IL SENTIMENTO RELIGIOSO IN TRINCEA “Si muore nelle bianche ore di giugno dalle giovani foglie con i fiori dei castagni, con le siepi imbiancate come di neve” (Philip Larkin) Com’è noto, il sentimento religioso aumenta nei momenti del pericolo e la trincea era il sinonimo del pericolo. Ognuno, a seconda della propria fede, si rivolgeva ai propri numi per avere conforto e possibilmente avere salva la vita. Arthur Manchen in un racconto apparso sull’Evening Post assicurava che, durante la Grande Guerra, un intero reparto inglese in Belgio stava per cadere prigioniero. Il comandante invocò San Giorgio e subito apparve un folto gruppo di angeli armati d’arco e di spada, i quali liberarono il reparto dall’accerchiamento. Si suppone che si sia trattato delle anime dei combattenti caduti mezzo millennio prima nella battaglia di Anzicourt. I Francesi non potevano essere da meno e schierarono a loro difesa due Santi: l’Arcangelo Gabriele e Giovanna d’Arco. Per quanto riguardava gli italiani, non sono stati in principio scomodati i Santi, ma sul Carso sarebbe comparsa una stella ovviamente tricolore. Questo raccontavano i Fanti. Gli Alpini integrarono la visione con una spada fiammeggiante, sempre tricolore si suppone. Ma non è tutto. Sant’Antonio in persona sarebbe successivamente apparso in una trincea, assicurando che entro l’anno la guerra sarebbe terminata. Poiché l’apparizione aveva avuto luogo nel 1916, si possono avanzare dei dubbi sulla puntualità di certe previsioni. Meglio andò con il papa Pio X, il quale avrebbe predetto, sempre in sogno, la vittoria dell’Intesa dopo un giochetto con pecorelle e agnellini. Presso l’esercito tedesco si credette che fossero apparse le anime dei Cavalieri Teutonici caduti nella battaglia di Tannenberg seco- li prima, assicurando ogni possibile appoggio per le proprie armate. Un’altra persuasione riguardava la possibilità che qualcuno, morendo al fronte, avesse già acquisito il Paradiso. Per quanti morivano in montagna il viaggio verso il cielo era, ovviamente, più breve. Che strane analogie con altre fedi! I Comandi dei contrapposti schieramenti non fecero nulla per decaffeinare tali credenze, ritenendo che queste sarebbero state di conforto per le rispettive truppe. La convinzione di avere il Cielo dalla propria parte può soltanto risultare utile. 129 130 Rassegna stampa da: Articoli a cura di Mario Sanson 7 Aprile 2002 12 Maggio 2002 5 Maggio 2002 7 Luglio 2002 Nervesa della Battaglia, 23 Giugno 2002. A destra, il maggiore austriaco Georg Hineder e un collega pluridecorato, presso l’ingresso del Sacrario dell’Ossario. Nervesa della Battaglia, 23 Giugno 2002. Cerimonia nell’Ossario alla presenza di autorità militari austriache Nervesa della Battaglia, Sacrario dell’Ossario. Consegna della Barca coperta dalla bandiera austriaca, alle autorità Austriache, il 5 febbraio 1997. Iniziative del Comitato Imprenditori Veneti Foto tratta dall’opuscolo “Storia del Ponte della Priula; mostra rievocativa della Battaglia del Solstizio e 1ª Guerra Mondiale” Ing. Alfredo Dal Secco - Ed; C.I.V. Piave 2000. 28 Luglio 2002 Iniziative del Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” 22 Settembre 2002 27 Ottobre 2002 Iniziative del Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” 137 Rassegna stampa da: Iniziative del Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” 4 Agosto 2002 1° Ottobre 2002 Iniziative del Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” 11 Novembre 2002, ore 15.30, scoprimento della targa in bronzo alla presenza della sig.ra Pasqua Tittonel e dei figli. Intervento del Dr. Giustiniani Co. Ludovico. Il Vescovo di Vittorio Veneto, il parroco di Collalto, il Maggiore Georg Eineder il quale ha portato gli auspici del Ministro degli Esteri Austriaco signora Ferrero-Waldner ed il prof. Nerio De Carlo. 