rilevazione tramite interrogazione
Domande
Standardizzate
Libere
Risposte
Standardizzate
Questionario
Libere
(Inchiesta campionaria,
survey)
Intervista strutturata
------
Intervista libera
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Problema:
l’uniformità degli stimoli prodotta dall’uso del questionario significa
automaticamente uniformità dei significati?
Risposta:
No, perché la domanda non cade mai su di un terreno asettico, neutrale
ed omogeneo, in quanto esistono differenze non trascurabili in termini di
biografia, esperienza, cultura individuale.
L’uso dello strumento rappresenta, pertanto, una scelta di campo tesa a
privilegiare la ricerca dei fattori:
• di uniformità (minimo comun denominatore)
questionario
• di differenziazione
ricerca qualitativa
Complementarietà degli approcci:
Il primo non dà ragione della complessità (semplifica la realtà);
il secondo non dà spazio alla comune matrice di pensiero.
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Affidabilità del comportamento verbale
L’uso del questionario rende necessario, per il ricercatore, di
relazionarsi con tre tipi di problemi:
 desiderabilità sociale delle risposte: distorsione delle risposte
indotte da valutazioni sociali. È forte nelle domande di prestigio.
Impone di aver chiara la distinzione tra percezione (o rappresentazione dell’oggetto sociale indagato) e realtà oggettiva, per la cui
rilevazione è opportuno il ricorso ad indicatori;
 mancanza di opinioni: specie su tematiche complesse o poco
conosciute il soggetto può avere difficoltà ad esprimere un’opinione.
L’esistenza di alternative di risposta (e l’insistenza del ricercatore
possono favorire l’insorgere di pseudopinioni, ovvero incentivare
l’individuazione più o meno casuale di una risposta;
 intensità e radicamento delle opinioni non viene indagato dal
questionario, che è inoltre poco adatto al raggiungimento di tale
obiettivo (perseguito solo con lo scaling). Spesso lo strumento facilita
anche la confusione tra atteggiamenti ed opinioni.
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Qualità della formulazione delle domande
Non esistono regole formalizzate, ma solo suggerimenti.
Per la stesura del questionario sono necessari:
1. esperienza del ricercatore;
2.
3.
conoscenza della popolazione di riferimento;
chiarezza di ipotesi.
È bene far uso della conoscenza prodotta da altri.
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Classificazione delle domande
Esistono una pluralità di criteri.
In base agli argomenti trattati distinguo domande relative a:
1. proprietà socio-anagrafiche di base: consentono di descrivere le
caratteristiche sociali di base dell’individuo (es. genere, età, luogo di
nascita…) e i connotati sociali ereditati o stabilizzati in età giovanile
(es. classe sociale, titolo di studio…). Da qui la distinzione in variabili
socio-grafiche individuali e di contesto. Per la rilevazione esistono
formulazioni standard delle domande;
2. atteggiamenti: rilevo aspetti immateriali e, quindi, l’interrogazione è
l’unica via. È il campo più difficile da esplorare, perché sono dimensioni articolate e multidimensionali, spesso inconsce, nonché variano
significativamente da persona a persona;
3. comportamenti: rilevo delle azioni, quindi fatti inequivoci ed empiricamente osservabili, rispetto alle quali le dichiarazioni possono essere
controllate.
Le domande sub 1 e 3 vengono dette fattuali, mentre quelle sub 2 sono
chiamate domande motivazionali.
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In base al grado di standardizzazione distinguo domande:
1. chiuse, quando le modalità di risposta sono tutte prefissate. Vantaggi: offre a tutti lo stesso quadro di riferimento, facilita il ricordo,
stimola l’analisi e la riflessione. Svantaggi: esclude le opportunità
non previste, influenza le risposte, non garantisce uguaglianza di
significato delle risposte. L’uso di domande chiuse non è praticabile
quando: non conosco tutti i possibili item di risposta, i temi sono
complessi o sensibili, esiste basso livello culturale degli intervistati;
2. semichiuse, quando è presente la modalità «altro», che lascia libero
l’intervistato di esprimere una propria posizione, non prevista ex
ante dalla definizione operativa, come nell’esempio che precede;
3. aperte, quando le modalità di risposta non sono prefissate, e
l’intervistato viene lasciato libero di rispondere come vuole. Prospettano il problema della codifica a posteriori e della non ambiguità
delle risposte. Sono utili in fase esplorativa o per piccoli campioni.
