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DELLE
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www.corrierecomunicazioni.it
n°14. 15 settembre 2014
www.economyup.it
La «strambata» di Franceschini sulle startup
R
enzi che comincia il suo viaggio negli Stati Uniti, il primo da
premier, volando nella mecca dell’innovazione tecnologica, la
Silicon Valley. Renzi che avvia il #passodopopasso inserendo le
startup, seppure in agricoltura. Il Ministero dello sviluppo economico che
con una circolare semplifica la vita alle startup, riducendo gli obblighi
di comunicazione per mantenere l’iscrizione al Registro delle Imprese.
Sembrerebbe che l’aria stia cambiando, attorno all’ecosistema dell’innovazione. Sembrerebbe quasi che la politica e le sue espressioni istituzionali
stiano comprendendo l’importanza di investire, anche attenzione, verso
le nuove imprese, per creare occupazione e “cambiare il Paese”. Anzi,
adesso il rischio è che l’attenzione sia troppa, con l’effetto di creare confusione e perdere quella rotta che nel corso degli ultimi due anni è stata
trovata. Una “strambata” pare quella del ministro intellettuale Dario
Franceschini che a fine luglio ha decretato la nascita di una nuova e inutile
categoria di startup, quelle turistiche. Perché, o per chi, sono ancora in
molti a chiederselo.
Giovanni Iozzia
Il «giardino» dei talenti hi-tech va a New York
Talent Garden, network italiano di co-working per giovani digitali, aprirà una sede nella Grande Mela
nel 2015. Ma già entro l’anno sarà in due città europee. E ha appena inaugurato uno spazio a Cosenza
luciana maci
davide
dattoli
è il fondatore
della rete di
open space. Pagando una fee
mensile si affitta
una scrivania
ma soprattutto
si entra in una
community. Nel
2013 Tag ha
organizzato
300 eventi con
la partecipazione di 35mila
persone
I
l “giardino dei talenti tecnologici” apre nel Sud Italia, conta
di sbarcare in due città europee
entro l’anno e si prepara al debutto
a New York nel 2015. Sono le sfide
presenti e future di Talent Garden, il
primo network italiano di co-working
per talenti digitali nato nel 2011 da
un’idea del founder Davide Dattoli,
all’epoca 21enne. Il core business di
Talent Garden sono appunto gli spazi di co-working: finora ne sono stati
aperti a Brescia, Bergamo, Milano,
Padova, Pisa, Torino, Genova e il primo settembre c’è stata l’inaugurazione
ufficiale di Talent Garden Cosenza, il
primo Tag del Meridione. Sono luoghi
Davide Dattoli,
24 anni, founder:
«Siamo un acceleratore
naturale di startup»
fisici dove, pagando una fee mensile,
si può affittare una scrivania, ovviamente provvista di connettività e tutto
quanto serve a un digital worker. Ma
sono anche e soprattutto piattaforme
relazionali dove i player del mondo
digitale, dagli startupper ai professionisti, dai free-lance agli appassionati
di innovazione possono conoscersi,
scambiarsi idee e magari decidere di
avviare progetti comuni. Attualmente
negli spazi di Talent Garden lavorano
e vivono più di 500 persone e, solo nel
2013, le varie sedi hanno organizzato
o ospitato oltre 300 eventi che hanno
visto la partecipazione di 35mila persone. “La nostra è una community e
anche un acceleratore naturale di start
up”, dice Dattoli.
Quando ha inaugurato il primo spazio a Brescia, la sua città, qualcuno
avrà pensato che era l’idea stramba di
un ragazzino. Invece ha funzionato, fino a consentirgli di scavalcare i confini
dell’Italia e scommettere su altri Tag
sparsi per il mondo. “Nel 2014 – spiega il founder - abbiamo in programma
inaugurazioni in due città europee. Non
saranno Londra né Berlino ma due ecosistemi secondari. I nomi li sveleremo
presto. Il nostro metodo è partire da
mercati periferici per poi connetterli
con quelli primari. E in questo senso
va l’apertura a New York in program-
ma nel 2015”.
