28
Serie B R L’anticipo della 38a giornata
MARTEDÌ 28 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
do nella ripresa (26’) è stato sostituito, al Dall’Ara è andata via
la luce e il gioco è stato fermo 11’.
Tornati in campo, ci ha pensato
Sansone a chiudere il match con
un gran sinistro a superare Gillet, meritandosi la palma di migliore in campo.
Il Bologna non ha black-out
Cacia-Sansone, carica da A
1Gli attaccanti stendono il Catania. Salta l’illuminazione: gara sospesa per 11 minuti
BOLOGNA
2
CATANIA
0
BOLOGNA (3-5-2) Coppola 6;
Oikonomou 6,5, Gastaldello 7, Ferrari
6,5; Mbaye 6 (dal 20’ s.t. L. Ceccarelli
II 6,5), Casarini 6,5 (dal 42’ s.t. Perez
s.v.), Krsticic 6,5, Laribi 6, Morleo 6;
Sansone 7,5, Cacia 7 (dal 26’ s.t.
Mancosu 6). PANCHINA Da Costa,
Garics, Bessa, Acquafresca,
Troianiello, Improta. ALLENATORE
Fini 7 (Lopez squalificato).
CATANIA (4-3-1-2) Gillet 6;
Belmonte 5,5, Sauro 6, L. Ceccarelli
I 6,5 (dal 38’ s.t. Capuano s.v.),
Mazzotta 5,5; Rosina 6, Rinaudo 5,
Coppola 5,5 (dal 30’ s.t. Escalante
5,5); Castro 5; Calaiò 4,5, Maniero 5
(dal 23’ s.t. Martinho 6). PANCHINA
Terracciano, Schiavi, Gyomber,
Odjer, Chrapek, Sciaudone.
ALLENATORE Marcolin 5.
ARBITRO La Penna di Roma 7. GUARDALINEE Avellano 6-Bottegoni 5,5.
ESPULSI Calaiò (C) al 25’ s.t. per proteste.
AMMONITI L. Ceccarelli I (C), Mazzotta (C), Castro (C), Sauro (C), Mbaye (B),
Belmonte (C), Calaiò (C), Laribi (B) e Capuano (C) per g.s.; Cacia (B) per c.n.r.
NOTE paganti 3.672, incasso di 20.752 euro; abbonati 9.571, quota di 62.549
euro. Tiri in porta 4-0. Tiri fuori 5-1. In fuorigioco 3-0. Angoli 5-3. Recuperi:
p.t. 1’, s.t. 4’.
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
CARPI
BOLOGNA
VICENZA
FROSINONE
PERUGIA
AVELLINO
SPEZIA
PESCARA
LIVORNO
LANCIANO
BARI
CATANIA
MODENA
TERNANA
TRAPANI
PRO VERCELLI
LATINA
ENTELLA
CROTONE
CITTADELLA
BRESCIA (-6)
VARESE (-4)
74
63
62
61
55
54
54
54
53
48
47
47
45
44
43
42
42
42
41
40
33
29
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
37
38
37
37
37
37
37
37
37
37
37
38
37
37
37
37
37
37
37
37
37
37
21
16
17
17
13
14
14
14
14
10
12
12
10
11
10
10
9
9
10
8
9
7
11
15
11
10
16
12
12
12
11
18
11
11
15
11
13
12
15
15
11
16
12
12
5
7
9
10
8
11
11
11
12
9
14
15
12
15
14
15
13
13
16
13
16
18
57
45
41
54
42
35
49
60
52
48
39
54
33
31
49
40
33
34
36
42
41
36
25
31
32
44
38
33
38
48
43
43
44
52
30
43
64
51
37
49
46
47
52
61
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
PROSSIMO TURNO
SABATO 2 MAGGIO
BARI-CITTADELLA
CATANIA-LIVORNO
FROSINONE-BOLOGNA
LANCIANO-TERNANA
PERUGIA-TRAPANI
PRO VERCELLI-CROTONE
SPEZIA-BRESCIA
VARESE-LATINA
VICENZA-ENTELLA
DOMENICA 3 MAGGIO
AVELLINO-PESCARA ORE 15
MODENA-CARPI ORE 18
(1-0)
(2-4)
(2-2)
(1-0)
(2-2)
(1-0)
(1-0)
(0-1)
(1-2)
(0-0)
(0-1)
PER BARI-BOLOGNA
Contini assolto
con la prova tv:
niente violenza
● MILANO Nessuna squalifica
per il difensore del Bari, Contini,
dopo la prova tv chiesta per
verificare se nei fatti di venerdì
(rigore contro il Bologna per
una spinta di Maietta allo stesso
Contini) ci fosse anche qualche
sua responsabilità. Secondo il
giudice sportivo le immagini
documentano che «durante
l’esecuzione di un calcio di
punizione il calciatore biancorosso, nella zona centrale
dell’area di rigore felsinea veniva
in contatto con il calciatore
rossoblù che scivolava al suolo.
Immediatamente questi si alzava
da terra rincorreva il Contini per
qualche metro e lo spingeva».
Contini non è stato sanzionato
dall’arbitro Maresca, che ha
precisato di avere sanzionato
solo l’azione fallosa di Maietta».
Secondo il giudice, Contini
voleva soltanto «liberarsi dalla
marcatura dell’avversario, come
avviene normalmente», quindi «il
comportamento segnalato è
privo dell’intenzionalità e
potenzialità lesiva che
connotano la condotta violenta».
Nicola Binda
IL MIGLIORE
INVIATO A BOLOGNA
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Cacia al 37’ p.t.; Sansone al 28’ s.t.
BRESCIA
(4-3-2-1)
VICENZA
(4-3-3)
OGGI Ore 20.30
ANDATA 0-2
1
ARCARI
ZAMBELLI
COLY
3
6
15
24
ANT. CARACCIOLO DI CESARE
18
17
8
H'MAIDAT
BENALI
SCAGLIA
11
19
DA SILVA
SESTU
9
AND. CARACCIOLO
S
e Cacia fa il Cacia, il Bologna può contare su un
mammasantissima della
categoria. E se tutta la squadra
gioca da Bologna, allora la promozione diretta può tornare un
proposito credibile: la palla passa a Vicenza e Frosinone, in campo stasera con un pizzico di preoccupazione in più. Fondamentale la vittoria sul Catania, arrivata dopo il crollo di Carpi, tre
pareggi, i veleni di Bari (tre
squalificati più Lopez) e la caduta al quarto posto. L’ha firmata il
bomber per la più pesante delle
sue 11 reti: curiosamente, quan-
ATTACCANTE DEL BOLOGNA
Prima l’assist a Cacia per
l’1-0, poi il gol del raddoppio
e altri tentativi con il suo
magico sinistro.
CARPI
(4-4-1-1)
BARI
(4-3-3)
SPEZIA
(4-2-3-1)
ANDATA 1-0
OGGI 20.30
ANDATA 0-0
OGGI 20.30
22
GABRIEL
13
21
5
STRUNA ROMAGNOLI
POLI
19
17
8
PASCIUTI PORCARI
BIANCO
20
LOLLO
CITTADELLA
(4-4-2)
CROTONE
(4-3-3)
AVELLINO
4
32
DE LEIDI CAMIGLIANO
30
KUPISZ
ANDATA 2-1
10
MBAKOGU
19
COCCO
27
LAVERONE
25
DEFENDI
18
CAPUTO
7
BOATENG
4
MORETTI
21
DI GENNARO
20
SBRISSA
33
BELLOMO
5
DONATI
4
ROMIZI
27
15
CALDERONI CONTINI
24
2
CAMPORESE SABELLI
1
GUARNA
30
3
BALASA DOS SANTOS
23
11
PAOLUCCI MINESSO
17
MAIELLO
10
SGRIGNA
28
CIANO
9
TORREGROSSA
29
TROTTA
21
NENE'
18
SITUM
8
JUANDE
32
KVRZIC
30
BREZOVEC
20
25
DATKOVIC MILOS
24
MARTELLA
ENTELLA
(4-3-3)
VARESE
(4-4-2)
OGGI 20.30
13
VISCONTI
20
BITTANTE
2
IACOPONI
ANDATA 2-2
4
VOLPE
39
STOIAN
31
CUTOLO
9
COMI
4
ARINI
27
CHIOSA
5
ELY
1
FRATTALI
5
RUSSO
19
PISACANE
3
CECCHINI
32
BATTOCCHIO
17
COSTA
FERREIRA
9
SFORZINI
10
MAZZARANI
20
FORTE
8
D'ANGELO
1
CHICHIZOLA
27
LIGI
21
SUCIU
18
SCHIAVON
10
CATELLANI
17
5
MIGLIORE BIANCHETTI
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
PARONI
13
FERRARI
14
MATUTE
31
STANCO
GOL E DOMINIO Si è giocato sotto la pioggia, iniziata a cadere
con l’inizio della partita, quando
Laribi nei primi 7’ ha cercato la
porta tre volte, trovandola solo
al 35’ con un cross sbagliato. Il
Bologna dominava, ma senza
trovare concretezza. Ci ha pensato Cacia (che prima dell’intervallo sfiorerà il bis di testa) a far
gol, dopo un scambio con Sansone, sorprendendo Sauro e Belmonte. Nella ripresa il Catania è
passato al 4-3-3 con Castro avanzato a sinistra, ma l’unica occasione è stata quella di Sauro.
Troppo poco. Il Bologna è rimasto solido nel suo 3-5-2, con Gastaldello a giganteggiare in difesa. E quando Calaiò s’è fatto
espellere per aver mandato a
quel paese l’ottimo La Penna
(tanti cartellini, tutti giusti) dopo essere stato ammonito per un
fallo da dietro, s’è spenta la luce
sul Catania e anche sul Dall’Ara.
Non sul Bologna, che dopo il
blackout ha raddoppiato con
Sansone. Tornando a riveder le
stelle.
1
CORDAZ
5
3
PELLIZZER BARRECA
8
RIGONI
(4-3-1-2)
OGGI 20.30
1
PIEROBON
6
GAGLIOLO
11
DI GAUDIO
10
GIACOMELLI
14
17
7
31
GARCIA MANFREDINI BRIGHENTI SAMPIRISI
TENA
22
VIGORITO
7,5
● SANSONE 7,5
LE COLPE DI MARCOLIN Risale
il Bologna e s’arresta il Catania,
che con 5 vittorie di fila aveva
scongiurato il pericolo retrocessione, riaccendendo una speranza di playoff. Ma erano fondamentali i tre punti (le ultime 4
giornate non sarebbero state irresistibili) e invece è arrivata
una sconfitta che spegne le speranze e vede Marcolin sul banco
degli imputati. Il tecnico ha scelto una formazione troppo sbilanciata ma in realtà inconcludente,
cedendo il governo del centrocampo al Bologna: si pensi che la
prima e unica palla-gol è stata di
Sauro (colpo di testa alto) al 13’
della ripresa. Ha sorpreso anche
la scelta di escludere due titolari
come Schiavi e Sciaudone: il sospetto è che Marcolin non li considerasse sereni, visto che il loro
procuratore è Romualdo Corvi-
no, figlio del d.s. bolognese.
10
NETO PEREIRA
23
CRISTIANO
6
BLASI
3
DE VITO
14
ROSSI
15
OSUJI
24
ZECCHIN
5
13
BORGHESE FIAMOZZI
22
BIRIGHITTI
BRESCIA Coly rientra a sinistra, Scaglia
scala a centrocampo. Da Silva ha un’altra
chance da trequartista. Indisponibili pure
Budel, Morosini, Minelli, Ntow e Tonucci.
PANC. 22 Andrenacci, 2 Lancini, 16 Bruno,
31 Boniotti, 20 Gargiulo, 21 Quaggiotto,
26 Bertoli, 29 Bentivoglio, 33 Strada. ALL.
Calori. SQUAL. Corvia. DIFF. Morosini, And.
Caracciolo, Ant. Caracciolo e Tonucci.
CARPI Bianco, fermo da due giorni, e
Lasagna (dolore alla caviglia) preoccupano
Castori che deciderà all’ultimo se rischiarli,
torna dopo 4 mesi nei 22 convocati Mbaye.
PANCHINA 12 Maurantonio, 32 Pasini,
2 Modolo, 4 Sabbione, 28 Laner, 24 Mbaye,
14 Gatto, 9 Inglese, 15 Lasagna. ALL.
Castori. SQUALIFICATI Letizia.
DIFFIDATI Di Gaudio e Gagliolo.
CITTADELLA Foscarini è costretto a
cambiare formazione: fuori Cappelletti e
Donazzan, ma recuperano Pierobon,
Barreca e Camigliano. PANC. 22 Valentini,
7 Coralli, 16 Benedetti, 20 Bazzoffia,
2 Pecorini, 17 Busellato, 6 Signorini,
24 Bizzotto, 21 Lora. ALL. Foscarini. SQUAL.
Donazzan e Cappelletti. DIFF. Coralli,
Sgrigna, De Leidi, Stanco e Camigliano.
CROTONE Torna Balasa dopo gli acciacchi
della settimana scorsa così come Ferrari
che sostituisce lo squalificato Cremonesi. In
attacco Torregrossa e Padovan per una
maglia. PANCHINA 22 Stojanovic, 23 Gigli,
32 Modesto, 6 Dezi, 4 Galardo, 7 Ricci,
10 De Giorgio, 18 Padovan, 19 Rabusic.
ALL. Drago. SQUALIFICATI Cremonesi.
DIFFIDATI Ferrari, Ciano e Dos Santos.
VICENZA Manfredini ha preso un colpo al
piede e non ha terminato la rifinitura, ma
dovrebbe recuperare. In attacco dovrebbe
tornare Giacomelli. PANCHINA 1 Bremec,
26 Camisa, 23 Gentili, 2 Edge, 6 Alhassan,
16 Vita , 11 Spinazzola, 24 Petagna,
28 Ragusa. ALL. Marino. SQUALIFICATI
Cinelli. DIFFIDATI Ragusa, Cocco, Sciacca,
Laverone, Petagna, Garcia Tena e Sampirisi.
BARI Schiattarella non ce la fa. Nicola
ripropone Calderoni sulla sinistra. Davanti
soltanto Caputo ha una maglia certa.
PANCHINA 22 Donnarumma, 3 Salviato, 16
Filippini, 21 Rada, 13 Benedetti, 26 Gomelt, 9
De Luca, 10 Galano, 17 Ebagua. ALL. Nicola.
SQUAL. Minala. DIFF. Caputo, Calderoni, De
Luca, Camporese, Defendi, Sabelli, Contini,
Schiattarella, Romizi, Minala e Galano.
SPEZIA Restano ai box Bakic, De Las
Cuevas, Luna, Giannetti e Ciurria, mentre
Datkovic potrebbe sostituire Piccolo al
centro della difesa. PANCHINA 22 Nocchi,
2 Madonna, 3 De Col, 26 Valentini,
31 Piccolo, 23 Stevanovic, 24 Gagliardini,
27 Canadjija, 14 Cisotti. ALL. Bjelica.
SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI De
Col, Canadjija, Situm, Brezovec e Nenè.
AVELLINO Emergenza in attacco per la
squalifica di Castaldo e gli infortuni di
Mokulu e Soumarè. Scelte obbligate con la
coppia Trotta-Comi. Circa 300 tifosi al
seguito. PANCHINA 22 Gomis, 6 Fabbro,
17 Vergara, 14 Regoli, 3 Zito, 25 Almici,
23 Angeli, 21 Kone, 11 Sbaffo. ALL. Rastelli.
SQUALIFICATI Castaldo. DIFFIDATI
Pisacane, Almici, Kone, Trotta, Regoli, Arini.
VARESE Al posto di Luoni c’è De Vito, che
torna titolare. Mancano Perucchini, Rea,
Simic, Corti, Kurtisi, Jakimovski, e Jebbour.
Tra i convocati due Primavera: il portiere
Seitaj, che andrà in tribuna, e il difensore
Mancino. PANC. 12 La Gorga, 4 Dondoni,
16 Mancino, 21 Barberis, 28 Capezzi, 30
Culina, 11 Lores, 18 Capello, 9 Miracoli.
ALL. Bettinelli. SQUAL. Luoni e Falcone.
DIFF. De Vito, Neto Pereira, Capezzi e Rossi.
ARBITRO Merchiori di Ferrara.
GUARDALINEE Borzomì-Intagliata.
TV Sky Calcio 4 HD. PREZZI 1-35 euro.
ARBITRO Pairetto di Nichelino.
GUARDALINEE Colella-Pentangelo.
TV Sky Calcio 2 HD. PREZZI 10-42 euro.
ARBITRO Pinzani di Empoli.
GUARDALINEE Valeriani-Oliveri.
TV Sky Calcio 9. PREZZI 12-45 euro.
ARBITRO Nasca di Bari.
GUARDALINEE Di Francesco-Soricaro.
TV Sky Calcio 3 HD. PREZZI 10-55 euro.
ARBITRO Ros di Pordenone.
GUARDALINEE Alassio-Cangiano.
TV Sky Calcio 11. PREZZI 11,50-31,50 euro.
LATINA
(4-3-3)
LIVORNO
(3-5-1-1)
PESCARA
PERUGIA
(3-5-2)
MODENA
(4-2-3-1)
PRO VERCELLI
OGGI 20.30
ANDATA 0-0
22
DI GENNARO
6
ANGELO
23
BROSCO
3
14
BRUSCAGIN ALHASSAN
8
CRIMI
7
VIVIANI
18
VALIANI
35
ODUAMADI
21
SOWE
24
BIDAOUI
28
LANZAFAME
11
4
FABINHO NIELSEN
5
HEGAZY
9
FALCINELLI
19
7
FOSSATI VERRE
2
FARAONI
25
6
COMOTTO GOLDANIGA
1
KOPRIVEC
PERUGIA Non sono disponibili gli
acciaccati Vinicius, Taddei e Rizzo.
Camplone ha annunciato il turnover: dubbi
in ogni reparto. PANCHINA 32 Amelia,
44 Mantovani, 20 Baldan, 29 Giacomazzi, 8
Nicco, 15 Crescenzi, 17 Fazzi, 45 Ardemagni,
27 Parigini.ALL.Camplone.SQUAL. nessuno.
DIFF. Fazzi, Falcinelli, Parigini, Giacomazzi,
Faraoni, Ardemagni e Mantovani.
OGGI 20.30
ANDATA 0-0
1
MAZZONI
4
5
11
BERNARDINI
EMERSON
LAMBRUGHI
23
27
38
28
3
MAICON BIAGIANTI APPELT DJOKOVIC GEMITI
20
JELENIC
24
VANTAGGIATO
32
GRANOCHE
39
23
38
FEDATO
SIGNORI GARRITANO
25
23
MARTINELLI
SCHIAVONE
33
RUBIN
15
CIONEK
13
GOZZI
12
PINSOGLIO
2
CALAPAI
LIVORNO Si ferma anche Belingheri,
influenza, e Panucci conferma il modulo
con Jelenic dietro a Vantaggiato. A
centrocampo il tecnico potrebbe impiegare
Djokovic lasciando Luci e Moscati in
panchina. PANCHINA 22 Cipriani, 17
Ceccherini, 6 Empereur, 10 Luci, 8 Moscati,
2 Strasser, 31 Remedi, 16 Galabinov,
19 Rafati. ALL. Panucci. SQUALIFICATI
nessuno. DIFF. Mazzoni, Moscati e Siligardi.
(4-2-3-1)
(4-3-3)
OGGI 20.30
ANDATA 4-0
1
FIORILLO
15
6
29
SALAMON FORNASIER ROSSI
32
13
MEMUSHAJ ZUPARIC
7
16
8
POLITANO
BRUGMAN BJARNASON
9
MELCHIORRI
11
ZAMPANO
7
LUPPI
32
BERETTA
11
LIVIERO
5
COSENZA
TERNANA
(3-5-2)
TRAPANI
FROSINONE
(4-4-2)
LANCIANO
OGGI 20.30
4
BANI
3
GERMANO
22
RUSSO
ANDATA 1-0
22
BRIGNOLI
4
VALJENT
13
FAZIO
6
MECCARIELLO
7
GAVAZZI
19
LUPOLI
11
SANTANA
30
PAMIC
7
FRARA
17
POPESCU
10
28
3
VIOLA PALUMBO VITALE
20
AVENATTI
16
SPROCATI
17
19
21
ARDIZZONE RONALDO CASTIGLIA
ENTELLA Aglietti fa riposare Belli (dentro
Cecchini). In attacco solito tridente con
Sforzini unica certezza. Prezzi dei biglietti
anche oggi come in prevendita. PANCHINA
36 Coser, 2 Iacoponi, 16 Cesar, 6 Di Tacchio,
7 Staiti, 8 Troiano, 23 Botta, 18 Masucci, 20
Eric Lanini. ALL. Aglietti. SQUAL. nessuno.
DIFF. Cutolo, Botta, Volpe e Masucci.
6
21
BLANCHARD BERTONCINI
1
ZAPPINO
ANDATA 2-2
1
GOMIS
4
19
29
PAGLIARULO
MARTINELLI RIZZATO
5
14
17
SCOZZARELLA CIARAMTARO BARILLA’
3
DAÌ
20
FALCO
9
ABATE
9
D. CIOFANI
17
PAGANINI
15
COSIC
(4-3-3)
OGGI 20.30
9
CERAVOLO
5
GORI
(4-3-1-2)
9
THIAM
23
GROSSI
21
NUNZELLA
11
CURIALE
8
10
MONACHELLO PICCOLO
25
BACINOVIC
6
AMENTA
24
DI CECCO
19
FERRARIO
12
NICOLAS
5
TROEST
PESCARA Baroni è legato alle condizioni di
Brugman, che non è ancora al top. Se ce la
fa, gioca da trequartista. Altrimenti al suo
posto Pasquato. In difesa c’è Fornasier con
Salamon. PANCHINA 18 Aresti, 2 Pucino,
26 Venuti, 34 Torreira, 20 Gessa,
10 Caprari, 42 Sansovini, 25 Pasquato,
19 Pettinari. ALL. Baroni. SQUALIFICATI
Selasi. DIFFIDATI Aresti e Brugman.
TERNANA Emergenza rientrata in difesa
col ritorno di Popescu e Meccariello. Dubbi
in attacco dove Tesser deciderà oggi se
confermare la coppia titolare o ricorrere a
Dugandzic e Bojinov. PANCHINA 1 Sala,
2 Janse, 23 Russo, 24 Dianda, 26 Crecco,
27 Eramo, 15 Bojinov, 19 Dugandzic,
31 Milinkovic. ALL. Tesser. SQUALIFICATI
Falletti. DIFFIDATI Vitale, Bastrini e Bojinov.
TRAPANI Cosmi ancora alle prese col
problema infortuni (Basso, Lombardi,
Perticone, Terlizzi, Vidanov) e squalifiche
(Lo Bue e Zampa). Convocati tre ragazzi
della Primavera. PANCHINA 22 Marcone,
18 Citro, 21 Feola, 26 Nadarevic, 28 Aramu,
31 Malele, 35 Salvato, 36 La Piana, 37 Aloi.
ALL. Cosmi. SQUALIFICATI Lo Bue e
Zampa. DIFF. Daì, Nadarevic e Perticone.
LATINA Problemi in difesa con l’assenza di
Ristovski e Dellafiore. In attacco consueto
ballottaggio tra Sowe e Litteri. PANCHINA
12 Farelli, 2 Atiagli, 5 Bouhna, 11 Litteri,
15 Dellafiore, 17 Talamo, 19 Mangni,
20 Ammari, 28 Jaadi. ALL. Iuliano.
SQUALIFICATI Figliomeni, Ristovski.
DIFFIDATI Alhassan, Bruscagin, Milani,
Oduamadi, Sowe e Figliomeni.
MODENA Una sola novità con il rientro
dall’inizio di Fedato al posto di Acosty,
Confermati gli altri che hanno battuto il
Crotone. PANCHINA 1 Manfredini, 6
Marzorati, 28 Zoboli, 27 Manfrin, 11 Sakaj, 31
Besea, 8 Nizzetto, 9 Ferrari, 7 Acosty. ALL.
Melotti-Pavan. SQUAL. nessuno. DIFFIDATI
Schiavone, Zoboli, Acosty, Gozzi e Martinelli.
PRO VERCELLI Emergenza in difesa ma
rientra Cosenza. In attacco Beretta punta
centrale: Luppi, Belloni, Fabiano e Sprocati
si giocano le altre due maglie. PANCHINA
1 Viotti, 29 Ferri, 6 Milesi, 20 Musacci,
8 Scavone, 14 Emmanuello, 18 Belloni,
24 Hromada, 27 Bunino. ALL. Scazzola.
SQUALIFICATI Coly e Scaglia. DIFFIDATI
Beretta, Ferri, Ardizzone e Belloni.
FROSINONE Ampio turnover per far
rifiatare i più stanchi. Rispetto a sabato
scorso potrebbero essere 7 le novità dal
primo minuto. Out Sammarco e Zanon.
Almeno 540 i tifosi al seguito. PANCHINA
22 Pigliacelli, 13 M. Ciofani, 3 Crivello,
4 Russo, 16 Fraiz, 8 Gucher, 24 Ranelli,
29 Carlini, 10 Soddimo. ALL. Stellone.
SQUALIFICATI Dionisi. DIFFIDATI Gucher.
LANCIANO Difesa decimata dalle
squalifiche (Conti, Aquilanti e Mammarella).
In avanti rientra Monachello. PANCHINA
1 Aridità, 22 Petrachi, 14 Bei, 20 Paghera,
17 Vastola, 29 Agazzi, 32 Pinato, 15 De
Silvestro, 30 Ascione. ALL. D’Aversa.
SQUALIFICATI Conti, Aquilanti,
Mammarella e Cerri. DIFFIDATIFerrario, Di
Cecco, Paghera, Thiam, Piccolo e Bacinovic.
ARBITRO Manganiello di Pinerolo.
GUARDALINEE Di Iorio-Caliari.
TV Sky Calcio 6 HD. PREZZI 8-85 euro.
ARBITRO Fabbri di Ravenna.
GUARDALINEE De Troia-Villa.
TV Sky Calcio 5 HD. PREZZI 9-80.
ARBITRO Sacchi di Macerata.
GUARDALINEE Segna-Bindoni.
TV Sky Calcio 8. HD PREZZI 10-55 euro.
ARBITRO Di Paolo di Avezzano.
GUARDALINEE Tolfo-Lo Cicero.
TV Sky Calcio 7 HD. PREZZI 7-35 euro.
ARBITRO Aureliano di Bologna.
GUARDALINEE Del Giovane-Disalvo.
TV Sky Calcio 10. PREZZI 10-27 euro.
MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
20’ S.T.
Tutti ad abbracciare Lukas
Podolski: entrato da pochi
secondi, segna l’1-2 e il suo
primo gol in nerazzurro AP
UDINESE
1 2
INTER
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Icardi (I) su rigore al 3’, Di Natale (U) al 5’, Podolski (I) al 20’ s.t.
UDINESE (4-3-1-2) Karnezis;
Widmer, Danilo, Domizzi, Piris; Allan,
Pinzi, Badu; Guilherme (dal 44’ p.t.
Pasqual; dal 41’ s.t. Perica); Thereau,
Di Natale (dal 16’ s.t. Kone).
PANCHINA Scuffet, Meret, Bubnjic,
Gabriel Silva, Bruno Fernandes,
Hallberg, Perica, Zapata, Geijo,
Aguirre. ALL. Stramaccioni.
ESPULSI Domizzi al 40’ p.t. doppia
ammonizione; Badu 13’ s.t. proteste.
AMMONITI Pinzi e Widmer per g.s.,
Karnezis e Badu per proteste.
CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 44’
p.t.; 4-3-1 dal 14’ s.t.; 3-3-2 dal 41’ s.t.
BARICENTRO MOLTO BASSO 48 M
INTER (4-3-1-2) Handanovic;
D’Ambrosio, Vidic, Felipe, Santon;
Guarin (dal 20’ s.t. Podolski), Medel,
Kovacic; Hernanes (dal 45’ s.t.
Gnoukouri); Palacio, Icardi.
PANCHINA Carrizo, Sciacca,
Donkor, Nagatomo, Di Marco, Obi,
Brozovic, Shaqiri, Puscas, Bonazzoli.
ALLENATORE Mancini.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Guarin, Palacio e Medel
per g.s., Podolski per proteste.
CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 20’ s.t.
