Analisi Macroeconomica e Strategia di Investimento Aggiornamento Mensile -Ottobre/Novembre 201505.11.2015 Analisi Macroeconomica e Aggiornamento Mensile della Strategia di Investimento – Ottobre/Novembre 2015 (Versione Italiana) 1) SCENARIO MACROECONOMICO GLOBALE Principali Cifre a livello globale (%) 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Crescita PIL reale (tassi di cambio PPP) Mondo 3.9 3.2 3.2 3.4 3.1 3.5 3.8 3.9 3.7 3.9 OCSE 1.9 1.3 1.2 1.9 2.1 2.2 2.2 2.3 1.9 2.1 Non-OCSE 5.7 Crescita PIL reale (tassi di cambio di mercato) 5.0 5.0 4.7 4.0 4.6 5.0 5.1 5.1 5.1 Mondo 2.8 2.2 2.2 2.5 2.5 2.7 2.9 3.0 2.7 2.8 America del Nord Europa Occidentale Economie di Transizione Asia & Australasia (incluso Giappone) 1.7 2.0 3.8 4.0 2.2 -0.2 2.0 4.4 1.5 0.4 1.7 4.4 2.4 2.4 2.4 1.4 1.7 1.8 1.4 -0.5 1.2 4.0 4.1 4.3 2.4 1.8 2.5 4.1 2.5 1.8 2.4 4.2 1.5 1.8 2.5 4.1 2.2 1.8 2.6 4.1 America Latina 4.7 3.1 2.8 1.4 0.3 1.3 2.8 3.3 3.3 3.4 Medio Oriente e Nord Africa Africa Subsahariana 3.4 4.6 3.7 4.1 2.0 4.6 2.5 4.3 2.1 3.0 3.2 3.6 4.1 4.8 4.4 5.0 4.4 5.1 4.5 5.0 Mondo OCSE 4.9 2.8 4.0 2.2 3.9 1.6 3.6 1.6 3.4 0.6 3.8 1.7 3.7 2.1 3.5 2.2 3.3 2.0 3.4 1.9 Scambio di Merci Mondo OCSE 6.5 5.5 2.5 1.1 3.0 2.4 3.0 2.0 2.2 1.9 3.0 3.5 4.5 3.8 4.3 3.0 3.7 3.2 4.0 3.6 Non-OCSE 8.3 4.9 5.0 3.8 2.1 4.5 4.7 4.9 5.1 5.1 Fonte: The Economist Intelligence Unit. Inflazione (media) 2/21 L'unica revisione significativa da metà settembre riguarda il Brasile, dove il governo ha abbandonato l'obiettivo di gestione di un avanzo di bilancio primario. L’economia brasiliana dovrebbe diminuire al 2,8% nel 2015, soprattutto a causa dell’avverso ciclo creditizio / e ciclo del credito al consumo che implica qualche ripercussione negativa anche in America Latina. Da metà agosto, la crescita mondiale prevista è stata ridotta dello 0,2%, rispettivamente, sia nel 2015 che nel 2016, principalmente per una riduzione delle aspettative sui mercati emergenti. Ci si attende che la crescita dei mercati emergenti diminuisca dal 4,6% al 4% nel 2015 e dal 5,2% al 4,6% nel 2016. Qualche ulteriore riflessione sull’attuale situazione macroeconomica: CINA: Continuiamo a credere che le incertezze sulla crescita cinese siano esagerate per diversi motivi: - meno del 20% della ricchezza delle famiglie è investita in azioni (a questo proposito ci aspettiamo che i mercati azionari cinesi recuperino in fretta). - la Cina taglierà i tassi di interesse ancora più volte nei prossimi mesi. - un nuovo programma di investimenti per le infrastrutture sarà presto annunciato. - una rotazione settoriale a favore della nuova economia sta accadendo in Cina, noi continueremo a monitorarla. Un altro fenomeno che sta temporaneamente rallentando l'economia e che dovremmo monitorare con attenzione è la qualità delle competenze della forza lavoro. L’Europa è destinata a sperimentare una ripresa ciclica nei prossimi anni, ma la Cina sarà in grado di rispondere alle esigenze di consumatori più sofisticati? Continueremo a monitorare gli investimenti nella formazione della forza lavoro come elemento essenziale per la Cina per non perdere la propria competitività. Una proiezione ragionevole, per noi, vede un’economia cinese molto più grande di quella di adesso, che rallenta leggermente al di sotto di una crescita anno su anno del 5% soltanto a partire dal 2020 prima che la nuova politica demografica cominci a dare i propri frutti. Infine il 29 ottobre, il governo cinese ha annunciato un cambiamento dalla politica del figlio unico ad una politica che permetta la nascita di due bambini per coppia. La demografia è in linea di principio il fattore chiave della crescita. Ci sono diverse opinioni sulla possibile conseguenza di questa scelta. Da un lato può essere utile ricordare che prima dell'introduzione