Talent Garden è stato infatti scelto
a fine 2013 come uno dei 5 progetti
più innovativi a livello internazionale
dal prestigioso premio di riqualificazione territoriale della città di New
York Manhattan, Helm2.0, fortemente voluto dall’ex sindaco Michael
Bloomberg. Il network conta di aprire
l’anno prossimo un nuovo spazio nella
Grande Mela. Intanto è approdato in
Calabria, dove l’amministratore unico è Lucia Moretti, 33 anni. Oltre a
lei, il team è composto da altri quattro
brillanti trentenni con un background
di competenze ed esperienze nei settori
della tecnologia digitale, della comunicazione, della formazione e del project
Crowdfunding
Parte il primo «equity» del Sud
Muum Lab di Molfetta si lancia nella raccolta fondi online
L’equity crowdfunding debutta anche
nel Sud Italia con il gestore di portali Muum
Lab di Molfetta (Bari). A poco più di un anno dall’inizio ufficiale di questa innovativa
forma di raccolta fondi online, che prevede
quote azionarie in cambio di finanziamenti
alle startup, è stato raccolto in tutto oltre
un milione di euro attraverso tre round di
finanziamenti. A tutt’oggi sono nove le
piattaforme iscritte nel registro Consob in
base all’attuale legislazione – la prima in
Europa in questo campo – entrata in vigore
nel luglio 2013. Quattro delle società sono
a Milano, una a Brescia, una a Livorno e
una Civitanova Marche, ma di recente si è
aggiunta al gruppo la prima con base nel
Meridione.
Muum Lab organizzerà e gestirà una
piattaforma per la quotazione delle startup
innovative. In particolare intende specializzarsi nella raccolta di capitale di rischio a
favore di startup del settore Energia, Agroindustria, Ict e Real Estate, prediligendo in
fase di selezione quelle a forte vocazione
sociale.
La società è stata fondata nel 2013 da Paolo Ciccolella, già vice presidente dei Giovani di Confindustria Puglia e consigliere di
amministrazione della G.C. Partecipazioni
S. Agr.a.r.l. Ciccolella è un’impresa leader
nella produzione e della commercializzazione di fiori recisi e piante da vaso. Prima
azienda florovivaistica quotata in borsa in
Europa, è specializzata nella produzione
di anthurium e piante stagionali in vaso.
Dai fiori Paolo Ciccolella è passato al
digitale: laureato in Economia all’Università Cattolica di Milano, si è occupato
principalmente di temi legati allo sviluppo
e all’innovazione tecnologica. Tra l’altro
Muum Lab Srl è una società cofinanziata dall’Unione Europea attraverso Smart
& Start, programma del Ministero per lo
Sviluppo Economico gestito da Invitalia
(Agenzia nazionale per l’attrazione degli
investimenti e lo sviluppo d’impresa), che
prevede agevolazioni per le imprese del
Sud. L.M.
management – Anna Laura Orrico,
Francesco Vadicamo, Salvatore Aquila
e Raffaele Gravina – che assicurano di
non “essere pazzi” a voler portare un
network per talenti digitali in una città
calabrese. “C’è un gruppo di innovatori in Calabria – assicura Moretti - che si
muove, fa networking, cerca di aiutarsi
reciprocamente. Peraltro Cosenza, tra
le città della nostra regione, è la più
pronta a questo tipo di iniziativa anche
per il prezioso lavoro svolto dall’Università della Calabria, che ha l’incubatore Technet”.
I sei innovatori hanno individuato
sei imprenditori perché diventassero
loro mentor e dessero loro la possibilità di creare un canale con le imprese
locali. Si tratta di Alma (agenzia inte-
Nel 2013 la società
ha superato il milione di
euro di ricavi. E senza
finanziamenti esterni
rinale), Artemat (azienda nata 7 anni
fa dall’incubatore Technet che si occupa di business game), Rubbettino
(editoria), Torre di Mezzo (azienda
agricola), Tsc (Ict) e Amarelli (liquirizia). “Ciascuno ha offerto una piccola
partecipazione a seconda delle proprie
possibilità” dice Lucia, specificando
che il team si è essenzialmente autofinanziato.
Tutto questo ha convinto Dattoli
a far entrare Cosenza nel gruppo dei
Tag. E non era facile né scontato perché finora Talent Garden ha ricevuto
centinaia di richieste di apertura di sedi
in tutta Italia. Ma, spiega chi gestisce
le operazioni, “non è un franchising”
e “una sede si apre quando ci sono
le condizioni sul territorio”, ovvero
quando c’è alle spalle una community
digitale. Ogni sede infatti ha un suo
gruppo di founder e si costituisce in srl
indipendente, facendo capo alla “sedemadre”, a cui versa una royalty annuale, solo per le linee guida generali.
Ma i conti tornano? “È un modello
sostenibile e per noi profittevole” assicura Dattoli. “L’anno scorso abbiamo
superato il milione di ricavi e quest’anno puntiamo al raddoppio. E non abbiamo avuto alcun finanziamento. Il
modello funziona se non punti solo a
farti pagare la scrivania ma se diventa
un aiuto al territorio”.
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Il «giardino» dei talenti hi-tech va a New York