BARICENTRO MEDIO 51,7 M
ARBITRO Rocchi di Firenze. NOTE paganti 2.695, incasso di 54.107,50 euro; abb. 6.206,
quota n.c.. Tiri in porta 2-12. Tiri fuori 4-7. In fuorigioco 0-2. Angoli 4-7. Rec.: p.t. 2’, s.t. 4’.
fIL PERSONAGGIO
LUKAS PODOLSKI
Altro che bocciofila
Gli bastano 43 secondi
per tornare fenomeno
1Preso in giro per le foto con i pensionati, oggetto misterioso
fino all’ingresso in campo: ma a Udine il tedesco recita da star
PRIMO TEMPO
15’ Hernanes da fermo Il Profeta guadagna una punizione vicino al
vertice di destra e prova lui: Karnezis copre il primo palo.
35’ Scontro Vidic-Thereau Duello aereo tra i due, il serbo si taglia
sopra l’occhio destro, il francese sulla nuca.
40’ Udinese in dieci Domizzi, già ammonito per proteste al 25’, entra
in ritardo su Hernanes che l’aveva anticipato: secondo giallo e rosso.
45’ Ci prova Icardi Guarin trova un corridoio verticale per Icardi
che gira di destro quasi in area piccola, Karnezis si rifugia in angolo.
46’ Ancora Hernanes D’Ambrosio crossa dal fondo, Palacio allunga,
Hernanes stoppa e conclude davanti a Karnezis che devia di ginocchio.
SECONDO TEMPO
3’ Inter in vantaggio Kovacic conquista un rigore dopo appena 23
secondi per fallo di Danilo, Icardi trasforma senza problemi.
5’ Colpisce Di Natale Immediata la reazione dell’Udinese: Allan
sfonda centralmente, fa 40 metri palla al piede e poi serve Di Natale
al limite dell’area: controllo e destro in rete, 1-1.
13’ Udinese in nove! Badu protesta per un contatto con Hernanes e
si becca prima il giallo e poi il cartellino rosso.
20’ Finalmente Podolski Il tedesco entrato da pochi secondi per
Guarin, riceve al limite dell’area da calcio d’angolo: la prima
conclusione è ribattuta, la seconda è uno splendido sinistro
all’incrocio.
LA MOVIOLA
di FABIO
BIANCHI
Una sfida piena di emozioni,
situazioni al limite e
nervosismo questa UdineseInter. L’arbitro Rocchi
protagonista per i due espulsi e
il rigore, tutto ai danni
dell’Udinese. Partiamo dalla
prima espulsione di Domizzi
per doppia ammonizione al 40’
del primo tempo. Il difensore
commette davvero una grave
ingenuità nell’atterrare
Hernanes in scivolata. Secondo
giallo inevitabile. Il primo è
un’altra ingenuità, Domizzi
Luca Taidelli
INVIATO A UDINE
@LucaTaidelli
E
alla quattordicesima presenza Podolski si svegliò.
E fece il campione del
Mondo. C’è la firma mancina
del conte Poldi sulla vittoria di
Udine che lancia l’Inter in scia
al gruppetto Europa League.
Una firma lampo, visto che al
29enne di Gliwice servono 43
secondi dall’ingresso in campo
per segnare il primo gol di questa strana avventura italiana.
Una rete che dice molto della testardaggine teutonica. Perché
Lukas ci prova subito con un rasoterra da calcio d’angolo, viene murato ma recupera palla e
fa partire un tracciante che non
dà scampo a super Karnezis.
ALTRO CHE BOCCIOFILA Una
magia che risulterà decisiva,
perché malgrado nella corrida
del Friuli (otto gialli, due rossi,
un rigore) l’Inter si ritrovi per
buona parte della ripresa in 11
contro 9 la gara resta in bilico
protesta troppo solo per un
calcio d’angolo concesso, anche
se ha ragione perché Rocchi
torna sulla sua decisione. E ora il
rigore tanto discusso che manda
in bestia l’Udinese. Kovacic
lanciato da Icardi, entra in area e
tira. Subito dopo arriva Danilo e
lo travolge. E’ vero che il croato
ha già tirato, ma quando Danilo
commette fallo la palla sembra
proprio ancora in gioco. Dunque,
da regolamento, il rigore c’è.
Nel caso in cui la palla fosse già
uscita dal campo, Rocchi doveva
limitarsi alla punizione per il
giocatore ma non alla
punizione di gioco. Una
situazione molto difficile da
valutare dal vivo per l'arbitro,
che ci ha azzeccato. Dopo il
rigore di Icardi, gli animi si
surriscaldano ancor di più e a
farne le spese è Badu. Il
centrocampista viene toccato
involontariamente in
ripiegamento da Hernanes che
segue l’offensiva interista. Ad
azione finita, Badu si catapulta
dall’arbitro per protestare,
prende un giallo e due secondi
dopo prende il rosso diretto
perché gli fa un gestaccio
davanti al viso. Giusta
l’espulsione. Infine, Icardi in gol
ma in netto fuorigioco.
fino all’ultimo. Con D’Ambrosio
costretto a immolarsi su Perica
in pieno recupero. Poldi decisivo dunque, quando sembrava
che la sua storia nerazzurra fosse finita ancora prima di iniziare. Perché l’Inter sta già lavorando per il futuro, cercando di
spolverare l’argenteria che spera di vendere a luglio e di testare i giovani che dovranno dare
una mano da agosto. Poldi invece è stagionato e in prestito. Sicuro di tornare all’Arsenal tra
un mesetto. Preso in giro perché posta foto in cui sembra più
un turista che un calciatore.
L’ultima in bocciofila, quasi da
pensionato.
DECISIVO ANCHE SABATO Invece il ragazzo ha solo la colpa
di non incupirsi, di restare sereno e sorridente. Pronto a graffiare quando gli fosse capitata
una nuova occasione. La prima
è arrivata sabato scorso contro
la Roma. Gettato in campo negli
ultimi minuti da un Mancini rischiatutto, il tedesco ha squarciato la partita inventandosi un
grande assist per il gol decisivo
1Lukas Podolski, 29 anni,
FINALMENTE!
POLDI, 1° GOL
RIGORE «DIFFICILE» MA C’È
DOMIZZI E BADU, ROSSI GIUSTI
3
ha segnato il primo gol interista alla
quattordicesima presenza (foto PLP)
TOCCHI PER ZONA
Il colore è più intenso nelle zone in cui
ci sono stati più tocchi di palla
I PUNTI DA CUI
HA CALCIATO IN PORTA
ATTACCO
1
1
1
1
1
5
1
4
4
5
1
4
3
Gol
Parato
29
SECONDI DALL’INGRESSO
AL GOL
TIRI TOTALI
2
GOL
20’ S.T.
Bloccato
PALLONI GIOCATI
1
43
di Icardi. Ieri è andata ancora
meglio, con la rasoiata che alimenta la missione impossibile
(fino a una settimana fa) del 5°
o 6° posto. Sarà stato l’essere
più vicino alla sua Germania,
fatto sta che Poldi era caldo.
Tanto che si è preso un giallo
per proteste e ha sfiorato il bis
con un altro mancino.
ARMA IN PIÙ Ecco che Podolski, insieme con uno scintillante
Hernanes e al cecchino Icardi,
può diventare l’arma in più di
Mancini in questo finale. Perché si scalda come un microonde, perché ha il pelo per reggere
la tensione, perché quando entra lui è sempre arrembaggio.
Anche ieri con lui Mancio ha virato sul 4-2-3-1. Proprio il sistema di gioco più caro al Mancio,
che Poldi aveva voluto per giocare un calcio europeo. Salvo
poi capire che questa squadra
non aveva equilibrio, tornando
così al rombo. Ora super Poldi
gli farà tornare il prurito. E se
poi i compagni imparassero a
chiudere le partite...
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Serie A R Anticipo 33a giornata
4
MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Udinese, la rabbia e l’orgoglio
IL PRESIDENTE
Pozzo contro Rocchi
«Ha rovinato tutto»
Francesco Velluzzi
INVIATO A UDINE
L
a furia di Gianpaolo Pozzo
a fine partita non è neppure quotabile. Ma scordatevi le dichiarazioni tipo
quelle contro Valeri, forse il
suo bersaglio preferito, che ha
creato parecchi problemi alla
sua Udinese. Con Rocchi il patron dell’Udinese è duro, ma
nei toni giusti e quasi moderati. Conoscendolo quando perde per errori arbitrali: «Rocchi
ha esagerato col protagonismo. Un peccato. Con l’espulsione di Domizzi ha rovinato
tutto. Perché dopo mezzora la
partita era già finita. Dispiace
perché ci saremmo divertiti,
sembrava proprio una bella gara. Non so perché abbia fatto
così: è un arbitro quotato. Ma
ha fatto davvero di tutto».
STRAMA Il suo tecnico Andrea
Stramaccioni, che con le ultime prestazioni della squadra
sta guadagnando punti («Stiamo facendo un grande lavoro,
grinta e determinazione») e fiducia da parte del club per il
futuro, non calca la mano su
Rocchi: «Sicuramente il rigore
non c’era. Capita a tutti di sbagliare. Anche agli arbitri. È stato un po’ esagerato nelle espul-
sioni, Domizzi mi dice che
gli ha detto semplicemente
“era nostra” e con Badu forse è stato troppo fiscale. Però mi godo i progressi della
squadra, la performance di
Di Natale che con questo gol
è entrato di diritto nella storia del calcio. Mi ha detto
che in dieci ce la faceva, in
nove no. Comunque chapeau: ha la mia età, si allena
bene e fa ancora la differenza». Poi parla di quel che poteva essere e non è stato:
«Perica poteva passare alla
storia con quel che ha sfiorato nel finale. È un ragazzo
giovane sul quale stiamo lavorando, come con gli altri
ragazzi più giovani». Cita
Allan, gli fa i complimenti.
«Ha cancellato Hernanes, lo
ha messo in grande difficoltà». Strama pensa già al Verona. Lì l’Udinese dovrà ripetere le prove che ha fornito contro Milan e Inter:
«Siamo giovani e dobbiamo
migliorare. In questa parte
finale cercherò di provare
ancora qualcuno e spero di
recuperare Lucas Evangelista per tornare a farlo giocare». A Verona avrà bisogno
di tutti perché si ritroverà
senza Badu e Domizzi e forse ancora senza Heurtaux.
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BOMBER ALL TIME IN A
205
Felicità Di Natale:
ha raggiunto Baggio
● sono i gol di Totò Di Natale in
420 partite di serie A.
L’attaccante dei friulani ne ha
segnati 18 con la maglia
dell’Empoli e 187 con l’Udinese
INVIATO A UDINE
N
I MIGLIORI CANNONIERI DELLA A
on c’è festa, ma lui
può godere. Non c’è
gioia, ma lui sorride.
Totò Di Natale ha vinto ancora. Implacabile, ha ridato
speranza all’Udinese prima
che Rocchi cacciasse Badu e
ha segnato il gol dell’1-1. Ma
soprattutto ha realizzato il
suo ennesimo sogno: raggiungere Roberto Baggio a
205 gol in serie A. Il tabellone luminoso sistemato nei
Distinti che verranno l’ha celebrato, l’abbraccio dei compagni è stato immediato. Poi
Totò al 61’ si è dovuto sedere, costretto dal rosso al ghanese. Avrebbe voluto e forse
potuto superare Baggio, ma
dovrà farlo da domenica a
Verona. Per poi invitarlo alla
festa che l’Asics, lo sponsor
tecnico col quale ha appena
rinnovato, gli sta preparando per fine campionato.
Il gol all’Inter è il numero 205 per
Antonio Di Natale, che raggiunge così
Roberto Baggio nella classifica dei
cannonieri della A da quando si gioca
il campionato a girone unico.
Questo il dettaglio
274 Piola (51 Pro Vercelli, 143 Lazio, 10
Juventus, 70 Novara)
241 Totti (241 Roma)
225 Nordahl (210 Milan, 15 Roma)
216 Meazza (197 Inter, 9 Milan,
10 Juventus)
FUTURO Proprio il rinnovo
con lo sponsor tecnico apre a
nuovi scenari. Di sicuro Totò
non smetterà di giocare. E la
speranza di tutti è che continui a farlo in Friuli e nel nuovo stadio Friuli dove entrerebbe da re. Glielo ha consigliato in questi giorni anche
Nestor Sensini, bandiera
Antonio Di Natale, 37 anni, gioca nell’Udinese dall’estate 2004 ANSA
216 Altafini (120 Milan, 71 Napoli, 25
Juventus)
205 Baggio R. (39 Fiorentina, 78
Juventus, 12 Milan, 22 Bologna,
9 Inter, 45 Brescia)
205 Di Natale (18 Empoli, 187
Udinese)
190 Hamrin (8 Juventus, 20 Padova,
150 Fiorentina, 9 Milan, 3 Napoli)
188 Signori (11 Foggia, 107 Lazio, 3
Sampdoria, 67 Bologna)
188 Del Piero (188 Juventus)
dell’Udinese in visita qui. E’
quello che si augura da tempo il
patron Gianpaolo Pozzo che è
pronto a sedersi con lui per convincerlo a restare. Perché se è
vero che qualche malumore c’è
stato (Totò ama essere coccolato) è altrettanto vero che la società non ha ancora pensato a
un’Udinese senza Di Natale.
Tornato dalla vacanza a Dubai
ha sentito qualche sirena dagli
Emirati, poi qualche contatto
con gli Stati Uniti, quindi la porta di Empoli che per lui è sempre spalancata. Il rapporto con
Fabrizio Corsi è importante e in
quella città Totò e Ilenia, con Filippo e Diletta andranno a vivere a giugno del 2016. Nella testa
di Totò ogni tanto torna in mente il sogno di giocare un anno
con e per Vincenzo Montella.
Cambia idea spesso il campione
napoletano, ma poi l’amore per
Udine prevale. E quella gente
alla quale si è legato quella sera
d’estate del 2010 quando disse
no alla Juve, vuole che Totò resti bianconero fino alla fine.
Con la 10 e la fascia di capitano
sul braccio. Ieri lui non ha perso
la testa, ha trovato energie per
battere Handanovic. Raggiungendo Baggio. Che ora, forte
dei 12 gol e della nona stagione
di fila in doppia cifra, ha la voglia matta di superare.
fr.vell.
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LE PAGELLE di MATTEO DALLA VITE
UDINESE
INTER
6,5
7
KARNEZIS OVUNQUE
BADU SFASATO
ALLAN GRANDE
E COMBATTIVO
IL TECNICO
STRAMACCIONI
6,5
Domizzi gli regala l’inferiorità
numerica, Badu raddoppia,
Danilo fa il rigore discusso. Poi
ci pensa Highlander-Di Natale
al mini-sorriso. Finisce con
nove uomini in campo ma a
testa altissima.
IL MIGLIORE
DI NATALE
7
Raggiunge un mito nel
momento in cui la tempesta è
alla massima potenza. Quindi è
come valesse doppio. Gol
n° 205, come Roberto Baggio.
Poi esce per strategie e
dentro un’ovazione.
● TIRI 1 ● SPONDE 0
● DRIBBLING 1
IL PEGGIORE
DOMIZZI
4
Prima che Rocchi chieda
scusa lui gli ha già detto
qualcosa di grosso. Giallo.
Seconda ammonizione
impeccabile, ma che da già
ammonito è un suicidio per la
«patria».
● LANCI 1 ● CONTRASTI 1
● PASSAGGI 10
6
6
5
6,5
KARNEZIS
Straordinario:
Hernanes tre
volte, Guarin,
una botta di
Icardi, Kovacic. Il
meglio lo dà
contro il Profeta.
Maurito lo pialla
su rigore. Poldi
lo secca.
WIDMER
Attento più che
spedito verso
l’alto, perché a
quello ci pensa
più Allan: quando
s’alza, Santon sta
attento. Gara
impegnativa, con
giallo annesso.
DANILO
Primo tempo non
facile, perché
anche dalla sua
parte gli entrano
troppi interisti in
area. Nel Lato B
entra Kovacic:
scivolata
urticante, da
rigore.
PIRIS
Laterale a
sinistra ma è lui
che avanza per
stare sulle piste
di Guarin. A
Udinese in 10
passa centrale:
non è roba sua,
ma recupero
«monstre».
● PARATE 9
● RINVII 13
● PRESE ALTE 1
● CROSS 1
● CONTRASTI 3
● PASSAGGI 18
● LANCI 2
● CONTRASTI 0
● PASSAGGI 18
● CROSS 0
● CONTRASTI 2
● PASSAGGI 16
7
6,5
4
5,5
ALLAN
Di gomma,
corrosivo quando
parte, fallosetto
se ti prende.
Gioca interno e
ha davanti
Kovacic:
combattivo. Dà lo
zucchero-assist a
Di Natale. Da big.
PINZI
Fa il regista e
cerca di staccare
la luce a
Hernanes: il
profeta sguscia,
ammonizione.
Combatte come
al solito e guida
la rivolta friulana
nell’assalto finale.
BADU
Largo e alto a
sinistra, cosicché
Guarin (in
mezzo) è roba di
Piris. Inizia col
turbo ma poi fa
due robe
sfasate. Prende
un rosso che si
cerca.
GUILHERME
Da trequartista,
come col Milan:
leggero e spesso
fuori dai giochi,
un po’ perché
spingono gli
interni o perché
scende Thereau.
Medel lo inforca.
● TIRI 1
● RECUPERI 8
● PASSAGGI 20
● TIRI 1
● RECUPERI 5
● PASSAGGI 26
● TIRI 1
● RECUPERI 3
● PASSAGGI 10
● TIRI 0
● RECUPERI 2
● PASSAGGI 5
6,5
5,5
6
s.v.
THEREAU
Scende spesso a
raddoppiare con
Guilherme, lotta
senza frontiere
contro Vidic, si
allarga a destra
contro Santon e
lotta con la testa
sanguinante.
Super.
PASQUALE
Si mette a
sinistra, ha
un’occasione
d’argento e
chiude troppo il
tiro. Fa il suo
lavoro di spinta e
deve uscire per
questioni
tattiche.
KONE
Ovviamente in
mezzo al campo
per rompere e
ripartire, doppia
fase che in 9 si
deve per forza
fare. Ha energia,
fa due
serpentine: tenta
l’impossibile.
PERICA
Con lui
Stramaccioni
prova a
pareggiarla a
pochi istanti
dalla fine. E
D’Ambrosio gli
nega il gol da
leggenda.
● TIRI 0
● SPONDE 3
● DRIBBLING 0
● LANCI 0
● CONTRASTI 0
● PASSAGGI 5
● TIRI 1
● RECUPERI 2
● PASSAGGI 4
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
6
6
POLDI, CHE GOL!
VIDIC SCIVOLA
HERNANES È IN
PIENO DECOLLO
IL TECNICO
MANCINI
6
Undici contro nove: troppa
sofferenza. S’imbelvisce con la
squadra che non sta su e deve
arrabbiarsi ancor di più
perché invece di chiudere la
gara tirano a caso.
La missione-Europa prosegue.
IL MIGLIORE
HERNANES
7
Sermone per tutti. Tira 5 volte
in porta, sfiora il gol in
maniera seria, fa una finta che
ne manda a casa tre.
Insomma: in pieno decollo. Nel
finale, però, diventa svagato e
un po’ superficiale.
● TIRI 5 ● RECUPERI 2
● PASSAGGI 33
IL PEGGIORE
HANDANOVIC
6
Non fa mica cose del terrore.
No. Solo che nell’assalto finale
fa due uscitone a vuoto che ti
chiedi cosa gli sia saltato in
mente. Di Natale lo mette a
terra, il Friuli lo applaude e alla
fine vince lui.
● TIRI 4 ● RECUPERI 2
● PASSAGGI 7
ROCCHI Annulla l’angolo che non c’è, ma prima Domizzi gli sbraita addosso: roba che lui reputa da giallo. Ok il rigore e i doppi gialli su Domizzi
e Badu.
6
6
6
D’AMBROSIO
Chiusura
salvifica su Kone
sul tramonto
della gara: è
l’intervento che
alza la sua
pagella dopo una
gara fatta di tre
volate e alcune
incertezze.
VIDIC
Super
salvataggio di
testa, lotta con
Thereau all’antica
ma poi s’incastra
su se stesso,
scivolando anche,
in occasione
dell’1-1 di
Di Natale.
FELIPE
Dov’è quando Di
Natale s’infila in
area per battere
Handanovic?
Seconda gara da
titolare nella
quale, tutto
sommato, regge
fino alla fine.
SANTON
Una di quelle
prestazioni in cui
c’è da dare tutto:
non solo
dosando fase di
spinta e di
rientro ma
tenendo quelli (e
sono tanti) che
passano da lui.
● CROSS 5
● CONTRASTI 0
● PASSAGGI 45
● LANCI 0
● CONTRASTI 0
● PASSAGGI 41
● LANCI 2
● CONTRASTI 3
● PASSAGGI 36
● CROSS 1
● CONTRASTI 0
● PASSAGGI 54
6
6
6,5
6,5
GUARIN
Quando usa la
testa è giocatore
da applaudire: e
finché è in
campo il cervello
lo usa più che
no. Poi si
affievolisce e il
Mancio gioca la
carta-Poldi.
MEDEL
Con Guilherme la
vince, e tiene in
piedi la baracca
considerando
che Kovacic e
Guarin guardano
più avanti che
dietro. Il pitbull
c’è.
KOVACIC
Accelerazioni
dopo un inizio
abbastanza
fantasmatico. Poi
due occasioni da
gol, una magari
mangiata. Si
prende il rigore
contestato
infilandosi bene.
ICARDI
E’ suo l’assist
(chiamiamolo
così) che porta
al rigore DaniloKovacic. E’ suo il
rigore freddo
freddo che
piazza lo 0-1. Gol
numero 18 (23
totali).
● TIRI 3
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 36
● TIRI 0
● RECUPERI 9
● PASSAGGI 86
● TIRI 2
● RECUPERI 7
● PASSAGGI 75
● TIRI 3
● SPONDE 6
● DRIBBLING 1
6
7
s.v.
PALACIO
Corre, accidenti
come corre. Fa
anche
microfalletti,
segno che la
caviglia sta bene.
In tutto questo,
c’è sempre: con
classe pura
e fatica.
PODOLSKI
Ma che gol fa?
Pazzesco. Da
twittare. Passano
43 secondi dalla
sua entrata e
una mancinata
nel sette lo fa
resuscitare.
Prima rete in A:
chic.
GNOUKOURI
Entra per
mettere due
tappi a
centrocampo. Ci
riesce con
disinvoltura
perché sbroglia
una situazione in
mezzo con forza
esperta.
● TIRI 1
● SPONDE 2
● DRIBBLING 0
● TIRI 1
● SPONDE 1
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● RECUPERI 2
● PASSAGGI 4
PADOVAN 6
BARBIRATI 6
PERUZZO 6
PEZZUTO 6
22
Serie B R 38a giornata
Miracolo di Gabriel, poi la festa
L'ANALISI
di NICOLA
BINDA
IL PROGETTO
ALTERNATIVO
AL CALCIO
DEI BUSINESS
L
a forza di un progetto. Quello che manca
al calcio italiano è
ciò che il Carpi è riuscito
a realizzare. Qui non ci
sono magnati, qui ci sono
importanti imprenditori
con manager che sanno
fare calcio. Non si sale
per caso dai dilettanti alla
A con una squadra più o
meno simile e fatta da
semi-debuttanti. Il Carpi
è competenza. Il suo arrivo in Serie A fa storcere
la bocca a chi vive il calcio come un business. E’
normale: sono i diritti tv
a sorreggere il nostro
sport nazionale e squadre
come il Carpi (o l’Empoli,
o il Chievo, o il Sassuolo)
hanno poco appeal. Ma a
parte che spegnere i sogni è un delitto e che,
fino a prova contraria,
nello sport vince chi fa un
gol più degli avversari,
bisogna iniziare a ragionare in modo diverso. Se
anche in Serie A, dove si
producono risorse, si ragionasse con progetti
tecnici più seri, magari i
diritti tv non sarebbero
più la fonte di sostegno
primaria dei club. Magari
l’Italia tornerà a produrre
campioni e squadre vincenti. E non si pensi che il
Carpi sia un caso. Perché
in lotta per la A c’è anche
il Frosinone, altro progetto nato lontano e figlio
della competenza.
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CLASSIFICA
SQUADRE
PT
CARPI
FROSINONE
BOLOGNA
VICENZA
SPEZIA
PESCARA
PERUGIA
AVELLINO
LIVORNO
BARI
LANCIANO
CATANIA
MODENA
TRAPANI
TERNANA
CROTONE
LATINA
PRO VERCELLI
ENTELLA
CITTADELLA
BRESCIA (-6)
VARESE (-4)
75
64
63
62
57
57
56
54
54
48
48
47
46
46
44
44
43
42
42
40
36
32
MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
38
21
18
16
17
15
15
13
14
14
12
10
12
10
11
11
11
9
10
9
8
10
8
12
10
15
11
12
12
17
12
12
12
18
11
16
13
11
11
16
12
15
16
12
12
5
10
7
10
11
11
8
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12
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10
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16
16
13
16
14
14
16
18
57
55
45
41
52
61
42
35
53
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48
54
34
50
31
38
33
40
34
43
44
37
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44
31
35
39
48
38
35
44
44
44
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31
64
44
46
37
52
50
50
52
61
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
RISULTATI
BOLOGNA-CATANIA
BRESCIA-VICENZA
CARPI-BARI
CITTADELLA-SPEZIA
CROTONE-AVELLINO
ENTELLA-VARESE
LATINA-PERUGIA
LIVORNO-MODENA
PESCARA-PRO VERCELLI
TERNANA-FROSINONE
TRAPANI-LANCIANO
2-0
3-0
0-0
1-3
2-0
0-1
0-0
1-1
1-0
0-1
1-0
PROSSIMO TURNO
SABATO 2 MAGGIO, ore 15
BARI-CITTADELLA
CATANIA-LIVORNO
FROSINONE-BOLOGNA
LANCIANO-TERNANA
PERUGIA-TRAPANI
PRO VERCELLI-CROTONE
SPEZIA-BRESCIA
VARESE-LATINA
VICENZA-ENTELLA
DOMENICA 3 MAGGIO
AVELLINO-PESCARA (ore 15)
MODENA-CARPI (ore 18)
(1-0)
(2-4)
(2-2)
(1-0)
(2-2)
(1-0)
(1-0)
(0-1)
(1-2)
(0-0)
(0-1)
1Il portiere del Carpi salva il pareggio da Serie A nel recupero. Il Bari è furibondo
Andrea Tosi
CARPI
0
BARI
0
1
Le mosse per la A
Si cerca di riavere
Struna al Palermo
INVIATO A CARPI (MODENA)
M
artedì 28 aprile 2015. È
la data che a Carpi segneranno nel calendario storico per celebrare le ricorrenze più importanti del
centro emiliano e che sarà ricordata dalle future generazioni carpigiane. Il primo volo nella serie A di calcio del piccolo
club richiama nel vecchio e stipatissimo stadio Cabassi le autorità locali con in testa il sindaco Bellelli, poi il presidente di
Lega B Abodi e personaggi come il cantante Paolo Belli. La
pioggia battente, con tuoni e
fulmini, non spegne il clima di
entusiasmo che accompagna la
notte della promozione. Al Carpi bastava un punto per entrare
nell’olimpo. Missione compiuta: il pareggio col Bari chiude il
cerchio di una stagione magica
e pazienza se alla fine non esce
la 22a vittoria della stagione
nella partita più importante. Alla fine c’è pure il brivido del
possibile k.o. a rovinare la festa,
ma in pieno recupero Gabriel
compie una paratissima alzando un fendente di Bellomo dal
limite destinato sotto la traversa. E al fischio finale, mentre
quelli del Carpi esultano, i giocatori del Bari con il tecnico Nicola circondano l’arbitro Pairetto, protestando per un mancato
rigore su Ebagua finito a terra
nei secondi conclusivi (dopo la
gara ci saranno parole di fuoco
del d.s. Antonelli). Due stati
d’animo contrapposti sono
l’epilogo di una gara non bella,
ma combattuta e mai banale.
PARTENZA SPRINT In avvio la
capolista vuole alzare subito il
ritmo cercando la porta di
Guarna con due punizioni di
Porcari, sulla prima il portiere
CARPI (4-4-1-1) Gabriel 7; Struna
6, Romagnoli 6, Poli 6 (dal 38’ s.t.
Sabbione s.v.), Gagliolo 6; Pasciuti
6,5, Porcari 6,5, Bianco 6, Di
Gaudio 6 (dal 30’ s.t. Lasagna s.v.);
Lollo 6; Mbakogu 6,5 (dal 44’ s.t.
Inglese s.v.). PANCHINA
Maurantonio, Pasini, Modolo,
Laner, Mbaye, Gatto.