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Tra le domande chiuse e semichiuse, vanno citate:
 la categoria degli elenchi, domande in cui all’intervistato è chiesto o
di scegliere tra una lista di oggetti o di atteggiamenti o valori (es: i modi
di impiegare il tempo libero), oppure di ordinare una lista di oggetti o
atteggiamenti o valori secondo un proprio ordine di preferenza
(esempio: quali sono per l’intervistato, in ordine di importanza, i tre
sentimenti più importanti).
1. Di quale dei seguenti problemi lei è maggiormente
preoccupato?
Massimo due risposte
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Trasporti pubblici
Orari uffici
Traffico
Nettezza urbana
Illuminazione pubblica
Approvv. Acqua
1
2
3
4
5
6
I risposta
II risposta
(+ import.)
(un po’ meno
import)
|____|
|____|
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|____| I
|____| II
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 le batterie di domande. Raggruppano in una sola domanda n interrogativi elementari. Esiste un’unica domanda introduttiva e un insieme di
alternative di risposte invariato, che viene applicato a diversi oggetti.
Vantaggi: a) risparmio di spazio; b) facilita la comprensione; c)
migliora la qualità delle risposte grazie al collegamento tra temi; d)
consente la costruzione di indici sintetici.
Formulazione in termini:
Assoluti (ogni domanda è indipendente)
2.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
Le è mai capitato di compiere qualcuna
di queste azioni?
Scioperi spontanei
Blocco del traffico
Autoriduzione affitto
Autoriduzione bollette
Occupare case
Occupare fabbriche
Scrivere slogan sui muri
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì
Sì







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1
1
1
1
1
1
1
No
No
No
No
No
No
No







0
0
0
0
0
0
0
|____|
|____|
|____|
|____|
|____|
|____|
|____|
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Relativi (richiede di stabilire un ordine…)
La formulazione relativa permette una migliore rappresentazione delle
posizioni.
Le batterie di domande sono molto usate nelle procedure di scaling.
Tono incalzante e ripetitività dello schema generano 2 errori: pseudoopinioni (risposte casuali) e response set (risposte meccaniche, uguali).
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In base alla struttura interna distinguo domande:
•Informazione generale: la domanda viene posta a tutti gli intervistati.
•Domanda di controllo: richiede, con diversa formulazione lessicale,
un’informazione già fornita dall’intervistato, al fine di verificare eventuali incongruenze nelle sue dichiarazioni. Uso per temi delicati, su cui si
teme dichiarazioni falsate da un’acquiescenza a modelli normativi.
•Domanda filtro: la domanda ha il compito di evidenziare l’esistenza di
una parte degli intervistati per cui si rende inutile porre certe domande
successive. Ad esempio, se un intervistato dichiara di non avere figli, si
salteranno, per quell’intervistato, tutte le domande relative al loro
numero, a chi si occupi della loro educazione, eccetera.
•Informazione condizionata (o domanda condizionata): sono domande
che si pongono solo a quegli intervistati che manifestino certe caratteristiche precedentemente evidenziate da una domanda filtro (coloro, per
attenerci all’esempio, che abbiano dichiarato di avere figli). In questo
modo, si evidenzia l’esistenza di un sub-campione tra gli intervistati.
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Somministrazione del questionario
Intervista faccia a faccia: prevede l’interazione tra intervistato ed intervistatore. Pone il problema della limitazione dell’effetto intervistatore,
perseguito attraverso la standardizzazione del suo comportamento a
partire dalle caratteristiche e dalla preparazione.
Vantaggi: controllo delle risposte e dell’ambiente, riduzione degli errori e
delle incongruenze, riduzione dei tempi di ritorno dell’informazione.
Svantaggi: costi elevati ed appesantimento dell’organizzazione.
Interviste telefoniche: somministrazione con uso del telefono.
Vantaggi: rapidità di rilevazione, < costi, < resistenze all’accettazione
dell’intervista, aumento della raggiungibilità delle periferie, facilita
preparazione e supervisione intervistatori, caricamento diretto dei dati.