27 Ottobre 2002 Iniziative del Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” Deposizione della corona d’alloro con una fascia azzurra recante, in italiano e tedesco, la scritta “Ai caduti degli opposti schieramenti”. Foto di Teddy Stafuzza. Iniziative del Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” 141 Cartine tratte dal libro “La Valcavàsia ...” 1987. 142 143 LA TRAMVIA A VAPORE per la Tramvia Susegana Stazione-Pieve di Soligo da meritare l’incondizionata approvazione del Consiglio; crede quindi conveniente che il consesso si astenga da ogni discussione, e per dare maggiore solennità all’odierna deliberazione, propone che, sul proposto ordine del giorno, la votazione avvenga per appello nominale affinchè nel verbale di seduta, resti segnalato il nome di quei Consiglieri che, col loro voto, hanno contribuito all’effettuazione di un’opera la quale, come ben disse la relazione di Giunta segnerà il primo passo verso la vera evoluzione economica e sociale del nostro Paese. Il cav. Carlo Ghetti si associa pienamente alla proposta del dr. Bernardi. Viene dal Presidente annunciato che la votazione sull’ordine del giorno come sopra concretato seguirà per appello nominale. Fatta indi la chiama risposero Sì, tutti i 14 Consiglieri presenti all’adunanza e perciò l’ordine del giorno si proclama approvato ad unanimità dai Consiglieri presenti: Bernardi dott. Antonio - Crico Achille - Bernardi Antonio fu Vincenzo - Marinelli Sigismondo - Ghetti cav. Carlo - Brandolini co. Brandolino - Gerlin Credindio - Possamai Paolo - Dalla Bortola Giovanni - Fedato Giovanni - Sammartini dott. Giulio Bottari Giovanni - Salvador Antonio - Fontana Romano. (Consiglieri assenti: Chisini Adriano - Bevilacqua cav. uff. Luigi Busolli Silvio - Spada cav. Nicola - Vendri Ruggero - Policardi d’Antiga dott. Giuseppe)”. Pieve di Soligo - 1913 Tramvia a vapore inaugurata il 16 novembre 1913 La Tramvia che faceva servizio Susegana-Pieve di Soligo, sostando in piazza Vitt. Em. II° (usufruiva anche di un deposito servito di rotaie che entravano in un vano del fabbricato ora Cassamarca), si fermava alla stazione sita in via L. Chisini presso casa Chiavegato di fronte all’attuale distributore Esso (nota storico economica - estratto da delibera Consiliare del 28 dicembre 1909 ore 10 anti meridiane). Il 15 ottobre 1908 la Società Veneta presentò il progetto della linea Pieve di Soligo-Susegana ed il giorno 21 dello stesso mese quello di Pieve-Follina. La Società Veneta si pronunciò favorevolmente sul primo tronco Susegana stazione-Pieve di Soligo, dichiarò di non poter fare altrettanto per il 2° tronco Pieve-Follina; questo in data 7 gennaio 1910. Lunghezza della tramvia (con scartamento di 1 metro) misura Km. 12,729 - spesa di costruzione £. 450.000, materiale mobile 122.000. Corrispettivo annuo chiesto dalla Società Veneta per costruzione ed esercizio della linea si è di £. 35.750 equivalenti a £. 2.750 al Km.. Il Comune di Pieve assume verso la Società Veneta l’onere di annue £. 4.750 per 50 anni per la costruzione e l’esercizio della Tramvia Susegana-Pieve, pagabili dall’apertura della linea all’esercizio. “... Dichiarata indi aperta la discussione, il Co. Brandolini chiede schiarimenti sul piano finanziario e il sig. avv. Antonio Bernardi trova per suo conto così esauriente la relazione della spesa 144