ALLENATORE Castori 6,5.
BARI (4-3-3) Guarna 6,5; Sabelli
6,5, Camporese 6, Contini 5,5,
Calderoni 6; Romizi 6 (dal 42’ s.t.
Galano s.v.), Donati 6, Defendi 5,5;
Boateng 5,5 (dal 27’ s.t. De Luca
6), Caputo 5 (dal 36’ s.t. Ebagua
s.v.), Bellomo 6,5. PANCHINA
Donnarumma, Salviato, Filippini,
Rada, Benedetti, Gomelt.
ALLENATORE Nicola 6.
ARBITRO Pairetto di Nichelino
5,5.
GUARDALINEE Colella 6Pentangelo 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Boateng (B), Di
Gaudio (C), Contini (B) e Struna
(C) per gioco scorretto.
NOTE paganti 2.965, incasso di
circa 32.000 euro; abbonati 1.179,
quota di 10.203 euro. Tiri in porta
2-2. Tiri fuori 4-6. In fuorigioco 0-1.
Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
IL MIGLIORE
7
● GABRIEL
PORTIERE DEL CARPI
2
3
● 1 Un contrasto tra Defendi (maglia nera) e Gagliolo del Carpi nella
sfida con il Bari ● 2 Alla fine, la gioia di Castori portato in trionfo ● 3
L’esultanza dei giocatori di casa con la maglietta celebrativa LAPRESSE
ospite respinge corto ma Gagliolo in agguato non riesce a
trovare il tap-in vincente, invece sul secondo tentativo il portiere ospite blocca con sicurezza la conclusione forte ma centrale del capitano. Il Carpi al solito vuole la profondità di
Mbakogu ma nel primo tempo i
centrali baresi chiudono bene
tutti i varchi. Nella ripresa Lollo
si mangia un gol sparando alle
stelle e nel finale convulso è il
Bari a sfiorare la vittoria. Così
per Castori, mister promozione,
è più bello salire in serie A.
clic
ANCHE L’INGHILTERRA
HA UN SUO... CARPI
● C’è un Carpi anche in
Inghilterra. Il Bournemouth,
club dell’Hampshire, per la
prima volta in 116 anni è a un
passo dalla conquista della
Premier League: mancano
90’ alla fine, ma la differenza
reti (+19) è tranquillizzante...
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Il Perugia ci prova Livorno, solo un pari
ma sbatte sul muro Il Modena scappa
Latina, punto d’oro Emerson lo riprende
Massimiliano Ancona
INVIATO A LATINA
F
inisce senza gol al Francioni tra Latina e Perugia.
Ma a recriminare sono gli
ospiti, imbattuti da nove gare e
in piena zona playoff, che hanno cercato e più volte sfiorato il
successo sul campo di un avversario timido e mai in grado di
impensierirli. Il tutto in una gara scandita da due espulsioni
(Alhassan per i pontini e Nielsen per gli umbri), entrambe
nei primi 45’.
CHIAVE Il 3-5-2 del Perugia,
col debuttante Amelia tra i pali,
occupa meglio gli spazi. Soprattutto a destra, Faraoni e
Lanzafame mettono sovente in
crisi i pontini. Con Alhassan in
affanno, tanto da rimediare
due gialli in 32’. Iuliano arretra
l’ottimo Valiani in difesa e Bidaoui in mediana passando a un
4-4-1 dall’iniziale 4-3-3. Tuttavia è in 11 contro 11 che gli umbri fanno le cose migliori, agevolati anche dagli errori pontini in occasione della ripartenza
corta che permette a Falcinelli
d’impegnare Di Gennaro (6’).
Mentre Lanzafame (23’), pur
da posizione defilata, costringe
Brosco e salvare sulla linea. Poi
si fa male Dellafiore (27’): dentro Angelo a destra con Bruscagin spostato al centro della di-
fesa pontina. Il copione non
cambia. Latina non pervenuto,
Perugia che sfiora il gol con Parigini (6’) e osa con Fabinho e
Verre per Lanzafame e Hegazy,
passando a un 4-2-3 che si avvicina più volte la segnatura con
Fabinho (tre volte) e con Falcinelli (39’) cui si oppone alla
grande Di Gennaro in uscita.
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LATINA-PERUGIA
0-0
LATINA (4-3-3) Di Gennaro 6,5; Bruscagin 6, Brosco 6,5, Dellafiore 6 (dal
28’ p.t. Angelo 5,5), Alhassan 4,5; Crimi
5,5, Viviani 5,5 (dal 12’ s.t. Ammari 6),
Valiani 7; Oduamadi 6, Sowe 5 (dal 25’
s.t. Mangni 6), Bidaoui 5,5. (Farelli,
Bounha, Litteri, Talamo, Jaadi, Celli).
All. Iuliano 5,5.
PERUGIA (3-5-2) Amelia 6; Goldaniga
6, Comotto 6, Hegazy 6 (dal 9’ s.t.
Verre 6,5); Faraoni 6,5, Lanzafame 6,5
(dal 9’ s.t. Fabinho 6,5), Fossati 6,5,
Nielsen 4,5, Crescenzi 6; Falcinelli 6,
Parigini 6 (dal 36’ s.t. Fazzi s.v.). (Koprivec, Nicco, Baldan, Giacomazzi, Mantovani, Ardemagni). All. Camplone 6.
ARBITRO Manganiello di Pinerolo 6,5.
GUARDALINEE Di Iorio 6-Caliari 6.
ESPULSI Alhassan (L) al 32’ p.t. per
doppia ammonizione (gioco scorr. e
c.n.r.); Nielsen (P) al 43’ p.t. per doppia
ammonizione (entrambe per g.sc.).
AMMONITI Hegazy (P), Fossati (P),
Faraoni (P), Crescenzi (P), Angelo (L) e
Valiani (L) per gioco scorretto; Viviani
(L) e Mangni (L) per c.n.r.
NOTE paganti 1.190, incasso di 17.123
euro; abbonati 2.200, quota di 24.900
euro. Tiri in porta 1-7. Tiri fuori 0-6. In
fuorigioco 1-0. Angoli 3-6. Recuperi:
p.t. 2’, s.t. 4’.
Alessio Da Ronch
INVIATO A LIVORNO
U
n punto avanti, due
passi indietro. Il Livorno si fa stoppare dal
Modena, rischiando pure di
uscire sconfitto da una sfida
che doveva vincere ad ogni costo e che invece ha sofferto
tremendamente, pareggiando
solo grazie a due prodezze del
portiere Mazzoni. L’errore in
avvio di Appelt, che sbaglia un
disimpegno all’indietro liberando Signori davanti a Mazzoni, con conseguente facile
assist per Granoche, complica
la vita a un Livorno che Panucci presenta, sorprendentemente, con la difesa a 4 e Jelenic nella posizione di fantasista. La squadra, in crescita
delle ultime settimane, sparisce: attacca d’inerzia ma in
tutto il primo tempo crea un
solo pericolo per la porta di
Pinsoglio: la triangolazione
tra Galabinov e Vantaggiato
porta al tiro il primo, Pinsoglio non trattiene e Vantaggiato non riesce a far gol.
CI PENSA EMERSON Il Modena si accontenta del vantaggio e attende senza più tirare
verso la porta per tutto il primo tempo. Quindi Emerson
trova il pari all’8’: gran sinistro su punizione da destra,
che, schermato da Djokovic e
Maicon, finisce in porta. Gli ospiti stanno meglio, guidati da un
bravissimo Schiavone e spediti in
avanti da due strappi di Fedato.
Mazzoni ne ribatte la conclusione al quarto d’ora, poi manda in
angolo pure il tentativo di Manfrin. Al 32’ il portiere cancella anche il contropiede esaltato da
Nizzetto, con un assist perfetto
per Garritano. L’attaccante, tutto
solo, non supera Mazzoni.
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LIVORNO-MODENA
1-1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Granoche (M) all’8’ p.t.;
Emerson (L) all’8’ s.t.
LIVORNO (4-3-1-2) Mazzoni 7; Maicon
5,5, Bernardini 6, Emerson 6,5, Lambrughi
6; Moscati 5 (dal 1’ s.t. Djokovic 5,5), Appelt
4 (dal 34’ s.t. Luci s.v.), Biagianti 6; Jelenic
6,5; Galabinov 5, Vantaggiato 5,5. (Cipriani,
Ceccherini, Empereur, Strasser, Remedi,
Gemiti, Rafati). All. Panucci 5,5.
MODENA (4-2-3-1) Pinsoglio 6,5; Calapai 6, Gozzi 6,5, Cionek 6,5, Manfrin 5 (dal
17’ s.t. Rubin 6); Schiavone 7 (dal 40’ s.t.
Sakaj s.v.), Martinelli 6; Nizzetto 5,5, Signori 6 (dal 22’ s.t. Garritano 5), Fedato 6;
Granoche 6,5. (Manfredini, Marzorati,
Zoboli, Besea, Ferrari, Acosty). All. MelottiPavan 6.
ARBITRO Fabbri di Ravenna 6,5.
GUARDALINEE De Troia 6-Villa 6.
AMMONITI Gozzi (M) e Vantaggiato (L)
per comportamento non regolamentare;
Granoche (M) per proteste; Lambrughi (L)
e Nizzetto (M) per gioco scorretto.
NOTE paganti 1.118, incasso di 8.515 euro;
abbonati 4.351, quota di 21.274,31 euro. Tiri
in porta 8-4. Tiri fuori 7-1. In fuorigioco
0-2. Angoli 9-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.
● MILANO Non cambierà
filosofia il Carpi una volta salito
in A. La società si strutturerà
nella sua organizzazione
rinforzando alcuni settori, in
attesa di capire dove andrà a
giocare (Modena o Parma?) e
soprattutto se sarà possibile
realizzare in città un nuovo
stadio. Riguardo la squadra la
politica sarà la stessa che ha
portato il Carpi dai dilettanti alla
massima categoria. Il direttore
sportivo Cristiano Giuntoli e il
tecnico Fabrizio Castori
firmeranno a giorni il rinnovo
dei contratti con un ritocco
economico, mentre i nuovi
giocatori (non più di 3-4) non
avranno nomi altisonanti:
saranno elementi di B o Lega
Pro, debuttanti o quasi, con forti
ambizioni e motivazioni, proprio
come quelli che hanno
contribuito all’ascesa della
squadra. Per esempio, è stato
bloccato il portiere Murano del
Padova (1996), che però sarà
girato in Lega Pro. Il Carpi
cercherà di riavere Gabriel dal
Milan e Struna dal Palermo. In
uscita potrebbero esserci
Gagliolo e Letizia, mentre la
stella Mbakogu piace all’estero:
il Carpi lo valuta 8 milioni e sono
già arrivate richieste dalla
Russia e dalla Germania, mentre
il Toronto ha mandato due
dirigenti a vederlo giocare
sabato scorso a Frosinone; per
la sua sostituzione piace molto
Melchiorri del Pescara, si farà
un tentativo per Pavoletti del
Genoa e non dispiace nemmeno
Giannetti dello Spezia.
ni.bin.
TACCUINO
PROCURA FIGC
Pizzino di Frosinone?
Il caso è archiviato
● ROMA Nessun fatto di
rilievo disciplinare a carico
di tesserati. Con questa
motivazione Stefano Palazzi ha
archiviato il procedimento
aperto sul biglietto con la
scritta «segniamo su rigore»
sul foglio delle sostituzioni
dell’Entella, ritrovato dopo la
partita di Frosinone, finita 3-3
proprio con un rigore di
Sforzini per l’Entella. Come ha
sempre sostenuto il club
ligure, si trattava di un
semplice appunto fatto da un
dirigente in panchina sugli
episodi chiave della partita.
I MARCATORI
Granoche vola a 19
Scalata di Catellani
● Questa la classifica dei
marcatori dopo 38 giornate:
19 RETI Granoche (7, Modena).
18 RETI Maniero (Catania; 12
con 7 rigori nel Pescara);
Catellani (7, Spezia).
17 RETI Calaiò (6, Catania);
Marchi (5, Pro Vercelli); Cocco
(2, Vicenza).
16 RETI Ciano (6, Crotone).
15 RETI Castaldo (5, Avellino).
14 RETI Mbakogu (4, Carpi).
13 RETI And. Caracciolo (6,
Brescia).
12 RETI Dionisi (2, Frosinone);
Vantaggiato (1, Livorno);
Falcinelli (3, Perugia);
Melchiorri (Pescara).
11 RETI Cacia (1, Bologna); D.
Ciofani (2, Frosinone); Curiale
(Trapani; 9 nel Frosinone).
24
Serie B R 38a giornata
MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Frara ex decisivo
Il Frosinone vola
al secondo posto
Ternana a secco
1La squadra di
Gaetano Imparato
Tesser gioca ma
perde: Stellone fa
il sorpasso e ora
attende il Bologna
TERNANA
0
FROSINONE
1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORE Frara al 7’ p.t.
TERNANA (3-5-2) Brignoli 6;
Valjent 6,5, Meccariello 5,5,
Popescu 6; Fazio 6 (dal 39’ s.t.
Milinkovic s.v.), Gavazzi 6,5, Viola
6,5 (dal 30’ s.t. Dugandzic s.v.),
Palumbo 7, Vitale 6,5; Bojinov 5
(dal 9’ s.t. Ceravolo 5,5), Avenatti
5,5. PANCHINA Sala, Janse,
Russo, Eramo, Crecco, Dianda.
ALLENATORE Tesser 6.
FROSINONE (4-4-2) Pigliacelli 6;
Cosic 6,5, Bertoncini 7, Blanchard
7,5, Pamic 7; Paganini 6, Gori 6 (dal
16’ s.t. Gucher 6,5), Frara 7,
Santana 6 (dal 16’ s.t. Carlini 6,5);
D. Ciofani 6, Lupoli 6 (dal 26’ s.t.
M. Ciofani 6,5). PANCHINA
Zappino, Crivello, Russo, Fraiz,
Ranelli, Soddimo.
ALLENATORE Stellone 7.
ARBITRO Di Paolo di Avezzano 6
GUARDALINEE Tolfo 6-Lo Cicero
6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Gori (F), Cosic (F) e
Meccariello (T) per gioco
scorretto.
NOTE paganti 2.537, incasso di
21.120,20 euro; abbonati 1.695,
quota di 10.486,46 euro. Tiri in
porta 4 (con un palo)-1. Tiri fuori
5-4. In fuorigioco 1-3. Angoli 10-2.
Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
INVIATO A TERNI
L
a Ternana gioca, il Frosinone vince. E adesso il
club di Stirpe è solo al secondo posto. Un classico, la
vendetta va servita fredda e
Stellone se la prende con l’unico collega che era riuscito a
batterlo in casa fino ad oggi:
Tesser. Incassa con tanto di interessi visto il palo della Ternana (Valjent tiro al volo da due
metri 14’ p.t.) e una pressione
umbra costante con 5 azioni
gol in 90’. Ma il Frosinone che
controsorpassa il Bologna e il
Vicenza, si muove da predestinato: soffre, si difende, si piega
un po’ ma non si spezza. Subisce ma strappa una vittoria sofferta, forse immeritata, ma
gioca col carattere di chi è protagonista in Serie B prendendo
tre punti con un solo tiro nello
specchio della porta, proprio
come riuscì al Carpi, in casa
Tesser.
LA CHIAVE Turnover selvaggio
e vincente quello di Stellone,
ma ha ancora ragione lui: ha
creato una rosa dove davvero si
fatica ad identificare riserve e
titolarissimi. Gucher (diffidato) in panca, sabato c’è il Bologna nello stadio... Matusa. Mediana con Frara e Gori (interdittore e mastino più che mai).
Il gol del vantaggio è una scivolata di Frara (ex ternano) che
anticipa difesa e Brignoli tuffandosi per deviare un pallone
calciato, a pelo d’erba, fortissimo dalla sinistra. Traiettoria
Guizzo Crotone
Un doppio Ciano
stende l’Avellino
Luigi Saporito
CROTONE
2
AVELLINO
0
CROTONE
C
iano condanna la sua ex
squadra con una doppietta, rallentandola nella volata playoff, permettendo
al Crotone di strizzare l’occhio
alla salvezza, grazie anche agli
altri risultati maturati. Drago
aveva chiesto una gara di spessore ed è stato accontentato,
Rastelli dai suoi ha visto solo
tanta buona volontà ma niente
più. Senza Castaldo l’Avellino è
una squadra normale e in attacco la coppia Comi-Trotta
non ne ha imbroccata una. Rastelli disegna in partenza una
difesa a tre ma poi la riaggiusta
a quattro per evitare le incursioni di Martella a sinistra.
Drago ripropone il solito modulo e recupera Ferrari che
gioca una gara sontuosa a fianco di Dos Santos. Ma è Ciano
che fa la differenza.
CIANO SHOW Mezzora di studio e di confusione con l’Avellino che combina qualcosa più
del Crotone ma senza impensierire Cordaz. Al 37’ batte una
punizione che Ely tocca con
una mano in area. Nasca lascia
correre ma su indicazione del
primo assistente Di Francesco
assegna il rigore che Ciano tra-
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORE Ciano al 38’ p.t. su
rigore e al 10’ s.t.
CROTONE (4-3-3) Cordaz 6,5;
Balasa 6, Dos Santos 6,5, Ferrari
6,5, Martella 6,5; Matute 6,5,
Maiello 6,5 (dal 35’ s.t. Salzano
s.v.), Suciu 6; Ciano 7,5 (dal 46’
s.t. Gigli s.v.), Padovan 6 (dal 9’
s.t. Torregrossa 6), Stoian.
PANCHINA Stojanovic, Galardo,
Ricci, De Giorgio, Rabusic.
ALLENATORE Drago 7.
AVELLINO (4-3-1-2) Frattali 6;
Pisacane 5,5, Ely 5, Chiosa 5,
Visconti 5 (dal 1’ s.t. Zito 6);
Bittante 5,5 (dal 25’ s.t. Almici 6),
D’Angelo 5,5 (dal 15’ s.t. Sbaffo 6),
Arini 6; Schiavon 6; Comi 4,5,
Trotta 4,5.
PANCHINA Gomis, Fabbro,
Vergara, Regoli, Angeli, Kone.
ALLENATORE Rastelli 5,5.
ARBITRO Nasca di Bari 6.
GUARDALINEE Di Francesco
6,5-Soricaro 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Padovan (C) e
Cordaz (C) per comportamento
non regolamentare.
NOTE paganti 1.581, incasso di
7.974 euro; abbonati 3.002, quota
di 15.372 euro. Tiri in porta 2-2.
Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 3-2.
Angoli 5-8. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
che taglia l’area, il tuffo del capitano è provvidenziale, anticipa anche Lupoli e beffa il fuorigioco ternano, con Maccariello
e soci a dormire. Dopo il gol gli
umbri si scatenano, rompono
sulla sinistra, Vitale scodella in
mezzo palloni in quantità ma
serve a poco: Avenatti-Bojinov
sono avulsi da tutto, e a Blanchard con soci riesce di intercettare praticamente tutto. La
differenza? La fanno i reparti
avanzati: la Ternana ha il peggiore di tutta la Serie B e alla
fine paga dazio.
SFIDE Intriga il duello TesserStellone: fuori Bojinov, dentro
Ceravolo, e finalmente cross
mirati all’ariete Avenatti che
un po’ si fa vedere, ma al 38’
spreca sbagliando mira. Palumbo invoca un rigore (in
area Cosic in scivolata usa corpo e braccio 10’ del secondo
tempo), lo imita a ragione Daniele Ciofani (36’ della ripresa) atterrato con modi spicci
da Meccariello 20’ dopo. Stellone trasforma il 4-4-2 iniziale
(con ali alte) in una difesa a 5
— nel secondo tempo — con
Carlini rubapalloni in mediana
e Matteo Ciofani al posto d’una
punta. L’altro Ciofani (Daniele) sfiora il raddoppio a tempo
scaduto, mandando alto forse
per i crampi ma alla fine Stellone vince anche a Terni, e sente
forte il profumo della A aspettando, sabato, il Bologna sull’uscio di casa.
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IL MIGLIORE
7,5
● BLANCHARD
DIFENSORE DEL FROSINONE
sforma per il suo 15O gol stagionale. L’Avellino vorrebbe subito il pari ma sbatte sempre sulla difesa del Crotone. Dopo il
riposo Rastelli prova a dare
profondità con l’inserimento di
Zito ma è il Crotone che sfrutta
le ripartenze e su una di queste
arriva il raddoppio con Ciano
che sfrutta una sgroppata di
Martella e dopo una mischia
trova lo spiraglio giusto. Sedicesimo centro per l’ex di turno
che è imprendibile per la difesa
avellinese, che però inserisce
Sbaffo e schiaccia il Crotone
nella propria trequarti. Ma
l’unico vero pericolo arriva al
41’, con Cordaz che respinge
un pallone da pochi metri. Rastelli le prova tutte ma il risultato ormai condanna il suo
Avellino che continua a fare
pochi punti lontano dal Partenio. Solo uno in sette partite e
con questi numeri non si va da
nessuna parte. Il Crotone invece festeggia quello che potrebbe essere un successo importantissimo anche se Drago non
vuole sentire storie e predica
massima concentrazione.
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IL MIGLIORE
7,5
● CIANO
ATTACCANTE DEL CROTONE
Il Vicenza crolla
sotto le testate
di Caracciolo
È cuore Brescia
1Benali ispira,
Matteo Pierelli
l’Airone ne fa due
e Marino si deve
arrendere dopo
tre vittorie di fila
BRESCIA
3
VICENZA
0
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI And. Caracciolo al 7’,
Benali al 24’ p.t.; And. Caracciolo al
47’ s.t.
BRESCIA (4-3-1-2) Arcari 6,5;
Zambelli 6, Ant. Caracciolo 6,5, Di
Cesare 7, Coly 6; Quaggiotto 6 (dal
50’ s.t. Boniotti s.v.), H’Maidat 6,
Scaglia 6 (dal 43’ s.t. Bentivoglio
s.v.); Benali 7 (dal 6’ s.t. Da Silva
5,5); Sestu 6,5, And. Caracciolo 7.
PANCHINA Andrenacci, Lancini,
Bruno, Gargiulo, Bertoli, Strada.
ALLENATORE Calori 7.
VICENZA (4-3-3) Vigorito 5,5;
Sampirisi 5, Brighenti 5,5,
Manfredini 5,5, Garcia Tena 5 (dal
9’ s.t. Ragusa 6); Sbrissa 5,5, Di
Gennaro 5, Moretti 5,5 (dal 34’ s.t.
Spinazzola s.v.); Laverone 5, Cocco
5, Giacomelli 6,5. PANCHINA
Bremec, Camisa, Gentili, Mancini,
Alhassan, Vita, Petagna.
ALLENATORE Marino 5.
ARBITRO Merchiori di Ferrara 6.
GUARDALINEE Borzomì 6Intagliata 6.
ESPULSI Ragusa (V) al 48’ s.t. per
gioco scorretto.
AMMONITI Scaglia (B), H’Maidat
(B) e Manfredini (V) per gioco
scorretto.
NOTE paganti 2.139, incasso di
10.009 euro; abbonati 6.200, quota
non comunicata. Tiri in porta 5-3.
Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 3-0.
Angoli 2-11. Recuperi: p.t. 3’, s.t. 5’.
INVIATO A BRESCIA
C
hi si fosse avventurato
ieri sera al Rigamonti
senza conoscere le vicende del campionato di B,
stenterebbe a credere che il
Vicenza è la squadra che sta
puntando alla promozione
diretta e il Brescia la formazione delusa e con un piede in
Lega Pro. Un capovolgimento
così drastico dei rapporti di
forza tra le due sfidanti forse
si spiega con la testa. I veneti
stanno facendo un campionato straordinario, sopra le
aspettative, e dopo tre vittorie consecutive che li hanno
lanciati fino al secondo solitario, un calo di tensione è fisiologico. Dall’altra parte il
Brescia, quasi spacciato (ora
è a -6 dal playout a 4 gare dalla fine), ha la testa libera e
può sprigionare tutto il suo
potenziale, che gli permette
di tornare alla vittoria in casa
che mancava dal 31 gennaio
contro l’Entella.
BENALI LA CHIAVE Questione di testa, dunque. Ma anche di tattica. Calori cambia
modulo, avanza Benali trequartista dietro la coppia Andrea Caracciolo-Sestu e l’inedito 4-3-1-2 funziona, eccome. È la mossa che decide la
partita. Il Brescia sembra
un’altra squadra rispetto a
quella molle e senza grinta
degli ultimi tempi. Benali, anglo-libico classe 1992, fa girare la squadra a meraviglia e
dopo neanche 10’ recupera una
palla sulla trequarti avversaria,
lancia Sestu che crossa sul secondo palo dove Andrea Caracciolo la butta dentro. Il Brescia
libero dalle paure gioca un calcio spettacolare, mentre il Vicenza è irriconoscibile. La squadra
di Marino produce solo una serie
di angoli che non portano a nulla. Il Brescia invece è padrone
del campo e raddoppia con Benali, che salta in velocità Brighenti e con un gran diagonale
batte Vigorito. Poi, all’inizio della ripresa, i padroni di casa perdono Benali (con Da Silva non è
la stessa cosa), ma il Vicenza non
ne approfitta. Anzi, sui titoli di
coda prende anche il terzo gol,
firmato ancora di testa da Caracciolo (13 gol).
VICENZA SPENTO La squadra
di Marino ha giocato una gara
disastrosa nel primo tempo. Di
Gennaro, l’uomo di maggior
qualità, era in serata no e ne ha
risentito tutta la squadra. Nella
ripresa con l’ingresso di Ragusa
(poi espulso nel recupero) la reazione c’è stata. Giacomelli prima in scivolata, poi dal limite e
ancora solo davanti ad Arcari ha
sfiorato il gol che avrebbe riaperto la gara. Dimostrazione che
se il Vicenza si fosse svegliato
prima, la partita forse sarebbe
andata diversamente. Ma poco
male. Il Vicenza è quarto a soli
due punti dal secondo posto. La
sua stagione, comunque vada,
resta da ricordare.
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IL MIGLIORE
7
● BENALI
CENTROCAMPISTA DEL BRESCIA
Orgoglio Varese
grazie a Forte
Adesso l’Entella
rischia grosso
Lampo di Barillà
Il Trapani esulta
e rivede la luce
Lanciano spento
Italo Vallebella
Franco Cammarasana
CHIAVARI (GENOVA)
TRAPANI
T
I
re punti al Varese che non serviranno per
salvarsi, zero all’Entella che ora rischia
grosso visto anche il calendario con tre
partite fuori e una sola in casa. Il Varese non
ha fatto molto per vincere, ma la condotta diligente e l’erroraccio di Russo che ha messo Forte in condizione di segnare il gol partita hanno
fatto la differenza. La reazione dell’Entella
non è bastata. Poca lucidità e recriminazioni
per due gol annullati (comunque l’arbitro aveva fischiato prima che il pallone entrasse)
hanno condito una gara che potrebbe essere
decisiva in negativo. Giuste invece le proteste
per l’espulsione di Sforzini, apparsa affrettata.
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n una partita condizionata dalle tante
assenze, il Trapani è bravo e fortunato ad
approfittare in apertura con Barillà di un
errore di Nicolas che non trattiene la palla
sugli sviluppi di un corner: un gol che fa riveder la luce alla squadra di Cosmi. Il Lanciano
costruisce gioco ma è poco incisivo. La miglior occasione al 7’ su deviazione di testa di
Monachello sventata da Gomis. La partita regala emozioni, con gli ospiti propositivi ma
che subiscono le ripartenze del Trapani che
guadagna angoli e si rende pericoloso con
Barillà, Curiale e Falco senza però riuscire a
battere Nicolas, bravo al 90’ a deviare in angolo una punizione dello stesso Falco.
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ENTELLA-VARESE
0-1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Forte al 1’ s.t.
ENTELLA (4-3-3) Paroni 6; Iacoponi 5,5, Ligi 6, Russo
4,5, Cecchini 5; Volpe 6,5 (dal 31’ s.t. Troiano s.v.), Battocchio 5, Costa Ferreira 5 (dal 6’ s.t. Masucci 5,5); Cutolo 6
(dal 20’ s.t. E. Lanini 5,5), Sforzini 6, Mazzarani 5,5. (Coser, Di Tacchio, Staiti, Moreo, Cesar, Belli). All. Aglietti 5.