della politica del figlio unico da Den Xiao Ping 36 anni fa, il numero medio di figli per coppia era di 3. La società cinese, all'epoca profondamente agricola, nel frattempo, ha attraversato una fase di enorme cambiamento per via della crescente urbanizzazione. Il governo è ancora riluttante nel considerare la scelta della coppia di avere uno o più bambini come parte della 3/21 vita privata. Anni di atteggiamento interventista sono ancora nel DNA del Governo, e, per questo motivo la politica è cambiata da uno a due bambini anziché da uno ad un numero libero di figli. Il punto principale di osservazione è che, in una società sempre più urbanizzata, la pervidenza e l’assistenza sociale sono i principali catalizzatori per una demografia dinamica. Non ultimo, il Governo cinese ha annunciato, l'ultima settimana di ottobre, un altro passo positivo verso la liberalizzazione del mercato dei capitali e verso la prospettiva per il CNY di diventare una valuta di riserva riconosciuta dal FMI. Hanno annunciato che metteranno presto in atto un periodo di prova nella zona di libero scambio di Shanghai che consenta ai singoli investitori nazionali di acquistare beni direttamente all'estero. GIAPPONE: Nonostante i segnali di ripresa dell'economia reale siano ancora limitati, ci sono un paio di fattori che forniranno ulteriore supporto nel medio-lungo termine: - i Giochi Olimpici nel 2020 con la costruzione di tutte le infrastrutture connesse. - TPP (Partenariato Trans-Pacifico - da cui il Giappone trarrà beneficio e metterà a punto una zona di libero scambio), da cui il Giappone, che ha una forte vocazione all'esportazione, trarrà beneficio soprattutto in termini di esportazione, ma anche in termini di investimenti. I dati macroeconomici più recenti mostrano una crescita sostenuta della base monetaria + 35% anno su anno. La situazione del settore dei sevizi sembra particolarmente sana con banche e assicurazioni che stanno ottenedo ottimi risultati. La produzione industriale ha dato alcuni segni di una salute migliore del previsto nei dati pubblicati alla fine di ottobre (+1% mese su mese a settembre contro le attese di -0.6%). I leading indicators sembrano leggermente migliori del previsto. L’indice dei prezzi al consumo in Giappone è ancora allo 0% anno su anno, ma il prezzo del petrolio farà risalire l’inflazione e, allo stesso tempo, gli stipendi sono aumentati di + 0,5% anno su anno a seguito della decisione di Shinzo Abe di spingere le imprese ad aumentare gli stipendi stessi . Questa mossa è vista come un aiuto importante per l'economia giapponese, anche se le piccole imprese, che non godono della stessa salute, sono più in difficoltà a dare un contributo significativo. Alcune grandi aziende come Toyota, Nissan, Hitachi, Panasonic etc. hanno subito aderito a questa domanda di Abe a partire da aprile. Ora, é importante che vi siano altre condizioni per spingere i lavoratori a spendere questi soldi. EUROZONA: Il mese di ottobre non ha mostrato sorprese specifiche per la zona euro per quanto riguarda i dati macroeconomici . Miglioramenti significativi riguardano il mercato del credito e l'assorbimento del credito da parte dei consumatori al dettaglio nella zona Euro. Questo fattore, unito alla disoccupazione leggermente inferiore e alle vendite al dettaglio in crescita più rapida, rappresenta il 4/21 principale sostegno e giustifica il miglioramento degli indicatori più importanti in termini di imprese e fiducia dei consumatori . PPI e CPI rimangono sostanzialmente sotto al target della BCE e , per il momento, cio’ potrebbe giustificare un ulteriore stimolo monetario . Nel complesso, la situazione è generalmente in miglioramento soprattutto in Italia e meno invece in Spagna . USA: Sorprese dell’economia USA (Bloomberg) Il