28 Serie B R L’anticipo della 38a giornata MARTEDÌ 28 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT do nella ripresa (26’) è stato sostituito, al Dall’Ara è andata via la luce e il gioco è stato fermo 11’. Tornati in campo, ci ha pensato Sansone a chiudere il match con un gran sinistro a superare Gillet, meritandosi la palma di migliore in campo. Il Bologna non ha black-out Cacia-Sansone, carica da A 1Gli attaccanti stendono il Catania. Salta l’illuminazione: gara sospesa per 11 minuti BOLOGNA 2 CATANIA 0 BOLOGNA (3-5-2) Coppola 6; Oikonomou 6,5, Gastaldello 7, Ferrari 6,5; Mbaye 6 (dal 20’ s.t. L. Ceccarelli II 6,5), Casarini 6,5 (dal 42’ s.t. Perez s.v.), Krsticic 6,5, Laribi 6, Morleo 6; Sansone 7,5, Cacia 7 (dal 26’ s.t. Mancosu 6). PANCHINA Da Costa, Garics, Bessa, Acquafresca, Troianiello, Improta. ALLENATORE Fini 7 (Lopez squalificato). CATANIA (4-3-1-2) Gillet 6; Belmonte 5,5, Sauro 6, L. Ceccarelli I 6,5 (dal 38’ s.t. Capuano s.v.), Mazzotta 5,5; Rosina 6, Rinaudo 5, Coppola 5,5 (dal 30’ s.t. Escalante 5,5); Castro 5; Calaiò 4,5, Maniero 5 (dal 23’ s.t. Martinho 6). PANCHINA Terracciano, Schiavi, Gyomber, Odjer, Chrapek, Sciaudone. ALLENATORE Marcolin 5. ARBITRO La Penna di Roma 7. GUARDALINEE Avellano 6-Bottegoni 5,5. ESPULSI Calaiò (C) al 25’ s.t. per proteste. AMMONITI L. Ceccarelli I (C), Mazzotta (C), Castro (C), Sauro (C), Mbaye (B), Belmonte (C), Calaiò (C), Laribi (B) e Capuano (C) per g.s.; Cacia (B) per c.n.r. NOTE paganti 3.672, incasso di 20.752 euro; abbonati 9.571, quota di 62.549 euro. Tiri in porta 4-0. Tiri fuori 5-1. In fuorigioco 3-0. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. CLASSIFICA SQUADRE PT CARPI BOLOGNA VICENZA FROSINONE PERUGIA AVELLINO SPEZIA PESCARA LIVORNO LANCIANO BARI CATANIA MODENA TERNANA TRAPANI PRO VERCELLI LATINA ENTELLA CROTONE CITTADELLA BRESCIA (-6) VARESE (-4) 74 63 62 61 55 54 54 54 53 48 47 47 45 44 43 42 42 42 41 40 33 29 PARTITE RETI G V N P F S 37 38 37 37 37 37 37 37 37 37 37 38 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 21 16 17 17 13 14 14 14 14 10 12 12 10 11 10 10 9 9 10 8 9 7 11 15 11 10 16 12 12 12 11 18 11 11 15 11 13 12 15 15 11 16 12 12 5 7 9 10 8 11 11 11 12 9 14 15 12 15 14 15 13 13 16 13 16 18 57 45 41 54 42 35 49 60 52 48 39 54 33 31 49 40 33 34 36 42 41 36 25 31 32 44 38 33 38 48 43 43 44 52 30 43 64 51 37 49 46 47 52 61 SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI PROSSIMO TURNO SABATO 2 MAGGIO BARI-CITTADELLA CATANIA-LIVORNO FROSINONE-BOLOGNA LANCIANO-TERNANA PERUGIA-TRAPANI PRO VERCELLI-CROTONE SPEZIA-BRESCIA VARESE-LATINA VICENZA-ENTELLA DOMENICA 3 MAGGIO AVELLINO-PESCARA ORE 15 MODENA-CARPI ORE 18 (1-0) (2-4) (2-2) (1-0) (2-2) (1-0) (1-0) (0-1) (1-2) (0-0) (0-1) PER BARI-BOLOGNA Contini assolto con la prova tv: niente violenza ● MILANO Nessuna squalifica per il difensore del Bari, Contini, dopo la prova tv chiesta per verificare se nei fatti di venerdì (rigore contro il Bologna per una spinta di Maietta allo stesso Contini) ci fosse anche qualche sua responsabilità. Secondo il giudice sportivo le immagini documentano che «durante l’esecuzione di un calcio di punizione il calciatore biancorosso, nella zona centrale dell’area di rigore felsinea veniva in contatto con il calciatore rossoblù che scivolava al suolo. Immediatamente questi si alzava da terra rincorreva il Contini per qualche metro e lo spingeva». Contini non è stato sanzionato dall’arbitro Maresca, che ha precisato di avere sanzionato solo l’azione fallosa di Maietta». Secondo il giudice, Contini voleva soltanto «liberarsi dalla marcatura dell’avversario, come avviene normalmente», quindi «il comportamento segnalato è privo dell’intenzionalità e potenzialità lesiva che connotano la condotta violenta». Nicola Binda IL MIGLIORE INVIATO A BOLOGNA PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Cacia al 37’ p.t.; Sansone al 28’ s.t. BRESCIA (4-3-2-1) VICENZA (4-3-3) OGGI Ore 20.30 ANDATA 0-2 1 ARCARI ZAMBELLI COLY 3 6 15 24 ANT. CARACCIOLO DI CESARE 18 17 8 H'MAIDAT BENALI SCAGLIA 11 19 DA SILVA SESTU 9 AND. CARACCIOLO S e Cacia fa il Cacia, il Bologna può contare su un mammasantissima della categoria. E se tutta la squadra gioca da Bologna, allora la promozione diretta può tornare un proposito credibile: la palla passa a Vicenza e Frosinone, in campo stasera con un pizzico di preoccupazione in più. Fondamentale la vittoria sul Catania, arrivata dopo il crollo di Carpi, tre pareggi, i veleni di Bari (tre squalificati più Lopez) e la caduta al quarto posto. L’ha firmata il bomber per la più pesante delle sue 11 reti: curiosamente, quan- ATTACCANTE DEL BOLOGNA Prima l’assist a Cacia per l’1-0, poi il gol del raddoppio e altri tentativi con il suo magico sinistro. CARPI (4-4-1-1) BARI (4-3-3) SPEZIA (4-2-3-1) ANDATA 1-0 OGGI 20.30 ANDATA 0-0 OGGI 20.30 22 GABRIEL 13 21 5 STRUNA ROMAGNOLI POLI 19 17 8 PASCIUTI PORCARI BIANCO 20 LOLLO CITTADELLA (4-4-2) CROTONE (4-3-3) AVELLINO 4 32 DE LEIDI CAMIGLIANO 30 KUPISZ ANDATA 2-1 10 MBAKOGU 19 COCCO 27 LAVERONE 25 DEFENDI 18 CAPUTO 7 BOATENG 4 MORETTI 21 DI GENNARO 20 SBRISSA 33 BELLOMO 5 DONATI 4 ROMIZI 27 15 CALDERONI CONTINI 24 2 CAMPORESE SABELLI 1 GUARNA 30 3 BALASA DOS SANTOS 23 11 PAOLUCCI MINESSO 17 MAIELLO 10 SGRIGNA 28 CIANO 9 TORREGROSSA 29 TROTTA 21 NENE' 18 SITUM 8 JUANDE 32 KVRZIC 30 BREZOVEC 20 25 DATKOVIC MILOS 24 MARTELLA ENTELLA (4-3-3) VARESE (4-4-2) OGGI 20.30 13 VISCONTI 20 BITTANTE 2 IACOPONI ANDATA 2-2 4 VOLPE 39 STOIAN 31 CUTOLO 9 COMI 4 ARINI 27 CHIOSA 5 ELY 1 FRATTALI 5 RUSSO 19 PISACANE 3 CECCHINI 32 BATTOCCHIO 17 COSTA FERREIRA 9 SFORZINI 10 MAZZARANI 20 FORTE 8 D'ANGELO 1 CHICHIZOLA 27 LIGI 21 SUCIU 18 SCHIAVON 10 CATELLANI 17 5 MIGLIORE BIANCHETTI © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 PARONI 13 FERRARI 14 MATUTE 31 STANCO GOL E DOMINIO Si è giocato sotto la pioggia, iniziata a cadere con l’inizio della partita, quando Laribi nei primi 7’ ha cercato la porta tre volte, trovandola solo al 35’ con un cross sbagliato. Il Bologna dominava, ma senza trovare concretezza. Ci ha pensato Cacia (che prima dell’intervallo sfiorerà il bis di testa) a far gol, dopo un scambio con Sansone, sorprendendo Sauro e Belmonte. Nella ripresa il Catania è passato al 4-3-3 con Castro avanzato a sinistra, ma l’unica occasione è stata quella di Sauro. Troppo poco. Il Bologna è rimasto solido nel suo 3-5-2, con Gastaldello a giganteggiare in difesa. E quando Calaiò s’è fatto espellere per aver mandato a quel paese l’ottimo La Penna (tanti cartellini, tutti giusti) dopo essere stato ammonito per un fallo da dietro, s’è spenta la luce sul Catania e anche sul Dall’Ara. Non sul Bologna, che dopo il blackout ha raddoppiato con Sansone. Tornando a riveder le stelle. 1 CORDAZ 5 3 PELLIZZER BARRECA 8 RIGONI (4-3-1-2) OGGI 20.30 1 PIEROBON 6 GAGLIOLO 11 DI GAUDIO 10 GIACOMELLI 14 17 7 31 GARCIA MANFREDINI BRIGHENTI SAMPIRISI TENA 22 VIGORITO 7,5 ● SANSONE 7,5 LE COLPE DI MARCOLIN Risale il Bologna e s’arresta il Catania, che con 5 vittorie di fila aveva scongiurato il pericolo retrocessione, riaccendendo una speranza di playoff. Ma erano fondamentali i tre punti (le ultime 4 giornate non sarebbero state irresistibili) e invece è arrivata una sconfitta che spegne le speranze e vede Marcolin sul banco degli imputati. Il tecnico ha scelto una formazione troppo sbilanciata ma in realtà inconcludente, cedendo il governo del centrocampo al Bologna: si pensi che la prima e unica palla-gol è stata di Sauro (colpo di testa alto) al 13’ della ripresa. Ha sorpreso anche la scelta di escludere due titolari come Schiavi e Sciaudone: il sospetto è che Marcolin non li considerasse sereni, visto che il loro procuratore è Romualdo Corvi- no, figlio del d.s. bolognese. 10 NETO PEREIRA 23 CRISTIANO 6 BLASI 3 DE VITO 14 ROSSI 15 OSUJI 24 ZECCHIN 5 13 BORGHESE FIAMOZZI 22 BIRIGHITTI BRESCIA Coly rientra a sinistra, Scaglia scala a centrocampo. Da Silva ha un’altra chance da trequartista. Indisponibili pure Budel, Morosini, Minelli, Ntow e Tonucci. PANC. 22 Andrenacci, 2 Lancini, 16 Bruno, 31 Boniotti, 20 Gargiulo, 21 Quaggiotto, 26 Bertoli, 29 Bentivoglio, 33 Strada. ALL. Calori. SQUAL. Corvia. DIFF. Morosini, And. Caracciolo, Ant. Caracciolo e Tonucci. CARPI Bianco, fermo da due giorni, e Lasagna (dolore alla caviglia) preoccupano Castori che deciderà all’ultimo se rischiarli, torna dopo 4 mesi nei 22 convocati Mbaye. PANCHINA 12 Maurantonio, 32 Pasini, 2 Modolo, 4 Sabbione, 28 Laner, 24 Mbaye, 14 Gatto, 9 Inglese, 15 Lasagna. ALL. Castori. SQUALIFICATI Letizia. DIFFIDATI Di Gaudio e Gagliolo. CITTADELLA Foscarini è costretto a cambiare formazione: fuori Cappelletti e Donazzan, ma recuperano Pierobon, Barreca e Camigliano. PANC. 22 Valentini, 7 Coralli, 16 Benedetti, 20 Bazzoffia, 2 Pecorini, 17 Busellato, 6 Signorini, 24 Bizzotto, 21 Lora. ALL. Foscarini. SQUAL. Donazzan e Cappelletti. DIFF. Coralli, Sgrigna, De Leidi, Stanco e Camigliano. CROTONE Torna Balasa dopo gli acciacchi della settimana scorsa così come Ferrari che sostituisce lo squalificato Cremonesi. In attacco Torregrossa e Padovan per una maglia. PANCHINA 22 Stojanovic, 23 Gigli, 32 Modesto, 6 Dezi, 4 Galardo, 7 Ricci, 10 De Giorgio, 18 Padovan, 19 Rabusic. ALL. Drago. SQUALIFICATI Cremonesi. DIFFIDATI Ferrari, Ciano e Dos Santos. VICENZA Manfredini ha preso un colpo al piede e non ha terminato la rifinitura, ma dovrebbe recuperare. In attacco dovrebbe tornare Giacomelli. PANCHINA 1 Bremec, 26 Camisa, 23 Gentili, 2 Edge, 6 Alhassan, 16 Vita , 11 Spinazzola, 24 Petagna, 28 Ragusa. ALL. Marino. SQUALIFICATI Cinelli. DIFFIDATI Ragusa, Cocco, Sciacca, Laverone, Petagna, Garcia Tena e Sampirisi. BARI Schiattarella non ce la fa. Nicola ripropone Calderoni sulla sinistra. Davanti soltanto Caputo ha una maglia certa. PANCHINA 22 Donnarumma, 3 Salviato, 16 Filippini, 21 Rada, 13 Benedetti, 26 Gomelt, 9 De Luca, 10 Galano, 17 Ebagua. ALL. Nicola. SQUAL. Minala. DIFF. Caputo, Calderoni, De Luca, Camporese, Defendi, Sabelli, Contini, Schiattarella, Romizi, Minala e Galano. SPEZIA Restano ai box Bakic, De Las Cuevas, Luna, Giannetti e Ciurria, mentre Datkovic potrebbe sostituire Piccolo al centro della difesa. PANCHINA 22 Nocchi, 2 Madonna, 3 De Col, 26 Valentini, 31 Piccolo, 23 Stevanovic, 24 Gagliardini, 27 Canadjija, 14 Cisotti. ALL. Bjelica. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI De Col, Canadjija, Situm, Brezovec e Nenè. AVELLINO Emergenza in attacco per la squalifica di Castaldo e gli infortuni di Mokulu e Soumarè. Scelte obbligate con la coppia Trotta-Comi. Circa 300 tifosi al seguito. PANCHINA 22 Gomis, 6 Fabbro, 17 Vergara, 14 Regoli, 3 Zito, 25 Almici, 23 Angeli, 21 Kone, 11 Sbaffo. ALL. Rastelli. SQUALIFICATI Castaldo. DIFFIDATI Pisacane, Almici, Kone, Trotta, Regoli, Arini. VARESE Al posto di Luoni c’è De Vito, che torna titolare. Mancano Perucchini, Rea, Simic, Corti, Kurtisi, Jakimovski, e Jebbour. Tra i convocati due Primavera: il portiere Seitaj, che andrà in tribuna, e il difensore Mancino. PANC. 12 La Gorga, 4 Dondoni, 16 Mancino, 21 Barberis, 28 Capezzi, 30 Culina, 11 Lores, 18 Capello, 9 Miracoli. ALL. Bettinelli. SQUAL. Luoni e Falcone. DIFF. De Vito, Neto Pereira, Capezzi e Rossi. ARBITRO Merchiori di Ferrara. GUARDALINEE Borzomì-Intagliata. TV Sky Calcio 4 HD. PREZZI 1-35 euro. ARBITRO Pairetto di Nichelino. GUARDALINEE Colella-Pentangelo. TV Sky Calcio 2 HD. PREZZI 10-42 euro. ARBITRO Pinzani di Empoli. GUARDALINEE Valeriani-Oliveri. TV Sky Calcio 9. PREZZI 12-45 euro. ARBITRO Nasca di Bari. GUARDALINEE Di Francesco-Soricaro. TV Sky Calcio 3 HD. PREZZI 10-55 euro. ARBITRO Ros di Pordenone. GUARDALINEE Alassio-Cangiano. TV Sky Calcio 11. PREZZI 11,50-31,50 euro. LATINA (4-3-3) LIVORNO (3-5-1-1) PESCARA PERUGIA (3-5-2) MODENA (4-2-3-1) PRO VERCELLI OGGI 20.30 ANDATA 0-0 22 DI GENNARO 6 ANGELO 23 BROSCO 3 14 BRUSCAGIN ALHASSAN 8 CRIMI 7 VIVIANI 18 VALIANI 35 ODUAMADI 21 SOWE 24 BIDAOUI 28 LANZAFAME 11 4 FABINHO NIELSEN 5 HEGAZY 9 FALCINELLI 19 7 FOSSATI VERRE 2 FARAONI 25 6 COMOTTO GOLDANIGA 1 KOPRIVEC PERUGIA Non sono disponibili gli acciaccati Vinicius, Taddei e Rizzo. Camplone ha annunciato il turnover: dubbi in ogni reparto. PANCHINA 32 Amelia, 44 Mantovani, 20 Baldan, 29 Giacomazzi, 8 Nicco, 15 Crescenzi, 17 Fazzi, 45 Ardemagni, 27 Parigini.ALL.Camplone.SQUAL. nessuno. DIFF. Fazzi, Falcinelli, Parigini, Giacomazzi, Faraoni, Ardemagni e Mantovani. OGGI 20.30 ANDATA 0-0 1 MAZZONI 4 5 11 BERNARDINI EMERSON LAMBRUGHI 23 27 38 28 3 MAICON BIAGIANTI APPELT DJOKOVIC GEMITI 20 JELENIC 24 VANTAGGIATO 32 GRANOCHE 39 23 38 FEDATO SIGNORI GARRITANO 25 23 MARTINELLI SCHIAVONE 33 RUBIN 15 CIONEK 13 GOZZI 12 PINSOGLIO 2 CALAPAI LIVORNO Si ferma anche Belingheri, influenza, e Panucci conferma il modulo con Jelenic dietro a Vantaggiato. A centrocampo il tecnico potrebbe impiegare Djokovic lasciando Luci e Moscati in panchina. PANCHINA 22 Cipriani, 17 Ceccherini, 6 Empereur, 10 Luci, 8 Moscati, 2 Strasser, 31 Remedi, 16 Galabinov, 19 Rafati. ALL. Panucci. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Mazzoni, Moscati e Siligardi. (4-2-3-1) (4-3-3) OGGI 20.30 ANDATA 4-0 1 FIORILLO 15 6 29 SALAMON FORNASIER ROSSI 32 13 MEMUSHAJ ZUPARIC 7 16 8 POLITANO BRUGMAN BJARNASON 9 MELCHIORRI 11 ZAMPANO 7 LUPPI 32 BERETTA 11 LIVIERO 5 COSENZA TERNANA (3-5-2) TRAPANI FROSINONE (4-4-2) LANCIANO OGGI 20.30 4 BANI 3 GERMANO 22 RUSSO ANDATA 1-0 22 BRIGNOLI 4 VALJENT 13 FAZIO 6 MECCARIELLO 7 GAVAZZI 19 LUPOLI 11 SANTANA 30 PAMIC 7 FRARA 17 POPESCU 10 28 3 VIOLA PALUMBO VITALE 20 AVENATTI 16 SPROCATI 17 19 21 ARDIZZONE RONALDO CASTIGLIA ENTELLA Aglietti fa riposare Belli (dentro Cecchini). In attacco solito tridente con Sforzini unica certezza. Prezzi dei biglietti anche oggi come in prevendita. PANCHINA 36 Coser, 2 Iacoponi, 16 Cesar, 6 Di Tacchio, 7 Staiti, 8 Troiano, 23 Botta, 18 Masucci, 20 Eric Lanini. ALL. Aglietti. SQUAL. nessuno. DIFF. Cutolo, Botta, Volpe e Masucci. 6 21 BLANCHARD BERTONCINI 1 ZAPPINO ANDATA 2-2 1 GOMIS 4 19 29 PAGLIARULO MARTINELLI RIZZATO 5 14 17 SCOZZARELLA CIARAMTARO BARILLA’ 3 DAÌ 20 FALCO 9 ABATE 9 D. CIOFANI 17 PAGANINI 15 COSIC (4-3-3) OGGI 20.30 9 CERAVOLO 5 GORI (4-3-1-2) 9 THIAM 23 GROSSI 21 NUNZELLA 11 CURIALE 8 10 MONACHELLO PICCOLO 25 BACINOVIC 6 AMENTA 24 DI CECCO 19 FERRARIO 12 NICOLAS 5 TROEST PESCARA Baroni è legato alle condizioni di Brugman, che non è ancora al top. Se ce la fa, gioca da trequartista. Altrimenti al suo posto Pasquato. In difesa c’è Fornasier con Salamon. PANCHINA 18 Aresti, 2 Pucino, 26 Venuti, 34 Torreira, 20 Gessa, 10 Caprari, 42 Sansovini, 25 Pasquato, 19 Pettinari. ALL. Baroni. SQUALIFICATI Selasi. DIFFIDATI Aresti e Brugman. TERNANA Emergenza rientrata in difesa col ritorno di Popescu e Meccariello. Dubbi in attacco dove Tesser deciderà oggi se confermare la coppia titolare o ricorrere a Dugandzic e Bojinov. PANCHINA 1 Sala, 2 Janse, 23 Russo, 24 Dianda, 26 Crecco, 27 Eramo, 15 Bojinov, 19 Dugandzic, 31 Milinkovic. ALL. Tesser. SQUALIFICATI Falletti. DIFFIDATI Vitale, Bastrini e Bojinov. TRAPANI Cosmi ancora alle prese col problema infortuni (Basso, Lombardi, Perticone, Terlizzi, Vidanov) e squalifiche (Lo Bue e Zampa). Convocati tre ragazzi della Primavera. PANCHINA 22 Marcone, 18 Citro, 21 Feola, 26 Nadarevic, 28 Aramu, 31 Malele, 35 Salvato, 36 La Piana, 37 Aloi. ALL. Cosmi. SQUALIFICATI Lo Bue e Zampa. DIFF. Daì, Nadarevic e Perticone. LATINA Problemi in difesa con l’assenza di Ristovski e Dellafiore. In attacco consueto ballottaggio tra Sowe e Litteri. PANCHINA 12 Farelli, 2 Atiagli, 5 Bouhna, 11 Litteri, 15 Dellafiore, 17 Talamo, 19 Mangni, 20 Ammari, 28 Jaadi. ALL. Iuliano. SQUALIFICATI Figliomeni, Ristovski. DIFFIDATI Alhassan, Bruscagin, Milani, Oduamadi, Sowe e Figliomeni. MODENA Una sola novità con il rientro dall’inizio di Fedato al posto di Acosty, Confermati gli altri che hanno battuto il Crotone. PANCHINA 1 Manfredini, 6 Marzorati, 28 Zoboli, 27 Manfrin, 11 Sakaj, 31 Besea, 8 Nizzetto, 9 Ferrari, 7 Acosty. ALL. Melotti-Pavan. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI Schiavone, Zoboli, Acosty, Gozzi e Martinelli. PRO VERCELLI Emergenza in difesa ma rientra Cosenza. In attacco Beretta punta centrale: Luppi, Belloni, Fabiano e Sprocati si giocano le altre due maglie. PANCHINA 1 Viotti, 29 Ferri, 6 Milesi, 20 Musacci, 8 Scavone, 14 Emmanuello, 18 Belloni, 24 Hromada, 27 Bunino. ALL. Scazzola. SQUALIFICATI Coly e Scaglia. DIFFIDATI Beretta, Ferri, Ardizzone e Belloni. FROSINONE Ampio turnover per far rifiatare i più stanchi. Rispetto a sabato scorso potrebbero essere 7 le novità dal primo minuto. Out Sammarco e Zanon. Almeno 540 i tifosi al seguito. PANCHINA 22 Pigliacelli, 13 M. Ciofani, 3 Crivello, 4 Russo, 16 Fraiz, 8 Gucher, 24 Ranelli, 29 Carlini, 10 Soddimo. ALL. Stellone. SQUALIFICATI Dionisi. DIFFIDATI Gucher. LANCIANO Difesa decimata dalle squalifiche (Conti, Aquilanti e Mammarella). In avanti rientra Monachello. PANCHINA 1 Aridità, 22 Petrachi, 14 Bei, 20 Paghera, 17 Vastola, 29 Agazzi, 32 Pinato, 15 De Silvestro, 30 Ascione. ALL. D’Aversa. SQUALIFICATI Conti, Aquilanti, Mammarella e Cerri. DIFFIDATIFerrario, Di Cecco, Paghera, Thiam, Piccolo e Bacinovic. ARBITRO Manganiello di Pinerolo. GUARDALINEE Di Iorio-Caliari. TV Sky Calcio 6 HD. PREZZI 8-85 euro. ARBITRO Fabbri di Ravenna. GUARDALINEE De Troia-Villa. TV Sky Calcio 5 HD. PREZZI 9-80. ARBITRO Sacchi di Macerata. GUARDALINEE Segna-Bindoni. TV Sky Calcio 8. HD PREZZI 10-55 euro. ARBITRO Di Paolo di Avezzano. GUARDALINEE Tolfo-Lo Cicero. TV Sky Calcio 7 HD. PREZZI 7-35 euro. ARBITRO Aureliano di Bologna. GUARDALINEE Del Giovane-Disalvo. TV Sky Calcio 10. PREZZI 10-27 euro. MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 20’ S.T. Tutti ad abbracciare Lukas Podolski: entrato da pochi secondi, segna l’1-2 e il suo primo gol in nerazzurro AP UDINESE 1 2 INTER PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Icardi (I) su rigore al 3’, Di Natale (U) al 5’, Podolski (I) al 20’ s.t. UDINESE (4-3-1-2) Karnezis; Widmer, Danilo, Domizzi, Piris; Allan, Pinzi, Badu; Guilherme (dal 44’ p.t. Pasqual; dal 41’ s.t. Perica); Thereau, Di Natale (dal 16’ s.t. Kone). PANCHINA Scuffet, Meret, Bubnjic, Gabriel Silva, Bruno Fernandes, Hallberg, Perica, Zapata, Geijo, Aguirre. ALL. Stramaccioni. ESPULSI Domizzi al 40’ p.t. doppia ammonizione; Badu 13’ s.t. proteste. AMMONITI Pinzi e Widmer per g.s., Karnezis e Badu per proteste. CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 44’ p.t.; 4-3-1 dal 14’ s.t.; 3-3-2 dal 41’ s.t. BARICENTRO MOLTO BASSO 48 M INTER (4-3-1-2) Handanovic; D’Ambrosio, Vidic, Felipe, Santon; Guarin (dal 20’ s.t. Podolski), Medel, Kovacic; Hernanes (dal 45’ s.t. Gnoukouri); Palacio, Icardi. PANCHINA Carrizo, Sciacca, Donkor, Nagatomo, Di Marco, Obi, Brozovic, Shaqiri, Puscas, Bonazzoli. ALLENATORE Mancini. ESPULSI nessuno. AMMONITI Guarin, Palacio e Medel per g.s., Podolski per proteste. CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 20’ s.t. BARICENTRO MEDIO 51,7 M ARBITRO Rocchi di Firenze. NOTE paganti 2.695, incasso di 54.107,50 euro; abb. 6.206, quota n.c.. Tiri in porta 2-12. Tiri fuori 4-7. In fuorigioco 0-2. Angoli 4-7. Rec.: p.t. 2’, s.t. 4’. fIL PERSONAGGIO LUKAS PODOLSKI Altro che bocciofila Gli bastano 43 secondi per tornare fenomeno 1Preso in giro per le foto con i pensionati, oggetto misterioso fino all’ingresso in campo: ma a Udine il tedesco recita da star PRIMO TEMPO 15’ Hernanes da fermo Il Profeta guadagna una punizione vicino al vertice di destra e prova lui: Karnezis copre il primo palo. 35’ Scontro Vidic-Thereau Duello aereo tra i due, il serbo si taglia sopra l’occhio destro, il francese sulla nuca. 40’ Udinese in dieci Domizzi, già ammonito per proteste al 25’, entra in ritardo su Hernanes che l’aveva anticipato: secondo giallo e rosso. 45’ Ci prova Icardi Guarin trova un corridoio verticale per Icardi che gira di destro quasi in area piccola, Karnezis si rifugia in angolo. 46’ Ancora Hernanes D’Ambrosio crossa dal fondo, Palacio allunga, Hernanes stoppa e conclude davanti a Karnezis che devia di ginocchio. SECONDO TEMPO 3’ Inter in vantaggio Kovacic conquista un rigore dopo appena 23 secondi per fallo di Danilo, Icardi trasforma senza problemi. 5’ Colpisce Di Natale Immediata la reazione dell’Udinese: Allan sfonda centralmente, fa 40 metri palla al piede e poi serve Di Natale al limite dell’area: controllo e destro in rete, 1-1. 13’ Udinese in nove! Badu protesta per un contatto con Hernanes e si becca prima il giallo e poi il cartellino rosso. 