VARESE (4-4-2) Birighitti 6,5; Fiamozzi 6, Borghese 7,
Rossi 7, De Vito 6,5; Culina 6 (dal 39’ s.t. Barberis s.v.),
Osuji s.v. (dal 23’ p.t. Capezzi 6,5), Blasi 7, Cristiano 6,5;
Forte 7, Neto Pereira 7 (dal 35’ s.t. Miracoli s.v.). (La
Gorga, Dondoni, Lores, Mancino, Capello, Zecchin). All.
Bettinelli 7.
ARBITRO Ros di Pordenone 5.
GUARDALINEE Alassio 6-Cangiano 6.
ESPULSI Sforzini (E) al 27’ s.t. per doppia ammonizione
(entrambe per c.n.r.)
AMMONITI Ligi (E), Capezzi (V), Culina (V) e Fiamozzi (V)
per gioco scorretto; Borghese (V) per c.n.r..
NOTE paganti 866, incasso di 8.815,90 euro; abbonati
1.120, quota di 9.166,74 euro. Tiri in porta 9-3. Tiri fuori
10-2. In fuorigioco 3-2. Angoli 6-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
TRAPANI-LANCIANO
1-0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORE Barillà al 3’ p.t.
TRAPANI (4-3-1-2) Gomis 6; Daì 6, Pagliarulo 6, Martinelli 6, Rizzato 6,5; Scozzarella 6 (dal 27’ s.t. Feola 6),
Ciaramitaro 6,5, Barillà 7; Falco 6,5; Abate 6 (dal 1’ s.t.
Curiale 5,5), Nadarevic 6 (dal 43’ s.t. Malele s.v.). (Ferrara, Marcone, Salvato, Aramu, Aloi, Citro). All. Cosmi 6,5.
LANCIANO (4-3-3) Nicolas 5,5; Vastola 6 (dal 35’ s.t.
De Silvestro s.v.), Amenta 6, Troest 6, Nunzella 6; Paghera 6,5, Di Cecco 6, Pinato 5,5 (dal 16’ s.t. Thiam 6);
Piccolo 6, Monachello 6, Grossi 5,5 (dal 22’ s.t. Bacinovic 6). (Aridità, Petrachi, Ferrario, Agazzi, Ascione, Bei).
All. D’Aversa 6.
ARBITRO Aureliano di Bologna 6.
GUARDALINEE Del Giovane 6–Di Salvo 6.
AMMONITI Monachello (L) e Grossi (L) per gioco
scorr.; Nadarevic (T) per proteste; Gomis (T) per c.n.r.
NOTE paganti 2.227, incasso di 19.704,10 euro; abbonati
2.686, quota di 21.841 euro. Tiri in porta 2-3. Fuori 3-8.
In fuorigioco 1-0. Angoli 10-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
Serie B R 38a giornata
Show di Catellani
per il colpaccio
marchiato Spezia
Cittadella nei guai
1L’attaccante fa
altri tre gol e
risponde alla rete
di Kupisz firmando
lo scatto al 5° posto
CITTADELLA
1
SPEZIA
3
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Kupisz (C) al 35’ p.t.;
Catellani (S) su rigore al 9’, al 29’ e
al 44’ s.t.
CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 7;
Pecorini 5 (dal 24’ s.t. De Leidi 6),
Pellizzer 5,5, Camigliano 5, Barreca
6; Kupisz 6,5, Rigoni 6 (dal 19’ s.t.
Benedetti 6), Busellato 6 (dal 35’
s.t. Minesso s.v.), Sgrigna 6,5;
Stanco 5,5, Coralli 5,5.
PANCHINA Valentini, Signorini,
Bazzoffia, Lora, Paolucci, Bizzotto.
ALLENATORE Foscarini 6.
SPEZIA (4-1-4-1) Chichizola 6; De
Col 6, Datkovic 5,5, Bianchetti 6,
Migliore 7; Juande 6; Kvrzic 6 (dal
29’ s.t. Stevanovic s.v.), Canadjija 6
(dal 34’ s.t. Piccolo s.v.), Gagliardini
7, Situm 7; Catellani 8,5 (dal 44’ s.t.
Nenè s.v.).
PANCHINA Nocchi, Acampora,
Cisotti, Milos, Valentini, Brezovec.
ALLENATORE Bjelica 6,5.
ARBITRO Pinzani di Empoli 5,5.
GUARDALINEE Valeriani 6-Oliveri
6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Migliore (S), Barreca
(C), Pecorini (C) e Minesso (C) per
gioco scor.; Busellato (C) per c.n.r.
NOTE spettatori 601, incasso di
3.689 euro; abbonati 1.573, quota di
5.806 euro. Tiri in porta 4-8. Tiri
fuori 2-2. In fuorigioco 2-1. Angoli
10-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
Simone Prai
CITTADELLA (PADOVA)
C
atellani autentico protagonista della sfida del
Tombolato. L’attaccante
dello Spezia manda in tilt la retroguardia del Cittadella, va a
segno tre volte e arriva a quota
18 gol in campionato, a una
lunghezza dal capocannoniere
della B Granoche. Catellani già
nel primo tempo ha sfiorato
per primo il vantaggio, sulla
sua strada ha trovato un grande Pierobon che ha respinto la
girata da distanza ravvicinata.
Pazienza: si è rifatto nella ripresa e con gli interessi: su rigore, con un gran diagonale infine con un facile tocco sottomisura. E’ la settimana dell’attaccante spezzino: cinque gol
in due partite che lanciano la
squadra di Bjelica, adesso al 6°
posto, in piena zona play off.
Per il Cittadella la situazione si
fa sempre più pesante, terz’ultimo. Per il Cittadella, invece,
la situazione di classifica si fa
sempre più complicata, terzultimo posto solitario con Entella
e Pro Vercelli più su di due lunghezze. I ragazzi di Foscarini
hanno protestato a lungo con
l’arbitro Pinzani in occasione
del calcio di rigore per il contatto in area tra Catellani —
sempre lui — e Pellizzer. Fatto
sta che l’1-1 ha in pratica spianato la strada dello Spezia, e
dato il via alla rimonta.
LA GARA La partenza è tutta
dello Spezia, il primo tiro in
porta è di Situm al 10’, blocca a
MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
terra Pierobon. Il Cittadella
prova l’affondo centrale, prima
con Coralli, anticipato al momento del tiro, poi con Sgrigna
stretto da Datkovic che sventa
la minaccia. Sono ben più incisivi gli ospiti che sfruttano bene la corsia di sinistra dove agisce Situm, un suo affondo si
conclude con l’appoggio al centro per Canadjija, conclusione
alta; al 29’ serve un intervento
prodigioso di Pierobon per deviare la girata al volo di Catellani: è il primo faccia a faccia tra
i due, stravinto alla fine dall’attaccante dello Spezia. Il gol lo
trova invece il Cittadella al 35’
con Kupis, in scivolata, pescato
sul secondo palo da Sgrigna.
L’avvio di ripresa è del Cittadella, Stanco dopo pochi secondi
impegna il portiere con un gran
tiro dalla distanza. Ma è lo Spezia a pareggiare al 9’ su rigore,
contestatissimo, per il contatto
Pellizzer-Catellani in area. Trasformazione perfetta di Catellani. Pronta la reazione del Cittadella, Coralli ci prova in rovesciata, centrale, quindi Sgrigna
chiama Chichizola alla deviazione oltre la traversa, infine
ancora Coralli, di testa, manca
il bersaglio. Nel momento di
maggior pressione dei granata,
va in gol nuovamente lo Spezia, con Catellani (29’): diagonale velenoso che passa sotto le
gambe di Pierobon. Catellani
sigla la tripletta allo scadere,
con un tocco facile facile su assist di Stevanovic.
Pescara, basta
un gol di Caprari
per fare il tris
Ma che brividi
1Terzo 1-0 di fila
per Baroni che
blinda i playoff.
La Pro Vercelli
sfiora il pareggio
PESCARA
1
PRO VERCELLI
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORE Caprari al 12’ p.t.
PESCARA (4-2-3-1) Fiorillo 6,5;
Zampano 6, Salamon 6,5,
Fornasier 6, Pucino 6; Zuparic 6,5,
Memushaj 6; Politano 6,5 (dal 44’
s.t. Pettinari s.v.), Bjarnason 6,5,
Caprari 6,5 (dal 19’ s.t. Pasquato
6); Sansovini 6 (dal 28’ s.t.
Melchiorri 6). PANCHINA Aresti,
Abecasis, Gessa, Venuti, Lazzari,
Torreira. ALLENATORE Baroni 6,5.
PRO VERCELLI (4-3-3) Russo 5;
Germano 6, Bani 5,5, Cosenza 6,
Liviero 6; Ardizzone 5,5, Musacci
6, Castiglia 6 (dal 25’ s.t. Beretta
6); Luppi 6, Bunino 5,5 (dal 27’ s.t.
Emmanuello 5,5), Belloni 5,5 (dal
19’ s.t. Sprocati 6). PANCHINA
Viotti, D’Alessandro, Milesi,
Scavone, Ronaldo, Ferri.
ALLENATORE Scazzola 6.
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IL MIGLIORE
ARBITRO Sacchi di Macerata 6,5.
GUARDALINEE Segna 6–Bindoni
6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Caprari (Pe),
Fornasier (Pe) e Bunino (PV) per
gioco scorretto; Fiorillo (Pe) per
comportamento non regolentare.
NOTE paganti 2.133, incasso di
11.889 euro; abbonati 3.580, quota
di 17.273 euro. Tiri in porta 4-1. Tiri
fuori 3-4. In fuorigioco 3-3. Angoli
6-8. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
8,5
● CATELLANI
ATTACCANTE DELLO SPEZIA
Orlando D’Angelo
PESCARA
N
ove punti in tre partite. Con tre gol fatti e
zero subiti. L’elogio
del pragmatismo firmato da
Marco Baroni e il suo Pescara. Strano il calcio: due settimane fa il tecnico fiorentino era fuori dai playoff e
sull’orlo dell’esonero, oggi è
quinto (a pari punti con lo
Spezia, dunque sesto per via
degli scontri diretti) e saldamente alla guida di una
squadra in rampa di lancio.
CHE CORAGGIO Eppure la
Pro Vercelli fa la partita con
una sfrontatezza che non ti
aspetti da una formazione
pericolante e a forte rischio.
Il Pescara è titubante e rischia di capitolare prima del
decimo. Non solo la squadra
di Baroni regge, ma al primo tentativo va addirittura
in vantaggio: destro al veleno di Caprari da quasi trenta metri che trova impreparato Russo. Sono passati dodici minuti. I piemontesi all’improvviso si fanno piccoli
piccoli e si abbassano,
schiacciati dalla ritrovata sicurezza dei padroni di casa.
Bjarnason e compagni, però, non producono nulla di
concreto, mentre gli ospiti
restano vivi grazie alle accelerazioni sulle corsie laterali, arginate a fatica dai raddoppi pescaresi e dalla prestanza di Salamon, vero regista difensivo.
25
BRIVIDI A mettere del pepe
sulla partita ci pensa allora Fiorillo prima dell’intervallo con
un dribbling rischioso su Bunino e una palla persa tra le gambe, fortunatamente lontano
dalla porta. Pescara stanco,
nonostante il mini turnover, e
ospiti di nuovo arrembanti.
L’assenza del bomber Marchi
(sempre infortunato per la
frattura del braccio) è però
sempre più pesante e alla fine
potrebbe incidere pesantemente nell’economia del campionato della pur gagliarda
formazione allenata da Cristiano Scazzola.
ULTIMO ASSALTO La ripresa
ha lo stesso copione del primo
tempo: partenza sprint della
Pro, veemente ma poco lucida.
Scatta l’ora delle contromosse
per un finale all’arrembaggio:
Scazzola gioca le carte Sprocati e Beretta per cercare di dare
più sostanza all’attacco, Baroni
risponde con Pasquato e Melchiorri. Il tema del finale è
scontato: gli all blacks piemontesi si giocano le residue chance di tornare in partita e portare a casa quantomeno il punticino della speranza. Al 39’ la
squadra di Scazzola avrebbe
anche la palla del pari, su uno
spunto da sinistra di Luppi: Ardizzone con gli occhi chiusi e il
sinistro pregusta il momento
magico, però Fiorillo vola nell’angolino e butta fuori pallone
e fantasmi.
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IL MIGLIORE
6,5
● SALAMON
DIFENSORE DEL PESCARA
Lega Pro R I ricorsi per le penalizzazioni
Ribaltone in appello
Restituiti i punti
a Novara e Reggina
1Il club di De Salvo
da -8 a -3: nel girone
A si riapre la lotta
promozione. Quello
di Foti da -16 a -6
Alessandro Catapano
ROMA
I
nutile usare giri di parole,
la Corte federale d’Appello,
riunita ieri a sezioni unite,
ha letteralmente smontato la
sentenza di primo grado emessa dal Tribunale federale (Disciplinare) contro Novara e
Reggina, riaprendo capo e coda
di due gironi su tre della Lega
Pro. Restituiti 5 punti su 8 ai
piemontesi, che a due turni dalla fine risalgono al 2° posto del
girone A, a sole due lunghezze
dal Bassano, e ben 10 punti su
12 ai calabresi, che continuano
a chiudere la classifica del girone C (ora con «soli» 6 punti di
penalizzazione, frutto di altri
procedimenti), ma tornano in
corsa per i playout, seppure con
4 lunghezze da recuperare al
Savoia (in silenzio stampa dopo
la decisione della Corte) e solo
due partite a disposizione. Non
basterebbe un miracolo, forse,
Domenico Toscano, 44 anni, è
l’allenatore del Novara LAPRESSE
ma giustamente ieri sera il presidente Lillo Foti (ora inibito solo per due mesi) non stava nella
pelle, «è una grandissima vittoria, conquisteremo la salvezza
sul campo», ha promesso ai
suoi tifosi.
CLAMOROSO Intanto, Novara e
Reggina, rispettivamente assistite dagli avvocati Cesare Di
Cintio e Rosario Panuccio, portano a casa due vittorie importanti, probabilmente per tutto il
sistema. Quanto stabilito ieri
dalla Corte, infatti, rischia di
condizionare l’andamento fu-
turo della giustizia sportiva, almeno per ciò che riguarda i procedimenti disciplinari per violazioni amministrative. Nel caso della Reggina, che per lo
stesso capo di imputazione aveva già riottenuto dalla Corte 4
punti, viene sostanzialmente
certificato che gli incentivi all’esodo, un furbo espediente cui
ricorrono molti club professionistici, non sono equiparabili a
normali contributi previdenziali, perciò non devono rispettare gli stessi termini di pagamento stabiliti dalla Covisoc.
Nel caso del Novara, che presentava un quadro più complesso, la Corte deve aver riconosciuto anche la compensazione
del debito Irpef che il club chiedeva, forte di un equivalente
credito di imposta. E tra l’altro,
nella vicenda che riguarda il
club di Massimo De Salvo (la
cui inibizione è stata ridotta a
due mesi, mentre quella del
presidente del Consiglio di sorveglianza Alberto Gatti è scesa
a 1) l’accusa è stata doppiamente sconfitta: il Procuratore
federale Stefano Palazzi, infatti, dopo l’iniziale richiesta di 3
punti di penalizzazione, aveva
corretto il tiro, facendo salire il
conto delle imputazioni a 8.
E IL VARESE... Resta agli «sconfitti» la possibilità di ricorrere
in ultima istanza al Collegio di
garanzia del Coni, che il 5 maggio, tra l’altro, discuterà il ricorso contro la penalizzazione di
due dei 4 punti presentato dal
Varese, che sta ancora lottando
per conquistare la salvezza in
Serie B.
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LA SITUAZIONE
IL GIUDICE SPORTIVO
Bassano, il vantaggio si riduce Auteri e Cuttone: torneo finito
Sabato il Teramo può far festa: Tre gli squalificati per il Pavia
derby con l’Ancona per l’Ascoli Maxi multa alla Vigor Lamezia
●
A due giornate dalla fine solo la Salernitana è promossa
in B. Sabato potrebbe festeggiare il Teramo, che deve
mantenere il +4 sull’Ascoli. Si complica invece la situazione
nel girone A dopo la sentenza: il Bassano per festeggiare
venerdì deve andare +4 sul Novara (ora a -2) e sul Pavia
(ora a -3). Ecco il programma della 37a giornata: si gioca in
tre giorni diversi, ma tutte le gare iniziano alle ore 15.
GIRONE A
VENERDI AlbinoLeffe-Mantova (andata 1-2); Como-Pavia
(2-1; diretta su Raisport); Cremonese-Torres (2-3); Feralpi
Salò-Lumezzane (3-1); Monza-Bassano (1-2); Novara-Arezzo
(0-0); Real Vicenza-Pordenone (1-1); Renate-Alessandria
(1-1); Südtirol-Giana (0-1); Venezia-Pro Patria (2-0).
CLASSIFICA Bassano p. 70; Novara (-3) 68; Pavia (-1) 67;
Alessandria 63; Como 61; Feralpi Salò 53; Arezzo 49; Real
Vicenza 48; Mantova (-3), Torres e Cremonese 46; Venezia
(-3) 45; Südtirol 44; Giana 42; Renate 41; Monza (-6) 38;
Lumezzane 35; Pro Patria (-1) 32; Pordenone 31;
AlbinoLeffe 29.
GIRONE B
SABATO Ascoli-Ancona (andata 1-2); Gubbio-Pro Piacenza
(0-1); L’Aquila-Grosseto (2-1); Lucchese-Reggiana (1-1);
Pisa-Tuttocuoio (4-1); Pontedera-Carrarese (1-1);
Prato-Santarcangelo (0-1); San Marino-Forlì (0-1);
Savona-Teramo (0-4); Spal-Pistoiese (5-1).
CLASSIFICA Teramo p. 71; Ascoli 67; Reggiana 62;
Spal 58; Pisa 56; Ancona e L’Aquila 54; Tuttocuoio 50;
Pontedera 48; Lucchese 47; Grosseto (-1) 43; Pistoiese 42;
Carrarese 41; Gubbio, Santarcangelo, Prato e Forlì 40;
Savona (-2) 37; Pro Piacenza (-8) 33; San Marino 30.
GIRONE C
DOMENICA Barletta-Foggia (andata 1-0); CasertanaSavoia (3-0); Cosenza-Benevento (2-3); Juve Stabia-Vigor
Lamezia (1-1); Lecce-Ischia (1-2); Lupa Roma-Aversa
Normanna (1-3); Matera-Melfi (1-1); Messina-Salernitana
(0-1); Paganese-Martina (0-2); Reggina-Catanzaro (0-1).
CLASSIFICA Salernitana p. 79; Benevento 72; Matera e
Juve Stabia 66; Casertana e Lecce 63; Foggia (-1) 60;
Catanzaro 50; Melfi (-2) 45; Cosenza 44; Vigor Lamezia 43;
Barletta (-6) 41; Lupa Roma 40; Martina 37; Paganese 36;
Messina 31; Ischia (-1) 30; Aversa Normanna (-1) 29;
Savoia (-4) 25; Reggina (-6) 21.
● FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha
squalificato 47 giocatori, dei quali tre del Monza, del Pavia,
del Novara e dell’Ischia. Campionato già finito per gli
allenatori di Matera e Santarcangelo. Ecco il dettaglio.
Giocatori espulsi Due giornate a Catacchini (Forlì) e
Carbonaro (Monza); una a Facchin (Pavia), Olivi
(Santarcangelo), Anghileri e Salvi (AlbinoLeffe), Marano
(Casertana), Briganti (Cremonese), Pizza (Lucchese),
Potenza (Lumezzane), Bregliano (San Marino) e Verruschi
(Savoia).
Giocatori non espulsi Una giornata a Morero e Iunco
(Alessandria), Marconi (Savona), Brondi (Carrarese),
Romero (Feralpi Salò), Armeno, Chiavazzo e Massimo
(Ischia), Migliorini (Juve Stabia), Caridi (Mantova),
Arcidiacono (Martina), Malgrati (Renate), Greco e
Raimondi (Venezia), Izzillo (Messina), Ardito (Como), Rajcic
(Casertana), Lombardo (Pontdera), Ciancio (Cosenza),
D’Ambrosio e De Bode (Monza), Bergamelli, Buzzegoli e
Garofalo (Novara), Cardin e Marchi (Pavia), Floriano (Pisa),
Mungo (Pistoiese), Bjelanovic e Fissore (Pordenone),
Caboni e Sall (Pro Piacenza), Cirillo (Reggina), Taugourdeau
(Santarcangelo) e Ingrosso (Tuttocuoio).
Allenatori Due giornate ad Auteri (Matera) e Cuttone
(Santarcangelo).
Ammende a società 5.000 euro Vigor Lamezia (un
guardalinee e un giocatore della Casertana colpiti da
sputi); 2.500 Mantova (esplosione di sette petardi); 1.000
Pavia e Reggiana; 750 Santarcangelo; 500 Alessandria,
Ascoli, Lecce e Teramo; 350 Messina, Novara e Spal.
IL CASO PERGOCREMA
Macalli, è attesa oggi la sentenza della Disciplinare
● ROMA Sarà il giorno buono? L’interrogativo è lecito, dato
il procrastinarsi di una decisione che doveva arrivare
qualche giorno fa. Oggi Mario Macalli, difeso dai legali Di
Cintio e Paliero, dovrebbe conoscere la sentenza emessa a
suo carico dal Tribunale federale (Disciplinare) per la
vicenda Pergocrema, il club della sua città fallito nel 2012
con, secondo le accuse, la complicità del presidente di
Lega Pro, che non sarebbe stato imparziale come il ruolo
di arbitro super partes gli richiedeva. Palazzi ha chiesto
per Macalli otto mesi di squalifica: quattro in meno dei 12
che lo farebbero decadere automaticamente da
consigliere e vicepresidente Figc, ma due in più dei sei
richiesti dallo statuto di Lega Pro per indire nuove elezioni.
2
Serie A R 33a giornata
Milan umiliato
Esce Inzaghi
entra Brocchi?
Genoa in Europa
1Anche Gasperini, ora sesto, infierisce
sui rossoneri. Verso l’esonero di Pippo,
preallertato il tecnico della Primavera
MILAN
GENOA
1
3
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Bertolacci (G) al 37’
p.t.; Niang (G) al 4’, Mexes (M) al 21’,
Iago (G) su rig. al 48’ s.t.
MILAN (4-3-3) Diego Lopez; Abate,
Rami, Mexes, De Sciglio (dal 36’ s.t.
Destro); Van Ginkel, De Jong,
Bonaventura; Honda (dal 9’ s.t.
Pazzini), Cerci, Menez.
PANCHINA Abbiati, Donnarumma,
Muntari, Albertazzi, Poli, Zapata,
Bocchetti, Di Molfetta, Zaccardo.
ALLENATORE Inzaghi.
CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4-32; dal 36’ s.t. 3-3-3
BARICENTRO MEDIO 50,6 METRI
ESPULSO Menez al 27’ s.t. per
doppia ammonizione
AMMONITI Abate per gioco
scorretto.
GENOA (4-3-3) Perin; Roncaglia,
Burdisso, Izzo, Edenilson; Rincon,
Bertolacci, Tino Costa (dal 15’ s.t.
Kucka); Iago, Niang (dal 40’ s.t.
Borriello), Bergdich (dal 35’ s.t.
Lestienne).
PANCHINA Lamanna, Sommariva,
Tambè, De Maio, Marchese,
Pavoletti, Mandragora, Laxalt.
ALLENATORE Gasperini.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO ALTO 54,9 METRI
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Edenilson, Burdisso,
Tino Costa e Iago per gioco
scorretto.
ARBITRO Giacomelli di Trieste.
NOTE paganti 6.412, incasso
15.622,60 euro; abbonati 19.504,
quota 469.528,71 euro. Tiri in porta
6-10. Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 1-2.
Angoli 7-8. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.
Fuori gi
PRIMO TEMPO
1’ Diego Lopez conta: parata #1 Bertolacci col sinistro da fuori
area. Diego Lopez in tuffo mette in angolo
3’ Diego Lopez #2 Niang punta ed entra in area. Bergdich taglia e
calcia, Diego Lopez salva ancora in uscita
15’ Diego Lopez #3 Iago per Niang che scappa. Chi risolve? Lui
16’ Toh, il Milan Menez intercetta vincendo un contrasto con
Burdisso e punta la porta. Perin si salva in uscita fuori dall’area
Pierfrancesco Archetti
22’ Diego Lopez #4 De Jong perde palla in costruzione. Edenilson
intercetta, Niang per Bertolacci che calcia: ancora Diego Lopez
I
MILANO
34’ Timidamente Cerci rasoterra da fuori. Perin senza patemi
37’ Vantaggio Genoa: 0-1 Bertolacci avanza in verticale. Rami va a
vuoto in scivolata, l’ex Roma va via e nessuno si oppone: 0-1
41’ Ci provano tutti Iago rientra da destra e tira, fuori di una spanna
SECONDO TEMPO
4’ Non è cambiato niente: 0-2 Iago sulla destra salta secco Abate e la
mette dietro. Tino Costa tira e Niang devia in porta
21’ Il Milan pro forma Bonaventura punta da sinistra e inventa un tirocross basso. Perin controlla a terra
21’ Mexes da casa sua: 1-2 Angolo battuto corto dal Milan, Cerci
allunga per Mexes che col destro la mette sotto la traversa, vicino
all’incrocio
25’ Diego Lopez #5 Il Genoa arriva sempre in area: Kucka calcia dal
limite, ci pensa ancora il portiere venuto dal Real
27’ Espulso il francese sbagliato Edenilson va via a Mexes e Menez
sulla fascia. Il fallo è di Mexes, già ammonito, ma Giacomelli punisce
l’altro francese vedendo uno sgambetto che non c’è: doppio giallo
43’ Diego Lopez #6 e #7 La partita in un’azione: il Milan rientra male,
quattro contro tre gestito bene dal Genoa, Diego Lopez respinge su
Iago e Lestienne. Primi applausi della serata dello stadio
47’ Si chiude qui: 1-3 Rigore per fallo di Mexes su Kucka. Iago
trasforma calciando forte
l Genoa non vinceva in casa del Milan dal 1958 e forse i bisnonni dei rossoneri
di adesso dovettero ascoltare
anche a quel tempo di essere
indegni: finirono al nono posto
e non c’era la bagarre per l’Europa League, anzi quasi non
c’era neanche l’Europa (calcistica) di oggi. Il Milan non è
più adatto a certe competizioni
e l’unica sensazione incoraggiante è che sta arrivando
maggio: coraggio, tra un mese
si smette di giocare per far spazio al chiacchiericcio estivo
che potrebbe riguardare il
cambio di proprietà come di
manico e di interpreti. Inzaghi
rischia di saltare subito, ma se
tra una trattativa e l’altra gli
acquirenti orientali hanno
guardato questo match, avranno subito chiesto uno sconto
alla famiglia Berlusconi. D’altronde non basta la reclusione
forzata dopo l’uscita di Udine,
indegna secondo tecnico e tifosi, a far cambiare di colpo la
prospettiva: la partita è grama
come l’annata e il Genoa non
aspettava altro per superare
l’Inter e restare nella corsia europea.
I MOTIVI A un punto così basso della stagione non ha senso
cercare di scovare innovazioni
tattiche o sperare in spumeggianti esibizioni tecniche: è già
tanto che i muscoli non vengano annientati dalle preoccupazioni e dal pensiero/accuse di
inadeguatezza, ma il Milan
non riesce a fuggire da se stesso, figurarsi dal Genoa. Che ha
una supremazia straripante,
strappa facilmente palla a centrocampo e ha pascoli incustoditi da attraversare. Spiccioli di
cronaca tanto per rendere l’immagine: tre chance e tre corner
RLe punte giocano
da sole, la difesa
non è protetta.
Che differenza
col sistema-Gasp
per i rossoblù dopo tre minuti e
trentacinque secondi. Oppure
la rete di Bertolacci, che farà
contento anche Conte in tribuna, diventa la sesta occasione
in poco più di mezz’ora. E il sistema è sempre uguale: riconquista, partenza, avversari
bruciati a velocità doppia. Di
fronte una squadra scollegata,
quella rossonera, nella quale
chi sta dietro non viene protetto e chi sta davanti (HondaCerci-Menez) cerca di risolvere ogni problema con l’anar-
chia, non con il democratico
gioco collettivo. Dall’altra parte invece un sistema cooperativo ed elastico, attento a non lasciare squarci, con oscillazioni
della linea difensiva a quattro,
che diventa a cinque e anche
sei, quando Iago o Bergdich
modificano la partenza di punte esterne con rincorse efficaci.
Insomma: una squadra seria e
ambiziosa contro gli altri, macchie livide sul prato.