quadro dell’economia americana resta complessivamente positivo con una maggiore volatilità nei dati macro-economici. Le sorprese dell’economia statunitense secondo Bloomberg mostrano maggiore volatilità. Grande delusione ha interessato i principali mercati del lavoro (volatilità nelle richieste di disoccupazione più che una vera e propria debolezza), la fiducia dei consumatori e gli ordini industriali, ma la situazione resta complessivamente invariata rispetto all'ultimo Comitato di Investimento. In un contesto di lieve debolezza per il mese di ottobre, è positivo notare il Chicago ISM per ottobre a 56,2 contro 49,5 atteso. Alcuni economisti hanno commentato dicendo che una debolezza temporanea del Dollaro durante la prima parte del mese di ottobre ha aiutato lo stato di salute dell'industria di uno dei principali distretti dell'industria manifatturiera. Se questo è il caso, dato il deprezzamento significativo del Dollaro all'inizio del mese, vuol dire che l'economia americana sta diventando sempre più capace nel performare anche in un contesto di un Dollaro forte. 5/21 Purchasing Managers Index (PMI) PARTENARIATO TRANS-PACIFICO: QUALI CONSEGUENZE NEL MEDIO TERMINE? Il Partenariato Transpacifico è definitivamente uno degli accordi commerciali piu’ importanti mai firmati. Essa riguarda i seguenti paesi: Stati Uniti, Giappone, Malesia, Vietnam, Singapore, Brunei, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Messico, Cile e Perù. Il TPP non è solo un un accordo per rimuovere le barriere commerciali, ma anche il mezzo per costruire una piattaforma comune dei diritti dei lavoratori, la tutela dell'ambiente e di applicare linee guida simili con riferimento a brevetti, proprietà intellettuali etc. La dimensione del TPP può essere riassunta nelle seguenti cifre: 800 milioni di abitanti e 40% del commercio mondiale totale, quasi il doppio del mercato unico dell'Unione Europea. Alcuni aspetti principali di questo accordo, e più in particolare un allegato che definisce tempi di rimozione delle barriere commerciali, devono ancora essere ratificati. Per esempio, alcune tariffe commerciali sui beni industriali e agricoli (come i prodotti tessili) saranno rimosse 6/21 immediatamente non appena tutte le ratifiche nazionali da parte dei vari membri avranno avuto luogo, mentre, per alcune merci sensibili, ci vorrà più tempo oppure le tariffe saranno rimosse solo parzialmente. L'importanza di questo accordo spiega probabilmente il motivo per cui sono state condotte le trattative cercando di mantenere una certa riservatezza e con poca enfasi dalla stampa. Nel complesso, l'idea comune è che il TPP migliorerà la crescita nei Paesi membri, anche se alcuni dubbi rimangono sulla capacità di alcuni Paesi leader nei brevetti sulla proprietà intellettuale come Stati Uniti e Giappone di difendere pienamente i propri vantaggi competitivi e altri dubbi riguardano il potenziale di migrazione della forza lavoro dai Paesi membri piu’ sviluppati a quelli in via di sviluppo. Di sicuro, questa è un nuovo potente fattore da monitorare che potrebbe stimolare la crescita dei Paesi membri e, allo stesso tempo, in parte influenzare negativamente la competitività di Cina ed Unione Europea. LA POLITICA MONETARIA NEGLI STATI UNITI, IN GIAPPONE, EUROPA E CINA: I PRINCIPALI FATTORI CHE INFLUENZANO I MERCATI FINANZIARI C'è un grande dibattito sulle decisioni della Fed, dal momento che alcuni investitori temono l'impatto di tassi più elevati sulle economie indebitate in Dollari mentre altri temono che un ritardo nell’aumento dei tassi di interesse possa essere letto come indicazione di uno stato di salute dell’economia mondiale peggiore di quanto atteso. Notiamo in questo senso un atteggiamento diverso da parte dei governi dei paesi emergenti indebitati in