20’ Finalmente Podolski Il tedesco entrato da pochi secondi per Guarin, riceve al limite dell’area da calcio d’angolo: la prima conclusione è ribattuta, la seconda è uno splendido sinistro all’incrocio. LA MOVIOLA di FABIO BIANCHI Una sfida piena di emozioni, situazioni al limite e nervosismo questa UdineseInter. L’arbitro Rocchi protagonista per i due espulsi e il rigore, tutto ai danni dell’Udinese. Partiamo dalla prima espulsione di Domizzi per doppia ammonizione al 40’ del primo tempo. Il difensore commette davvero una grave ingenuità nell’atterrare Hernanes in scivolata. Secondo giallo inevitabile. Il primo è un’altra ingenuità, Domizzi Luca Taidelli INVIATO A UDINE @LucaTaidelli E alla quattordicesima presenza Podolski si svegliò. E fece il campione del Mondo. C’è la firma mancina del conte Poldi sulla vittoria di Udine che lancia l’Inter in scia al gruppetto Europa League. Una firma lampo, visto che al 29enne di Gliwice servono 43 secondi dall’ingresso in campo per segnare il primo gol di questa strana avventura italiana. Una rete che dice molto della testardaggine teutonica. Perché Lukas ci prova subito con un rasoterra da calcio d’angolo, viene murato ma recupera palla e fa partire un tracciante che non dà scampo a super Karnezis. ALTRO CHE BOCCIOFILA Una magia che risulterà decisiva, perché malgrado nella corrida del Friuli (otto gialli, due rossi, un rigore) l’Inter si ritrovi per buona parte della ripresa in 11 contro 9 la gara resta in bilico protesta troppo solo per un calcio d’angolo concesso, anche se ha ragione perché Rocchi torna sulla sua decisione. E ora il rigore tanto discusso che manda in bestia l’Udinese. Kovacic lanciato da Icardi, entra in area e tira. Subito dopo arriva Danilo e lo travolge. E’ vero che il croato ha già tirato, ma quando Danilo commette fallo la palla sembra proprio ancora in gioco. Dunque, da regolamento, il rigore c’è. Nel caso in cui la palla fosse già uscita dal campo, Rocchi doveva limitarsi alla punizione per il giocatore ma non alla punizione di gioco. Una situazione molto difficile da valutare dal vivo per l'arbitro, che ci ha azzeccato. Dopo il rigore di Icardi, gli animi si surriscaldano ancor di più e a farne le spese è Badu. Il centrocampista viene toccato involontariamente in ripiegamento da Hernanes che segue l’offensiva interista. Ad azione finita, Badu si catapulta dall’arbitro per protestare, prende un giallo e due secondi dopo prende il rosso diretto perché gli fa un gestaccio davanti al viso. Giusta l’espulsione. Infine, Icardi in gol ma in netto fuorigioco. fino all’ultimo. Con D’Ambrosio costretto a immolarsi su Perica in pieno recupero. Poldi decisivo dunque, quando sembrava che la sua storia nerazzurra fosse finita ancora prima di iniziare. Perché l’Inter sta già lavorando per il futuro, cercando di spolverare l’argenteria che spera di vendere a luglio e di testare i giovani che dovranno dare una mano da agosto. Poldi invece è stagionato e in prestito. Sicuro di tornare all’Arsenal tra un mesetto. Preso in giro perché posta foto in cui sembra più un turista che un calciatore. L’ultima in bocciofila, quasi da pensionato. DECISIVO ANCHE SABATO Invece il ragazzo ha solo la colpa di non incupirsi, di restare sereno e sorridente. Pronto a graffiare quando gli fosse capitata una nuova occasione. La prima è arrivata sabato scorso contro la Roma. Gettato in campo negli ultimi minuti da un Mancini rischiatutto, il tedesco ha squarciato la partita inventandosi un grande assist per il gol decisivo 1Lukas Podolski, 29 anni, FINALMENTE! POLDI, 1° GOL RIGORE «DIFFICILE» MA C’È DOMIZZI E BADU, ROSSI GIUSTI 3 ha segnato il primo gol interista alla quattordicesima presenza (foto PLP) TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla I PUNTI DA CUI HA CALCIATO IN PORTA ATTACCO 1 1 1 1 1 5 1 4 4 5 1 4 3 Gol Parato 29 SECONDI DALL’INGRESSO AL GOL TIRI TOTALI 2 GOL 20’ S.T. Bloccato PALLONI GIOCATI 1 43 di Icardi. Ieri è andata ancora meglio, con la rasoiata che alimenta la missione impossibile (fino a una settimana fa) del 5° o 6° posto. Sarà stato l’essere più vicino alla sua Germania, fatto sta che Poldi era caldo. Tanto che si è preso un giallo per proteste e ha sfiorato il bis con un altro mancino. ARMA IN PIÙ Ecco che Podolski, insieme con uno scintillante Hernanes e al cecchino Icardi, può diventare l’arma in più di Mancini in questo finale. Perché si scalda come un microonde, perché ha il pelo per reggere la tensione, perché quando entra lui è sempre arrembaggio. Anche ieri con lui Mancio ha virato sul 4-2-3-1. Proprio il sistema di gioco più caro al Mancio, che Poldi aveva voluto per giocare un calcio europeo. Salvo poi capire che questa squadra non aveva equilibrio, tornando così al rombo. Ora super Poldi gli farà tornare il prurito. E se poi i compagni imparassero a chiudere le partite... © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R Anticipo 33a giornata 4 MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Udinese, la rabbia e l’orgoglio IL PRESIDENTE Pozzo contro Rocchi «Ha rovinato tutto» Francesco Velluzzi INVIATO A UDINE L a furia di Gianpaolo Pozzo a fine partita non è neppure quotabile. Ma scordatevi le dichiarazioni tipo quelle contro Valeri, forse il suo bersaglio preferito, che ha creato parecchi problemi alla sua Udinese. Con Rocchi il patron dell’Udinese è duro, ma nei toni giusti e quasi moderati. Conoscendolo quando perde per errori arbitrali: «Rocchi ha esagerato col protagonismo. Un peccato. Con l’espulsione di Domizzi ha rovinato tutto. Perché dopo mezzora la partita era già finita. Dispiace perché ci saremmo divertiti, sembrava proprio una bella gara. Non so perché abbia fatto così: è un arbitro quotato. Ma ha fatto davvero di tutto». STRAMA Il suo tecnico Andrea Stramaccioni, che con le ultime prestazioni della squadra sta guadagnando punti («Stiamo facendo un grande lavoro, grinta e determinazione») e fiducia da parte del club per il futuro, non calca la mano su Rocchi: «Sicuramente il rigore non c’era. Capita a tutti di sbagliare. Anche agli arbitri. È stato un po’ esagerato nelle espul- sioni, Domizzi mi dice che gli ha detto semplicemente “era nostra” e con Badu forse è stato troppo fiscale. Però mi godo i progressi della squadra, la performance di Di Natale che con questo gol è entrato di diritto nella storia del calcio. Mi ha detto che in dieci ce la faceva, in nove no. Comunque chapeau: ha la mia età, si allena bene e fa ancora la differenza». Poi parla di quel che poteva essere e non è stato: «Perica poteva passare alla storia con quel che ha sfiorato nel finale. È un ragazzo giovane sul quale stiamo lavorando, come con gli altri ragazzi più giovani». Cita Allan, gli fa i complimenti. «Ha cancellato Hernanes, lo ha messo in grande difficoltà». Strama pensa già al Verona. Lì l’Udinese dovrà ripetere le prove che ha fornito contro Milan e Inter: «Siamo giovani e dobbiamo migliorare. In questa parte finale cercherò di provare ancora qualcuno e spero di recuperare Lucas Evangelista per tornare a farlo giocare». A Verona avrà bisogno di tutti perché si ritroverà senza Badu e Domizzi e forse ancora senza Heurtaux. © RIPRODUZIONE RISERVATA BOMBER ALL TIME IN A 205 Felicità Di Natale: ha raggiunto Baggio ● sono i gol di Totò Di Natale in 420 partite di serie A. L’attaccante dei friulani ne ha segnati 18 con la maglia dell’Empoli e 187 con l’Udinese INVIATO A UDINE N I MIGLIORI CANNONIERI DELLA A on c’è festa, ma lui può godere. Non c’è gioia, ma lui sorride. Totò Di Natale ha vinto ancora. Implacabile, ha ridato speranza all’Udinese prima che Rocchi cacciasse Badu e ha segnato il gol dell’1-1. Ma soprattutto ha realizzato il suo ennesimo sogno: raggiungere Roberto Baggio a 205 gol in serie A. Il tabellone luminoso sistemato nei Distinti che verranno l’ha celebrato, l’abbraccio dei compagni è stato immediato. Poi Totò al 61’ si è dovuto sedere, costretto dal rosso al ghanese. Avrebbe voluto e forse potuto superare Baggio, ma dovrà farlo da domenica a Verona. Per poi invitarlo alla festa che l’Asics, lo sponsor tecnico col quale ha appena rinnovato, gli sta preparando per fine campionato. Il gol all’Inter è il numero 205 per Antonio Di Natale, che raggiunge così Roberto Baggio nella classifica dei cannonieri della A da quando si gioca il campionato a girone unico. Questo il dettaglio 274 Piola (51 Pro Vercelli, 143 Lazio, 10 Juventus, 70 Novara) 241 Totti (241 Roma) 225 Nordahl (210 Milan, 15 Roma) 216 Meazza (197 Inter, 9 Milan, 10 Juventus) FUTURO Proprio il rinnovo con lo sponsor tecnico apre a nuovi scenari. Di sicuro Totò non smetterà di giocare. E la speranza di tutti è che continui a farlo in Friuli e nel nuovo stadio Friuli dove entrerebbe da re. Glielo ha consigliato in questi giorni anche Nestor Sensini, bandiera Antonio Di Natale, 37 anni, gioca nell’Udinese dall’estate 2004 ANSA 216 Altafini (120 Milan, 71 Napoli, 25 Juventus) 205 Baggio R. (39 Fiorentina, 78 Juventus, 12 Milan, 22 Bologna, 9 Inter, 45 Brescia) 205 Di Natale (18 Empoli, 187 Udinese) 190 Hamrin (8 Juventus, 20 Padova, 150 Fiorentina, 9 Milan, 3 Napoli) 188 Signori (11 Foggia, 107 Lazio, 3 Sampdoria, 67 Bologna) 188 Del Piero (188 Juventus) dell’Udinese in visita qui. E’ quello che si augura da tempo il patron Gianpaolo Pozzo che è pronto a sedersi con lui per convincerlo a restare. Perché se è vero che qualche malumore c’è stato (Totò ama essere coccolato) è altrettanto vero che la società non ha ancora pensato a un’Udinese senza Di Natale. Tornato dalla vacanza a Dubai ha sentito qualche sirena dagli Emirati, poi qualche contatto con gli Stati Uniti, quindi la porta di Empoli che per lui è sempre spalancata. Il rapporto con Fabrizio Corsi è importante e in quella città Totò e Ilenia, con Filippo e Diletta andranno a vivere a giugno del 2016. Nella testa di Totò ogni tanto torna in mente il sogno di giocare un anno con e per Vincenzo Montella. Cambia idea spesso il campione napoletano, ma poi l’amore per Udine prevale. E quella gente alla quale si è legato quella sera d’estate del 2010 quando disse no alla Juve, vuole che Totò resti bianconero fino alla fine. Con la 10 e la fascia di capitano sul braccio. Ieri lui non ha perso la testa, ha trovato energie per battere Handanovic. Raggiungendo Baggio. Che ora, forte dei 12 gol e della nona stagione di fila in doppia cifra, ha la voglia matta di superare. fr.vell. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PAGELLE di MATTEO DALLA VITE UDINESE INTER 6,5 7 KARNEZIS OVUNQUE BADU SFASATO ALLAN GRANDE E COMBATTIVO IL TECNICO STRAMACCIONI 6,5 Domizzi gli regala l’inferiorità numerica, Badu raddoppia, Danilo fa il rigore discusso. Poi ci pensa Highlander-Di Natale al mini-sorriso. Finisce con nove uomini in campo ma a testa altissima. IL MIGLIORE DI NATALE 7 Raggiunge un mito nel momento in cui la tempesta è alla massima potenza. Quindi è come valesse doppio. Gol n° 205, come Roberto Baggio. Poi esce per strategie e dentro un’ovazione. ● TIRI 1 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 1 IL PEGGIORE DOMIZZI 4 Prima che Rocchi chieda scusa lui gli ha già detto qualcosa di grosso. Giallo. Seconda ammonizione impeccabile, ma che da già ammonito è un suicidio per la «patria». ● LANCI 1 ● CONTRASTI 1 ● PASSAGGI 10 6 6 5 6,5 KARNEZIS Straordinario: Hernanes tre volte, Guarin, una botta di Icardi, Kovacic. Il meglio lo dà contro il Profeta. Maurito lo pialla su rigore. Poldi lo secca. WIDMER Attento più che spedito verso l’alto, perché a quello ci pensa più Allan: quando s’alza, Santon sta attento. Gara impegnativa, con giallo annesso. DANILO Primo tempo non facile, perché anche dalla sua parte gli entrano troppi interisti in area. Nel Lato B entra Kovacic: scivolata urticante, da rigore. PIRIS Laterale a sinistra ma è lui che avanza per stare sulle piste di Guarin. A Udinese in 10 passa centrale: non è roba sua, ma recupero «monstre». ● PARATE 9 ● RINVII 13 ● PRESE ALTE 1 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 3 ● PASSAGGI 18 ● LANCI 2 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 18 ● CROSS 0 ● CONTRASTI 2 ● PASSAGGI 16 7 6,5 4 5,5 ALLAN Di gomma, corrosivo quando parte, fallosetto se ti prende. Gioca interno e ha davanti Kovacic: combattivo. Dà lo zucchero-assist a Di Natale. Da big. PINZI Fa il regista e cerca di staccare la luce a Hernanes: il profeta sguscia, ammonizione. Combatte come al solito e guida la rivolta friulana nell’assalto finale. BADU Largo e alto a sinistra, cosicché Guarin (in mezzo) è roba di Piris. Inizia col turbo ma poi fa due robe sfasate. Prende un rosso che si cerca. GUILHERME Da trequartista, come col Milan: leggero e spesso fuori dai giochi, un po’ perché spingono gli interni o perché scende Thereau. Medel lo inforca. ● TIRI 1 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 20 ● TIRI 1 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 26 ● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 10 ● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 5 6,5 5,5 6 s.v. THEREAU Scende spesso a raddoppiare con Guilherme, lotta senza frontiere contro Vidic, si allarga a destra contro Santon e lotta con la testa sanguinante. Super. PASQUALE Si mette a sinistra, ha un’occasione d’argento e chiude troppo il tiro. Fa il suo lavoro di spinta e deve uscire per questioni tattiche. KONE Ovviamente in mezzo al campo per rompere e ripartire, doppia fase che in 9 si deve per forza fare. Ha energia, fa due serpentine: tenta l’impossibile. PERICA Con lui Stramaccioni prova a pareggiarla a pochi istanti dalla fine. E D’Ambrosio gli nega il gol da leggenda. ● TIRI 0 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 0 ● LANCI 0 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 5 ● TIRI 1 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 4 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 6 6 POLDI, CHE GOL! VIDIC SCIVOLA HERNANES È IN PIENO DECOLLO IL TECNICO MANCINI 6 Undici contro nove: troppa sofferenza. S’imbelvisce con la squadra che non sta su e deve arrabbiarsi ancor di più perché invece di chiudere la gara tirano a caso. La missione-Europa prosegue. IL MIGLIORE HERNANES 7 Sermone per tutti. Tira 5 volte in porta, sfiora il gol in maniera seria, fa una finta che ne manda a casa tre. Insomma: in pieno decollo. Nel finale, però, diventa svagato e un po’ superficiale. ● TIRI 5 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 33 IL PEGGIORE HANDANOVIC 6 Non fa mica cose del terrore. No. Solo che nell’assalto finale fa due uscitone a vuoto che ti chiedi cosa gli sia saltato in mente. Di Natale lo mette a terra, il Friuli lo applaude e alla fine vince lui. ● TIRI 4 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 7 ROCCHI Annulla l’angolo che non c’è, ma prima Domizzi gli sbraita addosso: roba che lui reputa da giallo. Ok il rigore e i doppi gialli su Domizzi e Badu. 6 6 6 D’AMBROSIO Chiusura salvifica su Kone sul tramonto della gara: è l’intervento che alza la sua pagella dopo una gara fatta di tre volate e alcune incertezze. VIDIC Super salvataggio di testa, lotta con Thereau all’antica ma poi s’incastra su se stesso, scivolando anche, in occasione dell’1-1 di Di Natale. FELIPE Dov’è quando Di Natale s’infila in area per battere Handanovic? Seconda gara da titolare nella quale, tutto sommato, regge fino alla fine. SANTON Una di quelle prestazioni in cui c’è da dare tutto: non solo dosando fase di spinta e di rientro ma tenendo quelli (e sono tanti) che passano da lui. ● CROSS 5 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 45 ● LANCI 0 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 41 ● LANCI 2 ● CONTRASTI 3 ● PASSAGGI 36 ● CROSS 1 ● CONTRASTI 0 ● PASSAGGI 54 6 6 6,5 6,5 GUARIN Quando usa la testa è giocatore da applaudire: e finché è in campo il cervello lo usa più che no. Poi si affievolisce e il Mancio gioca la carta-Poldi. MEDEL Con Guilherme la vince, e tiene in piedi la baracca considerando che Kovacic e Guarin guardano più avanti che dietro. Il pitbull c’è. KOVACIC Accelerazioni dopo un inizio abbastanza fantasmatico. Poi due occasioni da gol, una magari mangiata. Si prende il rigore contestato infilandosi bene. ICARDI E’ suo l’assist (chiamiamolo così) che porta al rigore DaniloKovacic. E’ suo il rigore freddo freddo che piazza lo 0-1. Gol numero 18 (23 totali). ● TIRI 3 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 36 ● TIRI 0 ● RECUPERI 9 ● PASSAGGI 86 ● TIRI 2 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 75 ● TIRI 3 ● SPONDE 6 ● DRIBBLING 1 6 7 s.v. PALACIO Corre, accidenti come corre. Fa anche microfalletti, segno che la caviglia sta bene. In tutto questo, c’è sempre: con classe pura e fatica. PODOLSKI Ma che gol fa? Pazzesco. Da twittare. Passano 43 secondi dalla sua entrata e una mancinata nel sette lo fa resuscitare. Prima rete in A: chic. GNOUKOURI Entra per mettere due tappi a centrocampo. Ci riesce con disinvoltura perché sbroglia una situazione in mezzo con forza esperta. ● TIRI 1 ● SPONDE 2 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 1 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● RECUPERI 2 ● PASSAGGI 4 PADOVAN 6 BARBIRATI 6 PERUZZO 6 PEZZUTO 6 22 Serie B R 38a giornata Miracolo di Gabriel, poi la festa L'ANALISI di NICOLA BINDA IL PROGETTO ALTERNATIVO AL CALCIO DEI BUSINESS L a forza di un progetto. Quello che manca al calcio italiano è ciò che il Carpi è riuscito a realizzare. Qui non ci sono magnati, qui ci sono importanti imprenditori con manager che sanno fare calcio. Non si sale per caso dai dilettanti alla A con una squadra più o meno simile e fatta da semi-debuttanti. Il Carpi è competenza. Il suo arrivo in Serie A fa storcere la bocca a chi vive il calcio come un business. E’ normale: sono i diritti tv a sorreggere il nostro sport nazionale e squadre come il Carpi (o l’Empoli, o il Chievo, o il Sassuolo) hanno poco appeal. Ma a parte che spegnere i sogni è un delitto e che, fino a prova contraria, nello sport vince chi fa un gol più degli avversari, bisogna iniziare a ragionare in modo diverso. Se anche in Serie A, dove si producono risorse, si ragionasse con progetti tecnici più seri, magari i diritti tv non sarebbero più la fonte di sostegno primaria dei club. Magari l’Italia tornerà a produrre campioni e squadre vincenti. E non si pensi che il Carpi sia un caso. Perché in lotta per la A c’è anche il Frosinone, altro progetto nato lontano e figlio della competenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA CLASSIFICA SQUADRE PT CARPI FROSINONE BOLOGNA VICENZA SPEZIA PESCARA PERUGIA AVELLINO LIVORNO BARI LANCIANO CATANIA MODENA TRAPANI TERNANA CROTONE LATINA PRO VERCELLI ENTELLA CITTADELLA BRESCIA (-6) VARESE (-4) 75 64 63 62 57 57 56 54 54 48 48 47 46 46 44 44 43 42 42 40 36 32 MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT PARTITE RETI G V N P F S 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 38 21 18 16 17 15 15 13 14 14 12 10 12 10 11 11 11 9 10 9 8 10 8 12 10 15 11 12 12 17 12 12 12 18 11 16 13 11 11 16 12 15 16 12 12 5 10 7 10 11 11 8 12 12 14 10 15 12 14 16 16 13 16 14 14 16 18 57 55 45 41 52 61 42 35 53 39 48 54 34 50 31 38 33 40 34 43 44 37 25 44 31 35 39 48 38 35 44 44 44 52 31 64 44 46 37 52 50 50 52 61 SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI RISULTATI BOLOGNA-CATANIA BRESCIA-VICENZA CARPI-BARI CITTADELLA-SPEZIA CROTONE-AVELLINO ENTELLA-VARESE LATINA-PERUGIA LIVORNO-MODENA PESCARA-PRO VERCELLI TERNANA-FROSINONE TRAPANI-LANCIANO 2-0 3-0 0-0 1-3 2-0 0-1 0-0 1-1 1-0 0-1 1-0 PROSSIMO TURNO SABATO 2 MAGGIO, ore 15 BARI-CITTADELLA CATANIA-LIVORNO FROSINONE-BOLOGNA LANCIANO-TERNANA PERUGIA-TRAPANI PRO VERCELLI-CROTONE SPEZIA-BRESCIA VARESE-LATINA VICENZA-ENTELLA DOMENICA 3 MAGGIO AVELLINO-PESCARA (ore 15) MODENA-CARPI (ore 18) (1-0) (2-4) (2-2) (1-0) (2-2) (1-0) (1-0) (0-1) (1-2) (0-0) (0-1) 1Il portiere del Carpi salva il pareggio da Serie A nel recupero. Il Bari è furibondo Andrea Tosi CARPI 0 BARI 0 1 Le mosse per la A Si cerca di riavere Struna al Palermo INVIATO A CARPI (MODENA) M artedì 28 aprile 2015. È la data che a Carpi segneranno nel calendario storico per celebrare le ricorrenze più importanti del centro emiliano e che sarà ricordata dalle future generazioni carpigiane. Il primo volo nella serie A di calcio del piccolo club richiama nel vecchio e stipatissimo stadio Cabassi le autorità locali con in testa il sindaco Bellelli, poi il presidente di Lega B Abodi e personaggi come il cantante Paolo Belli. La pioggia battente, con tuoni e fulmini, non spegne il clima di entusiasmo che accompagna la notte della promozione. Al Carpi bastava un punto per entrare nell’olimpo. Missione compiuta: il pareggio col Bari chiude il cerchio di una stagione magica e pazienza se alla fine non esce la 22a vittoria della stagione nella partita più importante. Alla fine c’è pure il brivido del possibile k.o. a rovinare la festa, ma in pieno recupero Gabriel compie una paratissima alzando un fendente di Bellomo dal limite destinato sotto la traversa. E al fischio finale, mentre quelli del Carpi esultano, i giocatori del Bari con il tecnico Nicola circondano l’arbitro Pairetto, protestando per un mancato rigore su Ebagua finito a terra nei secondi conclusivi (dopo la gara ci saranno parole di fuoco del d.s. Antonelli). Due stati d’animo contrapposti sono l’epilogo di una gara non bella, ma combattuta e mai banale. PARTENZA SPRINT In avvio la capolista vuole alzare subito il ritmo cercando la porta di Guarna con due punizioni di Porcari, sulla prima il portiere CARPI (4-4-1-1) Gabriel 7; Struna 6, Romagnoli 6, Poli 6 (dal 38’ s.t. Sabbione s.v.), Gagliolo 6; Pasciuti 6,5, Porcari 6,5, Bianco 6, Di Gaudio 6 (dal 30’ s.t. Lasagna s.v.); Lollo 6; Mbakogu 6,5 (dal 44’ s.t. Inglese s.v.). PANCHINA Maurantonio, Pasini, Modolo, Laner, Mbaye, Gatto. ALLENATORE Castori 6,5. BARI (4-3-3) Guarna 6,5; Sabelli 6,5, Camporese 6, Contini 5,5, Calderoni 6; Romizi 6 (dal 42’ s.t. Galano s.v.), Donati 6, Defendi 5,5; Boateng 5,5 (dal 27’ s.t. De Luca 6), Caputo 5 (dal 36’ s.t. Ebagua s.v.), Bellomo 6,5. PANCHINA Donnarumma, Salviato, Filippini, Rada, Benedetti, Gomelt. ALLENATORE Nicola 6. ARBITRO Pairetto di Nichelino 5,5. GUARDALINEE Colella 6Pentangelo 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Boateng (B), Di Gaudio (C), Contini (B) e Struna (C) per gioco scorretto. NOTE paganti 2.965, incasso di circa 32.000 euro; abbonati 1.179, quota di 10.203 euro. Tiri in porta 2-2. Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 0-1. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. IL MIGLIORE 7 ● GABRIEL PORTIERE DEL CARPI 2 3 ● 1 Un contrasto tra Defendi (maglia nera) e Gagliolo del Carpi nella sfida con il Bari ● 2 Alla fine, la gioia di Castori portato in trionfo ● 3 L’esultanza dei giocatori di casa con la maglietta celebrativa LAPRESSE ospite respinge corto ma Gagliolo in agguato non riesce a trovare il tap-in vincente, invece sul secondo tentativo il portiere ospite blocca con sicurezza la conclusione forte ma centrale del capitano. Il Carpi al solito vuole la profondità di Mbakogu ma nel primo tempo i centrali baresi chiudono bene tutti i varchi. Nella ripresa Lollo si mangia un gol sparando alle stelle e nel finale convulso è il Bari a sfiorare la vittoria. Così per Castori, mister promozione, è più bello salire in serie A. clic ANCHE L’INGHILTERRA HA UN SUO... CARPI ● C’è un Carpi anche in Inghilterra. Il Bournemouth, club dell’Hampshire, per la prima volta in 116 anni è a un passo dalla conquista della Premier League: mancano 90’ alla fine, ma la differenza reti (+19) è tranquillizzante... © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Perugia ci prova Livorno, solo un pari ma sbatte sul muro Il Modena scappa Latina, punto d’oro Emerson lo riprende Massimiliano Ancona INVIATO A LATINA F inisce senza gol al Francioni tra Latina e Perugia. Ma a recriminare sono gli ospiti, imbattuti da nove gare e in piena zona playoff, che hanno cercato e più volte sfiorato il successo sul campo di un avversario timido e mai in grado di impensierirli. Il tutto in una gara scandita da due espulsioni (Alhassan per i pontini e Nielsen per gli umbri), entrambe nei primi 45’. CHIAVE Il 3-5-2 del Perugia, col debuttante Amelia tra i pali, occupa meglio gli spazi. Soprattutto a destra, Faraoni e Lanzafame mettono sovente in crisi i pontini. Con Alhassan in affanno, tanto da rimediare due gialli in 32’. Iuliano arretra l’ottimo Valiani in difesa e Bidaoui in mediana passando a un 4-4-1 dall’iniziale 4-3-3. Tuttavia è in 11 contro 11 che gli umbri fanno le cose migliori, agevolati anche dagli errori pontini in occasione della ripartenza corta che permette a Falcinelli d’impegnare Di Gennaro (6’). Mentre Lanzafame (23’), pur da posizione defilata, costringe Brosco e salvare sulla linea. Poi si fa male Dellafiore (27’): dentro Angelo a destra con Bruscagin spostato al centro della di- fesa pontina. Il copione non cambia. Latina non pervenuto, Perugia che sfiora il gol con Parigini (6’) e osa con Fabinho e Verre per Lanzafame e Hegazy, passando a un 4-2-3 che si avvicina più volte la segnatura con Fabinho (tre volte) e con Falcinelli (39’) cui si oppone alla grande Di Gennaro in uscita. © RIPRODUZIONE RISERVATA LATINA-PERUGIA 0-0 LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6,5; Bruscagin 6, Brosco 6,5, Dellafiore 6 (dal 28’ p.t. Angelo 5,5), Alhassan 4,5; Crimi 5,5, Viviani 5,5 (dal 12’ s.t. Ammari 6), Valiani 7; Oduamadi 6, Sowe 5 (dal 25’ s.t. Mangni 6), Bidaoui 5,5. (Farelli, Bounha, Litteri, Talamo, Jaadi, Celli). All. Iuliano 5,5. PERUGIA (3-5-2) Amelia 6; Goldaniga 6, Comotto 6, Hegazy 6 (dal 9’ s.t. Verre 6,5); Faraoni 6,5, Lanzafame 6,5 (dal 9’ s.t. Fabinho 6,5), Fossati 6,5, Nielsen 4,5, Crescenzi 6; Falcinelli 6, Parigini 6 (dal 36’ s.t. Fazzi s.v.). (Koprivec, Nicco, Baldan, Giacomazzi, Mantovani, Ardemagni). All. Camplone 6. ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6,5. GUARDALINEE Di Iorio 6-Caliari 6. ESPULSI Alhassan (L) al 32’ p.t. per doppia ammonizione (gioco scorr. e c.n.r.); Nielsen (P) al 43’ p.t. per doppia ammonizione (entrambe per g.sc.). AMMONITI Hegazy (P), Fossati (P), Faraoni (P), Crescenzi (P), Angelo (L) e Valiani (L) per gioco scorretto; Viviani (L) e Mangni (L) per c.n.r. NOTE paganti 1.190, incasso di 17.123 euro; abbonati 2.200, quota di 24.900 euro. Tiri in porta 1-7. Tiri fuori 0-6. In fuorigioco 1-0. Angoli 3-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’. Alessio Da Ronch INVIATO A LIVORNO U n punto avanti, due passi indietro. Il Livorno si fa stoppare dal Modena, rischiando pure di uscire sconfitto da una sfida che doveva vincere ad ogni costo e che invece ha sofferto tremendamente, pareggiando solo grazie a due prodezze del portiere Mazzoni. L’errore in avvio di Appelt, che sbaglia un disimpegno all’indietro liberando Signori davanti a Mazzoni, con conseguente facile assist per Granoche, complica la vita a un Livorno che Panucci presenta, sorprendentemente, con la difesa a 4 e Jelenic nella posizione di fantasista. La squadra, in crescita delle ultime settimane, sparisce: attacca d’inerzia ma in tutto il primo tempo crea un solo pericolo per la porta di Pinsoglio: la triangolazione tra Galabinov e Vantaggiato porta al tiro il primo, Pinsoglio non trattiene e Vantaggiato non riesce a far gol. CI PENSA EMERSON Il Modena si accontenta del vantaggio e attende senza più tirare verso la porta per tutto il primo tempo. Quindi Emerson trova il pari all’8’: gran sinistro su punizione da destra, che, schermato da Djokovic e Maicon, finisce in porta. Gli ospiti stanno meglio, guidati da un bravissimo Schiavone e spediti in avanti da due strappi di Fedato. Mazzoni ne ribatte la conclusione al quarto d’ora, poi manda in angolo pure il tentativo di Manfrin. Al 32’ il portiere cancella anche il contropiede esaltato da Nizzetto, con un assist perfetto per Garritano. L’attaccante, tutto solo, non supera Mazzoni. © RIPRODUZIONE RISERVATA LIVORNO-MODENA 1-1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Granoche (M) all’8’ p.t.; Emerson (L) all’8’ s.t. LIVORNO (4-3-1-2) Mazzoni 7; Maicon 5,5, Bernardini 6, Emerson 6,5, Lambrughi 6; Moscati 5 (dal 1’ s.t. Djokovic 5,5), Appelt 4 (dal 34’ s.t. Luci s.v.), Biagianti 6; Jelenic 6,5; Galabinov 5, Vantaggiato 5,5. (Cipriani, Ceccherini, Empereur, Strasser, Remedi, Gemiti, Rafati). All. Panucci 5,5. MODENA (4-2-3-1) Pinsoglio 6,5; Calapai 6, Gozzi 6,5, Cionek 6,5, Manfrin 5 (dal 17’ s.t. Rubin 6); Schiavone 7 (dal 40’ s.t. Sakaj s.v.), Martinelli 6; Nizzetto 5,5, Signori 6 (dal 22’ s.t. Garritano 5), Fedato 6; Granoche 6,5. (Manfredini, Marzorati, Zoboli, Besea, Ferrari, Acosty). All. MelottiPavan 6. ARBITRO Fabbri di Ravenna 6,5. GUARDALINEE De Troia 6-Villa 6. AMMONITI Gozzi (M) e Vantaggiato (L) per comportamento non regolamentare; Granoche (M) per proteste; Lambrughi (L) e Nizzetto (M) per gioco scorretto. NOTE paganti 1.118, incasso di 8.515 euro; abbonati 4.351, quota di 21.274,31 euro. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco 0-2. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’. ● MILANO Non cambierà filosofia il Carpi una volta salito in A. La società si strutturerà nella sua organizzazione rinforzando alcuni settori, in attesa di capire dove andrà a giocare (Modena o Parma?) e soprattutto se sarà possibile realizzare in città un nuovo stadio. Riguardo la squadra la politica sarà la stessa che ha portato il Carpi dai dilettanti alla massima categoria. Il direttore sportivo Cristiano Giuntoli e il tecnico Fabrizio Castori firmeranno a giorni il rinnovo dei contratti con un ritocco economico, mentre i nuovi giocatori (non più di 3-4) non avranno nomi altisonanti: saranno elementi di B o Lega Pro, debuttanti o quasi, con forti ambizioni e motivazioni, proprio come quelli che hanno contribuito all’ascesa della squadra. Per esempio, è stato bloccato il portiere Murano del Padova (1996), che però sarà girato in Lega Pro. Il Carpi cercherà di riavere Gabriel dal Milan e Struna dal Palermo. In uscita potrebbero esserci Gagliolo e Letizia, mentre la stella Mbakogu piace all’estero: il Carpi lo valuta 8 milioni e sono già arrivate richieste dalla Russia e dalla Germania, mentre il Toronto ha mandato due dirigenti a vederlo giocare sabato scorso a Frosinone; per la sua sostituzione piace molto Melchiorri del Pescara, si farà un tentativo per Pavoletti del Genoa e non dispiace nemmeno Giannetti dello Spezia. ni.bin. TACCUINO PROCURA FIGC Pizzino di Frosinone? Il caso è archiviato ● ROMA Nessun fatto di rilievo disciplinare a carico di tesserati. Con questa motivazione Stefano Palazzi ha archiviato il procedimento aperto sul biglietto con la scritta «segniamo su rigore» sul foglio delle sostituzioni dell’Entella, ritrovato dopo la partita di Frosinone, finita 3-3 proprio con un rigore di Sforzini per l’Entella. Come ha sempre sostenuto il club ligure, si trattava di un semplice appunto fatto da un dirigente in panchina sugli episodi chiave della partita. I MARCATORI Granoche vola a 19 Scalata di Catellani ● Questa la classifica dei marcatori dopo 38 giornate: 19 RETI Granoche (7, Modena). 18 RETI Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Catellani (7, Spezia). 17 RETI Calaiò (6, Catania); Marchi (5, Pro Vercelli); Cocco (2, Vicenza). 16 RETI Ciano (6, Crotone). 15 RETI Castaldo (5, Avellino). 14 RETI Mbakogu (4, Carpi). 13 RETI And. Caracciolo (6, Brescia). 12 RETI Dionisi (2, Frosinone); Vantaggiato (1, Livorno); Falcinelli (3, Perugia); Melchiorri (Pescara). 11 RETI Cacia (1, Bologna); D. Ciofani (2, Frosinone); Curiale (Trapani; 9 nel Frosinone). 24 Serie B R 38a giornata MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT Frara ex decisivo Il Frosinone vola al secondo posto Ternana a secco 1La squadra di Gaetano Imparato Tesser gioca ma perde: Stellone fa il sorpasso e ora attende il Bologna TERNANA 0 FROSINONE 1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Frara al 7’ p.t. TERNANA (3-5-2) Brignoli 6; Valjent 6,5, Meccariello 5,5, Popescu 6; Fazio 6 (dal 39’ s.t. Milinkovic s.v.), Gavazzi 6,5, Viola 6,5 (dal 30’ s.t. Dugandzic s.v.), Palumbo 7, Vitale 6,5; Bojinov 5 (dal 9’ s.t. Ceravolo 5,5), Avenatti 5,5. PANCHINA Sala, Janse, Russo, Eramo, Crecco, Dianda. ALLENATORE Tesser 6. FROSINONE (4-4-2) Pigliacelli 6; Cosic 6,5, Bertoncini 7, Blanchard 7,5, Pamic 7; Paganini 6, Gori 6 (dal 16’ s.t. Gucher 6,5), Frara 7, Santana 6 (dal 16’ s.t. Carlini 6,5); D. Ciofani 6, Lupoli 6 (dal 26’ s.t. M. Ciofani 6,5). PANCHINA Zappino, Crivello, Russo, Fraiz, Ranelli, Soddimo. ALLENATORE Stellone 7. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 6 GUARDALINEE Tolfo 6-Lo Cicero 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gori (F), Cosic (F) e Meccariello (T) per gioco scorretto. NOTE paganti 2.537, incasso di 21.120,20 euro; abbonati 1.695, quota di 10.486,46 euro. Tiri in porta 4 (con un palo)-1. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 10-2. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’. INVIATO A TERNI L a Ternana gioca, il Frosinone vince. E adesso il club di Stirpe è solo al secondo posto. Un classico, la vendetta va servita fredda e Stellone se la prende con l’unico collega che era riuscito a batterlo in casa fino ad oggi: Tesser. Incassa con tanto di interessi visto il palo della Ternana (Valjent tiro al volo da due metri 14’ p.t.) e una pressione umbra costante con 5 azioni gol in 90’. Ma il Frosinone che controsorpassa il Bologna e il Vicenza, si muove da predestinato: soffre, si difende, si piega un po’ ma non si spezza. Subisce ma strappa una vittoria sofferta, forse immeritata, ma gioca col carattere di chi è protagonista in Serie B prendendo tre punti con un solo tiro nello specchio della porta, proprio come riuscì al Carpi, in casa Tesser. LA CHIAVE Turnover selvaggio e vincente quello di Stellone, ma ha ancora ragione lui: ha creato una rosa dove davvero si fatica ad identificare riserve e titolarissimi. Gucher (diffidato) in panca, sabato c’è il Bologna nello stadio... Matusa. Mediana con Frara e Gori (interdittore e mastino più che mai). Il gol del vantaggio è una scivolata di Frara (ex ternano) che anticipa difesa e Brignoli tuffandosi per deviare un pallone calciato, a pelo d’erba, fortissimo dalla sinistra. Traiettoria Guizzo Crotone Un doppio Ciano stende l’Avellino Luigi Saporito CROTONE 2 AVELLINO 0 CROTONE C iano condanna la sua ex squadra con una doppietta, rallentandola nella volata playoff, permettendo al Crotone di strizzare l’occhio alla salvezza, grazie anche agli altri risultati maturati. Drago aveva chiesto una gara di spessore ed è stato accontentato, Rastelli dai suoi ha visto solo tanta buona volontà ma niente più. Senza Castaldo l’Avellino è una squadra normale e in attacco la coppia Comi-Trotta non ne ha imbroccata una. Rastelli disegna in partenza una difesa a tre ma poi la riaggiusta a quattro per evitare le incursioni di Martella a sinistra. Drago ripropone il solito modulo e recupera Ferrari che gioca una gara sontuosa a fianco di Dos Santos. Ma è Ciano che fa la differenza. CIANO SHOW Mezzora di studio e di confusione con l’Avellino che combina qualcosa più del Crotone ma senza impensierire Cordaz. Al 37’ batte una punizione che Ely tocca con una mano in area. Nasca lascia correre ma su indicazione del primo assistente Di Francesco assegna il rigore che Ciano tra- PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Ciano al 38’ p.t. su rigore e al 10’ s.t. CROTONE (4-3-3) Cordaz 6,5; Balasa 6, Dos Santos 6,5, Ferrari 6,5, Martella 6,5; Matute 6,5, Maiello 6,5 (dal 35’ s.t. Salzano s.v.), Suciu 6; Ciano 7,5 (dal 46’ s.t. Gigli s.v.), Padovan 6 (dal 9’ s.t. Torregrossa 6), Stoian. PANCHINA Stojanovic, Galardo, Ricci, De Giorgio, Rabusic. ALLENATORE Drago 7. AVELLINO (4-3-1-2) Frattali 6; Pisacane 5,5, Ely 5, Chiosa 5, Visconti 5 (dal 1’ s.t. Zito 6); Bittante 5,5 (dal 25’ s.t. Almici 6), D’Angelo 5,5 (dal 15’ s.t. Sbaffo 6), Arini 6; Schiavon 6; Comi 4,5, Trotta 4,5. PANCHINA Gomis, Fabbro, Vergara, Regoli, Angeli, Kone. ALLENATORE Rastelli 5,5. ARBITRO Nasca di Bari 6. GUARDALINEE Di Francesco 6,5-Soricaro 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Padovan (C) e Cordaz (C) per comportamento non regolamentare. NOTE paganti 1.581, incasso di 7.974 euro; abbonati 3.002, quota di 15.372 euro. Tiri in porta 2-2. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 3-2. Angoli 5-8. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’. che taglia l’area, il tuffo del capitano è provvidenziale, anticipa anche Lupoli e beffa il fuorigioco ternano, con Maccariello e soci a dormire. Dopo il gol gli umbri si scatenano, rompono sulla sinistra, Vitale scodella in mezzo palloni in quantità ma serve a poco: Avenatti-Bojinov sono avulsi da tutto, e a Blanchard con soci riesce di intercettare praticamente tutto. La differenza? La fanno i reparti avanzati: la Ternana ha il peggiore di tutta la Serie B e alla fine paga dazio. SFIDE Intriga il duello TesserStellone: fuori Bojinov, dentro Ceravolo, e finalmente cross mirati all’ariete Avenatti che un po’ si fa vedere, ma al 38’ spreca sbagliando mira. Palumbo invoca un rigore (in area Cosic in scivolata usa corpo e braccio 10’ del secondo tempo), lo imita a ragione Daniele Ciofani (36’ della ripresa) atterrato con modi spicci da Meccariello 20’ dopo. Stellone trasforma il 4-4-2 iniziale (con ali alte) in una difesa a 5 — nel secondo tempo — con Carlini rubapalloni in mediana e Matteo Ciofani al posto d’una punta. L’altro Ciofani (Daniele) sfiora il raddoppio a tempo scaduto, mandando alto forse per i crampi ma alla fine Stellone vince anche a Terni, e sente forte il profumo della A aspettando, sabato, il Bologna sull’uscio di casa. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7,5 ● BLANCHARD DIFENSORE DEL FROSINONE sforma per il suo 15O gol stagionale. L’Avellino vorrebbe subito il pari ma sbatte sempre sulla difesa del Crotone. Dopo il riposo Rastelli prova a dare profondità con l’inserimento di Zito ma è il Crotone che sfrutta le ripartenze e su una di queste arriva il raddoppio con Ciano che sfrutta una sgroppata di Martella e dopo una mischia trova lo spiraglio giusto. Sedicesimo centro per l’ex di turno che è imprendibile per la difesa avellinese, che però inserisce Sbaffo e schiaccia il Crotone nella propria trequarti. Ma l’unico vero pericolo arriva al 41’, con Cordaz che respinge un pallone da pochi metri. Rastelli le prova tutte ma il risultato ormai condanna il suo Avellino che continua a fare pochi punti lontano dal Partenio. Solo uno in sette partite e con questi numeri non si va da nessuna parte. Il Crotone invece festeggia quello che potrebbe essere un successo importantissimo anche se Drago non vuole sentire storie e predica massima concentrazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7,5 ● CIANO ATTACCANTE DEL CROTONE Il Vicenza crolla sotto le testate di Caracciolo È cuore Brescia 1Benali ispira, Matteo Pierelli l’Airone ne fa due e Marino si deve arrendere dopo tre vittorie di fila BRESCIA 3 VICENZA 0 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI And. Caracciolo al 7’, Benali al 24’ p.t.; And. Caracciolo al 47’ s.t. BRESCIA (4-3-1-2) Arcari 6,5; Zambelli 6, Ant. Caracciolo 6,5, Di Cesare 7, Coly 6; Quaggiotto 6 (dal 50’ s.t. Boniotti s.v.), H’Maidat 6, Scaglia 6 (dal 43’ s.t. Bentivoglio s.v.); Benali 7 (dal 6’ s.t. Da Silva 5,5); Sestu 6,5, And. Caracciolo 7. PANCHINA Andrenacci, Lancini, Bruno, Gargiulo, Bertoli, Strada. ALLENATORE Calori 7. VICENZA (4-3-3) Vigorito 5,5; Sampirisi 5, Brighenti 5,5, Manfredini 5,5, Garcia Tena 5 (dal 9’ s.t. Ragusa 6); Sbrissa 5,5, Di Gennaro 5, Moretti 5,5 (dal 34’ s.t. Spinazzola s.v.); Laverone 5, Cocco 5, Giacomelli 6,5. PANCHINA Bremec, Camisa, Gentili, Mancini, Alhassan, Vita, Petagna. ALLENATORE Marino 5. ARBITRO Merchiori di Ferrara 6. GUARDALINEE Borzomì 6Intagliata 6. ESPULSI Ragusa (V) al 48’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Scaglia (B), H’Maidat (B) e Manfredini (V) per gioco scorretto. NOTE paganti 2.139, incasso di 10.009 euro; abbonati 6.200, quota non comunicata. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 3-0. Angoli 2-11. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 5’. INVIATO A BRESCIA C hi si fosse avventurato ieri sera al Rigamonti senza conoscere le vicende del campionato di B, stenterebbe a credere che il Vicenza è la squadra che sta puntando alla promozione diretta e il Brescia la formazione delusa e con un piede in Lega Pro. Un capovolgimento così drastico dei rapporti di forza tra le due sfidanti forse si spiega con la testa. I veneti stanno facendo un campionato straordinario, sopra le aspettative, e dopo tre vittorie consecutive che li hanno lanciati fino al secondo solitario, un calo di tensione è fisiologico. Dall’altra parte il Brescia, quasi spacciato (ora è a -6 dal playout a 4 gare dalla fine), ha la testa libera e può sprigionare tutto il suo potenziale, che gli permette di tornare alla vittoria in casa che mancava dal 31 gennaio contro l’Entella. BENALI LA CHIAVE Questione di testa, dunque. Ma anche di tattica. Calori cambia modulo, avanza Benali trequartista dietro la coppia Andrea Caracciolo-Sestu e l’inedito 4-3-1-2 funziona, eccome. È la mossa che decide la partita. Il Brescia sembra un’altra squadra rispetto a quella molle e senza grinta degli ultimi tempi. Benali, anglo-libico classe 1992, fa girare la squadra a meraviglia e dopo neanche 10’ recupera una palla sulla trequarti avversaria, lancia Sestu che crossa sul secondo palo dove Andrea Caracciolo la butta dentro. Il Brescia libero dalle paure gioca un calcio spettacolare, mentre il Vicenza è irriconoscibile. La squadra di Marino produce solo una serie di angoli che non portano a nulla. Il Brescia invece è padrone del campo e raddoppia con Benali, che salta in velocità Brighenti e con un gran diagonale batte Vigorito. Poi, all’inizio della ripresa, i padroni di casa perdono Benali (con Da Silva non è la stessa cosa), ma il Vicenza non ne approfitta. Anzi, sui titoli di coda prende anche il terzo gol, firmato ancora di testa da Caracciolo (13 gol). VICENZA SPENTO La squadra di Marino ha giocato una gara disastrosa nel primo tempo. Di Gennaro, l’uomo di maggior qualità, era in serata no e ne ha risentito tutta la squadra. Nella ripresa con l’ingresso di Ragusa (poi espulso nel recupero) la reazione c’è stata. Giacomelli prima in scivolata, poi dal limite e ancora solo davanti ad Arcari ha sfiorato il gol che avrebbe riaperto la gara. Dimostrazione che se il Vicenza si fosse svegliato prima, la partita forse sarebbe andata diversamente. Ma poco male. Il Vicenza è quarto a soli due punti dal secondo posto. La sua stagione, comunque vada, resta da ricordare. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7 ● BENALI CENTROCAMPISTA DEL BRESCIA Orgoglio Varese grazie a Forte Adesso l’Entella rischia grosso Lampo di Barillà Il Trapani esulta e rivede la luce Lanciano spento Italo Vallebella Franco Cammarasana CHIAVARI (GENOVA) TRAPANI T I re punti al Varese che non serviranno per salvarsi, zero all’Entella che ora rischia grosso visto anche il calendario con tre partite fuori e una sola in casa. Il Varese non ha fatto molto per vincere, ma la condotta diligente e l’erroraccio di Russo che ha messo Forte in condizione di segnare il gol partita hanno fatto la differenza. La reazione dell’Entella non è bastata. Poca lucidità e recriminazioni per due gol annullati (comunque l’arbitro aveva fischiato prima che il pallone entrasse) hanno condito una gara che potrebbe essere decisiva in negativo. Giuste invece le proteste per l’espulsione di Sforzini, apparsa affrettata. © RIPRODUZIONE RISERVATA n una partita condizionata dalle tante assenze, il Trapani è bravo e fortunato ad approfittare in apertura con Barillà di un errore di Nicolas che non trattiene la palla sugli sviluppi di un corner: un gol che fa riveder la luce alla squadra di Cosmi. Il Lanciano costruisce gioco ma è poco incisivo. La miglior occasione al 7’ su deviazione di testa di Monachello sventata da Gomis. La partita regala emozioni, con gli ospiti propositivi ma che subiscono le ripartenze del Trapani che guadagna angoli e si rende pericoloso con Barillà, Curiale e Falco senza però riuscire a battere Nicolas, bravo al 90’ a deviare in angolo una punizione dello stesso Falco. © RIPRODUZIONE RISERVATA ENTELLA-VARESE 0-1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Forte al 1’ s.t. ENTELLA (4-3-3) Paroni 6; Iacoponi 5,5, Ligi 6, Russo 4,5, Cecchini 5; Volpe 6,5 (dal 31’ s.t. Troiano s.v.), Battocchio 5, Costa Ferreira 5 (dal 6’ s.t. Masucci 5,5); Cutolo 6 (dal 20’ s.t. E. Lanini 5,5), Sforzini 6, Mazzarani 5,5. (Coser, Di Tacchio, Staiti, Moreo, Cesar, Belli). All. Aglietti 5. VARESE (4-4-2) Birighitti 6,5; Fiamozzi 6, Borghese 7, Rossi 7, De Vito 6,5; Culina 6 (dal 39’ s.t. Barberis s.v.), Osuji s.v. (dal 23’ p.t. Capezzi 6,5), Blasi 7, Cristiano 6,5; Forte 7, Neto Pereira 7 (dal 35’ s.t. Miracoli s.v.). (La Gorga, Dondoni, Lores, Mancino, Capello, Zecchin). All. Bettinelli 7. ARBITRO Ros di Pordenone 5. GUARDALINEE Alassio 6-Cangiano 6. ESPULSI Sforzini (E) al 27’ s.t. per doppia ammonizione (entrambe per c.n.r.) AMMONITI Ligi (E), Capezzi (V), Culina (V) e Fiamozzi (V) per gioco scorretto; Borghese (V) per c.n.r.. NOTE paganti 866, incasso di 8.815,90 euro; abbonati 1.120, quota di 9.166,74 euro. Tiri in porta 9-3. Tiri fuori 10-2. In fuorigioco 3-2. Angoli 6-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. TRAPANI-LANCIANO 1-0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Barillà al 3’ p.t. TRAPANI (4-3-1-2) Gomis 6; Daì 6, Pagliarulo 6, Martinelli 6, Rizzato 6,5; Scozzarella 6 (dal 27’ s.t. Feola 6), Ciaramitaro 6,5, Barillà 7; Falco 6,5; Abate 6 (dal 1’ s.t. Curiale 5,5), Nadarevic 6 (dal 43’ s.t. Malele s.v.). (Ferrara, Marcone, Salvato, Aramu, Aloi, Citro). All. Cosmi 6,5. LANCIANO (4-3-3) Nicolas 5,5; Vastola 6 (dal 35’ s.t. De Silvestro s.v.), Amenta 6, Troest 6, Nunzella 6; Paghera 6,5, Di Cecco 6, Pinato 5,5 (dal 16’ s.t. Thiam 6); Piccolo 6, Monachello 6, Grossi 5,5 (dal 22’ s.t. Bacinovic 6). (Aridità, Petrachi, Ferrario, Agazzi, Ascione, Bei). All. D’Aversa 6. ARBITRO Aureliano di Bologna 6. GUARDALINEE Del Giovane 6–Di Salvo 6. AMMONITI Monachello (L) e Grossi (L) per gioco scorr.; Nadarevic (T) per proteste; Gomis (T) per c.n.r. NOTE paganti 2.227, incasso di 19.704,10 euro; abbonati 2.686, quota di 21.841 euro. Tiri in porta 2-3. Fuori 3-8. In fuorigioco 1-0. Angoli 10-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. Serie B R 38a giornata Show di Catellani per il colpaccio marchiato Spezia Cittadella nei guai 1L’attaccante fa altri tre gol e risponde alla rete di Kupisz firmando lo scatto al 5° posto CITTADELLA 1 SPEZIA 3 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Kupisz (C) al 35’ p.t.; Catellani (S) su rigore al 9’, al 29’ e al 44’ s.t. CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 7; Pecorini 5 (dal 24’ s.t. De Leidi 6), Pellizzer 5,5, Camigliano 5, Barreca 6; Kupisz 6,5, Rigoni 6 (dal 19’ s.t. Benedetti 6), Busellato 6 (dal 35’ s.t. Minesso s.v.), Sgrigna 6,5; Stanco 5,5, Coralli 5,5. PANCHINA Valentini, Signorini, Bazzoffia, Lora, Paolucci, Bizzotto. ALLENATORE Foscarini 6. SPEZIA (4-1-4-1) Chichizola 6; De Col 6, Datkovic 5,5, Bianchetti 6, Migliore 7; Juande 6; Kvrzic 6 (dal 29’ s.t. Stevanovic s.v.), Canadjija 6 (dal 34’ s.t. Piccolo s.v.), Gagliardini 7, Situm 7; Catellani 8,5 (dal 44’ s.t. Nenè s.v.). PANCHINA Nocchi, Acampora, Cisotti, Milos, Valentini, Brezovec. ALLENATORE Bjelica 6,5. ARBITRO Pinzani di Empoli 5,5. GUARDALINEE Valeriani 6-Oliveri 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Migliore (S), Barreca (C), Pecorini (C) e Minesso (C) per gioco scor.; Busellato (C) per c.n.r. NOTE