INZAGHI ADDIO? Il raddoppio, che chiude i discorsi a inizio ripresa, è la foto di tutte le
differenze. Perché Niang, che
tocca la conclusione di Tino
Costa, è colui che riceve dall’altra parte la palla da Perin, in un
contropiede nemmeno ciclonico, avviato da un appoggio con
le mani del portiere, non da un
lancio scavalca tutti. Mentre il
terzo centro è un rigore di Iago, all’ultimo istante, quando
ormai anche la contestazione è
passata da vibrante a rassegnata. Inzaghi è a rischio e c’è
pronto Brocchi per arrivare a
fine maggio: subito dopo la
conclusione della gara è scattata la «riflessione» dei dirigenti
rossoneri e, mentre la squadra
va in ritiro, la sentenza arriverà stamattina. Pippo prima
sperava anche di rianimarsi,
perché sa come vanno le storie
della partite: quando i rivali
sbagliano a quintali, arriva
LE PAGELLE di G.B.O.
MENEZ INDISPONENTE, DIEGO LOPEZ ESEMPLARE. BERTOLACCI, REGIA E INSERIMENTI CHE FANNO MALE
MILAN
4
ABATE 4,5 Si impegna, e sotto
questo punto di vista non c’è nulla
da dire. Però fa solo confusione.
Giallo e squalifica.
RAMI 4 Bertolacci lo irride
sul primo gol. Troppo irruente,
mai puntuale.
MEXES 5,5 Il gol è bellissimo,
ma vale zero. Non molla, ma
non riesce a guidare i compagni.
Commette il fallo da rigore per il 31. Giallo e squalifica anche per lui.
DE SCIGLIO 5 Rientra dopo un
lungo stop. Come non avesse
giocato.
VAN GINKEL 4 Vanno più veloce
certe massaie che fanno la spesa
con il carrello al supermercato.
DE JONG 4 Altro che diga: a
centrocampo nella sua zona il
6
Genoa penetra con una facilità
disarmante.
BONAVENTURA 5 Un paio di segnali
di vita a inizio ripresa, per il resto
nulla più.
HONDA 4 C’era anche lui. Ma non se
n’è accorto nessuno.
CERCI 4 Il bello è che ha il coraggio
di arrabbiarsi quando lo lasciano in
panchina.
PAZZINI 5 Una rovesciata, molte
rincorse, utilità zero anche se le
colpe non sono sue.
DESTRO s.v. Meglio per lui che sia
entrato così tardi.
ALL. INZAGHI 4 Fine di tutto,
probabilmente. Ha lavorato
tantissimo, convinto che i risultati
sarebbero arrivati: non è stato così.
Tradito da giocatori che nel
momento della verità hanno
dimostrato di valere davvero poco. In
tutti i sensi.
IL MIGLIORE
DIEGO LOPEZ
8
Fantastico. Se non ci fosse stato lui
sarebbe finita con un punteggio
tennistico. Ma due set, mica uno solo.
Merita una squadra vera.
IL PEGGIORE
MENEZ
3
Indisponente. Inconcludente.
Indifferente a quanto gli avviene
intorno. Qualcuno sperava che
diventasse un leader: impossibile.
GIACOMELLI L’unico dubbio riguarda la seconda ammonizione di Menez, che non sembra fare fallo.
Giusti tutti gli altri cartellini e il rigore nel finale.
GENOA
7
PERIN 6,5 Reattivo in uscita su
Menez, bravo su Van Ginkel,
incolpevole sul gol. E lancia Niang
nell’azione del raddoppio.
RONCAGLIA 6 Gli hanno detto
«Marca il 7» e così si appiccica a
Menez. Ma è un compito così facile
che nemmeno si diverte.
IZZO 6 Non lo disturba nessuno.
EDENILSON 6,5 L’unico neo è il
giallo per fallo su Rami. Quando
cambia passo fa male.
RINCON 6 Qualche problema solo a
inizio ripresa, per il resto è un
allenamento.
TINO COSTA 6,5 Niang gli «scippa»
involontariamente il gol che
meriterebbe per la continuità delle
giocate.
IAGO 7,5 Il rigore con cui chiude la
partita è un premio ai movimenti, ai
tagli, alle iniziative, alle
accelerazioni.
NIANG 7 Spreca in avvio, poi lancia
Iago verso la porta. Segna con un
tocco fortuito, i suoi strappi fanno
male al Milan. Meglio lui di tutti gli
attaccanti rossoneri schierati ieri
messi insieme.
BERGDICH 6,5 Il meno visibile dei
tre attaccanti, ma ugualmente utile
perché si sacrifica molto anche in
copertura.
KUCKA 6 Guadagna il rigore della
sicurezza.
LESTIENNE s.v. In pochi minuti va
vicino al gol.
BORRIELLO s.v. Passerella nel suo
vecchio stadio.
ALL. GASPERINI 7 Il Genoa ha una
manovra definita e visibile dalla
tribuna. Deve solo pretendere più
concretezza.
PETRELLA 6,5
FIORITO 6,5
IL MIGLIORE
BERTOLACCI
7,5
Disturba Diego Lopez dopo 37”. Apre
uno squarcio nel cuore del Milan per
sbloccare l’incontro. Lucida regia
e tanti inserimenti pericolosi.
IL PEGGIORE
BURDISSO
6
Nulla di così negativo, in realtà. Però
un paio di tocchi approssimativi
rischiano di mandare i rossoneri
verso la porta di Perin.
TAGLIAVENTO 6
BARACANI 6
7
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
JUVENTUS
3 2
FIORENTINA
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Go. Rodriguez (F) su rigore al 33’, Llorente (J) al 36’, Tevez (J)
al 46’ p.t.; Tevez (J) al 25’, Ilicic (F) al 45’ s.t.
JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon;
Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra;
Marchisio, Pirlo (dall’11’ s.t. Vidal),
Sturaro (dal 32’ s.t. Padoin); Pereyra
(dal 26’ s.t. Ogbonna); Tevez,
Llorente.
PANCHINA Storari, Rubinho, De
Ceglie, Marrone, Pepe, Matri, Morata,
Coman.
ALLENATORE Allegri.
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,3
METRI
CAMBI DI SISTEMA 3-5-2 dal 26’ s.t.
AMMONITI Evra per gioco
scorretto.
FIORENTINA (4-4-2) Neto; Savic,
Go. Rodriguez, Basanta, Alonso;
Joaquin, Aquilani, Badelj, M.
Fernandez (dal 31’ s.t. Borja Valero);
Salah (dal 36’ s.t. Ilicic), Gomez (dal
27’ s.t. Gilardino).
PANCHINA Tatarusanu, Rosi,
Tomovic, Richards, Pasqual, Pizarro,
Kurtic, Diamanti, Vargas.
ALLENATORE Montella.
BARICENTRO ALTO 55,1 METRI
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
AMMONITI Neto e Aquilani per
gioco scorretto, Go. Rodriguez per
proteste.
ARBITRO Banti di Livorno. NOTE paganti 10.449, incasso di 594.255 euro;
abbonati 27.054, quota di 964.654 euro. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 1-6. Angoli
5-9. Fuorigioco 5-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
fIL PERSONAGGIO
TEVEZ
Carlitos accorda il violino
Pronta la serenata al Real
1L’argentino già a
quota 20 gol in 30
gare, più di quanti
ne aveva segnati
lo scorso anno in 34
36’ Pari con dubbio Banti vede un fallo di Neto su Sturaro fuori
area, Pirlo disegna verso centro area dove Llorente stacca su Savic
che pure prova a trattenerlo e di testa infila in rete l’1-1.
38’ Neto ferma Evra Angolo di Pirlo, in mezzo all’area Evra è
perfetto nell’inserimento di testa, Neto respinge d’istinto.
46’ Tevez c’è Palla morbida di Evra per Tevez che sbuca alle spalle di
Basanta e con un pallonetto di testa scavalca Neto: 2-1.
SECONDO TEMPO
22’ Gonzalo fuori! Joaquin si guadagna un altro rigore, stavolta
puntando Chiellini che lo stecca sinistro su destro. Rodriguez sceglie
la stessa soluzione del primo rigore, collo pieno, ma colpisce male:
pallone a lato.
25’ E Tevez punisce La Juve si chiude sulla trequarti, Marchisio
intercetta e di prima lancia Tevez in campo aperto: l’Apache corre,
guarda Neto negli occhi e poi lo fulmina in diagonale per il 3-1 Juve.
45’ Ilicic accende il finale Lo sloveno, entrato al 36’ per Salah, si
incarica di una punizione sui 25 metri: perfetto il sinistro a rientare
(da posizione che dovrebbe favorire un destro), Buffon ci arriva con
la mano ma non abbastanza da deviare.
LA MOVIOLA
di VINCENZO D’ANGELO
GIUSTI I RIGORI PER LA VIOLA
NETO-STURARO, NON C’È TOCCO
● Due rigori assegnati per la
Fiorentina e altri due richiesti
(uno per parte). Non è stata
una serata noiosa per l’arbitro
Banti. Ma andiamo con ordine.
Banti vede bene entrambi i
rigori fischiati: nel primo caso
(32’ primo tempo) è Pirlo a
mettere giù Joaquin,
colpendolo col piede destro
all’altezza del ginocchio; ancor
più netto il secondo, sempre su
Joaquin (21’ secondo tempo)
ma stavolta commesso da
Chiellini: il difensore entra
convinto di poter toccare il
pallone, ma finisce per calciare
solo lo spagnolo. Al 20’ del
primo tempo Llorente raggira
Rodriguez, poi calcia e cade:
bravo Banti a lasciar correre,
così come è giusto lasciar
correre il contatto Evra-Gomez
nella ripresa. Giuste le proteste
viola sul pari di Llorente: la
punizione assist di Pirlo è un
regalo di Banti, che si lascia
ingannare da Sturaro: non c’è
alcun contatto con Neto, che
viene anche ammonito.
1Carlos Alberto Martinez Tevez, 31 anni, è alla sua
seconda stagione alla Juventus. Con i due gol di ieri sera
sale a quota 20 reti in campionato: ora è il capocannoniere
della Serie A davanti a Icardi.
TOCCHI PER ZONA
Il colore è più intenso nelle zone in cui
ci sono stati più tocchi di palla
PRIMO TEMPO
32’ Rigore viola Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Joaquin punta
Pirlo che lo tocca con il piede sinistro sulla tibia sinistra: rigore per la
Fiorentina. Gonzalo dal dischetto colpisce di collo pieno, Buffon non
può arrivarci: 0-1.
CARLOS TEVEZ
LA SUA PARTITA
AI RAGGI X
Alessandra Bocci
3
C
PRESENZA Al secondo anno
con la Juve e con una libertà
tattica maggiore, Carlitos è diventato il leader incontrastato
oltre che il goleador della squadra e il capocannoniere del
campionato. È l’uomo che tira
fuori la squadra dalle situazioni difficili, quello che non molla mai, che ha pieno dominio
della sua posizione e dei suoi
passi, ma non smette di aiutare
i compagni di squadra in difficoltà. È stato lui a srotolare il
tappeto sotto i piedi della Juve
verso i quarti di finale di Champions League contro il Borussia, è stato lui a far preoccupare
l’allenatore e tutto il clan bianconero con il Monaco: non
stava benissimo nella
partita di andata e si
è visto, stava ancora peggio a Montecarlo e si è notato
anche questo. Senza Carlitos o con un Carlitos che non
sta bene, la Juve è monca. Con
Allegri in panchina, Tevez ha
segnato 26 gol in meno di 3500
DRIBBLING
POSITIVI
67%
4
ATTACCO
INVIATA A TORINO
on quella faccia un po’
così, e l’espressione un
po’ così che hanno quelli
che sono stufi di aspettare, Carlos Tevez porta la Juventus alla
distanza minima possibile, un
solo punto, dalla conquista del
quarto scudetto consecutivo.
Mentre la Lazio dilaga a Roma,
la Juve giochicchia allo Stadium. Poi si fa spaventare dalla
Fiorentina che già l’aveva spaventata in Coppa Italia, quindi
l’argentino decide che è ora di
darci un taglio. Tocca a Llorente, ormai scivolato al ruolo di
dodicesimo uomo, pareggiare i
conti con i rivali, poi Carlitos
preme sull’acceleratore. E ancora una volta c’è quella sua
strana espressione di duro dal
cuore buono sulle partite che
segnano questa stagione.
OCCASIONI CREATE
1
6
PALLE RECUPERATE
4
1
2
2
2
1
1
2
1
1
2
1
5
2
6
3
1
1
2
3
2
1
2
1
1
4
3
2
1
1
NEGATIVI
33%
2
33
PASSAGGI
MINUTI GIOCATI
5’
FALLI FATTI
1
FALLI SUBITI
0
I SUOI GOL
90’
POSITIVI
27
RECUPERO
NEGATIVI 6
2
IL PUNTO DA CUI HA TIRATO
GAZZETTA DELLO SPORT
Carlos Tevez, 31 anni, è alla
Juventus dal 2013: in due anni
ha segnato 39 gol in Serie A
minuti: ha messo la zampata
vincente in una quantità di partite di campionato e ha tenuto
la rotta in Europa, il campo che
gli era mancato lo scorso anno
dopo l’eliminazione a casa del
Galatasaray. Tevez, dicono,
vuole tornare a casa sua, in Argentina, ma non senza le valigie piene di gloria: in questo
campionato ha raggiunto
quota 20 reti in 30 partite,
più di quanti ne aveva segnati nella scorsa stagione
in 34. Eppure, come direbbe il suo allenatore,
non ha ancora vinto
niente. E “niente” è
un vocabolo che non
garba molto all’argentino.
OBIETTIVI Dopo l’appannamento delle ultime partite,
quella contro la Fiorentina è
stato un urlo lanciato al Real
Madrid, ultimo ostacolo fra
Carlitos e una finale di Cham-
pions League che rincorre da
tempo. Vincere lo scudetto questa volta non era un affare pienamente nelle mani della Juve:
si poteva sperare in un altro improbabile passo falso casalingo
della Lazio, ma Carlitos non è il
tipo che fa calcoli. Ululava di
rabbia a Roma, all’Olimpico,
dopo il pareggio che ha in qualche modo certificato lo scudetto della Juve, ma all’argentino
questo non bastava: ora, come
quella sera, voleva accorciare il
tempo. Il futuro è ancora incerto, la decisione non è presa:
Carlitos potrebbe andare in Argentina, oppure restare. Se ne
andrebbe probabilmente più
volentieri se riuscisse prima a
metter piede in finale di Champions. Quella Champions che
ha vinto nel 2008 con il Manchester United, ma adesso non
sarebbe la stessa cosa. Adesso
può arrivarci con il suo scudetto cucito addosso, e poco non è.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R 33a giornata
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
LE PAGELLE di MIRKO GRAZIANO
JUVENTUS
FIORENTINA
6,5
5,5
BUFFON INCERTO
SPRINT PEREYRA
BENE MARCHISIO
RIECCO LLORENTE
IL TECNICO
ALLEGRI
6,5
È a un solo punto dal secondo
scudetto personale. La Juve
non brilla, ma vince al piccolo
trotto, senza sprecare energie
ed evitando infortuni: segnali
di una squadra che ha
acquisito sicurezze da grande.
IL MIGLIORE
TEVEZ
7,5
Nulla di nuovo, l’Apache
continua la sua mostruosa
marcia: sono 28 i gol
stagionali, venti dei quali in
campionato. Ricacciato
indietro il connazionale Icardi
nella classifica cannonieri di A.
● TIRI 2 ● SPONDE 3
● DRIBBLING 4
PIRLO
5
Dal cilindro esce poco. Solo la
punizione per Llorente-gol.
Da pivello il calcetto fuori
tempo che stende Joaquin e
causa il rigore. Comunque,
altri minuti importanti nelle
gambe.
● TIRI 0 ● RECUPERI 6
● PASSAGGI 44
6
6,5
5,5
LICHTSTEINER
Cavalcate
offensive ridotte,
le energie
serviranno in
Champions.
Stoppa, in
scivolata, la
conclusione
ravvicinata di
Mati.
BARZAGLI
È il miglior
acquisto
bianconero di
questo finale di
stagione.
Interventi
tempestivi,
sempre puliti e
anche di una
certa eleganza.
CHIELLINI
Non male
sull’uomo di
turno, non
mancano però le
solite ciabattate
in fase di
appoggio.
Stende Joaquin:
rigore da pollo.
● PARATE 0
● RINVII 11
● PRESE ALTE 0
● CONTRASTI 4
● CROSS 3
● PASSAGGI 31
● CONTRASTI 3
● LANCI 2
● PASSAGGI 58
● CONTRASTI 3
● LANCI 5
● PASSAGGI 59
6
6,5
6
6,5
EVRA
Specialista del
«terzo tempo»:
arriva da dietro,
va su di testa e
chiama Neto alla
grande parata.
È suo l’assist per
il 2-1 di Tevez.
MARCHISIO
Fa 300 con la
Juventus. Poco
incisivo come
interno, meglio
davanti alla
difesa, e da lì
confeziona la
palla per il 3-1
di Tevez.
STURARO
Entra sempre di
più nei
meccanismi di
Allegri. Serve
forse maggiore
qualità in alcune
giocate, ma
corre, quanto
corre questo
ragazzo...
PEREYRA
È il
centrocampista
della Juventus
più in forma.
Appoggia le
punte con buona
qualità e difende
come un
mediano puro.
● CONTRASTI 0
● CROSS 1
● PASSAGGI 34
● TIRI 0
● RECUPERI 10
● PASSAGGI 43
● TIRI 0
● RECUPERI 5
● PASSAGGI 18
● TIRI 0
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 26
6,5
IL PEGGIORE
6
BUFFON
Neutralizza
subito un centro
basso di
Aquilani. Non è
sicuramente il
miglior Buffon
quello bucato
dalla punizione di
Ilicic.
6
6
s.v.
LLORENTE
Si appoggia di
mestiere su
Gonzalo
Rodriguez, gli
gira attorno, ma
tira debolmente.
Spettacolare
l’incornata del
momentaneo 1-1.
VIDAL
Parte dalla
panchina, è
iniziato il lavoro
specifico in vista
del doppio
confronto con il
Real Madrid.
Buona sgambata
per il cileno.
OGBONNA
Con lui in campo
la Juventus
passa a tre
dietro. E quasi
certamente sarà
proprio il 3-5-2
(con Bonucci che
rientra) il
sistema anti
Real.
PADOIN
Prende il posto
di Sturaro negli
ultimi minuti e
porta a termine
il compitino
senza sbavature.
● TIRI 2
● SPONDE 8
● DRIBBLING 1
● TIRI 0
● RECUPERI 1
● PASSAGGI 12
● CONTRASTI 0
● LANCI 0
● PASSAGGI 2
● TIRI 1
● RECUPERI 0
● PASSAGGI 1
5,5
6
SALAH È VIVACE
GOMEZ ASSENTE
GUIZZO DI ILICIC
SAVIC, SERATA NO
IL TECNICO
MONTELLA
5,5
La situazione inizia a farsi
davvero complicata per
la corsa a un posto in Europa
League. La Fiorentina
parte anche bene, è invece
imperdonabile il blackout
di fine primo tempo.
IL MIGLIORE
JOAQUIN
7
Salta secco Pirlo e viene steso:
rigore netto. Nella ripresa,
stesso trattamento
per Chiellini, puntato e
disorientato: altro rigore.
E’ il possibile 2-2 viola, ma
Rodriguez spara a lato.
GONZALO
RODRIGUEZ
Si fa uccellare da Llorente
in piena area, poi lo spagnolo
calcia debolmente. A vuoto
in occasione dell’1-1
bianconero. Gelido nella
trasformazione del primo
rigore, pessimo il secondo tiro.
● CONTRASTI 0 ● LANCI 2
● PASSAGGI 31
BANTI Non ci sono discussioni sui rigori concessi alla Fiorentina: il secondo sembra un’imbeccata di Orsato. Non si vede invece contatto fra
Neto e Sturaro: è la punizione che porta poi al gol di Llorente.
5,5
BASANTA
Perde via via
sicurezza
pure lui. Non è
il peggiore là
dietro, supporto
comunque
non adeguato
al resto
del reparto.
ALONSO
Appoggia
con discreta
continuità
ed efficacia
l’azione offensiva,
dietro però pesa
non poco
la mancata
diagonale
su Tevez.
● PARATE 2
● RINVII 3
● PRESE ALTE 0
● CONTRASTI 0
● LANCI 4
● PASSAGGI 39
● CONTRASTI 2
● LANCI 0
● PASSAGGI 27
● CONTRASTI 2
● CROSS 9
● PASSAGGI 30
5,5
5,5
5,5
6
AQUILANI
Sfonda sulla
destra e entra
in area: il centro
basso viene
neutralizzato
da Buffon.
Per il resto solo
tocchettini
leggeri e
scolastici.
BADELJ
E’ lui a dover
dare sostanza
davanti alla
difesa viola.
Dalle parti
di Buffon spara
altissimo,
al volo, dal limite
dell’area.
M. FERNANDEZ
Parte largo
a sinistra,
si accentra più
volte, porta
a spasso
il marcatore
di turno, ma
non trova mai
la giocata
che fa male.
SALAH
Vivace, tocca
parecchi palloni,
cerca
di svegliare
Gomez e prova
anche a
concludere
da lontano: due
volte fuori misura
di sinistro.
● TIRI 0
● RECUPERI 6
● PASSAGGI 44
● TIRI 1
● RECUPERI 8
● PASSAGGI 55
● TIRI 1
● RECUPERI 3
● PASSAGGI 32
● TIRI 2
● SPONDE 5
● DRIBBLING 4
5
IL PEGGIORE
5,5
SAVIC
Un buon inizio,
controllo totale
sugli avanti
bianconeri,
quindi
il passaggio
a vuoto e
il sorpasso Juve.
Malissimo sull’1-1
di Llorente.
● TIRI 0 ● RECUPERI 7
● PASSAGGI 45
5
5
NETO
Blocca una
conclusione
ravvicinata
di Llorente.
Strepitoso
sul colpo di testa
di Evra. I gol
bianconeri sono
obiettivamente
fuori portata.
5,5
6
6,5
GOMEZ
Macchinoso,
ben controllato
dalla difesa
avversaria
e mai pericoloso
sotto porta.
La sua gara
è tutta in una
sponda
per Salah.
GILARDINO
Non è serata
per i
centravantoni
viola, e infatti
pure il Gila
non trova palloni
giocabili dalle
parti di Buffon.
BORJA VALERO
Dentro nel
quarto d’ora
finale, e con lui
in campo c’è più
ordine fra i viola,
che infatti vanno
vicini a rientrare
in partita.
ILICIC
Spiccioli di gara,
gli bastano per
«spaventare»
la Juventus con
la punizione-gol
che regala un
minimo di
incertezza
al finale di gara.
● TIRI 1
● SPONDE 2
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
● TIRI 0
● RECUPERI 1
● PASSAGGI 16
● TIRI 1
● RECUPERI 0
● PASSAGGI 0
ORSATO 6,5
DOVERI 6
GIALLATINI 6
PASSERI 6
LA SFIDA SCUDETTO
Caos derby: niente tifosi Juve contro la Samp
1L’Osservatorio vieta la trasferta di sabato
a Marassi. Torino-Empoli per i soli abbonati
Bomba carta: si attende il giudice sportivo
Alessandro Catapano
N
iente tifosi juventini nella partita scudetto con
la Samp, solo abbonati
all’Olimpico e niente trasferta
con il Genoa per i granata. Più
che i singoli provvedimenti, ampiamente previsti, stupisce la descrizione che il Viminale fa del
contesto in cui sono maturati, alla luce (ma non solo) delle follie
del derby di Torino. «La stagione
in via di conclusione, in un contesto di obiettivo contenimento degli incidenti — scrive l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive nel comunicato che contiene
le limitazioni a juventini, torinisti e bresciani —, ha posto in primo piano una serie di criticità...»,
riconducibili ad azioni illegali
degli ultrà, ma anche «ad una
evidente e più grave deriva valoriale dei comportamenti di molte
persone, espressa in una diffusa
violazione delle regole del “vivere civile”, nella pressoché totale
indifferenza degli appassionati
presenti negli stadi». Parole pesantissime, che ampliano il raggio d’azione e i soggetti coinvolti
dal tifo violento: non più solo la
minoranza ultrà, ma anche insospettabili padri di famiglia che
prima di accomodarsi in tribuna
prendono a calci e sassi il pullman della squadra avversaria.
DIVIETI Un salto di qualità inquietante, che il Viminale vorrebbe stoppare sul nascere. Ed è
anche per questo che le disposizioni sono particolarmente restrittive (in attesa che il giudice
sportivo chiuda la Sud dello Juventus Stadium per la bomba
carta): divieto di trasferta per gli
juventini contro la Samp; apertura dell’Olimpico per Torino-Empoli del 6 ai soli abbonati e per il
settore Ospiti ai soli possessori
della Tessera del tifoso; sospensione della vendita dei tagliandi
di Genoa-Torino in Piemonte (in
attesa di valutare il comportamento degli ultrà granata); divieto di trasferta a La Spezia per i
bresciani e chiusura del settore di
riferimento in Brescia-Catania.
Intanto, ieri il Gip torinese Alfredo Toppino ha convalidato i primi 5 arresti del derby. Notizia attesa ma non scontata.
Il settore dei tifosi del Torino raggiunto dalla bomba carta nel derby ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Serie A R 33a giornata
LAZIO
4
PARMA
0
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
za il gol che manda in tilt il Parma. Rotto il ghiaccio la Lazio
dilaga. Al 13’ segna Klose che
ribatte in rete una respinta di
Mirante e tre minuti dopo è
Candreva a realizzare il 3-0 con
una micidiale azione di contropiede. Un gol dedicato alla figlia Bianca, come è scritto sulla
maglia bianca che l’attaccante
mostra felice alla telecamere. Il
definitivo 4-0 lo firma nella ripresa Keita. E anche questo è
un momento importante visto
che si tratta del primo centro
dello spagnolo in campionato.
Sarà un’arma in più per Pioli.
PRIMO TEMPO 3-0
MARCATORI Parolo al 10’, Klose al
13’, Candreva al 16’ p.t.; Keita al 35’ s.t.
LAZIO (4-2-3-1)
Marchetti; Basta, Ciani, Mauricio,
Radu (dal 26’ s.t. Braafheid); Cataldi,
Parolo; Candreva, Anderson (dal 18’
s.t. Keita), Lulic; Klose (dal 33’ s.t.
Mauri).
PANCHINA Berisha, Strakosha,
Novaretti, Konko, Cavanda, Ledesma,
Oikonomidis, Djordjevic, Perea.
ALLENATORE Pioli.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MEDIO 53 METRI
AMMONITI Klose per gioco
scorretto.
PARMA (4-5-1)
Mirante; Cassani (dal 16’ s.t. Cassani),
Mendes, Lucarelli, Gobbi; Varela, Lila,
Lodi (dal 28’ s.t. Mariga), Nocerino,
Palladino; Belfodil.
PANCHINA Iacobucci, Baiza,
Jorquera, Mauri, Coda, Ghezzal.
ALLENATORE Donadoni.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MOLTO BASSO 43, 9
METRI
AMMONITI Belfodil e Varela per
gioco scorretto, Mirante per
proteste.
ARBITRO Calvarese di Teramo.
NOTE Paganti 14.376, abbonati 17.991.
Quota e incasso non comunicati Tiri
in porta 7-3. Tiri fuori 1-6. In
fuorigioco 1-2. Angoli 9-2. Recuperi:
p.t 1’; s.t. 2’.
Miro Klose, 36 anni, festeggia con i compagni il gol del 2-0 REUTERS
La Lazio urla 4 gol
e resta seconda
Ciao Parma: è B
1Parolo, Klose, Candreva e Keita: i biancocelesti
non fanno sconti, l’ex squadra di Pioli retrocede
Luca Calamai
ROMA
I
l primo pensiero è per il
Parma. La squadra di Donadoni retrocede in B. Una
sentenza scritta da tempo. Il
fallimento del club emiliano ha
trascinato a picco tutto il pianeta gialloblù. Tecnico e giocatori, però, hanno nobilitato questi mesi da incubo dando una
lezione di serietà a tutto il calcio italiano. La partita vera del
Parma comincia oggi quando il
tribunale dovrebbe permettere
ai gialloblù di finire il campionato. Non sarebbe accettabile
un’ipotesi diversa. Lucarelli e
compagni meritano di restare
in pista fino all’ultimo secondo
del torneo. Poi, sarà decisivo il
mese di maggio e le aste per
l’acquisto della società. Chi è
interessato si faccia avanti. Troverà un potenziale importante
e un patrimonio umano formidabile.
