Come quella dei camionisti, anche la protesta dei pescatori davanti a Montecitorio racconta un Paese strematoche rischia di perdere la testa y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!"!=!?!. www.ilfattoquotidiano.it Giovedì 26 gennaio 2012 – Anno 4 – n° 21 € 1,20 – Arretrati: € 2,00 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 MONTI E LA CAMBIALE DA 900 MILIARDI L’orgettina di Marco Travaglio (FOTO LAPRESSE) Il premier potrà dire all’Europa di aver ricevuto dal Parlamento un mandato senza precedenti: la riduzione del debito pubblico attraverso manovre annuali che impegna anche i governi futuri Feltri pag. 4 z Botte a Roma Tensione alla manifestazione dei pescatori davanti a Montecitorio (FOTO ANSA) AMMINISTRATIVE DI MAGGIO I PARTITI IN GUERRA PER LE CITTÀ MA LA BASE VOTA IL PROFESSORE Dicono i sondaggi che per gli elettori Pd il leader preferito è il capo dell’esecutivo. Anche nella Lega vince il “tecnico”. Ma, da Palermo a Genova, nel centrosinistra infuria la battaglia per le primarie pag. 2 - 3 z FASCISMI x Il pestaggio nel 2009 alla presenza del figlio del sindaco ALEMANNO E I PICCHIATORI IL PM RIAPRE L’INCHIESTA Isabella Rauti e Gianni Alemanno (DLM) Udi Giorgio Airaudo Nei tabulati delle telefonate che precedono l’aggressione anche il nome di Luigi Bisignani, padre di Giovanni militante di estrema destra Udi Andrea Scanzi di Marco Lillo e Ferruccio Sansa Procura di Roma riaprirà le indagini sull’agfascista avvenuta in un comprensoLrioagressione sulla Camilluccia e coperta per due anni e mezzo da una coltre di omertà e paura. Altro che vicenda irrilevante. pag. 7 z Udi Malcom Pagani COSÌ LA FIAT E SE LO SFIGATO HA CACCIATO FOSSE NOI DELLA FIOM MARTONE? THEO CHE ABBRACCIAVA I SUOI FILM D È a Mirafiori ce ne siamo andati una mattina di gennaio. Poche ore per sbaraccare 110 anni di storia: i ritratti di Enrico Berlinguer e le foto di Bruno Trentin, sgombrate in camion insieme con le bandiere. Nel silenzio generale, la Fiom è stata cacciata da tutte le fabbriche Fiat. pag. 6 z C on quella faccia un po’ così, da Antonio Gramsci venuto molto meno bene e quel nome un po’ cosà, da fantasista solo all’anagrafe, Michel Martone ha rivelato che quelli che si laureano dopo i 28 anni sono “sfigati”. Le polemiche volute dai libertari, risultano capziose: il problema c’è. pag. 18 z arrivata una telefonata a tarda sera. Un numero sospetto, con troppe cifre. Ho risposto. Dall’altra parte, nel vento di Atene, c’era la voce di mio padre. “Hanno investito Theo Angelopoulos, è in rianimazione” ha detto. Poi ha singhiozzato. E io ho capito. pag. 14 z nnon solo beauty contest Tv, guerra a Passera sui risarcimenti per le frequenze Tecce pag. 9z CATTIVERIE Il movimento dei forconi paralizza la Sicilia. Puntano a farle avere l’invalidità (www.spinoza.it) N ascosti dietro i tecnici, in uno dei loro più riusciti travestimenti, i politici autonominati vivono una stagione di libidine sfrenata. In Parlamento non vanno mai (le aule sono deserte, tanto non c’è niente da votare). Qualunque porcata facciano non se ne accorge nessuno. E hanno un sacco di tempo libero per dare sfogo alla perversione più inconfessabile: l’inciucio, sogno proibito di una vita, che negli anni passati li costrinse a spericolati e clandestini Kamasutra per non farsi notare dagli elettori. Ora invece, dietro il trompe l’oeil montiano, sono come topi nel formaggio: possono scatenarsi, come quei sadomasochisti repressi che trovano