Dollari: mentre la grande maggioranza chiede alla Fed di valutare attentamente le potenziali ripercussioni negative di un aumento dei tassi, Indonesia, India e Messico suggeriscono che la Fed alzi i tassi nel più breve tempo possibile, per liberare i mercati di parte delle incertezze. Per noi, nessuna di queste preoccupazioni ha veramente senso, dato che l’aumento dei tassi della Fed sarà lento e diluito nel tempo e, allo stesso tempo, è difficile dire che la Fed faccia necessariamente delle migliori previsioni sull’economia mondiale rispetto a qualsiasi altra grande istituzione internazionale (a meno che un default finanziario importante sia dietro l'angolo e non sia ancora previsto dai mercati, ma questo non sembra essere il caso). Allo stesso tempo gli investitori, e la stessa Fed, stanno iniziando a rendersi conto che i timori sulla incertezze globali sono esagerati e non rappresentano un buon motivo per non applicare una politica anti-inflazionistica preventiva. La politica anti-inflazionistica è giustificata soprattutto da un prezzo del petrolio che, anno su anno, non rappresenta piu’ una forza deflazionistica. 7/21 Impatto del prezzo del petrolio sull’inflazione Mese Ottobre Novembre Dicembre Gennaio 2014 prezzo WTI (fine mese) 80.54 66.15 53.27 2015 prezzo WTI (fine mese) 46.45 46.10 46.10 48.24 2016 prezzo WTI (fine mese) 46.99 2014 USD Index (fine mese) 86.91 88.35 90.27 2015 USD Index (fine mese) 96.83 96.83 96.83 94.80 2016 USD WTI index variazione (fine % mese) -42.3% -30.2% -13.4% 96.83 -2.5% WTI + USD variazione % -30.9% -20.6% -6.1% -0.4% In verde: impatto del costo del petrolio all’inizio del 2016 In blu: impatto del costo del petrolio a dicembre 2015 (I prezzi del petrolio nei mesi a venire sono pari al prezzo dei future corrispondenti) La tabella qui sopra mostra il potenziale impatto prima del cambiamento del prezzo del petrolio, su base mensile, sia in USD (che è utile per valutare le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti) sia al netto della variazione dell'indice del Dollaro (che è utile per valutare le pressioni inflazionistiche nei Paesi che non usano il Dollaro come valuta nazionale). Eurozona: Il recente discorso di Mario Draghi appare coerente con l'obiettivo d’inflazione della BCE. È un dato di fatto che l’Indice dei Prezzi al Consumo nell'Eurozona è ancora 0% tanto quanto negli Stati Uniti, ma l'Europa non beneficia di una situazione tecnica di piena occupazione (il tasso di disoccupazione al 5,1% negli Stati Uniti è fisiologico e può essere sostanzialmente considerato come un pieno tasso di occupazione). Il 3 dicembre sarà una data fondamentale per rivalutare la politica monetaria. La pressione sul rialzo dei salari, di conseguenza, è molto lontana nella zona Euro. La probabilità di un ulteriore allentamento della zona Euro è elevata, ma in quale forma tecnica? Il tasso di rifinanziamento della BCE è al -0,2%, ma, dato che gran parte della curva dei rendimenti tedesca è in territorio negativo, un'ulteriore riduzione del tasso a -0,3% renderebbe alcune curve dei rendimenti negativi più sostenibili e darebbe alle banche la maggiori possibilità di rifinanziare i propri portafogli investiti in Bund. Alcuni limiti del Quantitative Easing sono rappresentati dal fatto che la quantità da acquistare è proporzionale alla quota di partecipazione che i vari Paesi detengono nella BCE. Per questo 8/21 motivo, non avrebbe molto senso aumentare il QE per la Germania, mentre per l'Europa periferica e più in particolare per l'Italia un aumento del QE potrebbe avere senso. Tuttavia, cio’ sarebbe politicamente difficile da implementare. Un aumento delle dimensioni del QE favorirebbe il restringimento degli spread delle obbligazioni di Stato e corporate dei Paesi periferici. E’ logico che la