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Il TCA non è migrabile nel tappo in sughero
Amorim Cork, la più importante Azienda al mondo nella produzione e distribuzione di tappi in sughero, non solo ha sconfitto
l’odore di tappo, quel difetto dovuto alla presenza nel sughero del TCA (Tricloroanisolo), servendosi di misure di prevenzione e
cura che partono dalla raccolta del sughero e arrivano al trattamento del singolo tappo, ma ha anche dimostrato come questa
sostanza non sia migrabile nel sughero e quindi non rappresenti un elemento in grado di danneggiare un vino.
Il TCA non migra nel sughero.
Anzi, il sughero svolge una vera e propria
azione di barriera nei confronti del composto
naturale colpevole dell’alterazione “gusto di
tappo”, il Tricloroanisolo (TCA). La frazione
di questo composto realmente pericolosa
per il vino non è il TCA “totale”, come
pensano alcuni, denotando una scarsa
conoscenza dell’ambiente enologico, bensì
quello definito “migrabile” o “rilasciabile”,
cioè in grado di passare con estrema velocità
dal solido (tappo) al liquido (vino), ma che
si trasferisce al vino solamente se presente
entro i primi 2 mm di profondità del tappo
stesso. Questo composto, che si trova sia
nell’ambiente che sulla superficie del tappo,
viene percepito da alcuni degustatori già ad
1,5 ng/lt e riconosciuto come difetto a 4 ng/lt.
Per questo l’industria del sughero
ha concentrato molti sforzi sulla sua
eliminazione e sta compiendo importanti
passi avanti nella ricerca,
per eliminare eventuali dubbi e
reticenze sull’argomento con il preciso
scopo di poter comprendere e chiarire
i meccanismi di inquinamento e
traslocazione dei microinquinanti.
Il Gruppo Amorim, leader mondiale
nella produzione di chiusure per vino,
ha investito molto nel suo reparto
Ricerca&Sviluppo, inventore, tra l’altro,
di ROSA e ROSA Evolution, sistemi di
rimozione del TCA dal sughero in grado
di collocare il composto inquinante al di
sotto della soglia di percezione umana e
quasi di azzerarlo.
Le ricerche internazionali confermano gli studi Amorim
Nel 2007 è stata messa a punto una specifica norma ISO che si basa sulla non-migrabilità del TCA nel sughero
Sono numerose le ricerche scientifiche e gli studi accademici che affermano, come Amorim, che il
TCA non è migrabile all’interno del sughero. Tra queste “I tappi per bottiglie di vino” (Los tapones
para botellas de vino: eficacia de cierre, coontrol del calidad sensorial y microbiologica,y relacion
con el defecto de gusto a corcho del vino), pubblicata sulla rivista “Tecnologia del vino” nel
marzo-aprile 2002 (www.alcion.es), dove si è evidenziato che la frazione mobile del TCA risulta
essere costantemente in equilibrio tra soluto e solvente in una quota di circa 1/200. Con questo
importante passo si è concretizzata la possibilità non più remota di poter dosare in modo preciso e
veloce il tricloroanisolo, oltre ai suoi precursori. Successivamente il laboratorio ETS (www.etslabs.
com), sito in Napa Valley, attraverso uno studio protrattosi per più anni, ha cerificato che già dopo
24h dall’aver posto in soluzione il sughero, tutta la frazione “migrabile” si era spostata nel solvente
e quindi si poteva proseguire nella determinazione del TCA avendo certezza che essa avrebbe
rappresentato la quantità massima di inquinante. Per dare maggiore credito all’importanza della
frazione mobile rispetto alla frazione totale a questa modalità di determinazione è stata messa a
punto anche una specifica norma: la ISO 20752 (Cork Stoppers Determination of Releasable 2, 4,
6-trichloroanisol – TCA), pubblicata ufficialmente nel gennaio 2007 (www.iso.org).
La sperimentazione Amorim sul TCA
Dal 2007 si dimostra la non migrabilità del TCA all’interno del sughero
Nel 2007 il gruppo Amorim ha dato inizio
ad una sperimentazione di confronto
per evidenziare se e come dall’ambiente
esterno, molecole volatili ad elevato
impatto sensoriale (i cloroanisoli) potessero
migrare attraverso la chiusura. Si è potuto
constatare che il sughero ha un effetto
barriera molto elevato e quindi non risulta
possibile il passaggio di queste molecole
dall’esterno all’interno della bottiglia di
vino. Proprio in questa ottica è in corso
una nuova sperimentazione che ha lo
scopo essenziale di dare ulteriore credito
all’affermazione di non migrabilità del TCA
all’interno del sughero e alla constatazione
che lo stesso sughero svolge una azione
di barriera nei suoi confronti. Si è infatti
evidenziato come dopo 18 mesi, anche
con concentrazioni elevatissime di TCA
inserito artificialmente nel tappo (1000
ng), esso non passi nel vino ma rimanga
all’interno del tappo stesso inquinato
in modo artificiale. Per questo tipo di
determinazione si è utilizzato un TCA
marcato isotopicamente (d5) con lo
scopo di evitare confusione tra quello
naturalmente presente e quello
aggiunto al tappo.
Perché l’analisi del TCA migrabile
TCA 1000 ng
x 80
x 40
Tappi Controllo
Superficie
dei tappi imbottigliati
Analisi del Vino
x 40
Analisi
della Rondella
Interno dei tappi
imbottigliati
Utilizzo di 1000 ng di TCA marcato nel centro del tappo. Dopo 24 mesi non esiste migrazione di TCAper il vino
Interno dei tappi imbottigliati
Controllo tappi
Superficie dei tappi imbottigliati
Vino
Rondella
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
10 giorni
1 mese
4 mesi
8 mesi
12 mesi
18 mesi
Dopo 18 mesi non esiste presenza del TCA marcato isotopicamente sia nel vino, sia nella rondella a diretto contatto con il vino, a dimostrazione
che durante tutto il periodo non si è verificata la migrazione attraverso il sughero
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