spettatori 601, incasso di 3.689 euro; abbonati 1.573, quota di 5.806 euro. Tiri in porta 4-8. Tiri fuori 2-2. In fuorigioco 2-1. Angoli 10-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’. Simone Prai CITTADELLA (PADOVA) C atellani autentico protagonista della sfida del Tombolato. L’attaccante dello Spezia manda in tilt la retroguardia del Cittadella, va a segno tre volte e arriva a quota 18 gol in campionato, a una lunghezza dal capocannoniere della B Granoche. Catellani già nel primo tempo ha sfiorato per primo il vantaggio, sulla sua strada ha trovato un grande Pierobon che ha respinto la girata da distanza ravvicinata. Pazienza: si è rifatto nella ripresa e con gli interessi: su rigore, con un gran diagonale infine con un facile tocco sottomisura. E’ la settimana dell’attaccante spezzino: cinque gol in due partite che lanciano la squadra di Bjelica, adesso al 6° posto, in piena zona play off. Per il Cittadella la situazione si fa sempre più pesante, terz’ultimo. Per il Cittadella, invece, la situazione di classifica si fa sempre più complicata, terzultimo posto solitario con Entella e Pro Vercelli più su di due lunghezze. I ragazzi di Foscarini hanno protestato a lungo con l’arbitro Pinzani in occasione del calcio di rigore per il contatto in area tra Catellani — sempre lui — e Pellizzer. Fatto sta che l’1-1 ha in pratica spianato la strada dello Spezia, e dato il via alla rimonta. LA GARA La partenza è tutta dello Spezia, il primo tiro in porta è di Situm al 10’, blocca a MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT terra Pierobon. Il Cittadella prova l’affondo centrale, prima con Coralli, anticipato al momento del tiro, poi con Sgrigna stretto da Datkovic che sventa la minaccia. Sono ben più incisivi gli ospiti che sfruttano bene la corsia di sinistra dove agisce Situm, un suo affondo si conclude con l’appoggio al centro per Canadjija, conclusione alta; al 29’ serve un intervento prodigioso di Pierobon per deviare la girata al volo di Catellani: è il primo faccia a faccia tra i due, stravinto alla fine dall’attaccante dello Spezia. Il gol lo trova invece il Cittadella al 35’ con Kupis, in scivolata, pescato sul secondo palo da Sgrigna. L’avvio di ripresa è del Cittadella, Stanco dopo pochi secondi impegna il portiere con un gran tiro dalla distanza. Ma è lo Spezia a pareggiare al 9’ su rigore, contestatissimo, per il contatto Pellizzer-Catellani in area. Trasformazione perfetta di Catellani. Pronta la reazione del Cittadella, Coralli ci prova in rovesciata, centrale, quindi Sgrigna chiama Chichizola alla deviazione oltre la traversa, infine ancora Coralli, di testa, manca il bersaglio. Nel momento di maggior pressione dei granata, va in gol nuovamente lo Spezia, con Catellani (29’): diagonale velenoso che passa sotto le gambe di Pierobon. Catellani sigla la tripletta allo scadere, con un tocco facile facile su assist di Stevanovic. Pescara, basta un gol di Caprari per fare il tris Ma che brividi 1Terzo 1-0 di fila per Baroni che blinda i playoff. La Pro Vercelli sfiora il pareggio PESCARA 1 PRO VERCELLI 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORE Caprari al 12’ p.t. PESCARA (4-2-3-1) Fiorillo 6,5; Zampano 6, Salamon 6,5, Fornasier 6, Pucino 6; Zuparic 6,5, Memushaj 6; Politano 6,5 (dal 44’ s.t. Pettinari s.v.), Bjarnason 6,5, Caprari 6,5 (dal 19’ s.t. Pasquato 6); Sansovini 6 (dal 28’ s.t. Melchiorri 6). PANCHINA Aresti, Abecasis, Gessa, Venuti, Lazzari, Torreira. ALLENATORE Baroni 6,5. PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 5; Germano 6, Bani 5,5, Cosenza 6, Liviero 6; Ardizzone 5,5, Musacci 6, Castiglia 6 (dal 25’ s.t. Beretta 6); Luppi 6, Bunino 5,5 (dal 27’ s.t. Emmanuello 5,5), Belloni 5,5 (dal 19’ s.t. Sprocati 6). PANCHINA Viotti, D’Alessandro, Milesi, Scavone, Ronaldo, Ferri. ALLENATORE Scazzola 6. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE ARBITRO Sacchi di Macerata 6,5. GUARDALINEE Segna 6–Bindoni 6. ESPULSI nessuno. AMMONITI Caprari (Pe), Fornasier (Pe) e Bunino (PV) per gioco scorretto; Fiorillo (Pe) per comportamento non regolentare. NOTE paganti 2.133, incasso di 11.889 euro; abbonati 3.580, quota di 17.273 euro. Tiri in porta 4-1. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 3-3. Angoli 6-8. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’. 8,5 ● CATELLANI ATTACCANTE DELLO SPEZIA Orlando D’Angelo PESCARA N ove punti in tre partite. Con tre gol fatti e zero subiti. L’elogio del pragmatismo firmato da Marco Baroni e il suo Pescara. Strano il calcio: due settimane fa il tecnico fiorentino era fuori dai playoff e sull’orlo dell’esonero, oggi è quinto (a pari punti con lo Spezia, dunque sesto per via degli scontri diretti) e saldamente alla guida di una squadra in rampa di lancio. CHE CORAGGIO Eppure la Pro Vercelli fa la partita con una sfrontatezza che non ti aspetti da una formazione pericolante e a forte rischio. Il Pescara è titubante e rischia di capitolare prima del decimo. Non solo la squadra di Baroni regge, ma al primo tentativo va addirittura in vantaggio: destro al veleno di Caprari da quasi trenta metri che trova impreparato Russo. Sono passati dodici minuti. I piemontesi all’improvviso si fanno piccoli piccoli e si abbassano, schiacciati dalla ritrovata sicurezza dei padroni di casa. Bjarnason e compagni, però, non producono nulla di concreto, mentre gli ospiti restano vivi grazie alle accelerazioni sulle corsie laterali, arginate a fatica dai raddoppi pescaresi e dalla prestanza di Salamon, vero regista difensivo. 25 BRIVIDI A mettere del pepe sulla partita ci pensa allora Fiorillo prima dell’intervallo con un dribbling rischioso su Bunino e una palla persa tra le gambe, fortunatamente lontano dalla porta. Pescara stanco, nonostante il mini turnover, e ospiti di nuovo arrembanti. L’assenza del bomber Marchi (sempre infortunato per la frattura del braccio) è però sempre più pesante e alla fine potrebbe incidere pesantemente nell’economia del campionato della pur gagliarda formazione allenata da Cristiano Scazzola. ULTIMO ASSALTO La ripresa ha lo stesso copione del primo tempo: partenza sprint della Pro, veemente ma poco lucida. Scatta l’ora delle contromosse per un finale all’arrembaggio: Scazzola gioca le carte Sprocati e Beretta per cercare di dare più sostanza all’attacco, Baroni risponde con Pasquato e Melchiorri. Il tema del finale è scontato: gli all blacks piemontesi si giocano le residue chance di tornare in partita e portare a casa quantomeno il punticino della speranza. Al 39’ la squadra di Scazzola avrebbe anche la palla del pari, su uno spunto da sinistra di Luppi: Ardizzone con gli occhi chiusi e il sinistro pregusta il momento magico, però Fiorillo vola nell’angolino e butta fuori pallone e fantasmi. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 6,5 ● SALAMON DIFENSORE DEL PESCARA Lega Pro R I ricorsi per le penalizzazioni Ribaltone in appello Restituiti i punti a Novara e Reggina 1Il club di De Salvo da -8 a -3: nel girone A si riapre la lotta promozione. Quello di Foti da -16 a -6 Alessandro Catapano ROMA I nutile usare giri di parole, la Corte federale d’Appello, riunita ieri a sezioni unite, ha letteralmente smontato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale federale (Disciplinare) contro Novara e Reggina, riaprendo capo e coda di due gironi su tre della Lega Pro. Restituiti 5 punti su 8 ai piemontesi, che a due turni dalla fine risalgono al 2° posto del girone A, a sole due lunghezze dal Bassano, e ben 10 punti su 12 ai calabresi, che continuano a chiudere la classifica del girone C (ora con «soli» 6 punti di penalizzazione, frutto di altri procedimenti), ma tornano in corsa per i playout, seppure con 4 lunghezze da recuperare al Savoia (in silenzio stampa dopo la decisione della Corte) e solo due partite a disposizione. Non basterebbe un miracolo, forse, Domenico Toscano, 44 anni, è l’allenatore del Novara LAPRESSE ma giustamente ieri sera il presidente Lillo Foti (ora inibito solo per due mesi) non stava nella pelle, «è una grandissima vittoria, conquisteremo la salvezza sul campo», ha promesso ai suoi tifosi. CLAMOROSO Intanto, Novara e Reggina, rispettivamente assistite dagli avvocati Cesare Di Cintio e Rosario Panuccio, portano a casa due vittorie importanti, probabilmente per tutto il sistema. Quanto stabilito ieri dalla Corte, infatti, rischia di condizionare l’andamento fu- turo della giustizia sportiva, almeno per ciò che riguarda i procedimenti disciplinari per violazioni amministrative. Nel caso della Reggina, che per lo stesso capo di imputazione aveva già riottenuto dalla Corte 4 punti, viene sostanzialmente certificato che gli incentivi all’esodo, un furbo espediente cui ricorrono molti club professionistici, non sono equiparabili a normali contributi previdenziali, perciò non devono rispettare gli stessi termini di pagamento stabiliti dalla Covisoc. Nel caso del Novara, che presentava un quadro più complesso, la Corte deve aver riconosciuto anche la compensazione del debito Irpef che il club chiedeva, forte di un equivalente credito di imposta. E tra l’altro, nella vicenda che riguarda il club di Massimo De Salvo (la cui inibizione è stata ridotta a due mesi, mentre quella del presidente del Consiglio di sorveglianza Alberto Gatti è scesa a 1) l’accusa è stata doppiamente sconfitta: il Procuratore federale Stefano Palazzi, infatti, dopo l’iniziale richiesta di 3 punti di penalizzazione, aveva corretto il tiro, facendo salire il conto delle imputazioni a 8. E IL VARESE... Resta agli «sconfitti» la possibilità di ricorrere in ultima istanza al Collegio di garanzia del Coni, che il 5 maggio, tra l’altro, discuterà il ricorso contro la penalizzazione di due dei 4 punti presentato dal Varese, che sta ancora lottando per conquistare la salvezza in Serie B. © RIPRODUZIONE RISERVATA LA SITUAZIONE IL GIUDICE SPORTIVO Bassano, il vantaggio si riduce Auteri e Cuttone: torneo finito Sabato il Teramo può far festa: Tre gli squalificati per il Pavia derby con l’Ancona per l’Ascoli Maxi multa alla Vigor Lamezia ● A due giornate dalla fine solo la Salernitana è promossa in B. Sabato potrebbe festeggiare il Teramo, che deve mantenere il +4 sull’Ascoli. Si complica invece la situazione nel girone A dopo la sentenza: il Bassano per festeggiare venerdì deve andare +4 sul Novara (ora a -2) e sul Pavia (ora a -3). Ecco il programma della 37a giornata: si gioca in tre giorni diversi, ma tutte le gare iniziano alle ore 15. GIRONE A VENERDI AlbinoLeffe-Mantova (andata 1-2); Como-Pavia (2-1; diretta su Raisport); Cremonese-Torres (2-3); Feralpi Salò-Lumezzane (3-1); Monza-Bassano (1-2); Novara-Arezzo (0-0); Real Vicenza-Pordenone (1-1); Renate-Alessandria (1-1); Südtirol-Giana (0-1); Venezia-Pro Patria (2-0). CLASSIFICA Bassano p. 70; Novara (-3) 68; Pavia (-1) 67; Alessandria 63; Como 61; Feralpi Salò 53; Arezzo 49; Real Vicenza 48; Mantova (-3), Torres e Cremonese 46; Venezia (-3) 45; Südtirol 44; Giana 42; Renate 41; Monza (-6) 38; Lumezzane 35; Pro Patria (-1) 32; Pordenone 31; AlbinoLeffe 29. GIRONE B SABATO Ascoli-Ancona (andata 1-2); Gubbio-Pro Piacenza (0-1); L’Aquila-Grosseto (2-1); Lucchese-Reggiana (1-1); Pisa-Tuttocuoio (4-1); Pontedera-Carrarese (1-1); Prato-Santarcangelo (0-1); San Marino-Forlì (0-1); Savona-Teramo (0-4); Spal-Pistoiese (5-1). CLASSIFICA Teramo p. 71; Ascoli 67; Reggiana 62; Spal 58; Pisa 56; Ancona e L’Aquila 54; Tuttocuoio 50; Pontedera 48; Lucchese 47; Grosseto (-1) 43; Pistoiese 42; Carrarese 41; Gubbio, Santarcangelo, Prato e Forlì 40; Savona (-2) 37; Pro Piacenza (-8) 33; San Marino 30. GIRONE C DOMENICA Barletta-Foggia (andata 1-0); CasertanaSavoia (3-0); Cosenza-Benevento (2-3); Juve Stabia-Vigor Lamezia (1-1); Lecce-Ischia (1-2); Lupa Roma-Aversa Normanna (1-3); Matera-Melfi (1-1); Messina-Salernitana (0-1); Paganese-Martina (0-2); Reggina-Catanzaro (0-1). CLASSIFICA Salernitana p. 79; Benevento 72; Matera e Juve Stabia 66; Casertana e Lecce 63; Foggia (-1) 60; Catanzaro 50; Melfi (-2) 45; Cosenza 44; Vigor Lamezia 43; Barletta (-6) 41; Lupa Roma 40; Martina 37; Paganese 36; Messina 31; Ischia (-1) 30; Aversa Normanna (-1) 29; Savoia (-4) 25; Reggina (-6) 21. ● FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 47 giocatori, dei quali tre del Monza, del Pavia, del Novara e dell’Ischia. Campionato già finito per gli allenatori di Matera e Santarcangelo. Ecco il dettaglio. Giocatori espulsi Due giornate a Catacchini (Forlì) e Carbonaro (Monza); una a Facchin (Pavia), Olivi (Santarcangelo), Anghileri e Salvi (AlbinoLeffe), Marano (Casertana), Briganti (Cremonese), Pizza (Lucchese), Potenza (Lumezzane), Bregliano (San Marino) e Verruschi (Savoia). Giocatori non espulsi Una giornata a Morero e Iunco (Alessandria), Marconi (Savona), Brondi (Carrarese), Romero (Feralpi Salò), Armeno, Chiavazzo e Massimo (Ischia), Migliorini (Juve Stabia), Caridi (Mantova), Arcidiacono (Martina), Malgrati (Renate), Greco e Raimondi (Venezia), Izzillo (Messina), Ardito (Como), Rajcic (Casertana), Lombardo (Pontdera), Ciancio (Cosenza), D’Ambrosio e De Bode (Monza), Bergamelli, Buzzegoli e Garofalo (Novara), Cardin e Marchi (Pavia), Floriano (Pisa), Mungo (Pistoiese), Bjelanovic e Fissore (Pordenone), Caboni e Sall (Pro Piacenza), Cirillo (Reggina), Taugourdeau (Santarcangelo) e Ingrosso (Tuttocuoio). Allenatori Due giornate ad Auteri (Matera) e Cuttone (Santarcangelo). Ammende a società 5.000 euro Vigor Lamezia (un guardalinee e un giocatore della Casertana colpiti da sputi); 2.500 Mantova (esplosione di sette petardi); 1.000 Pavia e Reggiana; 750 Santarcangelo; 500 Alessandria, Ascoli, Lecce e Teramo; 350 Messina, Novara e Spal. IL CASO PERGOCREMA Macalli, è attesa oggi la sentenza della Disciplinare ● ROMA Sarà il giorno buono? L’interrogativo è lecito, dato il procrastinarsi di una decisione che doveva arrivare qualche giorno fa. Oggi Mario Macalli, difeso dai legali Di Cintio e Paliero, dovrebbe conoscere la sentenza emessa a suo carico dal Tribunale federale (Disciplinare) per la vicenda Pergocrema, il club della sua città fallito nel 2012 con, secondo le accuse, la complicità del presidente di Lega Pro, che non sarebbe stato imparziale come il ruolo di arbitro super partes gli richiedeva. Palazzi ha chiesto per Macalli otto mesi di squalifica: quattro in meno dei 12 che lo farebbero decadere automaticamente da consigliere e vicepresidente Figc, ma due in più dei sei richiesti dallo statuto di Lega Pro per indire nuove elezioni. 2 Serie A R 33a giornata Milan umiliato Esce Inzaghi entra Brocchi? Genoa in Europa 1Anche Gasperini, ora sesto, infierisce sui rossoneri. Verso l’esonero di Pippo, preallertato il tecnico della Primavera MILAN GENOA 1 3 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Bertolacci (G) al 37’ p.t.; Niang (G) al 4’, Mexes (M) al 21’, Iago (G) su rig. al 48’ s.t. MILAN (4-3-3) Diego Lopez; Abate, Rami, Mexes, De Sciglio (dal 36’ s.t. Destro); Van Ginkel, De Jong, Bonaventura; Honda (dal 9’ s.t. Pazzini), Cerci, Menez. PANCHINA Abbiati, Donnarumma, Muntari, Albertazzi, Poli, Zapata, Bocchetti, Di Molfetta, Zaccardo. ALLENATORE Inzaghi. CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4-32; dal 36’ s.t. 3-3-3 BARICENTRO MEDIO 50,6 METRI ESPULSO Menez al 27’ s.t. per doppia ammonizione AMMONITI Abate per gioco scorretto. GENOA (4-3-3) Perin; Roncaglia, Burdisso, Izzo, Edenilson; Rincon, Bertolacci, Tino Costa (dal 15’ s.t. Kucka); Iago, Niang (dal 40’ s.t. Borriello), Bergdich (dal 35’ s.t. Lestienne). PANCHINA Lamanna, Sommariva, Tambè, De Maio, Marchese, Pavoletti, Mandragora, Laxalt. ALLENATORE Gasperini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO ALTO 54,9 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Edenilson, Burdisso, Tino Costa e Iago per gioco scorretto. ARBITRO Giacomelli di Trieste. NOTE paganti 6.412, incasso 15.622,60 euro; abbonati 19.504, quota 469.528,71 euro. Tiri in porta 6-10. Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 1-2. Angoli 7-8. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’. Fuori gi PRIMO TEMPO 1’ Diego Lopez conta: parata #1 Bertolacci col sinistro da fuori area. Diego Lopez in tuffo mette in angolo 3’ Diego Lopez #2 Niang punta ed entra in area. Bergdich taglia e calcia, Diego Lopez salva ancora in uscita 15’ Diego Lopez #3 Iago per Niang che scappa. Chi risolve? Lui 16’ Toh, il Milan Menez intercetta vincendo un contrasto con Burdisso e punta la porta. Perin si salva in uscita fuori dall’area Pierfrancesco Archetti 22’ Diego Lopez #4 De Jong perde palla in costruzione. Edenilson intercetta, Niang per Bertolacci che calcia: ancora Diego Lopez I MILANO 34’ Timidamente Cerci rasoterra da fuori. Perin senza patemi 37’ Vantaggio Genoa: 0-1 Bertolacci avanza in verticale. Rami va a vuoto in scivolata, l’ex Roma va via e nessuno si oppone: 0-1 41’ Ci provano tutti Iago rientra da destra e tira, fuori di una spanna SECONDO TEMPO 4’ Non è cambiato niente: 0-2 Iago sulla destra salta secco Abate e la mette dietro. Tino Costa tira e Niang devia in porta 21’ Il Milan pro forma Bonaventura punta da sinistra e inventa un tirocross basso. Perin controlla a terra 21’ Mexes da casa sua: 1-2 Angolo battuto corto dal Milan, Cerci allunga per Mexes che col destro la mette sotto la traversa, vicino all’incrocio 25’ Diego Lopez #5 Il Genoa arriva sempre in area: Kucka calcia dal limite, ci pensa ancora il portiere venuto dal Real 27’ Espulso il francese sbagliato Edenilson va via a Mexes e Menez sulla fascia. Il fallo è di Mexes, già ammonito, ma Giacomelli punisce l’altro francese vedendo uno sgambetto che non c’è: doppio giallo 43’ Diego Lopez #6 e #7 La partita in un’azione: il Milan rientra male, quattro contro tre gestito bene dal Genoa, Diego Lopez respinge su Iago e Lestienne. Primi applausi della serata dello stadio 47’ Si chiude qui: 1-3 Rigore per fallo di Mexes su Kucka. Iago trasforma calciando forte l Genoa non vinceva in casa del Milan dal 1958 e forse i bisnonni dei rossoneri di adesso dovettero ascoltare anche a quel tempo di essere indegni: finirono al nono posto e non c’era la bagarre per l’Europa League, anzi quasi non c’era neanche l’Europa (calcistica) di oggi. Il Milan non è più adatto a certe competizioni e l’unica sensazione incoraggiante è che sta arrivando maggio: coraggio, tra un mese si smette di giocare per far spazio al chiacchiericcio estivo che potrebbe riguardare il cambio di proprietà come di manico e di interpreti. Inzaghi rischia di saltare subito, ma se tra una trattativa e l’altra gli acquirenti orientali hanno guardato questo match, avranno subito chiesto uno sconto alla famiglia Berlusconi. D’altronde non basta la reclusione forzata dopo l’uscita di Udine, indegna secondo tecnico e tifosi, a far cambiare di colpo la prospettiva: la partita è grama come l’annata e il Genoa non aspettava altro per superare l’Inter e restare nella corsia europea. I MOTIVI A un punto così basso della stagione non ha senso cercare di scovare innovazioni tattiche o sperare in spumeggianti esibizioni tecniche: è già tanto che i muscoli non vengano annientati dalle preoccupazioni e dal pensiero/accuse di inadeguatezza, ma il Milan non riesce a fuggire da se stesso, figurarsi dal Genoa. Che ha una supremazia straripante, strappa facilmente palla a centrocampo e ha pascoli incustoditi da attraversare. Spiccioli di cronaca tanto per rendere l’immagine: tre chance e tre corner RLe punte giocano da sole, la difesa non è protetta. Che differenza col sistema-Gasp per i rossoblù dopo tre minuti e trentacinque secondi. Oppure la rete di Bertolacci, che farà contento anche Conte in tribuna, diventa la sesta occasione in poco più di mezz’ora. E il sistema è sempre uguale: riconquista, partenza, avversari bruciati a velocità doppia. Di fronte una squadra scollegata, quella rossonera, nella quale chi sta dietro non viene protetto e chi sta davanti (HondaCerci-Menez) cerca di risolvere ogni problema con l’anar- chia, non con il democratico gioco collettivo. Dall’altra parte invece un sistema cooperativo ed elastico, attento a non lasciare squarci, con oscillazioni della linea difensiva a quattro, che diventa a cinque e anche sei, quando Iago o Bergdich modificano la partenza di punte esterne con rincorse efficaci. Insomma: una squadra seria e ambiziosa contro gli altri, macchie livide sul prato. INZAGHI ADDIO? Il raddoppio, che chiude i discorsi a inizio ripresa, è la foto di tutte le differenze. Perché Niang, che tocca la conclusione di Tino Costa, è colui che riceve dall’altra parte la palla da Perin, in un contropiede nemmeno ciclonico, avviato da un appoggio con le mani del portiere, non da un lancio scavalca tutti. Mentre il terzo centro è un rigore di Iago, all’ultimo istante, quando ormai anche la contestazione è passata da vibrante a rassegnata. Inzaghi è a rischio e c’è pronto Brocchi per arrivare a fine maggio: subito dopo la conclusione della gara è scattata la «riflessione» dei dirigenti rossoneri e, mentre la squadra va in ritiro, la sentenza arriverà stamattina. Pippo prima sperava anche di rianimarsi, perché sa come vanno le storie della partite: quando i rivali sbagliano a quintali, arriva LE PAGELLE di G.B.O. MENEZ INDISPONENTE, DIEGO LOPEZ ESEMPLARE. BERTOLACCI, REGIA E INSERIMENTI CHE FANNO MALE MILAN 4 ABATE 4,5 Si impegna, e sotto questo punto di vista non c’è nulla da dire. Però fa solo confusione. Giallo e squalifica. RAMI 4 Bertolacci lo irride sul primo gol. Troppo irruente, mai puntuale. MEXES 5,5 Il gol è bellissimo, ma vale zero. Non molla, ma non riesce a guidare i compagni. Commette il fallo da rigore per il 31. Giallo e squalifica anche per lui. DE SCIGLIO 5 Rientra dopo un lungo stop. Come non avesse giocato. VAN GINKEL 4 Vanno più veloce certe massaie che fanno la spesa con il carrello al supermercato. DE JONG 4 Altro che diga: a centrocampo nella sua zona il 6 Genoa penetra con una facilità disarmante. BONAVENTURA 5 Un paio di segnali di vita a inizio ripresa, per il resto nulla più. HONDA 4 C’era anche lui. Ma non se n’è accorto nessuno. CERCI 4 Il bello è che ha il coraggio di arrabbiarsi quando lo lasciano in panchina. PAZZINI 5 Una rovesciata, molte rincorse, utilità zero anche se le colpe non sono sue. DESTRO s.v. Meglio per lui che sia entrato così tardi. ALL. INZAGHI 4 Fine di tutto, probabilmente. Ha lavorato tantissimo, convinto che i risultati sarebbero arrivati: non è stato così. Tradito da giocatori che nel momento della verità hanno dimostrato di valere davvero poco. In tutti i sensi. IL MIGLIORE DIEGO LOPEZ 8 Fantastico. Se non ci fosse stato lui sarebbe finita con un punteggio tennistico. Ma due set, mica uno solo. Merita una squadra vera. IL PEGGIORE MENEZ 3 Indisponente. Inconcludente. Indifferente a quanto gli avviene intorno. Qualcuno sperava che diventasse un leader: impossibile. GIACOMELLI L’unico dubbio riguarda la seconda ammonizione di Menez, che non sembra fare fallo. Giusti tutti gli altri cartellini e il rigore nel finale. GENOA 7 PERIN 6,5 Reattivo in uscita su Menez, bravo su Van Ginkel, incolpevole sul gol. E lancia Niang nell’azione del raddoppio. RONCAGLIA 6 Gli hanno detto «Marca il 7» e così si appiccica a Menez. Ma è un compito così facile che nemmeno si diverte. IZZO 6 Non lo disturba nessuno. EDENILSON 6,5 L’unico neo è il giallo per fallo su Rami. Quando cambia passo fa male. RINCON 6 Qualche problema solo a inizio ripresa, per il resto è un allenamento. TINO COSTA 6,5 Niang gli «scippa» involontariamente il gol che meriterebbe per la continuità delle giocate. IAGO 7,5 Il rigore con cui chiude la partita è un premio ai movimenti, ai tagli, alle iniziative, alle accelerazioni. NIANG 7 Spreca in avvio, poi lancia Iago verso la porta. Segna con un tocco fortuito, i suoi strappi fanno male al Milan. Meglio lui di tutti gli attaccanti rossoneri schierati ieri messi insieme. BERGDICH 6,5 Il meno visibile dei tre attaccanti, ma ugualmente utile perché si sacrifica molto anche in copertura. KUCKA 6 Guadagna il rigore della sicurezza. LESTIENNE s.v. In pochi minuti va vicino al gol. BORRIELLO s.v. Passerella nel suo vecchio stadio. ALL. GASPERINI 7 Il Genoa ha una manovra definita e visibile dalla tribuna. Deve solo pretendere più concretezza. PETRELLA 6,5 FIORITO 6,5 IL MIGLIORE BERTOLACCI 7,5 Disturba Diego Lopez dopo 37”. Apre uno squarcio nel cuore del Milan per sbloccare l’incontro. Lucida regia e tanti inserimenti pericolosi. IL PEGGIORE BURDISSO 6 Nulla di così negativo, in realtà. Però un paio di tocchi approssimativi rischiano di mandare i rossoneri verso la porta di Perin. TAGLIAVENTO 6 BARACANI 6 7 GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT JUVENTUS 3 2 FIORENTINA PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Go. Rodriguez (F) su rigore al 33’, Llorente (J) al 36’, Tevez (J) al 46’ p.t.; Tevez (J) al 25’, Ilicic (F) al 45’ s.t. JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo (dall’11’ s.t. Vidal), Sturaro (dal 32’ s.t. Padoin); Pereyra (dal 26’ s.t. Ogbonna); Tevez, Llorente. PANCHINA Storari, Rubinho, De Ceglie, Marrone, Pepe, Matri, Morata, Coman. ALLENATORE Allegri. BARICENTRO MOLTO BASSO 46,3 METRI CAMBI DI SISTEMA 3-5-2 dal 26’ s.t. AMMONITI Evra per gioco scorretto. FIORENTINA (4-4-2) Neto; Savic, Go. Rodriguez, Basanta, Alonso; Joaquin, Aquilani, Badelj, M. Fernandez (dal 31’ s.t. Borja Valero); Salah (dal 36’ s.t. Ilicic), Gomez (dal 27’ s.t. Gilardino). PANCHINA Tatarusanu, Rosi, Tomovic, Richards, Pasqual, Pizarro, Kurtic, Diamanti, Vargas. ALLENATORE Montella. BARICENTRO ALTO 55,1 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno. AMMONITI Neto e Aquilani per gioco scorretto, Go. Rodriguez per proteste. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE paganti 10.449, incasso di 594.255 euro; abbonati 27.054, quota di 964.654 euro. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 1-6. Angoli 5-9. Fuorigioco 5-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. fIL PERSONAGGIO TEVEZ Carlitos accorda il violino Pronta la serenata al Real 1L’argentino già a quota 20 gol in 30 gare, più di quanti ne aveva segnati lo scorso anno in 34 36’ Pari con dubbio Banti vede un fallo di Neto su Sturaro fuori area, Pirlo disegna verso centro area dove Llorente stacca su Savic che pure prova a trattenerlo e di testa infila in rete l’1-1. 38’ Neto ferma Evra Angolo di Pirlo, in mezzo all’area Evra è perfetto nell’inserimento di testa, Neto respinge d’istinto. 46’ Tevez c’è Palla morbida di Evra per Tevez che sbuca alle spalle di Basanta e con un pallonetto di testa scavalca Neto: 2-1. SECONDO TEMPO 22’ Gonzalo fuori! Joaquin si guadagna un altro rigore, stavolta puntando Chiellini che lo stecca sinistro su destro. Rodriguez sceglie la stessa soluzione del primo rigore, collo pieno, ma colpisce male: pallone a lato. 25’ E Tevez punisce La Juve si chiude sulla trequarti, Marchisio intercetta e di prima lancia Tevez in campo aperto: l’Apache corre, guarda Neto negli occhi e poi lo fulmina in diagonale per il 3-1 Juve. 45’ Ilicic accende il finale Lo sloveno, entrato al 36’ per Salah, si incarica di una punizione sui 25 metri: perfetto il sinistro a rientare (da posizione che dovrebbe favorire un destro), Buffon ci arriva con la mano ma non abbastanza da deviare. LA MOVIOLA di VINCENZO D’ANGELO GIUSTI I RIGORI PER LA VIOLA NETO-STURARO, NON C’È TOCCO ● Due rigori assegnati per la Fiorentina e altri due richiesti (uno per parte). Non è stata una serata noiosa per l’arbitro Banti. Ma andiamo con ordine. Banti vede bene entrambi i rigori fischiati: nel primo caso (32’ primo tempo) è Pirlo a mettere giù Joaquin, colpendolo col piede destro all’altezza del ginocchio; ancor più netto il secondo, sempre su Joaquin (21’ secondo tempo) ma stavolta commesso da Chiellini: il difensore entra convinto di poter toccare il pallone, ma finisce per calciare solo lo spagnolo. Al 20’ del primo tempo Llorente raggira Rodriguez, poi calcia e cade: bravo Banti a lasciar correre, così come è giusto lasciar correre il contatto Evra-Gomez nella ripresa. Giuste le proteste viola sul pari di Llorente: la punizione assist di Pirlo è un regalo di Banti, che si lascia ingannare da Sturaro: non c’è alcun contatto con Neto, che viene anche ammonito. 1Carlos Alberto Martinez Tevez, 31 anni, è alla sua seconda stagione alla Juventus. Con i due gol di ieri sera sale a quota 20 reti in campionato: ora è il capocannoniere della Serie A davanti a Icardi. TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla PRIMO TEMPO 32’ Rigore viola Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Joaquin punta Pirlo che lo tocca con il piede sinistro sulla tibia sinistra: rigore per la Fiorentina. Gonzalo dal dischetto colpisce di collo pieno, Buffon non può arrivarci: 0-1. CARLOS TEVEZ LA SUA PARTITA AI RAGGI X Alessandra Bocci 3 C PRESENZA Al secondo anno con la Juve e con una libertà tattica maggiore, Carlitos è diventato il leader incontrastato oltre che il goleador della squadra e il capocannoniere del campionato. È l’uomo che tira fuori la squadra dalle situazioni difficili, quello che non molla mai, che ha pieno dominio della sua posizione e dei suoi passi, ma non smette di aiutare i compagni di squadra in difficoltà. È stato lui a srotolare il tappeto sotto i piedi della Juve verso i quarti di finale di Champions League contro il Borussia, è stato lui a far preoccupare l’allenatore e tutto il clan bianconero con il Monaco: non stava benissimo nella partita di andata e si è visto, stava ancora peggio a Montecarlo e si è notato anche questo. Senza Carlitos o con un Carlitos che non sta bene, la Juve è monca. Con Allegri in panchina, Tevez ha segnato 26 gol in meno di 3500 DRIBBLING POSITIVI 67% 4 ATTACCO INVIATA A TORINO on quella faccia un po’ così, e l’espressione un po’ così che hanno quelli che sono stufi di aspettare, Carlos Tevez porta la Juventus alla distanza minima possibile, un solo punto, dalla conquista del quarto scudetto consecutivo. Mentre la Lazio dilaga a Roma, la Juve giochicchia allo Stadium. Poi si fa spaventare dalla Fiorentina che già l’aveva spaventata in Coppa Italia, quindi l’argentino decide che è ora di darci un taglio. Tocca a Llorente, ormai scivolato al ruolo di dodicesimo uomo, pareggiare i conti con i rivali, poi Carlitos preme sull’acceleratore. E ancora una volta c’è quella sua strana espressione di duro dal cuore buono sulle partite che segnano questa stagione. OCCASIONI CREATE 1 6 PALLE RECUPERATE 4 1 2 2 2 1 1 2 1 1 2 1 5 2 6 3 1 1 2 3 2 1 2 1 1 4 3 2 1 1 NEGATIVI 33% 2 33 PASSAGGI MINUTI GIOCATI 5’ FALLI FATTI 1 FALLI SUBITI 0 I SUOI GOL 90’ POSITIVI 27 RECUPERO NEGATIVI 6 2 IL PUNTO DA CUI HA TIRATO GAZZETTA DELLO SPORT Carlos Tevez, 31 anni, è alla Juventus dal 2013: in due anni ha segnato 39 gol in Serie A minuti: ha messo la zampata vincente in una quantità di partite di campionato e ha tenuto la rotta in Europa, il campo che gli era mancato lo scorso anno dopo l’eliminazione a casa del Galatasaray. Tevez, dicono, vuole tornare a casa sua, in Argentina, ma non senza le valigie piene di gloria: in questo campionato ha raggiunto quota 20 reti in 30 partite, più di quanti ne aveva segnati nella scorsa stagione in 34. Eppure, come direbbe il suo allenatore, non ha ancora vinto niente. E “niente” è un vocabolo che non garba molto all’argentino. OBIETTIVI Dopo l’appannamento delle ultime partite, quella contro la Fiorentina è stato un urlo lanciato al Real Madrid, ultimo ostacolo fra Carlitos e una finale di Cham- pions League che rincorre da tempo. Vincere lo scudetto questa volta non era un affare pienamente nelle mani della Juve: si poteva sperare in un altro improbabile passo falso casalingo della Lazio, ma Carlitos non è il tipo che fa calcoli. Ululava di rabbia a Roma, all’Olimpico, dopo il pareggio che ha in qualche modo certificato lo scudetto della Juve, ma all’argentino questo non bastava: ora, come quella sera, voleva accorciare il tempo. Il futuro è ancora incerto, la decisione non è presa: Carlitos potrebbe andare in Argentina, oppure restare. Se ne andrebbe probabilmente più volentieri se riuscisse prima a metter piede in finale di Champions. Quella Champions che ha vinto nel 2008 con il Manchester United, ma adesso non sarebbe la stessa cosa. Adesso può arrivarci con il suo scudetto cucito addosso, e poco non è. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R 33a giornata GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 LE PAGELLE di MIRKO GRAZIANO JUVENTUS FIORENTINA 6,5 5,5 BUFFON INCERTO SPRINT PEREYRA BENE MARCHISIO RIECCO LLORENTE IL TECNICO ALLEGRI 6,5 È a un solo punto dal secondo scudetto personale. La Juve non brilla, ma vince al piccolo trotto, senza sprecare energie ed evitando infortuni: segnali di una squadra che ha acquisito sicurezze da grande. IL MIGLIORE TEVEZ 7,5 Nulla di nuovo, l’Apache continua la sua mostruosa marcia: sono 28 i gol stagionali, venti dei quali in campionato. Ricacciato indietro il connazionale Icardi nella classifica cannonieri di A. ● TIRI 2 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 4 PIRLO 5 Dal cilindro esce poco. Solo la punizione per Llorente-gol. Da pivello il calcetto fuori tempo che stende Joaquin e causa il rigore. Comunque, altri minuti importanti nelle gambe. ● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 44 6 6,5 5,5 LICHTSTEINER Cavalcate offensive ridotte, le energie serviranno in Champions. Stoppa, in scivolata, la conclusione ravvicinata di Mati. BARZAGLI È il miglior acquisto bianconero di questo finale di stagione. Interventi tempestivi, sempre puliti e anche di una certa eleganza. CHIELLINI Non male sull’uomo di turno, non mancano però le solite ciabattate in fase di appoggio. Stende Joaquin: rigore da pollo. ● PARATE 0 ● RINVII 11 ● PRESE ALTE 0 ● CONTRASTI 4 ● CROSS 3 ● PASSAGGI 31 ● CONTRASTI 3 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 58 ● CONTRASTI 3 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 59 6 6,5 6 6,5 EVRA Specialista del «terzo tempo»: arriva da dietro, va su di testa e chiama Neto alla grande parata. È suo l’assist per il 2-1 di Tevez. MARCHISIO Fa 300 con la Juventus. Poco incisivo come interno, meglio davanti alla difesa, e da lì confeziona la palla per il 3-1 di Tevez. STURARO Entra sempre di più nei meccanismi di Allegri. Serve forse maggiore qualità in alcune giocate, ma corre, quanto corre questo ragazzo... PEREYRA È il centrocampista della Juventus più in forma. Appoggia le punte con buona qualità e difende come un mediano puro. ● CONTRASTI 0 ● CROSS 1 ● PASSAGGI 34 ● TIRI 0 ● RECUPERI 10 ● PASSAGGI 43 ● TIRI 0 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 18 ● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 26 6,5 IL PEGGIORE 6 BUFFON Neutralizza subito un centro basso di Aquilani. Non è sicuramente il miglior Buffon quello bucato dalla punizione di Ilicic. 6 6 s.v. LLORENTE Si appoggia di mestiere su Gonzalo Rodriguez, gli gira attorno, ma tira debolmente. Spettacolare l’incornata del momentaneo 1-1. VIDAL Parte dalla panchina, è iniziato il lavoro specifico in vista del doppio confronto con il Real Madrid. Buona sgambata per il cileno. OGBONNA Con lui in campo la Juventus passa a tre dietro. E quasi certamente sarà proprio il 3-5-2 (con Bonucci che rientra) il sistema anti Real. PADOIN Prende il posto di Sturaro negli ultimi minuti e porta a termine il compitino senza sbavature. ● TIRI 2 ● SPONDE 8 ● DRIBBLING 1 ● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 12 ● CONTRASTI 0 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 2 ● TIRI 1 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 1 5,5 6 SALAH È VIVACE GOMEZ ASSENTE GUIZZO DI ILICIC SAVIC, SERATA NO IL TECNICO MONTELLA 5,5 La situazione inizia a farsi davvero complicata per la corsa a un posto in Europa League. La Fiorentina parte anche bene, è invece imperdonabile il blackout di fine primo tempo. IL MIGLIORE JOAQUIN 7 Salta secco Pirlo e viene steso: rigore netto. Nella ripresa, stesso trattamento per Chiellini, puntato e disorientato: altro rigore. E’ il possibile 2-2 viola, ma Rodriguez spara a lato. GONZALO RODRIGUEZ Si fa uccellare da Llorente in piena area, poi lo spagnolo calcia debolmente. A vuoto in occasione dell’1-1 bianconero. Gelido nella trasformazione del primo rigore, pessimo il secondo tiro. ● CONTRASTI 0 ● LANCI 2 ● PASSAGGI 31 BANTI Non ci sono discussioni sui rigori concessi alla Fiorentina: il secondo sembra un’imbeccata di Orsato. Non si vede invece contatto fra Neto e Sturaro: è la punizione che porta poi al gol di Llorente. 5,5 BASANTA Perde via via sicurezza pure lui. Non è il peggiore là dietro, supporto comunque non adeguato al resto del reparto. ALONSO Appoggia con discreta continuità ed efficacia l’azione offensiva, dietro però pesa non poco la mancata diagonale su Tevez. ● PARATE 2 ● RINVII 3 ● PRESE ALTE 0 ● CONTRASTI 0 ● LANCI 4 ● PASSAGGI 39 ● CONTRASTI 2 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 27 ● CONTRASTI 2 ● CROSS 9 ● PASSAGGI 30 5,5 5,5 5,5 6 AQUILANI Sfonda sulla destra e entra in area: il centro basso viene neutralizzato da Buffon. Per il resto solo tocchettini leggeri e scolastici. BADELJ E’ lui a dover dare sostanza davanti alla difesa viola. Dalle parti di Buffon spara altissimo, al volo, dal limite dell’area. M. FERNANDEZ Parte largo a sinistra, si accentra più volte, porta a spasso il marcatore di turno, ma non trova mai la giocata che fa male. SALAH Vivace, tocca parecchi palloni, cerca di svegliare Gomez e prova anche a concludere da lontano: due volte fuori misura di sinistro. ● TIRI 0 ● RECUPERI 6 ● PASSAGGI 44 ● TIRI 1 ● RECUPERI 8 ● PASSAGGI 55 ● TIRI 1 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 32 ● TIRI 2 ● SPONDE 5 ● DRIBBLING 4 5 IL PEGGIORE 5,5 SAVIC Un buon inizio, controllo totale sugli avanti bianconeri, quindi il passaggio a vuoto e il sorpasso Juve. Malissimo sull’1-1 di Llorente. ● TIRI 0 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 45 5 5 NETO Blocca una conclusione ravvicinata di Llorente. Strepitoso sul colpo di testa di Evra. I gol bianconeri sono obiettivamente fuori portata. 5,5 6 6,5 GOMEZ Macchinoso, ben controllato dalla difesa avversaria e mai pericoloso sotto porta. La sua gara è tutta in una sponda per Salah. GILARDINO Non è serata per i centravantoni viola, e infatti pure il Gila non trova palloni giocabili dalle parti di Buffon. BORJA VALERO Dentro nel quarto d’ora finale, e con lui in campo c’è più ordine fra i viola, che infatti vanno vicini a rientrare in partita. ILICIC Spiccioli di gara, gli bastano per «spaventare» la Juventus con la punizione-gol che regala un minimo di incertezza al finale di gara. ● TIRI 1 ● SPONDE 2 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 0 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 16 ● TIRI 1 ● RECUPERI 0 ● PASSAGGI 0 ORSATO 6,5 DOVERI 6 GIALLATINI 6 PASSERI 6 LA SFIDA SCUDETTO Caos derby: niente tifosi Juve contro la Samp 1L’Osservatorio vieta la trasferta di sabato a Marassi. Torino-Empoli per i soli abbonati Bomba carta: si attende il giudice sportivo Alessandro Catapano N iente tifosi juventini nella partita scudetto con la Samp, solo abbonati all’Olimpico e niente trasferta con il Genoa per i granata. Più che i singoli provvedimenti, ampiamente previsti, stupisce la descrizione che il Viminale fa del contesto in cui sono maturati, alla luce (ma non solo) delle follie del derby di Torino. «La stagione in via di conclusione, in un contesto di obiettivo contenimento degli incidenti — scrive l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive nel comunicato che contiene le limitazioni a juventini, torinisti e bresciani —, ha posto in primo piano una serie di criticità...», riconducibili ad azioni illegali degli ultrà, ma anche «ad una evidente e più grave deriva valoriale dei comportamenti di molte persone, espressa in una diffusa violazione delle regole del “vivere civile”, nella pressoché totale indifferenza degli appassionati presenti negli stadi». Parole pesantissime, che ampliano il raggio d’azione e i soggetti coinvolti dal tifo violento: non più solo la minoranza ultrà, ma anche insospettabili padri di famiglia che prima di accomodarsi in tribuna prendono a calci e sassi il pullman della squadra avversaria. DIVIETI Un salto di qualità inquietante, che il Viminale vorrebbe stoppare sul nascere. Ed è anche per questo che le disposizioni sono particolarmente restrittive (in attesa che il giudice sportivo chiuda la Sud dello Juventus Stadium per la bomba carta): divieto di trasferta per gli juventini contro la Samp; apertura dell’Olimpico per Torino-Empoli del 6 ai soli abbonati e per il settore Ospiti ai soli possessori della Tessera del tifoso; sospensione della vendita dei tagliandi di Genoa-Torino in Piemonte (in attesa di valutare il comportamento degli ultrà granata); divieto di trasferta a La Spezia per i bresciani e chiusura del settore di riferimento in Brescia-Catania. Intanto, ieri il Gip torinese Alfredo Toppino ha convalidato i primi 5 arresti del derby. Notizia attesa ma non scontata. Il settore dei tifosi del Torino raggiunto dalla bomba carta nel derby ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA HeyGoal ora Hey! Siamo al 48°. C’è una novità importante nella partita Juventus - Inter! scorri per visualizzare Disponibile su campagna di PicNic GRATIS NUOVA APP HEYGOAL DI GAZZETTA. I goal delle partite di calcio. In tempo reale, gratis. Ricevi le notifiche dei goal delle tue squadre preferite, segui la cronaca live di tutte le partite dei più importanti campionati e molto altro ancora. Tutto questo con la competenza e la passione di chi rappresenta il calcio da sempre. 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LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Basta, Ciani, Mauricio, Radu (dal 26’ s.t. Braafheid); Cataldi, Parolo; Candreva, Anderson (dal 18’ s.t. Keita), Lulic; Klose (dal 33’ s.t. Mauri). PANCHINA Berisha, Strakosha, Novaretti, Konko, Cavanda, Ledesma, Oikonomidis, Djordjevic, Perea. ALLENATORE Pioli. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MEDIO 53 METRI AMMONITI Klose per gioco scorretto. PARMA (4-5-1) Mirante; Cassani (dal 16’ s.t. Cassani), Mendes, Lucarelli, Gobbi; Varela, Lila, Lodi (dal 28’ s.t. Mariga), Nocerino, Palladino; Belfodil. PANCHINA Iacobucci, Baiza, Jorquera, Mauri, Coda, Ghezzal. ALLENATORE Donadoni. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 43, 9 METRI AMMONITI Belfodil e Varela per gioco scorretto, Mirante per proteste. ARBITRO Calvarese di Teramo. NOTE Paganti 14.376, abbonati 17.991. Quota e incasso non comunicati Tiri in porta 7-3. Tiri fuori 1-6. In fuorigioco 1-2. Angoli 9-2. Recuperi: p.t 1’; s.t. 2’. Miro Klose, 36 anni, festeggia con i compagni il gol del 2-0 REUTERS La Lazio urla 4 gol e resta seconda Ciao Parma: è B 1Parolo, Klose, Candreva e Keita: i biancocelesti non fanno sconti, l’ex squadra di Pioli retrocede Luca Calamai ROMA I l primo pensiero è per il Parma. La squadra di Donadoni retrocede in B. Una sentenza scritta da tempo. Il fallimento del club emiliano ha trascinato a picco tutto il pianeta gialloblù. Tecnico e giocatori, però, hanno nobilitato questi mesi da incubo dando una lezione di serietà a tutto il calcio italiano. La partita vera del Parma comincia oggi quando il tribunale dovrebbe permettere ai gialloblù di finire il campionato. Non sarebbe accettabile un’ipotesi diversa. Lucarelli e compagni meritano di restare in pista fino all’ultimo secondo del torneo. Poi, sarà decisivo il mese di maggio e le aste per l’acquisto della società. Chi è interessato si faccia avanti. Troverà un potenziale importante e un patrimonio umano formidabile. RIl miglior LAZIO DA CHAMPIONS Il Parma retrocede. La Lazio, invece, difende il suo secondo posto. Bastava svuotare l’infermeria per ritrovare una squadra da Champions. Pioli recupera alcuni dei suoi titolari e tutti i problemi d’incanto svaniscono: 4-0 e avanti con il testa a testa con la Roma. Inutile nascon- derlo, alcuni giocatori sono più speciali di altri. Uno di questi è Marco Parolo. Il centrocampista aveva saltato un paio di partite per una frattura alla costola rimediata nella gara contro l’Empoli. Ieri è sceso in campo sfidando un dolorino ancora fastidioso. E dopo dieci minuti con un siluro da 25 metri realiz- centrocampo ha restituito brillantezza ai biancocelesti UOMINI CHIAVE Tutto facile, insomma, per la Lazio che archivia il suo momento nero (un punto nelle ultime due partite), difende il secondo posto in classifica e ribadisce di avere uomini e personalità per respingere gli assalti di Roma e Napoli. Il recupero di Parolo e di Cataldi mette a posto il centrocampo. Aspettando, tra un paio di settimane, il ritorno dell’infortunato Biglia, il Pirlo biancoceleste. Questo per dire che la Lazio può ancora crescere. Pioli spera di avere l’argentino e anche l’olandese De Vrij (pure lui per il momento infortunato) per la delicata sfida contro l’Inter di Mancini. Chi può ritrovare con calma la forma migliore invece è Djordjevic, ieri in panchina dopo una lunga assenza. Al suo posto Klose sta facendo il fenomeno. Il campione tedesco è tornato a essere una macchina da gol. Il perfetto terminale di una squadra che ha grande facilità ad arrivare in porta grazie ad artisti del pallone come Candreva e Felipe Anderson (ancora non brillantissimo) e al potente Lulic. Tre perfetti trampolini di lancio. Dentro l’area, poi, ci pensa lui. Dodici reti in campionato, otto nel 2015. Il bomberone tedesco sta vivendo una seconda giovinezza e la sua classe e la sua esperienza sono benzina per una Lazio che sarà chiamata a un finale di campionato che ricorda un tappone alpino. Cinque partite tutte ad alto rischio. ARRIVEDERCI PARMA Il pareggio dell’Atalanta a Cesena condanna il Parma alla retrocessione. I gialloblù alzano bandiera bianca dopo sedici minuti e tre gol al passivo. Ma nella ripresa Lila scheggia la traversa con una conclusione dalla distanza e Palladino prova più volte ad addolcire il passivo. Nessuno comunque si illuda di trovare in questo finale di campionato una squadra-colabrodo. Gli allievi di Donadoni hanno dimostrato di avere orgoglio in dosi industriali. E alcuni elementi che il prossimo anno saranno comunque ancora in serie A. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PAGELLE di STEFANO CIERI BASTA SPINGE, CATALDI SARTO DI CLASSE LILA UNICO A LOTTARE, DISASTRO GOBBI LAZIO 7 IL MIGLIORE LILA Prestazione dignitosa nonostante tutto. È l’unico che combatte in mezzo al campo, anche dopo il 3-0. La traversa gli nega il gol della bandiera nel finale. MARCHETTI 6,5 Decisivo sullo 0-0 su Nocerino e Palladino. La traversa lo salva nel finale su Lila. BASTA 7 Dinamico e costante. Spinge senza fermarsi, sempre presente pure dietro. MAURICIO 6 Poco sollecitato. CIANI 6,5 Un paio di recuperi davvero notevoli. RADU 6 Serata tranquilla. BRAAFHEID 6 Fa rifiatare l’acciaccato Radu nel finale. CATALDI 6,5 Preziosissimo ritorno. Cuce difesa e attacco. CANDREVA 7,5 Un gol solo apparentemente facile, con tanto di dolcissima dedica alla figlia. E poi l’assist per Keita. In mezzo tante altre brillanti iniziative. F. ANDERSON 6 In una Lazio di nuovo sfavillante è quello che brilla meno. Propizia il secondo gol con un’accelerazione delle sue. B. KEITA 6,5 Ci prova più volte e alla fine arriva il primo gol in campionato. LULIC 7 Gli assist per il 1° e il 3° gol. Scolastico il primo, bellissimo l’altro. KLOSE 7 Un altro gol. Ma anche un giallo inutile che gli farà saltare l’Atalanta. (S. Mauri s.v.) ALL. PIOLI 7 Ritrova la sua Lazio dopo il passaggio a vuoto col Chievo. Scelte giuste al momento giusto. MIRANTE 5,5 Quattro gol sul groppone, ma solo sull’ultimo potrebbe fare qualcosa di più. CASSANI 5 Non è serata, Lulic gli sfugge quasi sempre. Alla fine Donadoni è costretto a toglierlo. SANTACROCE 5,5 Entra a partita compromessa. MENDES 5 Latita ogni volta che la Lazio preme sull’acceleratore. LUCARELLI 5 Il capitano stavolta stecca. Klose lo brucia in occasione del secondo gol. GOBBI 4,5 Dalle sue parti transitano Basta e Candreva che sono in serata di grazia. Esce a pezzi dal confronto. VARELA 6 È uno dei pochi che prova a combinare qualcosa nonostante la partita sia subito chiusa. LODI 5,5 Dovrebbe essere il perno di centrocampo. Ma abdica prima ancora di cominciare (Mariga s.v.). NOCERINO 5 Resta troppo spesso a metà strada. Molla come quasi tutti i compagni dopo il 3-0. PALLADINO 5,5 Ci prova all’inizio, sullo 0-0. Poi si eclissa gradualmente. BELFODIL 5 Troppo isolato. S’immalinconisce vista la situazione. ALL. DONADONI 5 Parma molle e deconcentrato. Comprensibile dopo aver sorpreso e incantato tutti per tante gare. CALVARESE Partita facile facile che conduce in porto senza alcun tipo di problema. Fossero tutte così le gare da arbitrare… SCHENONE 6 – BIANCHI 6 CERVELLERA 6 – SAIA 6 6,5 La partita decisiva gialloblù da oggi si gioca in tribunale ● ROMA Roberto Donadoni non sente il peso del verdetto della retrocessione diventata matematica. «Non abbiamo giocato negli ultimi tempi pensando all’aritmetica. Oggi è stata una prova al di sotto delle nostre possibilità. Nei primi dieci minuti stavamo giocando bene, ma poi siamo andati in difficoltà ed eravamo sempre in ritardo. Affronteremo le prossime gare con orgoglio e con lo spirito di mettersi in nostra, come abbiamo fatto finora». VENDITA CLUB Oggi, intanto, sarà un giornata importante Marco Parolo, 30 anni, in Serie A ha giocato anche con Cesena e Parma AFP RECUPERO LAMPO Alla vigilia della sfida con il Parma, riecco Parolo in lista: recupero più ve- © RIPRODUZIONE RISERVATA ● le reti di Parolo in questo campionato. Ha eguagliato il record personale realizzato la scorsa stagione proprio con la maglia del Parma aveva fatto un punto, ieri si è ripresentato con un siluro da 25 metri n gol per mille significati. Corre il decimo minuto di Lazio-Parma e Marco Parolo scatta rapido verso quel pallone smistato da Lulic. Una rincorsa che parte dal 12 aprile, giorno di Lazio-Empoli e del salto al secondo posto dei per la società emiliana dopo il fallimento del 19 marzo. Il giudice Rogato incontrerà i curatori Guiotto e Anedda per fare il punto. Sia sul piano della grave situazione debitoria sia sulle prospettive per la vendita. Per il 6 maggio è fissata la prima asta di una serie sino al 28 maggio per trovare un acquirente. Ore decisamente difficili in casa Parma, perché il giudice valuterà anche se far continuare la loro attività ai curatori, presupposto per vedere la squadra di Donadoni in campo nelle ultime cinque giornate di campionato. n.b. 8 1Aveva saltato Juve e Chievo per una frattura al costato e la Lazio U 6 7,5 Rientra anticipando i tempi e le raccomandazioni dei medici. Poi tira fuori un gol straordinario da 25 metri che dà il via alla goleada. Parolo, l’indispensabile Torna lui, ecco la vittoria biancocelesti, ma nel finale di quella gara Parolo andò k.o. per una frattura al costato. Uno sgambetto per il giocatore che Pioli aveva più utilizzato. Fuori contro la Juventus e il Chievo. Parentesi: due gare senza vittorie per la Lazio. 5 PAROLO L’EX DAL PIEDE CALDO ROMA PARMA IL MIGLIORE fIL PERSONAGGIO Nicola Berardino 19 loce del previsto, o forse affrettato. No, l’unica fretta era quella del 30enne centrocampista azzurro per ritrovarsi protagonista. Contro il Parma, la sua squadra dello scorso anno, quella che lo ha portato alla Lazio e al Mondiale in Brasile. Su quel pallone di Lulic, Parolo si avventa per esplodere un tiro dai 25 metri che cambia traiettoria prima di infilarsi alle spal- le di Mirante. Ottavo centro in campionato, eguagliato il primato personale fissato proprio nella passata stagione di Parma. INCROCI Il gol che avvia il ritorno alla vittoria della Lazio, base per proteggere il secondo posto. Il gol che prepara l’addio matematico del Parma alla A: un’amarezza nella bella serata di Parolo. Che nell’esultanza viene sommerso dai compagni, incuranti di quel costato reduce da una frattura troppo fresca. Curiosa l’immagine di Parolo che non frena l’abbraccio collettivo: se c’è ancora il dolore, in quei momenti non si sente. Ha il volto della felicità quando nell’intervallo dichiara: «Fortunatamente sono riuscito a recuperare in tempo, avevo tanta voglia di giocare e volevo segnare per fare un regalo a mia moglie, visto che oggi è Santa Caterina. Ora non dobbiamo fermarci più». Ah, c’era anche un pensiero per l’onomastico del suo amore. Pensa proprio a tutto, Parolo, ma in cima ai suoi pensieri c’è la corsa Champions: «Il secondo posto? Conta che siamo noi davanti a tutti e possiamo ancora migliorare». All’uscita dagli spogliatoi incrocia il presidente Lotito che gli dà una pacca sulle spalle e il centrocampista di Pioli sorride: «Quando c’è Lotito ci si diverte sempre. Stasera ha cambiato il giubbotto, visto che quelle delle due gare non ci aveva portato fortuna». Ma non c’era Parolo... © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R 33a giornata GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 21 LE PAGELLE di MASSIMO CECCHINI LO SPRINT PER LA CHAMPIONS 33ª 34ª 35ª 36ª 37ª 38ª LAZIO PT. 62 Parma ATALANTA Inter SAMPDORIA Roma NAPOLI ROMA PT. 61 SASSUOLO Genoa MILAN Udinese LAZIO Palermo Milan PARMA Cesena JUVENTUS Lazio FLOCCARI SPENTO, TAIDER È IMPRECISO DE ROSSI «TECNICO», PJANIC FA IL SARTO 4-0 SASSUOLO EMPOLI scarso buono ottimo DIFFICOLTÀ: facile media difficile In MAIUSCOLO le gare in trasferta GDS La Roma accende Doumbia per la volatona Champions 1Primo gol per l’attaccante africano, capolavoro di Florenzi e sigillo di Pjanic. Garcia ritrova vittoria e morale. Sassuolo in caduta libera SASSUOLO 0 Fabio Bianchi ROMA 3 INVIATO A REGGIO EMILIA @FABIOWHITES PRIMO TEMPO 0-2 MARCATORI Doumbia al 6’, Florenzi al 27’ p.t.; Pjanic al 29’ s.t. SASSUOLO (3-5-2) Consigli; Acerbi, Cannavaro, Peluso; Sansone, Taider, Brighi (dal 32’ s.t. Biondini), Missiroli, Longhi; Floro Flores (dal 28’ s.t. Lazarevic), Floccari (dall’8’ s.t. Zaza). PANCHINA Pomini, Pegolo, Chisbah, Bianco, Fontanesi, Benucci, Mandelli, Natali; Sereni. ALL. Di Francesco. ESPULSI nessuno. AMMONITI Cannavaro per comportamento non regolamentare, Zaza per proteste, Taider per gioco scorretto. BARICENTRO ALTO 54,2 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno. ROMA (4-3-3) De Sanctis; Florenzi (dal 35’ s.t. Keita), Manolas, Astori, Torosidis; Nainggolan, De Rossi, Pjanic (dal 41’ s.t. Iturbe); Ibarbo, Doumbia (dal 23’ s.t. YangaMbiwa), Gervinho. PANCHINA Lobont, Skorupski, Cole, Totti, Paredes, Spolli, Balzaretti, Uçan, Verde. ALL. Garcia. ESPULSI nessuno. AMMONITI De Rossi e Astori per gioco scorretto, Ibarbo per comportamento non regolamentare. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,3 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno. ARBITRO Mazzoleni di Bergamo. NOTE paganti 4.449, incasso di 90.187 euro; abbonati 7.747, quota di 91.520 euro. Tiri in porta 4-6. Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 1-3. Angoli 5-2. Recuperi: 0’ p.t., 2’ s.t. U n buon brodino il Sassuolo di questi tempi bui non lo nega a nessuno. La Roma lo sorseggia volentieri, dopo tre partite senza gioia con le rivali in sorpasso o che rosicchiano punti. Stavolta la classifica non cambia e Garcia avrà una settimana più tranquilla. Piccoli segnali di miglioramento ma non è da questa vittoria che si può giudicare. Il Sassuolo di questi tempi è una squadra in caduta libera: cinque sconfitte nelle ultime 6 gare, otto nelle ultime 11, venti gol subiti in 21 partite. Numeri da incubo. Per fortuna Di Francesco ha collezionato parecchi punti all’andata, perché in questo ritorno sarebbe penultimo in classifica, davanti solo al Cagliari. La Roma invece non segnava 3 reti dal 30 novembre scorso (li fece all’Inter) e più di uno dall’8 febbraio. Altro segnale d’incoraggiamento, ma sarà meglio non contarci troppo. I MOTIVI Ci ha messo la firma pure l’uomo che non c’era. Meglio, l’uomo che fin qui non aveva mai tirato in porta in Serie A: Seydou Doumbia. Quasi non ci credeva nemmeno lui, vista l’esultanza tardiva. Poi è tornato nella cuccia dell’anonimato. Doumbia non era nella lista ti- IL MIGLIORE FLORENZI Collocato nella insolita posizione di esterno di centrocampo a destra, si ritrova a saltare su Doumbia sul primo gol. Pur in un ruolo non suo, si dimostra il più vivo davanti. Diversi errori in fase difensiva non possono cancellare la magia di una rete da cineteca partendo in progressione e l’assist di prima che innesca lo 0-3. Utilissimo. (Keita s.v.) CONSIGLI 6 Trafitto tre volte senza colpe, se la cava su Pjanic e Iturbe. ACERBI 5 Meriterebbe un puntata di «Chi l’ha visto?» sulla rete dell’ivoriano che indirizza il match. CANNAVARO 5 Per lui 350° cap in Serie A da non festeggiare almeno per il concorso sul primo e terzo gol. Ammonito, sarà squalificato. PELUSO 5 In avvio pare il meno peggio della difesa, ma sulla rete di Pjanic chiude male su Gervinho. TAIDER 5,5 Corsa e buona volontà, ma sbaglia troppi appoggi facili. BRIGHI 5 Cuore da ex, spesso fuori posizione ed è impreciso nelle rifiniture; sulla rete di Florenzi pare di marmo. (Biondini s.v.) MISSIROLI 5 Non ha la fisicità e il piede per reggere Nainggolan. LONGHI 5 Esterno più deputato alle chiusure che all’affondo, ma dal suo lato Florenzi sgomma troppo. FLORO FLORES 5,5 Stretto fra Manolas e Astori, fa qualcosa di utile ma senza frutto. LAZAREVIC 5,5 Entra senza cambiare il volto alla gara. FLOCCARI 5 Un paio di spunti senza creare pericoli. ZAZA 5,5 Entra e costringe De Sanctis alla paratona, però finisce lì. ALL. DI FRANCESCO 5 Il Sassuolo dell’andata si è perso: formazione è troppo tenera e sperimentale per resistere. DE SANCTIS 6,5 Serata diesel: si scalda con un paio di parate su Sansone, poi deve volare su Zaza e Floro Flores. Lui c’è. MANOLAS 6 Non è al meglio, ma fa quello che serve per rendere friabile l’attacco neroverde. ASTORI 6,5 Soprattutto nel gioco aereo e nei disimpegni sa il fatto suo. TOROSIDIS 6 II suo spostamento a sinistra ufficializza la sfiducia in Cole; il greco si adatta. NAINGGOLAN 6,5 Se i giallorossi controllano il centrocampo il merito è anche della sua corsa intelligente. DE ROSSI 6 Ritrova una fase difensiva di discreto livello e la solita vena da tecnico: come a San Siro consiglia un cambio a Garcia e gli viene detto «Pensa a giocare». PJANIC 7 Nonostante la caviglia dolente, cuce trame e segna lo 0-3. (Iturbe s.v.) IBARBO 5,5 È la punta che più si sacrifica, ma davanti fa poco. DOUMBIA 6 Non è in lista titolari ma una misteriosa sciatalgia di Keita lo manda in campo e subito in gol. Poi torna a essere il solito enigma. YANGA-MBIWA 6 Terzino nel finale. GERVINHO 6 Avrebbe praterie dove scatenarsi, però le utilizza solo per l’assist a Pjanic. ALL. GARCIA 7 Non sarà più bella come una volta, ma almeno la Roma dimostra di avere un’anima. L’esultanza di De Rossi e compagni dopo il gol di Doumbia LAPRESSE tolari, poi si è presentato al posto di Keita. Sembrava un infortunio da riscaldamento per il maliano, invece è entrato dieci minuti (per Florenzi) e dunque resta un pizzico di mistero in questa gara senza misteri, a parte la disposizione della difesa in occasione del gol di Doumbia all’alba della sfida. Cross di Pjanic e lui che salta (insomma, salta, fa un balzello) contrastato da Sansone. Che non supera il metro e settanta e soprattutto fa l’attaccante di mestiere. E Acerbi dov’era? E Cannavaro? Già da qui si capisce lo stato confusionale degli emiliani che coinvolge, bisogna dirlo, anche il bravo Di Francesco. Ha tradito il suo solito sistema per un 3- 5-2 con Sansone defilato per la prima volta in fascia con compiti di copertura. E ha lasciato inizialmente Zaza in panchina, uno che in questa squadra e in questo momento dovrebbe giocare anche zoppo. In difesa del tecnico, bisogna dire che il nazionale, a parte un tiro al volo, non ha combinato altro in un tempo quasi intero giocato al posto di Floccari. In questo disarmo la Roma è andata a nozze: padrona del centrocampo, ha imposto il suo palleggio e il suo ritmo che, si sa, ultimamente non è che sia insostenibile. E alla seconda occasione ha fatto il bis. Se l’è creata Florenzi da solo con uno scatto, un doppio dribbling e una sassata all’in- E adesso il video del gol per l’ivoriano misterioso 1Un filmato del suo riscaldamento a San Siro aveva fatto il pieno di polemiche: «Non vedevo l’ora, aspettavo questa rete» Seydou Doumbia, 27 anni AFP INVIATO A REGGIO EMILIA A volte la vita è così, ti offre su un piatto d’argento l’occasione giusta quando meno te lo aspetti. È il destino, lo stesso che ieri ha costretto Rudi Garcia a cambiare formazione ad un quarto d’ora dal via, con Keita fuori in extremis per una sciatalgia e Doumbia dentro all’ultimo giro di orologio. Già, proprio lui, l’uomo dei mille misteri, dei riscaldamenti MAZZOLENI Resta un dubbio sulla posizione di Gervinho sul terzo gol, ma controlla senza problemi una gara facile, risparmiando forse un paio di «gialli». POSADO 6 - PAGANESSI 6 TOMMASI 6 - CADUSSIO 6 DIMENTICATOIO Intendiamoci, a voler essere davvero pignoli, gol a parte (al suo primo tiro in porta in giallorosso, finora non era mai riuscito a centrare i pali) la prestazione dell’attaccante ivoriano è stata ampiamente al di sotto della sufficienza. Ancora lento, sempre impacciato, poco dinamico, quasi assente dalla manovra. Basti guardare le statistiche: solo 15 palloni giocati, con 6 palle perse e tre dribbling negativi. Ma stavolta tutto questo finisce nel dimenticatoio, perché al- crocio. Chapeau. SENZA STORIA Definire timida la reazione del Sassuolo è già un’esagerazione. Un paio di tiri giusto per dire «ci siamo anche noi» hanno accompagnato la fine del primo round. Nel secondo Di Francesco ha provato a mischiare le carte spendendo subito, appunto, Zaza, poi La- RCrisi emiliana: 5 k.o. nelle ultime 6 gare. E il cambio di sistema non ha funzionato meno alla collezione di cose così così si è aggiunto un gol che — sperano a Trigoria — possa davvero restituire fiducia ed autostima ad un giocatore che sta faticando da matti proprio da questo punto di vista. «Sono contento per il mio e per il suo gol — dice a fine primo tempo Florenzi con il suo solito tono polemico degli ultimi tempi —. Almeno ci si sarà resi conto che stavolta si è scaldato bene». Già, perché dopo Inter-Roma su Doumbia si era abbattuto l’ennesima tempesta, con il video zarevic facendo salire Sansone in attacco, e Biondini, ma è cambiato poco. Le famose accelerazioni, il gioco veloce e preciso non ci sono più. Missiroli, uno prezioso nel gioco neroverde, è il simbolo della decadenza: involuto, mai un’idea decente. La Roma ha continuato ad avere buon gioco fino all’imbeccata di Florenzi per Gervinho che si è bevuto Peluso in area e ha servito Pjanic per la chiusura definitiva dei giochi. Il brodino è servito, la Lazio è ancora a portata di mano. Ma ora c’è il Genoa che è di tutt’altra consistenza. La sensazione è che serva un altro passo in avanti per dire: la Roma è tornata. © RIPRODUZIONE RISERVATA del suo (non) riscaldamento a bordo campo che ha fatto il giro virale di tutti i social network. Per uno pagato 14,4 milioni di euro (più 1,5 di bonus), l’ennesima brutta figura di una serie che sembrava senza fine. SEYDOU DOUMBIA Andrea Pugliese 7 6 fIL PERSONAGGIO non fatti, delle prestazioni opache che è dir poco, se non bruttissime. Il simbolo del fallimento del mercato invernale della Roma, il giocatore su cui tutti i tifosi si sono sbizzarriti, tra sberleffi, ironia ed un pizzico di cattiveria. Ed invece stavolta a Seydou sono bastati 6’ per riprendersi in mano un po’ del suo futuro e del suo orgoglio, con quel colpo di testa che ha aperto le danze giallorosse. «Non vedevo l’ora, da tanto aspettavo questo gol», ha poi detto l’ivoriano ai compagni. 7 SANSONE 6 STATO DI FORMA: ROMA IL MIGLIORE 3-0 NAPOLI PT. 56 4,5 CERCANDO IL SOLE Ed invece no, quel colpo di testa dopo soli sei minuti ora gli può cambiare la vita, lui che come punti di riferimento ha Gervinho e Garcia, che non ha mai perso occasione per difenderlo. «Quel video è rovistare nella spazzatura», aveva detto ad esempio alla vigilia il tecnico francese. Che poi ieri ha aggiunto: «Sono strafelice per questo gol di Seydou, speriamo gli dia fiducia. È stato bravo a cogliere l’occasione, è il bello del calcio. Ed ha dimostrato quello che può fare con un gol da vero centravanti». Ecco, che poi di fatto è quello che manca alla Roma. Doumbia è arrivato in extremis, la Roma aveva scelto Luiz Adriano. Adesso tocca a lui garantirsi un futuro sempre più luminoso. Il gol di ieri è un primo squarcio di luce, ma per vedere splendere il sole la strada è ancora lunga. © RIPRODUZIONE RISERVATA Di Francesco: «Senza terzini, per me è dura» ● REGGIO EMILIA Alla fine è un Garcia felice: «Abbiamo vinto, ritrovando orgoglio e dignità. Ma siamo a metà dell’opera, ora dobbiamo battere il Genoa. Keita? Dovevamo giocare con il 4-31-2, poi mi ha detto che aveva un po’ di sciatalgia, problema che poi ha risolto con i fisioterapisti. Sono felice anche per Pjanic: lo vogliamo così, è stato decisivo, come Gervinho. Anche se possono fare ancora meglio». Rammaricato, invece, il tecnico del Sassuolo Di Francesco: «La Roma ha meritato, ma senza terzini per noi è dura. Avessi uno come Florenzi avrei risolto tanti problemi. Peccato per quel miracolo di De Sanctis su Zaza, avremmo potuto riaprire la partita. Rispetto a Verona, però, almeno ho visto qualcosa di migliore nella prestazione». pug Serie A R 33a giornata Samp, dov’è la vittoria? Il Verona è sempre Toni LE PAGELLE di FILIPPO GRIMALDI SORIANO LOTTA. ROMAGNOLI, CHE ERRORE SORENSEN DECISIVO. SAVIOLA NON INCIDE SAMPDORIA 1Mihajlovic resta 5° ma è senza successi da 5 gare: De Silvestri illude, poi arriva il 18° gol del quasi 38enne che vale la salvezza SAMPDORIA 1 VERONA 1 si è quasi autopunita, neanche 3’ dopo, beccando nella notte più sbagliata quel gol che in casa non subiva dal 24 febbraio: era il momento di blindare il vantaggio e invece Toni, servito da Nico Lopez, alla prima palla buona ha avuto tutto il tempo e lo spazio per armare il sinistro, timbrare il 18° gol stagionale (ancora nessuno di testa, a proposito di paradossi) e allungare il momento di grande serenità del Verona, già reduce da due vittorie. PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI De Silvestri (S) al 20’, Toni (V) al 23’ s.t. SAMPDORIA (4-3-1-2) Viviano; De Silvestri, Muñoz, Romagnoli, Regini; Acquah, Obiang, Duncan; Correa (dal 4’ s.t. Eto’o); Okaka (dal 13’ s.t. Bergessio), Muriel (dal 28’ s.t. Soriano). PANCHINA Romero, Mesbah, Silvestre, Coda, Wszolek, Rizzo, Marchionni, Palombo, Djordjevic. ALL. Mihajlovic. BARICENTRO MOLTO ALTO 56,5 M CAMBI DI SISTEMA dal 4’ s.t. 4-3-3, dal 13’ s.t. 4-2-3, dal 28’ s.t. 4-3-2. ESPULSI Acquah per doppia ammonizione (g.s. e c.n.r) al 12’ s.t. AMMONITI Obiang per proteste, Muñoz per gioco scorretto. VERONA (3-5-2) Gollini; Sorensen (dal 10’ s.t. Martic), Marques, Gu. Rodriguez; Pisano, Valoti (dal 27’ s.t. Campanharo), Tachtsidis, Greco, Brivio; Nico Lopez (dal 31’ s.t. Saviola), Toni. PANCHINA Benussi, Ferrari, Fares, Sala, Checchin, Fernandinho, J.Gomez, Cappelluzzo. ALL. Mandorlini BARICENTRO MOLTO BASSO 46,3 M CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Valoti, Sorensen, Brivio e Gu. Rodriguez per g.s. ARBITRO Irrati di Pistoia. NOTE Spettatori paganti 1.532, incasso 24.877 euro, abbonati 18.077, quota 155.730 euro. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori 7-5. In fuorigioco 3-3. Angoli 6-7. Recuperi: 0’ p.t., 4’ s.t. Andrea Elefante INVIATO A GENOVA L uca Toni, ora alla quota record di 13 gol nel solo 2015, non finisce più e invece, avanti così, rischia di finire il sogno europeo della Samp. Inquietato alla vigilia della gara con la Juve — che sabato, per inciso, verrà a Genova per mettersi in tasca lo scudetto — da numeri malvagi, nemici alle spalle e anche da sospetti avvelenati, oltre che da una certezza: come volevasi dimostrare l’assenza di Eder si sentirà, e tanto. Dunque i numeri: la Samp non vince da cinque partite e ha fatto sei punti nelle ultime sei gare, punta dell’iceberg di un girone di ritorno al ritmo di una salvezza tranquilla, non di un’Europa League che non aspetta. I nemici: ora la Samp sente sul collo anche l’insopportabile fiato del Genoa, Luca Toni, 37 anni, batte Viviano da due passi per il gol dell’1-1 ANSA che sta viaggiando a ben altro ritmo e minaccia una bella lotta cittadina per salire sul treno europeo, e anche dell’Inter. E poi il sospetto, che in realtà è certezza: al tramonto della partita, 45’ della ripresa, un fallo di Martic su Regini doveva essere punito con il rigore. PARADOSSI È stata una notte di calcio faticoso e di paradossi, fotografati alla perfezione dai due gol che hanno deciso la partita. La Samp è passata in vantaggio otto minuti dopo essersi ritrovata in inferiorità numerica (espulso Acquah) e con un contropiede lanciato in assoluta libertà: fuga indisturbata di Muriel e passaggio finale per l’incursione di De Silvestri, sulla fascia non sua. Il tutto dopo un’ora che il Verona aveva attraversato senza lasciare neanche un mezzo buco nella sua ragnatela appiccicosa. Un regalo così paradossale che la Samp 23 GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT 13 ● i gol segnati da Toni nel 2015: l’attaccante del Verona guida la classifica dei bomber dei primi 4 mesi dell’anno e ha realizzato 12 degli ultimi 18 gol dei gialloblù 411 ● i minuti senza prendere gol in casa per la Samp, bucata da Toni al 23’ della ripresa. Il bilancio doriano delle ultime 5 gare parla di 3 pari e 2 k.o. COME UN MURO Quel gol è stato la certificazione della già palese stanchezza, non solo mentale, della Samp: Mihajlovic non è riuscito ad attutirla nonostante il turnover — dedicato alla Juve, ma anche alle gambe dei suoi — in omaggio al quale aveva rinunciato a Eto’o, Soriano, Palombo e Silvestre e virato su un 4-3-1-2 troppo sgasato per far saltare il tappo della partita. Che da subito è stata un inno all’intasamento. Degli spazi per scelta del Verona, che Mandorlini (fra energie da preservare, squalifiche e infortuni, anche di Gomez nel riscaldamento) ha rivoluzionato negli uomini e dunque nel sistema di gioco, disegnando senza bluff un 3-5-2 votato anzitutto a ingolfare meccanismi e muscoli avversari e lasciando a Toni (suoi 12 degli ultimi 18 gol del Verona) quasi tutta la fatica del lavoro sporco là davanti. Dunque intasamento anche delle idee Samp, che si è trovata di fronte un muro e al netto di un’occasione per Okaka (murato da Sorensen) e una per Muriel, ci ha più o meno regolarmente sbattuto contro. Un po’ come il giovane Correa, in teoria quello che avrebbe dovuto accendere la luce per trovare il varco giusto. La sua insostenibile leggerezza è emersa a vanificarne anche le intenzioni migliori e, di conseguenza, a smascherare le difficoltà di una linea di mezzo (Acquah-ObiangDuncan) all’insegna del «black power», ma a basso indice di creatività. A Mihajlovic non è bastato, nella ripresa, neanche giocarsi la carta Eto’o, che ha sfiorato il gol solo al 42’, tre minuti prima di quel rigore reclamato: abbastanza per recriminare, non per assolversi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 5 VERONA 5,5 IL MIGLIORE IL MIGLIORE MURIEL TONI Metà del gol di De Silvestri è suo. Il coast to coast è favoloso per velocità ed efficacia, riscattando un primo tempo con qualche errore e alcune pause di troppo. Gli chiudono tutte le porte nel primo tempo nonostante i suoi tentativi di sfondare da tutte le parti. Alla fine, però, trova il guizzo per il suo 18° gol stagionale. Giù il cappello. VIVIANO 5,5 Sbaglia il tempo dell’uscita su Toni nella ripresa e rischia grosso, poi salva su Brivio. DE SILVESTRI 6,5 Bravo ad accompagnare il contropiede di Muriel, freddo quando batte a rete. MUNOZ 6 Salva un paio di situazioni pericolose quando il Verona si rovescia in avanti. ROMAGNOLI 5 Errore fatale sull’uno a uno veronese. REGINI 5,5 Stavolta osa poco in avanti, ci prova solo nel finale. ACQUAH 5 Serata in chiaroscuro. Ma il tocco di mano che gli costa l’espulsione è imperdonabile. OBIANG 5,5 Fatica a impostare e subisce la pressione del Verona. A tratti anonimo. DUNCAN 5,5 Qualche buono spunto, un po’ discontinuo. CORREA 5 Buona volontà, ma deve ancora crescere. ETO’O 5 Un tiro pericoloso in pieno recupero, e poco altro. SORIANO 6 Entra nel momento più difficile, lotta su tutti i palloni. OKAKA 5 Il solito difetto: manca di cinismo e si ferma sul più bello. BERGESSIO 6 Cerca di sfruttare al meglio l’occasione che Mihajlovic gli concede. Entra subito in partita. ALL. MIHAJLOVIC 5,5 Il turnover massiccio penalizza una Samp che pare aver perso lo smalto dei giorni migliori. GOLLINI 6 Concorso di colpa nell’occasionissima per Okaka nel primo tempo. Si riscatta nel finale. SORENSEN 6 Macchinoso, ma decisivo quando arpiona il pallone e nega il gol a Okaka. MARTIC 6 Molto concreto, sbaglia poco, ma rischia grosso quando tocca Regini a fine secondo tempo. MARQUES 6 Duello ruvido con Okaka, ma ne esce sempre bene. GU. RODRIGUEZ 6 Dalla sua parte la Samp ci prova ma non sfonda. PISANO 5,5 Sale spesso, ma è poco concreto. VALOTI 5,5 Ha problemi di equilibrio in partenza. Spinge, ma senza fortuna. CAMPANHARO 5,5 Dura trovare la posizione nel momento caldo della gara. TACHTSIDIS 6 Cerca poco la profondità, utile in copertura. GRECO 6 E’ pronto nelle chiusure, ma non approfitta delle incertezze sampdoriane per inserirsi. BRIVIO 6 Buona spinta, vicinissimo al gol nella ripresa. NICO LOPEZ 6 Poco concreto nel primo tempo, si fa perdonare con l’assist del pari veronese. SAVIOLA 6 Prova a sfruttare senza fortuna la sua freschezza atletica. ALL. MANDORLINI 5,5 Verona d’emergenza, ed è un’attenuante. Però, il gol subito in contropiede con l’uomo in più è un peccato mortale. 6,5 6,5 IRRATI Arbitra bene ma non ammonisce Marques per una trattenuta su Okaka e non concede nel finale un rigore alla Samp per l’entrata in area di Martic su Regini. FAVERANI 6-RANGHETTI 6 DAMATO 6-ABBATTISTA 6 5,5 Sinisa: «Ci va tutto storto» Mandorlini: «Luca è fantastico» ● GENOVA Il gol non basta. De Silvestri ha riscattato la serata amara del San Paolo, ma non si dà pace e riconosce come questa sia stata un’occasione sprecata per la sua Samp: «Guardiamo comunque al futuro con fiducia,ma purtroppo non ci è andata bene». Il tecnico Mihajlovic conferma il problema senza commentare l’episodio dubbio a tempo quasi scaduto: «Non m’importa quello che è successo nel finale. Dico solo che sia in undici sia in dieci uomini abbiamo creato diverse occasioni da rete, ma in questo momento ci gira tutto storto. Ai ragazzi non posso dire nulla, a livello di spirito e di atteggiamento sono stati bravi. Ora pensiamo alla prossima partita, lasciando perdere questo risultato». Sinisa spiega che «nel primo tempo non ci è certo mancata la grinta, abbiamo sofferto poco o nulla ma come già avvenuto contro il Cesena ci sono state le occasioni per sbloccare il risultato e non ci è andata bene. Gli episodi ci sono stati sfavorevoli». Mandorlini è complessivamente soddisfatto: «Questo era un campo difficile, ma siamo stati poco coraggiosi a non provare a vincere la partita nel finale anche dopo il gol preso in contropiede. Toni è fantastico, mi aveva detto: “Sento che farò gol”, ed ha avuto ragione lui». Filippo Grimaldi © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Serie A R 33a giornata PALERMO 2 TORINO 2 GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE PAGELLE di F.C. RIGONI LEADER, VAZQUEZ DEVE RIPOSARE EL KADDOURI ENTRA E CAMBIA MARCIA PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Vitiello (P) al 10’, Peres (T) al 13’, Rigoni (P) al 26’; Maxi Lopez (T) al 15’ s.t. PALERMO (3-5-1-1) Sorrentino; Vitiello, G. Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Rigoni, Jajalo (dal 39’ s.t. Jajalo), Chochev (dal 24’ s.t. Belotti), Lazaar (dal 37’ s.t. Daprelà); Vazquez; Dybala. PANCHINA Ujkani, Ortiz, Milanovic, Terzi, Joao Silva, Della Rocca, Maresca, Quaison, Bentivegna. ALLENATORE Iachini. CAMBIO DI SISTEMA dal 24’ s.t. 3-4-1-2 BARICENTRO medio 52 m ESPULSI nessuno. AMMONITI Chochev, Rispoli gioco scorretto. TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik, Gaston Silva; Peres, Benassi (dal 9’ s.t. El Kaddouri), Vives, Farnerud, Molinaro (dal 35’ s.t. Darmian); Martinez (dal 14’ s.t. Maxi Lopez), Quagliarella. PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Basha, A. Gonzalez, Jansson, Maksimovic, Amauri. ALLENATORE Ventura. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO molto basso (46,2) ESPULSI nessuno. AMMONITI Vives, Gaston Silva, Maxi Lopez gioco scorretto. ARBITRO Gervasoni di Mantova. NOTE Spettatori paganti 5.508, incasso 55.555 euro; abbonati 9.730 quota 115.601 euro. Tiri in porta 6-4. Tiri fuori 6-4. Fuorigioco 0-3 Angoli 9-4. Recuperi p.t. 0’; s.t. 4’. PALERMO Maxi Lopez, 31 anni, al quinto gol in campionato. Uno lo aveva segnato col Chievo GETTY IMAGES 1Dopo la vittoria nel derby, Ventura fa 2-2 in casa del Palermo Bruno Peres risponde a Vitiello, Maxi Lopez a Rigoni: coppe a 2 punti INVIATO A PALERMO E’ tutto un copiato, nella notte della carta carbone. Pareggio come all’andata, 4 reti come all’Olimpico, identica successione di gol: due volte in vantaggio il Palermo, due volte raggiunto. E per poco non ci scappa la sorpresa con ribaltamento di risultato: Gervasoni annulla il 3 a 2 a Maxi Lopez con una decisione che spacca il capello in quattro, nel senso che ci può stare, come no. Ma anche il Palermo può recriminare per l’ennesima traversa che nega ad Andelkovic il 3 a 1 che forse avrebbe chiuso la partita. E al diciannovesimo legno della stagione, verrebbe da suggerire a Iachini che dedica una buona fetta degli allenamenti a perfezionare la mira dei tiratori, di lasciar perdere: chissà che pro- vando a concludere a occhi chiusi i suoi non trovino più spesso la rete. che la necessità di applicare il turnover per inseguire l’Europa sino alla fine. FRENATA Dopo la sconfitta di Parma, Iachini ritorna all’antico, per così dire, rimettendo Sorrentino in porta, Jajalo e Rigoni a centrocampo, praticamente la stessa formazione che aveva battuto il Genoa nell’ultima in casa. Ma se la mossa rosanero può avere una spiegazione proprio per la magra figura rimediata al Tardini, al contrario era poco prevedibile la rivoluzione venturiana che rispetto al derby lascia fuori una mezza dozzina di giocatori (compresi i due squalificati, Gazza e Moretti): cominciano in panca Darmian, Maxi Lopez, El Kaddouri e Maksimovic, per fare spazio a Bovo, Gaston Silva, Farnerud, Molinaro, Vives e Martinez. Segno che il dispendio psicofisico del successo contro la Juve ha lasciato segni tangibili. Ma an- PANCIA PIENA La serata del Palermo volge rapidamente al bello, sfruttando uno delle situazioni preferite da Iachini, l’azione a gioco fermo: angolo di Dybala, sponda aerea di Andelkovic appostato sul secondo palo ed entrata vincente di Vitiello libero sul lato opposto. Il Toro però impiega appena 3 minuti a rimettere le cose a posto: sul cross dalla sinistra di Molinaro, stecca Quagliarella inventando un assist per Peres libero di pareggiare sotto misura. La sensazione è che la squadra di Ventura sia appagata dal successo di domenica. E questo s’intuisce ben prima che il Palermo torni in vantaggio. Il gol di Rigoni ne è la conferma: l’azione l’avvia Dybala che porge a Lazaar il cui traversone è messo dentro dal centrocampi- TORINO 6 IL MIGLIORE IL MIGLIORE RIGONI MAXI LOPEZ 7 Torino, doppia rimonta e frenatina verso l’Europa Francesco Caruso 6 7 Come all’andata trova il gol, questa volta con una plastica spaccata. Lavora molti palloni, combatte in mezzo al campo ed esce sempre a testa alta. Un minuto per segnare il 2-2, per lui è quasi un derby, e i palermitani lo fischiano inneggiando a Icardi. L’arbitro gli annulla la seconda rete per spinta su Vitiello: protesta il Toro SORRENTINO 6 Nulla può sui gol da distanza ravvicinata di Peres e Maxi Lopez, qualche buona parata. VITIELLO 6 Segna il primo gol in rosanero con una facile conclusione da sotto misura, si fa buggerare da Maxi Lopez in occasione del 2 a 2. G. GONZALEZ 6 Riesce a mettere diverse pezze in ogni zona dell’area. ANDELKOVIC 6 Più attaccante che difensore: fornisce l’assist dell’1 a 0, poi colpisce una traversa di testa. RISPOLI 6 Meno propositivo del solito ma non lesina energie. JAJALO 6 Più quantità che sostanza ma il suo lavoro lo porta a compimento (Bolzoni s.v.). CHOCHEV 5,5 Una discreta mole di lavoro, ma con poca qualità. BELOTTI 6 Appena entrato da un palla d’oro a Dybala che non riesce ad approfittarne. Ci prova da solo, Padelli gli dice no. LAZAAR 5,5 Gran bel cross per il 2 a 1 di Rigoni, poi si perde e il Toro sfonda dalla sua parte (Daprelà s.v.). VAZQUEZ 5 Forse sarebbe il caso di farlo rifiatare un po’: praticamente assente. DYBALA 6 Mette il piede in entrambi i gol rosanero, manca però un paio di occasioni. ALL. IACHINI 6 Potrebbe cominciare a riflettere sull’opportunità di fare turnover in avanti. PADELLI 5,5 Qualche responsabilità sul secondo gol ce l’ha, si riscatta parzialmente su Belotti nel finale. GASTON SILVA 6 Divide la responsabilità del raddoppio rosanero con Molinaro. Poi cresce. BOVO 6 Troppo falloso, sfiora diverse volte l’ammonizione, l’arbitro lo grazia almeno due volte. GLIK 6,5 Uno dei tanti ex (rimpianti): non si distrae al 94’ e salva il pareggio davanti alla porta. PERES 6,5 Prezioso il gol dell’immediato 1-1, uno dei più vivaci, punge sul fianco sinistro. BENASSI 5 Si astrae dal gioco, non riesce a incidere. EL KADDOURI 7 Cambia volto alla gara, regala a Maxi la palla del pareggio e quella del gol annullato. VIVES 6 Imbastisce gioco nella zona nevralgica del campo. FARNERUD 6,5 Prestazione più che dignitosa, lotta e recupera palloni. MOLINARO 5,5 Avvia l’azione del pari, ma si fa bruciare da Rigoni nell’azione del raddoppio. (Darmian s.v.) QUAGLIARELLA 6 Da un tiro sporco nasce l’assist per Peres. MARTINEZ 5 Spreca una buona opportunità e sparisce dalla scena. ALL. VENTURA 6 Troppi cambi ma alla fine rimedia. GERVASONI Azzecca quasi tutto: la decisione di annullare il gol a Maxi Lopez fa arrabbiare Ventura a fine partita, manca qualche ammonizione ma nel complesso si merita la sufficienza. IORI 6-MELI 6 GHERSINI 6,5-MINELLI 6,5 6 sta in spaccata. CAMBI VINCENTI Nella ripresa Ventura capisce che per uscire almeno con un punticino dal Barbera occorre «copiare» Iachini e tornare all’antico: dalla panchina si alzano prima El Kaddouri e poi Maxi Lopez. E un minuto dopo il secondo cambio arriva il pareggio granata, confezionato proprio dai nuovi entrati che cambiano volto al Toro. E l’argentino ex Catania troverebbe anche la doppietta, sempre su traversone del belga, se Gervasoni non annullasse per una spinta della Gallina bionda su Vitiello: protestano i granata e a fine partita Ventura per lo stesso motivo va a discutere, garbatamente, con l’arbitro. Il pareggio comunque è giusto ma il Toro dovrà rimettersi a correre già mercoledì contro l’Empoli, se non vuole annacquare le sue ambizioni europee. © RIPRODUZIONE RISERVATA Partita nel giorno di Falcone Orlando: «Direi no all’Italia» ● PALERMO (f.v.) Polemica tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la Lega di Serie A. La decisione di fissare la partita di campionato tra Palermo e Fiorentina sabato 23 maggio alle 18, nel giorno in cui la città - alla stessa ora ricorderà Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti deceduti nella strage di Capaci di 23 anni fa con una serie di manifestazioni, non è andata giù al primo cittadino. «Sarebbe grave non tenere conto della contemporaneità degli eventi – tuona Orlando Speriamo ci sia un ripensamento, altrimenti saremmo costretti a intraprendere iniziative di protesta. Se venisse confermata la coincidenza fra l’orario della partita e l’orario dell’anniversario dell’eccidio di Capaci il sindaco non darà il suo consenso allo svolgimento della partita Italia-Bulgaria allo stadio Barbera». In giornata il presidente Zamparini aveva affrontato la vicenda dichiarando: «Il Palermo dedicherà la partita alla memoria di Falcone con una serie di iniziative volte a riempire lo stadio – ha detto il patron - per ricordare con amore e passione un grande uomo. Chiederemo di giocare col lutto al braccio, sperando di onorare la memoria del magistrato con una vittoria». © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R 33a giornata Pinilla show: LE PAGELLE che Atalanta Cesena s’illude: ora è durissima di G.LO. OK CARBONERO PERICO SPRECA SPORTIELLO VOLA MAXI C’È MA CALA CESENA 1Il 2-2, grazie all’ennesima rovesciata del cileno, tiene Reja a +8 sui romagnoli CESENA 2 ATALANTA 2 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Pinilla (A) al 5’, Brienza (C) su rigore all’11, Carbonero (C) al 26’, Pinilla (A) al 37’ s.t. CESENA (4-3-1-2) Agliardi; Perico, Capelli, Krajnc, Renzetti; Carbonero (dal 35’ s.t. Volta), Mudingayi Cascione (dal 23’ s.t. Giorgi); Brienza; Succi (dal 15’ s.t. Rodriguez), Defrel. PANCHINA Leali, Bressan, Nica, De Feudis, Cazzola, Dalmonte, Tabanelli, Moncini, Djuric. ALL. Di Carlo BARICENTRO BASSO 48,8 M. CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-31, dal 35’ s.t. 5-3-2 AMMONITI Mudingayi e Carbonero per gioco scorretto, Perico per comp. non reg. ATALANTA (4-2-3-1) Sportiello; Bellini, Benalouane, Masiello, Dramè; Cigarini (dal 34’ s.t. Migliaccio), Carmona; Zappacosta (dal 21’ s.t. D’Alessandro), Maxi Moralez, Gomez (dal 31’ s.t. Bianchi); Pinilla PANCHINA Avramov, Stendardo, Biava, Del Grosso, Scaloni, , Baselli,Emanuelson, Boakye, Rosseti. ALL. Reja. BARICENTRO MEDIO 51,2 M CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t. 4-4-2 AMMONITI Pinilla, Migliaccio, Benalouane e Carmona per g. s. ARBITRO Rizzoli di Bologna NOTE paganti 1.862, incasso di 17.335, abbonati 12.308, quota di 113.872. Tiri in porta 5-7 Tiri f. 5-6 Fuorig. 8-3 Angoli 2-3 Recuperi p.t. 2’, s.t. 4’ Guglielmo Longhi INVIATO A CESENA I l pareggio che l’Atalanta cercava si materializza nel modo più spettacolare ma non nuovo: con una rovesciata di Pinilla (nella foto Ansa), la terza su cinque gol! E così il vantaggio sul Cesena resta invariato: più 8. Se non è una condanna, è qualcosa che ci assomiglia molto. MOSSE E CONTROMOSSE L’Atalanta ha meritato perché è partita bene e ha saputo reagire dopo lo svantaggio. Reja conferma il 4-2-3-1 vivacizzato da un Gomez(quasi) in- contenibile sulla sinistra e Maxi Moralez con buone idee. Ognuno sa cosa fare: Cigarini pressa alto per sostenere Maxi mentre Carmona arretra di una decina di metri per seguire Brienza. E così il Cesena che per gravi motivi di salute (cioè di classifica) dovrebbe fare la partita, in realtà la subisce. Lo stesso Brienza fatica molto a costruire, a dare palle giocabili a Defrel e a Succi, che al minuto 20 s’inventa un gran tiro da 25 metri. Precario e anche un po’ molle, il Cesena. Per non dire rassegnato. SPECCHIO Poi nella ripresa si rialza. Intanto, perché Di Carlo passa al 4-2-3-1, alzando Defrel e Carbonero, spostato a sinistra, sulla linea di Brienza con Succi unica punta, poi sostituito Da Rodriguez. Davanti alla difesa, la coppia Cascione-Mudingayi. Si gioca a specchio, dunque. La mossa non porta bene, perché c’è subito l’1-0, nato da un innocuo colpo di testa di Pinilla, Capelli tocca, Agliardi esce ma è disturbato da Krajnc. Però è un altro Cesena, che merita di pareggiare su rigore. Interviene anche Reja che toglie lo spento Zappacosta e chiede a D’Alessandro la spinta mancata fino a quel momento sulla destra. LITIGIO Ma è il Cesena ora a comandare. Spinge e colpisce con un gran gol di Carbonero da fuori area. Reja si gioca la carta del doppio centravanti passando al 4-4-2 col doppio centravanti e Moralez che va a sinistra. E poi, incredibilmente, Di Carlo si protegge col 5-3-2 (Volta al posto di Carbonero). Quasi fosse una punizione divina arriva il 2-2 e nel finale, per la serie non ci facciamo mancare niente, c’è anche un litigio tra Reja e Rolando Bianchi. Il tecnico - che poi si è scusato - lo accusava di non aver passato il pallone a Benalouane, solo davanti alla porta. © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 AGLIARDI 5,5 Confermato per la terza di fila, grave indecisione sull’10. PERICO 5 In affanno con Gomez, si mangia un gol incredibile. CAPELLI 5,5 Oltre 25 centimetri più alto di Moralez: non li sfrutta. KRAJNC 5,5 Concorso di colpa sul primo gol di Pinilla. RENZETTI 5 Spaventato da Zappacosta, rinuncia a spingere. CARBONERO 7 (il migliore) Alterna pestoni a giocate preziose. Un tiro da fuori, poi un gran gol. (Volta s.v.) MUDINGAYI 6,5 In campo dopo la squalifica, se la vede con Cigarini: 36 palle giocate e 21 perse. CASCIONE 5 Mai in partita: invisibile. GIORGI 5 Non riesce a fare la differenza. BRIENZA 6 Bene da trequartista, così e così da mezz’ala. SUCCI 6 Preferito a Djuric, sfiora il gol al 20’ del primo tempo. RODRIGUEZ 5,5 Di Carlo gli chiede più profondità. Lui ricambia con un grave errore di mira. DEFREL 6 Vivace come sempre, ma poco concreto. ALL. DI CARLO 6 Giusto il primo cambio di modulo, punito dopo essere passato alla difesa a 5. Troppo prudente. ATALANTA 6,5 SPORTIELLO 6,5 Paratona su Succi nel primo tempo. Affidabile come sempre. BELLINI 5,5 Si fa vedere poco anche nel momento migliore dell’Atalanta BENALOUANE 6 Con sicurezza su Succi e Rodriguez. MASIELLO 6 Per Reja sul sintetico è meglio di Biava DRAME’ 5 Male, poca spinta e poca personalità. CIGARINI 6 Ritmi bassi e qualche apertura interessante (Migliaccio s.v.) CARMONA 6 Tiene d’occhio Brienza, sostiene Cigarini. ZAPPACOSTA 5 Mah, da esterno offensivo convince poco D’ALESSANDRO 6 Dà la scossa sulla fascia destra. MAXI MORALEZ 6,5 Un gran primo tempo, cala alla distanza. GOMEZ 6,5 Per un’ora il migliore in campo. Imprendibile per Perico. BIANCHI 5,5 Finale a nervi tesi. Ma perché non ha passato quel pallone? PINILLA 7,5 (il migliore) Rientra dalla squalifica: la staffetta tra penitenti gli porta bene. Regala la specialità della casa. ALL. REJA 7 Missione (quasi) compiuta. Buon primo tempo, giusto il cambio di modulo. RIZZOLI Pinilla è in posiziine regolare sul secondo gol. Lascia correre dopo un mani in area di Krajnc non giudicato volontario. 