maggior parte dei mercati indebitati otterrebbe un beneficio più significativo dal restringimento degli spread. Un'altra opzione che la BCE ha a disposizione è quella di ampliare il tipo di obbligazioni ammissibili per il QE. Ad oggi, la BCE può acquistare titoli di Stato o obbligazioni di società che abbiano una partecipazione significativa di uno Stato membro UE (EDF, Enel, etc). In linea di principio, l'allargamento a obbligazioni Investment Grade con rating elevato sarebbe possibile e definitivamente la soluzione migliore per i mercati (la compressione del rischio di credito delle imprese aumenterebbe l'appetito per le azioni). Tuttavia, in seguito ai recenti sviluppi di Volkswagen, non pensiamo che la BCE sia pronta a prendere un rischio così alto. Tendiamo a credere che il quantitative easing sarà aumentato e la maturità prolungata ulteriormente dopo il settembre 2016.Indicativamente la nostra strategia consisterà nel nevdere i prodotti hedge sul Bund verso metà mese (il 16 novembre verrà pubblicata l’inflazione dell’Eurozona) probabilmente in presenza di dati più elevati delle attese ed ricomperarli dopo l’annuncio in Dicembre dell’incremento del QE. Di conseguenza, il nostro focus di investimento rimarrà sulle azioni europee, sulle obbligazioni societarie di buona qualità emesse da emittenti italiani, spagnoli e portoghesi e sulle obbligazioni europee ad alto rendimento. Giappone: Per il Giappone, dato il tasso debito/PIL oltre il 200%, consideriamo sempre di più il QE come strutturale e come la vera alternativa al rimborso del debito graduale. Cina: Il tasso di sconto è al 2,25 % e l’Indice dei Prezzi al Consumo é all’1,6%. Ciò significa che un semplice allineamento alla politica monetaria delle altre banche centrali implicherebbe un taglio del tasso di sconto di 50 bps. 9/21 STAGIONE DEI REPORTING SOCIETARI, VALUTAZIONE DELLE AZIENDE REPORTING SOCIETARIO Indice % società che hanno pubblicato Sorpresa (vendite) Sorpresa (benefici) S&P500 70% +0.19% +5.06% Bloomberg 500 56% +0.35% -7.41% Nikkei 225 50% +0.23% -0.31% Shanghai Composite 100% -3.58% -4.84% Migliori sorprese Oil and Gas,Healthcare, Technology Telecoms, Utilities Financials, Technology, Healthcare Financials, Technology Peggiori sorprese Utilities, Financials Financials, Industrials Industrials, Utilities Industrials, Oil and Gas Crescita attesa utili trimestrali: Index SP500 Euro STOXX 600 Nikkei 225 Shangai Composit e IQ in IIQ end course March 16 +6.91% -0.73% +93.59 +2.83% % IIIQ end June 2016 +7.04% +27.07 % IVQ end September 2016 +3.31% +21.02 % +63.82 % -7.73% +0.92% +62.77% +21.12 % +8.10% -4.79% VQ end December 2016 +4.49% VIQ end March 2017 -0.08% VIIQ end June 2017 +5.54% VIIIQ end September 2017 +2.95% +1.5% 10/21 Mercati azionari: P/E e valutazione P/E 2016 P/E 2017 Crescita Utili 2015 Crescita Utili 2016 Dow Jones 15.18 13.77 +4.54% +10.23% S&P 500 16.25 14.59 +4.82% 11.33% Nasdaq 19.56 17.04 8.13% 14.84% 14.15 12.81 4.66% 10.48% 15.07 13.54 6.53% 11.35% Nikkei 16.29 14.98 5.97% 8.76% Topix 13.51 12.52 6.62% 7.92% 12.76 11.17 -5.91% 14.16% 15.68 14.10 +4.99% +11.21% Indice Eurostoxx 50 Eurostoxx 600 Shanghai Composite MSCI World Media/Mediana Minimo storica P/E storico (20 anni) P/E 16.43 16.40 19.32 17.98 58.65 31.47 32.36 15.90 23.53 17.76 50.43 22.38 66.69 22.23 28.64 25.05 21.01 18.74 Massimo storico P/E 8.55 26.75 12.65 29.92 16.02 529.37 9.69 351.83 10.97 95.85 14.55 742.51 14.31 751.88 9.61 58.87 12.02 38.62 La stagione delle pubblicazioni degli utili é stata finora mista. Le grandi aziende USA hanno mostrato una resistenza notevole e la capacità di migliorare la redditività anche in un ambiente meno favorevole (Dollaro forte e temporaneamente crescita meno dinamica). La redditività é cresciuta negli Stati Uniti grazie al