RIl miglior
LAZIO DA CHAMPIONS Il Parma retrocede. La Lazio, invece,
difende il suo secondo posto.
Bastava svuotare l’infermeria
per ritrovare una squadra da
Champions. Pioli recupera alcuni dei suoi titolari e tutti i
problemi d’incanto svaniscono:
4-0 e avanti con il testa a testa
con la Roma. Inutile nascon-
derlo, alcuni giocatori sono più
speciali di altri. Uno di questi è
Marco Parolo. Il centrocampista aveva saltato un paio di partite per una frattura alla costola
rimediata nella gara contro
l’Empoli. Ieri è sceso in campo
sfidando un dolorino ancora
fastidioso. E dopo dieci minuti
con un siluro da 25 metri realiz-
centrocampo
ha restituito
brillantezza
ai biancocelesti
UOMINI CHIAVE Tutto facile,
insomma, per la Lazio che archivia il suo momento nero (un
punto nelle ultime due partite),
difende il secondo posto in classifica e ribadisce di avere uomini e personalità per respingere
gli assalti di Roma e Napoli. Il
recupero di Parolo e di Cataldi
mette a posto il centrocampo.
Aspettando, tra un paio di settimane, il ritorno dell’infortunato Biglia, il Pirlo biancoceleste.
Questo per dire che la Lazio
può ancora crescere. Pioli spera
di avere l’argentino e anche
l’olandese De Vrij (pure lui per
il momento infortunato) per la
delicata sfida contro l’Inter di
Mancini. Chi può ritrovare con
calma la forma migliore invece
è Djordjevic, ieri in panchina
dopo una lunga assenza. Al suo
posto Klose sta facendo il fenomeno. Il campione tedesco è
tornato a essere una macchina
da gol. Il perfetto terminale di
una squadra che ha grande facilità ad arrivare in porta grazie
ad artisti del pallone come Candreva e Felipe Anderson (ancora non brillantissimo) e al potente Lulic. Tre perfetti trampolini di lancio. Dentro l’area, poi,
ci pensa lui. Dodici reti in campionato, otto nel 2015. Il bomberone tedesco sta vivendo una
seconda giovinezza e la sua
classe e la sua esperienza sono
benzina per una Lazio che sarà
chiamata a un finale di campionato che ricorda un tappone alpino. Cinque partite tutte ad alto rischio.
ARRIVEDERCI PARMA Il pareggio dell’Atalanta a Cesena condanna il Parma alla retrocessione. I gialloblù alzano bandiera
bianca dopo sedici minuti e tre
gol al passivo. Ma nella ripresa
Lila scheggia la traversa con
una conclusione dalla distanza
e Palladino prova più volte ad
addolcire il passivo. Nessuno
comunque si illuda di trovare in
questo finale di campionato
una squadra-colabrodo. Gli allievi di Donadoni hanno dimostrato di avere orgoglio in dosi
industriali. E alcuni elementi
che il prossimo anno saranno
comunque ancora in serie A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE di STEFANO CIERI
BASTA SPINGE, CATALDI SARTO DI CLASSE
LILA UNICO A LOTTARE, DISASTRO GOBBI
LAZIO
7
IL MIGLIORE
LILA
Prestazione dignitosa nonostante
tutto. È l’unico che combatte in
mezzo al campo, anche dopo il 3-0.
La traversa gli nega il gol della
bandiera nel finale.
MARCHETTI 6,5 Decisivo sullo 0-0
su Nocerino e Palladino. La traversa
lo salva nel finale su Lila.
BASTA 7 Dinamico e costante.
Spinge senza fermarsi, sempre
presente pure dietro.
MAURICIO 6 Poco sollecitato.
CIANI 6,5 Un paio di recuperi
davvero notevoli.
RADU 6 Serata tranquilla.
BRAAFHEID 6 Fa rifiatare
l’acciaccato Radu nel finale.
CATALDI 6,5 Preziosissimo ritorno.
Cuce difesa e attacco.
CANDREVA 7,5 Un gol solo
apparentemente facile, con tanto di
dolcissima dedica alla figlia. E poi
l’assist per Keita. In mezzo tante
altre brillanti iniziative.
F. ANDERSON 6 In una Lazio di
nuovo sfavillante è quello che brilla
meno. Propizia il secondo gol con
un’accelerazione delle sue.
B. KEITA 6,5 Ci prova più volte e
alla fine arriva il primo gol in
campionato.
LULIC 7 Gli assist per il 1° e il 3° gol.
Scolastico il primo, bellissimo l’altro.
KLOSE 7 Un altro gol. Ma anche un
giallo inutile che gli farà saltare
l’Atalanta. (S. Mauri s.v.)
ALL. PIOLI 7 Ritrova la sua Lazio
dopo il passaggio a vuoto col
Chievo. Scelte giuste al momento
giusto.
MIRANTE 5,5 Quattro gol sul
groppone, ma solo sull’ultimo
potrebbe fare qualcosa di più.
CASSANI 5 Non è serata, Lulic gli
sfugge quasi sempre. Alla fine
Donadoni è costretto a toglierlo.
SANTACROCE 5,5 Entra a partita
compromessa.
MENDES 5 Latita ogni volta che la
Lazio preme sull’acceleratore.
LUCARELLI 5 Il capitano stavolta
stecca. Klose lo brucia in occasione
del secondo gol.
GOBBI 4,5 Dalle sue parti transitano
Basta e Candreva che sono in serata
di grazia. Esce a pezzi dal confronto.
VARELA 6 È uno dei pochi che
prova a combinare qualcosa
nonostante la partita sia subito
chiusa.
LODI 5,5 Dovrebbe essere il perno
di centrocampo. Ma abdica prima
ancora di cominciare (Mariga s.v.).
NOCERINO 5 Resta troppo spesso a
metà strada. Molla come quasi tutti i
compagni dopo il 3-0.
PALLADINO 5,5 Ci prova all’inizio,
sullo 0-0. Poi si eclissa
gradualmente.
BELFODIL 5 Troppo isolato.
S’immalinconisce vista la situazione.
ALL. DONADONI 5 Parma molle e
deconcentrato. Comprensibile dopo
aver sorpreso e incantato tutti per
tante gare.
CALVARESE Partita facile facile che conduce in porto
senza alcun tipo di problema. Fossero tutte così le gare da
arbitrare…
SCHENONE 6 – BIANCHI 6
CERVELLERA 6 – SAIA 6
6,5
La partita decisiva gialloblù
da oggi si gioca in tribunale
● ROMA Roberto Donadoni
non sente il peso del verdetto
della retrocessione diventata
matematica. «Non abbiamo
giocato negli ultimi tempi
pensando all’aritmetica. Oggi
è stata una prova al di sotto
delle nostre possibilità. Nei
primi dieci minuti stavamo
giocando bene, ma poi siamo
andati in difficoltà ed
eravamo sempre in ritardo.
Affronteremo le prossime
gare con orgoglio e con lo
spirito di mettersi in nostra,
come abbiamo fatto finora».
VENDITA CLUB Oggi, intanto,
sarà un giornata importante
Marco Parolo, 30 anni, in Serie A ha giocato anche con Cesena e Parma AFP
RECUPERO LAMPO Alla vigilia
della sfida con il Parma, riecco
Parolo in lista: recupero più ve-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● le reti di Parolo in questo
campionato. Ha eguagliato
il record personale realizzato
la scorsa stagione proprio
con la maglia del Parma
aveva fatto un punto, ieri si è ripresentato con un siluro da 25 metri
n gol per mille significati. Corre il decimo minuto di Lazio-Parma e Marco Parolo scatta rapido verso
quel pallone smistato da Lulic.
Una rincorsa che parte dal 12
aprile, giorno di Lazio-Empoli e
del salto al secondo posto dei
per la società emiliana dopo il
fallimento del 19 marzo. Il giudice
Rogato incontrerà i curatori
Guiotto e Anedda per fare il
punto. Sia sul piano della grave
situazione debitoria sia sulle
prospettive per la vendita. Per il
6 maggio è fissata la prima asta
di una serie sino al 28 maggio
per trovare un acquirente. Ore
decisamente difficili in casa
Parma, perché il giudice valuterà
anche se far continuare la loro
attività ai curatori, presupposto
per vedere la squadra di
Donadoni in campo nelle ultime
cinque giornate di campionato.
n.b.
8
1Aveva saltato Juve e Chievo per una frattura al costato e la Lazio
U
6
7,5
Rientra anticipando i tempi e le
raccomandazioni dei medici. Poi tira
fuori un gol straordinario da 25
metri che dà il via alla goleada.
Parolo, l’indispensabile
Torna lui, ecco la vittoria
biancocelesti, ma nel finale di
quella gara Parolo andò k.o.
per una frattura al costato. Uno
sgambetto per il giocatore che
Pioli aveva più utilizzato. Fuori
contro la Juventus e il Chievo.
Parentesi: due gare senza vittorie per la Lazio.
5
PAROLO
L’EX DAL PIEDE CALDO
ROMA
PARMA
IL MIGLIORE
fIL PERSONAGGIO
Nicola Berardino
19
loce del previsto, o forse affrettato. No, l’unica fretta era quella del 30enne centrocampista
azzurro per ritrovarsi protagonista. Contro il Parma, la sua
squadra dello scorso anno,
quella che lo ha portato alla Lazio e al Mondiale in Brasile. Su
quel pallone di Lulic, Parolo si
avventa per esplodere un tiro
dai 25 metri che cambia traiettoria prima di infilarsi alle spal-
le di Mirante. Ottavo centro in
campionato, eguagliato il primato personale fissato proprio
nella passata stagione di Parma.
INCROCI Il gol che avvia il ritorno alla vittoria della Lazio,
base per proteggere il secondo
posto. Il gol che prepara l’addio
matematico del Parma alla A:
un’amarezza nella bella serata
di Parolo. Che nell’esultanza
viene sommerso dai compagni,
incuranti di quel costato reduce
da una frattura troppo fresca.
Curiosa l’immagine di Parolo
che non frena l’abbraccio collettivo: se c’è ancora il dolore,
in quei momenti non si sente.
Ha il volto della felicità quando
nell’intervallo dichiara: «Fortunatamente sono riuscito a recuperare in tempo, avevo tanta
voglia di giocare e volevo segnare per fare un regalo a mia
moglie, visto che oggi è Santa
Caterina. Ora non dobbiamo
fermarci più». Ah, c’era anche
un pensiero per l’onomastico
del suo amore. Pensa proprio a
tutto, Parolo, ma in cima ai suoi
pensieri c’è la corsa Champions: «Il secondo posto? Conta
che siamo noi davanti a tutti e
possiamo ancora migliorare».
All’uscita dagli spogliatoi incrocia il presidente Lotito che
gli dà una pacca sulle spalle e il
centrocampista di Pioli sorride:
«Quando c’è Lotito ci si diverte
sempre. Stasera ha cambiato il
giubbotto, visto che quelle delle due gare non ci aveva portato
fortuna». Ma non c’era Parolo...
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R 33a giornata
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
21
LE PAGELLE di MASSIMO CECCHINI
LO SPRINT PER LA CHAMPIONS
33ª
34ª
35ª
36ª
37ª
38ª
LAZIO PT. 62
Parma
ATALANTA
Inter
SAMPDORIA
Roma
NAPOLI
ROMA PT. 61
SASSUOLO
Genoa
MILAN
Udinese
LAZIO
Palermo
Milan
PARMA
Cesena
JUVENTUS
Lazio
FLOCCARI SPENTO, TAIDER È IMPRECISO
DE ROSSI «TECNICO», PJANIC FA IL SARTO
4-0
SASSUOLO
EMPOLI
scarso
buono
ottimo DIFFICOLTÀ:
facile
media
difficile
In MAIUSCOLO le gare in trasferta
GDS
La Roma accende Doumbia
per la volatona Champions
1Primo gol per l’attaccante africano, capolavoro di Florenzi e sigillo
di Pjanic. Garcia ritrova vittoria e morale. Sassuolo in caduta libera
SASSUOLO
0
Fabio Bianchi
ROMA
3
INVIATO A REGGIO EMILIA
@FABIOWHITES
PRIMO TEMPO 0-2
MARCATORI Doumbia al 6’,
Florenzi al 27’ p.t.; Pjanic al 29’ s.t.
SASSUOLO (3-5-2) Consigli;
Acerbi, Cannavaro, Peluso;
Sansone, Taider, Brighi (dal 32’ s.t.
Biondini), Missiroli, Longhi; Floro
Flores (dal 28’ s.t. Lazarevic),
Floccari (dall’8’ s.t. Zaza).
PANCHINA Pomini, Pegolo,
Chisbah, Bianco, Fontanesi,
Benucci, Mandelli, Natali; Sereni.
ALL. Di Francesco. ESPULSI
nessuno. AMMONITI Cannavaro
per comportamento non
regolamentare, Zaza per proteste,
Taider per gioco scorretto.
BARICENTRO ALTO 54,2 METRI
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ROMA (4-3-3) De Sanctis; Florenzi
(dal 35’ s.t. Keita), Manolas, Astori,
Torosidis; Nainggolan, De Rossi,
Pjanic (dal 41’ s.t. Iturbe); Ibarbo,
Doumbia (dal 23’ s.t. YangaMbiwa), Gervinho.
PANCHINA Lobont, Skorupski,
Cole, Totti, Paredes, Spolli,
Balzaretti, Uçan, Verde.
ALL. Garcia. ESPULSI nessuno.
AMMONITI De Rossi e Astori per
gioco scorretto, Ibarbo per
comportamento non
regolamentare.
BARICENTRO MOLTO BASSO 47,3
METRI
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.
NOTE paganti 4.449, incasso di
90.187 euro; abbonati 7.747, quota
di 91.520 euro. Tiri in porta 4-6.
Tiri fuori 1-3. In fuorigioco 1-3.
Angoli 5-2. Recuperi: 0’ p.t., 2’ s.t.
U
n buon brodino il Sassuolo di questi tempi bui non
lo nega a nessuno. La Roma lo sorseggia volentieri, dopo tre partite senza gioia con le
rivali in sorpasso o che rosicchiano punti. Stavolta la classifica non cambia e Garcia avrà
una settimana più tranquilla.
Piccoli segnali di miglioramento ma non è da questa vittoria
che si può giudicare. Il Sassuolo
di questi tempi è una squadra in
caduta libera: cinque sconfitte
nelle ultime 6 gare, otto nelle
ultime 11, venti gol subiti in 21
partite. Numeri da incubo. Per
fortuna Di Francesco ha collezionato parecchi punti all’andata, perché in questo ritorno sarebbe penultimo in classifica,
davanti solo al Cagliari. La Roma invece non segnava 3 reti
dal 30 novembre scorso (li fece
all’Inter) e più di uno dall’8 febbraio. Altro segnale d’incoraggiamento, ma sarà meglio non
contarci troppo.
I MOTIVI Ci ha messo la firma
pure l’uomo che non c’era. Meglio, l’uomo che fin qui non aveva mai tirato in porta in Serie A:
Seydou Doumbia. Quasi non ci
credeva nemmeno lui, vista
l’esultanza tardiva. Poi è tornato nella cuccia dell’anonimato.
Doumbia non era nella lista ti-
IL MIGLIORE
FLORENZI
Collocato nella insolita posizione di
esterno di centrocampo a destra, si
ritrova a saltare su Doumbia sul
primo gol. Pur in un ruolo non suo,
si dimostra il più vivo davanti.
Diversi errori in fase difensiva non
possono cancellare la magia di una
rete da cineteca partendo in
progressione e l’assist di prima che
innesca lo 0-3. Utilissimo. (Keita s.v.)
CONSIGLI 6 Trafitto tre volte senza
colpe, se la cava su Pjanic e Iturbe.
ACERBI 5 Meriterebbe un puntata di
«Chi l’ha visto?» sulla rete
dell’ivoriano che indirizza il match.
CANNAVARO 5 Per lui 350° cap in
Serie A da non festeggiare almeno
per il concorso sul primo e terzo gol.
Ammonito, sarà squalificato.
PELUSO 5 In avvio pare il meno
peggio della difesa, ma sulla rete di
Pjanic chiude male su Gervinho.
TAIDER 5,5 Corsa e buona volontà,
ma sbaglia troppi appoggi facili.
BRIGHI 5 Cuore da ex, spesso fuori
posizione ed è impreciso nelle
rifiniture; sulla rete di Florenzi pare
di marmo. (Biondini s.v.)
MISSIROLI 5 Non ha la fisicità e il
piede per reggere Nainggolan.
LONGHI 5 Esterno più deputato alle
chiusure che all’affondo, ma dal suo
lato Florenzi sgomma troppo.
FLORO FLORES 5,5 Stretto fra
Manolas e Astori, fa qualcosa di utile
ma senza frutto.
LAZAREVIC 5,5 Entra senza
cambiare il volto alla gara.
FLOCCARI 5 Un paio di spunti senza
creare pericoli.
ZAZA 5,5 Entra e costringe De
Sanctis alla paratona, però finisce lì.
ALL. DI FRANCESCO 5 Il Sassuolo
dell’andata si è perso: formazione è
troppo tenera e sperimentale per
resistere.
DE SANCTIS 6,5 Serata diesel: si
scalda con un paio di parate su
Sansone, poi deve volare su Zaza e
Floro Flores. Lui c’è.
MANOLAS 6 Non è al meglio, ma fa
quello che serve per rendere friabile
l’attacco neroverde.
ASTORI 6,5 Soprattutto nel gioco
aereo e nei disimpegni sa il fatto suo.
TOROSIDIS 6 II suo spostamento a
sinistra ufficializza la sfiducia in Cole;
il greco si adatta.
NAINGGOLAN 6,5 Se i giallorossi
controllano il centrocampo il merito
è anche della sua corsa intelligente.
DE ROSSI 6 Ritrova una fase
difensiva di discreto livello e la solita
vena da tecnico: come a San Siro
consiglia un cambio a Garcia e gli
viene detto «Pensa a giocare».
PJANIC 7 Nonostante la caviglia
dolente, cuce trame e segna lo 0-3.
(Iturbe s.v.)
IBARBO 5,5 È la punta che più si
sacrifica, ma davanti fa poco.
DOUMBIA 6 Non è in lista titolari
ma una misteriosa sciatalgia di Keita
lo manda in campo e subito in gol.
Poi torna a essere il solito enigma.
YANGA-MBIWA 6 Terzino nel finale.
GERVINHO 6 Avrebbe praterie dove
scatenarsi, però le utilizza solo per
l’assist a Pjanic.
ALL. GARCIA 7 Non sarà più bella
come una volta, ma almeno la Roma
dimostra di avere un’anima.
L’esultanza di De Rossi e compagni dopo il gol di Doumbia LAPRESSE
tolari, poi si è presentato al posto di Keita. Sembrava un infortunio da riscaldamento per il
maliano, invece è entrato dieci
minuti (per Florenzi) e dunque
resta un pizzico di mistero in
questa gara senza misteri, a
parte la disposizione della difesa in occasione del gol di Doumbia all’alba della sfida. Cross di
Pjanic e lui che salta (insomma,
salta, fa un balzello) contrastato da Sansone. Che non supera
il metro e settanta e soprattutto
fa l’attaccante di mestiere. E
Acerbi dov’era? E Cannavaro?
Già da qui si capisce lo stato
confusionale degli emiliani che
coinvolge, bisogna dirlo, anche
il bravo Di Francesco. Ha tradito il suo solito sistema per un 3-
5-2 con Sansone defilato per la
prima volta in fascia con compiti di copertura. E ha lasciato inizialmente Zaza in panchina,
uno che in questa squadra e in
questo momento dovrebbe giocare anche zoppo. In difesa del
tecnico, bisogna dire che il nazionale, a parte un tiro al volo,
non ha combinato altro in un
tempo quasi intero giocato al
posto di Floccari. In questo disarmo la Roma è andata a nozze: padrona del centrocampo,
ha imposto il suo palleggio e il
suo ritmo che, si sa, ultimamente non è che sia insostenibile. E
alla seconda occasione ha fatto
il bis. Se l’è creata Florenzi da
solo con uno scatto, un doppio
dribbling e una sassata all’in-
E adesso il video del gol
per l’ivoriano misterioso
1Un filmato del suo riscaldamento a San Siro aveva fatto
il pieno di polemiche: «Non vedevo l’ora, aspettavo questa rete»
Seydou Doumbia, 27 anni AFP
INVIATO A REGGIO EMILIA
A
volte la vita è così, ti offre su un piatto d’argento
l’occasione giusta quando meno te lo aspetti. È il destino, lo stesso che ieri ha costretto Rudi Garcia a cambiare formazione ad un quarto d’ora dal
via, con Keita fuori in extremis
per una sciatalgia e Doumbia
dentro all’ultimo giro di orologio. Già, proprio lui, l’uomo dei
mille misteri, dei riscaldamenti
MAZZOLENI Resta un dubbio sulla posizione di Gervinho
sul terzo gol, ma controlla senza problemi una gara facile,
risparmiando forse un paio di «gialli».
POSADO 6 - PAGANESSI 6
TOMMASI 6 - CADUSSIO 6
DIMENTICATOIO Intendiamoci, a voler essere davvero pignoli, gol a parte (al suo primo tiro
in porta in giallorosso, finora
non era mai riuscito a centrare i
pali) la prestazione dell’attaccante ivoriano è stata ampiamente al di sotto della sufficienza. Ancora lento, sempre
impacciato, poco dinamico,
quasi assente dalla manovra.
Basti guardare le statistiche: solo 15 palloni giocati, con 6 palle
perse e tre dribbling negativi.
Ma stavolta tutto questo finisce
nel dimenticatoio, perché al-
crocio. Chapeau.
SENZA STORIA Definire timida
la reazione del Sassuolo è già
un’esagerazione. Un paio di tiri
giusto per dire «ci siamo anche
noi» hanno accompagnato la fine del primo round. Nel secondo Di Francesco ha provato a
mischiare le carte spendendo
subito, appunto, Zaza, poi La-
RCrisi emiliana:
5 k.o. nelle ultime
6 gare. E il cambio
di sistema
non ha funzionato
meno alla collezione di cose così così si è aggiunto un gol che
— sperano a Trigoria — possa
davvero restituire fiducia ed
autostima ad un giocatore che
sta faticando da matti proprio
da questo punto di vista. «Sono
contento per il mio e per il suo
gol — dice a fine primo tempo
Florenzi con il suo solito tono
polemico degli ultimi tempi —.
Almeno ci si sarà resi conto che
stavolta si è scaldato bene».
Già, perché dopo Inter-Roma su
Doumbia si era abbattuto l’ennesima tempesta, con il video
zarevic facendo salire Sansone
in attacco, e Biondini, ma è
cambiato poco. Le famose accelerazioni, il gioco veloce e preciso non ci sono più. Missiroli,
uno prezioso nel gioco neroverde, è il simbolo della decadenza: involuto, mai un’idea decente. La Roma ha continuato ad
avere buon gioco fino all’imbeccata di Florenzi per Gervinho
che si è bevuto Peluso in area e
ha servito Pjanic per la chiusura
definitiva dei giochi. Il brodino
è servito, la Lazio è ancora a
portata di mano. Ma ora c’è il
Genoa che è di tutt’altra consistenza. La sensazione è che serva un altro passo in avanti per
dire: la Roma è tornata.
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del suo (non) riscaldamento a
bordo campo che ha fatto il giro
virale di tutti i social network.
Per uno pagato 14,4 milioni di
euro (più 1,5 di bonus), l’ennesima brutta figura di una serie
che sembrava senza fine.
SEYDOU DOUMBIA
Andrea Pugliese
7
6
fIL PERSONAGGIO
non fatti, delle prestazioni opache che è dir poco, se non bruttissime. Il simbolo del fallimento del mercato invernale della
Roma, il giocatore su cui tutti i
tifosi si sono sbizzarriti, tra
sberleffi, ironia ed un pizzico di
cattiveria. Ed invece stavolta a
Seydou sono bastati 6’ per riprendersi in mano un po’ del
suo futuro e del suo orgoglio,
con quel colpo di testa che ha
aperto le danze giallorosse.
«Non vedevo l’ora, da tanto
aspettavo questo gol», ha poi
detto l’ivoriano ai compagni.
7
SANSONE
6
STATO DI FORMA:
ROMA
IL MIGLIORE
3-0
NAPOLI PT. 56
4,5
CERCANDO IL SOLE Ed invece
no, quel colpo di testa dopo soli
sei minuti ora gli può cambiare
la vita, lui che come punti di riferimento ha Gervinho e Garcia, che non ha mai perso occasione per difenderlo. «Quel video è rovistare nella spazzatura», aveva detto ad esempio alla
vigilia il tecnico francese. Che
poi ieri ha aggiunto: «Sono
strafelice per questo gol di
Seydou, speriamo gli dia fiducia. È stato bravo a cogliere l’occasione, è il bello del calcio. Ed
ha dimostrato quello che può
fare con un gol da vero centravanti». Ecco, che poi di fatto è
quello che manca alla Roma.
Doumbia è arrivato in extremis,
la Roma aveva scelto Luiz
Adriano. Adesso tocca a lui garantirsi un futuro sempre più
luminoso. Il gol di ieri è un primo squarcio di luce, ma per vedere splendere il sole la strada è
ancora lunga.
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Di Francesco:
«Senza terzini,
per me è dura»
● REGGIO EMILIA Alla fine è
un Garcia felice: «Abbiamo
vinto, ritrovando orgoglio e
dignità. Ma siamo a metà
dell’opera, ora dobbiamo
battere il Genoa. Keita?
Dovevamo giocare con il 4-31-2, poi mi ha detto che aveva
un po’ di sciatalgia, problema
che poi ha risolto con i
fisioterapisti. Sono felice
anche per Pjanic: lo vogliamo
così, è stato decisivo, come
Gervinho. Anche se possono
fare ancora meglio».
Rammaricato, invece, il
tecnico del Sassuolo Di
Francesco: «La Roma ha
meritato, ma senza terzini
per noi è dura. Avessi uno
come Florenzi avrei risolto
tanti problemi. Peccato per
quel miracolo di De Sanctis
su Zaza, avremmo potuto
riaprire la partita. Rispetto a
Verona, però, almeno ho
visto qualcosa di migliore
nella prestazione».
pug
Serie A R 33a giornata
Samp, dov’è la vittoria?
Il Verona è sempre Toni
LE PAGELLE di FILIPPO GRIMALDI
SORIANO LOTTA. ROMAGNOLI, CHE ERRORE
SORENSEN DECISIVO. SAVIOLA NON INCIDE
SAMPDORIA
1Mihajlovic resta 5° ma è senza successi da 5 gare: De Silvestri
illude, poi arriva il 18° gol del quasi 38enne che vale la salvezza
SAMPDORIA
1
VERONA
1
si è quasi autopunita, neanche
3’ dopo, beccando nella notte
più sbagliata quel gol che in casa non subiva dal 24 febbraio:
era il momento di blindare il
vantaggio e invece Toni, servito
da Nico Lopez, alla prima palla
buona ha avuto tutto il tempo e
lo spazio per armare il sinistro,
timbrare il 18° gol stagionale
(ancora nessuno di testa, a proposito di paradossi) e allungare
il momento di grande serenità
del Verona, già reduce da due
vittorie.
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI De Silvestri (S) al 20’,
Toni (V) al 23’ s.t.
SAMPDORIA (4-3-1-2) Viviano; De
Silvestri, Muñoz, Romagnoli, Regini;
Acquah, Obiang, Duncan; Correa (dal 4’
s.t. Eto’o); Okaka (dal 13’ s.t. Bergessio),
Muriel (dal 28’ s.t. Soriano).
PANCHINA Romero, Mesbah,
Silvestre, Coda, Wszolek, Rizzo,
Marchionni, Palombo, Djordjevic.
ALL. Mihajlovic.
BARICENTRO MOLTO ALTO 56,5 M
CAMBI DI SISTEMA dal 4’ s.t. 4-3-3,
dal 13’ s.t. 4-2-3, dal 28’ s.t. 4-3-2.
ESPULSI Acquah per doppia
ammonizione (g.s. e c.n.r) al 12’ s.t.
AMMONITI Obiang per proteste,
Muñoz per gioco scorretto.
VERONA (3-5-2) Gollini; Sorensen (dal
10’ s.t. Martic), Marques, Gu.
Rodriguez; Pisano, Valoti (dal 27’ s.t.
Campanharo), Tachtsidis, Greco, Brivio;
Nico Lopez (dal 31’ s.t. Saviola), Toni.
