ARCHITETTURA
progettisti: sTAa studio Tomasello Architetti
associati
committente: Consorzio di Bonifica Piave
conferimento incarico: 2011
conclusione incarico: servizio in corso
PROGETTO PRELIMINARE
IMPIANTO IDROELETTRICO DI NERVESA
Località: Nervesa della Battaglia (TV)
L’area di progetto, si colloca nel Comune di Nervesa
della Battaglia (TV) sull’argine destro del fiume Piave.
L’area di intervento, di proprietà del Consorzio di
Bonifica Piave, è attigua all’attuale impianto di presa
in via Frà Giocondo, con il suo manufatto risalente al
1925, e si estende verso nord, percorrendo la via
suddetta e quindi l’argine, sino al punto di
conferimento del canale industriale Enel, Castelviero.
La zona di Nervesa della Battaglia, caratterizzata dalla
presenza della collina del “Montello”, dal punto di
vista naturalistico risulta di grande interesse: in primo
piano, a contornare il letto del fiume Piave, si impone
la vegetazione delle aree golenali; sullo sfondo, le
zone collinari del Montello, (nord-ovest), e del colle di
San Daniele-Tombola (nord) e l’area più pianeggiante
di Susegana (nord-est). Il lotto, collocato a margine
dell’area abitata, risulta invece compromesso verso
sud dalla presenza di una grande cabina elettrica, e
da un piccolo capannone per il ricovero degli attrezzi
che contribuiscono alla deturpazione dei caratteri
visivi e naturali dell’area.
L’opera in progetto consiste nella realizzazione di una
nuova centrale idroelettrica con relative opere
idrauliche. La nuova centrale sarà costituita da un
blocco tecnico, dedicato all’alloggiamento delle
turbine e dei macchinari per la produzione di energia
idroelettrica, e da un secondo blocco destinato ad un
piccolo centro di accoglienza visitatori con ufficio.
Il primo corpo di fabbrica ad ovest, che accoglie la
sala turbine, è un elemento geometricamente
regolare, la cui composizione viene dettata proprio
dalla sua funzione e fruizione. Il secondo, invece,
rivolto verso il bacino di presa, ospita un piccolo
centro visite, con un ufficio e servizi. Questo secondo
corpo, è stato concepito con un duplice intento: da
una parte, per assolvere appieno alla propria
funzione, diventa un oggetto che permette la visione
e la comprensione del paesaggio verso cui prospetta:
non solo la presa e tutto il complesso di opera
idraulica, ma anche la scenografia costituita dal grave
del Piave e dal suo paesaggio. Dall’altra, il fabbricato
si inserisce nel complesso come oggetto da “vedere”,
nel tentativo di non riproporre una architettura di tipo
industriale che si denuncia nella sua forma, ma al
contrario un oggetto caratterizzante. Nel concepire la
forma irregolare del centro visite, si è voluto realizzare
un corpo simile ai massi presenti sul letto del fiume.
L’ingresso viene ricavato come “svuotamento” di
volume, mentre la facciata, ripropone aperture
irregolari come la porosità dei massi: queste finestre
di diverse dimensioni permettono guardare verso
l’acqua a diverse altezze. All’interno, si trovano un
foyer di ingresso, che porta al piano primo alla sala
conferenze e all’ufficio, mentre dalla sala riunioni
viene permessa la visione della sala turbine.
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