Svantaggi: < coinvolgimento e limitata durata dell’attenzione, impossibilità di uso di materiale visivo e della raccolta di dati osservati, esclusione
dei non abbonati, sottorappresentazione dei ceti medio-bassi, semplificazione dei quesiti.
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Questionario autocompilato: questionario compilato dall’intervistato.
Vantaggi: riduzione dei costi.
Svantaggi: minore qualità dei dati, errori di compilazione, autoselezione
dei rispondenti, mancato controllo delle risposte e dell’ambiente.
La rilevazione può essere individuale o di gruppo, con o senza vincoli di
restituzione.
Un caso particolare è quello del questionario postale che ha i seguenti
vantaggi: riduzione costi, maggiore anonimato, compilazione in un
momento di tranquillità, assenza di distorsioni dovute all’intervistatore,
accessibilità dei soggetti periferici.
Svantaggi: bassa % di rispondenti, autoselezione dei rispondenti,
necessità di un livello di istruzione medio-alto, mancanza di controlli,
impossibilità d’uso di strumenti complessi o di indagare temi complessi,
limiti alla lunghezza del questionario.
La riuscita dipende: dall’ente che promuove l’indagine, dalle caratteristiche del questionario (lunghezza e forma grafica), dal tipo di intervistati, dal tipo di sollecito, dall’interesse verso il tema.
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Il questionario rende necessaria un’attenta preparazione e l’attivazione
di una serie di procedure preliminari tese alla garanzia della sua
qualità, tra le quali:
1. studio esplorativo: fase iniziale nella quale il fenomeno viene sondato
con una molteplicità di tecniche che si spostano progressivamente da
tecniche qualitative (destrutturate) verso tecniche quantitative (strutturate) per comprendere le linee portanti del fenomeno ed i problemi più
rilevanti.
2. pre-test: apre la fase di collaudo dell’impianto della ricerca ed è una
sorta di prova generale dello strumento e delle strategie di rilevazione.
Coinvolge 30-50 unità statistiche individuate nella popolazione con gli
stessi metodi previsti per la definizione del campione. Serve a far
emergere problematiche nella formulazione delle domande o nelle
modalità di somministrazione.
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Organizzazione dei dati
Consiste nel passaggio:
DATI GREZZI
(non sistematizzati
= questionario compilato)
DATI ORGANIZZATI
(sistematizzati = pronti
per l’analisi = matrice dati)
Variabili = “risposte”
Casi =
n unità statistiche
coinvolte
nell’indagine
(=“n questionari”)
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Interpretazione
Ancora una volta la costruzione di un indice può contribuire all’individuazione dei lineamenti delle dinamiche locali, delineando un primo spaccato della situazione. I dati riflessi in tabella 38 evidenziano come
ben il 13,6% degli intervistati non ritenga di essere colpito da alcuna limitazione dell’agire, mentre il 40,8%
circoscrive la presenza di ostacoli a una o due modalità. Decisamente contenuto (13,6%) appare anche il peso di coloro che interpretano le loro condizioni in modo decisamente negativo, attraverso la scelta di tutti o
quasi gli item prospettati. Scendendo nel dettaglio si può notare come siano le donne, in coerenza alle evidenze empiriche raccolte da una pluralità di indagini svolte a livello nazionale, ad essere portatrici di
un’immagine tendenzialmente più negativa, così come la polidimensionalità dei fattori citati tende ad aumentare al crescere dell’età. È interessante notare come nel passaggio dalla fascia di età 60-69 anni a quella
70-79 anni il valore del terzo livello appaia quasi triplicato  dal 6,5% al 17,3% , mentre l’incremento rispetto alla coorte più anziana risulta decisamente contenuto.
Tab. 37 –
Indice di percezione dell’insorgere di limitazioni all’au-mentare dell’età. Distribuzione
per sesso ed età
Sesso
0–2
35
68
Totale
M
66,5
21,3
12,2
100,0
F
45,6
40,4
14,0
100,0
60-69
65,0
28,5
6,5
100,0
Età
70-79
49,8
32,9
17,3
100,0
> 80
36,6
41,4
22,0
100,0
Totale
54,4
32,4
13,2
100,0
Base: n = 500
Risultanze empiriche
Induzione
confronto con hp
conferma o riformulazione teoria
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