PANCHINA Benussi, Ferrari, Fares,
Sala, Checchin, Fernandinho, J.Gomez,
Cappelluzzo. ALL. Mandorlini
BARICENTRO MOLTO BASSO 46,3 M
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Valoti, Sorensen, Brivio e
Gu. Rodriguez per g.s.
ARBITRO Irrati di Pistoia.
NOTE Spettatori paganti 1.532, incasso
24.877 euro, abbonati 18.077, quota
155.730 euro. Tiri in porta 5-4. Tiri fuori
7-5. In fuorigioco 3-3. Angoli 6-7.
Recuperi: 0’ p.t., 4’ s.t.
Andrea Elefante
INVIATO A GENOVA
L
uca Toni, ora alla quota record di 13 gol nel solo
2015, non finisce più e invece, avanti così, rischia di finire il sogno europeo della Samp.
Inquietato alla vigilia della gara con la Juve — che sabato,
per inciso, verrà a Genova per
mettersi in tasca lo scudetto —
da numeri malvagi, nemici alle
spalle e anche da sospetti avvelenati, oltre che da una certezza: come volevasi dimostrare
l’assenza di Eder si sentirà, e
tanto. Dunque i numeri: la
Samp non vince da cinque partite e ha fatto sei punti nelle ultime sei gare, punta dell’iceberg di un girone di ritorno al
ritmo di una salvezza tranquilla, non di un’Europa League
che non aspetta. I nemici: ora la
Samp sente sul collo anche l’insopportabile fiato del Genoa,
Luca Toni, 37 anni, batte Viviano da due passi per il gol dell’1-1 ANSA
che sta viaggiando a ben altro
ritmo e minaccia una bella lotta
cittadina per salire sul treno
europeo, e anche dell’Inter. E
poi il sospetto, che in realtà è
certezza: al tramonto della partita, 45’ della ripresa, un fallo
di Martic su Regini doveva essere punito con il rigore.
PARADOSSI È stata una notte
di calcio faticoso e di paradossi,
fotografati alla perfezione dai
due gol che hanno deciso la
partita. La Samp è passata in
vantaggio otto minuti dopo essersi ritrovata in inferiorità numerica (espulso Acquah) e con
un contropiede lanciato in assoluta libertà: fuga indisturbata di Muriel e passaggio finale
per l’incursione di De Silvestri,
sulla fascia non sua. Il tutto dopo un’ora che il Verona aveva
attraversato senza lasciare neanche un mezzo buco nella sua
ragnatela appiccicosa. Un regalo così paradossale che la Samp
23
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
13
● i gol segnati da Toni nel 2015:
l’attaccante del Verona guida la
classifica dei bomber dei primi 4
mesi dell’anno e ha realizzato 12
degli ultimi 18 gol dei gialloblù
411
● i minuti senza prendere gol
in casa per la Samp, bucata
da Toni al 23’ della ripresa.
Il bilancio doriano delle ultime
5 gare parla di 3 pari e 2 k.o.
COME UN MURO Quel gol è stato la certificazione della già palese stanchezza, non solo mentale, della Samp: Mihajlovic
non è riuscito ad attutirla nonostante il turnover — dedicato
alla Juve, ma anche alle gambe
dei suoi — in omaggio al quale
aveva rinunciato a Eto’o, Soriano, Palombo e Silvestre e virato
su un 4-3-1-2 troppo sgasato
per far saltare il tappo della
partita. Che da subito è stata un
inno all’intasamento. Degli
spazi per scelta del Verona, che
Mandorlini (fra energie da preservare, squalifiche e infortuni,
anche di Gomez nel riscaldamento) ha rivoluzionato negli
uomini e dunque nel sistema di
gioco, disegnando senza bluff
un 3-5-2 votato anzitutto a ingolfare meccanismi e muscoli
avversari e lasciando a Toni
(suoi 12 degli ultimi 18 gol del
Verona) quasi tutta la fatica del
lavoro sporco là davanti. Dunque intasamento anche delle
idee Samp, che si è trovata di
fronte un muro e al netto di
un’occasione per Okaka (murato da Sorensen) e una per Muriel, ci ha più o meno regolarmente sbattuto contro. Un po’
come il giovane Correa, in teoria quello che avrebbe dovuto
accendere la luce per trovare il
varco giusto. La sua insostenibile leggerezza è emersa a vanificarne anche le intenzioni migliori e, di conseguenza, a smascherare le difficoltà di una linea di mezzo (Acquah-ObiangDuncan) all’insegna del «black
power», ma a basso indice di
creatività. A Mihajlovic non è
bastato, nella ripresa, neanche
giocarsi la carta Eto’o, che ha
sfiorato il gol solo al 42’, tre minuti prima di quel rigore reclamato: abbastanza per recriminare, non per assolversi.
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5
VERONA
5,5
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
MURIEL
TONI
Metà del gol di De Silvestri è suo.
Il coast to coast è favoloso per
velocità ed efficacia, riscattando
un primo tempo con qualche errore
e alcune pause di troppo.
Gli chiudono tutte le porte nel primo
tempo nonostante i suoi tentativi di
sfondare da tutte le parti. Alla fine,
però, trova il guizzo per il suo 18°
gol stagionale. Giù il cappello.
VIVIANO 5,5 Sbaglia il tempo
dell’uscita su Toni nella ripresa e
rischia grosso, poi salva su Brivio.
DE SILVESTRI 6,5 Bravo ad
accompagnare il contropiede di
Muriel, freddo quando batte a rete.
MUNOZ 6 Salva un paio
di situazioni pericolose quando
il Verona si rovescia in avanti.
ROMAGNOLI 5 Errore fatale sull’uno
a uno veronese.
REGINI 5,5 Stavolta osa poco in
avanti, ci prova solo nel finale.
ACQUAH 5 Serata in chiaroscuro.
Ma il tocco di mano che gli costa
l’espulsione è imperdonabile.
OBIANG 5,5 Fatica a impostare
e subisce la pressione del Verona.
A tratti anonimo.
DUNCAN 5,5 Qualche buono spunto,
un po’ discontinuo.
CORREA 5 Buona volontà, ma deve
ancora crescere.
ETO’O 5 Un tiro pericoloso in pieno
recupero, e poco altro.
SORIANO 6 Entra nel momento più
difficile, lotta su tutti i palloni.
OKAKA 5 Il solito difetto: manca di
cinismo e si ferma sul più bello.
BERGESSIO 6 Cerca di sfruttare al
meglio l’occasione che Mihajlovic gli
concede. Entra subito in partita.
ALL. MIHAJLOVIC 5,5 Il turnover
massiccio penalizza una Samp
che pare aver perso lo smalto dei
giorni migliori.
GOLLINI 6 Concorso di colpa
nell’occasionissima per Okaka nel primo
tempo. Si riscatta nel finale.
SORENSEN 6 Macchinoso, ma decisivo
quando arpiona il pallone e nega il gol a
Okaka.
MARTIC 6 Molto concreto, sbaglia
poco, ma rischia grosso quando tocca
Regini a fine secondo tempo.
MARQUES 6 Duello ruvido con Okaka,
ma ne esce sempre bene.
GU. RODRIGUEZ 6 Dalla sua parte la
Samp ci prova ma non sfonda.
PISANO 5,5 Sale spesso, ma è poco
concreto.
VALOTI 5,5 Ha problemi di equilibrio in
partenza. Spinge, ma senza fortuna.
CAMPANHARO 5,5 Dura trovare la
posizione nel momento caldo della gara.
TACHTSIDIS 6 Cerca poco la
profondità, utile in copertura.
GRECO 6 E’ pronto nelle chiusure, ma
non approfitta delle incertezze
sampdoriane per inserirsi.
BRIVIO 6 Buona spinta, vicinissimo al
gol nella ripresa.
NICO LOPEZ 6 Poco concreto nel primo
tempo, si fa perdonare con l’assist del
pari veronese.
SAVIOLA 6 Prova a sfruttare senza
fortuna la sua freschezza atletica.
ALL. MANDORLINI 5,5 Verona
d’emergenza, ed è un’attenuante. Però, il
gol subito in contropiede con l’uomo in
più è un peccato mortale.
6,5
6,5
IRRATI Arbitra bene ma non ammonisce Marques per
una trattenuta su Okaka e non concede nel finale un rigore
alla Samp per l’entrata in area di Martic su Regini.
FAVERANI 6-RANGHETTI 6
DAMATO 6-ABBATTISTA 6
5,5
Sinisa: «Ci va tutto storto»
Mandorlini: «Luca è fantastico»
● GENOVA Il gol non basta.
De Silvestri ha riscattato la
serata amara del San Paolo,
ma non si dà pace e
riconosce come questa sia
stata un’occasione sprecata
per la sua Samp: «Guardiamo
comunque al futuro con
fiducia,ma purtroppo non ci è
andata bene». Il tecnico
Mihajlovic conferma il
problema senza commentare
l’episodio dubbio a tempo
quasi scaduto: «Non
m’importa quello che è
successo nel finale. Dico solo
che sia in undici sia in dieci
uomini abbiamo creato
diverse occasioni da rete, ma
in questo momento ci gira
tutto storto. Ai ragazzi non
posso dire nulla, a livello di
spirito e di atteggiamento sono
stati bravi. Ora pensiamo alla
prossima partita, lasciando
perdere questo risultato». Sinisa
spiega che «nel primo tempo non
ci è certo mancata la grinta,
abbiamo sofferto poco o nulla
ma come già avvenuto contro il
Cesena ci sono state le occasioni
per sbloccare il risultato e non ci
è andata bene. Gli episodi ci sono
stati sfavorevoli». Mandorlini è
complessivamente soddisfatto:
«Questo era un campo difficile,
ma siamo stati poco coraggiosi a
non provare a vincere la partita
nel finale anche dopo il gol preso
in contropiede. Toni è fantastico,
mi aveva detto: “Sento che farò
gol”, ed ha avuto ragione lui».
Filippo Grimaldi
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24
Serie A R 33a giornata
PALERMO
2
TORINO
2
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LE PAGELLE di F.C.
RIGONI LEADER, VAZQUEZ DEVE RIPOSARE
EL KADDOURI ENTRA E CAMBIA MARCIA
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Vitiello (P) al 10’,
Peres (T) al 13’, Rigoni (P) al 26’;
Maxi Lopez (T) al 15’ s.t.
PALERMO (3-5-1-1) Sorrentino;
Vitiello, G. Gonzalez, Andelkovic;
Rispoli, Rigoni, Jajalo (dal 39’ s.t.
Jajalo), Chochev (dal 24’ s.t.
Belotti), Lazaar (dal 37’ s.t.
Daprelà); Vazquez; Dybala.
PANCHINA Ujkani, Ortiz,
Milanovic, Terzi, Joao Silva, Della
Rocca, Maresca, Quaison,
Bentivegna. ALLENATORE Iachini.
CAMBIO DI SISTEMA dal 24’ s.t.
3-4-1-2 BARICENTRO medio 52 m
ESPULSI nessuno. AMMONITI
Chochev, Rispoli gioco scorretto.
TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik,
Gaston Silva; Peres, Benassi (dal
9’ s.t. El Kaddouri), Vives,
Farnerud, Molinaro (dal 35’ s.t.
Darmian); Martinez (dal 14’ s.t.
Maxi Lopez), Quagliarella.
PANCHINA Ichazo, Castellazzi,
Basha, A. Gonzalez, Jansson,
Maksimovic, Amauri.
ALLENATORE Ventura. CAMBI DI
SISTEMA nessuno. BARICENTRO
molto basso (46,2) ESPULSI
nessuno. AMMONITI Vives,
Gaston Silva, Maxi Lopez gioco
scorretto.
ARBITRO Gervasoni di Mantova.
NOTE Spettatori paganti 5.508,
incasso 55.555 euro; abbonati
9.730 quota 115.601 euro. Tiri in
porta 6-4. Tiri fuori 6-4.
Fuorigioco 0-3 Angoli 9-4.
Recuperi p.t. 0’; s.t. 4’.
PALERMO
Maxi Lopez, 31 anni, al quinto gol in campionato. Uno lo aveva segnato col Chievo GETTY IMAGES
1Dopo la vittoria nel derby, Ventura fa 2-2 in casa del Palermo
Bruno Peres risponde a Vitiello, Maxi Lopez a Rigoni: coppe a 2 punti
INVIATO A PALERMO
E’
tutto un copiato, nella
notte della carta carbone. Pareggio come all’andata, 4
reti come all’Olimpico, identica
successione di gol: due volte in
vantaggio il Palermo, due volte
raggiunto. E per poco non ci
scappa la sorpresa con ribaltamento di risultato: Gervasoni
annulla il 3 a 2 a Maxi Lopez
con una decisione che spacca il
capello in quattro, nel senso che
ci può stare, come no. Ma anche
il Palermo può recriminare per
l’ennesima traversa che nega ad
Andelkovic il 3 a 1 che forse
avrebbe chiuso la partita. E al
diciannovesimo legno della stagione, verrebbe da suggerire a
Iachini che dedica una buona
fetta degli allenamenti a perfezionare la mira dei tiratori, di
lasciar perdere: chissà che pro-
vando a concludere a occhi
chiusi i suoi non trovino più
spesso la rete.
che la necessità di applicare il
turnover per inseguire l’Europa
sino alla fine.
FRENATA Dopo la sconfitta di
Parma, Iachini ritorna all’antico, per così dire, rimettendo
Sorrentino in porta, Jajalo e Rigoni a centrocampo, praticamente la stessa formazione che
aveva battuto il Genoa nell’ultima in casa. Ma se la mossa rosanero può avere una spiegazione
proprio per la magra figura rimediata al Tardini, al contrario
era poco prevedibile la rivoluzione venturiana che rispetto al
derby lascia fuori una mezza
dozzina di giocatori (compresi i
due squalificati, Gazza e Moretti): cominciano in panca Darmian, Maxi Lopez, El Kaddouri
e Maksimovic, per fare spazio a
Bovo, Gaston Silva, Farnerud,
Molinaro, Vives e Martinez. Segno che il dispendio psicofisico
del successo contro la Juve ha
lasciato segni tangibili. Ma an-
PANCIA PIENA La serata del Palermo volge rapidamente al bello, sfruttando uno delle situazioni preferite da Iachini, l’azione a gioco fermo: angolo di Dybala, sponda aerea di
Andelkovic appostato sul secondo palo ed entrata vincente
di Vitiello libero sul lato opposto. Il Toro però impiega appena 3 minuti a rimettere le cose a
posto: sul cross dalla sinistra di
Molinaro, stecca Quagliarella
inventando un assist per Peres
libero di pareggiare sotto misura. La sensazione è che la squadra di Ventura sia appagata dal
successo di domenica. E questo
s’intuisce ben prima che il Palermo torni in vantaggio. Il gol
di Rigoni ne è la conferma:
l’azione l’avvia Dybala che porge a Lazaar il cui traversone è
messo dentro dal centrocampi-
TORINO
6
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
RIGONI
MAXI
LOPEZ
7
Torino, doppia rimonta
e frenatina verso l’Europa
Francesco Caruso
6
7
Come all’andata trova il gol, questa
volta con una plastica spaccata.
Lavora molti palloni, combatte in
mezzo al campo ed esce sempre a
testa alta.
Un minuto per segnare il 2-2, per lui
è quasi un derby, e i palermitani lo
fischiano inneggiando a Icardi.
L’arbitro gli annulla la seconda rete
per spinta su Vitiello: protesta il Toro
SORRENTINO 6 Nulla può sui gol da
distanza ravvicinata di Peres e Maxi
Lopez, qualche buona parata.
VITIELLO 6 Segna il primo gol in
rosanero con una facile conclusione
da sotto misura, si fa buggerare da
Maxi Lopez in occasione del 2 a 2.
G. GONZALEZ 6 Riesce a mettere
diverse pezze in ogni zona dell’area.
ANDELKOVIC 6 Più attaccante che
difensore: fornisce l’assist dell’1 a 0,
poi colpisce una traversa di testa.
RISPOLI 6 Meno propositivo del
solito ma non lesina energie.
JAJALO 6 Più quantità che sostanza
ma il suo lavoro lo porta a
compimento (Bolzoni s.v.).
CHOCHEV 5,5 Una discreta mole di
lavoro, ma con poca qualità.
BELOTTI 6 Appena entrato da un
palla d’oro a Dybala che non riesce
ad approfittarne. Ci prova da solo,
Padelli gli dice no.
LAZAAR 5,5 Gran bel cross per il 2
a 1 di Rigoni, poi si perde e il Toro
sfonda dalla sua parte (Daprelà s.v.).
VAZQUEZ 5 Forse sarebbe il caso di
farlo rifiatare un po’: praticamente
assente.
DYBALA 6 Mette il piede in entrambi
i gol rosanero, manca però un paio
di occasioni.
ALL. IACHINI 6 Potrebbe
cominciare a riflettere
sull’opportunità di fare turnover in
avanti.
PADELLI 5,5 Qualche
responsabilità sul secondo gol ce
l’ha, si riscatta parzialmente su
Belotti nel finale.
GASTON SILVA 6 Divide la
responsabilità del raddoppio
rosanero con Molinaro. Poi cresce.
BOVO 6 Troppo falloso, sfiora
diverse volte l’ammonizione, l’arbitro
lo grazia almeno due volte.
GLIK 6,5 Uno dei tanti ex
(rimpianti): non si distrae al 94’ e
salva il pareggio davanti alla porta.
PERES 6,5 Prezioso il gol
dell’immediato 1-1, uno dei più
vivaci, punge sul fianco sinistro.
BENASSI 5 Si astrae dal gioco, non
riesce a incidere.
EL KADDOURI 7 Cambia volto alla
gara, regala a Maxi la palla del
pareggio e quella del gol annullato.
VIVES 6 Imbastisce gioco nella
zona nevralgica del campo.
FARNERUD 6,5 Prestazione più che
dignitosa, lotta e recupera palloni.
MOLINARO 5,5 Avvia l’azione del
pari, ma si fa bruciare da Rigoni
nell’azione del raddoppio.
(Darmian s.v.)
QUAGLIARELLA 6 Da un tiro
sporco nasce l’assist per Peres.
MARTINEZ 5 Spreca una buona
opportunità e sparisce dalla scena.
ALL. VENTURA 6 Troppi cambi ma
alla fine rimedia.
GERVASONI Azzecca quasi tutto: la decisione di annullare
il gol a Maxi Lopez fa arrabbiare Ventura a fine partita,
manca qualche ammonizione ma nel complesso
si merita la sufficienza.
IORI 6-MELI 6 GHERSINI 6,5-MINELLI 6,5
6
sta in spaccata.
CAMBI VINCENTI Nella ripresa
Ventura capisce che per uscire
almeno con un punticino dal
Barbera occorre «copiare» Iachini e tornare all’antico: dalla
panchina si alzano prima El
Kaddouri e poi Maxi Lopez. E
un minuto dopo il secondo cambio arriva il pareggio granata,
confezionato proprio dai nuovi
entrati che cambiano volto al
Toro. E l’argentino ex Catania
troverebbe anche la doppietta,
sempre su traversone del belga,
se Gervasoni non annullasse
per una spinta della Gallina
bionda su Vitiello: protestano i
granata e a fine partita Ventura
per lo stesso motivo va a discutere, garbatamente, con l’arbitro. Il pareggio comunque è giusto ma il Toro dovrà rimettersi a
correre già mercoledì contro
l’Empoli, se non vuole annacquare le sue ambizioni europee.
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Partita nel giorno di Falcone
Orlando: «Direi no all’Italia»
● PALERMO (f.v.) Polemica
tra il sindaco di Palermo
Leoluca Orlando e la Lega di
Serie A. La decisione di
fissare la partita di
campionato tra Palermo e
Fiorentina sabato 23 maggio
alle 18, nel giorno in cui la
città - alla stessa ora ricorderà Giovanni Falcone, la
moglie Francesca Morvillo e
gli agenti deceduti nella
strage di Capaci di 23 anni fa
con una serie di
manifestazioni, non è andata
giù al primo cittadino.
«Sarebbe grave non tenere
conto della contemporaneità
degli eventi – tuona Orlando Speriamo ci sia un
ripensamento, altrimenti
saremmo costretti a
intraprendere iniziative di
protesta. Se venisse confermata
la coincidenza fra l’orario della
partita e l’orario
dell’anniversario dell’eccidio di
Capaci il sindaco non darà il suo
consenso allo svolgimento della
partita Italia-Bulgaria allo stadio
Barbera». In giornata il
presidente Zamparini aveva
affrontato la vicenda
dichiarando: «Il Palermo
dedicherà la partita alla
memoria di Falcone con una
serie di iniziative volte a riempire
lo stadio – ha detto il patron - per
ricordare con amore e passione
un grande uomo. Chiederemo di
giocare col lutto al braccio,
sperando di onorare la memoria
del magistrato con una vittoria».
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Serie A R 33a giornata
Pinilla show: LE PAGELLE
che Atalanta
Cesena s’illude:
ora è durissima
di G.LO.
OK CARBONERO
PERICO SPRECA
SPORTIELLO VOLA
MAXI C’È MA CALA
CESENA
1Il 2-2, grazie all’ennesima rovesciata
del cileno, tiene Reja a +8 sui romagnoli
CESENA
2
ATALANTA
2
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Pinilla (A) al 5’, Brienza
(C) su rigore all’11, Carbonero (C) al
26’, Pinilla (A) al 37’ s.t.
CESENA (4-3-1-2)
Agliardi; Perico, Capelli, Krajnc,
Renzetti; Carbonero (dal 35’ s.t.
Volta), Mudingayi Cascione (dal 23’
s.t. Giorgi); Brienza; Succi (dal 15’ s.t.
Rodriguez), Defrel. PANCHINA Leali,
Bressan, Nica, De Feudis, Cazzola,
Dalmonte, Tabanelli, Moncini, Djuric.
ALL. Di Carlo
BARICENTRO BASSO 48,8 M.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 4-2-31, dal 35’ s.t. 5-3-2
AMMONITI Mudingayi e Carbonero
per gioco scorretto, Perico per
comp. non reg.
ATALANTA (4-2-3-1)
Sportiello; Bellini, Benalouane,
Masiello, Dramè; Cigarini (dal 34’ s.t.
Migliaccio), Carmona; Zappacosta
(dal 21’ s.t. D’Alessandro), Maxi
Moralez, Gomez (dal 31’ s.t. Bianchi);
Pinilla PANCHINA Avramov,
Stendardo, Biava, Del Grosso,
Scaloni, , Baselli,Emanuelson,
Boakye, Rosseti. ALL. Reja.
BARICENTRO MEDIO 51,2 M
CAMBI DI SISTEMA dal 31’ s.t. 4-4-2
AMMONITI Pinilla, Migliaccio,
Benalouane e Carmona per g. s.
ARBITRO Rizzoli di Bologna
NOTE paganti 1.862, incasso di
17.335, abbonati 12.308, quota di
113.872. Tiri in porta 5-7 Tiri f. 5-6
Fuorig. 8-3 Angoli 2-3 Recuperi p.t.
2’, s.t. 4’
Guglielmo Longhi
INVIATO A CESENA
I
l pareggio che l’Atalanta cercava si materializza nel modo
più spettacolare ma non
nuovo: con una rovesciata di
Pinilla (nella foto Ansa), la
terza su cinque gol! E così il
vantaggio sul Cesena resta
invariato: più 8. Se non è
una condanna, è qualcosa
che ci assomiglia molto.
MOSSE E CONTROMOSSE
L’Atalanta ha meritato perché
è partita bene e ha saputo reagire dopo lo svantaggio. Reja
conferma il 4-2-3-1 vivacizzato da un Gomez(quasi) in-
contenibile sulla sinistra e Maxi
Moralez con buone idee. Ognuno sa cosa fare: Cigarini pressa
alto per sostenere Maxi mentre
Carmona arretra di una decina
di metri per seguire Brienza. E
così il Cesena che per gravi motivi di salute (cioè di classifica)
dovrebbe fare la partita, in realtà la subisce. Lo stesso Brienza
fatica molto a costruire, a dare
palle giocabili a Defrel e a Succi,
che al minuto 20 s’inventa un
gran tiro da 25 metri. Precario e
anche un po’ molle, il Cesena.
Per non dire rassegnato.
SPECCHIO Poi nella ripresa si
rialza. Intanto, perché Di Carlo
passa al 4-2-3-1, alzando Defrel
e Carbonero, spostato a sinistra, sulla linea di Brienza con
Succi unica punta, poi sostituito
Da Rodriguez. Davanti alla difesa, la coppia Cascione-Mudingayi. Si gioca a specchio, dunque. La mossa non porta bene,
perché c’è subito l’1-0, nato da
un innocuo colpo di testa di Pinilla, Capelli tocca, Agliardi
esce ma è disturbato da Krajnc.
Però è un altro Cesena, che merita di pareggiare su rigore. Interviene anche Reja che toglie
lo spento Zappacosta e chiede a
D’Alessandro la spinta mancata
fino a quel momento sulla destra.
LITIGIO Ma è il Cesena ora a comandare. Spinge e colpisce con
un gran gol di Carbonero da
fuori area. Reja si gioca la
carta del doppio centravanti passando al 4-4-2
col doppio centravanti
e Moralez che va a sinistra. E poi, incredibilmente, Di Carlo si protegge col 5-3-2 (Volta al
posto di Carbonero).
Quasi fosse una punizione divina arriva il 2-2 e
nel finale, per la serie
non ci facciamo mancare
niente, c’è anche un litigio tra Reja e Rolando
Bianchi. Il tecnico - che
poi si è scusato - lo accusava di non aver passato il
pallone a Benalouane, solo davanti alla porta.
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6
AGLIARDI 5,5 Confermato per la
terza di fila, grave indecisione sull’10.
PERICO 5 In affanno con Gomez, si
mangia un gol incredibile.
CAPELLI 5,5 Oltre 25 centimetri
più alto di Moralez: non li sfrutta.
KRAJNC 5,5 Concorso di colpa sul
primo gol di Pinilla.
RENZETTI 5 Spaventato da
Zappacosta, rinuncia a spingere.
CARBONERO 7 (il migliore)
Alterna pestoni a giocate preziose.
Un tiro da fuori, poi un gran gol.
(Volta s.v.)
MUDINGAYI 6,5 In campo dopo la
squalifica, se la vede con Cigarini:
36 palle giocate e 21 perse.
CASCIONE 5 Mai in partita:
invisibile.
GIORGI 5 Non riesce a fare la
differenza.
BRIENZA 6 Bene da trequartista,
così e così da mezz’ala.
SUCCI 6 Preferito a Djuric, sfiora il
gol al 20’ del primo tempo.
RODRIGUEZ 5,5 Di Carlo gli chiede
più profondità. Lui ricambia con un
grave errore di mira.
DEFREL 6 Vivace come sempre,
ma poco concreto.
ALL. DI CARLO 6 Giusto il primo
cambio di modulo, punito dopo
essere passato alla difesa a 5.
Troppo prudente.
ATALANTA
6,5
SPORTIELLO 6,5 Paratona su
Succi nel primo tempo. Affidabile
come sempre.
BELLINI 5,5 Si fa vedere poco
anche nel momento migliore
dell’Atalanta
BENALOUANE 6 Con sicurezza su
Succi e Rodriguez.
MASIELLO 6 Per Reja sul sintetico
è meglio di Biava
DRAME’ 5 Male, poca spinta e
poca personalità.
CIGARINI 6 Ritmi bassi e qualche
apertura interessante (Migliaccio
s.v.)
CARMONA 6 Tiene d’occhio
Brienza, sostiene Cigarini.
ZAPPACOSTA 5 Mah, da esterno
offensivo convince poco
D’ALESSANDRO 6 Dà la scossa
sulla fascia destra.
MAXI MORALEZ 6,5 Un gran
primo tempo, cala alla distanza.
GOMEZ 6,5 Per un’ora il migliore in
campo. Imprendibile per Perico.
BIANCHI 5,5 Finale a nervi tesi.
Ma perché non ha passato quel
pallone?
PINILLA 7,5 (il migliore) Rientra
dalla squalifica: la staffetta tra
penitenti gli porta bene. Regala la
specialità della casa.
ALL. REJA 7 Missione (quasi)
compiuta. Buon primo tempo,
giusto il cambio di modulo.
RIZZOLI Pinilla
è in posiziine
regolare sul
secondo gol. Lascia correre dopo
un mani in area di Krajnc non
giudicato volontario.
6,5
DE LUCA 6-VUOTO 6
GUIDA 6-MARIANI 6
Meggiorini
vale la Serie A
Cagliari, il k.o.
è una sentenza
1L’attaccante regala al Chievo la salvezza
I sardi chiudono in 9: B sempre più vicina
CHIEVO
1
CAGLIARI
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Meggiorini all’11’ p.t.