taglio dei costi e al riacquisto di azioni proprie. Il settore finanziario ha conseguito risultati complessivamente deludenti, a parte il Giappone, dove non sembra che le banche siano state colpite dalla volatilità dei mercati. Il settore della tecnologia ha performato bene, mentre le società industriali hanno spesso deluso dimostrando un superamento della “old economy” da parte della “new economy” come catalizzatore della crescita mondiale. All'interno del settore tecnologico, segnaliamo prestazioni estremamente buone in aziende coinvolte nello storage dei dati attraverso l’utilizzo del clouding (Amazon, Microsoft, etc.). Questo paradigma è ancor più confermato in Cina, dove Alibaba ha pubblicato risultati eccellenti. Il pessimismo sul settore healthcare ci appare esagerato mentre le utilities sono ancora di fronte ad una crisi strutturale. Un breve sguardo alla dinamica prevista per gli utili trimestrali può aiutarci a prevedere un mercato azionario abbastanza dinamico per i prossimi mesi e soprattutto per il trimestre in corso e per il secondo trimestre del prossimo anno. 11/21 Infine, consideriamo ancora le valutazioni dei mercati azionari per fare il punto dopo il recupero del mese di ottobre. La sovraperformance del Dow Jones nel mese di ottobre è parzialmente compensata dai guadagni migliori, ma il quadro mostra ancora una notevole sottovalutazione della maggior parte dei mercati, a parte lo stesso Dow Jones che sembra solo leggermente sottovalutato. Mercati azionari: il quadro tecnico DOW JONES INDEX 12/21 S&P 500 NASDAQ COMPOSITE 13/21 EUROSTOXX50 NIKKEI 225 14/21 SHANGHAI COMPOSITE FTSE MIB 15/21 VIX INDEX La nostra aspettativa, espressa durante il nostro ultimo Comitato di Investimento, si è rivelata corretta. Di fatto, ad oggi: i principali indici statunitensi hanno ripreso il trend rialzista e il Giappone e l'Europa non ne sono lontani. Il principale indice europeo vicino a riprendere il trend rialzista è il FTSE MIB italiano supportato sia da fattori tecnici che da fondamentali (vedi il nostro ultimo Comitato di Investimento). Anche se il quadro tecnico sembra molto buono per gli Stati Uniti, dal momento che tutti gli indici principali hanno rotto la 200 giorni verso l’alto, rimaniamo più ottimisti su Europa e Giappone in quanto ci aspettiamo a dicembre o gennaio un aumento dei tassi da parte della Fed ed un ulteriore stimolo da parte della BCE. Cio’ rafforzerà il Dollaro, impedendo agli indici USA di consolidare il trend al rialzo, e portandoli molto probabilmente ad una correzione dai livelli attuali o a ritestare i massimi e succesivamente ad una correzione. Allo stesso tempo, la forza del Dollaro e il suo impatto positivo sui profitti permetteranno definitivamente ai mercati azionari europei e giapponesi di riprendere un trend positivo. 16/21 STRATEGIA DI INVESTIMENTO Restiamo positivi sui mercati azionari, ma prevediamo di ridurre l'esposizione agli Stati Uniti e, eventualmente, di costituire posizioni short su indici USA verso la fine del mese di novembre. Le nostre aree geografiche preferite per gli investimenti azionari rimangono Giappone, Europa e Cina. I nostri settori preferiti rimangono tecnologia, internet, telecomunicazioni e biotecnologie (per il breve termine). Manteniamo (ed eventualmente aumenteremo) la nostra esposizione al USD contro EUR. Vediamo ancora un obiettivo di 0,95 EUR/USD come probabile. Abbiamo ancora una posizione lunga su AUD contro EUR. Consideriamo un obiettivo di 1,48 EUR/AUD come realizzabile. Prevediamo investimenti marginali nelle valute di alcuni mercati emergenti come ZAR e rimaniamo positivi sul MXN. Aumenteremo poi queste esposizioni quando la FED aumenterà i tassi (uno o due mesi secondo le nostre attese). Vediamo opportunità di trading sulla Lira Turca. Sottopesiamo le obbligazioni sia dia Stato che corporate. Consigliamo di mantenere una duration breve e di sostituire investimenti obbligazionari con convertibili o con obbligazioni europee ad alto rendimento. Gestiremo in modo tattico investimenti su prodotti di copertura sul Bund secondo quanto detto in precedenza. 