CENTRO EUROPEO COLONNA VERTEBRALE - ITALIA Via Nastrucci 16/A – 29100 Piacenza Principi biomeccanici nelle ortesi lombari Denis DAUREU IX Congresso Internazionale S.I.R.E.R. “Il rachide lombare” Cappella Ducale di Palazzo Farnese - Piacenza 30 settembre - 2 ottobre 2004 Nel quadro dei trattamenti con ortesi delle diverse patologie lombari, è opportuno precisare innanzitutto l’importanza della regione lombare nella statica e la dinamica globale del rachide, e proprio questo ruolo centrale genera le patologie più frequenti inerenti il rachide. In linea generale, i principi biomeccanici utilizzati nei trattamenti con ortesi interessano i 3 piani dello spazio, in maniera unica o combinata, passando da ortesi attive su di un solo piano ad ortesi definite ad azione tridimensionale. I 3 piani d’azione delle nostre ortesi sono: * il piano orizzontale: azione di allungamento * il piano sagittale: azione sulle curve cifosi e lordosi * il piano frontale: azione sulle deviazioni laterali scoliosi 1) il piano orizzontale: azione di allungamento La ricerca di allungamento della regione lombare è il motore principale dei trattamenti delle lombalgie causate da danni discali: instabilità, discopatie, protuberanze, ernie, ecc. In effetti, la disidratazione del disco intervertebrale lombare si traduce frequentemente in dolori invalidanti e l’effetto biomeccanico ricercato nel trattamento con corsetto è prima di tutto una diminuzione della pressione intradiscale che permetterà una rigenerazione corretta del disco lesionato. Questa diminuzione di pressione del 30% è ottenuta attraverso un’immobilizzazione con ricerca permanente di allungamento in un’ortesi polietilene monocoque o bi-valva del quale il moulage orientato è realizzato da due operatori che controllano l’uno il piano frontale e l’altro il piano sagittale e che chiedono al paziente un auto-allungamento attivo attraverso l’innalzamento delle spalle. Il moulage effettuato in queste condizioni permette l’effetto “clessidra” attraverso appoggio sul bacino e contro-appoggio a livello delle cartilagini condro-costali. I risultati di questo tipo di trattamento sono da buoni a molto buoni nell’80% dei casi. 2) il piano sagittale: azione sulle curve cifosi e lordosi In casi sempre più frequenti, noi ci confrontiamo con pazienti che presentano un importante crollo anteriore del rachide, riducibile o irriducibile e se durante molti anni abbiamo tentato inutilmente di utilizzare delle ortesi “alte” anti-cifosi, i risultati sono stati spesso deludenti. In effetti il crollo anteriore non è dovuto ad un’ipercifosi ma ad una scomparsa progressiva della lordosi lombare (CAMPTOCORMIE) che comporta la caduta in avanti del rachide toracico. L’equipe del VESINET ci ha aperto la strada proponendo riposizionare il torace sul bacino con l’aiuto di un’ortesi corta (tipo lombostat) lordosizzante. Questo non è evidentemente possibile che in presenza di una riducibilità della cifosi lombare; in caso di rigidità, è allora considerata l’alternativa del gesso preliminare. Allo stesso modo, il mantenimento della lordosi fisiologica delle spondilolistesi è oggi unanimemente eseguita. Pagina | 1 CENTRO EUROPEO COLONNA VERTEBRALE - ITALIA Via Nastrucci 16/A – 29100 Piacenza 3) il piano frontale: azione sulle deviazioni laterali scoliosi scoliosi Tradizionalmente le deviazioni del rachide sul piano frontale interessano le scoliosi lombari o toracolombari ed occorre allora insistere sulla presa di moulage in “SHIFT” vedere in BENDING che facilita la realizzazione delle ortesi. Nel quadro più particolare del trattamento delle scoliosi, l’aspetto tridimensionale dei trattamenti prende ogni sua dimensione. Si conoscono gli effetti negativi della delordosi per lungo tempo utilizzata in particolare nei trattamenti con corsetti di Milwaukee, con conseguenza diretta dell’instaurarsi di un dorso piatto poi incavato che non permette più la prosecuzione in buone condizioni dei trattamenti con ortesi polivalve (Lionesi) o monovalva (CTM). Attualmente noi utilizziamo nel quadro dei trattamenti delle scoliosi lombari o toraco-lombari un’ortesi monovalva ad effetto tridimensionale che lega la traslazione sul piano frontale SHIFT ad un innesco di BENDING nei suoi tagli superiori ad un effetto di derotazione orizzontale grazie all’impianto dei suoi rinforzi e del suo appoggio lombare opposto al suo contro-appoggio intermammillare. Questo corsetto GTB1, creato a Nizza, è attualmente in fase di approvazione in Francia e si ispira al corsetto 3 punti PMM di MICHEL e ALLEGRE. In conclusione Vi riassumo brevemente la nostra strategia di trattamento delle diverse patologie lombari a seconda dei piani di scelta ricercati. PATOLOGIE DISCALI SCOLIOSI CAMPTOCORMIA LOMBARI SPONDILOLISTESI TORACOLOMBARI BASSE PIANO DI TRATTAMENTO ALLUNGAMENTO MONOCOQUE POLIETILENE MOULAGE IN ESTENSIONE FRONTALE CONSERVAZIONE DELLA LORDOSI SAGITTALE MONOCOQUE O BIVALVE CONSERVAZIONE POLIETILENE DELLA LORDOSI LORDOSIZZANTE MONOCOQUE POLIETILENE GTB1 ORTESI POLIVALVE PMM 3 PUNTI Pagina | 2