CHIEVO (4-4-2)
Bizzarri; Schelotto, Gamberini (dal
24’ s.t. Dainelli) Cesar, Frey; Birsa
(dal 21’ s.t. Botta), Izco, Radovanovic,
Hetemaj; Paloschi, Meggiorini (dal
17’ s.t. Pellissier). PANCHINA Bardi,
Seculin, Pozzi, Christiansen, Vajushi,
Cofie, Fetfatzidis, Sardo, Biraghi.
ALLENATORE Maran.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Schelotto, Botta g.s.
BARICENTRO MOLTO BASSO 47,6
METRI
CAMBI DI SISTEMA nessuno
CAGLIARI (4-3-1-2).
Brkic; Pisano, Diakitè, Ceppitelli,
Murru; Dessena (dal 12’ s.t. Farias),
Ekdal, Joao Pedro (dal 1’ s.t. Conti);
Mpoku; Cop (dal 27’ s.t. Cossu), Sau.
PANCHINA Cragno, Gonzalez,
Crisetig, Longo, Rossettini, Barella,
Balzano, Donsah, Capuano.
ALLENATORE Festa
ESPULSI Murru 39’ s.t. g.s.; Cossu
43’ s.t. doppia ammonizione (g.s.)
AMMONITI Ceppitelli, Ekdal, Conti
e Mpoku per gioco scorretto.
BARICENTRO MEDIO 53,3 METRI
CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 12’
s.t.
ARBITRO Di Bello di Brindisi.
NOTE Spettatori 9.000 circa,
incasso non comunicato. Tiri in
porta: 5-1. Tiri fuori: 3-3. In
fuorigioco 2-1. Angoli: 3-6.
Recupero: p.t. 1’; s.t. 4’.
Matteo Brega
INVIATO A VERONA
D
evi meritarti di
credere alla salvezza, non devi solo credere di meritarla. Lo
spirito del Chievo dimostra questo: la squadra di
Luca Campedelli è aritmeticamente salva a 5
giornate dalla fine con
pieno merito. Mai così
presto da quando tornò in Serie A nel 2008.
Il sigillo arriva col
successo sul Cagliari.
Stretto, troppo stretto per quello che la
squadra di Maran
ha spiegato. Sì, per-
CALCIOSCOMMESSE
nuovo dal gip: «Mai
visto il ct», ha detto.
Nel locale di Seedorf
i passaggi di denaro
Francesco Ceniti
INVIATO A CREMONA
N
on un posto qualunque: Ilievski e Gervasoni, altro pentito dell’inchiesta sul calcioscom-
ché di spiegazione si è trattata.
La salvezza, virtualmente, era
già piegata nell’armadio.
ORA IL DERBY Ma il tecnico ha
voluto dare la sgasata che gli
permetterà di vivere di rendita
per un mese, aspettando con la
sostenibilissima leggerezza
dell’essere salvo il derby contro
l’Hellas di domenica 10 maggio. Il gol di Meggiorini all’11’
rappresenta bene il mondo
Chievo. Lo stesso numero 69
anticipa Joao Pedro (difesa altissima, zemaniana) a centrocampo e lancia Paloschi, poi
lunga corsa di sacrificio per
raccogliere la chiusura di un
triangolo allargato e il tiro che
vale il gol. Difesa sarda imbavagliata da due uomini, detto
tutto. Il primo tempo è un monologo gialloblù con Paloschi
che tre volte va vicino al gol. Il
Cagliari rimane in partita perché lo dice il tabellino. Solo
Cop al 36’ ricorda che Bizzarri
gioca.
NERVOSISMO Il Cagliari di Festa svanisce nel giro di tre giorni. A Firenze pareva in salute, a
Verona ha mostrato un’emicrania galoppante. I suoi limiti
hanno sbattuto per tutta la serata contro l’anima dei veneti.
La creatura pimpante divenuta
opaca si arrovella intorno al 43-1-2 con Mpoku vertice basso
di un triangolo con molti spigoli chiuso da Cop e Sau. Festa
prima allarga lo stesso
Mpoku a sinistra (abbozzo di 4-3-3, abortito in pochi minuti) e
poi nella ripresa lo
mette trequartista
nel 4-2-3-1. Di tutta risposta arriva solo
un nervosismo che cresce fino a portare i sardi a chiudere in 9 (rosso diretto a Murru,
giusto, ginocchiata) e
Cossu (due gialli). Il
Chievo è salvo (4-4-2
super pratico di Maran, privo dell’infortunato Zukanovic), il Cagliari invece si è spento di nuovo.
LE PAGELLE di M.B.
CESAR FA TUTTO
PALOSCHI SUPER
FARIAS SI SALVA
MURRU NON C’È
CHIEVO
7
BIZZARRI 6 C’è nessuno? L’urlo
della particella bizzarriana si
perde nel vuoto.
SCHELOTTO 6 Ogni tanto il solito
Ezequiel, ma prendiamo la parte
buona: corre.
GAMBERINI 6 Lascia a Cop la
briciola del primo tempo, poi
raddrizza la barra.
DAINELLI 6 Minuti nella serata di
festa.
CESAR 6,5 Può segnare, poi fa il
suo gran lavoro sulle punte sarde.
FREY 6 Spinge poco, copre
Hetemaj.
BIRSA 6,5 Buone idee dai suoi
piedi, specie sui piazzati.
BOTTA 6 Deve gestire alcuni
palloni, promosso.
IZCO 6 Quantità nella zona
nevralgica.
RADOVANOVIC 6 Come il collega,
forse si nota di più.
HETEMAJ 6,5 Inesauribile, fa
rima con «si ferma quando mai?».
PALOSCHI 6,5 Serve Meggiorini
per il gol, ha 3 occasioni tutte sue.
MEGGIORINI 7 (il migliore)
Quattro gol in campionato: 3
vittorie e un pareggio.
PELLISSIER 6 Applausi all’entrata,
il capitano timbra il cartellino.
ALL. MARAN 7 Inculca l’esempio
di come salvarsi.
CAGLIARI
5
BRKIC 6 Assolto per mancanza di
prove contrarie.
PISANO 5,5 Gli passa davanti il
treno Hetemaj un sacco di volte.
DIAKITE’ 5 Dov’era quando
Meggiorini partiva per l’1-0?
CEPPITELLI 5 In ritardo su tutto,
cancella Firenze.
MURRU 4 Prima della ginocchiata
da rosso, zero tracce.
DESSENA 5 Interno senza brio.
FARIAS 6 (il migliore) Il brio che
manca a Dessena lo ha rubato lui,
sfiora il gol da... pareggio.
EKDAL 5,5 Inizia regista, finisce
interno. Qualità chiusa nel vasetto.
JOAO PEDRO 5 Anticipato da
Meggiorini, apre l’autostrada del
Sole al Chievo.
CONTI 5 Va bene la grinta, però
una gomitata in faccia no…
MPOKU 5,5 Ercolino sempre in
piedi, dove lo metti sta, ma senza
grande razionalità.
COP 5 Un taglio sul primo palo nel
primo tempo. Tutto qui.
COSSU 4,5 Due gialli in 16’.
SAU 5 La porta, questa
sconosciuta. Poca aria dai suoi
compagni comunque.
ALL. FESTA 5 Ad aprile servono
un paio di idee, la voglia e la fame.
Tutte rimaste a casa.
DI BELLO
I cartellini
pesanti (ovvero il
nucleo della sua gara) vengono
ponderati con razionalità.
TASSO 6-GAVA 6
PASQUA 6-ABISSO 6
6
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GLI INCIDENTI DELLA FINALE DI COPPA ITALIA 2014
Combine al tavolo del sushi
E Ilievski «salva» Conte
1Lo «sfregiato» di
25
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
messe, avevano scelto un ristorante milanese alla
moda(il Finger’s, di proprietà
dell’ex rossonero Seedorf)
per lo scambio di soldi destinati alle combine. E’ uno dei
tanti particolari emersi nel
corso del nuovo interrogatorio all’ex superlatitante e capo degli «zingari» davanti al
Gip Guido Salvini. Il secondo
tempo è durato quasi sei ore e
lo slavo ha continuato a collaborare con gli inquirenti fornendo una lista completa di
nomi (giocatori e dirigenti) e
partite alterate per favorire le
scommesse.
«MAI VISTO CONTE» Ilievski
ha così cementato l’inchiesta
condotta dal pm Roberto di
Martino (presente al faccia a
faccia), confermando l’associazione per delinquere e i soldi da
Singapore per corrompere i giocatori. Banconote da 500 euro
che venivano date in anticipo ai
calciatori e restituite nel caso di
tarocco sfumato. Ilievski distribuiva questo fiume di denaro ai
suoi sodali, tra cui Gervasoni. E
lo scambio avveniva tra un antipasto e un piatto di pesce. Il Gip
ha chiesto allo slavo delle gare
di A ottenendo risposte esaurienti. In pratica sono state con-
fermate le tante truffe del massimo campionato. E ci sono
molti giocatori lambiti dall’inchiesta e dalla giustizia sportiva che avrebbero beneficiato
dei «regali» dall’Asia. Sulle
combine più pesanti (Lazio-Genoa e Lecce-Lazio) sarà il pm ad
affondare i colpi per avere maggiori particolari (fissato un
nuovo interrogatorio martedì),
mentre ieri è stato affrontato
l’argomento Siena e quindi Antonio Conte (era l’allenatore).
Ilievski ha confermato i tanti tarocchi delle gare che vedevano
impegnati i toscani, ma il tramite degli accordi è sempre stato
Carobbio (altro pentito), mentre non c’è stato nessun contatto con Conte («mai incontrato»). Buona notizia per il c.t.: le
contestazioni della Procura restano legate alla frode sportiva
senza associazione.
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Condannato Genny ‘a carogna:
2 anni e 2 mesi all’ultrà napoletano
● (a.cat.) Due anni e due
mesi, e senza sospensione
della pena, per aver guidato
le violenze avvenute prima
della partita e per aver
scavalcato la recinzione
della curva Nord
dell’Olimpico per trattare
con i giocatori del Napoli, e
sotto gli occhi delle forze
dell’ordine, lo svolgimento
della finale di Coppa Italia. È
quanto deciso ieri dal Gup
Giulia Proto a carico di
Gennaro De Tommaso, alias
Genny ‘a Carogna, leader
della curva A del San Paolo,
il primo condannato (con
rito abbreviato) del 3
maggio 2014 (seppure per
violenze estranee alla
vicenda Ciro Esposito). Per
De Tommaso, difeso dai legali
Contucci e Castellano, il pm
Eugenio Albamonte aveva
chiesto 3 anni e 6 mesi, ma di
fronte al giudice sono caduti gli
altri due capi di imputazione,
cioè il lancio di oggetti in
campo e l’esposizione della
maglietta pro Speziale, che non
è stata riconosciuta come
incitante alla violenza. Insieme
a De Tommaso, sono stati
condannati altri tre ultrà
napoletani, tutti a un anno e 8
mesi (con sospensione della
pena): Mauro Alfieri, Genny
Filacchione e Salvatore Lo
Presti. Mentre un quinto tifoso
azzurro, Massimiliano Dentice,
sarà giudicato con rito
ordinario.
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10
Serie A R Posticipo 33a giornata
1
EMPOLI
4
NAPOLI
2
2
PRIMO TEMPO 3-0
MARCATORI Maccarone (E) all’8’, aut.
Britos (N) al 42’, Saponara (E) al 46’
p.t.; aut. Laurini(E) al 19’, aut. Albiol (N)
al 37’, Hamsik (N) al 46’ s.t.
EMPOLI (4-3-1-2) Sepe; Laurini (34’
s.t. Mario Rui), Tonelli, Rugani, Hysaj;
Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (18’
s.t. Zielinski); Maccarone, Pucciarelli
(36’ s.t. Verdi). PANCHINA Bassi,
Giacomel, Barba, Somma, Signorelli,
Diousse, Brillante, Mchedlidze, Tavano.
ALLENATORE Sarri. CAMBI DI
SISTEMA nessuno. BARICENTRO
molto basso (46,5) ESPULSI nessuno.
AMMONITI Laurini, Tonelli, Verdi
3
NAPOLI (4-2-3-1) Andujar, Maggio,
Koulibaly, Britos, Ghoulam (7’ s.t.
Albiol); Gargano, Inler (27’ s.t.
Gabbiadini); Callejon, Hamsik, Mertens
(14’ s.t. Insigne); Higuain. PANCHINA
Rafael, Colombo, Henrique, Luperto,
Jorginho, Mesto, David Lopez, Zapata.
ALL Benitez. CAMBIO SISTEMA
nessuno. BARICENTRO molto basso
(47,7). ESPULSI nessuno
AMMONITI Ghoulam
ARBITRO Massa di Imperia.
NOTE spettatori e incasso non
comunicati. Tiri in porta: 7-5. Tiri fuori:
1-5. Angoli: 6-4. Fuorigioco: 0-5.
Recupero: 1’ p.t., 5’ s.t.
● 1 Esplode a fine gara la gioia dei giocatori dell’Empoli. Dopo questa vittoria sul Napoli manca solo un punto per la salvezza
aritmetica della squadra 2 L’amarezza di Marek Hamsik a fine partita 3 Un simpatico messaggio dei tifosi di casa rivolto a
Denis dopo l’episodio di domenica scorsa che ha portato alla maxisqualifica dell’atalantino ANSA LAPRESSE
Il solito Napoli si butta via
1Dopo tre vittorie consecutive, è preso a pallate dall’Empoli: 4-2 con due autoreti
La Champions sfugge, gli resta l’Europa League. Saponara strepitoso: 1 gol e mezzo
L’esultanza
di Maurizio
Sarri, 56 anni,
allenatore
dell’Empoli
dal 2012
LAPRESSE
Mimmo Malfitano
INVIATO A EMPOLI (FIRENZE)
T
utto da rifare. Stavolta la lezione è stata pesante, di quelle che umiliano e che non
consentono repliche. L’illusione della continuità
è svanita in una notte da brividi, contro un Empoli spettacolare, che il professor Sarri ha saputo
preparare in modo impeccabile per sostenere
un esame quasi proibitivo. Ma i suoi ragazzi
hanno dimostrato di essere preparati, pronti
a rispondere alle sollecitazioni di un avversario che nelle ultime settimane ha rifilato gol e
sconfitte a tutti gli avversari. Così, è nata la partita perfetta che il Napoli ha subito dal primo
secondo di gioco e per trequarti di gara, senza
mai dare la sensazione di poterla rimettere in
piedi. Quattro reti al passivo fanno storia, il
Napoli non li prendeva dal 2009, contro il Genoa (4-1), con Donadoni in panchina. Stavolta, è toccato a Rafa Benitez subirle. Il tecnico
spagnolo s’è dovuto piegare allo strapotere dell’avversario e nulla ha potuto contro la migliore
freschezza atletica dell’Empoli e contro i disastri compiuti dai suoi stessi difensori. Adesso,
ci sarà bisogno di una nuova ripartenza per riprovare l’aggancio alla zona Champions League. La risposta tanto attesa, dopo le vittorie
di Roma e Lazio, non c’è stata, ma nulla è ancora compromesso secondo l’allenatore spagnolo.
TRAVOLGENTE L’Empoli è stato travolgen-
te, ha dominato in tutti i reparti, evidenziando il dalla panchina, ma la squadra è apparsa svuotameglio di sé sulla linea di centrocampo, dove Ve- ta mentalmente e ferma sulle gambe, al punto
cino, Valdifiori e Croce hanno ridimensionato le che l’Empoli ha potuto chiudere il primo tempo
velleità di Inler e Gargano: loro due sono stati segnando due reti nei minuti finali, al 42’ c’è stainfilati da tutte le parti e sovrastati sul piano fisi- to l’autogol di Britos, mentre al 46’ Saponara ha
co, mentre i tagli e le incursioni di Saponara segnato un gran gol in rovesciata, lasciando senhanno aperto delle falle gigantesche nella dife- za parole i giocatori del Napoli che sono rientrati
sa. S’è capito subito che sarebbe stata una notte negli spogliatoi storditi dall’uno-due avversario.
di sofferenza per il Napoli, quando dopo 30 secondi, Koulibaly e Maggio hanno dovuto contra- TIMIDA REAZIONE Ci ha provato, Benitez, a ristare Saponara giunto a pochi metri da Andujar mettere in piedi la partita inserendo prima Alper evitare il peggio. Le prestazioni del difensore biol al posto di Ghoulam e poi Insigne per un
francese e di Britos sono state
insignificante Mertens. Ma c’è
inquietanti, così come il rendistato poco da fare contro i fenomento di Maggio e Ghoulam
Tre autoreti su sei meni di Sarri. Croce è stato il
sugli esterni. Dalle loro parti
incubo di Gargano, menreti. La squadra di vero
hanno affondato a ritmi sostetre le ripartenze di Maccarone
nuti Pucciarelli e Maccarone
Benitez dominata e Pucciarelli hanno tenuto in
che, all’8’, ha concluso in gol
apprensione la difesa
sul piano del gioco continua
uno scambio con lo stesso comnapoletana. C’è voluta un’autopagno d’attacco.
rete di Laurini per consentire al
e della corsa
Napoli di dare un senso all’ultiPOCA SPINTA Il Napoli è venuma mezz’ora. Ma l’illusione
to meno anche nella fase offensiva, quella che le della rimonta è durata appena 18 minuti, perché
ha permesso, finora, di imporsi in Europa e spes- poi ci ha pensato Albiol a infilare il suo portiere
so in campionato. Callejon e Mertens non hanno realizzando la terza autorete della serata. Il gol
mai saltato i rispettivi marcatori, Hysaj e Laurini di Hamsik, nei minuti di recupero, ha reso meno
hanno giocato molto sull’anticipo, riuscendo a disonorevole il risultato. L’impressione, comunridurre al minimo i rifornimenti per Gonzalo Hi- que, è che ci sia stato un calo psicologico, probaguain, lasciato tutto solo a lottare contro Tonelli bilmente fisiologico considerate le pressioni che
e Rugani: di lui si ricorda soltanto un tiro respin- vive il Napoli in questo periodo. Tra una settimato da Sepe nel primo tempo.
na si giocherà l’andata della semifinale di Europa League e questo pensiero inevitabilmente
SAPONARA SHOW Nei 45’ iniziali c’è stato poco avrà influito sulla prestazione del Castellani.
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Napoli, Benitez ha provato a sollecitare i suoi
R
LA MOVIOLA
di VINCENZO
CITO
KOULIBALY
IN FUORIGIOCO
SUL SECONDO
GOL AZZURRO
Dopo appena 30 secondi
Saponara entra in area,
Koulibaly lo allontana col
braccio: il contatto sembra
lieve, anche se il giocatore
dell’Empoli rotola a terra. Un
intervento scomposto e
rischioso ma non da rigore.
Proteste a specchio di
Maggio e Saponara che
lamentano interventi a
gomito alto di Pucciarelli e
Gargano: in entrambi i casi
l’arbitro li ritiene involontari.
Da annullare il gol di
Hamsik: il fuorigioco di
Koulibaly non è passivo
perché il giocatore salta
davanti alla palla
disturbando il portiere.
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L’ANALISI TECNICA
Benitez balla in mezzo, Sarri dirige un’orchestra
1Il Napoli è troppo largo e concede
spazi all’Empoli, irresistibile per
la velocità, i triangoli e la profondità
Fabio Licari
LA MOSSA
N
MACCARONE
PUCCIARELLI
SAPONARA
PASSAGGIO
GDS
on è soltanto questione
di approccio alla partita
(comunque sbagliato
nel caso del Napoli), concentrazione e scarso rendimento
anche dei singoli più attesi.
Quella dell’Empoli, sarebbe
meglio dire di Sarri, è una vera
e propria lezione tattica impartita al Napoli e a Rafa Benitez
che mai riesce a trovare contromisure adatte e subisce
sempre, complice anche la
sfortuna negli autogol.
NAPOLI, CHE DISPOSIZIONE
Pur corto (29 metri), e neanche troppo largo (oltre 44 metri), il Napoli comunque offre
corridoi che l’Empoli mai si sarebbe immaginato. Saponara
agisce da «10» moderno e rapido alle spalle della coppia Pucciarelli-Maccarone, con il primo a sfiancarsi nel pressing e il
secondo a dettare la profondità. Quei tre sfruttano la cattiva
disposizione del Napoli nella
zona più importante del campo
per chi si difende. Coulibaly e
Britos sono infatti molto larghi
e i due centrali davanti, Gargano e Inler, sono in linea e scala-
no poco ad aiutare. Proprio in
questi spazi aperti, e grazie alla velocità degli interpreti empolesi, nasce il primo gol che
sorprende la difesa del Napoli,
lenta e, ancora una volta, distratta. Maccarone sembra un
fulmine, Coulibaly non fa una
bella figura.
EMPOLI, CHE SCHIERAMENTO
Che l’Empoli abbia meccanismi mandati a memoria si capisce da altri indicatori. Infatti,
pur con un baricentro molto
basso (46 metri, come il Napoli), l’Empoli lascia (di poco) il
possesso ai rivali (51-49) rendendolo comunque vano. Infatti è Sarri che ha il vantaggio
territoriale e il controllo del
gioco: grazie ad una disposizione nella quali tutti rispettano le distanze e soprattutto
sembrano giocare a memoria.
Una disposizione da scuola,
con gli esterni difensivi che coprono gli esterni senza abbandonare i centrali, con le due
mezzali vicine al play Valdifiori e così dinamiche da creare
superiorità numerica. E con i
due attaccanti che partono vicini e poi si allargano per aprire le maglie della difesa già larga di suo. Tanta profondità e
triangoli veloci e precisi che
non lasciano scampo al Napoli,
molto statico e quasi in linea.
Preda facile per chi sa dove e
come stare in campo.
Mirko Valdifiori, 29 anni ANSA
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VENERDÌ 1 MAGGIO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL PERSONAGGIO
LE PAGELLE
di VI. D’.A.
RUGANI ANNULLA
ANCHE HIGUAIN
GHOULAM-ALBIOL,
COPPIA DISASTRO
EMPOLI
8
IL MIGLIORE
SAPONARA
8
Al Milan c’era così tanta qualità da
non trovare spazio per uno così?
Ammazza il Napoli, pesca corridoi
misteriosi e gira alla Parola il 3-0.
Esce per una contrattura
SEPE 6 Contro il suo passato e il
suo futuro incassa due gol senza
capire bene come.
LAURINI 6,5 Mette la museruola a
Mertens. Sfortunato nell’autogol.
MARIO RUI 6 Gioca 16’ con il
recupero, partecipa alla festa.
TONELLI 7 Dopo Denis, un altro
centravanti argentino. Stavolta
vince il duello in tutto e per tutto.
RUGANI 7 La personalità del
grande giocatore. Se Higuain non
calcia mai in porta è anche merito
suo.
HYSAJ 6,5 Callejon è spento e gli
agevola la serata.
VECINO 7 Va a mille all’ora,
travolge la mediana azzurra.
VALDIFIORI 7,5 Sogno di De
Laurentiis, dimostra di meritare
l’attenzione e una grande chance
con la solita regia sapiente.
CROCE 8 Qualcuno ci spieghi
perché è arrivato in A 32 anni. E’
l’uragano che spazza via i sogni
azzurri.
ZIELINSKI 6,5 Fa rifiatare un
esausto Saponara e si esibisce in
un paio di belle giocate.
MACCARONE 7,5 Vecchio a chi? E’
davvero Big e porta a scuola Britos.
PUCCIARELLI 7 Una zanzara
fastidiosissima che umilia la forza
fisica dei centrali avversari. Suo
l’assist per Maccarone-gol (Verdi
s.v.).
ALL. SARRI 8 Finiti gli aggettivi
per esaltare il lavoro di un uomo
umile, ma dalle grandissime idee.
Vedere l’Empoli è uno spettacolo.
NAPOLI
L’EX ROSSONERO
Saponara come Parola
Riecco il figliol prodigo
snobbato dal Milan
1Un gol in rovesciata come nelle figurine e altre magie varie
Con Inzaghi non giocava, Sarri ne ha fatto un giocatore decisivo
Vincenzo D’Angelo
INVIATO A EMPOLI (FIRENZE)
T
i aspetti Higuain, Hamsik
e Callejon e un Napoli arrembante all’inseguimento di un posto Champions. Ma
nella notte di Empoli sono i
lampi di Maccarone, Saponara
e Croce a illuminare il Castella-
ni. Tre protagonisti con storie
diverse. Big Mac è l’uomo di
esperienza, il leader di una
squadra di ragazzi terribili che
ama giocare a calcio e si diverte
con la personalità e la sfacciatezza degli scugnizzi di una
volta. Saponara è il figliol prodigo tornato a casa per sentirsi
ancora importante, per dimostrare che nei piccoli club si
può fare spettacolo. E poi c’è
Croce, che ha dovuto aspettare
i 32 anni per cimentarsi con la
Serie A, dopo aver navigato e
combattuto per una carriera intera in Lega Pro.
ORO SAPONARA Nel giorno in
cui il Milan conferma ancora
una volta piena fiducia a Filippo Inzaghi, Riccardo Saponara
si diverte a mettere il dito nella
piaga dolorante del suo ex allenatore. Gol in mezza rovesciata
al Napoli, in stile Parola delle
figurine Panini. Dribbling a ripetizione a irretire la disastrosa
difesa azzurra e continue verticalizzazioni di prima a trovare
corridoi nascosti all’occhio
umano. Eppure per sei mesi Inzaghi non ha saputo cavare
nulla dal suo talento, pochi
spezzoni senza lasciare traccia.
Insomma, qualcosina in più di
Niang, mai utilizzato da Pippo
e tra i migliori del Genoa nella
festa di mercoledì a San Siro.
IL NUMERO
11
i punti in meno del Napoli
rispetto allo scorso
anno: alla 33a giornata
ne aveva 67 ed era terzo.
Ora con 56 è quarto
«BIG» MAC Saponara inventa,
Maccarone segna. Negli ultimi
mesi è una costante a Empoli.
Nell’anno d’oro di Big Mac, entra anche il Napoli nell’esclusivo club delle big colpite, dopo Lazio, Roma e Milan.
Maccarone per l’Empoli è
una sentenza, e quando segna la squadra di Sarri non
perde mai. I suoi 10 gol
hanno portato cinque vittorie e altrettanti pareggi. Sì,
la sua firma sul miracolo
Empoli è scolpita nel granito.
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4
IL MIGLIORE
GABBIADINI
6
Salva la faccia, forse perché entra
troppo tardi, a frittata fatta. Ma è
questo il punto: perché rinunciare
sempre a lui? Almeno ci prova,
come sempre.
ANDUJAR 5 Oscar alla sfortuna:
due autogol in una gara li hanno
presi in pochi.
MAGGIO 5 Il meno peggio lì dietro.
Ma non una bella prova per
omaggiare il rinnovo.
KOULIBALY 4 Capito perché Rafa
non gli fa più vedere il campo?
BRITOS 4 Perde ogni duello e si fa
irridere più volte da Maccarone.
GHOULAM 4 Dalla sua parte
l’Empoli sfonda facile. Sembra il
commissario di gara di F1, piantato
sulla sua pedana a osservare cosa
gli accade attorno.
ALBIOL 4,5 Partecipa al festival
dell’autogol per non far sentire i
compagni troppo in imbarazzo.
GARGANO 4 L’11 dell’Empoli è la
sua «Croce». Gli sbuca ovunque, lo
salta sempre
INLER 4 Se si giocava a
nascondino, non avrebbe avuto
avversari.
CALLEJON 5 Qualche ripartenza
sorprende l’Empoli. Ma una volta
prese le misure, sparisce.
HAMSIK 5,5 Male anche lui, ma
entra nei gol. Spara su Sepe nella
carambola dell’1-3, segna il 2-4.
MERTENS 4,5 Senza guizzi, né
idee e cattiveria.
INSIGNE 5 Vorrebbe dare una
scossa, ma non gli riesce nulla.
HIGUAIN 5,5 Predica nel deserto.
Mai una sponda banale, ma
nemmeno un tiro in porta.
ALL. BENITEZ 4 Finito il ritiro,
finita la magia? E con le piccole
sbaglia sempre l’approccio.
MASSA
Irregolare il gol
di Hamsik,
Koulibaly era in offside davanti a
Sepe ma sbaglia Costanzo.
Generoso con Vecino e Gargano,
ai quali abbona un giallo.
COSTANZO 5 DI FIORE 6
VALERI 6 GAVILLUCCI 6
5,5
11
Il gioco più tuo.
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Giornali 34a Giornata