17/21 ALLEGATO I: COMITATO DI INVESTIMENTO GUEPARD Il Guepard ha concluso il mese di ottobre con un NAV pari a 949,09 EUR. La performance per il mese di ottobre è stata + 22,4% e + 30,9% rispetto ai minimi del 29 settembre, più del doppio dei principali indici azionari. Durante il mese di ottobre, infatti, il MSCI World in euro ha avuto una performance del + 9,43% e l’Eurostoxx 50 del +10,24%. Questa sovraperformance ci ha permesso di recuperare gran parte della sottoperformance accumulata dopo la metà di luglio. Siamo certi che il fondo comincerà presto a sovraperformare così come ha sempre fatto fin dal suo lancio. La performance è stata ottenuta grazie a diversi fattori: -Una corretta visione tecnica e macroeconomica dei mercati finanziari, che ci ha portato a rimanere positivi sui titoli azionari con leva. Abbiamo identificato un minimo del mercato e tratto beneficio da esso. -Ottima performance nel mese di alcune azioni specifiche come: Alibaba (+ 42,8%), Braskem (+ 32,23%), Leju (+ 28,8%), Softbank (+ 24,1%), Raiffeisen (+ 22,8%) e Glencore (+ 22,8% ). -Un buon mix di gestione attiva e passiva: i nostri prodotti indicizzati a leva hanno contribuito bene alla performance come ci si poteva aspettare dal primo stadio di un rimbalzo. Eccone alcuni esempi: Dax con leva x3 +39,5%, Eurostoxx50 con leva x2 +20,8%, CAC 40 con leva x3 +19,25%. Dal momento che ci aspettiamo ancora che i mercati azionari performino bene, manteniamo sostanzialmente questa asset allocation. Tuttavia, prestiamo estrema attenzione ai crescenti segnali di volatilità del mercato per ridurre eventualmente, in modo automatico, il beta azionario del portafoglio rispetto al MSCI World. Allo stesso tempo, prevediamo di ridurre l'esposizione azionaria agli Stati Uniti e, forse, di costituire qualche posizione short sui principali indici USA verso la fine del mese, in quanto un rafforzamento del Dollaro (guidato dal rialzo tassi FED + aumento QE in Europa) potrebbe danneggiare le azioni americane. MIGLIORI PERFORMANCE: AliBaba: +42.8% Dax con leva 3x : +39.8% Braskem: +32.23% Softbank: +24.1% Raiffeisen : +22.8% POSIZIONI AZIONARIE PIU’ RILEVANTI CAC 40 3X LEVERAGE, STOXX 50 2X LEVERAGE, HITACHI, BRASKEM, RAIFFEISEN , ALI BABA 18/21 Allocazione settoriale al 30.10.2015 Allocazione valutaria al 30.10.2015 19/21 ALLEGATO II: COMITATO INVESTIMENTI CIS SPECIAL OPPORTUNITIES Il CIS Special Opportunities ha chiuso il mese di ottobre a 1.340,96 USD con una performance del +1,86% sul mese e il +34% dal lancio . Il fondo rimane short su Russia e mercati emergenti. Durante il mese di ottobre, é stata accumulata una posizione lunga sui produttori di Uranio (attraverso un ETF) e le posizioni short sulle azioni telecom Vimpelcom, MTS e Sistema sono state mantenute nel portafoglio. Il principale obiettivo attuale del fondo è di sfruttare uno specifico punto di debolezza delle società russe nel breve termine prendendo posizioni corte. Allegato IV: una curiosità interessante Ellex Medical Lasers +37.5% dal nostro ultimo comitato di investimenti 20/21 Vi invitiamo a visitare il nostro sito web www.gngpf.com ed a contattarci senza esitazione CONTATTI: Gabriele Tagi Asset Manager [email protected] Roberta Aldeghi Assistente Asset Manager [email protected] L’Union – 27 Boulevard des Moulins – MC 98000 Monaco Tél : +377 97 98 29 80 – Fax : +377 97 98 29 88 – E-mail : [email protected] S.A.M. au Capital de 450.000€ - D.S.S.E. : 671 C 12880 – R.C.I 08S 04792 21/21