finalmente il coraggio dell’outing in gita premio a Sodoma e Gomorra. E allora vai con l’orgia, anzi al momento l’orgetta, sulla giustizia. Ad apparecchiare il talamo a tre piazze Pdl-Pd-Udc è Il Messaggero, quotidiano del gruppo Caltagirone, con la scusa della solita “riforma della giustizia” (non bastando le cento e più varate, con i risultati noti a tutti, negli ultimi 18 anni). L’idea l’ha lanciata sul Messaggero un osservatore neutrale: Casini, che incidentalmente di Caltagirone è il genero. L’indomani gli ha risposto, sempre sul Messaggero, il presunto segretario del Pdl Alfano. Poteva mancare a questa soave corrispondenza di amorosi sensi il contributo di Violante? No che non poteva. Infatti ieri è arrivato anche lui: “Per anni siamo vissuti fra due opposti giacobinismi”, ha detto, mettendo sullo stesso piano i magistrati che tentano di far rispettare le leggi e i politici che le violano o le cambiano a proprio uso e consumo. Ma ora “basta alibi, cambiare la giustizia si può”, anche perché ora “abbiamo la fortuna di avere un ministro competente, capace, onesto e stimato”. Cioè l’avvocato Paola Severino, casualmente fino a due mesi fa difensore di Caltagirone, condannato in primo grado a 3 anni e 6 mesi per la scalata Unipol-Bnl (insider trading e ostacolo alla Consob). Il genero Piercasinando propone sul giornale del suocero di “chiudere vent’anni di contrapposizione tra potere giudiziario e potere legislativo”. Lui i processi ai politici che rubano e mafiano (in gran parte amici suoi) li chiama “contrapposizione”. E vorrebbe chiuderli col disarmo bilaterale: dei politici ladri e mafiosi, ma anche dei giudici che li hanno scoperti (“La politica deve fare autocritica, ma pure il mondo della magistratura deve riflettere su certi eccessi”). E poi con una bella legge contro le intercettazioni, “su cui si deve raggiungere un equilibrio di civiltà”. Violante, sul disarmo bilaterale, concorda: “Il magistrato non è il custode della moralità... Molte volte la magistratura, esercitando un compito improprio, è stata costretta a intervenire sulla politica”, mentre è “l’elettore il selezionatore della classe politica”. Cioè: se un magistrato scopre un politico a rubare o a mafiare, deve ritirarsi in buon ordine perché non è compito suo indagare: deve lasciarlo fare agli elettori, che naturalmente non sanno nulla. In più, a giudicare i magistrati in sede disciplinare, non dovrà più essere il Csm, ma un’“alta corte di giustizia” nominata dal Parlamento, cioè dai politici, che così potranno processare i magistrati. Invece i magistrati che processano i politici “esercitano un compito improprio”. E, se questa è la posizione del Pd, siamo a cavallo. Al confronto, Angelino Jolie è una mammoletta: sulle intercettazioni teme che “il testo da me proposto non potrà ottenere la convergenza del Pd”. Uomo di poca fede: con i Violante tutto è possibile. Del resto, sulla svuotacarceri Severino, il Pd s’è già rimangiato la richiesta di abolire l’ex-Cirielli (il Pdl non vuole) e ha digerito senza un ruttino la trovata del Pdl di escludere dai benefici scippatori, ladri e rapinatori: cioè quelli che davvero affollano le carceri, mentre restano compresi i colletti bianchi, che in carcere non ci sono ma potrebbero presto finirci. Compreso Caltagirone, che in caso di condanna definitiva, rischiava di finire dentro. Invece scampato pericolo, grazie alla legge firmata dal suo ex avvocato divenuto ministro. Libidine pura.