6,5 DE LUCA 6-VUOTO 6 GUIDA 6-MARIANI 6 Meggiorini vale la Serie A Cagliari, il k.o. è una sentenza 1L’attaccante regala al Chievo la salvezza I sardi chiudono in 9: B sempre più vicina CHIEVO 1 CAGLIARI 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Meggiorini all’11’ p.t. CHIEVO (4-4-2) Bizzarri; Schelotto, Gamberini (dal 24’ s.t. Dainelli) Cesar, Frey; Birsa (dal 21’ s.t. Botta), Izco, Radovanovic, Hetemaj; Paloschi, Meggiorini (dal 17’ s.t. Pellissier). PANCHINA Bardi, Seculin, Pozzi, Christiansen, Vajushi, Cofie, Fetfatzidis, Sardo, Biraghi. ALLENATORE Maran. ESPULSI nessuno. AMMONITI Schelotto, Botta g.s. BARICENTRO MOLTO BASSO 47,6 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno CAGLIARI (4-3-1-2). Brkic; Pisano, Diakitè, Ceppitelli, Murru; Dessena (dal 12’ s.t. Farias), Ekdal, Joao Pedro (dal 1’ s.t. Conti); Mpoku; Cop (dal 27’ s.t. Cossu), Sau. PANCHINA Cragno, Gonzalez, Crisetig, Longo, Rossettini, Barella, Balzano, Donsah, Capuano. ALLENATORE Festa ESPULSI Murru 39’ s.t. g.s.; Cossu 43’ s.t. doppia ammonizione (g.s.) AMMONITI Ceppitelli, Ekdal, Conti e Mpoku per gioco scorretto. BARICENTRO MEDIO 53,3 METRI CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 12’ s.t. ARBITRO Di Bello di Brindisi. NOTE Spettatori 9.000 circa, incasso non comunicato. Tiri in porta: 5-1. Tiri fuori: 3-3. In fuorigioco 2-1. Angoli: 3-6. Recupero: p.t. 1’; s.t. 4’. Matteo Brega INVIATO A VERONA D evi meritarti di credere alla salvezza, non devi solo credere di meritarla. Lo spirito del Chievo dimostra questo: la squadra di Luca Campedelli è aritmeticamente salva a 5 giornate dalla fine con pieno merito. Mai così presto da quando tornò in Serie A nel 2008. Il sigillo arriva col successo sul Cagliari. Stretto, troppo stretto per quello che la squadra di Maran ha spiegato. Sì, per- CALCIOSCOMMESSE nuovo dal gip: «Mai visto il ct», ha detto. Nel locale di Seedorf i passaggi di denaro Francesco Ceniti INVIATO A CREMONA N on un posto qualunque: Ilievski e Gervasoni, altro pentito dell’inchiesta sul calcioscom- ché di spiegazione si è trattata. La salvezza, virtualmente, era già piegata nell’armadio. ORA IL DERBY Ma il tecnico ha voluto dare la sgasata che gli permetterà di vivere di rendita per un mese, aspettando con la sostenibilissima leggerezza dell’essere salvo il derby contro l’Hellas di domenica 10 maggio. Il gol di Meggiorini all’11’ rappresenta bene il mondo Chievo. Lo stesso numero 69 anticipa Joao Pedro (difesa altissima, zemaniana) a centrocampo e lancia Paloschi, poi lunga corsa di sacrificio per raccogliere la chiusura di un triangolo allargato e il tiro che vale il gol. Difesa sarda imbavagliata da due uomini, detto tutto. Il primo tempo è un monologo gialloblù con Paloschi che tre volte va vicino al gol. Il Cagliari rimane in partita perché lo dice il tabellino. Solo Cop al 36’ ricorda che Bizzarri gioca. NERVOSISMO Il Cagliari di Festa svanisce nel giro di tre giorni. A Firenze pareva in salute, a Verona ha mostrato un’emicrania galoppante. I suoi limiti hanno sbattuto per tutta la serata contro l’anima dei veneti. La creatura pimpante divenuta opaca si arrovella intorno al 43-1-2 con Mpoku vertice basso di un triangolo con molti spigoli chiuso da Cop e Sau. Festa prima allarga lo stesso Mpoku a sinistra (abbozzo di 4-3-3, abortito in pochi minuti) e poi nella ripresa lo mette trequartista nel 4-2-3-1. Di tutta risposta arriva solo un nervosismo che cresce fino a portare i sardi a chiudere in 9 (rosso diretto a Murru, giusto, ginocchiata) e Cossu (due gialli). Il Chievo è salvo (4-4-2 super pratico di Maran, privo dell’infortunato Zukanovic), il Cagliari invece si è spento di nuovo. LE PAGELLE di M.B. CESAR FA TUTTO PALOSCHI SUPER FARIAS SI SALVA MURRU NON C’È CHIEVO 7 BIZZARRI 6 C’è nessuno? L’urlo della particella bizzarriana si perde nel vuoto. SCHELOTTO 6 Ogni tanto il solito Ezequiel, ma prendiamo la parte buona: corre. GAMBERINI 6 Lascia a Cop la briciola del primo tempo, poi raddrizza la barra. DAINELLI 6 Minuti nella serata di festa. CESAR 6,5 Può segnare, poi fa il suo gran lavoro sulle punte sarde. FREY 6 Spinge poco, copre Hetemaj. BIRSA 6,5 Buone idee dai suoi piedi, specie sui piazzati. BOTTA 6 Deve gestire alcuni palloni, promosso. IZCO 6 Quantità nella zona nevralgica. RADOVANOVIC 6 Come il collega, forse si nota di più. HETEMAJ 6,5 Inesauribile, fa rima con «si ferma quando mai?». PALOSCHI 6,5 Serve Meggiorini per il gol, ha 3 occasioni tutte sue. MEGGIORINI 7 (il migliore) Quattro gol in campionato: 3 vittorie e un pareggio. PELLISSIER 6 Applausi all’entrata, il capitano timbra il cartellino. ALL. MARAN 7 Inculca l’esempio di come salvarsi. CAGLIARI 5 BRKIC 6 Assolto per mancanza di prove contrarie. PISANO 5,5 Gli passa davanti il treno Hetemaj un sacco di volte. DIAKITE’ 5 Dov’era quando Meggiorini partiva per l’1-0? CEPPITELLI 5 In ritardo su tutto, cancella Firenze. MURRU 4 Prima della ginocchiata da rosso, zero tracce. DESSENA 5 Interno senza brio. FARIAS 6 (il migliore) Il brio che manca a Dessena lo ha rubato lui, sfiora il gol da... pareggio. EKDAL 5,5 Inizia regista, finisce interno. Qualità chiusa nel vasetto. JOAO PEDRO 5 Anticipato da Meggiorini, apre l’autostrada del Sole al Chievo. CONTI 5 Va bene la grinta, però una gomitata in faccia no… MPOKU 5,5 Ercolino sempre in piedi, dove lo metti sta, ma senza grande razionalità. COP 5 Un taglio sul primo palo nel primo tempo. Tutto qui. COSSU 4,5 Due gialli in 16’. SAU 5 La porta, questa sconosciuta. Poca aria dai suoi compagni comunque. ALL. FESTA 5 Ad aprile servono un paio di idee, la voglia e la fame. Tutte rimaste a casa. DI BELLO I cartellini pesanti (ovvero il nucleo della sua gara) vengono ponderati con razionalità. TASSO 6-GAVA 6 PASQUA 6-ABISSO 6 6 © RIPRODUZIONE RISERVATA GLI INCIDENTI DELLA FINALE DI COPPA ITALIA 2014 Combine al tavolo del sushi E Ilievski «salva» Conte 1Lo «sfregiato» di 25 GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT messe, avevano scelto un ristorante milanese alla moda(il Finger’s, di proprietà dell’ex rossonero Seedorf) per lo scambio di soldi destinati alle combine. E’ uno dei tanti particolari emersi nel corso del nuovo interrogatorio all’ex superlatitante e capo degli «zingari» davanti al Gip Guido Salvini. Il secondo tempo è durato quasi sei ore e lo slavo ha continuato a collaborare con gli inquirenti fornendo una lista completa di nomi (giocatori e dirigenti) e partite alterate per favorire le scommesse. «MAI VISTO CONTE» Ilievski ha così cementato l’inchiesta condotta dal pm Roberto di Martino (presente al faccia a faccia), confermando l’associazione per delinquere e i soldi da Singapore per corrompere i giocatori. Banconote da 500 euro che venivano date in anticipo ai calciatori e restituite nel caso di tarocco sfumato. Ilievski distribuiva questo fiume di denaro ai suoi sodali, tra cui Gervasoni. E lo scambio avveniva tra un antipasto e un piatto di pesce. Il Gip ha chiesto allo slavo delle gare di A ottenendo risposte esaurienti. In pratica sono state con- fermate le tante truffe del massimo campionato. E ci sono molti giocatori lambiti dall’inchiesta e dalla giustizia sportiva che avrebbero beneficiato dei «regali» dall’Asia. Sulle combine più pesanti (Lazio-Genoa e Lecce-Lazio) sarà il pm ad affondare i colpi per avere maggiori particolari (fissato un nuovo interrogatorio martedì), mentre ieri è stato affrontato l’argomento Siena e quindi Antonio Conte (era l’allenatore). Ilievski ha confermato i tanti tarocchi delle gare che vedevano impegnati i toscani, ma il tramite degli accordi è sempre stato Carobbio (altro pentito), mentre non c’è stato nessun contatto con Conte («mai incontrato»). Buona notizia per il c.t.: le contestazioni della Procura restano legate alla frode sportiva senza associazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Condannato Genny ‘a carogna: 2 anni e 2 mesi all’ultrà napoletano ● (a.cat.) Due anni e due mesi, e senza sospensione della pena, per aver guidato le violenze avvenute prima della partita e per aver scavalcato la recinzione della curva Nord dell’Olimpico per trattare con i giocatori del Napoli, e sotto gli occhi delle forze dell’ordine, lo svolgimento della finale di Coppa Italia. È quanto deciso ieri dal Gup Giulia Proto a carico di Gennaro De Tommaso, alias Genny ‘a Carogna, leader della curva A del San Paolo, il primo condannato (con rito abbreviato) del 3 maggio 2014 (seppure per violenze estranee alla vicenda Ciro Esposito). Per De Tommaso, difeso dai legali Contucci e Castellano, il pm Eugenio Albamonte aveva chiesto 3 anni e 6 mesi, ma di fronte al giudice sono caduti gli altri due capi di imputazione, cioè il lancio di oggetti in campo e l’esposizione della maglietta pro Speziale, che non è stata riconosciuta come incitante alla violenza. Insieme a De Tommaso, sono stati condannati altri tre ultrà napoletani, tutti a un anno e 8 mesi (con sospensione della pena): Mauro Alfieri, Genny Filacchione e Salvatore Lo Presti. Mentre un quinto tifoso azzurro, Massimiliano Dentice, sarà giudicato con rito ordinario. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Serie A R Posticipo 33a giornata 1 EMPOLI 4 NAPOLI 2 2 PRIMO TEMPO 3-0 MARCATORI Maccarone (E) all’8’, aut. Britos (N) al 42’, Saponara (E) al 46’ p.t.; aut. Laurini(E) al 19’, aut. Albiol (N) al 37’, Hamsik (N) al 46’ s.t. EMPOLI (4-3-1-2) Sepe; Laurini (34’ s.t. Mario Rui), Tonelli, Rugani, Hysaj; Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (18’ s.t. Zielinski); Maccarone, Pucciarelli (36’ s.t. Verdi). PANCHINA Bassi, Giacomel, Barba, Somma, Signorelli, Diousse, Brillante, Mchedlidze, Tavano. ALLENATORE Sarri. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO molto basso (46,5) ESPULSI nessuno. AMMONITI Laurini, Tonelli, Verdi 3 NAPOLI (4-2-3-1) Andujar, Maggio, Koulibaly, Britos, Ghoulam (7’ s.t. Albiol); Gargano, Inler (27’ s.t. Gabbiadini); Callejon, Hamsik, Mertens (14’ s.t. Insigne); Higuain. PANCHINA Rafael, Colombo, Henrique, Luperto, Jorginho, Mesto, David Lopez, Zapata. ALL Benitez. CAMBIO SISTEMA nessuno. BARICENTRO molto basso (47,7). ESPULSI nessuno AMMONITI Ghoulam ARBITRO Massa di Imperia. NOTE spettatori e incasso non comunicati. Tiri in porta: 7-5. Tiri fuori: 1-5. Angoli: 6-4. Fuorigioco: 0-5. Recupero: 1’ p.t., 5’ s.t. ● 1 Esplode a fine gara la gioia dei giocatori dell’Empoli. Dopo questa vittoria sul Napoli manca solo un punto per la salvezza aritmetica della squadra 2 L’amarezza di Marek Hamsik a fine partita 3 Un simpatico messaggio dei tifosi di casa rivolto a Denis dopo l’episodio di domenica scorsa che ha portato alla maxisqualifica dell’atalantino ANSA LAPRESSE Il solito Napoli si butta via 1Dopo tre vittorie consecutive, è preso a pallate dall’Empoli: 4-2 con due autoreti La Champions sfugge, gli resta l’Europa League. Saponara strepitoso: 1 gol e mezzo L’esultanza di Maurizio Sarri, 56 anni, allenatore dell’Empoli dal 2012 LAPRESSE Mimmo Malfitano INVIATO A EMPOLI (FIRENZE) T utto da rifare. Stavolta la lezione è stata pesante, di quelle che umiliano e che non consentono repliche. L’illusione della continuità è svanita in una notte da brividi, contro un Empoli spettacolare, che il professor Sarri ha saputo preparare in modo impeccabile per sostenere un esame quasi proibitivo. Ma i suoi ragazzi hanno dimostrato di essere preparati, pronti a rispondere alle sollecitazioni di un avversario che nelle ultime settimane ha rifilato gol e sconfitte a tutti gli avversari. Così, è nata la partita perfetta che il Napoli ha subito dal primo secondo di gioco e per trequarti di gara, senza mai dare la sensazione di poterla rimettere in piedi. Quattro reti al passivo fanno storia, il Napoli non li prendeva dal 2009, contro il Genoa (4-1), con Donadoni in panchina. Stavolta, è toccato a Rafa Benitez subirle. Il tecnico spagnolo s’è dovuto piegare allo strapotere dell’avversario e nulla ha potuto contro la migliore freschezza atletica dell’Empoli e contro i disastri compiuti dai suoi stessi difensori. Adesso, ci sarà bisogno di una nuova ripartenza per riprovare l’aggancio alla zona Champions League. La risposta tanto attesa, dopo le vittorie di Roma e Lazio, non c’è stata, ma nulla è ancora compromesso secondo l’allenatore spagnolo. TRAVOLGENTE L’Empoli è stato travolgen- te, ha dominato in tutti i reparti, evidenziando il dalla panchina, ma la squadra è apparsa svuotameglio di sé sulla linea di centrocampo, dove Ve- ta mentalmente e ferma sulle gambe, al punto cino, Valdifiori e Croce hanno ridimensionato le che l’Empoli ha potuto chiudere il primo tempo velleità di Inler e Gargano: loro due sono stati segnando due reti nei minuti finali, al 42’ c’è stainfilati da tutte le parti e sovrastati sul piano fisi- to l’autogol di Britos, mentre al 46’ Saponara ha co, mentre i tagli e le incursioni di Saponara segnato un gran gol in rovesciata, lasciando senhanno aperto delle falle gigantesche nella dife- za parole i giocatori del Napoli che sono rientrati sa. S’è capito subito che sarebbe stata una notte negli spogliatoi storditi dall’uno-due avversario. di sofferenza per il Napoli, quando dopo 30 secondi, Koulibaly e Maggio hanno dovuto contra- TIMIDA REAZIONE Ci ha provato, Benitez, a ristare Saponara giunto a pochi metri da Andujar mettere in piedi la partita inserendo prima Alper evitare il peggio. Le prestazioni del difensore biol al posto di Ghoulam e poi Insigne per un francese e di Britos sono state insignificante Mertens. Ma c’è inquietanti, così come il rendistato poco da fare contro i fenomento di Maggio e Ghoulam Tre autoreti su sei meni di Sarri. Croce è stato il sugli esterni. Dalle loro parti incubo di Gargano, menreti. La squadra di vero hanno affondato a ritmi sostetre le ripartenze di Maccarone nuti Pucciarelli e Maccarone Benitez dominata e Pucciarelli hanno tenuto in che, all’8’, ha concluso in gol apprensione la difesa sul piano del gioco continua uno scambio con lo stesso comnapoletana. C’è voluta un’autopagno d’attacco. rete di Laurini per consentire al e della corsa Napoli di dare un senso all’ultiPOCA SPINTA Il Napoli è venuma mezz’ora. Ma l’illusione to meno anche nella fase offensiva, quella che le della rimonta è durata appena 18 minuti, perché ha permesso, finora, di imporsi in Europa e spes- poi ci ha pensato Albiol a infilare il suo portiere so in campionato. Callejon e Mertens non hanno realizzando la terza autorete della serata. Il gol mai saltato i rispettivi marcatori, Hysaj e Laurini di Hamsik, nei minuti di recupero, ha reso meno hanno giocato molto sull’anticipo, riuscendo a disonorevole il risultato. L’impressione, comunridurre al minimo i rifornimenti per Gonzalo Hi- que, è che ci sia stato un calo psicologico, probaguain, lasciato tutto solo a lottare contro Tonelli bilmente fisiologico considerate le pressioni che e Rugani: di lui si ricorda soltanto un tiro respin- vive il Napoli in questo periodo. Tra una settimato da Sepe nel primo tempo. na si giocherà l’andata della semifinale di Europa League e questo pensiero inevitabilmente SAPONARA SHOW Nei 45’ iniziali c’è stato poco avrà influito sulla prestazione del Castellani. © RIPRODUZIONE RISERVATA Napoli, Benitez ha provato a sollecitare i suoi R LA MOVIOLA di VINCENZO CITO KOULIBALY IN FUORIGIOCO SUL SECONDO GOL AZZURRO Dopo appena 30 secondi Saponara entra in area, Koulibaly lo allontana col braccio: il contatto sembra lieve, anche se il giocatore dell’Empoli rotola a terra. Un intervento scomposto e rischioso ma non da rigore. Proteste a specchio di Maggio e Saponara che lamentano interventi a gomito alto di Pucciarelli e Gargano: in entrambi i casi l’arbitro li ritiene involontari. Da annullare il gol di Hamsik: il fuorigioco di Koulibaly non è passivo perché il giocatore salta davanti alla palla disturbando il portiere. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ANALISI TECNICA Benitez balla in mezzo, Sarri dirige un’orchestra 1Il Napoli è troppo largo e concede spazi all’Empoli, irresistibile per la velocità, i triangoli e la profondità Fabio Licari LA MOSSA N MACCARONE PUCCIARELLI SAPONARA PASSAGGIO GDS on è soltanto questione di approccio alla partita (comunque sbagliato nel caso del Napoli), concentrazione e scarso rendimento anche dei singoli più attesi. Quella dell’Empoli, sarebbe meglio dire di Sarri, è una vera e propria lezione tattica impartita al Napoli e a Rafa Benitez che mai riesce a trovare contromisure adatte e subisce sempre, complice anche la sfortuna negli autogol. NAPOLI, CHE DISPOSIZIONE Pur corto (29 metri), e neanche troppo largo (oltre 44 metri), il Napoli comunque offre corridoi che l’Empoli mai si sarebbe immaginato. Saponara agisce da «10» moderno e rapido alle spalle della coppia Pucciarelli-Maccarone, con il primo a sfiancarsi nel pressing e il secondo a dettare la profondità. Quei tre sfruttano la cattiva disposizione del Napoli nella zona più importante del campo per chi si difende. Coulibaly e Britos sono infatti molto larghi e i due centrali davanti, Gargano e Inler, sono in linea e scala- no poco ad aiutare. Proprio in questi spazi aperti, e grazie alla velocità degli interpreti empolesi, nasce il primo gol che sorprende la difesa del Napoli, lenta e, ancora una volta, distratta. Maccarone sembra un fulmine, Coulibaly non fa una bella figura. EMPOLI, CHE SCHIERAMENTO Che l’Empoli abbia meccanismi mandati a memoria si capisce da altri indicatori. Infatti, pur con un baricentro molto basso (46 metri, come il Napoli), l’Empoli lascia (di poco) il possesso ai rivali (51-49) rendendolo comunque vano. Infatti è Sarri che ha il vantaggio territoriale e il controllo del gioco: grazie ad una disposizione nella quali tutti rispettano le distanze e soprattutto sembrano giocare a memoria. Una disposizione da scuola, con gli esterni difensivi che coprono gli esterni senza abbandonare i centrali, con le due mezzali vicine al play Valdifiori e così dinamiche da creare superiorità numerica. E con i due attaccanti che partono vicini e poi si allargano per aprire le maglie della difesa già larga di suo. Tanta profondità e triangoli veloci e precisi che non lasciano scampo al Napoli, molto statico e quasi in linea. Preda facile per chi sa dove e come stare in campo. Mirko Valdifiori, 29 anni ANSA © RIPRODUZIONE RISERVATA VENERDÌ 1 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT fIL PERSONAGGIO LE PAGELLE di VI. D’.A. RUGANI ANNULLA ANCHE HIGUAIN GHOULAM-ALBIOL, COPPIA DISASTRO EMPOLI 8 IL MIGLIORE SAPONARA 8 Al Milan c’era così tanta qualità da non trovare spazio per uno così? Ammazza il Napoli, pesca corridoi misteriosi e gira alla Parola il 3-0. Esce per una contrattura SEPE 6 Contro il suo passato e il suo futuro incassa due gol senza capire bene come. LAURINI 6,5 Mette la museruola a Mertens. Sfortunato nell’autogol. MARIO RUI 6 Gioca 16’ con il recupero, partecipa alla festa. TONELLI 7 Dopo Denis, un altro centravanti argentino. Stavolta vince il duello in tutto e per tutto. RUGANI 7 La personalità del grande giocatore. Se Higuain non calcia mai in porta è anche merito suo. HYSAJ 6,5 Callejon è spento e gli agevola la serata. VECINO 7 Va a mille all’ora, travolge la mediana azzurra. VALDIFIORI 7,5 Sogno di De Laurentiis, dimostra di meritare l’attenzione e una grande chance con la solita regia sapiente. CROCE 8 Qualcuno ci spieghi perché è arrivato in A 32 anni. E’ l’uragano che spazza via i sogni azzurri. ZIELINSKI 6,5 Fa rifiatare un esausto Saponara e si esibisce in un paio di belle giocate. MACCARONE 7,5 Vecchio a chi? E’ davvero Big e porta a scuola Britos. PUCCIARELLI 7 Una zanzara fastidiosissima che umilia la forza fisica dei centrali avversari. Suo l’assist per Maccarone-gol (Verdi s.v.). ALL. SARRI 8 Finiti gli aggettivi per esaltare il lavoro di un uomo umile, ma dalle grandissime idee. Vedere l’Empoli è uno spettacolo. NAPOLI L’EX ROSSONERO Saponara come Parola Riecco il figliol prodigo snobbato dal Milan 1Un gol in rovesciata come nelle figurine e altre magie varie Con Inzaghi non giocava, Sarri ne ha fatto un giocatore decisivo Vincenzo D’Angelo INVIATO A EMPOLI (FIRENZE) T i aspetti Higuain, Hamsik e Callejon e un Napoli arrembante all’inseguimento di un posto Champions. Ma nella notte di Empoli sono i lampi di Maccarone, Saponara e Croce a illuminare il Castella- ni. Tre protagonisti con storie diverse. Big Mac è l’uomo di esperienza, il leader di una squadra di ragazzi terribili che ama giocare a calcio e si diverte con la personalità e la sfacciatezza degli scugnizzi di una volta. Saponara è il figliol prodigo tornato a casa per sentirsi ancora importante, per dimostrare che nei piccoli club si può fare spettacolo. E poi c’è Croce, che ha dovuto aspettare i 32 anni per cimentarsi con la Serie A, dopo aver navigato e combattuto per una carriera intera in Lega Pro. ORO SAPONARA Nel giorno in cui il Milan conferma ancora una volta piena fiducia a Filippo Inzaghi, Riccardo Saponara si diverte a mettere il dito nella piaga dolorante del suo ex allenatore. Gol in mezza rovesciata al Napoli, in stile Parola delle figurine Panini. Dribbling a ripetizione a irretire la disastrosa difesa azzurra e continue verticalizzazioni di prima a trovare corridoi nascosti all’occhio umano. Eppure per sei mesi Inzaghi non ha saputo cavare nulla dal suo talento, pochi spezzoni senza lasciare traccia. Insomma, qualcosina in più di Niang, mai utilizzato da Pippo e tra i migliori del Genoa nella festa di mercoledì a San Siro. IL NUMERO 11 i punti in meno del Napoli rispetto allo scorso anno: alla 33a giornata ne aveva 67 ed era terzo. Ora con 56 è quarto «BIG» MAC Saponara inventa, Maccarone segna. Negli ultimi mesi è una costante a Empoli. Nell’anno d’oro di Big Mac, entra anche il Napoli nell’esclusivo club delle big colpite, dopo Lazio, Roma e Milan. Maccarone per l’Empoli è una sentenza, e quando segna la squadra di Sarri non perde mai. I suoi 10 gol hanno portato cinque vittorie e altrettanti pareggi. Sì, la sua firma sul miracolo Empoli è scolpita nel granito. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 IL MIGLIORE GABBIADINI 6 Salva la faccia, forse perché entra troppo tardi, a frittata fatta. Ma è questo il punto: perché rinunciare sempre a lui? Almeno ci prova, come sempre. ANDUJAR 5 Oscar alla sfortuna: due autogol in una gara li hanno presi in pochi. MAGGIO 5 Il meno peggio lì dietro. Ma non una bella prova per omaggiare il rinnovo. KOULIBALY 4 Capito perché Rafa non gli fa più vedere il campo? BRITOS 4 Perde ogni duello e si fa irridere più volte da Maccarone. GHOULAM 4 Dalla sua parte l’Empoli sfonda facile. Sembra il commissario di gara di F1, piantato sulla sua pedana a osservare cosa gli accade attorno. ALBIOL 4,5 Partecipa al festival dell’autogol per non far sentire i compagni troppo in imbarazzo. GARGANO 4 L’11 dell’Empoli è la sua «Croce». Gli sbuca ovunque, lo salta sempre INLER 4 Se si giocava a nascondino, non avrebbe avuto avversari. CALLEJON 5 Qualche ripartenza sorprende l’Empoli. Ma una volta prese le misure, sparisce. HAMSIK 5,5 Male anche lui, ma entra nei gol. Spara su Sepe nella carambola dell’1-3, segna il 2-4. MERTENS 4,5 Senza guizzi, né idee e cattiveria. INSIGNE 5 Vorrebbe dare una scossa, ma non gli riesce nulla. HIGUAIN 5,5 Predica nel deserto. Mai una sponda banale, ma nemmeno un tiro in porta. ALL. BENITEZ 4 Finito il ritiro, finita la magia? E con le piccole sbaglia sempre l’approccio. MASSA Irregolare il gol di Hamsik, Koulibaly era in offside davanti a Sepe ma sbaglia Costanzo. Generoso con Vecino e Gargano, ai quali abbona un giallo. COSTANZO 5 DI FIORE 6 VALERI 6 GAVILLUCCI 6 5,5 11 Il gioco più tuo.